Cerimonia in occasione del 73º anniversario della Liberazione

Fare presidente
Una la la
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Lo
Provare
Però
Fra no no no la
Però però però se allora
Vengono o o personale economico
Per proprio
E proprio
Erano troppo a eravamo
Allo marcato cioè
Ha iniziato a cerimonia in occasione settantatreesimo anniversario della Liberazione
Prende la parola il sindaco di Casoli il dottor Massimo atti Benigni
Signor presidente
L'accoglienza di Casoli sotto gli occhi di tutti e spero che sia veramente un'accoglienza per lei Matiz per tutti quanti gli ospiti veramente una bellissima sensazione questo
In questa giornata così particolare
Mi è difficile contenere superare l'emozione per rivolgerle il saluto deferente caloroso di tutti i cittadini di Casoli e De Sangro Aventino
Ma come ha visto lei lo hanno fatto loro quindi più che le mie parole sono loro che hanno dimostrato il saluto
Saluto le autorità civili militari e religiose che ci onorano con la loro presenza
E mi consenta signor Presidente di salutare anche il suo vice presidente l'onorevole legni grazie
Signor presidente
Oggi e la rende omaggio a quei giovani che nel lontano mille novecentoquarantatré si opposero alla tracotanza brutta di euro di ideologie nefaste
Rendi onore Acqui ragazzi che non erano sufficientemente acculturati
Non avevano appartenenze politiche o sistemazioni geologiche
Perché il ventennale dominio fascista avevo formato le coscienze dei giovani più agitazioni nazionaliste estrema senza spazi di diversità o di dissenso e perciò la loro ribellione ha un significato più pregnante
Perché nata dalla necessità dell'uomo di reagire ad ogni vincolo oppressivo
Di ricercare sempre e comunque la libertà presupposto imprescindibile di ogni consesso umano
Il passaggio dalla fase iniziale di patrioti della Maiella votati alla liberazione del proprio territorio
Alla fase di Brigata Maiella organismo militare riconosciuto dal comando alleato è stato possibile per l'azione attenta ed intelligente del comandante Ettore Troilo
Che ha saputo districarsi trarre reticenze alleati prima e le adulazioni e lusinghe badogliani dopo
E questa fase che chiamerei di consapevolezza politico ideologica il momento in cui la reazione istintiva iniziale si trasforma nella volontà consapevole
Di dover partecipare ad un'operazione più ampia di riscatto e liberazione dall'oppressione nazifascista di farvi vedere la luce delle libertà a tutto il territorio nazionale cari patrioti cari ex combattenti
A voi il saluto e il ringraziamento per il tributo di sangue versato per garantire alle nuove generazioni la libertà
Ma la sua presenza presidente anche un importante significato attuale
La sua visita ad un piccolo comune di quella provincia italiana lontana dalle occasioni stimolanti dalle moderne socialità dei grandi centri romantica emarginazione storica geografica culturale e una testimonianza notevole
Che attenua la sensazione di solitudine sociale caratteristica di piccoli centri il nome di Casoli deriva da caso le piccole case come hanno sapendo mente interpretato veniva Agazzi oggi qui suo al castello o case sparse perché dopo la fine dell'impero romano e le successive invasioni barbariche
I cittadini di Lurie antico pagus romano si ritirarono sulle prime balze della collina e successivamente sulla sulla sommità
Attorno alla torre di guardia e dal castello
Nelle cui stanze in tempi più recenti si coalizzarono gli ideali di libertà di U omini ardimentosi per dare vita alla eroica Brigata Maiella è stato sempre un Paese calmo tranquillo operoso per vicende Casolani non sono mai state particolarmente effervescenti
La peculiarità contadina ripiegata sulle antiche consuetudini ha subito negli ultimi anni una svolta con gli insediamenti industriali che hanno generato un nuovo assetto civile sociale ed economico ed oggi più che mai e impellente il bisogno di riscoprire e dare significato alla propria identità storico-culturale al proprio ruolo nelle vicende storiche più significative quali appunto il contributo alla nascita della Brigata Maiella
La memoria della presenza nel contesto urbano dei campi di concentramento dove furono ospitati tra il quaranta e quarantatré inermi e sventurati uomini ebrei slavi quale monito per le nuove generazioni
Affinché non perdono mai di vista i valori della libertà e della democrazia
Accogliere il Presidente della Repubblica il simbolo della nostra unità nazionale
La guida autorevole sicura che la nostra Italia e per tutta la comunità Sandro vicentina motivo di orgoglio e ti indescrivibile gratificazioni
Oggi ci viene concesso un privilegio che non c'era mai toccato prima e questo giorno
Rimarrà scolpito nella memoria di tutti noi e di quelli che verranno anche dei circa mille ospiti stranieri che da alcuni anni vivano lavorano qui da noi serenamente integrati i qui Fiji saranno i futuri cittadini di casa
I piccoli comuni oggi qui rappresentati dei numerosi sindaci testimoni dell'affetto delle nostre comunità con la loro silenzioso operosità offrono un contributo socio economico notevole alla vitalità nazionale custodiscono la millenaria civiltà italica assicurano una preziosa cura ambientale una presenza laboriosa e civile il patrimonio urbano e umano di piccoli centri abitativi italiani va assolutamente preservato e protetto
