Tra gli argomenti discussi: Cultura, Libro, Napoli, Satira, Spettacolo, Storia, Teatro, Toto'.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 27 minuti.
Rubrica
10:00
15:00
09:00, Napoli
9:32 - CAMERA
10:02 - SENATO
8:15 - Parlamento
8:30 - Senato della Repubblica
8:30 - Senato della Repubblica
8:30 - Parlamento
9:15 - Senato della Repubblica
13:30 - Camera dei Deputati
14:40 - Camera dei Deputati
giornalista
nipote di Antonio de Curtis
Radio radicale bentornati a questo appuntamento delle parole e le cose la nostra trasmissione di approfondimento culturale ci spostiamo con la mente con le parole dal nostro
Studio quindi via Principe Amedeo perché andiamo a Napoli esattamente mi ama Napoli con Totò e per farlo abbiamo qui le le autrici di questo libero Loretta Cavaricci benvenuta radio radicale Masera grazie
E Verena Anticoli De Curtis la nipote di del principe Antonio De Curtis benvenuta radio radicale buona sera a tutti allora con Anticoli decorsi se c'eravamo incontrati già su queste frequenze al salone
Del libero di a Milano qualche tempo fa
Però diciamo quel libro era un libro molto importante che nasceva dai ricordi insomma della della del della mamma di Arena e invece questa volta
Ci si porta praticamente a spasso con Totò con questo libro inizio con Loretta perché questo libro uscito esattamente a centoventi anni dalla nascita di Totò casa
Questi centoventi anni in qualche modo
Chiaramente hanno cambiato totalmente il nostro Paese le nostre città le nostre idealità
Però in qualche modo questa passeggiata all'interno di Napoli ci racconta che quei luoghi così intimamente collegati con l'anima di Totò ma con l'anima del Paese
Non dico che sono rimasti intatti ma diciamo non hanno perso la loro caratterizzazione allora iniziamo con raccontarla questa passeggiata
Per certamente era fine Ottocento no quando Totò nasceva quindi sì è passato un secolo ma la forza della Napoli la Napoli più povera se vogliamo come il rione Sanità di nascita ma anche la Napoli più ricca in fantasia che al disagio diciamo così risponde anche con la comicità è una Napoli che non è cambiata è stata ed è rimasta fedele a se stessa Totò ha cominciato a far ridere gli altri involontariamente quando bulli Zanotto diremmo noi oggi
Veniva a così scambiato per una femminuccia perché portava ancora poverissimo dei calzoncini colorati a fiori che gli avevano realizzato la mamma la nonna con delle stoffe
Di risulta in famiglia e quindi veniva appellato così come una femminuccia lui per ribellarsi a questa espressione
Sì liberava di questi abiti poco diciamo adatti ad un maschietto e faceva leader e gli altri scoprendo quanto potesse essere capace a fare questo a far divertire il prossimo decise di farlo davvero cioè di crescere con questo talento
Scoperto per la strada e di trasformarlo in arte
Quindi quanto la povertà e la fantasia a Napoli non sono cambiate quanto rimangono la forza di Toto di oggi è questo questa è la risposta forse a quello che è quello che mi diceva di no
Ecco in questo libro tocchiamo vari luoghi dai luoghi dell'infanzia della nascita di dottor fino a quelli che hanno visto in qualche modo i sette libri di film
Di di Totò e e che da quello che appunto voi raccontate appare diciamo una città veramente intimamente legata con lui non solo per un vincolo diciamo di nascita o di sangue ma proprio per un vincolo
Diremmo oggi cardiologico quasi cioè il cuore di tutto era il cuore di di l'esatto di quella gente anche perché poi diciamo mi mi mi piace anche definire questo libro una sorta di di libro geografico ma antropomorfo cioè nel senso ci sono racconta dei luoghi ma quei luoghi necessariamente sono delle persone allora non come è stato per tenere in a fare quel viaggio possiamo dire
A ritroso quasi a ritrovare
Determinati
Un determinato clima un determinata una determinata luce della città di Napoli
