"Il Vangelo della carità tra povertà e benessere"

Penso anche se fa l'assistenza nei casi di emergenza
Ma abbiamo inteso dare alle carcasse diocesane un programma uno sviluppo di iniziative proponendo quali possono essere per cercare di dare una risposta a le questioni che assillo no oggi poveri voi lo sapete bene
I poveri in Italia sono il quindici per cento dalla popolazione ormai siamo sui dieci milioni di poveri
è un concetto questo relativo che cambia spesso man mano che cambiano le situazioni economiche del Paese ma oggi la situazione è questa ore dieci milioni di poveri dicono qualche cosa in una comunità di cinquanta milioni
E dare delle risposte a quelle che sono le richieste le motivazioni che possono venire dalle varie situazione dei poveri come emergono in questa o in quella parte d'Italia è stato anche il nostro desiderio noi speriamo di essere riusciti d'altra parte gli interventi di stamattina hanno dimostrato che in qualche modo si è penetranti e poi
Anche le osservazioni che sono state fatte sulla relazione di introduzione le osservazioni che sono state fatte stamattina dopo correlazione ci dicono che in qualche modo il problema è stato centrato
Per questo ci attendiamo che nelle diverse diocesi faccia quello che è possibile
Abbiamo sostenuto la necessità di creare gli osservatori della povertà proprio per individuare il meglio i bisogni per conoscere meglio la
L'azione per programmare meglio gli interventi anche da dare alle varie situazione in maniera che si possano divenire
A qualche cosa che non dico posso eliminare la povertà della nostra gente o in qualche modo Possa a tutti
Replica sia accolto contrario
Partire con grande amicizia
Si potesse in particolare introduzione sto le significato che poveri momento come questo incontro delle Caritas in questa Sicilia farebbe in particolare
Vorrei innanzitutto
Soddisfazione gratitudine pro perché questo
Diciannovesimo convegno della Caritas italiana s'identifica a Palermo
Che cosa sia la Caritas italiana che cosa sia suonata negli anni passati la Caritas italiana quante iniziative abbia preso quale fiducia abbia riscosso anche da parte della popolazione alla quale in tante occasioni ha preferito sostenere gli impegni della Caritas italiana determinati soccorsi in Italia stesse come all'estero illazioni lontane dove la Caritas sensibile ha voluto portare
Il suo fraterno aiuto e con questa stima di cui la Caritas italiana ha potuto meritatamente
Si riflette anche in questa celebrazione qui a Palermo perché è proprio la presidenza nazionale della Caritas intensa con con la
Conferenza Episcopale col Consiglio permanente a scegliere Palermo perché forse sede di questo ulteriore convenire noi siamo stati io sono stato particolarmente lieto e direi anche onorato di poter ospitare questo convegno perché in questo momento significa molto radunare Palermo diciamo nella regione più meridionale d'Italia i rappresentanti di tutte le duecento venticinque o venti sei giornali scrivono centocinquanta diocesi d'Italia non sono duecentoventicinque duecentoventisei ecco quindi radunare qui dalle dalle altri alla Sicilia a tutte le regioni d'Italia
Il rappresentante della Caritas che sono operatori i comitati concordiate armonia di pace e quindi anche di di lavoro per il progresso radunare le tutti qui in questo momento superare tutte le barriere tutte le
Le incomprensioni tutte le differenze difficoltà che sente magari ci sono state ma in questo momento mi sembra ancora più acuite è un segno ha voluto essere un segno mandando un segno statico direi anche un
Messaggio divenne anche un invito direi anche uno stimolo utile anche una provocazione possiamo parlare anche di di provocazione a una unità ha una un intanto nella nella carità che è un omaggio Cristina perché è un linguaggio cristiano chiaramente e quindi questa la Caritas italiana e ispirata dal Vangelo il tema
Questo convegno proprio parte dal Vangelo della carità tra il benessere e la povertà malati che non stiamo dicendo tra l'altro
Lo stiamo dicendo tra l'altro ricchezza della povertà la ricchezza
Può essere ancora di pochi ma benessere e più diffuso in e proprio perché la povertà non si contrappone alla ricchezza ma si contrappone al benessere mi pare che per l'ingiustizia sia anche emergente perché di una ricchezza senza limiti non tutti possono essere partecipi ma di un benessere umano ecco che permette di non dover essere classificati tra i poveri e tra gli indigenti questo benessere dovrebbe essere più diffuso di quanto non lo sia siamo in una regione meridionale cioè Cévese con la signora Franco viene dal Meridione oppure vescovo dedicò quindi come presidente della Caritas italiana lui stesso ieri ha messo in evidenza è un vescovo del Meridione che però ora questo ufficio
