Presentazione degli atti del convegno "Giulio Andreotti, Helmut Kohl. La riunificazione della Germania. Lezioni per oggi"

No se vi accomodate potenziamo iniziare
A quelle mio cugino
Bongiorno sono molto lieta di dare inizio alla presentazione di questo numero della rivista studi ordinati
Che contiene gli atti del convegno perché si è tenuto a Urbino l'anno scorso Giulio Andreotti ed Helmut Kohl la riunificazione della Germania lezione per oggi
Eh questo il primo atto del centro studi Giulio Andreotti di cui uno io per pure la Regione di cognome sono presidente
Prima di
Iniziare volevo innanzitutto ringraziare tutti voi che siete presenti se posso dire alla faccia di Landini e dello sciopero e anche quelli che se
E anche quelli che stanno in un'altra ambiente del
Senato che sono collegati con noi
Via video e che poi andiamo a salutare dopo ci dispiace ma la disponibilità della sala questa del Senato mi dispiace Presidente è un po'è un po'rigida va bene
Il convegno di Urbino è stato un convegno molto interessante
Anche abbastanza di pace di relatori tedeschi hanno molto insistito su una presunta ostilità di mio padre nei confronti della Germania
Dalla Germania unita rifacendosi soprattutto a una frase in realtà abbastanza infelice pronunciata nel mille novecentottantaquattro
Io amo tanto la Germania che preferisco che ce ne siano due
In realtà la questione molto più articolata molto più complessa come hanno fatto presente poi tutti gli altri relatori e come adesso vi illustreranno molto meglio di me i relatori che seguono io mi limito a dare una piccola prova della amicizia del rapporto amichevole e di amichevole collaborazione che c'è stato sarà mio padre ecco il pre e il cancelliere Kohl leggendo una delle tante lettere che soci conserviamo
Del carteggio fra i due che conserviamo in archivio ah nell'archivio Andreotti
è datata undici dicembre novantuno quindi un anno dopo l'unificazione
Caro Giulio Hotin Dio il più corto naturalmente la traduzione perché entri tedesco non sarebbe stata capace ti invio i più cordiali saluti e auguri per le prossime feste di Natale e per il nuovo anno grazie ai nostri sforzi comuni
Il mille novecentonovantuno ci ha consentito di compiere importanti progressi sulla via verso l'ululone europea
L'appoggio dell'Italia è risultato prezioso sia per ottenere un costante successo nell'opera di unificazione europea
Che per la costituzione di un ponte che ci unisse ai nostri vicini le nuove democrazie dell'Europa centrale orientale e meridionale
Vorrei altresì cogliere questa occasione per ringraziarti ancora per l'efficace aiuto prestato sci dopo l'incidente occorso a mio figlio Petter confido pienamente nella consolidata collaborazione e con te e con il tuo governo per affrontare i compiti che ci attendono con i più cordiali Saldutti tu Helmut Kohl
L'accenno al figlio Petter
Al d'incidente che ecco il figlio di con l'aveva avuto Lombardia porto in seguito al quale era stato ricoverato e mio padre tutti i suoi collaboratori come ben si ricorda l'ambasciatore Sessa si prodigarono nell'assistenza sia del ragazzo sia della sua famiglia
Grazie ora lascerei la parola di saluto ai le istituzioni che hanno
Che hanno patrocinato il convegno di Urbino a cominciare dalla Università degli Studi Carlo Bo di Urbino il suo rettore professor Giorgio Calcagnini
Grazie un buon giorno a tutti
è un piacere ritrovarmi qui oggi in presenza anche di molti dei relatori che erano hanno partecipato ad Urbino al convegno di due anni fa
In effetti più di due sono diciamo questi il risultato che nei risultati che vengono presentati oggi in questo numero dedicato della di una rivista
Pia quasi cent'anni della temi urbinate
Sono partiti prima di due anni fa almeno tre anni fa quindi questo risultato anche di un lavoro
Un lavoro accurato intenso da parte di tutti quelli che hanno dato il loro contributo
Di questo devo ringraziare innanzitutto il centro studi Andreotti e in particolare la famiglia Andreotti
Devo Dini in particolare permettetemi oltre Serena Andreotti saltare Marco Travaglio sbagliate fra gli ordinò agli oli scusami
Giuseppe chinarsi
Il collega Marco Cangio ottiche hanno curato in maniera precisa questa questa realizzazione io penso che il il convegno sia stato un successo perché è messo veramente induce
I punti importanti di una di una in particolare fase economica e sociale e politica che ha attraversato un sistema europeo diffuso diciamo
Io sono economista e spesso usiamo il riferimento alle alle rotture Ali crisi come dei momenti di crescita ecco quel PIL Periodo degli anni ottanta alla fine gli anni Ottanta e sicuramente è stato un periodo di rottura rispetto a dei modelli precedenti delle organizzazioni precedenti
è stato diciamo un momento nel quale si sarebbero potute prendere tante direzioni diverse rispetto a quello che stava succedendo ecco credo che il convegno gli atti che sono pubblicato in questo numero della rivista mettono in risalto ruolo sia di Giulio Andreotti che di Helmut Kohl nel gestire insieme questo processo di transizione che è stato un processo verso la democrazia
Quindi ringrazio ancora tutti chi ha collaborato i partecipanti porto i saluti appunto dell'ateneo che porta il nome di un di un senatore a vita Carlo Bo grazie
Ora il dottor Nino dalla Konrad Adenauer Stiftung
Presidente Casini eminenza ambasciatore Vattani
Eccellenze signore e signori sono lieto di darvi il benvenuto a nome della Fondazione con Arafat adenoma a questa presentazione del libro della rivista nei venerabile Palazzo Madama
Insomma lieto che la Fondazione sia stato un party ma in questo progetto iniziato quasi tre anni fa e culminato nella conferenza di Urbino nell'autunno due ammenda ventuno la Conferenza di allora ha mostrato quanto diverse possano essere le percezioni politiche sta tedeschi italiani
Da parte tedesca i testimoni e gli accademici
Sono convinti che l'Italia non sia stata in vista di un eventuale riunificazione un partner utile per la Germania nell'in grano mille novecento ottantanove novanta da Pati Agliana invece testimoni e accademici sottolineano che dopo un iniziale esitazione l'Italia fu tra i sostenitori della riunificazione
Questa differenza di percezione si può notare anche nella personalità di Giulio Andreotti Emmott cuore
Ancora oggi in Germania si associa ad Andreotti la frase amo così tanto la Germania che potrei averne due come ha detto Gian la signora Andreotti
Se si guarda alle memorie dire molte cose si può leggere chiaramente
Che cos'era personalmente molto di Duso da Andreotti il suo amico Andreotti
Da parte italiana invece si sottolinea che Andreotti era particolarmente interessato alla stabilità e la pace in Europa mentre la riunificazione tedesca aveva c'è altro un ruolo subordinato
Il compito della Fondazione connaturate Nava e quello di contribuire
Ah era convenzione tra Italia e Germania
Dagli anni settanta abbiamo una retta cantanti sa a Roma dal due mila otto il nostro bellissimo ufficio si trova in corso Rinascimento proprio accanto di questo palazzo Madama il nostro compito è quello di promuovere il dialogo tra politici ed esperti di politica della Germania e dell'Italia
Il nostro obiettivo e credo di riunire politici ed esperti dell'Italia e della Germania attraverso seminari conferenze e pubblicazioni
Contribuendo così ad un maggiore comprensione reciproca
Lavoriamo con politici dell'ambito democristiano ma anche con giornalisti anche con analisti di Tywin Tanca
E di scienziati e studenti
Oltre a trattare politica estera politica di sicurezza
O delle questioni della politica europea ci occupiamo anche dei dei patiti foci o politici favorendo lo scambio di conoscenze fare diverse realtà nazionali
Ci dedichiamo coi lavorare sulla storia contemporanea narri contemporanea per delineare immagine della politica e dei nostri politici a lungo termine
Pertanto è stato un grande onore per noi come fondazione quando l'adenoma ove indirizzare la conferenza insieme con l'Istituto Luigi Sturzo l'Università di Urbino
Il progetto ha dimostrato che esistevano e esistono sempre incomprensioni sta alla politica italiana e quella tedesca non solo nel presente ma anche nel passato
Di conoscere questi malintesi e chiarire agli il prima possibile e uno dei compiti della Fondazione con una taverna ora in Italia speriamo che passiamo che possiamo dare un contributo con questo libro su questa rivista presentato oggi no continueremo a lavorare su questo aspetto e attendiamo i tuoi giochi futuri grazie
Terzo visti istituzione partner l'istituto Luigi Sturzo ma il presidente quanto netti non lo vedo
Quindi in ballo rappresento da sola l'istituto perché siamo legati a filo strettissimo essendo lì l'archivio di mio padre e quindi immagino che siamo tutti molti dei professori che hanno partecipato al dibattito
