Rassegna stampa estera

Voi giovani ascoltatori di radio radicale martedì quindici giugno questo è l'appuntamento con la rassegna della stampa internazionale a cura di David Carretta in apertura
Quest'oggi ci occuperemo dei vari verticilli e questi giorni il summit del G7 in Cornovaglia nel fine settimana nel vertice della nato ieri quello tra Unione europea Stati Uniti oggi insomma il viaggio del Presidente americano Giuba ed in Europa by del domani vedrà a Ginevra al presidente russo Vladimir Putin partiremo
Dal G7 in Cornovaglia e da un commento pubblicato ieri dalla figlia o a firma Nicola bandiere il G7 al capezzale dell'Occidente del titolo quotidiano conservatore francese fa un po'il quadro delle succede che ha di fronte non solo il G7 o meglio non tanto il G7 quanto l'alleanza tra Stati Uniti e Europa poi leggeremo un altro commento Gideon Racman dalla Financial Times che sottolinea soprattutto ciò che manca dalle conclusioni del vertice del G7 del G7 è stato più forte sul ballo sui valori che sui contanti
E e poi torneremo sulle figlia o per approfondire la questione NATO come potrete leggere su diversi giornali per esempio il Financial Times
Per la prima volta i leader della NATO hanno inviato un avvertimento molto netto alla Cina in questo è un segnale
Di quanto stiamo aumentando i timori in termini di sicurezza per i comportamenti
Assertivi mettiamola così di Pechino
Chi si schiera in qualche modo contro questa proiezione più ad est della NATO
Era il figlio o in un editoriale dal titolo un continente troppo lontano la Cina costituisce un vero dilemma per l'alleanza Zampa atlantica
L'altro tema che cercheremo di approfondire questo oggi invece il nuovo governo in Israele la fine del regno di dodici anni come primo ministro di Benjamin Netanyahu
Libération ieri aveva un editoriale dal titolo paralisi anche se il giudizio decisamente positivo per questa evoluzione in Medioriente le Monde titola oggi Benjamin Netanyahu rende il caos democratico in Israele
Nel Pays ieri aria nuova in Israele infine va segnalato anche l'editoriale di oggi della fanno a Sean Times il nuovo governo deve dare priorità a riparare le divisioni nel Paese
Deve affrontare insomma la velenosa eredità di Netanyahu scrive tra l'altro il Financial Times ma cominciamo dal G7 in Cornovaglia e da un commento pubblicato ieri dalla figlia o a firma Nicola Bardelle
Il G7 al capezzale dell'Occidente
Dalla sua nascita negli anni mille novecentosettanta al peso del G7 nell'economia mondiale diminuito dall'ottanta al quaranta per cento per effetto della globalizzazione
E della incapacità dell'Occidente di prendere le misure delle grandi trasformazioni del ventunesimo secolo
Per la democrazia come per l'Occidente gli anni due mila venti saranno decisivi
Ho porteranno alla loro rinascita con l'uscita dal capitalismo delle bolle l'evoluzione verso una società inclusiva la rifondazione del patto tra cittadini
E una nuova alleanza per difendere le libertà politiche oppure la stagnazione economica l'aumento delle disuguaglianze la paralisi istituzionale si installerà hanno nel lungo periodo lasciando campo libero alle democrat Touré ai fanatici e ai demagoghi
Dopo i quattro anni caotici di Trump compagno di strada degli autocrati
La tournée europea di Job by del per Nicola barbarie di importanza capitale la posta in gioco non è solo risolvere l'immensità dei problemi pendenti
Ma è di inviare un segnale politico chiaro smentendo l'idea di un declino inesorabile dell'Occidente
Ed è il carattere obsoleto del liberalismo in un mondo pericoloso fragile incerto by the ne arriva con idee chiare stabilizzare il sistema mondiale per darci il tempo di ricostruire l'America
Dare la priorità al contenimento della Cina dice Jinping creare una grande alleanza delle democrazie attorno agli Stati Uniti con un pilastro europeo attorno al neonato è un pilastro asiatico intorno al quadro
Cioè Stati Uniti Giappone Australia e India la serie di vertici in Europa
