Serata Capitini, letture da «Colloquio corale» e altri scritti di Aldo Capitini.

Saonara ora sarà allora un'altra
Sino ad Atene Sala e alla scadenza ma tagliarle
No no e no gli altri senta stavolta andrà alla
Invece nonostante
Ma il successo arriva stamane abbastanza dare
Centrata in relazione a Lecce
Senza casomai
Senza Rizza Vincenzo
Grazie
Ma io l'altra
Sta calando alle
Benvenuti è veramente un piacere
Vedere i vostri visi attenti pronti in questo giardino
Benvenuto che notò veramente col cuore non solo come presidente della Fondazione Centro studi Aldo Capitini di cui porto il saluto a tutti voi ma anche proprio come amico della compresenza siamo qui in questo giardino a
Certo non evocare ma a far dialogare con noi Capitini
Questo sarà possibile attraverso due figure di professionisti
Che sono qui con me
Era che li spingono anch'che già stata protagonista di recente proprio in questo giardino un altro evento molto significativo
Che non è solo una la pista ma è anche una studiosa di Capitini si è laureata su capiti
Quindi c'è un filo di continuità interessante
Che che passa attraverso la musica io ovviamente attraverso la sua ricerca e poi Francesco Bolo Rossini che appunto a ideato una selezione di brani
Nell'opera Capitini Ana
E che porta qui in mezzo a noi in la voce di Capitini
Come frutto appunto anche lui di una ricerca profonda e lieve al tempo stesso perché lo conosco da diversi anni mi sento di poter dire che anche come persona
A piuttosto paradossali felice incontro di lievità in profondità
Si può essere profondi e basta no invece riesce in qualche modo a mantenere una lievità che fa gustare appieno quella profondità i suoi inutile ricordare tutti i suoi lavori per il teatro e il cinema per la stessa Drammaturgia io
Ci terrei a ricordare alcuni suoi relativamente recenti lavori su Florenskij sul filosofo russo Florenskij su Pasolini
E poi da diversi anni ha avviato questa ricerca di cui dicevo
Su capiti sull'opera di Capitini in dialogo con capitello quindi non è appunto la sua una sorta di esercizio didascalico su il nostro filosofo sui generis della non violenza italiano
Ma una ricerca per tutta una ricerca che mi fa pensare da come lo ricordo diciamo attento lettore soprattutto della della compresenza di Capitini dei nostri diventi e del colloquio corali mi fa pensare a un possibile appostamento
Magari sarà lui stesso a dirci qualcosa su questo cioè mi chiedo se esiste un pensiero cui tante in chiave leopardiana
Forse possiamo immaginare una Drammaturgia compresenti
Prego Francesco
Insomma
L'inizio di quell'impegnative anzitutto grazie questa mi scuso Schena compreso me e Rachele
Sicuramente
Nel momento in cui un attore perché io questo solo si confronta con un testo immagina sempre in termini di drammaturgia quindi anche saggi anche nella Tunisia sopra
Tutto
Risonanza passa attraverso questo tipo di di sguardo che speriamo adesso di lascialo sufficientemente aperto per riconoscere la matrice politica ma allo stesso modo di trovare questa questa linea di dialogo che potrebbe esserci oggi fra uno qualsiasi di noi
Aldo Capitini
Devo dire che questa questo di questo di stasera la selezione ampliata rispetto a quella che già facemmo con Rachele per la festa del giardino della Biblioteca
Che prendeva spunto da un sentimento sostanzialmente eravamo appena sembrava appena usciti o comunque lo sia dalla dall'epidemia
C'era qualcosa che non ci tornava soprattutto per come erano stati dimenticati questi morti e l'epidemia in tutto il Paese in tutto il continente tutto il mondo
Entrati presto nella contabilità dei numeri
Però ci mancava
Ci mancava un contatto reale forse la compresenza riusciamo a ritrovarlo
Uno scritto di grandissimo conforto speriamo stasera a Dini
Cercare di trasmettere qualcosa ovviamente la densità è importante del testo molti di voi conseguente alla conosco sicuramente lo tengo sul corpo di quindi umilmente cerchiamo insomma di restituirlo stasera grazie
Allora piccola selezione ridò alcune note per orientarci
Ci sarà una
Piccolo brano dalla compresenza proprio dal saggio dello scrittore compresenza dei morti viventi dopodiché entreremo nella poesia però i primi due brani dei primi due passaggi
Li prendo dagli atti della presenza aperta che sono forse più meno maturi forse più acerbi però sono molto asciutti li ho trovati così Nettie così cristallinità insomma mi mi mi auguro ispirato questo introduzione dopodiché entreremo dentro quello più corale che l'opera