Di Urbino sono
Frequentatori assidui dell'istituto e dell'archivio e quindi idealmente come se anche l'istituto fosse presente quindi lascio la parola al senatore
Casini di quale io ricordo anche che
Il successore di mio padre come presidente del gruppo italiano dell'unione interparlamentare che era un'organizzazione a cui mio padre teneva tantissimo in cui credeva veramente tanto grazie
Grazie grazie Serena vi confesso che il mio stato d'animo e ondeggiante tra leggere quello che ho scritto e per Ilia aggiungere qualche considerazione a braccio perché in tante circostanze io mi sono trovato anch'io come l'opinione pubblica incuriosito da questo rapporto tra con le Andreotti ricordo una bellissima chiacchierata in una birreria di Berlino con Helmut Kohl
E debbo dire
Guardate questo avete fatto benissimo Serena a a mettere il punto su questo tema perché questo tema solleva due cose primo
Comunque Andreotti ancorato l'Italia a una politica di rapporto privilegiato con la Germania e con la Francia colpirmi
Taranto sono stati in gran parte i protagonisti di questa relazione trilaterale e come i diplomatici che sono cui sanno
Debbo dire che vedo
Non perché gli altri assenti non siano ma il meglio della diplomazia italiana che si è succede punto in questi anni
Va be lasciamo perdere considerazioni un'altra circostanza e come voi sapete bene Andreotti è stato il custode di questa poi ci possono essere anche tra gli uomini di governo in certe circostanze visioni diverse anche sui momenti tattici sulle sulle fasi ma questo è stato il punto fondamentale
Secondo
Erano due grandi due grandi personalità che hanno subito nella loro vita politica anche lei amarezze della politica perché di quelle di Andreotti sappiamo tutto ma anche Helmut Kohl ha avuto
E affrontato momenti molto difficili nel rapporto con l'opinione pubblica tedesca ma la storia
Sta provvedendo a fare giustizia queste non le considerazioni diciamo e adesso mi attengo a quello che ho scritto
La caduta del muro di Berlino provocò uno straordinario Effetto Domino dando via ai vita eventi che hanno inciso profondamente nella storia d'Europa e del nostro Paese
In quella fase delicata l'Italia ha giocato un ruolo importante nella rifiuta di unificazione della Germania all'epoca per nulla scontata
Nel mille novecentottantanove il governo italiano deteneva la presidenza di turno della Comunità economica europea
E l'allora primo ministro Giulio Andreotti ebbe un ruolo di protagonista nella politica continentale e in particolare nella gestione della questione tedesca
Ancora oggi quando si pensa alla politica di Andreotti sulla riunificazione della Germania si ricorre alla citazione della nota battuta
Che avrebbe pronunciato nell'agosto dell'ottantaquattro partecipando a una festa dell'Unità
In realtà sembrerebbe che quella battuta non fosse di Andreotti ma se pur declinata in maniera leggermente diversa fosse stato pronunciato da François ma urea ai tempi di De Gaulle
Andreotti la fece proprie e allora e da quel momento il morto gli rimase addosso conferendogli la fama di essere profondamente ostile all'idea di una Germania unica
è vero che Andreotti in principio fu contrario alla riunificazione tedesca
Ma è altrettanto vero che quella battuta testimoniava uno stato d'animo generalizzato tra i governi occidentali dell'epoca
Parlare di riunificazione della Germania significava non solo rievocare i fantasmi di un passato ancora troppo recente in una classe dirigente nata e cresciuta sulle macerie della seconda guerra mondiale
Ma rischiava anche di mettere in discussione i precari equilibri tra Est e Ovest
Faticosamente raggiunti con gli accordi di Helsinki e frenare sul nascere il difficile processo di distensione tra i due blocchi
Col modificarsi la situazione internazionale la posizione più conciliante del presidente francese François Mitterrand
Il via libera dell'inquilino della Casa Bianca George Bush il riformismo di Gorbaciov in Unione Sovietica
Il le aspirazioni unitarie sempre più nette del cancelliere Kohl
Con queste paralleli mutamenti di orientamento le cose profondamente cambiarlo
E Andreotti compagno la causa tedesca
Contribuendo a risolvere lo stallo e a rassicurare i vicini europei sul fatto che una Germania unita non sarebbe stato un potenziale pericolo per l'Europa
Nel febbraio del mille novecentonovanta dopo un incontro con colpi Andrea pronunciò parole Andreotti pronuncia parole molto diverse e inequivocabile
La situazione internazionali è cambiata io sono favorevole alla riunificazione e fossi tedesco avrei pure ansie di realizzato gli atti che sono presentati dunque oggi risultato di indagini accurate di Author autorevoli storici arricchiti da testimonianze dirette di molti protagonisti della fase dell'epoca
Credo che serva no a fare luce
Sono atti che spiegano come si svolsero quei negoziati in quella stagione Breve e confusa
Ma anche ad allargare lo studio inserendo il processo della riunificazione tedesca in una cornice più ampia e esaustiva
è evidente infatti che quel risultato si raggiunse grazie anche ai rapporti interpersonali tra i grandi lei leader dell'epoca
E allo spirito di collaborazione e amicizia che si andò consolidando per lunghi anni tra la classe dirigente democratica cristiana e quella tedesca
In quegli anni tra come e Andreotti ponendo le premesse per un superamento definitivo delle lacerazioni politiche ideologiche dell'Europa
Helmut Kohl è stato indubbiamente tra i grandi statisti europei dell'ultimo ventennio del secolo scorso
Quello che più di ogni altro ai incarnato nella propria esperienza politica l'aspirazione d'un intero continente al superamento delle divisioni del Novecento
Lo ha fatto non solo guidando la riunificazione della Germania ma anche agendo da protagonista nella sede europea
Nell'Europa e per l'Europa avendo compreso più di ogni altro che gli interessi del popolo tedesco coincidevano con gli interessi di tutti i popoli europei
Una convinzione che lo rese capaci di compiere scelte forti e impopolari
Andreotti intuì la necessità di integrare la Germania nel disegno europeo rendendo quel processo irreversibile
E intuì altresì che il nuovo quadro di stabilità non si sarebbe potuto compiere senza un tracciato preciso di lungo periodo
Che avrebbe dovuto comprendere moneta unica rafforzamento del rapporto atlantico CSC è la futura OSCE con le prospettive a finale di una casa comune che includesse anche l'Unione Sovietica
E i passaggi negli anni successivi sono davanti a noi
Anche i passaggi che oggi vediamo con una qualche Nostalgia come quello di Pratica di Mare o come i momenti di associazione tra il patto di Varsavia e la NATO in un tentativo di sviluppare nuovi partnership
Concludo dicendo una sola cosa
Senza l'impegno e la tenacia di questi grandi leader senza la loro lungimiranza la nostra storia sarebbe stata senz'altro diverso e io credo non sarebbe stata migliore
Ora la relazione dell'ambasciatore Umberto Vattani che fra l'altro stato consigliere diplomatico del Presidente del Consiglio durante i governi Andreotti sei e sette
A
Replica
Grazie mille per me è un onore prendere la parola
In questa in questa riunione dove vedo tante personalità che hanno ricoperto cariche le più alte cariche nelle istituzioni repubblicane
E che probabilmente hanno visto
In maniera del tutto
Interessante quello che sto per dire perché da Palazzo Chigi la cosa al ministero degli affari esteri problemi di politica estera
Appaiono in maniera diversa di come noi che leggiamo sulla stampa
Quando si decise nel nelle del venti ventuno
Di organizzare un convegno
Per ricordare a trent'anni di distanza due grandi personalità
Due grandi statisti Giulio Andreotti Helmut Kohl
Sì disse
Ma come non ricordare l'unificazione tedesca
Come in qualche modo non trarre qualche lezione per il futuro
Ma il convegno nacque come un convegno due
Due voci quelle tedesche quelle italiane
Che avrebbero coinvolto delle personalità politiche
Si erano già individuate alcuni personalità che poi sono anche alcune presenti qui
Dei diplomatici che avevano in qualche modo partecipato a quelle riunioni
E degli storici di valore
Questa era l'idea
Ma
Cosa sarebbe accaduto
E io credo che inevitabilmente si sarebbe parlato dell'atteggiamento italiano nei confronti
Della riunificazione tedesca
Sarebbe riemersa quella frase che è stata ricordata poco fa
Pronunciata da Giulio Andreotti nel corso di una festa dell'Unità quattordici ottobre ottantaquattro io ero loro a Londra e mi chiesero quali fossero le reazioni inglesi
E i miei colleghi del Foreign Office of fecero che sorridere ma il presidente Andreotti ha detto quello che pensano tutti
Si sarebbero ricordate però più da vicino
Degli eventi
