Festival delle Migrazioni - L'atlante delle guerre dimenticate

Buon pomeriggio a tutti a tutti Bernari vate ben arrivati al Festival delle migrazioni siamo alla quarta giornata di festival in festival che sta andando benissimo
Siamo molto molto felici il come sta andando procedendo il tutto
Perfino dell'immigrazione è arrivato alle qua alla quarta edizione
Tre compagnie teatrali che sono messe insieme per l'organizzazione di questo festival fin dalla prima edizione
Ah ma Fekter lì al al ma teatro e che da casa
Che
Come dire da quattro edizioni appunto cercano di lanciare delle riflessioni sul tema della delle migrazioni e delle narrazioni delle migrazioni
Uno dei temi il cuore di quest'anno è il tema delle guerre non a caso declinato al plurale nel senso che ci piaceva l'idea naturalmente di partendo da
Dal conflitto in Ucraina ma provare a ragionare su le guerre c'è di tantissimi conflitti che affliggono nostro pianeta e che spesso sono motore causa di fenomeni migratori
Proprio su questo l'incontro di oggi che è stato uno degli incontri che fin da subito fin da quando aveva iniziato a progettare questo festival avevamo immaginato
Se il provare a pensare ricostruì una sorta di atlante di tutte le guerre dimenticate le guerre di cui ieri ma in questi giorni è uscito molto il tema di quanto la politica estera entri così poco nel nostro quotidiano di quanto poco entri nell'arco la scienza nel dibattito giornalistico soprattutto in Italia
E naturalmente ne sentiamo parlare pochissimo di tutte le guerre che affliggono appunto il nostro pianeta
E quindi oggi appunto l'Atlante delle guerre dimenticate ci condurrà come dire modera l'incontro a Silvio pochettino anche una giornalista
Che per tanti anni si è occupata appunto anche di cooperazione internazionale che adesso dirige un centro che si chiama in Paschi il che un centro punto di formazione sulla comunicazione digitale proprio pensata per rispettarla per il sociale vieni Silvia lascio a te il microfono e ben arrivate ben arrivati buon incontro
Grazie grazie
è acceso
La a ma senza
Intanto chiederei subito a divenire esso ha Raffaele ai ma a tutti i nostri Esperti relatori di questi incontra abbiamo anche due Esperti relatori in collegamento non so se riusciamo già a vederle con noi
Intanto grazie a tutti benvenuti grazie bello vedervi numerosi anche oggi che piove ma oggi siamo particolarmente contenti proprio perché piove perché ormai dobbiamo ringraziare quando piove e fare festa
E e quindi grazie di essere qua abbiamo la fortuna oggi di avere con noi gli ideatori i curatori anche proprio i redattori
Dell'Atlante delle quote dei conflitti e delle guerre nel mondo e anche dei testimoni dei giornalisti inviati di guerra
Testimoni che si occupano degli aspetti umanitari
Quindi credo che abbia una bellissima ricchezza per approfondire io prima di lasciare la parola a loro volevo solo fare una piccola una piccola nota
Che davvero non è un adulazione ma io credo che questa te Lante sia uno strumento fondamentale
Non solo per conoscere i conflitti che esistono nel mondo ci sono trentatré Schede su le varie regioni i vari conflitti
Ma per capire il mondo perché oltre a descrivere i conflitti e le guerre l'Atlante mette in connessione le grandi tematiche che riguardano la nostra contemporaneità
Il problema dell'ambiente
La gravità del problema del cambiamento climatico e le conseguenze legate alle migrazioni
Il il problema della disparità della diseguaglianza sociale l'estrema diseguaglianza sociale che come si vede nel nel report dell'anno scorso la pandemia a ulteriormente esacerbato aumentandola povertà delle category più fragili
E paradossalmente aumentando la ricchezza di quella piccolissima percentuale di persone che detiene grandissime ricchezze e poi i il collegamento per esempio con la finanza
Con la Venditti e di armi quindi insomma tutti i grandi temi qui non siamo solo a fare un elenco delle guerre o a parlare di guerra siamo a capire le connessioni che stanno dietro le guerre e che determinano il mondo così com'è oggi
Quindi credo che dovrebbe essere veramente un volume come lo dicevo Alcoa Raffele prima che dovrebbe essere usato in tutte le scuole insomma essere una base per la nostra analisi del mondo
Allora solo due dati
Sul sul volume che attualmente pubblicato vi dico che la nuova la nuova edizione quella l'undicesima edizione cartacea sarà pubblicata a dicembre quindi noi oggi abbia la fortuna di fare le anticipazioni però non è ancora disponibile mentre invece abbiamo i dati di quella della decima edizione un dato su tutti che riassume un po'quello che vi dicevo adesso il quattordici per cento della popolazione benestante del pianeta USA il cinquantadue per cento
Delle risorse rinnovabili disponibili questo scrive proprio Raffaele nel suo editoriale di introduzione che si titola
Troppe ingiustizie per sperare nella pace
Questa secondo me è particolarmente un dato che ci dice moltissimo perché questa diseguaglianza che non hanno solo una diseguaglianza sociale Manetti diseguaglianza che impatta anche sul pianeta s'proprio sulle risorse del pianeta
Non può essere disgiunta dall'analisi poi io di situazioni di estrema povertà che portano anche a nascita di conflitti molto duraturi nel tempo
Un altro dato la Banca mondiale prevede entro il due mila trenta sei non faremo un cambio un'inversione di rotta
Un aumento di un ulteriore mezzo miliardo di persone in stato di povertà cioè al di sotto di un reddito di cinque dollari al giorno
Paradossalmente i dieci uomini più ricchi al mondo hanno visto nell'anno della pandemia dall'inizio della pandemia aumentare la loro ricchezza di cinquecentoquaranta miliardi di dollari
Ora penso che già sono questo ci basti per fare molte riflessioni ma volevo partire subito
Ascoltando chiedendo ai nostri ospiti di approfondire per capire soprattutto se la nuova edizione ci porta dei dati diversi se qualcosa è cambiato se è migliorato se peggiorato che cosa
Che differenze ci sono e anche come avete lavorato e metodologicamente per produrre la nuova edizione quindi dare esprima di tutto fare questa domanda a Raffaele Crocco che l'ideatore dell'Atlante delle guerre ed è anche il direttore del sito corrispondente a a cioè il direttore scusabile del sito Atlante delle guerre e anche del sito inglese perché sapete che c'è anche una versione inglese
Nonché direttore di un immondo punto org anche una storia di rapporti guerra fatto tantissime cose affondato insieme a Gino Strada Peace reporter
E ha anche lavorato per la RAI quindi chi meglio di luci può fare questa analisi allora Raffaele siamo andati meglio o peggio quest'anno
Domando una
Intanto buongiorno tutte a tutti grazie dell'invito naturalmente come dicevo prima molto bello per me per noi perché poi appunto ci saranno altri persone dello staff del dell'Atlante essere qui
Per il tema è un tema quello delle migrazioni di cui ci occupiamo costantemente ovviamente perché è un tema totalmente parallelo al tema delle guerre
E quindi è inevitabile parlare di migrazioni se si va a cercare come facciamo noi a causa delle guerre
La guerra è sempre un effetto non è mai la causa dei problemi si poi la causa ovviamente della fuga di milioni di persone della distruzione di ambiente della distruzione di economia e di speranze di vita
Ma in realtà ed Effetto ultimo di una serie di cose
Che che ignoriamo
In realtà dovremmo parlare non tanto di guerra dimenticata perché in realtà le guerre dimenticate non esistono esistono le guerre ignorate
E dovremmo parlare di cause dimenticartelo
Cioè noi ci dimentichiamo quello che dicevi all'inizio
Di fare un semplicissimo lavoro che in teoria conosciamo benissimo il potremmo fare facilmente cioè quello di ridurre le disuguaglianze
In termini di ricchezza ma interviene soprattutto di applicazione reale dei diritti umani
Se noi sovrapponiamo ma noi in questo momento ad esempio abbiamo trentatré guerre se volete mandare una slide e questa è una slide un'infografica degli della decima edizione questa è la situazione delle guerre giugno del due mila ventuno peraltro come potrebbe vedere noi già meritavamo la guerra in Ucraina perché appunto la guerra l'Ucraina è iniziato nel due mila e quattordici questa è solo una fase altro ulteriore di quella guerra non è la guerra in Ucraina
La guerra fino al due mila ventidue aveva già causato quindici mila morti centinaia di migliaia di sfollati e quindi bloccato di fatto la crescita economica all'Ucraina o comunque ne aveva condizionato la vita la vita politica economica quindi era una presenza forte in quel Paese ecco noi abbiamo ignorato ad esempio quindi abbiamo ignorato tutto quello che potevamo fare
Per fermare con la guerra per impedire che quella guerra arrivasse a questo punto questo livello abbiamo ignorato come comunità internazionale l'abbiamo ignorato come singoli cittadini io credo alla responsabilità individuale
Quindi credo che in un Paese come il nostro che fino a prova contraria è Paese democratico noi siamo in qualche modo corresponsabili delle scelte che facciamo non facciamo come sistema
E quindi dovremo assumerci le responsabilità
E quindi io parlerei dica di di cause dimenticate di diritti dimenticati
L'undicesima edizione della tonante nasce proprio per la voglia di non dimenticare queste cose
Nasce per la convinzione con la convinzione che non dobbiamo parlare solo di Ucraina l'avevamo parlato di tutte le guerre che in questo momento sono in corso e che stanno uccidendo migliaia di persone
Mentre noi parliamo qui si muore in Ucraina malamente come sempre e ve lo dico all'inizio giusto perché io amo persone molto chiaro nelle mie posizioni uno posizioni con ombre io credo che questa fase della governabilità un signore criminale responsabili di avere deliberatamente ucciso di voler deliberatamente uccidere migliaia di persone che non c'entrano niente
Qualunque sia la ragione per quanto mi riguarda non è accettabile
E quindi in questa fase della guerra in questa fase della guerra ripeto ci sono delle responsabilità molto precise
Che devono essere alla base di ragionamenti su come fermare questa guerra ma al di là di questo il problema è che mentre si porrà in Ucraina si muore
I curdi muoiono presenti in Siria uccisi dei turchi che sono nostri alleati i curdi che noi abbiamo esaltato come grandi rappresentanti di un Islam diverso di una possibilità diversa di un mondo diverso finché ci servivano per combattere l'Isis
Una volta che è finita quella cosa ce ne siamo dimenticati oggi nessuno di noi prende una posizione di difesa di un popolo che viene aggredito
Nessuno di noi da settant'anni prende le difese di un popolo aggredito come popolo palestinese
Che a prescindere dalle questioni e a prescindere da da tutto eh tecnicamente e su questo non ci sono semmai e un popolo aggredito perché
Per il diritto internazionale Israele non può fare quello che sto facendo punto Dapri che possiamo discutere di tante cose ma questo è un punto su cui non si può cominciare a essere come sempre ambigui
Noi ci dimentichiamo dei morti nella Repubblica democratica del Congo che continuano a esserci per consentire a noi di avere i nostri meravigliosi cellulari i nostri meravigliosi forni a microonde
