Critica e militanti

Buongiorno da radio radicale qui Matteo Marchesini per la rubrica critica militanti mille novecentodiciotto
Cento anni fa nasceva Geno Pampaloni uno degli intellettuali dei critici letterari e dei saggisti più interessanti
Che
Come dire colti e cauti della sua generazione Pampaloni
Nato a Roma è cresciuto nel grossetano
Si è laureato a Pisa con Luigi Russo
Ha combattuto nel Corpo italiano di liberazione e ha poi fatto parte della Gala della galassia diciamo così azionista ha lavorato
Per anni all'Olivetti dove è stato un importante dirigente per alcune case editrici nella nell'ultima parte della sua vita ha svolto l'attività di critico letterario per il Giornale di Indro Montanelli
Pampaloni è un critico ed è uno scrittore sempre molto fluente psicologicamente avvertiti in modo pronto a misurare i tratta alimenti il spirituali emotivi esistenziali dei suoi autori che sono tanti più diverti perché
Non era affatto settario
Pure essendo cresciuto con
Con Giacomo Noventa nella Firenze degli anni trenta Pampaloni si è occupato con ottimi risultati di un narratore come Moravia di un arature come Cazzola che chiamava il più sperimentale di tutti ma anche di poeti come lutti come Montale ha scritto un meraviglioso saggio omaggio a George Orwell
Ha scritto delle pagine molto ben calibrate differenziate su Carlo Emilio Gadda
Alcuni di questi saggi e articoli si trovano raccolti
In un volume Bollati Boringhieri stampato a inizio delle ventunesimo secolo credo nel due mila e uno forse poco dopo
Con la cura Di Giuseppe Leonelli il critico giornaliero Pampaloni non ha mai voluto quasi mai voluto raccogliere i suoi pezzi
In libri ha scritto un importante capitolo sulla prosa narrativa nella storia della letteratura italiana Garzanti il Cecchi Sapegno
Ma oltre a questo volume che è un omaggio che gli è stato fatto dopo la sua morte
Si trovano alcuni dei suoi pezzi più belli invece di natura autobiografica riflessiva
In parte anche narrativa in un libro pubblicato da Garzanti nel mille novecentonovantadue e intitolato fedele alle amicizie ci si trovano i ritratti di jaime Pintor
I ritratti di alcuni dei dei maestri anche di di Pampaloni la sua vicenda di adolescente cresciuto durante il fascismo al massimo del suo consenso di soldato
Di
Intellettuale di ammicco di alcuni dei grandi protagonisti di quel Novecento da Noventa appunto Olivetti ma c'è un pezzo per omaggiarlo a cent'anni dalla nascita che mi pare particolarmente
Interessante attuale che s'intitola le parole
Scrive qui Pampaloni che nel mille novecentotrentatré quando il fascismo decide di riaprire ai combattenti descritte dal partito avevo quindici anni la parte del consenso coincide con la mia adolescenza
Che è unità di memoria tenace e ricorda in queste poche pagine che una parola che quasi non trovo dice se cerco nella memoria di quel tempo è la parola libertà se ne faceva un uso molto parco da sola anche la libertà non veniva mai nominata stava al di là della democrazia regime corrotto impotente di ipocrita perdite della libertà doveva inverarsi in qualche altra cosa la disciplina la fede la patria
Le riflessioni analoghe parare in un memorabile dialoghi ecco tra un politico e un intellettuale vitaliano Brancati che era passato per il virus circa ed era poi diventato liberale antifascista questa
Stortura delle dei totalitarismi del Novecento dei loro supporti ideologici per cui la libertà da sola
Sembra poca cosa e infatti Pampaloni conclude questo scritto riferendosi all'epoca della sua maturità all'epoca repubblicana osservando che
Nella pubblicistica dei cattolici di sinistra chiusa distinguere tra Liberazione ricerca positiva della Giustizia e Libertà spesso inutile grida dietro la quale si nasconde il desiderio di conservazione
E dice che può capire le motivazioni di quella scelta
Ma e qui si va concludendo dissento profondamente se con quella distinzione intende che lottare per la libertà in adempiute è più importante che scongiurare l'offesa alle libertà faticosamente raggiunta dirò di più
Nel proporsi spesso di quella di tensione che nasconde un'insidia grave di cui ritrovo le radici del mio lontano passato
Allora tutto era orchestrato in maniera che la libertà non esistesse neppure come problema che si risolve in altro nel dovere o nel senso della storia
Oggi tutte orchestrato affinché nell'animo dei giovani la libertà sia subordinata ad altri adempimenti all'avvento di un uomo nuovo di tipo diverso al movimento della storia
Proiettato su un altro quadrante siamo nel settantasei quando Pampaloni scrive queste parole quindi si riferisce evidentemente oltre che i giovani cattolici di sinistra
Ai partiti Marchetti dei movimenti marxisti
Capisco conclude Lefteri ragioni che stanno dietro a una simile scelta
Il primo peccato da cui guardarsi e dubitare che la prova provata in contrario della buona fede di chi non pensa come noi vale il fondato sospetto che per molti l'indifferente alla libertà nasca dalla coscienza che in realtà è e non saprebbero che cosa farne
La liberté si diceva una volta può qua ecco pantaloni rivendica prudentemente e o più duramente con un ricordo vivo della sua adolescenza durante il fascismo il valore della libertà in quanto tale senza aggettivi senta
Farne uno strumento ma appunto un kantiano fine
Fedele alle amicizie di Geno Pampaloni è un libro che andrebbe credo ristampato così come buona parte dei suoi articoli dei suoi saggi di grande critico del secondo Novecento italiano a risentirci venerdì prossimo