Capire per conoscere

Capire per conoscere a cura di Mario Baldassarri economista presidente del Centro studi economia
Reale e di i stavo l'istituto Adriano Olivetti di Ancona ecco ci professore buongiorno Duomo allora no c'era puntata numero
Quattrocentosettantuno quattrocentosettantuno
Allora oggi non andiamo in diretta col professor Baldassarri stiamo registrando perché fin Parlamento come come sempre prassi sono iniziate le audizioni nell'ambito dell'indagine conoscitiva preliminare sul Documento di economia e finanza di cui abbiamo parlato la scorsa puntata ma anche quella precedente
Professore se vuole io passerei ai dati che ha dato il Fondo monetario internazionale più che altro per tornare un attimo su il dessert perché sono diversi e Dio non è la prima volta che il Fondo monetario internazionale del governo
Divertano insomma il governo italiano però diciamo che i dati sia quelli sulla sul prima e sul debito poi insomma sono
Differenti
Sì sostanzialmente avevamo detto nelle settimane scorse e cioè la previsione tendenziale che il Governo ha scritto nell'idea
E come sappiamo in questo destra e non c'è invece la parte programmatica perché viene rinviato a settembre nella nota di aggiornamento in funzione della legge di bilancio per il due mila venticinque
Ma già livello di previsioni tendenziali
Quelle che pubblicato il governo sono un po'ottimistiche
Col cerchi tutti noi speriamo che vengano aggiunte quelle previsioni tendenziali e che la spinta dalla politica economica possa addirittura migliorarle però ad oggi tutti gli analisti
Anche il mio centro sull'economia reale fra è anche fatto ammanettare internazionale perché non era sino sempre quello più più autorevolmente frena il Fondo monetario internazionale nelle sue previsioni per l'Italia
Dal sostanzialmente il quadro previsivo che avevamo dato nuovi la settimana scorsa esatto e quest'anno la crescita attorno a zero sei zero sette e l'anno prossimo
Non raggiunge quelle all'uno virgola due per cento che il governo ha indicato ma al di là dei numeretti il Fondo monetario dice due cose
E quindi conferma anche quello che ci siamo detti la settimana scorsa ma da parte del Fondo monetario internazionale quindi dall'istituzione finanziaria internazionale piuttosto importante la prima cosa che dice
è che queste previsioni di crescita tendenziale al di là dei numeri inglobando gli affetti gli impulsi
Del Pnr errore più degli investimenti del Pnr ovviamente inglobano la parte di spinta sulla domanda di questi investimenti
Perché in realtà l'obiettivo vero di quegli investimenti PNR è la spinta sull'offerta cioè quando le opere saranno finite ci sarà un salto di produttività complessiva
In Italia ma questo avverrà fra quattro cinque sei anni nell'immediato
E gli investimenti del PM dove danno un sostegno alla domanda nel momento in cui si fanno le costruzioni nel momento in cui si realizzano investimenti bene
Odio dice questa prima cosa fondamentale nelle loro previsioni di crescita tendenziali che sono più modeste in quanto ha messo il governo nel deserto sono già inglobati gli effetti del pieno RR salta è vero
Che finito Periodo come sappiamo purtroppo dico io danni il pm RR eh provvisorio
è e transitorio non è un fatto per strutturale e permanente di politica economica europea quindi finisce come sappiamo nel due mila ventisei e allora la previsione del Fondo monetario internazionale che fatta su un numero di anni piuttosto lungo quindi Valditara
Dell'esaurimento del PNR dice che finito quell'impulso la crescita italiana torna zero due
Cioè avevamo del tutto assassinare vicino zero per cento la conseguenza di tutto questo è questa e il secondo elemento che il fondo sottolinea è che il la previsione sulla l'andamento del rapporto debito PIL dice
Che questo rapporto continuerà a crescere e secondo il fondo andrà oltre il centoquaranta per cento ora è vero che anche il governo ha scritto questo nel Def però ha detto dal due mila ventisette il rapporto debito PIL tende a scendere
Ma se nel due mila ventisette la crescita tende a tornare
Verso lo zero perché gli effetti del PNR ci sono esauriti e allora quel rapporto debito PIL che diminuisce nel due mila ventisette è molto in dubbio in più aggiungo che abbiamo già commentato che dire che il debito l'apporto al PIL aumenta da qui fino al due mila ventisette
