"Caro Fini" presentazione del libro di Francesco Servello (Nuovo Meridiano)

Cari amici buongiorno vi prego di prendere posto
Un saluto cordialissimo per tutti a cominciare dal nostro segretario nazionale
Il coordinatore nazionale Gianfranco Fini
Un saluto ai colleghi un saluto soprattutto ai giornalisti che c'hanno fatto la cortesia di essere presenti
La lunga lettera sarà illustrata
Da dagli amici
Talarico Malgieri dallo stesso autore
Poi risponderà forse in via breve lo stesso destinatario dalla dalla lunga lettera di Franco Servello
Io sono molto grato all'amico Servello che abbia che che abbia perché ha pensato di fare introdurre questo questo incontro da me e dal sottoscritto
Forse ha pensato alle lunghe
Permanenza insieme
Tanti anni orsono
Per sottoscritta a fianco suo quando era di solito all'Olanda la qualità di imputato davanti ai giudici per reati di formazione e quant'altro per reati di opinione naturalmente
Dal quale dovevamo difendere
E due arruolava giovani avvocati a Roma perché a Milano
Non era aria a vocazione trovano posti andassero a difendere Servello accusato ingiustamente e avere tra virgolette diffamato chiuse le virgolette i potenti del regime di allora non rinomino perché qualcheduno di loro non porta più bene
Io penso che dobbiamo essere grati a Franco Servello per questa lunga lettera che io ho letto passim come si dice anche perché non ha avuto la copia integrale se non qualche momento fa ma ritengo che la fatica il cervello
Recchi
Una conclusione che ho visto a pagina settantasei
Che mi sembra la conclusione sulla quale noi siamo d'accordo da sempre
E siamo d'accordo nel variare delle stagioni al variare delle congiunture politiche nel variare delle occasioni nel variare dei ruoli che abbiamo assunto
La conclusione a cui arriva Servello io inizio perché spetterà agli altri di usare volumetto illustrato la lunga lettera scritta da Servello alla vigilia del congresso a Gianfranco Fini la conclusione di Franco Servello è la seguente
Mai divorziare
Ma il divorzio tra valori e politica e poi insegna sulla base dalla quale noi abbiamo scritto al nostro piccolo storie personali per quello che mi riguarda la grande storia personale di anti mai divorzio tra valori e politiche
è una frase audaci dette in politica
I i motti di Crema suo e di tanti altri che in politica
Vedono che non la politica vedono l'esaltazione della menzogna e dell'olio e quant'altro sono lì letteratura vastissima senza senso però Servello dopo tanti anni di vita politica conclude non solo metto alla vigilia di grandi eventi anche dal punto di vista congressuale politico organizzativo con questa frase che la frase secondo che ci ha accompagnato nei tempi oscuri
Mai divorzio tra valori e politiche è un augurio che io faccia a me stesso
Ma è un augurio che faccio al nuovo soggetto politico che sta per nascere è un nuovo soggetto politico carico di valori italiani lo hanno capito io mi auguro che lo capiscano anche in avvenire
Con la modesta opera nostra con la modesta opera di tutti quanti noi affianco
E al seguito di Gianfranco Fini e naturalmente il primo fra tutti l'amico Franco Servello ringrazio e adesso la parola all'amico Talarico Luigi Tallarico
Scrittore brillante
Uomo di profonda cultura amico nostro non per nulla calabrese il che non guasta come Servello come è stato scritto davanti
Approfitto così per la questo breve Bra che per fare qualche saluto
Due particolarmente letterari un saluto al signora Assunta Almirante
E un altro saluto un amico carissimo di antica data fondatore tra i fondatori che ancora viventi del Movimento Sociale Italiano l'avvocato Mario Cassi
è stato detto
Il nuovo
è stato detto che l'uomo non è altro che la serie delle sue azioni
Ma è stato anche confermato che quando un uomo scrive delle alterazioni attui non fa che interessarsi precipuamente delle proprie se infatti è stato notato questo interscambio io noi nell'incontro con cui l'autore del libro Caro Fini si rivolge nella forma epistolari dialogica al più giovane interlocutore occorre però dire che non si è vendicato quel solito ricatto morale che sovente il privilegio dell'età usa come è stato detto nei confronti dei più giovani
Per far loro l'elemosina dalla propria saggezza
Crediamo invece che per chi
Che in questo interscambio epistolari diaristico si assiste piuttosto ad una osmosi mi consentite linguisti direbbero una metonimia
Per cui non si sa più scorrendo questo libro si sia l'autore del libro stesso il caro Fini il destinatario del libro stesso cioè protagonisti della stessa azione meglio della stessa attenzione
Come da questo avviene nella gara di una staffetta in cui la trenta che ha già corso il suo primo tratto di strada consegna il suo anelito a chi dovrà correre e vincere il nome degli stessi colori e nella stessa squadra
