Rassegna stampa estera

Voi giovani ascoltatori di radio radicale martedì ventiquattro settembre questo è l'appuntamento con la rassegna della stampa internazionale a cura di David Carretta diversi temi di cui ci occuperemo quest'oggi partiremo dal clima il summit che si è aperto
Ieri era New York all'Assemblea generale delle Nazioni Unite Dibër lasciano a una prima pagina e anche un editoriale
Battagliera clima ora o mai più il vertice speciale dell'ONU sull'azione climatico si è aperto ieri a New York
Di Bellasio pubblica un lungo dossier in cui presente ai cattivi e i buoni di fronte al surriscaldamento climatico
A New York nel mirino c'è la neutralità carbonio fondamentalmente zero emissioni entro il due mila e cinquanta il quotidiano francese sottolinea come Emanuel ma o dite a molte parole su questo tema ma ci siano pochi i fatti vedremo anche un editoriale dal Financial Times ieri secondo il quale i leader mondiali non hanno ancora colto l'enormità del compito climatico
La riduzione delle emissioni deve essere messa al centro delle politiche pubbliche scrive tra l'altro il
Quotidiano della city e poi parleremo di Iran Arabia Saudita del tensioni nel Golfo lo faremo con le mondo di oggi e che a questo
Titolo di apertura le incoerenze di Trump di fronte all'Iran e con un editoriale del mondo
Ieri la guerra è una possibilità reale con conseguenze imprevedibili sia per i Paesi della regione afflitti dai continui conflitti sia per il resto del mondo
In chiusura torneremo ad occuparci di Ucraina perché
Dopo un certo entusiasmo mostrato dalla stampa estera per il nuovo presidente
Volodymyr Zeeland Ski emergono indizi segnali preoccupanti
Leggeremo un articolo dalle mondo inquietudini in Ucraina sul prezzo della pace Donbass con Mosca
Il presidente Zaleski è sospettato di essere pronto a fare pesanti concessioni al suo omologo russo Vladimir Putin per uscire dal conflitto
Vedremo anche un editoriale dal feroce un taxi oggi
Su
Il rischio che ci siano come dire
Relazioni abbastanza incestuoso entrate Zaleski e un oligarca
Il nuovo presidente dell'Ucraina di fronte una scelta decisiva per il Paese per essere un riformatore
Modernizzatore Zaleski deve distanziarsi dagli oligarchi scrive tra l'altro il quotidiano del siti
Con ciò però dalla questione
Clima ora o mai più il titolo della prima pagina di ieri di Libération che pubblicava
Un lungo Doors che promette di occuparsi del tema per tutta la settimana abbiamo a leggere l'editoriale battagliero di ieri dal titolo urgenza
Scrive il quotidiano progressista francese il tempo delle dichiarazioni delle promesse e degli impegni delle intenzioni
è finito un'intera generazione si è sollevata e non intende più lasciarsi addormentare dalle belle parole reclama qualcosa di concreto
Non può non si può essere seri quando si ha diciassette anni scriveva artiglio lembo
Ma a quei tempi Ittiri pro fumavano nelle belle serate di giugno domani invece verranno grigliati prima del primo giorno d'Estate
Basta sperare è ora di agire si legge sui cartelloni nelle marce per il clima che si sono tenute negli ultimi giorni in diversi punti del Pianetta a qualcuno viene in mente di immagine di l'ho Fabius ex ministro degli esteri della Francia
Che segnava con un colpo di Martello perde la firma sull'accordo Coop ventuno a Parigi ma quattro anni dopo cosa resta
Secondo Libération non molto di concreto per contro le opinioni pubbliche hanno fatto passi avanti le società hanno reagito
Rivoltata dall'inazione dal menefreghismo delle generazioni precedenti la gioventù è iniziato
Un movimento che non si fermerà i politici devono imperativa mente comprenderlo pena perdere ciò che resta a loro di credibilità in Francia l'episodio del rialzo del prezzo del carburante che ha innescato il movimento dei gilet gialli un aumento delle tasse sulla benzina
Era stato deciso da Mon-El manco un proprio per finanziare le politiche sul cambiamento climatico e ridurre le emissioni