Questa funzione e quindi anche questa sensibilità che abbiamo tutti i vescovi dell'Italia meridionale che da tempo avremmo voluto che la la la la questione del Meridione d'Italia s'dal punto di vista del sottosviluppo del povertà fosse tenuta maggiormente in considerazione fu un documento della Conferenza episcopale italiana anni orsono che mise in grande evidenza questo squilibrio questa disarmonia questo sviluppo diciamo così non non ordinato caotico disarmonico che che c'è stata in Italia la Conferenza episcopale italiana tanto che lo ha messo in rilievo come ha messo in rilievo da anni la Conferenza Episcopale Italiana quella dilatare di illegalità di immoralità che poi ora noi riscontriamo negli effetti di cui tutti ci accorgiamo ma che erano stati già denunziati anni orsono dalla Conferenza Visco paritaria celebrare questo convegno qui a Palermo e anche direi in questo contesto dove stasera dei proposito abbiamo voluto fare questa adunanza qui nello zaino invece zona espansione nord
Nome hanno Dino nome nome il che non significa niente ma che purtroppo è rimasto quasi quasi come un segno diventato di il disdetti tenta di degrado ecco le questo te vive proprio qui abbiamo voluto fare questo convegno stasera per mostrare quanta strada si sia fatta
Per mostrare l'impegno della Chiesa palermitana a hai fuso e profuso per la promozione di questo grande quartiere e per tali da qui un segnale che sia diciamo del DDT di riscossa di di di risalita non soltanto al quartiere alla CIG ma ma come Caritas italiana lo vorremmo dare al Meridione d'Italia lo vorremmo dare a tutta l'Italia dovremmo dare diciamo nel contesto anche la della povertà nel mondo perché la Caritas italiana come tante volte ha fatto non si è spinto ed è stata soltanto delle sacche di povertà che ci sono nella nostra penisola nella nostra azione ma viva il suo sguardo anche in paesi lontani e molte opere diciamo che in quei Paesi si stanno sviluppando sono sostegno te materialmente ed economicamente dalla Caritas paese e in quantità sia in sessantotto Paesi del mondo e bisogna anche considerare come e proprio a vantaggio di questi sessantotto Paesi del mondo che viene elargita una parte di quelle entrate che la chiesa italiana re riscuotere attraverso la sottoscrizione dell'otto per mille sull'IRPEF per una parte di quelle somme che vengono riscossa attraverso la libera contribuzione degli italiani viene destinata a aiuti a Paesi l'eccezione del quarto mondo proprio come segno di condivisione di partecipazione di fraternità al insegna della Caritas italiana mi pare che tutti questi quelle che ha detto sua eccellenza questi che aggiungo modestamente io altri che possono emergere dell'lo strano come veramente ha un significato ed ha una importanza per la nostra io ringrazio ancora di averla scelta razionale
Sia
Nella McClure
Chiedere nella
Povertà ebbene Sereni professor Giovanni saperlo anche e ordinario di Sociologia all'Università di Udine ma e
E per quanto ci riguarda e presidente della Commissione d'indagine sulla povertà che presso la Presidenza del Consiglio
Credo che nelle cartelle di sì è stata consegnata anche una copia della sua relazione comunque si potrà poi sostenere io chiederei in questo momento presa per ogni dieci qualcosa proprio con particolare Silone toccando il tema della povertà la sperequazione tra Nord e Sud visto che siamo qui dal Meridione perché una delle cose che si sentono dire e ormai i poveri non ci son più Mezzogiorno ormai anche quello si è rialzato eccetera
A realizzazione Franco
Non è neppure diminuita recepiamo che sul sul Ilievski avrà dopo faccia
La copia della relazione alla alla relazione sono attaccate alcune tabelle tratte dal pubblicazione dell'Istat sulla distribuzione diretta in Italia al novanta
E lì avente la tabella dagli ottantacinque novanta dimostra come la condizione del Mezzogiorno sia ancora una condizione di grave inferiorità rispetto al al resto del Paese per quanto riguarda in genere la distribuzione del reddito
Per quanto riguarda poi la povertà l'estrazione ancor peggiore
Perché
