"L'Europa di Basilea, l'Europa del '92, l'Europa dei popoli"

Nostri
E che animeranno la nostra discussione
Discussione che verterà sull'Europa
Beh su questo grande
Ideale
Che animato fin dai primi momenti in prima fila
Nella costruzione dell'Europa unita
Non solamente il nostro partito ma tutti i partiti democratico cristiani d'Europa
E che ci ha animato in base
Alla riflessiva una riflessione
Non solamente di ordine immediatamente politico
Ma animata da grandi ideali ispirata da valori profondi
Le è sembrato quindi giusto gli organizzatori di questa davo la rotonda del non limitassimo il discorso
All'Europa
Del novantadue come abitualmente si fa ma che evoca abbiamo anche un evento o straordinario caduto
Solo qualche mese fa
Contro ecumenico di Basilea
In cui cristiani di di verza osservanza protestanti e cattolici si sono riuniti per riflettere insieme
Sul destino
Del nostro continente
E si sono
Posti
Un interrogativo esclamativo ore di nello stesso momento cioè la opportunità storica dalla riconciliazione dell'Europa di tutta l'Europa
E di portare avanti
Un disegno che Onorato e la giustizia e la pace
E la salvaguardia del creato
Il che
Sollevai insieme
A questioni profonde essenziali
Attinenti appunto ai valori principi
Anche interrogativi in questa età che alcuni hanno definito di transizione di ordine immediatamente politico
Quale Europa
E qui io non voglio certamente anticipare la discussione è una sottolineare un punto che abitualmente non viene sollevata
Nel senso che tutti immaginiamo che non sia storicamente possibile
La creazione di un'unica realtà politica europea che assommi
Reggini
I diversa origine di diverso orientamento
Ma certo oggi anche per la nostra Europa per l'Europa comunitaria vi sono all'ordine del giorno problemi determinati dalle novità che già cominciano ad emergere non sono solamente delle potenzialità come definire in un modo nuovo costruttivo per parte nostra
I rapporti con i Paesi europei dell'Est e con la stessa Unione Sovietica nel momento in cui da parte di questi Paesi in primo luogo dell'Unione Sovietica viene meno la pregiudiziale ostile contraria alla costruzione dell'Europa unita
Come affrontare
In termini più concreti di quanto fin qui noti gli ha fatto e pur qualcosa si è fatto il rapporto di collaborazione con gli altri Paesi europei
Che non sono
Membri Abarth venti era della comunità i cosiddetti Paesi legati da un accordo comune della zona di libero scambio
E che potrebbero domani in una fluidificazione del continente europeo potere rappresentare anche un punto di riferimento interessante
Non solamente per Paesi occidentali che hanno deciso di non aderire alla Comunità
Ma per paesi invece che stanno riscoprendo le regole del mercato che appartengono comunque ad un diverso sistema sociale ed un diverso sistema politico militare
E come affrontare secondo una visione strategica non
Caso per caso e quindi con la cecità del caso per caso lo stesso problema dell'ulteriore allargamento della Comunità nel momento in cui la realtà comunitaria avuto così su gesto che non mancano certo coloro che vanno domanda per entrare questa volta partenti era come membri della comunità e lo dico con una punta di ironia si tratta ormai tale insuccesso non solamente di Paesi europei
Penso ad esempio all'Austria ma anche di Paesi non europei la domanda di adesione del Marocco certamente presentata qualche tempo fa specie sul sollevo qualche commento
L'Europa del novantadue
Non è però un traguardo definitivo anzi noi ci auguriamo che in questo lasso di tempo
Insieme alle tante cose che ci siamo impegnati a stare insieme che speriamo di realizzare se ne possono aggiungere anche altre il rapporto dell'orto
Le decisioni che dovranno seguire per la diretta dell'unione economica e monetaria sono un'altra grande occasione
Di carattere squisitamente politico un altro grande passo in avanti
Che può essere compiuto sulla strada proprio della unificazione politica dell'Europa
La moneta unica solleverà fatalmente
Dei problemi di prima grandezza di ordine istituzionale attinenti al trasferimento di poteri a livello sovranazionale al potenziamento dei poteri di controllo del Parlamento europeo ed è forte
Che secondo me senza forse la strada
Più realistica per rilanciare ulteriormente il discorso istituzionale nella comunità cioè per tenere una nuova conferenza
Intergovernativa dopo quella che ebbe tanto successo promossa a Milano proprio per la decisione del governo italiano e che ha dato luogo all'atto unico cioè l'aggiornamento del trattato del Trattato di Roma
E infine Europa di Basilea Europa del novantadue in questo quando l'Europa dei popoli non solo perché le politiche che dobbiamo seguire sempre più debbano essere visibilmente
Al servizio
Dei popoli non offuscate dalla incomprensibilità
Tecnocratica macchiare percepibile la sensibilità di tutti perché toccano i problemi di tutti
Si dice ad esempio tra le cose che dovremmo fare di qui al novantadue
Una politica coordinata più stretta più ampia più generosa nel campo sociale basta pensare di immensi problemi che sollevano fin da oggi ciascuno dei nostri Paesi
I problemi degli immigrati per renderci conto quanto si tratta di definire non questioni riservati a pochi ma di definire con giustizia problemi
Che riguardano tutti ma proprio per questo e concludo riguardano i popoli anche nelle istituzioni e quindi non è retorica ma è una necessità
Che la nostra nostro processo che è stato e non può che restare un processo democratico bei dal primo luogo
Potenziati i poteri di quella organismo di quelle istituzioni cui direttamente si esprime la volontà dei popoli e cioè nel Parlamento europeo questa è la storia democratica a livello nazionale di ciascuno dei nostri Paesi questa non può che essere la strada nel momento in cui questi Paesi democratici si uniscono in una costruzione più ampi appunto dalla costruzione dell'Europa unita ma io vi ho preso anche troppo tempo mi scuso per conseguenza per queste parole di introduzione
E nel ringraziare ancora i partecipanti alla tavola illustri partecipanti alla tavola rotonda e tutti voi che seguire dei nostri lavori
Di inizio questi lavori dando la parola all'amico Pandolfi
Vicepresidente della commissione della Comunità europea
Cercherò di dire alcune cose che mi preme dire
E sperabilmente di dire alcune cose utili anche all'economia di questa nostra tavola rotonda
Toccherò tre punti il primo si intitola il paradosso del novantadue il secondo si intitola una struttura da costruire
E il terzo si intitola un'Europa più larga
Comincio dal paradosso del mille novecentonovantadue
Voi conoscete perfettamente
In che cosa consiste questo traguardo che l'Europa comunitaria si è data
Il traguardo da raggiungere alla fine del mille novecentonovantadue un Europa senza barriere senza barriere
Fisiche senza barriere tecniche senza barriere fiscali
La piena libertà di circolazione di persone degni
Servizi
E cioè in sostanza un pieno mercato Inter un vergato pienamente integrato
Però io mi devo subito dire
Che anche la mia attuale esperienza di Brussel mi mette a confronto
Con una interpretazione sbagliata di questo traguardo
Giustamente sono state calcolate le ricadute positive
Della esistenza di un unico mercato
Le economie di scala
I vantaggi di una concorrenzialità accentuata sì è scritto un rapporto il rapporto Cecchini che è diventato anche un testo molto popolare
Si dice avremo una specie di regalo in termini di crescita del prodotto interno lordo comunitario stimato
In quattro punti e mezzo avremo un vantaggio di occupazione a seconda delle misure di accompagnamento da uno virgola otto a cinque milioni di occupati in più
Però mi pare che il rischio sia di interpretare tutto questo come una specie di dono gratuito
Della mercato unico
In realtà si tratta soltanto di opportunità da cogliere
E vorrei ricordare che il rischio è addirittura
Che si verifichi un saldo complessivamente non positivo
Alla fine del novantadue se noi ci limitiamo in qualche maniera passivamente
Ada a ad attendere i risultati automatici
Tella abbattimento delle barriere vorrei ricordare che l'idea di un'Europa unite e di un grande mercato ha stimolato una nuova aggressività dei nostri partners commerciali
Mi riferisco agli Stati Uniti d'America mi riferisco al Giappone
Ci stiamo adoperando specialmente con i nostri amici americani ho cercato di farla Stam di farlo anche stamattina stessa parlando con il segretario all'Agricoltura americano gli ho il terzo
Stiamo spiegando che non siamo un'Europa fortezza che siamo un'Europa partner ma certamente certamente un qualche riflesso condizionato di nel maggiore rigidità è una qualche maggiore aggressività si è fatto sentire
E sarebbe abbastanza singolare e paradossale che davanti a una maggiore aggressività altrui noi avessimo poi una specie di debolezza collettiva
Ed allora
Il problema è che il novantadue va visto come una serie di obiettivi concreti da realizzare
Ed ecco quindi che arrivo subito al secondo punto che una struttura da costruire
Oggi abbiamo una terminologia comunitaria abbastanza fantasiosa
Si parla spesso di spazio di spazio sociale di spazio economico dispaccio amministrativo di spazio culturale mi pare anche
Bella la espressione di uno spazio diventato finalmente comune
Però vorrei ricordare che nella sensibilità popolare
E nell'accezione forse più elementare del termine Lidia dello spazio si associa spesso all'idea del vuoto piuttosto che non all'idea di un qualche cosa che concretamente lo riempia
Ecco quindi che la grande questione è quella di ciò che noi dobbiamo fare per mettere insieme dentro lo spazio europeo una struttura europea
Tenendo presente che questa è un'operazione esaltante tutta in positivo costruire
L'Europa ha avuto
Profeti e costruttori
E soltanto a pochi
è stato dato forse in sorte di essere insieme profeti e costruttori
Prendiamo la grande stagione degli anni Cinquanta dove profezia e costruzione andavano singolarmente insieme in grandissime figure ricordiamo
Il nostro De Gasperi
Bene questo è il compito che abbiamo noi davanti ad esso costruire costruire e lo diciamo con tanto più forza a cinquant'anni esatti di distanza
Dalla conclusione di un tragico primo mezzo secolo lo scoppio della seconda guerra mondiale
Nella costruire noi abbiamo bisogno
Di guardare molto più agli aspetti reali che non agli aspetti puramente giuridici
So che in Italia si dà molto peso ad esempio ad alcune inadempienze nostre e si cifra ad esempio quante delle direttive sono state applicate in Italia e quante non ora io non dico che non si è importante questo lo si deve fare per carità ma non basta l'adeguamento giuridico anche perché io poi sono convinto che Motus in fine però cioè alla fine noi saremo in grado di recuperare anche una un certo ritardo che abbiamo ma forse non è qui il punto cruciale della costruzione europea il punto cruciale
è quello di dare
Concretamente
Una struttura nuova di mercato e farò un paio di esempi
Perché qui veramente dove abbiamo bisogno di fare qualcosa di più che un semplice abbattimento delle barriere
Io mi sto occupando molto in questo periodo di un'idea che mi appassiona molto
E che viene espressa un po'in questo termine io mi occupo di ricerca ma cerco anche di andare un po'al di là del puro aspetto della ricerca e dell'innovazione
è l'idea di mettere insieme un sistema nervoso europeo
Si parla dell'obiettando obiettivo dall'abbattimento delle barriere fisiche
E io credo che non possiamo mancare lo
Abbattere anche fisicamente le le sbarre di confine avrà un significato simbolico enorme alla fine del novantadue
Però io devo dire che c'è qualche allarme sulla possibilità di farlo
Perché perché ci sono i problemi della sicurezza ci sono i problemi della lotta alla criminalità organizzata ci sono i problemi delle garanzie necessarie per potere fare questo abbattimento delle barriere
E qui abbiamo bisogno veramente di mettere insieme una costruzione nuova
Non bastano gli apparati dei singoli Stati gli apparati della polizia gli apparati del sistema giudiziario
Oggi abbiamo sistemi informativi per ciascuno dei dodici Paesi ma manca ancora la interconnessione dei dodici sistemi
Lo stesso si dica sulla piano della sicurezza sociale la libera circolazione dei cittadini è legata tra l'altro ha uno status di sicurezza sociale perfettamente come direbbe ecocompatibile in in tutti i Paesi ma non arriveremo a questo se non creeremo un sistema nervoso che consenta attraverso le tecnologie dell'informazione attraverso
Le risorse delle telecomunicazioni veramente di padroneggiare insieme tutti questi fenomeni ora noi abbiamo fatto dei progressi importanti attraverso le azioni comunitarie ma probabilmente ci manca ancora questo passo ulteriori francesi hanno una espressione che mi pare bella loro parlano dei tecnologi strutturante
Io parlo più semplicemente forse in maniera più percepibile di sistema nervoso europeo
Bisogna veramente mettere in comune attraverso le interconnessioni e la interoperabilità
Tutto ciò che appartiene ai dodici e paesi e anche la maniera di dare una un tono nuovo alle nostre economie di eccitare domanda pubblica
E di fare qualche cosa di essenziale anche per il raggiungimento di un obiettivo dal novantadue
Ma occupandomi di ricerca faccio un secondo esempio
C'è un'altra idea che ho immaginato e che mi appassiona altrettanto quanto la prima
L'Europa ha un deficit piuttosto forte nel settore della personale della ricerca anche direi forse nel settore delle risorse complessivamente destinate alla ricerca
