Cerimonia per il centenario della nascita di Enrico Berlinguer

Disegno meglio però
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Sì
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Se c'è ci penso io
Compattezza
No
Insomma
Galleria
Far ricordare
Maggior fin
Dopo Francesco Cossiga lo scopo di Vibo il mostro intellettuale la propaggine dalle mogli andrebbe completamente
Questo è il motivo
Una via degli Artisti
Attento affida
Sapienza
Ferron sovraspesa opposta
Però
No
Già
Ecco
Qua
Mentre
Sulle
In
Ma
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La Grimsby
La
Vero
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Migliori rimedi gli anziani dall'esterno
Sì di
Quindi CTV di commemorazione per i centenario della nascita dell'onorevole intrico Berlinguer
Prende la parola il professor Gaudino Mariotti Magnifico Rettore dell'Università degli Studi di Sassari
Illustre Presidente
Signora
Signor presidente alla Regione Autonoma del Regio della Sardegna autorità civili militari e religiose cari studenti studentesse gentile colleghi le colleghe
Signore e signori vorrei anzitutto porgere il più caloroso ringraziamento di benvenuto al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella Ravera colto il nostro invito
La presenza di cui ella oggi c'è un'ora signor Presidente testimonia del suo vivo interesse per il mondo dalla cultura e per la nostra comunità accademica è cittadina
Della quale oggi celebriamo un grande protagonista della storia politica e civile del nostro Paese
Ringrazio della presenza i figli di Enrico Berlinguer
Bianca Maria Laura e Marco
Che oggi vivranno come questa grande emozione percome elaborare il loro padre
Siamo qui in questo luogo solenne del nostro ateneo e della nostra città per celebrare insieme un ricordo è una memoria riconoscente per uno dei grandi protagonisti dalla nostra storia repubblicana siamo qui per ricordare Enrico Berlinguer nel centenario dalla sua nascita
Enrico Berlinguer e nato a Sassari il venticinque maggio del mille novecentoventidue
La sua prima formazione la sua sensibilità umana e culturale la sua passione politica hanno trovato le prime radici lessi tutto il tessuto civile dalla nostra città
Sappiamo quanto sia stata importante la sua famiglia profondamente inserita la nostra storia e nella storia nella Sardegna
Forse e proprio per l'importanza della sua famiglia che Enrico Berlinguer è stato un sassarese tipico ma con dei tratti inconfondibili di una certa saudita di un sardo segnato dalle forze fondamentali che quest'isola sa esprimere nel volto e nello stile di chi abita
Quella forze che si imprimono lo sappiamo bene negli accenti dalle nostre parole in una certa sobrietà dei toni nel gusto per le cose essenziali e durature
Nella passione dei legami forti
Nelle grandi
Amicizie e nelle grandi idee nel rispetto dello spirito comunitario ma anche nella forza di grandi e creative solitudini
Tutte virtù che quest'isola riesce a scolpire nel tratto tipico dei suoi abitanti
Naturalmente insieme a non pochi difetti che a volte non riconosciamo sufficientemente bene per potermi agevolmente correggere
Enrico Berlinguer ha portato questa virtù e anche qualche difetto dei nudi noi sardi nel grande mondo dell'impegno politico
Per capire quale sia la sua influenza il suo carisma la sua eredità basterebbe ricordare il giorno triste ed etico dei suoi funerali
Molti di noi non possono non ricordare una folla immensa l'Italia intera gli ha reso omaggio italiani di ogni generazione di diverse appartenenze politiche e culturali classi e ceti sociali differenti l'Italia che si è commossa più volte riferendo quelle immagini implacabili nel suo ultimo comizio quella tenace ostinazione resistenza quella dedizione a una causa che gli crea fra la via maestra per la rinascita democratica dell'Italia
L'Italia intera gli ha manifestato riconoscenza e ammirazione
Ha sentito una perdita enorme ha sentito che con la sua scomparsa si apriva un vuoto incolmabile
Anche chi non ha votato il partito che lui guidava conducendolo a risultati persino clamorosi alla soglia
Dal governo del paese
Sentiva nella sincerità delle sue parole qualcosa di condividi birra è prezioso avvertiva la preoccupazione sincera per il declino della democrazia repubblicana lei intelligente e innovativa dedizione per vie nuove per l'Italia e per l'Europa nella crisi che veniva da lontano e che già allora riguardava le sorti dell'Europa e dell'Occidente
Non tutti potevano condividere la sua terza via tra Oriente e Occidente tutti però o comunque la stragrande maggioranza degli italiani
Apprezzava l'impegno formidabile per una vera unità delle energie migliori del Paese multa delle grandi tradizioni politiche e culturali della nazione
Per il pieno inserimento del mondo del lavoro nella vita reale della democrazia
Moltissimi erano disposti a riconoscere in quell'intesa sofferente ma tenace tra Aldo Moro ed Enrico Berlinguer
Persino nella loro affinità elettiva la speranza per l'Italia che finalmente approvava a una democrazia compiuta
Il carisma di Berlinguer è stato grande e forse irripetibile sarà il tempo a verificare la solidità di alcune sue fortissime convinzioni di alcune inimicizie implacabili
Certi giudizi perentori è in appena inappellabile
Certo è che Berlinguer sapeva guardare ben oltre lo Rizzari l'orizzonte immediato di una campagna elettorale nella lunga e vasta storia di della quale il suo partito provini provvede proveniva vedi era riuscito a dirimere con determinazione e coraggio le cose da abbandonare e quelle da conservare
Ha saputo interpretare ha saputo ha saputo interpretare di quella storia così profondamente legata alla sofferenza delle classi lavoratrici la volontà del riscatto sociale e culturale
Con un'attenzione non solo ai momenti del conflitto e della sua e dello scontro ma anche ai destini comuni di un popolo e di una nazione
Da Gramsci anche lui un altro grande sardo egli aveva saputo cogliere l'idea che un nuovo blocco storico forse qualcosa di più e di diverso rispetto a un puro conflitto sociale o di classe
Enrico Berlinguer ci lascia un'eredità importante che è giusto ricordare ma soprattutto trasmettere alle nuove generazioni
Ci sarebbe da chiedersi cosa ecco e come sarebbe stato Berlinguer nel mondo tante volte disperso vanno dei social media
Difficile bianca ride giustamente difficile
Dirlo
Forse però il suo volto sofferto solo in apparenza triste la sua voce sicure decisa la sua ironia sottile ma soprattutto la forza e la sincerità delle sue convinzioni avrebbe trovato un ascolto persino amplificato
A mio giudizio
Avrebbero forse dimostrato che quando la politica non si disperde nella logica dei piccoli e modesti interessi di parte
Quando sa interpretare il mondo in cui vive soprattutto quando contribuisce a costruire uno migliore ottiene attenzione adesione e consenso
Enrico Berlinguer sarebbe stato un grande leader anche oggi
Soprattutto utili in un tempo in cui sono in pericolo i grandi equilibri