Continua si contino Moriero e nello Yemen anche grazie vi dico tutte cose che richiama la nostra responsabilità individuale come vedete anche grazie alle bombe che noi italiani vendiamo o abbiamo venduto alla rabbia saudita e che stava uccidendo decine di migliaia di per sé non viene si muore in Mali Simone nelle Filippine Simone del Myanmar dove trentuno bambini sono morì morti la settimana scorsa bombardati dall'esercito mentre erano a scuola
Si muore
Perché altra cosa sorprendente
In guerra si muore
I guai non muoiono un migliaio di persone e muoiono soprattutto cos'altro vi vi richiamo LEA la seconda slide ti ho rubato da questo punto di vista scusami ed alla cosa
Muoiono soprattutto i civili e questa situazione aderente o vedete qui ci sono cento figurine questa situazione nel mille novecentodiciotto prova andare avanti un attimo perfetto
Cento morti in guerra in dieci erano civili novanta erano militari sondati pensate alla prima guerra mondiale seicento mila italiani morti
Pochissimo pochi pochi civili ecco oggi un secolo dopo la situazione si è completamente ribaltata andiamo alla seconda all'altra slide
Ed è questa cioè novanta civili muoiono i dieci militari
Muoiono su cento
E quindi oggi fare la guerra significa andava ad ammazzare uccidere
Persone
Dimenticarci di questo sbagliato allora con l'undicesima edizione noi vogliamo
Uscire dalla logica dell'informazione si tende che poi noi seguiamo l'esempio inevitabilmente anche come il sito link sul sito un sito è un quotidiano quindi segue come dire il rincorrersi anche delle cose quindi è ovvio l'Ucraina
è in questo momento un tema fondamentale attorno all'Ucraina
Di cui parliamo ci chiare non gliene frega niente a nessuno
C'è qualcuno di voi è convinto che davvero ci siano governi che in nome del diritto della libertà per Giove difendiamo lo carina pensate davvero che sia così perché se pensate così avete tutta la mia ammirazione è un po'di invidia perché io non ci riesco
Perché non riesco a capire a Delvecchio l'Europa come
Lo sparata grossa avete sentito Spartaco dicono se avesse alzato il volume non riesco a capire come l'Europa ad esempio Possa
Dare alle armi all'Ucraina non voglio entrare nella questione delle armi questo momento parla di un fatto tante armi all'Ucraina
Per dare al governo di chi Elf non legittimo diritto che è quello di difendere la propria sovranità territoriale eolici è un diritto legittimo e previsto
Però nel mille novecentonovantanove noi invece siamo nati a bombardare la Serbia
Che voleva tenere al proprio interno una regione ci siano Kosovo e cosa vari volevano andarsene e noi li abbiamo detto come Europa e si è giusto il nome dell'autodeterminazione dei popoli
Belgrado veniamo bombardati noi italiani siamo stati il secondo Paese per numero di bombe su Belgrado dopo gli Stati Uniti per un Paese che all'articolo undici della Costituzione non ce la siamo cavata male devo dirle
Ma allora gli abbiamo scelto l'autodeterminazione dei popoli come diritto portante
Ed è giusto perché è un diritto
Dichiara scegliamo
Il diritto alla mantenimento della sovranità dell'unità territoriale come diritto portante
Sono ben deciderci
Perché se no non funziona in queste crete in queste ambiguità sul diritto che noi coloro che abbiamo e qualcuno si infila rese più punti
Che fa quello che sta facendo e trova pur non avendola una legittimazione
Perché non siano stati determinati nello stabilire il diritto nel mettere il diritto al centro quello che vogliamo fare con la commerciante e questo raccontare ciò che porta alla guerra
Perché raccontare ciò che la che porta le guerre i ripeto all'immigrazione e lo ripeto perché siamo ai sensi delle migrazioni apro una piccola parentesi poi giuro mi taccio
Magari avete parlato però noi come Atlante sosteniamo questa tesi
Che è un po'provocatoria magari qui non lo so ma bello parlare di migrazioni ma in italiano in un abbiamo un fenomeno migratorio
Per cui parliamo di migrazioni altre altrove nel continente americano in Africa c'è un grande fenomeno migratorio in Italia quelli che arrivano si chiamano profughi
Solo ed esclusivamente profughi per affetto da Bossi Fini questo Paese non accoglie nessuno è blindato quando uno arriva qui deve arrivare su un barcone o sulla o dall'alto a balcaniche dire son qui perché fuggono a una guerra
E quindi faccio la richiesta di vento richiedente poi se vi va bene sarà un rifugiato c'era però la protezione internazionale ma migranti nel senso di persone
Il termine migrante economico mi fa venire le bolle
Perché come dire essere vivente che respira
I migranti son migranti basta non serve altro
Migrante è una persona un essere umano che decide di andare altrove perché a casa sua non alle condizioni di vita per costruirsi un futuro sono migranti duecento mila italiani che ogni anno lasciano questo Paese per andare a cercarsi la fortuna altrove quelli sono migranti
In Italia questa gente qui noi non l'accoglierei mai non l'accogliamo perché la Bossi-Fini ce lo impedisce
Quindi parlare di immigrazione in Italia è un esercizio accademico molto bello e molto piacevole ma che riguarda altre zone del mondo perché qui abbiamo solo profughi cioè solo gente che tecnicamente deve essere in fuga dalla guerra
O da una catastrofe naturale o dal pericolo di essere ucciso a casa propria
Queste sono le cose che raccontiamo con l'obiettivo di non farle dimenticato nessuno perché non dimenticarle significa cominciare a costruire la pace e la pace
Non è questione di essere più buoni in una custodia arcobaleni di uccellini che volano
è solo questione di diventare più intelligenti perché conviene punto
Grazie a Raffaella
Credo che ci abbia già dato tantissimi spunti però vorrei cogliere una palla al balzo per cercare di andare ancora più in profondità su alcune cose che ci ha detto aiutarci a capire meglio
E questo lo chiederei magari a Emanuele Giordana che anche il direttore editoriale del sito Atlante delle guerre dell'Atlante e un giornalista esperto di lunga data
Capire meglio che cos'è allora che rende una guerra notizia abile per noi e che cosa invece la rende di scarso interesse invisibile per Cuper così dire su quali sono i fattori ci può aiutare a capire meglio
In base a quali elementi una cosa emerge e l'altra no
Intanto grazie di essere qui con noi ti vediamo bene
Buona giornata tutti grazie per questo invito mi scuso di non essere in precedenza era io ti rispondo come dire con i fatti allora mentre noi stiamo parlando
Sono successe due cose
Rilevanti una è stata l'annessione definitiva
Dei dei quattro ovvero sul credito a partire nella Russia che ruggine appena firmato quelle che fanno in modo che un attacco questi territori sia considerato un attacco alla Russia coi social
Il niente
Nelle stesse ore
Persista probabilmente compiendo l'ennesimo colpo di Stato in Burkina Faso ce n'è stato uno gennaio certo rovesciato il presidente da una giunta militare adesso i militari sono di nuovo nelle strade alle quattro di stamattina per si sono ci sono delle esplosioni le strade sono bloccate la la televisione lo schermo in bianco non si capisce c'è un contro golpe se è una parte delle forze armate
Mi chiedo che cosa leggeremo sui giornali di domani
Di questa notizia o nel chiuso di una lunghissima scia è meno importante certo rispetto ad avere in Ucraina ci mancherebbe ma avrebbe la dignità di avere uno spazio più piccolo
Ma chi dovrebbe averlo però è un Paese africano
Un paese lontano ma è un Paese che facciamo fatica situare sulle carte geografiche perché non ne abbiamo mai un Paese ignorato come diceva Raffaele prima non tanto dimenticato ma ignorato
Forse perché non possiamo sopportare tutte le guerre che ci sono sul piano età forse perché in certi Paesi non ci interessa molto forse perché non vogliamo vedere che cosa questi Paesi significano preciso le ragioni sono tante giornali italiano particolarmente disperato forse negli ultimi dieci anni un po'migliorato ma poi a questa tendenza un po'brutale per qui viene a raccontare le storie nella vicenda
C'ha senso il colpo di Stato in Burkina Faso già sceso se io riesco a sentire una povera donna che scappa e si rifugia in uno scantinato altrimenti
Attinenti la storia non c'è
Noi cerchiamo noi cerchiamo di seguire un po'tutti i pesci avvenimenti non diamo magari la notizia subito
Aspettiamo qualche giorno per cercare in qualche maniera mi spiega
Siamo qua prevedo una goccia nel mare giornalismo mi cambiarono facciamo questo lavoro di una da dieci anni ci crediamo per me una grande importanza soprattutto perché ho seguito in particolare
La guerra in Afghanistan durato vent'anni e ho visto l'intermittenza e comunque l'abbiamo seguito al secolo svegliarci nelle quindici di agosto perché vedevamo la gente
Attaccata alle ruote di un aereo che li con la
Non c'è quindi un'esatta disposto alla tua domanda
Se non che l'attenzione alle guerre ai conflitti allegato due quindi alle diseguaglianze e quindi adiacenti sull'ambiente
Fanno parte di una cultura sui uno Ronchey lascia un Paese non ha sciolto educato a da raccogliere cinque secoli e allora
Le notizie diventano poche importanti cessato un'alluvione
In Pakistan
Circa un mese fa ha cominciato circa un mese fa in molti sono stati mille cinquecento forse l'alluvione peggiore uno dei peggiori tra il ventinove di questo Paese
Va subito che cosa ne abbiamo letto che loro hanno detto una cosa molto sensata quando si è cominciato a parlare gli aiuti Jean
Non è non è che vogliamo degli aiuti né vogliamo un risarcimento in questa frase c'è
Il senso di riscoprire
La realtà dietro di noi cinici
è una questione di cultura che questo Paese non ha eccessiva come vivo poco invece contribuiscono a creare
Grazie ma nelle credo che questo ci riporti in modo molto forti anche gli esempi che hai fatto sono molto significativi al tema iniziale connessioni no
Deve riuscire a a vedere a capire le connessioni e quindi le cause che stanno dietro le guerre come ci diceva Raffaele
Perché spesso noi non conosciamo neanche diciamo l'attualità le i fatti
Ma ancora di più abbiamo difficoltà a capire e e poter interpretare le cause questo è uno dei grandi aiuti che ci può dare l'Atlante ma non solo ma il lavoro in generale che stiamo facendo
Quindi alcune cose emergono all'onore delle cronache spesso e legato a questioni anche ovviamente di interessi politici economici di implicazioni che riguardano il nostro Paese
Anche l'Afghanistan è stato un esempio chiarissimo no quando
Io mi ricordo perché anch'io nella mia esperienza
Tanti tanti anni fa avevo fatto tutto ai primi reportage sulle donne con il burqa nessun giornale italiano era interessato a pubblicarlo perché non si sapeva non era dicevano che non era notizia della gente non conosceva l'Afghanistan
Poi è iniziata la missione internazionale e tutti i giornali tutti tutti tutti in assoluta hanno pubblicato il le storie delle donne col burqa perché ovviamente questo dava un senso
A a quell'impegno anche economico e militare che il nostro Paese doveva profonde quindi ci sono dei meccanismi molto profondi che stanno dietro a a un la notiziabilità o meno di una donna di una di una storia o di una paese o di una guerra