Se mi sembra di vedere perché non ho come se fosse un pifferaio magico non certo senza per cui effettivamente dalla sequenza in alla sanità ogni luogo lo ricorda perché dalle fotografie nomi e qualsiasi cosa per cui in quel quartiere molto vivo medico in tutta Napoli
Che i cioè qualsiasi cosa lo ricorda che la gente re o parlare con le sue frasi oppure comunque fantasie né con la fantasia ognuno a un'effigie di nonno da qualche parte
Naturalmente non è solo la cosa è diventato anche più grande perché se e anche più regioni più unico in tutta Italia
Perché addirittura sciogliersi sono i murales e a Ravenna cioè hanno fatto devo dire che da cinquant'anni che lui è morto è come se fosse rinato oggi
Se ne parla in continuazione
Indubbiamente per me è un percorso emotivo perché ritornare su questi luoghi capisco a uno riesce a capire un un attimo cosa nulla vissuto Eric cosa attratto da da cui il teatro
E comunque un film diciamo che mi ha ignorato l'oro di Napoli e proprio intatti loro col loro di Napoli Sarli
Che altro
Cioè il sentimento ottantenne ma anche a delle figure che lui scusi cioè l'aveva come riferimento sì oppure il curiosavano le persone comunque non sono servite curioso molto
Per cui quando vediamo qualcuno di particolare lui quasi quasi lo seguiva tecnica ironica Baragazza per rubare per riportare cosa che c'era riportano in ogni scena teatro assolutamente
Ecco il teatro ad esempio un
Diciamo una una una cosa molto importante nella vita di Totò nella vita di Napoli ancor prima del cinema e e e forse diciamo che i suoi film ripercorrono in tutto e per tutto quella tradizione
Adesso qui Elena mi ha portato un giornale che una Tribuna illustrata bellissimo il più antico settimanale italiano che della settimana del ventitré aprile del sessantasette dico diametro morì il quindici aprile di quell'anno
C'è all'interno di questo giornale ci sono alcuni ricordi di grandi nomi del del teatro e c'è un Alberto Moravia vi dice tutto era un grande comico
E la qualità della sua arte si riallaccia alla tradizione culturale del teatro Napolitano
Il teatro napoletano a sua volta si riallacciava alla tradizione del teatro greco il teatro greco si riallacciava alla tradizione del teatro di strada quindi diciamo ad un certo punto negare tutto legato e questo libro in qualche modo
Ci porta quasi anche su quei palcoscenici perché diciamo in termini molto pratici
Rione Sanità a diventa in qualche modo non solo il luogo dove tutto è nato ma dove nasce la maschera di Totò in qualche modo allora diciamo per te Loretta che ai accompagnato questo viaggio di Elena come è stato anche diciamo
Anche un po'inutili resti di queste mozioni perché perché poi anche bello gli ascoltatori Lollo Hollow percepiranno anche sentire come parliamo di un personaggio che che che non c'è più da tanto tempo ma
Diciamo sempre parliamo di una persona che che adesso ci raggiunge aveva per un caffè Ahrend di San vicinanza alla fine Elena
Ma per me l'emozione e doppia oggi ancora di più perché devo rivelare che io ho conosciuto tra virgolette Totò cioè i film di Totò e quindi la sua arte grazie a mio nonno che era salernitano di origine che viveva in via Principe Amedeo
E quindi io proprio su questa strada
Casa di nonno da ragazzina
Ho scoperto sotto i suoi film la sua comicità si rideva due volte perché mio nonno conosceva a memoria le battute dei film quindi me ne anticipava ridevamo e poi arrivava naturalmente il momento scenico di Totò e la battuta veniva ripetuta con risata doppia
L'emozione
A parte questo dettaglio personale che è una curiosità
Noi abbiamo voluto l'emozione teatrale restituirla anche giocando un po'con le parole perché ci siamo permesse alla fine del libero di far tornare con un omaggio da noi creato sulle fonti però da noi creato un omaggio teatrale in cui abbiamo voluto riproporre Totò in un dialogo con Pulcinella
