Cinema&cinema - "El Paraiso", un film di Enrico Maria Artale
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10:00 Durata: 4 min 4 sec
Un saluto agli ascoltatori di radio radicale
Un bel film uscito di recente dal titolo El Paraíso diretto da Enrico Maria Artale suggerisce un punto di vista insolito intorno alle idee di normalità e di anormalità
La situazione che per tutta la prima parte ci descrive il film appare inevitabilmente allo spettatore come anormale quindi una normalità patologica tali dunque da indurre sofferenza incida lire
Un uomo in età più che adulta quasi matura convive in un appartamento con la madre la quale senza il marito è immigrata Roma dalla Colombia
E disorientata nostalgica della madrepatria i cui ha voluto ricreare nel proprio appartamento l'estetica e il folklore a volte infelice ma anche estrosa i Vitale
Sembra aver trovato del figlio la propria unica ancora nella realtà romana
La propria unica passione e con un tale attaccamento una tale violenza risentimenti da impedire al figlio di sviluppare una sua vita autonoma soprattutto privata e amorosa
Lui si incontra a volte furtivamente con delle prostitute
Ma si decide di intraprendere una storia d'amore più articolata di ospitare una ragazza nella propria camera da letto
Va incontro a irruzioni improvvise della madre a scenate di gelosia addirittura minacce a mano armata contro la donna sospettata di essere la sua amante
Ho parlato gli anormalità che si sa che ciò che non corrisponde a quanto riteniamo normale può facilmente indurre hanno ucciso
Ora una caratteristica del finger tale e che se pure la situazione che illustra può apparire momenti grottesca
L'autore ci mette così a contatto con il dolore dei personaggi in particolare che la madre ma anche con la fine del figlio compresso della propria vitali indipendenza che non possiamo mai irridere quei personaggi
Perfino una condanna moralistica ci viene impedita perché comprendiamo che la madre compie il male con leggerezza senza potere o volere rendersene conto
E il figlio accettata mutilazione della propria vita come per un eccesso di pietà filiale
E se noi spettatori testimoni esterni quella condizioni di vita pari a loro pare
Soggettivamente vissuta dei personaggi come la loro normalità perché si è sedimentata negli anni ci sono datati non desiderano davvero trasformarla
Con lo stesso senso di assuefazione accettano poi la contiguità con la criminalità romana in particolare quella collegata al traffico di stupefacenti
L'ha detto che quando si interrompe il rapporto tra madre e figlio perché l'arrivo ore il racconto perde un po'della sua poetica ambiguità
Prende la strada della provocazione macabra di un certo umorismo nero ed estremo che può ricordare il cinema di Marco Ferreri
Lo sviluppo sorprende ma il comportamento del figlio diventa talmente paradossale che si può interrompere l'immedesimazione dello spettatore con lui
I due personaggi principali sono sostenuti da due interpretazioni eccellenti per quanto sono sfaccettate che sottili il figlio Edoardo Pesce la madre e Margherita Rosati Franziska
Il film era stato presentato al Festival di Venezia alla sezione Orizzonti e viene vinto il premio per la migliore sceneggiatura e per la migliore interpretazione femminile
Esce ora nelle sale distribuito da I Wonder Pictures si tratta di un film senza farlo vedere è il avrei riso di Enrico Maria Artale un saluto da Gianfranco Cervone
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