Ebbene invece che fare tante piccole iniziative a me è parso rimbomba Into di fare una grande iniziativa
E cioè di puntare a un programma molto costoso molto costoso ma forse anche qui è il suo pregio perché significa una gerarchia nell'allocazione delle risorse
Per far circolare i nostri giovani ricercatori
Questo è un tema che è entrato ufficialmente nella nello nello schema di programma quadro che il Consiglio dei ministri ricerca esaminerà in questa seconda metà dell'anno l'obiettivo è di avere dieci mila giovani ricercatori sotto
I trent'anni tutti gli anni a lavorare due anni in un centro di eccellenza di un altro Paese comunitario
L'obiettivo è che un ricercatore su tre in avvenire
Verrà da una esperienza non nel suo Paese ma all'interno dell'Europa comunitaria
è un grande progetto in serbo anche il nome ma questo lo lo tiro fuori il giorno in cui il Consiglio però avrà provato
Ma anche questo mi pare una struttura da costruire e questa non è tanto una struttura diciamo telematico di tecnologie delle informazioni o di un sistema nervoso come lo si intende oggi nell'era delle tecnologie avanzate e questo è sia pure sempre in questa ottica qualcosa che tocca il patrimonio umano
Terzo ed ultimo punto
Un'Europa più larga
Ho detto che il novantadue non è un dono gratuito
Però dobbiamo avere anche l'umiltà di riconoscere che ogni tanto la storia ci fa i suoi doni gratuiti
Per noi dell'Europa occidentale per noi dell'Europa comunitaria quello che sta avvenendo a destra ha un po'il sapore della sopravvenienza attivando di col col mio vecchio linguaggio che piange o il sapore di
Un dono della storia un dono della Provvidenza diciamo pure anche la parola difficile un dono di Dio
Che cosa dobbiamo fare qui
Eh no e abbiamo una grandissima responsabilità
Che non è quella come forse si potrebbe un tantino infantili mente pensare
Di annacquare l'Europa comunitaria così per arrivare a una specie di grande generico a braccio nell'Europa come si dice dall'Atlantico agli Urali
Non esistono sistemi senza un centro di gravità
E la grande chance che all'Europa orientale incluso suo approdo
Agli albori della democrazia e di aprire in Europa un centro di gravità rappresentato dall'Europa comunitaria
Pensiamo ad esempio al problema tedesco
Che immaginabile in una soluzione ordinata di lungo periodo soltanto con la esistenza di un'Europa comunitaria quindi non si tratta di smontare con al contrario si tratta di rafforzare l'Europa comunitaria
Ma si tratta di far sì che come in un sistema stellare
Come in un sistema gravitazionale con un centro di gravità
N
L'Europa cominci a sentire la sua interdipendenza uso non a caso la parola interdipendenza
Perché
Uno dei documenti che io trovo più più moderni e originali anche forse sconvolgenti per alcuni punti la sull'ICI tuttora i sociali sa queste pagine importantissime sulla interdipendenza
Paragrafo trentotto l'interdipendenza sentita come sistema determinante di relazioni nel mondo
Nelle sue componenti economica culturale politica e religiosa l'interdipendenza assunta come categoria volante
Ma in termini più strettamente politici le nostre responsabilità sono qui
Qui ed oggi
Ieri abbiamo nella in una seduta molto interessante della Comit di commi della commissione
Ascoltato una relazione diciamo Dell'Orto
Su quello che noi dobbiamo fare diciamo in in termini concreti per la Polonia
Abbiamo visto anche questa iniziativa molto forte della signora Thatcher
Che cosa dobbiamo fare come comunità anche perché il vertice dei sette Paesi industriali questo vertice di Parigi da LaRoche a metà luglio ha per la prima volta ha sancito la rilevanza internazionale e mondiale
Del soggetto comunitario addirittura con un incarico specifico alla Commissione
E e qui parlo vicino Franco Maria Malfatti che è stato presidente della commissione quindi un incarico dato alla Commissione come tale
Per gestire questo enorme
Impegno a questo grandissimo compito che è quello this somministrare quello che è indispensabile che perché il processo non muoia
Io trovo che c'è un forse un po'di disinformazione sulla situazione reale di un paese come la Polonia il rischio è terribile
Il passaggio da un'economia centralizzata ad una economia di mercato con i fenomeni di frustrazione di disaffezione è un passaggio estremamente arduo non facciamoci neppure illusioni sulla come dire sull'entusiasmo collettivo certo ci sono
C'è Solidarność ci sono gli intellettuali più consapevoli c'è una parte di patrioti che guardano in termini concreti al futuro dalla Polonia ma c'è anche una Polonia frustrata i demotivata alle prese con i problemi del quotidiano quei negozi che non hanno i rifornimenti alimentari c'è un'agricoltura depressa
Che produce una parte soltanto di quello che l'adeguata a produrre fino soltanto dieci anni fa
Abbiamo bisogno di di intervenire
E vorrei dire che e arrivo alla conclusione
Bisogna intervenire in una maniera rilevante
E forse anche guardando al di là di qualche angustia di bilancio le tre grandi istituzioni comunitarie il Consiglio il Parlamento e la Commissione hanno siglato nel febbraio del mille novecentottantotto
Una Cordova e l'accordo interistituzionale che da un certo punto di vista è servito a moderare alcune tendenze anomale del bilancio comunitario
Ma in questo accordo c'è un articolo importante l'articolo dodici che dice che le stesse tre istituzioni possono insieme a decidere di destinare le economie che si sono realizzate
Alle grandi politiche di attuazione dell'atto unico tra queste grandi politiche c'è la un titolo del trattato la cooperazione politica
Il vertice dei sette Paesi ha detto l'Europa agli europei
Ebbene sarebbe estremamente interessante che venisse una forte iniziativa politica ed ho parlato ieri sera anche ad amici del Partito Popolare Europeo
Una forte iniziativa politica in modo che le tre istituzioni comunitarie possano corrispondere a questa sfida secondo un sentimento forte di interdipendenza europea e mi pare che entro questo quadro anche tutte le dimensioni che io ho citato soltanto dominando le inclusa quella culturale inclusa quella religiosa possono avere i loro le grande effetto moltiplicatore io penso
Che è per me è un asse come dire un'avventura straordinaria di trovarmi a lavorare per la comunità
A Bruxelles ma penso che sia un'apertura straordinaria per tutti noi vivere queste tra Polo e soprattutto per i nostri amici più giovani
Ringrazio presidente Pandolfi ora prego non signora Brondi vescovo di Livorno di prendere la parola monsignor Blonde è stato uno dei protagonisti
Della assemblee Cuneo ecumenica di Basilea che uno dei tanti soggetti quindi se la nostra come
Prego grazie
Ringrazio per questo invito
Che mi è stato rivolto a parlare dell'Assemblea ecumenica sulla pace nella giustizia
Dico a Silea
è un invito che è testimonianza dell'interesse suscitato da Basilea
E anche testimonianza della consapevolezza dalla vocazione europea da parte dei cristiani che ora sono direi arricchiti e responsabilizzati proprio da questa esperienza di Basilea
Ma per condensare Basilea nei limiti del tempo che mi è concesso
E soprattutto però per riuscire
A raccogliere il cammino che era preparata i momenti importanti importanti della sua realizzazione direi forse irripetibili ma speriamo di no
E le aperture verso il futuro
Nella sua profezia mi pare di poter affermare ecco di racchiudere tutto il passato il presente che abbiamo vissuto ed il futuro che ci attendiamo mi pare di poter raccogliere in questa espressione tutto quanto dicendo Basilea ormai ormai non è un ormai disperato monologo è piena di speranza è ormai molto fecondo è una bella ed efficace parabola
Certo
Basile è stata anzitutto un avvenimento è bene precisarlo per coloro che non so penso tutti l'abbiamo seguito ne farò una breve sintesi
è stato anzitutto un avvenimento perché perché avvenuto in un luogo significativo a Basilea nel centro d'Europa alla confluenza dei di tre confini di Stato in quella Basilea nella quale è stato creato il primo ponte sul Reno
Ma voglio aggiungere però che più che un avvenimento Basilea è stata è una parola simile ma molto più pregnante molto più importante Basilea è stata un evento dal momento che io credo che la forza dello Spirito Santo
Rende questo avvenimento evento perché l'ho fatto econdo al di là dello spazio e al di là del tempo in cui è stato realizzato
Addirittura ecco allora per comprenderlo meglio oltre che avvenimento chiuso ed ha dato oltre che evento aperto mi pare che si possa leggere Basile accomuna bella parabola
Una pala davvero
Che assomiglia a quelle narrate ho vissuti da Gesù perché già sulle narrate e sulla vissute parabola
In esse in queste parabole circostanze protagonisti parole si coniugano continuamente nella vita delle persone e delle comunità nel presente immediato e anche nel futuro lontano
Servono per coloro che vi hanno partecipato che l'hanno ascoltato immediatamente
E anche per quanti la parabola sarà solamente un ascolto o un simbolo lontano
Sempre però efficace sempre pronte conto e soprattutto sembra creativo allora ecco io sintetizzerei così Basilea è stata una parabola la vogliamo leggere insieme
Basilea è stata allora vorrei dirvi la parabola della speranza
Della speranza che sa aspettare
La prima volta
Nonostante tutto
Quanti nonostante prima di Basilea se ci pensiamo bene nonostante un movimento ecumenico iniziato fuori della Chiesa cattolica solo nel mille novecentodieci pensate solo al mille novecentodieci è fuori dalla Chiesa cattolica
Nonostante un qualificato impegno della Chiesa cattolica nel comunismo solo dopo il Concilio Vaticano secondo nonostante che solo da dieci anni
Vescovi e responsabili chiese e ho avuto questa bella esperienza l'ho potuto seguire Triennale mente vescovi e responsabili chiese non cattoliche e cattoliche in Europa abbiano incominciato ad incontrarsi solo da dieci anni ed ENI
Nonostante tutto questo Basilea è stata la speranza forte che per la prima volta per la prima volta ecco l'importanza di Basilea
Dopo dieci secoli dalla frattura fra cattolici e ortodossi dopo cinque secoli dalla riforma per la prima volta ha fatto incontrare in un clima in un clima di fraternità sorprendente
Paternità sorprendente i cristiani
Scandalosamente separati d'Europa non solo ma anche esportatori nel mondo delle loro divisioni
Ecco la prima nota della parabola la prima lettura dal Bora la speranza
Ma Basilea è anche una bella parabola che insegna a tutti noi
Attenti fidare dell'ecumenismo parziale direi amputato
Basile infatti la parabola dell'ecumenismo nel suo difficile ma anche nella sua difficile ma anche necessaria completezza
Ecumenismo Basile è stata ecumenismo di preghiera la grande cattedrale messa perché era zeppa ogni mattina bisognava arrivare molto per tempo per trovare un posto a sedere straripante i tanti momenti di raccoglimento della giornata
L'ecumenismo di preghiera ma non esiste solo il comunismo di preghiera
Esistere come riso del dialogo attraverso le diversità teologiche le asimmetrie che iniziali e il documento lecita il documento le ha presente non ha dimenticato le divisione anche nel modo stesso di intendere il modo con cui ci si trovava a Basilea
E poi soprattutto oltre l'ecumenismo della preghiera oltre comico del dialogo importantissimo
Leggo benissimo e questo non dovremmo mai dimenticarlo l'ecumenismo del fare ora subito insieme tutto ciò che non siamo costretti a fare separatamente ecco
Fare subito insieme tutto ciò che non siamo costretti a fare separatamente cioè l'impegno per esempio in questo caso a Basilea l'impegno per la pace per la giustizia per la salvaguardia del creato
L o per riscrivere l'ecumenismo che pone come meta prioritaria la comunione alla tavola localistica
E io credo che se oggi i cristiani trovano tanta difficoltà ad una tavolata incontrarsi all'ottavo localistica penso che passi lei abbia segnato una bella indicazione forse trovandosi insieme
Alla stessa tavola a condividere il pane della giustizia della pace del Creato sarà più facce un giorno condividere anche il pane dell'Eucaristia
Questa è la secondo punto della
Ma stiamo attenti stiamo attente ne legge la parabola Basilea potremo dimenticare e qualche volta lo si dimentica col voto si dimentica un personaggio importante a Basilea ma importante sempre nella vita personale nella vita nella vita comunitaria
Perché certamente i personaggi convocati di Basilea che sono state sono state le venticinque conferenze episcopali cattoliche di Europa e il Consiglio delle cento venticinque chiese non cattoliche d'Europa
E partecipanti non sono stati solo i settecento delegati delle rispettive chiese ma quali sono stati veri convoca anti
Io credo i veri convoca anti e i veri presenti sono stati invisibili
I veri personaggi inattesa sono state convoca anche è presente in visibilmente a Basilea teniamolo presente anche nel costruire l'Europa
Sono presenti invisibili ma importante sono stati tutti poveri
Tanti poveri di pace tutti poveri ingiustizie di ambienti in Europa
E tutti i poveri
Che l'Europa nonostante le sue tradizioni cattoliche ha creato nel mondo
è sempre efficace l'eloquente la voce dei poveri che poi è la voce di lui vedi Matteo venticinque tutto ciò che avete fatto ad una di queste l'avrebbe fatta a me
Dunque vedete consumiamo Lecce la paragona protagonisti invisibili sono i povere erano i povere ma la parabola opere continuamente il panorama di un altro protagonista molto importante