Finale di Aldo Capitini in termini di poesia quella più matura quella più
Completa passeremo attraverso questo
Questo viaggio un poema epico bucolico che rilancia l'inizio poi ritroveremo
Le figure anche degli scettici che subentravo come come fossero dei dei dei tagli cinematografici oggi li percepisco così a schiaffo quindi cerco di anche di animali probabilmente
La mia sarà una lettura forse troppo colorato troppo eccessiva per chi è abituato a sentire un Capitini
Comandamento da verso quasi pascoliano o leopardiano però vorrei cercare di attualizzare questa cosa oggi perché mi sembra il caso non ne vedo come semplicemente un buono e che che che adesso ascoltiamo con suo andamento un proposito sento vibrante oggi capiti come santo
Così arrabbiato ecco
Persona fra prontamente
Ma nel vedere proprio al centro della mia attenzione
Che c'è chi è colpito dalla realtà come ora
L'ammalato esaurito lo stolto il Moretto
E mi sono messo in rapporto attraverso il tuo a quell'infelice
Con una realtà che non lo escluda
E lo tenga unito con altri esseri che sono nati la realtà di tutti e l'orrenda uguale e lo compresi sviluppandosi anche lui infinitamente nella cooperazione ai valori come chi è sano rigoroso
Vivente
Questa apertura alla compresenza si può chiamare il religiosa sì religione vivere un rapporto con l'altro
E l'apertura religiosa e pratica perché la realtà della compresenza non la posso conoscere scientificamente come le parti della realtà attuale ma la posso vivere mediante impegni in atto
Nel tour tutti che le rivolgo
Di di
Del
Di
Dunque
Mai
Area
Neanche forza come un Governo che importa l'avverso
Anche la destra battuta dal vento diviene più forte
E il molto indefinito scompare
Il pentimento è un attento liberatori la salvezza innalza un inno
La musica supera l'attesa del teatro che s'affolla
Il posto sociale e come un corpo da confermare e difendere dire domani saremo insieme
E come un ordinamento sulla terra
La storia ha messo nel mondo piazze ci interi palazzi
Una vita senza bisogno di miracoli
Centotrenta sarà muore
Non si vedranno più i lineamenti o qualche scopo con l'angustia tua
Quando dirai una parola sarai infinitamente immessa anche umile
I frati così la vita del termine del nido il sospiro del silenzio
E la morte di Ferrari se davanti ad essa non ci sarà nulla in teche si distacchi dalla sua presenza
Seccante RAI fa che tu sia tutto Cantù
Anche le cose lo riconosceranno come loro
E se un solo cuore resterà come prima tu non avrai saputo trarre da te il vero tutto a cui ogni viso rivolto
Ma basterà il tuo solo apparire
E il tuo tacere modesto
Perché si riconosca se centri una pretesa una dedizione senza riserva
E non coglierà i fiori
Solo il fiore che lasci sulla pianta del tuo
Mostre RAI che tu non sei figlio del torrente che scava usurpa e fugge
Ogni tuo pensiero sarà anima di tutti
Vivrai nella vita dei cuori e di ogni sostanza il Duce
Così
Cadrà ogni riparo di tua solitudine ti sentirai aperto in assoluta purezza capirai la verità che l'amante parli all'assente
Ci saranno
Io ragiono perfetto
Abbiamo guardato oltre le valli le linee teste dei monti della devozione Dell'Aria promossa ancora dagli uccelli
Verso l'ultima veglia non si è udito il canto del gallo
Gli ha rapito atto dei primi raggi scendono le acque niente di servire
Per tutto ieri abbiamo colto il corpo di una tensione aperta pazienti alla mole del lavoro spiegandoci mansueti ad ascoltare dallo scuro esistere le cose si preparavano ad una simmetria festosa e dalle prime stelle purissima e nel c'era distante abbiamo acceso un candelabro nella casa di fiammelle non timide
Guardate le siepi questa mattina quanta gentilezza circonda il loro intrico
Non mostrarsi dei sentieri tra i campi e larghi declini fino ai rustici Porzia
Ed ecco dalla curva la strada procedono in gruppo boom gli vitelli
E lo scuotersi dei bianchi corpi grosse strisce dal campo oscillano
La cipressi da Lauria e Mirti abbiamo posto fronde su tutte le soglie
I suoni di campane dilagano più alto delle gradinate delle città e nel silenzio d'Oro dei vicoli puliti dove abitarono minorenni
Dopo giorni di abitudini e di non accorgersi
Rispondiamo a una chiamata per noi
Pertanto Rispoli il vento portando in musiche di trombe ed a Prati di pace lungo ruscelli costeggia ti dà piatti piccoli dei popolani
