Presentazione del libro «Salvare l'università italiana - Oltre i miti e i tabù» di Giliberto Capano, Marino Regini e Matteo Turri (Edizioni Il Mulino - Saggi)

Per la voce
Leggere l'inizio di influenza che quindi forse
Non renderà gradevole la mia voce ma io tanto dovrò parlare poco intanto benvenuti benvenuti a tutti a tutte mi fa molto piacere ospitare questa sera alla Camera dei deputati e la presentazione di questo volume di questo libro salvare l'università italiana oltre i limiti e i tabù
Vigili Berto Capano Marino Regini e Matteo Turri che sono qui con noi e che Point ascolteremo come avete visto però il libro non lo presentano gli autori il libro lo presentano altre persone che sono particolarmente competenti interessate la materia coi arriverà con novità Valeria Fedeli la ministra dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca che sta in aula per il question-time c'è con minori la collega Manuela Ghizzoni componente della settima Commissione istruzione della Camera dei deputati
Gaetano Manfredi che tutti conoscete che è presidente della conferenza dei rettori delle università italiane e Giulio Formenti che è un dottorando di ricerca perché mi fa piacere presentare questo libro perché penso che sia stato un bene seppure in coda ad una legislatura trovare uno spazio per riflettere per ragionare di università a partire da questo lavoro premetto che nella mia esperienza parlamentare non brevissima non mi è mai toccato di occuparmi direttamente di università sono sempre stata o nella Commissione Bilancio nella commissione Esteri lo specifico dell'università
Quel poco che ho capito dell'università lo devo tutto Manuela Ghizzoni quindi diciamo se ho capito qualcosa è merito suo se non ho capito niente colpa mia
E che sono qui effettivamente per la stima e l'amicizia anche un po'di insistenza diciamo con cui Manuela Abdel seguito questo obiettivo ma anche perché sono convinta come molti di voi è sicuramente come da almeno per quello che ho capito traspare dal volume della consapevolezza sono consapevole della scarsità di un buon dibattito pubblico di un dibattito pubblico adeguato sui temi dell'università
Un dibattito pubblico inadeguato o fatto di slogan acquisti USA miti e tabù slogan miti tabù stereotipi
Che sono particolarmente presenti nel dibattito tra i non addetti ai lavori perché i non addetti ai lavori quelli che come me non vivono nell'università non conoscono le dinamiche dell'università sono però spesso schiacciate nella lettura delle del mondo universitario accademico
Attorno a degli stereotipi non litigo perché dalla fuga dei cervelli alla questione delle della della
Come dire della proliferazione degli scandali eccetera Cistus tutte materie in realtà magari esistono tutti i temi che sono concretamente reali ma che non definiscono e i difetti problemi le criticità dell'università italiana quindi mi pare molto opportuno il lavoro che è stato fatto dagli autori
Di proporci un filo di ragionamento intanto accessibile lo dicevo prima questo è un complimento ai non ai profani diciamo a a chi non è necessariamente al dentro delle problematiche specifiche della dell'università e che magari non vuole perdersi dentro a sigle o ingegnerie istituzionali
Questo volume invece ci propone un approccio molto rigoroso molto tecnico fra alcuni aspetti ma anche molto comprensibile a chi non ha appunto una diciamo una competenza specifica c'è un'analisi sulle mancate riforme dell'università o sulle cattive riforme o sulle riforme male applicate dell'Università
C'è un giudizio severo molto impietoso devo dire sulla crisi dell'università non a caso il tennis tema il titolo Boy e salvare l'università italiana quindi si denunce si parte dal presupposto che si può assistere anche ad un fenomeno di crisi non reversibile poi dirò invece che gli autori hanno anche discreta dose di ottimismo della volontà a c'è quindi un giudizio impietoso c'è l'indicazione puntuale delle colpe di tutti
Se una distribuzione diciamo così folto molto precisa delle colpe e delle responsabilità delle inadempienze della politica dei tecnici del ministero di di diciamo dal punto di vista amministrativo
Si è si sarebbe Udo dovrebbe occuparsi di università del mondo accademico però c'è anche una distribuzione diciamo così delle colpe anche all'interno della del mondo accademico però dicevo appunto non c'è uno spirito distruttivo perché a fronte di questa fotografia a fronte di questa analisi molto severa che mette il luce
Ciò che è mancato in termini di riforme e i punti di criticità molto forte dell'università italiana c'è poi uno spirito positivo
Dalle criticità dalla crisi dell'università si può uscire e accanto allo spirito positivo c'è uno spirito propositivo mi è molto piaciuta l'idea di proporre non un impianto organico un disegno un ridisegno organico dell'università ma due proposte degli Autori definiscono detonatori di cambiamento detonatori
Pacifisti e
Cioè l'idea che ci possano essere delle
Degli in mente le proposte di modifica concrete concretamente attuabili sono due in particolare coi li sentiremo dadi approfondito questo testo
Che possono mettere in moto un cambiamento più complessivo nella direzione auspicata dagli dagli Autori
E quindi è un modo per offrirci una chiave non solo di lettura della situazione all'università ma anche se vogliamo poi sentiremo da chi diciamo più direttamente si occupa di università io ho trovato stimolanti queste due proposte
Un modo per dire si può cambiare non necessarie Menon partendo necessariamente da una legge di riforma che ridisegna eccetera ma partendo un po'dal basso e sperimentando dal basso dei cambiamenti appunto questi detonatori di cambiamento
Nelle conclusioni proprio nelle pagine finali questo libro me lo sono dovuto far prestare perché io l'ho lasciata a casa
Il mio quindi o se ho evitato di segnarlo però nelle conclusioni si dice in positivo l'università italiana si può salvare quindi salvare inerzia italiana
Ha poi una conclusione si può salvare l'università italiana nonostante le colpe sedimentate di tutti i suoi attori protagonisti
E poi si dice in una società complessa questo per me che faccio come dire politica un po'più in generale non mi occupo sempre di università è vero in generale in una società complessa le risposte ai problemi di policy non possono infatti che essere complesse e articolate e non ridotte semplici slogan e mi pare che questo sia un filo che noi avremmo dovremmo utilizzare dobbiamo utilizzare un po'più in generale se pensiamo al cambiamento necessario in questo Paese perché la polarizzazione di cui fuori da conto questo volume e e l'uso di sprint come dire semplificatorio di alcune parole
Che sono state nel dibattito diciamo che hanno descritto il dibattito sull'università in questi anni non ha aiutato a trovare poi la strada
Perché ha spinto diciamo i diversi protagonisti diversi di scoop
Le diverse discussioni diversi scontri anche politici su un piano quasi ideologico
Come se come dire un termine escludesse l'altro e questo non ha effettivamente prodotto poi il cambiamento sperato quindi io all'ingrasso degli Autori ascolterò è saltato un incontro dopo quindi riesco ad ascoltare fino alla fine è riuscito anche a presiedere il fino alla fine quindi vi darò dei tempi se siete d'accordò diciamo dei tempi giusti per poter concludere tutti insieme
Mi sembra appunto che questa occasione possa essere un'occasione non non solo perché per oggi ma anche diciamo per gli impegni della futura legislatura e con questo dato la parola subito alla Manuela Ghizzoni atti Emanuele
Grazie a voi che avete accettato questo invito grazie alla vicepresidente che ha reso possibile era non so ospite che ha reso possibile questa presentazione e dal suo saluto avrete capito che non si tratta soltanto della mia esistenza cioè dell'efficacia della mia esistenza però dall'Ama dall'interesse che Marina Sereni ha mostrato in generale mosse in generale ai temi della delle politiche pubbliche e ha una sensibilità non banale di carattere istituzionale e politico e sono doti assolutamente rare in questi tempi e ho insistito però non lo nego a affinché questa presentazione avvenisse perché la lettura di di questo libro
Di Ciliberto Capanne di Marino Regini e Di Matteo Turri ha rappresentato per me una sorta di portata d'ossigeno che nel senso che per lavoro ovviamente per interessa insomma professionale o almeno per questa esperienza
Ho letto in questi anni moltissimi interventi sull'università però la lettura di questo libro in particolare nel contesto in cui è inserita adesso l'università vale dire tra una opinione pubblica che generalmente maldisposto sono affermazioni apodittiche non c'è il tempo per argomentale ma insomma credo che sia facile capire cosa intende dicevo un'opinione pubblica che il generale mal disposto verso il sistema universitario la classe politica che è mediamente generalmente disattenta al sistema universitario e lo è stata anche rispetto alla sottrazione di risorse finanziarie
E domani e anche ad una stessa classe accademica che oberata da moltissime altre incombenze sembra un po'distratta dal destino del sistema stesso
E soprattutto non è in grado di espellere in modo particolare i comportamenti negativi ecco questo è il contesto
E quindi in una sorta di apnea determinata nel contesto leggere questo libro è stato una boccata d'ossigeno perché in questo libro non si descrive efficacemente solo perché ma soprattutto come lo diceva la Presidente si possa salvare l'università
I tre autori sono quelli conoscete sono tra i massimi esperti di università e credo che però seguiamo insomma del tempo i loro lavori ma cui abbiamo di fronte forse il frutto più maturo della loro elaborazione della loro ricerca
Ottenuta anche grazie proprio a queste vestali diverse esperienze
Disciplinari negli interventi finali immagino insomma verrà fuori ecco le le loro diversi punti di vista ma che insieme hanno dato un risultato assolutamente positivo
Credo che chi vorrà meglio l'auspicio vorrei sarebbe utile che chi in futuro a volesse occuparsi dei problemi dell'università o anche solo essere interessato ai temi dell'università dovrà prescindere dalla lettura di questo saggio
Veniva già anticipato gli autori rigorosi non fanno sconti a nessuno nel senso che lo vedrete quando avete modo di leggere il libro se non l'avete già fatto
C'è una corresponsabilità nella situazione attuale dell'Università di tutti i soggetti iniziare ufficialmente dai governi partitini misteri
Mentre negli stessi professori
E però la cosa che io ho apprezzato di più poi nella loro nel nel dipanare del loro ragionamento e che però rifuggono da una diciamo da un'abitudine tipica del nostro Paese tutti colpevoli nessuno colpevole no ecco quei non sono caduti in quella che potrebbe senza sopra come avrebbe potuto accadere col invece non l'hanno fatta e aiutano il testo aiuto soprattutto a leggere le ragioni della sfiducia insomma quindi che accompagna la società e la politica nei confronti del sistema universitario
E ovvio e naturale cioè ce me lo aspettavo sebbene avesse avuto qualche anticipazione nella nella stesura dei del volume che tra tutte queste corresponsabilità ce n'è una che pesa di più ovviamente che è quella della politica annuncia una responsabilità principale e però ed è interessante per dal mio punto di vista ovviamente immagino anche da quello di Marina che sia alla politica che però si rivolgono fermare cito quella lenta inarrestabile agonia e però anche per aiutare a poter realizzare quel futuro promettente che loro individuano e con una condizione chiara che viene espressa soprattutto nella parte finale del libro e cioè che la politica si torni a fondare su assunti politici precisi valoriali
E su corretti strumenti di policy io sono d'accordissimo con questo enunciato adesso qui mi mi permetterete l'autocitazione non è mai gradevole ma insomma è sono alla fine del mio mandato posso permettermi anche qualche piccola sgradevolezza io credo di aver ispirato insomma proprio a questo a questi assunti e a questi strumenti la mia attività parlamentare
E ho avuto ammetto in questi anni soprattutto negli ultimi impressione di non essere comprese di essere totalmente inefficace mettendo però appunto assunti valoriali e e strumenti di policy
E ed è per questo che però voglio dire non perché voglia fare l'avvocata della politica non ce n'è bisogno ma credo che se invece appunto assumiamo