Delle parole pronunciate dal presidente Andreotti sul Pan Germania esimo in una famosa agitata riunione della NATO alla fine dell'ottantanove
Si sarebbe fatalmente
Ricordato
Cosa rispose che INCE al ministro degli Esteri De Michelis quando a Ottawa
Nel
Maggio di nel febbraio di del
Novanta si delineava già
La forma negoziale il fatto dei di due più quattro le due Germanie avrebbero parlato il negoziato la riunificazione con le quattro potenze
Che avevano espresso esercitato dei diritti di occupazione sulla Germania
Dopo la seconda guerra mondiale e la risposta di che incertum molto sferzante
All'idea alla richiesta di De Michelis di cercare di entrare a far parte di quel gruppo che avrebbe negoziato quegli accordi che cervice io hanno fatto perché voi non fate parte del gioco
Ebbene
Come non avrebbero potuto saltar fuori tutte queste perplessità italiani
E come dall'altra parte non sarebbe venuta fuori
Fuori misura la figura del cancelliere
Grande architetto della riunificazione tedesca quello che in meno di un anno
Aveva dal momento della caduta del Muro fino al
Alla firma del trattato che restituiva la piena sovranità alla Germania come non si sarebbe ricordato che la Germania prevede ha riacquistato la consapevolezza di essere una grande potenza
In un certo senso come scrivono del resto e dissero Paolo Rubino gli storici tedeschi
Era inevitabile un ridimensionamento della posizione italiana tra i quattro grandi e così via
Queste sono le discussioni che si svolsero in quel periodo
E che sono state ricordate sono scritte in questo libro
E sono
Le risposte da personalità importanti era presente un input
Noto regole
Rappresentante delle aziende U nel tempo della Repubblica democratica tedesca Franz Josef Jung
Due grandi storici tedeschi
Per interferenze Ullrich lì uno dell'Università di vicolo cieco che l'alto dell'Università di Bologna
Il queste sono le cose che hanno chiave che hanno detto che avrebbero detto
A me parve che questo non ci fosse un gioco
Se siamo tra due e fatale
Che le memorie di colpo che ricordano in più
Più passaggi l'atmosfera gelida talvolta ostile che caratterizzava questi incontri alla fine dell'ottantanove pochi settimane dopo la caduta del muro
Cerco scritte soltanto all'Italia
Varo messo no in una situazione certamente difficile e allora suggeriti allargare
Il tema
E di introdurre nel convegno le voci dei dei miei colleghi di quelli che avevano partecipato a questi negoziati e chi erano
è una vera Chalal spauracchi
Che fu dal mille novecentottantatré fino al mille novecentonovanta
Il
Consigliere diplomatico della signora Thatcher
Caro Linda marroni entrata all'Eliseo nel mille novecentottantotto e diventata in pochissimo tempo consigliere per la politica europea
Del presidente Mitterrand
C'ha mai Anatolia da Michel che in quel periodo Almici e ministro degli affari esteri dell'Unione Sovietica diventato poiché ambasciatore anche a Roma della federazione russa successivamente
E lui disse che sarebbe venuto
Mi rivolsi a paventare accento che era stato il l'interprete di Gorbaciov in tutti gli incontri con Bush la signora Thatcher
E poi per gli americani
Chiamai Boselli
Che era stato sherpa nello stesso periodo in cui ero ero io tra il novantuno e il novantadue col presidente George Bush
E che era
Aveva agito in qualità di capo delegazione degli Stati Uniti nelle trattative due più quattro
E per aggiungere anche un altro americano che avesse il suo peso
Invitai l'ambasciatore Robert Blatt quel
Che era stato assistente per la nasce non Security del presidente Bush
E direttore per gli affari europea sovietici del Dipartimento di Stato
Quindi avevamo in un certo senso ricomposto a trent'anni di distanza
Quello che queste personalità incluse l'italiano il tedesco
Io Hakim vitelli insieme lungo sempre fino alla fine rimasto consigliere diplomatico del cancelliere Kohl e io che non ero stato prima col presidente De Mita e successivamente con il presidente Andreotti
Ebbene era fatale che si cominciasse dall'articolo dalla l'anno mille novecentottantanove
L'anno spartiacque
Che tutti molti di quelli che son presenti qui ricordano certamente come dimenticare che a un certo punto
La caduta del muro non prevista da nessuno
Lo riconosco non riconobbero tutti
Charles Power raccontò che lo vide sullo schermo saliti al piano di sopra l'ufficio della signora Thatcher
E le chiese di accendere il televisore dalla signora Thatcher non l'aveva un televisore nel suo ufficio quindi scese giù vide quello che stava accadendo a Berlino sullo schermo di Chavez
La stessa cosa per colpa che era in visita ufficiale in Polonia
Lo chiamò Eduardo Ackermann al termine di un banchetto per dirgli signor cancelliere con una frase rimasta famosa il muro sta accadendo
Andreotti riconobbe che non non arriva nessuno poteva prevedere questo crollo
E sei mesi prima nel famoso G7 che coincideva con i duecento anni della Rivoluzione francese che si tenne a Parigi
Per
A luglio esattamente nei giorni della presa della Bastiglia a luglio del l'ottantanove
Sì parlo di tutto anche della crisi che si preannunciava in Jugoslavia
Ma nessuno accenno Repubblica democratica tedesca o a quello che sarebbe accaduto da lì a pochi mesi
Quindi la sorpresa c'era
E se c'era la sorpresa c'era anche la preoccupazione
E come dimenticare l'impatto che questo ebbe su persone che non solo avevano vissuto negli anni in parte negli anni
Precedenti la seconda guerra mondiale ma avevano scritto sui loro anni giovanili trascorsi in quel periodo la signora Thatcher il cancelliere Kohl il presidente Andreotti eccome ci si può scrollare di dosso ricordo sentimenti che erano ancora così vivi in un certo senso
E noi
Non potremmo fare a meno di dire che
Non erano solo gli alleati della Germania
Ma c'erano delle voci in Germania
Che essi levavano contro l'idea di una riunificazione tedesca
Tutti ricca ricordiamo le parole di che Intergrass dello scrittore di Giava spero che si domandava sieda Germania non dovesse espiare le colpe
Che aveva
In qualche modo
Assunto su di sé nella seconda guerra mondiale
E Giuliano Amato
Che fece un importante discorso a Urbino proprio su questa questo problema psicologico
Che viveva tanto in Germania come nei paesi vicini una Germania riunita
Si cancellano delle frontiere e le frontiere
E il problema delle frontiere
Rimase per lungo tempo in silenzio perché il cancelliere Kohl
Quando
Nel ventotto
Di novembre dell'ottantotto ottantanove
Pubblico senza consultarsi con nessuno nel
Con missili balistici che partono dagli Stati Uniti in caso di una guerra regionale
Ci possiamo realmente contare rischierebbero di americani l'estinzione
Perché noi in Europa siamo stati colpiti ora quegli anni lì chi li ricorda sa bene che la NATO immediatamente reagì dicendo che bisognava in realtà collocare dei missili quindi e in Italia torna governo Cossiga e come si ricorderà a Comiso cominciarono gli sbancamenti così come in Germania come in Olanda eravamo in quel periodo lì
E apparve questa persona in quelli italiani per primi capirono che si poteva forse avviare un processo di distensione
E lo dissero
Lo dissero apertamente
La prima occasione fu al vertice di Toronto
Quando arrivati
A carte già
Costruite
Il governo
Di De Mita era nato pochi mesi prima maggiore noi eravamo aprile-maggio e noi eravamo lì a giugno e quindi era gli sherpa avevano già arredate loro testi
E parlandone con il Presidente si disse ho qui Sica sì infatti si afferma qualcosa fortemente innovativo o non italiano sarà piuttosto spettatrice di questi colloqui
E De Mita d'accordo con Andreotti lo disse disse che bisognava cambiare il tono col quale si affermava in questo documento
Che quel principio di distensione
Che sembrava avvenire
Era stato firmato il primo giugno dell'ottantotto
L'accordo per l'eliminazione dei gli euromissili di quei missili di cui parlavo prima
Che questo era merito della NATO era merito della fermezza americana della fermezza degli europei
Ma
De Mita e Andreotti disse ma perché se avessimo avuto dall'altra parte qualcuno di diverso avremmo raggiunto questo risultato io allora fecero introdurre in una frase in questo documento
Che tornati a Roma
Ebbi occasione di
Illustrare all'ambasciatore russo che era l'unico
E questo nel giro di una settimana proprio con la prima visita di De Mita
A Mosca nell'ottobre dell'ottantotto
Visita dal quale tattici poi il presidente Andreotti
E che
Segna una priorità italiana
Fu la prima volta
L'ambasciatore Romano rimase sorpreso di questa
Che noi arrivavamo a Mosca prima del cancelliere Kohl e del presidente Mitterrand
In poco tempo la politica estera italiana nei confronti dell'Unione Sovietica
Aveva dato un segnale così forte si cominciava a parlare di casa comune europea si cominciava a parlare di interdipendenze tra le due euro si cominciava già