La festa svela il tuo essere altro che salta novità di pace
Perduti nel solo due tra i sogni una tenerezza alludeva il tuo segreto tu poi soddisfare la parola esprimibile da individuo a individuo
Thurow che seguiva dal nucleo invisibile nel tuo culmine compensa ogni perdita e la continua pazienza della vita
Cerco sarebbe un gioco morire qui sotto i tuoi occhi spezzarsi destinato dalla tua concernente spegnendo il genitore e il tuo silenzio
Per accedere che ma per gli altri giorni
Come goffo appare ora nella sua sordità nel nascondersi sempre nel dire non troppe parole
Permettere che conosciamo ai tuoi piedi le cose che abbiamo più care
Data la triste ingiuria Italia evitarla vendetta nella dal travaglio degli errori dei pentimenti impotenti sui fatti
Nato ad essere senza colloquio dalla notte allegati sospetti dal giorno in cui ci si specchiano nella loro angusta felicità non può essere che esista soltanto verso colpendolo con l'altra
Cinque in silenzio creando un'altra luce
Uniti al tuo ritmo disciolti dal nostro groviglio raccordati velatura storta indolenza
Guidati da tirar crema oltre liberati da aperti ad altro
Nell'ombra che scende dentro tanta luce culmina il tuo mistero tu convocata dice Serena
Altri L'Unità applicate presenze
Scendiamo nella vita col vestito della festa indossato al cospetto dei morti
Ecco noi il silenzio dei cimiteri l'ultimo verso delle epigrafi
Sia per l'età giovanile la mossa dello spirito che non ha età
In un intimo orizzonti da questa solennità scendiamo
Vediamo i genitori i nostri uniti all'intimo e più che i genitori
Ecco
Qui le immagini dei morti quello sguardo Guglielmo di anima
Quindi aprire parole da una fiducia e stare vestiti degli umili panni del mondo
I fanciulli fermati si ignari se fosse un gioco le giovani donne con le chiome inutilmente atteggiamenti gli anziani
Che accettavano la morte poggiata nella collina la caduta a testa dignitosi come al duro lavoro
Può essere che Lai mezzo cui operammo sicuri
E la durezza delle cose
Fedeli a restare al posto assegnato la calda voce delle persone quel sentimento di vita quella appresa su ciò che era in corso tendendo la mente sia ora unito a noi solo dalla trepidante memoria
C'erano persone liete bambini accoccolato in gruppi vivaci canto che si spandeva da stanze toccate dal Sole
C'era il il serio conversare di uomini informare Progetti e forse per attuarle in un mondo di salde strutture e tutto lo ha abbandonato come nulla fosse la vita
Vuole mirare qui in atto che le cose consumate nel tempo se ne vadano Esterne laddove vanno gli eventi passati sfuggendo anche al ricordo
E non rispondano più
Cade una polvere sopra gli anniversari
Lo slancio il volto di gioia tra passano
Gli occhi si disfano dalla procura luce profonda
Allora alziamo l'accusa anche alla luce che accetta questo trapasso ieri mira solo ciò che permane e non accompagna chi ha vinto
Lascia ciò che vuol sentire compensare allontanarsi così qualche cosa di imperfetto che non si può risolvere agendo e Stein sensibile a un animo triste rassegnato in silenzio
Non è questo il silenzio che vogliamo invochiamo
Per i giorni imperfetti quello che alcune linee dell'agire e sul monte di temi musicali impetuosi sosta sublime un istante vedendo tutte le cose aperte a mutarsi
Non vuol perché a questo gli occhi appuntita festosa prontezza
Resta
Ci siamo posti presso il volto affilato del morente Voltolini solo il perduto sguardo vita tutta impallidito a mare amare dalla radice essere con l'atto purissimo di Luís forza silenziosa
Mentre il sole il raggio elabora inconsapevoli tutti tutti uniti e sempre oltre lo sguardo ad ogni forma che passa
Lui è alta
Bella come una fronte aperta come uno sguardo che si china solo per produrre e si risolleva per chiarezza e per ascoltare
Avremo la gioia della pace colonia essere incontrato che soffra
Il nostro orgoglio sia scoperto nella festa stonato
E pronti serviamo nell'amore che dà e non chiede umiltà come i morti consumati
E cercare alla voce umana verità del suo appassionamento ricordando quando udivamo il tono di persone giuste e miti che parevano andate lontana come in una sera che non risponde
Associamoci al corpo lasciamo di volere una felicità solo per noi ogni lamento è passato a un sacro silenzio di attesa
Non vogliamo tornare indietro la voce dei profeti cinque ora