E vorrei rigirare ancora approfondire ancora se se avete voglia anche liberamente a intervenite
Anche da da quel dalle connessioni fuori
Volevo chiedere Amura s'Mura accennare che è un giornalista esperto di Turchia dove si definisce in bilico tra Italia e Turchia e che lavora come giornalista dal due mila undici
E si
è particolarmente esperto proprio delle dinamiche geopolitiche del Medioriente del Mediterraneo
Quindi ha seguito molto la la guerra in Siria che di nuovo è una di quelle guerre che poi totalmente scomparsa dai nostri Militia
Allora quali sono le dinamiche che tu hai riscontrato in questo fenomeno della scomparsa di alcune guerre e anche già accennava mal fatto la guerra è cambiata
La maggioranza dei morti oggi sono civili non solo ma la guerra è cambiata anche credo in tanti altri aspetti nella modalità in cui viene condotta nella durata ci sono guerre che sono permanenti che sono guerre che durano da decenni e non finiscono mai
Allora ecco nella tua esperienza anche diretta come come hai visto e come hai vissuto questi aspetti
Si sente
Beh buona sera anzi buon pomeriggio a tutte tutti e tutto e sono molto contento di essere qua per la seconda volta qualche anno fa
Mi mi correggerete SISMI Spagna diceva una Roma cinque sei anni fatti però qua Dino in questo posto son molte contento di tornare su questo
In questo evento trovare spazio e tornare su questo palco e sono molto contento di condividere questa esperienza anche con le persone così preziose e di grande esperienza rispetto a me molta più esperienza
Allora senz'altro il cui orgoglio
Posso dire da quando sono nato io hanno cambiato molto il profilo un po'come detto anche tu le guerre sono molto più diffuse adesso e sono più possiamo definirle come permanenti no mentre invece negli anni prima in prima degli anni Novanta la guerra più permanente forse era quella fretta la famosa guerra fredda che non si è mai Travica testo lo sa c'era sempre la minaccia della la bomba atomica ma della guerra atomica ma non non si è mai esplosa e
Realtà però adesso abbiamo in ogni angolo una guerra ok
Questa è un un punto interessante è una guerra diffusa una guerra uno stato di guerra permanente premetto qua bisogna aprire una parentesi le non facciamo l'errore di analizzare il mondo dal punto di vista eurocentrico
Noi sul nostro territorio europeo non abbiamo più una quercia fra di questo tristemente ci vantiamo però altra persona caso loro hanno curerà permanente da parecchi anni
Che allora quale sarebbe il nostro ruolo con il secondo punto molto legato al ruolo nostro
In merito al cambiamento del profilo e della guerra noi siamo diventati quelle che scatenano le cure re ossia sto parlando dell'Europa
Oppure della famiglia della NATO scatta non alle guerre oppure le diffondono oppure alle sostengono commossi estendiamo a precipizio talmente attraverso l'industria militare che ormai l'unica industria in crescita e l'unico motore energetico
E che da Solti al nelle Castello sosto sociale e crea posti di lavoro
E forse a volte diventa anche l'unico elemento di interlocuzione che abbiamo con i nostri alleato pre vicini no
E nel momento in cui per esempio io mi occupo appunto della Turchia ed in Torre l'evento in cui pervenne
Sedici anni quasi il rapporto diplomatico in tutti i livelli tra la Repubblica di Turchia e lo Stato di Israele sono stati interrotte
Comunque sono cresciuti rapporti commerciali nel settore delle armi quindi pensate che non c'era nessun ambasciatore attende info oppure a Gerusalemme inviata dalle pure TV Turchia la stessa cosa e viceversa
Non c'era nessun ambasciatore israeliano ad Ankara ma queste due paesi non non non avevano mai avuto un rapporto commerciale nel settore delle armi così alto no
La stessa cosa anche e quando si fanno iniziare il rapporto tra l'Italia e la Turchia no gli ex presidente ed è il consiglio dà del dittatore utile al presente Repubblica della Repubblica Turchia però questa dovrebbe scatenare una crisi diplomatica senza precedenti no magari dovrebbero anche ritirare gli ambasciatori niente edile la Turchia e le il terzo cliente migliore del dell'industria militare italiana e e tra l'altro dopo l'Arabia Saudita e dopo lo Yemen sarebbe il appunto il terzo ma anche il primo alleato della NATO anche questo molto interessante il il primo paese che compra più armi dall'Italia e l'Arabia Saudita
Quindi il profilo della guerra cambiata anche da questo punto di vista chi il lo alimenta chi lo sostiene chi lo diffonde sostenere un verbo molto importante perché il nostro qual fare ammettiamo adesso il profilo la vita del nostro stato sociale
E basato su quanto vendiamo armi
Quindi molto semplicemente a possiamo arrivare fra a una conclusione pessimista ma anche realista finché ci sono le guerre noi col possiamo continuare a sostenere il nostro Stato sociale
Questo è un'altra cosa importante perché vuol dire che noi abbiamo bisogno delle cover più diffuse
E che devono durare di più la Siria e l'eccellente esempio di questa di questo mi e ipotesi di questa idea la Libia sta per diventare anzi forse è già diventata un esempio di questa idea io temo ma sono quasi convinto che l'Ucraina diventerà esattamente come la Siria all'ATP a una guerra permanente in cui sarà creato un è nero un energy mo'arsenale come quelle che avevamo qua dietro
E dove noi verseremo in continuazione armi arnia ovviamente l'avversario dall'altra parte troverà i suoi formule fornitori
Un filosofi iracheno disse nel Medioriente l'unica cosa che manca è la giustizia delle armi non abbiamo bisogna esattamente così anche in Africa nel Medioriente la stessa cosa quindi
E questo è il profilo molto cambiato quindi va la guerra non è più a casa nostra ma noi direttamente oppure indirettamente partecipiamo a queste cure
E e i nostri alleati
Partecipano alle guerre direttamente indirettamente e ma continuiamo a mantenere i nostri rapporti con loro
Esattamente come abbiamo fatto con la Russia la Russia fino a qualche mese fa era in qualche maniera un nostro alleato partner commerciale economico chiamiamolo come vogliamo
Ma comunque dal due mila quattordici era un Paese che aveva invaso il territorio di uno Stato soprano
La Turchia un alleato della NATO appunto come ho detto un portare eccellente economico dell'Italia tuttavia è una forza occupante sul territorio siriano dal due mila sedici
Quindi anche questa cambiato molto in Libia c'è un'insalata russa incredibile Roma sostiene una parte Parigi sostiene all'altra parte anche di agli atti tra di loro non hanno un'idea molto comune mentre invece c'era e la famosa guerra
Frentana c'erano due ponti almeno si sapeva chi stava Conte poi c'erano dei Paesi non allineati però non di di solito fino a quando non è scoppiata la guerra in questa che loro non partecipavano alle querce quindi questo è molto interessante la guerra e lontana da noi è sempre più lontana non è più casa nostra qualcuno addirittura si era anche permesso di proporre l'Europa al premio Nobel per la pace per fortuna non è avvenuto questo momento vergognoso
Però e la guerra e sempre più lontana da noi qua
E non discorso molto importante che si collega al la seconda domanda che mi è posto ossia il nostro rapporto con la guerra come noi siamo lontani dalla guerra c'è un bellissimo Trainspotting per esempio un bellissimo film in cui si parla
Delle rapporto perverso che alla gioventù britannica con la guerra esattamente Denise medio produzione novantasei dell'eccellente austriaco regista Michal Znaniecki oppure anche Homburg sempre bellissimo film della produzione austriaca di frane che sono affinché ci fanno capire il nostro rapporto perverso attraverso soprattutto il cambiamento tecnologico che noi stiamo attraversando chiesto ma assista all'acqua si stavano assistendo il nostro rapporto con l'immagine della guerra e con la notizia legata alla guerra sa diventato un rapporto molto perverso
E ci sono dei filosofi come Voltaire oppure altri periti belgi che parlano di come in realtà noi ci stiamo e distanziando dal concetto dalla guerra per cui si è stiamo diventando il indifferenti nei confronti del tema della guerra
Esattamente la stessa cosa anche con concetto della violenza noi abbiamo archiviato dimenticato per sempre
E l'esperienza eccellente soprattutto europee ma anche italiana della non violenza degli obiettori di coscienza delle dell'antimilitarismo queste fanno parte di una storia mai esistita no
Per cui la strada che noi cerchiamo di intraprendere
Nel nel rapporto che costruiamo con i nostri alleato printer locutori non passa mai dall'idea del degli dei dell'antimilitarismo
Sì non so quanti di voi hanno letto i comunicati degli antimilitaristi degli obiettori di coscienza ucraini o russi azeri armeni rilasciati in questi ultimi anni credo nessuno
Però in questi paesi ci sono e il servizio militare spesso e volentieri obbligatorio e quindici son degli obiettori di coscienza ci sono anti militariste questa e quella parte
Che noi dobbiamo vedere a cogliere quella porta con la quale dobbiamo costruire dei veri rapporti umani i di solidarietà no riempire un paese di armi è una scelta molto pragmatico opportunista e veloce
Tuttavia e coccolare vedere avvicinarsi a quella parte antimilitarista
E que Pasa perché fa passare la sua cultura sulla non violenza e di una società e la scelta che ormai chiaramente diventando alla scelte dei perdenti che fa parte di una storia inesistente
E quindi e questa società di conseguenza archiviando la Società italiana questa esperienza che fa parte anche di queste città in via Garibaldi abbiamo Unisys eccellente istituto istituto Serena Regis che porta avanti ricerche su questa tema da una vita forse non sappiamo neanche che che numero civico ormai però archiviando questa questa esperienza dimenticando questa linea in realtà indirettamente oppure direttamente contribuiamo alla trasformazione della società la società italiana diventa sempre più una società militarista
La Standa rassodante di provvedere a Conte imponente lo spazio dedicato all'esercito italiano in ogni sagra c'è sempre lo incasserebbe oppure tavolino dei carabinieri oppure delle dell'esercito alla ricerca dei nuovi militare il giovane
Un altro punto importante senz'altro Nico il tema che riguarda la cui ora che abbiamo noi a casa
Dobbiamo ammettere la parola giusta secondo me la cui siamo noi siamo in uno stato di guerra in Italia una guerra dichiarata nei confronti degli immigrati donne e le persone bicipiti cui Palace c'è una diffusa
Cultura di violenza nei confronti di questa persona c'è un accanimento
C'è una foglietti alzare l'asticella del della violenza verbale fisica sistematica della discriminazione e razzismo e sfruttamento agiscono CIPE e fisico nei confronti di queste persone io non vi sto raccontando una cosa che non avete sentito e siamo appena usciti dalla campagna elettorale avete visto
Tutti i partiti nella loro lista hanno messo in un modo o nell'altro la lotta contro l'immigrazione clandestina ok
Oppure il tema dell'aborto oppure la violenza nei confronti di latte delle donne di nove tornato e sono stati i temi messi in discussione