Che hanno garantito nonostante tutto a pace sicurezza questa parte del mondo in cui facciamo fatica orientarci e a trovare nuovi assetti
E dei molti cambiamenti che ci travolgono abbiamo bisogno di grandi figure di grandi protagonisti di leader autentici per il bene dell'Italia e dell'Europa grazie
Prende la parola il dottor Cristiano Solinas presidente dalla Regione Autonoma Sardegna
Grazie signor Presidente della Repubblica signora ministro dell'Università e della Ricerca magnifico rettore chiarissimi professori dal senato accademico autorità civili militari e religiose presenti
Egregi parenti del compianto Enrico Berlinguer signore e signori tutti presenti
Giungano a ciascuno di voi dissensi di deferenza era Mantinea stima sottesi al breve cenno di saluto istituzionale
Che esprimono occasione di questa cerimonia commemorativa nella quale personalmente ed a nome dell'istituzione autonomistica che mio nonno di rappresentare
Ho l'opportunità di rendere omaggio ad una figura fondamentale e la storia politica del Paese e del Partito Comunista Italiano
Consentitemi però preliminarmente di sottolineare l'animo grato col quale accogliamo nuovamente in Sardegna il presidente Mattarella
Che ha rappresentato nella più difficile emergenza sanitaria della storia moderna era presenta oggi nella complessa congiuntura internazionale connessa agli scenari di guerra sul fronte ucraino
Un riferimento solido sicuro per tutti i cittadini e per le istituzioni democratiche nella salvaguardia dei principi e dei valori fondanti della Repubblica
Nell'immaginifico pantheon laico delle grandi personalità che la Sardegna ha offerto la storia patria Enrico Berlinguer si staglia per la peculiarità della sua storia personale del suo modo di interpretare il proprio ruolo e la funzione storica del Partito comunista italiano nel perimetro culturale dell'Europa
Per un certo verso dell'Occidente nonché rimessaggio dirompente di cui si rende portatore
Se si volesse tratteggiare una costante della sua esperienza di vita di impegno politico sarei portato ad indicare il suo essere a cavaliere di profondi e radicali cambiamenti epocali sempre dinanzi ad un piglio cruciale della storia in che egli seppe interpretare sempre in modo assolutamente originale
Nasce e cresce in una temperie culturale quella sassarese di straordinaria vivacità
Nella quale l'eco dei valori illuministici incarnati dalla lotta anti fiutare di liberazione nazionale la Sardegna di Giovanni Maria Angioy per l'affermazione di principi egualitarie libertà e fratellanza
Avevano trovato una saldatura virtuosa con le istanze di una borghesia cittadina operosa ed industrie osa che rivendicava rappresentanza nelle decisioni e crescenti spazio entro i quali realizzare le intraprese della modernità industriale
E la Sassari che per ricordava i natali di Domenico Alberto Azuni insigne giurista e magistrato padre del Codice di commercio napoleonico
Al quale fatalmente è intitolato il Liceo classico cittadino
Che quel fermento e quel patrimonio ha saputo conservare e tramandare formando insieme all'ateneo turritano che ci ospita e per una certa parte alla parrocchia di San Giuseppe dell'indimenticato monsignor Masia
Una delle più formidabili classi dirigenti del Paese Antonio Segni Palmiro Togliatti Enrico Berlinguer Sergio Siglienti Francesco Cossiga solo per citarne alcuni
Ma è il di e figlio anche di una più grande madre la Sardegna
Che nella generazione immediatamente precedente la cui attività in parte si sovrappone ha espresso personalità di incommensurabile valore come gli avvocati costituenti sardisti azionisti Pietro Mastino d'Emilio Lussu
Ed il fondatore del Partito comunista d'Italia del quale fu segretario generale dal mille novecentoventiquattro mille novecentoventisette Antonio Gramsci
In questa realtà così ricca di esempi stimoli Enrico Berlinguer nasce in una famiglia di consolidata ispirazione repubblicana ed azionista appartenente all'aristocrazia cittadina per tradizione di toga
E per aver saputo interpretare industria solamente il progresso dalla meccanizzazione dei processi con l'impianto della prima fabbrica molitoria moderna in Sardegna già dalla seconda metà del Settecento
Il nonno anche gli antico fu il primo ad intraprendere l'impegno politico portando i repubblicani sassarese ad avere la maggioranza in consiglio comunale nel mille ottocentosettantasette
Fu tra i fondatori del quotidiano la Nuova Sardegna
Il padre Mario affermato penalista assurto agli onori della cronaca del tempo per il processo che nel mille novecentodiciassette pose fine alla famigerata dis Amistad di Orgosolo
Continuo nell'impegno politico prima con il Partito sardo d'azione del quale nel mille novecentoquarantatré diresse cinque numeri del giornale clandestino avanti servente
Poi con il Partito d'Azione di parte Lussu Ugo la Malfa Calamandrei
Disciolto quest'ultimo aderì al Partito socialista nelle cui file fu senatore per la prima legislatura della Repubblica deputato per la seconda terza e quarta fino al mille novecentosessantotto
La prima peculiarità della figura di Enrico Berlinguer risiede nella discontinuità rispetto a questo contesto meglio nell'originalità con la quale gli fa interpreta il proprio portato familiare rispetto agli stravolgimenti di un presente in rapida trasformazione
E lì come spesso nel suo percorso esistenziale politico opta per una terza via ed il suo impegno e da subito nella sezione della gioventù comunista che fonda e dirige assassini
Di quel da questo impegno sarà coinvolto nei cosiddetti moti del pane
La svolta arrivò poco dopo come ricorda Francesco Barbagallo nella sua notevole biografia e il padre Mario trasferitosi a Salerno dove operava il Governo provvisorio
A presentarlo il ventitré giugno mille novecentoquarantaquattro al vecchio compagno di scuola del liceo Azuni Palmiro Togliatti che lo assume subito come funzionario dirigente del lavoro giovanile a Roma dove si trasferisce da questo momento come puntualmente osservato da Antonello Mattone Maria Luisa Di Felice la storia politica di Enrico per lui in quel recite se si eccettua la breve parentesi del mille novecentocinquantasette da vice segretario regionale accanire
Il cordone ombelicale con le cose politiche di Sardegna per assumere una definitiva dimensione nazionale che avrà al centro delle proprie proposizioni questioni e orizzonti nazionali ed internazionale
In questo possiamo trovare un ulteriore tratto di peculiarità rispetto ad altre figure che ho richiamato come ad esempio Gramsci un Lussu che manterranno invece nelle loro riflessioni una centralità indiscussa per le rivendicazioni autonomistiche per la questione sale la Sardegna Sassari Stintino legami familiari rimarranno per sempre nella dimensione privata dell'uomo al pari del portato delle sue origini
Personalmente alla luce di quanto rapidamente tratteggiato finora con la doppia responsabilità di essere oggi presidente della regione Sardegna è segretario nazionale dell'ultimo partito di dichiarata ispirazione discendenza azionista che dal mille novecentoventuno