Niente la ragione dei templi dove abbiamo invocato usciamo ecco una nuova luce che unisce l'intimo e tutti purificati sforzo mutato in festa e ogni tuo perfetta verità
Splendono lecita sui colli sovrane sugli effluvi dalle valli tutto il passato ci sembra più breve di una settimana la fatica per trovare il dovere l'intimo grido per riprendere la costanza
Abbiamo finito di sussultare disobbedendo ci dalle nostre colpe e di camminare bassi per la vergogna tra la ferma testimonianza delle cose piangendo all'irreparabile
Qui sta
è l'anima che dovevamo perdere per salvarla
La cameretta dove ci siamo inginocchiati finendo riprendendo il giorno il banco del nostro lavoro
Il pensiero che si credeva separato
Non ci ha ridotto di pietra la nostra freddezza verso gli altri viventi
Tutti come è più bello di tutto
Inizio come è più bello di ricordo
Per le pareva nel nulla
Abbiamo visto purché e la ricomparsa di tutti abbiamo cominciato un cauto per tenerli uniti accanto a voi più il canto saliva bello certamente tutti cantato ammesso
Non poteva essere che il vivente finisse triste nella musica stesse appartata come parlando a qualche cosa di più alto
Offre sta che sei
Gentilmente impaziente come l'affetto se non può trovare tieni ognuno lontana dall'angoscia la paura del nulla
L'anno tuo stringersi a punta che stanno sgualciti all'alba lontano dal premente gonfiarsi dei succhi dalle liste di piacere che nel giorno attraggo e la sera è ugualmente triste a chi stava per distaccarsi forse dalla purezza della festa e non resiste all'entrata nella voluttà ecco questa sera
Da solo si sentirà dalla lunga pietà perché non è stato forte e per non aver saputo attendere l'impossibile guarderà quella parte piccola del tempo che porta con sé
Il suo aver ecceduto
Ora accompagniamo ci dallo spazio e dal tempo e da forme finora immutate memoriali diari
La la vostra immobilità volume gli animali cui batte il cuore non restate chiusi nei nidi lo seguite le vecchie abitudini meglio prendere sui figli già pronti e che non guarda indietro
Questo presente
Può aprirsi a realtà che non genera per la morte
Quindi siamo tutti con reverenza di gioia pensosa
Come più bella la parola qui divenuta compresenza di tutt'
Donando le cose del mondo a chi a somiglianza con i morti
Gli stroncati ai disfatti
Rimasti con voce afona perché tutto sia di tutti
Così come fa la festa
Perché andare lontano sin qui è il sommo che si apre
Bisognava salutare con letizia il mattino pur dopo l'insonnia sperare sempre
Consumare dentro l'offesa ricevuta fino a poter sorridere fra assente e incontrare la figura dell'offensore umana con i suoi abiti abbozzerà il colletto sgualcita
Tenuta viva la rinuncia ridere opulenti unitario
Entrava in sereni capacità alle grigliate liti più che si staccava dal chiuso il cerchio delle cose restanti uguali
Dalle abitudini bilanciate tra il necessario ed il piacevole
Noi la forza di chiudere gli occhi
Quando la vita supremo una danza
Quindi la cioè
Ben
Asciutta
Ad Ancona
Ma soprattutto
Lo hanno già tende
Andando verso un tuo
Ho pensato diversi
Non intuisco di futuro
Similitudini paria quando penso alle persone
La casa è un mezzo ad ospitare
Amo gli oggetti perché posso offrirli
Ciò importa meno soffrire da questo istituto
Rientro dalle solitudini serali ad incontrare occhi viventi
Prima che tu sorridi
Che ho sorriso
Sta qui a strappare dal mondo delle persone avversate
Ardo perché non si creino solo nei limiti
E la gara le inondazioni di ho portato nel mio intimo i bimbi travolti
Il giorno sto nelle adunanze la notte rilievo con i singoli
Mentre il tempo taglia squadra cose astratte e mi trovo
Gli ardenti secreti di anime
Torno sempre a credere nell'intimo
Se mi considerano un intruso
La musica mi parla
Quando apro in buonafede Lajolo
Il mio volto mi diviene accettabile
Ringraziando di tutti mi avvicino infinitamente
Dovevamo ilarità alla vita se teme di essere sgradita ospite
Quando tutto sembra chiuso dalla mia fedeltà persone appaiono come i figli
A un attimo che mio figlio
Succede l'eterno
La mente
Visti i limiti della vita
Si stupisce della mia costanza da innamorato
Soltanto io so che resto prevedendo le sofferenze
Ritorno dalle tombe nel novembre consapevole
Posso essere che con un infinito compenso
Sono
Proprio nei giorni sono per loro padre volutamente
La luce vigorosa stava sui tetti come da fanciullo visto il tuo sorriso poi
