Il Maghreb dalle indipendenze ad oggi

Buongiorno a tutti
Iniziamo era questa lunga sessione di lavoro quasi una maratona
Lo facciamo non poteva non poteva essere diversamente con il quarto d'ora di ritardo accademico visto che si tratta di un convegno di studi la cui parola spetterà prettamente a studiosi accademici che ringrazio in toto
Per aver accettato il nostro invito diciamo che seguita in un'opera di riflessione di approfondimento che da un po'di anni la Fondazione iniziato su quella che un'aria annoi prossima anzi e un'aria chi fa parte di noi che l'area del Mediterraneo allargato
Lo abbiamo fatto con dei focus paese negli anni scorsi sempre con un'impronta che tende a coniugare la lettura storica scientifica anche molto rigorosa dei fenomeni che si ha dentro abbiamo fatto sulla Tunisia abbiamo fatto sulla Libia
Abbiamo fatto altre vice altri approfondimenti se non delle proprie giornate di studio sempre per quanto riguarda alcune altre realtà
Lo faremo mi auguro anche il prossimo anno seguitando quest'opera con altri paesi specifici la Regione ma quest'anno abbiamo voluto soffermarci a positiva appositamente
E anche per una ragione specifica proprio su una lettura diciamo un po'più tra virgolette regionale un po'più di macro aria quindi prendendo all'interno di quella grande e vasta regione che il Mediterraneo allargato un esame è una riflessione che ripeto storica su quello che e il mancherebbe e le realtà diciamo del Maghreb ovviamente
Come immaginerete siete tutti diciamo addetti ai lavori non era facile mettere in piedi un qualcosa che potesse avere come dire i canoni delle sta ostilità non appartiene alla alla ratio di di questo evento non potrebbe essere diversamente quindi ci scusiamo fin da ora con tutti anche con i rappresentanti diplomatici con diciamo i veri rappresentanti di alcuni Paesi
Dell'aria che perciò che dovesse mancare
Purtroppo diciamo le occasioni anche la giornate molto intensa quindi come eletti ritmi saranno stretti mi scusi ero fin da ora se io stesso prima ancora che i moderatori saranno un po'stringenti con con i nostri relatori ma rinviamo alla pubblicazione degli atti modo di
Da poter avere un un uno svolgimento ordinato e regolare dei lavori
Ripeto l'impegno è anche quello di coprire eventuali lacune eventuale mancanza anche con la successiva pubblicazione qua successiva pubblicazione degli atti quindi il ringraziamento è fu non è formale e sostanziale poi sicuramente anche da parte del presidente del nostro comitato storico preside sul professor Giovanni Orsina che ci raggiungerà lavori in corso
Anche i problemi di tipo accademico e un lunedì quindi sono iniziati l'obiezione come ben tutti come tutti voi ben sapete
Ma ringraziamento da parte mia dalla fondazione del presidente Boniver i tutti quanti va a lei la Russia e Caterina Ruggiero che membri del nostro comitato storico scientifico che più di ogni altro in questa fase si sono impegnati alla messa in piedi di questo paniere alla stesura di questo di questo evento li ringrazio veramente molto anche per Chamot per tutta l'assistenza non solo anche pratica che ci hanno dato nel convocare quello che io considero un piccolo quota di studiosi e pensatori su un'area così importante
La tavola rotonda aggiornata di studi si concluderà come voi se ben sapete con una tavola rotonda alla tavola rotonda
E abbiamo voluto tenere molto larga nei temi e nelle tematiche che affronterà tendenzialmente alcuni questioni di attualità lo farà con soggetti istituzionali con soggetti pare istituzionali come quelli che sono gli istituti come come lo IAI piuttosto che la Fondazione me dormiva che interverrà per Bock coperti interverrà con il proprio Presidente e diciamo anche le in quella condizione che e sulle Rava un po'sarà una cosa all'altra da questa giornata di studi si tenterà un po'di fare una riflessione sullo stato dei nostri rapporti quindi noi e il mancherebbe
E credo che anche da quella fase potranno uscire alcune riflessioni non non ordinaria alcuni diciamo coordinati utili che possono essere seguite possono essere interpretate per quello che sarà diciamo l'azione negli anni a venire uno ragioni cui destini ci riguardano e di cui siamo essenzialmente parte Emilio tendo a sottolineare sempre questo aspetto io vi ringrazio non non mi dilungo oltre ci saranno un po'altre occasioni per proseguire diciamo questa fase di ringraziamenti che sono molteplici ma do subito la parola prima lei le acque a Caterino viceversa come meglio gradiscono
Per introdurre un po'i lavori accademici di questo di questa giornata di studio riflessione e approfondimento è insomma senza perdere oltre tempo
Bene parlo anzitutto detenuti a tutte e a tutti benvenuti naturalmente anche i nostri relatori ringraziamo sia il re Caterina insomma la Fondazione per aver promosso questo evento sul sul Magra doveva perché di malgrado diciamo si parla pochissimo a livello diciamo sia mediatico che anche spese scientifico e quindi fare un focus su tutto il fondo la riva che ci sta di fronte era è importante e fondamentale
Perché insomma siamo molto vicini culturalmente geograficamente a questi mondi
Spesso si parla di altro con molto più lontano da noi e invece la nostra intenzione a quelle somma di oltre a fare un focus sull'attualità ma di guardare a questi mondi attraverso una prospettiva storica quindi è proprio questo insomma l'intento della convegno che a quello scientifico deve come ha detto prim'poc'anzi Nicola Carnovale
Sostanzialmente abbiamo una giornata densa che partiremo insomma verso Caterina racconterà insomma il programma partiremo comunque dalla processo di indipendenza di questi Paesi per arrivare poi insomma i giorni nostri quindi all'attualità
In poche parole perché siamo stretti con i tempi ringrazio ancora tutti e passo la parola Caterina
Grazie grazie a tutti e anche da parte mia grazie la Fondazione Craxi che effettivamente ci ha dato la possibilità di organizzare una appunto un convegno di studi su una tematica che spesso rimane molto invece chiusa in ambito prettamente accademico quando invece esce in ambito più diciamo divulgativo solo per questioni emergenziali quindi questioni legate alle migrazioni o a situazioni molto critiche con possano essere quelle del della Libia del Medioriente della appunto che il contenzioso israelo palestinese ancora irrisolto della questione siriana senz'altro invece abbiamo voluto concentrare l'attenzione su una regione altrettanto strategica del mondo arabo quali appunto il Maghreb e che è anch'esso molto poco conosciuto
Nelle sue come vedete da sotto il titolo
Dinamiche interne quindi ne parleremo attraverso non diciamo un percorso che è cronologico quindi il nostro
O prende appunto già l'inizio assume suo iniziata alla
Decolonizzazione ma vogliamo appunto puntare l'attenzione su quelle che sono le dinamiche interni e quindi raccontare la storia del Maghreb per quello che è stato per le popolazioni locali quindi a livello interno ma anche nelle sue relazioni interregionali quindi il rapporto tra i tre paesi del del Maghreb durante tutto questo arco di tempo che appunto si snoda dalla decolonizzazione fino all'attualità e poi per arrivare appunto anche a quello che invece è stato il rapporto con l'Italia quindi Potenza assolutamente centrale delle del Mediterraneo e che appunto un suo affaccio Suma Drenthe da se vogliamo anche rivalutare quindi diciamo la parte finale della tavola rotonda invece è stata completamente curata dalla Fondazione Craxi non vogliamo fornire fondamentalmente come accademici di strumenti affinché il mondo delle istituzioni della politica possano meglio interagire con quest'aria e quindi ritrovare anche per l'Italia quel ruolo di centralità nello scacchiere mediterraneo nello scacchiere geopolitico nel Mediterraneo quindi ringrazia anche tutti ringrazio per la partecipazione ringrazio la Fondazione Craxi e vi lascio Amber convegno
Grazie anche a piedi grazie a Caterina lei la io inserì subito colpito dal panel di lavoro anche se abbiamo qualche minuto di anticipo ma tanto si perderà per strada
Quindi chiamerei subito a presiedere Anna Baldini etiche la prima sessione il sud che abbiamo chiamato i movimenti di liberazione l'indipendenza e magrebine quindi partiamo dall'inizio a seguire Caterina Roggero Bruna Bagnato che ci sta raggiungendo Roberto Cantone e Francesco Tamborini
Se Roberto D'Antoni chiedo scusa
Direi che sono nello stesso tempo paglietta di presiedere questa sessione proprio perché è e dedicata al Madre BA quest'area di cui forse si parla troppo poco e sono devo dire anche un po'onorata di presiedere questa sessione e inaugurale di questo convegno che raccoglie carriere che riunisce forse per la prima volta
Ai i maggiori studiosi italiani della
Del Maghreb un ringraziamento sentito chi mi conosce sa che io ho solo poco diplomatica quindi non sono molto incline a Cossiga e i ringraziamenti alle formalità
Alla Fondazione Craxi tra l'altro ieri dopo cella chiacchierando con Nicola il che entro l'otto il convegno sono venuta a conoscenza
Di questo enorme lavoro fatto dalla Fondazione Craxi di recupero della memoria storica di documenti
è molto altro ma anche sul su quelli che sono stati i rapporti fra l'Italia e il maghe verba potrà potrà venire fuori dalla disamina di questa documentazione il mio compito e ingrato quindi
Di relatori all'anno a disposizione quindici minuti non di più
Doc su Ubi Tolla parola alla dottoressa Caterina Ruggero che parlerà sulle relazioni Intermarc Grammy linea dalla guerra d'Algeria quella delle sabbia Caterina Ruggiero e assegnista di ricerca in Sociologia dei fenomeni politici presso l'Università Bicocca di Milano
E una attenta Studios a Biella del movimento di liberazione nazionale algerino al quale ha dedicato importanti studi e ha ha affrontato la questione è bella guerra di liberazione nazionale algerina attraverso una prospettiva molto particolare che è quella del da un lato la guerra di liberazione nazionale dall'altro il Parma aggredibili Smoke cioè i tentativi di unione e magrebina e tra l'altro non mi soffermo altro Holt
Tre pedoni non togliere tempo alla relazione è anche autrice e di un importante manuale
Di storia del Nordafrica eh negli ultimissimi anni ha pubblicato vari saggi sui rapporti fra l'Italia e alcuni paesi del Maghreb ma passo la parola Caterina quindici minuti
Da questo momento
Sì buongiorno buongiorno a tutti di nuovo dunque il mio intervento come è stato detto ricorda come oggetto le relazioni Inter magrebine quindi tra i tre paesi del ma crebbe in dalla guerra d'Algeria sino a quella delle sabbie
Quindi anche innanzitutto il contesto la guerra d'Algeria durante la guerra già d'Algeria si presenta la situazione particolare mai più realizzata sì
Perché a causa della presenza dell'F lei nel Fronte di liberazione nazionale algerina e del suo braccio armato l'Armata di liberazione nazionale nei territori di Marocco e Tunisia
Si esplicita nei fatti un rapporto continuativo e una necessaria relazione tra le tre parti per tutta la durata della lotta di liberazione algerina
I particolari quindi quest'intervento mi soffermerò sui momenti nei quali si sono susseguiti i progetti federativi le strategie comuni gli incontri tra i partiti
Ovvero tutte quelle iniziative che in genere hanno perseguito l'ideale unitaria un magrebino
Per finire analizzarne l'ultima parte la guerra delle sabbie dell'ottobre del sessantatré ovvero quella che può essere individuata come la fine del Fronte Unito magrebino e l'inizio della contrapposizione tra i due principali attori della regione ovvero Algeria e Marocco
Alla innanzitutto per quanto riguarda le relazioni tra i tre paesi le tre parti tra i territori del del Maghreb e c'è da dire che queste sono iniziate sin da dopo la fine della seconda guerra mondiale sin da mia novecentoquarantacinque quando i nazionalisti magrebini si ritrovano al Cairo in esilio e quindi qui abbiamo i rappresentanti del Partito del popolo algerino i rappresentanti dell'istituto nelle marocchino e rappresentanti del mio del surrene tunisino si ritrovano al Cairo per costituire delle organizzazioni comuni quindi la collaborazione inizia già nel quarantacinque sarà particolarmente diciamo proficua quella del Comitato di Liberazione magre barocco guidato da una figura di spicco madre vi
Ma c'è l'emiro Abdelkrim tra il quarantotto e il cinquantadue dalla primavera del cinquantaquattro il Comitato sarà invece più influenzato dalla figura di carpa Gamal Abdel Nasser
E diciamo la sua azione rimarrà diciamo più che altro quella in generale di questi questi istituzioni unitarie di fare pressione sulla lega araba affinché si raggiunga una unitarietà di intenti e un sostegno un ente pendenti tra i magrebini che debba essere però qua di ovatta appunto dalla legga araba per l'indipendenza dell'intero mancherebbe
Significativamente la conferenza stampa del primo novembre del mille centocinquantaquattro in cui appunto viene proclamata la nascita del Fronte Liberazione nazionale algerino
Si svolge accanto alla presenza di tutti rappresentanti magrebini la prima però conferenza che viene organizzata in tutti i suoi dettagli e che doveva essere appunto la conferenza tripartita alla presenza del sultano
Mohammed e quinte sultano marocchino di Bourguiba per la Tunisia e della Delegazione stella delle Fellay ne dovrà essere quella di Tunisi organizzata per il ventidue ottobre mille novecentocinquantasei una conferenza che però non si svolgerà mai
A causa dell'arresto diciamo il volo della delegazione sarà delle fallendo e che vi si stava recando darà batte a Tunisi ma come si arriva a questa conferenza cioè qualora diciamo l'obiettivo l'obiettivo era quello di e arrivare a una soluzione della guerra d'Algeria Di Menno non dimentichiamoci che nel marzo del cinquantasei Paesi vicini all'Algeria avevano ottenuto l'indipendenza quindi erano divenuti indipendenti nel marzo
La presenza quello che dicevo prima delle basi
Del del dell'Amati liberazione azionare nel loro territorio era quanto scomoda in un contenzioso così importante nella regione che la Regione era una questione che inficiava tutta la tutta la regione e quindi tre paesi fratelli cosiddetti appunto fratelli magrebini
Erano intenzionati a porre fine volevano diciamo porsi come mediatori delle del conflitto in corso e quindi propongono a chi alla delegazione Sterna delle fare lei mi opero col gruppo che stava a distanza al Cairo e che era peraltro completamente spesso nelle sue appunto azioni tra cui appunto questa slegate da quelle che erano i combattimenti invece all'interno del dell'Algeria stessa
Propone alla delegazione sarà delle falene di organizzare di svolge somma di recarsi insieme tutti a Tunisi per proporre una soluzione negoziata che era quale quella di costituire una federazione nordafricana una federazione nordafricana legata alla Francia e che appunto poteva diciamo però dare alla all'Algeria alla sua indipendenza la realtà esterna si reca questi questi a questi negoziati a questa conferente quindi accetta la proposta dei due Paesi
Fratelli perché era già in diciamo al lavoro con altra un altro tipo di negoziazione quella con i francesi quindi se si tratta di pour parler segreti
Quelli del mille novecentocinquantasei tra la primavera e l'autunno del cinquantasei tra gli algerini aggregazione Esterna appunto e rappresentanti dell'astio quindi della sezione fra il sette e l'Internazionale UDR che era al Governo in Francia nel fronte repubblicano
Ma come tra l'intenzione diciamo dei due fratelli magrebini quindi Marocco e Tunisia rispetto ha questo piano certe porre fine alla guerra d'Algeria
Ma anche allontanare le assemblee nel dalla sua da quella che era la l'ascendenza che aveva nei suoi confronti soprattutto se la delegazione esterna l'Egitto di Nasser quindi in alternativa al concetto nel serial di unificazione degli arabi
Perseguiva una così invece il progetto di una confederazione del mancherebbe
L'incontro non avverrà mai come si come si sa appunto perché ci fu questo arresto e vuole quindi possiamo dire che il governo francese Raffi realtà
Conscio probabilmente in alcune sue parti senz'altro un partito importante come la sfido di quello che sarebbe stato poi presentata a Tunisi perché l'appuntamento era per dopo tunisino in questi negoziati pour parler segreti
Però appunto ci si è messa diciamo dimezza invece il governo di Algeri l'esercito che ha organizzato il dirottamento
La pena invece conferenza che si svolge veramente questa volta ed è un grande successo la prima conferenza quindi tripartita
è quella di Tangeri che si svolge dal ventisette al trenta aprile del mille novecentocinquantotto
Cui partecipano balla fra acerba la fece segretario dell'istituto Bacchi ellade camere per il mio Disturbed e la delegazione della solenne questa volta pedata dall'autorevole ferrata Palace
E frangente le tre parti sono sulla stessa lunghezza d'onda allora abbiamo gli algerini che questa volta ovviamente spingono molto per avere un sostegno più netto un sostegno militante a tutti i livelli dice Ben Bella
Spedendo una lettera dal carcere preparazione della conferenza quindi lei l'intenzione degli algerini avete ovviamente ad avere maggior sostegno da parte dei due Paesi fratelli
Ma siamo in un momento in cui anche la Tunisia di Bourguiba e ai ferri corti con la Francia dopo l'affaire di sacchetti e si dice sette quindi il bombardamento del piccolo villaggio tunisino fatto il punto dell'esercito francese quindi e nel momento in cui quella relazione comunque che era stata sempre di diciamo collegarle casato mantenuto molto forte dopo l'indipendenza si incrina notevolmente
In Marocco in Marocco interesse Marocco qual era ha innanzitutto i rapporti tra Marocco
Quindi tra esercito poi marocchino e le basi del Fellay quindi Israele né non erano buoni cioè già questo in questo momento lo si vede ma la contrapposizione concentrata né in quello che è il territorio strappo conteso appunto nella guerra delle sabbie il territorio di colombe Sciarra dove rileggo per le autorità marocchine comincia a lavorare su sulle popolazioni tribù locali affinché disertato l'esercito algerino c'era stata una dichiarazione importante nella primavera del cinquantotto di all'Aler farsi leader dietisti Lele che appunto ha mantenuto un discorso al figlio rivendicando questi territori algerini di colombe Share Canada sa come facenti parte del Marocco quindi l'attenzione è comunque alta gli algerini si ritengono in una posizione scomoda in realtà Marocco ma in previsione di questo di questa conferenza Mohammed quinta decide di organizzare una una commissione mista per studiare il tale questo contenzioso che quindi viene un certo senso congelato come verrà fatto anche successivamente
Perché perché malato che cosa vuole dalla conferenza di Tangeri che cosa avrà effettivamente come ultima risoluzione della conferenza l'avallo dei due fratelli magrebini alla sua politica comunque espansionista che si rifà appunto al disegno del grande Marocco e che ha come obiettivo in questi anni l'annessione della Mauritania
Nell'importante Risoluzione che le risoluzioni della conferenza dopo appunto la l'importante risoluzione su unità del Maghreb e quindi la diciamo la l'idea di adoperarsi per la realizzazione della Federazione nordafricana Como punto risposta alla guerra in corso e quindi come possibilità anche perché questa termini alla fine come ultima risoluzione viene quella che appunto viene identificato come la solidarietà attiva alla lotta di liberazione condotta dalle popolazioni Mauri tanica appunto in Marocco riesce a fare inserire in questa in questa parte
Il fronte unito di Tangeri comincia a incrinarsi appena cambia il regime in Francia quindi abbiamo l'arrivo di De Gaulle al potere e il giorno successivo il due giugno al mio ne cito cinquantotto De Gaulle in via immediatamente come prima azione
Diplomatica due messaggi ai governi di Marocco e Tunisia nei quali si auspica l'amicizia rispetto tra i popoli
A tanto di che cosa si era detto anche di fondamentale che mi sono dimenticato di dirvi il fatto che il l'intero Maghreb dovesse essere liberato della presenza straniera quindi l'indipendenza sia stata raggiunta due Paesi Marocco e Tunisia ma uno legame molto forte come vi dicevo
Che si esplicava nella presenza militare francese dei due territori
A Tangeri si chiede che questi se ne vadano fondamentalmente la Francia che cosa fa con del quale l'indomani l'investitura immediatamente comincia a trattare con Marocco e Tunisia per difendere questo fronte fondamentalmente quindi per cominciare appunto delle trattative per la smobilitazione il ritiro delle truppe dai due territori
Arriva già l'accordo con la Tunisia diciassette giugno e dieci luglio cominciano le proposte vengono presentate proposte francese
Al ai marocchini quindi che cosa succede
Alla conferenza di Tunisi che quella successiva quella di di Tangeri che si svolge due mesi dopo il venti giugno
Del cinquantotto la situazione già molte pretese il molto più divisa quindi la Gerini già si cominciano a sentire abbandonati dai fratelli Cano cominciato trattative riservate con la Francia il punto però nodale della divisione tra i tre parte nordafricani magrebini
è la questione del sarà quindi la spartizione del deserto del Sahara
Cosa succede in quel momento in cui i negoziati francesi sono i negoziati con i francesi
Hanno come carta principale punto la questione sahariana anche i due fratelli magrebini anche Marocco e Tunisia c'entra in un qualche modo di marinara delle posizioni di vantaggio prima che la l'Algeria ottenne l'indipendenza e quindi in due modi però competente diversi Marocco insiste certo suo Progetto ai suoi territori contesi colombe Jacques come abbiamo detto ma decide di congelare la questione congelare le questioni di confine
Con l'accordo del sei luglio del sessantuno col GP area di congelate sino alla indipendenza dell'Algeria Pd riparlarne dopo questo ancora perché perché comunque la giuria GP era ma non la Tunisia a questo punto vediamo bene come stanno dividendo
Approva i sopra getto di
Recupero dei territori Mauri taniche nel frattempo punto erano divenuti indipendenti dalla Francia quindi viene vengono approvate le cose la conferenza di Casablanca compartecipa anche la laurea Chinea sin annuali e Libia del quattro sette gennaio del sessantuno vengono approvate tutte le azioni svolte dal Marocco per recuperare sui diritti legittima l'Italia invece con la Tunisia
Non vi è questa accordò con come quello del il Marocco la Tunisia cerca di raggiungerlo ma la risolve cemento è completamente diverso nel senso che cerca di trattare privatamente con decolli due episodi
Principali sono quelli della battaglie di Biserta e precedentemente la crisi legata all'accordo sul gasdotto di e Gelli quindi un gasdotto che avrebbe portato e che viene firmato appunto l'accordo per la sua costruzione il petrolio algerino fuori dall'Algeria attraverso poi il porto fino al porto in terra tunisina quindi da dal Fellay né questo né consegnato con grave smacco grave tradimento
La data è di Biserta senz'altro il GP è reale Algeria appoggia questa ultima lotta anticoloniale di Bourguiba ma contestualmente
Alla richiesta tunisina è quella di un'allargamento della frontiera assolute e ingrana diciamo il punto nodale il famoso marcatore due-tre tre quindi un allargamento proprio in quella zona dove si erano stati reperiti giacimenti petroliferi quindi con la Tunisia i rapporti rimangono attesi anche dopo la fine della della guerra d'Algeria quindi siamo nel sessantadue e mi avvio alla conclusione su appunto da quella delle sabbie
Grata quindi dopo l'indipendenza i rapporti rimangono tesi con me la Tunisia vi ancora questa tendenza nel vedere
Nella radicale e rivoluzionaria Algeria un pericolo e questo pericolo
Si individua poi i fatti in quello che è una un tentativo di assassinio di Bourguiba per il quale vengono punto additati filius surfisti questa appunto posizione interno in collaborazione con gli algerini e qui appunto c'è l'accusa da parte della della Tunisia di Bourguiba Aden bella era particolare con il Marocco inizialmente sono ancora invece molto buoni sino a quando sino a quando l'Algeria non si diciamo istituzionalizza completamente quindi rispettando quel patto fino a settembre le sessantatré quando viene fondata appunto viene proclamata la nascita della Repubblica algerina democratica e popolare allora a quel punto il Marocco comincia a far sentire le sue rivendicazioni che appunto non rimase sino a quel momento
Congelate secondo l'accorto si muove si cominciano a muovere ci sono i primi movimenti delle truppe
Nel nell'autunno e l'Algeria si trova a quel punto davanti a due problemi da a due fuochi da una parte la rivolta della caviglia che proprio in quel periodo SISTAN periodo si stava sollevando contro l'autorità centrale fra due minuti chiudo l'autorità centrale del del governo appunto di Bernd e Hilla e dall'altra parte le rivendicazioni il risveglio dell'irredentismo marocchino
Cosa succede allora la cura delle sabbie si svolge in quelle tre settimane di ottobre dell'ottobre del sessantatré
Ma quello che voglio qui dirlo in chiusura perché appunto poiché il gerente negli atti tutto quanto i miei sono approfondimenti è quella che è la lettura dell'ambasciatore dell'ambasciatore italiano io a Rabat i nostro ambasciatore Michele Lanza che dà una lettura completamente disincantato della crisi appena conclusasi in una lettera riservata spedita al nostro ministro degli Este trentotto pretende sessantatré
Lui dice che appunto non si è trattato in realtà di uno scontro che aveva a che fare con i confini in realtà la disputa
Era ben alterarla disputa tra due tipi di regimi che si contrapponevano l'uno conservatore e l'altro rivoluzionarie si contrapponevano
Al piano algerino in combutta con l'Egitto per il rovesciamento di Hassan secondo l'instaurazione di una repubblica socialista queste addirittura diciamo la l'interpretazione che viene fatta da Lanza che si appoggia su fonti della polizia marocchina e che cosa ci dice dice l'anzitutto che il governo dirà batterà cosciente fin dalla da settembre sessantadue che da parte di Ben Bella c'era una preconcetta insormontabile ostilità nei propri quarti l'inizio della crisi con l'Algeria potrà essere fatta risalire secondo l'Ansa proprio a quella visita
Di Nasser nel Paese quando Ben Bella di fronte a dei una visita punto nastri andato in Algeria come seconda viste realtà istituzionale prima proprio era stato il il sultano marocchino a recarsi in Algeria
Mentre appunto una se vi era stato e in quel momento già il sultano marocchino aveva cominciato a sospettare che qualcosa era stato organizzato durante la visita tra Nasser e vende la a quel punto infatti cosa dice Lanza che lì si erano mai
E d'accordo affinché si potesse organizzare una rivoluzione appunto progressista facendo sì
Appoggiandosi sulle noto mesti Ben Barka anche era presente in Algeria che il Marocco appunto la convinse gli algerini era che fosse maturo per una rivoluzione è pronta insorge contro regimi di Hassan
Questi agitatore puntavano trovato largo udienza poi spesso nascerebbe bella e quindi a metà giugno sempre d'accordo con le masse
Venderla valutato che fosse pronta la situazione aveva cominciato a muovere le truppe ed effettivamente dice che appunto il sedici luglio erano state scoperte un forte concentramenti di truppe algerine sul vicino a te le insegne e quindi a breve distanza da uscita a quel punto il movimento sediziose in caviglia aveva determinato una nuova situazione per cui sia per screditare i ribelli di fronte alla propria opinione pubblica facendoli passare per agenti delle straniere secondo l'Ansa ed è molto probabile che qualche contatto tra batte e ribelli della che Ghiglia fosse veramente intercorso
Sia per galvanizzare con la stessa opinione pubblica facendo balenare la minaccia in aggressione a quel punto si era scatenata
La guerra l'incidente stesso di assi Beida che aveva dato inizio al conflitto secondo Lanza era stato in realtà diciamo provocato dalla dalla stessa Algeria e quindi dal De De marocchini fondamentalmente subito quindi questo per concludere su fatto appunto che il Fronte Unito magrebino si rompe
Senza quasi più speranza
Già nel mio nome centosessantatré si dovrà poi lo si vedrà ancora più in crisi negli anni successivi anche se nell'ottantanove verrà costituita l'Unione del Maghreb arabo che ancora oggi esiste sulla carta e che noi appunto
Speriamo se poi permettete l'ultima nota speranzosa e non scientifica che posso invece presentare una vera risorsa per la Regione grazie e scusate il
Alloggiano
Azione Denza disse di spunti di dati e soprattutto di elementi diciamo per per un dibattito molto nutrito perché la prospettiva è stata quella principalmente dell'Algeria c'era stato c'è stato un grande assente la Libia che
Ha partecipato
Anche a queste iniziative anche il ruolo del Marocco come mediatore le iniziative congiunte fra Libia e Marocco per non togliere tempo agli altri relatori se
Le organizzatrici e sono d'accordo io rimanderei tutta la discussione in coda
Passo subito la parola alla professoressa Bruna Bagnato che professoressa ordinaria di Storia delle relazioni internazionali presso l'Università degli Studi di Firenze
Penso che la professoressa bagnato non abbia bisogno di presentazioni è una delle massime esperte a livello internazionale Biella politica estera Italia Anna
Nei confronti del Paese del paese sì del Maghreb autrice di numerose monografia
Vado a memoria ne cito soltanto qualcuna ma la lista e molto lunga
Perciò gli è politica mappe in Marocco il volume sull'Italia e la crisi francese in Marocco e in Tunisia prima di lasciare la parola la professoressa bagnato
Mi piace mi fa piacere ricordare che la professoressa bagnato nella primavera scorsa esitata infinita per i suoi studi sull'Algeria
Di un riconoscimento dal da parte del ministro algerino dei mujahedin
Tra l'altro quaestor riconoscimento e arrivato in un momento particolare nel momento in cui
In Algeria sì stava ridiscutendo la revisione della legge del mille novecento
Novanta nove proprio che in Algeria Rego ma regolamentato la salvaguardia e valorizzazione del patrimonio storico e culturale
Relativo alla guerra di liberazione nazionale e ha definito le Categorie di foie de di Muggia chi Dean
Questo importante riconoscimento alla professoressa
Bagnato tra l'altro non è bisogna dire non è stato il primo riconoscimento
Sottolinea proprio l'importanza del lavoro Dinoi storici per il recupero della memoria storica nazionale
Ci fa capire quanto sia importante la funzione sociale dello storico e soprattutto che
Al contrario di quello che
Spesso si pensi l'uso pubblico del della storia del passato
E la storia degli storici non è soltanto un rapporto di conflitto ma possono essere anche dei percorsi convergenti
Il titolo della relazione della professoressa bagnato l'Italia e l'indipendenza del Maghreb
Prospettiva di insieme e declinazioni specifica
Quindici minuti
Grazie presidente Graziana per la affettuosa e imbarazzante presentazione grazie agli organizzatori e in particolare un super Fondazione Craxi ma a Caterina il IVA per questo lavoro comportato punto fine
Io mi accorgo chi mi conosce sa che la sintesi non è esattamente la mia qualità maggiore
Quindi
Ora proverò a peccare in senso opposto nel senso che mi limiterò a evocare i tanti spunti da un titolo
Effettivamente troppo impegnativo quello della mia relazione perché l'Italia e l'indipendenza del Maghreb e prospettive di insieme declinazioni specifiche mi limiterò sostanzialmente a evocare dei punti che potrà sviluppare poi spero che che si pensi alla pubblicazione degli atti e quindi sicuramente di avremo più spazio per dilatarsi
Allora ci sono probabilmente tre variabili tre possibili parametri per
Leggere
La posizione dell'Italia rispetto all'indebolimento e poi alla al venir meno della presenza francese in Africa del Nord
In primo luogo occorre tenere conto dell'evoluzione della politica italiana cioè dell'attore Italia come si modifica nel corso degli anni e e questo è particolarmente importante perché quando si ha a che fare con indipendenza dei paesi della del del Maghreb si ha a che fare con un periodo molto lungo io l'ho vista ITO partendo dal mille novecentoquarantanove ma anche così bisogna arrivare al mille novecentosessantadue
E in quest'arco di tempo comunque l'Italia cambia cioè l'Italia che guarda all'indipendenza del Marocco della Tunisia non è quella che seguì le vicende dell'Algeria
Secondo secondo elemento i mutamenti della Francia
Inutile dirlo la la Francia campi cambia molto durante questo questo Pd io do
Cambiano anche le prospettive della Francia e cambiano le cambia la sensibilità della Francia per quanto concerne la l'importanza dell'asta del perdurare della sua presenza e in Africa del Nord
Terzo elemento varia il quadro regionale cioè gli equilibri del Maghreb si modificano nel corso degli anni e cambia il ma crebbe nel chiamiamolo conflitto bipolare
Dizione quanto mai vaga ma
Vorrei soltanto vorrebbe dire quanto il Maghreb ha un significato strategico nel mille novecentoquarantanove ne ha un altro nel mille novecentosessantadue cioè si modifica il
La prospettiva globale delle degli eventi Matri Pini
Premesso tutto questo che cosa risulta del primo punto cioè la prospettiva ritiene la prospettiva di insieme
A che fare anzitutto con delle Analogie che sono un po'scritte nelle cose
Analogie geografiche da una parte c'è il Maghreb e dall'altra parte c'è la Francia cioè l'Italia che guardi ma dovrebbe guarda in una grande ma guarda anche la Francia e nel caso della guerra d'Algeria guarda
Sostanzialmente la Francia più che quello che succede in Algeria quindi c'è un tratto comune nella prospettiva dell'Italia che segue l'indipendenza dei tre Paesi del Maghreb
Che è legato all'interlocutore esterno che è comunque la Francia e che è legato alla al continuum che salda in questa Regione particolare questi tre Paesi francofoni
Poi però prevalgono le differenze
Differenze anche qui mi limito un qualche modo sottolineare l'ovvio poi cento scenderò un po'più nei dettagli differenze
Che toccano anzitutto la natura giuridica dei vincoli dei tre Paesi rispettivamente con la Francia due protettorati dipartimenti d'oltremare vale a dire un pezzo di Francia dall'altra parte del Mediterraneo
Come sappiamo questo è il mio uno dei motivi per i quali da guerra di liberazione nazionale algerina e così drammatica
Secondo elemento su cui mi soffermerò fra un attimo la natura degli attori locali
Cioè come l'Italia guarda agli attori locali che sono molto molto diverse nei tre casi anche guardare come
Si può fare ma veramente una grande forzatura in parallelo il il processo di indipendenza
Marocchino e tunisino
Visto dall'Italia
Sono più lenti sono differenza prevalere più che le Analogie perché vedo che i due processi sono corrono logicamente paralleli e spesso anche anche si si intrecciano
Nel senso che quello che succede in un paese ha un'eco è un effetto immediato sull'altro ma gli attori in gioco cioè gli i possibili interlocutori
Sono molto diversi terzo elemento
La diversità del di interessi dell'Italia nei tre Paesi farò riferimento nel breve tempo ti assicuro Havana nonno scatenò
Farò riferimento in particolare al problema della collettività il come si pone i metri delle collettività italiana e come si pone mentre i diversi Paesi
Quarto elemento il peso che
Questi singolarmente i tre paesi del Maghreb rappresentano per la Francia è ovvio che
Il processo di indipendenza ai la guerra di liberazione nazionale algerina ha un peso molto maggiori sulla Francia per tutta una serie di motivi che ben conosciamo
Quinto elemento lo accennavo prima Italia Haiti persa nel corso degli anni cambia molto e soprattutto quando diciamo quando la guerra d'Algeria si fa vera guerra cioè non l'avvio della guerra nel novembre del cinquantaquattro ma l'estate del mille novecentocinquantacinque quando la guerra si trasforma davvero in guerra perché una guerra di popolo dopo i gli eventi che hanno scosso simultaneamente forse anche in modo concertato il Marocco egli accesi
Allora il punto di partenza punto di partenza è
Me lo sono posto per facilitarne il compito naturalmente è il mille novecentoquarantanove perché nel mille novecentoquarantanove c'è una svolta da parte dell'Italia bisogna misurare anche la a la qualità di questa svolta l'Italia perde le colonie per decisione altrui apprezzo la guerra perde anche le colonie pre fasciste dopo Atene difese fino lì con con le lingue con i denti
L'Italia dopo averle perse fa come si dice di necessità virtù
Cioè dice in fondo a veramente annui del di avere le colonne che ci interessasse granché e il nostro colonialismo è sempre stato diverso il la il colonialismo anzi
Questa è la presa di posizione immediata di Sforza all'indomani proprio della della decisione alle Nazioni Unite l'Italia si pone affianco
Dei Paesi che lottano per l'indipendenza colpo di scena agitate questo passo doppio da parte dell'Italia bisogna vedere però quanto poi
Questa
Il vocazione di una politica che diventa da coloniale a
A coloniale a anticoloniale quanto sia
Traducibile in prassi quanto sia traducibili prassi perché nello stesso nella maggio del mille novecentoquarantanove l'Italia ha già fatto la sua scelta occidentale che è
Rappresenta un
Un vincolo di alleanza non solo che con gli Stati Uniti e quello sarebbe anche il meno ma con le potenze coloniali e in particolare con la Francia quindi bisogna tenere conto che l'Italia quando dice il colonialismo è brutto e cattivo i noi siamo per l'indipendenza di tutti i popoli coloniali si pone in una
Dirittura di possibile scontro con la Francia che è alleata atlantica ma anche alleati europea
In realtà anche se le pubblicazioni italiane anche se nel Sud del nelle comunicazioni riservate fra ambasciatori e ministero degli Esteri
è un de profundis sulla sulla presenza italiana scusate la presenza francese nel Maghreb perché si dice la Francia proprio non ha capito da che parte gira gira la storia
E la storia che si fa con la S maiuscola che si fa ma allevatrice di l'indipendenza di questi di questi territori la politica francese una politica rigida contraddittoria non riesce a cercare momenti di dialogo un terreno di dialogo con i paesi come il Marocco la Tunisia che sono già come dire che hanno già avviato un il percorso che vorrebbe portare sei o all'autonomia o poi strada facendo all'indipendenza perché in Africa del Nord tutti si erano accorti della debolezza della Francia se non altro
A partire dallo sbarco alleato del del novembre del mille novecentoquarantadue cioè la posizione francese che restava abbarbicata al suo interno perché da quello dipendeva sostanzialmente lo status di grande potenza della Francia
No non aveva come orizzonte l'indipendenza di questi territori
L'Italia come si pone l'Italia al lo pensa lo scrive talvolta ma lo diciamo a voce molto bassa fino al mille novecentocinquantaquattro mille novecentocinquantacinque c'è troppo bisogno
Della dell'appoggio della Francia in merito ad altri temi
Che erano quelli che maggiormente impegnato non la diplomazia italiana Trieste ammissione alle Nazioni Unite quindi cautela molta cautela nei rapporti con la Francia ma nel chiuso si dice va be'tutte le tesi della Francia tutte quello che Parigi dice
Per avete il consenso del mondo occidentale piede
Difendere la sua presenza in Marocco e Tunisia è abbastanza attaccato le funi del Celio così si dice per esempio la minaccia del comunismo ma non esiste proprio eh
Cito una presentazione comoda di avvenimenti scomodi quello che dice la Francia agitando lo spettro del comunismo che molto funzionale in un clima di scontro bipolare
Così si dice anche si di flette anche sul fatto che il fondo la Francia deve rendersi conto che indipendenza di questi territori rappresenta un po'il successo della sua politica perché si dice la Francia a creato tanti oppositori tanti sono quelli che sono laureati in diritto
Vale a dire che è stata l'esportazione della cultura francese la possibilità per la Francia di avviare un processo di sviluppo di questi territori che è causa dei mali della Francia ma del giusto così
Il la
Il problema e qui passo al tema delle delle collettività che è molto importante per la Francia nei due Paesi del Maghreb il problema delle collettività si pone in modo molto diverso per il Marocco per la Tunisia quell'Algeria proprio non si pone
Nel senso che nella documentazione diplomatica non si fa mai riferimento
Alla agli italiani in Algeria anzi mila tanti sono i meno dei dati cioè non ci sono mente ci sono i numeri
Di degli italiani in Marocco in Tunisia
Non ci sono i numeri per la collettività
Italiana in Algeria certo è che questa collettività soprattutto in Tunisia non solo per ragioni storiche ma ma anche per ragioni proprio quantitative sono otto per cinque mila persone italiani che abitano in Tunisia
Contro gli venti mila più o meno di quelle capite in Marocco e il problema della collettività è una cosa molto seria per l'Italia
A e nel Complesso nel caso tunisino ma anche nel caso marocchino sì in qualche modo si stabilisce una ciò una sorta di divisioni dei compiti
Il governo italiano deve essere molto prudente cioè deve fare un'azione non è possibile
è possibile tre minuti
è una azione di
Come dire che tiene insieme le politiche che devono fare da un lato gli italiani le collettività italiani in Tunisia Marocco e dall'altro i consumi
I consoli devono fare si dice il gioco Francesca devono cioè rimanere sordi eventuali inviti alla danza dei movimenti di liberazione e avere come riferimento il il residente generale francese
I la collettività invece debbono cercare di acquisire un po'di simpatie presso i in momenti di liberazione vale a dire tutte le le forze che puntavano all'indipendenza del loro Paese
Devono essere cauti ma da dato che noi sappiamo che prima o poi questi Paesi diventeranno indipendenti il problema di fondo è capire quando perché fino a quando cioè la Francia che controlla questi territori bisogna parlare con la Francia mai tanto le collettività italiane devono stabilire dei contatti con una l'elemento arabo così si chiama elemento arabo e da questo punto di vista si vede come ci sono viene raccomandata agli italiani dei due Paesi di Stalin
Più fermi possibile però i consoli italiani dicono insomma è un po'difficile perché in realtà un po'per soddisfazione per i guai francesi un po'perché effettivamente sono più attirati dalla causa araba insomma e difficile per il Prete le collettività italiane mantenere l'indipendenza
La a
Chiudo con con con un minuto ed alta sul tema più grosso Cassidy sulla sulla guerra d'Algeria ecco sulla guerra d'Algeria non contano tanto gli interlocutori locali per esempio l'Italia guarda con grande fiducia
Anche se temperata a alla leader del neo disturbo Akiba ma quando si parla della emergente classe dirigente marocchina ci sono molti dubbi
Dei insomma si dice be insomma sono forse non sono nemmeno pronti a gestire l'indipendenza del loro paese cioè si ritengono impreparati d'alta anche molto di più tanto che quando qualcuno si arrischia a dire da in fondo in Marocco e Tunisia
è la parabola del Risorgimento italiano sotto un'altra veste
In realtà e cioè il mondo culturale insorge cioè il parallelo che viene rubata che si tenta di fare tra Mazzini cioè i grandi i padri nobili del Risorgimento italiano
E i marocchini tunisini insomma viene visto come qualcosa che insomma
è insomma tocca nel profondo la gli ambienti culturali italiani
Per quanto riguarda l'Algeria e chiudo davvero però mi riprometto di e tediarvi con un con un articolo che spero che non abbia limiti dibattuto e per nella negli atti guardo speranzosa lei anche catenina
A per quanto riguarda l'Algeria appunto il l'occhio dell'Italia e soprattutto la Francia perché l'Italia capisce molto bene
Che il problema algerino per la Francia una questione di vita o di morte e che da lì dipende proprio l'avvenire la postura successiva della Francia in ambito internazionale
Vi ringrazio dell'attenzione Graziana spero di avere
Ecco Rocco
Quadri ci torneremo nella discussione
Passo subito la parola al dottor Roberto Cantoni per una relazione dal titolo petrolio tricolore petrolio a stelle e strisce
Italia Francia e Stati Uniti nella guerra di Algeria il dottor Cantoni e ricercatore presso l'Università autonoma di Barcellona si occupa di ecologia politica
E e di transizione energetica e a al suo attivo importanti studi sia sulle sull'espansione delle energie rinnovabili in Africa ma soprattutto e autore di un importante volume in lingua inglese pubblicato o qualche anno fa sui rapporti fra diplomazia sicurezza e sfruttamento petrolifero nel periodo della guerra fredda
Non Dole non sottraggo alto altro tempo quindici minuti d'ordinanza
Grazie mille terrà innanzitutto per la linea ministro al ringraziamenti per l'organizzazione del della giornata
E ringrazia anche le precedenti relatrici perché hanno evocato una serie di temi che saranno effettivamente evocati anche nel mio intervento
