Tra gli argomenti discussi: Commercio, Esteri, Francia, Hamon, Nafta, Primarie, Protezionismo, Rassegna Stampa, Sinistra, Socialismo, Tpp, Trump, Usa.
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Rubrica
Manifestazione ufficiale
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Buongiorno ascoltatori di Radio Radicale mercoledì venticinque gennaio questo l'appuntamento con la rassegna stampa internazionale a cura di David Carretta e anche oggi in apertura torneremo sulla presidenza di Donal Trump in particolare
Quelle che il
Io al Times definisce le prime saldi della
Guerra protezionista dalla guerra commerciale del presidente americano nel quotidiano liberal di New York leggeremo
Un editoriale critico di Trump dopo la sua decisione di ritirarsi dall'altra spazi finché partnership il patto commerciale
Con undici Paesi dell'Asia che Obama aveva promosso per
In qualche modo contrapporsi all'influenza della Cina
Sulla Regione e a questo proposito leggeremo anche un editoriale dal Wall Street giornali il ritiro commerciale di Trump dal Pacifico è una vittoria strategica per la Cina
è un altro commento dal farlo sciolta INPS che chiede di prendere seriamente il protezionismo del Presidente
Americano non pensiate che Donal Trump stia bluffando solo per ottenere accordi commerciale lei migliori avverte
Il quotidiano della siti che useremo anche per parlare di un altro tema la Francia alle primarie del Partito socialista insuccesso sorpresa almeno al primo turno di Benoit amo politico relativamente sconosciuto
Espressione della sinistra del Partito Socialista in Francia il Financial Times ieri di dedicato un editoriale dal titolo una nuova sorpresa in una contesa
Imprevedibile gli impegni indipendente macro però potrebbe essere il vero vincitore di queste primarie socialiste perché potrebbe recuperare una una parte dei dei voti almeno
Della dei riformisti francesi e poi leggeremo anche il Wall Street Journal la roulette politica francese
Titolo dell'editoriale di riferimento è alla
Roulette russa perché alla fine Benoit amo o un Marine le Pen potrebbero vincere le elezioni presidenziali di aprile e maggio ma cominciamo dall'altra e dal fra ciò Times a che ha oggi un editoriale dal titolo prendere seriamente il protezionismo del Presidente
Americano scrive il quotidiano della City gran parte dei politici che pratichino ciò che predicano o meno usano il termine protezionismo comuni insulto ma non Donal Trump quando
Il Presidente americano nel suo discorso inaugurale ha detto che la protezione porterà maggiore prosperità stava proponendo la più drammatica svolta nella politica commerciale americana degli ultimi decenni
Lunedì annunciato la sua intenzione dire negoziare il Nasta North American Free Trade Agreement con Messico e Canada ed annunciato il ritiro dall'altra spazi FIP partnership il TTP
E con questi annunci Trump ha segnalato una chiara rottura con il consenso bipartisan sulla politica commerciale americana il risultato di questa ossessione mercanti vista di Trump
Rimane da vedere ma ritirarsi in una visione di gioco a somma zero dell'economia mondiale vedere il deficit commerciale con una prova di inganno da parte di un partner commerciale ricorrere al protezionismo
è una cosa profondamente retrograda sottolinea il Financial Times
Non è chiaro cosa tanto possa realizzare con la sua decisione di rinegoziare il nafta con Messico e Canada vero ci sono alcune modifiche che gli Stati Uniti possono promuovere
Modifiche che pur danneggiando il nafta non farebbero collassare l'intero accordo per esempio tram potrebbe cercare di cambiare le regole sulle denominazioni di origine per impedire a Canal del Messico di usare
Componenti prodotte altrove in particolare in Cina per
Produrre a loro volta beni che poi vengono venduti negli Stati Uniti
Washington potrebbe anche riformare o abolire le regole sugli appalti pubblici che limitano la politica del buy americane che favorisce le imprese nazionali
Ma tant'è faticherà molto
A porre modifiche estremi all'asta come
L'idea di una tariffa del trentacinque per cento sui prodotti provenienti dal Messico e anche se dovesse mandare all'aria all'asta e tornare al sistema che gli Stati Uniti offrono tutti i membri dell'Organizzazione mondiale del commercio
Le tariffe sono più basse e trentacinque
