Sono stati discussi i seguenti argomenti: Alabama, Avvocatura, Carcere, Cinema, Criminalita', Cultura, Diritti Umani, Film, Magistratura, Pena Di Morte, Razzismo, Storia, Usa.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 4 minuti.
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Un saluto agli ascoltatori di radio radicale
La cinematografia che forse più di ogni altra difende ribadisce il valore quasi la sacralità del diritto della legge e la cinematografia americana
Con una tale convinzione che sebbene innumerevoli film siamo stati incentrati su questo tema riesce ancora ad emozionarci come sia al cinema recentissimo parlare per la prima volta
Il film che nell'edizione italiana si chiama il diritto di opporsi del regista Destiny Daniel Craig Tondo
Racconta un caso di discriminazione razziale nello Stato dell'Alabama degli anni ottanta
Un vero sospettato di avere ucciso una ragazza bianca in assenza di prove viene arrestato e condannato a morte sulla base di una falsa testimonianza
Estorta a un detenuto bianco
Al quale chi conduce le indagini venti dalla minaccia che se non avesse reso quel favore sarebbe stato condannato a morte anche lui
è un'ingiustizia così patente così grave senza nemmeno le attenuanti della buona fede uno degli inquirenti aveva detto all'indagato che se anche lui fosse stato innocente il colpevole era certamente un nero
E lui avrebbe pagato per cui il suo confratello
Ecco è una tale ingiustizia che a immedesimarsi anche soltanto un poco della vicenda
Può far ribollire il sangue invocare una rivolta o una vendetta anche con Gwen TAC mentre il condannato la sua famiglia e la comunità dei neri intorno a loro sembra in fondo rassegnata certo per un senso di impotenza perché il caso appare tutt'altro che isolato
Il braccio della morte riferisce il film era popolato di ieri e comunque di poveri abbandonati all'ingiustizia dai loro noncuranti avvocati d'ufficio
Ma quando ritorna in Alabama un giovane avvocato nero appena laureato ad Harvard
Il quale piuttosto che intraprendere la remunerativa carriera che la sua laurea gli permetterebbe
Decide di aprire un'associazione a sostegno delle vittime di errori giudiziari e si batte le il caso di questo nero appunto ingiustamente condannato a morte
Ecco poi che è una ferita del diritto all'origine per la disgrazia del condannato e attraverso un'applicazione scrupolosa del diritto che egli intende riabilitarlo
Il racconto di una lunghezza che può risultare esasperante ma non è dovuta prolissità
Esprime quanto siano difficili e impervie le vie della giustizia quando devono contrastare la forza dei pregiudizi del razzismo e la difesa dei privilegi anche quello di non ricredersi di non essere smentiti
Da parte di un gruppo dominante in questo caso tutto composto di Bianchi
Quando l'avvocato ottiene che il testimone ritratti in Aula la propria falsa testimonianza si potrebbe credere che ce l'abbia fatta che abbia vinto la sua causa e invece la sua lotta si dimostra ancora a metà strada ed egli riuscirà a non mollare grazie alla fiducia in lui della comunità dei neri e a un'incrollabile speranza perché viene detto la disperazione
E alleata dell'ingiustizia
Il film ha qualche difetto per esempio i rapporti tra i detenuti del braccio della morte soffrono di un certo sentimentalismo
La figura dell'avvocato ispirata una una un po'la persona reale autore del libro autobiografico da cui è tratto il film Brian Stevenson
è una figura che può apparire edificante perché incarna un'idea del bene
E tuttavia l'interpretazione che ne offre l'attore Michael B. Jordan
E così sottile e sfumata li coglie via via l'ostinazione l'amarezza lo sgomento di fronte all'ingiustizia un'esecuzione capitale raccontata soprattutto attraverso il suo sguardo
E poi la devozione al diritto simile a una fede religiosa
Ecco è una tale interpretazione che riesce a umanizzare quella figura e a farci leggere le viscere la vicenda raccontata dal film attraverso le sue emozioni il suo duttile punto di vista si tratta di un film interessante il diritto di opporsi
Di Dustin Daniel Creighton un saluto da Gianfranco Cercone
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