In particolare confesso che la prima volta che tutti parlano un convegno dopo la professoressa bagnato perché presa abbastanza ardua per me
Perché perché appunto come come si rilevava prima autrice di numero consistente di pubblicazioni sul sull'argomento anche del petrolio e delle risorse energetiche
In Maghreb e soprattutto nei rapporti tra Italia e insomma i paesi magrebini riguardo appunto alle risorse energetiche
Breve precisazione per dire perché mi trovo qua essendo appunto dalla presentazione sembrerebbe che effettivamente se essendo qualcuno che lavora sull'ecologia politica con con il tema di questa riunione che posso avere poco a che fare in realtà la strada che io intrapreso subito dopo il dottorato è stata quella dell'ecologia politica però fino a quel momento lì mi sono occupato
Di Storia della scienza sarà la tecnologia e quindi in particolare
Del dell'elemento tecnologico all'interno delle relazioni diplomatiche quindi in pratica ho studiato ho cercato di capire come
Il fatto di poter di aprire tecnologie di esplorazione di prospezione petrolifera più o meno avanzate potesse aver contribuito al ritrovamento di nello specifico di gas e petrolio
E appunto rispetto magari ad altri paesi che avevano in tecnologie meno avanzate che quindi non erano riuscite a trovare lì dove invece altri c'erano riuscite dunque ovviamente non non c'è bisogno di ricordi che tra l'altro cinquantaquattro il sessantadue l'Algeria è stata un teatro di una guerra che almeno in teoria posto l'esercito francese gruppi combattenti propri combattenti per l'indipendenza
Non c'è bisogno immagino che vi ricordo il ruolo del delle Fell N
E quello che mi preme però sottolineare qui in quest'inizio è che le Selene soprattutto negli ultimi anni nel conflitto riesce a intessere una serie di relazioni diplomatiche con settori delle classi dirigenti i vari Paesi
Tra cui aumenta la maggior parte dei Paesi arabi ma anche Stati Uniti Cina Italia non è sovietica
L'internazionalizzazione della guerra d'Algeria di solito avviene attribuita principalmente a un paio di eventi il primo che ha menzionato anche Caterina prima che il dirottamento da parte dell'aviazione francese di un aereo che trasportava dei leader delle stelle né dal Marocco alla Tunisia nell'ottobre del cinquantasei
Ma soprattutto al bombardamento del anche questo menzionato nel villaggio tunisino di Sakya Zio Sam nel se nel febbraio cinquantotto che porta l'approvazione da parte delle Nazioni Unite di una denuncia
Insomma annuncia tunisina contro la Francia che all'istituzione di una missione congiunta di buoni uffici anglo americana
Tuttavia io credo che per spiegare in maniera completa l'internazionalizzazione della guerra se necessario anche esaminare le questioni energetiche
E questo perché il petrolio ha svolto un ruolo critico negli eventi algerini nel nella l'intervento di oggi ha scelto di concentrarmi sulle relazioni franco americane franco italiana nella seconda metà della guerra non al cinquantasette grosso modo fino al sessantadue
Qua a questo punto credo sia necessaria una brevissima introduzione perché comprendere un po'quello che era lo scenario energetico nell'Algeria degli anni Cinquanta
All'inizio della decade abbiamo sul territorio algerino operano quattro compagnie petrolifere la compagni fosse sempre folle
Ho anche nota come CFP la re palle che affiliata all'ente pubblico francese di o da certe persone
E poi due compagnie la creazione della CPA che sono controllate da una jam dentro strana compagnia pubblica francese e la scelta che ignoriamo due compagnie miste Franco franco inglesi Franco anglo olandese
E due compagnie di pubbliche francese
Ma nel gennaio del cinquantasei la creazione quindi una delle compagnie la leggenda in cielo scopre il giacimento di delle nell'Algeria orientale
A un anno entro un anno da quella scoperta anche la compagni fase del petrolio lavorando in associazione con l'altra compagnia pubblica francese la Re pulp scopre un'importante giacimento di petrolio a massime Saud e investimento di casa Assirm nel
Chiedo scusa per la pronuncia
Già a partire dal mille novecentocinquantadue però in realtà il Dipartimento di Stato americano aveva cominciato a interessarsi alle attività petrolifere in Algeria e il consolato americano al consolato generale statunitense ad Algeri
Aveva cominciato a inviare una serie di rapporti corposi rapporti economici in cui il posto occupato dagli idrocarburi cresceva costino costantemente l'importanza l'attenzione dell'ambiente politico mi ha statunitense per l'Africa si concretizzò in campo politico internazionale nel marzo cinquantasette quando il vice presidente americano Richard Nixon si reca nel continente africano in visita diplomatica nel governo francese a questo punto si diffonde il timore che Nixon possa portare avanti una politica che avrebbe potuto consentire agli Stati Uniti di stringere dei rapporti più intensi con i Paesi africani indebolendo Lost contestualmente i vincoli di questi Paesi con la Francia
Questo almeno a parole era esattamente il tipo di dimore che Nissan cercava di dissipare certamente nel rapporto scassinare che scrisse al presidente Eisenhower Nixon sostenne che l'interesse americano era che i francesi per sempre serba se ero una posizione di influenza in Africa
Settentrionale
Come baluardo contro l'influenza comunista e come difesa delle basi militari statunitensi in Marocco che altrimenti avrebbero potuto vedere sotto il
Pensa sovietica
Ora però mentre l'atteggiamento se si vuole Cauto Dini sono nei confronti delle sensibilità francesi rimase segreto all'opinione pubblica non fu questo il caso di un discorso che il la all'epoca senatore democratico che entrò anche Emily tenne il due luglio al Senato
Perché vi schierandosi con l'indipendenza algerina fece pressione sul governo affinché assumesse questo una posizione favorevole all'indipendenza
Il discorso provoca questo punto una reazione irritata da parte del ministro degli Esteri francese Pino tanto più che i tecnici petroliferi americani erano una presenza costante sui giacimenti algerini
Nel maggio cinquantasette per esempio un geologo statunitense si era recato alla Sea messa Hood per stimare il potenziale produttivo dei pozzi scoperti dei francesi mentre un geofisico americano aveva effettuato un sopralluogo nella zona di assieme
Grazie a rapporti del consolato americano Lee parti mento di Stato fu anche in grado di trasmettere informazioni aggiornate alle compagnie statunitensi
La maggior parte delle quali era solita consultare il al Dipartimento di Stato prima di avviare trattative con le autorità francesi verso la fine del cinquantasette il governo francese presunti rende conto di come non sia possibile esplorare il Sahara algerino adeguatamente con i limitati mezzi finanziari dell'epoca
E soprattutto i mezzi limitati le compagnie di bandiera e quindi cambia il tipo di politica sahariana
Invitando le compagnie straniere a cooperare all'interno di joint-venture con compagni francesi che però avrebbero mantenuto la maggioranza
Questa presa di presa di decisione fu anche una conseguenza della minaccia americana di sospendere la consegna di materiale di prospezioni e francesi se questi non avessero permesso alla sede alle società statunitensi che svolge le attività in Algeria
L'intervento Sannino fuoco ulteriormente stimolato da una nuova legislazione mineraria nota come Codice petrolifero sahariano che offriva le compagnie una maggiore libertà di azione e disposizioni fiscali vantaggiose
Passiamo al gennaio cinquantanove quindi gennaio cinquantanove sin quindi parliamo di un anno successivo l'anno dopo l'introduzione del Codice Petrolero sahariano petrolifero Saviano
Nel gennaio la stampa francese annuncia un accordo tra lamento petrolifera statunitense gesti Jersey standard che oggi praticamente la Esso e la CFP da compagni Fonseca
L'accordo concedeva l'associazione dei diritti di esplorazione su un'area enorme di quasi ventuno mila chilometri quadri
E in questa associazione la Standa sarebbe stata partner al cinquanta per cento e questa era la prima volta che una compagnia statunitense ma riusciva a detenere una partecipazione superiore al quarantanove per cento in un permesso di esplorazione sahariana
L'accordo provo provoca delle reazioni immediate reazioni sfavorevoli in Francia
I giornali tanto di destra che di sinistra accusano il governo di aver svenduto il Sahara interessi stranieri
Le reazioni a questo accordo però non si limitano alla mente francese infatti una settimana dopo la firma dell'accordo Mohamed Yazid all'epoca ministro dell'informazione del governo in esilio dell'F Lenna
Il GP è reato dichiara che una volta che l'Algeria avesse conquistato l'indipendenza il suo governo avrebbe considerato nullo è invalido qualunque accordo preso da compagnie straniere il governo francese
In seguito paia si torna negli Stati Uniti per continuare a fare pressioni tanto sulle parti mento di Stato che sulle Nazioni Unite e di conseguenza il presidente francese dei gol comincia a temere lei azioni di Yazīd comincia adesso fa pedinare dei servizi segreti a New York
In più l'ambasciatore francese negli Stati Uniti al funk protesta con il Dipartimento di Stato sostenendo che la missione di Yazīd negli Stati Uniti fosse quella di contattare le compagnie petrolifere americane in procinto di ottenere concessioni nel Sahara
Per organizzare sovvenzioni per l'esercito delle femmine
Tuttavia il Dipartimento di Stato rispose che Yazid soddisfaceva i requisiti per tornare negli Stati Uniti e che era libero di parlare con chiunque volesse in realtà i diplomatici americani volevano mantenere contatti con l'Algeria e pensavano che sa di che avrebbero potuto lavorare sia nell'interesse francese
Sia in quello americano se la Francia fosse stata sinceramente disposta a negoziare un cessate il fuoco
Io lo ma dice delle Ferlenga dal canto loro non si limitano a fare pressione sulle istituzioni americane e sovranazionali nelle Nazioni Unite ma rivolsero anche la loro attenzione all'Unione Sovietica come dicevo prima all'ICI alla Cina
E a Paesi europei e in tali circostanze un ruolo importante fu svolto dalla dall'impresa pubblica petrolifera italiana Leni
Torniamo al cinquantasette cosa succede modo andare nel dettaglio su quelle che erano le siccome dizione relazioni tra l'ENI e l Ferlenga
Verso la fine del cinquantasette l'idea di ottenere una fetta se si vuole della torta sahariana comincia a farsi strada nella diplomazia italiana nell'ottobre cinquantasette in un telegramma riservato inviato al ministro degli esteri l'ambasciatore italiano a Parigi Quaroni
Sostiene che sia necessario che anche l'Italia consegni tra virgolette il proprio biglietto da visita pensare e che gli americani sostiene anche gli americani sarebbero stati contenti che uno dei loro alleati seguisse una politica chiaramente filo araba per bilanciare gli effetti negativi della politica francese
Il suggerimento dell'ambasciatore viene accolto con favore ed Enrico Mattei che come sapete all'epoca era il presidente dell'ENI
Cosa permette all'ENI di andare ad inserirsi in questo in questa narrativa in questa in questa dinamica per legni tempo il tempo godeva di una reputazione piuttosto buona danni paesi nordafricani mediorientali in quanto nel cinquantasette aveva quindi lo stesso anno del telegramma di Quaroni aveva firmato due contratti con l'Iran e con l'Egitto che modificano sostanzialmente la divisione dei profitti al cinquanta cinquanta cinquanta per cento in più se all'epoca cioè il cinquanta per cento per la compagnia
Esploratrice millenni al cinquanta per cento per lo stato in cui l'esplorazione avveniva
In realtà lei aveva proposto degli atti di un accordo settantacinque venticinque in quel settantacinque per cento dei proventi sarebbe andato al pari allo stato ospite il venticinque all'impresa petrolifera in realtà come anche dimostrato da Tremolada non fu un'idea dell'ENI ma fu un'idea della insomma degenza del dei dirigenti della compagnia iraniana questo ci interessa fino a un certo punto
Io oltre a questa nuova divisione settantacinque venticinque il Paese produttore acquisiva un ruolo di partner migliore nelle operazioni di prospezione e ciò quindi permetteva il rettore di essere direttamente coinvolti nell'industria petrolifera anche dal punto di vista tecnico non solo da quello economico
I primi contatti accertati tra Mattei e le Selene risalto nordista risalgono al cinquantotto e per trovare una giustificazioni tali contatti dobbiamo guardare entrambe le sponde del Mediterraneo
L'atteggiamento positivo con cui i governi marocchino e tunisino accolsero il ritorno al potere di De Gaulle in Francia in quell'anno tutte c'è tramontare di illusione nutrito alle Selene di una unità del Maghreb e accelero la necessitata di fronte ricercare altri interlocutori
Che potessero essere ben disposti verso la loro causa
L'ambizione italiana di sviluppare un ruolo specifico per l'Italia nel Mediterraneo d'altra parte si sposava bene con i bisogni di fonti energetiche per alimentare quella che era una crescente Rete industriale
Sul piano diplomatico come anche dentro la professoressa bagnato in precedenza era facile per i governi italiani sostenere la causa dell'anticolonialismo che fu opportunisticamente abbracciata dopo il Trattato di Parigi nel quarantasette aveva privato l'Italia delle sue colonie nonostante le considerazioni di Realpolitik tuttavia Italia Francia hanno ancora alleate nella NATO nella Comunità europea per cui i governi italiani non potevano rischiare di compromettere l'alleanza schierandosi palesemente con gli algerini
Lei mi però dal canto suo apprezzava la diversa ne fa lei mi apprezzava la diversa politica delle in materia di partecipazione degli utili e incoraggio Marte in questo senso sponsorizzando la l'assegnazione di una concessione all'ENI in Libia nel cinquantanove
Riconoscente per tale sostegno Mattei fece del suo meglio per promuovere la causa algerina verso i politici italiani
All'inizio del sessanta italiani stavano effettivamente rafforzando le loro relazioni col GP R. ha ma testi prima vera e propria diplomazia parallela inviando uno dei suoi uomini giornalista Mario Pirani ad assistere gli algerini nella pianificazione di futuri scenari energetici nel loro Paese
Nel maggio sessantuno quattro mesi dopo l'accettazione da parte della popolazione algerina del Progetto di autodeterminazione del Paese da parte di De Gaulle iniziano e di anni fa negoziali franco algerini
In vista di questi colloqui il servizio studi dell'ENI aiuto gli algerini elaborare un progetto di trattato con la Francia sullo sfruttamento delle risorse sahariane
Lei mi fornì anche dei dati geologici geofisici son sotto solo del Paese permettendo le stelle né di esaminare i documenti gli studi della compagnia italiana sul Paese
Ora gli italiani erano in possesso di una corposa relazione sulle prospettive del Sahara relatore data era un geologo americano ed ex agente dei servizi segreti statunitensi ma è un cosare Inc
Che aveva studiato a fondo l'agiografia africana e sappiamo anche che nel novembre sessanta alcuni geologi dell'Agip di sitar massime saluto dov'erano stati invitati dalla CSP
La visita era stata promossa da un sedimento amico che lavorava contemporaneamente per l'ENI e la CIA effetti
Le delegazioni italiane e ebbero l'opportunità di esaminare la documentazione geologica relativa all'Algeria anche se i francesi non furono disposti a fornire alcun documento per esempio come ma sezioni profili sismici
E loghi dei pozzi elettrici ed è ragionevole ipotizzare che almeno una parte dei raid dei dati raccolti in queste occasioni si è stata trasmessa agli algerini durante i loro frequenti contatti con le armi
Le informazioni raccolte presso le mi furono utilizzate da parte della delegazione algerina ai negoziati di Elian per avvalorare alcune rivendicazioni del GP è reato e sostenere il principio riuniti nell'unità territoriale del Gia che il governo francese contestata
I francesi dal canto loro erano determinati a mantenere il controllo dei giacimenti petroliferi e delle loro strutture nucleari nel Sahara e a tale fine
Sosteneva di essere in grado di rimanere in sala qualunque cosa accadesse eventualmente stabilendo l'autonomia di quella regione al territorio più al nord di cui sarebbero stati disposti invece a riconoscere l'autonomia
Dopo uno stallo durato alcuni mesi fa mi avvio alla conclusione nel settembre sessantuno decollo cedette alla solo sulla sovranità algerina sul Sahara condizione che Francia e Algeria rimanessero associate in fin dei conti ciò che contava era la possibilità di salvaguardare gli interessi francesi nell'aria
Inoltre i costi della guerra stavano compromettendo uno stanziamento sufficiente di fondi per gli ambiziosi progetti nucleari francesi che erano stati avviati con la prima esplosione francese all'inizio del sessantanove in Algeria
Negli accordi di Évian nel sessantadue in cambio della sovranità sul sarà l'Algeria concede il rispetto dei diritti acquisiti dalla compagnia dalle compagnie francesi e dal Codice petrolifero del cinquantotto riconoscendo settecento mila chilometri quadri all'attività di prospezione francese
Sul piano militare fu concesso l'uso delle strutture sahariane per i test nucleari francesi per cinque anni
Soprattutto le compagnie petrolifere francesi avrebbero goduto di un diritto di priorità per sei anni nell'assegnazione di permessi di esplorazione Inari inesplorate a parità di condizioni
Tuttavia quindi cosa sarebbe successo se le condizioni proposte dalle compagnie fossero state diverse da quelle proposte in generale delle compagnie che quindi se lei mi avesse proposto i suoi contratti settantacinque venticinque
Questa domanda rimarrà senza risposta perché come alcuni di voi sapranno nel ottobre del sessantadue in contemporanea con il culmine la crisi missilistica cubana Mattei morì in un incidente aereo
E senza speculare sulle cause di questo incidente anche preso stati iscritti più o meno quindici libri in proposito
La l'attenzione dell'ENI verso l'Algeria per un certo periodo diminuisce ma non vengono viene completamente tagliato il canale di comunicazione
L'interesse dell'ENI si sposta gradualmente dal petrolio al gas ma le trattative si trascinano per anni è soltanto l'inizio degli anni settanta lei mi raggiunse un accordo con l'Algeria per la fornitura di gas naturale
Fino all'invasione russa dell'Ucraina l'Algeria sarà in realtà per un certo tempo sarà anche il primo fornitore negli ultimi anni è stato il secondo fornitore di gas all'Italia dopo la Russia coprendo il fabbisogno energetico italiano per il ventinove per cento
A partire dal primo semestre del due mila ventidue è diventato il principale fornitore con un trenta per cento
Mi fermo qui perché già sono andato oltre il mio tempo consentito anzi chiedo scusa grazie
Una anche quella città relazione ricchissima è accostato anche un po'l'attenzione come la storia fra dei rapporti fra Italia e Paesi del Maghreb non passa soltanto attraverso i rapporti diplomatici ufficiali ma anche attraverso i rapporti economici
L'analisi la disamina
Sia negli archivi dell'ENI ma anche delle società petrolifere dei paesi del Maghreb forse potrà gettare nuova luce sui rapporti fra Italia
Algeria ma anche di Libia e gli altri Paesi
Non tolgo tempo passo la parola all'ultimo relatore di questa prima sessione il professor Francesco Tamburrini professore associato di Storia e istituzioni
Dell'Africa presso l'Università degli Studi di Pisa
Sì occupato allungo della presenza italiana in Marocco
A negli ultimi anni spostato un po'l'attenzione ai rapporti fra Italia e Tunisia e autore di un recente volume che prende il e che ha lo stesso titolo bella relazione di oggi i rapporti diplomatici tra Italia e Tunisia
Dalle ci mille novecentocinquantasei al mille novecento sessantacinque
Da sempre in funzione Grassi per l'invito
E ovviamente capirete che il il periodo preso in esame cinquanta sessantacinque talmente denso di di avvenimenti che avessero apodittico su certi su certi temi
Vorrei iniziare con un appunto anonimo della Direzione Generale Affari politici della Costituzione quanta sei
Nel quale si sulla pur proveniente riguardante appunto a Tunisia in cui si diceva che la Tunisia si trova a cito testualmente ha un colpo d'ala dal nostro Paese potrebbe essere un po'prossimo domani
Tanto la terra promessa per una pacifica collaborazione quanto la freccia nel fianco dunque questo appunto e dell'abuso cinquantasei quindi alcuni solo alcuni mesi dopo la l'acquisizione delle
L'indipendenza
Della Tunisia e pesa agiva come i rapporti in realtà fossero molto complicati anche perché mi saranno in queste in queste frecce al fianco del dell'Italia ci saranno la definizione del marine territoriale in particolar modo la zona di tessuti del della pesca esclusiva
La venti dalle armi su cui la professoressa bagnata scritto lungamente quindi Ubi maior minor cessat
La comunità italiana in a nel Paese e e le misure di Tunisi dichiarazione ha fatte poi da dal ministro Ben Salah e last but not least anche i rapporti con la Francia che sono sei lamentati già in questa sede
Quindi i rapporti italo tunisina cinquantasei sessanta cinque sono stati contraddistinti da una sorta di costante
Allineando la storia composta da alti e bassi durano in caso i momenti di attrito hanno nettamente prevalso sulle occasioni in cui i due Paesi
Hanno avuto effettivamente dimostrare una vera e propria sintonia ho stima reciproca i tetto iniziano sempre perseguito fini Diversi pur essendo di opere geograficamente così vicina
Tunisi in lotta per la francamente definitivo dalla Francia che alla ricerca di una propria di allo sviluppo obiettivi che passavano intanto attraverso le misure già ricordate di Tunisi indicazione dell'economia e della società stessa
Roma specie avviluppato invece non difficilissimo difficilissimo gioco di equilibrismo tesa a salvaguardare la sì più vasta comunità italiana all'estero amiche Raniero
Gli obblighi verso la tantrismo che significava fiancheggiare l'alleato francese nonché contemporaneamente dimostra di avere compiuto effettivamente la svolta anticoloniale
Il tutto senza che il tanto discusso né atlantismo comparisse a influenzare in maniera significativa i rapporti tra Italia-Tunisia sennò nerissimi momenti la diplomazia italiana infatti nel caso specifico tunisino
Asse di solvente sacrificò il suo interesse le proprie verità a favore dei desiderata proveniente da Parigi
Questo avvenne anche quando ciò avverrà se espressamente richiesto oppure in casi di limitata portata che non avrebbero certo inciso sulle relazioni tra francesi oppure inficiata la posizione italiana nato ma finiremo col danneggiare l'immagine di tale nell'ottica del Paese magrebino
A questa sorta di malcelata sudditanza si devono però aggiungere anche comportamenti che poco hanno avuto a che fare con la lì per fedeltà atlantica o verso verso Parigi mirati e sessantuno Carlo Marchiori
Ottimo conoscitore dell'ambiente della politica tunisine in quanto ex console cioè Tunisi nel criticare
A patto di Colette l'eccessiva accondiscendenza verso le pressioni francesi ed errori commessi Nordafrica sulla base di incompetenti e errate valutazioni sempre virgolettato
Metteva anche in evidenza l'estrema trascuratezza con cui Mika l'aveva trattato i rapporti con la Tunisia
Una trascuratezza che si può che si può dire aveva percorso trasversalmente a partire da cinquanta saliamo i governi italiano nel suo confronto con la Tunisia al punto da instillare nei vertici tunisini il cliché secondo il quale atto virgolette
L'Italia non con l'Italia non c'è nulla da fare e con gli italiani si perde tempo
Un preconcetto che non fu generato solo dalla mancanza di vanità già riguarda le armi
La quale sicuramente fu vissuta la diplomazia tunisina e dello stesso Bourguiba come una sorta di tradimento ma anche da tanti segnali negativi su piccole e grandi questioni che furono fonte di delusione per i tunisini
Come la questione dell'avvento dei contingenti di ore del vino rivisiti mancati di personalità italiane oppure ritardi ai bisogni burocratica più semplici come dopo blocco di specifiche merci verso la Tunisia
Aveva quindi ragione Marchiori modifiche trascuratezza atteggiamenti italiano il generale dell'Italia verso la Tunisia
In questi anni la quale abbia pochi agganci con il filo atlantismo ma molti più di più forse con un atteggiamento di generale di pressappochismo caratterizzante in diversi momenti attività diplomatica italiana
All'interno di questa trascuratezza si può anche essere fatta rientrare la politica di risparmio effettuata in più occasioni più o meno sotto traccia che costrinse l'Italia a causa degli stessi i distese finanziarie
Ad effettuare azioni di limitata di tanti limitato le spire non certo ampio respiro che non certo adatto una delega efficace vocazioni terraneo
Non mi fu mai un vero e proprio disegno organico prestabilito e destinato da vede sviluppi di medio lungo termine in un certo qual modo si ha sempre vissuto giorno per giorno sperando che la Tunisia nomina scrisse questa quella misura economica salvo sanno guardarsi italianissimi sia il che porta anche chi mi ha detto inevitabilmente a subire passivamente i coup de tè atre del Burj del Burj Nismo o delle nazionalizzazioni evidenziava
Che in verità non erano provvedimenti ad hoc di reati contro italiani ma che comunque finivano per danneggiare una comunità che si sapeva essere condannata rimpallo sin dal cinquantasei
A ben vedere non si profitto neanche della politica petrolifera dell'ENI che rimase compì compressa nella rivalità tardi con la zia che azienda di Stato
Che nei limiti imposti dalla presenza della folta collettività senno attesi dall'ombra sempre se anti della Francia anche dopo la conclusione della guerra d'Algeria
Anche lei forse fu vittima di questa incuria a cui si faceva cenno dato che non fu usata come fattore moltiplicatore o incubatori di aziende per incrementare indotto la semplice presenza delle nostre imprese
Non è difficile scorgere soprattutto durante gli anni della conduzione della sa di provaci a Tunisi da parte di Aldo Maria Marzio
Una sorta di scollatura tra la tra le proposte di iniziative
Proveniente dall'ambasciata le misure potresti effettivamente al ministero a Roma Mazzeo che peraltro non aveva lesinato giudizi chiodi differente di finiremo orientalisti sui tunisini in quanto arabi mi ricordo un un rapporto in cui diceva in cui italiani gli arabi sono come il l'olio che è la o che non si possono mischiare
Max infatti fu consapevole comunque dal fu pur consapevole dei profondi limiti di regia Award di Bourguiba forse fu l'unico diplomatiche per avere un vero se tra Porto con il presidente tunisino che a volte può anche fonte di imbarazzo per la Farnesina
Io cerco effettivamente di costruire sempre un ponte tra Italia e Tunisia anche nei momenti più critici mangia pelle all'intraprendenza e una maggiore attenzione provenienti dall'ambasciata quasi sempre esultare un disattesi
Dante dai carteggi intercorsi tra il ministero l'ambasciata in effetti appare che l'unico vero sostenitore di una politica di apertura verso la Tunisia Amis de Dieu al ministero degli Esteri fu proprio direttore aggiunto Marchiori
Da sempre convinto che il nostro Paese avesse maturità mediterranea tarantina che andava incoraggiata e sviluppata
Un primo tentativo peraltro abbastanza timido indirizzato ad avere un rapporto diverso con la Tunisia proprio fosse il Biscione cinquantotto
Del Presidente del Consiglio e ministro degli Esteri Fanfani l'ambasciatore abusivi di un vasto piano di Inter di intese economiche un'apertura che forse rappresenta l'unica vera traccia di Neos antismog verso la Tunisia del primo governo Fanfani ma che si risolse in una di fatto fondamentalmente perché era ancora troppo vicina delusione tunisina per la questione delle armi che inoltre perché la Tunisia non era interessata al tipo di investimenti proposti dall'Italia ma piuttosto operazioni creditizie di ampio raggio spessore
Che Roma in quel momento era non era in grado o forse non voleva dare
A ben vedere anche i risultati del primo incontro Gronchi Bourguiba del cinquantanove non furono risolutore per ottenere un un cambiamento di rotta come lo fu la visita di Fanfani del giugno del sessantadue poi mi tengo troppo tardi comunque senza che si approfondisse sino in fondo fisso e se History si approfondisce sofferti il suo viaggio peraltro scaturito da una proposta tunisina neanche italiana
Casa d'estate era stata in fondo concepito per funzioni da cinghia di trasmissione tra i raccordi novembre del Cispel sessantuno e la riunione della commissione mista che avrebbe dato il Polo carta tanto economico dell'UPI successivo
All'area delle viaggio fumi scuse numerose tematiche come la pesca tutt'tutte le tutti stremati quindi rilevanza e da porsi due Paesi tutte via sì sì siamo razzisti da me in controluce l'evento
Che senso Borbera portata storica si può notare come esso fosse teso a porre rimedio a situazioni estreme di contingenti per l'Italia
In primis la concessione del prestito che avrebbe risata risolve il problema delle rimesse DC tre italiani
Tuttavia sì e credo concesso filtrata delle ventisei sessantadue non contribuire alla meglio il senso sentimenti la polizia titolo tunisini
Da parte mia ma forse non si fece il possibile per capire le esigenze lassista mentre mentalità tunisina quando invece sarebbe sbagliato poco
Ah presenta un fattore emblematico la mai avvenuta ha mai verificatasi distributiva in forma ufficiale in Italia quando invece sapere Buso rappresentare un vero segnale di cambiamento di contributi va
Si è recato più volte iniziale le cure termali ma sempre a titolo privato fai come presidente della Repubblica tunisina Invest ufficiale
Il primo a dimostrare che dopo le incertezze più o meno giustificate si era voltato effettivamente pagina eppure già nel sessanta
Chi sapeva che da fonti ministeriali tunisine che la scelta dell'Italia come luoghi curerà Sato una precisa scelta politica che Prodi come ti tagliano non seppe o non volle approfondire
Che mi feci invece ci si si cercò sempre di raggiungere obiettivi basilari senza di
Brevissimo periodo senza sacrificare nulla o quasi
Quindi chiedere molte offre poco una frase che riecheggia spesso i telegrammi oltre espressi da tutti
A Palazzo Chigi chi c'è la Farnesina non poi non sembrò essere chiaro che non bastava copie di cortesie premure di Bourguiba
In occasione del su cure termali se pare la mente non si dimostra effettivamente i tre in considerazione Tunisia su altri piani più importanti
Come non potevano essere sufficiente dimostrazioni di solidarietà concretizzate sì con in via dell'ultimo incarico occasione degli incidenti già ricordato di stati Azzi di Youssef
Che anche nella crisi di Biserta se poi il comportamento Ariano libero diplomatico russo risultava costantemente che eccessivamente attacca appiattito sulle posizioni francesi questa solidarietà dei è bene ricordarlo peraltro conteggiata con parsimonia precisione quasi ragionieristica
Nasceva con scopo essenzialmente politici ed era concepita per ottenere dei vantaggi nei confronti del come se della comunità italiana
Ma questo non toglie che vi fosse una sincera diffusa simpatia nell'opinione pubblica italiana la quale negli scontri tra Francia e Tunisia aveva nettamente praticata sempre
Per quest'ultima ricordo che durante la crisi di Biserta ci furono diversi volontari italiani che si le recarono presso l'ambasciata tunisina per cercare di partecipare alla questa mini guerra tra tra Francia e e Tunisia
La sensazione è inoltre che dal punto di vista dell'apertura al mondo arabo mi terraneo l'ascesa dell'Italia fosse caduta altrove ossia sull'Egitto e Marocco due Paesi che oggi sono sociali corta
La Tunisia troppo piccole troppo compressa con l'Occidente non offriva sufficienti garanzie di avere una necessari influenza nel mondo a fasi attivo infatti nonostante le le posizioni filo algerine
Pur avendo combattuto la Francia Biserta e partecipato alla conferenza di Belgrado a Tunisi rimaneva sempre identificata come un Paese troppo vicino all'Occidente all'interno dei Paesi del gruppo di Bersani
L'importante per la per la Farnesina era che la Tunisia rimanesse lontano dall'orbita sovietica molti sono i rapporti dell'ambasciata che italiana che Muniz monitorare l'attività diplomatico commerciale di Mosca Ina in Tunisia
E che Bodio Baba pur con tutto il suo estremizza il carattere a rimanesse invece non è un'alleata fondamentalmente occidentale
Va ascoltato mi sia di Bourguiba deve capire sin dall'inizio che sul piano politico diplomatico non poteva tenersi più di tanto dall'Italia in quanto alleata della Francia che vinco entrante ce l'avrebbero mai permesso disporsi in seppure in modo vistoso
Da questo punto di vista la Tunisia si mostra comprensiva seppur nascondendo la propria delusione quando la solidarietà per l'alleato prima arriva ambiti francamente di poca sostanza
Quella che sicuramente al vertice del potere non si capiva e poco si conosceva la politica italiana con le sue complesse dinamiche alchimie interne soprattutto nel periodo del centro sinistra
Del resto la struttura partiti molto unico dalla Tunisia impediva Bourguiba di cogliere l'essenza le motivazioni delle coalizioni politiche italiane così come il suo viscerale anticomunismo lo portava a dare notizia se superficiali sul partito comunista
Comunque ciò anche l'attitudine a Tunisia non può essere consigliabile senta critiche però che la sua politica
Delladio mai accenti anti italiani l'unico punto veramente preoccupante drammatico fu la questione della pista ma altrettanto correttamente si può dirsi che l'atteggiamento generale non fu esattamente i file italiano il regime tv Libano stante i numerosi assicurazioni
Alla fine applicò gli italiani tutte le misure di Tunisi dichiarazioni ritenute necessarie per raggiungere lato sufficienza economica e sconfiggere il sottosviluppo
Ricordo la legge legge sessantaquattro cinque che Fo applicata senza sconti proroga al a alla comunità italiana
In questo senso ampio tocca a me dei paesi perseguirono strategie diverse parallele a volte divergenti e quindi come stick settori ricordato
Spesso dal all'interno del del dei rapporti che venivano da Tunisi fiatato di una di un amore essenzialmente caratterizzato come da un egoismo a due quindi parafrasando aforisma o che una volta era stato citato da Marzio Bourguiba
Riferendosi dovrà porte tra Italia e Tunisia nel cinquantanove
Grazie
Grazie per questa relazione che ha delineato i rapporti non direi rapporti diplomatici fra Italia e Tunisia ma i rapporti fra Italia e Tunisia
Come visti nella corrispondenza diplomatica fra l'ambasciatore a Tunisi il ministero
Le autorità italiane senz'altro alcuni giudizi su o la Tunisia di Bourguiba sui partiti sul partito unico rispecchiavano
Quella che era la visione dell'ambasciatore del momento senz'altro nuova luce sui rapporti fra Italia e Tunisia fra quelli che sono stati in realtà i rapporti diplomatici fra Italia e
L'insieme quegli anni che a mio modesto giudizio non sono stati così stretti costruire ristretti così come di linee atti da questi da importante documentazione diplomatica che però non è esaustiva
Perché c'è tutta ci sono le carte dell'ambasciata dei consolati ma secondo me una nuova lettura potrà avvenire dal la dall'analisi Dei documenti degli archivi di Stato tunisino perché dal due mila e tredici
Gli archivi nazionale di Tunisia hanno aperto al pubblico tutti i fondi relativi al ministero degli affari esteri e tra l'altro ci sono faldoni di documentazione sui rapporti fra Italia e Tunisia
Abbiamo dodici minuti di discussione perché non dobbiamo sforare nette nei campi del prossimo panelle quindi aprire i
La discussione che ha domande per i relatori con menti può prendere la parola
Se posso rompighiaccio Anna senza se non c'è nessun altro posto dal Pd all'incerto
Volevo dire una cosa sulla relazione anche a su un'interessante relazione su di Francesco mi sembra che la tua lettura sia veramente molto buia
Mi spiego a me sembra che a partire dagli inizi degli anni Sessanta mettendo un po'insieme
L'accordo di Mattei lei i contatti con Fanfani la firma gli accordi pluriennali di collaborazione e anche di che in qualche modo
Dovevano permette uno scambio uno scambio più regolare mi sembra che insomma dei passi avanti importanti siamo stati fatti è vero che c'era il problema della politica e vedo che c'è che sostanzialmente rientra in Italia oppure va in Francia
è vero che c'è il problema costante della pesca però mi sembra che insomma il passo sia stato importante invece mi sembrava di aver capito che tu in qualche modo inimitabili importanza solo per sapere la tua opinione a riparto grazie
No non il mica o l'importanza netti forse perché comprime tutto spesso dall'interno è problematico e spesso esito così apodittico Nocera certe affermazioni
Insomma è molto complesso che varia da da da cui sicuramente da governo a governo gli il l'apertura ad esempio della della della raffineria Biserta
è sicuramente un passo importante per l'Italia verso Tunisia tuttavia anche in quel in quel momento l'Italia non manda ad esempio un all'inaugurazione a differenza della Francia che manda ambasciatore un personaggio di spicco ora non mi ricordo chi vado a memoria ma era sicuramente un personaggio minore esposto in funzione delle ali quindi cioè sì
Questa sorta di sottovalutazione ma che forse del del della Tunisia almeno dalla dalla documentazione di un'antica appare appare questo sicuramente è importante la Tunisia ci mancherebbe
Però dalla dal dal dal contesto generale
Secondo me prevale sempre l'atteggiamento hanno scontentare i francesi questo anche in un anche dopo la la questione alza algerina
Buongiorno a tutti o sono al mio lombardi sono in considerazione del della sua azione partigiani cristiani
Mi avete sensibilizzata a prendere la parola due minuti non di più
Perché ho ascoltato delle relazioni interessantissime come penso che tutti quanti condividono questo giudizio
Questo pensiero
Ma vorrei fare solo riferimento è stato al di là delle questioni politiche economiche energetiche e ambientali che insomma hanno questi Paesi hanno dovuto superare avere questi rapporti con l'Italia
Aggiungo
Un elemento che ho ascoltato il professor Cantoni e la professoressa bagnato
Menzionare lei mi ed Enrico Mattei
Perché dico questo io sono consigliere nazionale della stazione di partigiani cristiani fondata da Enrico Mattei domande
Sono previste con la
Ma io sto dando un elemento all'iniziativa se fa piacere se non Maso me ne vado mi metto sulla devono decidere caso mai se il pubblico non è d'accordo ad ascoltarmi base che lo dice
Allora io avevo già finito perché che aveva già finito
Perché la domanda che può essere interessante per queste cose qui
Perché chiedo appunto visto che avete fatto questo riferimento Enrico Mattei
Che il ventisette di questo mese
A Palazzo Valentini ci sarà un convegno proprio giovedì come atterriti per il sessantesimo lei ha citato l'incidente aereo
Perché ci sono tutta una serie di storie che eseguite esauriente esaurientemente avete fatto delle azioni ottime però che questo discorso del Maghreb e che viene citato stamattina molto interessante
è un Ching corso che non finisce stamattina secondo me ma può avere ancora una continuazione al di là della domanda mi pongo
Lungo io una domanda
è importante trattare questo tema e appunto
Tavole Soresa bagnato per il professor Cantoni hanno fatto quei riferimenti che penso che andrebbero su Enrico Mattei la domanda che faccio ancora approfonditi per il suo interesse in questi Paesi io per brevità perché avrei anche altre cose da dire e poi mi scusi se il signore non è stato d'accordo ma di tutto il pubblico avrei piacere di sapere se ho fatto bene o meno intervenire
C'è qualche altra altra domanda allora ne ha
Due tre
Grazie a tutti voi per queste relazioni davvero ricche la prima domanda è per Caterina Roggero riguarda il ruolo della dell'Algeria come Paese di accoglienza nella prima fase post indipendenza della sinistra marocchina che era stata estromessa dalle inserita in che misura nel cui ricerca è potuto riscontrare il il ruolo dei marocchini d'Algeria che peraltro era molto coinvolti nella nella messa in piedi delle istituzioni nel prima del computo colpo è stato il del sessantacinque in che misura questa presenza ha potuto giocare nell'attuale club dello scoppio del conflitto la seconda domanda è per la professoressa bagnato
Grazie davvero per la relazione ho trovato interessante il suo riferimento al fatto che le che le autorità italiane non si fidasse completamente della nuova classe dirigente dei giovanissimi
Avevano trent'anni trentacinque somma io ho lavorato su molti di loro in in Marocco in quel primo periodo è mi hanno tutti parato con molti suoi entusiasmi realtà della dei loro rapporti con con Mattei naturalmente ma anche con Giorgio la Pira
Della loro partecipazione alla palco ai quali colloqui di Firenze in che misura queste iniziative hanno potuto contribuire a costruire una certa fiducia nei confronti di quella classe dirigente grazie
Dunque grazie la mia risposta è brevissima c'è un'altra domanda se vogliamo semmai
Grazie alla grazie colleghi
Per queste ricchissime presentazioni che a mio avviso nell'arco temporale che voi avete considerato oggi che va diciamo dall'inizio degli anni Cinquanta fino a metà degli anni Sessanta un po'diciamo hanno forse dimenticato il ruolo della neonata comunitario economica europea cioè i vostri accenni molto interessanti sia ovviamente alle relazioni
Euroatlantica eccetera dei singoli Paesi sia l'attenzione sui Paesi mi sembra che non abbiano tenuto in conto anche diciamo di questa Comunità economica che nel frattempo stava nascendo e che quindi poteva in qualche modo avere o non avere un impatto anche nelle relazioni tra Stati e appunto tra questa organizzazione sovranazionale
Visto che poi ci troviamo in questo spazio Europa mi sembrava interessante evocarla e vorrei capire se in qualche modo nelle vostre ricerche questi elementi relativi alla Comunità economica europea nascente presenti
Io sarò brevissima
Io sarò brevissima pro perché è lo spunto che tu tu mi dai che ovviamente anche nei miei interessi
è proprio quello di proseguire verso questo filone che non ancora no no assolutamente approfondita ma che so esistere ma il problema nostro diciamo di ricerche sempre quello delle fonti quindi come arrivare ad avere questa questa diciamo fare ricerca solleva il filone appunto della dei rapporti tra i rivoluzionari del mancherebbe cioè a me interessa proprio come quindi ovviamente la questione ma di Ben Barka la la sua relazione comunque con gli algerini con e rivoluzionari Isma'dell'Algeria
A me interessa proprio come diciamo filone di ricerca che vorrei indagare adesso è proprio questa quella che io chiamo la guerra fredda del mancherebbe cioè quali sono state le le relazioni tra quello che è un Paese a rivoluzionario terzomondista e che sicuramente prende tutta la il protagonismo che si rispetta e che ricerca dopo l'indipendenza e due invece governi moderati dei due Paesi vicini quindi esentato filone sottesa approfondire e se abbiamo presepe adesso protesta pavimenti che ha dato che l'interessante
Novità su ma io non mi occupo di ritorni siano specifico sull'apre un'apertura degli archivi tunisini
Anche per archivi marocchini archivi algerini sentiamoci collaboriamo tra studiosi questo può essere anche un occasione proprio per capire dove andare a pescare le fonti per noi è un problema e quindi l'appello anche contrita presenti
Dei paesi in oggetto di appunto darci le fonti per analizzare obiettivamente perché nostro obiettivo proprio quello di avere d'obiettività basata su su documenti inattaccabili grazie
Rapidissimamente prima scusate ma avendo studiato un po'Mattei e il fatto che si parli di incidente del ventisette ottobre insieme un po'strano perché l'indagine si è chiusa
Con con la certezza che non è stato un incidente sono che non si sa chi è stato e quindi magari Gasparri diciamo che è stato un attentato almeno voglio dire
Io chiamiamo l'incidente
No no va be'ma ora non c'è tempo quindi no no no è l'altra cosa irachene vedo Irene in Marocco il Marocco la Pira feeling
Del tutto particolare i colloqui mi dite taniche di ricordare come sai vengono fatti proprio su suggerimento della del sultano del Marocco quindi c'è questo primo incontro nel gennaio del cinquantasette amore a prima vista dopo ci son tutte queste sei di riconoscimenti La Pira che viene invitato in Marocco Libano hanno anche una una so che cosa è una cosa molto importante di amico del Marocco Petrella
Pesa la nomina del figlio a Bice
Nel luglio del mille centocinquantasette sono veramente molto molto stretti
Più con il Marocco soprattutto e con l'Algeria i lotta per l'indipendenza Tunisia non l'ho trovato granché ma che questo feeling anche qui l'appello ma più che un feeling un apporto veramente molto stretto ed che si può seguire nell'epistolario se vuoi con il rappresentante ufficioso del Fellay N
