Capire per conoscere

Allora adesso e il momento di capire per conoscere con il professor Mario Baldassarri ricordiamo che il presidente del Centro studi economia reale e di distava Old istituto Adriano Olivetti di Ancona economista ce l'abbiamo in collegamento
Professore buongiorno buongiorno buongiorno a voi
Allora aspetti perché oggi
La foglio dunque dunque ecco qua
Resti lì vediamo eccoci qua
Oggi il quattro sei otto puntata quattro sei otto l'atto
Esatto e allora nella scorsa puntata noi avevamo iniziato a a così a parlare del der fede al Documento di economia e finanza oggi il primo di aprile
Come sempre entro il dieci che dovrebbe essere presentato il dessert alle Camere comunque sia
Che cosa cosa prevediamo cosa prevede professore il Documento di economia
Che viene presentato ad aprile è quello fondamentale per dare il punto di vista del Governo del quadro macroeconomico e di finanza pubblica
In previsione per i prossimi due o tre anni oltre che per l'anno in corso
E il problema è che rispetto al precedente ed ecco per quello dello scorso anno è il quadro macroeconomico
è abbastanza cambiato sull'esterno dell'economia italiana in particolare sull'andamento della crescita mondiale che è meno forte del previsto
Sull'andamento della crescita europea che è molto meno forte del previsto e di conseguenza questo contiene le previsioni di crescita anche per l'economia italiana
Ecco ricorda o che nello scorcio del CIPE la crescita si attestava attorno all'uno e mezzo per cento quest'anno e l'anno prossimo
E adesso le previsioni ci dicono che dovremmo esserci che a metà
Inquilini di quel tasso di crescita zero sei zero sette per cento soprattutto che di due-tre anni successivi venticinque e il ventisette
Difficilmente si arriverà torno all'uno per cento ora dentro questo quadro perché diciamo individuo ottimista di quello che poteva essere fatto l'anno scorso e c'è un'economia italiana che tutto sommato regge in termini relativi è l'economia che cresce abbastanza
Tutti sottolinea il fatto che cresce di più della Germania
E quindi questo sembra darci un minimo di prospettiva positiva
Certamente è così ma ricordiamo Italia cresce più della Germania in un quadro in cui comunque la crescita e la metà di quello che poteva essere previsto l'anno scorso
Sul fronte e quindi sulle conseguenze in termini di finanza pubblica
è che quel profilo di deficit che rientrava
Verso il parametro del tre per cento
E il debito in rapporto al PIL che si diceva molto lentamente ma si riduceva dello zero uno zero due per cento all'anno con questa minore crescita e dobbiamo sommare a questo il fatto che l'inflazione è scesa rapidamente quindi il l'aumento nominale del prodotto interno lordo
Per una crescita più modeste province l'opzione molto più contenuta questa crescita del peso alla modesta
Il che vuol dire che e il quadro di finanza pubblica in termini di deficit e debito ci dà un profilo di riduzione del deficit molto più contenuto e soprattutto il rischio che il rapporto debito PIL almeno aritmeticamente torni a salire lievemente ma torni a salire
E non a scendere come era previsto l'anno scorso in queste condizioni tra l'altro entra in vigore il nuovo Patto di stabilità
E quindi il quadro delle destre di aprile di quest'anno
è in molti importantissima per valutare come impostare poi la legge di bilancio per il due mila venticinque che dovrà essere presentata entro il prossimo settembre e poi varato in Parlamento entro la fine dell'anno
Sono le le linee guida fondamentali perché aprire quali sono gli spazi di politica economica e verso dove indirizzare le risorse magari sempre a sostegno della crescita e dell'occupazione ma rispettando gli equilibri di finanza pubblica
Certo
Tra l'altro
Proprio diciamo per equilibri e diciamo così sui conti pubblici qualche giorno fa a il il Governo durante un Consiglio dei ministri dove non era neanche al giorno all'ordine del giorno dato una mega stretta un'ulteriore stretta alla questione superbonus
Perché
Già pensano cento miliardi di euro sui conti pubblici per questa
Sì quelle secondo le ultime stime potrebbero essere anche più alti del previsto quindi chiesto in questura diciotto ter qual è il punto di partenza purtroppo il punto di partenza
Contabilmente viene a registrare più cento e passa miliardi per il bonus centodieci per cento
E non dimentichiamo mai che sul livello del debito
E che ha aumentato molto il valore assoluto in questi ultimi vent'anni
Perdono anche gli oltre cento miliardi di sussidi che sono stati dati negli anni passati per pagare le bollette del caro energia la luce e gas