Gli assunti valoriali e gli strumenti di policy possiamo raggiungere risultati e lo voglio dire anche un certo orgoglio relativamente a due temi il diritto allo studio e la didattica
In modo particolare la la la il diritto allo studio mi serve in questa difesa somma della politica cioè quando si mette in effetti ci si mette al lavoro con tenacia politica e anche con valori si possono ottenere risultati io credo interessanti questa legislatura canali ci snatura
Difficile dove è stata fin dall'inizio è comunque quella in cui rispetto al diritto allo studio ci sono su conseguiti
E risultati significativi non ci accontentiamo lo dico guardando gli studenti non bisogna mai accontentarsi ma io credo che sia anche giusto per Roma
Rivendicare i risultati che si sono conseguiti fa bene a tutti sapere a che punto si è della battaglia ok
E due dati quando abbiamo iniziato la legislatura il fondo per le borse di studio sono integrazione statale proposi studio era al sedici milioni con l'ultimo emendamento approvato al Senato ne siamo a duecentotrentasei risorse stabili che nessuno deve più combattere per ottenere ogni anno come invece facevamo in passato
Nel frattempo sono stati elevati i limiti di essere per ottenere le provvidenze pubblica io ritengo che sia stata resa più equa la distribuzione delle risorse alle Regioni con interventi che abbiamo approvato in legge di bilancio dello scorso anno e poi per la prima volta è stata introdotta la no tax area
Nel per gli studenti a basso reddito
Sono cose non banali insomma un pacchetto importante di politica per l'accesso e qualche risultato incominciamo a chiederlo le iscritti diciamo le immatricolazioni in quest'anno
Del degli studenti ricco che vengono da famiglie disagiate è in crescita sono dati parziali assolutamente spuri vanno analizzati però se c'è un tendenziale e quello era l'obiettivo che volevamo ottenere e che c'eravamo
Immaginati di dovere porsi presso il perseguire negli anni passati con atti di indirizzo eccetera quello siamo riusciti a far
Per quanto riguarda invece come dicevo
La centralità della didattica ora questo tavolo siedono alcune persone che sulla centralità della della didattica si sono esposti hanno fatto convegni Turrini eravamo qui l'anno scorso più o meno in questo periodo a discutere di questo tema
E e e io credo che sia importante mentre nel dibattito interno all'università Aime
Per la centralità che viene data alla ricerche alla valutazione la ricerca e la didattica sta diventando poi l'ancella insomma sebbene sia una delle missioni prioritaria
Dell'università e bene fanno gli autori sono una parte che ho molto apprezzato quando gli autori ricordano anche facendo riferimento a studi importanti che venga svolte nel mondo anglosassone che è proprio sulla centralità della didattica che si fondano la mobilità sociale e la qualità democratica del Paese perché io posso I want errore ammetto
Che coloro i quali si sono iscritte all'università grazie ai nostri nostre misure resti noti universitaria stanno a conseguire un titolo riescano a mantenere il passo con gli esami abbiamo messo un po'di strumenti tutoraggio orientamento eccetera ma bisogna accompagnarli e tutto questo lo fai solo se sei pronto a riflettere sulla dirà se il pronto ad investire sei pronto a premiare latitanti
Per quanto riguarda invece gli strumenti di policy in tra quelli di cui parlano i nostri autori vorrei soffermarmi soltanto sul tema della valutazione e delle strategie di sistema ne potremmo stare qui e ora ma non possiamo star qui ore quindici
Ho scelto s'selettivamente questo argomento io sono molto d'accordo con loro quando dicono che valutare che dicono valutare per correggere e non per prendere
E credo di poter dire perché ne sono testimoni sono molto poche le persone che sono che schiacciamo sono ancora qui in Parlamento ed essendo state presente nel due mila SI NO memoria quindi in quella fase io credo che siano d'accordo con questa qui non c'è azione anche coloro i quali responsabili politici di governo vollero introdurre nel novembre del due mila sei la nascita di unione agenzia di valutazione perché questo era esattamente lo spirito che gli animali e nessun altro
La valutazione dovrebbe servire questo tanto nell'università quanto nella scuola a fare crescere in generale la qualità media del sistema
Cioè appunto la qualità media del sistema la qualità media dei singoli atenei e Pinter rispetto agli obiettivi che loro si sono posti e infine anche a valutare la qualità dei punti di maggior forza tanto del sistema quanto degli atenei
Se gli Autori dicono questo io sono d'accordo con loro ampiamente siamo lontani da sistema delle graduatorie delle classifiche che sanno tanto di sportive molto poco di informativo formazione superiore
Ed è per questo che io penso che siano in difetto colori quali invece hanno ritenuto che affidandosi soltanto a un sistema di treni e di punizioni peraltro a a saldo zero si poteva il sistema si auto modificasse si auto generale secco insomma il sistema chi si meccanismo così non ha esattamente funzionato
E forse sta facendo correre un rischio peggiore che qui non posso Aic arrivata Valeria
E un rischio peggiore che quello dicevo di fare addirittura di spazzare via l'intero sistema di valutazione e questo sarebbe un rischio peggiore che non invece modificarlo ciao
E è arrivata la ministra e quindi adesso mi sente il più pone sulla riforma della governance Pepper però è una cosa importante perché in realtà il sistema della golena generale
Lei la la riforma del del sistema la governance era una riforma necessaria già nel due mila e dieci ma la legge due quaranta si è soffermata concentrata sul tanto sulla condanna dei singoli atenei
E invece questo sarebbe uno diciamo dei meccanismi la chiave grimaldello per ragionare anche sulla valutazione
Io sono insomma sono tra coloro che non credono che i meccanismi di ingegneria istituzionali sia non risolutivi ai problemi però io penso anche che una buona governance del sistema aiuterebbe
A formare quelle coscienze utili per gli obiettivi che descrivono gli autori cioè individuare le strategie nazionali e quindi anche una valutazione di qualità
Mentre lo so ne abbiamo parlato anche non regge non altri cento giornata di ascolto organizzata da Valerio da Valeria l'attuale sistema di governance con compiti e responsabilità che sono molto confuse sovrapposte tra Parlamento ministero Crui Conan pur CN GR eccetera
Non aiuta ad individuare vene quel futuro promettente di cui parlano gli autori
Peraltro le strategie nazionali sembra banale dirlo ma ce lo dimentichiamo troppo spesso
Sono necessarie affinché tutti noi in particolare i decisori politici abbiano chiaro lo scenario e i grandi obiettivi in cui inquadrare ogni intervento
Ed è questa la politica ed è questa che è stata assente nei dibattiti a cui faceva riferimento Marina negli ultimi tempi un'assenza semmai ecco non una una una senza colpevole
Però guardate questo è un male che colpisce in generale che politiche pubbliche negli ultimi anni dove la politica è troppo spesso stata confusa colla tecnico con la produzione di norme
Sì alle celere finisco e la legge con elenchi di parametri soprattutto in ambito universitario
Allora sintesi impettito
Non si può non non posso sottrarmi al tema definanziamento copra un tema come io c'ho anche provato cambiarlo è stata inefficace perché non è solo no qualcosina fatto ma poco per secondo le attese poco miele ad attese molto alte
E cioè no CD e il sostituto cavallo di battaglia l'abbiamo sprecata nei primi minuti
No è lì nel senso che il finanziamento è vero è poco e poi va distribuito meglio io ho provato con chi prima di Valeria poiché non c'è stato più tempo fa perché il tempo fugge quando e se il Parlamento ma non è possibile sognerebbe ecco tornare a una vera ordinarietà del funzionamento ordinario e poi il fondo premiale fatto di risorse aggiuntive poi aggiungere separati aggiungere altri fondi con chiara individuazione e finalità come per esempio quello del recupero
Delle sperequazioni territoriali eccetera noi abbiamo lavorato bene negli ultimi mesi sul fondo sul costo standard grazie alla politica a una scelta di Valeria un intervento un po'pesante il Parlamento cioè ma perché solo la politica la sensibilità di capire che se quel costo standard ad effetti distorsivi bisognava aggiustarlo non lo può fare un decreto ministeriale banali ci vuole una città politica per l'appunto e aggiungono questo lo lasciamo in in eredità che ci sarà dopo di noi qui vedo Walter bisognerebbe che lo strumento del costo standard no posteri anche per tema come dire è una è stata una battaglia una discussione che abbiamo fatto negli ultimi mesi bisognerebbe che il costo stante direbbe diventasse né in sede di destra uno strumento di politica economica ora vengo a datata due a quattro con no quattro mali dico in pillole a cui tengo molto
E uno io penso che il sistema universitario sia la grande cura la cura al grande INPS o potente sapessi mezzi per farlo e per agire alle fratture del nostro Paese è un tema a cui tengo perché c'abbiamo insomma ci ci si uccide ci riflettiamo da tempo fratture che sono le fratture territoriali che sono generazionali che sono di genere
C'è tempo che sono economiche e sociali però bisogna dagli strumenti
Ma per farlo io credo ci si debba si debba dovrebbe la politica futura che verrà ragionare nello sciogliere nel trovare sono le modalità per sciogliere un paio di minuti uno lo ho fatto accende ha fatto già cenno perché è una parte importante del libro che stiamo presentando oggi c'è il nodo tra autonomia e centralismo la storia di università italiane fatta tutta nostra questi popoli centralismo autonomia e via discorrendo con rigurgiti da una parte e dall'altra di certo non possiamo che sottrarci la politica non può sottrarsi dal fare chiarezza a qual è il livello di autonomia e di converso quello simmetrico di centralismo genetiche usciamo da questa impasse e lo chiariamo in via definitiva
L'altro nodo è quello tra i Little tra università di élite e università di massa possono sembrare
Parole desuete ma non è così perché in realtà influenza hanno nelle altre le politiche e le scelte e se non vogliamo tornare all'università al modello di Fucine esclusiva delle classi dirigenti dobbiamo permetterle di diversificare qui mattatori potrebbe se non fate per ricordare molte discussioni che abbiamo fatto anni fa
La sua Offerta pensando non soltanto lo studente eccellente ma lo studente in generale con le sue attese i suoi desideri la sua formazione
Terzo nodo è quello tra occupabilità e cultura noi dobbiamo trovare un adeguato equilibrio innovato magari vedendo anche quello che sta succedendo in altri Paesi e quindi permettere anche delle variazioni da sede a sede da corso a corso eccetera tra la formazione che è destinata a fornire gli strumenti per un inserimento nel mondo lavorativo e professionale
E di converso quell'altra formazione sempre alta destinata però a fornire gli strumenti naturali e critici per affrontare la complessità delle discipline e la loro rapida evoluzione nel tempo
Il nodo dei divari territoriali il penultimo che sono sempre più accentuati peraltro dando immigrazione selettiva dal Sud verso il Nord
E io penso che non ne sia saggio e non sia etico che questa la competizione pura e semplice tra gli atenei Portia desertificare intere aree del Paese da centri di ricerca distrugge di eccellenza anche su questo bisogna che ne ragioniamo c'è infine il fondo il divario di genere dicono abbattuti o chiuso Marina perché lei è severissimo bravissime severissima sui tempi giustamente
A i tre autori sono tre uomini i decisori politici a questo tavolo sono tre donne se noi immaginiamo alla presenza femminile tra ricercatrice occorre esami a vederci dobbiamo incominciare ora
Che le ricercatrici vedo lei si laureano di più le donne sono in maggioranza quando sono in nei dottorati di ricerca e poi con la loro presenza incomincia a scemare fino a diventare residuali
Tra gli ordinari i rettori qui politica quando sono entrata io più o meno la situazione era simile poi sono state assunte delle decisioni degli strumenti che hanno riequilibrato la presente anche nel mondo universitario bisogna trovare meccanismi che riequilibri innocue permetta no