A Roma che sarebbe diventato il primo ambasciatore algerino a Roma una truffa quindi cioè c'è una cosa molto importante da questo punto di vista paio mi ricordo più se e sulla CEE
La CEE per quanto cioè io l'ho visto un po'da un profilo del tutto particolare vitale molto arrabbiata col fatto che secondo la CEE
Questo diciamo il respiro
è un guasto dicano che è contenuto nel trattato Della cioè in realtà non venga
Rispettato dalla Francia cioè il Italia diceva ok allora a questo punto le le i privilegi della Francia nel Maghreb e sono privilegi ma tutti i Paesi della Comunità europea dopodiché si accorge che non è vero e allora insomma lo scrive l'UDC anche molto molto precisa ma ho trovato solo quello ma sicuramente su una mutua
Grazie
Segnalano anzitutto giusto per per per per la precisione effettivamente io usato un termine improprio quello incidente però sita nel due mila ma no però nel due mila tre insomma il verdetto è stato attentato compiuto a opera di ignoti quindi insomma anche che rovesciava il verdetto precedente
Per quanto riguarda invece la i rapporti all'interno Comunità europea
Effettivamente sottolinea che c'era in realtà anche all'interno della Comunità europea un un undici Cloonalis insomma contrasto tra Italia e Francia per la la costruzione ne parlo dal punto di vista puramente di infrastrutture energetiche
Di è un problema di gasdotti di Dio glielo chiedo scusa perché Leinì proprio in quegli anni li ha
Torna che mi è stata stava costruendo un grande un oleodotto che andava dal sostanzialmente dal adesso non non adesso vado a memoria insomma dall'arrivo
No un altro un altro lo stesso
Sì esatto e che che praticamente andava a creare un conflitto d'interessi con un altro oleodotto che già era stato messo in funzione dalle compagnie francesi e che partiva praticamente da dai confini della sbriciolato dal Sud-Est della Francia quindi per confine con la Liguria
Quindi c'erano già dei insomma dei problemi riguardanti proprio la priorità approvvigionamento energetico il fatto che lei mi stesse per un certo in un certo senso secondo i francesi andando a pestare i piedi a quelli che hanno interessi commerciali francesi di smerciare petrolio
Nel centro Oropa che poi insomma era l'aria in cui sì aveva più bisogno del la risorsa questionari e ovviamente l'attrice è un cenno c'è qualcosa in più in un in un capitolo del Pietro va scherza
Dunque era ozio il relatore ci sarebbe molto altro da dire ma rimandiamo magari poi nella pausa attraverso scale ulteriori scambi di commenti lasciamolo Spada io al
Buongiorno tutti anche da parte mia sono Alberto Todini Università di Firenze dopo prestare in francamente pausa caffè riprendiamo i nostri lavori
E ci spostiamo cronologicamente su un diverso periodo storico
Di pari interesse rispetto al periodo storico preso in esame nella sessione precedente
Ci spostiamo sugli anni sessanta e sugli anni Settanta
Con la cornice
Di eventi che poi in parte saranno toccati anche dai nostri relatori
Siamo nella fase della dice e poi del declino del nazionalismo arabo come sapete
La morte del presidente egiziano Nasser
La rivoluzione in Libia
La nazionalizzazione delle attività petrolifere in Algeria e poi scusate prima il leader poi anche in Algeria
Il movimento dei paesi non allineati che è stato in parte già evocato e che però uno dei dei cerchi in cui si muovono soprattutto Algeria e Libia in quegli anni
Ma anche negli anni settanta il progressivo spostamento del baricentro
Degli equilibri politici nel mondo arabo a favore delle monarchie del Golfo e quindi noi prenderemo in esame quasi un ventennio dove succedono tante cose
Importanti in questa regione
Per parlare di questo
Sono seduti accanto a me Daniela Melfa dell'università di Catania Giuliano Garavini dell'Università di Roma Tre
E lei la lussi del Università la Sapienza
Dal fa che insegna attualmente a Catania ma che è in procinto posso dirlo di trasferirsi a Messina
Ha insegnato all'insegna pistole dell'Africa Testore del Medioriente
Si è occupata di storia della migrazione italiana in Tunisia delle comunità islamiche in Sicilia nonché di dialogo interculturale
Di condizione femminile nelle comunità migranti
Di movimenti politici di opposizione nei paesi del Maghreb
Ed è proprio quest'ultima afferma che sarà oggetto della sua presentazione di oggi
Dal titolo correggo dal programma i partiti comunisti nel Maghreb alla ricerca di una via mediana negli anni dell'impeto rivoluzionario io però anche la Scredi vuole diciamo in compenso di segnalare l'esaurirsi del quindici minuti prego
Grazie Alberto l'orologio ma si fa mi pure un cenno e buon giorno a tutti e
Anch'io ringrazio la fondazione Craxi per questa occasione di riflessione e di confronto
Il titolo che mi era stato originariamente proposto credo proprio da Caterina Roggero è il comunismo nel Maghreb tra opposizione clandestinità ed equilibrismi un titolo che mi ha indotto a provare a ragionare alla luce della categoria di via miti Anna
Che penso possa essere utile per capire proprio il posizionamento di partiti comunisti magrebini
E si è parlato prima di sinistra chi sono forse opportuno anzitutto tracciare brevissimamente una genealogia dei partiti comunisti nel male sono partiti direi tra virgolette coetanei dei movimenti nazionalisti sorti nel periodo tra le due guerre
In Algeria in Tunisia e partiti comunisti si sono costituite all'inizio degli anni Venti come diramazioni regionali del partito comunista francese per divenire nella seconda metà degli anni trenta partite autonomi seppure con legami privilegiati col partito padre diverrebbe da dire
Sono partiti che scontano ancora concluso le virgolette il peccato originale di essersi sviluppati nell'ambito del comunismo francese
E di essere stati dominati da europei ed ebrei subordinando la causa nazionalista alla lotta antifascista e internazionalista
Non è un caso che è una delle etichette delle qualificazioni utilizzate nei confronti dei partiti comunisti era quello di essere partiti stranieri
E il comunismo era considerato una teoria importata
Questo qui l'attenzione però di questa mia riflessione si sposta gli anni torna al titolo dell'impeto rivoluzionario perché ho voluto utilizzare queste espressioni mi sembrava più forte rispetto a mi sessanta e settanta
Perché in realtà faccio riferimento in parte anche gli anni Cinquanta sono anni anzitutto di esultanza per l'indipendenza e sono anni di fermento
Di dinamismo si costruisce lo Stato nazione sono anni di sperimentazioni di immaginazione politica di utopie di di di nuovi orizzonti di possibilità
Sono anni di grande ottimismo di fiducia nei successi del socialismo a livello mondiale si si si si trovano questi riferimenti all'Unione Sovietica e che sta passi da gigante
Sono anni e questo in cui lo richiamava prima anche se in senso in in un quadro un po'diverso Lella Bruna Bagnato né in quelle idee marxista appaiono vincenti nel mondo arabo è né in Africa il marxismo e nell'aria ci dice Maxim mero danzo ben l'aria nel mondo
Musulmano e riprendendo Walter Luck per Rodan son discende il comunismo è più facile il comunismo attecchisca siamo negli anni Cinquanta in Medioriente che non altrove
E ancora la rivista problemi della pace del socialismo dice le idee marxiste si diffondono rapidamente in Africa vengono assimilate con la stessa rapidità con cui la terra arida assorbe l'acqua piovana questo per capire qual era l'atmosfera del tempo quindi in banca perché sia chiaro gli anni sessanta e settanta
Abbiamo detto dinamiche interne ma per me la dimensione internazionale molto presenti rimarrebbe si scriva chiede quindi lo sforzo che faccio personalmente di guardare le dinamiche interne attraverso parlavamo di fonti soprattutto i documenti di partito
Di vari partiti il mare si scriva appieno alle il ciclo di contestazione transnazionali internazionale che dominato negli anni sessanta e settanta dalla sinistra e che poi per riprendere anche la cronologia proposte al professore Tonini
E nel nel nel settantanove cederà il passo a un ciclo di mobilitazione is la lista dopo cultura tra rivoluzione iraniana
Gli anni sessanta e settanta sono anni di lotta di speranza nonostante le misure repressive restringono vie più lo spazi di agibilità politica dei partiti comunisti
Questo è evidente due alcuni dati il Partito Comunista marocchine dissolto già nel mille novecentosessanta a seguito di una Corte d'Appello della corte d'appello scusatemi la sentenza della Corte d'Appello di Rabat
Che stabilisce appunto del Partito Comunista marocchino viola la legge sul diritto di associazione
Legge che non ammette attività contraria agli interessi dello Stato o che ne minacciano le fondamenta la monarchia l'Islam
Nel sessantadue nel nel scusa per nel nel sessantadue il Partito Comunista algerino viene vietato
Si trasformerà in partito dell'avanguardia socialiste rimarrà nella clandestinità fino all'ottantanove in Tunisia il Partito comunista è sospeso per decisione amministrativa nel gennaio del sessantatré sarà riammesso nell'arena politica nel l'ottantuno
Allora continuando a di sezionare il titolo del mio intervento dicevo appunto partiti comuniste nel Maghreb alla ricerca di una via mediana negli anni dell'impeto rivoluzionari andiamo al cuore la via Maria mediana qual era la linea dei partiti comunisti magrebini
In questo in questi in questi due decenni qual era la la dia perché utilizzo il termine via perché il termine riavrà Expert particolarmente Kaim ieri in auge all'epoca
Le vie del socialismo era il sottotitolo era scusate il titolo di una sezione a cura della redazione italiana della rivista problemi della pace del socialismo divenuta poi nel sessantacinque nuove riviste internazionali il mensile dei partiti comunisti operai con sede centrale a Praga si parlava di via non capitalista di sviluppo quell'idea idea era quella di di anche che i partiti paesi non che non avevano attraversato una fase di sviluppo capitalistico potessero comunque raggiungere il socialismo non a caso il giornale credo non a caso il giornale del partito comunista tunisino si si chiamava atterri la via lo diventerà arterie sentite cioè idea appunto la via quale via perché via mediana via mediana dicevo si presta bene a coglie riposizionamento dei partiti comunisti magrebini in termini sia di Indirizzo politico
Sia di strategia sin dagli anni Cinquanta i partiti comunisti teorizzano una giusta via di mezzo tra nazionalismo internazionalismo così come tratti oggi Teoria generale e peculiarità della della situazione
Vediamo allora a queste due questi due di viaggi
Tra nazionalismo e internazionalismo anzitutto nel l'agosto del cinquantanove i partiti algerino comunisti algerino marocchino e tunisino rilascia una dichiarazione in questi monitora tacca mento
Incrollabile all'internazionalismo proletario alla cooperazione dei partiti comunisti operai per il trionfo del loro ideali comune il socialismo in linea con questa dichiarazioni dirigenti comunisti magrebini partecipano alle conferenze mondiali dei partiti comunisti dei lavoratori nel cinquantasette nel sessanta nel sessantanove
La vocazione internazionalista emerge con forza negli scritti dei partiti che riportano con trasporto le notizie dal mondo i comunisti in Breve si inseriscono in questa comunità rivoluzionaria globale
Ciononostante l'internazionalismo non è vissuto come alternativo in contraddizione al all'opzione col nazionalista
Che era tradizionalmente invisi alla sinistra perché associata allo sciovinismo borghese
I primi cambiamenti si registrano anzitutto nel secondo dopoguerra perché dia un cambio di denominazione di partiti Partito Comunista del Marocco diventa partito comunista marocchino
Partito Comunista di Tunisia diventa partito comunista tunisino e questa svolte ancora più marcata con l'indipendenza perché c'è una nuova leadership magrebina che marginalizzata empirico europei
Ed ebrei e che afferma con forza l'idea di una sinistra patriottica con le diete no anche una una certi aspetti o apparentemente un ossimoro
Libera ecco l'idea è il la l'autocritica l'autocritica viene fatta autocritica leggo uno stralcio semplicemente delle il Manifesto del partito comunista tunisino del cinquantasette chi dice che riconosce di aver valutato erroneamente la situazione nel corso della lotta di liberazione
Rivolgendo l'attenzione eccessiva alla situazione internazionale e sottovalutando il problema nazionale ecco quindi adesso la posizione una posizione che cerca di tenere insieme i due aspetti
L'opzione nazionalista emerge in tutta evidenza con riferimento alla questione del Sahara occidentale rivendicato dal Marocco doppi ritiro della Spagna nel settantacinque e questa è una vicenda molto interessante laddove
Silenzi degli archivi Tamerlano e mi spiego il Partito Comunista marocchino si schiera risolutamente con la monarchia in difesa dell'integrità Anna del del grande Marocco comprensivo degli ex territori spagnoli sedi ad Ambra rio de Oro
Nel settantatré Alliata che il segretario del partito comunista marocchino pubblica il libro in due volumi il Sahara occidentale marocchino
è membro delle delegazioni inviata all'estero per spiegare le rivendicazioni del Marocco e nel settantacinque partecipa alla marcia verde
La posizione del Partito Comunista marocchina si spieghi in un'ottica di difesa e consolidamento dell'indipendenza nazionale contro le ambizioni delle potenze imperialista
Che appunto approfitterà ebbero della debolezza dei Saharawi per controllare i giacimenti petroliferi est e instaurare basi militari interessante il silenzio dei partiti fratelli il Partito Comunista tunisino non si esprimono guardato a fondo le carte
L'idea è quello che emerge e di non interferire nelle questioni interne dei compagni tenete conto del partito come se facesse quell'italiano si schierano a favore della lotta d'indipendenza
Sa Frau
Altro punto quindi la DIA de nazionalismo internazionalismo un'altra di Ade che io vedo è quella della
Che Oria generale principi generali peculiarità della situazione si parla di un'applicazione creativa della Teoria generale e questo si vede in maniera molto marcata nei confronti della politica nei confronti della politica di quei regimi che adottano il socialismo la Tunisia negli anni Sessanta la logica negli anni sessanta e settanta chiaramente si conforma questo trend Asylum pista arco di keynesiane esimo
Periferico come è stato definito a promovendo pianificazione di Stato un'industrializzazione molta la sostituzione delle importazioni dazi protezionistici investimenti pubblici di fronte al socialismo cosiddetto di studiarne il Partito Comunista tunisino non cede questo emerge appunto i documenti al settarismo o dogmatismo rimproverate le formazioni di estrema sinistra intransigenti a priori
Così come prende le distanze da posizioni di sostegno senza riserve definite opportunista e incoraggiate dalla politica di copta azione
Parlavamo con Irene buono molti di questi esponenti di partiti effettivamente fanno parte poi delle istituzioni statali collaborano
La linea e quella del sostegno alle misure per mutate positivamente e della critica costruttiva in senso anticapitalista e democratico attenzione questo lotta per la democrazia un elemento forte
Potremmo dire in medio stat virtus su una posizione di irresponsabilità
Rivendicata con orgoglio dei dirigenti tunisini ma bollata Baresi revisionista pressioni detrattori
Anche in Algeria il socialismo evidente percepito come il compimento naturale della lotta di liberazione garanzia di uno sviluppo rapido armonico giusto lo diceva anche Franz Fanon
L'idea è in Algeria di una fusione di una fusione con la SLM emerge con più forza che non in Tunisia mai realtà gli studiosi principali manica era al le foto gli scrissi più di sei anni dicono non ci sono documenti che lo attestino molte sono interviste quindi fonti orali che non sembra ci sia stata fusione autodistruzione quindi questa confluenza nel Fronte di liberazione nazionale
Però sicuramente c'è stato almeno nella fase degli anni della politica del governo di Ben Bella e poi successivamente con pomeridiani realtà all'inizio il colpo di Stato è stato osteggiato
Anche qui una politica di sostegno critico soprattutto nei confronti delle misure economiche le nazionalizzazioni degli idrocarburi la riforma agraria ma anche certe posizioni di politica estera sappiamo cosa l'Algeria abbia rappresentato nel quadro delle politiche terzomondista
Cerco di dare alcuni elementi più di di di cornice
Queste posizioni
E evidenziano delle convergenze da cosa dipendono queste queste convergenze sicuramente c'è un'affinità tra i partiti comunisti magrebini ma c'è ci sono dei contatti sono abbastanza frequenti c'è un confronto costante quindi c'è un affiatamento che si consolida nel corso del tempo ma non è solo questo chiaramente la prospettiva regionale va presa in considerazione ma anche quella internazionale le posizioni la via mediana dei partiti comunisti magrebini riflettono l'orientamento del movimento comunista internazionale
Che a Balla negli anni Cinquanta è già negli anni cinquanta il nazionalismo nei paesi in via di sviluppo
è valorizza le borghesie nazionali dei paesi colonizzati in quanto antimperialiste in quanto portatrici di ideologia socialiste
Allora e e mi avvio alle conclusioni questa via mediana del del l'internazionalismo patriottico direi è del sostegno critico e la via di coloro che riconoscono la centralità dello Stato come baluardo contro l'imperialismo mi sembra anche commi sono soffermata maggiormente sulle posizioni sul sugli l'indirizzo politico approcci in generale
Ma questa via mediana si riflette anche nella strategia perché nei partiti comunisti i dirigenti comunisti magrebini soppesa lo sistematicamente i rapporti di forza proprio per elaborare efficaci strategie d'azione
E quindi distinguono tra obiettivi ultimi obiettivi del momento
è giungono alla conclusione che la strategia migliore sia quella delle larghe alleanze se la politica del Fronte
E questo richiede appunto il trobar trovare delle delle convergenze di punti i punti d'incontro la politica del Fronte caratterizza il Partito comunista agitino che manifestò una forte spinta la collaborazione col Fronte di liberazione nazionale
Analogo è l'orientamento del partito comunista tunisino che è interessante questo sì emerge con più chiarezza un po'più tardi forse negli anni ottanta ma è questa la scia
Individua il Partito Comunista tunisino nel riformismo il comune denominatore di questo fronte di lotta un riformismo conciliatore che si oppone alle manifestazioni più estreme
Del capitalismo e dell'autoritarismo senza assumere posizioni antisistema
Un'osservazione conclusiva la via mediana e imparentata con il compromesso storico e l'euro comunismo lanciati negli anni settanta da Enrico Berlinguer
Via mediana che in questo caso sul piano dell'indirizzo strategico e ideologico come proprio per come per i comunisti magrebini che traevano ispirazione da questa esperienza
Grazie professoressa Melfa per la sintesi il rigore e anche per non aver reso necessario l'intervento di segnalazione del tempo che è passato
Introduco subito il prossimo relatore che il professor Giuliano Garavini della Università di Roma Tre
Dove insegna storia delle relazioni internazionali e storia internazionale dell'energia
Fra i suoi interessi di ricerca cito la storia dell'integrazione europea
La cooperazione allo sviluppo promossa dall'unione europea i rapporti fra Europa e i paesi di nuova indipendenza proprio negli anni sessanta e settanta
Non a caso infatti il titolo del suo intervento di oggi l'Algeria terzomondista prego
Allora io innanzitutto ringrazio anch'io agli organizzatori in particolare la ed Ekaterina di questo
Appuntamento e quindi indirettamente anche a Fondazione Craxi che ci ospita siccome qua l'immagine col progetto qual è la ragione per cui siamo qui io in realtà non è stato nominato dal Berto credo che la Regione che questa una quarta scritto una storia dell'opera
Di cui ovviamente sapete che l'Algeria a fa parte
Il mio punto di partenza è questo
è la descrizione del fra primo vertice dei sovrani e dei capi di Stato dell'opera che si tiene ad Algeri nel marzo del mille novecento settantacinque che così viene descritto da Anthony Sampson nel suo bestseller de San Sisters le sette sorelle che è un libro che vi consiglio di leggere se poco interessata al petrolio ad Assago internazionale tutt'oggi però superba esserlo degli anni settanta
Lo descrive così questo vertice dell'opera
Tutto sembrava pieno di fiducia e di gioia in questo nuovo mondo cioè Brave New World li chiama lui
Il petrolio sembrava unire avere unito paesi diversissimi non solo tenendo alti i prezzi ma anche contribuendo a risolvere differenze politiche
I reali perché c'erano i sovrani re d'Arabia Saudita stavano accanto ai fratelli c'era agli africani
Agli africani si congratulano con gli arabi e alla fine della conferenza il presidente boh mediana allora presidente d'Algeria
All'improvviso
Si presentò rappacificare i più acerrimi nemici del Medio Oriente sarda mossa in cammino incontro allo Scià dell'Iran i delegati riuniti tutte intorno a ferro di cavallo si misero in piedi ad applaudire ed i leader si abbracciarono e si baciano erano siamo nel marzo del mille e novecento settantacinque siamo al picco del prestigio internazionale dell'Algeria
Direi che è il Paese che forse più di ogni altro al mondo si identifica con la causa di quello che veniva chiamato il nuovo ordine economico internazionale
Che avrebbe dovuto sostituirsi all'ordine economico precedenti di Bretton Woods
Uno dei maggiori Esperti mondiali
Di petrolio del del pro capite lo dal rimane tutt'oggi dei suoi libri fondamentali commentava così quella situazione dice per la prima volta in circa quattrocento anni c'è stata una perdita di controllo da parte del mondo occidentale su un elemento essenziale del suo sistema
In favore di un gruppo di Paesi che fino a quel momento erano considerati Dessì centesimi antitesi cioè paesi che non contavano nulla
Ma qual erano diciamo queste forse strutturali economiche che si celavano dietro l'emergere di quello che allora era definito terzo mondo un processo che alcuni hanno definito da sciocco globali
Le forze sul Turati secondo me erano sostanzialmente due in primo luogo il fatto che il paradigma della crescita con la sua ancella il prodotto interno lordo che è un indicatore che nasce dopo la seconda guerra mondiale
Aveva rafforzato
L'Occidente industrializzato il cui prodotto interno cresceva a ritmi vertiginosi mai più raggiunti in Italia ci ricordiamo il boom economico ma lascia la relativamente indietro altre aree del del globo
Oggi gli studiosi di diseguaglianza dei più importanti Miss Mondo studi una diseguaglianza cito Branko Milanovic
Mostrano i suoi grafici che all'inizio degli anni settanta era proprio il momento in cui la diseguaglianza della ridistribuite la distribuzione del reddito tra le nazioni aveva raggiunto il suo massimo storico cioè dopo là fino agli anni Settanta realtà
Per altre ragioni diminuisce la Desire uguaglianza fra le azioni quindi il primo fattore questo la crescita squilibrata
Il secondo fattore Hoecke questa crescita si basava su consumo di risorse naturali in particolar modo di risorse di fonti fossili in particolar modo di petrolio
E questo stava alimentando quello che oggi si chiama forse Roberto Cantone lo studio meglio di me l'uno scambio ecologico ineguale
In cui c'era una fin dall'epoca coloniale ma paradossalmente ancor di più dopo la seconda guerra mondiale un'appropriazione netta
In materie prime di energie di lavoro da parte dei Paesi più industrializzati a discapito di quelli meno industrializzati cioè questi sono i due fenomeni da cui origina
Il ruolo dell'Algeria ora quello che ci si deve domandare perché l'Algeria si trova al centro del tentativo di ribaltare questi due fenomeni di carattere strutturale
Il punto di partenza è stato nominato l'indipendenza algerina
Algeri diventa in qualche modo la Mecca della rivoluzione la Feller ne è uno dei pochi movimenti anticoloniale africani che ha conquistato l'indipendenza anche con la lotta armata ma ovviamente anche con la lotta armata perché come scrivono i nostri colleghi storici americani
La rivoluzione algerina fu anche una rivoluzione diplomatica cioè il suono non molto accorti nel gestire le loro relazioni specie in sede
Delle Nazioni Unite e da subito il governo algerino con Brambilla si fece promotore di un'iniziativa diciamo terzomondista per eccellenza che era quella di organizzare la seconda conferenza di Bandung la seconda conferenza afro asiatica
Che la prima era stata nel mille novecentocinque cinquantacinque la seconda si sarebbe dovuta tenere nel mille novecentosessantacinque
Ad Algeri e che andava un po'come filosofia nel senso di proseguire la lotta antimperialista e ottenere rafforzare l'autonomia economica dei Paesi del terzo mondo
Paradossalmente questo non la sente le sante per me proprio per questa posizione radicalmente se vogliamo antimperialista
Lancini aveva rifiutato di far parte dell'OPEC l'Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio che era nata il quattordici settembre del mille novecentosessanta
Perché dicevano gli algerini la perché è un'organizzazione troppo moderata loro vogliono solo tassare un po'le compagnie petrolifere quello che noi vogliamo è ottenere il controllo delle risorse petrolifere al nostro Paese e dell'in
Se la petrolifera del nostro Paese
Nel mille novecentosessantacinque proprio pochi giorni prima della convocazione di questa seconda Bandung ad Algeri c'è un colpo di stato militare che porta al governo boh mediane e molti nel Terzo Mondo temo no
Che si sarebbe riprodotta in Algeria quello che era socia sino adesso c'è un colpo di stato militare che aveva portato al Governo un militare che aveva ribaltato Sukarno e la sua politica terzomondista per una serie di ragioni che diciamo non affronterà adesso questo non è quello che succede con boh mediante in realtà la guerra dei sei giorni del del del mille novecentosessantasette costituisce che tutto il mondo arabo ma direi non solo un momento di radicalizzazione
Buon mediante riprende diciamo il discorso terzomondista dell'Algeria si fa promotore della prima conferenza dei Paesi del G settantasette è una sigla sostanzialmente erano i paesi del terzo mondo
Che si riunivano all'interno dell'ONU per affrontare le questioni economiche
E qui in questa prima conferenza del G settantasette approva una carta d'Algeri che prima se vogliamo il primo documento economico del del del una dichiarazione d'intenti del terzo mondo
In questa occasione con la carta Algeri si menziona per la prima volta la necessità
Di un controllo diretto da parte dei Paesi di questo che veniva chiamato Terzo mondo delle loro risorse quindi non solo un aumento dei prezzi un controllo delle risorse nel dicembre del mille novecentosessantotto
L'attacca approva ma cosa che non ha mai fatto più nella sua storia ci sentite l'OPEC parlano solo di grazie approva un documento in cui per la prima volta dice una serie di politiche che dovrebbero fare i Paesi esportatori di petrolio
All'interno dei loro paesi e tra queste cose e chiede che tutti i Paesi dell'OPEC abbiano una crescente partecipazione dei governi all'interno delle concessioni normalmente straniere che dominavano il settore petrolifero a seguito di questo cambiamento della perché qui a lungo spiegare perché c'è stato l'argilla decide questo è il momento in cui noi entreremo a far parte dell'OPEC nel mille novecentosessantanove l'Algeria entra dell'OPEC e ne diviene da subito uno dei protagonisti anche se in termini produzione la produzione di petrolio algerina insignificante rispetto alla produzione di petrolio degli altri grandi paesi europei
Nel mille novecentosettantuno a raggi del primo grande paese dell'operazione non è il primo Paese a nazionalizzare il petrolio è il primo Paese dell'OPEC a nazionalizzare la produzione petrolifera
Con l'annuncio il ventiquattro febbraio del settantuno cioè nell'anno a venire versare della nascita del movimento sindacale algerino
Boh mediante dichiara nazionalizzazione del petrolio
Algerino e secondo il ministro dell'energia e dell'industria allora beh lei da destra questo coi spingerà
Tutti i Paesi dell'OPEC a rafforzare quel processo che riporterà a controllare qua a partecipare diciamo in modo maggioritario all'industria petrolifera nazionalizzare
Il lì le l'industria petrolifera il Venezuela anche se tutti sentita Chávez sono azionate nazionalizzato il petrolio ha nazionalizzato il pedale del settantacinque con un governo democratico a seguito di questo trend
Nel settantatré l'Algeria si ritrova per di più a a guidare il movimento dei non allineati con la quarta conferenza del movimento dei nominati
Ad Algeri in cui lo slogan della conferenza è la vera bomba nucleare sono i miliardi di esseri umani del terzo mondo cioè le il movimento inerti può rinascere solo se si mette o comunque affianca alla preoccupazione per le per le questioni della guerra fredda
La questione del ridistribuzione
Della del reddito mondiale
Dunque l'Algeria diventa il paese dell'OPEC che più di tutti gli altri lega dopo la la crisi petrolifere settanta dell'aumento dei prezzi del petrolio arcata cambiamento dell'ordine economico internazionale a favore dei Paesi del Terzo Mondo a favore dei Paesi produttori di materie prime buon mediana in risposta a a una iniziativa francese che non sarò a specificare e a una parallela iniziativa americana di convocare dopo la crisi petrolifera un incontro fra i grandi consumatori
Reagisce promuovendo l'idea di una Conferenza ONU la prima conferenza dell'ONU che sarebbe stata interamente dedicata alle questioni del commercio dello sviluppo
Nel suo discorso introduttivo alla conferenza nell'aprile del mille novecentosettantaquattro che se volete
Se non sbaglio è pubblicato per intero nel modo nel Museo della rivoluzione di Algeri e che se andate su internet vedete come è stato accolto boom mediando a tutti
I delegati dell'Organizzazione delle Nazioni Unite boh mediata questo discorso applauditissimo acclamatissimo in cui dice
Più degli argomenti che i Paesi industrializzati avanzano sul prezzo giusto del petrolio e sui timori che dimostrano rispetto ai suoi effetti sulle loro economie ciò che più li offende che più di tutti genera reazioni violente che per la prima volta nella storia le nazioni in via di sviluppo si sono presi la libertà di decidere da soli i prezzi delle materie prime
Alla fine di questa conferenza viene approvato un documento che si chiama la dicono questa dichiarazione sul nuovo ordine economica internazionale che a mia memoria è l'unico documento in cui sia mai stato cercato fino ad oggi
Di riformare in modo strutturale l'ordine di Bretton Woods e poi come abbiamo visto nel settantacinque
L'Algeria spingerà la perché un po'anche contro la volontà diciamo prendendo di un po'per la per la collottola di altri paesi come l'Arabia Saudita d'altronde ben più importanti dell'agire dal punto di vista la proposta della della della produzione li spingerà
Per la varare per fare approvare per rendere l'opera partecipe di questo dialogo nord-sud che ha un nome generico che si cela dietro la conferenza internazionale di cooperazione economica
Che si tiene a Parigi tra il settantacinque e il settantasette
E che discute assieme di questione dell'Energia delle materie prime dell'indebitamento e degli aiuti allo sviluppo
In sintesi cosa fa direi l'Algeria tra il mille novecentosessantacinque mille novecento settantasette tre cose sostanzialmente una si batte per modificare
L'ordine di Bretton Woods mettendo le Nazioni Unite al centro dei negoziati economici internazionali sulle materie prime sul commercio sullo sviluppo
Dove si batte per una protezione diciamo diplomatica e giuridica internazionale com'è stato detto di cosa delle politiche nazionali di industrializzazione cioè cerca di fare in modo che se un governo di un Paese del Terzo mondo e decide di nazionalizzare le risorse e fare politiche di sviluppo
Molto basate sull'industria
Diciamo le organizzazioni tipo Banca mondiale le pressioni di molti nazionali non possono evitare questo questo tipo di politica non possono scoraggiarlo non possano ostacolarlo
La terza caratteristica algerina che ho sperimentato andando in Algeria è che gli algerini
Avevano come profilo quello di negoziare con tutti dagli Stati Uniti all'Unione Sovietica a alla presa prese la comunità europea abbastanza indipendentemente dalla loro posizione internazionale e sette CC pensate il l'elemento strane che la Francia in questo grido settantacinque settantasei di ente uno dei partner principale dell'Algeria tanto che l'Algeria nella perché è il Paese più che si Ski si spinge di più per riformare il sistema di Bretton Woods
Materia paesi occidentali è la Francia che fa sponda l'Algeria essendo il Paese occidentale che più esplicitamente almeno in quella fase si pone per quello che loro chiamavano i diplomatici francesi chiamavano allora l'organizzazione dei mercati quindi no libero mercato ma mercati organizzati e mi avvio verso la parte conclusiva con la la morte di boom Evian nel settantotto
In qualche modo simboleggia la fine di questa di questo ruolo internazionale de dell'Algeria
E si accompagna alla crisi anche del progetto economico interno algerino che è quello dell'industria indisse Rizzante cioè di questa enorme spinta all'industrializzazione del Paese che però penalizza i consumi e in qualche modo anche il benessere di fasce della popolazione
Interna
L'anno dopo la morte di bio mediana nel settantanove è un po'considerato dagli storici le relazioni internazionali un anno di quelli in cui cambiano tante cose tra queste cose che cambiano
Il cosiddetto Volker sciocca americano salgono i tassi d'interesse la cosa chi legge il mondo di oggi e questo
Mette in grande difficoltà ai Paesi del Terzo Mondo che sono fortemente indebitati in gallerie e parte la crisi del debito di cui trentina è uno dei grandi Esperti italiani
L'ascesa dei conservatori Thatcher Reagan il crollo dei Cobas dei prezzi del petrolio anni
Degli anni ottanta cosa significa questo in sostanza che non si passa dall'ordine di Bretton Woods all'ordine prefigurato da da Brett dietro ad Abu mediana del nuovo ordine economiche internazionali ma si passa dall'ordine Bretton Woods a un altro ordine che molti tendono a definire neo liberale anche per mancanza di altri termini sottolineò al volo le ultime due cose la prima è che una serie di organizzazioni internazionali
Create negli anni Settanta proprio diciamo adesso non voglio dire in funzione alta anti algerina ma in funzione di tutto quello che l'Algeria rappresentava cioè la sfida al sistema di Bretton Woods
La prima il l'Agenzia internazionale dell'energia che viene creata nel mille novecentosettantaquattro proprio contro la perché e diciamo per rafforzare i consumatori e indebolire la cooperazione fra fra produttori la seconda il G7 che viene creato in qualche modo per lui rilanciare nel settantacinque non è un caso che viene che il G7 nasce quando viene tanto c'è il vertice dei capi di Stato che c'è il vertice dei capi di Stato dell'OPEC dopo che c'è stata la dichiarazione sul nuovo ordine economica internazionale serve a rafforzare la cooperazione monetaria occidentale che era stata messa in crisi
Dopo Bretton Woods questo organizzazioni tra le altre l'agenzia internazionale regia G7 che contavano poco negli anni Settanta nonno incidono molto di Hunter invece molto importanti nel periodo successivo
E diciamo contribuì scomparse smantellare quel modello che era il degli stati sviluppi si dell'industria industrializzati anti a indebolire la Oak qua parla l'Agenzia Internazionale dell'Energia
E a sostenere insomma un'altra impostazione per cui lo sviluppo non può avvenire come credeva agli algerini ridistribuendo ricchezza tra il nord e il sud del mondo ma deve avvenire con una maggiore competitività economica e con una maggiore capacità di attrarre
Investimenti anche finanziari in un mondo in cui il il i mercati erano degli dei capitali erano stati liberalizzati per la prima volta gli anni Ottanta per concludere e facendo un brevissima riferimento al mondo odierno
Oggi l'avrete letto si parla di de globalizzazione
Su tutti i giornali
Si parla di risciò rende offrendo ciò rende che vuol dire in altre parole il contrario della globalizzazione riportiamo le produzioni all'interno almeno quelle strategica all'interno dei propri confini nazionali
O crediamo rapporti privilegiati non con chi ci offre prezzi migliori
Ma con chi affidabili dal punto di vista diplomatico il caso della Russia ovviamente ad esempio monumentale di questo di questo cambiamento
Diciamo che queste cose fanno riecheggiano un po'il mondo degli anni Settanta alcuni forse direbbero di peggio del mondo agli anni Trenta se uno vuole tra preoccuparsi più quali sono le differenze fondamentali rispetto agli anni settanta
Dalla prima le potenze mondiali sono molte di più
Che negli anni settanta dalla Cina all'India al Brasile e aggiungete né non erano protagonisti dell'economia della diplomazia internazionale come lo sono oggi
La seconda è che non esiste più un fronte se queste queste cose che faceva boom Elian sono Fantascienza rispetta da oggi non esiste più un fronte dei produttori di materie prime
E in particolare di petrolio che sia in alcun modo solidale con i paesi in via di sviluppo voi ve lo immaginate puntine Mohamed Bin Salman riuniti
Ha Riad a proporre una cambiamento della politica internazionale a favore dei paesi più indebitati sarebbe intelligenti a farlo ma non mi sembra che quello sia la loro prospettiva e terzo forse la l'aspetto più triste se pensa professa succedendo e Russia è che l'appello l'anno sembra totalmente delegittimato sia dal punto di vista
A siamo molto lontani dal dalla terza con la quarta conferenza del del settantatré Algeri sembra delegittimato sia dal punto di vista diciamo politico perché non è un attore in questo momento della del di vero
Del negoziato diplomatico in Russia ma anche dal punto di vista economico avete mai sentito qualcuno uno qualsiasi dei leader mondiale di
Diciamo invocare l'organizzazione delle Nazioni Unite come siede di negoziati economici sulle materie prime sull'indebitamento eccetera eccetera
Qualcuno sicuramente l'avrà fatto diciamo che non è passato nei nei nei giornali e con questo li ringrazio grazie
Grazie anche professore Garavini per questa analisi l'uscita sugli anni Settanta e anche se posso permettermi sulla contemporaneità non ne usciamo bene mi pare di poter dire c'è una Nostalgia di fondo diciamo per una fase storica che aveva alimentato grandi speranze e grandi aspettative
A proposito di speranze e Dias
Detective introduco la prossima relatrice
La professoressa lei dai russi che dopo aver ricoperto numerosi incarichi di insegnamento
A Firenze e a Padova di recente felicemente posso dire approdata alla Sapienza di Roma
Si è occupata in passato di esuli italiani in Tunisia durante il fascismo di condizione femminile
Nei Paesi del Maghreb di primavere arabe
E anche di storia politica della Tunisia poste indipendenza e infatti la sua relazione di oggi si inserisce in questo ultimo interesse di ricerca e ha per titolo la Tunisia Baluardo dell'Occidente prego
Sì grazie grazie ad Alberto Tonini
Più che di primavere arabe e mi sono occupato di rivolte se posso perché sapete che insomma io non amo molto questo termine
Il diciamo la relazione che io andrò a fare ovviamente inquadrata in un periodo sostanzialmente Complesso anche da un punto di vista documentario di fonti che ancora come suggeriva anche precedentemente nel panel precedente Anna Martinetti ci sono ancora da guardare le fonti insomma tunisina
E rispetto a quel periodo
Che sono stati aperti gli archivi c'è stata una difficoltà precedente nella nell'apertura degli archivi lo sappiamo benissimo quindi logicamente mi batterò sostanzialmente un po'più sulla storiografia anche se qualcosa ho già ho già visto
Indubbiamente quando noi li sostanzialmente andiamo a parlare della Tunisia è stato ben delineata anche dalle relazioni precedenti che ho potuto assistere di in quel momento spesso come dire sì confonde a mio avviso sostanzialmente il fatto che il Paese nel momento del post indipendenza
Come dire nasce con una veste nuova in realtà a mio avviso per la mia interpretazione poi naturalmente ci può esser nel corso del dibattito un confronto rispetto a questo ma in realtà non è che nasce come nuovo praghese
Quella quelle tracce di transculturale ITA che io il sommo sempre delineato nei miei studi da parte appunto del Paese non dipendono diciamo dall'avvento della Repubblica cioè mille novecentocinquantasei ma in realtà il la Tunisia è un Paese transculturale già da molto prima
E questo appunto mi riferisco diciamo al fatto che tracce sostanzialmente di quella tra scultura vita di fondo che poi conducono il Paese ad essere peculiare nella regione perché di questo insomma si tratta risalgono compì immediatamente possiamo dire alla alla sua storia
Penso solo ad alcune date giusto per Inghilterra individuare e per riuscirà a comprendere al meglio insomma anche questo Paese che spesso è visto con gli occhi sostanzialmente da nord e poco viene visto invece con gli occhi dal Sud
Penso per esempio almeno centoquarantasei l'abolizione della schiavitù penso al mille ottocentocinquantasette le il patto fondamentale penso al mille ottocentosessanta la prima costituzione
Insomma sono atti precedenti alla penetrazione francese a un atto precedente ancora mille ottocentosettantotto l'insediamento di un governo in cui c'è un un personaggio come Careggi domina che comunque il ministro riformatore
Quindi sono atti precedenti alla penetrazione francese non è la Francia non è la il post indipendenza che ha creato questo Paese questo Paese esisteva già
Questo è un difetto sostanzialmente anche all'indomani di quelle che vengono chiamate primavere arabe di dire il paese è in atto con l'arrivo con le rivolte del due mila undici in realtà non è così
Insomma sono atti precedenti e va detto che creano quella peculiarità e quel terreno Fertile sostanzialmente per il compimento anche di una serie di misure che verranno poi ovviamente messe in atto nella Tunisia repubblicana certo se non andiamo ad analizzare la Tunisia repubblicana andiamo ad analizzare la Tunisia sostanzialmente di Bourguiba anche cui c'era una sorta di combina no in un qualche modo
L'avvento della Repubblica mille novecentocinquanta assai e poi il l'avvento stesso ovviamente l'insediamento di Bourguiba che è stato il leader del Nordest uno per pietà prodotto insomma come ben conosciamo nella storia
Diciamo la la promosso o diciamo l'indipendenza del Paese anche se poi sappiamo essere stato l'indipendenza all'interdipendenza
In ogni caso il diciamo uniamo le il sostanzialmente la Repubblica l'avvento della Repubblica con la figura di Bourguiba
Su questo non c'è dubbio l'astro che affiora sempre fatto adesso si comincia esso meglio gli studiosi cominciano insomma anche a distinguere a vedere che c'erano anche delle altre peculiarità all'interno però di fatto sostanzialmente questo è quanto no
E sicuramente la figura di Bourdieu buona figura come dire controversa interessante una figura come dire anche anche lì peculiare all'interno del Paese e all'interno anche della stessa Regione e anche nei rapporti con la riva nord
Se noi andiamo a vedere Bourguiba appunto viene sempre definito come un un laico le sue come dire misure
Che ha avviato all'indomani della presa del potere sono sicuramente misure che coi e si inseriscono e si inquadrano in quella che viene definita da una certa storiografia come laicità lui Ariel dagli spot illuminato dice l'avvocato Salvino
Oppure da Michel Camus vinse anche serate sono stati indubbiamente i piani drastici diciamo di questa figura più importanti e più interessanti lo individuano comunque sempre con questa attinenza alla laicità però è anche vero che anche se poiché serata va be'su questo non abbiamo il tempo di di ovviamente di il parlarne più a fondo perché logicamente è semplificato quando si parla quarto d'ora diedi un tema come questo ma indubbiamente la laicità non è in realtà ciò che contraddistingue l'opera di Bourguiba
Deliberare un pio lo definiscono secolarizzato più con la ecco certo se no andiamo a vedere la sua biografia cosa salta agli occhi che sicuramente la sua formazione è stata quella di una formazione
Prettamente occidentale perché Luis compì i suoi studi in Francia ma lui è anche figlio del collegio sa di chi che è stato che ha un collegio che sostanzialmente era stato voluto fortemente al ministro riformatore del mille Carradine di cui vi parlavo poc'anzi al mille ottocentosettantotto chiare un collegio sostanzialmente che ha creato la futura classe dirigente della Tunisia
Quindi sì indubbiamente c'è una formula come dire
Che può essere individuata come laica ma io la definisco di più secolarizzata che secondo la mia il viso c'è una differenza profonda
Quindi la sua formazione ecco