Quindi in realtà negli ultimi due anni l'Italia ha fatto due manovre per oltre duecentodieci miliardi di Euro
Due manovre che non c'entrano niente con la legge di bilancio per legge finanziaria cioè lo strumento principe della politica economica e veri e sta emergendo questo enorme
Costo
Del centodieci per cento ma io devo ricordare a chi ci ascolta che quando fu varato il centodieci per cento in questa nostra rubrica quindi in tempi non sospetti
Io dissi subito che era una follia pura
E introdurre il centodieci per cento tempo perché non si capisce perché se io devo spendere cento per ristrutturare la mia casa lo Stato vita centodieci questo ovviamente ha spinto enormemente in su impressi in tutte le ristrutturazione
In questi anni certo l'altro una spinta alle ristrutturazioni edilizie
Però prendiamo atto che come dice la Banca d'Italia abbiamo ristrutturato meno del tre per cento del patrimonio immobiliare italiano
E quei tre personaggi indicati andando a ristrutturare limiti cui in qualche caso addirittura dei cartelli
In sostanza questo sussidio è andato alle classi medio medio alte
Istroveneto e e alla fine chi paga paga il contribuente cioè paga lo Stato
E quindi ci ritroviamo con questo ma all'opposto di debito pubblico che è stato incrementato ripeto per oltre duecento miliardi
Da due manovre di politica economica che non sono neanche passate per la legge di bilancio perché bonus viaggio dieci per cento e i sussidi appesantimento delle bollette energetiche questa è la e questo è il punto di partenza di fronte al quale di fatto si è trovato e si trova l'attuale governo Meloni
Vola la restrizione sul centodieci per cento
Non fu fatta neanche dal governo Draghi
Dagli indicò che c'era bisogno di metterci mano però poi gli gli equilibri interni di di quel governo non portarono nessuna decisione quindi a mio parere sacrosanta l'anno la Ravera la decisione
Di limitare al massimo il centodieci per cento soprattutto in termini di sconto di fattura
E cessione del credito sa se oggi sia all'origine chieda pensato un francamente ripeto non condivisi all'ora la decisione dicendo che era folle ben radicate viva pensato pensava di spalmare questo onere sul debito pubblico e di tanti anni
E il problema è che se concedi la cessione del credito
Quel credito diventa immediatamente esigibile e quindi va immediatamente per cassa e quindi va immediatamente ad aumentare il debito pubblico oggi non fra tre o quattro anni
E in questo è il punto fondamentale ovviamente
E in questo caso mi pare altrettanto sacrosanto
Escludere le zone del terremoto dell'Italia centrale da questa correzione del centodieci per cento perché sarebbe francamente un doppio danno per loro coloro che hanno subito
Questo è un ananas infatti dice stabiliva una correzione per questo allora eccoci fai una evoluzione
Ma tutto il resto francamente civile a correggere quella che io ho definito al momento del varo del provvedimento una follia pura una demagogia
Anche perché era un Robin Hood rovescio e cioè il contribuente che paga le tasse
Si sostituisce a pagare le ristrutturazione delle fasce medio o medio-alto di reddito network praticamente e ripeto il dato statistico ormai che la Banca d'Italia ha sottolineato e quindi una un punto autorevole
Del nostro osservatorio nazionale la Banca d'Italia chi dice che abbiamo ristrutturato meno del tre per cento delle case
Ecco e di un nuovo di questo tipo per ristrutturare una piccolissima quota del patrimonio immobiliare
E chiude il cerchio a questo bilancio folle disastroso del provvedimento del centodieci per cento questa è la base di partenza quindi il governo attuale si trova di fronte a questo punto di partenza che ha ereditato evidentemente
è però dall'altra parte si trova anche con la spada di Damocle del nuovo patto di stabilità
E che quindi e diventa un equilibrio molto molto difficile da raggiungere e ripeto il destro e di aprire ci darà un primo quadro sa sana Imago ricorrenti la cornice
Fa interna aggiornata dentro la quale poter poi impostare la legge di bilancio per il due mila venticinque
Già già senta
Ciò detto ripensato il fatto che l'economia italiana alla meno peggio degli altri paesi un po'meglio della Germania che è in recessione tecnica ricordiamocelo
E positivo
Mai positivo nell'ambito del va va un po'va un po'vale per tutti per noi meno male quindi c'è un uno spiraglio di
Piccolo soddisfazione Moro morto il giorno e la politica riguardo alle molto a lungo termine certo certo professor
Senta volevo
Parlare o le volevo porre ecco diciamo
La questi questa questa questione cioè le stime sono uscite la scorsa settimana le stime preliminari dell'Istat sulla povertà nel due mila ventitré