Conserva lo stesso nome lo stesso simbolo
Credo che non sia stato un caso che negli anni settanta quando il Partito sardo d'azione del periodo più travagliato la sua lunga storia fu proprio il Partito comunista italiano di Enrico Berlinguer a garantirgli la rappresentanza ospitando nelle proprie liste per le elezioni politiche i nostri compianti Michele Columbu Mario Melis che vennero eletti rispettivamente alla Camera e al Senato
Il pensiero relazione di Enrico Berlinguer soprattutto nel suo ruolo di segretario generale del PC non possono essere letti al di fuori del contesto socio economico e politico del tempo
Il lungo cursus honorum interno al partito nelle sue espressioni internazionali fino al tredicesimo congresso di Milano
Si caratterizzò nella continua affermazione di una via italiana al marxismo distinta dal PCUS e dal fallimentare sistema sovietico al quale contrappose una sintesi di comunismo libertà democrazia e pluralismo
Che in sintonia con i percorsi dei leader del socialismo nordeuropeo Willy Brant e Olof Palme
Offrisse risposte concrete all'insostenibile squilibrio tra l'opulenza delle società avanzate e la fame delle aree del malessere del degrado
Rimase storico il suo intervento nel giugno del mille novecentosessantanove la conferenza internazionale dei partiti comunisti
Il più duro discorso mai pronunziato a Mosca da un dirigente straniero che io so Giuseppe Fioroni
Sul fronte interno l'Italia degli anni settanta vive il peso del terrorismo politico che per numero di attentati di morti di militanti processati assolutamente a norme superiore a qualsiasi altro Paese di analoga collocazione internazionale
Laddove come la Germania Federale il fenomeno rappresenta infatti rimase comunque un fatto marginale
La situazione analoga se si considera l'uso dalla violenza così detta a bassa intensità
Naturalmente questa constatazione non può ridurre la portata di quel tempo che fu per l'Italia anche una grande stagione di crescita sociale culturale e politica a partire dall'istituzione delle regioni ordinarie
Degli organi democratici nella scuola l'approvazione delle leggi sul divorzio sulla Bortot la nascita di un'università di massa l'approvazione dello Statuto dei lavoratori
Sono alcuni significativi esempi di un percorso di modernizzazione democratizzazione
Che pur fra molti o staff Coli vivifica le speranze degli anni sessanta evidenziando la presenza di movimenti della società civile rimangono in campo molto più a lungo che in altri Paesi
D'altro canto l'Italia era allora parte di un processo di ristrutturazione di dimensioni globali che evidenziava problemi nazionale radicati e risolti
Entrati nel decennio con una prospettiva di rapido e profondo cambiamento quasi rivoluzionario si finisce con una disgregazione sociale una crisi politico istituzionale che per certi aspetti non si è più ricomposta
Il Paese ha sperato negli anni del boom della diffusione dei consumi diviene sempre più il Paese mancato mutuando una cute espressione dello storico Guido Crainz nella sua premiata opera il Paese mancato dal miracolo economico agli anni Ottanta
Per comprendere a fondo questa trasformazione dovremmo dunque prima di tutto prendere in considerazione l'evoluzione del sistema in su internazionale
Per usare la cronologia impiegata da Osborne nel suo il secolo breve eccome se si passasse dall'età dell'Oro all'età della frana
Un segno dell'indebolimento relativo alla potenza statunitense
Potrebbe già rinvenirsi nel considerare insuccesso della Ostpolitik lanciato dal premier socialdemocratico della Germania federale che porta al riconoscimento reciproco tra Repubblica Federale Tedesca Repubblica democratica tedesca
Alla parziale integrazione della stessa Germania comunista nel sistema commerciale della CEE lasciando intravedere una possibile autonomia anche politica dell'Europa
Un elemento di controtendenza il riavvicinamento tra USA e Cina sancito dal viaggio a Pechino di Nixon nel mille novecentosettantadue che consente agli statunitensi di porre un cuneo tra i due grandi regimi comunisti
Al conflitto tra Est e Ovest si affianca sempre di più quello tra nord e sud tra mondo sviluppato nazioni che cercano la strada verso lo sviluppo
E gli anni Settanta mentre si dicono le ultime propaggini della decolonizzazione si fa tutto il problema della gestione delle risorse ed emerge la difficoltà dopo l'indipendenza politica procedere sulla strada di uno sviluppo autonomo
Negli anni Sessanta la questione giovanile aveva caratterizzato tutte le società e civiltà occidentale producendo movimenti di contestazione che dalla scuola investono molti altri aspetti fino a caratterizzare un'Inter lo stile di vita
Enrico Berlinguer
In qualche modo un antesignano di questi movimenti percepisce infatti con largo anticipo la portata sociale politica della questione giovanile
E già nella sua relazione al quattordicesimo Congresso nazionale della FGCI che si tiene a Milano dal ventitré al ventisei giugno del mille novecentocinquantacinque intitolata l'apertura a sinistra la lotta dei giovani per il loro avvenire
Affronta temi come la piaga della disoccupazione lo sfruttamento dei giovani lavoratori la crisi della scuola la libertà dei giovani il dettato della fame le offese alla dignità l'emancipazione delle ragazze
E in quella sede sostenendo l'internazionalismo della FIGC e di socialismo come sola prospettiva di liberazione propone quattro punti per la soluzione del problema dei giovani
In primo luogo il lavoro immediato per trecento mila giovani ragazze
L'istruzione professionale per almeno cinquecento mila giovani la riforma democratica della scuola con garanzie di adeguate borse di studio per i meritevoli e la realizzazione di una scuola unica dell'obbligo sulla base della proposta gramsciana con eliminazione della pluralità di scuole post elementari
Berlinguer va però oltre la sua relazione delineando quelli che sarebbero stati i capisaldi del suo impegno politico da leader del partito
Così propone un contributo per un nuovo indirizzo della politica italiana
Parte dalla lotta mondiale per la pace per voi
Attaccare il simbolo della supremazia politica nel tempo delle istituzioni ed aprire immediatamente all'incontra la collaborazione tra i giovani ed in questa cornice tra il mondo comunista e il mondo cattolico
Berlinguer scrive una cosa soprattutto dobbiamo dire ai giovani cattolici soprattutto un appello se ci si consente vogliamo loro rivolgere si liberino del tutto da un'impostazione discriminatoria rompano il ricatto l'incrostazione con la quale si è finora ha cercato di spegnere o di ingannare le loro aspirazioni
Conducano più apertamente la battaglia per l'incontro la collaborazione di tutte le forze popolari
Così e solo così potranno avere finalmente nel mondo cattolico in tutta la vita italiana il peso e la funzione cui aspira