Visibile questa volta
Troppe volte assente nelle nostre chiese e non solo assente nelle nostre chiese
Il popolo DDA
O se volete il popolo
Il popolo di Dio che a Basilea applicati poco era presente era presente i poveri che a Basilea ha pregato con la popolazione di tutta la città
Il popolo di Dio che ha fatto pervenire in preparazione all'assemblea oltre mille osservazioni sulle Borse del documento finale oltre mille osservazioni
Il popolo di Dio visibile nell'aula dove vescovi donne pastore uomini persone di diverse compressione erano rimescolato e nel severissimo ordine alfabetico di popolo di Dio con il nostro nome di battesimo o di famiglia
Il popolo di Dio e dei non credenti pensate rappresentato e perché no
O il popolo se volete dei seicentocinquanta giornalisti accorsi eravamo settecento delegati con seicento giornalisti quasi un angelo custode ognuno e poi il popolo di Dio che nel laboratorio per il futuro di Europa era visibile con duecento stanze rappresentante in tanti movimenti europei per la pace la giustizia l'ambiente e l'ecumenismo
Bene
Ma ancora continuando a leggere Basilea come una parabola ogni parabola e così anche a Basilea ha sempre due tipica espressione nella narrative se mancano non c'è la parabola che cosa la parola
E i gesti
La parola cessata dal a Basilea le parole la parola e le parole
Affidate a persone di diversa estrazione culturale religiosa e continentale per presentare i problemi della pace dal giustizia e dell'ambiente del mondo le parole dei gruppi di studi la parola nella repressione biblica nel dibattito assembleare e la parola del dialogo
Ma la parola è stato anche accompagnata da gesti
Nel clima festoso
Che ha colto l'assemblea che l'ha accompagnata nel passaggio libero e simbolico delle tre frontiere nel tiglio messa a dimora con la terra di tutti i Paesi d'Europa
Nei cinque villa Lubin affidati al Reno quasi ambasciatori dei tanti Paesi nel battello delle donne dove venivano discussi i problemi delle donne
D'altra parte sentite parole e gesti hanno sempre descritto all'avventura di ogni amore alti vangelo è parola e diessini Gesù Basilea insegna ai cristiani soprattutto ai giovani soprattutto ma noi che siamo responsabili di Basilea che il mondo attende ricordiamolo parole e gesti
Per conoscere l'amore di dio attraverso l'umore dei cristiani fatto di parole e gesti come a Basilea ma forse anche negli ambienti abbiam bisogno anche gli ambienti politici di parole e di gesti che fanno leggere e fanno credere alle parole
Ma una parola
E adesso chiudiamo la lettura ma solo la lettura della parabola poi le vedremo anche un momentino il contenuto
Ma una parabola per essere tale deve portare alla sua attualizzazione allora direi che la parabola Basilea avrà la sua autorizzazione attualizzazione nella necessaria prospettiva di una nuovo Oropa
Per essa
I cristiani
Riuniti a Basilea assumono perciò l'impegno di una presenza non più anti testimonianze e Anna cronisti che ha nelle loro divisioni
E non scandalosa nell'esportazione del loro divisioni c'è stato detto che l'Europa faticosamente bah trovando una sua unità
E i cristiani forse in questo Europa danno ancora un'anacronistica testimonianza di divisione dobbiamo essere consapevole
Inoltre i cristiani d'Europa
Ecco l'attualizzazione della parabola proveniente da tutti i Paesi propongono una Oropa
Nella sua interezza continentale in cui si integrano e non si dividano culture e non dividono e non dividono cultura storia e capacità diversa
Ma ancora i cristiani d'Europa
Che hanno sperimentato la sofferenza di cortile di frantumazione continentale
Eravamo presenti e si parlava di queste cortile soprattutto da parte dei fratelli russi in poche ore un Europa in cui mai più ideologia impieghi economia e politica siano motivi di incomunicabilità
Ed anche di fronte alla prossima unione economica chiedono un'unità basata su valori non solo mercantili non solo mercantili
Contemporaneamente dobbiamo cercare altri valori più solidi come la cultura la fede ed è comune tradizione
Infine i cristiani d'Europa con la riflessione sull'ambiente
Hanno denunciato e denunciano il consumismo che lo degrada e si impegnano per la valorizzazione dei tesori naturale ed artistici
Che devono fare questi tesori naturale d'artisti si debbono fare dell'Europa una casa vivibile per gli Europei ospitale e dialoganti per gli abitanti del villaggio del mondo
Basta questa presentazione della parabola
Basilea direi di no
Bisogna che ognuno che ogni comunità la lega cogliendo e lei sa la voce un orientamento una proposta perse se volete personale comunitario ma come e allora bisognerebbe riflettere non vi spaventate
Sulla ricco documento
Che i settecento cristiani hanno votato quasi all'unanimità Sato un momento commovente dopo un minuto di silenzio il novantacinque per cento alzato il cartellino del voto ed esploso nel canto Da nobis Pacem
Un documento che attendono la recezione delle chiese e delle persone perché senza la ricezione di questo documento è la parabola non diventa vita e allora che cosa contiene questo documento io vuole coglierlo solo sotto un aspetto sotto un'angolatura e rivolto a tanti ma vorrei in questa sede privilegiare una categoria potete immaginarla
Quella dei politici
Non solo per la forza determinante che hanno di fronte ai problemi della giustizia della pace della salvaguardia del creato ma anche perché e troppo spesso dimenticato la dimensione dell'impegno cristiano che è la dimensione politica
Questa dovrebbe essere vissuta a livello di persone di comunità anche non direttamente impegnate nella vita di un partito
E allora permettete che faccia alcune brevissime sottolineature sul documento sui contenuti del documento per quanto riguarda l'impegno politico per la pace la giustizia e il creato
La dimensione politica
Di ogni cristiano nell'assemblea di Basilea è stata sottolineata al numero quarantatré con la bella affermazione l'autentica fede in Cristo è sempre personale ma nello stesso tempo non è mai privata pensate
è sempre personale ma non è mai privata quando sediamo Cristo ci rendiamo conto di essere prigionieri di strutture che diffondono ingiustizia violenza saccheggio e distruzione
Un'azione politica questa che esige interventi decisi dunque ma che esige anche un altro anche la demitizzazione di un altro assoluto ecco direi
Che alla dimensione politica di ogni uomo deve essere deve essere chiamata la dimensione politica dell'uomo ma nella dimensione politica dell'uomo deve essere provocato una demitizzazione
La demitizzazione di quell'assoluto che è entrato nella storia umana con la parola progresso
E Basilea dice come cristiani non possiamo sostenere a criticamente un'ideologia di progresso umano che di per sé non tiene adeguatamente conto delle persona nel suo complesso
Non possiamo quindi condividere la cieca fiducia nel successo umano crediamo che la conversione a Cristo ci rivelerà il significato pieno della vita umana
Con queste premesse
Ora è possibile sintetizzare brevemente alcuni scorci di impegno sulla pace sulla giustizia e sul creato per quanto riguarda la pace anzitutto un'affermazione programmatica
Pace e giustizia si sono abbracciata è stato sollevato che cosa vogliono dire queste parole del Salmo
Vuol dire che finalmente la pace dovrebbe essere gratuita per la giustizia
Perché tante volte perché troppe volte la giustizia è stata ottenuta attraverso le guerre e vorrebbe dire che finalmente la giustizia dovrebbe avere come gratuito la pace
Invece di ottenerla attraverso tante ingiustizie e tante guerre ancora
E allora è necessario che la giustizia cerchi delle soluzioni quali soluzioni dobbiamo cercare per avere una pace e la giustizia deve cercare le soluzioni alle divisioni fra ricchi e poveri fra poteri è sempre a potenti e senza potere
Alle strutture che causano fame privazione e morte alla disoccupazione di milioni di persone
Ma in questa azione
Della giustizia per la pace c'è una priorità deve esservi
E Basile alla denuncia è riservata la priorità ai poveri c'è bisogno urgente di un nuovo ordine economico internazionale per l'intera umanità che dia particolarmente priorità ai poveri agli oppressi e senza poteri
Ogni sviluppo economico deve essere sottoposta notate che parole importanti e severe deve essere sottoposto ai criteri di sostenibilità
Sul piano sociale internazionale ed ambientale e su quello delle generazioni future non basta il progresso o con la sostenibilità
Ma sedi poveri si parla e si parla con priorità ci sono state dei poveri che a Basilea hanno avuto un cognome sapete qual è stato il cognome dei poveri di Basilea è stato il Sud
Quando si è parlato del sud d Europa
Si è parlato del Sud immediato d'Europa si è parlato delle difficoltà dell'Italia e di altre zone che hanno situazioni analoghe si è parlato del sud dell'Europa nel bacino del Mediterraneo e si è parlato del sud del mondo che l'Europa spesso assoluta attraverso le quali verso il quale ha tanta responsabilità
Questo è il cammino indicato nella giustizia
E per la pace
Per la pace
è necessario impostare stato in poi intanto sottolineato che di centoventicinque conflitti dopo la guerra novantacinque sono stati svolti sono stati subiti da paesi in via di sviluppo per evitare questa catena di conflitti
è necessario anzitutto un'opera di formazione alla pace
In
Affermiamo con fermezza l'importanza dei mezzi politici non violenti come vi adeguata per ricercare la realizzazione di cambiamento in Europa nei nostri Paesi e nel nostro continente
Non c'è nessuna situazione in cui la violenza sia richiesta e giustificata
Ma ancora per ottenere questo
Dopo un'affermazione così importante nei nostri Paesi del nostro continente non c'è nessuna situazione in cui la violenza si è richiesta giustificata è necessario una compressione della mentalità che da secoli anzi da millenni ci accompagnato quando si afferma consideriamo vitale ed urgente
Per l'umanità l'abolizione dell'istituzione della guerra e il superamento della deterrenza fondato sulle armi di distruzione di massa ci impediamo per una soluzione non violenta dei conflitti da un capo all'altro del mondo naturalmente queste sono affermazioni
Di carattere molto vasto panoramico programmatico non sono mancate anche e delimitazioni dell'argomento in situazioni concrete in problemi concrete ed immediate come quello delle forze armate e dell'obiezione di coscienza
Io vorrei sottolineare al numero ottantasei si precisa coloro che lavorano nelle forze armate con lo scopo di proteggere i diritti e la libertà dei popoli dovrebbero esercitare il loro ufficio al servizio di una pace mondiale
Allo stesso tempo devono essere riconosciuti
Da tutti i governi creando possibilità di una debito serve un adeguato servizio civile alternativo i diritti all'obiezione di coscienza al servizio militare come parte della libertà di religione di coscienza e di pensiero
E vorrei richiamare in quest'ambiente ancora più severo
Sempre su problemi molto concreti perché è bello pensare questa Basilea che affronta i problemi del futuro ma non dimentica l'immediato ancor più severo l'ammonimento su una situazione specifica che riguarda il commercio delle armi
Il commercio internazionale delle armi e l'esportazione di armamenti e di tecnologia militare verso le zone di conflitto o di tensione dovrebbero essere fermati
In tutte le altre circostanze dovrebbero essere sottoposte a norme e regolamentazioni più restrittive credo che l'Italia stiamo ancora prendendole
Non si dimentica naturalmente il problema della conversione dell'industria bellica alla produzione civile terzo ed ultimo problema che cosa si è detto sull'ambiente
Proprio
Questa giustizia è questa pace sono le premesse necessarie per la salvaguardia del creato ma guardate che non si è parlato del creato come di qualche cosa ma vorrei dire
Vede gli insetti e delle montagne e delle foreste sapete chi è questo qualcuno
Però
Perché il mio essere non finisce la mia pelle
Il mio essere io vivo delle piante che ci sono attorno io vivo da Lagos per il vivo dei Monti io vivo delle foreste
Anzi direi che il creato che il mio ambiente rappresenta quella dimensione mia che condivido con tutti gli altri
Non solo rappresenta quella dimensione mia che io riuscirò che io voglio condividere e rendere vivibile per coloro che verranno dopo di me è bello pensare questo mio corpo al quale partecipano tutti gli altri al della Columbia pel
Ed è bello pensare questo al di là della mia pelle al quale parteciperanno coloro che verranno dopo di me e devo presentare un corpo sano ed un corpo vivibile in questo senso ma seria ha vissuto allora i richiami come affermazione di principi come richiami di provvedimenti urgenti e con valore con proposta di valori prioritari come per esempio le amministrazioni comunali possono introdurre una contabilità ecologica io non insisto su questi problemi
E allora per concludere da Basilea c'è un insediamento direi e importante per ogni vocazione cristiana
E nelle difficoltà di ogni grande vocazione cristiana quella politica compresa lo ripeto era già un'annotazione della parabola Basilea eh l'insediamento della speranza
Quella speranza vorrei dire nell'incontro che dà frutti inattesi
Quella speranza che esiste quando la somma è superiore alle addendi
Perché lei si sia inserito imprevedibile ma determinante l'opera dello Spirito Santo