A immaginare che i rapporti tra l'Unione Sovietica e loro qua potessero migliorare
Si parlò perfino di un Piano Marshall durante quella visita
Ma De Mita non disse che si sarebbe preso il Piano Marshall non se lo sarebbe applicato pari pari
Si sarebbero applicati alcune di quelle idee che il Piano Marshall era atleta introdotto e che aveva facilitato la ripresa dei Paesi europei ancora
Ebbene
Tornando alla caduta del Muro
Cosa risulta da questo convegno maniera molto più chiara che negli scritti degli storici e nelle carte che si leggono
Che è vero che colpì fu estremamente rapido nel cogliere l'occasione
Per portare avanti l'unificazione della Germania
Ma Bush era più avanti
Gli americani erano molto più avanti
Lo dice bene Gelli
Noi pensavamo che si dovesse accelerare non eravamo sicuri che Gorbaciov sarebbe rimasto a lungo al Cremlino e bisognava fare presto
E dovevamo risolvere la questione tedesca non parla di questione russa parla della questione tedesca e la questione tedesca era per l'appunto consentire alla Germania di riunificare anzi il più rapidamente possibile
Ebbra quello conferma l'ambasciatore Bracco il si riferisce ai colloqui e quali partecipò a Campo dei vip nel febbraio del novanta quando dice che fu Bush a dire colla
Fai presto
Accelera
E Bush erano era un discorso fuori cerca il dopo cena alle ventidue disse che ci voleva pensare dopo l'indomani della domenica erano tutti in chiesa
E si precipitò per il ciclo il consigliere diplomatico allora Nicole
Per dire che con l'era d'accordo avrebbero accelerato
Ecco questa accelerazione tedesca come si spiega si spiega col fatto che durante i lunghi anni di guerra fredda
La Germania era stata al centro di tutte le crisi
Era lì che i tedeschi avevano le loro principali basi e ad arricchire fu affronta
Atto il problema del blocco di Berlino tutti i problemi della guerra fredda avevano il punto
Drammatico strategico nella Germania
E per la per gli Stati Uniti la Germania era il loro alleato principale in Europa riconquistare l'unità voleva dire rafforzare una presenza anche americana in Europa
Ebbene questo è scritto in questo libro per questo questo libro è così importante
Perché riporta
Le testimonianze di coloro che hanno partecipato a quei negoziati e che hanno vissuto momento per momento
Le le evoluzioni quelle tappe forzate
Nove novembre cade il muro il diciotto novembre metterò convoca un una riunione informare straordinaria
A Parigi tutti si dichiarano contro l'unificazione le perplessità sono molte successivamente c'era lui non è nato
E il ventotto novembre
Quando arriva a Roma Gorbaciov per la visita di restituzione quella che De Mita Andreotti avevano fatto un anno prima a Mosca e viene a Roma Paul da Milano
L'accoglienza degli italiani è straordinaria
C'è nei nelle sue dico nelle sue memorie ricorda che la gente a Milano era semplicemente impazzita
Nella non riusciva a entrare nella galleria a piazza Duomo le manifestazioni di giubilo di felicità di vedere quest'uomo che rappresentava il volto
Della fine della guerra fredda era straordinario ebbene in quel periodo in quello stesso giorno
Si apparentano ad Andreotti e Gorbaciov apprendono degli undici punti
Che col
Illustrato al Bundestag
Bene
Quale fu la differenza tra i due uomini col mirava all'unificazione Andreotti reagiva tutti Azimut
Per l'Unione europea dove accelero con il mandato per l'Unione economica e monetaria
La nascita dell'euro
Con la CSCE
Porto avanti il
Il
La Carta di Parigi
E la firmò insieme a mitraglia Gorbaciov per la prima volta Corbaccio a partecipò a quella riunione a Parigi
Nel novanta la presidenza italiana segno anche altri punti avanti
Non soltanto l'integrazione fece un passo
Ricordo le parole di Andreotti senza nulla togliere alla caduta del muro di Berlino
Il battere moneta
Per una Unione Europea era diventato un segno di sovranità
E infine voglio dire
C'è stato
Un fatto importante
Sì
Chiudo con le parole
Che pro-nunzio
Ha da Mishima
Al termine del suo discorso
Rimane un quesito
Cosa possiamo fare oggi quando almeno così la si vede da Mosca le cose si aggravano e rischiano di esplodere
L'onorevole Andreotti forse avrebbe trovato la via di uscita io no un pericoloso stallo per il momento inamovibile e lo resterà probabilmente per lungo tempo
Mi permetto un avvertimento
Secondo me si sta profilando una nuova Sarajevo della prima guerra mondiale alla frontiera tra l'Ucraina e la Russia
Di un possibile scontro militare si parla da ambedue le parti come di una cosa che non suscita paura a questo si aggiungono alcune voci non ci dente niente paura se facciamo la guerra con la Russia
Vorrei sbagliare ma in Europa occidentale non fanno troppo caso a questo pericolo
Ebbene mancavano quattro mesi il convegno si è svolto a ottobre
L'invasione dell'Ucraina io avvenuto
A febbraio
Quattro mesi dopo
Queste carte
E alla domanda di ad amici cosa avrebbe fatto il presidente Andreotti credo che avrebbe suggerito a tutti di rileggere la Pacem in terris
Principi capi Giovanni ventitreesimo
Che ha esattamente sessant'anni e che spiega che la pace non è l'assenza di conflitti
è una cosa che va conquistata giorno per giorno attraverso il dialogo attraverso la comprensione reciproca prestando attenzione all'altro più al nemico che all'amico
E quindi e con queste parole
Che ricordano una grande intuizione di un uomo del dialogo che spiegava Shamir la Bibbia che non ha soltanto la legge del taglione ma anche la legge del perdono
E che
Alle grandi nelle grandi occasioni ricordava che si può essere alleati
Ma si vede dire all'amico si sbaglia ebbero a quel in questo testo dice che i tre più grandi disastri
Che ha combinato gli Stati Uniti
Negli anni due mila sono l'invasione dell'Iraq
Non ha mica Lucio dell'Europa alla Russia
E l'Afghanistan il peggiore di tutti Dirac
Bene io consiglio a tutti di leggere soprattutto le parole dei nostri amici americani
Perché sono veramente rivelatrici di uno stato d'animo che molto diffuso anche negli Stati Uniti grazie
Grazie ambasciatore ora l'intervento di sua Eminenza il cardinale zuppe di cui naturalmente del tutto superfluo dire che l'arcivescovo di Bologna nonché presidente della Conferenza episcopale italiana maggiore ci riesco
Nonché presidente
E che comunque lui realizziamo ben grazie siamo per una nuova prova di all'amicizia che risale a tanto tanto tempo fa grazie
No con con molto piacere io mi scuso Gene anticipo perché purtroppo dopo riprende a tornare appunto a Bologna non so se avete capito che è la cosa più importante è il respiro Rocco aperta
Quindi mi scuso svolto con gli altri relatori che non li ascolterò mi dispiace
Ringrazio io tantissimo invece del di questa opportunità
Che ci permette anche di
Ricomprendere la figura di Giulio Andreotti edili capire anche i tanti problemi che viviamo in questi tempi
Sono stati pochi
Poche settimane in fondo le mura vicenda passaggi cruciali che si sono consumati in pochissimo tempo
In quei cambiato il mondo
In cui doveva cambiare il mondo puoi vedere anche risultati successivi
Che tante di quelle speranze non hanno troppo alto un'adeguata risposta in particolare in Europa per la quale la riunificazione tedesca alla presentato la più importante novità dal quarantacinque
Il tema è affrontato davvero in maniera molto attenta all'in questi atti e pure appunto per presentare soltanto delle poche riflessioni che sono nate dalla lettura
E ovviamente dello sguardo è soprattutto rivolto Giulio Andreotti una figura che per diversi motivi miei più familiare dell'altro grande protagonista
Di queste pagine un gigante non solo fisicamente Helmut Kohl
Tutti i contributi sottolineano che Andreotti l'abbiamo ha detto anche la ritiene scontati abbiamo ascoltato anche all'inizio sembrava avesse delle perplessità verso la riunificazione tedesca in particolare verso i tempi della riunificazione
Dopo la presentazione del piano di in dieci punti da parte di culla
Ma già nel febbraio del novanta lo sessanta lotti pubblicamente aiutò in modo concreto la riunificazione
E qui sopra ex pagine vengono messi in luce i cambiamenti Citti spiegano il contesto del delle posizioni assunte da Andreotti
Per capirle bisogna parlavi di lui cioè non è vero che andò chi non capiva le l'enorme cambiamento ma è chiaro che lui viveva quello la storia della sua vita
Li motivi biografici per tutti e quindi anche più ovviamente per Andreotti hanno avuto hanno spiegano anche le diverse posizioni come tutti i politici la sua generazione a un cambiamento di un'epoca
Che aveva visto la sua esperienza politica cominciare svilupparsi durante la seconda guerra mondiale