Possiamo allora dire in termini critici che non è questo un libro scritto da un autore per un destinatario magari pertanto i destinatari come del resto avviene sempre con tutti i libri
Ma è piuttosto l'autore stesso insieme destinato al destinatario di una vicenda che ha come conseguenza non tanto di formulare pensieri precedenti Consigli
Come tutti i consigli buoni o cattivi belli o audaci quanto piuttosto di formulare concetti e arrendevoli non solo aderenti e comprensibile nella lingua che proprio ad un giornalista di rango
Ma soprattutto a Ferrara Balic da tutta una squadra per l'immediato presente
E qui si innesta il concetto di azione e perciò il consento il concetto di politica
In violazione diretto con la nostra condizione di vita e di esistenza di oggi per domani se non che in questa sede non entriamo nel merito del libro
Che tramuta il fatto culturale importata politica e perciò in consonanza di intenti con tutta la squadra impegnata nella staffetta
Dal momento che questo lo farà tra poco Gennaro Malgieri per con la sua dimensione politica che non soltanto nello nuovi lettori o collaboratori del secolo gli riconosciamo si vuole piuttosto fare riferimento ad un episodio dei nostri giovani anni e che forse rende la portata e il clima ideale di questo interscambio culturale politico tra diverse generazioni
Di cui si è fatto oggi interprete Servello nel libro caro Fini
Eravamo al sud
E da poco era ferito alla guerra e noi allora giovanissimi eravamo alla ricerca disperata non solo di notizie ma di veri e propri consigli anche di direttivi per cercare di temperare il male di vivere sotto l'occupazione
Aspettavamo di riconoscerci insomma nell'azione di altri coetanei più bravi e più fortunati di noi
Noi che eravamo costretti all'inazione dal comando alleato
Conosco la gioia cominciamo a ricevere dei fogli non sempre accettati dalla censura e che diventavano sempre più rari e chi ci passavamo di mano in mano
In questi fogli e abbiamo sentito la parola ferma di Franco Servello
Linguaggio che volevamo sentire linguaggio di un popolo che non accettava la condizione di un presente inconciliabile con la nostra tradizione ma anche con la nostra divisione
Le parole scritte in quei fogli in quel momento in cui il diritto di vivere non era un privilegio anche per i CPT i più giovani
Ci apparve come un nuovo linguaggio un nuovo modo di sopravvivere una diversa cultura che rifiutava la retorica ma anche la letteratura dell'alimento o il pianto sterile
Ebbene anche noi oggi la sua lingua discorsiva e piana che esprime segnali politici al caro Fini non è la lingua delle tirato solitario ma il linguaggio di tutta una comunità
Che sostituisce la cultura della sopravvivenza con il monologo colloquio per richiamare la letteratura dall'avvento in cui il protagonista destinatario non è più il sopravvissuto ma è il Dio noi di una nuova comunità confermiamo allora il caro Fini non è l'opera di un autore di volta ad un destinatario
Ma è l'autore stesso insieme destinate destinatario
Che assume i connotati di tutta una comunità nella regia di tutta la squadra che vuole arrivare al traguardo e che ringrazia Fini che ringrazio Servello per averla aiutata a vincere la prima tappa di questa difficile staffetta grazie
Grazie Carlyle che adesso la parola a magie direttore del Secolo d'Italia
Sbaglierebbe chi
Volesse vedere in questo libro di Franco Servello
Una sorta di piccolo manuale prescrittivo
Alla epiteto insomma come si usava nell'antichità
Quasi non dico delle lezioni ma dei suggerimenti
Da impartire ad un politico più giovane
Che si trova a nuotare in un mare più aperto di quello che è toccato ai suoi predecessori
Sbaglierebbe di grosso perché non è questa la intenzione dell'autore
Ed è il caro Fini è soltanto un modo colloquiale
Per approcciarsi ad un grande tema il tema appunto della destra il tema della destra che al centro nel dibattito politico e culturale
In queste settimane in questi mesi
Che
Che credo
Catalizza l'attenzione dell'opinione pubblica
Tra due giorni
Quando si aprirà
Il congresso fondativo di una nuova destra
Italiani
Il caro Fini pertanto e il pretesto è l'occasione per offrire un contributo
Al dibattito congressuale
E anche a quello che verrà dopo se mi consentite
Perché è evidente che il dibattito congressuale
Non esaurirà la crescita
Nelle connotazioni nelle specificità
Della destra possibile a cui diverse generazioni stanno lavorando dal mille e novecento e quarantasei
Perché questo è l'altro dato anzi forse quello preminente che emerge dalla dal capo Fini di Franco Servello
Non è la destra qualche cosa che soltanto perché in accertamenti erano scoperti i media sull'onda del successo elettorale del dicembre novanta
Novantatré della primavera del novantaquattro è nata così sotto un cavolo dall'oggi al domani
La destra è qualcosa di vivo di operante di concreto che soltanto l'assenza di attenzione da parte di chi avrebbe dovuto accorgersene per tempo ha fatto sì che fosse una sorta di mondo di esiliati