Dove sostanzialmente mostrano una stabilità rispetto al due mila ventidue perché la quota di famiglie in povertà assoluta dell'otto virgola cinque per cento contro l'otto virgola del due mila e ventidue però è è emerso un dato un dato curioso che è quello del nord Italia cioè se la povertà diventa una una una questione e settentrionale perché
Oggi ci sono più famiglie povere nel Nord che nel Mezzogiorno
La quota di famiglie in povertà ovviamente ancora maggiore al Sud ma non di molto e le dico e numeri
Nove anni fa l'incidenza della povertà era al Sud più che doppia rispetto al Nord cioè nove virgola sei per cento contro il quattro virgola due oggi la differenza si è assottigliata ed è poco più di due punti
Dieci virgola tre per centro contro l'otto per cento
Come mai secondo lei
Beh questo può sembrare sorprendente ma non lo è
In realtà in questi dieci anni lei ha citato i dati di nove anni fa in questi dieci anni impegno è rimasto pressoché fermo
I salari in potere d'acquisto sono diminuiti domandiamoci dov'è la più alta quota di produzione dipinge in Italia e la più alta quota di salari distribuiti in Italia e chiaramente al nord
Quindi se il piede si ferma e i salari ci sono fermi e quindi perdono rispetto alle istruzioni per riprodurre questo l'impatto più forte c'è proprio al nord in termini di aumento di famiglie che stanno sotto la
Soglia di povertà il primo attenzione in valore assoluto certamente sono ancora di più le famiglie
Povere del sud ma in termini relativi incline a paradossalmente il Gao
Il divario Nord Sud in termini di povertà sia enormemente ridotto era nuove contro il quattro per cento mi pare che lei abbia detto e otto e cinque contro sette una cosa del genere
Quindi i ribelli per paradosso la frenata del PIL
E la perdita di potere d'acquisto dei salari riduce la differente nord-sud nel senso che il Nord viene penalizzato di più perché l'area dove si produce dovrebbe introdurre piccole e si dovrebbe distribuite la quota più alta
Lì i salari
In più aggiunge a un altro elemento è che in questi dati come sappiamo incidono molto le condizioni di povertà delle famiglie degli immigrati che ovviamente registrano una percentuale di soglia di povertà più alta rispetto a ai cittadini italiani e ancora una volta dove sono più concentrati gli immigrati al nord
E quindi questo contribuisce a quel risultato statistico dell'Istat market artistico non è perché esprime le condizioni di gravi difficoltà
Di una quota importante delle famiglie italiane immigrati compresi
Certo certo
Quindi qui sapeva impresso ancora una volta in queste condizioni ci siamo arrivati dopo dieci anni e più Lippi il fermo ed i salari fermi
Quindi non è che possiamo adesso immaginare che in sei mesi invertiamo la rotta e riprendiamo tutte le condizioni precedenti
Occorre una prospettiva e qui ci riagganciamo Alberto una prospettiva di crescita strutturale dell'economia italiana che sia ben sopra il due per cento alimentata da importanti aumenti di produttività
Perché solo la produttività ci può permettere di chiudere il cerchio e cioè avere aumenti di salari
Che recuperi il la perdita del potere d'acquisto che non diventino aumenti di prezzi e di inflazione perché non inneschino la spirale salari prezzi quindi il l'obiettivo centrale quello della produttività
La produttività si aumenta con gli investimenti pubblici
E privati l'innovazione tecnologica la vigilia del dottore questi obiettivi non sono percorribili sei mesi devono essere latte Commenda quattro cinque sei sette anni
Sono stato sorto
Allora saremmo molto bravi se quello che abbiamo perso negli ultimi dieci anni riusciamo a recuperarlo nei prossimi cinque
E speriamo di essere molto bravi
è deboli realizzati nell'incontrare difficoltà all'emergenza rivolta verso il paese più bravo al mondo dobbiamo imparare anche a gestire l'ordinario il quotidiano nazisti o chiuse giorno per giorno e così via
Cerchiamo di essere sopra alle altrettanto non solo di fronte alle emergenze alle calamità ai terremoti eccetera
Ma anche nel giorno per giorno del quotidiano in modo che il pavimento della produttività si sollevi magari lentamente ma continuamente nel tempo nei prossimi cinque dieci anni
Certo professore abbiamo terminato il nostro tempo a disposizione
Quindi la saluto noi ci sono ci sentiamo come sempre con gli ascoltatori lunedì prossimo
Buongiorno buongiorno voi obolo volo è grazie grazie davvero come Sempre al professor Mario Baldassarri presidente del Centro studi economia reale di i stavo con quale appunto torneremo lunedì prossimo