E quindi l'aspirazione della pace diventava così forte anche con il magistero di più dodici che risuonava sempre con maggiore autorevolezza davanti alla tragedia della guerra nei primi anni del dopoguerra Andreotti ha visto realizzarsi un ordine internazionale che puntava la stabilità
Anche se era ovviamente l'ordine voluto dei vincitori participò all'Assemblea costituente che approvò all'articolo undici della Costituzione è iniziato a collaborare con tutti i governi
Che avevano come obiettivo la collaborazione internazionale e lo scoppio della guerra fredda cambio molte cose ma all'interno del cattolicesimo politico italiano anche l'adesione alla NATO fu motivata da ragioni difensive
Che concorrevano a mantenere l'equilibrio internazionale evitando la guerra
Il come viene ricordato in in questi atti brutali cattolicissimo anche negli anni più bui della guerra fredda il seme della pace non è mai andato smarrito
Su successivamente la fragile pianta della pace si è rafforzata pro quest'anno sono sessanta mila Pacem in terris e poi con il Concilio Vaticano secondo una ulteriore il più un ulteriore sviluppo di questo quindi Andreotti è chiaro che è frutto vive perfettamente questo cambiamento e questo spiega anche nella sua politica estera la il contributo decisivo per lo ricordava prima l'ambasciatore Vattani alla CSC e cioè alla Conferenza per la sicurezza e la cooperazione in Europa di Helsinki del settantacinque
Conferenza che allegato la definitiva conclusione di contenziosi territoriali rimasti aperti dopo la seconda guerra mondiale
E il tentativo di orientare la divisione bipolare verso prospettive di pace perché questa è la chiave la pace a cui a costo calma costituito la chiave di questa sofferenza di questa conferenza
E anche lo stretto interesse della Santa Sede proprio per Helsinki
La CSCE non a caso ha rappresentato un passaggio cruciale
Della collaborazione sempre più stretta di Andreotti con la Santa Sede
Che partecipo ad Helsinki per volontà di Paolo sesto e che fu rappresentata da monsignor Casaroli acquisì a secco Musico il cardinale Bonsignore allora sinistri di cui quest'anno ricordiamo il centenario
Allora tenendola alla riunificazione tedesca la stabilità dei confini sancita adesso in chi sì alla alla stabilità di confini si aggiunse le motivazioni più antiche
In questi atti si ricorda che secondo Andreotti Degasperi era contrario alla riunificazione della Germania in quanto cito considerava assolutamente immutabili le linee di demarcazione uscì dalla seconda guerra mondiale
Ed era convinto che anche Adenauer accettava queste linee come immutabili che su questo punto tra i due uomini vi era un accordo assoluto
Ecco questo spiega la difficoltà ma anche poi il cambiamento e l'assunzione è stata ricordata prima la visita di Gorbaciov fa e tutto quello che ha significato il la presenza di Gorbaciov sua e anche il piano di Gorbaciov in queste pagine si sottolinea che Andreotti aspetto al via libera di Corbaccio
Prima di lasciar cadere le sue riserve sull'unificazione tedesca
Comprensibilmente
è un elemento importante dell'atteggiamento di Andreotti verso le l'unificazione il rapporto con quanto accadeva in Unione Sovietica
E in particolare la volontà di sostenere il nuovo corso inaugurato dalle difforme di Gorbaciov fu quindi da una parte c'era la fretta di collaudo che non voleva perdere il treno dall'altra parte la prudenza di Andreotti
E questo è anche una buona dialettica e che poi appunto ha portato all'assunzione i Andreotti della il riunificazione allora c'è e finisco un fil rouge che aiuta a capire Andreotti anche nell'ottantanove ed è il fil rouge della ricerca della pace
In una situazione internazionale è sempre a rischio di guerra ho segnato dalla guerra oggi questo fil rouge sembra un po'smarrito
Ed è questo che rende così drammatici i nostri giorni i credo che il ricordo di Andreotti e dopo e dunque anche il lungo il ricordo più personale e proprio quello dell'ostinazione del dialogo
Di investimento di questo la fedeltà nei rapporti
Che non possono essere solo strumentali occasionali
Credo che la storia di Andreotti e con le storie di tanti figli che hanno accompagnato tutta la sua vicenda politica e che hanno rappresentato una politica estera ferma e anche sempre più forte delle
Della ecco delle contingenze che permetteva di affrontare anche le contingenze è chiaro che le visioni ricordi che Andreotti e anche l'umanità probabilmente di due era molto diverse
Ma proprio perché avevano questo obiettivo comune e credo che potevano e hanno saputo superare anche il tante differenze
Mi sembra che questa ostinazione del dialogo l'investimento del sul dialogo e la fedeltà
Credo che siano qualcosa di cui dobbiamo forse far tesoro perché la politica estera e la sapienza della diplomazia non può fare a meno di questo
Ed è questo che per che permette appunto che anche lì valutazioni
Bisogna sempre collocarsi nel nel nel nel nel nel nel tempo quindi tra la fretta della riunificazione e la prudenza di questo per il significato che aveva soltanto se c'è questa visione a lungo termine ecco e se c'è questa sapienza e il gel di dialogo e l'ostinazione del dialogo che mi sembra che Andreotti rappresenta in maniera e chiarissima e questo anche il ricordo personale
La vicenda in Mozambico
Avuto sempre e qui c'è l'ambasciatore Cavalchini che ringrazio ancora
In Andreotti un lo soltanto sostenitore la vicenda del dialogo per la pace in Mozambico
Ma anche un una un appoggio concreto finché la cosa che che ci colpì che la prima volta che andammo in Mozambico quando arrivammo con una lettera personale di Andreotti
Cambio totalmente il rapporto con il Governo che aveva aderito al come come non dobbiamo dimenticarlo del Mozambico
Credo che questo si è la libertà anche di tanti rapporti
Ed è questa fedeltà questa ostinazione nel dialogo che permette anche delle avventure così particolari per certi versi davvero posta ordinaria e come quella della pace in Mozambico
Finisco l'ultima dirò che visibilmente un uomo di pace che segue compartecipazione le sofferenze generate dal conflitto tra Israele e Palestina
E lo statista che si impegno per sostenere i Gorbaciov fra netti gli altri leader occidentali Tiffi devono dell'ultimo leader sovietico il politico che ha spinto verso traguardi più ambiziosi quelli poi raggiunti a Maastricht l'Unione europea
E anche davanti al problema di l'unificazione della Germania ha perseguito ciò che più gli sembrava ha ragione o ha tolto importante rafforzare la pace grazie
Mi dispiace
Mi spiace
Grazie eminenza buon viaggio a Bologna
Io devo ricordare anche che fra i compiti di un moderatore l'invito alla brevità perché alle tredici l'ordine del Senato tutti fuori quindi bisogna l'Aprilia severe nei tempi adesso la relazione del professor Antonio Vattani che è ordinario di Storia delle relazioni internazionali all'Università degli studi di Padova
Versori scusate fantasticava Bornholm adoratore del terribile
Serve affari grazie grazie grazie naturalmente a
E a tutti coloro che hanno contribuito l'organizzazione la l'iniziativa di oggi ENI naturalmente
Rammenta l'istituto anzi il centro di studi Giulio Andreotti la Fondazione Adenauer l'Istituto Sturzo l'Università di Urbino e naturalmente al Senato che in fondo ci offre questa
Sarà molto bella oltre però dice che all'una dobbiamo naturalmente andarcene andarcene via molto rapidamente
Cercherò di essere
Effettivamente sintetico visto che tra l'altro diverse cose sono già state dette da chi mi ha proceduto
Vorrei solo ricordare che riprendo alcuni delle delle cose dette in occasione del convegno svoltosi Urbino i nella mia relazione si basava prevalentemente sulle carte d'archivio ossia in primo luogo carte d'archivio Andreotti ma anche quello della Presidenza della Repubblica
Nonché di alcuni archivi stranieri Pachino metteranno e degli archivi o di British National e British National accadesse
Cosa voglio sottolineare ma in primo luogo forse una cosa che non è stata indicata nelle relazioni precedenti
Quando si formano il sesto governo Andreotti
Andreotti era stato alla guida il ministro degli affari esteri per sei anni quindi questo va ricordato e mantiene un forte interesse
Nei confronti della politica estera negli anni successivi quando il Presidente del Consiglio
Pur avendo un ministro degli affari esteri come Gianni De Michelis che riteneva di dare al suo ruolo un significato particolarmente particolarmente forte però non dimentichiamoci l'Italia veniva dagli anni ottanta anni in cui si era affermata la convinzione che il Paese fosse stato in grado di guadagnare un ruolo sullo scenario internazionale di particolare di particolare rilievo perché questo spiega alcune delle reazioni italiane a ciò che sarebbe accaduto dopo la caduta del muro clamoroso il baby il muro di Berlino