Mi accingo a concludere
Mi permetto di rivolgere con umiltà e rispetto alla sua illuminate riconosciuta Sapienza istituzionale un accorato appello perché siano sempre salvaguardate le ragioni esistenziali delle nostre comunità
Siamo sicuri che la saprà riportare il messaggio di questa nostra Italia in ogni ambito
Un'Italia che sembrerebbe minore ma che incarna lo spirito vero del nostro popolo lo spirito di una comunità semplice ma forte ed accogliente
Grazie signor presidente grazie per averci regalato una giornata di indimenticabile felicità grazie
Prende la parola il presidente della regione Abruzzo senatore dottore Luciano D'Alfonso
Presidente grazie
Grazie per questo dono straordinario
Un uomo straordinario perché è accaduto oggi
Che il venticinque di aprile
E perché si è determinato questo dono proprio qui in corrispondenza della Maiella a Taranta Peligna Casoli sia il luogo che la data sono ed esprimono le dimensioni del valore del dono
Oggi è il giorno che nella memoria collettiva dell'Italia
Stabilisce quanto vale per noi la cultura della libertà e l'esperienza della liberazione
E noi sappiamo che Liberazione e di più di libertà
Perché Liberazione evoca un'esperienza collettiva come collettiva è stata l'esperienza che è stata messa in campo
Dai nostri patrioti dalla Brigata Maiella
Che hanno saputo insediare coltivare il cui il sentimento dell'allontanamento del nemico e della liberazione da ogni forma di dittatura
Perché vale organizzare con la sua presenza una grande riflessione collettiva che ha assunto anche la forma di una festa di popolo
Lungo le strade in questa piazza ma anche lungo la strada che ci ha condotto la Taranta Peligna fin qui
Perché noi siamo convinti che lo specifico dell'umanità
E la coltivazione dell'eredità
Sì e umani se si è capaci di trasferire l'eredità l'eredità non delle cose ma l'eredità dei valori delle testimonianze individuali e collettive
In maniera tale che non accada mai più o che non accada mai davanti a noi che il tutto assomiglia a niente
C'è un rischio in Italia e in Europa che possa dedicarsi di nuovo che il tutto assomiglia niente
Ecco perché c'è bisogno di ritrovare di custodire promuovere rilanciare tesaurizzare quali sono i valori della vita individuale e collettiva
I ragazzi della Brigata Maiella come verrà detto meglio di me dopo sono stati i ragazzi che pur non ritenendo facile ciò che andava fatto
Magari avvertendolo anche difficilissimo come impossibile
Nonostante che non si vedesse la possibilità di fare quello che poi hanno fatto hanno creduto alla potenza delle loro vite alla potenza della loro consapevolezza e si sono messi in azione rischiando tutto
Io penso che avesse ragione quando Norberto Bobbio ha insegnato ad una generazione di studenti che il sacrale evoca soprattutto quando si mette a rischio tutto
Soprattutto la vita e si è messo a rischio la vita quando si è deciso di battersi contro lo straniero che aveva occupato e tolto la libertà per restituire cittadinanza futuro democrazia
Lo sono molto grato a lei Presidente per questa visita non è la prima volta che lei viene in Abruzzo
Tante volte ha preso in braccio l'esperienza del dolore della città dell'Aquila
Di quella distruzione che ha riguardato l'aquila di comuni vicini e la ringrazio anche per la sensibilità che sta mostrando in questi giorni per incoraggiare ulteriormente
Le istituzioni nazionali e anche quelle comunitarie affinché ci si accorga complessivamente che lì c'è bisogno ancora di premurati di adeguatezza normativa e amministrativa ma la ringrazio molto per oggi poiché lei ha scelto un piccolo luogo
Caso il Taranta Peligna la Maiella per fare in modo che essi testimoniasse il grande insegnamento di questo giorno alla storia passata alla storia presente alla storia futura
Ma grazie all'esperienza della Brigata Maiella di una resistenza che ha saputo Ester Che fare siamo entrati nella grande storia nazionale
Prima di questa esperienza noi abbiamo toccato la storia nazionale con la distruzione del terremoto della Marsica
Quando in tanti vennero da ogni lontananza in Abruzzo ad aiutarci
Poi c'è stata l'esperienza dell'emigrazione ti allontanato tanti dei nostri padri e Monni in giro nel mondo ed anche allora abbiamo avuto un'idea della nazionalità non esattamente adeguata
Qui invece è andata in onda un'idea di nazione di Machine mento della nazione grazie al fatto che ci sia e Donati si è fatto in modo che la vita di ciascuno avesse significato per la storia di tutti donando se stessi
Concludo Presidente dicendole che questi ragazzi della Brigata Maiella che si sono insediati per la prima volta cui pensando concependo il futuro e volendo realizzare migliore rispetto al passato
Hanno fatto in modo che hanno fatto intendere come c'era bisogno dell'intero della visione dell'insieme dell'intero tant'è che dopo che hanno liberato l'Abruzzo svolgendo un ruolo determinante sono andati alla volta di altri territori che avevano bisogno di essere liberati le Marche e l'Emilia il Veneto
Declinando e testimoniando un'idea una cultura dell'insieme dell'intero che un altro valore per l'Italia di questo momento
Ecco perché io dico che lei oggi ci ha fatto un grande dono grazie presidente una grande stretta di mano ai figli di quella esperienza collettiva della Brigata Maiella viva l'Italia