Indubbiamente frutto sicuramente di quella che è stata la peculiarità tunisina e anche la forma la colonizzazione la colonizzazione perché così la definisco che sia un protettorato francese
Più che che naturalmente è stato per me settantacinque anni nel Paese
Quindi se noi andiamo a sviscerare in profondità anche la personalità di questo di di quest'uomo che insomma in un qualche modo no insorge atto il Mifed appare ai padri della patria
E che è stato trent'anni al potere perché di questo non possiamo dimenticarci assolutamente ritroviamo il quella Tunisi tunisini città vediamola così transculturale che frutto di quanto insomma io poco o fino al fino ad ora affermato
Questa lunga premesse anche per provare a descrivere anche questa Tunisia degli anni sessanta settanta Bourguiba abbiamo detto è stato un personaggio che si combina con quella che è stata la Repubblica tunisina dal mille novecentocinquantasette al mille novecentottantasette
Cioè una combinazione questo però va anche detto che di Bourguiba non ce n'è stato uno ce ne sono stati tre la periodizzazione è fondamentale quando ripensiamo alla personalità di questo prete
Di questo presidente di questo leader insomma del partito e poi presidente La Repubblica è una l'applicazione è in è assolutamente fondamentale non si può parlare di questa figura in maniera univoca come non si può parlare della Tunisia in maniera univoca in quei trent'anni ci sono stati tre decenni il primo decennio che sicuramente quello come dire no del del dell'arrivo nell'insediamento dell'indipendenza della svolta anche come dire in un qualche modo no
Autonomiste ha quindi della costruzione di un Paese
La Sea secondo decennio che a quello che lui fa andiamo a a un po'a guardare è stato quello della cosiddetta svolta socialista la nazionalizzazione prima si parlava dell'atto di significazione del processo di Tunisi frazione le terre nella relazione appunto di di Francesco Tamburini tutti frazione le terre che ha creato non poche problematiche tra l'altro e contenziosi sicuramente tra Italia e e Tunisia anche se poi magari ne parleremo a pranzo su alcune cose mi piacerebbe discuterne
E e qui c'è stata al terzo decennio che al decennio della suk che sicuramente che non possiamo negare della svolta anche autoritaria il fatto di autoproclamarsi presidente a vita indubbiamente anche diciamo il parte accanto a lui che si somma no in un certo senso e Luigi sono molto anziano sfatto dieci sommata praticamente si produce sostanzialmente questa svolta autoritaria
Però c'è da dire che indubbiamente è stato un un personaggio ambiguo per taluni versi ci sono stati luci ci sono state ombre all'interno di questo personaggio questo va detto sicuramente con la documentazione che adesso potremo finalmente vedere cosa che non abbiamo potuto fare fino a poco tempo fa troveremo secondo erri scriveremo anche un'altra storia di questo personaggio rispetto alla Tunisia di quel momento indubbiamente dicevo non si può negare del fatto del sul fatto insomma che comunque la sua dei le sue misure riformiste all'indomani della presa del potere insomma del nell'insediamento come presidente la Repubblica sono state sicuramente delle misure che si possono definire in un qualche modo rivoluzionarie perché comunque se noi andiamo a calarci in quel contesto storico
E vediamo insomma no mille novecentocinquantasei c'è la promulgazione del codice distratto di del codice personale cerca di c'è stato personale scusa
Il calice statuto personale il la sua questione diciamo anche quasi fissazione verso la questione della dell'emancipazione femminile se ne andiamo a vedere i discorsi di Bourguiba di quel periodo
Ma anche se facciamo ricerca sul campo con chi conosceva quindi anche la mia memoria di kilowatt di chi era con lui cosa che insomma io nell'arco degli anni ho avuto modo per mia fortuna di di fare c'era questa fissazione no in un qualche modo dell'emancipazione femminile che sappiamo benissimo che la mia nella riva nord arrivata molto dopo quindi indubbiamente la promulgazione di questo codici statuto personale in cui insomma viene soppressa la pratica del ripudio in cui viene inserita la figura del tutto ore in cui viene abolita la poligamia
Che non era così secondario in quel contesto storico perché ne dobbiamo sempre guardare insomma anche attraverso quello che al contesto e non quelle perché è sostanzialmente no la contemporaneità
E ma in questo tornando a quello che dicevo poc'anzi sul fatto che io definisco Ulivo secolarizzato e non Mullaj coerente se non come lo definisce somma la geografia crescente eccetera
Lo vedo dal fatto anche che per esempio c'è c'è stata l'hub in un qualche modo
Una sorta di sintesi anche nella provocazione di appunto di riforme in questa sua opera riformisti Ca'di sintesi anche con quello che era il l'Islam
Di fatto c'era una sintesi su questo se ne prendiamo presenta il Codice sotto personale inizia con Antonio il cioè non inizia Monica è una dizione così se noi prendiamo il primo articolo della Costituzione cinquantanove si dice che l'Islam è la religione di Stato
Cioè c'è stato un opera di sintesi con questo e non c'entra umbra di dubbio la stessa senape nascere perché insomma una diciamo una delle autorevoli studiose del mondo femminile
In Tunisia ma anche sono anche si è occupata anche di di altri mille della regione
Ne parlava come un Codice moderno che e
Incontrare il consenso dei sapienti quindi degli Ulema
Lo definiva moderno e Musulmano addirittura a quel codice e dare il paradigma di un diritto positivo che tra la propria origine dal fisco quindi sostanzialmente e c'è un tentativo in quel contesto storico di farsi che ci sia un incrocio una una sintesi doppio incrocio scusate ad una sintesi tra quella che è la modernità e quello che all'Islam perché comunque è indubbio che la Tunisia un Paese con con maggioranza musulmana
Ma nello stesso tempo cioè Stato questo sforzo no interpretativo che il in un qualche modo è stato prodotto all'interno di quel Paese del Paese in quel contesto storico attraverso le giustificate
Cioè attraverso insomma in sala sforzarsi di riuscire a trovare questa sintesi perché non era semplice
Sappiamo insomma che no tutta l'ala Brion
Ho surfer
Perché poi abbiamo parlato ovviamente prima Daniela lei faccia parlato del del del movimento comunista che è stato insomma ma è nel nella sfera diciamo della società civile
L'elemento musulmano pensava comunque all'interno di un Paese no sostanzialmente che era retto da un qualcuno che voleva in un qualche modo veniva definito un laico
C'era anche questo aspetto da da guardare e
In un qualche modo
Rileggendo un po'di carte rileggendo un po'di discorsi riguardando anche dei filmati dell'epoca rivedendo dei documenti dell'epoca
Si può dire che in un qualche modo Bourguiba Traverso sostanzialmente attraverso il a questa sua opera andremo in un certo senso ha anche tentato di dare un'interpretazione nuova anche dell'aspetto religioso
Una provocatorio questo naturalmente lo dicevo lo dico cioè ci sono state sicuramente questo questo ingiustificate che lui ha prodotto questo sforzo interpretativo va inserito in questo contesto quindi
Diciamo che le
In ogni ogni caso appunto soprattutto nel decennio tra il sessanta e gli anni sessanta e gli anni Settanta prima a è stata quella seconda precisazione di cui parlavo prima dal cosiddetto svolta socialista ha sviluppato sicuramente politiche riformiste
Anche in ambiti confronto quali quelli del lavoro della legislazione sociale lo pare dimentichi delimitazione in quel momento è stata molto intensa
E anche lì me rispetto alla questione religiosa e al cercare di trovare una sintesi anche lì c'è stato una sorta di trattamento con quel suo famoso
Diciamo
Ok
Con quel suo famoso sostanzialmente questa sua scomoda uscita in tutte le televisioni nazionali quando le mine novecentosessantaquattro nella città Assanti Kerouane un prende un bicchiere d'aranciata durante il periodo di Ramadan e proprio per
Come dire anche lì in un qualche modo adattare per la costruzione del Paese sostanzialmente la religione quindi indubbiamente
Queste sono state opere importanti c'è stata la tonificazione dicevo c'è stata il discorso della delle riforme nel campo del lavoro della legislazione sociale ma quello che a me preme molto di più è il discorso che ha legato all'istruzione
Il la la
è un terreno d'intervento che
è stato fondamentale quello in quello che non è secondario in quel in quel contare sto cioè la scolarizzazione obbligatoria individuata da Bourguiba come tassello fondamentale per lo sviluppo del Paese
E ed è stata già era stata appunto era a un'altra tra virgolette chiamiamola fissazione Nadine Gordimer
Quali erano i tre obiettivi sostanzialmente per il sistema scolastico quello di democratizzare quello di De colonizzare e quello di avrà bizzarre il sistema appunto dell'istruzione
Cosa significava democratizzare significava che l'istruzione non dovrà essere più intesa come un privilegio
Perché prima era così
Sostanzialmente tutti gli individui senza alcuna distinzione sociale devono diritto all'insegnamento gratuito
Lo stesso Mohanti Albino filosofo importante su una grande conoscitore del della Tunisia sempre sottolineato che la Tunisia deve a Bourguiba la scomparsa quasi totale dell'alfabetismo
E questo è indubbiamente vero
Addirittura lui sostiene sostanzialmente che nel Marocco nell'Algeria avevano s'seguivano la stessa strada in quel momento no in quel contesto
E il secondo obiettivo era quello di del colonizzare de colonizzare c'è procederà una modifica dei programmi di studio delle varie discipline incentrando lì soprattutto sulla storia
E sui valori socioculturali della Tunisia
Il terzo obiettivo qual era alla bizzarre alla bizzarra e quindi c'è la Renta riduzione anche della lingua araba
Che tuttavia è avvenuto in me diciamo con gradualità perché comunque diciamo chiaramente nell'aria del Maghreb
La questione della lingua è stato una questione importante fondamentale durante la colonizzazione cioè c'è stata una privazione anche della lingua no del dei popoli e della società civile
Quindi in un qualche modo l'arabizzazione è stata un altro tassello importante rintrodurre la lingua araba molti parlavano il dialetto non parla una lingua larga diffusione non c'è la lingua sostanzialmente
Ho capito
Quindi fautore va be inizia questo bilinguismo questo per dire e ma dalla conclusione anche se avrei voluto dire moltissime altre cose è per dire che appunto la peculiarità di questo Paese è indubbiamente legata anche
A questi anni della repubblica di Bolivar ma le sue tracce in realtà esistono già da prima
E questa la sostanza e si la peculiarità oggi di questo Paese c'è anche nel nel momento attuale con tutte le sue complessità visto che si senso per concludere anche con la contemporaneità
E il fatto che come dire questo Paese abbia avuto come dire un iter differente all'indomani anche delle rivolte nonostante le complessità ti a cui stiamo assistendo
è dovuto al fatto che c'è una sua storia molto precedente e
Mi piacerebbe che insomma sia la politica che il giornalismo cominciassero a guardare a questo Paese attraverso la propria storia grazie
Grazie manca la professoressa e Rossi mi scuso se sono stato un po'insistente sui tempi ma questo ci consegna
Il ramo la rara opportunità di poter disporre di ben venti minuti di tempo per vostre osservazioni e domande nei confronti delle relazioni che abbiamo appena ascoltato
E che mi permetto solo non di fare da disc Assante perché questo non lo farò ma di provare a suggerire una lettura che tenga insieme le tre relazioni che ci sono state presentate una prima considerazione
E la scelta dei nostri relatori
Di non limitare lo sguardo agli anni sessanta e settanta
Ma di proporci una lettura dia cronica
Che tenga insieme ciò che è successo prima degli anni sessanta ciò che è successo durante e ciò che è successo dopo questo perché come ben sappiamo lire vi sono alcune continuità alcune linee di continuità che occorre seguire per poter riuscire ad un'analisi convincente un altro elemento che trovo presente in tutte e tre le relazioni è questa
Perenne dialettica fra tradizione e modernizzazione questa difficile ricerca di una sintesi ordini una equilibrio fra la volontà di cambiamento che si è espressa in vari modi come abbiamo sentito
La volontà di resistere al cambiamento e questo se era vero negli anni sessanta e settanta
E con continua a essere vero ancora oggi non parlerò di primavere arabe per carità ma comunque gli ultimi dieci anni sono di nuovo una manifestazione di questo desiderio di mettere in discussione cerchino libri all'interno delle società dei Paesi arabi a cui si risponde con misure che tendono diciamo a evitare la messa in discussione
Di questi equilibri
Non rubo tempo ai vostri interventi c'è già una richiesta in fondo alla sala della professoressa bagnato non so se disponiamo di un microfono senza filo e quindi le devo devo chiedere alla professoressa bagnato di raggiungere il microfono che qui ad esposizione
Vorrei ringraziarvi rivelatori pelle i vostri pesci pare veramente molto interessanti è io volevo fare due domande specifiche a a Giuliano riguarda ovviamente la sua di pressione e e volevo chiedere una cosa riguardo alla forza dei movimenti del del movimento e dei non allineati diciamo da da settembre settantatré in poi la possibilità di porre il tema del nuovo ordine economico internazionale alle Nazioni Unite ecco ti volevo chiedere Giuliano una cosa su questo
Secondo te quanto conta
L'ospite dei tempi
Vale a dire siamo in una fase in cui salta tutto contestazioni abbocco contestazioni anche con riguardo alla diseguaglianza dello sviluppo
Il Papa Populorum Progressio voglio dire i tempi forse sono un uomo sono maturi ne in questa direzione seconda cosa sempre legati a questo
Se se si affermasse in modo molto schematico
Che in realtà questa parabola
Della se voi della forza del momento dei non allineati si chiude di fatto con la nascita del G7 sarebbe troppo primato prima cosa seconda cosa i rapporti tra la cerchia di l'Algeria di Bube tiene e la Francia di Kiska a me risultano pessimi nel senso che i due proprio non ci siamo quando quando GISCAR Val di con in teoria il ramoscello d'ulivo nella primavera del settantacinque i carta perché doveva comunque lisciare l'Algeria perché era il ponte l'iniziativa che è ricordato no della conferenza economica internazionale l'Algeria doveva per forza dare il suo ok in quanto Puma e tiene le segretarie del momento i non allineati però i rapporti sono pessimi sia sul piano personale poi francamente e Giscard terzomondista anche no nel silenzio perché aveva altri obiettivi
Sia anche perché ci sono tutta una serie di vicende che nel insomma degli sviluppi che che rendono relazioni bilaterali mi sembra abbastanza attese dall'esordio del problema del Sahara
Occidentale alla a ha fatto presente che l'Algeria sotto pressione per i conti pubblici smetti di comprare il petrolio algerino perché troppo caro
Lo compra al troppo e l'Algeria precipita perché c'è il teste ecco ti volevo chiedere sette risultano relazioni che insomma non si raddrizza hanno fallito fra la Francia e l'Algeria se non dopo l'uscita di scena di pubbliche
Grazie
Grazie professoressa bagnato io raccoglierei altre osservazione altre domande professor trentenne a professor Correale
Sì
Brevissimo grazie lei mi domanda riguarda e anche un po'l'osservazione riguarda un tema specifico che c'era diamo affrontato tanto nelle prima sessione in quanto in questa
E vorrei magari
Qualche elemento utile approfondimento anche su questa in queste sessioni cioè il tema della formazione
La formazione di queste non solo gruppi dirigenti ma perché sappiamo degli anni cinquanta agli anni sessanta in a diversi a diversi livelli con diversa intensità e quale peculiarità nazionali sono anche importanti
Se questo processo non solo di
Transizione demografica
Quindi aumento della popolazione ma anche di scolarizzazione
E quindi unito anche a inteso come anche progetto nazionale di costruzione di una nazione e qui senza entrare nel dibattito come primo lo Stato nazione ci interessa ma il l'istruzione e la formazione era parte fondamentale come parte fondamentale distruzione era all'interno dei progetti di sviluppo
Economico ma che erano politici di questi Paesi e non solo di questi allora
Quello che
Mi interesserebbe sapere se e come da lei lei ce l'ha già accennato
Questo le esigenze le l'attenzione
I progetti di formazione e di non solo di dei sudditi i cittadini ma anche di personale adeguato a governare questi Paesi
L'apparato amministrativo
Che deve prendere
I a sé diciamo il governo di questi Paesi sia stato o meno
Un un elemento di anche di interazione e in che modo con i Paesi europei i Paesi socialisti dove alcuni andarono e non pochi anche
Cosa ne portarono a casa
Le persone che andarono all'estero
Perché diciamo il il il il vecchio pregiudizio tale per cui appunto tanto vengono da noi e noi civilizzati insegniamo loro come si sta a tavola fondamentalmente era già bello che caduto e anzi insomma il il come raccontano anche le memorialistica di di che andava a studiare all'estero
Poi forse non necessariamente diciamo seguiva i desiderata diciamo tanto liberali quanto socialisti delle istituzioni dove aveva studiato segnando la procace autonomia
Grazie al professor trentina per la sua domanda che è anche un abuso non è un degno perché in realtà il tema è così ampio e articolato
Francesco Correale
Grazie io ma avevo due domande per per Daniela Cardenas fa la prima è tu hai fatto riferimento
All'origine internazionalista dei partiti comunisti appunto negli anni Venti e trenta volevo sapere
Se avevi trovato tracce dell'interazione tra l'internazionalismo né i partiti comunisti e l'internazionalismo poi non comunista all'interno praticamente del dei degli dei dei paesi del del Maghreb e mi riferisco in particolare al ai rapporti tra il Comitato di Liberazione del Maghreb arabo del quarantotto installato al Cairo
Che funziona perlomeno fino al alla morte di Abdelkrim
E affatto che io non ricordo fossero anche imitati partiti comunisti voglio dire al alle riunioni e ma il Comitato liberazione ma che barba aveva una vocazione diciamo internazionalista poi parlare a vista poi Panetta Maigret magrebini sta praticamente e giustamente la seconda domanda deriva direttamente da questa quali relazioni hanno invece in generale
I partiti comunisti dei dei tre Paesi e ai quali tu facevi riferimento con il pane arabi Smoke e con il Pam magrebini Isma'praticamente di dopo
L'ultima ultimissima e che ovviamente esiste una sinistra diciamo comunista all'interno di tre Paesi
Che è strutturata nei partiti comunisti però esiste anche una sinistra comunista che non strutturata nei nei nei tre partiti che diciamo è molto più movimentista e non mi riferisco solamente al sindacato ai vari sindacati che non sono sempre un'emanazione diretta praticamente dei partiti
Ma anche a tutti diciamo quei movimenti studenteschi ma anche a anche al di fuori dei tre paesi e mi hanno mi viene in mente un assente qui dalla Mauritania dove agivano agiva un movimento sotterraneo marxista-leninista paga
A sua volta evoluzioni caligine volevo sapere settori trovato delle relazioni tra di fama appunto questo aspetto più istituzionale e l'aspetto più movimentista di partiti marxisti animisti o poco che si possono infine comunisti tra tra virgolette grazie
Grazie anche a professori Correale che con la promessa di fare due domande realtà la foto quattro
Dottoressa Irene brano prego
Grazie faro forse anch'io come Francesco una domanda che forse sono due per Daniela e una Tertulliano naturalmente molto sintetiche Pedagni la domanda è la seguente cioè parlate di vita di dei partiti comunisti che vengono messi al bando molto precocemente
Ma in alcuni contesti ma col marocchino rimangono invece alcuni organi di partito tipo il giornale comunista in che misura la il persistere della stampa comunista nei diversi paesi e magari a consentito
La e alimentato il dibattito che il venir meno del partito avrebbe avrebbe dovuto reprimere la domanda per girare invece riguarda
Riguarda la la continuità o la eventuali discontinuità deturpa riscontrare tra quello che tu in maniera molto interessante chiami la proposta Gina Perrini definire le regole di Bretton Woods con le band più timide e iniziative per per ridiscutere questo ordine monetario internazionale
Espresse fino dalla fine anni cinquanta con l'uscita dalla zona Franco della Tunisia e del Marocco naturale che si tratta di misure ben più timide si è semplicemente uscito da una zona monetaria però Bretton Woods si basava anche non sulla persistenza dal monetari quali continuità quali discontinuità con con la cosa algerina grazie
Grazie cantiere nemmeno dire a questo punto di lasciare il tempo ai nostri relatori
Di rispondere vi chiedo di rispondere in un ordine diverso da quello presentazione cioè partendo dall'ultimo la relatrice
Lele lussi poi Giuliano poi teniamo
L'idea sì
Sul
No indubbiamente adesso è ovviamente stato accennato perché chiaramente nell'arco di i dieci minuti non è che si possa dire però effettivamente la questione la formazione una questione chiarore funzionale no è un progetto politico
Ed è nei pressi di Lecce è ovvio sì che erano i piani di sviluppo un progetto politico ed è un progetto politico anche che può essere anche strumentale pensiamo alla Tunisia di quel periodo no via Tunisia degli anni anni Cinquanta la scolarizzazione obbligatoria eccetera mancavano gli insegnanti
Non c'erano insegnanti
C'erano molti insegnanti
Francesi si alcuni ma la maggioranza non italiani
Nelle scuole di quel periodo siccome c'era una collettività italiana di cui si è parlato anche prima del panel prima cara importantissima tra la collettività italiana e numerosa molti insegnanti erano italiani e molti insegnanti venivano dall'Italia
Io stessa in famiglia famiglia che studiava nelle scuole francesi e resine anche italiani
C'era quindi è ovvio che c'è una formazione di un certo tipo occhiello ovviamente legata anche a una come detta visione in un qualche modo posso dirlo occidentale eccentrica
Però c'è gran parte di Bourdieu a un certo punto un tentativo di trovare a promuovere l'arabizzazione che non è solo la lingua
E anche altro logicamente ma lui ovviamente personaggio come dicevo controverso di cui secondo me Balthus scritta nuovamente la sua Biografia rispetto a quegli anni
Va visto anche i nostri nel senso come dire di trovare almeno per quanto dalla Tunisia poi sull'agenda c'è tutta un'altra questione perché parla di Paese peculiare non si può fare a mio avviso non si può parlare dei tre Paesi in maniera univoca assolutamente per quanto riguarda la Tunisia indubbiamente il lì l'idea di era bizzarre ma nello stesso tempo di mantenere comunque un rapporto con il conto con l'Occidente chiamiamolo così con la riva nord è anche un modo in un qualche modo di arginare in un certo senso una
Sorta di isla mi trazione che si poteva produrre in quel momento sarà ricordiamo anche che Duel il contesto regionale un contesto Complesso no in Egitto si è detto c'è Nasser ma c'è anche l'islamismo che finché comincia entrare prepotentemente e lo stesso insomma alla Fratellanza Musulmana no cominciano anche anche la Tunisia ha dei fermenti
Che cominciano a esserci quindici Ancona fu una pratica islamizzazione perché comunque deve essere funzionale a a quella formula indipendenza ottenuta dalla Francia nell'interdipendenza
C'è questo è il discorso quindi logicamente poi bisognerebbe articolarlo meglio e come diceva giustamente Alberto Tonini prima bisognerebbe fare e fornito un convegno apposta
Proprio su questa questione però certo è indubbio il e sarà graduale oggi per esempio c'è stata Marino con la presidenza successiva ci e quindi con la presidenza Benali
Che anche lì c'è una periodizzazione poi va bene
è un po'troppo presto per parlare diciamo in un certo senso perché le carte ancora non ci sono ma anche lì c'era pure di trazione anche lì sostanzialmente la ah l'abitazione la dei islamizzazione è stata molto forte all'interno delle scuole
Non c'è ombra di dubbio oggi siamo in un'altra è poco ancora c'è ci sono state tre tunisini nel fatto quella di Bourguiba già privatizzata quella tipica lì per evidenziata se si parla della mente di Paesi conto degli comprese che comunque è stato ha avuto un'evoluzione molto differenziata e sulla formazione sicuramente e sull'istruzione e questo è stato strumentale a livello politico come lo è stato il discorso del movimento il delle donne e l'emancipazione femminile
Indubbio questo
Spero di essere stato abbastanza ostico ai cinque mi
Grazie Giuliano Garavini Chiara domanda di Bruna Bagnato una domanda di René buono e se sei bravo bravo bravo può rispondere sei tempo anche quella di Trentin nessuno ma lasciamo perdere Marte occasione
Io risponderò slogan poi se mai avremo modo di discuterne parto dal fondo l'antico diciamo uscire dalla zona Franco tutto sommato
Ovviamente parte di quel grande discorso di decolonizzazione economica di cui fa parte anche tutto quello che ha raccontato io sull'Algeria l'unica differenza è che chiaramente io non so se sono riuscito a spiegare perché per un
Per una caso in qualche modo per una circostanza l'Algeria si è trovata la confluenza
Di grandi movimenti globali
Cosa che non è successo nel caso del Marocco e della Tunisia e quindi è riuscita affari di un discorso di decolonizzazione economica interno
Un discorso in qualche modo che avesse un respiro di carattere globale ovviamente fatto di far parte l'OPEC non era indifferente
In questa possibilità che aveva l'Algeria rispetto ad altri Paesi i rapporti tra Algeria francese o dire
Il mio libro pubblicato un po'di tempo fa non mi ricordo tutte nemmeno quello che ho scritto io comunque
La nazionalizzazione del petrolio algerino
Avvenuto al termine di un gigantesco confronto diplomatico con la Francia che ha portato quasi alla rottura dei rapporti diplomatici e per un periodo alla lettura dei dei rapporti diplomatici tra i due Paesi perché l'Algeria cosa diceva
Non voleva cacciare i francesi voleva ottenere una partecipazione del cinquantun per cento nella produzione di petrolio in Algeria i francesi diceva non piuttosto che avere il quarantanove per cento ce ne andiamo e fatti
Se ne sono andati questa cosa questo a generato la rottura dei rapporti diplomatici la Francia inizia da boicottare
Il governo algerino a mandando a Washington dicendo a Banca mondiale non dovrà finanziare l'Algeria in alcun modo hanno bloccato le importazioni di vino che fino agli anni Sessanta l'Algeria guadagnava di più dalle esportazioni di vino che dall'esportazione di petrolio c'era la maggiore esportazione algerino diciamo sostanzialmente la Francia all'inizio ha messo in campo una guerra economica
Che panel settantacinque si è tradotta in un diciamo ritorno un po'più miti consigli appunto nel nel nella visita del presidente agisca in Algeria e chiaramente una riapertura del dialogo diplomatico quindi non voglio dire che i rapporti fossero sereni
Difficile siano sereni come lo vediamo oggi i rapporti tra l'Algeria e l'ex potenza coloniale non sono mai stati silenti tra sicuramente rispetta le premesse del settantuno che erano quello di uno scontro non rottura diplomatica poi negli anni settanta invece sia ripreso una qualche forma di dialogo che chiaramente includeva anche le questioni migratorie che non erano indifferenti ne allora nero oggi
Sul discorso diciamo più di periodizzazione ecco tipico degli storici caccia Bruna Bagnato cioè quando finisce questa fase
Se vogliamo crescente del movimento dei non allineati di questa unità fra Paesi del Terzo Mondo presunta o qualche devo meno dichiarata ma in varie organizzazioni internazionali
Io scusi scelti sono tra quelli che ritiene che questa fase finisce alla fine degli anni Settanta non finisce col col col settantacinque sbrigando sorvolo avanza succedendo oggi pensate che per dire quanto nel settantacinque in quella fase era debole il mondo occidentale su alcune cose
Si parla di prezzo del petrolio
E il G7 l'Agenzia internazionale dell'energia non proponeva come propone oggi il G7 e ovviamente non è riuscito a far non è mai riuscita un prezzo Massimo alle importazioni del greggio russo
Che è una cosa violentissima per un Paese esportatore all'epoca proponeva un prezzo minimo cioè diceva
No il prezzo massimo non ce la faremo mai a imporlo perché semplicemente non abbiamo la forza chiaramente loro posso sempre non vende Cho
Però possiamo provare a limitare il danno in pro imponendo un prezzo minimo
In modo tale di incoraggiare la produzione di petrolio nei Paesi amici tipo il Mare del Nord che sono più costosi però questo mi fa capire come allora la posizione di quest'organizzazione accidentali realtà fosse molto più debole
Di quanto poi è diventata negli anni Ottanta io penso che il momento di rottura cioè il momento in cui questo organizzazione ho preso un vero potere economico politico culto eccetera si è mai e nel del decennio successivo grazie
Grazie
Da Amer fa
Diamo il tempo anche a lei per rispondere
Siamo in chiusura sarò breve
Il comitato di liberazione del Maghreb arabo non è altri in realtà fonti d'archivio di questo periodo non ne ho consultate quello che mi viene da pensare e che s'è una fase molto dedicata per i comunisti perché sono in realtà a nell'orbita francese l'idea è mignon Franzese e quel peccato originale di cui parlavo prima per cui sono più orientati e seguire le indicazioni Partito Comunista francese mi limito a dire questo invece sulla questione del Pana rapidissimo
Quello che ho trovato molto interessante è che e e sullo stimolo della della rivista di Praga che citavo problemi della pace del socialismo che si organizzare tavole rotonde
Quindi si si dia l'Unione Sovietica che parte un confronto tra i Paesi tra i leader comunisti dei Paesi arabi in realtà anche africani su altre questioni ed è lì che si esprima una posizione una posizione qual è e quella sì dell'unità araba ma un'unità
Non a egemonia egiziano anzitutto e poi su una piattaforma
Condivisa
Di di di determinati determinati valori e rispettosa delle specificità e delle Autonomie nazionali quindi ancora una volta torna questo elemento il rapporto con la sinistra movimentista e conflittuale non è un caso appunto il l'accusa di revisionismo che dicevo viene della sistemo miti sia per quanto riguarda la Tunisia
è sempre per quanto è dato di sé il caso che evita intento studiato più profondità mente i documenti evidente un richiamo all'unità
Ma non riescono non riescono ci sono tentativi di chiarificazioni ideologica negli anni sessanta settanta non voto non Viotti chiamato con questo dibattito
Ma io l'ho definito inondate superstite francese a c.t. brochure cioè si prendono proprio a colpi di di
Di di Gore di prosciugato
E vado a all'ai giornali carta sì le brochure ma anche i giornali anche nel caso del diario GRP picchiata se non sbaglio rimane
Continua ad essere pubblicato dopo e il l'interdizione del del partito comunista algerino
Ed è interessante perché si riconosce il il valore di questi giornali
Io direi qui in breve circolano quindi giornali quelli che ha esaminato il caso tunisino sono clandestini
Però l'idea è da un lato mi sembra DTT di chiarificazioni ideologica di spinta perché poi questo che si fanno il sostegno critico in realtà una una una posizione di spinte a prendere ad assumere delle misure ancora più
In senso socialista questi giornali sono
Dei dei poli di aggregazione e sono sono sono organi di monitoraggio e controllo direi e anche di quello che notavamo con con in un'occasione di incontro in Tunisia quante volte almeno nelle nelle questi otto questi questi bollettini che circola in Tunisia insistenza sul tema della democrazia la rivendicazione delle libertà per cui torna anche un'altra questione quella della società civile menzionata da lei la io l'impresa ecco forse non se ne cioè non se ne può parlare è un è una categoria che ha un suo suo peso specifico però credo che i giornali la sopravvivenza di giornali che siano clandestini o legali contribuisce enormemente alla alla rafforzamento di una certa consapevolezza
è una senso di partecipazione alla cosa pubblica e quindi alla formazione di una società civile che che solida che che come dire rende questi Paesi appunto
Ma Turi una certa
Grazie
Il pensiero di tutti i presenti nel ringraziare i nostri tre relatori
E si interrompono quali lavori della sessione mattutina riprendiamo alle quattordici e trenta
Creare questa prima sessione del del pomeriggio prima di tutto però vorrei ringraziare gli organizzatori di questo convegno punto il Maghreb dall'indipendenza e oggi per avermi per avermi coinvolto per avermi invitato che naturalmente la fondazione Fondazione Craxi naturalmente
Coloro che la guidano di anche volevo ringraziare naturalmente lei la Russia e Caterina Roggero che sono con qualche modo diciamo le organizzatrici di questa di questa iniziativa è chiaro che hanno voluto invitare pur essendo io uno proprio esperto di questioni di questa parte del mondo cioè in realtà non so abbastanza poco ma insomma va bene lo stesso anche niente da grazie ancora e abbiamo a disposizione voglio ricordarlo a tutti i partecipanti circa quindici minuti quindi vi invito a restare diciamo nei nei tempi e c'è una inversione nella organizzazione dei dei dei contributi per cui iniziamo con il contributo appunto di Louis Martines lotto labbra Mino San cacciavano i treni da De seminuova maggiori invece Martines direttore dello share Cha assi a scuola Parigi ed è uno specialista di questioni del del Maghreb
Mocio post che oppure Doni lo fa per oltre l'ottanta per sì o no
Poi però quindi ripulita volevo imitare a qualche
Questo
Lustrascarpe
Sì sarebbe successa se perciò
Sintomi presidente
Programmi Luca adesso
Dove ci sarebbe bisogna quando sopra sicuramente la
Sì
Appunto
Inizialmente
La
Ex
A
Per cita
E sentenza comunque insidiosi sa benissimo
Giulio da corretta società per le persone più
Pubblici doveroso ci sarà partecipa
Sempre
Brahms prima dovettero
Organizzate
Affida verso Albertini assemblea venisse sembra più
Vergini
L'unione episodi farci fare quella più grossa
Ecco notturna gli personale azione verso
Strumenti espressioni
Ma siccome
Sofferto per silente
E
L'idea
Assieme insomma religione
Gli stessi libera assicura sì
Conferma più di un'occasione
Per sembra
Diciamo
Servizi
Nessun
Senta affida sopra dunque su di la sembrano va bene senza muoverci
Andreas sofferto dell'insorgenza dell'invasione
Quando si del del due se si pensato sicuramente cioè strutturati
Cioè
Il
Ieri però avvertito significa nell'edizione
Bersani
Scherza
Riforme istituzionali chi
Anche che penso Oklahoma
No
Non ci sarà adeguatezza va bene
Allora
Insomma
Sì
Ma insomma signore
Forse giovani sani
E accusa
Di
Componenti torna
In pista
Verso il teste
Stazione senza per
Natale
Veline
Nella perciò nasce
Ciclo perseguita sul sull'archiviazione d'animazione politico
Diciamo il grafico bene suggerire cioè su su cinque indiscutibile innanzitutto
E ora sedici b questo passo
Ventinove
Più crescita e dell'intervento deve versare sovversive in
Credo
Sedici il
Amministrativa
Considerazioni conferma
Il sesso grazie sarà diversa e
Fra Cinzia andarci
Grazie
Signor ministro frustrazione
Jacques la
Da successiva
Torna il sorriso emergono in una diversa comunque
Napapijri chiusa nel
Senso
Sarebbe impensabile sapere sì
Settantatré trascurabile su
Tutto che cinque artista
Nazionalista
Se cioè non saperlo sapevamo stabile io cioè
Oggi velocemente allora avrebbe diciamo sì sì
Sulla
Sull'autobus a Kiev
E più per più comparti ex
Fossero per esempio cosa ma gravemente eclissa adesso giustamente preciso interferire locali e tutti quanti gestione Angelo verso
Sospeso grazie dice
Quindi
Proprio
Da basta tutto fu sottrarsi Sacco
Restano
E
Sono certo grazie
Sessantacinque
Sentirlo
L'opera ecco
Interna
Verso e già esso Andrea Giani
Quattro a firma riservisti sorriso niente Genova senza e quindi
Malpensa e Fiumicino
Dove sono risolversi no no nel sin succintamente apprezzando il senso
Sia parte del consiglio consta sul binario sedici
Chi
Datato cantanti sono Santo
Serve ad Hamas impianti
Interviene Sergio
Dunque
Sia dal servizio
L'assessore esame dobbiamo
Sentire investimenti stranieri senza grazie
Educazione avvenuta nell'ufficio jeans nessuna questa su la
Signora Ginger
Nel illeciti
Eccetera
L'autista
Ha detto ieri cioè
A
Adesso talvolta da l'avviso non
Sono giustamente lo stadio sia sul piazzale considerato di per
Questo
è
Teste
Al oggi oggi
Show la saggista da
Insomma
Ma sicuramente giugno
Disciplina
Per viceversa di massa sin dal principio ma il silenzio signor il domani a Vienna
Ora Cellino Elsa ventisei settembre estinte sessantasei Sampras ci sono obiezioni
Anch'io
Ventisette distinte
Senta grazie il gravi inflessibile accoglienza vergini rilevanza esterna senta sviluppo da standard anzi nasce
Sacrosanto dell'impresa competizione sottoposta soppressione bisogna penso
Le pare per giornalistica
Da cinque
Sì interrompere sedici anni certamente su tutti senza spesso come son venuti gli occhi lascia si dice ci si
Sembrerebbe quindici sedici maggio due mila business ricordarsele precari dice
Ma attraverso Bersani come sarebbe stata discussa
Giusta sì sì cioè cinque sei
In aiuterà a nessuno per le in fare pubblici
Nel
Minuto
Pensare sì scusa usciti
Diciamo consigliere insomma all'interno andranno centocinque innanzitutto semplice supplementare a stravolgere professionale di trascrizione i binari Giuseppe
Cerca di
La schiacciante
Capace stava dicastero
Innovazione assicura non è settanta settantuno personalmente
Quasi mai dal
Signor Rossi le decisioni
Sul sì il
Cinque assume perché
Verbale anche adesso desideroso
Ricchi Sciascia
Credo saresti Kickboxing solo invece Veltroni sul negli anni questo settantacinque energy saving che disponibilità
Aperta guarda no confessava la sopravvivenza nel senso che sembra la
Resta
Nel senso dobbiamo
Macchine
Questa da pubblici istruttoria
Siracusa giudica Zeitung mettendoci la stessa sarà supera lasciano intendere del venticinque dicembre quindi Carlo niente bisogna
Specifica
Insomma
No
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Esattamente le avviso si trasferisce
Agli stranieri Hassan secondo strutture compensazione dalle
Zucchero
Zanica
Devono
Senta della
Esiste attraverso era stato
Certamente
Sarà sufficiente
Insomma
Tutto
Diciamo ma senta nel verbale sembra senso critico nel settantanove dunque percepisco dall'INPS
Bene
Sotto ci sono generalmente servizio sia sapere scientifico a suo avviso le
Sue fino ad ora Claude Chabrol procedere nel suo
Sempre vincere
Agente però sono civile sinistra magari dipende giusta socialista
Sembra superflua
Grazie marginali
Non solo sulla ufficiali nove e
Mantenere Kim Jong generale esterna dove spazzatura per
Beh beh opaco
Dal conclude negli da parte sorge
Giungere
Gradimento salgono impressione sensibile deve Cerveteri Sergio
Sanabili
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Adesso
Insomma
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Il civile offre
E va bene
Nazista verso prestazione si sono Mancini fantastici passa
Sembra riso
Prestazione senza gas chiesto
Per nazionale novantacinque confessa
Carnosina che il ma figlio
Di
Sul
Tema del
Coffa
Confusione Moscheni ignora pensiero deve che stiamo Nabucco userà Paesi da un di scrisse a un bagno
Passiamo allora l'intervento successivo che sarà quello di Massimiliano trenta immaginiamo trentenne professore di stare globale in vista del Medioriente presso l'università degli studi di Bologna
Presenta una relazione su una crisi internazionale dello sviluppo in Maghreb debiti potere e riforma eredità show la parola grazie
Grazie grazie ancora per l'invito grazie alle organizzatrici
Andrò ma il beneficio del di interventi precedenti in quanto hanno dato alcuni elementi di nel contesto degli anni cinquanta sessanta e settanta che permettono somma di andare a concentrarmi direttamente sul Periodo che va tra la fine degli anni settanta e poi gli anni Novanta
E che ha come come detto principale desiderio di di discussioni di analisi la la crisi dei modelli di sviluppo che ha contraddistinto questi tre Paesi
Ora
Anche qua necessariamente come fare accennata anche nella le case del della Tunisia sull'elemento il transculturale Lita insito nel caso
Un tunisino per quanto riguarda la storia dello sviluppo nel Maghreb in questi tre Paesi non si può prescindere dalle loro relazioni con il resto del mondo
No e
Dato se vogliamo scontato ma che allo stesso tempo deve essere ricordato continuamente
Ma come la storiografia più recente soprattutto somma degli anni negli anni due mila dieci in poi sta dimostrando queste relazioni non furono mai di fondamentalmente di comando dall'esterno del fattore esogeno che poi dà forma ai processi di sviluppo interni
O viceversa come la storiografia prettamente nazionale nazionale o nazionalista dell'interno che i faccioni fattori interni che determinano l'esito dei processi di sviluppo no
La storia più recente ha dimostrato come le esiti furono sempre determinate da un'interazione tra i due la scoperta dell'acqua calda
Se vogliamo ma il punto fondamentale è qua e quello di determinare come nel tempo e nello spazio
Questi interazione
Veniva gestite in termini di potere chi era in grado di determinare cosa che posso già sulla fare una specie di spoiler diciamo delle delle mie conclusioni dicendo che nelle crisi dello SDI dello sviluppo di questi tre Paesi
Siamo
I fattori esogeni cioè il contesto internazionale fu determinante nel nel dare forma le traiettorie
Dei percorsi di sviluppo
Tuttavia fui fattori endogeni cioè interni ad ogni singolo Paese prima ancora che nella regione nell'area del Maghreb in sé
Nel determinare i tempi in modi e i beneficiari dei cambiamenti dei paradigmi di sviluppo e dei percorsi di sviluppo delle politiche di sviluppo
E qui di conseguenza l'importanza anche di inserire quel fattore anche poco di rapporti di potere all'interno anche del della storia appunto dello sviluppo rapporti nippo dove il potere fondamentalmente era determinato uno dalla disponibilità di risorse fossero queste petrolio fossero anche di altre altre risorse alte capacità produttive e la volontà e capacità di saperle usare nel momento opportuno sette e quindi facendole vedere nei confronti dei partner internazionali
Cosa assolutamente non dare mai per scontata allora
Qua siamo nel contesto internazionale tra la fine degli anni settanta e poi tutti gli hanno tre negli anni ottanta
Del d'un cambio cambio dei paradigmi di sviluppo
Dei dei decenni degli anni sessanta e settanta diciamo in quel prevalsero dei paradigmi di sviluppo così perché auto incentrati in cui fondamentalmente
In tutto la maggior parte se non tutti i paesi post coloniali fondamentalmente dove le priorità politica legata alla crescita dei così detti fattori produttivi interni lo spazio nazionale lavoro compreso
E dove i fattori esterni cioè le relazioni internazionali erano strumentali Allo sviluppo dei fattori interni
E dove lo Stato era molto inteso motore principale se non esclusivo dei processi di sviluppo e questo indipendentemente socialisti arabi non non importava illimitate sempre ricordare come i paesi in cui la pianificazione centrale fu la più
Omnicomprensiva e più efficace su la Giordania siamo fuori dal Maghreb ma parliamo di un Paese strettamente di aderenza filo occidentale quel Paese coppia che pianificò di più
Con l'estensione
Le profondità non era un paese socialista
Ma per dirvi come questi paradigmi fossero condivisi in patrimonio comune
Piacesse o meno
Si passa è il culmine poi diciamo come dire adorazione anche delle modalità di relazione fu un nuovo ordine economico internazionale che Giuliano riposizionati Giuliano c'era
Accennato prima
Si passa negli anni ottanta e novanta invece a un cambio di paradigma dei processi di sviluppo di carattere più extra avvertito un uso questi termini perché sono fanno parte anche delle terminologia dell'epoca nei negoziati no quindi abbiate pazienza
Cioè dove la priorità era data alla monetazione dei capitali investiti fossero questi nazionali fossero questi i esteri fossero questi
Pubblici o privati atre monetazione del capitale investito cioè il capitale investito inizialmente dove essere trovare una fonte di profitto
E dove l'integrazione tra le forze interne ed esterne
Vedeva un capovolgimento se vogliamo del rapporto cioè dove anzitutto le forze interne e dovevano allineare sì ma agli standard
Stabiliti all'estero principalmente all'estero nel tre zero nel gergo dell'epoca neanche troppo distanti dei mercati laddove poi mancate sappiamo che storicamente non sono qualcosa di eterno ma sono dati da dell'interazione di rapporti di forza tra soggetti economici anche internazionale
E il Maghreb for fu in parte integrante di questo processo di trasformazione che riguarda tutto il mondo post coloniale
E come ho detto prima non fu in verità mai scontato negli esiti ma fu un risultato appunto di un'interazione di un negoziati anche scontri notevoli dove fondamentalmente per quanto riguarda i paesi del Maghreb