Età i documenti ci confermano ciò che certo ciò che è stato già detto in altri termini che la caduta del muro di Berlino rappresentò effettivamente per tutti lunga una sorta di sorpresa
Pochi giorni prima della caduta del Muro
Vi era stato un vertice muove verso i tradizionali
Franco italiani Mitterrand e Andreotti e in questa occasione le questioni internazionali che erano state affrontate erano la situazione in Ungheria e la situazione in Polonia ma della Repubblica democratica tedesca
Non vi è assolutamente una sola parola notare che siamo pochi giorni prima della caduta dalla caduta del Muro
Quanto alla reazione di Andreotti nei confronti la della fine della divisione della Germania soprattutto la prima reazione è quella immediatamente successiva alla caduta del Muro molte cose sono già state dette
In realtà Andreotti non aveva niente nei confronti della Germania e i non dimentichiamocelo quella famosa frase mila centottantaquattro è stata fatta in un momento particolare esattamente completamente diverso e aveva un significato completamente diverso rispetto a ciò che stava accadendo in quella in quell'altro periodo quindi nel mille novecentottantanove
Quali le ragioni dell'atto utenza della cautela per Andreotti certamente non è che avesse dubbi sulla democraticità della Germania al petto dobbiamo assolutamente metterlo da parte cioè c'erano forse l'esperienza del passato
Sia lui sia magre tace sia Mitterand avevano vissuto da Aldo multi la seconda guerra mondiale
E questo qualche cosa aveva lasciato nella loro memoria nella loro psicologia nello l'atteggiamento ma in realtà ciò che preoccupava Andreotti era la fine di un equilibrio europeo il timore di ciò che sarebbe accaduto dopo le questioni dei confini sono già state ricordate
Si stava già proiettando
In termini abbastanza chiari la crisi della Federazione jugoslava non dimentichiamoci la questione dei confini fra l'Italia la Jugoslavia è stato un po'un problema che aveva angosciato il i due Paesi per un per il tempo molto lungo ma soprattutto la questione dei confini dello SNAI Sat e quindi come sarebbe stato l'atteggiamento della Polonia quale sarebbe stato l'atteggiamento dell'Unione Sovietica
Non dimentichiamoci chiede per Andreotti Gorbaciov segna un punto di riferimento fondamentale in qualsiasi futuro equilibrio europeo e nel mille novecentottantanove mille novecentonovanta Gorbaciov appariva già relativamente debole e già in difficoltà quindi il pensiero il timore punto di Andreotti era l'aggiungere ulteriori difficoltà a chi mi aveva già a sufficienza e non inefficaci l'Unione Sovietica era sempre l'Unione Sovietica con tutte le sue testate nucleari con una situazione interna particolarmente difficile che se noi non teniamo conto di questa sorta di triangolo
Unione Sovietica Germania e Italia devo dire c'è difficile comprendere la posizione Andreotti
Un altro elemento che vorrei ricordare questo emerge anche da una serie di documenti del Ministero degli Affari Esteri
Diciamo fino a febbraio del mille novecento da Mino centonovanta perché ci spiega anche la posizione di De Michelis in occasione del Consiglio atlantico di Ottawa
Attenti non era solo la posizione italiana perché in quell'occasione anche i belgi anche gli olandesi sollevano lo stesso problema la soluzione della questione L'Espresso e multilaterale quindi con la presenza di più attori la risposta di casher la conosciamo ma perché tutto questo per l'Italia era particolarmente importante questo emerge da alcuni documenti del ministero degli affari esteri italiano
Il timore della nascita di un direttorio occidentale
In cui la Germania sarebbe rientrata ma l'Italia sarebbe stata sarebbe stata esclusa il in realtà devo dire io credo che la posizione di geishe sia stata forse sottolineata eccessivamente perché ci sono due episodi subito dopo il Consiglio atlantico di Ottava che sono particolarmente importanti il primo è un in conto tra Andreotti e col a Pisa
In cui effettivamente col a rassicurato Andreotti sulle intenzioni sull'intenzione la Germania certo voi non rientri Rete nel due più quattro però noi vi terremo sempre informati del negoziato
Assicurazioni che giunsero a De Michelis da segretario di Stato americano berica
E successivamente dati all'ambasciatore italiano a Washington dal Sottosegretario di Stato Igor Bike e poi confermate ulteriormente in occasione di una missione che De Melis e Andreotti avrebbero fatto a Washington successivamente
Altro elemento che non va trascurato
I timori di Andreotti erano cibo e anche degli altri
Volevo dire
Ci sono delle interessanti conversazioni nelle carte Mitterrand tramite rane Cossiga Alfredo gennaio zelo da novanta tra Mitterrand Andreotti
Dicono queste Mitterand dice le stesse cose e naturalmente non parliamo dell'incontro con Margaret Thatcher perché la Thatcher addirittura popolare Andreotti dobbiamo fare un'alleanza anglo italo francese e coinvolgerà anche l'Unione Sovietica per impedire una rapida riunificazione tedesca e qui vengo molto rapidamente taglia spetti devo dire proiettati verso il futuro
Questo in qualche modo il passato no per il timore di ciò che potrebbe accadere sulla base delle vicende del passato come risolvere il problema per il futuro ma devo dire che Andreotti anche De Michelis anche la diplomazia italiana
In fondo individuano tre condizioni che per l'Italia sono fondamentali per l'accettazione senza particolari problemi della riunificazione tedesca
La prima più integrazione europea più integrazione politica e in questo caso io voglio ricordare il ruolo che Andreotti ha svolto alla fine del mille novecentonovanta
I consigli appunto europei di Roma per dare avvio a quel negoziato che poi sarebbe stato quello che va be'condotto naturalmente al Trattato di Maastricht all'Unione Europea
Quindi primo elemento secondo elemento e questo è stato ricordato ben molto importante la riforma della CS CE
E non dimentichiamoci la riforma viene fatta perché l'accesso e ci e poi si trasforma rapidamente e poi in OSCE si abbia dato dei risultati grave positive ma questo potremmo diciamo discutere ma lo lasciamo da parte e il terzo fare la terza condizione italiana
Il mantenimento in vita dell'Alleanza atlantica quindi la presenza degli Stati Uniti in Europa
Come se vogliamo elemento di garanzia e di equilibrio
Non solo tra la Germania e i suoi alleati europei
Ma in fondo anche come possibile partecipazione Home mantenimento di una partecipazione degli Stati Uniti al futuro equilibrio europeo nel cui ambito per Andreotti la Russia l'Unione Sovietica come vogliamo chiamare
Avrebbe dovuto sicuramente rientrare devo dire credo di Avvenire e in qualche modo erudito il mio compito sottolineando tutto questo
E ritengo che ciò che è stato detto in precedenza
Soprattutto dal appunto da monsignor Zuppi sia sia particolarmente significativi ficca Tivo
Andreotti era alla ricerca certamente della pace
Forse da storico delle relazioni internazionali da storico diplomatico
Sì parcelle
Possiamo dare anche un altro nome equilibrio e quindi soprattutto l'idea di un equilibrio europeo stabile che naturalmente garantisce anche se la pace c'era stato questo equilibrio per trenta quaranta
In precedenza e a un equilibrio del terrore con la rivale finito
La speranza di Andreotti era credo soprattutto con la CSCE seconda l'integrazione europea che il futuro equilibro non fosse un futuro appunto di terrore ma cos'è alta futuri collaborazione enti amicizia di possibilità di nuovi rapporti e scusate se lo ripeto ma credo che questo sia importante è stato sottolineato anche l'ambasciatore Vattani
La questione della centralità del ruolo della Russia delle relazioni internazionali e in qualsiasi futura il primo europeo per Andreotti era certamente una cosa importante era sostenuta poi da un rapporto di amicizia con Gorbaciov e certamente esisteva come d'altro canto sono convinto che esistesse un rapporto di stima reciproca di comprensione
Anche con l'alcol l'incontro di Pisa del febbraio appunto della mille novecentonovanta subito dopo il Consiglio atlantico di Ottawa
A meno di te lo dimostrano i verbali sono chiaramente molto amichevoli col effettivamente intende rassicurare Andreotti fra in qualche modo ICI eccetto l'Italia non parteciperà
Però fa parte diciamo di una visione generale che la Germania sul futuro sul futuro dell'Europa nel grazie per l'attenzione
Grazie professor Varzari ora l'onorevole Massimo D'Alema che di mio padre è stato successore sia come Presidente del Consiglio sia come ministro degli Esteri
Qua
Scusate
Si potrebbe aggiungere anche come presidente del Roma Club Montecitorio allora
Successore in questo senso
Ma
Io ho avuto modo di partecipare a questo convegno di grandissimo interesse di dire anche abbastanza diffusamente le mie opinioni