Poiché per misurare la povertà noi facciamo riferimento a un valore medio nazionale e poiché il Mezzogiorno è mediamente più povero dal resto d'Italia coloro che sono poveri di un ambiente che mediamente già povero sono ancora più poveri dei poveri dall'altra parte per cui se per esempio secondo i criteri che adesso adoperiamo i dati che abbiamo
In Italia nel novantuno
Sono indicazioni sono stime non sono valori da prendere ma insomma sono indicazioni e in Italia novantuno avevamo il dodici per cento di
Persone o famiglie povere monsignor Franco prima ha detto ricordato dei numeri un po'diversi perché sono riferiti altri metodi di di stima ecco
In realtà quello che noi possiamo quindi affermare oggi è che nel novantuno in Italia cioè circa il dodici per cento di povertà corrispondente a un po'meno di sette milioni di persone
Questi dati sono un sono dati che valido per quell'anno e che non vanno direttamente confrontati con quelli degli anni precedenti perché ci sono dei problemi tecnici nella rilevazione dei dati ma comunque sta un ordine di grandezza questo era per dire questo valore medio nazionale nel Nord la povertà si riduce al nove nel alcun nelle regioni più povere e mi pare sia la Calabria arriva supera il trenta per cento cioè più di uno su tre
Delle famiglie calabresi rispetto alla media nazionale sulla considerarsi
E questo dà un senso di quanto indietro siamo ancora nell'unità d'Italia se vogliamo nelle unità economica reale sociale delle condizioni delle condizioni di vita
Dopo dentro a queste differenze ci sono differenze fra i diversi tipi di famiglie allora le famiglie con anziani o di anziani sono quelle che hanno maggiori difficoltà soprattutto nella parte settentrionale del Paese invece le famiglie particolarmente numerose che sono più presenti nella parte meridionale del paese
Quindi due problemi due grandi cause di povertà da un lato l'insufficienza delle pensioni e dall'altro l'inadeguatezza dei redditi da lavoro che queste famiglie relativamente numerose le quali entra magari un solo reddito
E anche un basso reddito ecco che ci spiega perché siamo situazioni di povertà dopo non so succede qualcos'altro ordine
Pubblico qualche a
Nel suo programma
Ma ormai inizialmente una vocazione della comunità cristiana alla e l'Italia e alla giustizia quindi al superamento anche di tutte le contraddizioni che ci sono il
Sereni diritti o altro abbiamo volutamente inserito il tema e da chiese di fronte all'Amati e che sarà
Tra qualche minuto trattata dalle professor Giuseppe Savagnone anzi io dico se potete poi passare come Dini in sala in cui cessando di delegati in modo da avere anche una visione globale credo che sarà possibile
Se potesse anticipare proprio due parole qualcosa professore
Io vorrei sottolineare che non basta lo sviluppo economico per eliminare la mafia
Come in genere non basta lo sviluppo economico per eliminare le contraddizioni che sono legate alla cultura della mafia
Storicamente la mafia non è nata nella parte più povera della Sicilia la forza dalla mafia è stata nell'hinterland palermitano che già a partire dal Settecento era coltivata da documenti
Una il terreno lì valeva cinquanta volte di più che nel resto della Sicilia c'erano scambi anche con il Nord Europa era una cultura di scandalo aveva colti dura ricchissima di scambio quando Sonnino venne in Sicilia trovo questa zona come una zona che lui parla richiama Eden
Eppure rimase stupefatto di vedere che questo era il regno della mafia
Voglio dire le illusioni di un certo positivismo ottocentesco che poi si sono perpetuata sul fatto che la mafia sarebbe stata eliminata man mano che la società fosse cresciuta da un punto di vista soltanto economico si sono rivelate errate
Noi oggi vediamo che la mafia è capace invece di sopravvivere e di proliferare in modo parassitario proprio sullo sviluppo a volte e questo è estremamente importante per capire che il problema è innanzitutto di una trasformazione culturale che deve di minare la povertà più radicale l'aperta più drastica che quella non di risorse ma della mentalità con cui si usano le risorse i problemi di questo quartiere in cui siano inseriti non sono legati a una mancanza di donne di denaro di risorse sono legati a una ha un pessimo uso di questo denaro di queste risorse a una mancanza di cultura sociale politica