Una delle peculiarità di quel periodo italiano e la sua durata almeno fino alla metà degli anni Settanta la sua generalizzazione all'intero spettro sociale la sua capacità di interagire con il movimento operaio la sinistra storica
A sessantotto studentesco segue l'autunno caldo operaio che mette in movimento la massa dei giovani operai delle fabbriche principalmente di estrazione contadina meridionale capaci di rinnovare le forme gli obiettivi rimedi rischia rivendicativa
Ma l'ipotesi di una trasformazione generale gerarchie logiche di potere che non hanno più alcuna giustificazione coinvolge le sfere più diverse dalle professione all'editoria dalla magistratura alla medicina
Lo scenario muta rapidamente a partire dal settantacinque settantasei sotto i colpi della crisi e del terrorismo la carica dei movimenti si esaurisce la stessa figura del militante così pregnante per una parte consistente di una generazione si perde rapidamente
Queste domande nuove che la società italiana il tempo propone con forza in sintonia con il contesto internazionale non trovano risposta nell'azione della proposta democratico cristiano al potere si apre quindi uno spazio politico che Berlinguer aveva intuito per costruire un avvicinamento tra i comunisti italiani
Che si rendono interpreti entro il quadro democratico dei valori e delle nuove istanze di libertà e progresso dei movimenti siano essi giovanili femminista sindacale per la pace per i diritti sociali con il mondo cattolico del suo principale partito di riferimento la Democrazia Cristiana
L'obiettivo dichiarato della collaborazione era naturalmente il supremo interesse a mettere al riparo le istituzioni democratiche da pericolosa involuzione autoritaria e l'uscita dalla cosiddetta strategia della tensione
Ciò diventa ancora più complesso ma mano che la congiuntura economica diviene sfavorevole pur fra molte oscillazioni
Anche nella DC intrisi di egemonia si afferma lentamente l'ipotesi di Aldo Moro che punta a coinvolgere gradualmente il Partito comunista italiano nell'area di governo per puntellare la tradizionale centralità democratico cristiana
Dopo il golpe cileno dell'undici settembre del settantatré che aveva portato le forze reazionarie interno in collaborazione con gli Stati Uniti a rovesciare il governo del socialista Allende
Berlinguer se risolve a proporre formalmente con tre successivi articoli nella rivista Rinascita il compromesso storico
Sostanzialmente riflettendo sui fatti cileni sugli equilibri mondiali egli concluse
Che anche in Italia sarebbe del tutto illusorio pensare che anche se i partiti e le forze di sinistra riuscissero a raggiungere cinquantuno per cento dei voti della rappresentanza parlamentare
Questo fatto garantirebbe la sopravvivenza e l'opera di un Governo che fosse l'espressione di tale cinquantuno per cento
Pertanto nonostante un trend elettorale crescente del PC fino al mille novecentosettantasei Berlinguer opta per la strategia di un'alleanza organica tra i due grandi partiti popolari ritenendo impraticabile anche per ragioni internazionali la strada dell'alternativa di sinistra
Il punto di raccordo sono i governi guidati da Andreotti tra il settantasei e il settantanove e vedono prima all'Est l'astensione quella fiducia da parte dei parlamentari comunisti
Di questo periodo è un'altra lungimirante intuizione di Berlinguer declinata in due successivi interventi nel gennaio del mille novecentosettantasette
Il primo a conclusione del convegno alle intellettuali e segretario comunista l'ha chiamato a raccolta al Teatro Eliseo di Roma per mettersi al lavoro per un progetto di rinnovamento che la società italiana
Il secondo a conclusione dell'assemblea degli operai comunisti lombardi al Teatro Lirico di Milano
Come giustamente osservato da Salvatore Mannuccio in una recente edizione dei discorsi la proposta dell'austerità contenuta in entrambi rappresenta una chiave culturale politica per costruire un nuovo modello di sviluppo
Fondato sulla sobrietà di superamento delle disuguaglianze è un diverso equilibrio tra nord e sud del mondo
Contro il consumismo modello produttivo iniquo continua scorge sì in quelle parole l'attualità di una rivendicazione il diverso rapporto tra economia e qualità della vita l'originalità e la lungimiranza di una proposta ancora oggi di grande attualità
Insieme alla visione del sull'euro comunismo proposta per la prima volta nella Conferenza dei partiti comunisti dell'Europa occidentale a Bruxelles settantaquattro e sviluppata nell'esigenza di costruire una società socialista nella libertà nella democrazia e nella pace
Riaffermata anche a Mosca al venticinquesimo congresso del PCUS
Pur nello spirito di amicizia di sua diretta che deve improntare i rapporti l'austerità connessa alla questione morale che lancerà nella celeberrima intervista Scalfari del mille novecentottantuno rappresentano i cardini dell'eredità politico-culturale di Berlinguer
Si tratta di un'eredità complessa perché figlia di un percorso politico incompiuto tragicamente stroncato dalla sua prematura comma scomparsa
Come osservato da Francesco Barbagallo per lingua e l'espressione di una politica fatta di passioni civili ed il rigore intellettuale e morale comprese che i problemi più drammatici del mondo venivano dagli squilibri socioeconomici tirare del benessere aria della fame
La sua condanna del consumismo più sfrenato andò di pari passo con la costante denuncia dell'occupazione partitica delle istituzioni che stava alla base la questione morale del degrado il sistema politico istituzionale italiana
Su questo nel ringraziare ancora il magnifico rettore per questa iniziativa consentitemi di citare
Ecco in conclusione direttamente picco Berlinguer
La questione morale esiste da tempo ormai sedimentata la questione politica prima ed essenziale perché dalla sua soluzione
Dipende la ripresa di fiducia nelle istituzioni la effettiva governabilità del Paese e la tenuta del regime democratico grazie
La professoressa Maria Cristina Messa ministro dell'università e della ricerca
Signor Presidente della Repubblica signor Presidente della Regione Magnifico Rettore Gavino tutti colleghi docenti e studentesse e studenti un caro saluto ai figli e parenti di Enrico Berlinguer
Rileggendo eri ascoltando gli interventi e discorsi e interviste di Enrico Berlinguer ci sono concetti e principi che sono estremamente attuali per tutti noi per i più giovani come per i più abbienti
Tra le tante vorrei partire da questa frase C sessanta e si va avanti se si agisce insieme non solo uno per uno
Oggi anche nel mondo dell'università della ricerca dobbiamo imparare ad andare insieme e stiamo cercando di incentivare lavori in reti di sistema mettere a disposizione spazi laboratori aumentare la possibilità di accesso agli studi condividere i risultati delle ricerche affinché qualcuno prima o poi possa far compiere de alle scoperte
E alle innovazioni un pezzetto in più nell'interesse di tutti e di ciascuno