Nell'aria tutto era oro azzurro che verte è un lamento sia elevato per tutti
Tu sei morto
Dov'è la tua tristezza il tuo comandare
Stai allungato l'immobile
Come garanti una carezza sul campo
Non ti imporrà i davanti a me mentre il lavoro
Il rimorso di venerdì tanto parlato per quanto ti amano
Com'era contento di come gestire la mia mente ed apprezzati dicevo tra me voglio essere per lui come dire che volge il profondo della comprensione
Come il mistero c'è architetto questi sì ogni giorno è cresciuto
Forse perché dopo averti visto forte diretto chi ha visto il Mibtel di un miliardo
Mortificato dalle tue dimenticanze c'era chi sorrideva al tuo bar mondiale
Mario tuttavia paziente dentro le tue abitudini
Quando era lontano da tre cercavo i mendicanti anziani perché assomigliava Serragli aiutato che tremavano le mani e cadeva nelle cose
Non contano le parole che ci siamo detti e i fatti avvenuti una grandezza è un infinito errori ed io mi lascerà distruggere non è possibile fare altro verso ritenere però alla tua tomba
Terrò la tua immagine mettendo a verbale che innalza in mente tutto solo così posso rassegnarmi ritrovare un voluto dopo le lacrime
Tu e io operosi bello come aree e fuori di quella cassa dove ti hanno messo
La liberazione dai limiti del passato c'è qualche cosa di più della terra e delle sue tre o quattro dimensioni siamo al culmine ridiamo quest'ombra che si è diffusa siamo di lato alla memoria dal suo piangere
Ciao sono chiosa Malaguti
Non mostravano che difese utilità
L'amore è una cosa insieme uguale alle altre che cosa aspetto dalla vita se da lei non viene il solenne
Nato per ricevere l'evento ammirare tutto negli altri
Per essere l'umile del voto nel tempio di una società perfetta
Pedanteria e volgarità hanno occupato la vita bellissimi volti dicono insulse parole
Perché portare i temi di musica alta nel frastuono di vite scomposte dove la montagna intesa ad approvare le paure e le angustie utilità
Liberare liberare
No non potessi per tutti appassionato parola da porte per salvare dal dissolversi quotidiano
Soltanto un proseguire perché si è in atti e il dolore la morte gli squilli di tutto ciò che è bello onesto vero
Meglio l'orizzonte cercarlo più ampio impiccio liti lo spazio e il tempo so le acque pianta deve essere tutti viventi di un uso più neanche come immagini non voglio perdere ciò che è molto di più del tempo
Una sincerità
Un in uno slancio puntare invece richiedere chiamo a popolare un mondo liberato parlo instancabile
Troppo sofferto per l'infinito tesoro di un giorno se ne vanno uno dopo l'altro
Ho il diritto di sciogliere questa realtà di distanza ed ignoto e allora tutti gli esseri non si chiuderanno più nel quotidiano liberi di vivere angelici e sereni come le musiche e la realtà
Inizierà
Pubblicamente
Quando ormai no
Parole vicina
Pensai che non basta una vita ordinata ed è stato costi fedele per decenni a portare un ordine nella casa
Quando appena un grigio toccava la notte Surgery verso le cose aspetti
Nel silenzio di una mentale preghiera
Forse non basta nemmeno il traboccante affetto alcuni dati la sobrietà di atti concreti
La salute all'Avana il latte fumante
Il letto composto inimitabile dalle tue mani
Raccontati rievocando la nascita ai tuoi figli
E i compleanni si sono lentamente dissolti
Noi sinora dal mille
Con gli antichi con gli sconosciuti
Con Cristo
Un gatto comprende tutti apertura dopo gli eventi passati c'è un solo vero dovere di lotta qualche cosa nella vita può spezzarsi ecco le guardie possono apparire mi porteranno in una cella con la finestra in alto
Tu sei con me la madre esaurita compagni umana aggiungendo il bene riconosce di tuttavia che il figlio
E libertà
Era in una vicinanza che trovava sempre qualche cosa da fare
Più ammirata intrepida alla purezza e alla concorrenza muovendo e operando renali in tela rivolte a venire pietà se incontravi lo scatto è gravoso
Oramai siamo insieme ad aprire e dintorni nell'affettuosa aggiunta al mondo che pure crocifiggere il sommo
Colto il limite non gettare via e il gesto dell'infinito miracoli tu eri nel giusto atto
L'ordine viene da questa altezza
Le cose della vita dicono i profeti i nostri fratelli saranno date per sopra più
è un gioco
In realtà non lo ascolta e crudele
Non per me accetterei anche il contributo per gli esseri che sono qua e là
Se non basta il mio tour salvarli ogni sguardo
è un addio
