Ha scardinando le coordinate su cui si fondava il diritto a partire dalle nozioni di sovranità e territorialità fino alla stessa idea della soggettività giuridica in un contesto in cui ormai si discute anche della responsabilità civile dei robot.
Le innovazioni hanno modificato velocemente le nostre categorie del pensiero, i sistemi valoriali della struttura sociale e anche la nostra concezione dello spazio e del tempo, rendendoci spesso prigionieri di opposti estremismi: da una parte il conservatorismo … eccessivo, dall'altra la tentazione contraria, quella di delegare la gestione della vita pubblica e privata alla tecnica e alla sua neutralità.
Ma delegare l'on-life (la nostra presenza sociale e culturale) alle grandi piattaforme del digitale - che ormai si propongono come vere e proprie formazioni intermedie pone a rischio la stessa Costituzione e l'educazione nei suoi valori costituenti.
In ballo ci sono i prerequisiti della democrazia, libertà e dignità della persona.
Ogni tecnologia riflette e determina, anche antropologicamente, la propria struttura giuridica e il diritto dev'esserne la regola essenziale e strumento di mobilitazione democratica, anche attraverso il web.
Durante questa giornata di studi si prova quindi a illustrare le diverse implicazioni del rapporto tra tecnologia e democrazia, spaziando dall'ambito propriamente giuridico a quello etico, dall'uso degli algoritmi predittivi all'intelligenza artificiale, alla nuova geografia dei poteri e al rapporto tra libertà di espressione e dignità personale nei social network.
Analizzeremo i confini della Privacy, dell'immagine di sé, del diritto di costruire liberamente se stessi, dell'inquinamento del dibattito democratico e politico, dei processi decisionali automatizzati, di algoritmi e robot che forniscono i dati per decidere e che, spesso, decidono essi stessi.
Superare i limiti è sempre stato il maggior vanto dell'umanità.
Farlo con la coscienza di sé è oggi, più che mai, una delle sue più grandi sfide.
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