Capire per conoscere - Conversazione settimanale con Mario Baldassarri

Siamo in collegamento con il professor Mario Baldassarri economista presidente del Centro studi economia reale presidente dell'Istituto Giannoli detti stavo di Ancona buongiorno professore ben trovato
Buongiorno a voi queste capire per conoscere acché puntata siamo arrivati
Quattrocento settantadue quattrocentosettantadue dunque professore oggi
Sono diversi temi alcuni mo'anche molto importanti innanzitutto uno dei problemi che al nostro Paese per cui si distingue sempre nel gruppo dei Paesi europei per la sua bassa produttività i bassi salari
C'è poi la questione del Patto di stabilità
Che
è stato a approvato dal nostro governo in sede di Consiglio europeo ma in Parlamento a Strasburgo quando si è trattato di votare
I gruppi di maggioranza ma anche del dell'opposizione non non hanno votato a favore salvo alcuni parlamentari saldo insomma tre i parlamentari che hanno votato diversamente
Questo si aggiunge alle nostre difficoltà nei confronti del messa nel frattempo il G7 ambiente a Torino insomma sono diversi termina dove vogliamo partire
Se partiamo da quello strutturale di fondo che va avanti da trent'anni e cioè quello che ha citato già a lei
E c'è da trent'anni i salari in Italia sono praticamente rimasti fermi poi con la fiammata inflazionistica degli ultimi due anni ovviamente in termini di potere d'acquisto hanno preso e ogni volta che facciamo il confronto però con il resto dei Paesi europei quelli grandi in particolare Germania Francia e così via e ci accorgiamo che i salari italiani sono molto molto più bassi il nodo è quello che ho già citato cioè la produttività che in Italia è ferma da trent'anni
Per la produttività è ferma da trent'anni i salari più o meno restano fermi da trent'anni poiché è meglio in questi trent'anni
La produttività in Germania aumentata del trentacinque per cento in Francia del ventotto per cento Hispania del venticinque per cento ne consegue
Che in quei Paesi i salari sono aumentati quanto la produttività più o meno quindi trenta per cento in più dei ventotto cento in più e così via elitario sono rimasti fermi
E quindi la forbice cresce l'Alitalia e quella degli altri grandi paesi europei cioè enormemente divaricate di noto la produttività i salari fermi sono la conseguenza della produttività afferma ma questo è spiegabile perché perché da trent'anni e e in Belgio in ragione degli ultimi venti anni in Italia sono pochi investimenti pubblici non dimentichiamoci che nell'il picco del due mila otto in Italia investimenti pubblici era stato pari a sessantadue miliardi dal quel momento in poi li abbiamo ridotti a trentadue miliardi cioè alla metà
Quindi abbiamo trenta miliardi in meno di investimenti pubblici ogni anno per vent'anni sono seicento miliardi di mancata accumulazione di capitale pubblico di conseguenza degli investimenti privati sono molto di meno negli altri paesi europei
E e allora se non si muovono gli investimenti pubblici non si muovono gli investimenti privati e non si muove la produttività in tv c'è il problema del capitale umano della formazione e noi abbiamo speso attraverso le Regioni
Tanti di quei soldi per fare corsi di formazione professionale
Che l'unico tanto delle professioni che hanno garantito e quella dei docenti che ci insegnano se andiamo a vedere la qualità dei risultati di questi corsi professionali e francamente c'è da dire che sono risorse specie sicuramente male quindi il capitale
Fisso
Non ho menta quello pubblico il capitale delle imprese aumenta poco il capitale umano e non viene riqualificato risultato la produttività totale dei fattori d'Italia è ferma da trent'anni
I salari sono fermi da trent'anni mentre tutti gli altri sono cresciuti
Bene molto chiaro professore come al solito invece a livello politico abbiamo avuto questa anomalia in Italia insomma di un Consiglio europeo che si è riunito dove il nostro governo a detto Simpson stanza questa riforma proroga diciamo dell'entrata in vigore nuovamente nel Patto di stabilità
Mentre in Parlamento sia la maggioranza sia l'opposizione si sono astenute addirittura al Movimento cinque Stelle ha votato contro questo si aggiunge alla nostra ostilità diciamo ormai proverbiale nei confronti del meccanismo europeo di stabilità alla sua riforma
Secondo lei oggi c'è un c'è un intervento di Mario Monti sulla prima pagina del Corriere della Sera che diceva il nostro Paese così è poco credibile dove andiamo
Lei che ne pensa
Ma continua a pensare quello che ci siamo detti in questa rubrica a dicembre scorso cioè fossi stato io avrei approvato il mese e messo il veto a questo patto di stabilità francamente all'opposto di quello che è stato fatto
Il problema non è che se avesse contrari o favorevoli alle regole europee
Il problema è che questo nuovo patto di stabilità concede un po'più di flessibilità rispetto al precedente ma ripete gli stessi errori cioè guarda ancora
Al problema del tempio del debito problemi importantissimi ma senza tener conto delle affetto che il bilancio pubblico può Nevio o non avere sulla crescita dell'economia quali noi abbiamo già un problema
Ce lo siamo detti qualche settimana fa
Che abbiamo dato alla BCE un occhio solo cioè quello di guardare all'inflazione parta mentre l'alfiere dell'americana due occhi deve controllare l'inflazione ma guardando anche alla crescita lo statuto della BCE prevede solo il controllo dell'inflazione e quindi abbiamo una banca centrale
Europea con un occhio solo dall'altro lato
Abbiamo dato alle politiche di bilancio che sono ancora tutte nazionali l'Europa non ha un bilancio federale ma è una somma di ventisette bilanci nazionali anche lui in un occhio solo che per guardare solo al deficit cioè al saldo
