Sono stati discussi i seguenti argomenti: Cinema, Donna, Etica, Film, Industria, Pornografia, Sessualita', Svezia, Usa, Violenza.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 4 minuti.
Rubrica
Un saluto agli ascoltatori di radio radicale
Inattesi uno dei rischi del moralismo e piegare la descrizione della realtà alla dimostrazione di una divisi e in particolare del giudizio morale dell'autore su quella realtà ma a costo di semplificarla troppo di toglierle sfumature e ambiguità
è un rischio che si ritrova ad affrontare un film svedese intitolato play Sciarra piacere diretto da una regista esordiente nel lungometraggio Miniati vari
Già presentato al Sundance Film Festival e al Festival di Cannes e uscito in Italia direttamente sulla piattaforma dubbi una piattaforma dedicata al cinema d'autore
La realtà prese in esame ingiudicata severamente indicativamente giudicata dall'autrice del film e quella dell'industria del cinema pornografico di Hollywood
La protagonista della storia è infatti una ragazza giunta Hollywood dalla Svezia con ambizioni di diventare una pornostar
è un'ambizione che divenga presto una notevole dose di ingenuità basata com'è sulla convinzione che per avere successo in quel campo
Basterebbe esseri come nel suo caso giovani bella e disponibile a farsi riprendere durante un comune il rapporto sessuale con un uomo o anche con una donna
In effetti la protagonista apprenderà presto che la concorrenza Hollywood è spietata e chi per imporsi sulle rivali per attrarre l'interesse degli agenti che possano davvero lanciarla in quel genere di spettacolo
Occorre essere disponibili a girare le scene di sesso più estreme che implicano sempre in varie forme la violenza e l'umiliazione sul suo corpo
Ed è proprio questo il principale se non l'unico capo di accusa ma come si dice pesante come un macigno
Che l'autrice del film brandisce contro l'industria del cinema pornografico quella cioè di spettacolarizzare la violenza sul corpo femminile
Ora se il PM si limitasse a tali requisitoria potremmo definirlo magari come un'inchiesta un documento impressionante anche se si tratta di un film di finzione
Potremmo solidarizzare con i principi in base ai quali l'accusa formulata ma ci resterebbe l'impressione di una descrizione troppo unilaterale ridotta a un solo connotato di quella realtà
Ora ciò che abbiamo Parini aggiunge spessore o almeno un senso di mistero alla descrizione è una caratteristica singolare quasi surrealisti già che attribuita quasi tutti i personaggi della storia a partire proprio dalla protagonista e cioè la Longo cecità
Sì e lo sguardo dello spettatore la violenza nel corso del film si impone sempre di più come un dato macroscopico a volte sconvolgente
I personaggi del film che siano attori attrici registi due agenti non sembrano accorgersene salvo Bruschi si pieghi una Pietà di pochissimi
Quasi tutti loro la considerano come un elemento fatale è scontato che non soltanto non deve suscitare indignazione ma neanche il minimo stupore
Del resto commenta un attore dopo aver inscenato molto realisticamente uno stupro di gruppo non si tratta soltanto di spettacolo e cioè di finzione
E la conquista del Successo della propria carriera come insegna la madre alla ragazza protagonista non si realizza attraverso la perseveranza e magari il sacrificio
E allora davvero rilevante se quel sacrificio si concretizza in una pratica sadomaso ottimistica estrema
Beninteso a queste domande è l'autrice del film suggerisce una risposta del punto negativa
E se il suo personaggio in un primo tempo sembra attraversare il mondo della pornografia come se si trattasse soltanto di un tunnel dell'orrore
Chiudendo gli occhi dei passaggi più spaventosi ma sicura di arrivare indenne all'uscita e cioè ha successo professionale
Alla fine del film comprende che gli orrori che incontra non sono finti ma reali
E che l'unica salvezza è per così dire saltare dal seggiolino e fuggire da quel percorso che la porterebbe a trasformarsi in una parte integrante di quell'orrore
Play diciamo è un film cento schedati con lei a volte forse insopportabile ma a mio parere incisivo e nel Complesso convincente
Dunque lei Giovanardi ninja Tibari subito un saluto da Gianfranco Cercone
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