I due fattori fondamentali furono da un lato le disponibilità delle risorse di questi Paesi
E dall'altro lato la le differenti culture politiche che questi Paesi avevano elaborato nella loro né per i nei periodi precedenti
Ora qua
La il riferimento per arrivare agli anni ottanta bisogna necessariamente fare un piccolo passaggio
Anche su un caso particolare a mio avviso che quello
Del Tunisia perché in particolarmente significativo perché la Tunisia da quel sistema diciamo così molto Haute centrato quando e priorità del nazionale sull'estero
Che aveva come scopo la diciamo la l'aumento la crescita delle forze produttive interne lavoro compreso e la scolarizzazione fu passaggio fondamentale perché di tante altre materie prime Tunisia non è che ne avesse grande disponibilità
Negli primi anni settanta la Tunisia passa a quel
Comincia assieme ad altri paesi arabi a quelle quelle quelle cosiddette liberalizzazioni ma di fatto sono più furono aperture economiche che per i famosi inflitta che fondamentalmente permisero maggiori spazi in all'iniziativa privata prima iniziativa privata ma dove ma questo riguardava anche paesi diciamo così del mondo arbitrale
A amore stessa Siria per esempio che già quindi poste
A agli agli estremi no della dello spettro politico ma il punto fondamentale che comunque in queste aperture degli spazi per il settore privato comunque dovevano rientrare
Comunque sotto il controllo comunque dello stato del settore pubblico
Cioè in un bilanciamento
Bilanciamento del del delle relazioni perché lo scopo era come aumentare if le forze produttive nazionale attraverso la loro anche integrazione maggiore
Con l'estero e l'estro significava principalmente in mercati delle comunità europee
Cioè cominciare a produrre non solo per il consumo nazionale ma per l'esportazione
Ma sempre nell'ottica che l'esportazione avrebbe potuto far crescere il Paese interni di professionisti professionalità tecnologiche professionalità scolateli gestionali
Capacità tecnologiche in termine ormai in disuso ma insomma capacità
Tecnologiche
Sempre con l'obiettivo però le priorità del nazionale ora cosa succede che questi tutti questi processi
Cominciano a degli anni settanta con oppure la grande industria pesante in Algeria e quant'altro fondamentalmente cominciano a segnare il passo già nel fine degli anni settanta con con cosa nel venir meno
Delle fonti di finanziamento
Perché in uno una cosa che era benché conosciuta tutti questi processi non potevano vivere delle proprie capacità solamente avevano bisogno anche dell'afflusso solo di fonte di sostegno esterno che poteva venire in due modi o tramite l'afflusso di investimenti di capitali il sostegno tramite prestiti
Prestiti sovrani pubblici bilaterali o da organizzazioni internazionali al finanze pubbliche molta ad aumentare il capitale nazionale oppure attraverso l'apertura dei mercati
E chiaramente qual è il mercato più remunerativo mercato Comunità europea e ma e qua Quaini sempre questo gioco le di interazione
Lei nelle Comunità europea e nel settantadue vengono iniziato un processo di apertura
Interazione formosa politica mediterranea globale del settantadue a cui seguirono i raccordi de di di cooperazione industriale del mille novecento settantasei settantasette settantotto
Il problema è che nel settantanove le Comunità europee Stati si in primis chiudono il mercato hanno fissa l'hanno aperto hanno firmato gli accordi ma poi non spengono danno ferito non darà seguito questa Cordi
Fondamentalmente in che diciamo ma anche Armando semplicemente toglie quelle risorse ma economiche quelle ricche permettevano questi Paesi di bilanciare il e questo le proprie le proprie i propri conti questo permise fondamentalmente mandò in crisi la Tunisia molto semplicemente mandorli diede un colpo notevole al Marocco ma l'Algeria sperimenterà questo con il crollo dei prezzi Paesi del petrolio prima declino dall'ottantadue e poi il crollo fino all'ottantasei che privò che quel Paese delle risorse finanziarie fondamentalmente allora le cosa succede che in tutti questi Paesi inizia il Marocco nell'ottantuno poi film ottantatré il la Tunisia dall'ottantaquattro all'ottantasette il l'Algeria dall'ottantasei al diciamo ottantotto ottantanove cosa fanno fondamentalmente applicano il loro stesse senza che nessuno glielo chieda
Senza che i creditori lo chiedano fondamentalmente delle misure di austerità austerità cosa significa taglio della spesa pubblica che era fino a quel momento il motore
Produttivo delle crescita nazionale e dove la tagliano le tagliano fondamentalmente con il blocco dei delle delle delle assunzioni nel settore pubblico data latte con il blocco il taglio di alcune specie
Tenteranno di farlo anche né i sussidi per gli elementi di base ma questo creerà le proteste di conseguenza lo no voglio rimangiano queste queste iniziative e bloccano tutti gli investimenti produttivi
Tutti gli investimenti produttivi
Allora questa è una alcune misure famosa austerità che erano richieste anche dei creditori
Per poi iniziare quel processo di soluzione di risoluzione rinegoziazione dei debiti esteri che erano schizzati all'ennesima potenza tra il settantotto e il mille negli anni ottanta
Però con una differenza fondamentale proprio nella razionalità se questi Paesi
Utilizzano l'austerità come misura temporanea
Per poi prendere diciamo rimettere un attimo in sesto i conti per poi ricomincia ritrattare con i creditori internazionali e poi riprende un percorso di sviluppo secondo i parametri precedenti che non ritenevo assolutamente valido ed efficace
Ma come facevano i brasiliani esattamente negli anni ottanta come credevano anche in Messico esattamente lo stesso Periodo ma i creditori internazionali nel momento in cui iniziarono nel negoziati nell'ottantatré con il Marocco nell'ottantasette con la Tunisia e nell'ottantotto
Con l'Algeria invece diciamo trasformarono queste misure e richiesero che queste misure si trasformassero in strutturali cioè di lungo periodo il lungo periodo unità poi insomma al trittico del liberalizzazioni e privatizzazioni successive
Di conseguenza la il appunto il tempo è tiranno ma il risultato fu che l'inizio
Quel lungo periodo che appunto per il Marocco inizia nell'ottantuno ottantatré e poi diventa strutturale dall'otto al tre settantatré fino a tutti l'ammenda alla seconda metà degli anni novanta
Quindi parliamo quasi più di un decennio
Per l'Algeria
Dall'ottantasette fino a metà degli anni novanta per legge scusate per il Tunisia per l'Algeria dell'ottantotto fino agli anni Duemila fondamentalmente di blocco di qualsiasi programmazione di sviluppo
E e qua e ci sono delle differenze perché se da un lato diciamo
Nel caso della Tunisia e Tunisia diciamo rientrò pienamente nella logica diciamo così di promozione dell'integrazione all'interno delle filiere produttive anzitutto europee tuttavia non come negli anni Settanta dove le priorità era la crescita nazionale ma diciamo quelle priorità era appunto quella remunerazione dei capitali investiti Hillary da parte un connubio nazionale estero il Marocco non si riscontra dal defunto dalle documenti dalle documento e documentazione dei negoziati con le organizzazioni internazionali comunità barra Unione Europea comprese di significativo programma di sviluppo
Particolarmente definito nel caso dell'Algeria caso molto interessante nel periodo che va dall'ottantotto al novanta diciamo stentato di legittimarsi agli occhi
Soprattutto del Fondo monetario pure Banca mondiale come i campioni delle liberalizzazioni famoso bellissimo documento in cui dirigenti esistenti algerini
Siamo o non siamo il Paese della libertà delle di espressione della libertà
Del delle delle libertà di impresa e della libertà politica e a quel periodo degli ottantotto novanta siamo lire per cui però il punto di come accreditamento a cui però fondamentalmente poi non corrispose
Quella chiarezza quella trasparenza nel fornire i dati alle autorità ai creditori internazionali
E che fondamentalmente permetteva di vari ai soggetti internazionali di interagire con i partner algerini finché finché con le ripercussioni della guerra civile nella prima parte degli anni novanta i creditori fondamentalmente dissero
Non importa sapere cosa state facendo all'interno del Paese anche dal punto di vista macro economico noi vi diamo i soldi
Punto
In verità poi il problema è che fondamentalmente poi la ripresa dell'Algeria avvenne solo in occasione del rialzo dei prezzi del petrolio che iniziò esattamente nel dal due mila uno in poi
Quindi mi fermo qua pretesa sforato e vi ringrazio per l'attenzione dei mando insomma discussione cresca
Grazie mi scuso costruirono subentrino col oblò molto le dichiarazioni preciso circa chiuso il tre più
Quindi passo subito sulla parola al relatore successivo quindi lo professoresse come Bono
Che c'è il difensore politico all'Università degli studi di Torino l'acqua
Presente uno relazioni su imprenditori e politici del Marocco aggiustamento strutturale discutiamo diciamo sinistra Luca lascio la parola prego può confermare il diluite dritto in più grazie
Senz'altro grazie professore e grazie a tutti voi le organizzatrici in primis la fondazione che ci ospita davvero una partita importante per me poter discutere insieme tra di noi con voi di questi temi di questi metà di noi anche perché
Io ho il piacere di poter discutere con i miei confratelli storici ma non sono una storica e di questo mi scuso nel senso che le le necessità storiografiche che potrete rilevare se non legati al fatto che gli obiettivi che mi pongo pure nel tentativo di ricostruì accuratamente la sequenza di cui mi occupo hanno più una finta di riflessione sulle categorie con le quali vorrei proporvi di di lavorare
Allora nel mio intervento parleremo proprio dei fattori indagini a cui Massimiliano poco fa faceva riferimento vorrei discute con voi infatti vale la sequenza che va da Eataly di ostilità formalizzati l'aggiustamento strutturale nell'ottantatré era parte del Marocco
E che si conclude con il governo dell'alternanza nel novantotto vale a dire con l'arrivo al governo dei socialisti dopo che per trentacinque anni per oltre trentacinque anni erano stati estromessi dalle istituzioni di governo tale sequenza è generalmente discussa mettendo l'accento sul crollo del potere d'acquisto e sull'esplosione della disoccupazione che furono gli effetti di breve periodo dei piani di austerità come diceva poco fa Massimiliano
Ed è discussa mettendo l'accento sulla capacità dei movimenti di contestazione più radicali sia della sinistra sia di matrici di clan politico
Dica di farsi portavoce del disagio sociale che fu provocato da queste da questi mi
Davanti a una situazione potenzialmente esplosiva del re a San Secondo avrebbe lasciato che le correnti più radicali della sinistra l'Islam politico sì potremo dire fine autorizzassero a vicenda
Che avrebbe poi praticamente proposto una serie di misure di liberalizzazione nel corso di anni davanti a partire dalla riforma della Costituzione il novantadue che permisero una certa apertura del regime ecco mi domando elette
La pertinenza di parlare i relativamente a questi quindici anni di imprenditori o forse sembrare una scelta poco pertinenti
Per comprendere tali trasformazioni peraltro almeno fino alla fine degli anni Novanta il termine stessi imprenditori e quasi assenti in Marocco soltanto nel dibattito pubblico quanto nella letteratura scientifica
Che prediligono altre categorie altri modalità per parlare degli operatori economici come quelle di famiglie commercianti élite economiche borghesia qualche volta Borghesi ha comprato ora
Borghesia di corte insomma molte di queste spese nei sono a nominare esplicita connotazione peggiorativa
Perché si avalla l'ipotesi che fino a quando gli operatori economici non hanno assunto un ruolo pubblico all'epoca delle privatizzazioni quindi nella seconda metà degli anni novanta non vi siano stati veri e propri imprenditori in Marocco ma soltanto un tessuto economico fatto di attori che si tenevano il più possibile distanti dalla politica e che erano mossi esclusivamente dall'obiettivo dell'arricchimento personali
La tesi che vorrei discutere con voi e che l'aggiustamento strutturale
Sia stato un momento chiave non tanto per porre le basi dell'ingresso in politica degli imprenditori quindici anni dopo cioè nel momento in cui si inizia veramente a parlare di imprenditori ma piuttosto per ridefinire il ruolo che gli imprenditori hanno avuto in politica fin dall'indipendenza o potremmo dire Fini dai movimenti di liberazione nazionale
Non solo occupando posizioni apicali ma anche soprattutto promuovendo attività di vario tipo
Collettivo di influenzare gli orientamenti politici
Partecipando attivamente al governo di alcune questioni in particolare in materia sociali
Penny ricusazione questo ruolo i ruoli il ruolo che entro cui si prepari economici aiuta a mio vedere a comprendere meglio non soltanto l'emergere l'affermarsi dell'Islam radicale da un lato e la City l'arrivo della sinistra al Governo alla fine gli anni novanta dall'altro lato
Ma il Tanca qualificare il mutamento politico la natura del mutamento politico di cui questa soli sono stati protagonisti
Prima di entrare nel vivo da dimostrazione qualche elemento per per ritornare su ciò che Massimiano ci diceva poco fa allora cosa intendiamo di fatto a livello endogeno con aggiustamento strutturale ma intendiamo
Un pacchetto di riforme di liberalizzazione economica la cui adozione assunse un vero e proprio valore condizionare per ottenere credito dall'esito se finanziari internazionali ma come dice la mafia anche semplicemente per accreditarsi ai loro occhi quindi alcune volte la persino slegata dalla dalla firma di un vero e proprio accordo di debito
In Marocco come altrove la riduzione della spesa pubblica e la promozione di un saldo positivo della bilancia dei pagamenti furono tra i principali parametri su cui si tentò di costruire palle condizionalità o di rispondere positivamente a tali condizionalità
Mi soffermerei in questa sede sul saldo della bilancia i pagamenti sul quale evidentemente nel medio periodo si interviene potenziando la produttività industriale e agricola ma nel breve periodo
è tenuto sotto controllo il Marocco si tenne sotto controllo
Attraverso una disciplina ferrea Della Monica potremmo dire cioè in particolare centellinando la disponibilità di valuta per pagare le importazioni e cosa significa l'idea era che durante il tempo necessario strutturalmente necessario per aumentare la produttività e quindi per aumentare le esportazioni il loro valore
Si dovesse trovare il modo di limitare le importazioni ma non lo si poteva fare intervenendo sui dazi doganali perché era contrario al principio stesso della ferita lo si faceva quindi nel breve periodo
Prendendo le importazioni difficili da pagare molto banalmente quindi si interveniva su gli operatori bancari impedendo alle banche di autorizzare l'acquisto di valuta estera esplicitamente limitando i prelievi l'effetto di questa misura sugli operatori economici fu dirompenti in quel momento il controllo sulla valuta in un per una prima fase fu un vero e proprio fattore di blocco di processi produttivi come dicevi tu poco fa
Ma progressivamente si trasformò in un fattore di formalizzazione di processi produttivi che cosa significa per fronteggiare la carenza di valuta si moltiplicano in modo di più o meno formali più o meno legali di acquisire liquidità
Mario possibili modalità di dei bancari Zazie e della circolazione monetaria di aggiramento dei controlli doganali
Che hanno incluso anche evidentemente contrabbando e corruzione divennero sistematiche e assunsero particolare rilevanza per ridefinire il ruolo degli operatori economici in politica
In che modo
Come si interessa questa storia prima di tutto con la sala dell'Islam radicale che di fatto raccontiamo in maniera completamente diversa
Riconducendo la due filoni per quanto riguarda il Marocco un primo di ispirazione sunnita legato all'influenza della Fratellanza Musulmana sull'Islam politico a livello internazionale potremmo dire e si tradusse in Marocco nella strutturazione fin dagli anni Settanta della della Cia Vibes la mia
Movimento antisistema che non escludeva la violenza per contrastare l'influenza del marxismo leninismo e che nel corso degli anni Novanta subì una serie di progressive scissioni durante le quali la parte legalità del movimento accettò in parte le regole del gioco prima con la Fondazione Movimento Muller e poi successivamente con la Fondazione novantotto del partito della Giustizia dello sviluppo l'attuale Pecile
Che vinse le elezioni del due mila undici
Un partito che il cui esito diciamo potremmo definire oggi se mi permettete radicalmente conservatori un secondo filone disperazione non sunnita ma Sufi che fu alla base di una de la strutturazione di un di un drappo Islam politico locali all'inizio degli anni Settanta attorno alla figura dello sceicco Yassin
Di Cavandoli istituzione califfato ma escludendo la violenza per poter raggiungere tale obiettivo quindi un movimento che si rivolgeva di più e che faceva più leva sulla persuasione Yassin divenne famoso per una lettera che scrisse al re del Marocco le settantaquattro cercando di persuaderlo
Dell'esigenza di doversi da di dover abdicare perché è un buon capo dei credenti non avrebbe dovuto comportarsi come lui si stava comportando a vedere a detta di chi ha fin qui un movimento che che che nel tempo si è strutturato con attorno a quello che oggi conosciamo come attualizzando un movimento che fino ad oggi non è mai stato legale mai sempre in qualche modo stato tollerato incerta misure che si potrebbero di definire radicalmente progressista e a differenza del movimento prive anti monarchico
E no per appesa che queste due forme di la radicale ebbero negli anni Ottanta e Novanta sui movimenti di contestazione su tutti questa storia di moti del pane che iniziano a Casablanca nell'ottantuno proseguirono nel Nord
Nell'ottantaquattro per tutto il decennio Novanta si strutturano attorno al movimento dei diplomati disoccupati
è meno nota ma a mio vedere molto importante l'influenza al che tutti questi movimenti Aldeno sul tessuto imprenditoriale nel momento in cui gli imprenditori erano confrontati a questi formalizzazione generalizzata delle loro attività economiche
I momenti dell'Islam politico quel momento furono in grado di proporre un altro modello di liceità dei comportamenti economici che cosa significa significa che ai loro occhi l'imprenditore che evade le tasse che si affida al contrabbando che corrompe niente a criminalizzare non era da criminalizzare stessi Sopot sottoponeva alle regole di ogni buon osservanti paga la zakat
Fare opere caritatevoli occuparsi della sua collettività attraverso Investimenti in piccole infrastrutture la moschea di quartiere ma anche acquedotti elettrificazione e quant'altro
Ma anche educazioni evidentemente tutti quei servizi che guarda caso le politiche di austerità il taglio della spesa pubblica avevano reso meno meno efficienti
Quindi non sta sostenendo che gli imprenditori divennero islamisti non lo furono mai apertamente non è una costituirsi che si schierò apertamente a favore di San politico
Ma trovano Nisan politico una prospettiva per qualificare il positivamente la loro condotta economica nel momento in cui la criminalizzati
Trovarono i movimenti islamisti secondo luogo degli attori capaci non solo di depenalizzare i loro comportamenti nome della giustizia divina ma anche di canalizzare e far fruttare i loro investimenti in ambito sociale
La richiesta di amnistia fiscale chi fino a quel momento sostenuta dei movimenti Islam di islam radicale e indicativa del fatto che pur non considerandoli come potenziali militanti attivi i movimenti guardavano gli imprenditori come potenziali simpatizzanti
Come sindaci a questa serie concrete la stilista estromessa dalle istituzioni di governo trentacinque anni prima e che alla fine degli anni Novanta torna al governo con il socialista Yousfi
Allora nell'epoca della distanza delle istituzioni si erano affermati almeno tre tendenze che permisero la ristrutturazione il movimento socialista della sinistra storica diciamo quella più conosciuta è quella che rimase fedele al partito che sposa l'opzione rivoluzionaria e che subito inizialmente la repressione fin dal sessantatré
La seconda tendenza portò molti simpatizzanti della prima ora del del dei dei socialisti direzioni socialiste include caratteristiche del momento nazionale
Paga molti socialisti la Primera ad allontanarsi dal partito mano mano che la lotta politica si radicalizza va e inventarsi nel mondo degli affari o nell'altra funzione pubblica pur non nascondendo e non rinunciando alle proprie simpatie socialiste
La terza tendenza completamente un'altra generazione politica fu quella delle nuove leve del partito formati negli anni ottiche si formavano gli anni settanta ottanta
Economisti di formazione che prendesse la via diciamo dell'opposizione intellettuale a quella della posizione militante e che vedono nella svolta dell'austerità
Un ottimo livello a partire dal quale mettere in questione le basi economiche del regime le prime iniziative per favorire il riavvicinamento delle autorità la sinistra storica cominciarono proprio all'inizio degli anni novanta e curiosamente si intrecciarono con le prime iniziative dell'autorità
Per rinegoziare una sorta di patto sociale con gli imprenditori dopo dopo questa spinta verso l'informatizzazione per quale ragione da possiamo dire che le privatizzazioni degli anni Novanta avevano sicuramente contribuito a ristabilire un certo rapporto tra autorità di governo
E tessuto imprenditoriale ma questo questo rapporto aveva interessato una ristrettissima cerchia di operazioni gli operatori economici quelli che avevano il capitale
Sufficiente ed erano pochi per partecipare alla alla partita delle privatizzazioni si trattava di trovare il modo di ristabilire un rapporto ordinario quotidiano stabile con gli altri
La sinistra storica che era stata bandita dal Governo in maggio sessanta
Dopo che era stata l'artefice di una il ministero può abito e delle politiche economiche sulle quali torna l'aggiustamento strutturale
Fu al cuore di questo processo di riavvicinamento tra autorità politiche tessuto imprenditoriale per quale ragione va in primo luogo si trovò a facilitare una certa simpatia tra diciamo i militanti intellettuali le nuove leve degli economisti di partito
Con quegli imprenditori di simpatia socialista che erano piuttosto imbarazzati dalla dalla dalla dalla generalizzazione del del dell'informalità e delle pratiche corruttive all'interno del tessuto imprenditoriale
Senza successo
Si cambia completamente strategia Ignazio alla conclusione il mio intervento
A fine dicembre novantacinque venne lanciata una spettacolare campagna punitiva contro gli imprenditori i cui comportamenti informali corruttivi fraudolenti finora presentati come il cancro del Paese la campagna porta a quasi mille trecento arresti in meno di sei mesi e soprattutto per la prima volta estesa agli operatori economici le pratiche coercitive di violazione dei diritti umani che erano diventati abituali nei confronti dei militanti politici nei decenni precedenti
La campagna si interruppe nel marzo novantasei con quello che in Marocco viene definito un gentlemen agreement tra le autorità di governo
La Confederazione imprenditoriali locali la sedicenne la Confindustria locale e si impegna a combattere dal di dentro i comportamenti fraudolenti degli imprenditori
Le tempistiche di questa campagna della campagne di assegnisti poche significa risanamento sono incredibilmente vicine alle tempistiche di riavvicinamento con il Partito Socialista
Che cosa successe sei mesi dopo l'accordo che pose fine alla campagna nel settembre novantasei
Per la prima volta il Partito socialista decise di non boicottare il voto al referendum si impegnò a pochi mesi dopo a
A rispettare il risultato delle urne
Un mese prima delle legislative tutti condannati durante la campagna di risanamento tutti quei mille trecento condannati il CIPE tra la grazia
Benché l'elezione del novembre novantasette in realtà non videro il Partito socialista ottenere la maggioranza che si aspettava di ottenere il re nel marzo novantotto disegno avverrà Magnolfi leader storico e storico storica vittima della ripresa e di regime
Lo nomino Presidente del Consiglio dei ministri
Quale mutamento c'è perché è una polizza dovrebbe interessarsi di queste dinamiche di questo intreccio tra mutamento politico mutamento economico allora l'arrivo della sinistra al governo continui ad avere propria divaricazione nei metodi degli operatori economici tanto di fare impresa quanto e soprattutto di fare politica che cosa significa
Quella famosa categoria di imprenditori che poco perché in apertura di intervento che ho detto
Essere stata scoperta in Marocco solo alla fine degli anni novanta in realtà non fu mai estesa agli operatori economici ma quegli operatori economici che in quello specifico momento accettarono di sottoscrivere il nuovo patto con le autorità politiche
Tutti gli altri quelle che si erano più o meno appoggiati a pratiche informai tutti quelli che non riconobbero la liceità e la pertinenza di interessi di ritornare a patti con l'attività di governo
Furono lasciati fuori anche dal punto di vista narrativo dalla categoria di imprenditori e questo fu importantissimo per comprendere come nel corso degli anni novanta seconda metà degli anni novanta e due mila si strutturano le constituency dell'Islam politico quindi ormai in piena divaricazioni con il tessuto imprenditoriale locale
E essenzialmente dando vita due modi di fare impresa di fare politica uno che poi divenne diciamo la constituency economica
Dell'Islam radicalmente moderato quello che arrivò al potere nel due mila undici che troppo nelle aperture legata alla liberalizzazione internazionali in particolare minuti parte era cominciata la Turchia un canale di normalizzazione del sistema un canale per dismettere le pratiche informali e quant'altro con le quali era riuscito a costruire la sua la sua presenza sul mercato nel decennio per
E troppo nella diciamo nella costituirsi economica della capiturno con un un un importantissimo interlocutori per normalizzare la propria presenza nel sistema questo diede origine a una vera e propria se volete alla costruzione di un di un di un apparato di rappresentanza degli interessi imprenditoriali parallelo a quello della della sedicenne a quello delle del patronato dell'imprenditoria nazionali
Parallelamente tutti gli imprenditori che non si riconoscevano nemmeno nell'apertura politica tutti quelli tutti coloro che non di Sinestro le pratiche di informale di contrabbando di fatto trovarono nel movimento acqua risale al un canale di riconoscimento e anche di normalizzazione del proprio del proprio ruolo nello spazio politico per quale ragione perché con la liberalizzazione economica si liberalizza erano anche i servizi Finizio a essere la fa il settore dell'educazione e quello della Sanità interasse settori
Assolutamente produttivi molto interessanti per gli investimenti imprenditoriali e attraverso il movimento si riuscirà a canalizzare gli investimenti quindi a Blanche circa si potrebbe dire Francesca a riciclare il denaro precedentemente acquisito in maniera fraudolenta in canali ordinari credo di aver esaurito il mio tempo a disposizione di ringrazio per l'attenzione sono a vostra disposizione
Nemmeno lui si doveva professore servono per questo
Questa analisi così interessante decide tenente riesce appunto insieme le questioni di carattere economico di quelle di carattere di carattere politico
A questo punto posso subito la parola al all'ultimo relatore corso spiega insegna Storia contemporanea alla luce di Roma quale presente invece una relazione su Non c'è pace senza sviluppo Bettino Craxi la questione interna e anche lui ricordo
E ammette che i tempi sono ristrettissimi dobbiamo chiudere
Alle quattro e dieci grazie
Grazie ringrazio anch'io tra le organizzatrici della Fondazione Craxi per questo per questo invito dare un taglio specifico a all'argomento Craxi e la questione mediterranea
Non è facile non fosse altro che per la per la lunghezza espositiva che una tale relazione richiederebbe quindi spero di di riuscire a dare organicità spero di riuscire a definire alcuni pronti salienti che a mio giudizio sono
Sono più importanti per inquadrare la la tematica
L'idea del Mare Nostrum appartiene al bagaglio nazionalistico di altri tempi ma anche la paura del contagio con la Regione con gli Stati del Mediterraneo appartiene ad un provincialismo duro a morire
Vogliamo svolgere un ruolo di pace e di cooperazione nel Mediterraneo mantenere sviluppare da aprire quando sono ancora chiusa con limitate
Le migliori relazioni con tutti gli Stati della regione
E questo il proposito espresso nell'agosto del mille novecentottantatré da Bettino Craxi intento di illustrare dinanzi al Parlamento gli orientamenti le linee della politica estera che il suo governo si sarebbe prestato a seguire
Il Mediterraneo sicuramente una questione centrale nell'agenda politica dell'esecutivo la guida socialista e non c'è dubbio
Sul fatto che l'allora presidente del Consiglio nuova dalla consapevolezza che le grandi disuguaglianze nel mondo rappresentino anche in quello scorcio del ventesimo secolo e avrebbero rappresentato in futuro la vera grande questione sociale
Aiutare i paesi più prevede che ridurre le disuguaglianze aumentare progressivamente l'impegno in termini di aiuto e di assistenza per Craxi è un dovere fondamentale e ineludibile che sta di fronte alla responsabilità degli Stati
All'avanguardia nel progresso e nello sviluppo
Ad essi a questi stati spetta parimenti un dovere di intransigenza e solidarietà dinanzi ad ogni legittima richiesta di libertà
Eppure alla metà degli anni Ottanta confida pensieroso Craxi in un'intervista al giornale francese del mondo
Il cielo e il mare del Mediterraneo si avviano a diventare una specie di giungla devo il mio agguato è possibile e dove nessuno sarà più sicuro di nulla
Con il parziale attenuarsi delle tensioni della guerra fredda in Europa un clima di incertezza soffio invece continua a soffiare invece sul bacino del Mediterraneo
Vecchie e nuove diffidenza rallentano i programmi di cooperazione e di scambio
Fatica a farsi strada
La consapevolezza che una reale garanzia di pace non possa prescindere da un più equo e armonioso sviluppo dell'economia mondiali ed ad una riduzione del divario di prosperità che divide i Paesi dell'Europa da quelli dell'Asia e dell'Africa
Dove spesso si lotta ancora contro la povertà contro la tragedia della fame
Per quanto concerne più da vicino il Mediterraneo e l'instabilità deriva da molteplici fattori e gli effetti negativi assumono forme variegate
A volte e un Paese devastato dall'interminabile lotta delle frazioni avvolto e laboriosa sofferenza di un popolo che rivendica la propria indipendenza
Sono le imprese turistiche che insanguinano le città le rappresaglie che seminano la morte delle popolazioni civili brutture e le tensioni tra Stati vicini
Il Mediterraneo deve diventare ed è questo il filo rosso che si snoda lungo tutta la parabola politica craxiana una grande area di pace uno dei grandi punti di passaggio d'incontro tra Paesi industrializzati e Paesi in via di sviluppo
Area mediterranea forte prospera e pacifica alla cui definizione deve naturalmente contribuire da protagonista l'Italia chiamata a svolgere il ruolo che la storia e la geografia segnala e tuttavia riflette lo stesso Craxi invece dei molti appunti oggi conservati negli archivi della Fondazione
L'Italia che ad un tempo europea mediterranea appare troppo spesso come in preda ad una paralisi rispetto al suo ruolo alla sua possibile influenza di pace e di progresso
Per Tata sovente ad assorbire solo gli umori negativi gli umori maligni non è solo un discorso italiano ovviamente la questione investe tutti i Paesi europei dell'Europa occidentale nel suo insieme
Incapace diverse strutture politiche regole comunitarie adeguate chiusa in se stessa divisa da particolarismi ed agonismo e nazionali
L'Europa rischia di accentuare i tratti della sua decadenza e della sua subalterna avanza se non fornisce risposte agli interrogativi che maturano nella prospettiva di una nuova cooperazione tra nord e sud
Una cooperazione sempre più intensa di per per Stati nazioni indipendenti un moltiplicarsi di iniziative di scambio verso una progressiva integrazione di economie un incontro ed una comunione di cultura
Di questo
Riflette Craxi ci sarebbe bisogno nell'interesse tanto degli Stati europei che si affacciano sul Mediterraneo quanto dei paesi rivieraschi della sponda sud eppure chiosa il leader socialista termine accentuate la rigidità protezionistiche che paralizzano le prospettive stesse di sviluppo della Comunità europea
Producono l'effetto negativo di allungare le distanze rispetto alla sponda sud piuttosto che ridurle
Le risorse impegnate dalla Comunità europea sono ben al di sotto delle necessità la cooperazione si realizza esclusivamente tramite relazioni bilaterali direttore e deve comunque compiuto un ulteriore salto di qualità
In un contesto simile il movimento socialista europeo per influire positivamente
Nell'indirizzare i processi di sviluppo verso la creazione di rapporti che abbiano una valenza organica e non frammentato in termini di cooperazione e verso la salvaguardia delle dinamiche della sicurezza nella regione del Mediterraneo
Dislivello i ritardi e le disuguaglianze tra le nazioni
Recita il documento conclusivo del vertice dell'Internazionale socialista che si tiene a Madrid nel maggio del mille novecentosettantasette come pure il persistere di gravi conflitti di classe e di profonde ingiustizie sociali all'interno dei singoli Paesi
Devono spingere le forze di ispirazione socialista a consolidare le forme della lotta democratica
A considerare lo sviluppo di una cooperazione meglio organizzate al meglio pianificata con uno strumento potente
Per vincere le resistenze conservatrici e ridurre il potere delle vecchie classi dirigenti e dei gruppi privilegiati
Il più gravosi problemi politici del Mediterraneo naturalmente rimandano alla spinosa questione del conflitto arabo-israeliano una costante nell'articolazione del pensiero di Bettino Craxi
Non c'è ovviamente in questa sede il tempo per un discorso che vada in profondità e dovrebbe pertanto limitarmi a ribadire la consapevolezza espressa in tutte le occasioni in tutte le sedi dal segretario del PSI
Sugli indiscutibile diritto di Israele
A vivere in pace entro frontiere sicure e garantite essendo indiscutibile diritto del popolo palestinese a costituire una poca entità statale
Occorre che prevalgano le tendenze realistiche e che ogni posizione estremiste fanatica non ottenga consensi approvazioni che diventano complicità non tollerabili afferma Craxi occorre che siano eliminate le influenze esterne negative che tendono a manipolare le sorti del conflitto affini estranei agli interessi dei popoli della regione il quadro della sicurezza e del futuro della cooperazione nel Mediterraneo risente certo dell'influenza di altri conflitti ad esempio quello a Cipro che vede coinvolti i due Paesi che hanno rapporti diretti e particolari con l'Europa sia nell'ambito della CEE
Sia in quello della NATO altri motivi di preoccupazione agli occhi di Craxi derivano dalle tensioni nei rapporti tra Egitto e Libia e dal deterioramento progressivo delle relazioni tra la libertà e la Tunisia tutte le tensioni e contrasti che emergono dai fondali del Mediterraneo inquieto e tormentato non offrono il terreno migliore allo sviluppo e al rafforzamento della cooperazione a tutto danno naturalmente
Dei sistemi economici che necessitano per alimentarsi e crescere dunque le condizioni politiche generali favorevoli che sono fatta anzitutto di certezze di sicurezza di continuità di stabilità
Di qui da questa consapevolezza si rafforza il convincimento craxiana che non possono esserci potenze egemoni nella regione mediterranea e neppure stati guida siano essi europei o arabi
Che il metodo della non ingerenza negli affari interni e del negoziato per appianare i conflitti deve essere scelto coprendo tutto esclusivo da porre alla base della convivenza di una cooperazione fruttuosa produttiva che il linguaggio del verbo non può sostituirsi a quello civile pacifico di Stati che dichiarano di aspirare a un destino comune di progresso di pace
E tuttavia per una sottostimando naturalmente il peso di tutti questi conflitti endogeni
Si leva anche la denuncia sui pericoli legati alla presenza politica e militare delle due maggiori superpotenze mondiali nell'area mediterranea
Non si tratta soltanto della presenza delle forze militari americana e sovietica il cui numero di unità navali denuncia l'Internazionale socialista supera
Di un buon terzo l'insieme delle flotte militari tutti i paesi rivieraschi messi insieme non si tratta solo di questo ma anche e principalmente della presenza politica delle due superpotenze
Elemento fondamentale dell'influenza politica degli Stati Uniti e dell'Unione Sovietica scrive Craxi nient'altro che la loro costante concorrenza esplicata purtroppo
Con una permanente gara nell'offerta di forniture militari ai Paesi più o meno direttamente interessati nei conflitti esistenti
Talché si può facilmente constatare come e quanto i Paesi del Mediterraneo siano pieni di armi sempre più moderne e sempre più sofisticate fornite dal Washington e da Mosca
E allora torna l'insistenza sulla funzione politica chi presso eccitare il movimento socialista in uno scenario così complesso
Sia eliminando i fattori di tensione fra Paesi mediterranei che vivono in uno stato di conflitto latente sia installando una cooperazione politica ed economica tra essi in particolare quelli del Nordafrica e l'Europa
E anche qui
L'accento del Craxi esponente di spicco dell'Internazionale socialista Perugia sulla definizione di una strategia che abbia come scopo il riequilibrio delle disparità e dei ritardi storici esistenti tra Europa sponda sud del Mediterraneo
Si tratta di impostare rapporti nuovi abbattendo frontiere sociali e nazionali
Lottando contro i tentativi dovevo colonialisti delle società multinazionali che condizionano lo sviluppo
E di favorire l'emancipazione delle classi lavoratrici nella loro lotta contro il conservatorismo che difende i privilegi dei gruppi dominanti nazionali e internazionali
Un compito beninteso che non perché assumersi il socialismo europeo chiamato ad operare una saldatura che si ritiene venga tenuta in modo solo parziale dalla CEE attraverso i governi dei Paesi più direttamente interessati che la compongono
La cooperazione però
Deve essere sempre meno assistenza e sempre più progetto di sviluppo delle produzioni e dei consumi
Con il trascorrere del tempo infatti matura il convincimento che non si tratta solo di combattere le tendenze del protezionismo ma che occorra allargare i mercati poter comprare e vendere in nuove aree economiche certo non va sottovalutato il peso delle difficoltà strutturali della riva sud del Mediterraneo che in qualche modo incidono negativamente sulle prospettive di Avvenire
Si pensi ad esempio ai tassi della crescita demografica che rendono impossibile annota lo stesso Craxi l'assorbimento di manodopera supplementare ai ritmi di un due tre per cento all'anno nelle attuali strutture economiche
Ma guardando al mercato unico europeo del mille novecentonovantadue che avrebbe impegnato i Paesi della Comunità europea in un ulteriore sforzo di adattamento e di armonizzazione dei loro sistemi produttivi si poneva perché Lazzi la questione di individuare sempre meglio i campi di applicazione della cooperazione per la comunità europea mediterranea i Paesi dell'Europa mediterranea e Paesi del Maghreb
Di qui l'insistenza oltre che a sviluppare la cooperazione in ambito industriale scientifico-tecnologico commerciale della formazione per consentire agli
Prese delle due sponde di comparare io associare le loro conoscenze i loro capita e l'accesso nei mercati di qui dicevamo nel sottolineare al contempo la necessità di uno stimolo e di un sostegno a creare nell'area del Maghreb processi integrativi multilaterali miranti al raggiungimento graduale di obiettivi analoghi a quelli ottenuti con la realizzazione dello spazio economico unico che si andava creando nell'Europa occidentale comunitaria
Del resto si ragionava a quel tempo
Come gli Stati Uniti e il Giappone vale a dire due maggiori Paesi industrializzati al mondo hanno sviluppato solidi legami economici con i paesi in via di sviluppo del bacino del Po Val del Pacifico
Così l'Europa avrebbe dovuto avvertire sempre più e sempre meglio
L'esigenza di creare solidi vincoli di sviluppo economico con i paesi mediterranei
Un avvenire comune dunque una strada da percorrere insieme accelerando il passo laddove il Comune di poi avrebbe ribadito in più di un'occasione Bettino Craxi che una storia ha profondamente influenzato mescolato
Deciso nella loro diversità nella loro ricchezza nel loro splendore di antiche civiltà sono in larga parte sarà di cinque milioni
Prospettive di dialogo cooperazione intreccio delle relazioni
Turbando consolidandosi all'alba del nuovo millennio quando cambiano i rapporti tra Est ed Ovest quando destinato a modificarsi radicalmente il modello di sicurezza internazionale che era fondato sul continuo rafforzamento dei dispositivi militari
Dei due maggiori sistemi di alleanza
Il processo di disarmo
Precede in modo rapido e con esso argomenta Craxi deve allargarsi ora l'aria della fiducia
Occorre dunque fare in modo che al graduale smantellamento degli arsenali militari in Europa si accompagni una più ampia ed efficace lotta al sottosviluppo alla povertà e alla malnutrizione
La pace è infatti non può che avere un carattere di globalità sia universalità sarà vera e duratura la pace solo quando peggiora sulla giustizia il progresso dell'uomo sulla sua liberazione dal bisogno e dalla paura
E dunque dichiara il leader del PSI al Cairo nel maggio due mila novecentonovanta quando nel frattempo divenuto rappresentante speciale del segretario generale dell'ONU Pérez de Cuéllar per il problema del debito nei paesi in via di sviluppo l'abbattimento del muro di Berlino il superamento delle divisioni in Europa le nuove relazioni tra i popoli gli stati resteranno un'opera incompiuta e precaria se non saranno prima circoscritti e poi spenti i focolai di conflitto e di crisi che ancora costellano il Mediterraneo e il Medio Oriente
Ogni iniziativa di pace risulterà naturalmente più forte e più credibile se sarà accompagnata da risposte convincenti rispetto ai problemi urgenti di sviluppo economico della regione
E anche nel mutato contesto internazionale si torna a sottolineare la necessità di ridurre il forte squilibrio esistente tra le due rive del Mediterraneo
Da cui possono derivare pericolosi processi di ulteriore destabilizzazione
Appare allora necessario porre mano ad una strategia che possa favorire nel Sud processi produttivi in grado di alimentare sufficienti i flussi di scambi commerciali verso il nord e verso l'Europa comunitaria in particolare
Per poter integrare su basi eque e sane i due sistemi economici si ritiene che occorra promuovere forme di compartecipazione imprenditoriale e mobilitare sufficienti risorse finanziarie e tecnologiche
L'obiettivo e quello di realizzare una nuova divisione del lavoro in cui il sud del Mediterraneo trovi la sua collocazione e il suo giusto posto nelle grandi trasformazioni in atto non rimanga ai margini della creazione di ricchezza
Certo Craxi non trascura di porre nuovamente in evidenza le problematiche strutturali che rendono difficoltoso l'approdo ma su ogni altra considerazione prevale la forza degli argomenti politici ed economici
L'Europa a interesse che il processo democratico avviato in vari Paesi della riva sud abbia pieno successo e basti considerare che nel mille novecentonovanta
I paesi terzi del Mediterraneo destinando il cinquanta per cento delle loro esportazioni alla comunità per capire l'importanza che riveste per loro il processo di completamento del mercato unico
D'altra parte la riuscita dell'opinionismo scelto da alcuni Paesi del Mediterraneo è strettamente legata ad una positiva realizzazione delle riforme economiche che potranno assicurare a un tempo equilibrato sviluppo progresso sociale
E stabilità politica mi avvio alla conclusione in un quadro in cui tutto si tiene nell'ambito di azioni che si propongono di promuovere più intensi legami di cooperazione economica mediterranea per una più equa e armonica crescita produttiva nella regione
Assume certamente il periodo
La dimensione ecologica l'emergenza idrica l'inquinamento il processo di desertificazione costituiscono siamo nel mille novecentonovantuno altrettanto minacce cui è necessario far fronte in maniera incisiva e organica
è cambiato lo scenario ammonisce Bettino Craxi nel marzo del mille novecentonovantuno aprendo i lavori dell'Assemblea nazionale del PSI