Che sono riportate nella rivista che presentiamo poi quindi dando per scontato che tutti s'sarete siete lettori
Non di annoio ripetendo le ma vorrei collegandomi agli interventi molto interessanti
Pare qualche notazione
Mi sembra evidente che il convegno di Urbino ci ha aiutato a ricostruire pienamente il ruolo la visione di Andreotti in un passaggio cruciale della storia europea
Fra uno statista
Che opera
Per
Garantire la stabilità l'equilibrio possibile nel mezzo di una transizione
Per molti aspetti sconvolgente
Dell'assetto europeo
Interpretando in questo direi
In un momento cruciale
La singolarità della posizione della politica estera del nostro paese di cui Andreotti è stato un grande protagonista forse il maggiore protagonista ma non l'unico
Perché
Nella politica di Andreotti si riassume una
Una ispirazione italiana a una interpretazione del ruolo dell'Italia
Che ha unito le classi dirigenti fondamentali del nostro Paese
E a partire dall'inizio degli anni settanta la vita agli anni Settanta unito le grandi forze politiche del Paese
E cioè
La convinzione comune
Di una vocazione euro-atlantica del nostro Paese costruttore dell'Europa
Membro protagonista dell'Alleanza atlantica e nello stesso tempo però un Paese capace di essere promotori di dialogo
Sia con una propria originale Ostpolitik
Sia con una politica mediterranea che
Anche attraverso l'azione dell'ENI di Mattei storicamente
è stata una politica
Attenta alle ragioni del del mondo arabo del
Degli altri
E Andreotti è stato un grandissimo protagonista di questo
è stato percepito nel mondo così forse più di quanto non fosse percepito in Italia
Io raccontavo poco fa una mia esperienza giovanile cioè di quando
Essendo stato mandato dal partito comunista ad assistere il Fronte sandinista del Nicaragua che dopo la guerra civile anzi con la guerra civile ancora in corso
Si avviava le elezioni tesi non avevano esperienza di elezione avevano bisogno di di consiglieri politici io ho trascorso un certo tempo lì
E
E una sera sostano convocato da tutti i comandanti della rivoluzione
Sandinista Thomas borchie insomma verrà Ernesto Cardenal nomi che forse in qualche modo qualcosa evocano
I quali mi chiesero spiegazioni in modo piuttosto severo sul perché il nostro partito contestasse Giulio Andreotti
Considerato da loro un punto di riferimento
L'unico statista destro del mondo occidentale che attento anche alle nostre ragioni politiche non hai mai pensato diciamo di essere processato dai sandinisti per avere criticato quante porti
Nel corso della mia vita
Di questo
Egli non fu perdonato da certi circoli oltranzisti del mondo occidentale
Ma non voglio entrare nelle dietrologie densa
Tuttavia ecco
Abbiamo rievocato in quel convegno ed oggi un momento cruciale della storia europea
Ed è apparso chiaro diciamo che quel passaggio ho avuto un'in grande protagonista grande protagonista è stato Corbaccio
Certo
Col ebbe la forza di cogliere l'occasione
Che è poi la qualità del grande leader politico
E di interpretarla anche con estrema apertura e coraggio basta pensare diciamo alla decisione
Curda
Della parità del marco che segna un passaggio fondamentale nella storia d'Europa ma chi
Schiacciò in modo improvviso è stato ricordato non prevedibile l'acceleratore della storia fu Gorbaciov
E lo fece spinto a mio giudizio da un singolare idealismo cioè dall'idea che si dovesse accelerare la distruzione di un mondo che egli avvertiva come negazione dei valori in cui credeva
L'abbraccio a fare una figura singolare da questo punto di vista io ho vissuto accanto a lui i vent'anni della causa del muro a Berlino per la Fondazione Gorbaciov of
Celebrazioni delle quali egli fu il grande protagonista
Perché i tedeschi gli riconoscevano questo brevetto
E Corbaccio offre con scelte coraggiose ma
Diciamo discutibile
Ma
In qualche modo l'accelerazione degli impresse era anche qualcosa cui egli stesso non era preparato
E devo dire che in quel passaggio
Mancò
Non in tutti e certamente non è in Giulio Andreotti ma nei fondamentali leader occidentali la generosità
Di un sostegno stato evocato qui il dibattito su un possibile piano Marshall a sostegno della transizione
Su quegli americani però mi sono detto
E bisogna dire che il venire meno in un momento così importante della storia europea
Della classe dirigente del nostro Paese
Travolta dalle vicende interne italiane
A indebolito
La possibilità di governare la transizione verso esiti
Di un nuovo sostenibile equilibrio
L'Occidente ha interpretato questo cambiamento come un'espansione del suo modello della sua forza militare
Senza forse rendersi conto che dall'altra parte si radica a Baudo nazionalismo rancori verso
Con il quale poi abbiamo dovuto fare i conti
Ecco Giulio Andreotti certamente
è un uomo che questa visione la vera
La difesa di un equilibrio era anche non soltanto alla difesa della pace possibile in quel momento ma di una prospettiva di pace per l'euro
E il riferimento ad Helsinki vale anche col sfere
Visto dal punto di vista difficile di oggi
Come il riferimento alla mancata ellissi ricchi del dopo caduta del muro cioè alla mancata ridefinizione di un equilibrio possibili d'Europa che non poteva fondarsi esclusivamente sull'espansione della NATO
E questa visione italiana di cui io penso dobbiamo poi dal momento che il titolo di questo incontro è le lezioni per l'oggi
L'oggi è estremamente bisognoso
Di volgersi con attenzione
Ad una storia ricca di insegnamenti positivi
Qualche anno fa io ero ministro degli esteri e mi permisi
Di evocare
Una espressione che continua a sembrarmi bellissima di Giulio Andreotti
E cioè la vita
La capacità nostra
Di mantenere nei confronti dei laceranti conflitti che insanguinano ancora in questi giorni mediterraneo una posizione di epici nato
E cioè di essere egualmente vicini
Alle ragioni della sicurezza dell'esistenza di Israele e a quello dei diritti
Nazionali ma anche dei diritti umani del popolo palestinese
Una posizione di grande equilibrio
Moralmente giusta
Ma anche corrispondente ai fondamentali gli interessi del nostro paese
Ci sarebbe molto bisogno
In questi giorni
Di recuperare questa ispirazione e una capacità diffamare politica estera
Nel nome di questa visione
L'Italia della cosiddetta Seconda Repubblica è riuscita solo in brevi momenti
A riallacciarsi a questa grande tradizione
Ma
L'urgenza spedì stiamo parlando
Di oggi
Stiamo parlando del fatto che la mancanza di questo equilibrio di questa azione diplomatica di questa visione capace di comprendere il punto di vista degli altri
Sfocia nel fatto che la nostra Europa e assediata
A est e a sud da guerre sanguinose
Che minano le nostre possibilità di crescita e minacciano anche la nostra sicurezza grazie
Grazie presidente D'Alema e ora last but non least l'onorevole Paolo Cirino Pomicino allegato a mio padre da un sodalizio politico e di amicizia de decenni e nonché il ministro del Bilancio e della Programmazione economica nei governi Andreatti sei e sette
Sì grazie dell'età tutta la mia vita politica eccetera svolta vicino a Giulio Andreotti dalla prima elezione all'altra deputati fino a quando voi siamo andati a fare altre cose
E vivo parte subito con una domanda ma come possibile che Andreotti fosse preoccupato nei riguardi della unificazione tedesca
Aveva alle spalle
Le esperienze
Della cieca fatta mentre il leader democratici cristiani fra cui Adenauer naturalmente c'era De Gasperi per noi
Aveva fatto i patti di Roma
Che in Italia peraltro tutti al contrari almeno voi e Governo dell'epoca il centrismo
E c'era anche lì adorate nacque cioè c'erano i democratici cristiani tedeschi
E
La mia non è tifoseria ma è soltanto la individuazione dei fatti
Perché l'ora nella fase nella quale si avviava un recupero
Di una ferita inferta dopo altra gente dalla seconda guerra mondiale
Abituando gli affari i confini sulla cartina geografica avevano addirittura divisi in quattro parti Berlino o il muro e tutto il resto che voi sapete come mai arriva questa preoccupazione
Aveva una preoccupazione di anche ha in questo momento ha riferito Massimo D'Alema che è una delle opzioni giustissima di un quadro geopolitico di un equilibrio
Che priva di romperlo bisogna capire un attimo la produco come era alcuna proprio cento
E io non voglio pensa di iniziare un habitus verso riconosciuta invalida anche come dire
Peggiorativo mentre aveva una grande virtù da statista da uomo di governo Andreotti sapeva che c'erano queste preoccupazioni vere ed erano di due ordine
Uno era di ordine geopolitico l'ha già detto Massimo D'Alema secondaria la questione economica in particolare del marchio un accennato dalla dalla da D'Alema ma c'è un'altra cosa che Andreotti capiva
Che se lui non si fosse messo per tempo e con la solita battuta che poi abbattute le faceva ridere ma nella sostanza era un'indicazione politica