Alla talento delle donne di potersi esprimere al meglio in sostanza io chiusa Marina davvero credo che la domanda conclusiva sia in sostanza un ragionamento su cui non può sottrarsi la politica che quella di ragionare finalmente su quali siano le missioni dell'università se vogliamo che davvero torni ad essere il motore sociale ed economico e culturale del nostro Paese
Grazie Emanuela orienterà
Nella otto concesso qualche minuto in più atti perché ai promosso questa iniziativa prima di tutto che mi sembra diciamo passaggi basse e anche perché credo fosse utile inquadrare un po'il la discussione visto che siamo in Parlamento guardandola dal versante parlamentare ora la parola invece va al versante universitario anzi al vertice dei vertici addensano Manfredi che il presidente della Crui prego al tema altre
Grazie grazie presidente
Io ho letto con grande piacere questo libro debbo dire ringrazio gli autori che poi conosco da tempo perché veramente sono degli esperti del sistema universitario italiano
Perché finalmente il suo libro che io d'oliva da ingegnere che parte del fa un'analisi che poi si può condividere o meno che almeno parte dei dati perché ho letto molti libri e molte analisi che partono o da dati falsi o da nessun dato e quindi praticamente sono una raccolta di fondi comuni
Invece in questo caso c'è un'analisi molto attenta debbo dire l'ho letta
Sotto i miei tre cappelli che sono quello diciamo di presidente la Conferenza dei rettori dire lettore deve essere di Napoli che è la più grande università del mezzogiorno e anche da presso l'università perché in fondo ognuno di noi
è un professore correggiamo transitoriamente ha un incarico però insomma alla fine
E e io credo che le tre prospettive debbono essere tutte e tre tenute considera insomma di queste tre le prospettive di lettura considerata
Allora una due questioni di metodo che io voglio sottolineare non c'è in un un capitolo molto interessante su cui si fa una comparazione della situazione la politica italiana e anche delle politiche italiane in un confronto che un confronto europeo
E questo secondo me dal mio punto di vista è un approccio molto importante perché noi nel momento in cui noi viviamo in un sistema globale che sempre più globalizzato non possiamo con Sfar pensare di fare una valutazione dei nostri politiche e anche di ipotizzare delle nostre politiche se non lo facciamo in un contesto di confronto per lo meno europeo c'è già l'Europa è piccola per fare questo confronto
Però lo dobbiamo fare non partendo dall'idea che noi dobbiamo realizzare il modello standard mondiale cioè che tutte le cose sono uguali dappertutto
Perché chiaramente le situazioni di contesto sono sovente differenti
Quindi dobbiamo essere capaci di estrarre da questo confronto europeo internazionale quelle che sono le buone pratiche che sono diciamo trasferibili al nostro sistema partendo dal nostro identità perché se neghiamo la nostra identità abbiamo distrutto il nostro sistema universitario
Errore che qualche volta si è commesso perché non tutto è applicabile dappertutto e chi veramente conosce l'università del mondo e l'ha vissuta sa bene che in realtà sono contestualizzate fortemente a quella che è la dimensione del Paese prestissimo
Poi si fa un'analisi molto diciamo solida dal punto di reati di come è fatta l'università italiana
Estraendo una serie di considerazioni che io condivido in pieno cioè mediamente la nostra diversità annesse di buona qualità
è un'università la nella quale la qualità è distribuita e questo è un aspetto estremamente importante
Nel senso che ovviamente ci sono realtà che sono migliori realtà che hanno parametri minori diciamo differenti però alla fine una persona di qualità si trova un insomma un gruppo di qualità si trova un po'in tutte le università come del resto su qualsiasi analisi ICI
Facciamoci penso a rendere conto che così è università vecchia perché fare popolata di vecchi questo insomma io mi metto come copre siamo io sono un vecchio Rettore nella dimensione internazionale il buon vecchio presidente della Crui e piccola
Perché è un'università molto piccola rispetto alle altre università alle altre come sistema rispetto agli altri paesi europei che hanno una platea di accesso e un numero di docenti nettamente più grande ed è molto eterogenea perché le in Italia c'è una grande eterogeneità abbiamo atenei che c'hanno cento mila studenti atenei che ne hanno cinque mila atenei che sono situati in zone molto ricca del Paese gli atenei che sono situati in zone molto povere atenei generalisti e Atene fortemente specialisti
E l'incrocio tra le dimensioni missione e localizzazione è molto vario cioè non lo diciamo quindi abbiamo anche piccola diversità che aspirano ad essere generaliste
Impossible To depressi quindi insomma situazioni le più eterogenei possibile ed è complessivamente questo debbo dire perché una l'università meno finanziata del mondo perché questo è un dato di fatto
Franco
Diciamo oggi la nostra università la meno finanziata al mondo almeno nei paesi diciamo spighe che noi definiamo sviluppati con un termine che a me non piace
Ecco e la la seconda considerazione che dobbiamo anche io ho fatto e che cosa è successo negli ultimi anni perché gli ultimi anni e questo viene Nale analizzato nel libro che cosa è successo diciamo nel bene e nel male
Una prima diciamo una una considerazione che io faccio partendo dai dati ma anche dalla mia esperienza personale quotidiana che è indubbio che dal mio punto di vista università negli ultimi anni è migliorata
Cioè per me è la derivata degli ultimi anni è stata una derivata positiva
è peggiorata nel nel finanziamento però sicuramente migliorata perché il con una serie di limiti le procedure di valutazione che sono state introdotte il cambiamento di governance che è stato introdotto con
La legge Gelmini
Una serie di interventi che hanno diciamo messo il merito anche se questo termine del merito può e deve essere insomma declinato nella maniera giusta al centro hanno sicuramente migliorato dal mio punto di vista la situazione rispetto a dieci anni fa
Nel senso che oggi io ritengo che anche le procedure di reclutamento siano delle procedure di reclutamento dei sono migliori rispetto a quelle che io ho vissuto quando sono fatto la mia carriera universitaria
Dispetto al Periodo dei concorsi locali che sicuramente non sono non è stato un periodo diciamo di grande
Prestigio per per il sistema universitario se nel sistema universitario italiano
Senza dubbio però ci sono anche dei limiti in questo in questo in questo in questo percorso
Ci sono dei limiti che credo amico Turrini che era tanto combattuto sul tema del del della valutazione
Perché è anche fisiologico che ci siano perché tutti i percorsi che vengono fatti alla fine deponesse debbono avere un aggiornamento in relazione a quelle che poi sono le applicazioni che vengono fatte
Sicuramente c'è c'è un tema che io condivido molto che c'è stata un peso basso che è stato dato alla valutazione la didattica questo è un tema che dal mio punto di vista è molto importante perché lombo misuro nella mia esperienza quotidiana io quando ho cominciato l'anno nella mia attività universitaria l'ho fatto facendo il ricercatore o livello discreto insomma
Il però insomma o o spesso del tempo nel fare la didattica
E il è permessa ad un'esperienza alcolista formativa estremamente importante anche diciamo quindi c'è anche una componente della formazione adesso i miei allievi vedo finché i giovanissimi vedo che quando vanno a diciamo debbono andare a fare didattica lo fanno con un po'di sofferenza perché per loro è come pagare un prezzo a un sistema che il premio lavorano altre attività
E quindi questo dal punto di vista dell'impatto che hanno un solo sul sistema in sé ma anche sulla formazione della peste le persone
Secondo me è ovviamente un limite che vari che va rivisto c'è un altro tema che viene spesso ricordato della diciamo dei troppi algoritmi ricadesse periodo la parola chiave algoritmo
Però debbo dire che i troppi algoritmi hanno sostituito un'incapacità di scegliere c'è senza che scegliere difficile
è un lavoro molto difficile scegliete difficile quando si è al governo sceglie difficile quando si è commissari di un concorso scegliere difficile quando si berretto
La cosa più comoda e trovare una formula che alla fine da una soluzione nella quale non la scelta del singolo non conta perché poi arriva il collega che si lamenti ce vado c'era la formula votato pure tu uscito questo risultato non c'è niente da fare
Ecco queste diciamo il delle ecco e molto comodo però questo significa che alla fine noi il in questo in questo processo abbiamo diciamo tutti noi delegato in un certo senso il la la Scelta a qualcosa che noi consideriamo è strano che per l'abbiamo fatto non lo stesso però almeno nell'apparenza diciamo collettiva sembra qualcosa qualcosa di di estranei
Per
Il sistema universitario italiani invece oggi anche ieri ma oggi soprattutto ha bisogno di molte scelte
C'è siamo arrivati a un punto in cui le basi bisogna fare delle scelte che possono anche essere scelte impopolari anche scelte che non piacciono perché è chiaro che come la riforma della sanità tutti quanti vogliono avere il miglior Rooney ospedale possibile sotto casa chiaramente impossibile però è chiaro che alla fine adesso è il momento in cui bisogna fare delle scelte
Perché se non si fanno delle scelte non va bene nessuno non vanno ben informati deboli territori migliori da debitori peggiori e quindi è un momento in cui debbono essere fatte delle scelte anche perché
Altrimenti le scelte avvengono lo stesso ma in maniera non governata perché adesso ci troviamo davanti usato il termine complessità a un sistema estremamente complessa e complesso come sistema universitario
Messe a mente Complesso per il fatto che oggi l'università non è fare la ricerche fare la didattica oggi l'università e l'elemento centrale in tutti i processi di crescita economica
E di credici a mo'di organizzazione mercato del lavoro in qualsiasi parte del mondo e perciò anche in Italia
Quindi alla fine vi diciamo il la la complessità è una complessità delle politiche del Paese di un sistema in cui in un'economia della conoscenza in cui il capitale umano e la capacità di innovare sono il fattore determinante per essere competitivi o meno
Quindi diciamo e in un pacchetto ne abbiamo quella caratteristica di avere questa complessità con la complessità mondiale in un Paese in cui i divari sono enormi
In cui non abbiamo regioni molto ricca regioni molto povere in posti dove il leccio lì dove c'è una grande occupazione ad altre c'è una grande su qua c'è Giovanni Conso esposto che sappiamo benissimo quindi c'abbiamo una Dosso doppia complessità e quindi fenomeni di polarizzazione sono fisiologici
Se ne lasciamo libero il sistema in evoluzione come è avvenuto debbo dire negli ultimi anni
è naturale che ci siano delle regioni che si desertificato ed altri che invece addirittura esplodono perché ci sono frange
Oppure situazioni che si stanno anche verificando che anche all'interno delle stesse aree territoriali ci sono nelle aree marginale geograficamente migrazioni verso le aree centrali
Oggi diciamo questo il seme nel Nord avviene
Quindi in un momento in cui la mobilità per i nostri giovani diventato un valore perché nel DNA io non ho mai pensato di scrivermi università diversa da quella di Napoli quando rimise scritta università
Mia figlia vede tutte le università del mondo quindi e non parte dall'Italia parte dal mondo quindi perché è cambiata diciamo
Il completo diciamo la promessa dell'approccio alla alla alla proprio Q diciamo culturale dei nostri ragazzi noi oggi abbiamo tre fenomeni che si diciamo che si incrociano tra di loro mobilità degli scritti
Che è una mobilità enorme ci sono delle regioni che ne soffrono particolarmente soprattutto a sud di ho la fortuna di stare in una regione che non ne soffre però per delle caratteristiche particolari che alla campagna nel nella dimensione diciamo
Del dell'Offerta dice universitaria del Mezzogiorno
Grande mobilità degli studenti magistrali
Che sono diversi con motivazioni diverse da quelle con cui si muovono i triennali sì perché sono persone che già si sono laureate e che quindi valutano nella loro scala di priorità cose diverse il giudizio che al modello che fanno dell'università
La la differenziazione della dell'offerta didattica che loro hanno il collegamento del della Università con l'impresa cioè giudizi diversi rispetto a chi si scrive la prima volta abbiamo la mobilità dei laureati in un'altra situazione drammatica lo dicevo ieri