Nel due mila e pentito quindi c'è uno stato di guerra in questo paese ma una guerra contro appunto di immigrati donne e le persiane leggi cui più LGBT cui Palace allora questo senta ci mi fa capire se noi continuiamo a creare nuove guerre e mantenere una guerra qua accasa nostra chiazze di percezione visione rapporto potremmo avere nei confronti della guerra che che scoppiano altrove no che tipo di responsabilità né noi abbiamo maturato che potranno maturare nei confronti delle guerre altruista l'ultimo l'ultimo punto concludo delle guerre noi giornalisti come parliamo nelle redazioni italiane giornalisti tra virgolette di origini straniere non ci sono
Il giornalismo italiano e P. Anco italiano di sangue vecchio è maschio di conseguenza abbiamo le redazioni piene di persone che parlano di una guerra di un'altra volta
Con un'altra sensibilità e studia nelle guerre che avvengono in altri Paesi e sapendo parlare ma la pena soltanto in Italia poche questa cambia molto e così quei giornali non vuol possono raccontare le cure per come si terrà
Grazie ora
Penso che è in mora ci ha dato ulteriori stimoli molto forti su più livelli anche anche interni anche personali e però partendo proprio dal concetto di come è cambiata la guerra come s'è diffusa come pervasiva come addirittura secondo quanto abbiamo sentito la STET la vediamo anche in forma più o meno indiretta
Mi piacerebbe capire approfondire meglio anche allora come cambia il modo di vivere l'azione umanitaria e quindi come cambiano
Le possibilità di stare a fianco di di affrontare in vari in varie fasi la le vittime che di queste situazioni di conflitto
Questo lo dico perché appunto abbiamo con noi la fortuna anche di avere ed montare che che era la di Bach do dico giusto no manca questa un po'difficile che lavora con Medici senza frontiere ed è proprio nel coordinamento dei Progetti a seguito progetti in Libano in Siria in Turchia in Egitto in Repubblica Democratica del Congo quindi insomma tutte tutte zone di grande difficoltà e di grande crisi
Ci può dire ci può far capire meglio in questo contesto che abbiamo delineato fino adesso il ruolo dell'umanitario come è cambiato
Il ruolo dell'umanitario praticamente test in continua evoluzione
Una cosa interessante che sta trattando della discussione che stanno facendo anche livelli più alti spia di dell'organizzazione anche di altre organizzazioni e il fatto del cambiamento climatico come è un impatto diretto a le necessità me che umanitarie che si vedono allo spostamento delle della popolazione anche la guerra in Siria in un certo modo è stata causata da un cambiamento climatico qui spostamento di popolazione verso Damasco eccetera eccetera
Ma lo spazio umanitario si sta diminuendo piano piano quello è anche chiaro vedendo gli Stati forti che si impongono sull'azione umanitaria che viene fatta delineando precisamente quello che deve essere fatto quello che non deve essere fatto
E da questo punto nell'organizzazione come mezzo Frater abbastanza indipendente che può intervenire dove reputa che c'è bisogno
E e l'impatto non è direttamente alle vittime della guerra stessa ma lo sfaldamento di un sistema sanitario anche dell'acqua dell'elettricità del della struttura di uno Stato quindi vedi i più deboli che sono allo sbando praticamente fanno diversi movimenti movimenti interni quei documenti nei paesi limitrofi quei documenti
In Paesi più lontani e i più deboli sono quelli che pagano il prezzo sempre di più
I più deboli tipo le donne tipo i bambini tipo i ragazzi si trovano sfruttati usati
Da qua anche il progetto che stiamo portando avanti a Palermo che è un progetto di sopravvissute violenza intenzionale quindi i temi piuttosto per violenza sessuale
Qual è il nesso qua perché o sto parlando di questo perché e qua in Italia
Praticamente pensiamo che o che la guerra sia su un altro posto quindi qua non c'è un in
Atto ma le persone che arrivano qua non sono solamente persone che sono scappate dalla guerra sono persone che hanno subito
Torture violenza sessuale
Io penso intenzionale che se la porta dietro se la porteranno dietro
E il sistema italiano non ne adeguato per prendere in carico queste persone direttamente
Perché c'è un sistema multidisciplinare una coordinazione che deve essere fatta fra i diversi servizi sociale legale salute mentale salute medica e qui che anche mediazione culturale
Quindi questo progetto che stiamo portando avanti e come i numeri
Secondo le linee guida ministeriali ci sono più o meno il trenta per cento dei migranti e rifugiati che arrivano in Italia hanno subito violenza intenzionale
E quindi deve essere fatto qualcosa da quel da quel punto di vista se si segue il percorso anche in Egitto i numeri sono ancora più alti di dell'Italia in quanto a persone che sono vittime di violenza
Se uno va voi dopo verso la Siria o Libano lì sono conflitti più aperti e quindi il la mancanza e più magari dei vaccini e magari in salute primaria oppure anche in ospedali che non ci sono i medicinali non c'è anche non c'è la base
Appoggiare un'intera popolazione
Praticamente l'aiuto umanitario in questo contesto qua e sempre a volte presenta volte non presente
In certi casi dove c'è pubblicità per un certo contesto Edoné verso i fondi le organizzazioni quelle più conosciute votano fondi ma dopo due tre settimane due tre mesi si ritirano nella popolazione rimane lì senza niente quindi campi che rimangono
A procedere con quello che riescono a fare
Ma in realtà l'appoggio non è presente lei usando il presente e soprattutto l'aiuto più concreto di quello che ha bisogno di un padre bisogna c'è uno studio di quello che può essere le necessità ma non c'è
Una un vero impatto in quando si tratta di aiuto
Scusa credo che abbiamo avuto un esempio evidentissimo delle gamme tra visibilità di una guerra di disponibilità all'aiuto anche da parte della popolazione italiana penso adesso per la guerra in Ucraina
Le mobilitazione straordinaria che c'è stata da parte della popolazione italiana anche nell'accoglienza dei profughi nella contribuzione economica per progetti di questo tipo
E credo che non si vedesse una cosa così da tantissimo
Non è mai successo per i profughi siriani non è mai successo per qualunque altro tipo di però fuggono quindi qui credo torniamo a un punto centrale perché perché per i profughi ucraini si e per tutti gli altri no
Pur qua mi collego quello che ho letto Moratti praticamente nel futuro potrebbe essere un una guerra dimenticata
E nel futuro che ci saranno le necessità perché adesso si è una situazione molto gravosa molto difficile ma per esempio il divano quando arrivavano i profughi siriani all'inizio all'iniziativa per la famiglia benestante prendeva l'appartamento
Dopo qualche mese non avevano più soldi prendevano appartamento più piccola voi dopo gara cinque dopo tenda
E poi dopo iniziavano le malattie poi dopo e cioè praticamente è un percorso che non capita subito capita dopo un anno due anni quindi adesso la guerra in Ucraina
I profughi stanno uscendo si vedono a quote profughi sono in in buona forma sono in salute eccetera ma
Bisogna seguire questo non solamente all'inizio quindi sul medio periodo e sul lungo periodo invece la guerra questi dimenticano come e anche l'aiuto umanitario per te la sua la sua dimensione la sua potenza sì
Sì se si
Volevo ultima ma assolutamente non importante chiamare a testimoniare la sua esperienza e Lucia Lucia Frigo responsabile terranno internazionale dell'Atlante
Quindi della versione inglese
Che lo scorso giugno è uscito nella sua prima edizione anche cartacea
E Lucia intanto volevo anche chiedere a te se ci dici qualcosa su come lavorate per realizzare questa tante perché in effetti questo non l'abbiamo ancora ha detto no
Cioè come fate un lavoro enorme e come mettete insieme tutte le informazioni e poiché relazione c'è tra le edizioni italiane l'edizione inglese
Tu che sei sul sul territorio inglese adesso e diversa la visibilità anche mediatica che sia di certe guerre rispetto al contesto italiano che ho fatto un po'troppe domande tutte assieme Anna tanto graduale retorica andava via
Grazie grazie a voi il permesso di partecipare appunto anche a distanza così posso intervenire da da Londra dove mi trovo oggi
E sicuramente sarò tutte domande che meriterebbero una una risposta profondità cercherò di di non impiegare troppo tempo
Innanzitutto il lavoro della della stesura dell'Atlante come volume è un un lavoro corale ed è un lavoro che come hai giustamente immaginato richiede un un lavoro collettivo che parte veramente dal principio da sedersi attorno ad un tavolo i fari veramente i conti con quali guerre abbiamo di fronte quest'anno come si sono evolute quella delle edizioni precedenti e come possiamo parlarne perché poi lassità della grande è quella appunto di di dare la stessa dignità a tutti i conflitti di dare loro lo stesso spazio e di permettere che a fianco degli aggiornamenti che da un anno all'altro a volte sono sono anche sostanziosi no
Noi Zago con questa undicesima edizione che che uscirà a breve si siano resi conto della sfida che era riparlare del del continente europeo dopo quello che è successo a febbraio davanti è un lavoro appunto che richiede un certo metodo metodo che insomma in in dieci ormai undici edizioni è stato perfezionato e che appunto Bilancia
Quegli aggiornamenti annuali con quello che che a noi sta veramente a cuore ovvero raccontare le vere cause dei conflitti ma ma le cause che arrivano da spesso il secolo scorso se non addirittura prima
Quindi
Non fare solo la cronaca per quella ci sono tantissime testate giornalistiche ma fare l'analisi vera quella che riesce a collegare alloggi con il passato da davvero a volte di decenni il
I secoli fa
è un lavoro nel quale noi mettiamo un sacco di impegno perché ci teniamo moltissimo a portare le voci degli e Sperti
E e gli espertissimi si declinano in vari modi perché per noi esperto anche il fotoreporter che dici
Procura le immagini e che ci permette ai nostri lettori di trovarsi sullo scenario di guerra Lella fotografia è uno strumento per noi indispensabile perché significa essere sullo scenario e e non potersi appunto a girare dall'altra parte in un potere ignorare quelle che altrimenti come abbiamo discusso in varie forme oggi tenderemo a
Sorvolare
Infatti americanizzato anche contestato grafici premi fotografici giusto collegati alla tramite il
E moltissime mostre sia in presenza sia on line e spesso le mostre on line presso lo Spazio Atlante foto Expo sono anche in più lingue quindi ci si ricollega al all'italiano e all'inglese
Proprio perché beh siamo anche convinti che nell'epoca di internet nella quale ci troviamo
Non si possono più avere scuse
Anche chi è lontano da da Trento da Roma da Torino dal i posti dove abbiamo portato le nostre mostre fisicamente non può dichiararsi non può avere scusa perno vedere e non capire quello che con le testimonianze che che portiamo e per collegarci alla seconda domanda che mi ero posto quella su come sindaco
Si configura il lavoro del dell'Atlante in inglese rispetto alla Francia italiano
è una una sfida anche questa perché il il sito Patrasso forza e la pubblicazione nascono ovviamente come ramo del Progetto Atlante delle guerre ma non vogliono seguire solo un percorso parallelo avere un outlet internazionale ci permette anche di distaccarsi da quella che è una visione euro Centrica