L'abbiamo scritto noi di nostra fantasia basandoci però su una documentazione e quindi diciamo abbiamo voluto restituire l'opera di Totò al Teatro d'origine che era alla Commedia dell'Arte dalla quale lui è evoluto è stato un po'a diciamo ha continuato una rivoluzione teatrale che aveva iniziato Eduardo Scarpetta che aveva tolto la maschera
Le maschere e aveva iniziato a far parlare la gente laica tra virgolette cioè senza costume di scena con i costumi della vita di tutti i giorni Felice Sciosciammocca no
Che è un Pulcinella laico diciamo così
Totò su quella strada ha fatto un passaggio oltre perché al teatro di Scarpetta aggiunto qualcosa l'avviso
Universale l'arresto funzionale al racconto dell'italiano medio non più solo del napoletano piccolo borghese e quindi ha fatto un'operazione anche linguistica che ha consentito a quella comicità di diventare di rappresentanza universale
Di poter restituire oltre Napoli
La radice profonda di Napoli però in una denuncia sociale che potesse riguardare tutti per questo è rimasto così Amato
In tutta Italia per tutti questi anni perché attualissimo in quello che dice in quello che dimostra ma è anche attualissimo il suo modo di farlo
Con un linguaggio suo che sa di Napoli negli accenti ma per esempio non recita ma in dialetto quindi anche nel teatro lui ha rivoluzionato ha continuato una rivoluzione in corso e il nostro confronto con Pulcinella nella fantasia del nostro libero è stato in questa direzione cioè attraverso la maschera che gli fa da contraltare che Totò indossava forma di guanto da bambino di fronte uno specchio questo guanto bianco che appunto era il suo Pulcinella
Originario in questo confronto e Totò che dice a Pulcinella guarda che ti puoi permettere rilevati la maschera perché bianco o nero tu puoi essere chi sei senza come dire differenza alcuna
Ecco proprio su questo punto vale la pena approfondire perché questo libro ci porta anche a tramite luoghi a comprendere alcuni luoghi letterari intimi ideali di Totò perché c'è sempre all'interno della critica letteraria cinematografica di questo Paese
Il vice della dicotomia cioè nel senso di biografie si leggono soprattutto per in qualche modo appartenenza semantica ai generi
In verità diciamo viene sempre in questo modo anche stratificata un po'la carriera di tutto
Cioè il tutto dell'avanspettacolo il toto del cinema e poi nell'ultima parte c'è il Totò che presta lo il proprio corpo la propria recitazione a Pasolini come se in qualche modo ci fosse verso la fine una fase dell'impegno vogliamo chiamarla così
In verità diciamo leggendo questo libro ma leggendo anche in modo critico la vita di tutto
Vediamo che innanzitutto la complessità di approccio ai i suoi generi letterari perché Totò era diciamo un poeta era un drammaturgo e regista era un guascone un comico uno era una maschera era tantissime cose
E ed anche qui incarna perfettamente non solo lo stereotipo della napoletanità ma incarna forse proprio Napoli in quanto Genta il genio di Napoli genus loci di Napoli
Ma a al tempo stesso diciamo non è vera questa dicotomia perché ogni fase un po'come diceva
Loretta qualche istante fa ogni ogni fase della sua carriera ci riporta poi all'attenzione ovvero
Ai gli stessi compagni di gioco dell'infanzia del rione Sanità l'impressione che io ho avuto e che in qualche modo la volontà di sciogliere il Lessico di sciogliere la la Poetica l'arte e la letteratura non fossero nient'altro
Che delle
Scuse per riuscire a far partecipare quante più persone possibili
Alla propria arte
Quanti più spettatori possibili che però diventavano in qualche modo un popolo il popolo che poi ancora oggi lo ricordo insomma ecco e e questo libro ci racconta proprio questo
Come avete visto voi anche un po'nell'arco degli anni
Questa forzatura un po'diciamo da un punto di vista critico rispetto a questo aspetto come si insistesse un tutto più nobile un Totò più popolare