Qualcosa sul Mattino sei e in Campania Laure o due mila ingegneri di grande qualità all'anno
è chiaro che praticamente questi se ne debbano andare perché diciamo diciamo avere e il dieci per cento dei laureati in Italia quindi diciamo che ci fanno in Campania cioè non possono sicuramente fare col turismo il
O fare diciamo nuovo diciamo i beni culturali cioè nel senso che se c'è non c'è un sistema industriale che li assorbe e questo vale per per tante idee tante altre realtà
Adesso quindi io credo che un po'questa situazione e molto ben analizzate arrivo rapidamente alle conclusioni dal libero perché tutt'molte di queste cose vengono vengono
Portate avanti analizzate con molta attenzione molto cura
Ecco quali sono le cose da fare e concludo rapidamente
Prima cosa finalmente viene abbattuto una cosa il totem della grande riforma c'è ogni volta che qualcuno vuole fare qualche cosa io Gafa la grande riforma che significa non fare niente perché don raggiungere diciamo nessun risulta sul risultato mettere il nome di una persona sulla grande di forma ma alla fine diciamo risultato insomma quasi vicinanze
Ed invece si parla giustamente di una riorganizzazione di un'aria ma iattura del sistema di usare questo strumento di alcune riforme mirate che posso essere dei dei tour dei detonatori della
Rispetto a questa prospettiva quindi cercare di identificare alcune cose che sono estremamente importanti per fare in modo che questo percorso che io rivendico di miglioramento dell'università italiana che c'è stato negli ultimi anni possa essere più rapido ma soprattutto possa a diciamo aspirare a degli obiettivi più grandi che siano maggiormente in linea con quelle che vedrebbe avere un sistema universitario in un Paese come l'Italia che vuole essere una delle grandi potenze mondiali
Per far questo ci vuole una progettualità cioè noi non possiamo fare questo percorso se non faccio un Progetto
Cioè capiamo veramente che cosa deve essere per noi l'università in Italia e questo non lo debbono decidere chi universitarie di universitari possono portare all'opinione questa è una decisione del Paese perché lei li perché l'Unire perché la l'università è un'infrastruttura del Paese serve al nostro al nostro sistema industriale servano sul sistema democratico
Serve alle nostre famiglie c'è non dell'università non è degli dei professori universitari essi da è un valore del Paese
A cui presso università e dando il loro contributo perché sono un pezzo di quelle di quelle di questo sistema
Ma nel fare questo processo progettualità dobbiamo decidere delle cose
Prima cosa
Per poter migliorare il sistema ci vogliono più soldi lo ripeto perché altrimenti che ne siamo molto bravi nel riforma a costo zero cioè senza soldi non si può fare niente dello essere italiana
Meglio che lo diciamo all'inizio perché cioè non si può far niente io giustamente se sono stati analizzati
I vari excellence programma che son stati fatti nei Paesi europei io consiglio quello tedesco uno dei tu Mombu un programma è stato un programma in cui si sono messi un sacco di soldi università che era molto più finanza della nostra
Quindi diciamo l'idea che non riusciamo a fare una una cosa cioè senza soldi è impossibile quindi è meglio non facciamo niente lasciamo la situazione come adesso e quindi che a treni possiamo fare grandi guai un altro punto è che cosa deve fare l'università cioè che c'è qual è la missione dell'università
Sicuramente fare ricerca ma dobbiamo capire anche peacekeeping c'è perché la ricerca di base estremamente importante ma poi c'è anche un problema di rapporto col sistema industriale
C'è un problema chi deve fare la didattica perché ne oggi abbiamo un pezzo enorme del sistema Agazzi che non vanno all'università
C'è tutto il tema della formazione terziaria più orientata alle professioni
Che diciamo attivo più professionalizzante che finalmente è stato introdotto e ringrazio il ministro questa possibilità per l'Università di poter fare queste famose era ore professionalizzanti parte dal presupposto che io non penso che l'Università debba rispondere a tutto
Il sistema di formazione terziaria ne deve fare un pezzo perché deve essere anche di qualità perché abbiamo avuto già l'esperienza della professione della della formazione professionale
Che insomma diceva insomma già ricatto ma l'abbiamo già pagato un prezzo però il
Però analogamente se tutto questo tema della missione dell'apertura dei molti portavoce un altro tema che noi
Che oggi viene chiamata terza missione argomento che a me non piace e cioè che il termine che a me non piace perché terza missione quasi fosse una cosa residuale che la funzione che all'università dell'università come schierando è strumento di trasformazione sociale ed economica del territorio
Cioè avevo rincontrato recentemente proprio in questo i rapporti che stiamo avendo con la delega con le delegazioni inglesi dell'Università
Insieme al Ministero
Sono stato all'onda lo sono anche qui sul tutto sul posto Breaks Seat e quali sono le cose che identifichi interessano di più la prima cosa come le università trasforma di territori
Non c'è perché chiaramente il se guardiamo lontano anche se guardiamo Liverpool lo guardiamo un altro posto è lo strumento più potente che si Solti per trasformare quel destino di un territorio
A fare questo costo cioè università che apre in un in un quartiere degradato che porta legalità che porta il giovane che porta ricchezza
Lo cioè a me converrebbe aprire al centro di Napoli ma se vado in una periferia significa che ho fatto una funzione estremamente importante che nessuno mi riconosce ma questo non viene riconosciuta su e quindi quali sono i i metodi
Il tema definanziamento e fondamentale perché la leva è molto importante mi piace molto la proposta degli anni chiamiamo degli accordi di programma li chiamerei così con un termine un po'burocratico
Ce ne senza che diciamo alla negoziazione ombra la negoziazione questo accordo di programma brutto grazie da suggerimento della ministra quindi la negozio l'anello alla negoziazione
Cioè noi oggi abbiamo una sì siamo arrivati a una situazione paradossale io ho condiviso molto condivido molto
Il sistema
Quota premiale costo standard perché venivamo da un'università che era molto diseguale dove i finanziamenti erano finanziamenti basati su una quota storica
Che era strettamente legata alla capacità dei nostri lettori dei miei predecessori dei politici del posto di andare a Roma a farsi dare i soldi
E così l'avevamo are più diciamo cofinanziate aree meno finanziate che aveva pochi studenti un sacco di soldi cioè insomma che era insomma la storia dell'Italia
Adesso quindi abbiamo almeno un criterio ci fa una fotografia e quindi questa è un dato di fatto che la valutazione può andare bene può andare male si può fare meglio si può fare peggio ma è giusto che ci sia una valutazione che ci sia una quota premiale
Il problema è che ne abbiamo una redistribuzione di sempre gli stessi soldi che addirittura diminuiscono quindi nel adesso l'anno prossimo ci troveremo in questo paradosso che tutte le università italiane avranno tutti gli indicatori positivi
E qualcuno perderà i soldi e poco riguarderà quindi qualcuno alla fiera dice ma come è possibile aumentato gli studenti rubato diverso stato valutato di più ho fatto mai che il reclutamento fatto più questo però avuto cinque milioni di euro in meno
Alla fine qual è la conseguenza che un tutti penseranno che lo si lo sforzo di miglioramento inutile
Perché se io faccio qualcosa di più però qua dopo meno soldi perché chiare un meccanismo redistributivo non conta quello che tu fai ma anche quello che fanno gli altri e quindi alla fine se qualcuna è aumentato di più udite tu usi trendy coi soldi anche se tu sei novità quindi diciamo e allora alla fine si arriva a una a un paradosso che rende teoricamente sistemi insostenibile o credo che il sistema considerando questi parametri di qualità c'è una qualità
Diciamo media deve essere garantita perché chi sta sotto la qualità meglio con l'università la chiude perché altrimenti ne facciamo un danno agli studenti
Che loro fanno un investimento del loro tempo e poi dopo noi torna di facciamo tornare indietro un titolo di studio senza competenze e quindi la qualità ci deve essere però con quella deve essere garantito una base
Rispetto a questa base di fu poi dopo per delle attività di sviluppo ci vogliono dei de una negoziazione con degli obiettivi che sono commisurati a una strategia nazionale le caratteristiche locali con delle risorse aggiuntive una risorsa importante
Io so all'impegno dei parlamentari che ci sono vicini per cercare di recuperare cinquanta o cento milioni di azioni siamo contentissimi anche dieci milioni
Però per far questo finisco ho finito per far questo bisogna no di voglio impedisce però diciamo se vogliamo fare questo Progetto contentissima Brother farebbe se vogliamo fare portare avanti questo progetto ci vuole un investimento europeo anche questo e proprio finito sul tema dei dottorati il tema dei dottorati
L'idea lanciata sui dottorati ha un'altra idea che io condivido quando ha fatto il dottorato quinto ciclo insomma è la sede del mio dottorato in ingegneria strutturale cominciava da Roma finiva Palermo quindi era un grande dottorato consorziato e per me è stato un esperienza molto positiva perché ho girato per le varie sedi ho lavorato con dei colleghi quindi l'idea del dottorato locale
E un dottorato è un'idea ne parlavamo anche prima cioè ci vuole qualità cioè dottorato una così guarda perché voi ricordo non è il precariato tuttora il dottorato al terzo livello di studio cioè chi fa il dottore di dottorando studia
Quindi fa gli esami viene bocciato viene approvato quindi non è insomma un pregare è uno studente
Allora il io sto da però di in quest'operazione dobbiamo stare un po'attenti a sfruttare il concetto di rete
Cioè dobbiamo evitare che poi ci sia un'eccessiva polarizzazione sulle grandi esempi perché io lo dico da rettore più grande università del sud
Perché se non c'è la rete che collega le sedi più piccole le sedi più piccole poi muoiono è peggioriamo la situazione perché li rendiamo ancora più diciamo di qualità scadente
Quindi ci vuole anche un coraggio anche secondo me questo è l'ultimo quel finisco perché altrimenti giustamente la Presidente mini picchia c'è anche un tema di mobilità dei docenti cioè che è un tema importante cioè il i docenti si debbono muovere nelle reti di liberamente perché c'è un giovane professore anche molto bravi possano dare a fare due o tre anni senza pensare di essere deportato perché voi qua oggi uno pensa di essere deportata e non torna mai più
Ma diciamo o cinque anni in un posto in una università più periferica più piccole è una grande possibilità per lui per crescere
Perché ha un ruolo che non avrebbe in una grande diversità porta competenze e capacità in quel posto
Però anche la possibilità poi di ritornare quindi quest'idea di una mobilità permanente che non sia una una diciamo la vettura erbivori sei punito non poi torna perché poi cambia la legge poi dopo ci vogliono tre punti organico queste cose qua arabe
Alla fine che è un po'il sistema che naturalmente e prima veniva perché fisiologico che le grandi scuole di formazione e di ricerca sanno nelle grandi università ma perché fisicamente così
E allora però lui il tema è che noi dobbiamo fare in modo che ci sia una rete come sempre esistito che consente uno scambio e che alla fine fa crescere tutto il sistema io penso che su questo sono interventi che si possono si possono fare
Con non grandissima difficoltà però partendo ovviamente da un concetto di Progetto diciamo di un'università per i Paesi
Grazie al cielo scusa grazie
Al presidente Manfredi e adesso abbiamo parlato di dottorati di ricerca di dottorandi di ricerca alla parola Giulio Formenti prego
Grazie vicepresidente Leone innanzitutto ringraziare onorevole Manuela Ghizzoni per questo invito invitano a me qui oggi a me ai miei colleghi questo nascente comitato per la valorizzazione di dottorato di ricerca
Ha fatto diciamo ci ha reso l'onore che sarà difficilmente replicabile
Non ho messo la cravatta umana
Più grande di loro volevo vedere se li facevano entrare
Laddove l'avrebbero prestata
O anche il mio saremo nella perché in tanti anni che sono anni come è stato ricordato molto difficile sta pian molto difficile per università italiana ha fatto molto in Parlamento tantissimo dove pochissimi facevano insomma