E con questo coronamento di speranza frutto dello Spirito Santo che si spiega a Basilea la prima volta in cui che sia né si incontrano dopo dieci secoli e riescono ad offrirsi a vicenda e ad offrire un documento comune e ancora più importante un documento
Del documento ma imprevedibile facilita e fraternità dall'incontro
Dunque speranza dell'incontro
Dunque queste il messaggio che Basilea
Per tutti coloro che condividono il difficile cammino di comunione fra le tante fratture
Ma mi domando
I politici e la dimensione politica di ogni uomo non è chiamato sembra costruire la comunione
Abbiamo dunque tutti questi amici e noi tutti abbiamo dunque in basilica un comportando esempio un severo ammonimento è un consolante augurio
Con questo sostegno orientamento
Dobbiamo essere consapevole
Questa direi il grande messaggio di Basilea per l'Europa di domani e l'Europa in un mondo
Che bisogna sempre sacrificare tutto piuttosto che creare nuove fratture
Che non si sa quando si concludono
Che bisogna essere molto liberi di dire tutto ma ascoltandoci anche con l'orecchio di chi è lontano da noi
Che la comunione deve essere sempre nuovamente conquistata da profondità nonostante tutto
E che ogni gesto dico ogni gesto
Politico
O religiose o di fede
Vale solo per la comunione che crea e soprattutto per il messaggio e soprattutto come dice il messaggio conclusivo di Basilea
Che lo Spirito di Dio
Deve dimostrare un gesto che lo Spirito di Dio opera sempre molto al di là delle nostre aspettative
Egli dice il messaggio e conclude così e all'opera per far crescere il grano che è stato seminato e concludo anch'io con quel sangue
Grazie
Eccellenza per avere
Riassunto in modo così profonde l'efficace
Quella che lei ha chiamato la parabola bella parabola di Basilea
Parole segni che ci vengono da quell'incontro ecumenico e che esprimono valori e principi che debbono essere per tutt'
Gli europei
L'anima il senso profondo la ragione
Della loro azione di unificazione di riconciliazione do la do la parola ad un grande protagonista della vita economica
Italiana ed europea all'ingegner De Benedetti
Grazie
E chiaramente difficile
Parlare
L'Europa di Basilea dell'Oropa nel novantadue
Dopo l'intervento appassionato ispirato School Blonde
Io vorrei semplicemente cercare di dirvi come la vede
Come ha visto leggendo la sintesi
Del di questo incontro di pace lei ha un imprenditore abituato a confrontarsi
Sui mercati mondiali e principalmente su quelli europei ma abituato quindi a lavorare in un'ottica che è quella dell'economia e del lavoro e quindi non in un'ottica così ispirato così religiosa come quella che avete sentito
Abbiamo sentito
Adesso ma direi in termini molto più molto più ma era terra diciamo molto più nella vita quotidiana di un operatore
Io trovo che quello che è emerso secondo me da Basilea
Sono state sostanzialmente due
Affermazione che personalmente condivido completamente
Dico due formazioni in termini politico in senso lato lato della parola la prima che l'euro centrismo è finito da tempo
E che l'Europa non ha trovato nel frattempo una sua chiara collocazione in un mondo che è diventato nel frattempo policentrico
Il secondo è la seconda osservazione
E quella che il processo di realizzazione dell'Europa è anche nell'ottica delle Chiese cristiane una grande occasione
Per restituire all'Europa stesso un ruolo di leadership innovativo nella società mondiale
Credo che tutti noi siamo coscienti
Che il declino dell'Europa in questo secolo
Pensiamo solo che siamo stati abituati a che l'Europa è stata l'inventrice di tutto nel mondo moderno
Dalla Grecia alla a Roma civiltà a civiltà più recenti e la scoperta dell'America l'ultima grande invenzione dell'Europa
E improvvisamente da
Settanta
Sessant'anni c'è stato un chiaro declino per la leadership europea
Ecco io non credo come alcuni dicono
Che questo sia solo dovuto alle conseguenze del disastroso due guerre mondiali
Né credo che tutto questo possa essere ricondotto semplicemente a fatti tecnologici o economici
Io sono profondamente convinto che la fine dell'euro centrismo cioè la fine dell'Europa come centro del mondo come leader del mondo
Ci dentistica con una crisi culturale dell'euro
Non bisogna dimenticare che una parte della cultura e delle ideologiche nate in Europa
Hanno poi deviato o non hanno resistito alla prova dei fatti
Ne cito solo alcune
Colonialismo ideologie totalitarie marxismo
L'Europa che la matrice culturale
Di tante conquiste dell'umanità
E anche all'origine di tanti fallimenti evitante violenze
E il declino dell'Europa in primo luogo dovuto alla sua bella vita di capacità di leadership culturale
La domanda che dobbiamo porci è se oggi ci siano meno le condizioni perché l'Europa rovesci la tendenza al declino di questi ultimi decenni io credo che in questo senso e con questo spirito chiunque operi nella politica nella religione nell'economia nel lavoro nella cultura
Debba leggere
L'occasione europea
L'atto unico
Che diciamo da un punto di vista formale se volete
Segnato la fine di un processo che veniva definito di euro sclerosi non è di per sé una rivoluzione
In sostanza il messaggio dell'atto unico non è che la ripetizione in chiave aggiornata del Trattato di Roma
Però è molto significativo
Ed è significativo a mio parere per
Quattro ragioni
La prima è che crea il senso di una nuova frontiera per gli Europei
Prima di un nuovo ideale verso cui tendere da due anni
Infiniti dibattiti infiniti articoli infinite emozioni sono state vissute su questa mitica parola vide Europa del novantadue
Secondo rilancia l'integrazione europea come risposta al processo di aggregazione regionale di altre aree del mondo
Perché gli americani che si lamentano come ricordava prima il presidente Pandolfini con noi minacciando cioè accusandoci di creare una fortezza Europa stanno nel frattempo hanno nel frattempo realizzato di fatto un continente nordamericano unito attraverso il trattato tra Stati Uniti e Canada che integra completamente entro i prossimi nove anni e di fatto stanno integrando nella loro economia completamente il Messico sottraendolo all'area di influenza dall'America Centrale latino
E quindi nell'America nel continente nordamericano si sta creando si è già creato una gran nazionali aggregazione regionale così come d'altronde ci sta creando nel Sud-Est asiatico
E quindi l'Europa non è un fatto
Questa Europa Unita del novantadue non hanno fatto straordinario e unico è un fatto che è la risposta europea alla globalizzazione delle economie
Così come il trattato tra Stati Uniti e Canada lo è per l'halfpipe per la regione nord americana e così come quanto si sta sviluppando nel estremo
Oriente asiatico lo è
Il centro chiamiamolo Giappone
La terza la già ricordata il presidente Pandolfi è quella di puntare alla realizzazione delle quattro grandi libertà di movimento cioè persone merci servizi e capitale che sono chiaramente fondamentale per il funzionamento di un mark
E la quarta e che adegua gli obiettivi del mondo politico o almeno ci auguriamo che adegui gli obiettivi del mondo politico e del sistema istituzionale alla realtà economica e ai comportamenti delle imprese che da tempo ormai operano in questo conto
Credo che sia inutile ricordare
Quanto alla frammentazione dell'Europa in tanti stati e tanti mercanti
E l'esistenza di barriere darsi vincoli burocratici siano fatti antistorici siano fatti di grande fragilità siano fatti di penalizzazione per l'impresa siano vela un freno al rilancio culturale del lavoro
Non è che questi pericoli sono rimosse dall'atto unico
Per il semplice fatto che l'atto unico esso stesso in pericolo di essere snaturato
Integrazione a cui l'Europa deve puntare e quella basata sulla logica del libero mercato che l'aperta competizione e della globalizzazione
Ma questa impostazione trova anche molte opposizioni
E credo che tutti noi
Politici imprenditori uomini di cultura
Devono sapere resistere a chi pensa che l'atto unico sia solo un'occasione per rimescolare le carte senza cambiare nulla in termini di regole del gioco
A chi vorrebbe fare dell'Europa solamente una una grande area protetta e
A chi pensa all'atto unico con il concetto come ad uno strumento per rilanciare in modo distorto
Il concetto di casa comune europea dell'Est e dell'Ovest
Un'idea certamente attraente
Ma che non basta a rassicurare contro il pericolo di processi di riaggregazione chiusi in se stessi
Per non parlare dell'ambientazione di ricostituire assi storici di infausta memoria
Ai documenti di Basilea va riconosciuto il merito di denunciare questi pericoli
E in questo senso credo che ci sia che ci debba essere una sintonia tra l'Europa di Basilea d'Europa di Strasburgo l'Europa dei bresciani
Ho parlato di rilancio culturale ed economico dell'Europa che è la chiave di volta per restituire all'Europa quello che ha perso e cioè la sua leadership al mondo
Io credo che questo sia possibile al tre condizioni fondamentali
La prima è che sia sempre garantito il rispetto
Che i principi di libertà e di mercato
La seconda che sia sempre garantita la cultura della diversità
Perché noi siamo un insieme di paesi che hanno culture lingue tradizioni differenti che tali devono rimanere
Terzo che si trovino risposte concrete ai tanti problemi concreti che oggi frenano non solo in Europa la crescita economica e sociale e che hanno bisogno non dirò sposta i locali
Ma di risposte io credo su scala globale ma certamente almeno su scala europea
Quali sono questi problemi principali
Ma io credo che il primo tra tutti sia quello dell'ambiente
Dei Paesi industriali lo sviluppo ormai un problema di qualità
Prima ancora che di quantità
Nel senso che la crescita quantitativa si inaridisce se non avviene nel rispetto di alcune condizioni credo che ognuno di voi sia d'accordo nel pensare che il tenore di vita non aumenta con la cilindrata delle auto dell'autovettura in circolazione
Credo che migliora se cala il tasso di inquinamento e se cresce la velocità media di spostamento dentro e fuori le grandi città solo per fare un esempio
Finora noi abbiamo gestito l'ambiente con la gestione dell'emergenza cioè cercando di rimediare ai guai più grossi
E oggi io credo che non possiamo più accontentarci di questo approccio
Io penso che l'ambiente è un bene collettivo e che ha un valore anche in termini economici basta pensare pervenire all'Italia al costo delle alghe nell'Adriatico
Nel rispetto dell'ambiente va incentivato e chi inquina deve pagare
Per passare a questo approccio occorrono strutture di controllo di monitoraggio dell'ambiente
Prima Pandolfi parlava di
Una nervatura europea perché in questo concetto di una rottura che pienamente condivido missioni RAI proprio anche una rete europea di Rivera rilevazione sistematica dei tassi d'inquinamento dell'aria dell'acqua del dei terreni
Un terzo il più voluto approccio consisterebbe nella creazione di una cultura che è cosciente del costo economico della distruzione ambientale
E che promuova una specie di processo di ristrutturazione ecologica delle attività produttive rimuovendo alle origini i fattori dell'inquinamento
Una simile ristrutturazione è anche un affare economico
Basta pensare che c'è uno studio uscito recentemente in Germania in cui è documentato come il costo della protezione della riparazione dell'ambiente in Germania abbia già raggiunto il nove per cento del prodotto interno lordo tedesco
Credo che per fare questo occorra una grande maturità culturale e politica
è stato accennato prima
In particolare dal presidente Pandolfi al rapporto tra Europa e Paesi dell'Est
Vorrei solo fare un accenno perché anche questo fa parte della di ritrovare una leadership culturale per lavoro
La svolta dei Paesi socialisti è paradossalmente nelle mani dell'avvocato
E questa è una tremenda responsabilità oltre ad essere chiaramente una grande opportunità
Ma la perestrojka ha bisogno di un impegno diretto dell'Europa occidentale
Non di questo o quel Paese ma dell'Europa nel suo insieme
Il concetto che prima
Brillantemente Pandolfi esprimeva e cioè quello che occorre comunque un centro di gravità in un sistema questo centro di gravità deve essere l'Europa e non questo quel singolo Paese cosa che sarebbe anche politicamente molto pericoloso perché quel Paese sarebbe la Germania
Ma per fare questo per interloquire
Davvero in una vera ottica di leadership culturale e sociale l'Europa occidentale a un modello sociale ed economico da proporre
Può dimostrare una diversità che non sia semplicemente antagonismo conflittualità e sperequazioni
Questi sono credo le domande che dobbiamo porci quando affrontiamo il la il tema del rapporto con i Paesi dell'Est
Lo stesso problema
Qui vorrei accennare quello dei rapporti con il Terzo Mondo
I Paesi industriali possiamo dire che hanno generalmente fallito nella lotta al sottosviluppo
è un argomento di cui si è parlato molto dagli anni sessanta prego l'argomento è stato rimosso negli ultimi anni ma il problema esiste
E ce lo ricordano i crescenti flussi immigratori
Abbiamo sempre parlato dei paesi del terzo mondo con riferimento in particolare ai loro debiti
Questo è un problema tecnico che poi provare una soluzione diciamo di riciclaggio relativamente semplice che d'altronde è quella che sta avvenendo
Ma c'è un nuovo fenomeno che sta emergendo come un fenomeno assolutamente nuovo e che avrà incidenze sociali ed economiche culturale molto superiore e che non potrà essere ovviato con un tecnicismo come quello dei debiti bancari
Ed è il problema dei flussi immigratorio