Che e ha provocato da parte degli amministratori e da parte degli stessi utenti delle situazioni limite in cui l'umanità sembra cancellata ma alla radice ripeto non è soltanto un problema di accumulazione di risorse e noi dobbiamo cercare e decreti credo perfettamente in linea con i compiti della Caritas non soltanto di lottare per il benessere perché questo certamente un compito importantissimo ma anche di fare sì che gli uomini siano capaci di vivere il loro benessere in maniera umana
Perché e qui il punto cruciale in cui la mafia in un certo senso diventa cartina di tornasole di una crisi più vasta piace Sciascia diceva che la Sicilia è una metafora forse si può giungere che la mafia è una metafora di certe situazioni italiane
Direi che appunto non basterà e questo penso che ancora una volta la la chiesa e e in particolare la Caritas lo abbiano ben chiaro non basterà quindi un lavoro a livello materiale di sviluppo
Bisognerà creare uno sviluppo a livello di coscienza
A livello di Stevie
Di mentalità di comportamenti e tutto questo è molto più complessa e molto più difficile perché evidentemente con ciò non intendo dire che deve essere eliminato l'aspetto economico intendo dire che esiste un circolo una circolarità tra l'aspetto economico e l'aspetto umano e l'aspetto culturale
Senza la quale ognuno degli aspetti resta sterile e non va avanti neppure da sola
Previa comunicazione del professor Savagnone
Dicendo che lui
Parametrato nella conferenza episcopale regionale per la pastorale della cultura in Sicilia e quindi
Responsabile della pastorale della cultura e quindi di questo movimento culturale prima che che altro nella nostra isola e il professore Savagnone che gode quindi la fiducia vedi tutti i vescovi di Sicilia e che proprio per questo è stato anche qui invitato a fare questa conferenza questa comunicazione come parteciperà poi ad altri momenti in cui tutte le diocesi di Sicilia sono chiamata a riflettere su questi argomenti che sono certa
Mentre brucianti come voi sapete questa puntualizzazione per dare maggiore rilevanza e spessore a quello che lui appena detto
Vediamo e massima donata da Carlo Boccadoro
Siamo
No
Pronto
Le il tipi di famiglie che hanno una maggiore probabilità di povertà sono ma l'ho già detto comunque ripeto da un lato le famiglie
Gli anziani dall'altro le famiglie particolarmente numerose
Il povero quindi a parte gli anziani non sono la maggior parte dei poveri gli anziani sono il gruppo sociale che ha il maggior rischio di cadere in povertà
D'altra parte le famiglie numerose vuol dire che ci sono famiglie questo importante forse ed è ancora valido sono famiglie nelle quali c'è qualcuno che lavora per questo qualcuno non guadagna abbastanza per far fronte ai bisogni della famiglia
Sarà
Su
Signora
Sarà
Sì
Professore farà conferenza stasera su questo tema proprio questo
Innanzitutto io brevi
Almeno nella chiesa
Ha creduto di dover essere impegnata o lo è stata nei riguardi della mafia dopo la venuta del Papa sono anni sono decenni noi diciamo operiamo in questo senso accorgersene adesso rifare molto molto limitati
Ecco non corrisponde alla realtà l'abbiamo sempre fatto naturalmente con quelli che sono i mezzi disponibili da parte della Chiesa cioè su un piano più formativo culturale come cercando di vincitori
Vive anche noi come Chiesa non potendo fare il tutto ma dare almeno un aiuto quanto più consistente per operare questa trasformazione culturale e di mentalità Calabria si esprime soltanto nei grandi gesti criminosi criminali
Ma tante volte sottostante ad atteggiamenti dei vedi Grignani boria divieti di presunzione vedi illegalità dei non osservanza dei tempi in cui le leggi che riguardano la vita civile la circolazione ritiene dei rapporti
Un ambiente ristretto come può essere un condominio una strada un quartiere una zona della città piccole prepotenti che evidentemente sono alimenti la
Del da questa presunzione che si impossessa era al di sopra della legge cosa che tante volte è stata diciamo può direttamente o indirettamente favorita dal fatto che non si è saputo non si è potuto non c'è voluto il cliente ben ieri positivamente ora noi non possiamo sostituirci a chiedere intervenire con forza con autorità con con capacità repressiva ma certamente la chiesa è stata ed è contino essere sarà sempre sul piano della del dell'opposizione ideologica dell'attività dell'azione pastorale formativa dei cristiani di quelli che evidentemente accettano di essere diciamo
Appostati categorizzati aiutati promossi perché c'è tanta gente che nonostante che che uno parli non ascolta