Per cento su questa questione spiega fanno Giunta Insiel realtà le opzioni che ha in mano Trump sono molto più distruttive
Trump può imporre tariffe emergenziali può decidere di ignorare né regole dall'Organizzazione mondiale del commercio rischiando però cause legali o può semplicemente decidere di uscire dallo e merci
Questo rischierebbe di distruggere l'architettura del commercio globale degli ultimi settant'anni nessun Paese ne trarrebbe beneficio tanto meno gli Stati Uniti i costi di produzione aumenterebbero l'innovazione verrebbe ritardata
I beni diventerebbero più cari per i consumatori americani e verrebbero danneggiate anche le esportazioni degli Stati Uniti dall'agricoltura ai servizi
Le relazioni con altri Paesi ben oltre quelle commerciali sarebbero a rischio in pericolo visto il ruolo chiave che gli Stati Uniti hanno giocato nella promozione nella governance del commercio globale e quello di una serie di rappresaglie protezioniste
Tanto ricorda sono Ciampa INPS da la colpa al commercio per il declino dei posti di lavoro nell'industria americana in realtà si tratta di un fenomeno internazionale
Che coinvolge anche Paesi che hanno surplus commerciali
Il fenomeno è attribuibile in gran parte all'innovazione tecnologica costringere l'industria tornare negli Stati Uniti probabilmente permetterà di creare
Lavoro per il robot basati in America ma non per i lavoratori americani
Detto questo non è ancora totalmente chiara la politica commerciale di Trump non si sa se questa politica sia contro tutti gli accordi di libero commercio oppure solo quelli multilaterali o solo quelli con Paesi
A basso salario non è chiaro nemmeno quanto il Congresso la sua stessa Amministrazione resisteranno i peggiori istinti di Trump ma ciò che si è visto da questi primi giorni di Presidenza
Che la sua non è solo una posizione tattica Trump crede davvero che il protezionismo renderà l'America più ricca la domanda ora è cosa e quanto vorrà fare trascinando con sé del suo Paese
Prima di accorgersi che si sbaglia così
Il Financial Times
Sulla protezionismo tratto distintivo della
Politica economica di Donald Trump che però ripercussioni anche di carattere geopolitico
E lo si capisce leggendo un editoriale del Wall Street Journal dal titolo il ritiro commerciale di Trump dal Pacifico il fallimento del PPP è una vittoria strategica per la Cina scrive il giornale
Il Presidente tanto a rispettato una promessa di campagna elettorale lunedì quando ha firmato un ordine esecutivo per ritirarsi dal patto commerciale tra dodici Paesi del Pacifico ma questa era la parte più semplice
Ora tram dovrà affrontare le conseguenze che includono nuovi dubbi sugli impegni economici assunti dagli Stati Uniti e enormi vantaggi strategici per la Cina
La trascritta arte nel CIPE il cosiddetto ti PP
Negozi alte firmata dal Presidente Obama era già moribonda visto che sia tanto sia la sua avversaria Hilary Clinton avevano fatto campagna elettorale contro questo accordo commerciale Obama sperava di farlo passare al Congresso in scadenza
Negli ultimi mesi di mandato aveva giustamente sottolineato l'importanza strategica dell'accordo serviva a contrarre il soft power cinese nel Pacifico
Obama tuttavia non ha mai spiegato in modo coerente e convincente i benefici economici del patto
E tanto è stato così in grado di usare il tipi PIP come un feticcio contro cui sparare malgrado il fatto che secondo per esempio il Cato Institute rappresenti un plus economico per gli Stati Uniti
Io la cosa accadrà tram non è interessato nuovi patti multilaterali la Cina per contro si sottolinea al Wall Street Journal Pechino sta promuovendo un accordo vitale rivale del della trasposizione partnership
Un accordo di partnership economico regionale a cui
Molti paesi in Asia sono pronti ad aderire nel momento in cui gli Stati Uniti si ritirano
Ma lei sia Filippine Thailandia si stanno già movendo per allontanarsi dall'America e avvicinarsi alla Cina altri inizieranno chiedersi se l'impegno americano nella regione si è reale
Il trend protezionista negli Stati Uniti ha già portato a un mezzo miracolo il presidente cinese CG un ping si è messo a predicare i benefici del libero commercio la grande festa globale di Davos la scorsa settimana