Ha dimostrato che la giustizia sociale la lotta contro il surriscaldamento sono in dissocia Abbili resta dunque tutto da fare
Le politiche pubbliche sono ancora lontane dall'integrare la componente ambientale così tra l'altro
L'idea lasciò che
Come dire reinterpreta la reazione
In tutti i sensi del movimento dei gilet gialli rispetto alle misure pro clima o prosegue missioni di Emmanuel Marco
Però ha ragione sulla questione politiche pubbliche almeno a legge per l'editoriale sempre di ieri del Financial Times dal titolo i leader non hanno ancora colto l'enormità del compito climatico la riduzione delle emissioni deve essere messa al centro delle politiche pubbliche scrive il quotidiano della City
I leader mondiali si sono riuniti a New York per un summit sul cambiamento climatico alle Nazioni Unite che ha pochi precedenti
Questo vertice avviene nel momento in cui è in atto uno spostamento importante nel sentimento dell'opinione pubblica come si è visto venerdì quando centinaia di migliaia di studenti si sono uniti agli adulti in decine di Paesi per uno sciopero globale a favore del clima i manifestanti sollevano una questione seria malgrado trent'anni di sforzi internazionali per limitare i gas a effetto serra che alimentano il surriscaldamento globale
Le emissioni sono aumentate un ritmo accelerato i segnali di una risposta politica emergono nella forma di dichiarazioni emergenziali sul clima e obiettivi per tagliare le emissioni azero eppure i leader stanno iniziando a comprendere solo ora la portata enorme delle politiche
Necessarie a realizzare obiettivi più ambiziosi
E delle mutazioni economiche che sono richieste è giunto il momento che capiscano l'enormità della sfida del cambiamento climatico fino in fondo
E la mettano al centro delle politiche pubbliche sono trascorsi decenni ricorda affronta in sta quando si è riconosciuta per la prima volta la necessità di agire almeno centoquarantasette Paesi hanno oggi politiche a sostegno delle energie rinnovabili
Più di cinquant'anni incentivi per le auto elettriche più di quaranta hanno un prezzo per le emissioni di CO due
Eppure ci sono ancora troppi paesi che sostengono la continuità in termini di estrazione e uso di combustibili fossili quelli che hanno contribuito a portare la media della temperatura
Mondiale a un grado più alto rispetto ai tempi della rivoluzione industriale
Come finì come chi fa un fioretto inizio anno ma poi lo rispetta solo pochi giorni gran parte di questi Paesi continuano a sostenere mettere in pratica politiche energetiche fiscali di trasporti ed economiche
Che equivalgono al business si chiuso al in termini di emissioni e questo per il Financial Times deve finire
I combustibili fossili petrolio gas carbone hanno sì portato prosperità e sono alla base degli standard di vita di milioni di lavoratori nel mondo
Ma c'è una sfida ed è di rimuoverli in modo graduale
E in modo Insiel quo e finanziariamente sostenibile si tratta secondo Fortune Time sa
Di una sfida Erculea
Le buone notizie per il quotidiano della City
Sono che il costo per le fonti di energie pulite crollate che gli investitori hanno iniziato premiare l'impresa che vanno incontro al potente appetito dei consumatori per gli hamburger senza carne che il sostegno dell'opinione pubblica per un'azione concertata cresce in molti paesi un anno fa Greta tuber vi era una studentessa svedese sconosciuta
La scorsa settimana dopo aver ispirato lo sciopero globale ha incontrato l'ex presidente americano Barack Obama ieri ha parlato a margine di questo summit sul clima a giugno dopo che le proteste avevano paralizzato Londra Regno Unito diventato il primo paese del G7 ad approvare una legge che mira alle emissioni zero entro il due mila cinquanta
La Germania venerdì annunciato un pacchetto da cinquanta miliardi di euro di misure climatiche
Il problema semmai è la Cina le cui emissioni di CO due annuale pari a quelle di Stati Uniti e Unione europea messi insieme