E che scende nel due mila ventisette B è una è una data un po'troppo in là nel tempo è come dire oggi facciamo debito domani no
Quindi intanto lo stiamo facendo oggi e la promessa che domani non lo faremo è è è piuttosto fragile ecco questo è il quadro che proviene dalle previsioni del del Fondo monetario internazionale
Ma sostanzialmente
La vera scommessa a questo punto diventa da in autunno
E cioè e qual è la politica economica strutturale e permanente che il governo s'intende fare senza per gli anni prossimi in particolare per il due mila venticinque
E da lì deriveranno gli obiettivi programmatici anche in termini di finanza pubblica ben definite e debito e a questa si sovrappone visto che a giugno ci sono le elezioni europee
In autunno è della della nuova Commissione europea e l'Europa in quanto tale e quale tipo di politiche economiche intende fare
Ricordando sempre che il bilancio europeo asfittico uno e mezzo per cento del PIL quindi è poca cosa senza il sempre più il Pnr ma anche se il PM RR diventasse strutturale
Rappresenta un altro uno e mezzo di PIL e quindi se fosse strutturale il piede RR l'Europa avrebbe un bilancio ordinario
Di circa il tre per cento del PIL ora gli Stati Uniti governo federale americano a un bilancio ordinario ogni anno che il venticinque per cento del PIL
E non a caso l'impulso che noi in Europa abbiamo giustamente chiamato aiuti di Stato validi aiuti di Stato che gli Stati Uniti hanno varato per settecento miliardi all'anno ok va be è praticamente sono sette volte più di quanto l'Europa abbia fatto con il Pnr nella è un bilancio strutturale e permanente che muove il venticinque per cento del PIL non il tre per cento del PIL due metro tre per cento del PIL europeo
Ecco allora che la politica economica nazionale italiana
E deve essere forte coraggiosa strutturale e permanente
Ma si colloca in un quadro europeo di di di di lipolitica economiche di politica industriale piuttosto deboli
Quindi adesso dicono l'Europa deve cambiare bisogna cambiarla benissimo però nessuno indica come e verso dove
Perché parliamo di secondo il Gia parliamo di transizione del digitale parliamo di transizione energetica parliamo di difesa comune e così via
Tutto bene signori ma i soldi per tutta questa roba no Texas chi ce li mette a che livello vengono prese quelle decisioni
E questa è una bella sfida per il dopo elezioni europee
Al più parere doveva essere la sfida del dibattito elettorale sulle elezioni europee che avvertite dovrebbero essere i tempi per andare a votare a giugno in tutta Europa
E purtroppo come sappiamo sono i temi nazionali che prevalgono in tutti i Paesi detto ai carabinieri di e di carattere europeo
Vediamo questa è l'ultima settimana in sessione plenaria a Strasburgo dopo di che inizia la campagna elettorale
Ed è vedremo
Quello che succederà il sul caso italiano responsabile del Dipartimento degli Affari fiscali del fondo ha detto che nel nostro Paese ci sono pressioni di spesa associate ad esempio con l'invecchiamento della popolazione propone parliamo
Parleremo un attimo del punto era questione demografica in Europa e in Italia nonché la necessità di investimenti tecnologie green e digitali e poi ha detto
Ha parlato di sforzi per salvaguardare le finanze pubbliche e ricostruire cuscinetti di bilancio
Cosa sono i cuscinetti di bilancio sguardi non ho la più pallida idea avverte scende no no alcune si intende dire che come abbiamo ripetuto qui mille volte diventata quasi una litania in questo nostro rubrica
Che tutto il dibattito è concentrato sul saldo di bilancio che è il deficit
Ma poco dibattito e superbollo che di totale di spesa pubblica che Billè cento miliardi e accarezza solo che di totale delle parate che solo mille miliardi cioè è chiaro che se non si toccano questi due Moloch
Il saldo la differenza
Echi Liborio gare poco su quella differenza che il deficit anche perché quella differenza che delle pietre diventa poi debito pubblico certa
E quindi corso intende questo diciamo dei cuscini tutti allora soltanto di cuscinetti dentro il bilancio pubblico certa certo avessi c'era anche un titolo sulla stampa serve un taglio alla spesa