Beh bar l'unica dicotomia ormai reale che forse esisteva mente chi comunque però diventa un'unica persona è il fatto di di Antonio De Curtis e Toto
Cioè nel senso che lui dice proprio è una cosa sua certo che lui ecco faceva Dodò quando andava a lavorare quando stavate altro o al cinematografo per cui era tutto
Quando voi tornava a casa si toglieva gli ambiti di lavoro e diventava il principe De Curtis
Per cui l'uomo
Il fatto che lui è era un po'tutto occorrerà tutto elette era tutto un insieme sicuramente voi voglio dire sicure Pasolini andando quella quella che è la chiave di volta perché gli ha fatto fare un film molto più con Complesso diciamo no non non erano diciamo le le le
Quel tutor giù giullare ogni diciamo che
Che su sono stati diversi cimeli affatto macchie Luís comunque in parte ne salvava da alcuni altri diciamo che li ha fatti per anche per
Siccome l'UE aveva sempre paura del domani per cui in quel momento oggi ci sono domani non so però invece sono proprio quei film che sono diciamo perché in quei film comunque ci sono delle frasi ci sono dei dialoghi che sono molto il processo importanti perché non non sono battute messe lì tanto per permetterle perché lui comunque riusciva a cercare le battute nel momento giusto anche ogni limite ha una pazienza
Certo Puskas ho pure è la somma che fa il totale per cui comunque c'è una comunque delle c'è una profondità anche in alcune frasi che lui o di battute che su cui ridiamo ma c'è una profondità dietro
Perché lui comunque era un uomo molto sensibile aveva una grande forse una grande forza empatica se no non avrebbe potuto trasmettere certa questa certe sensazioni e comunque certe emozioni ancora tutt'oggi viviamo perché insomma voglio ancora adesso ancora di più uno si rende conto anche diciamo vera forza di una persona quando viene a mancare troppo
Ecco Sufi in più ci sono tante cose che si sono col progresso lui diceva che era refrattario al progresso questo il progresso oggi ci ha portato a essere nel due mila e diciotto in una situazione un po'critica un po'tutti ci sono mani sì valori e invece lui era molto molto attaccato a certe sì
Ai suoi valori che sono poi i valori ebbe derivano da lavoravo Manuela Napoli proprio cioè ma comunque sono i valori che esistevano all'epoca in cui era ecco la famiglia i figli insomma tante cose rispetto con lui era un uomo perbene non è una per cui prima di tutto veniva fuori prima mia rispetto alle
E questo comunque lui in una fan Unionfidi una forma ironica la trasmesso
Ecco è molto interessante
Questo aspetto perché diciamo la scala valoriale poi di tutto in qualche modo diciamo anche questa un pezzo della sua della su arte dicevi appunto della della dicotomia tra Antonio De Curtis e tutto
La parte che riguarda Antonio De Curtis raggiungermi avviso anche dei picchi di lirismo secondo me molto molto ampi che a mio avviso della tradizione poetica di questo Paese non sono stati ancora scoperti appieno perché diciamocelo diciamo tutta la produzione poetica quella che conosciamo di più una lira la insomma o ma la Femina per la la canzone insomma però in realtà Cissé ci sono tantissime Poesie di Totò tantissimo
Materiale letterario che secondo me ne compone una cifra stilistica a sé stante
Diciamo settantadue poi settantadue ecco lei questa diciamo
Se pensiamo appunto che chiaramente quelle settantadue poesie in tutto ci raccontano non solo un pezzo del genio ma ci raccontano proprio tutto un altro pezzo di realtà
Allora rigiro un po'alla domanda a Loretta
Percorrere queste vie ci porta a me la me insomma fatto dire anche questa questa curiosità ci porta anche a a a voler scoprire quell'altro pezzo insomma che che così poco diciamo abbiamo abitato perché poi il genio
E anche quello scienza tonsura capacità di trasformarsi indice la maschera ma è anche la capacità di stare con dei linguaggi differenti nelle cose questo secondo me diciamo è forse una cosa che