Io credo che noi siamo solo agli inizi di una grande ondata immigratorio
E quanto più aumenta la percezione del benessere e del divario di benessere dal Terzo Mondo dei Paesi industriali tanto più aumenterà il flusso migratorio
E l'Europa deve dunque impegnarsi in due direzioni
Collaborare allo sviluppo del Terzo Mondo
Gestire i flussi migratori per evitare che si trasformi in un'occasione di crescenti tensioni di razzismo e di discriminazione sociale
E anche questo è un problema che può essere risolto esclusivamente con un'ottica uno spazio una dimensione una cultura europea
Ecco se questi sono i problemi credo che tutti capiscano chiaramente come l'Europa del novantadue sia qualcosa di molto più impegnativo che non un semplice processo ti riaggregazione burocratico istituzionale
L'Europa del novantadue è prima di tutto un grande salto culturale
L'Europa nel novantadue assenso e avrà successo solo se diviene capaci di dare un contributo concreto alla soluzione dei molti problemi gravi in cui il mondo si riparte
Per quanto riguarda noi gli italiani
Arriva anche in Italia l'appuntamento del novantadue
Crea alternativamente reazioni di superficiale entusiasmo
Ho reazioni di indifferenza e di scetticismo
Credo che in realtà l'Italia sia tra i Paesi più deboli in Europa in termini di strutture industriali e amministrative
E quindi che debba prepararsi al novantadue con maggiore apprensione e con maggiore impegno in molti altri Paesi
Tuttavia io penso che noi italiani come d'altronde gli spagnoli
Abbiamo più voglia e più coraggio di rischiare
Più coraggio di altri di rischiare il salto verso questa nuova dimensione
E in questo momento che è un momento di grande discontinuità
Per fatti tecnologici un momento di grande discontinuità nella vita
Della società
Il contributo in termini di cultura e di mentalità che l'Italia può dare al rilancio dell'Europa
Con il suo spirito imprenditoriale con il coraggio delle proprie proposte delle azioni innovatrici orientata alla soluzione di problemi che ho ricordato prima può essere grande come in passato quando ci si è spostati sul terreno che la cultura sempre stato grande contributo che l'Italia ha dato lo sviluppo dell'umanità
Ecco questo è quello che io cerco di fare tutti i giorni nella mio ruolo di imprenditore
E questo francamente quello che mia auspico che il mondo politico faccia con altrettanto impegno e altrettanta seguita grazie
Ringrazio l'ingegner De Benedetti per questo suo molto apprezzato contributo l'applauso sta a dimostrare ed ora do la parola all'amico
Gianni Goria al presidente Goria voglio ricordare solo mezza parola
Nelle sue funzioni di presidente del Consiglio
In questo processo di rilancio dell'Europa ha avuto modo di giocare una parte di primo piano e io vorrei ricordare delle tante cose che si potrebbero dire due appuntamenti che egli non hanno un cast quella di avere concorso come Governo italiano a mettere sui giusti binari l'atto unico se questa dichiarazione di principio è diventata una politica attraverso un lungo negoziato sia rimosso alcuni torrenti ostacoli per esempio la querelle sul bilancio della comunità
Che ha aperto delle prospettive interessanti per quanto riguarda il riequilibrio sociale della comunità attraverso il raddoppio dei fondi
Strutturali che ha concretamente avviato le nuove politiche per esempio quella dell'ambiente che non contenute nel Trattato di Roma sono state inserite
Nell'atto unico e da questo punto di vista nutro da questo allarga quindi la materia rispetto a quella che era stata pur ampie previste nel momento in cui si trattò di avviare di realizzare il mercato comune
No una seconda realizzazione del Governo Goria che voglio ricordare e quella che esportati concreto non di piangere sulle cose che non sappiamo fare esportati evitarle in modo che le cose che non facciamo ribattono finalmente quindi toglierci da quella posizione di ritardatari
Nella ricezione nel nostro ordinamento interno perché la vestizione giuridico burocratica delle direttive comunitarie viene ritardo determinato tante ragioni dell'Italia che ci porta poi sistematicamente
Per inadempienze davanti alla corte di giustizia ad applicare nel nostro Paese adattando le leggi nazionali quelle che sono le direttive quindi la legislazione e viene definita a livello
Governo Goria per superare questa situazione a promosso e realizzato
I clienti mette insieme al Parlamento una legge importante
Che dovrebbe consentirci di recuperare il tempo perduto e di farci mantenere d'ora in avanti il passo con gli altri Paesi con quelli più zelanti
E cioè con quelli che applicano subito le direttive della e quindi anche per questi contributi concreti che ha dato ingaggi dal cielo due potrei citare molti altri e la sua esperienza della sulle funzioni al ministro del tesoro lo ringrazio in modo particolare li do la parola
Grazie a mia volta Franco M. alzarsi per esempio non troppo generoso nei miei confronti
Ma
Come proseguire questo dialogo mi sembra particolarmente stimolante che è stato avviato io credo che dal quanto abbiamo ascoltato un dato emerga con forza
Più di altre
Il
Tempo cruciale che sta davanti all'Europa questa grande prospettiva che il processo di evoluzione della comunità si trova oggi regista
Sostanziata
Questa prospettiva da un sacco di cose grande mercato
Pettine dell'atto dico ciò che succede nel mondo però pare a me poter affermare senza arroganza almeno nelle intenzioni che star davanti a noi una sorta di tempo di nuova civilizzazione del mondo nuovo contributo alla civilizzazione del mondo che l'Europa può dare recuperando ritardi
Peraltro registrati e soprattutto però accentuando quello che intervengono sul quale l'Europa non dimentichiamolo nasce
E verso il quale è destinata io credo a cresce il terreno della politique l'Europa non nasce come fatto economico l'Europa
Nell'immediato dopoguerra fu pensata da il padre fondatore citiamo manchi ti amo
Adenauer citiamo De Gasperi essenzialmente come fatto politico come risposta ad una tragedia che aveva
Per l'ennesima volta sconvolto il mondo ad un tentativo di evitare altre tragedie potessero ancora essere conosciute
E l'Europa ha vissuto nella sua evoluzione diverse fasi io credo valga la pena brevissimamente di ricordarle perché e ci sono fasi che io credo
Ogni
Determinano con maggiore chiarezza il contenuto politico e quindi ci consentono meglio di coglierne sotto questo profilo lei prospettive
C'è lo dichiaro subito a scanso di accuse un Prodi commissione politica del Parlamento europeo in quello che vanno dicendo ma mi pare
Sì anche certe tollerabili lista l'esperienza più recente ma al di là al di là di questo credo davvero le cose che vivi
L'Europa ebbe una prima fase non dimentichiamolo centrata sul soli sei Paesi
Erano fuori per esempio le inchieste ai Paesi che in qualche modo sono più vicini alla concezione anglosassone ed è è facile io credo ricordare come e quella scelta
Finisse per sancire soprattutto una sorta di scelta di campo di scelta di sistemi di difesa
E l'hanno i sei Paesi fondatori della Comunità quelli che avevano aderito al alleanza atlantica quelli che in qualche modo avevano superato
Quello che appariva come un minaccia incombente gli attriti tra Germania e Francia cent'anni avevano portato tre due
E perché quell'esigenza di sancire anche in maniera più forte che non solo trattato di alleanza militare
Era in qualche modo circoscritto ai soli sei Paesi continentali perché l'Inghilterra non aveva bisogno
Di determinare una scelta di campo con atti concreti perché la tradizione dei rapporti tra Inghilterra e Oltreoceano la contiguità territoriale sancita anche dal Trattato di Helsinki
E l'ha sentita nel costume e non soltanto nella politica
L'Inghilterra entra in una seconda fase
Quando per ragioni più proprie che non comuni si rende conto di rischiare l'isolamento comincia a valorizzare l'esigenza di una unità forte europea che comprenda tutte le maggiori nazioni perché assieme sì cresca e non si rischi invece
Vista anche la Mukata scena mondiale soprattutto la caduta ormai definitiva dei rapporti coloniali si rischia di essere lasciati da solo poi una terza fase anch'essa a mio giudizio molto politico
La
Estensione della Comunità europea con me momento di aggregazione di Paesi che uscivano dalla storia di dittatura molto lungo
La terza fase quella della Grecia del Portogallo
La Spagna in qualche modo il processo di aggregazione europea come processo di democratizzazione del nostro continente ora credo stia davanti a noi una quarta fase quella culturale ricordavo prima quella che ci propone un ruolo molto importante che potremo
Io sono convinto vivere al meglio solo che si vincano per esempio quanto meno due tentazioni che io credo esista nove delle quali è bene parlare sia pure brevemente
C'è una tentazione di
Proporre L'Unità dell'Europa con me momento di riferimento forte per quei Paesi che vogliano riabbracciare la democrazia uscendo da esperienze quando celebriamo il ruolo dell'Europa verso l'Est quando in qualche modo ci proponiamo l'Europa fronte di situazioni significative anche se modeste sul piano della sostanza pensiamo alla simpatia con cui Malta guarda all'Europa Malta è un'isola che ha sempre Pengo lato tra l'Europa e l'Africa la simpatia verso l'Europa è un dato molto importante
Tra l'altro particolarmente significativo vista la posizione strategica
Di quell'isola
Stessa e pensiamo all'Austria con me condizione particolare legata tra legalità da un trattato internazionale non da una libera docenza
Ecco io credo sia una tentazione forte quella di proporre all'Europa come riferimento forte di queste realtà che vogliono in qualche modo superare condizioni
Di debole democrazia o condizioni di ambiguità sul piano della posizione distratti credo che vada
Guardata con attenzione questa tentazione ma che tentazione Trezza
Parlo della seconda poi cerco solo di affermare perché sono tentazioni a mio avviso la seconda tentazione è quella che possiamo riferire in qualche misura alla proposta di Gorbaciov la grande casa comune europea
L'Europa dall'Atlantico agli Urali di fatto il superamento di una di visione del mondo che nel dopoguerra vide un'alleanza occidentale contrapposti raduna altra alleanza
Dei Paesi comunisti è una tentazione forte sì anche queste
E chi no chi non ha mai pronunciato nella sua vita almeno una volta l'esigenza di superare gli altri
E tornare ad equilibri più radicati
In termini di pace nel mondo
Anche questa è una tentazione io credo di sì ma dicendo tentazioni non voglio dire le cose brutte
Olio
In qualche modo
Sottovalutare queste prospettive voglio solo dire che se non sapremo affrontare queste prospettive con un'Europa più forte di quella che oggi difficilmente riusciremo poi
Se noi riusciremo a crescere la istituzionalizzazione dell'Europa in qualche modo ad approfondire un irrobustire une vera dixit per quella che è oggi
Difficilmente riusciremo nel tempo ad essere quel riferimento forte che vogliamo essere aiuti ai Paesi in cerca di libertà
E quella occasione davvero grande di superamento di divisioni in questo caso davvero
Tutto
Perché in realtà
Durante le tre fasi che ho ricordato
E credo si possa affermare essere stata privilegiato l'aspetto di estensione della comunità rispetto a quello della sua visti
Abbiamo fatto passi avanti importanti
Grande marcato ma prima ancora l'atto unico sono lì a testimoniarlo credo che lo dovremmo farne ancora prima di poter
Allora davvero azzardare la tentazione accettare fino in fondo le sfide che ci sono proposte dalla c'è dunque questa sorta di
Riflessione che a me pare doverosa tra l'impegno di crescere l'istituzionalizzazione della comunità quindi di rafforzarla tra quello che oggi e dall'altra parte le spinte a
Andare a guardare verso l'esterno sia fatto di situazioni specifiche sia fatto di in grandi blocchi da superare
Ma come realizzare questa
Maggiore istituzionalizzazione come fa sì che dalla comunità si passi alla Unione europea
Si arrivi a quella comunità di popolo non è a casa è stata inserita nel titolo di questo nostro
E io credo che qui scendo in cantina dopo passeggiato sul tetto e io credo che si debba
Soprattutto tentare di affermare
Una realtà che a me pare già molto importante oggi ma forse ancora troppo poco riconosce
Esistono nel nostro continente perché a questo guardiamo nella nostra comunità perché questa che adesso ci interessa dei problemi che ho risolveremmo assieme o non risolveremmo
I problemi cioè che e o saremo capaci tutti assieme di affrontare oppure se lasciati all'iniziativa di ogni singolo Stato non potranno essere
Adeguatamente
Risolti
Sono i problemi più importanti quelli che riguardano in buona sostanza la qualità della vita quelli che guardano alla qualità dello sviluppo come l'ingegnere De Benedetti ce lo proponeva quelli che con un termine
Probabilmente non tra i più
Immediatamente comprensibili ma ormai la sociologia e politica definisce i diritti di cittadinanza cedere i diritti del cittadino riproposto al centro di tutto di avere un ambiente soddisfacente un livello di protezione sociale adeguato una serie di diritti riconosciuti e
Con lui di crescere la propria qualità della ditta soprattutto badando a quanto di materiale concorre adesso
E perché
Questi problemi a trattarsi in modo particolare non solo per la loro importanza a me pare neanche per
Le loro peculiarità sono tutti problemi cito ad esempio perché forse è più chiaro quelli della protezione ambientale e quelli della protezione sociale