L'ex volontari e presidente dell'Associazione Brigata Maiella Antonio rullo impossibilitato ad essere presente ha inviato il seguente messaggio
Signor Presidente della Repubblica la ringrazio a nome di tutti gli ex combattenti della Brigata Maiella per l'onore di aver voluto rendere omaggio ai nostri caduti e la nostra storia nel giorno in cui si celebra la festa della Liberazione dal nazifascismo
Purtroppo l'età avanzata le condizioni di salute impediscono di salutarla di persona affida in i sentimenti a questo mio breve ricordo
Aveva sedici anni quando bisogna colato nella Brigata Maiella era da tempo orfano di entrambi i genitori e di leva Guardiagrele con mia zia Madalina e con il marito Giovanni Zulli sulla zona del fronte
I tedeschi ci fecero sfollare il tredici dicembre mille novecentoquarantatré ed è un inverno rigidissimo ci incamminiamo i mezzanini lungo le strade di montagna per riuscire ad attraversare la linea Gustav e arrivare a Casoli già liberata dall'inglese mio zio entra nel Corpo volontari della mai alla perché naso che era stato un suo compaesano che già si trovava a casa mi esortano ad arruolarsi e la formazione e l'avvocato Ettore Troilo
Ed è la prima volta che gl'inglesi davano fucili e mitra irregolari
Perché non ripartì Gianni disarmata no
Lui era una specie di scout mentre io ero diventato quasi una mascotte perché stavo sempre insieme patrioti
Ma poi il dottor Vittorio Travaglini fece notare che per avere diritto alle razioni distribuite dagli inglesi in qualche modo doveva essere immatricolato quando torna ma Guardiagrele la trovammo completamente saccheggiata e parzialmente distrutta dati i rischi noi non avevamo più nulla la nostra casa era stata distrutta mia tesi io decise di rimanere e di ricostruirla
Ma la Maiella contrariamente a quello che si aspettano gli inglesi una volta liberato l'Abruzzo non c'era sciolta da tutta la regione a partire da giugno erano in molti a recarsi al centro di arruolamento di Sulmona della brigata
Un giorno anche Guardiagrele passa un camion militari e io decisi di arruolarmi in quella che adesso e nella banda di patrioti della Maiella
Mio zio disse che era troppo giovane e che mi avrebbero rimandato indietro mia zia Madalina tenta di fermarmi in ogni modo si reco immediatamente dai carabinieri per sporgere denuncia
Io mi trovavo già Recanati per firmare le carte
Il dottor Travaini che si ricordava Benedini mi aveva chiesto l'età e io avevo risposto con sicurezza di essere diciottenne
Non aveva affatto convinto ma di fronte a tanta determinazione mi che lascia lo stesso il tesserino militare con il numero mille settecentottantanove
Se non l'unico della Brigata Maiella casualmente immatricolato due volte venne assegnata la terza compagnia del capitano Giovanni
I cortili ma fa allora anche arrivarono i carabinieri con la copia della denuncia nella quale si diceva che ero minorenne
Il dottor Travaini non so come efficiente riuscì a rimandarli indietro senza di me
O da allora seguite patrioti te la Maiella assieme ai commilitoni polacchi nella guerra di liberazione
A gennaio mille novecentoquarantacinque sono stato mandato per la prima volta al fronte in prima linea nella zona di Faenza
Mi viene assegnato un turno di guarda in una posizione avanzata dalle due e trenta alle quattro e trenta nella notte al gelo in una buca scavata nella neve
Tenevo stretta né il mitra e controllavo continuamente le bombe a mano nera alla cintura
Poi a un tratto sento delle voci non lontano da anni a un tratto riconosco che quella una pattuglia tedesca in esplorazione
Allora mi di allora mi dico però con la neve fino a essere sicuro di non essere visto
Quando a un tratto è apparso il tenente Martin Fulvio teca
Vice comandante della terza compagnia siamo stati in quella buca fino alle sette del mattino e poi abbiamo riguadagnato le nostre linee eludendo la pattuglia tedesca
Forse perché era il più giovane in quello che era diventato il gruppo di patrioti della Maiella l'atteggiamento di tutti Nico di tutti nei confronti era protettivo
La brigata era d'altronde la proiezione dei suoi comandanti e il senso di umanità e di solidarietà non è mai mancato
Tutti si davano del tu tranne che al comandante Ettore Troilo lui era un uomo riflessivo comprensivo maturo grazie le sue esperienze di vita e all'età
Domenico Troilo il vice comandante nonostante avesse solo ventidue anni e l'uomo d'azione ma sempre molto equilibrato che ponderata ciò che faceva e ciò che i polacchi gli chiedevano di fare non è non espose mai nessuna i rischi inutili ed era un ufficiale che qui che guidano i suoi uomini in battaglia con le scuole Santino il dottor Travaini era poi uno straordinario in asse rapporti quelli inglesi erano buoni ma quindi con i soldati ufficiali polacchi erano addirittura ottimi
Parlavano una lingua per noi incomprensibile eppure ci capivamo
Con lo sguardo nelle cucine polacche non mancava mai un pasto per i bambini dei paesi distrutti e per i civili i polacchi del generale Anders e notando coraggiosi di fronte al nemico quanto compassionevoli Varsity verso chi aveva bisogno
Noi abbiamo combattuto insieme a loro perché volevamo contribuire alla liberazione dell'Italia sconfiggere il nazifascismo e conquistare sul campo di battaglia il diritto alla pace e tornare alle proprie case