Nella arrivato e l'artista vero che però si forma con la parte valoriale perché servono a pochi valori recita al proprio ruolo o se ne sta a casa questa è un po'un po'tutto quanto sì sì ma se percorri queste
Come queste strade arrivi fino alla luna a questo noi abbiamo voluto dimostrare nel sottotitolo il nostro libro dalla sanità alla luna perché non sono la metafisica così che in qualche modo può avere carpito
Pasolini e quindi la terra vista dalla luna o cosa sono le nuvole che appunto è interpretato tutto nei passaggi di cui parlavate ma anche questo aspetto melanconico e quindi può etico di tutto pienamente napoletano cioè nelle pulizie sicuramente che Elena appena ripubblicato la raccolta interamente principe e poeta ma
C'è anche nella spiritualità di Toto che poi non dimentichiamoci è figlio di quella dualità e questa sì che è una qualità di vita e morte che vivono scusate il gioco di parole accanto la sanità nasce sulle necropoli sulle catacombe quindi ivi mi in qualche modo camminano sulla sul passato sulla morte e quindi come il toto bambino andava a giocare nelle catacombe e vedeva dai dipinti restituite delle immagini che naturalmente possiamo attrito rivedere ancora oggi nelle catacombe di San Gaudioso quindi per esempio dei teschi delle immagini che riguardano la morte così poi quando nel suo pensatoio in famiglia si metteva a scrivere restituiva queste emozioni
Con la sua cifra melanconica questo è in toto che ritroviamo nella Luna non solo il film di Steno cellophane veramente andare sulla Luna eppure sulla luna trova l'amore in toto perché non dimentichiamoci questa sua passione del femminile
Ma anche proprio
Nell'esistenza profonda e figlio di Napoli Napoli che e città di fuoco e di acqua contemporaneamente ed è questo il cui primo contrasto il bianche nero della faccia di Pulcinella il contrasto c'è inevitabile non non sono d'accordo nella frantumazione incerto dell'artista anzi nella dell'unione sintesi delle varie capacità mai il contrasto il duale
Se lo porta dentro come figlia di Napoli
La dimensione visto che siamo quasi in conclusione la dimensione della morte è una dimensione appunto che che la città di Napoli così come tutte quante
Diciamo le città da Roma in giù insomma hanno diciamo una una propria ha capacità di sintesi ecco nel caso di tutto la dimensione della morte è stata abbastanza amplificata perché ricordiamo che in tutto
Furono celebrati tre funerali di tutto due dei quali a Napoli un ufficio all'altro rione
Sanità mentre l'altro fu quando quello comunque nascendo a cioè è un rito che esisteva fino a Esatri per messaggi diciamo è una è una cosa se secondo me grandiosa perché a un certo punto diciamo anche qui
Diciamo raccontando tutto si racconta ancora oggi un pezzo della storia di questo Paese e di Napoli in particolar modo allora anche questa idea insomma dei tre funerali sostanzialmente meriterebbe di essere raccontata perché diciamo forse e le dirò che darà sollievo è la somma totale per capire il perché la casa era far ruolo
Allora naturalmente nonno muore a Roma perché diciamo la città di adozione e Roma però le sue ultime Vernole erano di tornare a Napoli
Allora intanto già al nono da vivo si era fatto costruire l'amo e la sua tollera la tua tomba che il la cappella che sancì Milano nel pianto
E per cui fu fatto il il funerale a Roma e poi da da Roma sono proprio il carro funebre si è messo a per andare verso Napoli infatti la cosa
Pazzesca e questo diciamo la gente che seguiva
E poi è stata fatta alla alla Chiesa del Carmine a Napoli dove ecco io stavo l'altro giorno l'archivio Carbone che uno degli archivi più storici di Napoli e ci sono queste fotografie di questa che sembra come se tu andassi a vedere qualcuno lo stadio no quando tu vedi la Centrafricana e lì c'erano cioè sui cornicioni date cioè un'altra
è indescrivibile quanta gente c'era