A questo mondo di esiliati si sta cercando di mettere riparo ora
E di fronte a questo mondo di esiliati in patria come pure sono stati chiamati gli uomini di destra cioè l'attenzione non tanto dei media che è venuto molto dopo ma del popolo italiano
Perché il dato fondamentale che ha spinto poi questa destra a diventare destra di governo non è perché c'è stato qualche autorità superiore a volerlo ma perché è stato il popolo a decretare che la destra italiana diventasse destra di governo ora questo adesso di governo evidentemente delle connotazioni
Oltre ad avere una sua una sua storia un suo percorso uno sua linearità pur fatta ovviamente come tutte le cose umane una linearità ci tentata da e venti anche anche drammatici e traumatici
Ha una sua storia grande prestate stare che non ha trovato finora probabilmente nessun esegeta ma l'ha trovato ancora parliamoci francamente amici miei non ho trovato un po'speriamo che la raccontasse per come per come merita di essere raccontata questa storia
è una storia grande perché una storia fatta di uomini mai fatta di sentimenti è fatta di valori è fatta di sangue di carne è fatta di tradizioni è fatta di entusiasmi è fatta è fatta anche di morti perché no
è fatta di tante di queste cose e noi che siamo qui a viverla giorno per giorno questo adesso a costruirla con Gianfranco Fini questa nuova destra voi siamo in passati tutte quante queste cose e dobbiamo essere grati credo Franco Servello
Che queste cose Cerea frammentate perché nella politiche Dabo in genere molto spesso si dimenticano questi fattori chili
Che tengono unito un movimento di uomini che poi diventa anche un movimento di uomini che fanno la storia di una nazione succedendo al governo del paese
Bene
Questo percorso
Servello lo racconta a suo modo con la passione che gli è propria e soprattutto con vorrei dire l'abisso tematica del protagonista di chi questa destra l'ha vissuta fin da quando lo posso dire gli ammazzarono
Lo si Franco Maria Garcia il fondatore e direttore del Meridiano d'Italia di cui poi Franco Servello è stato continuatore
Qui forse due più giovani direttori i giornali d'Italia che era se non sbaglio ventiquattro anni quando prese in mano il giornale che fu di delegazione assassinato dalla Volante rossa
Ebbene questo percorso come siamo arrivati
Come arriviamo a Fiuggi e questo libro per questo libro c'è scritto
A Fiuggi ripeto non ci si arriva perché qualcuno ci ha portato in autobus a Fiuggi ci si arriva perché perché abbiamo camminato a lungo abbiamo camminato a lungo dal quello ventisei dicembre del mille novecentoquarantasei
Abbiamo camminato a lungo con quella grande destra che sognava Arturo Michelini negli anni cinquanta che per motivi storici che voi certamente conoscerete meglio di me non fu possibile organizzare abbiamo camminato lungo con quella idea di grande destra che fu di Giorgio Almirante nel mille novecento fra gli anni settanta e settantatré quella grande a destra che anche allora non fu possibile realizzare
Per motivi i motivi più vari uno dei più interessanti e certamente la forza allora del regime che ostacolava qualunque possibilità di crescita di una destra politica correttamente intesa
Questa destra avuto naturalmente
In questo percorso anche le battute di arresto mille novecentosettantasei
Per la scissione ma ha trovato però in questi momenti il venti quattro venticinque assassini dei suoi giovani per esempio ha trovato in questi momenti ha trovato dalla parte sua
La gente ha trovato il popolo ha trovato l'elettorato
Ha trovato poi nel mille novecento fra il mille novecentonovantatré novantaquattro ha trovato che con la rottura delle casematte partitiche con il crollo verticale del regime sotto il peso degli scandali che esso stesso aveva messo in opera ha trovato la consapevolezza del popolo che ha individuato in questo destra non più
Non più la gita attrice di fantasmi del passato
Ma la promessa del divenire di un'Italia nuova
E allora
Ci dobbiamo interrogare come fa Servello
Del perché la testa oggi è così forte
Adesso la sorte l'astrologia e così forte a prescindere naturalmente dei meriti della sua classe dirigente ed in particolare dal suo leader
E forte perché ai
Perché
Ciò che è accaduto tra la metà del mille novecentonovantatré e la primavera del mille novecentonovantaquattro non è qualche cosa che si può spiegare soltanto con una formulazione politica
Non è soltanto un qualcosa che si può spiegare con un un movimento di tipo sociale
Che ha riconosciuto Vienna un leader ed in uno schieramento partitico
La salvaguardia di determinati interessi
Galli della Loggia in un recente libretto Intervista sulla destra
Ha avuto o l'acutezza l'intelligenza di scrivere