E dovrei custodirne il ricordo esseri viventi ridotti a un'idea eguali alle tante idee che dentro la mente vengono e vanno
Non possono lasciare addio assurdo la vicinanza tra gli assegni che incontro un stare lui la gioia di mirare un essere vivente che palpita che dice sono qui e io soltanto idee contendersi del cuore un lampo e non più come se il tempo e lo spazio che sempre permangono fossero più dei morti
Questa
è soltanto questa la realtà il mondo la vita
Battere questa realtà come un temporale che rompe scendi dal suo stare a sei non so stante le chiacchiere io scolora la quotidiana luce dell'amministrare la vita
Vede le fiere umiliate correre allettare per salvarsi si dirige con lucido gesto ad aprire il sepolcro della notte non dar ragione da sé
Per non essere convinto da ciò che in meno assomiglia al muoversi sicuro di un padre nelle sue ragioni maturati
Dentro il tumulto un ordine regge guida i frutti delle minacce ormai la sua valutare di essere se è vero che di rifiutare il linguaggio non voglio fare pace con la scaltrezza con la tattica il compromesso venga pure il pericolo di questo mio essere nel mondo cosa ambigua e questo avere un corpo e necessario abitudini da conservare
Più vero è il temporale la sua armonia dall'alto e il suo darsi no non si creda non ho fatto pace col mondo esca prima il mondo dal solo rispondere mai
Egli lavora provano soltanto per la propria esistenza e se gli resta del tempo sta lì sordo letargo ma il mondo non ha in sé il cuore appassionato degli anni si salva non sentendo perché cosa Iadi comune con me
Si prenda chi vuoi fare se non è una cura tranquillo io sto di qua d'ascolto a chi soffre sorrido chi passa modesto che il mondo impari a unirsi con l'intimo degli esseri umani
Se egli non conosce il pentimento ma da dove è venuto
Si è fatto ad ornamenti raccogliendo orgogli portate via dalle persone
E superbo di essere un regno come fosse una cosa importante
Poi lei talvolta parlare d'udienza che intendesse ridicesse le sue ragioni
E lo aiuterei anche perché capisse che esiste un intimo umano
Gli spiegherà il perito dell'iniziativa di dire parole
Mai vista come corpo del mostro e se si svegliano la Khedira come se io Milis fuggisse davanti alle sue furie fossi pronto a dargli ragione perché immenso potente io non faccio pace con lui e lo scorbuto
Da fermo e costante
No
Non può essere che tu sia come albe e i tramonti
Tornando ancora molte volte poi forse non essere in più
Il prestito a questa grazia perché esergo anche oppure sorride
Al gruppo
Agli atti al muovere delle tue braccia eppure io lascerei che anche queste cose Mutassim e sento che tuttavia tu sei un qualche cosa che ascoltai giudice
No tu non puoi come una pietra consumare ti alle acque dissolversi Tuvalu parlino ridurre chi è il nulla
Come può alcuna cosa pretendere di occupare il tuo posto e dire il non solo al posto di quella persone nate sull'intimo aperto
Se anche il cielo curva se le sue forze non può sostituire ti il cerchio onnipotente la luce il tutto in confronto al può esserci al patto che è possibile aprirsi in un colloquio con temi
La Croce d'azione
Non inventate
Non credo di più solido oltre a me
Perché mi sento una povera cosa
Ecco che vengo tra voi se sorgerà una liberazione
Troppo so distinguere ciò che dell'immagine ciò che reale reale è un essere che nasce
Reale il dolore il piacere reale alla morte e io distinguo tra l'anima che si tende e ciò che non raggiunge io sono un uomo dei giorni di lavoro forse non dovrei venire tra voi nella testa no
Ecco la mattina di ogni giorno faccio un giro nella città ancora deserta quello è il momento migliore rinvio voglio essere causa di dolore a nessuno
Ma
Quale unitaria potrò trovare con tutti
E a che cosa
Date le parole che siano reali come cose più belle cose
Perché è una realtà che unisca e liberi da tutto ciò che dolore
Perché non congelare anch'io i limiti quotidiani tra me e in me
Sì non ho avuto più chiarezza che speranza
Tutto è possibile
Se avvenisse anche altro
Chi non si aprirebbe
Parte proponendosi proprio niente
Ho fiducia nella testa di un insieme di più nel profondo con lui
Se comprendesse oggi veramente una mia proposizione la contraccambia se
Sarei pronto a sparire nel nulla lasciandoli al mio posto non sanno come voi
L'ho invocato nella mia solitudine ho avuto soltanto la forza di resistere torno