E è stato l'unico funerale che è stato applaudito Prisco quando lasciai la bara infatti anche una cosa abbastanza emozionante fattone
L'ultimo applauso nell'UDC
In questa occasione si avvicina a mia madre è un un signore che si chiama Campolungo che diciamo era della lingua Paria era un guappo del del del quartiere però parlo di guappo nel senso buono non cioè come giustizia che teneva giustizia in casa
E disse a mia madre disse no assolutamente no bisogna fare un funerale nel suo quartiere a quarantacinque giorni mi sembra sono quattro cinque giorni perché l'usanza è così a quarantacinque giorni dalla dalla data di morte si usa fare questo leggesi nuove è questo funerale
In questo caso per cui l'hanno celebrato nella nella chiesa alla sanità con la bara con la bara vuota queste la bara vuota ma è consisteva nel primaverile ci bene diciamo in ecco i nobili o diciamo le persone più a per che avevano più possibilità cioè era molto più tesi maestoso invece per le persone che più povere invece mettevano un drappo nero per terra
E per cui non c'era una non c'era niente cielo questo drappo nero a non sembra questo simbolo
Per cui a Como abbiamo ripercorso un
Diciamo diciamo l'ultima giornata pubblica ridotta diciamo l'ultima l'ultimo spettacolo allora c'è una cosa insomma che appunto che avete portato su questa Tribuna illustrata in cui mi piace chiudere perché diciamo che Totò nell'ultima parte della sua vita
Ogni settimana conduceva una trasmissione radiofonica dal titolo il vostro amico tutto il ciclo avrebbe dovuto durare tre mesi come recita la Tribuna illustrata
E concludeva la trasmissione magari è meglio che lo dite voi perché io sono diciamo
Eccessivamente romano
Sale buona ecco che era ente lo state bene quindi diciamo era era questo lo spiccio la dimensione radiofonica è una di quelle cose
A mio avviso ancora inedite da questo punto di vista perché chiaramente diciamo prima la televisione era tutt'altro rispetto a quello che oggi ellissi assisteva ovviamente all'inizio di una rivoluzione
Tecnologica che avrebbe voi cambiato anche le abitudini però l'idea ancora che che mi ha affascinato e questo è una fascinazione proprio istantanea è il fatto che
Fino alla fine diciamo tutto aveva questa voglia incredibile di comunicare perché poi
La verità è che lo ricordiamo come genio artistico letterario ma la verità è che un grande comunicatore lui assolutamente io penso che lui voglio dire come siamo diciamo tra virgolette una marionetta
Con il suo corpo è stato una marionetta con le parole perché attraverso le parole lui la smontabile e rimessi insieme
In più era comunque un c'aveva una un carisma specialmente anche a teatro lui comunque si prendeva quella mezz'ora prima che entra in scena non è guardava anche che che tipo di pubblico avrebbe avuto quella sera ed era capace di misurare diciamo di far ridere il pubblico portando solo verso di sé ma bastavano o un tono di voce il tono per cui era proprio comunque era istintivo c'era una cosa che l'UE avesse avere proprio dentro
E chissà che riusciremmo anche recuperare questi questo ciclo di trasmissioni di è un una mia io sto facendo noi siamo già in sé ma ecco per fortuna in tutto questo noi nascono delle amicizie o anche del
Le cose anche di di di lavoro ma di appassionati perché il mio è proprio il volere ritrovare tutto quello che diciamo tutto il suo patrimonio che oltre a essere quello che io a casa ma è quello che sta in giro e ce n'è veramente tanto
Bene allora io vi ricordo a Napoli contro don Di Noto Giulio Perrone editore grazie a Loretta Cavaricci per essere stata con noi grazie a Venere Anticoli De Curtis per
Essere nuovamente tornata sulle nostre frequenze grazie grazie a Carmine Corvino che ha curato la regia di questa trasmissione a voi che ci avete ascoltato fino a questo momento rimanete con noi perché continuano le trasmissioni di Radio Radicale
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