Che da un lato per i nostri lettori italiani è necessaria necessario che i lettori italiani abbiano dati reportage su cosa cosa fa l'Italia cosa fanno gli alleati più vicini più prossimi dell'Italia avviene un'altra piattaforma internazionale ci permette di magari avere un focus aggiuntivo
Ci permette di
A vedere una una copertura globale di fare sarà e anche di mettersi in in discussione in dialogo con una serie di altre entità che fanno un ottimo lavoro quanto a aiuti umanitari o appunto narrare le guerre i conflitti in un modo che allineato al nostro credo
Quindi finora e l'esperienza del dell'Atlante internazionale
è stata sicuramente è una sfida ma anche l'opportunità appunto per portare poi queste questi modi di vedere meno euro c'entri si e anche meno occidentali a volte poi nella nella quotidiano anche dell'Atlante in italiano e appunto come un razzo faceva giustamente notare è una cosa di cui il giornalismo italiano sicuramente bisogno
Grazie grazie anche sia
Ecco io volevo fare un commento ora che che sono con voi sul palco proprio ripartendo da da quello che dice la Moratti su come è un paese di armi è una scelta comoda Nord ha parlato proprio di una scelta comoda e veloce sulla sul breve periodo
è un un un commenta che per esempio non abbiamo visto molto delle testate internazionali nelle testate italiane mentre ha ricevuto un po'più di di visibilità in quell'Europa è il fatto che si riempie un paese di armi è comodo sul breve periodo ma poi queste armi non non spariscono lo abbiamo visto con l'Afghanistan dove aveva trovato armi da mezzo mondo e da cinquant'anni prima
Ancora usate ancora capaci di di ferire mortalmente
Riempire un paese di armi nel breve periodo significa portare queste armi poi a circolare
E se non circolano
Dal punto di vista ancora una volta eurocentrico è quasi peggio perché vuol dire che rimangono nel continente rimangono nelle mani di gruppi di frange
Estremista di gruppi violenti e riporta appunto alla discussione che che giustamente avete fatto prima su come pensiamo alle guerre ci pensiamo dall'oggi al domani o decidiamo più tempo per riflettere a
Tra cinque dieci anni o le guerre dimenticate saranno anche le armi dimenticate oltre alle persone dimenticate ai morti dimenticati no
Grazie mi sembra importantissima questa osservazione cioè l'orizzonte temporale su cui noi ragioniamo questo problema grossissimo un problema della nostra politica come sappiamo l'orizzonte sempre brevissimo
Ma quando parliamo di questi temi che che mettono insieme
Problema ambientale degrado ambientale
Diseguaglianze sociali
Armi guerre e migrazioni che tutti i continenti poi sappiamo che appunto le le grandissime migrazioni riguardano i migranti interni nei continenti no cioè i Paesi africani sono i Paesi che hanno più accolgono più migranti in assoluto non ho chi non ha nessuna relazione rispetto alle piccole percentuali di cui parliamo qui da noi
Ecco tutti questi grandi temi se noi guardiamo in un orizzonte temporale più ampio assumono degli connotazioni completamente diverse ed estremamente più allarmanti già lo sono anche nel breve ma allora abbiamo detto moltissime cose che credo no ci hanno dato in molti spunti su tanti livelli io vorrei adesso tirare una una domanda tutti poi chi vuole risponde ma brevemente anche per non andare via da questo incontro con l'angoscia
No ma al di là di queste ora proprio in base a tutte le analisi che ci avete aiutato a fare
Che cosa dovremmo fare su cosa veramente bisognerebbe lavorare su quali livelli con che conche approccio per ridurre le le guerre nel mondo per affrontare la questione della guerra in modo corretto
Di chiedo però in in due parole tutti quanti uno dopo l'altro chi vuole intervenire prima o dopo dateci degli spunti per capire allora dove dirigere le energie in modo costruttivo
Allora mi prendo il diritto alla prima parola per questioni anagrafiche ovunque prego consentito un attimo la prima una cosa molto possono averci rivolgere cioè sentirla lucida che parla prima c'erano nere sua moglie il gruppo di lavoro
Però se perché c'è lucida come nel poi ci sono altre persone
Voglio lo schermo Valentina c'ha ventidue anni
Schema dice né ventinove
è la certezza di un progetto che sta funzionando perché in futuro il Progetto sono loro non sono io
E quindi è per me bellissimo sentire Lucia che parla e che mi spiega alcune cosa perché davvero in grado di farlo
E che mi dà una profondità di tempo in questa cosa nata dodici anni fa e che mi fa capire che io potrò fra un po'farmi da parte perché comunque c'è un futuro alla cosa mi garantiscono una grande cosa e volevo condividerla con con voi
I l'altra cosa invece è una ripresa sulla questione del l'Italia paese militarizzato non sono d'accordo ma semplicemente perché il Paese l'Italia è un Paese militari sarà sempre
Cioè la stagione meravigliosa e Breve della obiezione di coscienza della cultura e della come dire presa di coscienza della possibilità di vedere le cose in modo diverso è stata brevissima questo in un Paese militare militarista da da sempre noi abbiamo fatto solo guerra offensiva
Dal mille ottocentosessantuno quando siamo diventati un regno unitario voi fate il conto se volete facciamo l'elenco velocemente sono solo guerre in cui siamo nati noi a rompere le scatole a qualcuno
Cioè in base alle qualcuno noi abbiamo il militarismo nell'anima
E
Da quando a metà degli anni Novanta l'esercito italiano ed è tornato ad essere diventato anzi per la prima volta
Non era molto prima del rinvio ditte di unitario un esercito di professionisti questa cosa si è accentuata perché chiaramente un esercito di professionisti che noi come cittadini abbiamo fatto passare
Nel silenzio totale anzi esaltando lo come strumento di pace
Convegni organizzati dai DS la metà degli anni novanta
C'ero quindi non so da quando abbiamo l'esercito di professionisti è chiaro che si è accentuato ulteriormente questa nostra vocazione militare militarista
Noi siamo un paese di rompiscatole siamo un Paese di invasori abbiamo invaso la Libia facciano la guerra la Turchia nel novecentoundici abbiano invaso l'Austria cioè guardate la cosa meravigliosa del falso la canzone del Piave
Vanto della scultura italiana la conoscete no
L'esercito marciava per ragioni il Piave mormorava calmo e placido il passaggio dei primi Fanti il ventiquattro maggio balla clamorosa il ventiquattro maggio del mille novecentoquindici l'esercito italiano varcava l'Isonzo
Che era il confine fra Italia e
Austria
Noi il Piave il Piave non fiume italiano già dal mille ottocentosessantasei
L'esercito marciava per raggiungere la frontiera far contro il nemico una barriera altra balla e la loro poveretti che faceva la barriera contro di noi perché eravamo noi chiamavamo ad attaccare loro
E in questa
Narrazione falsa della storia che dimentica che siamo stati i primi accasare i civili nella guarnite OP e ti dimenticano
E-mail che dimentica i baccelli che abbraccia ha fatto ingenerare Roatta nel quarantuno quarantadue in Jugoslavia ma c'è l'Handley letteralmente Jugoslavia che poi è se la son presa male al fatto un po'di casino con le foibe ma qualche ragione ce siamo nati in base all'Albania abbiamo invaso la Grecia cioè c'abbiam provato che c'è un ricacciato
Ne ha fatte di tutti i colori quindi questa cosa purtroppo pesa nella nostra nel nostro essere collettività perché non ce la raccontiamo
Non ce la raccontiamo ora in questo macello generale vengo quindi alla risposta
Io sono un inguaribile ottimista dico che in realtà
In questa grande confusione noi oggi abbiamo finalmente tutti gli strumenti per poter cambiare le cose
Noi abbiamo un livello di conoscenza delle ragioni della guerra
E degli e delle modalità di costruzione della pace che cinquant'anni fa non avevamo così diffusi così anche inconsapevolmente dentro la pancia
In tutto il mondo no magari non in tutto il mondo per il buona parte del mondo si ed è già un grande passo avanti quando io negli anni settanta andavo manifestare perché volevo la pace
E qualcuno quadri troppo se se lo ricorda manifestavano perché dicevamo no alle armi nucleari
Dicevamo sostanzialmente no alla guerra ma non eravamo ancora a conoscenza di
Voler costruire la pace lo sa come dire per la pace era la fine della guerra
Non era la costruzione come
Di un soggetto politico cioè
Di una sistema sociale giunta insieme di norme costruiamo veramente la pace da noi abbiamo gli strumenti noi abbiamo gli strumenti per farlo lo possiamo fare abbiamo gli strumenti oggi per accorciare le disuguaglianze sì accorciamo le disuguaglianze costo con iniziamo costruire la pace in questo di informazione ha un lavoro
Ha un ruolo fondamentale in questo la cultura con un ruolo fondamentale e ha un ruolo fondamentale cambiare e chiudo un modo di pensare noi dobbiamo smetterla di pensare in termini di geopolitica
Cioè di interessi di sistema e dobbiamo iniziare guardare al mondo e a ragionare le soluzioni del mondo in termini di geografia dei diritti umani
Questo è un cambio essenziale e per farlo dobbiamo cominciare a tracolla proprio nelle scuole con i ragazzi con un modo diverso di aprire le finestre sul mondo noi con ad esempio la
Con il sito in inglese quello che tentiamo di di aprire una finestra sul mondo per raccontare al mondo come da noi come da cui possiamo fare informazione internazionale e per cercare di rubare tutte le cose intelligenti i suggerimenti che arrivano
Già ed entrano in questa finestra e possono diventare un patrimonio comune
Grazie Raffaele ridurre le diseguaglianze e smettere di pensare in termini di meccanismi Vigeo
Cometti Geo come l'ha chiamata
No stava riassumendo le cose che hai detta Ana
Si coalizzano erede le disuguaglianze come elemento per combattere diciamo la guerra e per ridurre la casetta di querela altre smettere di pensare in termini geopolitica ok smettere di pensare in termini geopolitica e pensare invece in che termini
Di diritti umani geografia degli umani Geografia cominciare a Marani il quadro di dove i diritti umani vengono applicati e come e cominciare aderente a chiedere alla nostra politica perché la nostra politica siamo noi
Fino a prova contraria per cortesia cominciamo ci di questa cosa
Chiedo la nostra politica ad esempio di agire in coerenza quindi gli affari cominciamo a farli con chi rispetta i diritti umani e quindi abbiamo un rapporto di parità e non con gli autocrati o i dittatori o i regimi che invece ha descritte identità umani non li
Grassa intanto a Raffaele murate che cosa aggiunge resti a questa
Ma io concordo dire prima di tutto facendo complimenti a chi ha organizzato il Festival perché collegare il tema dell'immigrazione alla guerra è un una cosa che non si fa spesso quando si parla dell'immigrazione in Italia
E quindi come complimenti per questo lungimiranza e capacità di visione e quindi le mie proposte sarebbero e senz'altro hanno io ho ha ha acceso il fuoco Luís poi acceso e Lince ha fatto l'incendio