A mio figlio e lui è sempre stravolto
Per lui si usa la parola diede il tema
Felice il malato nel suo letto di dolore che progredisce l'umanità
Mio figlio si ingrassa sia rotonda del volto liscio dalla bocca dischiusa vanamente
Circondi punto della realtà
Che aprano
E Tremonti
Perché le parole razionalità e spiritualità sono un privilegio
Vedere quest'ordine reale ritrovare le cose dove la mente sa che sono non è dunque di tutti
Non tutti sanno cancellare i sogni Comano programma
Vado per la strada con al braccio
Il forse vede
Caos
Tu sei rimane tra quelle cose meschine risata inconsulto e su cui io sto alto
Prima che lui nascesse questo figlio
Credevo che il nostro sentire pensare fosse ricco
Perché mi accorgo che non è di tutti
Ho bisogno di andare oltre
Un nuovo gruppo dove abita mio figlio unito a Meli dalla mia parte per aiutarci a spezzare questa solitudine
è per questo che sono tra voi
Rifugiato
E ha aperto aspetta
In relazione tutto diverso
Ero stato là dentro nella casa della tortura
Ho visto dare calci negli stinchi
Bruciare il corpo dell'uomo strappare le unghie competenze
Armati di fiamma di punte beffardi uomini in maniche di camicia
Quando sentivo i miei compagni buttati a calci giù per le scale la notte era come il giorno una lunga arriva
Intanto mi spingeva a pensare di viali all'orientalista Serena parole umane
Il pensiero finiva era una piaga riaperta e senza tregua truccata
Dalla bocca percossa scendevano tenti sangue orgogli di lamento dalla gola profonda riavvia Biglia dalla casa da quella strada gittata ciò che gli assomiglia debbo salvarmi
Tenere solamente che non vada dal ricordo verso la pazzia se ci fosse la
E mi segnalasse il motore di è un'apertura materna
Basta che ora certi toni di voce umana anche negli scherzi
Da un brivido
La mia infelicità e che evito i sofferenti gli ospedali il pensiero delle prigioni
Mi sono inteso la solitudine assoluta in termini di calmo solo di ombre solari ma mi insegue inseguire bronzo mondiale persone urbane
Resto componeva perdonatemi è se mi vedete come un pazzo talvolta io ho bisogno d'un tratto di divario di gioco di mescolare piccoli parchi di giostre di Chiasso
Mi corre da me come una bestia
Anche gioiosa che rimarginarsi delle ferite
So sto ad ascoltare i discorsi più semplici e dialettali delle donne dei mercati
Vien dietro tutti i passi dei bambini che come le loro grida prepotenti
Perché voi lo sapete l'assurdità dei miei sogni importi fissi gli incomprensibili gesti
Cioè come una rivolta dentro di me che vuole deride armi e io non posso gridare per una Roma somigliare a loro
Domani potrò andare verso la musica
E introvabili ora
E mi preparo
Vorrei far vedere
Che cosa può trovare
La risolvo rialzo all'impossibilità di pensare
Tutto di aver consolidato solo staccato dalla parole
Così sono tutte le giornate
è un altro aspetto perché per tale la mente da immagini inedite uno il potere di fare alcune cosa sono stato lasciato indietro dai morti
Forse e per dirvi le estreme parole
Sono più nel nulla che nel vostro fare ascoltati
Sono venuto tra voi
Se siete liberi dal frastuono e della vita
Vi supplico
Trovate usare anche per chi non ha più energia
Qualche cosa che unisca voglia tutti gli altri esauriti
Permanente per un istante la corona regale dell'attività vi supplico
Da altri che io possa fare cose altre opere come voi fate che sia anche io nelle musiche ordinare collettivo pensiero
Aprite la Società vostra comprendente anche i giudici finiti
Importati dal centro del creare cose nuove
Io non posso che supplicare
Spendere le ultime forze in questo
La mia mente e corpo se Milano ormai al nulla
Non mi resta che è un insieme di abitudini inutili
Non esprimo più musica guardo vengono altro
Ho vissuto anch'io è stato parità di chi procede operando ero pensiero volontà fare come siete voi
Vi supplico
Restiamo uniti ancora
è un altro giorno sono stato nervoso
Sofferente nel letto mi pare allieve nella sua Santità tabacco essere rivestiti interiormente di purezza pur nel disfacimento
Ma perché avevo fatto che un fratello malato lasciasse la casa
Sempre lo rivedevo scendere tremante nell'andare a salire le scale che erano anche nostre
Per paura del contagio domande che andassero in Italia
Ed è morto
Nel momento in cui apparve la gravità della mia cultura
Mi risveglia ritocco del tempo gemelli
Non c'era più nulla da fare tra membri sulla terra