Nella Brigata Maiella si parlava qualche volta di politica ma non si faceva politica Ettore Troilo ce l'aveva detto subito che né i patrioti combattevamo per l'Italia e solo questo è importante
I nostri colori sono stati sempre quelli della bandiera italiana che portavamo al bavero al posto delle stellette viene bene bianco e rosso i colori di tutti gli italiani
Se la nostra bandiera di guerra che al cento il profilo della Maiella c'è una medaglia d'oro al valor militare siamo gli unici della guerra di liberazione ai quali è stata assegnata la più alta onorificenza
Che c'era stata addirittura promessa da Umberto di Savoia anche se noi eravamo tutti repubblicani per quella bandiera cinquantacinque Dinoi hanno dato la vita altri sono stati feriti sono rimasti mutilati tutti hanno sopportato sacrifici rinunce e privazioni
Abbiamo fatto la scelta più difficile che era anche quella più giusta
La scelta per l'Italia la scelta per la libertà
Viva la Brigata Maiella viva l'Italia
Antonio rullo ex combattente presidente dell'associazione privata Maiella
Prende la parola i professori Marco padri Celli
Signor presidente
Autorità gentili signore signori
Veterani della Brigata Maiella
Non ci vuole coraggio a ribellarsi a chi viene a casa tua a rubare a opprimenti con la violenza
Ci vuole solo la dignità sono parole di Domenico Troilo vice comandante della Brigata Maiella la formazione col più lungo ciclo operativo della guerra di liberazione
La sola che abbia combattuto fuori dal territorio di costituzione e l'unica la cui bandiera e decorata di medaglia d'oro al valor militare
Una storia iniziata nel dicembre del quarantatré proprio qui a Casoli con un patto d'onore firmato a matita da quindici volontari
E terminata maggio del quarantacinque ad Asiago nella lunga e sofferta risalita dell'Italia a fianco delle truppe alleate
Con mille cinquecento maialini che avevano scelto di combattere per riconquistare la libertà e la democrazia perdute nel mille novecentoventidue
La vicenda della Brigata Maiella questa la denominazione più usuale anche se impropria e certamente unica nell'intero panorama europeo della Resistenza
I patrioti abruzzesi furono i primi e i soli a vincere la diffidenza degli inglesi e ottenere le armi per difendere i loro Paesi le loro donne le loro case e le loro cose
Furono gli unici a non essere disarmati quando nel giugno del quarantaquattro l'Abruzzo era ormai libero avevano infatti spontaneamente deciso di continuare a combattere per liberare gli altri italiani dal nazifascismo
Quando l'avvocato socialista Ettore Troilo già segretario di Giacomo Matteotti aveva legato a sé e alla causa degli alleati i primi quindici volontari gli accordi erano chiari
Nel Corpo volontari della Maiella non si faceva politica ognuno la pensava come voleva si poteva andar via in qualsiasi momento senza spiegazione
Non c'era il commissario politico non c'erano i partiti del Comitato di liberazione nazionale non ci sarà neppure in seguito l'adesione al Corpo volontari della libertà
Avevano deciso da subito di chiamarsi patrioti non partigiani perché si rifacevano ai valori risorgimentali della patria che il fascismo aveva distorto e svilito del nazionalismo
I loro unici colori erano quelli della bandiera italiana ma senza lo scudo dei Savoia perché ritenevano la monarchia responsabile del fascismo e dei disastri della guerra perduta
La storia dei maialini è legato all'Ottava armata britannica prima del quinto Corpo d'Armata inglese e da giugno del quarantaquattro col nome di banda patrioti tra Maiella e poi di Gruppo Patrioti tra Maiella
Nel secondo corpo d'armata polacco del generale quali sua Anders
Dal punto di vista amministrativo dipendono dal Regio Esercito che fornisce paga e regolare tesserino militare in cui il grado di soldato è formalmente sostituito da quello di patriota
Ma i volontari non prendono ordini da ufficiali che non siano i loro o quelli di collegamento inglesi e polacchi
Come repubblicani non hanno voluto giurare fedeltà a Vittorio Emanuele terzo e quindi hanno sostituito le stellette sul bavero con una strillo tricolore
I ragazzi della Maiella raccoglievano un'eredità spirituale che ancora oggi non ha trovato spazio sui libri di storia per quella che è una delle pagine più toccanti e meno conosciute della seconda guerra mondiale la cosiddetta resistenza umanitaria
Era divampata spontaneamente nei paesini sulle montagne dell'Abruzzo all'indomani dell'otto settembre quarantatré quando migliaia di soldati inglesi americani jugoslavi indiani
Erano fuggiti dei campi di prigionia e avevano chiesto i civili un passo per sopravvivere un rifugio per sottrarsi alle retate tedesche il modo di passare le linee lungo uno dei sentieri della libertà che attraversavano la Maiella per continuare a combattere
Avevano ottenuto cibo ricovero aiuto a rischio della vita e con loro anche gli ebrei internati che tentano di sfuggire alla deportazione dei nazisti
La gente semplice aveva capito da che parte stare prima ancora di tanti altri
E divideva il pane che non c'era
Meno si aveva più si dava come scrissero gli stessi inglesi con riconoscenza
Una contadina di settantadue anni Anita Santa marrone mentre i tedeschi si apprestavano a fucilare la continuava a dire che non aveva aiutato i soldati fuggiaschi perché erano inglesi
Ma perché erano cristiani come lei i cristiani non si riconoscono dal colore della divisa