Senz'altro una società militarista va risanata distogliendo distrutta la società va risanata da questo punto di vista ma le società militariste ci sono dappertutto degli immigrati che vengono qua scappano anche da quelle società che hanno cultura militarista e quindi ci assomigliano in qualche maniera quindi un tentativo per conoscere questa persona secondo me è un compito nostro dobbiamo conoscere più persone che vengono dall'altra parte del mondo
Con le quali noi condividiamo il condominio la città cerchiamo di ascoltare a quelle persone imparare
Umilmente mettendo in secondo piano il nostro bagaglio culturale aprirci di più
Questo è importante e dare più voce e visibilità appunto a ai grandi tifosi sostenitori della cultura antimilitarista
Gli obiettori di coscienza che ci sono in diversi Paesi che stanno attraversando un periodo molto difficile in Russia gli obiettori di coscienza scendono in piazza da anni noi non sappiamo quasi niente quindi dare più visibilità dare più voce a queste persone e il compito invece dei giornalisti
E poi i assolutamente cercare di fare Conte anche col passato di questa società del colonialismo italiano e dei crimini che ha commesso il fascismo non si parla mai anzi ormai anche del fascismo non si può più parlare
Quindi vi invito vivamente di il visitare la mostra che è stata inaugurate ieri sera al Museo diffuso della Resistenza sulle quell'organismo eritreo in in cioè con le risme italiano in Eritrea fino al venti novembre e di quindi magari potrebbe essere un l'inizio per qualcuno potrebbe solo l'inizio
Grazie è noi
Allora
Ovviamente il
Il sistema bancario è cambiato
C'era la Croce Rossa internazionale che è stata creata con la battaglia di Solferino et eccetera eccetera Quei dopo mense sfratti e Renata colto
Il fatto di parlare a nome dei pazienti e se tolta fuori della Croce Rossa internazionale per fare questo per poter parlare a nome dei pazienti
E quindi si vede un'evoluzione di questo però io cioè pensavo che molte cose succede siamo lasciate dietro che sono cose che sono di diritti umani ma sono cose che sono uno proprio la guerra è normale sarà sempre la guerra non si può fermare militarismo idem ma la tortura la schiavitù questo perché sono sono ancora presenti e sono presenti sul nostro territorio Italia
C'è il caporalato c'era attratta
C'è ci sono persone che sono vittime di tortura che sono sul territorio italiano e che non riescono ad avere un sostegno quando la salute è un diritto nella Costituzione italiana quindi noi dobbiamo fare un passaggio per arrivare da loro
Questo è un è un nostro dovere farlo
Quindi questi tre punti due punti che sono schiavi tu e tortura dobbiamo contrastarli
In maniera abbastanza aggressiva dire
La schiavitù non è mai schiavo e proprietario è sempre una connotazione di diverse diversi fogli uno sopra l'altro affinché la persona non ha più la proprietà di se stesso se stessa e lo stesso per la tortura queste due vuol dire togliere l'umanità alla persona
Se passiamo da questo punto qua e facciamo anche un ponte pensando sia vero arrivano tutti quei barconi ma perché perché non si fa un corridoio umanitario vero e proprio ok la ragione perché non c'è un'accoglienza
Sì ma ci sono molti villaggi molti paesini
Sfoltito i senza persone
Che li hanno lasciati
Perché ovviamente l'economia non va bene eccetera ma le persone che arrivano che ci sono son persone che vuol lavorare con la vera novità è che voglio avere un futuro perché non dalle queste risorse qua
Quindi questi sono i punti che si possono fare qua in Italia senza pensare di fare un passaggio dall'altra parte del mare dall'altra parte del mare ovviamente evitare di fare accordi con Paesi che tortura no paesi che schiavizzato che è chiaro è stato documentato ed è presente anche andato medico di questo fatto qua più le persone stanno in Libia
Ovviamente il novanta per cento delle persone che arrivano dall'all'Iverson torturate questo andazzo corrente però più stanno in Libia più anche le malattie tipo HIV eccetera eccetera si alzano in percentuale di presenza della persona e quindi anche di un dato da prendere in considerazione quindi queste son cose che possiamo fare adesso
Grazie grazie
Lucia
Ecco io mi unisco INVIM parte ricollegandomi a tanti degli elementi che sono già stati menzionati la mia risposta è quella che ho dato ormai appunto danni di di interventi con l'Atlante delle scuole
I nelle università e la risposta è creare una cultura della pace che fa creata in tempo di pace già ora difficile e assume caratteristiche diverse creare una cultura della pace anche grazie come diceva Raffaele all'apertura con l'estero e alla creazione di una rete con le varie in tantissime per fortuna entità che fanno questo
Da tutte le parti del mondo e appunto come dicevamo durante le proprio questione di di guardarsi intorno e di accogliere anche chi fa cultura della pace anche in modo diverso dal nostro perché non non c'è una modalità corretta no
Sì sottolinea il fatto che questo andrebbe fatto in tempo di pace perché allora si permetterebbe all'Italia e non sono di non farsi prendere dal panico della guerra
Con il panico generale della della guerra abbiamo giustificato in passato se penso alla guerra al terrorismo
Abbiamo giustificato torture e pratiche inumane come le extraordinary rendition se il caso Abu Omar ha visto un uomo torturato sulle italianissimo suolo di Milano il nome della guerra del del panico che che prende tutti
Abbiamo rischiamo tuttora autorizzando delle emissioni che dal punto di vista ambientale ci fanno regredire di decenni
In nome della guerra stiamo permettendo ai quattro Paesi come la Germania ad esempio di stravolgere un'economia che stava andando verso una svolta verde e di tornare appunto alla all'inizio della guerra e giri fomentare quel ciclo di riarmo di qui
Ai miei colleghi oggi hanno parlato in maniera chiarissima fascisti costruire una cultura solida che faccia capire alle persone che la pace non è questione di far smettere un conflitto o non fa scoppiare un conflitto incombente ma di costruire una società che non lascia spazio
A questo tipo di dinamiche è importante perché allora ci permette di andare e dal punto di vista pratico poi ammettere un dito su quelle ambiguità che continuiamo ad a vere
Per esempio appunto parlando da da europei
Tutte quelle iniziative umanitarie l'Unione europea ha fondato questa European disc silenti
Che poi di fatto devolve fondi a interventi anche militari per cui questo sfruttamento questo questo Sandi Quintana diventerà un nome che sfrutta la pace per poi perseguire altri obiettivi no
Se noi come società civile
Costruiamo la cultura della pace solida siamo poiché in grado di andare a smascherare questa ambiguità e a chiedere ai nostri rappresentanti e non solo perché anche a all'industria dicendo di fare di meglio
Perché come abbiamo discusso oggi pensiamo Antonio Fazio e capire che fare di meglio vuol dire far di meglio per tutti perché arriva l'Italia dall'estero per chi ci vive
Per le future generazioni che si vivranno
Grazie Lucia Emanuele
E ve ne andrete lasciarsi poi tra Emanuele c'è lasciata e allora no Hay
Noi però abbiamo avuto già molti stimoli mi sembra che abbiamo tantissimo da fare qui non si scherza starei però lasciare un attimo spazio alle vostre domande le vostre richieste di approfondimento molto liberamente e visto che abbiamo l'opportunità di avere qui con noi
Persone che hanno studiato da anni e queste situazioni i meccanismi che ci stanno dietro i contesti territoriali quindi se qualcuna uguale porre una domanda dice
Un intervento era
Pongo un quesito venissi vorrei farvi partecipi di un'iniziativa che è legata a quanto sta succedendo in Iran alle donne e alla situazione di Mascia
Perché nell'ambito della Triennale è stata lanciata un'iniziativa di lasciare una ciocca a chi vuole tutte le donne possibilmente ma anche ai maschi che hanno una chioma un pochino più fluente dalla calvizie
E questa ciò che avviene raccolte viene lasciata perché c'è una sede rappresentativa sul territorio di Milano della per dello Stato iraniano quindi se qualcuno vuole io ho ho già tagliato Macciotta ho portato il filone forbici quindi mi presto a questa iniziativa vorrei che ci fosse questa sensibilità grazie
Grazie mi sembra un'iniziativa volta a Bellano alta praticabile suddetta
Altre domande o richieste di approfondimento
Buona sera grazie per per questo incontro ai vostri interventi tipo e lei vorrei chiedere un approfondimento rispetto al discorso corridoi umanitari e in riguarda i veri paese che accolgono milioni di di profughi in Medioriente in Africa in particolare io lavoro per i corridoi umanitari dal Libano all'Italia
E lavorando e per questo pregiato mi rendo conto veramente che i numeri sono
Veramente delle corse ma non nelle ossa nell'oceano di più nell'universo perché si parla di numeri veramente piccolissimi
Quello che che mi chiedo lavorando per questo programma è in particolare in Libano lavoriamo con i profughi siriani un una possibilità per il ritorno in Siria in questo momento le persone non ce l'hanno la la praticamente maggioranza se non quasi totalità delle persone non hanno possibilità di tornare in Siria la domanda che che mi faccio io che vorrei un vostro parere vostro parere
Anche magari a chi conosce un po'meglio il contesto è questa cioè cosa alle persone che rimangono nei campi profughi alle persone che non hanno la possibilità di tornare nel proprio Paese
E che appunto non rientrano tra i privilegiati che riescono a prendere un corridoio umanitario o hanno i soldi per Prandelli le le barche che sale dando che dal Libano adesso fanno Partanna in tantissimi quel queste persone in qua
Cioè che cosa succede al loro cosa cosa vi immaginate che nei prossimi anni Q come come evolvono queste situazioni qui questa c'è una domanda che io appunto nel quotidiano mi porto molto di altro
Visto che abbiam parlato sia di guerre che migrazioni della giro
Grazie
Intanto se posso come quadro generale raccontando con alcuni numeri
Attualmente il fenomeno immigratorio nel mondo riguarda circa duecentottanta milioni di essere umani
La protesta la grande maggioranza
è una migrazione interna che al fenomeno migratorio ovvero tra campagna e la città
Questo riguarda ad esempio molto l'Africa che è l'unico continente dei vari continenti del pianeta in crescita demografica si prevede che entro il due mila cinquanta
La popolazione raddoppierà passerà da un miliardo e duecentocinquanta milioni a due miliardi e mezzo con un'età media di diciannove anni
E perfetto il cambiamento climatico delle speculazioni sulla terra lentamente
E fenomeni del genere il fenomeno migratorio la siccità tutte queste cose fenomeno migratorio principale in Africa ma anche in altri posti appunto dalla campagna alla città perché la città offre una speranza di vita
Il fenomeno migratorio eh solo legato a questioni di sopravvivenza
Sopravvento che si tenne appunto dal punto di vista della trovò lavoro non trovo lavoro da mangiare non ha da mangiare posso migliorare la mia qualità di vita perché o assistenza medica nono assistenza medica oppure sopravvivenza legata alle guerre o alle catastrofi naturali all'interno di questi duecento e ottanta milioni circa di essere umani che sono in movimento
E che diventeranno
Entro il due mila cinquanta settecento milioni