Qual è il problema è che la Cina sottolinea il giornale predica libero commercio per le sue esportazioni ma troppo spesso predica il protezionismo anzi pratica il protezionismo in patria i cinesi infatti impongono diverse barriere
Regolatoria le importazioni su siriano la sovrapproduzione in settore come l'acciaio danneggiando produttori e lavoratori stranieri
Usano misure politiche per restringere la concorrenza straniera e poter costruire campioni nazionali insomma
I cinesi continuano a praticare un mix di libero commercio e mercantili stimo il patto commerciale asiatico che Pechino promuove va nella stessa direzione
La trasposizione partnership invece avrebbe esportato il modello occidentale di un sistema commerciale basato sulle regole in Asia
Le grandi l'unica di tutto ciò scrive ancora il giornale e che Trump che dice di volersi scontrare con la Cina sul commercio avrebbe avuto più margine negoziale con la tra spazi di partnership in tasca
Se la Cina ne esistesse dovesse resistere a fare concessioni in termini commerciali e gli Stati Uniti e il risultato fu sulla guerra commerciale gli Stati Uniti avrebbero potuto affidarsi I Paesi parte della tra spese di partnership per ottenere forniture alternative a quelle cinesi
Ora invece qual è la realtà è che la Cina può usare il suo di patto commerciale
Per fare pressioni sui partner degli Stati Uniti c'è un'altra conseguenza maggiore del fallimento del TTP ed è il simbolismo degli Stati Uniti
Che si ritirano dalla leadership commerciale globale
Per quasi novant'anni e ancor di più dalla fine della seconda guerra mondiale gli Stati Uniti hanno difeso un mondo fatto di libero mercato e commercio liberale non c'è dubbio che non tutti gli americani ne abbiano beneficiato lo stesso modo
Ma il consenso sul commercio sul commercio finora aveva retto
La domanda allora è cosa riempirà il vuoto nel momento in cui di Stati Uniti ricorreranno a una loro forma di mercanti di smog
Anche se non c'è stato uno sciocchi immediato sui mercati dopo gli annunci di Trump i danni economici si faranno sentire nemesi e negli anni avvenire queste
Le previsioni del Wall Street giornale e sulla stessa linea per una volta si ritrova anche
Il New York Times in un editoriale dal titolo la cannonata salva che apre la guerra commerciale del Presidente
Tram scrivere il quotidiano Liberal
Di New York il presidente Tramper sembra intenzionato ad avviare una guerra commerciale lunedì ha detto a dei businessmen a degli imprenditori e la Casa Bianca che puniva le imprese che chiudono fabbriche negli Stati Uniti e sposteranno posti di lavoro
All'estero imponendo una tassa frontaliera molto significativa e questo malgrado il fatto che una tassa di questo tipo sarebbe illegale secondo la legislazione americana e violerebbe alcuni trattati sottoscritti con altri Paesi
Le dichiarazioni di tram sono arrivato lo stesso giorno in cui
Presidente annunciato il ritiro dell'America
Dall'altra Sposito impartì nasce con undici Paesi dell'Asia tra cui Australia Giappone in Vietnam tram panche promesso di rinegoziare l'asta con Canada
E Messico in tutto questo suo iper attivismo Transit dimenticato di quanto le sue decisioni potrebbero danneggiare l'economia e milioni di americani che rischiano in realtà di perdere il loro posto di lavoro
In caso di guerra commerciale
Trump nel suo discorso inaugurale ha lanciato dure accuse contro il commercio la ricchezza della nostra classe media è stata spazzata via in patria ridistribuita nel resto del mondo ha detto il Presidente
Il protezionismo che lui difende si fonda su una convinzione ciò che il commercio non sia
Di beneficio nessuno la realtà è tutt'altra il commercio permette agli americani di comprare beni a prezzi più bassi ed è soprattutto il motore della crescita economica e dell'innovazione così
Tra l'altro
Il il mio Times si allinea al al Wall Street Journal nel criticare il Presidente Donal Trump su questa
Su questo inizio molto protezioniste mercantili sta
Della sua della sua Presidenza vedremo naturalmente
Quali altre ripercussioni ci saranno
Intanto oggi vogliamo tornare anche sulla Francia le elezioni presidenziali in particolare le primarie nel partito socialista oggi
Le mondo pubblica un interessante confronto tra Benoit al mondo uscito un po'a sorpresa vincitore dal primo turno e Manuel Valls che spera ancora di recuperare ma molto difficile in vista del ballottaggio