Difficilmente avrebbe potuto Boy favorire l'approdo perché la cosa che emersa voi anche in questo in questo convegno e che nel novembre dell'ottantanove
In una consiglio europeo informale a Parigi io ero due informatori una né Gianni De Michelis poi il testimone al mio matrimonio per dire l'amicizia che mi legava a lui
E l'altro era il confronto vogliono Andreotti per dire se le informazioni di Gianni che evidenzi erano vere
E che cosa successe nel novembre ottantanove lui c'erano una una preoccupazione molto forte circa Thatcher e si è dichiarato
Ma anche comprensibile perché eravamo a venticinque anni di distanza dalla fine della guerra quindi c'erano problemi non di poco conto
E dinanzi a questa proposta in quella riunione informale
A un certo momento anzi addirittura Amato lo ricorda Arnhem ricordando l'ambasciatore in ragione e che ha Andreotti se ne uscì dicendo va be a questo punto dopo le varie posizioni espresse da da da da colleghi e non a caso anche in quell'occasione dice cose che poi aveva già detto altrove io voglio una Germania europea non voglio che europea una un'OPA germanizzata
Dinanzi a cose di questo genere ma era molto forte e avendo alle spalle il ricordo della cieca del dibattito visse allora decidiamo l'Europa auspica e promuova l'unificazione tedesca quello che aveva detto e avviato la preoccupazione arriva tutte le stigmate pero per poter dire
La è l'Europa che egli alta favorisce era l'unificazione tedesca e in realtà questo tipo di ragionamento però determinò due questioni una di carattere economico-finanziarie peraltro era il mestiere del quale io mi trovavo ancora a operare in quel momento
E che
Dinanzi alla unificazione tedesca poi c'era il blitz il problema della unificazione del marco Marcolin tale e Martucci danzare
E questo determinò che comporta la difficoltà di turno
A garantire gli obblighi che il Sistema monetario europeo finiva per dare alle monete del dell'euro zona per cui vedi quando Soros e i mercati finanziari aggredirlo duro volete non ho una due volete all'interno del Sistema monetario europeo la sterlina
E la la vita naturalmente
Torna zero amo già nel nel mille novecentonovantadue la Barbera prima parte del mille novecentonovantadue poi a giugno dove diciamo la confusione
Poi dopo per loro per la garanzia dovevano vale a dire e con Marco Forte garantire la parità Martone in tale marchio e Marco occidentale non sarebbero stati più in condizioni di rispettare gli obblighi Piero vecchi pubblicava
Dopodiché Amato era subentrato ad Andreotti tentò di fare il giro delle sette chiese per tentare di un riallineamento delle monete
Trovò lo stragismo di venti giorni in inglese la Mitterand arriva aveva il il referendum su Maastricht e quindi una una svalutazione del franco gli avrebbe messo a a rischio la vittoria sul referendum
E quindi determinò o una un ostracismo totale perché alla fine della giostra arrivammo dopo le stanze Ricciardi
Fece
Manila presenza possiamo da parte
I giudizi e cerchiamo di dire sono esatti arrivammo alla valutazione del trenta per cento prima era un e da qualche giorno la sterlina che pure invece essendo monete imperiali immaginava in realtà non si sarebbe sviluppata
Questo tipo di ragionamento fu poi raccontato
Io dovrei Dumas informazione falsa
Però siccome sottoporvisi Harding un'informazione tifosa nel tugurio diceva che in realtà la svalutazione della vigilia di un crisi del debito pubblico quando un anno prima
Per la prima volta avevamo azzerato il disavanzo primario al netto degli interessi e avendo avuto da Giuliano Amato nell'ottantotto undici a un bilanciere un disavanzo di trentotto mila miliardi
Alletto sempre degli interessi avevamo invitato a Giuliano Amato un bilancio con un avanzo primario di tre mila miliardi cioè l'esatto contrario di Luino lì poi anni ultimamente un autorevole giornalista
Due mila e uno racconto duecentoventidue mila euro due mila ventuno
Due mila e venti scusatemi d'accordo Sasha utilizza che l'Italia non devi giorno paralisi prende in quel momento
Naturalmente voi immaginate dal frate le folate di preciso e l'articolo che mi ero preparato al a pubblicare secondi arrivo
La pandemia il giorno dopo e naturalmente tutto passo in cavalleria ma testimonianza di cosa
C'è il tema di fondo che noi ci siamo dati come centro studi Andreotti di voti affrontare i toni protagonisti
Dell'epoca protagonisti di oggi alcuni nodi importanti che hanno un riferimento anche nella tua vita D'Alema e il sud giustamente la vicenda di Gorbaciov fra che accelerò
La la
La dissoluzione anche deluso offre una la dissoluzione della federazione Russia e l'altro a trovando il trono del Partito comunista
Del comunismo internazionale scusatemi
Ma ricordiamo bene che
Chi è che fece della dissoluzione
Del della federazione delle repubbliche sovietiche furono l'Ucraina la Bielorussia e la Russia Eltsin per Tui
A ottobre settembre ottobre del mille novecentonovantuno
Si chiamarono la indipendenza di certuni delle Repubbliche e alla vigilia di Natale al novantuno il povero al bacio presidiato dall'abitazione non c'era più perché le tre
Naturalmente repubbliche si erano dichiarate indipendenti quella generazione cioè era nata
E è vero esclusivamente dalle iniziative sovietiche delle repubbliche sovietiche non fu un naturalmente una induzione dell'Occidente da un'altra parte aggiungo e offrire ho finito
Aggiungo che e nel caso specifico
La la la l'arrivo
Delle
Anche della NATO
Che si è estesa anche nei paesi dell'Est non c'è dubbio che
Alimentare vai nazionalismo dall'altro lato e in particolare alimentava un nazionalismo quando dopo la del governo di Eltsin la Russia aveva grande difficoltà io devo ricordare che quando Gorbaciov avvenne a in Italia con ha ricordato Pantani ha ricordato il grande entusiasmo italiano
Ma fu anche il entusiasmo della finanza pubblica italiana ci credemmo o Balrog merci per cinque mila miliardi di vecchie lire
Densità altri presso e deliberato dal CIPE essa con grande difficoltà del nostro amico Sarcinelli che poi entrano in crisi colmarla Guido Carli ma insomma noi demmo un contributo importante ma in una Russia che aveva grandi difficoltà economiche quegli anni difficoltà economiche poi torna produzione della famiglia Eltsin posto all'arrivo dei dei di
Putin
Il quale era ed è un un un un soggetto nato e cresciuto col KGB che ha immaginato di ripristinare il perimetro territoriale
Però della vecchia federazione anche se non c'era più Ellero neanche più la cultura del del turismo internazionale maggiore soltanto è vero una una
Riedizione del tentativo di perimetrare il vecchio territorio
E aggiungo infine è vero
Che l'arrivo della della NATO dei paesi dell'esistere
Ha rappresentato quell'alimento del quale abbiamo parlato però è anche vero
Che i Paesi satelliti
Che per quarant'anni cinquant'anni aveva avuto il tallone del comunismo sovietico
Non vedevano l'ora naturalmente di essere garantiti
Tanto che anche adesso arrivato di paesi decisamente neutrali per storia antica si sono precipitati sulla NATO visto il patteggiamento DVD che Putin naturalmente
Da da dal prima del due mila e quattordici dopo aver gli accordi di ministro se non vado errato
Ha preso un po'di terreno della Moldavia co-leader quaranta di media e poi via via tutta una serie di cose usanze d'Occidente avessi mai fatto sostanzialmente nulla quindi a testimonianza di Tolosa
Che la questione geopolitica e di tale delicatezza e di tale difficoltà con il titolo e il ricordo che ho fatto Massimo D'Alema anche sul problema
I le Palestina
Che è uno dei punti di Turi torna io devo ringraziare sirena e Stefano Andreotti oltreché Marco Ravaioli e Giulio Andreotti io quell'onta e però della e iniziativa che la spinta perché l'ipotesi del sulla Val di lavoro su quale centro studi Andreotti une perseguire di ritrovare
Su alcune grandi questioni ti hanno una loro attualità ma hanno una loro radice antica una approfondimento tra i protagonisti e il controllo arabo israeliano e uno dei punti forti in prima linea per l'attualità che abbiamo ma anche perché fu un capolavoro di Giulio Andreotti
Che si trasformò un terrorista luminare fatti io uomo di governo che firmò dieci anni dopo alla Casa Bianca gli accordi di Oslo e nel mille novecentonovantatré Folla naturalmente la difficoltà che aveva l'intelligenza americana che riteneva appunto il nostro il nostro Arafat un terrorista che addirittura vivo con la pistola nella riunione all'interparlamentare a Montecitorio detto questo io vi ringrazio per l'attenzione per la partecipazione che cita alimento ancora per continuare a dare un contributo
Allora intanto grazie a tutti grazie a Vittorio dinanzi che ha praticamente preso l'organizzazione
E a questo punto arrivederci alla prossima ok
Grazie