Carlo Azeglio Ciampi era un tenente del Regio Esercito quando nel quarantatré aveva conosciuto quell'altruismo disinteressato al quale doveva la vita
Non l'avrebbe mai dimenticato neppure da presidente dalla Repubblica
L'Abruzzo
L'Abruzzo tagliato in due dalla linea Gustaf è stata la prima Regione in Italia in cui i tedeschi hanno applicato le esperienze spietate della guerra in Unione Sovietica
La tattica della terra bruciata e delle distruzioni sistematiche il ricorso indiscriminato agli eccidi di massa come a Sant'Agata di gesso balena che transiti con l'uccisione di centodiciannove anziani donne e bambini strage tuttora impunità una scelta compiuta nel nome della dignità prima ancora che del coraggio
Erano contadini e montanari artigiani studenti in che avevano seguito l'avvocato Ettore Troilo per vent'anni perseguitato dal regime in un difficile percorso che era stato possibile grazie alla fiducia accordata dal maggiore inglese Lionel Wigram
Dopo lo sfortunato battesimo del fuoco nella battaglia di pizzo ferrato del tre febbraio quarantaquattro quando gli inglesi caduto il maggiore Wigram si erano arrese tedeschi senza pensare che i patrioti considerati i banditi sarebbero stati passati per le armi
I maialini non avrebbero più conosciuto sconfitta
Le domande d'arruolamento erano sempre molte di più di quelle che potevano essere accolte
Con il secondo ciclo operativo le fila polacche i volontari avevano ricevuto le uniformi britanniche ma sulla spalla sfoggiavano scudetto con il profilo imbiancato della Maiella madre sul cielo azzurro
Gli abruzzesi combattevano come unità di fanteria la montagna con la guida sul campo del vice comandante Domenico Troilo ex tenente della Regia Aeronautica
Persino i tedeschi avevano imparato a tenerli non li consideravano più banditi e li chiamavano i lupi della Maiella
Alla fine del quarantaquattro in Romagna i volontari abruzzesi liberano Brisighella e colgo la Monte Mauro un successo cani bollettini alleati verrà definito la vittoria impossibile
Nella notte avevano scalato uno sperone di roccia ritenuto invalicabile ed espugnato di sorpresa una postazione di artiglieria considerata imprendibile
Gli ufficiali tedeschi prigionieri si erano poi cavallerescamente congratulati con Domenico Troilo per quell'impresa e così gli alti ufficiali polacchi entusiasti per quell'exploit dei fratelli darmi
Anche polacchi combattono per la libertà e per la loro patria ma non potranno vedere il frutto del loro sacrificio perché il destino dalla Polonia sarà deciso da Stalin agli alta
La libertà era un concetto astratto come la democrazia
A un volontario che la Maiella andato in licenza un soldato regolare aveva chiesto
Voi non siete come noi voi potete andarmene quando volete ma perché non te ne torni a casa
Domenico Di Gravina era stata pensarci un po'aveva risposto così
Già e vero
Ma dove nessuno fa mai via anzi ne vengono sempre di più
Deve essere questa la libertà come dice il comandante Troilo
Nessuna richiesta di congedo e nessuna diserzione nelle fila dalla Maiella durante tutta la guerra
Per i maialini la riconquista dell'Italia a uno dei momenti più significativi e il ventuno aprile quarantacinque quando entrano per primi a Bologna da Porta Mazzini in un tripudio di folla
I volontari anticipano pure le truppe americane il primo maggio entrano ad Asiago
E l'ultima pagina di un'epopea dagli Appennini alle alte
Avrebbe potuto essere ben un'altra quando i partigiani monarchici dell'Osoppo il dieci maggio chiedono ai repubblicani del Gruppo Patrioti la Maiella di accorrere ad aiutarle a difendere il confine orientale dell'Italia dalle truppe jugoslave
Inglese però non lo consentono
Si apre la fase della smobilitazione con una solenne cerimonia multinazionale Brisighella
E ritorno alla pace
Nella campagna d'Italia la formazione di volontari aveva perso cinquantacinque uomini i feriti erano stati centotrentuno di cui trentasei mutilati
La metà dei caduti erano contadini l'altra metà studenti commercianti professionisti operaio ex militari artigiani e persino un magistrato capitano Mario tra tardi morto a Monte Mauro
I polacchi esibiscono il patriota Attilio Brunetti con la più alta decorazione virtute militari
Perché aveva salvato il suo sergente ferito Zygmunt già cosche caricando solo sulle spalle e sostenendo scontri a fuoco fino a raggiungere proprie linee distante alcuni chilometri
Per lui anche la Medaglia d'Oro al valor militare
Sempre i polacchi onorano il sottotenente Guido Dubois con la Croce al merito con spade d'argento
Quattordici le croce al merito lo spalle di bronzo il primo essere De Corato il vice comandante Domenico Troilo tre leggo Cile valorosi una comandante fondatore Ettore Troilo
I riconoscimenti italiani per il contributo la guerra di liberazione sono quattro medaglie d'argento la memoria
Undici medaglie d'argento al valor militare sul campo tra cui Domenico Troilo tre volte ferito in combattimento ed Ettore Troilo
Un encomio solenne al dottor Vittorio Travaglini aiutante maggiore quarantatré medaglie di bronzo sul campo centoquarantacinque croci di guerra sul campo
Al di là dell'altissimo numero di decorazioni compresa la medaglia d'oro al valor militare la bandiera la statura morale di quegli uomini Comeglio di quei ragazzi