Secondo badare vuole segnare il riallineamento politico dell'Europa e degli Stati Uniti attorno a decisioni concrete
La soluzione dei conflitti commerciali l'accordo attorno a una tassazione mondiale delle multinazionali con una liquidità minori minima il quindici per cento
La mobilitazione nella lotta contro il cambiamento climatico la conferma della validità della NATO e della garanzia di sicurezza tra alleati di fronte alla Russia ma anche alla Cina
E infine la definizione di una strategia nei confronti dei dei paesi emergenti per contrarre le cosiddette nuove vie Della Seta della Cina la la la la la Berté non lo Dini certezza
Il ritorno degli Stati Uniti verso una diplomazia prevedibile una strategia leggibile dopo il gioco al massacro degli anni Trump secondo valutare è salutare
Al della al di là della retorica by del ha risposto alle attese degli europei con decisioni forti sul clima sulla fiscalità sulla mobilitazione contro il copri diciannove
Ma se l'America di By the in e di ritorno il problema secondo le Figaro e che nessuno sa veramente quale America dove di ritorno e per quanto tempo la resurrezione dell'America del mille novecentoquarantacinque è impossibile
E la politica esterna per la classe media americana risponde più all'America first che alle esigenze di una grande alleanza di Democrazia
In sostanza gli alleati europei restano ostaggio delle pulsioni dell'elettorato americano e della deriva populista del partito repubblicano
Inoltre ricordo ancora ballare gli interessi tra le due sponde dell'Atlantico lo sono davvero allineati
Per gli americani la priorità è costruire una diga attorno alla Cina per gli Europei sono il cambiamento climatico e la pandemia il destino dell'Occidente arriviamo alle conclusioni
In realtà non dipende tanto dalla Cina dalla Russia o da ligia visti
Ma semmai dalla capacità degli Stati Uniti di ricostruire la loro nazione e dalla capacità dell'Europa di uscire dalla sua ibernazione strategica e dalla negazione dei rischi del ventunesimo secolo
La grande alleanza delle nazioni libere non può essere fondata come nel mille novecentoquarantacinque solo sulla Garanzia di sicurezza americana
L'Europa è ancora l'anello debole da questo punto di vista deve dar corpo la sua hanno autonomia strategica
La sopravvivenza della democrazia non passa solo dal ritorno dell'America ma anche dalla ripresa dei Paesi europei ed alla costruzione di un'unione più forte così tra l'altro Nicola Barrese
Su le figlie o di ieri che contestualizza insomma questo G7 spiegando che ci sono sfide
Come dire che non sono solo la Cina la Russia ma soprattutto la capacità dell'Europa di uscire dalla dalla da quella che viene definita abbastanza
Abbastanza giustamente la negazione dei rischi del ventunesimo secolo
E però lo stesso le figlia o e così entriamo anche in un altro tema cioè il vertice del della NATO di ieri lo stesso le Figaro come dire considera per esempio la Cina come una sfida lontana geograficamente
In un editoriale di ieri dal titolo un continente troppo lontano la Cina vero dilemma della NATO perché Rollo leggerete anche sui giornali italiani almeno ci auguriamo a oggi
Il summit della NATO pubblicato un in un comunicato di quarantaquattro pagine e per la prima volta la Cina viene definita come una sfida sistemica per la sicurezza dell'Alleanza atlantica che significativo anche se non prende il posto della Russia come principale minaccia andiamo a leggere le fidiamo due anni dopo che Manuel Marco aveva diagnosticato la sua morte cerebrale
La NATO si trova di fronte una scelta esistenziale dopo essere succeduto a Donal Trump che voleva giusta gettare nel cestino questo club militare
Job Weiden vuole dargli una nuova ragion d'essere il che rischia di produrre lo stesso risultato concepita per la guerra fredda l'alleanza atlantica dalla fine dell'Unione Sovietica si cerca un nemico su misura