Sintetizzando il significato del ventisette e del ventotto di marzo che ciò che traspare dietro quella vittoria e un profondo mutamento dello spirito pubblico ciò che oggi sembra porsi in posizione radicalmente critica di fronte a quello che possiamo chiamare il blocco storico della Prima Repubblica amici miei
Dietro questo profondo mutamento dello spirito pubblico c'era questa destra
Questa destra esisteva perché interpretava questo spirito pubblico e quando in Italia
Si è creato un blocco sociale non più ricattato dalla vecchia partitocrazia si è identificato se esplicito interessi i suoi valori gli sui principi c'era il referente verso il quale si poteva rivolgere ed è questa destra
Ecco perché la destra è cresciuta non essere andata avanti la destra
E diventata di governo
Ora questo resta
Voi lo sapete non non voglio ovviamente scandalizzare nessuno aveva nella sua stessa radice un pregiudizio totalitario che io preferisco chiamare e mi adeguo in questo all'insegnamento del mio caro amico professor Fisichella preferisco chiamare il pregiudizio autoritario
Aveva questo pregiudizio totalitario o pregiudizio autoritario perché questo adesso era tutto una come continuità con il fascismo
Perché gli uomini che rappresentavano questo resta derivano dall'esperienza fascista
E ovviamente il pregiudizio che si attaglia degli uomini che hanno perduto una guerra e che guerra
Non poté continuare per molto arida montagnola diceva che le guerre civili non finiscono mai e segnano per sempre il destino degli esseri degli uomini delle Nazioni
Ebbene di fronte a questa destra che aveva questo pregiudizio totalitario o autoritario è stata operata in cinquant'anni non in quindici giorni non in un mese
No in un anno è stato operato a quella che i nostri avversari o i nostri o gli osservatori alti più aggraziati e disincantati
Hanno sempre chiesto hanno sempre chiesto quando farete la vostra Bab Godesberg
Von garante e nume tutelare la sinistra ci chiedeva qualche tempo fa una preda Pina
Ma questo Baggot che sulle armi noi non l'abbiamo fatta in quindici giorni una settimana o nelle quarantotto ore che precedono il congresso
Questa Bubbles perché questo affinamento questo anti-Putin amento dalla dal separarci dalla origine fino ad inventare un nuovo inizio
Fino diventare un altra origine se possibile
Noi l'abbiamo fatta nel corso di cinquant'anni
Ecco perché l'esperienza degli anni Cinquanta a sostegno di determinati i governi e con voti che cadono terminanti per eleggere i presidenti della Repubblica affinché l'Italia non diventasse social comunista
Ecco perché agli inizi degli anni settanta il generoso limpido tentativo di Giorgio Almirante ecco perché alla fine degli anni Ottanta agli inizi degli anni novanta possiamo dire alla fine di questo di questo millennio che alla fine del secolo delle rivoluzioni
Non lo strappo ma la conclusione della vicenda politica da destra italiana che porta il nome di Gianfranco Fini
Allora a questo punto questa destra ripeto depurata dalle dai pregiudizi se così vogliamo chiamarli dell'antidemocrazia o dalle suggestioni di un certo totalitarismo studi un certo autoritarismo confinante nella totalitarismo
Ebbene questo destra assume la sua specificità
Pur rifacendosi ha dei valori che diventano per noi che sono per noi e da tempo incontestabili come la democrazia appunto
Ma la democrazia
Consentitemi soprattutto colleghi
La democrazia noi non l'abbiamo appresa proprio per quel pregiudizio se volete culturale di cui parlavo poc'anzi non l'abbiamo appresa sui libri sui testi
Noi abbiamo letto prima altre cose e poi magari qualcuno di noi di arrivato atto che villa
La democrazia noi l'abbiamo appresa
Vivendo
In un regime democratico come dicevo prima da esiliato in panchina
Vivendo l'ostracismo
Gli apprezzando quindi la tolleranza il pluralismo e la libertà di espressione del pensiero e delle idee
Quando tutto quanto questo ci veniva negato perché c'è stata una lunga stagione un lungo inverno della nostra vita in cui tutto quanto questo ci è stato negato
Noi possiamo dire
Parafrasando un grande poeta
Che la democrazia l'abbiamo appresa
Vendola
E vivendo la democrazia
Noi abbiamo potuto coniugare con essa
I valori di sempre che fanno parte di questa nostra destra che ha delle specificità come dice sarebbe non può essere l'avessero thatcheriana non può essere alla destra reaganiana non può essere a destra liberaldemocratica giapponese per esempio è una destra italiana
Perché è fatta affonda le proprie radici
In un humus culturale in un humus culturale
Fascista innanzitutto fascista e postfascista nel senso che anche nell'Italia tra le due guerre vi è stato vi sono stati di germi fecondi
Di destra schiettamente di destra a cui oggi noi possiamo tranquillamente riferirci ha fatto particolarmente scandalizzare qualcuno il riferimento nelle nostre tesi congressuali Gianfranco