Prefetto De il cambiamento climatico per effetto delle disuguaglianze economiche che si stanno alzando la forbice sta tornando altissima perfetto delle guerre diventeranno settecento milioni quindi aumenteranno di tre volte
All'interno oggi di questi duecentottanta milioni ce ne sono circa ottantacinque milioni che sono profughi
Definizione definizione giuridica tecnica
Così con una definizione giuridica tecnica e quella di immigrante okay
I profughi sono quelli appunto che scappano da una qualche tragedia ora la caratteristica dei profughi
è diverso da quello dei migranti immigrati abbiamo detto il fenomeno migratorio principale
Dalla campagna alla città
Poi il passo successivo quando in ciclicità non si trovano elementi è dal mio Paese il paese vicino
Il Sudafrica ad esempio c'è un fenomeno migratorio molto forte
Di
Popolazioni che arrivano quello dei paesi confinanti confinanti
Estrema ratio
Ma infinitamente in fondo all'H alla Scala
C'è il tentativo di prendere andare in un Paese altro perché in un Paese altro lontano in un continente o una qualche base d'appoggio
Cioè o membro della mia famiglia che sono andati amici che sono andati qualcuno devi un po'in qualche c'è una comunità presente e quindi o qualcuno che mi fa da riferimento
Questo però non molto molto diffuso in America Latina
Cioè dall'America latina panno oppure dal mio Paese argentini
Aggiornato non so molti paraguaiani molti boliviani molti venezuelani vanno verso il Cile in questa fase tanto che il Cile ha chiesto la chiusura delle frontiere questo il fenomeno migratorio generale
All'interno di questo fenomeno dicevamo ci sono i profughi perché sottolineo profumi perché ci riguardano
In Europa non c'è un fenomeno migratorio non sono ammessi migranti non c'è una persona che dice beh io qui in Senegal
Non ho un futuro vado in ambasciata chiedo l'ambasciata italiana chiedo un visto di lavoro vado a vedere se in Italia
Trovo lavoro perché non lo fanno entrare non fanno entrare nessuno quindi in Italia si arriva solo se ci si mette addosso vera o falsa che sia
La il la la targa di profugo
Questa ad esempio crea un fenomeno molto strano immigranti non sono costretti a migrare sui barconi
Mi spiego meglio non è che perché un emigrante
Decide di andare a deve per forza attraversare il deserto
Rischiando la pelle affidandosi alle organizzazioni criminali che speculano arrivare in un campo di contenimento in Libia e farsi torturare dopodiché si ha fortuna prendere un barcone se sopravvive arrivare in Italia
Un migrante potrebbe appunto prendere un aereo e arrivare in Italia
Siamo noi che lo costringiamo a fare quella strada
Questo non lo poté non ci raccontiamo mai
Ma loro rischiano la pelle perché noi li costringiamo ora pacca rischiano la pelle per arrivare qui
All'interno di questo meccanismo che il meccanismo dato della migrazione in Italia
Che ha una contraddizione di fondo che dimentichiamo sempre il fenomeno migratorio che non esiste quindi il fenomeno dell'arrivo degli stranieri in Italia è affidato il coordinato al ministero degli Interni
Cioè è un fenomeno di pubblica sicurezza non è un fenomeno politico sociale
è sempre stato così quindi per noi già sempre il migrante che arriva è un pericolo attenzione mette in pericolo per definizione
Il nostro sistema tanto che diciamo al ministro degli interni quindi ai prefetti e quindi ai commissari dovete pensarci voi a trovare delle soluzioni
Questo il generale all'interno di questo quadro che il quadro esistente coi numeri ridicoli di arrivo pensate che nel fenomeno nel momento di massima espansione del fenomeno due mila e dodici due mila diciassette
Del delle migrazioni camuffate da profughi
Degli arrivi in Europa sono arrivati in Europa o cinque milioni di individui
In tutta Europa su cinquecento milioni di abitanti
Se volete fare il salto corretto però dovreste tenere per legge che nello stesso periodo tra il due mila dieci dodici due mila diciassette tre milioni ottocento mila euro paese andati via
Quindi il saldo è un milione duecento mila e noi ci crediamo un pericolo per un saldo di un milione duecento mila in questo quadro il varo chiudere c'è il fenomeno dei corridoi umanitari
Che sono belli e nobili ma sono una pezza alla nostra coscienza
Sono numeri che non fanno nemmeno statistica
Sono pelosa carità di sistema per giustificare
Tutto il resto
Perché il corridoio umanitario dovrebbe esistere perché scoppia la guerra in Siria e noi ci preoccupiamo immediatamente tutti i siriani che vogliono fuggire o che non da dal territorio che non trovano ospitalità vicino a casa perché i profughi che scappano ma non i paesi vicini
Perché sperano che la guerra finisca e sperano di tornare a casa ma non trovano assistenza agli allora tutti quelli li carichiamo suggerì sulle barche sulle navi su quello che è riportiamo qui come perché devono sopravvivere come fa l'Uganda
Locanda in dieci mesi ha colto un milione duecento milioni di sud sudanesi educanda non è un paese come dire in vetta alle classifiche del rispetto dei diritti umani
Ma l'anno accolti in dieci mesi e li hanno accolti benissimo cioè mettendo nelle condizioni di vivere bene
Scusatemi lo so perché ho girato un film su questa cosa qui lo so
E sei sulla base di che principio
Del fatto che dicevano noi quando avevamo la guerra siamo stati accolti da loro adesso tocca a noi cambiare punto
Allora i corridoi umanitari sarebbero veri e severi sia quelli e sono tutti quelli che sono nella necessità di fuggire ma non è così noi selezioniamo e li prendiamo le prendiamo alcune migliaia come direbbe qualcuno fior da fiore
E ci riportiamo qui
E ipocrisia
I corridoi umanitari in questo Paese sono l'ennesima prova di ipocrisia rispetto a un fenomeno che non vogliamo vedere che non vogliamo capire che non vogliamo affrontare
Sì
Per rispondere a questa domanda
Penso che sfortunatamente il risultato delle persone che rimarranno sarà quasi si ingrassa precettiva
Dicendo che in maniera molto cupa cioè ovviamente adesso la situazione il divano sa come sta andando
Quindi si sa anche che quel poco che rimane viene combattuto tra i più poveri dei più poveri
Ci sono un milione di siriani cinquecento mila palestinesi una popolazione che libanese di quattro milioni quindi se facciamo i calcoli
è quello che capiterà
Se non c'è un'alternativa al momento
E non si crea un'alternativa abbastanza più strutturata specialmente Caritas perché lo Stato è crollato come Stato su tutti i livelli
Quindi ovviamente non c'è una processione di sicurezza a queste persone qua quindi purtroppo bisogna mettere uno sguardo in più su questo
Su questa situazione qua sì magari con corridoi umanitari per Colico e cioè noi il panamense Fasano ha colto quattordici persone quei corridoi umanitari facendo uno sforzo immonde quindi per fare un corridore vero e proprio ci vuole l'intervento statale c'è proprio un intervento
Ben strutturato per raccogliere numeri ben corposi di persone e allora si cambia il livello che ha milioni di persone
Non ci mette un punto interrogativo perché è arrivata quella situazioni anche in Turchia o anche in Egitto c'è in Egitto caro eccetera già passate trenta milioni di persone cioè come mai c'era
Tutta questa siccità che ha portato alle persone arrivare intero con tutti quei numeri di persone torturate che arrivando al Corno d'Africa eccetera quindi sì è una situazione che il quello che si può fare un intervento strutturale statale per poter cambiare qualcosa a livello europeo sarebbe ancora migliore
Mentre pensate vent'mille altre poste domande volevo riportare un attimo ancora l'attenzione su un aspetto che abbiamo già trattato ma forse non approfondito che secondo me è importantissimo e che è presente nell'Atlante
E che la relazione con la situazione ambientale è stata citata più di una volta ma vorrei riportare un dato che c'è sul sulla tante attuale
Che ci dice la terra sta diventando sempre più arida circa tre miliardi di persone vivono già oggi in zone aride
Ecco che coprono il quarantasei virgola due per cento della superficie terrestre se non cambiamo questo il il trend che oggi sta si sta affermando
Entro il due mila cinquanta si potrebbe arrivare al novanta per cento di terre aride ogni anno corrono verso il degrado circa quattro virgola diciotto milioni di chilometri quadrati
Esattamente la metà della superficie del pianeta occupato dall'Unione Europea cioè mezza mezza Unione Europea si degrada ogni anno
Ora io penso che questi siano dati che ci devono far riflettere molto molto a fondo perché questo significa un aumento enorme dei profughi e come abbiamo già detto profughi ambientali chiamiamoli così
Ma significa anche una competizione per le risorse molto forte l'acqua in prima misura il terreno
Quindi indubbiamente una crescita dei conflitti per le risorse naturali che va al di là dei meccanismi di geopolitica di cui siamo oggi più o meno a conoscenza no
Quindi lo dico anche a livello personale spesso cioè di fronte onestamente anche tra il conflitto Ucraino ai meccanismi di geopolitica di annessione di terre di di queste cose quando ci troviamo di fronte a questi dati
Veramente ci rendiamo conto di quello che abbiamo davanti
Allora le priorità su cui lavorare
Io credo che partano anche in grandissima misura da qui e questo è un elemento che pochissimi e per questo ringrazio molto gli autori dell'Atlante mettono in connessione degrado ambientale guerre sarà il binomio del futuro
Ed è un binomio devastante
Quindi volevo riporre un po'ai nostri esperti ai nostri ospiti questo tema per poi forse dobbiamo chiudere vero siamo in chiusura
A voler fare una domanda quindi se su questo avete elementi che ci possono aiutare a capire anche no quali sono le priorità su cui lavorare dove dove intervenire subito e poi lascio la parola sì una domanda buonasera grazie
Raffaele Crocco lei ha parlato dei corridoi umanitari
E effettivamente il mondo è pieno di di di ipocrisia e di di di problemi insomma non è facile risolvere la questione delle migrazioni
Però c'è un esempio in Italia che secondo me è uno pesante importante quello dei corridoi umanitari promossi dalla Federazione delle Chiese evangeliche in Italia dalla Comunità di Sant'Egidio
Sostenuti attraverso i fondi otto per mille alla Tavola Valdese un'esperienza che nasce essenzialmente dal basso che ovviamente ha dovuto poi mediare con le istituzioni perché non ci si può muovere diciamo senza una specifica autorizzazione però è stato un esempio importante io credo e che questo esempio abbia dato abbia portato un un valore va aggiunto importante anche come esempio una cosa che poi è stata ripresa anche a livello europeo certo probabilmente c'è bisogno di una forza che non parta ecco dal basso ma probabilmente dall'alto
Però ecco non mi chiedevo se era il caso di generalizzare sulla questione dei corridoi umanitari o se c'è nella sua critica un un con riferimento specifico perché giustamente non possiamo credo buttare a mare anche se questa effettivamente una goccia nel mare un'esperienza così importante
è una domanda all'intervento da assolutamente opportuno e corretto perché la mia critica di spade corridoi umanitari ovviamente non lo riguarda chi corridoi e li ha voluti da costruiti Lear