E testimoniata eloquentemente da episodi che inutilmente cercheremmo sui libri di storia
Uno dei cinquantacinque caduti della Maiella era stato il sergente Filippo Vespa
Durante uno scontro sul fiume si inizia nel dicembre del quarantaquattro un sottufficiale tedesco con una gamba spezzata urlava per il dolore nessuno dei suoi si azzardava ad andare a riprenderlo
Allora era stato lui uscirono scoperto sotto il fuoco dalla fucileria assieme ad alcuni compagni a caricarlo su una scala e portarlo in salvo un attimo prima che una raffica di mitragliatrice lo falcia asse uccidendolo
Uno dei combattenti era stato anche Silvio Di Luzio
Il ritorno a casa l'aveva messo di fronte a uno scenario desolante senza presente è senza futuro
Aveva allora preso la via denigrazione come diversi altri patrioti originari di paesi distrutti
Di lusso si trovano invece a fare il minatore l'otto agosto del cinquantasei amarsi in aveva terminato il suo turno eppure non aveva esitato un attimo a calarsi nelle viscere della terra per salvare tre compagni intrappolati in galleria dopo l'esplosione albo di casi
Quando tutto era finito l'aveva tirati fuori si era persino stupito che il re del Belgio volesse decorarlo per quell'atto eroico
Il fondatore comandante Ettore Troilo si è spento a Roma il cinque giugno del settantaquattro
Il vice Domenico Troilo scomparso l'undici marzo due mila sette
Quando si recava nelle scuole a parlare di questa pagina di storia della sua esperienza mi chiamava il contatto con i ragazzi non mancava mai di ripetere che la guerra e orribile
E rimarcava
Io non volevo cambiare il mondo io volevo solo vivere in pace
Prende la parola il Presidente della Repubblica
Ironico un saluto molto cordiale a tutti
Al sindaco
E attraverso di lui a tutti strateghi Castore ringraziandoli per questa accoglienza così calorosa
è così aperta
Così affettuosa per la Repubblica
Saluto al presidente del della regione alla vicepresidente della Camera deputati
A vice presidente del CSM
A tutti i sindaci presenti
Un saluto particolare alla Bassora il Regno Unito Allen Casarsa dall'incaricato d'affari della Polonia ringraziando ritrova presenza
Mi rivolgo
Ai partigiani
Ai veterani della Brigata Maiella
Di cui abbiamo sentito poc'anzi ancora una volta ricordare il valore e il contributo alla storia del nostro Paese
Vi è una una storia che viene non soltanto trasmessa ma testimoniata dal vostro impegno
Raccolto nell'anti anche
Vi è una
Credo un significato particolare
Nel ricordare la liberazione il venticinque aprile qui a Casoria qui in Abruzzo
Sono molto lieto di poterlo fare perché
Nel caso ne è stato uno dei centri nevralgici della Resistenza in Abruzzo
E fare qui
Celebrare qui la festa da Liberazione
Consente di sottolineare
Le pagine di storia non sempre adeguatamente sottolineate conosciute scritte Della Resistenza nel Mezzogiorno d'Italia
In questa regione
Così bella presidente così si era
Si svolsero tra il quarantatré e il quarantaquattro
Alcuni episodi più drammatici e decisivi
Della lunga
Guerra
Lunga e sanguinosa guerra pari dall'Italia dal nazifascismo
E per restituire il nostro Paese
Al novero delle nazioni democratiche e pienamente civili
Da Ortona si imbarcarono il re e membri del governo Badoglio
Abbattevano abbandonato precipitosamente a Roma lasciandolo al suo destino di occupazione
Tedesca
Giusto Gran Sasso fu tenuto fu detenuto
E poi prelevato dai tedeschi Mussolini
Con l'avvento che portò alla nascita da Repubblica di Salò
Che porto lutti e sangue tra gli italiani sotto il controllo pieno e incondizionato
Della Germania nazista
Ma soprattutto le in agosto
Caposaldo fortissimo della difesa tedesca
Tagli avendole Italia
Dalla dall'Adriatico al Tirreno
Riuscì a fermare l'avanzata agli alleati verso Roma
Il fronte italiano come venne chiamato
Per l'anglo americani
Si stabilì
Per lunghissimi mesi
E durissime messi tra Ortona Cassino e Minturno attraversando questa terra e queste montagne io qui oggi noi apprezziamo la grande bellezza ma che allora videro immane tragedia
Le battaglie si combatterono in Abruzzo sul versante adriatico nel quarantatré
Furono tra le più aspre
Dell'intero conflitto nel territorio italiano
Ortona venne definita la Stalingrado d'Italia
La guerra combattuta per anni su fronti lontani
In Africa in Grecia
Nei Balcani in Russia
Il rompeva con fragore
Nel territorio del nostro Paese coinvolgendo
Con il suo carico di distruzione e di morte
La popolazione italiana
Iniziarono i bombardamenti era
I feroci combattimenti terrestri
E poi per i civili
La Barbera sequenza di saccheggi
Deportazioni
So lamenti
Rappresaglie stragi
In quel periodo
La ragione d'Abruzzo con i suoi abitanti risse una vera epopea
Tragica
E insieme eroica
Diventando insieme alle aree limitrofe il teatro di operazioni belliche
L'importanza primaria per le sorti della guerra
L'Ugolino Agusta fossi produceva in una scala ridotta il conflitto mondiale che opponeva la Germania hitleriana
E sui marginali alleati europei
Ai sensi di venuti da ogni parte del mondo
Erano inglesi
Americane
Polacchi canadesi neozelandesi nordafricani
Indiani
Tra queste montagne
Così alte innevate nell'inverno
Sulle pendici del Gran Sasso nelle vale la Maiella
Tra paesi borghi d'alta quota nacquero spontaneamente nuclei del movimento di resistenza al nazifascismo
I primi in Italia
Tra di essi vi erano intellettuali
