Sono stati discussi i seguenti argomenti: Ambiente, Cinema, Cultura, Film, Giovani, Usa.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 5 minuti.
09:00
10:00 - Roma
15:00 - Roma
12:00 - Napoli
9:00 - Catania
9:00 - Santa Maria Capua Vetere (CE)
12:00 - Roma
Un saluto agli ascoltatori di radio radicale
Tante sono le immagini che attraverso il cinema o la televisione si sono depositate nella nostra memoria che non c'è forse tipo di ambiente o di personaggio che non ci sembri già di conoscere ma se le immagini qualche volta ci aiutava effettivamente a fare esperienza di aspetti del mondo anche remoti da lui
Tante volte invece ce ne allontanano perché ricoprono la realtà di luoghi comuni di mitologie di semplificazioni che possono dare soltanto l'illusione della conoscenza
E si riceve allora quasi un senso di vitalità da quei film che ci danno almeno l'impressione di restituirci l'aspetto come dire nudo autentico delle cose e delle persone
Ho provato questo tipo di sensazione vedendo un film americano indipendente dedicato alla figura del cowboy si intitola verrai darà sottotitolo il sogno di un cowboy
E diretto da una regista cinese che lavora degli Stati Uniti si chiama Chloé Zhao
Ha vinto il riconoscimento di miglior film dell'anno nel due mila diciotto assegnato dall'americana National Society of film Critics
Dopo essere stato presentato in tanti festival internazionali tra cui il Festival di Cannes e il Sundance
è un film che ha la capacità di escono stare l'immagine del cowboy di tutta la mitologia che vi ha depositato il cinema western
Senza per questo cadere nella tentazione di voler ribaltare i luoghi comuni di voler creare una specie di anti mitologica ma soltanto attenendosi al profilo reale di un personaggio
Così se è vero che il protagonista del racconto un ragazzo non è un eroe
è già in partenza uno sconfitto perché apprendiamo fin dall'inizio del film che ha subito una grave ferita alla testa in seguito a un incidente durante un rodeo
Che probabilmente impedirà di partecipare ad altri Rotelli e di proseguire la propria carriera di allevatore di cavalli
Se dunque è uno sconfitto in preda anche a quel cupi io dissolvi a quella specie di voluttà di autodistruzione di buoni narcotizzati nel sonno nella morte la propria amarezza
è anche vero però che reagisce alla sconfitta mantenendo vivo il rapporto di amicizia camerati Isca da compagni di bevute con altri ragazzi cowboy anche loro
Prendendosi cura della sorellina affetta da un handicap assistendo affettuosamente in ospedale un altro cowboy reso invalido tanto più gravemente le di lui da un altro incidente durante un rodeo e cercando sì un nuovo lavoro
E tuttavia resta vivo nel suo cuore l'ideale di una vita da cowboy che capiamo presto quindi una Società di rapporti rati e spesso ruvidi tra uomini
Di solitudine nei vasti spazi delle praterie brulle è un ideale che si basa sul rapporto speciale privilegiato tra l'uomo e i cavalli
Le scene dedicate al rituale della tubatura dei cavalli una tecnica quasi un'arte di cui il protagonista di etnia indiana è un esperto tramandata da generazioni di antenati
Ecco quelle scene sono tra le più belle del film e sono illuminanti
L'empatia che si stabilisce tra il Cavaliere e il cavallo da domare
La paziente gradualità dei contatti fisici tra loro
L'alternanza di dolcezza e di brutalità e nel fondo un misto di tenerezza e di crudeltà fanno sì che queste scene abbiano una tensione manifestamente erotica
Così come in altri momenti quando il Cavaliere deve separarsi per sempre dal suo cavallo perché magari irrimediabilmente azzoppato e deve essere abbattuto ecco si ha l'impressione di assistere alla scena di un melodramma
Sia pure sobrio virile in cui si lotta per trattenere le lacrime
La descrizione di una vita la oboi ottenuta quasi nei modi di un documentario con attori che interpretano se stessi una vita squallida e gloriosa
Ingenua e sapiente precaria Bolt è tragica ma anche intimamente appagante
Proprio perché risulta non univoca ma così contraddittoria e sfumata
Appare sempre anche autenticata
Si tratta dunque di un film certamente da vedere dei writer
Il sogno di un cowboy di Chloé Zauri un saluto da Gianfranco Cercone
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