La no tax area non è stato citato male le l'abolizione delle tasse per i dottorandi senza borsa lo scorso anno
Ecco invece parlerà partendo dal dal libro di Capano regimi e Turris
Io l'ho trovato personalmente molto stimolante insomma come lettura nel senso che c'è un grande background storico ma anche le proposte sono molto molto interessante rispetto a queste ultime punto la mia presenza quasi giustifica sulla base del fatto che c'è una proposta operativa
Un po'rivoluzionaria ma comunque operativa per il il dottorato di ricerca
Anche se appunto poi il divo parla anche di altro di governance reclutamento ma non ho titolo per parlarne
Ecco adesso spero di non fare uno spoiler Roma lasciamo la tesi centrale del dell'IPO combina io credo anche lì spero di non non sbagliarmi ma mira alla un po'il cuore dell'Università generalista attenzione non non università di massa ma generalista cioè l'idea che le università in qualche modo oggi sono offrono tanta offerta didattica da differenziata né invece in qualche modo dovrebbero differenziare esse stesse l'offerta che che producono e specializzarsi in alcuni settori scientifico disciplinari
Celenza una parola un po'abusata ma insomma che dove riescano a a a dare il meglio
Il meglio di sé e poi ovviamente vengono descritti anche gli affetti di questo però insomma gente su questo ci torno dopo faccio una piccola provocazione nel senso parto da una delle premesse di questa dico di questa di questa proposta
Dove dove dicono gli autori dicono i dottori di ricerca sono troppo pochi nel nostro Paese
Però io mi reputo una provocazione ma troppo pochi rispetto a cosa fare questo è un tema che è stato diciamo degli anni ripetuto molte volte quello della del nome dottore di ricerca naturalmente troppo pochi Samo rispetto ad altri Paesi
Per abitante però mi in Italia c'è un tema anche molto legato al sistema universitario tutto cioè in alta è un po'tutto sottodimensionato quindi anche da questo punto di vista uno penso stare attenti bisogna stare attenti al a creare una una una vera e propria diciamo comunità ricca quindi non basta mettere tanti dottori di ricerca questo giusto per diciamo una un sasso tant'è vero che gli autori
Poi proseguono dicendo d'altro canto l'impegno di molti impiego di molti dottori di ricerca al di fuori dell'accademie negli enti pubblici di ricerca è sempre in termini comparati molto limitato cioè qui c'è un grandissimo tema
Sul fatto che poi il dottorato di ricerca
Serve in Italia fino a un certo punto fuori dalla dall'Accademia non viene valorizzato e colgo l'occasione qui per accusava un piccolo passaggio rispetto alla alla legge di bilancio nel senso che è stato credo depositato possono comunque ci dovrebbe essere una un piccolo emendamento che in questa ma in questo senso anche a questo limitato a dir poco sobrio può può intervenire nel senso che come sapete la tua legge di bilancio ha ha fatto una un grosso sforzo per incentivare l'assunzione a tempo indeterminato
Di giovani under trentacinque anni ventinove a partire dalla dall'anno dal prossimo al due mila diciannove
Però ecco in questa in questo sforzo diciamo non si è tenuto in considerazione il peso dei titoli di studio no quindi il percorso accademico per poter appunto entrare poi nel mondo del lavoro e sappiamo che nel caso soprattutto il dottorato di ricerca ci vuole
Molto tempo prima di comunque il ci si tende ad o trovare tardi
Insomma questo vincolo temporale in qualche misura del tuo potrebbe scoraggiare il la l'accesso l'iscrizione a un corso dottorato di ricerca per cui l'idea quindi è rimuovere il il vincolo temporale
Il del limitatamente al dottorato di ricerca e quindi stanziamento un dottore di ricerca può accedere a questo genere ovvero una azienda che assume un dottore di ricerca posto accedere a questi incentivi senza appunto senza che il dottorato conti come come limite temporale
Ecco quindi diciamo questo questo è un aspetto padre solo e andare direttamente alle alcune delle motivazioni che spingono gli Autori a proporre questa a questa questa riforma del dottorato di ricerca esse sono la in primo luogo sinergie risparmi cioè lo dicono ovviamente se tu accentrino in poche università
Di eccellenza lavoro comunque in poco diversità dove quel settore disciplinare
è molto valorizzato perché i ricercatori che lo che lo portano avanti sono di ad alto livello questo crea delle delle sinergie che ha delle dei risparmi di costi
Un altro otto elemento è quello che ovviamente per creare attrazione cioè il se c'è un po'di ricerca qualificato su un un certo aspetto dell'economia delle scienze mediche biologica eccetera
Le persone dal dal resto dell'Italia o sperabilmente anche da fuori dall'Italia
Lavoreranno a vorranno venire lì a lavorare
E quindi penso che questo sia effettivamente una un tema molto reale e d'altra parte è di qui che viene dopo che la specializzazione cioè il fatto per cui i gli altri atenei che d'altra parte non hanno la possibilità di eccelle in quel momento storico quanto meno su quel tema
Devono in qualche modo inventarsi un'altra
Una malta caratteri insomma una caratteristica che li che li renda competitivi che può essere la didattica anche come veniva ricordato prima soluzioni se non non vorrei sbagliarmi ma credo che non ci sia dal punto di vista della distribuzione delle risorse nessun elemento che che che tenga conto della della didattica e quindi della qualità della didattica che viene fatta a nel nostro Paese
Un altro con un altro elemento è quello della della governance cioè ovviamente questo essendo insomma inteso che alcuni
Atenei leggendo questo questa proposta se l'avevo sparite teorizzate da dove dovrà mettere in pratica
E questo questo ovviamente presenta dal punto vista della governance vorrebbe dire fare delle scelte strategiche all'interno dei singoli atenei veramente determinanti quindi molto
Molto difficile da da attuare però e qui lancio una piccola provocazione perché gli autori parlano di farlo in via sperimentale voi capire esattamente che cosa si intende per
Via sperimentale
Da un'altra cosa che occhio insomma pensato mentre mentre gioco che c'è un'alta c'è un altro aspetto positivo credo anche sono interpretato bene la proposta si può può può venire fuori e sarebbe quello della mobilità ne parlavamo prima cioè nel momento in cui allacciamo tu ateneo offre solo quel tipo quasi pochi
Corsi di dottorato specializzati e tutti vengono lì a fare il dottorato quei chiaro che non possono rimanere lì alla fine del dottorato presenti quella felino dovrebbe diventerebbe no ma qui devono tornare o andare da altre parti
E quindi si dispera verrebbero poi nel sono potrebbero contaminare contamina il resto del
Del Paese
Allora con un diciamo concludendo un po'l'intervento volevo dire questo abbiamo penso un tema più grande che è quello vorrei insomma ringrazia anche la la ministra per questo diciamo che ha fatto nell'ultimo anno nel senso che
Temo che il problema vero ossia che l'università italiana non riesce a uscire da se stessa cioè le sue componenti interne Polo litigiosa a volte ma insomma comunque il riflettono sempre su se stesse ma invece quello che noi dovremmo fare siamo fosse corporativi si comunque
Riflettiamo sempre su noi stessi e non guardiamo al paese cioè in realtà ne dovremmo da un lato chiedere al Paese fare delle proposte convincenti del Paese per poter chiedere anche maggiore risorsa perché alla fine è la comunità accademica che dovrebbe come un nemico può può può sì verso l'esterno e dire Signore per poter far funzionare al meglio questo Paese noi siamo indispensabili ma ci dovete dare la possibilità di Frau invece questa un po'anche litigiosità interna non non consente questo accudirli questa cosa qua
Ecco l'ultima cosa che avevo già accennato perché c'è stato un incontro sabato sempre a Roma non è entrato dalla dal senatore Verducci che qui qui in sala insomma un po'fuori contesto popolo voglio dire lo stesso perché abbiamo qui sia la ministra fedele che appunto il presidente della Conferenza dei rettori italiani come dottorandi
E penso anche non solo in otto anni ma la ma tutto il paese è stato scosso dalla vicenda
Di Giulio che geni come commenti collega non siamo rimasti molto
Molto toccati e abbiamo proposto diciamo a mezzo stampa qualche qualche tempo fa di popolare istituire in ogni università d'Italia una borsa di dottorato in memoria di viene geni
Ovviamente due due persone che possono fare questa questa operazione sono sono a questo tavolo
E credo che questo possa essere veramente una un modo per ricordare degnamente una una insomma un collega che si è chiaramente distinto per sommarie cuore nel nel nel suo lavoro
Ecco e quindi magari possiamo pensare che dal prossimo bando di dottorato ma università o comunque molte delle università ci sia questa
Questa opportunità grazie
Grazie anche Angelo Formenti a questo punto diamo la parola amministra fedeli e poi sentiamo gli autori tanto grazie dell'invito ringrazio la vicepresidente della Camera Marina Sereni ringrazio particolarmente devo dire l'onorevole Ghizzoni perché mi ha consentito lo dico onestamente ovviamente ringrazio gli autori perché attraverso di lei mi ha consentito di leggere un libro che francamente non è uguale allettanti pamphlet che erano usciti in questi ultimi anni esattamente sulla descrizione veniva già detto quindi dal punto di vista dell'analisi
Concordo con quanto almeno fin qui io ho ascoltato e assolutamente
Un libro che fa un'analisi oggettiva
Non è semplice trovare analisi oggettive negli ultimi dieci anni lo dico perché tra l'altro se non ho colto male nella mia ricerca anche dei testi precedenti
Sì collega proprio anche da parte dei tre autori a ricerche che loro avevano già fatto anche questo mi è sembrato un elemento di serietà lo posso dire perché non è soltanto scelto di fare questo libro adesso con questa analisi per io ripeto ho riscoperto il testo per esempio di Marino Regini del due mila e nove università malata e denigrata che era anche suo diciamo un filone di ricerca così come
Ovviamente ho visto che c'erano anche sempre dei tre autori credo quello dell'anno scorso sulla governance coltello lo dico perché insomma sono anche poi tanti contributi che Capano sempre dato sul terreno dell'università guardate questo non è indifferente dal punto di vista di chi poi dei decisori politici che devono anche affrontare il tema questa è la prima cosa che voglio dire voglio ringraziare gli autori la seconda cosa che dal punto di vista dell'analisi
Così come anche in parte dal punto di vista delle proposte qui lo dico anche riferendomi a Gaetano e alle altre persone che hanno partecipato alle scadenze che non abbiamo affrontato in questo ultimo mese mi è sembrata ci fosse anche una sintonia sull'analisi e molto sulle proposte questo mi
Particolarmente e favorevolmente colpito sulle vento che abbiamo fatto come ministero il dieci di novembre quindi accusa Dell'Anna e delle proposte sull'Università
Così come secondo me è stato estremamente importante che il ventitré di novembre
La Corte dei Conti avesse fatto un referto sull'università presentato al MIUR che ha altrettanto validato in qualche modo alcuni elementi di analisi ma anche poi sottolineando dove come si possono intervenire per modificare e aggiustare
Terzo lo lo voglio ricordare perché corretto
Anche qui ricordarlo perché alcuni dell'interlocutore che ci sono qui
Oltre che in sala c'erano anche il due di dicembre anche attraverso l'iniziativa che è stata fatta entro dicembre dal Partito Democratico anche qui per affrontare esattamente il tende all'università
Perché io riprendo diciamo questi tra il venti e ringrazio gli autori per questo libro intanto perché questa volta anche con questo libro con questo dibattito che facciamo oggi in sede
Parlamentare quindi alla Camera
Noi stiamo facendo una cosa che io considero molto importante l'abbiamo detta ma fatte insieme e fuori diciamo dalle Aule parlamentari conta anche molto non stiamo creando le condizioni perché questo Paese
Torni davvero torni semmai lo ha fatto poi so che il libro invece dice che non è mai stato fatto perché sono stati sempre fatto interventi veramente spezzettati anche facendo operazioni ordinamentali
Casualmente diciamo così senza un disegno senza una strategia dentro le leggi di bilancio però c'è un punto secondo me di passaggio di questa fase politica oggettivamente di questa fase politica