Contadini
Pastori militare tornati dal fronte carabinieri
Erano antifascisti di lungo corso ed ex militanti fascisti
Che sentivano delusi e traditi
Mi era tanta gente semplice
Decisa a difende il proprio territorio dei saccheggi e dalle prepotenze
La riconquistata la libertà
E dell'onore ne costituiva l'elemento unificante
L'otto settembre quarantatré con le sue tragiche conseguenze aveva sarà presentato il simbolo più evidente
E per alcuni aspetti grottesco della disgregazione dello Stato fascista
Ma in molti cuori e molte coscienze adesso la fascismo si era già frantumata
A partire dei campi di battaglia in Africa o in Russia
Due uomini male armati e male equipaggiati erano stati cinicamente mandati allo sbaraglio
Per gli sciagurate velleitari sogni di potenza riconquistata la dittatura
L'occupazione nazista
Spalleggiata dei fascisti di Salò con i suoi metodi barbarie disumani
Con le rappresaglie le torture delle deportazioni la caccia agli ebrei
Le stragi di civili apri definitivamente gli occhi della popolazione sulla natura oppressiva violenta del fascismo
Non era quella fascista
La patria che ha meritato il sacrificio eroico di tanti soldati italiani
La patria che nasceva dalle ceneri della guerra si ricollegava direttamente al Risorgimento ai suoi ideali di libertà di umanità di civiltà di fratellanza
Non fu dunque per caso ce l'ha poc'anzi ricordato con molto efficace professor state Celli che ringrazio molto per il suo intervento interessante
E coinvolgente
Non fu per caso che gli ori della Brigata Maiella sono sceso per se stessi il nomadi patriottico
La stessa denominazione dei giovani che rischiavano la morte il nome dell'Unità d'Italia
Resistenza fu un movimento corale
Ampio e variegato
Difficile da racchiudere in categorie
O in giudizi troppo sintetici o ristrette
A lungo è stata rappresentata quasi esclusivamente come sinonimo di guerra partigiana nelle regioni del Nord Italia o nelle grandi città
è certamente vero
Che le bande armate operanti al centro nord costituirono il fenomeno più ampio evidente caratteristico della quella deliberazione ed è giusto ricordarlo ma gli studi storici hanno via via allargato l'orizzonte al contributo fondamentale che la vertenza dietro le forze armate italiane
Chiedete a te non ti guerra lontani
Ed è importante ricordare gli episodi drammatici di Cefalonia dico di Corfù
Sia sul territorio nazionale dove circa duecentosessanta mila italiani combatterono a fine a fianco degli alleati partecipando all'avanzata il prezzo pagato tre italiani
Fu di circa ventuno mila morti e diciannove mila dispersi
Il generale Clark
Fondato piuttosto ruvido
E non di certo avvezzo ai complimenti
Riconobbe che quattro gruppi di combattimento italiani e i partigiani
Sostenne una parte importante nella vittoria avendo così l'onore di partecipare alla liberazione del Paese
Da qualche tempo e dopo la sua mente gli storici hanno puntato l'attenzione anche sui militari italiani deportati né che nei campi di concentramento in Germania
In condizioni terribili
Per il loro rifiuto di servire sotto l'insegna di Salò e dall'esercito nazista
Allora venne persino negato lo status di prigionieri di guerra
Furono più di seicento mila
Una cifra enorme
Tra di loro molti generali gli ufficiali superiori
Pochi cedettero
In cambio di cibo di condizioni Vitacchio accettabili
La stragrande maggioranza la quasi totalità rimase compatta nonostante la fame i patimenti il freddo e maltrattamenti
Circa cinquanta mila di loro non fecero più ritorno
Va rammentato anche che il movimento dall'esistenza non abbia potuto assumere l'importanza che ha avuto nella nostra storia
Nella storia d'Italia
Senza il sostegno morale e materiale della popolazione civile
Resta resistenti non era necessario imbocchi imbracciare il fucile
E terrificanti proclami tedeschi promettevano fucilazione immediata
E la distruzione della cassa per chiunque avesse sanato un soldato alleato
Nascosto un renitente alla leva aiutato un ebreo sostenuto la banda partigiana
E nazisti passavano conclude sta dalle parole ai fatti
Senza fermarsi davanti alle donne ai bambini agli anziani inermi
Chiunque in quegli anni Foschi situava morte con coraggio per negazione merita pienamente la qualifica di resistente
Come notava con molto acume Aldo Moro non sul discorso del settantacinque il contributo delle popolazioni permise la resistenza di superare il limite di una guerra Paul patriottico militare
D'un semplice movimento di restaurazione per fascista e di diventare un fatto sociale di grande importanza
Una considerazione che getta luce ulteriore anche sul contributo importanze
Authority per azione delle popolazioni meridionali
E tante in soluzione misurazioni da Napoli a Matera da Nola capo allettante in Abruzzo
Attesta una percezione da parte di italiani della posta in gioco
Da una parte i massacratori
Gli aguzzini i persecutori di avere dall'altra la civiltà
La libertà il rispetto dei diritti inviolabili della persona
Nelle parole della donna anziana poc'anzi citata
Da Prost praticelli
Fucilata presso lo stonato l'inglese
Era chiusa molta parte del senso della storia la nostra resistenza
Più che approfondito teorie politiche coltivate dall'élite era il riconoscimento dalla comune appartenenza al genere umano a costituire l'assoluto rifiuto di un'ideologia basato sulla sopraffazione sulla violenza sulla superiorità razziale da laziale
