Tra gli argomenti discussi: Aiuti Umanitari, Amartya Sen, America Del Sud, America Latina, Diritti Civili, Economia, Esteri, Maduro, Maraini, Politica, Poverta', Venezuela.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 7 minuti.
Rubrica
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vice direttore de Il Foglio
Buongiorno ascoltatori sabato scorso Dacia Maraini scrittrice poetessa italiana ha scritto sulla prima pagina del Corriere della Sera un lungo intervento sul Venezuela intitolato culle di cartone segnali del mondo che precipita
L'articolo sul Paese sudamericano iniziava così nemmeno nell'Africa nera più povera ho visto mai dei bambini disposti in culle di cartone più che cure sono scatole come quelle che si usano i mercati per esporre i pomodori e zucchine
Sempre in quella sede si dava conto di alcuni cartelli esposti da lavoratori degli ospedali pubblici con su scritto crisi umanitaria oppure
Gli hanno detto non ci sono antibiotici per la sua infezione o ancora il mio paziente è morto per mancanza di sala operatoria
L'analisi della scrittrice era la seguente
Il mondo sembra in preda a una malattia mortale guerre incomprensibili e virali fame epidemie migrazioni di massa
Più che mai avremmo bisogno di una classe dirigente responsabile che unisca i cervelli per trovare soluzioni possibili pensando in grande con progetti a lunga scadenza invece sembra che la paura abbia cercato la viste congelato i pensieri
Tutti si affrettano a chiudere le porte di casa senza pensare che lo Tsunami staccherà tutto invaderà ogni piccolo angolo del pianeta se non troviamo in fretta dei rimedi comuni chiuse virgolette
Come osservatore avidamente Marco Taradash su questa emittente durante la puntata di sabato di stampa e regime nell'articolo della Maraini
Le immagini struggenti di un Venezuela ridotto alla fame si susseguono ma non c'è nemmeno un riferimento fugace al Governo autoritario di stampo socialista da lungo tempo il potere a Caracas
Due mila tredici di comanda Nicolas maturo fedelissimo di Hugo Chávez che a sua volta aveva governato il Paese e i suoi trenta milioni di abitanti dal mille novecentonovantanove fino al due mila tredici
Tuttavia come ha detto Taradash la ricerca economica oramai dimostrato che le carestie non sono mai fatti del tutto naturali ma dipendono da scelte politiche
Tra gli altri è stato Amartya Sen economista indiano il premio Nobel per l'economia del mille novecentonovantotto occuparsi ampiamente di questi argomenti
Il ragionamento di Saint che torna utile nella decretazione critica per lungo articolo della Maraini sulla
Fame sulla povertà che attanagliano il Venezuela e che non è sensato affrontare il problema dei bisogni economici delle libertà politiche
Attraverso una dicotomia che nega la rilevanza delle seconde cioè delle libertà politiche facendo leva sull'urgenza dei primi cioè dei bisogni economici
Senta scrive che esistono tre considerazioni distinte che vanno nel senso del primato invece delle libertà politiche fondamentali dei diritti di liberali
Innanzitutto cioè l'importanza diretto ad una condizione umana che comprende le capacità azioni di base abbiamo infatti buone ragioni per riconoscere il valore in sé della libertà del diritto di esprimersi agire liberamente nelle nostre vite
Poi c'è il ruolo costruttivo delle libertà politiche nella concettualizzazione stessa dei bisogni degli esseri umani
Ma in particolare sensi di lunga sull'importanza strumentale della libertà politica quest'ultima infatti rende più facile esprimere sostenere portare all'attenzione di politici le proprie richieste comprese quelle che nascono dal bisogno
Da qui discende per esempio a conclusione secondo la quale in nessun Paese indipendente con una forma di governo democratica è una stampa è veramente libera c'è mai stata una carestia grave
Senta scrive che denutrizione fame carestie risentono dell'andamento di tutta l'economia e la società non solo della produzione alimentare delle attività agricole
Ed è essenziale tenere nel debito conto quell'interdipendenze economiche sociali che governano la diffusione della fame nel mondo di oggi
L'economia non distribuisce gli alimenti per carità o secondo meccanismi automatici la capacità di procurarsi da mangiare va guadagnata
C'è una cosa dobbiamo fare attenzione non è l'offerta alimentare totale di un'economia ma è il titolo di ogni singola persona ovvero le merci di cui essa può
Contenere il possesso del controllo la gente soffre la fame quando non ha più titolo a quantità di cibo adeguate
E quanto sta accadendo in Venezuela paese in cui
Il settantadue per cento dello stipendio mensile ormai se ne va via per mettere qualcosa sulla tavola secondo stile
Degli insegnanti pubblici dello stesso Paese e addirittura l'ottantasette per cento dei cittadini lamenta comunque di non avere soldi a sufficienza per comprare il cibo che vorrebbe
Secondo Amartya Sen sono fuorvianti tentativi di interpretare le carestie in termini di disponibilità diventare media pro capite visto che è raro che una carestia colpisca più del cinque dieci per cento della popolazione
Così che bisognerebbe sempre ricordare che poiché le carestie sono associate alla perdita del proprio titolo
Da parte di uno o più gruppi occupazionale in una determinata regione la fame che ne deriva può essere prevenuta ricostituendo sistematicamente un livello minimale di reddito il titolo per coloro che sono stati colpiti dalla mutata situazione economica
Insomma anche se Dacia Maraini sul Corriere della Sera se la prende praticamente con un mondo che precipita secondo Sella prevenzione delle carestie due forme di denutrizione diffusa dipende moltissimo dal modo in cui gli assetti politici
Proteggono i titoli economici degli individui
Quando il massimale stranita dei governanti rispetto ai governati si realizzano Casini
Come quello dell'Irlanda fra il mille ottocentoquarantacinque mila ottocentocinquantadue con la popolazione locale che addirittura si ridusse di un quarto in poco tempo e il movimento di derrate alimentari che nello stesso momento proseguiva invece verso la madrepatria
L'inglese oppure il caso della carestia che uccise trenta milioni di persone in Cina fra il mille novecentocinquantotto in mille novecentosessantuno sulla scorta del grande balzo in avanti deciso Comao
La democrazia elimina le carestie perché innanzitutto in democrazia tali calamità sono pagate anche dei gruppi dominanti politici che invece risultano intoccabili nei regimi fortemente autoritari
In secondo luogo un'informazione un dibattito liberi possibili sono in democrazia forniscono notizie incentivi utili a bloccare sul nascere una carestia
Sono decine i casi citati dal server nel suo libro lo sviluppo e libertà
Per questo quando si descrive la crisi umanitaria del Venezuela odierno sarebbe doveroso essere più circostanziati nell'individuare le cause politiche le responsabilità politiche di quanto accade
Piuttosto che rifugiarsi nel solito piove globalizzazione ladra
Grazie per l'ascolto da Marcovalerio Loprete o economia torna lunedì prossimo nel frattempo è su Twitter vacante Marcovalerio lp
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