Del richiamo ad Antonio Gramsci a parte il fatto che noi rendiamo omaggio a chi è morto alla Quisisana ed è stato a lungo nel carcere di Turi perché anche lui ha pagato per la sua libertà di espressione
Noi non dimentichiamo che Antonio Gramsci è stato abbandonato dopo gli atti e lasciato al suo destino
Noi non dimentichiamo altresì che Antonio Gramsci e tributario dell'opera del pensiero di Giovanni Gentile
Noi non dimentichiamo che Antonio Gramsci è il primo formulare in Italia non c'è una mozione come quella di nazional popolare mutuata da Alfredo Oriani dal diario di guerra di Benito Mussolini e dalle vergini delle rocce
La stanza che Antonio Gramsci conferisce alla società civile quindi alla nazione rispetto allo Stato è talmente importante noi assumiamo in poco anche per non farci dirà di essere stato l'attrice ossa o statalisti
Questo di Antonio Gramsci noi cogliamo così come noi vogliamo
Della opera politica
E dalla figura spirituale e morale dell'insegnamento morale spirituali di un Sturzo anche lui ha fatto scandalizzare ieri il professore De Rosa sul Corriere Della Sera
Voglio assumiamo la grande lotta solitaria solitaria alla partitocrazia
Ricorderà Franco Servello e gli altri deputati ricorderanno che lui non si iscrisse mai al al gruppo parlamentare senatoriale della Democrazia cristiana e combattenti una durissima battaglia contro lei
Giudicato l'origine di tutti i mali partito pratici di questo Paese ebbene don Sturzo pur esiliato per quasi vent'anni a causa del fascismo tornato in Italia
Come ci diceva un nostro amico venuto a mancare
Di recente il professor Palladino
Che è stato il suo esecutore testamentario
Ebbene ventotto di aprile
Dico ogni anno non Sturzo celebrava una messa in suffragio
Questo stesso posto corso con questo suo richiamo alla pacificazione degli italiani esplicitamente esplicitamente manifestato don Sturzo può essere un altro dei punti trasgressivi fra virgolette di riferimento otto alla partitocrazia l'alt di statalismo il riconoscimento del fondamento pacificatore per una nazione che ha bisogno di un nuovo patto civile sociale e perché no costituzionale per poter andare avanti
Sono valori tutti quanti questi che si fondono con i valori della nazione con i valori del primato spirituale a cui fa riferimento Servello con i valori della partecipazione e della solidarietà sociale cioè tutto quanto questo
In questo libro
Probabilmente per qualcuno non c'è niente di nuovo per noi c'è molto di nuovo perché c'è soprattutto la certezza che questa destra un grande avvenire
Ringraziamo al direttore Maggi tranquillante esposizione adesso la parola
Al presidente del programma
Teoricamente di regalargli per il non si e allora diamo la parola all'autore Franco Servello
Ma io sono molto a disagio devo dire prende la parola perché dopo aver ascoltato casalingo Raffaele Valensise soprattutto Gennaro Malgieri hanno detto tutto o quasi tutto delle linee portanti di questo libretto
A me così imprevedibile fare una confessione Repubblica ero molte oggetto sul modo di presentarmi al a questo congresso congresso di svolta congresso di carattere storico
Beh avrei potuto cavarmela con un discorso al Congresso o qualcosa di simile
Beh io ho pensato viceversa di lasciare qualche traccia
Di questo momento di questa evoluzione di questa svolta
Come diceva prima ricordando
Una esperienza lontana per me giovanile
Come diceva prima Malgieri io ho vissuto una esperienza unica credo in Italia perché non avendo fatto parte della Repubblica sociale essendo il su beh io ai primi
Primordi della diciamo così del posto venticinque aprile mi son trovato a Milano perché mio zio Franco allegato era restato sotto processo
Beh devo dire che l'idea di far nascere a Milano Cesco Giulio per i nostri contrari all'ora latitante a Milano sa cosa significava l'idea di far nascere cinese del nascere debbano essere uno periodico
I propri a Milano significava un atto allora di irresponsabilità
Di coraggio senza senza rete pensare per nacque questo giornale esattamente nel non Spedale Fatebenefratelli dove era ricoverato Franco De Agazio
E un giorno il sergente dobbiamo fare riprendere un il Journal du aveva fatto rinnovamento durante la Repubblica sociale attività corporativa durante il ventennio
Beh e dice chiamiamolo Meridiana io dissi aggiungiamo d'Italia e così nacque il meridiano di tali che fin dal quarantasei cominciò la sua battaglia che era in sintonia con quello che altri periodici curiosi come rivolte reale facevano a Roma ma era molto diverso ecco
Quel giornale io ho ricevuto migliaia di lettere ancora vedo delle persone che mi ricordano che nelle prigioni
E nei luoghi dell'epurazione ricevevano questo giornale come il segnale di uno la possibilità di ripresa
Bene io mi son voluto collegare a quell'esperienza per dire oggi per dire oggi che quell'esperienza non è stata inutile è stata essenziale così come è stata essenziale e vitale