Che propongono comunque dei costi ai sistemi
Cresce la protezione ambientale protezioni sociali del propone costi al sistema produttivo che uno dei suoi significa che le fanno signor De Benedetti vengono in qualche modo adottare
Sistemi produttivi o comunque controlli sulle emissioni di qualsiasi tipo particolari e significa che e dalla valore del prodotto bisogna ricavare quel tanto che serve ad una buona assistenza sanitaria aggiungo un sistema previdenziale in buona sostanza i diritti di cittadinanza nella loro
Grande parte
E propongono oneri importanti capaci di modificare e la competitività complessiva
Dei sistemi
Un Paese che tenga alto
Il proprio la propria protezione ambientale che
Rabitti fortemente un ottimo sistema di sicurezza sociale
Ed è è un Paese che sopporta per queste finalità degli oneri maggiore rispetto a quelli sopportati da un paese suo concorrente che invece Terraggio vive se ritiene
E di non seguire quella rincorsa all'altro verso la protezione
Lasciate queste politiche a scala nazionale
E il rischio addirittura che si inneschi una corsa al ribasso
Se da un lato con il grande mercato esaspera diamo la competitività parlo essenzialmente dell'Europa senza speriamo la competitività
E dall'alto manteniamo degli elementi capaci di influire sulla medesima competitività differenziati dal paese del Paese
Certo non c'è da attendersi perché crescano le protezioni ambientali e sociali perché e di fronte ad una nuova richiesta per migliorare l'ambiente e l'imprenditore verrà dire guarda perché all'età di tutte le ragioni del mondo insomma io poi chiudo la fabbrica perché se il mio concorrente tedesco o francese e non deve fare la stessa cosa io mi trovo messo fuori mercato
Quindi valuta un po'tu e chiede al governo ante perché di fronte ad un impegno pure importante più significativo disposto a rinunciare alla fame
Certo non miglioreranno le protezioni per iscrivermi vederne degradare eccellenti e del verde partecipare anche se a quella corsa verso il recupero di competitività che sarà finisca
La soluzione l'unica possibile a mio giudizio è quella che ricordavo prima discipline comuni
Perché se allo stesso imprenditore che viene a lamentare per la nuova normativa antincendio piuttosto che per quella è che gli impone e oneri previdenziali maggiore di prima gli si potesse dire guarda ho capito
Però anche il suo collega francese tedesco Beck lussemburghese Abe non sarà contento probabilmente in un'ottica un pochettino aziendalistica è però certo non avrà più la stessa comprensibile drammatica reazione
C'è dunque fare almeno un interesse forte
Che spinge verso
Momenti di istituzionalizzazione davvero significativi
Perché vado rapidamente a concludere e se
Si riducesse davvero una politica comune tutta quella che riguarda i cosiddetti diritti di cittadinanza segnatamente alla protezione ambientale protezione sociale
E quant'altro migliora la qualità dei cittadini sia pure scaricando onde sui sistemi produttivi
Beh l'Europa sarebbe un'altra cosa da quella che conosciamo e che conosceremo anche con la Turchia
Cioè che un qualche cosa Talato dotato di un'autorità politica sovranazionale vera perché politiche di questo genere
Non se ne abbia amico Pandolfi credo finiscano di andare fuori portata anche dalla stessa Commissione finiscano di vedere angusto il ruolo stesso del Consiglio perché toccano direttamente le sensibilità popolare
Altro interesse privato in atto d'ufficio finiscono di esaltare il ruolo di un Parlamento
E liberamente
Universalmente eletto da tutti in Oltrepò ecco dunque
Una
Credo corretta connessione tra e iniziative politiche molto concrete quella di affermare come politica comune tutto quanto è relativo
Al diritti di cittadinanza la politica ambientale quella sociale fra fra le due maggiori esempi cosicché rafforzare la comunità comuni no oggi così che grazie praticarla di più e così che metterla in condizione davvero di riguardare non più come tentazione ma come sfide da accettare e potenzialmente vincere a quelle due grandi prospettive l'essere
L'Europa riferimento forte di tutti quei popoli che in qualche modo vogliono
E crescere nella loro ricerca di libertà lesse l'Europa protagonista di quel grande superamento della divisione del mondo in blocchi che credo sia
Un momento di pace
Davvero forse definitivo tocca a noi realizzarlo sono questi momenti di impegno solo che su alcuni indirizzi ci si ritrovi con convinzione soprattutto con grande determinazione grazie
Ora con la parola ad un altro imprenditore Anna dottor Ciarrapico prego di esporrà il suo pensiero come imprenditore come imprenditore privato un imprenditore sul campo
Non posso nascondere uno stato abbia di relax che mi deriva dall'aver ascoltato evaso discorso di ideologia religiosa del vescovo di Livorno
Ne avevamo discusso degli a De Benedetti sulla cultura come strumento di aggregazione
E come strumento di sviluppo di questa Europa
Dei popoli riaccesi perché come imprenditore sul campo
Invece mi ponevo dei problemi
Concreti dei problemi che non vengono impongano il mille novecentonovantadue come la vigilia dell'anno Mille
Ma nel novecentonovantadue con una realtà nuova che avanza implacabilmente con le scadenze di il calendario
Di quei calendari che per esempio le amministrazioni statali francesi hanno appeso in tutti i ministeri per ricordare i loro uffici gli adeguamenti in attesa del mille novecentonovantadue non so se l'abbiamo fatto altrettanto l'amministrazione statale italiana
Come imprenditore sul campo come imprenditore privato aveva questo mille novecentonovantadue certamente come qualche cosa che cambierà tutto
Quindi più che Europa dei popoli e anche il termine Europa dei popoli forse sfuggito ai programmatori delle tematiche di quest'incontro porta un po'iella lo disse il ministro degli esteri inglese idem nel mille novecentotrentasette inutile
è una delle ultime sedute la società relazioni
E disse finalmente siamo verso l'Europa dei popoli d'Europa della fratellanza e poi successe quello che successe la trentotto in poi spirare un'aria un po'mi preoccupa ma più vedere Europa dei popoli io sono interessato a parlare dell'Europa degli imprenditori
Perché di questo si tratta mi riallaccio proprio a quello che vinse l'ingegner De Benedetti richiederebbe tempo il maestro di tutti o imprenditori direi per usare un suo frasario e l'imprenditore di riferimento per eccellenza italiana di consegna
Allora rilievi a De Benedetti molto sinteticamente ci spiegò al Pio Manzù dell'ottantotto da settembre dal ottobre l'anno scorso a Rimini
Ed è in questa Europa si vedeva parlare troppo come di un discorso di moda
Ma che tutto sommato se cito testualmente tentavamo tutti quanti a verniciare di nuovo qualche cosa di vecchio e che in concreto come imprenditori si trattava di un'area di libero scambio
E quindi come Europa degli imprenditori si tratta di un'area di libero scambio
Libero scambio e significare eri confronto di confronto tra imprenditori
Non mi illudo come purtroppo si illuse allora il ministro degli Esteri inglesi
Le Harley U quattro punti focali
Lo svantaggio nella forbice Nord Sud Eterna italiana che persiste per mare e si amplia quindi quando se ci dava il pericolo dell'immigrazione del terzo mondo
In Europa mi sembra di tornare al discorso di quando giustamente storicamente si polemizzò col fascismo che prima ancora di risolvere il problema di Cristo che s'era fermato a Eboli cercò di risolvere il problema di Cristo che sarà per mano ad Addis Abeba meno io Grey prego
Che innanzitutto affrontiamo il confronto del novantadue con questo divario nord-sud che si allarga come forbici e certo non si stringe
Il secondo punto Fogaroli uguale imprenditoria dovrà confrontarsi
Ecco delle materie prime
E vedo l'Europa è una fortezza
L'ingegner De Benedetti alla quale speriamo di andare tutti d'accordo e quindi come tale si contrapporrà anche le rifornimento del pane e dell'acqua perdendoci alle materie prime per resistere all'assalto queste ma certamente io credo che in questa accesso alle materie prime per vivere sopravvivere saranno avvantaggiati quei Paesi a grande tradizione di attenzione ai grandi mercati delle materie prime per tradizione coloniale diciamo quale Inghilterra a Franco
E quindi cosa fa come si preoccupa il governo italiano di farci affrontare questa focalizzare impegno di confronto che sarà l'Attilio delle materie prime
Io sono totalmente contrario naturalmente è tuttologa imprenditoria di Stato
Ma credo che se c'è un campo in cui lo Stato dovrebbe intervenire imprenditorialmente nel garantire attraverso una struttura statale il trading sulle materie prime per l'Italia nella realtà del mille novecentonovantadue
E poi tanto per tornare all'imprenditoria che è stato per confronto nell'area di libero scambio mille novecentonovantadue l'Italia si presenta non dico per un secolo un'antica ma certamente con un'anomalia
Con una preponderante imprenditori arrestato a fianco dell'imprenditoria privata siamo l'unico Paese un Europa che vanta si fa per dire una così rilevante presenza di imprenditori ha destato a fianco speriamo non in concorrenza con l'imprenditoria privata
La Spagna da Bellocchio ma con grande intelligenza e preveggenza
Saso mobilitando rapidissimamente la struttura dell'IMI Pieralli Riedel video di spagnolo va bene essere novantadue
Qui invece tutti i giorni leggiamo sui giornali economici il problema focale dell'economia italiana e nominare il nuovo presidente dell'IRI ma tutto sarà nel calendario anche queste il giusto
Quanta preoccupazione
L'occupazione del
L'imprenditore che appartiene alla moltitudine degli imprenditori che non appartengono sotto Bova all'Impero
Quale classificazione principi e Borghesi numeriche nel breve termine da lui la buriana ieri abbiamo servito da Greta Aloisi però servirà io debba ieri a De Benedetti
Per bene o male
Servirebbe gli ebrei che bene o male rappresentiamo nella moltitudine l'ottanta per cento del fatturato riprodotte con l'ammiraglia nell'ottanta per cento dell'occupazione
E siamo preoccupati si indagava dei grandi gruppi
Bene il genere io a fare acque minerali con succhi di frutta unica Zuse resto da solo e voglio restare da solo e quando vedo calare i gruppi grandi di acque minerali mio campo di succhi di frutta da stranieri che non vengono a portare i capitali in Italia ma bello fare gli imprenditori in Italia con capitali italiani
E mi preoccupo
Perché dico cosa mi difenderà ecco cosa mi consentirà di passare al contrattacco meglio approvare ha fatto la controffensiva delle piante del De bello Belgio allora andava molto bene ma la sarebbe oppure Weah a livelli di imprenditoria sul campo dell'onore a queste preoccupazioni va bene una fortezza Europa
Non vorrei che avesse schiacciati fossimo proprio noi imprenditori sul campo
Allora in questa veste ha che proprio la festa la democrazia iniziale di questo partito così composito nelle sue diverse realtà sociali ma anche la sua diverse realtà produttive ecco agli amici del popolo democristiana e qui vengo da parte del raccomanderei uno stretto contatto con questa moltitudine di imprenditori e come imprenditori sul campo dovrà affrontare il nuovo anno mille ma largo dell'onesto ma avverto concreto reale confronto dopo il mille novecentonovantadue grazie
Ringrazio
Ringrazio il dottor Ciarrapico per il suo intervento molto
A
Credevo che chiaramente con il presidente mi accingevo ad immettere nel senso che mettere nel panico Caravaglio allegra regola si dimettano loro una quota tale Garocchio ringrazia il dottor Ciarrapico penso intervento perché
Anche questo punto di vista anzi vorrei dire per certi versi soprattutto questo punto di vista
E intanto da tutti noi particolarmente
Apprezzato e tutti sappiamo che egli è uno euro pesa come tutti noi e quindi non è da intendere
Il suo intervento come quello di chi vuole gettare sulla piana dell'ideale un secchio di acqua che nel caso specifico può essere quindi a calmierare quindi particolarmente rose rosse e allora adesso dò la parola
Ad un altro partecipante all'assemblea di Basilea un docente universitario don coda
Mi dispiace che dopo questa vivace parentesi
Sarò costretto a ritornare al momento del relax
Come l'ha definito cioè a un momento di
E proprio bella penso la la la varietà nel nel comporre anche una tavola rotonda anche perché a dir la verità il il relax diciamo la pace
E va Angelica
Spesse volte contiene una una forza rivoluzionaria che tutt'altro che pacifica o acquietante
Però seguirlo il mio predecessore in una in una cosa che ho valutato positivamente vale a dire la brevità anche per non stancare la pazienza dei partecipanti
Ecco io mi riallacciò quanto è stato detto in particolare da monsignore Blondel
E prendendo uno spunto una sollecitazione dell'ingegner De Benedetti ripreso anche dal presidente Gloria
Vale a dire il grande tema della del salto culturale della sfida culturale
Che
Più che implicita direttamente presente negli appuntamenti che ci aspettano per il futuro dell'Europa
E ovviamente lo vedo questo questo salto culturale questa sfida culturale lo vedo dal punto di vista che mi è proprio che mi è stato assegnato cioè dal punto di vista della della chiesa dell'insegnamento della Chiesa dell'esperienza della chiesa
In realtà da un punto di vista specificamente cristiano direi
Partendo dalla parabola di Basilea