La Russia di Vladimir Putin percepita sempre come una minaccia dei suoi vicini ma rispetto alle sfide per la sicurezza americana la Russia rappresenta più una noia che una potenza se la NATO non altro su cui concentrarsi la sua sopravvivenza si giustifica solo con una forte riduzione delle sue dimensioni e così è stato lanciato uno studio per formulare un nuovo concetto strategico per un neonato
Del ventunesimo secolo adattato alle nuove minacce Siber guerra spazio nuove tecnologie dirompenti
Si tratta di sapere quali attacchi giustificherebbero l'attivazione dell'articolo cinque la solidarietà atlantica ma il vero dilemma secondo le Figaro riguarda la potenza emergente che gli americani vedono come rivale sistemico cioè la Cina buy del ritiene naturale arruolare gli alleati in questa nuova guerra fredda la maggior parte di loro sono reticenti e non solo perché perderebbero accesso al lucrativo mercato cinese
L'Asia è troppo lontana per l'Europa i suoi interessi la sua capacità di proiezione
Un'alleanza che si dia mi per missione di difendere Taiwan hanno di fare il poliziotto nel Mar vicina dovrebbe come minimo inglobare l'Australia la Nuova Zelanda il Giappone la Corea del Sud
Insomma dovrebbe diventare il braccio armato della qualità io ne delle democrazie che Baj Del sogna
Ma il ritorno della logica dei blocchi vedrebbe lo scontro prenderà il posto degli scambi insomma suonare la campana a morte della globalizzazione così
Così lo figlia o nel suo editoriale di ieri posizioni che riflettono quella di Emanuel ma con il presidente francese
E che per ragioni molto diverse riflettono anche le posizioni di Viktor Orban il il premier ungherese in una strana alleanza mettiamola così
E a proposito di Viktor Orban vogliamo segnalarvi dalle mondi oggi un analisi diciamo Baptiste ska stavano dal titolo la tentazione cinese di Viktor Orbán ha
Il pezzo si incentra sul Progetto di aprire un campus dell'università cinese di Shanghai Fudan a Budapest
Questo critico cristallizza le critiche dell'opposizione sul troppi ISMU orientale del primo ministro
Magiaro l'articolo interessante perché spiega abbastanza bene
I dettagli di questa strategia cinese di Viktor Orban che includono anche le posizioni dell'Ungheria dentro l'Unione europea e dentro la NATO l'Ungheria bloccato per esempio una serie di dichiarazioni critiche
Nei confronti di Pechino da parte del dell'Unione europea invece tornando tornando al G7
Vanno segnalati due commenti di Gideon Racman perché due perché uno lo trovate sul cartaceo di oggi e riguarda anche la Break It la famosa guerra delle salsicce che ha dirottato in qualche modo una parte consistente dei lavori del G7 in Cornovaglia era Man opportunamente sottolinea che L'Unità occidentale e più importante di salsicce surgelate
Il rischio che serva la diplomazia americana per abbassare la tensione tra Londra Brussel sulla questione
Irlanda del Nord lo stesso Racman a caldo domenica sera ha pubblicato sempre su France alta anche su un commento sui risultati del G7 in Cornovaglia
Il titolo è questo il G7 è stato più forte sui valori che sui contanti di dalla sua elezione a Presidente americano
Job by the non ha perso occasione per annunciare che l'America è tornata il messaggio del G7
In Cornovaglia potrebbe essere sintetizzato così
Anche l'Occidente tornato l'obiettivo dei leader era di mostrare unità obiettivi condivisi leadership nell'affrontare i problemi del mondo e di tendere una mano al resto del mondo
Questo era il primo incontro dall'inizio della pandemia dalla sconfitta di non al Tampa ma malgrado i leader abbiano mostrato un sacco di ambizione il vertice lascia dietro di sé interrogativi sulla capacità del G7
Di far seguire alla retorica dei fatti concreti
Gli interrogativi riguardano molte delle grandi delle questioni affrontate inclusi i vaccini clima lo sforzo di creare un'iniziativa di infrastrutture internazionali che competa con la Berté muro Dini certezza della Cina
Sui vaccini il G7 ha promesso di consigli consegnare un miliardo di dose ai Paesi poveri entro un anno