E un invito il suo all'Europa alle grandi nazioni europee alla Comunità europea nel suo insieme l'individuo ad assumersi una responsabilità che al contempo un dovere politico quello di dare un impulso più forte e più dinamico alla cooperazione regionale nord-sud
Tutto questo non significa ed è la chiosa conclusiva
Persino in contraddizione con le attese quelle speranze con le promesse fatte all'Est europeo specialmente ai Paesi che navigano in una vera e propria tormenta di crisi strutturali
Economiche e tecnologiche financo di mentali occorre un equilibrio una giusta misura una distribuzione di forze e di risorse
L'Europa a responsabilità fondamentali
Responsabilità fondamentali
Non solo verso l'altra Europa quella che si è liberata dal comunismo e che preme alle sue porte ma responsabilità fondamentali verso il sud del mondo in primo luogo verso le regioni confinanti e contigue ringrazio
E nel primo ringrazio anche il poi sospiri
Devo dire avrei desiderato commentare in qualche modo queste quattro
Importanti relazioni non tutti
Hanno naturalmente avere poi la possibilità di aprire una una discussione ma mi è stato fatto presente abbiamo qualche minuto va bene ok allora no ma in commenti sono molto molto breve e molto molto sintetici voglio dire sono un po'il risultato della della mia scarsa conoscenza di alcuni di questi temi
Quello che però mi mi mi ha colpito è prima di tutto veramente importante della grande diversità in fondo fra le realtà di questi di questi tre Paesi presi considerazione quindi parlato la Tunisia dall'altro
Il Marocco e quindi e quindi l'Algeria e quindi anche la difficoltà di prendere il poi
In esame insieme proprio per le loro caratteristiche così diverso il secondo elemento che Mina che mi ha colpito è questo fortissimo legame tra
Economia politiche in parte almeno per quanto riguarda per quanto riguarda il Marocco
La religione c'era un aspetto mi sembra di di particolare di particolare rilievo di particolare di particolare importanza
Ulteriore elemento devo dire la questione dello sviluppo che è una questione che per questi Paesi come peraltro devo dire
Nel terzo mondo il termine non è esatto se va benissimo poi ormai passato di moda e anche poco politicamente corretto no quindi il la realtà che perché si paesi lo sviluppo da presenta sempre una sfida importante
Alcuni in qualche modo sono usciti affrontarla i probabilmente a riuscire imparate vincitori ma quali sono quelli che in fondo ce l'hanno fatta sono in fondo quelli che avevano
Delle posizioni
Particolari no quindi quelli che in fondo potevano contare su delle importanti risorse in materie prima culturalmente soprattutto i Paesi produttori paesi produttori di petrolio ma anche al loro interno poi non tutti a seconda poi delle singole realtà e un'ultima questione che questa si Minnie in qualche modo mi mi riguarda un po'più un po'più direttamente che così vorrei
Porre all'attenzione dei relatori anche se in qualche modo è stata già sottolineata credo nella sessione precedente
Nel contesto internazionale più generale
Perché in fondo un po'tutti hanno fatto riferimento al necessità esigenza opportunità definiamolo come vogliamo
Di rapporti tra le due sponde del Mediterraneo no quindi sponda sud sponda nord quando parlava di sponda nord pensiamo ovviamente alla Comunità europea poi successivamente all'Unione all'opinione europea dove novantadue novantatré
Ma mi chiedo se poi al di là forse degli italiani gli spagnoli un po'dei francesi
Soprattutto in questo periodo gli anni ottanta novanta era ci fosse poi veramente questa grande attenzione nei confronti di queste realtà
E la risposta poi anche abbastanza ovvia e naturale perché c'erano cose che apparivano più importante quesiti voglio dire la fine della guerra fredda
La fuoriuscita di una serie di Paesi dell'Europa centrorientale dal comunismo e non dimentichiamocelo la questione che questi Paesi hanno apposto subito che quella dell'ingresso all'interno dell'unione nell'Unione Europea
Non devo dire che ha finito in fondo con il prevalere una visione euro cento chiamare un'eccentrica non nel senso devo dire
Di una visione egocentrica nei paesi dei confronti dei paesi della sponda sud del Mediterraneo Parolo celtica proprio perché
La sensazione abbiamo delle questioni molto importanti sta cambiando l'equilibrio l'equilibrio europeo che per molti poi rappresentava la fin dei conti l'equilibrio mondiale e non dimentichiamocelo ed è in fondo
Avevano impostato ricordato dal mio collega no
La guerra fredda in fondo l'ultima guerra per l'Europa Mauro appare la grande posta in gioco della guerra fredda sappiamo che non era così ma voglio dire un altro storico ce l'ha ricordato parlando appunto della gobba coloro e quindi di una realtà ben più ampia e globale della
Della guerra fredda ma negli anni ottanta novanta o la sensazione che in tutto questo però dire le leadership europea o gran parte riusciremo lo apre
L'abbiamo messo abbiamo messo da parte tra l'altro in un momento di
Ottimismo generalizzato circo nuovo ordine internazionale doveva fin dei conti tutto sarebbe andato per il meglio e poi ci siamo resi conto con l'undici settembre che forse non era vero che tutto andava e tutto andava per il meglio in qualche elemento di di allarme probabilmente devo dire la situazione nei paesi della sponda sud del Mediterraneo avrebbe dovuto ricordarlo le leadership dalle vive più paurosa avete anche quella anche quella statunitense
La relazione nostro collega francese ci ricordava le questioni dell'Algeria appunto se ricordo bene parlava di circa duecentoventi duecento mila vittime di una guerra civile che si è protratta per alcuni per alcuni anni
Ma devo dire concludendo avendo visto un po'alcune annotazioni al Comune
Alcune carte relative alla posizione di Craxi al di là di quello che è stato detto appunto il retro mentre l'altro e sospiri
Se c'era una cosa che Craxi ripeteva dall'ottantacinque ottantasei ottantasette ai suoi partner europei utile soprattutto quelle mediterranee Ennio presenta una serie di colloqui con Mitterrand in questo periodo
Carsica era preoccupatissimo
Del suo giudizio dell'espandersi del radicalismo religioso nell'aria nell'area del Mediterraneo vorrei appunto sollecitava riparlerà la paella fare qualche cosa ma appunto come ho detto
Il crollo del muro di Berlino la riunificazione tedesca alla fine del comunismo apparivano come degli elementi ben più importante ben più rilevanti perché qua abbiamo nel quadro internazionale devo dire no i problemi della sponda sud del Mediterraneo ho la sensazione che siamo stati in qualche modo accantonati
Mi dispiace aver tolto confusa per qualche minuto la parola so che purtroppo dobbiamo
Dobbiamo chiudere ma insomma spero che ci sia la possibilità poi di una traduzione
Appunto delle relazioni di oggi in atti di un convegno e la possibilità poi di discutere di tutto questo magari magari più tardi quindi grazie ancora soprattutto ai quattro relatori
Che sono rimasti nei tempi ci hanno offerto delle relazioni di grande grande dicano chiaramente resse grazie ancora
Ha detto
Il
Diamo il momento di cambiare le postazioni di recuperare credono dell'acqua per i relatori e le le attrici che ci accompagneranno in quest'ultima tappa di di questa maratona
Piacevolissima ma maratona quindi insomma
Direi che possiamo aspettare
Che gli ultimi e ospiti si sistemino
Benissimo
Allora innanzitutto buonasera tutte a tutti
Grazie per questa vostra presenza
Assidua impegnata interessata credo che Solaro sia facile siamo qui dalle dieci meno un quarto di questa mattina in maniera molto costante e vedo un pubblico che è restato attento fino quasi alla fine di di questa conferenza dunque grazie
Vi chiediamo attenzione per questo per questa ultima sezione e poi ancora
Un piccolo sforzo per raggiungere la fine di questo convegno con la tavola rotonda che seguirà questo questo ultimo panel diciamo più di natura scientifica per poi invece lasciare spazio anche al dibattito la discussione che credo in maniera proficua potrà riprendere anche alcune delle tematiche trattate all'interno dei vari panel
E delle relazioni discusse da questa mattina prima di cominciare ovviamente né sentiti ringraziamenti alle due colleghe che ci hanno
Ospitato qui a a Roma la professoressa Lele lussi e la professoressa Caterina Roggero credo che davvero abbiate fatto un lavoro straordinario e quindi vi ringrazio di tutto cuore la questo impegno che è stato notevole dal punto di vista scientifico dal punto di vista organizzativo così com'è un sentito
Ringraziamento va alla Fondazione Craxi che in questi due giorni cha accolti molto affettuosamente devo dire all'interno
Di questo contesto romano
E che ci appunto ospitati in questa in questa sede per discutere di terra di tematiche che ci sono molto care dico ci sono perché qui tra i relatori e le relatrici c'era un gruppo nutrito di Giovani e diversamente giovani diciamo così che afferiscono alla Società italiana di studi per in Medioriente che comprende ovviamente anche una nutrita rappresentanza di studiose e studiosi che si occupano di Maghreb oltre che clima Shrek e di altre ovviamente regioni geografiche di questo ampio contenitore no che va sotto il nome di miti liste North Africa e che vuol dir tutto vuol dire un po'niente ma oggi abbiamo visto come effettivamente alcune specificità regionali possono essere ritrovate possono essere costruite delle traiettorie trasversali che pur nella diversità dei contesti nazionali come sottolineava prima il collega verso oriente in qualche modo vanno certamente considerate Marche a mio avviso ci dicono una cosa importante che queste aree geografiche di cui noi ci occupiamo che studiano che frequentiamo che andiamo anche direi da vari punti di vista si inseriscono pienamente all'interno di traiettorie globali di dinamiche internazionali e credo che questo sia venuto fuori questa mattina
Dai dai vari interventi che sono stati proposti
C'è una necessità sempre più forte io credo di del eccezionali Zare queste aree geografiche di guardarle come elementi costanti della storia globale e delle dinamiche globali politiche perché credo che queste regioni siano parte integrante del tessuto mondiale e quindi in qualche modo ridare anche all'analisi di queste aree stesso marginalizzate nei dibattiti politici e anche sovente dell'Accademia non in questo contesto ovviamente
Imposto che meritano nei dibattiti anche appunto negli studi accademici ciò detto quest'ultima sessione sì sofferma
Seguendo l'ordine cronologico che le organizzatrici la professoressa e lussi era professore Al Jarreau suggello hanno ci hanno suggerito si sofferma appunto sull'ultimo tassello se vogliamo di questa cavalcata temporale che diciamo dagli anni quaranta del secolo scorso ci porta alla più stringente attualità in effetti quest'ultimo panel di discussione si intitola a dieci anni dalle primavere arabe un bilancio ovviamente non ci soffermeremo sui bilanci
Io sono la politologa di formazione ma non amo la politologi a che cerca di configurare scenari né di fare bilanci geopolitici
Mi piace pensare che certamente c'è una dimensione analitica che deve essere privilegiata e che guarda ovviamente a fenomeni in divenire come quello che affronta questo questo ultimo panel credo che fare un bilancio sia non soltanto difficile ma anche inopportuno credo che quello in corso nella sponda sud del Mediterraneo sia un processo in corso in divenire così come le storie i sollevamenti del due mila e diciannove che in qualche modo proseguono quelli del due mila undici ci stanno dimostrando questo è un processo in divenire i cui risultati ovviamente potranno essere analizzati dagli storici
E non dai politologi nei prossimi forse trenta quarant'anni quindi noi qui tenteremo di fare delle considerazioni che ci aiutano a meglio inquadrare comprendere quanto è accaduto
Nell'ultimo decennio senza fare proiezioni geopolitica ma fornendo degli elementi utili per la comprensione di questo contesto dunque senza attirare via altro tempo alle relatrici e al relatore
Di presento alla mia destra la dottoressa Ester sigillo che ricercatrice posto a presso l'Università di Bologna
Ha ottenuto un dottorato di ricerca in scienza politica presso la Scuola Normale Superiore di Pisa sotto la supervisione
La collega Donatella Della Porta dove si è concentrata in particolare sulla politicizzazione degli attori della società civile nella Tunisia posta autoritaria
La dottoressa sigillo a diversi interessi di ricerca bene cito soltanto alcuni certamente è un interesse sui processi porte sui processi di democratizzazione sui movimenti sociali e sull'attivismo islamista
Nell'area del Maghreb e stata
Visiting
Fellow presso diverse strutture nazionali internazionali in particolare mi piace ricordare perché anche la dottoressa sigillo ha frequentato questo luogo in Tunisia presso gli venisse la si chiuderà cherchez sull'immagine contemporanea di Tunisi che devo dire una casa che c'ha sempre accolto con grande con grande affetto
La dottoressa sigillo
Anche lavorato presso l'Istituto universitario europeo di Fiesole sotto una Seat un supervisore importante che il collega Olivia roba che probabilmente molti di voi conoscono sa per uscire il la prima non lo graffia in Scialla della dottoressa sigillato dal titolare stinchi zip society in censisce International donna Sasso si è sceso in politica si in Tunisia per Amsterdam University Press estero ci parlerà oggi di Tunisia con una relazione dal titolo Tunisia un Paese ancora in transizione punto di domanda grazie sarà a te la parola sarò tassativa nei quindici minuti l'ordinanza grazie
Grazie Miller esista per per questa presentazione grazie norme alle organizzatrici e alla Fondazione GRA Calzi Traversi ospitato qui oggi permettersi questa importante confronto a confronto oggi
Dunque Tunisia un Paese ancora in transizione punto interrogativo come come dice Rosita veramente arduo a lanciarsi bilanci
Quello che mi piacerebbe fare oggi via portarvi in un viaggio come che inizia il diciassette dicembre due mila dieci a Sidi Bouzid nel cuore della Tunisia rurale
Quando Mohamed Bouazizi giovane venditore ambulante di ventisei anni si dà fuoco davanti alla Prefettura in segno alla di protesta contro miseria contro corruzione e contro le vessazioni della polizia
Importante secondo me ripartire con un analisi a ritroso per comprendere meglio agli ultimi avvenimenti politici di cui parlerò in seguito quindi il gesto di Mohamed Bouazizi un gesto così radicale darà inizio come sappiamo la cosiddetta suddetta dai media soprattutto la dalla comunità internazionale rivoluzione dei gelsomini
Meglio detta dalla popolazione locale rivoluzione della dignità che sconterà socialmente e politicamente tutto il Nordafrica e parte del Medioriente o e del Medioriente attraverso un processo di ribellioni contro reggini pluridecennale di gli slogan che hanno accompagnato la rivoluzione tunisina affini dal crollo del regime di Ben Alì il quattordici gennaio due mila undici sono stati essenzialmente due il primo il popolo vuole la caduta del regime e il secondo sciocco Lauria Caravà quindi lavoro libertà dignità
Quindi sottintendendo un intreccio non scontato tra critica al regime o con autocratico e sperequazione Sasso economica nel Paese
Infatti al di là delle immagini diffuse dai media di una rivoluzione dei gelsomini appunto così vicina ai valori della democrazia
E liberale lo sconvolgimento rivoluzionario del gennaio due mila undici aveva prepotentemente gettato sulla scena pubblica i gruppi sociali esclusi dal cosiddetto patto di sicurezza economica del precedente regime quindi mentre una parte dell'élite sociale politica interpretava il cambiamento di regime nel senso di un cambiamento prettamente istituzionale
Per le classi popolari invece il processo di transizione democratica e le rivendicazioni di libertà si traducevano essenzialmente in pane e lavoro
Con la caduta di Ben Alì il Paese quindi avvia prima di tutto una fase di transizione istituzionale attraverso l'istanza dell'assurdo culminata con il raggiungimento dei cosiddetti standard minimi di pratiche democratiche
Cioè elezioni si sono svolte regolarmente sotto le osservazioni di un'istanza indipendente dopo le elezioni dell'Assemblea Costituente nel due mila undici che hanno visto la vittoria del partito islamista no dato il trentasette per cento dei voti
La Tunisia ha svolto altre due elezioni legislative due tornate elettorali presidenziali rispettivamente nel due mila quattordici sino al due mila diciannove
Un'elezione municipale nel due mila diciotto quindi portando molti studiosi a definire il paese come l'eccezione nel nel Nordafrica il Medioriente il caso esemplare di democratizzazione e di uscita nel mondo arabo diciamo
Inoltre nel due mila quattordici viene approvata una nuova costituzione
All'unanimità dopo un po'il sesto in cui aspri conflitti e fratture radicale avevano portato ad un metodo consensuale in uno spirito di unità nazionale che è stato unico nella regione soprattutto per il compromesso con le forze islamiste
Inoltre la politica tunisina negli anni della transizione si è concentrata su una retorica principale molto cara anche al vecchio regime care all'Europa c'è da dire e cioè rafforzamento dell'immagine di un Paese stabile impegnato soprattutto nella lotta al terrorismo
La svolta in chiave securitaria dopo gli assassini politici del due mila tredici e gli attacchi il due mila quindici che tutti ne ricordiamo gli attacchi e musa del Bardo e l'attacchi nella località balneare del governatorato distrusse
Hanno tuttavia distolto l'attenzione sull'incapacità dei governi che si sono succeduti dopo il due mila undici e gestire le cause profonde della fragilità del Paese
L'aggravarsi della crisi economica per esempio i mancati progressi nella protezione dei diritti delle fasce più povere della popolazione hanno condotto i partiti al potere ad essere accusati soprattutto di inaffidabilità mentre il conflitto politico-istituzionale veniva catalizzato soprattutto sulla questione identitaria islamisti vs modernisti
Quindi nonostante il pluralismo sulla carta la maggior parte dei partiti risultava indistinguibile su questioni cruciali che erano questioni come l'occupazione o le disuguaglianze regionali
I partiti dominanti che si erano presentati soprattutto all'indomani della rivoluzione ma poi dopo le elezioni del due mila quattordici erano mica Tunes disperazioni hanno pur di vista e il partito è nata Park
La mista poi alto dichiarato si posto islamista nella nel due mila sedici non abbiamo il tempo di andare più nel dettaglio su questo ma se ci saranno domande poi dopo nel dibattito potremo approfondire
Quello che che mi preme sottolineare che già ha questo stadio si parla di una sarta debolezza del sistema politico tunisino caratterizzato da un'instabilità cronica con crisi parlamentari continue rimescolamento di maggioranze ENEL in in generale una poca incidenza dei governi che si sono succeduti per fermare la dilagante crisi economica e sociale
In questo contesto gli elettori tunisini sono sono sentiti sempre più estranei ai principali partiti politici e alla politica in generale
Nel corso degli anni abbiamo visto proprio una vera e propria disaffezione dalla politica che ha portato a a un crescente distacco dal processo elettorali
Negli ultimi anni la partire qua dal due mila sedici soprattutto mi sono state nove riguarda varie volte che sono esplose nelle aree cosiddette marginalizzate del Paese le stesse aree e della rivoluzione del due mila undici le richieste hanno rimandato a più riprese alle questioni socio economiche alla revisione del paradigma del modello di sviluppo diseguale mai rimessa in discussione negli anni di sperimentazione democratica
Una sorta potremmo dire di questione meridionale che riguarda le regioni interne del Paese soprattutto il partito che più di tutti ha generato una profonda delusione a quello nei confronti del quale erano state riposte le speranze di di molti tunisini esclusi depennati stride con amici politici del vecchio regime il partito del no da la cui base elettorale calata in maniera vertiginosa nelle ultime tre tornate elettorali nazionali quindi in questo contrasto emerge la narrazione della cosiddetta rivoluzione tradita esplicito quindi una transizione che non ha saputo rispondere alle aspettative del cambiamento
E in questo senso la confisca della rivoluzione è passata attraverso un acuirsi delle politiche di recupero del vecchio sistema anche ufficiali come per esempio il progetto di legge sull'amnistia di crimini economici attuati prima della rivoluzione era cosiddette legge di riconciliazione
Ed è passata anche attraverso la politica del consenso tra Litta di partiti che si dichiaravano radicalmente opposti in campagna elettorale e poi si accordavano dopo le elezioni
In tu questo contesto si sono tenute le elezioni legislative e presidenziali del due mila diciannove che hanno rispettivamente sancito il fallimento dei partiti dominanti
E legittimato anche la nascita di correnti politiche populiste sovrani insiste
Al Sayed giurista e figura pubblica conosciuta dalla dal due mila dodici eletto nel due mila diciannove senza l'appoggio di un partito e di un programma
Sull'onda di una retorica di restituire il potere al popolo e dire inserire il Paese nel solco della rivoluzione del due mila undici
E qua richiamo diciamo alla data comunque lire che diciamo ha fatto riaccendere ultimamente riflettori sulla Tunisia il venticinque luglio due mila ventuno
Undici anni dopo la caduta di Ben Ali io in una fase definita di stallo istituzionale
Il potere a Tunisi ha nuovamente nelle mani di un'unica persona il presidente Fireside che con l'appoggio popolare compie un colpo di forza invocando l'articolo ottanta della Costituzione per le situazioni di emergenza quindi dichiara il Paese in stato di emergenza
Avvia una sorta di prelazione potremmo definire Mani pulite nel Paese
E i partiti e magistrati civili sono messi sotto accusa e in particolare il partito islamista Ennahda
Viene congelato il Parlamento che proviene sorto pochi mesi dopo viene sciolta la Commissione elettorale indipendente nel salto il Consiglio superiore della magistratura e viene sostituito con un consiglio di magistratura provvisorio
Vengono rimosse dall'incarico cinquantasette giudice con l'accusa di corruzione collusione con i partiti è insabbiamento di presunti casi di terrorismo
In questo quadro presidente annuncia un processo di riforma costituzionale che lui definisce rivoluzionario e quindi in questo senso lontano dagli partito che Azzi e e lontano dalla magistratura considerata corrotta quindi stabilisce una sorta di road mappa caratterizzata in primis dal referendum costituzionale poi da nuove elezioni che si dovranno svolgere a diciassette dicembre due mila ventidue tra pochi mesi
Su questa road map grava una popolazione profondamente frustrato e delusa da più di dieci anni di instabilità politica
Sarzo
Di creazione della costituzione doveva venire secondo il presidente attraverso un dialogo nazionale avviato dal capo dello Stato nel mese di giugno quindi attraverso una consultazione popolare diretta via internet e qui rimanda anche ad esperienze italiane
E in questo senso quindi il presidente mette in atto un cambiamento dell'assetto costituzionale c'era il Presidente è in diretto contatto col popolo in una forma di democrazia diretta che ignora che rifiuta anche la la mediazione proposta da corpi intermedi dalla società civile
Sindacati al popolo e quindi che davvero che deve decidere direttamente e Luís se ne fa se ne fa garante
Quindi a differenza della carta del due mila quattordici secondo molti analisti la fase di consultazione si è rivelata un processo affrettato tecnocratico e poco partecipativo è nei fatti
La bozza di costituzione è stata redatta in poche settimane da una commissione di esperti nominati personalmente da Sayed estromettendo numerosi partiti politici
Diverso e forze politiche della società civile avevano esortato a boicottare il voto definendo la versione finale del testo a misura del Presidente
Quindi in mancanza dall'alto di un quorum minimo prestabilito il referendum popolare ha avuto luogo quest'estate ha sancito l'approvazione di un nuovo testo costituzionale con ben il novantaquattro per cento virgola sei
Dei voti favorevoli nonostante il tasso di partecipazione fissa attestato al trenta per cento un dato ai minimi storici nel Paese quindi dal diciotto agosto e la Tunisia a una nuova Costituzione che sostituisce quella in vigore
Dal due mila quattordici
Aprendo nelle parole dello stesso alzare ed una fase politica istituzionale inedita per il Paese
Quindi se da un lato può essere prematuro parlare di un ritorno imminente la dittatura presidenziale
La l'altro evidente come la Costituzione recentemente varata da Salieri modifichi lazzaretto politico istituzionale del Paese in modo piuttosto consistente
La nuova carta in effetti abbandonare il sistema semipresidenziale stabilito dalla Costituzione del due mila quattordici e trasforma la Tunisia non apporti pubblica presidenziale di per sé questa non sarebbe un problema se non fosse che però vengono meno i meccanismi di check and balance diverso evenienza azioni internazionali hanno sottolineato il nuovo ordinamento farebbe registrare un passo indietro nel Paese quanto latita la tutela dei diritti umani e delle libertà fondamentali
Tende morire l'indipendenza del potere giudiziario legislativo
Il testo costituzionale come hanno hanno notato Amnesty International e Human Rights Watch attribuisce al Presidente della Repubblica il diritto di dichiarare lo stato d'emergenza senza limiti né controlli
Introdusse i processi in Corte marziale anche per casi di per chiudere il diritto di sciopero giudici ai membri dell'esercito e delle forze dell'ordine e subordinata in questo è molto interessante l'esercizio dei diritti umani rispetto di principi dell'Islam
Inoltre sebbene fosse note maggiori pilastri del programma politico di Sayed fin dall'associazione il decentramento territoriale non trova in realtà un grande spazio nella presente costituzione
è un discorso simile vale per i cosiddetti né meccanismi di democrazia dal basso auspicata a più riprese dal presidente tunisino ma non particolarmente avvalorata nel nuovo testo costituzionale e mi avvio alla conclusione
Il processo costituente ha voluto Natalie Dessay sviluppato come isolamento Sasso socio economico e finanziario già estremamente vulnerabile quindi niente di nuovo di particolarmente strano sotto il sole
Aggravato dalla crisi sanitaria dal lamento di prezzi dell'energia e dei generi alimentari prodotto dalla guerra in Ucraina a perché a preoccupare sono soprattutto agli alti tassi d'inflazione e disoccupazione oltre a un debito pubblico che ha raggiunto il cento per cento del PIL
E sì in questo quadro dopo una serie di discussioni tecniche nei mesi scorsi a luglio hanno preso il via negoziati ufficiali tra il governo tunisino il Fondo monetario internazionale finalizzati a raggiungere un accordo per un prestito dal valore di quattro miliardi di euro che dovrebbe scongiurare teoricamente il collasso
Economico del Paese tuttavia ancora una volta l'accordo prevede misure di austerità e politiche di liberalizzazione tra le quali spiccano il congelamento
Dei salari nel settore pubblico il blocco delle assunzioni la privatizzazione di società statali quindi ancora prospettive negative per le classi sociali più deboli che hanno aumentato vertiginosamente le fughe disperate in mare nell'ultimo anno
Quindi data la complessità e l'attualità degli eventi risulta arduo come dicevo elaborare futuri scenari bisogna senz'altro attendere le prossime elezioni politiche del diciassette dicembre tuttavia una legge elettorale ancora non è stata introdotta però e qui veramente mi avvio alle ultime note conclusive questa modifica tre senz'altro stuolo d'Italia e non europea in questo processo
Sulle relazioni che potrebbero essere modificate per sostenere un processo di risanamento almeno in parte delle fratture del Paese o se non altro delle relazioni chiariti non di approfondire queste queste fratture
In questo senso bisognerebbe fare attenzione a alle iniziative di riscatto delle regioni marginalizzate
Aiutare a rispondere adeguatamente alle domande Gago accudì occupazione e sviluppo incoraggiare il rafforzamento dei corpi intermedi come le associazioni i sindacati
La società civile in generale e denunciare anche le dinamiche dire personale dei movimenti sociali che purtroppo sono un elemento di continuità dal regime di penali e la fase di transizione
Inoltre l'impegno dell'Italia e dell'Europa sul rispetto dei diritti umani dovrebbe focalizzarsi oltre che sulla possibile deriva autoritaria
Anche sulle situazioni di marginalità economica e sociale quindi denunciare le politiche di predazione nei territori ed economia di rendita e anche rinunciare alle perché strategie di libero scambio che rafforzano a parte l'economia tunisina di esportazione ma anche una politica di compressione dei salari e d'insicurezza delle condizioni di lavoro indebolendo quindi anche l'economia interno
E manda l'ultima l'impegno sui diritti umani dovrebbe riconoscere che a fronte dell'oste trovo della possibile deriva autoritaria ma soprattutto di una gravissima crisi economica e sociale che non accennano
A diminuire la Tunisia non può essere in alcun modo considerato un paese sicuro
Di conseguenza urgente pensare nuove misure di gestione anche di flussi migratori rafforzando i canali di circolazione regolare
E anche direi di criminalizzando l'immigrazione detta clandestino
Queste sono solo alcune delle piste di riflessioni che volevo condividere con voi per per rinnovare anche le nostre relazioni con un Paese con un popolo che per citare il nuovo libro di lei di Lele russi ci sta di fronte e ringrazio per l'attenzione
Grazie mille essere sigillo ovviamente questa correlazione va esattamente nella direzione insomma di cui si discuteva prima sono fenomeni di venire sui quali noi non possiamo ed effettuare un bilancio imbonitore Remo ovviamente sappiamo che le trascrizioni
Possono avere fasi cicliche di avanzamento e gliele flusso questa sembra essere una mi di quelle situazioni di reflusso di arretramento processo di transizione
La situazione e molto critica
Sonori tornata da poco con vari colleghi che sono in questa stanza da questo grandissimo convegno organizzato tunisini insanguinata e devo dire che ho trovato la Tunisia in condizioni tu stessa ceri al convegno davvero penose c'è una crisi sociale evidente c'è una situazione che chiaramente e al limite massimo di sopportazione per una popolazione stremata anche danni di rivendicazioni e proteste
Di messi in discussione di proteste quotidiane quindi insomma la situazione è critica cercheremo ovviamente di monitorare attentamente e ti ringrazio per questa lucida la relazione che ci ha fornito passerei la parola e Andrea presentare la seconda relatrice di di questo panel ci spostiamo dalla Tunisia e il Marocco con la dottoressa Sara Borriello
Che ricercatrice storia dei Paesi islamici presso l'università di Roma Tor Vergata la dottoressa Borriello sia dottorato a presso l'Università Orientale di Napoli si occupa di state dei movimenti sociali di pensiero islamico contemporaneo e di riforme politiche anche in ambito religioso in Marocco e in Tunisia
Anche lei è stata esserci Fellow presso diversi centri in Italia e all'estero
Ed è stata anche esperta per le inghippi nell'ambito del Gender Equality ma non paura il mento in Public Administration ha pubblicato estensivamente su riviste accademiche nazionali ed internazionali ed è autrice di una monografia dal titolo femminista mi Islam in Marocco attiviste laiche Teolo che predica attrici del due mila e diciassette
Sarà Borrello ci presenta anche qui una relazione perché ha un titolo che tende ad alcun punto interrogativo il Marocco e la via alternativa al cambiamento anch'a te la parola sarà
Grazie mille Rosita per l'introduzione anche io mi accodo ora ringraziamenti alla fondazione Caterina lei la per l'organizzazione per l'invito
è davvero un piacere essere qua soprattutto tanti colleghi e colleghe con cui non ci si ripetevamo
Da da diverso tempo ed è un'ottima occasione di confronto e di scambio
Cambiamento transizione alternativa eccezione il Marocco viene spesso definito con tali termini quelle rare volte che sin qua
Tranne il panorama dei commenti politici italiani uso il termine raro perché effettivamente il Marocco del Marocco in Italia non si parla tantissimo sia prima che dopo il due mila undici
Ricordo tra i massimi esponenti della della stampa e anche appunto del dei commenti politici italiani appena qualche articolo dell'ambasciatore Sergio Romano che dipingeva
Molto positivamente l'operato dire Mohammed sesto al trono dal dal mille novecentonovantanove
La scarsa presenza del Marocco nel dibattito pubblico sulla politica estera italiana nel Mediterraneo pur non apparendo particolarmente eloquente però forse
Suggerisce un approccio che si collega probabilmente al punto interrogativo del del titolo di questo breve intervento
Che pone una domanda si tratta davvero di una via alternativa al cambiamento e soprattutto alternativa rispetto cosa
Partiamo da qui alternativa rispetto a cosa sicuramente rispetto al collasso e al disordine di un file State come la Libia rispetto a un'aspra dittatura come l'Egitto imbarazzante
Per ora invece una certa politica economica molto dinamica che vede l'Italia al centro appunto di interessi già strategici stamattina
Se ne è parlato ampiamente rispetto al cavo se la guerra civile o alla guerra per procura
Avvenuta in Sicilia il significato della cosiddetta eccezione marocchina appare ambivalente da un lato viene innanzitutto considerato il Marocco un Paese stabile
Dall'altro affettivamente una soddisfacente performance economica ben integrata nel mercato pensiamo al lo snodo commerciale del porto Tanger Med alla grande centrale di energia solare riguardata florida agricoltura e pesca l'industria dei fosfati a ingenti rimesse dall'essere un turismo dinamismo finanziario Investimenti gran parte anche non sull'esogeni ricordiamo anche la cooperazione internazionale
Cospicua ma anche insomma un ruolo economico di grandi holding legati alla monarchia e all'élite del Paese questi aspetti così delicati e grandine caratterizzano una performances economica convincente
Sul piano poi della politica estera il Marocco è alleato degli Stati Uniti d'Israele dell'unione europea di cui viene definito talvolta il gendarme in quanto gola
A proprio vantaggio loro flussi immigratori che spremono punto all'interno dei suoi confini dalla regione subsahariana ricordiamo
Un episodio di cui forse dell'est troppe la questione del Sacro accidentale Francesco Correale potrebbe dire molto meglio e di più
è l'ultimo episodio in cui il Marocco ha aperto le frontiere le proprie frontiere verso sei out anche la spagnola sul proprio territorio inondando la di migranti subsahariani in protesta
Quello ospedalizzazione di un leader del Fronte Polisario appunto il movimento per l'indipendenza al sax accidentale ricoverato in un ospedale di Madrid dell'aprile due mila ventuno
Inoltre i Paesi nel nel negli ultimi anni si caratterizza per una pervasiva azione di diplomazia religiosa rivoltarsi alla continente africano dove il Marocco cerca di collocarsi come leader
Economico politico attraverso la formazione di mamma
Africani per un Islam cito un moderato non violento e tollerante sia in Europa dove a Bruxelles abbiamo il Consiglio degli Ulema
Dei sapienti Esperti dell'Islam ma il Consiglio degli Ulema europeo che gioca a scacchi nella competizione con altri discorsi con altri Islam ma soprattutto penso al golfo per il potere influenza sui musulmani
In Europa di cui ricordiamo il Marocco anche un ministero molto importante
Il Consiglio dell'Ama europea ricalca un'istituzione molto importante Marchina il Consiglio degli Ulema del Marocco e presieduto dall'onorevole che è la più alta ovviamente il vertice del sistema di potere nazionale e come sappiamo è sia capo di Stato che capo della comunità dei credenti
Questa istituzione veglia sulla conformità delle leggi e dei comportamenti politici e sociali rispetto alle spetta al rispetto al conformità di queste
Rispetto scusate il gioco di parole
All'Islam Al Maliki ITA ricordiamo dunque la centralità dell'Islam nella legittimazione del potere monarchico quindi il trittico Dio Patria reti alla Al Watan al-Malik quindi Islam Dio e la religione come fonte di legittimazione del potere anche spiegazione carattere alcuni leggi ricordiamo il Codice statuto personale ancora
Cassaforte del patriarcato patria continuità territoriale incluso il sacco accidentale rende quindi l'istituzione monarchica che non può essere messa in discussione sacra e inviolabile fino al due mila undici con la riforma costituzionale sullo inviolabile
Sul piano politico e sociale dagli anni novanta prima si parlava dell'apertura al multipartitismo
Si definisce un Paese in transizione democratica che sembra però in asce pezzi si citava questa parola non compiuta costante
E si parla spesso di cantieri di riforma del regno anche nei discorsi ufficiali
Rispetto alle proteste di massa del due mila undici che hanno interessato in modo massiccio anche il Marocco il regime ha reagito in modo si potrebbe dire elastico cioè non ha vacillato in termini di stabilità ma non ha lesinato in termini di repressione mostrando un volto autoritario
Andiamo a vedere brevemente una cronaca di quegli episodi cos'è accaduto le proteste sono state avviate nel paese giorno del venti febbraio due mila undici data che ha dato il nome al movimento
Della paura marocchina quindi Ara capisce le in febbraio io movimento pacifico caratterizzato da un'ampia alleanza che ha visto insieme in piazza sia varie componenti della sinistra dall'Unione socialista delle forze popolari del partito avanguardista democratico sociale al partito per il progresso il socialismo indipendenti vero di giovani e meno giovani sia formazioni dell'Islam politico marocchino quindi della Jamaa alla di uguale sana che si citava prima con Irene brano quindi l'associazione Giustizia
E benevolenza non violenta su uffici ma anche in un primo momento delle formazioni del partito Giustizia e sviluppo soprattutto le scemenze partisan in gruppi giovani
Dei partiti le principali richieste della piazza
Era molto e si Snow davano sul binomio redistribuzione riconoscimento cioè sia redistribuzione economica lavoro diritti innalzamento dei salari sia riconoscimento di pari diritti come quelli della dell'autonomia culturale della composizione a Masi in una certa fase anche uguaglianza di genere ma soprattutto democrazia parlamentare fine della corruzione tutte le la salute diritto ad un'abitazione degna in un Paese con una spara sperequazioni di classe limita insieme a Libertà e Giustizia quindi Karaman
è stata una delle parole chiave delle proteste contro la Bruguera la umiliazione subito appunto dai gruppi più marginalizzati in termini di classe ma anche di genere e origine etnica
A fronte di massicce manifestazioni a cui hanno partecipato centinaia di persone non soltanto nella grande metropoli di Casablanca guardato dove ci sono le sedi di partiti dei sindacati e le associazioni principali ma anche nell'interno rurale
C'è stata una importante depressione sono morti diversi manifestanti
Ma il re a ben presto tenuto un discorso in risposta ai disordini il nove marzo due mila undici invocando l'urgenza di una riforma e annunciando la nomina di una costi di una Commissione per la riforma costituzionale
Nell'aprile la scarcerazione di alcuni salafiti e un attentato molto importante nella più nota piazza di Marrakech Jamal nata
Sono i due eventi che complicano l'alleanza interna del movimento che viene accusato di collisioni però islamista e questo elemento importante perché si pone in continuità con una certa politica sia narrativa sia giuristi giuridica
Che si rifà alle leggi e ai discorsi antiterrorismo nel post due mila uno le manifestazioni continuano ampiamente ogni settimana ogni domenica ogni venerdì
Il maggior a seguito di altre manifestazioni in tutto il paese c'è una repressione ancor più dura cioè la repressione si inasprisce
Il due giugno terminare ancora un manifestante nella città di Sacchi quindi diciamo il binomio autorità in movimento movimento il venti febbraio si fa sempre più distante finché il diciassette giugno R annuncia l'uscita la pubblicazione del progetto di nuova costituzione elaborato dalla Commissione di sua nomina quindi calata dall'alto
La popolazione a meno di due settimane per leggere il testo capirlo e riflettere su cosa dovrà votare al referendum confermativo del primo luglio quindi abbiamo meno di due settimane per una popolazione che larga parte quasi metà secondo le Nazioni Unite e analfabeta
L'alta autorità per le comunicazioni e l'audiovisivo vieta con una circolare qualsiasi propaganda a favore del boicottaggio del referendum che invece animato dal movimento del venti febbraio che critica questo processo in quanto non democratico il modello quello tunisino con la Costituente dal due mila undici al due mila quattordici mentre in Marocco abbiamo come vedete una temporalità molto
Bene
Continua a la repressione nelle piazze il movimento viene attaccato pubblicamente come branco di omosessuali atti e dei prati
La propaganda regime schiaccianti abbiamo i mamma cantanti attori molto noti a favore del significa in effetti il primo luglio due mila undici vince con il settantadue per cento dei votanti il novantotto virgola cinque per cento di sì
Nella nuova costituzione vado verso la fine ci sono due elementi rilevati in termini di riconoscimento culturale e di genere sono aspetti non secondari la Masi ovvero il cosiddetto berbero
Viene riconosciuto come lingua ufficiale del Paese dopo l'arabo l'uguaglianza tra uomini e donne riconosciuta in Costituzione sebbene in linea con le costanti
Del regno quindi un'uguaglianza limitata tra l'altro anche in Tunisia sia l'uguaglianza in Costituzione sono gli unici due Paesi dopo il due mila undici che hanno questa parola Moutauakil costituzione non entro qui nell'uso dell'Islam circa la giurisdizione legata allo statuto personale alla limitazione
Dei riconoscimenti pieni del riconoscimento pieno del di cittadinanza donne e comunità LGBT Q perché anche qui ci vorrebbe un'altra
Relazione ma veniamo alla distribuzione del potere e all'indipendenza tra i poteri dello Stato questione sulla quale si poneva un'aspettativa rispetto alla nuova Costituzione treni non modifica l'impianto precedente il re presiede il Consiglio degli Ulema e capo delle forze armate reali presiede il Consiglio superiore di sicurezza il Consiglio superiore della magistratura
Il Consiglio dei ministri conserva il potere di nomina di alti funzionari pubblici ci comporta promulga le leggi ha diritto di rinviare alle Camere
Segnaliamo dunque l'importante ruolo extraparlamentare dei suoi consiglieri nelle cui mani insomma ci si concentra con significativo potere
Se sul piano di questa riforma possiamo registrare una tendenza gattopardi Ana va segnalato un nuovo ciclo di proteste che dopo il due mila undici interessa il Paese siamo nei riff il due mila sedici separato i due mila diciannove Algeria Beirut
Ma nel due mila sedici Marocco si è avuto un importante movimento popolare Iraq Shady a seguito della morte come comunque a me quasi di nel dicembre due mila dieci di Maxim Fikri commercianti diteci Acqui viene sequestrata la merce non a norma che si lancia nel camion della dell'autocompattatore dove era stato gettata la sua merce muore schiacciato proteste di massa
Qui tale pressione è stata ancor più dura e nel due mila undici i media mi italiani non mi hanno quasi parlato se non mai parlato Amnesty International e altre organizzazioni per i diritti umani invece hanno richiamato più volte il Paese non soltanto per la dura repressione avvenuta in quei giorni ma le dure condizioni carcerarie a cui sono stati sottoposti non sono i leader I e gli attivisti di quel movimento ma anche giornalisti che ne hanno parlato e in particolare esso veramente per chiudere rispetto al giornalismo indipendente a regime negli ultimi anni è stata abbastanza impietoso per Reporters sans frontières al centotrentacinquesimo posso su centottanta Paesi nel due mila ventidue molti sono i giornalisti incarcerati o sotto pressione delle autorità costantemente sorvegliati accusati di faccende amministrative di reati sessuali non di crimini politici è il caso di abbattere la Giamaica Marradi sulle ma pressioni facciamo pressioni accusata di avverrà
Avuto relazioni sessuali extra matrimoniali guarda del moderni ma anche lo storico collega matrimoni Cib a fronte di questi elementi nel guardare al Marocco mi chiedo se non sia la pena di interrogarsi sul se non sia il caso di prendere in considerazione il mancato elemento cioè di dispetto scusate di elementi centrali dello Stato di diritto quali
Equilibrio di poteri dello Stato libertà di manifestazione di stampa rispetto ai diritti umani e delle libertà individuali quando si parla di alternativa