Come ha detto monsignor Blonde l'Europa l'Europa si presenta allo stesso tempo direi come un'eredità e come un compito
Per il cristiano per i cristiani in tutte le le sue vocazioni in tutti i suoi impegni quindi direi anche per l'uomo di cultura grazie Perry politico per l'imprenditore eredità in che senso
è importante penso dare un'occhiata alla storia l'eredità Europa per il credente è un'eredità fortemente contraddittoria
Da una parte e certamente in dubbio che
L'Europa
E il luogo storico in cui maggiormente
Per motivi
Con logici per motivi geografici il cristianesimo ha dato vita delle mediazioni etiche culturali sociali ed anche politiche come in nessun'altra parte del pianeta
Dell'universo storico dell'uomo
La dignità della persona i diritti dell'uomo la democrazia una comprensione nuova del creato del consumo
Lo stesso sviluppo delle scienze e delle tecniche
Non sono comprensibili al di fuori dell'incontro che c'è stato storicamente tra un messaggio
Vivace come quello cristiano e la tradizione europea
Quindi in questo senso l'Europa faro di civiltà non Elvis giunge in ville facilmente dalla sua matrice cristiane questo così lo diciamo con tutta umiltà dall'altra parte questa eredità e contraddittoria dicevo perché proprio questo continente sul quale per due mila anni
La fede cristiana a lavorato a fermentato la storia è stato il continente che
A detta di Giovanni Paolo secondo più di ogni altro a esportato la guerra
Ciò cosa significa
Significa che il messaggio cristiano e la cultura europea nata dall'incontro tra il messaggio cristiano e diverse e l'uniforme
Esperienze culturali dell'Europa si è
Realizzato tante volte il più delle volte attraverso quello che molti storici oramai definiscono uno spirito
Una cultura profondamente impregnata dalla violenza
Nonostante il messaggio di pace tipico del cristianesimo violenza non vuole dire solo lo guerra
Violenza vuol dire interpretare in un modo o nell'altro la logica economica la logica del confronto sociale la logica politica
Ecco in questo senso l'Europa è un'eredità contraddittoria un euro edita certamente valida ma contraddittoria
Di qui l'Europa è un compito
Soprattutto direi per la Chiesa per la Chiesa e per il cristiano nelle molteplici sfera in cui esercita la sua la sua sua fede la sua testimonianza
Un compito
Direi che oggi come emerso da Basilea deve trasformare quella logica di violenza
Esplicita o implicita che sia perché molto più pericolosa la logica di violenze implicita che quelle esplicita perché quelle esplicita la vedo la chiamo per nome e la posso combattere
Quelle implicita e ambigua
E non riesco ad afferrarla eppure e provoca più guasti della prima quindi sostituire questa logica della violenza
Con una logica che
Seguendo Basilea possiamo definire certamente logica della pace logica del rispetto dell'altro e qui vorrei usare un'espressione di un filosofo e non è cristiano è ebreo
Ma certamente uno dei dei ieri
E il personaggi più illuminati della cultura europea contemporanea Emmanuelle e finanza
Che ha parlato di una cultura fondata sul rispetto del volto dell'altro
Il volto dell'altro vuol dire il rispetto della identità dell'altro
L'altro il volto di quello che mangio riccamente si definirà il prossimo
Sempre interpellante per me
E sempre interpellante a una responsabilità etica
La logica della violenza e la logica della identità cioè del non rispetto dell'alterità del volto della della specificità della ricchezza della della sofferenza dell'altro dell'invocazione della
La logica della pace dello Chalon biblico del volto dell'altro e la logica che Inter si lasci interpellare dall'altro nella sua identità nella sua alterità
Se questo è il passaggio fondamentale dei compito culturale che s'che tocca all'Europa passaggio da una logica della violenza una logica della pace come logica del rispetto del volto dell'altro
Quali sono partendo da Basilea partendo dall'insegnamento della Chiesa penso a due discorsi fondamentali di Giovanni Paolo secondo fatti e l'ottobre scorso a Strasburgo
Due discorsi per tanti versi programmatici di ampio respiro
Penso alle un documento passato un po'inosservato ma che era rivolto anche agli uomini di cultura e gli uomini politici cattolici italiani un documento dei vescovi del consiglio permanente la Conferenza episcopale europea
Nel maggio scorso nel marzo scorso l'impegno per l'unità europea ecco quali sono le piste concrete nello spirito di Basilea per realizzare questa questo questo salto culturale di fondamentale importanza perché l'Europa può essere forte economicamente può gestire uno sviluppo economico ma se l'Europa è vuota eticamente
è davvero quello spazio vuoto di cui parlava
Ma il presidente Pandolfini quello spazio vuoto che sarà riempito da altre culture molto più forti da altre esperienze religiose più
La forza dell'uomo prima non è che l'economia
è leggendo i loro l'ha definito Giovanni Paolo secondo
E quali sono queste vie concrete rapidamente nell'ente Ray quattro
La prima è
L'autocoscienza europea cioè finora l'Europa dei cristiani e degli altri dei non cristiani non ha avuto un'auto coscienza comune
Basilea forse la prima volta in cui si è espressa questa autocoscienza comune a livello dicevamo signora Bondi di popolo questo è un fatto fondamentale
La chiesa e impegnate in prima istanza a sviluppare questa auto coscienza comune
Si parlava di sistema nervoso della necessità di un sistema nervoso per l'Europa io direi riprendendo un'affermazione già di Paolo sesto l'Europa ha bisogno di un soffio
Di un'anima
Seconda pista
Si parlava prima di cultura della diversità mi pare l'ingegner Benedetti
Ed è molto affine a quello che dicevo prima cultura della pace e del rispetto del volto dell'altro dell'alterità dell'altro ma io direi che
Forse occorre un passo ulteriore che le che la cultura di pace tipica dell'Europa può fare in virtù della Sud del suo patrimonio culturale e spirituale
Non basta cultura della diversità forse occorre una cultura della reciprocità
Cioè le diversità occorre metter le in al rapporto fra di loro
Forse una delle caratteristiche tipiche della esperienza europea come filosofi e storici anche di recente hanno sottolineato è la libertà il pluralismo
La molteplicità di esperienze
Occorre il rispetto di questa molteplicità ma occorre metter le il rapporto fra di loro perché la diversità diventa arricchimento Semenza in rapporto
Se vissuta in una logica in una logica dicevamo signora Blondie dell'incontro
Io alcune conseguenze da questa seconda vista che ricevo cultura della reciprocità
Si parlava giustamente dei grandi movimenti immigratori nell'Europa
Occorre pensare culturalmente religiosamente
Dal punto di vista delle della pianificazione scolastica alle implicazioni culturali
Della società multirazziale che si preannuncia per l'Europa
Il grande storico inglese Tony Bin sottolineava che il vero confronto della cultura europea occidentale
Del del prossimo millennio
Non sarebbe stato e ha avuto ragione lo diceva alcune ventennio fa più di un ventennio fa non sarà il confronto tra la cultura di ispirazione cristiana e il marxismo ma sarà il confronto tra la cultura occidentale
E le culture le grandi culture dell'Est
Le religioni orientali più antiche dell'Europa
Che anche dal punto di vista quantitativo rappresentano una grande fetta dell'umanità sarà il confronto con l'Islam
Che non è solo un fatto culturale religioso ma è anche un fatto economico e anche un fatto sociale anche un fatto politico
Un'altra conseguenza di questa cultura come voi comprendete se l'Europa di mille anni mille cinquecento anni fa è stata capace di integrare la diversità delle culture celtiche slavi germaniche con quelle latine greche
Più grande e il compito di oggi
Quando l'Europa è pacificamente invasa da altre culture ed altri religione un'altra conseguenza di questa cultura della reciprocità lo Stato nazionale è una creazione tipicamente europea
Certamente nella cultura nella storia dell'umanità è una scoperta europea lo Stato nazionale ebbene lo Stato nazionale è un assoluto
è un assoluto o per riprendere un'affermazione del cardinale Martini
Come dall'Europa è venuto lo Stato nazionale può e deve venire un nuovo modello di unificazione dei popoli offrendo l'esempio di un nuovo modello di governo sovranazionale
Tutto è storico anche lo Stato nazionale e storico una creazione storica
E poi si parlava molto prima di libertà di mercato per l'Europa del futuro è necessaria la libertà del Mac di mercato è necessario libero scambio
Dal punto di vista cristiano bisogna ricordare che un principio fondamentale ribadito dal Vaticano secondo
è la destinazione universale dei beni
E il fatto che la prova sulla proprietà privata grava un'ipoteca sociale
Queste sono parole della chiesa dell'insegnamento
Ufficiale della Chiesa
E con lancio queste provocazioni perché alcuni giorni fa
Si chiedeva un politico ed ero presente ma che cosa ti aspetti Dalla Chiesa me Dalla Chiesa mi aspetto la profezia la politica la faccio io con la mediazione Dalla Chiesa
Dalla cultura ecclesiale ci aspettiamo la profezia cioè l'indicazione di quegli ideali evangelici che promuovono storia fanno storia
Una terza pista quindi dicevo cultura dell'altro del volto dell'altro cultura della reciprocità non mi soffermo sulla terza pista perché già emersa molto lucidamente con forza da quanto dicevamo signora Brondi ripartire dagli ultimi
Lo dicono i vescovi italiani nel loro documento l'Europa se non si riparte dai quaranta milioni di persone che secondo recenti indagini conoscono la povertà materiale in Europa
Se non si parte da questi non è un Europa da poco dal punto di vista di coloro che si impegnano per la loro fede non è un Europa nella prospettiva di una cultura di pace
E ultimo anche qui non mi soffermo perché è già stato messo in evidenza molto bene il respiro planetario
La globalizzazione si diceva livello economico l'Europa
Deve
Entrare in un universo oramai policentrico attraverso questa cultura di reciprocità che dice
Sapendo che dal rispetto delle altre culture
Si arricchirà non verrà distrutta ovviamente questo è un è un
è un compito di portata immani eh nei termini nostri
è utopia certamente ma la storia
Non solo dal punto di vista Crispiano direi soprattutto dal punto di vista cristiano la storia e mossa dalla grande utopia e della grande utopia che poi partorisce anche delle configurazioni storiche economiche politiche significativi
In una parola direi questo forse
L'Europa di domani
Sarà costruita su una Radice cristiana
Se
Coloro che si impegnano a motivo della loro fede nella costruzione europea rispettando la diversità degli altri senza tentazioni integraliste se sapranno costoro
Riproporre su piazza sul piano sociale e direi planetario la legge evangelica di base
La legge evangelica di base è semplicemente questa a ma l'altro come te stesso
E il superamento della legge di identità per la legge della recente come te stesso quel come è una leva che capovolge la storia dell'umanità dal punto di vista cristiano ebbene se
L'Europa cristiana saprà riproporre questa legge evangelica dal piano personale al piano sociale
Allora si potrà dire ama l'altrui e Nia ama l'altro in cultura ama l'altrui patria come la tua e solo su questa leva di reciprocità di pace
Potrà fiorire un'Europa di domani in in un mondo sempre più unito sempre più pacifica
Esitante alla nostra tavola rotonda l'onorevole Paolo Barbi che Anna
Ricca esperienza europea Vespa allertando essendo stato per molti anni presidente del gruppo parlamentare democratico cristiano alla Parlamento europeo gli do senz'altro la parola
Io a questo punto dovrei secondo il programma
Dire quello che i cristiani impegnati in politica
Dico i cristiani eccellenza nomi cattolici come si usa dire di solito in Italia perché in sede europea già ora già prima di Brasilia
I cristiani impegnati in politica si sono trovati in un medesimo partito del mio gruppo ricordato mal Pappi io bevono soltanto cattolici ma protestanti anglicani ortodossi cioè tutti i cristiani come cristiani impegnati in politica
Cercando di operare per fare in modo che l'Europa del novantadue corrisponda nella migliore maniera possibile all'Europa di Basilea ma ma infatti mi raccomando di essere breve che voi siete stanchi perché le sedie cominciano a votarsi allora io procedono soltanto per riferimenti che Martucci
Tutti parlando di questo mercato unico europeo da realizzarsi entro il novantadue
Io penso che non si debba nel sopra valutarlo
Non è in fin dei conti altro che l'attuazione del mercato comune del Mac con trent'anni di ritardo ma non si debba neanche sottovalutarlo
Perché la decisione presa a Lussemburgo nel dicembre del ottantacinque ha messo in moto una macchina che non si può più fermare il vertice di Lussemburgo è stato una specie di apprendista stregone
Che avviato un un movimento che ora non è più in grado di fermare
Sta producendo infatti dei grossi effetti politici ideato come strumento economico concreto diceva la Thatcher
Sottrarsi alle utopie politiche del Parlamento europeo la proposta fatta con
Il nuovo progetto di Unione Europea il febbraio dell'ottantaquattro avviato come risposta economica in realtà sta dando grossi effetti politici infatti
Non si realizzerà il mercato unico europeo se non si attuano le proposte della Democrazia Cristiana del Partito Popolare Europeo
Occorre per fare il mercato unico europeo e le
Le trecento circa
Direttive emanate dal dalla