Questo sprone a lavorare insieme a presentare progetti in filiera come centri nazionali che stiamo costruendo partenariati estese di ecosistemi territoriali
è dato di certo dalle tante risorse che sono oggi a disposizione e sono a disposizione per far compiere al nostro Paese quel passo in avanti necessario al benessere di tutti
Però pensate a quante spinta in più avremmo se riuscissimo a fare nostra ricorda Angelo c'era questa frase ci si salva e si va avanti se si agisce insieme
La pandemia prime la guerra in Ucraina oggi hanno fatto emergere riscoprire nel fette una spinta solidaristica un senso di appartenenza di comunità che mi Enrico Berlinguer è sempre stata molto evidente e manifesta ma questo è un periodo di enormi grandissime responsabilità responsabilità di chi governa di che forma di chi educa di chi fa impresa di chi gestisce produce sapere ricerca e informazione
Siamo in una fase storica in cui se facciamo prevalere la frammentazione e localismi rischiamo di lasciare alle future generazioni un mondo decisamente peggiore di quello in cui abbiamo vissuto quindi il mio primo Gori è quello di lavorare insieme con una visione internazionale ed inclusiva a Grandi Progetti capaci di creare futuro
Essere uniti non significa avere un pensiero unico essere unite significa saper ascoltare riconoscere le diversità di opinioni di vedute di modalità di espressione e dare a ciascuna il giusto valore in una cornice di valori e voleri comune
E quello che i giovani stanno facendo quando parlando del cambiamento climatico del risparmio energetico della transizione ecologica una quotidiana urgenza è una battaglia che ci vedrà tutti o vincitori o tutti sconfitti
Una battaglia che deve diventare per tutti un impegno quotidiano un vincolo morale che dobbiamo sentire il nostro profondamente soprattutto nei confronti della Next Generation
Una generazione chiamata prendere testimone per confermare paese garantire l'equilibrio di questo mondo molto complessa o forse più complesso di una volta e anche un po'impaurito
E per fare ciò è necessario avere una visione basata sulla conoscenza che sappia sfruttare l'originalità delle nostre menti
Bisogna essere consapevoli che le scelte e le decisioni prese oggi avranno ripercussioni tre cinque dieci vent'anni saranno in grado di disegnare un'Italia diversa da quella attuale questo quello che stiamo cercando di fare oggi
Impegni che abbiamo preso con il piano nazionale di riprese residenza devono essere rispettati perché se così non fosse ne pagherebbero tutti soprattutto i nostri figli e le generazioni future
E noi siamo chiamati avrà intervenire in questo senso
Dobbiamo essere consapevoli e che per cambiare è un cambiamento ci vuole ci vuole coraggio ma che in alcune situazioni non è solo necessario ma potrebbe anche essere bello e di garante
Dissi a Berlinguer in un'intervista a Giovanni Minoli
L'importante è che i cambiamenti siano adeguati alla situazione e condotti in modo tale che tutti comprendano la necessità e l'opportunità di quel cambiamento
Che tutti comprendano questo è un altro passaggio fondamentale è fare in modo che tutti compiano scelte in completa consapevolezza anche nel mondo delle scienze la comunicazione deve avere un nuovo ruolo
La comunicazione dei risultati della ricerca scientifica non dovrebbe essere intermittenza ma un flusso continuo di interazione costante tra esperti e cittadini occorre far comprendere dietro a ogni scoperta si sentiti Ca'cosa c'è
In termini di tempo impegno passione risorse anche frustrazioni
Più i cittadini sono messi nella condizione di conoscere gli investimenti pubblici in ricerca e formazione e di capire cosa hanno prodotto e cos'hanno contribuito a migliorare la come hanno contribuito a migliorare la nostra vita
Più saranno delle straordinarie alleati nel portale la ricerca la formazione l'istruzione al centro dell'agenda politica decideranno di stare fianco con fiducia alle istituzioni
Dignità coraggio onestà intellettuale visione passione queste sono le parole di valore che mi ricorda la figura di Enrico Berlinguer e queste sono le valori per cui tutti noi oggi abbiamo la forza di affrontare la realtà ma sempre guardando più in là è lontano grazie
Prende la parola il professor orchessa dal professore ordinario di diritto costituzionale dell'Università degli Studi di Sassari
Signor Presidente della Repubblica signora ministra dell'università e della ricerca signor Presidente della Regione magnifico rettore il titolo della mia prolusione l'eredità morale e politica di Errico Berlinguer
Ed è un titolo che sembra suggerire che in Berlinguer sia possibile distinguere un'eredità politica da un'eredità morale
In realtà le verità è una sola e si tratta perciò di un'India di e questa a mio avviso la cifra specifica del lascito berlingueriano non c'è un'eredità politica che non sia anche morale e viceversa
Pur essendo lettore attento di Machiavelli da cui si sa prende le mosse la tradizione del realismo politico
Berlinguer non postula va la separazione fra politica e morale cioè l'idea che la prima abbia proprie leggi e una sfera autonoma rispetto alla seconda
Qui uso il termine morale in senso ampio ricomprendendo sia la morale individuale cioè la coscienza che ciascun individuo a della propria libertà e dei limiti alla stessa
Sia soprattutto la morale pubblica o meglio l'etica pubblica
Intesa come una sfera obiettiva di valori condivisi come una base assiologica comune che tiene assieme le comunità umane e le società politica
E la morale intesa come eticità tedeschi direbbero si finisca et spirito oggettivo sulla scia di Hegel
Un filosofo che infatti Berlinguer aveva studiato a fondo e che indubbiamente amava tanto da voler fare sul suo pensiero la tesi di laurea in filosofia del diritto
E in ciò sta probabilmente un profilo dell'aceto berlingueriano di estremo interesse
E per certi versi anche il più innovativo rispetto la tradizione marxista di provenienza
Berlinguer aveva capito che la politica democratica richiede presupposti particolarmente impegnativi di etica pubblica
Non basta proclamare i diritti individuali le libertà civili secondo una visione atomistica della società di mercato
La nota affermazione di Margaret Thatcher non esiste la società esistono soltanto gli individui a mio avviso è la negazione esatta della connotazione morale che Berlinguer assegnava alla prassi politica democratica
La quale infatti deve presumere che le comunità politiche non siano soltanto una mera sommatoria di individui Dean di dire che si relazionano tra di loro attraverso una logica di mercato
Oltre i diritti individuali quindi ci sono istanze etiche obiettive le quali valgono di per sé e non perché gli individui le traducono in pretese soggettive
Non tutto del perito tassi disponibile negoziabile e perciò suscettibile di transazione economica
Ma proprio questa la deriva acquistava un iniziando da andare incontro la società italiana fra la fine degli anni ottanta settanta e i primi anni ottanta