Allora Tato per avervi ed è riuscito a strappare calcolo e migliaia di persone
Da quella situazione anzi cioè il il mio sostegno costoro
Il mio come struttura e spero quello di tutti a oltranza
La rabbia è che questa cosa non diventi la cosa comune perché appunto il sistema Elia rientriamo paradossalmente in gioco noi tutti
Con la nostra ipocrisia
Nel senso che con la mia ad esempio che sostengo questa cosa ma non faccia abbastanza non lotto abbastanza per far diventare questa cosa una cosa di sistema per cui la politica che è necessaria perché appunto corridoio umanitario
Funziona solo se qualcuno dall'alto dice ok quest'idea va bene facciamolo guarda ti ha ti do cinquanta lei facciano no
Quindi dall'alto qualcuno decida ecco io non faccio diventare questa roba oggetto di discussione comune
E quindi poi decisione collettiva da prendere per cui il corridoio umanitario non è più occasionale iniziativa della Comunità di Sant'Egidio o di altre organizzazioni che portano alcune migliaia
Ma è la prassi per l'Italia di andare a prendere tutti quelli che in Libano sono in difficoltà e portarli qui e cercare di aiutarli a risolvere il loro problema finché non potranno tornare in Siria
è questo il problema e questa l'ipocrisia che noi viviamo che non riusciamo a risolvere chiaramente le persone che lavorano nel nel Progetto Chicchi
Ma io conosco alcune che ci hanno lavorato e che si sono veramente sbattuti per riuscire con mille difficoltà a portare a casa un un risultato quelli vanno appoggiati coccolati aiutati sorretti e presi come esempio sempre
Ma dobbiamo farli diventare però uno strumento di condivisione a noi manca questa cosa ed è questo l'ipocrisia che io sottolineo
C'era la questione ambientale
E edera cosa dobbiamo fare o come lo dobbiamo mettere al centro mi ricordo più la domanda con la violenza bellica tutte da allora io
Noi come Atlante da da da veramente da subito abbiamo messo al centro
Insieme i diritti umani le questioni ambientali perché ci siamo resi conto
Analizzando le cause le guerre di quanto appunto le le le le l'ambiente influenza se l'avvio di guerra e di quanto le guerre influenza solo il futuro dall'ambiente
Quindi un rapporto molto stretto ad esempio
Tu citavi l'acqua come ragione di conflitto vero pensare quanta ragione di conflitto sarà il cibo
Ichigo diventerà centrale il controllo della produzione del cibo e su questo ha letto tutto il fenomeno delle Angra impegni di strappare le terre ormai quattrocento milioni di ettari
Di terra che hanno cambiato proprietario non sono più utilizzati dalle popolazioni che abitavano su quelle terre ma da multinazionali che ho
Accatastano mettono da parte cibo oppure speculano sul cibo come materia di borsa di speculazione finanziaria
Fenomeno che riguarda l'Europa cioè non il cinquanta per cento delle terre coltivabili europei lunedì più proprietaria
Non è quindi proprietaria proprietà europea
E di multinazionali o di fondi di investimento questa ad esempio sta creando in Europa patria del diritto e dell'idea liberale di democrazia di rappresentanza della libertà per tutti
Ottenuta grazie all'abbattimento del latifondo sta creando in Europa è un ritorno alla tifo unto
E nessuno sta dicendo niente non si sta raccontando questa cosa
Quindi pensate alla contraddizione il cibo diventa la centrale il controllo dell'acqua diventerà centrale la terra che si perde
Diretta la centrale i le linee di rifornimento del cibo il controllo
Noi oggi produciamo più cibo ogni anno più cibo ogni anno abbiamo l'un per cento più o meno di produzione agricola in più
Eppure abbiamo ottocentotrentanove milioni di persone che muoiono di fame perché il cibo finisce sempre dalle stesse parti
Definisce esattamente là dove lo sprechiamo un miliardo trecento milioni di tonnellate di cibo ogni anno vanno sprecate se lo recupera Simo suoneremo tutto il mondo
Quindi
L'ambiente crea disuguaglianza il cambiamento climatico ovvio intera li disuguaglianza perché metterà sempre più in difficoltà e sempre più in ginocchio popolazioni intere popolazioni che già oggi sono in difficoltà in ginocchio
E crea le condizioni per sfogliare la rabbia che nascerà dall'essere in difficoltà all'e sterno quindi cercano nemico esterno quindi andare la conquista di terre altrui quindi spostamenti migratori non per la volontà di C migliora la propria vita ma per la volontà di conquista
Quindi il pianeta è in pericolo perché il clima
Sta cambiando e perché la terra se cambiano per effetto del clima quindi dobbiamo per avere più giustizia per lavorare come dicevo prima su la riduzione di questa forbice di disuguaglianza il lavoro che dobbiamo fare sulla miglioramento dell'ambiente del nostro rapporto con l'ambiente e fondamentale facendo delle scelte molto pratiche pensate e chiudo
Ci sono due miliardi di essere umani al mondo in questo momento che hanno il pozzo d'acqua
Più vicino a mezz'ora di strada
Ora per una per individuo lo al mese dice che ci servono trentacinque litri d'acqua al giorno per fare tutto lavarsi lavare le cose fare da mangiare trentacinque
In un
Contenitore possono starcene quindici quindi vuol dire che una persona risolto le donne è il lavoro delle donne questo il maggior monte orario di lavoro femminile al mondo è andata proprio l'acqua col dire che una donna per andare a prendersi a una famiglia di quattro persone pensate quanti giri devi fare
Due cose allegata a questo una una banalità noi siamo contro la plastica
Vogliamo abolirà la plastica la plastica è il cancro ed è vero però voi pensate una donna che deve caricarsi sulla testa un contenitore
Per andare a prendere dell'acqua
Quindici litri d'acqua che vuol dire quindici chili sulla testa ecco se questo contenitore all'esempio di legno sano ed ecologico
Pesa Untila un chilo e mezzo
Se questo contenitore di plastica totalmente inquinante lo schifo pesa meno di un etto voi secondo voi sulla testa di quella donna cosa finirà
E allora vedete come Atene per risolvere il problema dell'acqua portare l'acqua calda in quella donna significa abbassare l'uso della plastica è banale ma cosa hanno pensato con le cose sul collegate
Altra osservazione
Pensate che per risolvere in Africa il problema dell'acqua e portare nel in ogni villaggio africano
E quindi non più Omizzolo di strada ne in ogni luogo dove della gente dei gruppi umani vivono l'acqua non l'acqua in casa non pretendiamo tanto ma diciamo l'acqua
A cinquanta metri da casa a dieci metri da casa quindici matriarcato un pozzo sapete quelli come nei film con la pompa mano ecco per fare quel lavoro in ogni luogo dove vivono esseri umani in Africa
Basterebbe investire l'equivalente del costo di un F trentacinque che noi stiamo comprando
Se noi come Italia decidessimo generosamente di rinunciare a un F trentacinque per investirlo in questa cosa daremo un grande contributo ad esempio anche al problema della plastica
Il mondo il misterioso non ce ne sono fuori
Se c'era ancora un intervento a farsene
Sono qui per una dirvi che bisogna con cautela come volesse Marlene Fenosa sono ancora delle domande hanno avere abbiamo messo tantissimi argomenti e credo che prego velocissima
No il non dimenticato il banchetto di Hamas fra il Paese dall'Australia sia più ma l'abbiamo visto tutti è sicuramente avete avuto anche di batteria lì sulla sedia
Vorrei chiudere facendoli ancora notare questo punto e cioè quanta difficoltà c'è a parlare di questi temi per esempio quanta difficoltà a parlare del tema del ambientale
E quanto è difficile per noi anche metterci nell'ottica di cambiare le nostre vite in relazione al problema ambientale mentre quando abbiamo parlato di tante mia l'abbiamo fatto tutti e l'abbiamo fatto subito e l'abbiamo fatto in modo molto radicale
Perché la pandemia ci dava l'idea di essere qualcosa che ci minacciava veramente dieci minacciava subito e ci minacciava tutti
Mentre il degrado ambientale le guerre lontane
Non le percepiamo veramente come qualcosa che chi ci mette in pericolo sul serio e non siamo così disponibili a fare cambiamenti radicali di vita come stare chiusi in casa per mesi una cosa pazzesca
Quindi informazione a una a una responsabilità enorme ma credo anche noi anche il nostro modo di vedere e di capire la priorità delle urgenze che abbiamo davanti abbiamo delle priorità che spesso confondiamo e mettendo al primo posto degli aspetti che sono sì gravi ma magari non così terribili e lasciando molto indietro gli aspetti gravissimi che invece nel medio futuro si presenteranno e ci porteranno poi il conto
Quindi grazie a tutti per la partecipazione grazie molta i nostri relatori
Grazie ancora
A nome del Festival delle migrazioni veramente per questo incontro che è stato molto
Molto vero con delle delle parole
Che sono andate al di là dell'ipocrisia di cui Simone perché c'è chi che ci circonda e in in tanti ambiti poi dalle guerre siamo andati a siete andati a raccontare
Momenti infatti molto importanti
Vi ringrazio ringrazio anche chi è in collegamento naturalmente
Dovrebbero anche ringraziare il pubblico adesso molta gente già comunque uscita va continuate a stare in questo Festival perché in questo momento finisce questo incontro
Dunque vediamo che cosa c'è dopo volevo solo solo dire qui che o dopo la parte delle guerre dimenticate
Ignorante diciamo c'è un un laboratorio che si intitola impersona per cambiare prospettiva e che forse proprio una cosa che bisogna fare cambiare prospettiva poi seguirà una
Diciamo un momento più ludico
Di musica quindi di un
Un modo di modo di presentare un cantante che un ragazzo ora è perché è arrivato dalla Nigeria
Anche vedi sotto dire in in Sicilia ed è un modo per raccontare mettere insieme parole storia e musica
Nel frattempo c'è una all'inaugurazione di una mostra la mostra che al Teatro Valdocco Settimo non rubare
La giusta mercede che rivolta a ai bambini ai bambini che vengono sfruttati appunto e che quindi bisogna
Non è rubare a loro la loro infanzia
Poi c'è il popolo Rom del popolo Rom contro tutti ed è un un abbastanza stravagante questo racconta a questo parassite Nikolic marionettista
Marionettista Ron racconta la storia della sua odissea in Europa con la sua famiglia
Per finire con uno spettacolo bellissimo A come Srebrenica che forse qualcuno di voi conosce uno spettacolo che è stato costruita da Roberta via Gerelli molti anni fa sulla guerra
Nella ex Jugoslavia che cosa è successo quali sono state
Le storie legate a questa a questa guerra
Molto importante e anche perché
Questo è un po'un filo rosso che attraversa tutto il festival si parla di resistenza quindi in in questo spettacolo si racconta questa storia la storia di quello che è successo trent'anni fa la guerra
A pochi passi
Una guerra quest'si dimenticata perché non ci si rende più conto di questa guerra che è stata veramente
A pochi passi da noi in casa nostra praticamente dopo Trieste
E poi si parlerà anche perché le la l'attrice anche un attivista e quindi una che ha seguito in tutti questi trent'anni
Le storie e la vita dei bosniaci soprattutto quindi ha fatto molto attivismo in Bosnia
Questo sarà sarà al Teatro Piccolo Valdocco alle ore ventuno quindi io vi invito a seguire il Festival grazie ancora per tutta grazie gara
Rivedere