Di eccezione
Grazie
Non grazie grazie sarà in realtà si è stata anche tu nei tempi e devo dire che appunto queste ultime fu
Si apre
Rispetto alle se sei del mattino in cui come dire la riflessione storica in qualche modo ci ha portato a delineare delle traiettorie che in qualche modo sembrava lasciar presupporre presagire anche un'evoluzione differente di alcune traiettorie dinamiche in questa ultima sessione come dire si sa all'evidenza dando anche ovviamente le derive le derive sovente autoritarie si può dire senza come dire
Troppi problemi che in misura maggiore o minore toccano alcuni dei Paesi della regione e che ovviamente sono connesse tutte le traiettorie politiche economiche sociali che sono state dire delineate questa mattina sappiamo benissimo che la come dire la deriva relativa al peggioramento delle condizioni economiche nei Paesi del Maghreb e stata un acceleratore delle proteste che poi sono scoppiate nel due mila undici ma che hanno come dire ma ha avuto una lunghissima gestazione e anche manifestazioni è evidente negli anni precedenti cioè queste proteste non arrivano dal nulla queste proteste
Solo analizzabile guardabile soltanto come dei processi di lunga durata così come si diceva prima
Anche le rivolte del due mila undici due mila e diciannove e quelle che seguiranno perché ce ne saranno delle altre andrebbero guardate
Questo appunto non ci dice questa disamina di Tunisia e Marocco che era ovviamente la situazione rimarrà quella che è io non credo
Credo che ci siano delle tappe anche noi quindi è fotografiamo qui e ora
Auspicando che sperando che insomma anche le mutate condizioni internazionali qui come dire ci sarebbe da aprire una parentesi che però non apro
Per non chiudere perché sarebbe troppo lunga che anche appunto le mutate condizioni internazionali e l'interesse dell'Europa un interesse che dovrebbe essere più preciso costante nei confronti appunto questo sud del Mediterraneo che in effetti siamo noi no e questo ce lo dimentichiamo sovente mi faceva molto effetto sentire prima
Le parole di Craxi che da questo punto di vista aveva una lungimiranza è un'attenzione politica impressionante e che si soltanto davvero parte della nostra classe politica attuale qui chiudo la polemica avrebbe oggi probabilmente come dire un'attenzione più specifica alla Regione
Anche diciamo sollecitati a livello europeo potrebbe avere e qui chiudo questa considerazione estemporanea per passare la parola al collega Giorgio Musso che ricercatore presso l'università di Roma Tre
Ha ottenuto un dottorato di ricerca in democrazia e diritti umani presso l'Università di Genova è stato assegnista di ricerca presso dell'Università di Genova e poi anche presso l'università
Per stranieri di Perugia e ha condotto ricerche sul campo in paese insomma dell'Africa come Sudan del Sud Sudan il Kenya e l'Egitto si interessa di storia contemporanea all'interno di questo panelle l'unico storico veramente storico Giorgio Musso
Si interessa di storia contemporanea del Sudan e dell'Egitto di relazioni tra Africa subsahariana e mondo arabo di movimenti islamisti di storia predizione delle risorse idriche
In Egitto ha pubblicato pari articoli e volumi ricordo il la monografia la caserma e la moschea militari islamisti al potere in Sudan la relazione che ci presenta quest'oggi Giorgio Musso al quale prego di restarne tempi
Intitolata il SEL tra guerra al terrore e fragilità dello stato grazie Giorgio a te la parola grazie atterrito il questa presentazione eccessivamente ringhiera
Ma soprattutto grazie a Chime invitato qui a Leverkusen Caterina Roggero e alla Fondazione Craxi per aver organizzato questo interessantissimo evento
Come spesso accade io ho dato un titolo e poi diciamo sviluppando l'argomento si è tramutata in qualcos'altro quello che volevo dire
Quali è stato chiamato a parlare di una regione che comprende nascondere come lo vogliamo definire almeno sei Stati Senegal Mauritania
Ciad Niger mali e Burkina Faso quindi mi consentirete un certo grado di generalizzazione ovviamente
Un'area
Che non figura esattamente tra interessi primari anche a livello mediatico ma che in realtà visto l'investimento di risorse anche diplomatiche da parte dell'Italia
Abbastanza notevole negli ultimi dieci anni non so quanti di voi sappiano che l'Italia ha aperto tre ambasciate nel sale negli ultimi anni in Burkina Faso in Niger in Mali si parla insistentemente d'apertura anche di un'ambasciata
In Ciad il tutto diciamo iniziato con concorrere con il mandato di Andrea Riccardi a ministro della Cooperazione Internazionale dell'integrazione che per primo parlò
Dalle necessità dell'Italia di stabilire una presenza più forte nel Sahel perché si rischiava parole sue di avere un Afghanistan sotto casa
Orali intarsi occidentale per quest'area
Si era già intensificato in particolar modo dopo l'undici settembre quando appunto il Cell inizia ad essere visto un po'come diciamo il ventre molle del Mediterraneo una sorta di grande numeri splende di spazi non governate dove potevano proliferare minacce terroristiche
O di natura criminale
In realtà fino a circa dieci anni fa sarà stata un'aria relativamente pacifica soprattutto se confrontata con altre regioni africane come grandi laghi o l'Africa occidentale costiera
E allora io prova a spiegare perché era diventata oggi invece il principale epicentro della violenza armata sul continente perché di fatto l'unica grande crisi regionale
Armata rimaste in Africa è quella del Sahel poi ci sono crisi più localizzate come nel Nord del Mozambico ma di fatto
Questa crisi diciamo la spiegazione come dire più immediata sarebbe dire dalla crisi versati
Un referto dello sfaldamento della guerra civile della guerra poi diventata guerra civile in Libia
Della il grande afflusso di armi in questa regione e siamo questo la spiegazione alle parole forse un po'troppo schiacciato sul sul presente peraltro vi segnalo che
Qualche giorno fa l'ISPI ha pubblicato un interessantissimo rapporto che approfondisce proprio appunto questi ultimi dieci anni dal due mila dodici ad oggi
Partendo appunto dalla dall'inizio dalla guerra in Mali nel due mila dodici però io vorrei provare una prospettiva un po'più
Un po'più profonda
Diciamo che buona parte degli osservatori si trovano concordi nel dire che la causa della crisi nel fare la Standa fragilità dello Stato lo Stato francese ora di per sé parlare è stato fragile non si non spiega nulla
Io vorrei provare a mentre un quindi a criticare ammette la prospettiva critica questo concetto anche perché bisogna intendersi su cosa significa sia uno Stato debole cosa sia uno Stato forte
C'è un'affermazione comune riguarda l'Africa globalmente intesa che vede nel nello stato in quanto tale una creatura estranea trapiantate in Africa dal colonialismo ora questa milione molto approssimativa
Se guardiamo ad esempio all'area del Sahel è un'area dove fioriva allora tipica io quando spiegano e studenti ricorsi storia dell'Africa la formazione degli Stati prima del colonialismo in sella un'area di tipica formazione estati
Che che vide il sorgere il decadere di numerosi Stati
Non è quindi lo stato di per sé essere nuove in quest'area ma una certa concezione diciamo Trust fallì alla dello Stato e dell'esercizio della sovranità io ad essere aliena in una regione in cui gli Stati e le società prosperavano sulla circolazione
Sul controllo dei commerci di lunga distanza sulle controllo della connessione con il Mediterraneo con Medioriente con il mondo Atlantico e a muoversi in questo spazio Peveraro anche comunità
Che facevano della circolazione del loro modo di vita quindi Fulani i Tuareg i termini e via dicendo ora la forzatura quindi l'andamento
Nella comparsa dello stato di per sé ma nella formazione di uno Stato che ha pretese di controllo territoriale esclusivo
C'è poi il retaggio coloniale di uno Stato che si afferma secondo una logica puramente estrattiva
E quindi che ha interesse a controllare solo determinate
Aree di quei territori i francesi anche esplicitamente risente in Ciad e Niger parlavano di Ciad i killer chat Init il alcune aree erano considerate esplicitamente inutile quindi
Da qui deriva uno squilibrio
Irrisolto tra centro e periferia in all'interno di Stati che hanno l'estensione territoriale enorme
E che sono molto poco densamente popolati quindi che già pongono un problema di controllo del territorio intrinseco tu devi controllare uno stato che poco popolato e che enorme
Ora
La fase immediatamente successiva all'indipendenza ed è una sorta di congelamento di quella che era stata la situazione coloniale cioè le formazioni statali non vengono sostanzialmente sviluppate rimangono al livello infrastrutturale a livello fiscale a livello di amministrazione periferica rimangono sostanzialmente congelate dalla serie di regimi prevalentemente di natura militare che conducono questi stati fino alla fine della guerra fredda
Questa diciamo estrema cavalcata
Però io vorrei provare a dire
Che con la fine della guerra fredda inizia una parabola che si porta la situazione attuale e che possiamo suddividere in tre decenni caratterizzati da alcune processi principali novantuno due mila uno due mila uno due mila undici e poi dal due mila undici e dodici
Ad oggi
Trama fattura novanta tra tutti gli stati del Sahel vivono delle elezioni multipartitiche in alcuni casi accompagnate dalla convocazione di una Conferenza nazionale quindi sostanzialmente di una sorta di costituente
Che raduna movimenti
Sociali movimenti politici
I Chadha il paese che più tardi di tutti questi organizzare elezioni ma questi processi di democratizzazione sostanzialmente lanciano riforme istituzionali ride finisco nel perimetro del gioco per così dire ma le élite locali iniziano immediatamente a adoperarsi
Per manipolare ovviamente questo nuovo assetto istituzionale e garantirsi il mantenimento al potere addirittura un mantenimento Ray legittimato dal fatto che un che un potere ed è legittimato dalle dalle lezioni in alcuni casi questo in un contesto di sostanziale assenza di contropoteri se non quello di una società civile che soprattutto per voce di leader
Religiosi si fa sentito in altre parole le élite locali sono dedicate al consolidamento delle istituzioni democratiche ma alla alla loro manipolazione e quindi non certo senso a loro indebolimento
Ma ad aggiungersi come elemento di fragilità azione dello Stato in questa fase quindi primi anni novanta
Arriva l'aggiustamento strutturale quindi tutta quella serie di riforme il colonne che sostanzialmente imposto dei partner occidentali
Che lodano le virtù dello stato minimo quindi privatizzazione riduzione della spesa pubblica tali sussidi e via dicendo ora qui ci sto sta la grande contraddizione dell'Occidente
Di avere appunto predicato le virtù di uno Stato minimo per poi lamentarsi del fatto che quello Stato minimo e non aveva la forza di governare il territorio in altre parole lo Stato debba dello Stato fragile tante volte lamentato da politici e politologi occidentali connaturato
Allo Stato africano ma il frutto di scelte deliberate scelte deliberate per le élite locali e dei partner internazionali
Che hanno come dire voluto una riduzione dello dello Stato in questo periodo però negli anni Novanta la Regione rimane sostanzialmente stabile appunto soprattutto se confrontata con altre Regioni come Liberia Sierra leone piuttosto ai Grandi Laghi che vivono esplosione di violenza che si si contati all'interno del della regione in maniera
E quindi mica
E si arriva al due mila uno quindi con questi processi di democratizzazione incompiuti al di là del Senegal dove trionfa in casi eccezionali la Regione dove nel due mila sì alla prima alternanza democratica
Democratizzazione incompiute che contribuiscono a logorare diciamo così la credibilità della democrazia agli occhi della popolazione
Ora dopo l'undici settembre dicevo prima
Iniziali si trova ad essere uno dei fronti caldi della guerra globale al terrore la National Security Strategy varato negli Stati Uniti dopo l'undici settembre dice il problema la minaccia alla sicurezza nazionale non sono gli stati ma sono gli Stati falliti
Ritorna questo concetto di Stati deboli Stati falliti
Ora sulla minaccia terrorista del sale nel Sahel è stato scritto molto la letteratura si divide sostanzialmente in due grandi filoni terrorismo sulla Studies che danno per scontato che ci sia l'esistenza di questa minaccia terrorista
E poi tutta l'altra letteratura critica che sostanzialmente sostiene che non vi fosse nessuna minaccia ma che a furia di sbandiera abbia si sia creata c'è una cosiddetta se al fu il primo professione profezia che sia Autant-Lara ora primo episodio degno di nota allegata questo fenomeno avviene nel due mila tre il rapimento dei trentadue mi pare fossero turisti nel deserto algerino evento su cui si è scritto molto
Ed è il primo caso in cui si augura diciamo spillover di questo problema terroristico dal deserto algerino nella regione in Mali in Ciad perché i responsabili di questo rapimento prima scappano in Mali poi scappa linciato dovendolo
Attaccati alcuni uccisi altri arrestati
Però diciamo che in questo del
Nella prima decade degli anni due mila la minaccia terroristica nel Sahel rimane una questione prevalentemente algerino
E questo capitolo algerina in un certo senso si chiude il due mila tredici con l'altro grande attentato quello di Vienna meno ASS a questa installazione
Estrattiva di di gas nel deserto algerino h come dire passa la strada che per essere il primo grande attentato ad un'installazione energetica in Algeria nemmeno da decenni ogni erano state attaccati questo tipo di impianti questo decennio contribuisce ad affermare sostanzialmente il paradigma securitaria cioè la necessità di garantire la sicurezza
E di orientare tutte le politiche di partenariato con i paesi del SEL in maniera univoca alla sicurezza ora l'imperativo della sicurezza richiede Stati forti con cui cooperare per tornare alla dicotomia Stati forti scatti Stati deboli ma Stati forti di fatto significa regimi autoritari
Quindi con il lavoro in terra il sostegno dei processi di democratizzazione avviati negli anni novanta viene meno
E al tempo stesso quei processi di democratizzazione stanno entrando in crisi per ragioni interne perché noi ce ne siamo dimenticati forse troppo presto ma nel due mila sette due mila otto c'è la crisi dei palazzi alimentare a livello mondiale scoppiano rivolte per il pari in Senegal in Burkina Faso in altri paesi della regione
Scoppia una serie di movimenti di contestazione interna che precedono le rivolte arabe e quindi questo è da sottolineare a volte si dice che le due alterate hanno diciamo ha avuto l'effetto contagio nella regione del CELTA in realtà bersagli c'erano già movimenti di protesta prima
Del due mila undici
Che certamente poi traggono forza da quello che succede più più a nord ci sono commenti popolare il favore della democrazia in Niger nel due mila dieci in Burkina Faso in Ciad
In Mauritania c'è un colpo di Stato che o paradossalmente avvia quello che poi diventerà un processo di democratizzazione diciamo
La cosa importante sottolineare che questi sono
Manifestazione di protesta spesso assecondate dall'esercito che ha però manifestano una fiducia nella democrazia democrazia rincorre quella cui stiamo assistendo adesso con un ritorno con una nuova ondata di colpi di Stato nel Sahel
E invece colpi di Stato condotti dall'esercito che di fatto non promette più di restituire il potere ai civili e che viene sostenuto e mentre sempre difficile capire a quanto strumentalmente quanto realmente ma sostenuto da proventi di piazza che non credono più nella democrazia
Che invocano esclude soluzione esclusivamente securitaria e quindi in questi dieci anni per concludere cos'è successo per passare da un contesto di manifestazioni
Di tutela della di di processi di democratizzazione fragili
L'alla situazione attuale in cui gli eserciti e riprendono il potere per tenerselo assecondati da una larga parte dell'opinione pubblica è successa la guerra la guerra del Mali che poi si è metastatizzato in tutta la regione che è diventata come spesso succede come diciamo la natura dei conflitti che ne stiamo vedendo negli ultimi anni
Dalla Sicilia imparai
La natura di conflitti che non finiscono ma che si stratificano conflitti che vanno avanti nel tempo ai quali progressivamente si aggiunge uno strato dopo l'altro che per questo diventano molto difficili da risolvere quindi nel caso del Mali abbiamo l'elemento del separatismo Tuareg che che è un elemento di lunga durata della storia dello Stato maliano abbiamo la lunga coda del jihadismo algerino
Abbiamo ovviamente le fatto dello sfaldamento della del della Libia e quindi l'afflusso di armi a questo si sovrappone una dimensione internazionale quindi l'intervento francese che di fatto previene la caduta di Bamako nel nel due mila dodici due mila tredici
A cui siamo specularmente si contrappongono quindi momenti di insorgenza che cercano che loro alleanza internazionale quindi non a caso nel due mila quindici l'emergere dello Stato islamico nel grande grande sarà
Monumenti come dire oltrepassano il confine del Mali diventano momenti di fatto che si muovono nella regione a quel punto la risposta sì regionalizzati gli Stati della regione esercite dalla Regione si mettono assieme per fronteggiati e in più quindici si stratifica verso l'alto ma anche verso il basso perché di fatto questa guerra
Sì la dico localmente divenendo un conflitto inter comunitario che vede contrapporsi le comunità di pastori furani con le comunità agricola sedentarie facendo riemergere come sempre fa lavorare diciamo rinfocolato conflitti locali per le risorse fa riemergere appunto una una conflittualità
Locale poi c'è un elemento anche storico se vogliamo i Fulani come depositari della tradizione jihadista in Africa occidentale
Per concludere quindi
Questa situazione di conflitto protratto ha sostanzialmente seppellito quello che era il processo democratico processi di democratizzazione avviati si negli anni Novanta teniamo presente che in una situazione di conflitto
Se prima già questi Stati non destinato alla parte ampio del loro Budget ai servizi statali
Ancora meno lo fanno in guerra quando cresce esponenzialmente la spesa militare queste sono stati che spendono tra il dieci e il quindici per cento della loro spesa pubblica per spese militari tenete presente che per gli Stati industrializzati il target dato del due per cento e molto spesso non viene raggiunto
E quindi diciamo così la legittimità dello Stato viene sempre più rosa dalla violenza ma anche dal fatto che sostanzialmente lo stato è sempre più militarizzato e in questo senso sempre più distante da quelle che sono le necessità e le le necessità dei dei cittadini per così dire quindi in conclusione saltello cercato di spiegare appunto come la lettura di Husserl esploso perfetto della guerra in Libia sia un po'troppo semplificate come invece stiamo assistendo ad una parabola che parte da questi incompiuti processi democratizzazione negli anni novanta e che approda un panorama fortemente condizionato dall'imperativo securitaria a cui anche i partner occidentali hanno dato un contributo
Detto grazie
Grazie grazie Giorgio Musso o per averci mostrato come ancora una volta le traiettorie si intersecano e parlare di SEL
Dentro un convegno all'interno in un convegno in cui si deve affrontare tenendo ben del Maghreb in realtà ha un senso come tu hai sottolineato proprio
Nelle ultime considerazioni finali non sia sulle questioni dei conflitti che si stratificano
Sia ovviamente sugli affetti Still o perché dal centro vanno verso verso nord ma che poi vanno anche verso sud senza dimenticarci ovviamente che si parla comunque il contesto africano dove le traiettorie
Si intersecano a più livelli luce le mostrato in maniera molto chiara
Allora
Prima di aprire per gli ultimissimi dieci minuti al dibattito io mi permetto di leggere una sollecitazione che arriva da una giornalista immagino di cui non riesco a leggere cognome
Grazie del TG tre grano che mi ha lasciato questo piccino
Dice giustamente dice scusa se te scusate siete passati dal due mila al due mila undici saltando
Tutta la questione del partenariato euro-mediterraneo no che certamente ha avuto un ruolo fondamentale anche nel ridefinire
Le tre ettari dei rapporti tra Unione europea e i Paesi del sud del Mediterraneo a partire ovviamente come giustamente indicava
La giornalista anche dal processo di Barcellona per passare poi dalla politica europea di vicinato e quant'altro allora la domanda innanzitutto la responsabilità diciamo globale degli interventi nel convegno il cade sul comitato scientifico che certamente avrà fatto le sue valutazioni nell'individuare i relatori però la domanda ed è imposta perché la la dottoressa dice dove ha mancato l'Europa allora qui mi permetto insomma per le mie competenze disciplinari anche gli studi pregressi di provare a dare una risposta personalmente credo che come dire i primi le prime riflessioni sulla politica euromediterranea erano genuinamente
Come dire e anche un po'utopica mente
E inclini a pensare che davvero nella regione mediterranea del Sud si potesse instaurare un modello di sviluppo
Che ricalcava il modello di sviluppo seguito dalla Comunità europea poi diventata Unione europea negli anni successivi ma questo ovviamente ha fallito questo tentativo così come nel corso degli anni io credo la politica euromediterranea prima e la politica europea di vicinato dopo abbiano fallito nel non individuare una serie di lacune problematiche interne i paesi della sponda sud
Continuando a promuovere diciamo i propri interessi a discapito degli interessi dei Paesi della regione mediterranea del sud
Imponendo vincoli e accordi che certamente favorivano il contesto europeo ma che poco diciamo
Favorivano nel Complesso era ovviamente non possiamo addentrarci nei meccanismi degli accordi multilaterali e bilaterali però certamente no questua avuto un peso un peso importante e io credo un elemento che è stato sottovalutato
E stato quello relativo a l'irrigidimento dei regimi cioè l'Unione Europea ha comunque continuato per preservare i suoi interessi in un rapporto asimmetrico di potere questo ovviamente deriva anche dall'esperienza
Coloniale di molti dei paesi che fanno parte dell'Unione europea nei confronti aspri di quelli della sponda sud del Mediterraneo che certamente come dire non ha favorito anche è una visione oggettiva di ciò che stava capitando in molti paesi della sponda sud ovvero un irrigidimento dei regimi e delle svolte autoritarie che come dire solo poi diventate evidenti no dal due mila undici in avanti ma che erano ben presenti sotto gli occhi gelidi tutti anche prima pensiamo all'Egitto pensiamo alla Tunisia di Ben Ali e pensiamo anche alla Libia di Gheddafi quindi questo è come dire un po'l'analisi che dal punto di vista politologico è stato dato
Del fallimento no del partenariato euromediterraneo ci potremmo fare un nuovo convegno
Magari sarebbe auspicabile nel senso che sarebbe veramente molto interessante vedere come esatto
Certo è rimasto molto poco
Anche perché dopo il due mila undici sono stati riproposti dei meccanismi degli accordi che ricalcavano quelli che comunque avevano fallito negli anni precedenti cioè non c'è stato una risposta reattiva in grado di provare a sanare una situazione che ormai era diventata chiaramente insostenibile quindi questo credo che vada rivisto attentamente e ma ciò non vuol dire ovviamente che l'Unione europea
Non abbia fatto e non debba fare significa semplicemente che la strategia andrebbe accuratamente ripensata e questo come dire tolgo il cappello dell'accademica eletto quello della comune cittadina interessata diciamo alle questioni europee
Due minuti per le Tarozzi per le domande oppure per i commenti prego
Senza rubare troppo tempo però mi sembra una domanda molto interessate mi permetto di aggiungere a quanto detto da Rosita qualcosa anch'io
Un partenariato è fatto da partner quindi non solo da un attore Emma da più autori quindi si parla tanto di partenariati o dialogo relazione
Ma chi sono gli attori cioè ok Unione europea dall'altra parte ci dice con chi parliamo
Con chi parlava ambasciata italiana parla con una lite farla con i funzionari
Non parla tranne in rari casi con la società civile organizzata in modo formale e informale
Questo secondo me è un primo punto se ci interfacciamo a livello ufficiale con l'élite economica e politica faremo interessi
Che guardano a questo livello
Della popolazione e poi qual è la visione che s'attende l'Unione per il Mediterraneo fantastici rossi gli atti a Scienze politiche bellissime parole la clausola della condizionalità prima una condizionalità
Economica cioè di sfido questo se fai questi dopo è vincolata alla narrativa molto bella poco fattuale del rispetto dei diritti umani ma ancora una volta qual è la visione che sottende a questi Accor di è una visione securitaria ed è una figura la visione economica cioè di funzionamento di un mercato quindi se non usciamo da questa visione e da questo tipo di interlocuzione cioè se ne non andiamo a parlare con le associazioni delle società civile quelli più organizzati quelli meno organizzati perché se ne facciamo ricerca nei Paesi del Mediterraneo andiamo a fare i visi Archer fellow dai francesi e non andiamo all'Istituto italiano di cultura l'Italia potrebbe avere un grande ruolo nel dialogo con la società civile
Di questi Paesi ci vogliono molto bene banalizzo ma siamo molto simpatici
Anche per le origini comuni per la scultura di pace tra perché l'Italia non investe
Nel dialogo con la società civile che si fa anche attraverso la cultura e la promozione
Del dialogo tra le società civili quello potrebbe essere una linea di partenariato magari più fu il più florida ribadì la direzione non so lo sviluppo economico ma dello sviluppo umano l'anno ci insegna ormai sono anni
E non esiste più sullo sviluppo issati sviluppo ma fisso sviluppo umano scuola salute diritti a lavoro eccetera ecc si Lupu umano sottolinea sono questo per non parlare del cimitero
E della questione migratoria che sotto gli occhi di tutti grazie cioè
Grazie
Da che
Il nostro tempo a disposizione si sia si sia concluso
Credo che e qui parlo agli organizzatori del convegno al comitato scientifico magari all'interno degli atti una riflessione anche sul partenariato euro-mediterraneo sui sui limiti e le prospettive potrebbe essere inserita come come dire
Completamento del ricco del ricco programma mi dispiace dover zittire estere Giorgio La ringrazio tutti i presenti e le presenti eletta al siamo a spron battuto la parola alla tavola rotonda grazie
No
No
Poi negli anni
Risultano
Inoltre
Una classe
Della ma Petrella in effetti quindi sul
Finalmente
Cioè
Non
C'è
Dove Diego
Perché comunque
Qui c'è c'è rimasto
Faccio assoluto non ho pensato no pensavo fosse
Perciò qualcuno dietro
Vicino
No
Se se prendiamo posto iniziamo
Quasi puntualmente anche l'ultima sessione
Insomma
Iniziamo l'ultima sessione di lavori con diciamo la tavola rotonda
Intanto ringrazio nuovamente tutti gli accademici che si sono susseguiti con una puntualità e in uno spirito di sacrificio in termini di sintesi e di esaustività che sono come dire più che invidiabile di cui veramente di ringraziamo sentitamente ci hanno consentito di fare questa giornata molto densa come ho detto in premessa in parte una risposta non vuole essere ciambellone scusarsi anche rispetto al tema posto poc'anzi
C'eravamo posti il tema di lasciar fuori qualcosa era un tema che avendo ben presenti e ma
Ripeto le sostituita non era in questo caso uno delle caratteristiche che possono appartenere né alla comunità scientifica e quindi nei ragionamenti nello studio hanno un divano un divenire un progredire continuo né può essere come dire una caratteristica potesse applicata una giornata di studi che già di per sé è stata abbastanza dense abbastanza
Come dire compressa nelle nelle sue discussione nelle sue riflessioni e anche qui che ribadisco nuovamente la necessità della pubblicazione degli atti come ulteriore momento di approfondimento e come prosecuzione di una riflessione storico accademica che di certo e utile necessaria anche per quelli che sono i cosiddetti facciamo
Quelli eruditi di stakeholders che sono chiamati poi a incidere sulle decisioni politiche quanto riguarda alla politica estera di vicinato era proprio uno dei temi che noi volevamo porre ai nostri illustre le politiche europee ai nostri gusti ospiti della tavola rotonda sono in tutti attori istituzionali o sono stati con ruoli di primo piano di presento al re
Iniziando da Stefania Craxi che
Presidente la commissione Esteri uscente quindi per qualche giorno ancora riveste questo questo ruolo la viceministro al minimo alla al Meci
Diciamo per più di qualche ora fino al nuovo insediamento del governo e Marco Minniti presidente di Medora Mangia diciamo ministro dell'interno e non solo ha ricoperto numerosi incarichi
Nelle istituzioni della Repubblica è Ferdinando Nelli feroci che il presidente dell'Istituto degli affari italiani uno dei massimi istituti di studi internazionali di studi il gioco di di questioni più politiche che riguardano diciamo de che il nostro Paese anima il tema della tavola rotonda il Maghreb oggi e domani è un tema molto largo però è un tema che non abbiamo voluto appositamente lasciare in un confine molto uno in un orizzonte molto largo discussione di riflessione con i nostri attori per un motivo semplicissimo
Il primo
Noi abbiamo la necessità dopo una giornata di riflessione storiche
Di comprendere qual è oggi la situazione di provare a tracciare una qualche rotta secondo matura in tutti la consapevolezza e della necessità precise puntuali di avere un orizzonte di marcia e quindi di avere quella che viene chiamata comunemente un'agenda per il Mediterraneo
è una necessità non solo italiana è un'insidia mesi necessità europea e aggiungo e una necessità ancor più per chi questo riguarda un giudizio nostro ma credo sia comune
Di chi crede ed è convinto che la realtà del Maghreb ma in genere la realtà del Mediterraneo allargato
Risponda all'interesse nazionale italiano se vogliamo usare questa di questa di questa parola questo diciamo tema che non non può essere un tabù qualcosa
Di di di cui non parlare se c'è oggi un luogo in cui gli interessi italiani vanno difese vanno promossi questo non può essere che l'area del Mediterraneo allargato quindi partendo da questo assunto una riflessione
Sul presente una riflessione prospettica ci appariva quanto meno utile ancorché necessaria io non mi dilungo to do subito la parola per introdurre questi lavori il presidente della Fondazione Margherita Boniver che insomma anche saputo diciamo in qualche luogo nel recente passato alla storia repubblicana nelle determinazioni delle linee della nostra politica estera più livelli Margherita
Buonasera credo che sia difficile aggiungere alcunché questa lunghissima e ricchissima giornata di riflessione
Sul tema
Statutariamente attuale ma straordinariamente occultato quello dalla politica mediterranea ma soprattutto dalla zona del Maghreb per la quale la Fondazione Craxi che ho l'onore di presiedere
Si è molto spesa anche negli anni passati
Proprio perché ricordando quello che è stata la relazione di Andrea Spini pochi minuti fa
Era stata la relazione che il presidente incaricato Craxi nel mille novecentottantatré aveva illustrato di fronte al Parlamento
Facendo un diciamo una panoramica di quello che era e tutt'oggi rimane a distanza di oltre trent'anni
Un obiettivo assolutamente indispensabile cioè la ricerca della pace e dello sviluppo nell'area mediterranea
Nella nell'ultimissima parte di questo nostro
Lungo dibattito è stato poi chiesto da naturalista del TG tre e quale sarebbe l'opinione riguardante a le politiche europee
E qui anche qui temo che ci sia ben poco da aggiungere al fatto che le politiche europee partenariato europeo
In tutti questi anni si è rivelato palesemente quello che gli inglesi chiamano più lezione bollette troppo poco troppo tardi evidentemente non ha potuto incidere evidentemente questo non grave difetto
La diciamo dell'azione europea nel suo complesso e in qualche modo dovrebbe essere appunto uno stimolo e un un auspicio per il governo che verrà formarsi e nei prossimi giorni
Chiunque andrà alla Farnesina io penso che non potrà ignorare ancora a lungo
Quello che invece sembra essere stato ignorato per molti molti molti anni
Cioè la collocazione geopolitica dell'Italia all'interno dell'area mediterranea l'importanza assolutamente vitale per il nostro Paese non solo per il nostro Paese
Di avere un ruolo proattivo nei confronti dei paesi del sud
Del Mediterraneo io vado in Tunisia
Molte volte all'anno da moltissimi decenni sono appena tornata devo dire purtroppo che quello che si respira
Nelle strade in quel bellissimo Paese è un senso di rassegnazione e in qualche modo di abbandono al loro destino perché la crisi parlo soltanto la Tunisia un minuto anche perché da quello che mi diceva Nicola qui alle diciannove chiudono i cancelli e ci buttano fuori
Quello che è quello che succede in Tunisia di negativo era mai comincia dal due mila otto con la crisi finanziaria e poi c'è stata terrorismo progettato il corredo e poi di nuovo
La crisi economica brutale che colpisce quel Paese
E come sta perfettamente l'onorevole Minniti ogni volta che si parla del Mediterraneo del nostro Paese estero imprese e soltanto sulla mente legato ai flussi migratori
Che provengono non soltanto la Tunisia e della Libia ma anche da altri Paesi su quali evidentemente non ci sono risposte univoche ma non voglio evidentemente
Prendere il posto di di quest'ultimo nostro dibattito l'evoluzione ancora una volta ringraziare le organizzatrice di questo bellissimo convegno la lussi la Ruggiero
E ringraziare anche tutti coloro che hanno partecipato che sono qui per ascoltare le ultime conclusioni di questa giornata veramente molto importante grazie
Iniziamo subito i lavori della tavola rotonda io insomma è un po'seguendo la scaletta che è stata data programmata di subito un po'la parola Stefania insomma magari sarà anche utile riflettere su questa
Intersezione profonda tra tra noi e le realtà noi ovviamente parla nel Maghreb ci siamo soffermati principalmente il corso la giornata sui tre grandi principi tre grandi Paesi tralasciando la Libia per ovvie ragioni che ci avrebbe portato in una spirale discussione ci avrebbe portato
Su tutt'altra strada ma anche un po'queste connessioni profonde tra l'Italia e quindi l'Europa e questi emanava Marocco Algeria e Tunisia
Non dimenticando poi Mauritania e tutto il resto
Dottor Carnevale o anche un cognome a cui tengo
Allora riflette seppur da una prospettiva stava ricca di una realtà a cui siamo indissolubilmente legate i non è pura accademia non è stato pura accademia nella giornata di oggi anche se svolta da insigni accademici tanto più non può essere in questa tavola rotonda anche perché tutti voi siamo giocoforza chiamata chiamanti nei diversi ruoli nei diversi compiti a proiettare lo sguardo sul presente e sul futuro di questa Regione
Che è un pezzo di noi centrale nelle dinamiche globali e in quelle che più direttamente investono l'Italia e l'Europa
Ma crebbe infatti e l'area del Mediterraneo non è più prossima quella più affine e con la quale abbiamo una forti interdipendenza un legame storico culturale relazioni a più livelli
E non è retorica è un dato di realtà adesso videro anche dati per capire bene di cosa stiamo parlando si parla poco di questa area si parla poco del Marocco un po'di più la Tunisia ma sempre e solo in termini securitaria
E soventemente dia scarsa consapevolezza e abbiamo anche spesso ho mancato di considerare allorquando siamo stati chiamati a stirare delle priorità della nostra agenda internazionale
Basti pensare di toccano i dati che paesi come Algeria Marocco e Tunisia sono ottanta economico-commerciali strategici per il sistema Italia l'Algeria è il primo partner commerciale dell'Italia
Il continente africano e viceversa Roma il terzo partner commerciale di Algeri a livello globale primo cliente terzo fornitore
Con il Marocco l'interscambio che è in continua crescita lo scorso anno è stato di oltre tre virgola cinque miliardi di euro
Il più ventisette per cento rispetto all'anno precedente con esportazioni di due virgola due miliardi e importazioni di uno virgola tre miliardi e un saldo commerciale in positivo per novecentotredici milioni
La Tunisia rappresenta per per l'Italia il secondo partner commerciale con un interscambio bilaterale intorno ai cinque miliardi di euro
E il saldo in attivo che ci rende il secondo chi ente e il primo fornitore del Paese dei gelsomini con una quota di export di circa tredici virgola quattro per cento
Sono numeri che stessimo ogni anno l'esistenza di legami profondi fecondi con queste realtà i numeri a cui vanno aggiunte naturalmente altre considerazioni di ordine geopolitico
Non secondarie ad esempio Algeri Gucci lega uno storico rapporto energetico per anni fino al due mila tredici è stato il nostro primo fornitore di gas
Molto prima che la Russia è diventata in questi mesi ancora più fondamentale per noi per diversificare il nostro approvvigionamento energetico e quindi liberarci della spada di Damocle innesca sarà batte il cui sistemarsi costretti distingue più un alto Gadio di apertura negli scambi internazionali e sempre più un pater Ford a mentale è un papà e una con un ruolo di accesso all'Africa
Confermandosi infatti tra i leader del di investimento di quel continente con ben cinquantasei accordi di libero scambio e infine tunisini la realtà che più mia ogni altra paga lo scotto della vicinanza al pantano libico
E approfitta delle frontiere e per noi non solo il pattern privi privilegiato per affrontare l'annoso tema dei flussi migratori ma rappresenta per le nostre imprese una seconda patria
Anche per me e per la verità sono circa oltre ottocento Impresa e Società che impiegano oltre sessantotto mila persone grazie alla disponibilità della manodopera qualificata
E la presenza di filiere produttive con un alto valore aggiunto tra l'altro di quel sotto cento aziende presenti nel Paese nessuna si è mossa con costanza delle rivolte
Arabe
Di quegli anni
Eppure il percorso di piena n anzi hippy percorso di piena integrazione regionale di questa realtà con all'Unione Europea
E che pure è andato avanti in questi anni ma non si conta oppure si controlli iniziative fallite o che si sono impantanati per ringrazio
La giornalista di RAI tre per la domanda molto opportuna perché sarebbe assolutamente indispensabile fare un un'approfondita discussione
Sull'efficacia e l'adeguatezza delle politiche euromediterranee dell'ultimo quarto di secolo del perché sono fallite dal processo di Barcellona Barcellona
All'Unione per il Mediterraneo qui anch'io avevo molto creduto e su come l'Europa in questi anni abbia smarrito
La rotta del Mediterraneo un po'ritrae Index in una sorta di quello che io ho definito altre volte rattrappimento baltico
Una discussione scevra da rettore chieda ideologia e di ogni sorta che sappia fare critica e autocritica come elementi costitutivi per aggredire i problemi del presente delineare un progetto per il domani
Si può fare moltissimo l'hanno già detto anche al precedentemente dobbiamo farlo insieme perché appunto servono per farlo dei partner
Abbiamo la necessità all'imperativo direi di tornare occuparci del Mediterraneo e della realtà hanno più prossima che il mancherebbe
Con un approccio complessivo è strutturato dell'area e con programmi regionali integrati
Insieme dobbiamo lavorare per superare il grado di frammentazione rappresentato dai singoli accordi commerciali bilaterali non essendo presente un accordo plurilaterale a livello regionale dobbiamo però abbattere le barriere al commercio non tariffarie dare vita a un adeguato quadro regolamentare che disciplini il commercio e i servizi
Io sono molto d'acqua ed è necessario fuori lo stesso quadrante del Maghreb investire in infrastrutture trasporti logistica in un'ottica integrata è questo un deficit di non poco conto che produce non solo una scarsa connettività con i partner europei
Ma anche e soprattutto la produce tra gli stessi Paesi del Maghreb riducendo così il potenziale di crescita di lungo termine per l'intera regione
Ecco se non se parliamo del Maghreb di domani non possiamo non affrontare queste questioni che la nella loro concretezza e pragmatismo possono anche far mettere da parte di Fidenza tensioni
Conflittualità antiche e diffuse per costruire un se futuro condiviso prosperò dobbiamo farlo senza però nasconderci dietro un dito infatti sappiamo tutti e oggi ne abbiamo anche i nostri
Relatori ne hanno dato ampia descrizione che il Maghreb è una realtà complessa policentrica priva di un perno geopolitico
Non è politicamente una regione o uno spazio omogeneo e non solo per le differenze esistenti tra realtà e realtà che esistono e vanno comprese
Per i conflitti che storicamente attraversano gli stessi Paesi serve quindi approcciare questa porzione di mondo con una lettura a tutto tondo delle sue società
Una lettura che come sono l'abbiamo fatto nel corso di questa giornata tenga conto anche delle vicissitudini
Storico politiche
Inoltre per raggiungere pienamente un obiettivo di integrazione e sviluppo del Maghreb è a mio avviso necessario adoperarsi per una stabilizzazione dell'area mediterranea su cui insiste un arco di crisi vario
Che rappresenta un freno per un'area in cui sia giusto non vecchi e nuovi attori globali un'area di potenziale crisi e instabilità aggravata naturalmente anche conflitto Socrate no una grande non è infatti strano alla nuova riorganizzazione del mondo agli appetiti di potenze come la Cina la stessa Russia che da tempo cercava uno sbocco un protagonismo nei mari caldi
Pechino ad esempio che ha penetrato in profondità il continente africano con un approccio estrattivo un capitalismo effettivo che tutto prende e nulla lascia quelle realtà tanto in termini economici che libertà politica di manovra
Serve quindi un'agenda europea per il Mediterraneo e ancor prima io credo che sia necessaria un'agenda italiana L'Italia deve riappropriarsi di quel ruolo di leadership che ebbe negli anni Ottanta in quella regione
Infatti il nostro interesse nazionale che sperano sia considerato una parolaccia si ritrova in questo mare che oggi appunto un mare Aristide stabilita ricco di insidie di pericoli
Quindi consentitemi brevemente di soffermarmi un attimo su noi stessi sull'Italia ma anche sull'Europa
Resta infatti che convinta che l'Italia dovrebbe stilare un vero e proprio documento strategico nazionale unico
Che racchiuda per appunto una strategia complessiva a più livelli per l'area del Mediterraneo al pari di quanto fanno già altre potenze
Una liberazione di questa natura non dovrebbe rientrare nell'ambito dello straordinario ma dovrebbe essere l'ordinario per una nazione la cui storia la posizione geografica gli interessi
Sempre più ridotti e minacciati qual è la nostra risiedono però nel Mediterraneo
Altrimenti come possiamo definire il nostro ruolo
Quali partite intendiamo e vogliamo giocare nel bere e lungo per il medio periodo con quali strumenti quali alleati pongo a questi interrogativi perché io penso solo dichiarato spesso
In questi mesi la politica estera di un Paese è una cosa seria o comunque dovrebbe essere tale
è talmente seria
Nella stragrande maggioranza dei dossier che richiede non solo una linea di coerenza e di continuità una politica estera di un Paese estero non può cambiare rotta da un governo all'altro e quindi deve essere condivisa
Deve il travalicare le contingenze del momento gli opportunisti e prescindere dai Governi dei colori delle maggioranze per questo saluto con favore l'idea lanciata qualche giorno fa in una pubblica intervistate Marco Minniti
Sarebbe davvero bello che tra i primi atti del governo magari
Con non patto il primo si celebrasse una seduta solenne a Camere riunite sulla politica estera dell'Italia
Un momento di verità di confronto utile a disegnare la nostra agenda ben oltre la legislatura in corso
è un'occasione per proiettare lo sguardo oltre le contingenze le miserie che troppo spesso attanagliano la battaglia politica Interna quotidiana
Altro tema su credo che bisogna ragionare morto centro da ideologie e quindi laicamente è su una presunta agende italiana per il Mediterraneo e le omologhe europea siano compatibili ovvero se i nostri interessi
Nazionali molto legati all'area possano e sappiano trovare spazio tra le priorità comunitaria
In questi anni non è successo
Ma tornando al Macro quadro non possiamo non considerare che le conseguenze della guerra in Ucraina
Continuano incidere anche sulle dinamiche politiche ed economiche nella regione del Mediterraneo allargato e quindi conseguentemente anche sul Maghreb dal punto di vista politico la maggior parte degli attori continua a mantenere una posizione equidistante tra la Russia e l'Occidente