Una deriva che le riflessioni berlingueriani rilevavano con preoccupazione
Erano gli anni in cui si affermava una sorta di soggetti di esazione del valore secondo cui al di là delle libere inclinazioni soggettive non fosse possibile rinvenire un'eticità condivisa
Un'eticità sedimentata nel costume individuale e sociale e politico
Berlinguer inoltre avvertiva che il nesso necessario tra democrazia e moralità pubblica non può essere estraneo la dimensione privata
Una politica democratica e credibile e autentica se si traduce anche in una condotta personale di vita e sia le affermazioni pubbliche degli uomini politici corrispondono coerenti comportamenti privati degli stessi
Non ci può essere una scissione tra agire pubblico e postura privata
Sotto questo profilo lo stile di Berlinguer fu esemplare
Norberto Bobbio scrisse che la caratteristica fondamentale di Berlinguer era di non avere i tratti negativi che contraddistinguono tanta parte della classe politica italiana e cioè la vanità l'esibizionismo il desiderio di primeggiare
La sua vita privata era nettamente separata da quella pubblica e la sua convinta e tenace riservatezza era una condizione imprescindibile del suo agire come politico
Berlinguer credeva fermamente nelle gambe indissolubile tra politica e cultura
La riconquista di una politica di qualità non poteva che passare attraverso la cultura leggeva molto infatti specialmente i classici della filosofia nel corso della sua vita aveva riletto spesso i dialoghi di Platone e le opere di Machiavelli
La musica in particolare quella di Wagner lo incantava
Il nostro lavoro diceva non potrà prescindere dall'incontro con le forze creative per definizione con le forze intellettuali della cultura
E perciò gli sembrava naturale che il primo passo di ogni politico fosse un'ottima formazione una solida base culturale
Insomma lo stile Berlinguer lo possiamo chiamare così si caratterizzava per il rigore la serietà la sobrietà l'equilibrio lo studio approfondito l'insofferenza per la superficialità non tentò di conquistare la scena televisiva
Non tentò di studiare nuove tecniche di comunicazione e anzi di fronte alle telecamere ai flash appariva quasi imbarazzato
Di qui la tesi purtroppo molto diffusa secondo la quale Berlinguer proponeva un modo di fare politico ormai superato dalla modernità
E anche all'interno del suo partito alcuni dirigenti lo consideravano
Legato si ad una visione nobile della politica come servizio e abnegazione ma al contempo limitata e tutto sommato conservatrice non in grado di cogliere sino in fondo i caratteri del tempo a venire
E invece il segretario del Pci aveva colto meglio e più di altri pericoli della modernità i rischi in particolare a cui andavano incontro i sistemi democratici
Quel suo insistere sulla questione morale non aveva l'obiettivo di imporre il primato astratto dell'etica alle sfide reali della politica
Come già detto si trattava di un'operazione più complessa che guardava le basi di legittimazione dello stato e chi aveva l'intento di salvaguardare la classe politica i partiti le istituzioni e quindi la stessa democrazia italiana Berlinguer coglieva la necessità di ricostruire o quantomeno di riformare profondamente il rapporto fra governanti e governati
Capiva che la distanza fra Paese legale e Paese reale si stava facendo troppo ampia e sentiva i pericoli che questo avrebbe comportato
I partiti non fanno più politica avvertiva in un'intervista del mille novecentottantuno giustamente divenuta famosa è importante
I partiti di oggi proseguiva sono soprattutto macchine di potere e di clientela scarsa o mistifica PAC conoscenza della vita e dei problemi della società e della gente programmi pochi opachi
Sentimenti e passione civile zero
Gestiscono interessi
I più disparati i più contraddittori talvolta anche loschi comunque senza alcun rapporto con le esigenze e i bisogni umani emergenti oppure distorcendo lì senza perseguire il bene comune son tutte parole dello stesso Berlinguer
La sua diagnosi era precisa senza infingimenti ma non perché pensasse che la democrazia italiana potesse cambiare in meglio senza un ruolo forte dei partiti
E discutibile intravedere in Berlinguer l'inizio di una deriva che poi nei decenni successivi avrebbe alimentato la sfiducia complessiva nei confronti della classe politica
E invece fondato trovarvi la difesa di un modo di agire proprio di una generazione quella che aveva conosciuto la resistenza
E ciò non può essere considerato semplicisticamente un segno del conservatorismo berlingueriano e della sua mancata innovatività
In realtà repetita iuvant egli individuò come mi sembra nessun altro leader politico di allora la rilevanza dell'etica pubblica come fondamento irrinunciabile della legittimità di azione dei governanti
Il rigore di Berlinguer si espresse in molti modi occasioni
Contro il terrorismo la sua fermezza si dimostrò assoluta e questo gli costò sia in termini politici che personali
In quel terribile mille novecentosettantotto perse suo principale interlocutore Aldo Moro ma la difesa della Repubblica dei suoi principi e delle sue leggi aveva la priorità anche sulla vita dei singoli
Per lui era intollerabile l'immagine di una classe politica che trattava con i terroristi
La sua fermezza contribuì certamente la sconfitta delle Brigate Rosse e al superamento di uno dei momenti più difficili della storia dell'Italia repubblicana
Un'altra parola chiave dell'eredità di Berlinguer e austerità attestata anche ricordata i saluti del presidente Solinas
Quasi una prolusione ombra
La linea dell'asserita è una linea che emerge nel mille novecentosettantasette e che pertanto va contestualizzata storicamente non può interpretarsi retrospettivamente con le categorie del presente
Adesso con la parola ostilità si evocano le politiche di severa restrizione fiscale che in Europa seguirono la crisi finanziaria del due mila undici
E il giudizio sulla utilità e gli effetti di queste politiche e bisogna dire largamente critico hanno determinato stagnazione produttiva hanno aggravato il tasso di disoccupazione soprattutto giovanile
Senza significativi risultati in ordine al risanamento dei conti pubblici e anzi direi che in taluni casi deteriorando ancor più rapporto fra debito pubblico e prodotto interno lordo insomma si è fatta strada la tesi che fu un errore
Orbene e legittima l'assimilazione alla linea berlingueriana del mille novecentosettantasette stiamo parlando della stessa austerità la visione che Berlinguer aveva l'austerità dell'austerità è la medesima
Ne ha bisogno
Anzitutto perché austerità del settantasette era proposta in un contesto fortemente inflazionistico
Mentre quella del due mila undici interveniva in un contesto De Fazio mistico
Ma soprattutto perché l'idea berlingueriana di austerità si legava strettamente la questione morale