Quando
Non vuole ascoltare noi non abbiamo mezzi per costringere l'organico ad ascoltare e ad assimilare quello che gli abbiamo detto quindi l'adesione alla chiesa sempre fatto volontario
E fino a organizzammo nuovo agli anni cinquanta ma esaustiva il conoscenza viene
Però le tasse ha una grande cinquantacinque non nel mille ottocento e mille novecentocinquantacinque il procuratore generale presso la Corte di Cassazione Giuseppe Guido Lo Schiavo in morte di Calogero Vizzini
Capo in pectore dalla mafia siciliana scrisse su una rivista giuridica
Un articolo in cui faceva un elogio funebre del defunto notando che la mafia aveva sempre affiancato lo Stato nella sua opera di repressione della criminalità e augurandosi che il successore di Vizzini fosse al l'altezza del defunto nello svolgere queste funzioni in una rivista giuridica col nome mafia col nome cioè la mafia e e Lepido lo schiavo ripeto procuratore generale dalla corte di cassazione del cinemino in cinquantacinque poteva dire
La mafia non è mai stata nemica dello Stato
E questo aiuta molto a capire il fatto che per esempio fino agli anni Settanta perché ci sono delle luci e delle ombre inutile di fare un'apologia spicciola fino al mille fino agli anni Settanta obiettivamente la del Musio
Vita da parte della Chiesa le confidava che è stata debolissima o inesistente ma questo ripeto va inserito in un contesto in cui i procuratori generali non denunzia ma non la mafia e bisogna aggiungere che dopo il settanta a parte
Però settantatré in particolare invece lo denuncia della chiesa è stata abbastanza decisa vorrei aggiungere per la verità perché ripeto le ombre non vanno docente che il linguaggio di questa denuncia non sempre stato incisivo
Ci sono stati degli anni in cui che lo dico qui senza adulazione perché si tratta di un dato riconosciuto universalmente degli anni in cui è stato la voce di sua Eminenza il cardinale Pappalardo
La sola a risuonare in modo udibile ma non perché fosse nessuno parlasse ma perché il problema oggi non è soltanto di parlare e di
Usare un linguaggio per cui gli altri che ascoltino
Purtroppo non sempre la chiesa a questo linguaggio la Chiesa questo linguaggio diciamo che lo Stato fosse ancora cercando e questo però è un processo culturale da guardare con interni scandalistici ecco di collusioni mafiose
E da guardare con rispetto di chi assista un travaglio culturale di un'istituzione caduto trovare il linguaggio per il tempo dei sacchi blu ma liberatorio dovuto trovare il linguaggio per il tempo ecco a oggi deve trovare altri linguaggi ma queste trasformazioni non si improvvisa
Comporta una domanda e dopo bisogna
Tutto quello che che non stabilisce rafforza l'ordine io avevo l'adempimento della giustizia nel senso più ampio
Corrisponda un disordine sociale che non non promuove il progresso il benessere quindi questi giusto ed istituzioni io penso che il fatto stesso che questa evoluzione sia avvenuta accaparrarsi diciamo porzioni di beni che dovrebbero essere
Distribuite a vantaggio di tutti che invece proprio per queste conclusioni corruzione sono andata a finire nelle tasche dei privati o di gruppo di partiti o di infrazioni tutto questo certamente
Oltre che avere i impoverito per la mancata distinzione utilizzazione comunitari di questi beni è stato anche quelle cattivo esempio che viene dall'alto che ha indotto tanti più a pensare
A se stessi egoisticamente che non a sviluppare il senso della solidarietà della giustizia sociale e pensiamo che per tanto tempo è stata contrastata no non accettata e quindi respinta quella dottrina sociale della Chiesa la quale invece può Amburgo sembra essere il richiamo di tutti a partire di quelli che hanno maggiori responsabilità sociale amministrativa e politica
A partire dal senso della solidarietà umana che siamo già a un livello linguaggio laico che può essere compreso per passare poi al senso della carità cristiana che si innesta sulla giustizia sulla solidarietà ma la supera la oltrepassa
Quindi effettivamente sia come accaparramento di di beni che dovevano essere distribuiti sia come cattivo esempio che ha indotto poi tanti ad operare nella stessa maniera certamente queste collusioni sono state nefaste anche perché a motivo della collusione si è finito per impedire che le indagini le ricerche
Gli interventi arrivassero al punto a cui erano inizialmente dirette e dove dovevano arrivare e dove invece non sono arrivati il siamo molto