Che noi non possiamo perdere e ciò
Noi abbiamo l'opportunità perché ce ne sono oggi delle condizioni maturate neanche questo libro quindi attraverso i suoi autori autorevoli influenti nel dibattito pubblico possiamo Secondo me mettere davvero al centro del paese la funzione dell'università della ricerca e dell'alta formazione logico Bray questo io lo considero un passaggio necessario per dico anche come però questo è un passaggio fondamentale
Questi diciamo citazione di incontri che non sono solo incontri perché al dieci di novembre era presente il Presidente del Consiglio
Il Presidente della Repubblica sta girando guardate anche questo è significativo sta girando nelle aperture degli anni accademici
Delle università stare col armenti anche intercettante di sì tanto i centri di ricerca lo dico perché mi obiettivamente e oggettivamente c'è un percorso in questa fase politica oggettiva che secondo me sta spingendo molto al fatto che la politica per il Paese
Metta al centro la priorità degli investimenti esattamente come dico io sull'insieme della filiera del sapere io qui mi permetto di spezzare una lancia perché corrisponde a questo percorso al fatto che nei tre anni precedenti c'è stato un investimento qualitativo oltreché quantitativo significativo sul percorso della scuola
Lo dico perché non è slegato questo uno dei dibattiti che abbiamo fatto anche in questi incontri cioè non si può vedere gli investimenti sull'insieme della filiera per sapere compreso università alta formazione e ricerca
Non guardando l'esattamente sull'insieme della filiera del sapere non foss'altro perché cioè un punto di raccordo decisivo che superare la dispersione scolastica
Investire molto di più dei cinque milioni che abbiamo messo sull'orientamento per l'iscrizione all'università se puntiamo al fatto che l'Università di venti per il Paese effettivamente l'infrastruttura necessaria per crescita sviluppo e cambiamento sociale qui io non riprendo le cose che ho sentito dire
Da Manuela per la parte che l'ho sentita ma che ha detto anche Manfredi come presidente della cui quindi anche in rappresentanza di questo sistema perché questa secondo me l'elemento importante
Questo libro ci aiuta anche in questo l'analisi che qui viene fatto e la proposta che viene fatta ci aiuta perché in relazione poi alcune cose sono più spinte altre le dobbiamo costruire diciamo con maggior consenso all'interno
Però secondo me ci pone esattamente in questa dimensione questa dimensione cosa significa però intanto significa condividere l'analisi quando tu fai una buona analisi corretta del sistema universitario e la conditi di io la condivido non la condividiamo perché quella che abbiamo presentato in queste occasioni pubbliche politiche
Allora anche le soluzioni ci avvicinò ne possiamo lavorarle insieme costruirle insieme cosa significa al
Al sei di dicembre perché ci vuole anche serietà dal punto di vista politico
Secondo me la serietà politica la dico qui perché l'ho detta alle conclusioni non solo nella relazione al dieci di novembre l'ho detto nelle conclusioni è giusto che la dica qui noi stiamo e quindi vi chiedo di essere parte attiva
Anche a voi noi stiamo predisponendo con l'insieme della rappresentanza degli stakeholder che hanno partecipato alla nostra conferenza su Università del dieci novembre
Esattamente un discorso scorso scusate di un documento programmatico che abbia all'interno queste tre distinzioni visione del futuro del Paese per l'università
Che va in qualche modo poi presentato io qui ci tengo a dirlo so che siamo già a litigare ma io su questo ritengo che sia sbagliato liquidare in politica
Proprio perché deve essere una scelta per il Paese
Penso che le parti strategiche vanno per confrontate con l'insieme dei soggetti della politica in termini partitici perché deve essere una visione che viene offerta seriamente al Paese alcune cose che ne possiamo fare subito perché le può fare il ministero
Altre che devono essere nel loro percorso accompagnate secondo me da chi le condivide quella che lo dico seriamente pragmaticamente da chi le condivide da disegni di legge da depositare in su alla Camera e al Senato lo so che alla
Non so quattro di novembre Udinese quattro di marzo undici di marzo si vota affine
Dicembre si sciolgono le Camere però posso dire noi abbiamo la necessità di lasciare la visione di strumenti possibili gli aggiustamenti non la riforma io sono molto d'accordo su questo per questo che penso che diciamo così un lascito che a queste tre caratteristiche ha una logica
Perché quello che possiamo già fare poi ci arrivo alcune cose le possiamo fare due cose le abbiamo fatte anche con l'ultimo decreto ministeriale che ha messo in asse quindi fatto io le lauree professionalizzanti avendo fatto un lavoro istruttorio molto anche corretto e quindi adesso hanno un indirizzo per sopperire anche al rapporto tra funzione dell'università che deve essere mantenuta ovviamente di valore generale dal punto di vista proprio della sua funzione con ancora porto nuovo diverso
Ma mirato differente dagli ITS
Differente dagli teste con un rapporto diverso rispetto agli sbocchi professionali che hanno gli chiese che sono altrettanto importanti ma differenti seconda un pezzo che abbiamo fatto così come un pezzo di semplificazione
E di aggiustamento che in quel decreto che settimana scorsa c'era per alcune semplificazioni ma io penso che possiamo fare di più
Il di più che noi possiamo fare è esattamente legato al fatto che sul l'FFO oppure dobbiamo avere il coraggio di iniziare e dare uno strumento più forte sulla negoziazione quindi sull'autonomia responsabile anche facendo un'operazione di distinzione sulla quota premiale rispetto a quella ordinaria perché questo è un punto importante
Io profondo diciamo utilizzo non a profitto chiedo scusa dell'espressione vorrei utilizzare anche il confronto quindi oggi perché ci sono poi anche parlamentari oltre che l'insieme delle forse che possono corrispondere a questo ne dobbiamo anche creare secondo me lo troveremo nel modo con cui affronteremo entro Natale Massimo i primi di gennaio questo documento programmatico
Con la distinzione di scelte immediate le scelte che vanno nel disegno di legge le scelte di prospettiva pro divisione
Beh guardate io penso che dobbiamo affrontare in modo molto serio anche tre cose alcune le diceva Manfredi sono d'accordo su quel
Una in particolare però vorrei che la discutessimo fra di noi da zero secondo me serve anche una programmazione nazionale
Delle sedi e dei luoghi delle università non possono crescere e svilupparsi ciascuna come atto mo'specifico di quel territorio perché anche la concezione del rapporto di funzione dell'università
Sia nello sbocco professionale sia nella laurea magistrale sia proprio diciamo anche dell'alta formazione deve sapere al minimo una dimensione che non abbandona nessun territorio Press
Non l'abbandona nessuno ma deve avere una visione nazionale
Assolutamente perché non possiamo avendo preso a riferimento
Non in modo subalterno ma come riferimento di assetti modificazione di alcuni aspetti le esperienze europee internazionali noi non possiamo immaginare di avere una dimensione provinciale delle singole Province
Lo dico perché anche questo è un aspetto di serietà di visione per fare degli aggiustamenti insisto non le riforme ma per fare quegli aggiustamenti che consentono anche tutti gli elementi che qui venivano richiamati e che secondo me nella proposte finale del libro ci sono
Se non abbiamo questa dimensione secondo me ne facciamo fatica anche a parlare di mobilità degli studenti
Delle questioni che riguardano i dottorandi delle questo che riguardano i ricercatori ma anche dell'apporto che noi chiederemo perché nei prossimi giorni
Andrò una lettera anche alcune esattamente per affrontare il tema dell'interdisciplinarietà della unitarietà del sapere lo cito anche qui perché uno degli elementi diciamo che ho proposto che abbiamo proposto al dieci di novembre per dire che ci sono più cose che possono essere già immediatamente attivate fatte questo secondo me sono punti
Importanti in questa dimensione così come sono punti
Dal mio punto di vista importanti quelli che puntano anche
Ad un rapporto con i sistemi meno allora posso usare la parola meno avanzati del nostro Paese
Io penso che dovremmo ragionare su una fondo specifico per mantenere gli obiettivi di qualità ovviamente di di qualità di valutazione per facciamo tutte le operazioni di aggiustamento che il libro anche propone anche sulla valutazione quindi anche sulla funzione dell'auto anche in rapporto alle scelte di del paese quindi della politica con poi gli strumenti di valutazione che non possono essere banalmente numerici perché se noi non cambiamo le funzioni quindi anche su questo
Però mantenendo come anche dimostra che il referto che nonostante le difficoltà manteniamo un livello medio di qualità sotto il quale non si fa
Anche l'allargamento anche il superamento del numero chiuso mettiamola così ci capiamo
Non può vedere abbassata la qualità
E però probabilmente bisogna anche utilizzare strumenti Protti
Specifici differenti dando nella programmazione e nella autonomia responsabile negoziata
Anche obiettivi in quelle realtà in cui si dice in tre anni in quattro anni quel gap che va descritto definito separatamente finanziato si devono raggiungere perché se no non riesco a capire come possiamo noi fare un'operazione di vera autonomia responsabile di vera negoziazione con obiettivi dichiarati quindi ci serve una visione
Più generale
E poi ci serve l'articolazione anche da questo punto di vista perché questa secondo me
è la risposta alle difficoltà e alle differenze di contesto da tutti i punti di vista
Serve anche che una volta che lo facciamo noi per la nostra responsabilità che lo fa il Ministero con insieme dei degli stakeholder secondo me bisogna chiamare e parlare con la Conferenza Stato Regioni che non sono soggetti indifferenti ne dal punto di vista istituzionale della diciamo della filiera delle decisioni istituzionali e da questo punto di vista quando io dico rapporto anche con gli stakeholder che abbiamo chiamato al dieci novembre significa anche parlare con loro
Ma anche poi con i soggetti dell'economia reale perché questo è l'altro secondo me aspetto fondamentale di di questo processo che mettiamo in in in campo prima di arrivare ad alcune ultime riflessioni dico che c'è un tema che credo dobbiamo affrontare che poco anche tra il mio punto di vista abbiamo sviluppato e che invece dobbiamo secondo me nel prossimo tempo sviluppare che riguarda il rapporto tra docenti e ricercatori facente ricercatrici che vanno all'estero che rientrano noi abbiamo delle barriere
Nei percorsi di riconoscimento oltre che economici che sono enormi
Io penso che su questo sia un altro degli aspetti che dobbiamo saper affrontare perché o diciamo verificato che quando abbiamo le nostre ricercatrici nostri ricercatori che vanno all'estero poi non hanno la condizione diciamo che valorizza la loro esperienza all'estero con il rientro e così via quale il sostegno che noi diamo anche ad esperienze che non sono solo di mobilità nazional ma nazionale mandi mobilità internazionale rispetto ai nostri ricercatore nostri certe attrici penso che questo sia un tema che dobbiamo
Saper affrontare
Chiudo su un punto gli ho lasciato alla fine perché io credo che noi non possiamo però non mettere al centro di tutto questo il tema del diritto allo studio
Ma questo è un punto centrale non siamo credibili diversamente lo dico perché nel ringraziare il lavoro straordinario che ci ha fatto la onorevole Ghizzoni insieme agli altri
Hanno fatto l'anno precedente il pezzo in più che stiamo cercando di fare al Senato e quindi poi alla Camera che altrettanto importante vero e proprio il sistema che non è a a regime sul diritto allo studio e questo è un punto serio noi non possiamo ancora essere il paese che ha gli idonei per le Borse studio e non alle condizioni ovunque perché questi doni possono avere le borse di studio cioè e questo è una cosa che che non può reggere qui noi dovremo trovare diciamo meccanismi di secondo me di di serietà molto forte
Ora
Io dico diciamo due ultime cose intanto questo libro di questi tre
Autori straordinari ci dice anche due cose a cui io tengo particolarmente le diceva
La l'onorevole riprendo intanto ne dobbiamo cambiare anche il linguaggio penso proprio dal punto di vista del Ministero della politica