Era infatti la critica del consumismo individuale esasperato che produce non solo dissipazione di ricchezza e strutture produttive
Ma anche insoddisfazione smarrimenti top infelicità e sono le parole di Berlinguer
La misera sempre la stessa il problema cioè era l'individualismo possessivo della società di mercato la sfrenata pezza edonistica della propensione in
Individuare al consumo ormai sdoganata
Tutto questo a giudizio di Berlinguer corrode vale etica pubblica e sfilacciata il legame sociale con tutto quel che ne derivava e cioè gli sprechi i consumi superflui i consumi privati superflui
La dinamica perversa della spesa pubblica sono sempre le parole di Berlinguer
Il problema quindi non era una spesa pubblica in sé bensì la sua dinamica perversa l'uso cioè della spesa pubblica in chiave improduttiva e in modo regressivo sotto il profilo fiscale e redistributivo
Ma se la questione morale si ricollega al discorso sull'austerità
Questa a sua volta si connette direi quasi naturalmente alla questione ecologica
Che Berlinguer ebbe il particolare merito di proporre tra i primi nel dibattito pubblico italiano
Questo è un aspetto che raramente viene sottolineato come meriterebbe
Forse lo aveva in tal senso supportato il fratello Giovanni che era particolarmente sensibile ai temi ai problemi dell'ambiente certo è che gli si rivelò un precursore
Neanche la Costituzione come si sa dedicava la questione ambientale uno spazio adeguato è una lacuna cui peraltro si è rimediato solo di recente con la legge costituzionale numero uno del due mila ventidue
Ma la cultura comunista tradizionale trascurava il pensiero ecologista
Nel mille novecentosettantanove Berlinguer al venticinquesimo congresso del partito comprese che era necessario porre il problema della interdipendenza tra l'uomo e l'ambiente
Non c'era ancora una vera e propria cultura ambientalista ancora non si parlava di sviluppo sostenibile con una formula che tutto sommato relativamente recente
Ma si intravedeva un percorso che è segretario si incaricava di indicare infatti Berlinguer coglieva il senso dei grandi processi dei mutamenti del mondo con uno sguardo ampio con i pensieri lunghi come Umberto Gentiloni Silveri ha messo in evidenza in un libro dedicato proprio al politico sardo
E tra i pensieri inutili Berlinguer c'era quello che riguardava la collocazione internazionale del partito comunista e per certi versi anche della Repubblica italiana
Sotto la sua guida il PC conobbe un'evoluzione importante cambiarono i rapporti con i nonni sovietica e si prepararono significative aperture nei confronti degli Stati Uniti d'America
Ma il dato più importante forse che si guardò all'Europa in modo nuovo
Con Berlinguer il PC inizio a maturare una coscienza europeista
Nel mille novecentosettantasei il segretario propose ad Altiero Spinelli di candidarsi nelle liste comuniste
Il nostro coraggio Berlinguer molto più di quanto alcuni a suo tempo gli riconobbero
Nel novembre del mille novecentosettantasette a Mosca sessanta anni dopo la Rivoluzione d'ottobre riaffermo i valori della libertà della democrazia del pluralismo dichiarato ormai esaurita la spinta propulsiva della Rivoluzione d'ottobre
Certo Manco una rottura totale con il socialismo sovietico né i fatti però la distanza anche sotto il profilo ideologico era a bissare come dirò tra poco con riguardo al problema del capitalismo
L'autonomia del PC berlingueriano in campo internazionale non fu un mai effettivamente in discussione
La sua prospettiva forse in qualche misura velleitaria era di coniugare socialismo ed europeismo sotto la bandiera dell'euro comunismo
La ricerca di questa strada nella sostanza fallì
Ma il suo impegno in politica estera lascio ai posteri un messaggio carico di coraggio ed idealità per la pace per il disarmo per il superamento dei blocchi
Vorrei chiudere con un tema cruciale Berlinguer e il capitalismo
Il tema è cruciale a mio avviso perché gli fu il leader del più grande partito comunista dell'Occidente democratico e capitalista e lo fu negli anni in cui il partito teneva i consensi elettorali più grandi di tutta la sua storia
Ebbene quale fu la posizione di Berlinguer sul capitalismo
Direi che se consideriamo l'evoluzione dei primi anni ottanta fu un approccio perfettamente in linea con la Costituzione italiana anzi direi che era il medesimo approccio nell'intervista Scalfari del mille novecentottantuno l'orientamento di Berlinguer non è più fieramente e rigidamente anti capitalistico
E certamente critico nei confronti di questo modo di produzione
Allo stesso atteggiamento critico che si evince dal dettato costituzionale il quale infatti riconosce a un tempo la legittimità e inibiti dal capitalismo
Per un verso Berlinguer ritiene e qui riporto le sue testuali parole che il tipo di sviluppo economico e sociale capitalistico sia causa di gravi distorsioni di immensi costi e disparità sociali di enormi sprechi di ricchezza
Ma subito dopo precisa sempre testuali parole di non voler seguire i modelli di socialismo che si sono finora realizzati cioè una rigida e centralizzata pianificazione dell'economia
E ciò nel presupposto che il mercato possa mantenere una funzione essenziale
Che l'iniziativa individuale sia insostituibile che l'impresa privata abbia un suo spazio e conservi un suo ruolo importante eppure queste sono le parole effettivamente spesa Berlinguer
La sua proposta era infine quella di discutere in qual modo superare il capitalismo inteso come meccanismo come sistema che crea masse crescenti di disoccupati di inoccupati di emarginati di sfruttati
Per Berlinguer insomma la questione non era se dovesse esserci il capitalismo ma quale capitalismo e in ciò stammi avviso uno degli elementi più importanti novità della sua riflessione insieme politica e morale
In conclusione l'eredità di Berlinguer in molti suoi tratti appare ancora oggi scomoda intensamente collegata i sacrifici personali e collettivi ma destinata a essere largamente apprezzata dal Paese reale
E al di là dei giudizi di conservatorismo
Quel politico nato a Sassari cento anni fa ci appare profondamente moderno il suo tentativo evidentemente riuscito di coniugare rigore morale abnegazione e politica democratica rappresenta un modello di riferimento senza tempo
Per tutte queste ragioni il dipartimento di Giurisprudenza dell'università di Sassari ha proposto all'ateneo di conferire un attestato di benemerenza Enrico Berlinguer che fu studente brillantissimo della loro ha facoltà di giurisprudenza
E infatti prima di trasferirsi a la Sapienza di Roma sostenne a Sassari quindici esami su ventidue tutti con la media di trentatré intese mi e ben cinque Lodi chiese di fare la tesi di laurea sulla filosofia del diritto pubblico di Hegel tesi che purtroppo non fu mai completata
Ma ponendo nella maturità politica la questione morale e ponendo la con più forza di chiunque altro e sicuro che Berlinguer avesse ben appreso la lezione hegeliana grazie
Intervento