Per l'Italia la nascita del movimento sociale italiana
Questo bisogna dirlo a fermarlo con grande orgoglio con grande orgoglio
Anche di fronte agli avversari politici perché questa è una delle nostre eredità più belle perché c'è un'eredità prima di tutto spirituale e morale
Guai se noi si ritenesse di poter vincere in futuro se ciste stiamo della nostra anima chiediamo ad altri la nota anima allora sani ma gli otto modo di essere di credere è una de uno degli elementi scatenanti di quella che e già il consenso popolare
La gente viene verso di noi viene verso il movimento sociale italiano e ieri e domani verso Alleanza nazionale perché insomma a fare rete magari anche in maniera non sempre distinta
Ma inconsapevole avverte che si tratta di una forza che ha radicamento nella storia ed è la società italiana in tutti i settori dalla Società italiana è questa la grande eredità poi retto che la fiamma c'è piccola sia grande ha un valore relativo molto molto secondario l'importante che è quello che diceva prima che diceva prima Gennaro Malgieri il quei valori
Per i quali abbiamo combattuto tanti anni nelle file del movimento Toyota sociale italiano o fuori dal Movimento Sociale Italiano sono i valori della identità nazionale dalla moralizzazione pubblica i valori della nazione dello Stato l'autorità nella libertà e soprattutto il valore della libertà
Sia ritenuto uno degli elementi portanti della battaglia futura e allora io ho ritenuto di ricongiungere
Quel passato la nascita del movimento sociale italiano attualmente saluto tra i fondatori Cesco Giulio paghino un applauso a Bari autocrazia valida o no ecco ricongiunge hanno all'esperienza di oggi e soprattutto alla grande esperienza di domani
E ho voluto indirizzato a chi questo questa mia testimonianza in un certo senso questa riflessione ad alta voce e scritta l'ho voluta indirizzare a Gianfranco Fini
Perché è stato l'interprete migliore devo dire interprete migliore in questo momento di transizione di questa fase di passaggio politica e storica nello stesso tempo egli ha avuto la l'intelligenza l'album Jimi Ranza
Di capire quali erano i movimenti dalla pubblica opinione che i la storia al aveva subito un'accelerazione negli ultimi anni negli ultimi tempi
Va interpretata molto bene al collo qualcuno dice con lo spirito glaciale non lo so certo con molta riflessione perché anche due avuti in momenti di difficoltà quante volte abbiamo parlato in tempi difficili ma cosa succede e cosa faremo
Queste domande cioè siamo posti in momenti in cui non si riusciva a forare non certo un muro di gomma che c'era intorno a noi di incomprensione di malevolenza
Di disinformazione
Questi i momenti e le abbiamo avute di difficoltà però ad un certo punto
Louie scattato ha assunto responsabilità enormi come soprattutto candidato sindaco sindaco di Roma ed aria partita del quadro naturalmente di una grande crisi
Che stava maturando nella società italiana dei partiti
Italiani è partito alla grande la grande offensiva ecco io ho voluto solo dire questo ecco che vedo una continuità in questo sforzo immane
In questa impresa alla quale ci accingiamo dopo questo congresso di unificazione
E non posso condividerlo ecco perché ho voluto scrivere perché si commuove attraversato come tanti altri amici questo itinerario dal mille novecentoquarantasette giornalisticamente a quarantotto nelle file del movimento sociale italiano non posso condividere le leggi attuative sulle nominalistiche le diatribe sul Tirreno addirittura formalistico del simbolo o quant'altro è importante
è determinante che sia chiaro a noi e sia chiaro anche all'opinione pubblica che noi non abbiamo cambiato il vestito
Non ci siamo modernizzati abbiamo capito i movimenti nuovi i fermenti che vi sono nella società italiana
E talune concessioni o presunte tali dal punto di vista nominalistico non in TIR ma non in firmano la il valore il valore della tradizione il valore del nostro impegno che ha una sua continuità è un po'Ettore spezzata non ci sono parentesi né nella vita degli uomini nella storia ed ecco perché allora la rivendichiamo in toto con tutti i suoi elementi di novità
Che devono essere portati casi riportati a contatto di un confronto dunque confronto corno con le forze avversarie nel prossimo futuro il resto il fascismo la sua esperienza
Delle sue componenti sono consegnate alla storia
Qua se noi riducessimo riducessimo il fascismo a uno a un partito politico di oggi al partito del cinque per cento o del sei per cento è un'esperienza che la storia forte a giudicare e sta giudicando devo dire