Dal giorno alla notte dalla notte al giorno ogni scalata il pensiero
Al risveglio ero ripreso dall'amarezza della vita
Quindi se nessuno la mia angoscia ma le compagnie non mi distraeva
Se avessi potuto fare un atto riparatore
Davanti al volto dello scomparso il mio non aveva libertà
Parlai a Dio perché scruta se nel mio intimo ventisei luglio presente pentito ma sempre c'era mio fratello
Adesso il quadro questo torto
Quel mica essere umano a cui avevo dato più introdurre nell'estremo della sua vita
Dopo la mia colpa non voglio insensibilità
Solo così il mio morto fratello accanto la mia adorazione attenzione apre in termini di non amare
Senza dirlo
Supplico ad ogni incontro
Si allevia il peso della vita che può errare
Invocando tutti
Sto attento
Rosa torna sulla compresenza
Sul saggio per una chiusura
Che fosse tira un po'vicina
E poi ci lasciamo con l'ultimo verso
D'altronde rallentare di Potenza
E lascia finire l'individuo essere vivente
Mi apro alla realtà che da uno sviluppo a ogni essere individua la compresenza che ristabilisce prontamente l'eguaglianza della cooperante realtà di tutti mentre nel mondo della potenza e della vitalità non basta che si riuniscano gruppi anche moltissimi più di venti per impedire che un singolo essere entri nella morte
Per ecco che il mondo della compresenza da un continuo compenso per ciò che di natura può perdere il singolo essere in quanto la compresenza
Per la compresenza acquisto essa trascende la mia capacità verso l'insufficiente presso il compito dalla natura mi trovo davanti a un di più a creazioni a liberazioni che possono venire dalla compresenza
Credo nella gioia crescente di tutti gli esseri per l'ordine per la vicinanza l'apertura religiosa vende la compresenza di tanti assegnati di una molteplicità tale da far perdere la testa che vuol conoscere
Come L'Unità per cui questi esseri sonoro per una loro parte importanti contigui e non qua e là nello spazio
Sei per stabilire la comunicazione tra due esseri lontani si cercano quegli strumenti che la nostra conoscenza della realtà ha già fatto inventare
Per ecco che la religione ci apre praticamente all'unità di tutti gli esseri per cui io posso comunicare con un altro essere immediatamente senza che lo spazio conti qualche cosa
Io sono aperto a questo mutamento prima che esso si realizzi pienamente prima che la compresenza abbia trasformato tutta la realtà perché l'innamorato
Parla l'assente
Trovata
Accanto al nostro atto
Bisogna volare col tuo annuncia il portarlo dentro gli alberi alti Faticati densi di fronte
Anche le pietre finisce la solitudine
Gli occhi volevano vedere più che così per il fratellastro di luce sentirsi insieme darsi e il pensiero voleva essere caldo uditivo come un amico chiaro tra amici
Unire la grazia di architettonici giardini Endrigo nell'unico delle orchestre grido incrociati numero uno quel genio che sobrio spumeggiante il silenzio di sentieri che immettono i boschi
C'era molto di più che sensazioni e ricordi
Il corpo di quieto si muoveva peraltro e il cuore cercò mi rivolgerei leali fermissimo anche la Repulse ed assenze e quando la morte lasciava un corpo in moto
Pennelli
Sanno benissimo incendi che impostare un gioco trascendere gli oggetti consueti
La sintesi vera
E nessuno con un imprevisto
Staccarsi da una causa che sta alle spalle
E aprire sia un ordine che giunge supremo non Tremaglia una libertà ecco indefinita
Non fate un estremo omaggio ai morti c'è altro
Anche il suono di campane prepara soltanto e parlando le orchestre con passo sublime
Chi è più consumato dal mondo lo sa lo sa
A mare
Rinascere insieme
Cielo aperto
Vedere
Vide de
E
Abitudinaria
Tardi
Di
Bene
Perché vuole lampante agli occhi
Altri rialzi questo
I due
L'ARPA che suona un'arpa celtica è un'altalena tradizione popolare e non d'élite per lo classica canapa più diciamo più Ernesto pratica e quindi Granico suonato solo brani
A parte l'ultimo conosciutissimo perderemmo dedicato a Hadad ovviamente ai colori dell'arcobaleno della bandiera della pace gli altri cani sono tutti da tradizione popolare quindi sono brani tramandati oralmente che poi sono stati
Scritti in varie antologie ma sono brani della tradizione popolare
Celtica Scozia insieme ad Antonio
Dobbiamo insomma nelle Rabbani no
Grazie ancora grazie grazie sentito grazie a tutti voi grazie ad arrivare al tabacco salute organizzato sempre eventi non non a caso