Perché quando noi facciamo le operazioni che dice le dobbiamo fermare le eccellenze sembra quasi che le facciamo contro qualcuno anche questo un concetto importante non diverrà promozione di miglioramento questo è una cosa che secondo me è seria
L'altra cosa sul territorio su dove l'ho detto l'altra cosa che secondo me è altrettanto importante a cui tengo molto e per lo dovremo trovare dei meccanismi che condividiamo con l'università
Per fare delle operazioni esplicite
Anche sui finanziamenti che devono diventare strutturali aumentare ad essere costantemente a regime non possono essere ha sporto perché se no non fai l'operazione per quanto riguarda l'orientamento non solo per superare
Il tetto di cristallo delle laureate o delle ricercatrici che è un tema però dobbiamo farlo esplicito dobbiamo decidere insieme quali sono le azioni concrete anche nei finanziamenti e quindi poi anche nei criteri di valutazione
Per avere poi le risorse che si devono introdurre questo un pezzo fondamentale secondo secondo me criterio che dobbiamo introdurre come facciamo a rendere premiale
Con lo stacco quindi con maggiore disponibilità come dicevi anche tu
Esattamente alle carriere stent delle donne perché tu hai ragione a dire che ci sono più laureate ma la tipologia di Laure che ci sono tra uomini e donne e differente sul terreno delle steppe che invece o un altro degli elementi di cui ne abbiamo bisogno
Ora la chiudo ci sono suggerimenti interessanti di impianto che vengono da questo testo noi dobbiamo implementarlo con il coraggio di guardare come fa questo libro nell'analisi e poi nelle proposte quali sono i nostri gap su questo aver il coraggio di affrontarle chiamandoli per nome quindi senza parlare di riforma ma di aggiustamenti condivisi questo è un punto la costruzione del consenso condiviso sugli aggiustamenti secondo me ha una buona base di condivisione questo libro fa un'analisi se vera spietata
Spietata
Perché chiama anche a responsabilità la politica per quella che ha avuto perché non ha avuto visioni su questo nei passaggi fondamentali mi è già capitato di dirlo lo ridico qua ci sono stati passaggi fondamentali alla meta
All'inizio degli anni due mila e così via per fare due cose all'inizio degli anni due mila la politica non ha la politica in generale non ha visto i passaggi di cambiamento della diciamo così delle condizioni di apertura dei mercati e non appuntato esattamente sull'unico investimento che doveva fare di funzione sulla filiera del sapere sul sapere universitario e di ricerca
La seconda errore che la politica ha fatto quindi non lo dico per ragioni partiti che voglio che sia chiaro ma per Rajoy proprio generali della politica l'altra cosa che è stata fatta e che non si fanno le riforme
Senza sorse non so che si fanno senza le risorse perché questo è uscito anche ovviamente dal referto che ha fatto la corte dei conti analizzando anche nei suoi aspetti positivi positivi la riforma Gelmini lo dico perché so da questo punto di vista serve onestà intellettuale alcuni meccanismi di introdotti hanno funzionato perché hanno qualificato
Altri non è possibile perché appunto sono aggiustamenti che vanno fatti ma soprattutto lo spartiacque che tu non puoi fare cambiamenti e innovazioni soprattutto della portata di aggiustamenti che vogliamo fare ora senza l'investimento di risorse risorse che non vuol dire chiudo davvero
Tutto e subito
Però attraverso diciamo una programmazione dichiarata di proposte di progetto in questo senso è un progetto che ha ragione
Manfredi allora anche le tappe una dietro l'altra sai dove ti portano e sai da dove parte prioritariamente quindi io vi voglio veramente ringraziare
Tantissimo su questo perché da forza secondo me anche a quello che possiamo fare già ora con questa visione tra
Grazie amministra ora ci sono agli autori
Giliberto Capano è professore di Scienza politica nel novanta all Università di Bologna nella Scuola Normale Superiore Marino Regini è professore emerito di Sociologia economica
E proprio il jumbo rettore dell'Università Statale di Milano Matteo Turri è professore associato di Economia aziendali nell'oretta Statale di Milano quindi sono professori di tredici prime diverse
La loro le li ho voluti citare in questi termini non perché non fossero conosciuti e più ma per segnalare che c'è un oltre un anno una novità positiva secondo me in questo libro che di dipende anche dal fatto di aver messo insieme non per la prima volta peraltro punto tre
Discipline diverse tre per persone che si occupano di discipline diverse che hanno dato invece un prodotto unitario non segmentato diciamo non c'è questa segmentazione
E hanno deciso forse ho deciso io non non so di parlare in ordine inverso all'ordine alfabetico quindi per primo venne la parola Matteo Turri
Che è qui alla mia destra prego Matteo
Io ho seguito l'ordine il tavolo
Grazie Cavana vicepresidente grazie a Manuela Ghizzoni dice ha promosso questo
Questa discussione grazie alla presenza del ministro a tante persone che conosco qualificate
Di essere presente
Sono usciti tanti stimoli quindi
Posso solo uscirne uno quello insomma
Della della necessità di una presenza forte della decisore politico
Non lo chiamiamo in un modo Manuela anche se ogni ha usato il termine di indirizzi valoriali insomma si può chiamarlo in tante però credo che ecco sì senta tanto la necessità di un'attenzione della politica anche perché noi veniamo da un contesto dove l'università un problema lo abbiamo riscontrato di fiducia
E forse anche un po'una difficoltà nel leggere nel comprendere le esigenze del paese questo peraltro almeno dalle mie parti negli studi organizzativi non stupisce nel senso non esita è un'organizzazione professionale tipicamente le organizzazioni professionali sono un po'conservatrici hanno un po'per hanno bisogno di essere un po'pungola
D'altronde ce l'ha ce l'ha ricordato lo devo dire con grande onestà intellettuale anche il presidente Della il nostro presidente presenta conferenza direttori allora credo che su alcuni temi andare incontro richiamati a in parte anche dalla dalla ministra andare incontro alle esigenze del mondo produttivo settimana scorsa se non erro sì siano golletto bene c'è stata una manifestazione importante a Verona dove si è detto di diurno
Di un ritardo o nella capacità o o meno veniva imputato non esita un ritardo quindi perlomeno bisogna riflettere su questo tema
Se ha detto di Laure professionalizzanti si è detto di difesa di territori ecco questi sono temi su cui a mio avviso occorre pungolare l'università perché tipicamente ancora riprendendo le parole
Depressi entra conferenza rettore altrimenti ci si concentra Lippoli più importanti quasi naturalmente ma qui la politica giustamente può dire no a me interessa invece che ci sia una presenza diffusa allora diventa quindi importante una volta che c'è la presenza della politica riuscire a trovare strumenti di policy coerenti non grande riforme ma strumenti su cui intervenire noi ne abbiamo proposti qualcuno due la negoziazione il dottorato di ricerca di con una parola sullo sulla negoziazione a mio avviso a nostro avviso davvero un una una possibilità tra l'altro non ci siamo poi inventati nullo ma abbiamo guardato anche esperienze di altri paesi europei abbastanza simile noi che hanno sperimentato cose di questo perché non bisogna anche sempre inventare si può anche copiare con attenzione ai contesti allora può essere a nostro avviso una modalità colpe sprigionare forze positive che ci sono perché se è vero che l'università sono considerati un po'conservative si tengono popolate
Danno delle risposte formidabili allora agli occhi credo che questa possa essere davvero una strada da percorrere come da percorrere può essere una revisione di alcuni istituti del finanziamento e della valutazione
Qui però anche per un fatto anagrafico voglio essere ben chiaro
Io non rimpiango il passato non rimpiango quando e il finanziamento prima dato solo su base storica non rimpiango quando la valutazione non c'era ben venga finanziamento su base insomma ragionata ben venga la valutazione dopodiché credo che siccome abbiamo lavorato per la finale per l'asso da molta strada per il finanziamento dal novantatré per la valutazione al due mila uno quando è entrato ancora ci possiamo permettere perché credo che siamo un Paese abbastanza
Maturo per non dividerci solo tra pro e contro ma anche dire sulla valutazione possiamo fare dei passi ulteriori sul finanziamento che non deve essere legato a criteri stima assoluta passati e storici corporativistico possiamo fare dei passi avanti e quindi questo totem dell'FFO che è stato un passaggio importantissimo
Per l'autonomia deve essere italiane può oggi essere messo in discussione
In modo consapevole quello quindi credo che sia questo il un poi i passaggi
Importanti la ministra usato un'altra parola mio avviso rilevante è quella della condivisione uno degli elementi che mi rende ci pensavo mentre ho qui mentre vedevo da questa parte si vedono ovviamente
Ma i vostri visi
Che la positività di avere un dibattito ecco quello che è mancato un po'in questi anni nel Paese a mio avviso è un dibattito sull'università o è stato un dibattito molto gridato molto fatto per slogan per luoghi comuni per titoli di giornale che però poi accendono i fari per tre giorni su casi specifici e poi si dimenticano tranne se mai riprendere l'esperienza di di quando il giornalista
Era era giovane e rimpiangere un modo così dei tempi passati Memmo d'un po'così agiografico allora io credo che sia un altro elemento importante riuscire a dibattere di università e di promuovere nuovi momenti di riflessione sull'università questo accade nei principali Paesi europei
Credo che sempre di più possa possiamo abituarci affatto che accada anche in Italia finisco qui mi fermo qua
Grazie
Però adesso la parola al professor Regini prego
Grazie beh anch'io da desidero davvero ringraziare gli interventi non solo per la loro autorevolezza perché sono stati abbiamo già fatto qualche presentazione di questo libro ma dico senza piaggeria
Che agli interventi che abbiamo sentito questa sera ci hanno dato più stimoli che che in precedenza tanto che io se potessi discreta e magari fece Angiolini potremmo discutere col molino che anche qualche pagina la potremmo ancora approva a potremo fare ancora lo potremmo anche profondi ex no siccome siamo costretti tutti e tre scegliere un punto di partenza io mi aggancerei a moltissime cose interessanti o state dette la l'onorevole Ghizzoni diceva
Ci sono diversi nodi che devono essere sciolti cito le diceva
Il nodo tra autonomia e centralizzazione nodo sarà università di élite di Massafra occupabilità compiti culturali più generali e poi aggiungeva divari territoriali di vari dice di Genna ora la cosa che mi colpisce che a parte gli ultimi due cioè i divari territoriali divari di genere i primi tre nodi sono stati affrontati nelle riforme europee trent'anni fa
Fatta dire addirittura dagli anni sessanta a e in qualche modo paradossale se volete deprimente in un certo senso ma anche forse invece entusiasmante perché così ci son da fare delle cose che si debba pensare ad affrontarli noi molto tempo dopo
In fondamentalmente se noi vogliamo sintetizzare le la direzione che le riforme europea hanno preso negli ultimi cinquant'anni sono hanno avuto due grandi obiettivi il primo grande obiettivo era di fronte alla massificazione dell'università che si trasformava da università per la creazione per la formazione delle élite adattato università con molte più persone quindi anche con esiti di maggiore mobilità sociale eccetera eccetera che cosa fare per per per raccogliere questi persone che venivano da Bergamo differenti eccetera differenziato cioè differenziare quindi percorsi professionalizzanti percorsi meno differenziare in vario modo già negli anni sessanta settanta i tutti i paesi europei l'hanno fatto sappiamo anche lo raccontiamo nel libro che anche in Italia si è tentato di fare negli anni Sessanta ma come spesso successo in Italia tutto è finito nel nulla
Negli anni Novanta i due mila poi c'è stata una seconda ondata in Europa di differenziazione non tanto più del senso di professionalizzante o meno
Ma nel senso di individuarla excellence iniziative tedesca che ricordava anche Manfredi
Alla Francia che è andata sopra nella stessa direzione quella di cercare di a individuare situazioni che potessero essere competitiva a livello internazionale lasciamo perdere la parola eccellenza che anche a noi non piace ma competitiva livelli in grado di competere a livello internazionale