Devo dire attraverso attraverso accelerazioni anche su questo terreno perché non so se tutti si siano accordati come ad un certo punto dopo tante mistificazioni dopo tante prime realizzazioni anche la figura di un uomo e oppure di Benito Mussolini a forse fatto pace fatto pace con gli italiani che pertanto anni per tanti anni l'hanno visto come il diavolo c'è una un ripensamento una riflessione profonda istintiva forse nell'anima degli italiani tutte tutti questi elementi non gli abbiamo considerare pesano le rappresentiamo una comunità immensa caro caro Fini che va al di là dei nostri settori anche dei cinque milioni di voti
Dottor siamo rappresentare una comunità più vasta che e la comunità italiane e non per arrivare a quello che temono i nostri persino avversari a una specie di plebiscito per carità non vogliamo arrivare al consenso convincendo gli italiani
Che ormai Ila Pecchia classe dirigente è finita la partitocrazia è morta ecco l'unica L'Unità l'unico decesso
Che attende ancora un funerale di prima di seconda di terza classe e la partitocrazia che in questi giorni tenta ancora di resuscitare di restaurare il vecchio sistema
Ecco la il senso del nostro denuncia della nostra presenza in questo congresso in questo congresso nazionale ed ecco anche la da volontari via antica il giovane
Di essere parte di questo congresso presenza non testimonianza per carità soltanto ma parte viva e vitale di una manifestazione di affetto di solidarietà e soprattutto una manifestazione diciamo così di speranza nei confronti di Gianfranco Fini per dire infine lasciato per ultimo
Che tutto questo era nella mente era nella mente di Giorgio Almirante oncia niente da fare i il Sud veloce possono dire e scrivere tutte le interpretazioni che si vogliono le nefandezze che vengono scritta anche in questi giorni ma che noi respingiamo nella maniera più vibrata solitamente dando con la sua memoria cristallina e
Ma bisogna riconoscere a chi sogna riconoscere bisogna riconosce che il disegno della grande destra
Come diceva Gennaro Malgieri il disegno di una fatta il lamento degli italiani della riconciliazione nazionale viene da lontano
Io ricordo a me stesso che nei mi pare in gennaio del mille novecentoquarantasette Doohan mesi prima che venisse ucciso viaggino Franca dinanzi a Milano partecipo all'Università di Roma
A uno tentativo di riconciliazione ha una grande ha un grande dibattito che la sinistra la sinistra
E Cornello la sua violenza Sorensen fece poi da annullare del tutto sicché quella di di riconciliazione andò a finire con ulteriori morti sulla via della rinascita che lo abbiamo percorso sulla scia di quel primo manifesto del movimento sociale italiano che si ricco ricollegava questa esigenza di pacificazione nazionale
Su questa linea Giorgio Almirante c'è sempre mosso e con l'UE se mosso tutto il movimento sociale italiano
è una linea che diventa patto politico
Progetto politico nel prossimo futuro perché questo format questa riconciliazione questa esigenza di pacificazione nazionale significa ricerca del consenso avvicinamento di tutte le categorie politiche e sociali nel nostro popolo
Ecco quindi una grande apertura ecco possiamo andare in mare aperto
Caro Taruffi facciamo andare in mare aperto sicuri sicure dalla nostra rotta avendo una bussola nel nostro passato e soprattutto una bussola che ci viene dato dagli elettori
E dalle aspettative dei cittadini italiani io sono sicuro caro
Alla fine che insieme nonostante la mia non più verde età faremo ancora molta strada
Gianfranco Fini non ha chiesto la parola ma io gli ho detto a dirci qualcosa
Ma io comincia in modo il rituale perché devo dire che quando Franco Servello prego diverse settimane fa mi disse che in occasione del congresso mi avrebbe scritto una lettera
Io non lo prese troppo sul serio anche perché me ne ha scritte decine centinaia nel corso di una collaborazione
Che dura ormai da molti anni e che lo dico in modo sincero a non soltanto cementato una reciproca stima ma specie negli ultimi tempi ha determinato anche una sincera amicizia
Non lo presi molto sul serio
E quando mi disse che questa lettera questa specie i lettera aperta questa specie di Igli saggi volti politica
Lo avrebbe intitolato Caro Fini beh soltanto il fatto di non essere minimamente scaramantico mi ha impedito di fare gli scongiuri perché solitamente i libri si intitolano a coloro che non sono più e all'interno dei
Sì
Si scrivono pagine di elogi e di considerazione ovviamente sto scherzando in realtà quando il libro è stato pubblicato e ho avuto modo di leggerlo
Ho tratto da questo libro dei motivi di conforto e proprio ieri a Franco telefonicamente ho detto grazie perché leggendo quelle pagine
Io ho avuto la conferma stia alcune sensazioni di sentimenti che avevo e ho nel mio animo e devo anche dirvi che leggendo quelle pagine o in qualche modo rafforzato una convinzione che avevo espresso in tante riunioni del movimento sociale avevo comunicato alla pubblica opinione
è un libro che mi ha fatto bene perché mi ha tolto l'ultimo residuo dubbio che in qualche piega profonda del mio animo io potevo aver vale a dire se avevo sennò