Walter modificazione della stella non sa taglio serve tagliare gli sprechi le maniche azioni ruberie e spingere sugli investimenti
Ma non è tagliare tagliare non serve a nulla ceppaie basta a parte che non abbiamo mai tagliato sostanzialmente ne abbiamo solo frenato l'aumento della spesa non abbiamo riqualificato la stesa
Ma questo è il vero un po'per tutti i bilanci dell'Unione europea
Certo
Allora veniamo alla questione demografica perché ovviamente a un ritorno economico ovviamente non indifferente
Sono usciti dei dati nei giorni scorsi ecco qualche e questi da questi dati
In Europa i prossimi venti anni ci saranno cinquanta milioni di persone in meno
A bocce ferme ovviamente
In Italia nei prossimi venti anni ci saranno sei milioni di persone in meno
Questa questi sono i dati di riferimento di lungo periodo ma che si collegano anche all'immediato e al breve periodo perché già da oggi sappiamo che la popolazione europea diminuisce di molti piccoli cinquanta e la popolazione italiana diminuisce di sei milioni questo è il quadro ora andando alloggi cosa vediamo questa è una prospettiva di lungo periodo nel frattempo ci saranno gli immigrati e in gran parte dall'Africa
Ma la situazione attuale in tutta Europa e anche in Italia anche fin qui i dati italiani appaiono Eleven che migliori di quelli della media europea c'è una disoccupazione ufficiale
Che doppia rispetto a quella degli Stati Uniti
Guarda caso la crescita americana negli ultimi venti venticinque anni è stata doppia rispetto alla crescita europea quindi illegale occupazione crescita è fondamentale ma se perdiamo forza-lavoro sostanzialmente e tra l'altro siamo coltre di sostituirla in Europa con cinquanta milioni di africani nei prossimi vent'anni
In più quello che sappiamo dai dai dati che circolano è che la situazione in questo momento è diventata una disoccupazione che prevalentemente dal mancato in Castro
Gli anglofoni dovrebbero mismatching cioè mancato incasso fra richieste delle imprese e la disponibilità di lavoratori e tante che noi abbiamo una disoccupazione alta anche se in discesa
E anche l'Italia è lievemente più bassa di quella media europea ma sempre doppia
Più o meno rispetto a quelle di prestazioni
Ma dentro questo dato della disoccupazione ci sono milioni di lavoratori che cercano lavoro e non lo trovano ma anche centinaia di migliaia di imprese che cercano lavoratori e non li trovano
Quindi questo è il mancato incastro fra disponibilità di lavoratori ed esigenze richieste delle imprese
E e lo lo sappiamo lo vediamo tutti i giorni e cioè i nostri giovani tendono ad andare all'estero soprattutto quelli più bravi ma in tutti i settori ecco e nel frattempo arrivano gli immigrati questa sostituzione non non fa quadrare i conti
E c'è un enorme problema anzi due enormi problemi a mio parere uno quello della ristrutturazione delle imprese in termini di innovazione digitalizzazione e quindi per
Solo certe forme di lavoro che magari vent'anni fa non esisteva ma dall'altra responsabilità collettiva dei lavoratori delle imprese delle famiglie ma in testa
Nel governo della classe politica in termini di formazione addestramento cioè scuola ed università devono essere i pilastri di questa trasformazione
è vero che i numeri che ho dato prima sono a venti anni ma proprio per questo se non cominciamo subito in termini di formazione e quei ventidue anni passeranno e ci troveremo sempre di fronte al Big Mac cioè silenziato il sasso
Tra NATO era doppio problema esportiamo il capitale umano importiamo capitale umano di altra origine cioè l'immigrazione ma le due cose non si incastrano e non si interromperà l'altro
Beh noi esportiamo capitale umano per diversi motivi
Che di cui uno secondo me per quanto può riguardano Isaac abbiamo un dato il dato giovanile sulla disoccupazione insomma che anche quello femminile però insomma quello giovanile
E non è veramente non ho niente noi esportiamo capitale umano cioè lavoratori perché in Italia ci sono bassi salari sesto i bassi salari sono figli della bassa produttività ed ecco che un cane che si morde la coda
E perché se noi qualifichiamo le nostre persone ma poi i nostri giovani qualificati