Ma non vale lasciare quest'Aula Magna senza rivolge anzitutto un saluto all'ateneo di Sassari al suo rettore al corpo accademico
Un saluto a tutti presenti alla ministra destro della Università
Ma per la Regione
Un saluto partitamente intenso alle figlie al figlio Enrico Berlinguer
Vorrei esprimere l'apprezzamento per iniziativa dell'ateneo
Poc'anzi elettore a scoperta una lapide e ricordo di Enrico Berlinguer
Mi è parso di vedere in questo se è ovvio questo gesto da un lato l'orgoglio l'ateneo per aderenze
Per avere concorso a formare un protagonista della vita democratica del nostro Paese
E dall'altro l'omaggio a questa figura appunto protagonista nella vita del nostro Paese
Assicura
Che Berlinguer è stata ampiamente tratteggiata in questo intervento io mi limito soltanto a ricordarmi a sottolineare il la tensione morale costantemente espressa sollecitata e il profondo rispetto per la Costituzione e le sue regole due aspetti inscindibili fra loro strettamente collegati che rappresentano un messaggio sempre attuale erano state pubblicate
A magnifico rettore conferirà alla memoria l'attestato di alta benemerenza Enrico Berlinguer
Già studente nel corso di laurea in giurisprudenza di questo ateneo invitiamo la dottoressa Bianca Berlinguer per il ritiro da nella pergamena dell'attestato di altra benemerenza
Le motivazioni dell'attestato di alta benemerenza sono queste per l'esemplare in figura morale e gli alti valori che ogni anno caratterizzato la fitta
L'onestà di uomo politico riconosciuto in sede internazionale
Dedotti indiscusse di integrità e dedizione al bene comune lo spirito critico l'impegno intellettuale e la passione civile mi ruoli ricoperti con forte senso delle istituzioni
L'attenzione per i diritti dei lavoratori
Il costante sostegno alla classe operaia alle persone più deboli ai giovani in difesa della Repubblica democratica e della Costituzione italiana
Dato a Sassari addì venticinque maggio due mila ventidue
Fermato dal direttore del dipartimento di Giurisprudenza il professor comminare Pinto e il magnifico rettore dell'università di Sassari gattino Mariotti
Poche parole per vero per ringraziare di questa iniziativa che adesso vi racconterò perché ci tocca particolarmente
Proprio per la storia di papà chi sono uno e di nostro zio Giovanni tanto grazie davvero al signor Presidente della Repubblica
Perché è stato voluto essere qui oggi a medici correttori del presidente della regione alla signora ministra al sindaco
A tutti i docenti universitari che sono presenti per questa iniziativa che ci emoziona molto chiedete mi avrebbe fatto felice soprattutto nostro padre
Prima di tutto perché è stata voluta dalla città dove è nato dove è avvenuta la sua prima formazione culturale politica che ha sempre portato nel cuore e che c'ha insegnato fin da piccolissimi ad amare profondamente dove ha trascorso qualche mese in prigione come sapete nel carcere di San Sebastiano perché accusato di aver guidato la rivolta del pane in quegli anni del dopoguerra e da lì decise di aderire poi al Partito comunista italiano una scelta di vita che l'avrebbe accompagnato fino alla morte ma che poi non lo portò a poter finire i suoi studi di giurisprudenza insomma aveva a differenza di quelli di liceo
Portato avanti con grande profitto e però poi la sua scelta è stato un'altra e quindi la tesi non è mai stata discussa e di questo di non aver potuto finire quegli studi si è rammaricato sempre per tutta la vita quindi questa riconoscimento per Noemi oggi è davvero prezioso perché sono sicura che lui ne sarebbe stato felicissimo
Era suo nonno anche si dispiacque molto per questo tant'è che quando anche mio zio manifestò l'intenzione di dedicarsi alla politica miraggio Giovanni
Andrada Togliatti gli dirà eh no mi hai già rubato un figlio questo secondo non te lo do fino a quando non si lavorerà in medicina e così è andata
Mio padre poi si è dedicato a tempo pienissimo alla sua attività dentro il partito comunista mentre mio zio si è lavorato ecco anche per questo ricordo così vivido e che c'è stato sempre tramandato in questi anni siamo particolarmente grati due parole su qualcosa su quello che è stata anche diciamo la nostra esperienza di figli a quasi quarant'anni dalla sua morte
Se a tanti anni di distanza da quel giorno del suo funerale questo Paese lo ricorda con affetto emozione
E grande rimpianto un'emozione che ci fa pensare a quella assolutamente spontanea che lo accompagnò quando dal rapporto di quando D'Alema dall'ospedale di Padova
Andammo a Mestre a prendere l'aereo del Presidente della Repubblica Sandro
Pertini che ci aveva detto voi tutti tornerete a Roma con me insieme ad Enrico sotto una pioggia incessante tantissime persone spontaneamente
Vollero appunto scendere in strada aprire salutarlo per dargli l'addio per l'ultima volta io voi li avete ricordato delle frasi che vi sono cresciute particolarmente di quelle dette da nostro padre io ne vorrei ricordare una che dà il senso
Giusto di come è stata la sua vita almeno per come lo pensate io quella che dice noi siamo convinti che il mondo anche questo terribile intricato mondo di oggi possa essere sconosciuto interpretato trasformato
Missione servizio dell'uomo del suo benessere della sua felicità la lotta per questo obiettivo una prova per poi riempire degnamente una vita e la sua vita è stata interamente dedicata al raggiungimento di questo obiettivo
Prima di chiudere un ringraziamento particolare al presidente Mattarella per essere qui oggi anche perché il suo stile e il suo impegno così sobrio e utenti con in un momento tanto difficile per la storia di questo Paese
Ci ricorda un altro presidente quel Sandro Pertini che voglia essere vicino al Papa fino all'ultimo riportarlo a casa Roma con il suo aereo
Presidenziale come sono le sue parole un amico fraterno un figlio un compagno di lotta che non ci lascia ormai soli in quei terribili giorni di Padova dei che seppe interpretare il diffuso sentimento popolari di dolore quel sentimento che superava appartenenze partitico opzioni ideologica al suo funerale c'era chi salutava
Con il pugno chiuso ma in tantissimi salutavano facendo sì il segno della Porsche ecco in tutto questo c'era il riconoscimento che la vita di papà era stata messa prima ancora che naturalmente a disposizione degli interessi di quello che pensava fosse il bene il suo partito a disposizione degli italiani e di quell'Italia che amava così profondamente e l'ultimo ricordo quando arrivammo a Ciampino motore della sua morte con Sandro Pertini mia madre
Vedendo questo la sua bara c'era sono la bandiera del Partito comunista italiano volle assolutamente che ci fosse anche il tricolore perché ci disse ricordate di che vostro padre prima di tutto è stato un italiano chiamato intensamente il suo paese grazie a tutti per questo
Non rischiamo un attimo
Rinfresco so tutto iniziò tutti June va nel palazzo storico in
Ringraziamo tutti della partecipazione grazie
Ma
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