Il diritto nello stesso momento in cui chiedo al Movimento Sociale Italiano di considerare chiusa la sua ultra decennale storia se avevo essi o il diritto di farlo
Anche se sono e ormai lo hanno detto tutti che fosse corrisponde a verità razionale freddo lucido
Beh credetemi non è semplice assumere delle responsabilità così alte anche e soprattutto perché si è coscienti del fatto
Che si chiede ad una comunità un atto un gesto una solenne impegno
Che costituisce un punto di non ritorno
Leggendo il libro di Franco Servello
Mi sono detto ciò che in altri frangenti mi ero detto vale a dire che lo dobbiamo fare
Il libro mi ha confortato al pari di alcuni colloqui che ho avuto
Io non so signora Assunta si svela un segreto che doveva rimanere tutto nostro ma
Mi ha aiutato il libro riservano come mi ha aiutato parlare
Con Assunta Almirante che per anni è stata colei che maggiormente
Ha conosciuto anche nelle pieghe più intime del suo animo quell'uomo che il movimento sociale italiano lo ha fatto e quell'uomo che a me lo ha lasciato
Io qui davvero vi parlo col cuore in mano si può essere freddi e gelidi quanto si vuole a certe sensazioni sì avverto
Nei colloqui con Assunta nella lettura del libro Servello
Negli scambi di opinione a volte anche accesi contanti militanti della prima ora con i nostri vecchi
E persino anche negli scambi di opinione
Con chi come Cesco molto probabilmente non accetterà ciò che ci accingiamo a fare
Io ho avuto la conferma della necessità di fare
Perché il movimento sociale italiano non nasce al fine di difendere un'ideologia non nasce per restaurarla
Non nasce nemmeno per apologetici Zappalà
Il movimento sociale italiano nasce nel nome di un unico punto di riferimento un'unica stella polare che l'interesse dell'Italia
Movimento sociale italiano per molti anni ha ritenuto che nell'interesse dell'Italia di fosse la preservazione di una parte importante della storia italiana
Non vi è stata contraddizione per tanti anni la M sei ha posto tra i suoi obiettivi anche quello di evitare una sorta di damnatio memoriae di cancellazione
Dalla cultura dalla storia dalla identità del nostro di quella che è stata una fase che oggi appartiene certamente alla storia
E contestualmente
Il movimento sociale italiano si è dato come obiettivo politico
Fin dai suoi esordi
Quello di costruire un'Italia certamente Alia pacificata ma anche molto diversa rispetto a quella
Che fu edificata dal CLN e dalla carta costituzionale del quarantasei beh vedete oggi
Anche se dobbiamo
In qualche caso farci forza anche se dobbiamo in qualche caso
Lettere dei sentimenti
Anche se in qualche caso oggi corriamo il rischio di non essere capiti
E persino se in qualche caso corriamo il rischio di essere accusati nientemeno che di tradimento
Dobbiamo essere consapevoli del fatto
Che il movimento sociale italiano è finito perché entrambi gli obiettivi ha ragione
Nella memoria storica dell'Italia
Oggi non ci sono parentesi
Non ci sono buchi neri
è in atto una rivisitazione della storia di tutto questo secolo che compito ormai esclusivo degli storici e contestualmente
Non esiste più
Quella Prima Repubblica contro la quale tante volte ci siamo scagliati non esiste più quel clima di discriminazione di consociativismo di partitocrazia imperante
Non sappiamo che cosa c'è dinanzi a noi
Non possiamo dire siamo già nella nuova repubblica è comunque indubbio che non siamo più nella prima
Deve serenamente prendere atto
Che è giunto il momento
Non di un sacrificio
Ma di un rinnovato impegno
Le messi finisce perché finito il dopoguerra perché ha raggiunto i suoi obiettivi storici e politici
Perché sostanzialmente oggi in Italia per servire gli interessi nazionali c'è necessità
Di Alleanza Nazionale
Tre mesi nasce per servire l'interesse della patria
Alleanza Nazionale nasce
Per servire ancora l'interesse dalla patria in un momento in cui gli obiettivi gli interessi sono diversi rispetto a quelli del quarantasei perché è diverso il mondo
Perché son diversi gli italiani perché diversa la realtà politica sociale economica della nostra terra
Tutto ciò lo avevamo in qualche modo maturato come convinzione anche sofferta
Nel corso dei mesi scorsi
Non è piaggeria caro Franco dirti che leggendo il tuo libro scritto da protagonista quale sei stato della vita del movimento sociale italiano
Di queste convinzioni non soltanto mi sono e ci siamo ancor più convinti ma proprio nel nome di queste valutazioni andiamo serenamente al congresso non nella certezza di vincerlo perché poco dopo importa la certezza di essere capiti
Di essere capiti dagli italiani ma di essere capiti soprattutto da coloro che sono stati per tanti anni orgogliosamente missini
E oggi si accingono ad una nuova e altrettanto entusiasmante battaglia sotto le insegne di Alleanza Nazionale
Ci sono delle domande da parte dei genitori altrimenti dichiariamo chiuso il nostro incontro arrivederci ma