All'interno del nostro Paese non trovano retribuzioni adeguate e magari se vanno in Germania o in Inghilterra o negli Stati Uniti guadagnano il doppio c'è salita di professionisti oggettivamente dal progetto individuale fanno anche bene è il loro futuro che devono crescere e nel frattempo però noi siamo bloccati da trent'anni ripeto trent'anni di produttività italiana presso che ferma negli stessi trent'anni in Germania
C'è un utile Chelsea ha avuto un aumento di produttività del quaranta per cento
Dopodiché diciamo ma i salari tedeschi sono molto più alto in un italiano incerto è giusto che sia così ma perché perché c'è una produttività che è molto più alta di quella italiana
E e così via per quanto riguarda gli altri Paesi financo la Spagna a delle condizioni di produttività e di crescita di produttività migliori Libera nos e non a caso qualcuno dei nostri giovani banca lavora risparmia
Come no
Lo so bene
Ci sono va bene insomma il tema della cioè non va bene va malissimo però sono veramente questi due problemi
Strutturalista riducendo problemi strutturali di lungo termine ma che hanno bisogno di scelte di breve termine coerente strutturale che per
Perché altrimenti il lungo termine non arriva mai no suo termine la somma non tanto piccoli belli i termini e noi andiamo un po'di Clara
E allora lo so però come ne abbiamo parlato molte volte però partendo proprio dal discorso della produttività e poi ovviamente
E le diceva prima del mismatch e quindi c'è ovviamente prima c'è un procurando il problema di orientamento poi c'è problema appunto di mismatch e dei centri per l'impiego su non so quante volte si è parlato di riforma eccetera
E poi ci sono razionalmente i centri per l'impiego siccome tutti i corsi di formazione Natty presso le Regioni in gran parte sono soldi buttati via perché il risultato di tanti decenni è che non formano affatto
No e poi ovviamente sono ci sono regioni dove funzionano meglio e altri dove insomma il disastro assoluto accerto osservare quindi voglio dire questi sono purtroppo degli elementi fissi no in negativo
E allora
Ma da dove cominciamo professore io penso che dobbiamo comunque cominciare dalla scuola
Scuola formazione e università
Da lì bisogna cominciare adeguandola a quello che l'orizzonte al PRA cronologico informativo anche che che abbiamo di fronte e facendo entrare nella scuola
Le nuove tecnologie le nuove professioni cioè preparare i ragazzi a quelle che sarà a quella che sarà la loro professione fra dieci o quindici anni che non saranno le professioni attuali
Certo
Questo fornitori dopodiché c'è il titolo di studio
Qualunque esso sia serve solo per fare i concorsi pubblici per un impiego pubblico perché formalmente ne riconosce dieci punti quindici punti solo questo
Lo strumento ma che è privo di contenuti professionali veri e allora rischiamo veramente che il bis invece non solo non si chiuda il mancato incasso ma che non si allarghi nel tempo
E da qui viene quella previsione demografica
Su tutta l'Europa cioè cinquanta milioni in meno di cittadini fra vent'anni
Sei milioni in meno in Italia e quindi è evidente che questo vuoto edita dalla spinta in atto verrà in gran parte ai tempi torna immigrati africani
Ma non è che potremmo gestirli nei fra vent'anni negli ultimi tre mesi quando arrivano bisogna cominciare a gestire il fenomeno da oggi anzi forte andava gestito dal dieci quindici vent'anni fa
Siamo lì tantissimo
Siamo aerei tardissimo sono tanti aspetti si sia gridato esso facciamo nulla di serio strutturale forte questo ritardo si allarga
Quelle quel tipo di fenomeni la demografia in testa perché da delle tendenze di lungo periodo
Non non non fanno presagire terremoti inondazioni o cose del genere che purtroppo abbiamo anche in Italia pubblicità Chirico
Ma sono introducono un leggero fenomeno di bradisismo cioè il sistema economico il mondo del lavoro perdono mezzo metro all'anno
Siccome questo bradisismo e molto subdolo perché nell'immediato non te ne accorgi Peretto oggi vent'anni dopo quando fa il confronto con vent'anni prima e ti accorgi che stai dieci metri sotto
è chiarissimo
Professore grazie dal primo luglio grazie a Mario Baldassarri ci risentiamo la prossima settimana
Buon lavoro Bongiorno