Ma questo numero che all'apparenza posti sembrare norme in realtà e troppo poco e troppo tardi l'organizzazione mondiale della sanità ha detto che il mondo ha bisogno di undici miliardi di dose di non un miliardo la competizione con la Cina è stato il tema dominante di gran parte del vertice del G7
Ma per esempio il governo cinese pro metterà con ogni probabilità un numero di dosi molto più ampio del G7 arresto del mondo
La determinazione del G7 di reagire di fronte alla crescente influenza globale dalla Cina si è prodotto in modo più evidente nel sostegno per un'alternativa occidentale alla beltà di Rodi Initiative le nuove vie della seta
L'idea è che l'Offerta del G7
Sia più allettante perché offrirà standard ambientali più elevati e più trasparenza su prestiti e Governance qual è il problema ci sarà anche molto meno denaro e questo emerge dalle conclusioni del vertice
Nel frattempo le banche le imprese cinesi stanno già lavorando concretamente su progetti fare in tutto il mondo come la costruzione di una nuova capitale per l'Egitto
Insomma al di là degli annunci di titoli c'è una la questione più profonda e cioè quanto sia davvero unito l'Occidente nella sua determinazione opporsi all'influenza
Del Cina al G7 era evidente che il linguaggio usato da Stati Uniti e Giappone più duro della retorica
Degli europea dei il il G7 non può evitare la realtà che la cooperazione con la Cina è essenziale per affrontare questioni come il cambiamento climatico c'è poi l'incontro di mercoledì con Vladimir
Putin conclusione non c'è dubbio che il summit del G7 di quest'anno rappresenti una rottura con gli anni Trump quando il Presidente americano sembrava più intento alimentare divisioni con vecchi alleati che mostrare unità
Sci Jinping e Vladimir Putin prenderanno nota che le cose sono chiaramente cambiate nell'alleanza occidentale dopo la partenza di Trump dalla Casa Bianca ma non è ancora detto che i leader di Russia e Cina si lascia intimidire
O si lascino far dare lezione lezioni dagli occidentali così tra l'altro Gideon Racman
Sul Financial Times abbiamo quasi esaurito il tempo allora una rapida carrellata veloce
Su Israele il nuovo governo dinasta Libè N quasi da non crederci per alcuni giornali come Libération di ieri
Che in un editoriale
Scriveva così mai nemmeno nei nostri sogni o incubi più folli avremmo immaginato scrivere su queste pagine il nostro sollievo di fronte all'idea che il capo del partito dei coloni Nafta lieben mette diventi primo ministro di Israele la colonizzazione è un male che continua a minare Israele e la Cisgiordania che opprime i palestinesi impedisce la creazione di due Stati in grado di vivere uno a fianco all'altro
Eppure l'arrivo di Bennett al potere comporta tre vantaggi il primo e che segna la partenza di Benjamin Netanyahu dopo dei dodici anni di regno attraverso la paura che ha fatto enormi danni al Paese danneggiando la sua immagine internazionale relegando i palestinesi di Israele al rango di cittadini di seconda classe
Sotto errando le prospettive di pace
Secondo vantaggio dell'arrivo di Bennett al potere le cose sono più chiare si sa chi è il nuovo primo ministro di Israele il suo obiettivo nella vita ma si sa anche che il suo margine di manovra sarà molto debole vista la composizione rocambolesca del suo governo
La paralisi non è mai stato una buona cosa in politica ma in Israele impedisce di prendere decisioni catastrofiche
Infine questo nuovo governo segna il ritorno della sinistra al potere certo una sinistra che non è il massimo
Ma non si sa mai in questa fase della politica israeliana tutto resta possibile conclude
Libération e poi ci sono altri editoriali che andrebbero segnalati aria nuova in Israele il giudizio di El Pais
Le monde parla di Netanyahu come Revel causa democratico in Israele nel suo editoriale di oggi c'è una frase in chiusura che però è ottimista questa eterogenea Coli coalizione comunque rappresentativa di un Paese
Diviso che cerca una forma di calma al suo interno ci fermiamo della David Carretta una buona giornata Corradi radicale