Di domeniche a una nuova sorpresa in una contesa imprevedibili in Francia il titolo dell'editoriale di ieri del Financial Times
Secondo il quale però è l'indipendente macro che potrebbe uscire vero vincitore da queste primarie socialiste e comincia così quotidiano della City in tutta Europa i partiti di centrosinistra sono sotto assedio
In Francia e Spagna la rivolta contro lo street alimentato la crescita dell'estrema sinistra in gran parte del nord Europa l'estrema destra populista beneficiato
Della
Sentimento anti immigrazione e anti europeo
Ma in nessun Paese il dilemma per i socialdemocratici tradizionali e più acuto che in Francia dove la Presidenza disastrosamente impopolare diffuso a Londra ha lasciato il Partito Socialista in profonda crisi alimentando il consenso
Per il connazionale di Marine le Pen dopo aver battuto al primo turno delle primarie socialista il favorito Manuel Valls Benoit amo un ribelle di estrema sinistra ora si trova in testa
è il favorito nella corsa per sostituire o Londra se si assicurerà la candidatura socialista domenica le implicazioni potrebbero essere ampie sia per il partito
Sia per l'esito di un'elezione cruciale per il futuro dell'Europa
Innanzitutto per i socialisti la scelta di ambo rappresenterebbe un chiaro rigetto delle politiche liberale
Perseguite anche se con successo limitato da o Londei dall'ala riformista del partito sarebbe anche un'affermazione delle priorità tradizionali impostori che del Partito Socialista che sono in contrasto con quelle
Più moderne del centrista valsa
Ma il vero vincitore in caso di successo di amo domenica
Potrebbe essere
Emmanuel ma crolla ex ministro dell'economia scrive il Financial Times che condivide molte delle idee di valsa ma che ha scelto di correre come indipendente macro infatti potrebbe sottrarre una parte sostanziale di voti
Delle del di elettori moderati del centrosinistra che sarebbero andati a valse
E potrebbe anche arrivare al secondo turno se amo dovesse riuscire a sottrarre una parte dell'elettorato popolare alcol nazionali di Marin le penne
Almeno il faro champagne schiude su una nota positiva per gli elettori francesi stanchi di vedere gli stessi politici le stesse politiche
Proposte ad ogni elezione queste presidenziali sono un'occasione di ottimismo l'appeal di Marin le penne rimane potente e i prossimi mesi
Saranno molto incerti ma le penne non era sola candidata che rappresenta una rottura con il passato
Gli elettori che si sentono abbandonati dall'establishment e vogliono scuotere il sistema questa volta avranno chiare alternative a Marin le penne così la vede
Il Financial Times molto meno ottimista invece rumors sui giornali in un editoriale sempre di ieri dal titolo la roulette politica francese il riferimento è alla
Roulette russa i socialisti potrebbero scegliere un altro statalista di sinistra
E scrive il giorno alla Francia si prepara una delle contese politiche più imprevedibili di sempre in aprile
I francesi potrebbero avere l'opportunità di scegliere tra due alternative politiche sobrie cioè con sua fioca annidato dei Repubblica e Immanuel macro che correda indipendente
Ma il rischio di
Avere come candidati dei personaggi come Benoit a monte Marine le Pen eh che c'è sempre una chance che possano
Vincere così tra l'altro
Il Wall Street giornale il Preside e il precedente di Donal Trump in qualche modo non è di buona non è di buon auspicio
C'è anche il precedente della black esito di questo dovremmo parlare vi segnaliamo in giornali britannici che oggi discutono soprattutto della
Sentenza della della della la più alta corte britannica che ha deciso che
Serve un voto del Parlamento per innescare le procedure della Breil visita del famoso articolo
Cinquanta è sempre a proposito di di di di di politica interna ai Paesi dell'Unione europea
Un'ultima segnalazione la stampa tedesca parla oggi di Martin Schulz l'ex presidente del Parlamento europeo sarà con ogni probabilità lui a sfidare Angela Merkel per il posto di cancelliere dopo che l'attuale leader dei socialdemocratici Sigma Gabriel che anche il vice cancelliere
E ministro dell'industria a annunciato di rinunciare
A questa responsabilità ma per oggi ci ci fermiamo da David Carretta una buona giornata con Radio Radicale
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