Devono ancora toccare il picco mentre il presidente Trump nel frattempo annunciato ritiro degli Stati Uniti dall'accordo di Parigi c'è poi un altro problema secondo Fraktion Times del fatto che malgrado la partecipazione alle proteste
L'opinione pubblica non ha compreso appieno le dimensioni della trasformazione richiesta per arrivare alla neutralità climatica
Nel solo Regno Unito gli esperti calcolano che si dovrebbero cambiare le caldaie in almeno quindici mila abitazioni a settimana per i prossimi trentun'anni sulla base delle attuali politiche solo duecentoventi abitazioni a settimana passeranno a sistemi di riscaldamento più verdi
Tradotto la necessità di mettere la transizione ambientale al centro dell'agenda politica è chiara
Quest'anno si è registrato il mezzo più caldo della storia incendi in Siberia un'impressionante scioglimento di ghiacci in Groenlandia un uragano che ha colpito le Bahamas con un impatto che gli esperti hanno paragonato a un'esplosione nucleare
L'accordo sul clima di Parigi firmato tre anni fa doveva mantenere il surriscaldamento climatico ben al di sotto di due gradi centigradi idealmente a uno e mezzo
Questo significa che le missioni
Si sarebbero già dovute ridurre di almeno il tre per cento l'anno nel due mila e diciotto invece sono cresciute del due per cento
L'opinione pubblica chiede azioni i governi iniziano a comprenderlo ora devono affiancare la loro retorica
Con misure concrete e realistiche così tra l'altro il fare affronta anche se in questo editoriale di ieri
Altro tema che che che che rischia di essere di forte attenzione mettiamola così all'assemblea generale
Delle Nazioni Unite è
L'Iran con
Con la minaccia di un conflitto anche con l'Arabia Saudita dopo l'attacco contro le installazioni petrolifere
Poco più di un settimana fa nel mondo oggi a questo titolo in apertura le incoerenze di dall'altra ampio di fronte all'Iran la questione iraniana dominerà i lavori
Dell'Assemblea generale dell'ONU che si apre il New Yorker la strategia condotta da Washington
Ma anche di linearità e chiarezza e questo dalla denuncia dall'uscita unilaterale dall'accordo sul nucleare iraniano del due mila e quindici Donald Trump pensa di poter applicare sanzioni brutali all'Iran intrattenendo al contempo l'idea di un negoziato che dovrebbe essere favorevole agli Stati Uniti
Per le mondo questa ipotesi abbastanza irrealizzabile e moderna con il presidente francese
Vuole incontrare il Presidente americano e quello iraniano utilizzando l'Assemblea generale dell'ONU per calmare le tensioni mancano
Ritiene
Che possa cadere qualche cosa chi invece teme
Queste tensioni El Mundo quotidiano spagnolo
In un editoriale di ieri dal titolo per l'appunto ridurre la tensione in Arabia Saudita la guerra è una possibilità reale con conseguenze imprevedibili sia per i Paesi della regione sia per il resto del mondo
Scrive il mondo la decisione degli Stati Uniti di inviare truppe in Arabia Saudita negli Emirati Arabi uniti per difendere le raffinerie di petrolio da attacchi come quello subito
Una decina di giorni fa dall'infrastrutture di Aramco ha causato un inevitabile aumento della tensione nell'aria
Anche se il Pentagono ha assicurato che si tratta di forze esclusivamente difensive inviate su richiesta dei due Paesi del Golfo i guardiani della rivoluzione iraniana
Hanno reagito minacciando di trasformare qualsiasi Paese che attacchi l'Iran in un campo di battaglia
L'annuncio dell'invio di truppe di missili è stato accompagnato dall'impegno degli Stati Uniti di accelerare la consegna di materiale militare
Sì all'Arabia Saudita sia gli Emirati
Per affrontare la nuova forma di aggressione che sono i droni
Inoltre c'è stata l'adozione di nuove sanzioni contro la Repubblica islamica in questo caso la Banca nazionale iraniana
Sì all'Arabia Saudita sia gli Stati Uniti hanno attribuito all'Iran la responsabilità dell'attacco contro a Ranco