Senza guardare a livello alla composizione della spesa pubblica a livello composizione quelle entrate
Vede anche questo nuovo patto di stabilità
A un peccato originale e cioè non distingue nel bilancio pubblico tra spesa per investimenti e spesa corrente allora la mia antica proposta sulla sul sui parametri delle politiche di bilancio europeo è quella di dire la parte corrente del bilancio deve avere il deficit zero
Non tre per cento leggo perché la paga la spesa corrente della di finanziare con le tasse con le entrate ma gli investimenti pubblici magari certificati dalla Banca centrale europea o dalla Commissione europea in modo da evitare trucchi statistici di Bilancio
Investimenti pubblici magari io possiedo il tre e il quattro cinque per cento del PIL perché sono quelli che fanno da motore alla crescita dell'economia
E allora il deficit e il debito con una crescita dell'economia più sostenuta hanno tutti e due percorsi di rientro Zanini
Cioè non si tratta di ottenere minor berline minor debito tagliando ma modificando la composizione della spesa pubblica e anche del prelievo fiscale perché anche lì nel prelievo fiscale continuano a mancare quasi cento miliardi di evasione
Ecco allora che il del ragionamento fatto dai governi in sede di Consiglio europeo è un compromesso tra governi nazionali
Il voto del Parlamento è il voto di chi è stato eletto al Parlamento europeo e quindi c'è questa enorme differenza perché non è solo l'Italia che in qualche misura assume atteggiamenti critici rispetto a questo patto di stabilità se leggiamo attentamente il discorso di D'altronde recente da parte del presidente Repubblica francese beh quel discorso è in palese contrasto con le regole nuove che entreranno in vigore l'anno prossimo del Patto di stabilità
Basta fare una considerazione in base alle nuove regole del patto di stabilità
L'Italia dovrà fare una legge di bilancio a ottobre
Per il due mila venticinque che parte sostanzialmente da meno trenta e cioè venticinque trenta miliardi devono servire a tagliare terzisti per risparmiare pere rispettare il patto e francamente e in un momento in cui tutti dicono occorre rinforzare la crescita in Europa perché è debole occorre fare investimenti
Per le varie transitori occorrono cioè centinaia di miliardi di euro la prima cosa che feci intanto taglia e poi vedremo
Allora diventa un cane che si morde la coda perché figlio con con un occhio solo guardo al deficit senza distinguere tra spesa corrente investimenti e le con quella paravento sul deficit freni alla crescita la crescita più bassa vi fa aumentare il rapporto deficit pelle il rapporto debito PIL
è chiarissimo Professore approvazione di transizione transizione ecologica oggi si riunisce a Torino nella Reggia di Venaria il G7 ambiente
Quali aspettative cosa aspettarci
Beh ben poco perché e l'ha detto lei ha il G7 e il G7 è il vecchio Governo dell'economia mondiale vecchia quella prima della globalizzazione il G7 composto dal Canada Stati Uniti Gran Bretagna Francia e Germania Italia e Giappone
Quindi nel momento in cui si danno alcune indicazioni anche sacrosante in termini di transizione ambientale tra gestione energetica
Parlano sette Paesi che rappresentano un terzo del mondo fuori c'è la Cina c'è l'India c'è la Russia Chiara Africa e c'era l'America Latina come fa un G7 che rappresenta un terzo del Nord a dare delle regole magari anche giuste ma a pretendere che le rispettino negli altri due terzi del mondo
E quindi si rischia come è spesso avvenuto che realtà quelle regole valgono molto di molto stringente per l'Europa
E quindi diventano un problema serio per la transizione energetica in Europa senza tener conto del fatto che l'Europa inquina per in otto per cento del totale mondiale
In Cina India e e gli altri Paesi inquinano per il restante e allora anche il G7 di Torino sull'ambiente
Poi non importante ma in realtà cosa emerge emerge che in banca il Governo della globalizzazione della nuova economia cioè occorrerebbe un G otto
Ma il G otto deve avere la presidente degli Stati Uniti e Cina India Russia Giappone un Paese dell'Africa è un Paese dell'America Latina saremmo già sette
Implica per l'Europa che la presenza in un governo mondiale rappresentativo i tutti i continenti l'Europa un posto solo quello della Federazione degli Stati europei tutto collegato francamente ecco noi bisbigliano da più di vent'anni in un processo di globalizzazione perché tutti tocchiamo con mano ogni giorno ma è una globalizzazione senza governo
Perché da un lato l'Occidente ha preteso di continuare a governare col G7 che però è solo un terzo del mondo dall'altro lato si sta sviluppando un G venti attraverso il G venti i Brics
E quindi e guidati dalla china sì e ci si si prospetta una diarchia nel governo della globalizzazione da un lato il vecchio Governo del G7 occidentale e dall'altro un altro governo
Con a partire dai Brics che si allargano per con il rischio è che avremo due governi per una globalizzazione
Gli altri stanno pensando hanno fatto già una loro banca mondiale pensano loro fondo monetario internazionale
E intorno a loro regole nel commercio internazionale cioè avremo una diarchia di governo in una mondo che unificato dalla globalizzazione
è chiaro che è difficile parlare di il G otto nel senso che ho detto nel momento in cui c'è la Russia che ha attaccato l'Ucraina il conflitto in Medioriente e decine di altri conflitti in giro per il mondo
Ma la politica con la P maiuscola deve saper guardare a medio lungo termine è proprio nei momenti di crisi deve trovare le soluzioni anche politiche istituzionali di lungo periodo
Grazie professore grazie al professor Mario Baldassarri capire per conoscere torna lunedì prossimo buon lavoro il buongiorno LaPresse