Commissione che sono all'esame del Parlamento e del Consiglio lo indicano occorre la coesione economica cioè una politica regionale di coesione fra le varie parti della comunità la coesione sociale
Occorre l'armonizzazione fiscale occorre l'unione monetaria
E tutte queste cose implicano
Una limitazione sia pure a a determinati argomenti della sovranità nazionale e implicano interventi regolatori del mercato senza di che non è possibile realizzare il mercato europeo
Il rapporto del loro lo ha spiegato chiarissimamente e ha provocato naturalmente
Le reazioni dei nazionalisti da una parte e dei liberisti dall'altra
E non soltanto in Inghilterra e non soltanto in inglese
Ma la comunità la comunità è stata costruita non con le idee dei nazionalisti né con le idee dai liberisti è stata costruita sulle basi e sui principi del federalismo e della solidarietà
La comunità si realizza soltanto se si fanno queste cose ed è un'illusione l'Unione europea fondata solo sull'economia
L'economia che è un fatto materiale divide
La cultura e la politica che sono fatti spirituali possono unire non sempre unico possono unire
Ma c'è e ci può essere un'unità culturale è un'unione politica in Europa
Ci possono essere se si fondano sulla concezione federalista che implica il concetto di sussidiarietà cioè il concetto che ai livelli superiori si fa solo quello che non si può fare efficacemente bene ai livelli inferiori e soltanto se si riesce a conciliare la necessità di unità con rispetto della diversità e della molteplicità
C'è un'unità nella cultura europea
Perché c'è una sua caratteristica identità comune a tutti i popoli europei fondata sull'eredità preziosa della filosofia greca del diritto romano della spiritualità ebraico cristiana
E su questa base comune che si sono sviluppate le molteplici culture nazionali europee non contraddicendo la ma specificando lei arricchendola
E perciò queste molteplici culture diverse vanno tutelate coltivate promosse non mortifica penne soppresse né uniformi zappe L'Unità non ne uniformità
Questa è la caratteristica dei valori spirituali che sono fondati sulla qualità la quale qualità viene alimentata da i rapporti reciproci all'opposto dei valori materiali che sono fondati sulla quantità e la quantità viene divisa da i rapporti reciproci viene sottratta viene ridotta questo dunque vale anche per la politica sei tale se non ne politicantismo s'intende
E la quale politica è un valore spirituale perché fondata sulla socialità cioè sulla ragione in contrapposto l'individualismo della corporeità
Non è per combinazione non metterà accidenti e il materialismo comunista attuale spia sfoggiando nel individualismo radicale di galleggiante non è senza significato e la logica conclusione
La socialità comporta la solidarietà e la collaborazione fra le persone e fra i popoli
I popoli non sono aggregati di individui e distinti materiali soltanto ma sono società di persone di persone che usano la ragione per costruire la società libere che sono mutevoli
E l'alternativa a questa concezione
Della società come fondata sulla razionalità e la lotta e la conflittualità permanente la dialettica come legge della realtà e quindi è la giustificazione della guerra
Il pacifismo fondato sulla dialettica
Sia la dialettica hegeliana sia le dialettica marxista e strumento di un contendente contro l'altro
E il mistificazione non è pace la pace può essere fondata solo sulla solidarietà e sulla collaborazione
Il fallimento clamoroso prima che economico politico delle ideologie fondate sulla dialettica il nazismo il fascismo prima il marxismo adesso oggi riapre la via a questi principi
Oggi tutti si sentono solidaristica anche quelli che nell'immediato dopoguerra quando noi cattolici avanzavamo il principio di solidarietà sì il ridevano con disprezzo
E contrapponevano la lotta e dicevano che noi con la solidarietà utilizzavamo la classe volare lavoratrice su questi principi è stata fondata la civiltà europea
Rimuovendo le rovine del mondo classico e barbarico su questi principi noi dobbiamo costruire la nuova civiltà europea rimuovendo le rovine dell'individualismo illuminista
Che ha prodotto sì la rivoluzione francese ma anche Napoleone e le guerre napoleoniche
E in il bonapartismo
E sulle rovine del collettivismo marxista che ha prodotto sì la rivoluzione russa ma anche Stalin ebreo nel che oggi gli stessi eredi rifiutano questi principi possono far sì che l'Europa mercato
Sia uno strumento per l'Europa un uomo che l'Europa degli imprenditori invocata dal nostro Ciarrapico poco fa
Sia uno strumento per l'Europa dei cittadini per l'Europa dell'uomo
Che l'Europa del mercato unico non si riduca all'Europa dei finanzieri e degli assicuratori come vuole la Thatcher col suo liberismo assoluto
O dei banchieri ed industriali come vogliono ligneo liberisti i nostri amici è vero tedeschi evidentemente
E neanche l'Europa del burro del pomodoro come si preoccupano molti nostri agricoltori anche in Italia tutte queste contano con importanti per carità da non sottovalutare
Perché sono necessarie alla vita fisica al benessere materiale degli europei ma non sono sufficienti
Non sono sufficienti per l'uomo completo per la persona
Umanamente e cristianamente concepita non sono sufficienti se non vengono usate semplicemente come strumenti per aprire la strada e per agevolarla
Verso lo sviluppo pieno dell'uomo di tutti gli uomini non dei di pochi uomini privilegiati
è questo il motivo per il quale il Partito Popolare Europeo nel suo programma di vibrazione votato lo scorso dopo novembre a Lussemburgo
Nell'ultimo congresso europeo non si è accontentato di indicare con precisione gli obiettivi economici della Comunità europea
E lo ha indicato naturalmente il completamento del mercato comune per mezzo della coesione economica e l'unione monetaria
Con politiche comunitarie dei trasporti dell'energia della ricerca della tecnologia dello spazio sociale dell'ambiente eccetera ma oltre a dare queste indicazioni economiche ha dato delle indicazioni con altrettanta precisione
Sugli obiettivi politici e umani della comunità l'unione politica degli europei
Il nostro programma si conclude vogliamo creare gli Stati Uniti d'Europa questo è l'obiettivo Dei democratici cristiani europei
Per fare che cosa per la politica di sicurezza e di pace
Una dimensione culturale dell'Europa
La politica familiare per la gioventù per la donna la lotta contro la droga cioè tutti argomenti che non sono semplicemente della comunità economica europea ma che sono argomenti dell'unione politica degli europei su questa via la comunità europea ha già cominciato a comminata a minare sotto la spinta particolarmente del Parlamento europeo
E la Commissione europea ha già avviato queste politiche su molti settori
Ma finora questi passi sono stati timidi esitanti lenti la comunità europea in questa direzione della direzione
Della politica e della umanizzazione della comunità ha fatto passi ancora lenti la Democrazia cristiana non può esserne soddisfatta ma non siamo sponsor noi soddisfatti venendo qui in macchina leggevo
Io vecchia deformazione professionale di vivente professore di storia questa rivista in cui c'è l'articolo di apertura di un illustre storico francese contemporaneo già le Goff e in quale conclude il suo l'articolo di fondo con questo conserve considerazione
Ciò che è chiaro i miei occhi e che l'Europa non è ancora fatta
La storia ci rappresenta con un'aspirazione differentemente in completamente agognato nel passato e non come una realizzazione l'Europa e da fare e dipende dalla nostra volontà
Ecco contro lo storicismo dei marxisti contro lo storicismo dei crociani in Italia l'Europa dipende dalla nostra volontà non è un fatto storico automatico secondo me dice le cose non può che essere una nel rispetto delle diverse sita nazionali e regionali
Che fanno parte delle se dell'essere profondo degli europei secondo un processo crescente di libertà il rispetto del diritto dell'uomo e di democratizzazione cioè secondo una concezione federalistica dell'Europa
I cattolici democratici cristiani democratici sono in politica per promuovere e per realizzare con decisione questa utilizzazione umana razionale cristiana degli strumenti materiali
E su questo terreno che noi verremo giudicati dalla nostra coscienza cristiana anzitutto dalla valutazione dei cittadini e dei nostri figli in avvenire
Credo che sia nonostante tre ore
Ben spesi
Ebbene spense perché l'argomento gli argomenti così ampi meritavano una notevole pressione che è meglio non poteva essere introdotta dalle personalità che da angolazioni diverse si sono succedute in questa in queste tre ore nella discussione che abbiamo ascoltato
Io non ho alcuna intenzione tanti sono gli argomenti di spunti di tirare le fila come si dice
Voglio solamente dire che nessuna di queste diverse angolazioni
Ha contraddetto fatto
Che è alla base della nostra defezione
E cioè che l'intuizione che fu in particolare di democratico cristiani di grandi democratico Christian De Gasperi Adenauer Schuman
Di costruire l'Europa unita non ha mai contraddetto
In questi decenni
L'Europa
Che sappia rispettare e valorizzare identificarsi nel volto dell'altro
Che sappia porre in prima fila delle proprie preoccupazioni gli ultimi che state fondati sulla cultura della reciprocità
Io ho avuto occasione qualche tempo par di sentire a Roma in una sua fugace diffida McDowell Isa
Esprimere queste parole di speranza sulla realtà in movimento nel suo Paese
è la prima volta gli ha detto
Che possiamo immaginare delle novità
Senza temere che si introduca si intrometta nel discorso che si apre anche la componente della violenza
Ecco dimostrata tutto questo quanto in questa grande Europa
E proprio sta mattina parlavamo della riconciliazione europea prendendo questa dell'espressione
Di Basilea e ponendo c'è da per quello che è storicamente possibile come obiettivo politico senza tuttavia negare l'evidenza cioè le tante realtà in cui questa Europa si articola e che devono portare per conseguenza non a contraddire
Questo ideale di riconciliazione ma essere attenti a rafforzare il nostro ideale la nostra pratica di unità della nostra unità della comunità europea
Vorrei concludere con un riferimento preciso detto queste grandi figure che sono alla base della intuizione che poi via via si sviluppata quella della unità europea che è una intuizione per una politica e per una strategia di pace
Di libertà e di liberazione dell'uomo di dignità e di giustizia
Il nulla contraddice appunto quei punti di riferimento morali ideali spirituali che qui sono stati richiamati
Non è per concludere in modo meschino con una polemica
è perché la storia va rispettata sempre
E cioè noi proviamo all'inizio di questa avventura europea un uomo un democratico cristiano di grande cuore di grande fede di grande intelligenza politica Alcide De Gasperi
Di quale seppe con la sua intuizione politica
Avviare una esperienza che non era ai suoi primi passi non solo facile ma neanche tanto condivisa
Quando tra le prime realizzazioni dunque la Comunità del carbone e dell'acciaio alcuni grandissimi imprenditori italiani gridarono occhio gridarono
Alla rischio misero in guardia dal rischio loro diritto troppo grande che l'Italia potesse essere un vaso di coccio tra vasi di ferro contro queste profezie contro questi scoraggiamento i contro questi pezzi Mirny
De Gasperi
Porto avanti questa costruzione che si è risolta tra l'altro in uno straordinario successo per la trasformazione economica e sociale del nostro Paese che non ci sarebbe stata
Se l'Italia fosse rimasta interrate in se stesse ad evitare che l'avesse concorso
In prima fila la costruzione di un mercato più ampia la costruzione dell'Europa unita ecco noi non dobbiamo rivedere nulla di queste scelte fondamentali
Non è per arroganza che diciamo queste scelte questa strategia questa intuizione questo straordinario patrimonio morale ideale e politico resta integro nella sua validità
Si è aperta una polemica tutta agli atti per sapere quanto è vivo e quant'è morto di questo l'altro grande uomo politico io credo che molto sia morto poco sia recuperabile di questo pensiero non voglio fare questa polemica voglio solamente dire che su un punto centrale quello sul quale oggi abbiamo qui
Riflettuto e che resta all'ordine del giorno proprio per riconoscersi nella cultura dell'altro godrà format per affermare una realtà di giustizia e di attenzione
Per gli ultimi e questo ideale dell'Europa unita non è un di più
E vorrei dire della un una scelta fondamentale è una struttura portante per realizzare queste cose ecco queste cose non le abbiamo a Ternate Degasperi riaffermo in polemica con altri non a caso ha fatto il nome di Togliatti che queste cose invece negavano e io credo che ebbene ricordare tutto questo nel momento in cui il modo migliore per concludere questa tavola rotonda non può essere che questi da tutto quello che abbiamo sentito
Il nostro patrimonio non viene rimesso in discussione
E integro di fronte al nuovo evidentemente il mondo cambia i problemi sì modificano delle nuove realtà delle nuove frontiere che vanno i nuovi traguardi che vanno tagliati sono di fronte a noi nostro grandissimo compito la nostra grandissima responsabilità e sapere aggiornare questo patrimonio ma in primo luogo essere ieri per avere un patrimonio di questa altezza di quest'importante
Allora
Nuove nuove regole
Però
A
Nuova Carlo
Pari
Avrebbe
Sì
Sì l'altra
Attori
Vera sui
Fondi all'estero
Paolo oggi
A
Aveva
Allora