Ora noi in Italia non siamo riusciti a fare né l'una né l'altra cosa quindi questo di ciò il primo grande obiettivo il secondo grande obiettivo delle riforme era quello di trasformare un sistema di diciamo di controllo burocratico da parte del centro Bondi di controllo burocratico dettagliato e così via in quello che gli inglesi chiamano in un sistema di Stir informe distance cioè di guida a distanza
Qui la distanza che cosa vuol dire vuol dire che viene sì concessa l'autonomia alle università ma autonomia non vuol dire fate quello che vi pare
Cosa che invece purtroppo un po'per colpa del centro e un po'per colpa degli atenei e qui ci prendiamo tutte le nostre dosi di autocritica
è stata invece l'interpretazione dominante della autonomia concessa a fine anni ottanta primi anni novanta in Italia
Al guida distanza vuol dire esattamente quello che noi cerchiamo di riproporre sotto la formula della del Gozi azione un termine migliore che contrattualizzazione noi ci siamo limitati a tradurre dal francese
Contrattualizzazione ma in Italia contrattualizzazione si pensa spesso a quella del rapporto di lavoro a questa è meglio lasciare non è questa di cui parliamo diciamo negoziazione vale a dire obiettivi negoziati fra ministero e il singolo e singolo ateneo
Che appunto consentano di valorizzare lei do le risorse che ogni ateneo a e perché bisogna fare queste perché nessun ateneo anche un ateneo generalista molto grande ed eccellente come può essere Napoli Federico secondo me può essere il nostro ateneo con quali sono i nostri due
Che ha parlato di di Atene di Atene di gare
Ma nessuno di loro può essere al massimo livello nelle quarantaquattro adesso dico quarantaquattro aree perché come sapete nulla VQ r a d vi ha distinto i sub Gerry in quarantaquattro are scientifiche e in tutte per ciascuna di queste quarantaquattro aree in tutte le missioni che l'università deve deve svolgere vale a dire ricerca di base applicata formazione di primo livello e formazione avanzata formazione dottorale aiuto al territorio
E così via e quindi un aiuto alle cioè un tentativo di individuare che cosa anche dei grandi atenei quali aree possono competere meglio e quindi dare il meglio alla società
I in in quali in quali funzioni e in quali aree è un compito che non può essere lasciato semplicemente fate voi
Perché spiace dirlo al presidente la Crui ma anche noi siamo docenti se essenziali ottenesse dice fate voi gli atenei scelgono opportunisticamente diciamo non tutti forse ma sono portati a scegliere opportunisticamente quelli ed è normale sono quelli dove è più probabile che possano dimostrare e quindi invece estremamente importante questa guida distanze ma lui da distanza cosa vuol dire lo vuol dire come dicono alcuni colleghi economisti diciamo non non non quelli orientati qua
Lasciare più spazio al mercato vuol dire più su più stato migliora col dire il miglior capacità di guida da parte del centro e non minore capaci non mi non ruolo del centro
Però il centro deve attrezzarsi a dev'essere veramente veramente capace in modo fine
Disaggregato puntuale a dai di aglio aiutare gli Atenei e i dipartimenti all'interno degli atenei a trovare la combinazione di funzioni in cui possono non soltanto specializzarsi per i gusti specializzarsi ma per poter dare il meglio la la società che li circonda
Mille cose da dire ma mi fermo qui perché mi rendo conto che almeno in un primo giro
Penso che non c'entra un altro professore quindi approfitti adesso se volete qualcos'altro perché ce ne sono prego
Si accampa appartati lui lo sapeva benissimo
Sono il professor regimi da vecchio marpione accademico sapeva benissimo che non ci sarebbe stato nessun altro giro
è infatti ha fatto una perfetto ha fatto un perfetto riassunto della tesi centrale del libro così ha detto
Io vado che faceva questa figura e adesso vediamo campano che cosa dice grazie valido
No scherzavo
Sarò velocissimo ringrazio anch'io risparmio sui tempi sito veramente molto interessante molto stimolante essere qui devo dire che sono abbastanza contento perché di solito quando scrivo di questo tipo che non è un libro strettamente accademico mentre quando scrivi un'opera strettamente scientifica al speri nell'eccitazione quando sto in un lavoro di questo tipo che in qualche modo uno mai prodotto dalla tua attività scientifica specie che piacciano
E in realtà ci stiamo accorgendo che in qualche modo piace abbastanza questo devo dire non solo qui è successo anche in altri luoghi abbastanza sconsolante perché non vi assicuro non lo dico per magari quei colleghi hanno già fatto le più scrivere questo tipo di libri non è mai facile non è facile quando lo fai da solo quando sento due quando poi si entra infatti tutti ricordino i colleghi ricordano che nell'ultimo Skype quello fosse Maso in qui chiudemmo il libro
Non non chiusi la connessione dissi e vai non ne potevo più e loro mi sentirò no perché non è poter non è che non è potuto dirlo è stato davvero difficile perché perché qui ringrazio la ministra c'è un'analisi oggettiva è un'analisi ascoltano la di Crema elettiva ma ovviamente ci sono dei valori non ce li abbiamo messi e non credo che nessuno dei miei colleghi li regalino e abbiamo evidentemente delle idee su come dovrebbe funzionare diversità partiamo da queste da queste idee cerchiamo di argomentare non certo uno quindi abbiamo una sorta una certa una nostra idea che in qualche modo altri stiamo vedendo stanno condividendo di quello che dovrebbe essere uno di università è un'idea che chiaramente metti al centro il futuro del Paese metà cento giorni ovviamente non avvenne prenotato diamo per scontato come avete citato che ci vogliono più finanziamenti e che il diritto lo studio ma qui che chi scrive
Di questo lo dice dice Dany sia fondamentale dopodiché però ecco abbiamo cercato di far capire che poi che siamo tutti responsabili e devo dire che ci siamo divertiti a scrivere le colpe dei politici delle parole di noi stessi
Abbiamo due possibilità o troviamo qualcuno che non è responsabile che viene a risolvesse il problema
Non lo so un extraterrestre diviso il dittatore nordcoreano
La mano del mercato oppure un a un certo punto cerchiamo di far sì che i responsabili corresponsabili vengano siano costretti a parlarsi a sentirsi per una volta corresponsabili davvero in qualche modo l'idea anche della dei dottorati che attenzione un po'più complessa c'è una competizione eccetera eccetera l'idea della contrattualizzazione o dalla negoziazione ringrazio è un modo per dire alle parti volete assumermi la responsabilità di quello che state facendo un modo di dire al ministero cioè alla politica ai tecnici ma anche ai ministri e alle ministre
Dispiace non dovete dettare degli obiettivi per questo sistema dovete dirci che cosa dobbiamo fare dovete assumervi la responsabilità di coinvolgere ogni ateneo per la sua parte affinché contribuisca quel pezzo di obiettivo sistemico
Il che non significa che gli atenei secondo la nostra visione dovrebbero fare solo quello che dice il ministro
Significa che per una certa parte dei finanziamenti chi siede attorno a un tavolo per una volta troverai una controparte
Una controparte attrezzata che sa come funziona il tuo tenere conto e che povera convincerti a fare qualcosa e tu replica RAI per un appalto e ovviamente è noi abbiamo fatto solo per esempi in questa nostra in questa in questo nostro volume di questa logica appunto che ne cambia il cane che abbiamo del dello detonatore potranno fare dieci gli esempi dove abbiamo scelto questi due il dottorato prodotta che porta ha una specializzazione a fin di bene bio escludiamo escudo pre per definizione la parola eccellente è un aggettivo eccellente dall'altra parte qualcosa di più concreto si potrebbero ragionano in questo modo si potrebbero trovare altri dieci detonatori
E l'idea del detonatore non nasce solamente dalla dalla data dal fatto che abbiamo già fatto molte riforme o forse che molto spesso quando in questo Paese ci mettiamo a disegnare la grande riforma per qualche motivo
O la disegniamo male
Spesso o non siamo capaci di attuarla bene
Quasi sempre ma perché probabilmente a volte quando ha a che fare con sistemi così complessi
Così radicati nella storia di un Paese non l'educazione quindi altre università sono caratteristiche idiosincrasie che di ogni Paese non nascono con la società e lo Stato di quel Paese
Immaginare di riscrivere tutte le regole una volta ogni venti trent'anni non ha molto senso allora gli ingegneri istituzionali
Dovrebbero cercare di dire di di di capire in questo periodo storico quale il detonatore che potrebbe far partire noi proponiamo due perché pensiamo che sia il momento di farsi che i corresponsabili in senso negativo cerchino di essere corresponsabili esatti in senso positivo sono stato
Efficientissima Grassi
Sapevo che non se la sente grazie
Professor Campana io penso che ora non ci sia più spazio perché abbiamo veramente preso molto tempo però lo devo chiedere c'è qualcuno che c'è proprio una domanda ecco no sapevo io non dovevo chiedere e
Compro oggi
A poco risponde
Su da Andrea
Coordinatore del dottorato di ricerca in tecnologie avanzate in Chirurgia della Sapienza
La domanda è sui dottorandi senza borsa
Perché il sono sorti istituiti con
Grazie con la legge numero duecentodieci del mille novecentonovantotto con il vincolo del
Cinquanta per cento ossia che non il numero dei dei senza borsa non può superare il cinquanta per cento del totale cioè per esempio secondo porse sei senza borsa
La legge del due numero duecentoquaranta del due mila dieci legge Gelmini a abrogato questo vincolo la Tolla eliminato quindi non c'è più vincolo per i senza borsa
Invece l'hamburger nel negli anni passati
Ha ha fatto una linea guida in cui ha rimesso questo vincolo ancora più drastico del venticinque per cento cioè non non più sei più sei ma se ma sei più tre
E il io in qualità di coordinatore del Dottorato chiedo che appunto la la legge Gelmini in questo caso sia applicata cioè sia attuata
Dissero che un'ampia maggioranza parlamentare il il approvato la legge Gelmini e quindi le di eppure se il vincolo di esserti eliminato appunto di
Ed inoltre metterlo
Perché anche i i senza borsa
Poiché appunto la onorevole Ghizzoni ha
Ha tolto le il pagamento delle tasse ai senza borsa però sono anche anche questi una una risorsa per l'università a mio parere perché col comunque
Fanno sono appassionati di ricerca scientifica e quindi possono portare il proprio contributo
Al al paese grazie grazie allora io colgo l'occasione per dare la parola Manuela Ghizzoni che così ci saluta anche definito vai mappe Manuela mai in via definitiva è chiaro che il professore fa riferimento a una norma non entriamo nel dettaglio ma
Lo dice da un punto di vista che è quella delle discipline medico chirurgiche che approfittano opera diciamo del dottorato assegnandolo ovviamente a coloro i quali contano già della retribuzione perché sono degli specializzandi
E quindi giustamente dal loro punto di vista io non sono molto d'accordo lo dico chiaramente ma tanto io sono anche immissione scadente come lei a Oporto
è voi chiedete più posti senza borsa intervenne che Segni però utilizziamo questo criterio
Su tutte le discipline ci rendiamo conto che costringiamo molti giovani in età in cui magari in altri Paesi costituiscono una famiglia fanno multe eccetera a vivere
E a fare tratta di ricerca senza nessuna retribuzione io penso che la percentuale in termini generali nazionali introdotta l'iniquità
Abbiamo un senso e vada perseguita poi se vuole possiamo ragionare nell'incrementare le porte passiamo a ragionare adesso abbiamo messo qualche aggiustamento nel senso che non li penalizziamo più perché non è una paga contributi contro Tennessee Tani insomma le tasse però io vi prego dal vostro punto di vista di ragionare Imhotep sistemico perché l'università
Non si annulla in una disciplina o in un'area mai davvero come dire la complessità tratta era il persistente universitas quindi io ne approfittassero per ringraziare tutti voi
E nera darcene appuntamento magari con ruoli diversi appunto venga universitaria sulle linee guida che mi ha no legami documento insomma
E discuteremo insieme per l'esatto per riavviare una discussione non ideologica sistemi dell'università grazie grazie a tutti