E e non è ragionevole pensare che stiano preparando una rappresaglia
Il problema è che un conflitto avrebbe conseguenze imprevedibile innanzitutto per i Paesi della regione che sono afflitti da costanti guerre ma anche per il resto del mondo in termini militari non va dimenticato il pericolo che rappresenta per la sicurezza internazionale
Un Iran potenzialmente dotato dell'arma nucleare in campo economico un'escalation potrebbe portare a un'esplosione del prezzo del petrolio che si andrebbe a ripercuotere sulle principali economie mondiali così tra l'altro il mondo
In questo editoriale per chiudere invece noi vogliamo tornare a parlare di Ucraina come dicevo in apertura nel sommario
L'entusiasmo per il nuovo presidente Volodymyr Zaleski entusiasmo mostrato sin dalla sua
Elezione in in maggio anche dai giornali internazionali
Sembra svanire un po'innanzitutto c'è la questione del del conflitto con la Russia cos'è successo lo racconta le mondi in un articolo di oggi dal titolo inquietudini in Ucraina sul prezzo della pace con Mosca
Il presidente Volodymyr Zaleski sospettato di essere pronto a fare pesanti concessioni al suo omologo russo Vladimir Putin per uscire dal conflitto nel Donbass le mondo dà conto di una manifestazione non è enorme che c'è stata nel fine settimana chi è fu una lettera aperta firmata da diverse personalità la domanda è se per far tacere le armi Zaleski sia pronto a sacrificare la sovranità Ucraina nel Donbass
Inesperienza del capo dello Stato ucraino in queste trattative delicate inquieta preoccupa una parte dell'opinione pubblica
Ucraina e a questo si aggiunge anche scrive le Monde l'attitudine di Francia e Germania i due Paesi che sono garanti dei cosiddetti accordi di Menschen che alla fine potrebbero privilegiare il miglioramento delle loro relazioni con Mosca a detrimento di chi così Le Monde i fan finta insorge Magic invece dedica il suo editoriale a un altro episodio preoccupante
Il titolo il nuovo presidente dell'Ucraina di fronte una scelta decisiva per il Paese
Per essere un riformatore e modernizzatore Helene Ski deve distanziarsi dagli oligarchi scrive il quotidiano della City
Per mesi
Sono successe una serie di cose positive in Ucraina un nuovo e giovane presidente Volodymyr zero an Ski ha ottenuto primo una vittoria convincente alle presidenziali di maggio dopo aver promesso profonde riforme
Poche settimane dopo il suo partito appena formato ha ottenuto la maggioranza assoluta in Parlamento e questo è la prima volta qualche qualcosa di nuovo la prima volta che un partito la maggioranza assoluta
Dall'indipendenza dell'Ucraina nel mille novecentonovantuno un primo ministro allergico ha presentato un programma di riforme ambiziose eppure nelle ultime due settimane sono meno emersi anche cose preoccupanti
Igor colo Maurice chi l'oligarca miliardario sospettato di aver aiutato l'ascesa di Zaleski
Ma che aveva trascorso gran parte degli ultimi due anni in esilio
E tornato in pompa maglia Magna a chi è vero il primo ministro poi ha suggerito che il Governo sarebbe pronto a un accordo su private banche
La banca che era stata detenuta da questo legate a fino al due mila sedici quando venne nazionalizzata per un buco da cinque virgola cinque miliardi di di dollari questo accordo per compensare il grande elettore di Zaleski rischierebbe di compromettere innanzitutto futuri finanziamenti del Fondo monetario internazionale ma potrebbe anche danneggiare altre riforme promesse dal Governo insomma per Zaleski la scelta ed incisiva molti ucraini si erano convinti che il suo predecessore il miliardario Petro proscenio con un fosse in grado di togliere i panni dell'oligarca e diventare un vero statista riformatore
Zaleski deve decidere se vuole essere un vero servitore del popolo come ha ribattezzato il suo partito oppure un altro servitore degli oligarchie così feroce lotta inciso ci fermiamo per oggi da David Carretta una buona giornata con Radio Radicale