Con l'intenzione di preservare i rapporti politici ed economici che mantengono in entrambi i campi
Anche gli effetti economici della guerra in corso hanno nemmeno recita nel Maghreb effetti diversi che rende difficile un approccio strutturato che auspico e credo molto utile per entrambi le sponde
Infatti alcuni Paesi dell'area e sono anch'essi alle prese con l'aumento dei prezzi delle energie dei beni alimentari che sta caratterizzando anche il resto del mondo
Ma questa congiuntura se da un lato sta giocando alle casse dei paesi produttori come l'Algeria dall'altro sta creando problemi di accesso alle forniture è una crescita diffusa
Dell'inflazione in tutta l'area
Visto quindi Creevy sostituiti sociali derivanti dalle difficoltà economiche molto alto
Non ci può lasciare indifferenti non solo per ragioni immunitarie ma anche per l'impatto che queste avrebbero sulle già nostre provate realtà
Anche in termini di sicurezza
Proprio rimanendo sul tema sicurezza vorrei in conclusione affrontare due questioni la prima è la necessità di cori costruire i confini marittimi del Mediterraneo che sono ormai crollati
I segnali sono evidenti nessuno rispetta più le fatidiche dodici miglia
Si tracciano continuamente linee che spendono le frontiere sul mare penso la Libia ma per esempio anche la Turchia le Zone economiche esclusive e che portano ogni giorno all'aumento dei contenziosi e degli episodi violenti
è un tema che chiama in causa anche le realtà del mancherebbe
La seconda questione canea chiama in causa il nuovo concetto strategico dell'alleanza atlantica che si estende al Mediterraneo
Le parole del segretario generale della NATO il pastore belga pronunciate in apertura dei lavori nella giornata conclusiva dell'ultimo vertice i Madrid solo per salutare favorevolmente sto dal ha prefigurato un'azione bilanciate dell'alleanza che guardi a tale realtà in tale ottica in questo contesto un protagonista il un protagonismo italiano oltre a essere utile
E davvero necessaria com'è necessaria la piena inclusione del Maghreb in questi nuovi scenari
Nonostante i processi interruttivi così venne descrittivo dei nostri due attori il Mediterraneo quel mare spesso solo scatto in armi continua a essere che ha decretato
L'ascesa e la fine è il declino di imperi continua a essere la culla della nostra civiltà continua ad essere anche la nostra opportunità di sviluppo fino adesso del Mediterraneo abbiamo recepito le problematiche dalla immigrazione incontrollata al terrorismo ma possiamo cogliere anche tante opportunità e ancora nel Mediterraneo che l'Italia si gioca il suo destino
Io mi auguro che non sia l'ennesimo treno che l'Italia e l'Europa hanno perso mi auguro che sia ancora possibile costruire tra Europa e Mediterraneo quella che François Mitterand finiva con un'espressione seducente una comunità di destini grazie
E i dati significativi soprattutto significativi per un sistema Paese che riguardano diciamo import-export e bilancio commerciale di questi Paesi insomma
Sono seguite alcune valutazioni assai significative che credo insomma su cui sarà giusto un po'soffermarci ritrovarci dalla dal tema dei conflitti tra i temi financo l'Algeria
All'anca diciamo delle pretese di acque che troppo giù raggiungono quasi al largo di Oristano
Andando poi anche oltre alla questione non non secondaria tendo a ripeterla che quella proprio il nuovo concetto strategico della NATO che ci chiama in causa e insomma ci chiede anche un po'di chiarire quali sono i i nostri partner o presunti tali oppure i nostri rivali o competitor più o meno sistemici nella regione
E anche di questo e insomma di quello che ritiene più opportuno chiedo di riflettere con noi l'ambasciatore Ferdinando Nelli per
Grazie grazie mille per l'invito ringrazio la Presidente della Fondazione grazie a Margherita Boniver
Mi sembra questa questo convegno iniziativa straordinariamente opportuna e con un grande tempismo anche
Lo dico perché è ovvio non scopro l'acqua calda che questo è una fase una congiuntura in cui si parla d'altro
E dobbiamo esserne molto consapevoli c'è un conflitto alle porte nei nostri confini orientali nel cuore dell'Europa
C'è un interesse preponderante prego comprensibile della politica dei media su quello che sta succedendo in Ucraina
Ed è anche questo diciamo un tema che impatta in qualche modo negativamente sul Maghreb per varie ragioni o partirei da queste considerazioni non ho discorso organico
Da fare ma mi limiterei ad alcune osservazioni
Prendo lo spunto e fu proprio dalle considerazioni della presidente Craxi a proposito dell'impatto del conflitto in Ucraina su questi Paesi che sono per motivi vicini naturali ma che spesso tendiamo a dimenticare come vicini naturali
Io vedo tre impatti del conflitto tre possibili cattivi gli impatti del conflitto in Ucraina sul paese del Maghreb ce n'è uno molto evidente
Stefania Craxi ne ha accennato che riguarda l'aumento dei costi di alcune materie prime soprattutto dei prodotti alimentari che ha un impatto devastante sotto il profilo del della imputazione che sta caratterizzando la situazione economica di questi Paesi
Di converso è anche vero che l'aumento dei prezzi dell'energia sta privilegiando la situazione dei paesi che sono produttori ed esportatori quindi abbiamo un dato di fermo di differenziazione degli impatti ma sicuramente molto rilevante
Un Paese che soffre particolarmente di quello che sta succedendo oggi in Ucraina è la Tunisia che sta avendo sulle sue spalle
A diciamo su una situazione economica già molto pregiudicata un aumento molto importante dei prezzi di alcune materie prime e dei prodotti alimentari meno sull'Algeria che evidentemente sta godendo di una situazione relativo privilegio per la mente l'effetto di aumenti del prezzo del gas
E per certi aspetti dell'aumento del prezzo del greggio l'Egitto e l'estrazione
Più complicata da questo punto di vista la sua produzione deve agire soprattutto destinata al mercato interno quindi l'impatto su questo è relativamente limitata
Ma l'aumento dei costi dei prodotti alimentari impatta pesantemente anche sull'Egitto la Libia mi pare di avere capito che era lasciamo a parte come un caso molto speciale
Per cui non mi dilungo sulla Libia ma c'è un secondo tema che mi preme rilevare che quello
Dell'attenzione della politica rispetta questa Regione in una situazione in cui inevitabilmente l'attenzione della politica rivolta altrove
Ecco e per questo io considero quest'iniziativa particolarmente opportuna importante perché ci riporta e riporta l'attenzione dei media e politica su una regione che per noi è fondamentale fondamentale per i nostri interessi di sicurezza
è fondamentale per i nostri interessi economici
è fondamentale per le prospettive di una collaborazione che mira alla stabilità complessiva nella regione del Mediterraneo
è stato osservato lo diceva da ultimo Stefania Craxi
La l'accenno che si trova nel concetto strategico nelle conclusioni del recente vertice recente sono del maggio scorso della NATO
Io però vorrei osservare che inevitabilmente sempre come conseguenza del conflitto in Ucraina l'asse portante dell'Alleanza si ancor più spostato verso Nord verso est
E quel poco di impegno dell'alleanza aveva manifestato nei confronti della Regione a sud del dell'alleanza stessa mediterraneo in senso lato ha perso di spessore ha perso d'importanza ha perso di rilievo nelle nelle priorità del del dell'alleanza l'arrivo di due nuovi membri quando si concretizzerà ma è comunque già più o meno nefasti sposta oltre penso alla Finlandia la Svezia ovviamente sposta ulteriormente
Fra gli equilibri e l'asse portante dell'alleanza più verso nord che non verso il Mediterraneo che invece eravamo come Italia una delle poche
Avere il popolo dei pochi risultati che erano riusciti a conseguire di focalizzare l'attenzione attraverso il meccanismo è lo strumento dei partenariati dell'alleanza verso il il il sud verso le Regioni
Che comunque contribuiscono alla stalla la la sicurezza della nostra regione atlantica ma da una posizione diversa da quella presso cui tradizionalmente all'alleanza rivolta è stata citata più volte sono state citate più volte le carenze e le debolezze della politica europea nei confronti del Mediterraneo non voglio insistere su questo tema perché è già stato detto molto
Sicuramente da Stefania Grassi ma forse anche da chi ci ha preceduto nelle sezioni precedenti
Ci sono vari motivi per spiegare queste carenze queste deficienze proverò ad elencarne almeno due o tre non è un mistero tutti sanno che la politica estera dell'Unione Europea molte carenze molte lacune molte insufficienze
Molte di queste se non tutte ma in larga misura dipendono dalle sensibilità differenziate
Che si registrano nei ventisette Stati membri la politica estera europea resta prevalentemente una competenza nazionale e tutto quello che si riesce a realizzare in comune
è il minimo comune denominatore di sensibilità politiche nazionali e no è inevitabile ce lo diciamo viveva con Marina Sereni che soprattutto come conseguenza del grande allargamento del due mila e parte poi del due mila e sette
Le sensibilità della famiglia europea si sono spostate lontane dal Mediterraneo siamo rimasti imposti nel Mediterraneo ad avere da come priorità come preoccupazione principale la stabilità del Mediterraneo la sicurezza del Mediterraneo il successo economico del Mediterraneo la cooperazione con Mediterraneo non è facile ecco
Come sintesi estrema riuscire a definire una politica estera comune dell'Unione che sia coerente efficace solidale
Che onnicomprensiva l'abbiamo sperimentato ogni volta che si è tentato di varare un'iniziativa
L'abbiamo sperimentato anche in sede di attuazione delle iniziative delle politiche comuni avviate sono stati commessi degli orrori
Penso soprattutto sentivo poco fa il tema della condizionalità evocata da qualcuno dei relatori che ci ha preceduto che è stato utilizzato in maniera forse troppo strumentale l'assenza di come dire empatia di comprensione nei confronti di queste tesi da parte dell'Unione e l'incapacità quindi di definire complessivamente una posizione comune che sia al tempo stesso efficace e credibile
E sostenibile questo tutto questo però non ci deve esimere dal continuare ad insistere
Perché io sono personalmente convinto che è un portantino stima dell'Italia svolga un suo ruolo ma difficilmente l'Italia da sola può fare la differenza quello che ancor più importante che l'Italia riesca a smuovere l'Unione riesca a realizzare le condizioni di un consenso rinnovato all'interno dove Unione europea verso qualcosa di più efficace di più credibile di più
Si intitola da parte dei nostri partners mediterranei del Maghreb in particolare
Non ho ricette imprecise credo che i temi sono quelli che conosciamo con tutti questi pesi abbiamo degli accordi che sono molto di più che accordi di libero scambio
Con alcuni di questi abbiamo anche degli accordi di collaborazione
E di partenariato nella gestione di un fenomeno stato citato quello del controllo dei flussi migratori
Che a volte funzionano a volte no
C'è da fare di più sotto il profilo dell'incoraggiamento degli investimenti ma c'è da fare di più e non solo da parte nostra ma anche da parte dei Paesi interessati quindi quello che volevo dire semplicemente che mettendosi con buona volontà intorno al tavolo si possono individuare
Nelle iniziative che rafforzino questo rapporto di partenariato tra le due sponde del Mediterraneo coinvolgendo tutti i ventisette
Non è facile ma dobbiamo riuscirci perché e per noi una priorità del tutto rinunciabile
Il Mediterraneo prima che il Maghreb non è non esaurisce le le le problematiche del Mediterraneo e anche molto difficile
Shin delle separarle parlare unicamente del quello che sta succedendo di quello che può succedere del prospettive del Maghreb
Senza tenere conto di quelli che sono gli sviluppi nel Mediterraneo orientale che per certi aspetti ancor più problematico del Maghreb
O in regioni che in qualche modo sono collegati direttamente o indirettamente ne sappiamo perfettamente l'influenza di alcuni Paesi della regione
Partner importanti significativi potenti per esempio nella gestione della crisi libica quindi e anche utile opportuno mantenere un approccio complessivo generale globale che tenga conto del ruolo che queste potenze regionali
Penso alla Turchia pensa all'Egitto penso ai Paesi del Golfo
Hanno svolto possono continuare a svolgere nella soluzione la non soluzione di alcune crisi che caratterizzano la situazione di alcuni Paesi presso l'alibi ovviamente la Siria
Volevo semplicemente concludere
Per osservare che
Mi sembra che si possa rilevare che sul tema dell'impegno nel sistema Paese Italia nei confronti del Mediterraneo non ci sono grosse differenze di sensibilità
Tra i partiti politici e questo mi lascia ben sperare su
Un'ipotesi di di continuità e di condivisione anche nell'imminenza dell'insegnamento di un nuovo governo
In Italia per quello che riguarda l'impegno del nostro Paese nei confronti di questa Regione io mi auguro che su questo si possa presto andare a registrare un'iniziativa comune condivisa sostenuto da tutte le forze politiche a quelle che sosterranno il governo quelle che faranno il loro lavoro all'opposizione
è talmente evidente il nostro interesse alla stabilità alla sicurezza ad uno sviluppo dei rapporti di collaborazione sia commerciale economica di investimenti sia nella gestione di fenomeni come
Le migrazioni o come il terrorismo che mi sembra veramente
Che si difficile immaginare che ci si possa dividere su questo questa considerazione che ovviamente vale per tutta la politica in senso generale vale a maggior ragione ancor più secondo me per quello che riguarda il Mediterraneo
Il passato
Mi sembra che dimostri che su questo siamo riusciti ad essere consensuale ad avere una linea condivisa credo che su questo si possa continuare
Sapendo che non sarà facile
Anche perché Maghreb mediterraneo non solo realtà monolitiche sono realtà molto differenziate per molti aspetti molto problematiche
A loro volta attraversate da crisi latenti
Che da potenzialità di sviluppi ulteriori di queste crisi penso per esempio la situazione algerina tunisina c'è stata ricordata poc'anzi
Ma penso che questo debba essere un imperativo categorico rinunciabile perché avrà responsabilità di governo chi dall'opposizione dovrà seguire passo passo il lavoro del governo grazie mille
Grazie ambasciatore insomma anche acquisito che Stefania Craxi querela che insomma la compatibilità tra la presunta agenda italiana diciamo e e l'agenda europea ecco l'incoraggiamento a incidere sull'agenda europea credo che in un messaggio più chiaro come elemento essenziale per apportare in un contesto in cui nessuno si salva da solo consentite questa frase
Un ruolo e un protagonismo italiane quindi europeo proseguiamo la nostra discussione con Marco Minniti ha qui un po'consegna anche un po'la la riflessione lanciata da Stefania che raccoglieva a sua volta un appello di un'intervista se non sbaglio rilasciata qualche giorno fa l'Huffington post con Alessandro De Angeli
Lande Angeli sulla necessità di celebrare una delle prime sedute del neonato Parlamento proprio sul tema della politica estera che sembra essere qualcosa
Che solo in parte è stata colta in parte come spesso accade sulle questioni di buonsenso in Italia si ragione si parla poco ma diciamo siamo abituati
E e anche un po'la riflessione su questi rivali o competitor o o partner più o meno strategici che si agita una regione una riflessione su tutta anche la l'hai pongo perché qui emersa in maniera latente ma anche maniera più o meno manifesta negli ultimi negli ultimi scossoni riguarda proprio la Turchia e tutta la vicenda che interessa l'area del Mediterraneo occidentale su cui anche le questioni energetiche hanno la loro partita
Grazie grazie innanzitutto per l'invito
Grazie per la discussione aperta splendidamente da Stefania io mi limito soltanto a fare tre piccole considerazioni di scenario
La prima è questa sì è vero
In questo momento noi abbiamo una evidente
Primo piano sull'Ucraina evidente siamo non si può fare a meno di non guardare quello che li sta avvenendo anche per i i rischi diciamo particolarmente delicati che giorno e tuttavia il problema a mio avviso non è quello di cercare di tra virgolette parlare di Ucraina e di Mediterraneo che quello di far comprendere come un pezzo fondamentale della vicenda ucraina si gioca nel Mediterraneo
E questo è il punto cruciale
Vedete come succede è solitamente quando c'è una crisi una guerra
Questa traduce
Chiamiamoli così delle rotture globali però tutte globali prodotte dalla guerra in Ucraina hanno riguardato essenzialmente tre grandi temi primo tema la questione energetica il secondo tema la questione umanitaria terza terzo tema la questione alimentare
E se ci pensiamo bene questi tre grandi temi questi tre grandi crisi globali fatte emergere diciamo fatte scattare dalla guerra in Ucraina si riflettono nel Mediterraneo
Anzi la loro soluzione è nel merito
Facciamo un esempio
La crisi energetica noi abbiamo parlato del madre e sappiamo perfettamente che il Maghreb tra virgolette uno dei punti di maggiore produzione sia per gli assegni per il petrolio
Faccio un esempio un abbiamo firmato degli importantissimi accordi con l'Algeria su una corda i particolarmente importanti è evidente che valigeria sta cercando una ricollocazione
Nel sistema internazionale e tuttavia non sfugge a nessuno che rapporti tra Algeria e Russia erano e sono strettissimi
Circa quindici giorni fa si sono svolte delle
Esercitazioni militari in Russia nella Russia asiatica a cui hanno partecipato oltre la Cina oltre all'India anche la cerchia
I rapporti
E tra il sistema militare russo il sistema militare algerino anche qui non diciamo una cosa incredibile sono strettissimi e sono maturati sin dai tempi dell'Unione Sovietica
Ma se qualcuno avesse dubbi ma soltanto guardare a quello che è successo quarantotto ore fa
E quarantotto ore fa si è riunito consorzio
Di paesi OPEC Tomasson i paesi produttori di petrolio più la Russia e ha deciso non di aumentarla produzione di diminuirla di due milioni di barili al giorno diminuire
Capite
Cioè mentre la comunità internazionale innanzitutto gli Stati Uniti hanno chiesto ai produttori dotato di aumentare la produzione e loro l'hanno diminuito
Non più di
Quaranta giorni fa by Danny presidente i satelliti Baitelli e andato in Arabia Saudita incetta
Ricordate le parole di inizio anno prima dell'invasione in Ucraina ridurrò i vertici di quei Paesi a livelli di paria
Non li farò farò in modo che nessuno gli incontri più a livello internazionale
Bayern è andato a incontrare quelli Paniate
Uno con l'idea di poter riavere diciamo tra virgolette un aumento la produzione petrolifera
E perché naturalmente questo è una cosa che vai venne diciamo sapeva perfettamente cosa faceva ha pagato un prezzo non banale nei confronti a suo più le pubblica ricordo diciamo tre editoriali voluto il Washington post uno delle cono visivo dirlo al Times diciamo sinceramente diciamo abbastanza pesanti
Nei confronti di un presidente più in cui sua figlia degli Stati Uniti
Bene
Domani
Il nuovo presidente degli Emirati Arabi Uniti Mohammed Bin Zayed sarà a Mosca incontrare tutti
Circo di spiegare cioè una cosa
E che se non si comprende che un pezzo della dinamica ucraina si gioca da questa parte nella zona sud del mondo nel Mediterraneo non abbiamo capito nulla
Voi direte sì evidente regge la questione energetica evidente parliamo delle alte e questa è la questione umanitaria
Voi sapete che ci sono stati dieci milioni di rifugiati che non lasciato locale in una parte di essi sono tornati ma insomma
Stiamo parlando di qualcosa come tre quattro forse cinque milioni di persone che sono rimaste ai confini esso dell'Europa una parte sono arrivati anche in Italia l'Italia ne auspicati circa centocinquanta milioni sta ospitando circa centocinquanta
Bene
Se dovesse esserci una crisi umanitaria anche in Nord Africa
Per evidenti ragioni perché ci sono problemi di stabilità Bata soltanto pensare voi avete parlato della Tunisia
La situazione e delicatissima perché li può esserci una e punto di congiunzione tra tensioni sociali
Tensioni politiche
Voi sapete perfettamente che è stata cambiata la Costituzione che la Costituzione avuto un larghissimo consenso tuttavia la percentuale di coloro che hanno partecipato al voto è rimasta particolarmente contenuta non dico nemmeno bassa perché dicevo
Solitamente vota poca gente però è stata particolarmente contento
Lo sappiamo perfettamente che in questo momento la Tunisia sta negoziando un de e sta negoziando un prestito col Fondo monetario internazionale ci saranno delle condizioni bisognerà vedere come reagirà quel quali sono le condizioni se poi a tutto ciò dovesse aggiungersi
Una crisi tra virgolette alimentare perché sono Paesi tutti questi del Maghreb che dipendono pesantemente da grano che viene dall'Ucraina e dalla Russia e la situazione diventa difficilissima
I corridoi per il grano iniziativa lodevolissima fatta dalla Turchia delle azioni da tuttavia non hanno risolto il problema perché stiamo parlando ancora di piccolissime cifre
La verità avveniva era tra virgolette nell'autunno inoltrato
Perché sto dicendo questa cosa sorridendo per fare completo una cosa semplicissima che dal punto di vista strutturale le tre grandi crisi dal punto di vista politico sulla vicenda dell'Ucraina è legata strettamente alla vicenda del Mediterraneo allargato faccio un esempio nel Mediterraneo Kato non abbiamo la massima concentrazione dei così detti Paesi indifferenti a conflitto
Indipendentemente da come hanno votato il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite a me ha molto colpito per esempio che un paese tra virgolette legatissimo all'Occidente legatissimo alla NATO che a luglio ha fatto manovre congiunte esercitazioni congiunte conato come il Marocco non ha partecipato alla prima votazione
Come sia se
No no sull'avere sensi vediamo sulla prima non ha partecipato al voto tra virgolette pare che abbia avuto un il bisogno impellente
Punto
Questo il qua il Marocco cioè chiaro di cosa stiamo parlando serio tanto per farvi capire cosa c'è
Allora il problema qual è se nel momento in cui
E tutti ne sta subendo tra virgolette uno scacco militare forse ancora più drammatico di quello che ne possiamo pensare nel momento in cui Putin ha a che fare per la prima volta in maniera seria con un dissenso interno
Non voglio farla molto lungo sulla Russia
E tuttavia il punto fondamentale che in questo momento sarebbe importantissimo isolare politicamente e diplomaticamente la Russia
E invece questo non sta ancora bene
Non sta avvenendo in parte per le questioni relative a quello che è l'andamento del Mediterraneo voglio soltanto citare una città una una questione
Voi sapete che Putin ha organizzato e ha comandato la mobilitazione generale sia pur parziale e Ari e ma i mancano truppe da mandare in Ucraina piena ascoltare una domanda
A tutt'addestrate come per esempio i miliziani della vacche nere che sono già in Ucraina e tuttavia sono in Libia
Il Mali in Centrafrica per quale ragione non li ritira e rimanda al fronte in crescita
Perché ritiene quegli scenari strategici importantissimi per la partita che sta giocando in Ucraina altrimenti avrebbe ritrovato le truppe
All'inizio di questa settimana c'è stato un colpo di stato nel colpo di Stato in Burkina Faso
A proposito di sentimenti popolare poi non sappiamo quanto sono tra virgolette diciamo manipolati presentimenti popolare misogino e lo sa e tuttavia all'assalto all'ambasciata francese popolare c'erano bandiere russe
Vorrei ricordarvi che quando c'è stata l'ascesa militare della giunta in ma lì e noi abbiamo avuto innumerevoli ma insomma di massa in tutto immagini
Manifestazione di massa con bandiere russe e con le gigantografie di Putin
Questo immediatamente priva
Sì noi
Dico cose scontate fra la ringrazio della pazienza galleria di ascoltarmi non avevano le gigantografie questa Proto prima della crisi in Ucraina però questa è la verità
Allora e finisco
La mia convinzione questa che il Mediterraneo
Nei prossimi anni nei prossimi giorni
Gioca una partita strategica per gli equilibri complessivi del pianeta togliamoci dalla testa quello che a un certo punto ci avevano quasi convinto
Fosse la realtà avevano convinto finanche noi che viviamo nel Mediterraneo c'è permetteranno fosse un mare chiuso ma sì importante ma un mare regionale
Il Mediterraneo e un mare chiuso e tuttavia non è un mare regionale e cruciale per gli equilibri complessivi del pianeta Pato soltanto pensare alla sfida del sì con la sicurezza nel pianeta
Pata soltanto pensare che in questo momento l'Africa il centro nord Africa e l'incubatore principale del terrorismo internazionale
E se qualcuno avesse dubbi e questo già dovrebbe incominciare a farci preoccupare basso soltanto guardare quello che ordinamento succede in questi Paesi
è una questione strategica
Delle grandi questioni strategiche per la sicurezza del pianeta se ne occupano diciamo tra virgolette coloro che hanno la taglia per potersene occupare
Non abbiamo parlato della Libia non parlerete della Libia capisco il fatto che la si tratti con una certa cura perché quella meriterebbe un capitolo a sé non voglio riaprire la questione tuttavia faccio presente che in questo momento
Il leader noi abbiamo un evento che è stato il più clamoroso dopo la la guerra in Ucraina degli ultimi tra virgolette cento anni dell'andamento delle dinamiche diplomatiche internazionali e cioè il fatto che il leader ci sono Russia e Turchia
Russia e Turchia
Nei giorni scorsi la Turchia ha firmato un accordo con uno dei due governi quello di Tripoli per quanto riguarda lo sfruttamento del diciamo sistema energetico lì piccolo
Non è una cosa banale
Non è una cosa banale per l'Italia non è una cosa banale per l'Europa
Quello che si comprende
E che l'idea forse noi avremo una stabilizzazione di due governi o forse di tre
Vede mi ha molto colpito il fatto che non più di tre giorni fa un gruppo di parlamentari libici per quello che valgono sì ma insomma diciamo è un Parlamento come quello di Tobruk particolarmente complicata e tuttavia un gruppo di parlamentari tipici
Ha presentato un disegno di legge
Per la tripartizione della Libia in tre zone un disegno di lei un disegno di ricostruzione della Libia con un sistema federale
La Cirenaica la Tripolitania e a sud il Fezzan ricordandosi anche che c'era già una legge il leader da questo punto di vista
Dovrebbe forse scatta ci un pochino un campanello d'allarme
Una bipartizione una tripartizione della Libia sarebbe una sconfitta strategica per l'Italia e io aggiungo per l'Europa
è chiaro quale la partita che siamo giocando
Lei alle sue idee io la ringrazio moltissimo
Vuole venire lei a parlare a posto mio io la ringrazio tanto guardi se lei mi toglie lei mi toglie da questo impiccio diciamo
Noi siamo così bravi diciamo sappiamo sempre già tutto diciamo della signora signora non c'è veramente non ne usciamo più cioè in grado cioè grazie per la presenza per la pazienza però insomma gli ospiti vanno fatti parlare e poi eventualmente se c'è tempo faccia una sezione delle domande a me piace il fatto che io la la fuga la ringrazio diciamo ma gentilissima
Finiscono
Finisco rapidamente
Stavo dicendo quella sarebbe una sconfitta strategica per l'Italia per l'Europa
Infine l'ultima considerazione
Se tutto questo è vero e se i protagonisti sono Russia Cina Turchia evidente che nessun Paese europeo può vincere da solo questa sfida
E un problema non solo politico proprio di italiana
Questo deve farlo l'Europa
E l'Europa deve convincersi del ragionamento che abbiamo fatto cioè che un pezzo del futuro dell'Europa si gioca nel Mediterraneo in particolare in Africa se qualcuno avesse dubbi Baso soltanto ricordare che oltre alle due questioni
Di cui ho parlato precedentemente la questione energetica e la questione
Tra virgolette
Umanitaria in Africa si gioca un'altra partita
Quella relativa ai metalli delle terre rare
In questo momento il primo produttore al mondo il primo detentore al mondo di militari delle terre rare e la Cina
Gli Stati Uniti sono secondi ma ampiamente staccati tutto il resto non c'è
Siccome questo fatto a Cupertino si fa con i metalli delle terre rare voi comprendete che a un certo punto può scattare un corto circuito drammatico e cioè che quello che c'è di più avanzare di più tecnologico alla fine dipende dall'Africa Equity qual è il senso la partita
Dobbiamo toglierci dalla testa l'idea che l'Africa sia un continente povero l'Africa un continente potenzialmente molto ricco nelle mani di classi dirigenti che spesso non fanno gli interessi del proprio poco
Punto
Questa è la pura e semplice verità
E l'Europa deve occuparsi dell'Africa e occupandosi dell'Africa non fa un favore a nessuno fa soltanto un favore a se stessa
So perfettamente e ho finito
Che nel momento in cui entreranno Svezia Finlandia io sono favorevolissimo all'ingresso di Svezia e Finlandia nella NATO tuttavia l'asse del mondo e dell'alleanza atlantica si sposerà inevitabilmente dove sono certo
C'è bisogno
Di fare un ragionamento un pochino più impegnativo vedete che questi Paesi sono Paesi molto complicati molto difficili e tuttavia non conquista bili soltanto con il ragionamento delle convenienze economica se si fa soltanto ragionamento di convenienze economiche temo che non andiamo da nessuna parte
In generale anche per i Paesi più poveri non basta soltanto un ragionamento di convenienza economica e poi parliamo dei paesi del dei Paesi arabi siamo parla
Di cosa che stanno fuori dalla mente Dio perché quei Paesi anche oggi in questo momento annotata l'equità che possono prendersi l'intero debito diciamo di alcuni Paesi importanti del mondo
C'è bisogno e ho finito
Di insistere e di investire sulla nuova soggettività geopolitica so perfettamente che in questo momento il Mediterraneo a tante cose
Sono tanti i paesi sono culture storie religione differenziò perfettamente che non si può mettere sullo stesso piano la Turchia con i Paesi arabi so perfettamente che non si può mettere sullo stesso piano la Tour vi sia e il Marocco in Marocco e l'Algeria conosco perfettamente tutto
E tuttavia va trovato il filo che unisce qui dovete chiedere per quale ragione
Dopo la guerra in Ucraina
Il mondo sunnita che appariva radicalmente diviso da una parte e Turchia e cacciare dall'alto Emirati Arabia Saudita hanno ricominciato a parlarci
No no parlarsi così solo per fare comprendere l'Egitto ha riaperto l'ambasciata in Qatar l'aveva chiusa dieci anni fa promettendo che non avrebbe mai più riaperta
In questo momento di fronte al rischio di una crisi alimentare i tre paesi Arabia Saudita Emirati e Qatar hanno finanziato un fondo di investimento in Egitto per ventidue miliardi di Euro
A questi Paesi si parla tra virgolette mettendo in campo l'idea di una soggettività del Mediterraneo e cioè dicendo che la crisi che si avverte in Ucraina l'idea di un nuovo ordine mondiale non si costruiscono senza tenere conto del merito
E infine una proposta
Stefani ha avuto la cortesia di riprendere l'idea diciamo della sessione
Parlamentare dedicata alla politica estera perché è un grande Paese come ha detto giustamente l'ambasciatore Nelli Feroci sulle politiche sta non si è mai diviso
Io aggiungo un'altra cosa ma questo veramente con l'obiettivo di medio periodo per il nuovo governo comunque esso sarà fa
Nessun titolo partecipazioni personali non politicamente gli appare evidente diciamo c'è stato un voto diciamo e come tale diciamo deve essere rispettato
L'idea e che l'Italia a mio avviso insieme alla Francia
Utilizzando il trattato del Quirinale
Si faccia promotrice si facciano promotrici di una convenzione dei capi di Stato e di governo del Mediterraneo allargato
Per chiamare tutti a discutere insieme non per discutere di migrazione non per discutere di petrolio non per discutere soltanto di uno dei grandi temi centrali per discutere del ruolo nel Mediterraneo nel nuovo ordine mondiale
Di questo sono interessate inefficaci
Fino a quando si penserà che invece il rapporto possedesse un rapporto meramente di scambio alla fine succede come già successo qualche settimana fa che uno pensa di avere il consenso per esempio dei Paesi arabi in tasca e poi quel consenso purtroppo non ce l'ha
Grazie mille
Tra l'altro fa piacere ricordare che insomma quelle questioni che ha posto onorevole Minniti sono state affrontate anche nella relazione che il professore spiega fatto proprio su Craxi
E i pericoli quindi evocando alcuni Inter Inter vento dell'insediamento del governo Craxi ottantatré una conferenza del novantadue e stato fattori proprio sui rischi di deriva Isla vista la necessità di costruire la soggettività del Mediterraneo quindi è un tema che come fondazione Ceccato che abbiamo anche sempre trattato io
Pareri forse fare un epocale che son passati quarant'anni verrebbe Fratte
Non mancano venti minuti alla chiusura quindi insomma il il vice ministro per conclude diciamo questa fase insomma la ringraziamo gli spunti sono tanti sì sì concludiamo perché cito come hanno detto poc'anzi avversarie di rango ringrazio intanto per l'invito a Bellinzona Fondazione Craxi per quest'invito e anche mi vorrei congratulare davvero con le organizzatrici
Per questa importante iniziativa io ho avuto possibilità di ascoltare alcune delle relazioni del pomeriggio molto stimolanti molto interessanti
Quindi anch'io sto alle questioni di carattere generale più che entrare nel dettaglio dei singoli paesi del Maghreb vedi cosa andrebbe fatto possiamo fare in questa fase per ciascuna delle situazioni che sono state qui
Presi in considerazione molte cose sono state dette la prima questione
Che il nostro obiettivo mettere quest'area del mondo in cima all'agenda politica internazionale non è facile perché l'agenda politica internazionale
E centrata da un'altra parte nonostante lo sforzo
Diciamo egregio che ha fatto Marco Minniti poco fa per spiegarci che per risolvere l'Ucraina dobbiamo guardare al Mediterraneo però temo che non basterà diciamo così sforzo egregio di diciamo analisi geopolitica per farci arrivare lì
Nonostante l'Ucraina annoia abbiamo bisogno l'Italia il teatro prioritario della politica essa uno dei teatri prioritari della politica estera italiana eh in Nord Africa e Medio Oriente
La il Mediterraneo allargato come è stato detto dal nostro moderatore poco fa questo teatro prioritario della politica estera italiana su cui la Farnesina per questo diciamo in questa ultima fase io ho avuto la delega per questo
Per questo per quest'area negli ultimi tre anni ha cercato di porre una grande attenzione quest'area che è strategica per l'Italia veri interessi italiani
Deve tornare ad essere deve se il più possibile
In
Diciamo non solo per l'Italia ma in Europa al centro dell'agenda politica sicurezza
Approvvigionamento energetico gestione delle migrazioni quindi abbiamo dei problemi che possono essere gestiti solo con una partnership con i Paesi del Mediterraneo
E abbiamo anche delle grandi opportunità di collaborazione economica culturale e politica quindi quest'area del mondo per noi strategica abbiamo il dovere come diceva prima l'ambasciatore Nelli Feroci di non
Rassegnarci anche se l'asse dell'attenzione internazionale della politica internazionale in questo momento è spostato molto sull'Ucraina e in qualche misura sulla testa noi abbiamo bisogno di tornare di insistere sulla importanza sulla strategiche
Strategicità della sponda sud del Mediterraneo qualcuno prima diceva una
Delle relatrici diceva la sponda sud del Mediterraneo siamo nuovi esattamente la sponda sud del Mediterraneo siamo noi e il nostro destino e il nostro presidente del nostro futuro d'altra parte proprio perché c'è l'Ucraina
è vero che ci sono alcuni alcuni aspetti che hanno s'invece creato delle opportunità penso alla centralità dell'Algeria e del Mediterraneo per quanto riguarda l'approvvigionamento energetico e penso al fatto che da questo punto di vista il Mediterraneo
Può diventare un nuovo Abdel per l'approvvigionamento energetico dell'Europa quindi non è interessante solo per l'Italia ma può essere anche diciamo una porta d'accesso e l'Italia può essere diciamo il ponte tra il la sponda sud del Mediterraneo il Nordafrica e il resto d'Europa
La seconda considerazione che mi viene da fare avendo ascoltato anche diciamo la il ricco e appassionante excursus di Minniti e che forse la differenza che noi eravamo tradizionalmente abituati a fare tra Nordafrica e Africa subsahariana sia molto diciamo attenuata e quindi quando diciamo smettiamo il tema del Mediterraneo allargato e del Nordafrica in cima all'agenda realtà poi ci portiamo dietro un'Africa
Ci portiamo dietro l'Africa non è solo il Mediterraneo non è solo il nordafricano nel sole madre mancherebbe ma il continente africano e questa sorta di continente verticale diciamo che che unisce l'Africa
All'Europa sempre più difficile districare le traiettorie per usare una parola che fa fra usata prima
Terza considerazione non bastano delle
Non basta una relazione con quest'area del mondo
Centrata sulle migrazioni io penso che se c'è stata una torsione la dico così negli ultimi anni questa torsione che ci ha fatto concentrare eccessivamente sul tema migrazioni ci ha impedito di vedere altre opportunità e altre questioni non basta il tema delle convenienza economica
Non basta quindi il tema della sicurezza neanche della sicurezza rispetto ai flussi migratori e non può essere diciamo la pura convenienza economica la chiave di lettura del partenariato da costruire con questi Paesi
E allora quali sono gli strumenti che cosa può fare l'Italia
La prima questione la possiamo dobbiamo fare in Europa noi abbiamo siamo stati nel corso degli ultimi anni insieme alla Spagna per esempio il Paese che ha proposto un aggiornamento della strategia euromediterranea quando abbiamo
Festeggiato i venticinque anni del processo di Barcellona sono stati Italia e España a proporre ai ventisette una riflessione strategica sulla
Nuova politica di vicinato sulla nuova strategia euromediterranea che dobbiamo mettere in campo è passato poco tempo da quel momento ma purtroppo ci sono state delle crisi e da ultimo l'aggressione russa in Ucraina che hanno diciamo di nuovo richiesto un aggiornamento di questo aspetto però la prima questione che l'Italia se vuole
Diciamo fare il suo lavoro vede in Europa a convincere gli altri partner a lavorare su questo dossier
Deve convincere gli altri partner ad avere un equilibrio tra l'attenzione inevitabile verso est e l'attenzione necessaria verso sud
Le politiche di vicinato o che sono in capo allo stesso commissario che sono in capo peraltro a un Budget diciamo complessivo
Che riguarda tutti i Paesi terzi noi abbiamo bisogno di tenere un equilibrio e questo equilibrio non può che fare i conti con le risorse guardate perché poi alla fine le risorse contano
Noi dobbiamo sapere che le risorse sono diciamo determinante e l'equilibrio che si stabilirà tra quante risorse destiniamo al vicinato orientale quante le destiniamo al vicinato meridionale sarà determinante anche per potere esercitare una partnership perché altrimenti la partnership a mani nude si esercita un qualche difficoltà quindi la prima questione
Essere protagonisti in Europa in una discussione che sarà inevitabile inevitabile nei prossimi mesi per stabilire con quale equilibrio noci però ci presentiamo nel rapporto tra avvicinato S. vicinato
E vicinato meridionale seconda questione
L'Italia può essere può avere una sua diceva Stefania diceva presidente Craxi può avere una sua strategia nazionale
Sì può avere una sua strategia nazionale ma io sono convinta come diceva Nelli Feroci che questa strategia nazionale deve essere finalizzato a portarsi dietro l'Europa
Non sono convinta che basti la Francia lo dico subito prima Marco ha detto l'Italia e la Francia io penso che dobbiamo lavorare con qualche Paese in più
Penso alla Spagna insieme alla Francia perché la Francia si porta appresso anche alcune contraddizioni diciamo così rispetto a questa area del mondo
Quindi inevitabilmente dobbiamo lavorare con la Francia dobbiamo lavorare con la Spagna io penso che dobbiamo lavorare con la Germania cioè penso che dobbiamo tenere questi quattro Paesi Italia Francia Germania Spagna io avere nuovi la possibilità di
Diciamo trascinare questo sì dice e gli altri perché gli altri possono avere of oggettivamente altre priorità e altri
E altre gerarchia
Quali strumenti può avere l'Italia internamente per una sua strategia ecco io penso che se farete come io spero una discussione in Parlamento
Su la politica estera lo spettro Stefania Craxi da presidente la commissione esteri del Senato stanco anche per pochi mesi e stava molto attento a quest'area abbiamo fatto una discussione approfondita
Io ho partecipato volentieri è stato uno scambio molto interessante molto importante che ha dimostrato appunto una base comune molto ampia all'interno dello no dello scenario politico italiano su questa di analisi e anche di proposta su quest'aria
Del mondo
Io penso che se si farà una discussione su di strategia sulla politica estera italiana
Lo dico così bisogna chiedere che l'Italia investa di più nella politica estera lo dico uscendo dal ruolo che è un po'nel senso che io sto finendo lo dico quindi a vantaggio di chi succederà ad abiti verrà
Dalle mie parti si dice non si fanno alla nostra delle nozze coi fichi secchi non si fanno non si fanno anche dalle tue ecco allora aprire nuove ambasciate qualcuno ha detto abbiamo aperto nove ambasciate
Nel sei benissimo ma se non le forniamo di personale diplomatico di strumenti le ambasciate fanno poco poveretti e fanno quello che possono diciamo così però ambasciate
Cooperazione economica cooperazione culturale qualcuno ha evocato Istituti italiani di cultura che sono strumenti fantastici ma senza soldi anche loro possono fare poco ok bene cooperazione allo sviluppo
Cooperazione allo sviluppo
Noi non possiamo immaginare che che gli strumenti della politica estera se parliamo di partenariati tono il partenariato pretende che noi arriviamo con una cassetta degli attrezzi
E nella cassetta degli attrezzi dobbiamo avere gli strumenti e le risorse i strumenti ci sono perché ovviamente ci sono la diplomazia la diplomazia economica diplomazia culturale la cooperazione internazionale allo sviluppo e ci saranno le risorse per farlo
Ci servono le risorse
Ad
Avendo avuto la delega perché nell'ultimo anno e mezzo sulla cooperazione italiana lo sviluppo so quanta fatica fatto ad arrivare allo zero ventinove del PIL siamo partiti dallo zero ventidue siamo arrivati al zero ventinove
Dovremmo arrivare allo zero sette è qualche miliardo e per arrivare allo zero sette o che noi siamo un Paese diciamo
Economicamente significativo e quindi lo zero sette il PIL una buona cifra diciamo così però se questo obiettivo questo non è un obiettivo di parte coloro io voglio dire
Se vogliamo avere degli strumenti per ragionare con i Paesi del Nordafrica con i Paesi dell'Africa e dobbiamo avere degli strumenti e degli strumenti sono sono anche le risorse per fare cooperazione
Sono anche risorse per sostenere le organizzazioni internazionali le Nazioni Unite
Il multilaterale cella ma sono anche risorse per avere una leva non di condizionalità ma di partenariato e in questo sono molto d'accordo con quello che diceva una delle relatrici prima
La cooperazione allo sviluppo è straordinariamente importante perché ci consente di non di non trattare solo con i governi noi abbiamo ascoltato prima quanto sia difficile
Nelle transizioni diciamo così mettere un punto tra transizioni verso diciamo democrazie verso sistemi aperti eccede transizioni verso sistemi atti a invece autoritari
Piuttosto che fare le pulci sui diritti umani guardate lo dico consigliere diciamo so che non è molto politicamente corretto
Noi abbiamo bisogno di dialogare con la società civile noi abbiamo di bisogno di sostenere la società civile abbiamo bisogno di sostenere le comunità locali e quindi qualche volta le autorità locali che non sono esattamente la stessa cosa dei governi centrali
Dobbiamo discutere e lavorare con i leader religiosi laddove c'è il tema della diciamo della radicalizzazione della possibilità che la povertà alle coste cosiddetta Ruth così essere le cause profonde del portino poi alla radicalizzazione al terrorismo beh noi abbiamo bisogno di strumenti ecco allora
Le diciamo i il col consegno a chi verrà dopo di me questo tema senza risorse possiamo discutere possiamo avere ambizioni ma non possiamo attuarle
Le risorse europee sono importanti ci sono risorse europee importanti ma le risorse europee bisogna affiancare le risorse nazionali se noi vogliamo segnare con la nostra strategia anche la politica che l'Europa va facendo e dovrà fare nel in questo scenario io mi fermo qui ringrazio per l'invito sono stata quasi puntuale grazie
Ringrazio tutti della puntualità anche perché insomma sono le sette e purtroppo mi spiace ma non riusciamo preparativi logistici e purtroppo sono e del regolamento di questa sala
Ad aprire il dibattito si chiudono dentro quindi
Grazie a tutti