Nota al nazismo
Il Popolo d'Abruzzo
Fu particolarmente esemplare
Pagando un tributo alto di sangue che va ricordato adeguatamente con riconoscenza
E con ammirazione
La rivolta inizio
Subito dopo l'otto settembre con episodi spontanei ma diffusi
All'Aquila
Nove ragazzi ragazzi
Sorpresi con le armi in pugno furono fucilati sul posto dei tedeschi
Nessuno di loro superava i venti anni
A bosco maltese sulle montagne nel Teramano
Si radunarono mille seicento uomini in armi
Erano ottocento banda atti
Un centinaio di metri genere di guerra inglesi e slavi evase nel campo di concentramento
Ma la maggior parte erano giovani provenienti da Teramo decisi a combattere
Per più di ventiquattro ore uscito a tener testa all'esercito tedesco poi di fronte un nuovo attacco con armi pesanti
E a rinforzi siti spesso tra i boschi per continuare la lotta
Anche qui un battesimo del fuoco
Commento Parre comandante nazione partigiane
Quella di bosco maltese fu la prima battaglia nostra in campo aperto
Insorse anche la città di Teramo
Pure qui il bilancio fu tragico
I capi dei rivoltosi guidati dal medico Mario Capuani sostenuto dai carabinieri della caserma del luogo furono barbaramente trucidati
Sì bello lanciano
Uno dei protagonisti della rivolta trentino la barba fu orrendamente seviziato in pubblico ton soldato nazista prima che di trafigge non mortalmente
Furono quasi un migliaio le vittime civili di eccidi e rappresaglie
Pietra anzi ieri
Centoventicinque morti Santagata è Gesù Gessopalena trentasei morti Capistrello trentatré morti
Francavilla Arielle i Honda filetto lanciano Montero Monte non Proton Morogoro concordò moscovita tra Monterotondo pezzo ferrato
Mussi tutti ci su uterino sono alcuni dei nomi presi d'Abruzzo che conobbero la ferocia nazista contro la popolazione civile
Ma il terrore le fucilazioni non impedivano al contrario in qualche modo o meritavano l'impegno degli abruzzesi a fianco dei liberatori
L'impegno di anziani
E don
I ragazzi
Di molti sacerdoti chi poteva si impegnano attivamente rischiando di continuo la vita
Sì è proprio così
Tra questi monti i sentieri della libertà
Pastori
Cacciatori Guido locali accompagnavano generosamente soldati alleati italiani e per lei fuggiaschi e perseguitati al di là del ridavo staff mettendoli in salvo
Tra questi fu anche a come è stato ricordato e nello Stato del sole Carlo Azeglio Ciampi in fuga
Con un suo amico ebreo Beniamino Sadun
La grande scrittrice a braccetto adesso intellettuale e partigiana
Ci ha lasciato descrizione bellissima del popolo abruzzese in quegli anni
Che vorrei che vorrà leggere
Perché forse uno è più belle testimonianze su quel che ha fatto la gente l'Abruzzo in quel momento
Entravamo nelle vostre casse timidamente
Un fuggiasco un partigiano è un oggetto ingombrante un carico di rischi e di compromissioni
Ma non è neppure voi neppure accennavate ha timore o prudenza subito le vostre donne asciugava nei nostri panni al fuoco
Ci avvolgevano nelle loro coperte
Rammentavo con le nostre cause volo ore
Gettavano un'altra malate polenta nel paiolo
Non c'era bisogno e passaporto per entrare in casa vostra
C'erano inglesi romene sloveni polacchi
Vogliono intendevate il loro linguaggio ma questo non era necessario
C'era questo grido di aiuto lo capivate lo stesso
Che cosa non vi dobbiamo cara gente all'Abruzzo
Sì scendevate vostri letti migliori le vesti gratis se non avevamo denaro
Queste parole sono splendente sottolinea
Vennero poi nel gesto la Brigata Maiella
Che ci conducono qui oggi a ricordare per tutta Italia la Liberazione il venticinque aprile
Partito dall'Abruzzo è finita del Veneto
C'erano errate poc'anzi con molta efficacia ecco molta partecipazione possa Patriciello appunto
Ecco la sua presidenza scritta Antonio Rollo
Che combatte con questa leggendaria brigata
Accanto a Ettore Troilo a Domenico Troilo straordinarie figure a ricordare sempre
Desidero ringraziare Antonio Rollo
Per il suo intervento per il suo messaggio che aggiunge
Ha aggiunto commozione e calore al nostro ricordo
Saluto molto i sigilli
Presenti dietro Domenico Troilo e li ringrazio con la presenza così significativa tra di noi
La nascita dal momento della Resistenza che mosse qui in Abruzzo i primi passi
Segna il vero spartiacque
Nella nostra storia nazionale verso la libertà
Chiude la fase vetratura
E porta l'Italia all'approdo della libertà tra democrazia della Costituzione
Chiarito democratica dopo il comporre del mio fassiniani fascista alle sue radici nella Resistenza iniziata qui in Abruzzo
E la nostra Costituzione sigillo di libertà e democrazia come scrisse Costantino Mortati nel cinquantacinque
Nel decennale della liberazione si collega la nostra Costituzione alla grande moto del momento espresso dalla Resistenza
Vorrei concludere rivolgendo un pensiero commosso anche a tutti quei giovani soldati provenienti e tante parti del mondo che sono caduti
Su questo suolo sul nostro solo italiano per liberarci al gioco nazifascista
E che li possono cimiteri di guerra
Non so stranieri
Non sono stranieri sono nostri fratelli
Mi ricordo Repubblica li abbraccia insieme i nostri caduti della Resistenza acque senta rivolto il nostro pensiero riconoscente e ammirato
Io l'esistenza i per l'Italia libera e democratica
Aveva aveva
Ora
Aveva aveva lo
E a