Intervista a Fabio Ciconte e Sara Farolfi sul secondo rapporto della campagna "Filiera sporca. Dal Cara di Mineo gli schiavi delle arance"

Di radicale siamo studio con Fabio Ciconte portavoce della campagna
Filiera sporca e con sarà fa Rolfi una delle ricercatrici del rapporto tutti sempre dal titolo filiera sporca
Allora innanzitutto raccontiamo ai agisco ulteriori di radio radicale che cos'è filiera sporca filiera Sportella campagna nata lo scorso anno
Che ha l'obiettivo di offrire un punto di vista nuovo al al tema del del caporalato dello sfruttamento del lavoro in agricoltura con l'idea che il caporalato in qualche modo e
La causa e che gli effetti invece sono da rintracciare si tanto una filiera produttiva e determinata tutte quelle dinamiche per cui poi il caporalato va verificarsi e quindi lo sfruttamento dei braccianti
Italiani e non
E una campagna che ha una va avanti da da un anno
E oggi abbiamo lanciato questo secondo rapporto sempre sul sulle arance
Sempre andando sul campo quindi facendo una ricerca sul campo analizzando anche e interrogando anche le aziende dalla politica la grande distribuzione manterranno tutti questo variegato mondo che sta attorno alla
Alla filiera una campagna filiera sporcarsi che sostanzialmente chiede
Un
Un cambio di approccio a un problema che che è molto complesso che da vent'anni e oltre che non si riesce ancora a risolvere
Ecco e il secondo rapporto siete nuovamente ritornati nelle campagne siciliane e diciamo quest'anno il focus si è concentrato su le
Campagne della Piana di Catania in particolar modo sui richiedenti asilo del CARA di Mineo che insomma sono sottoposti alle condizioni di lavoro
E di sfruttamento abbastanza come dire eclatanti
Ecco ci volete raccontare anche quello che avete trovata sarà all'interno di di questo di questo universo che insomma
E parallelo rispetto alla grande distribuzione la piccola distribuzione insomma chi compra dovrebbe sapere da dove arriva e quello che c'è dietro
Sì esatto noi ci siamo diciamo la da Mineo è partita la nostra ricerca sul campo in Sicilia a Mineo quest'anno è successa quella che nel gergo locale viene chiamata la raccolta in economia
Che vuol dire che quando c'è un prodotto di scarsa qualità come quest'anno è stata l'arancia della Piana di Mineo Harper raccoglierà si chiamano
Mogli figli parenti vicini di casa e quando il giro delle conoscenze finta si cercano braccia a buon mercato per strada quest'anno queste braccio come scatto sono state offerte da richiedenti asilo del CARA
A Mineo non c'è caporalato e quindi questo un elemento la stanza importante i richiedenti asilo comprano una bicicletta dentro al centro per venticinque euro alle sette della mattina sono autorizzate a depositare le biciclette fuori sulla strada
Alle otto in punto vengono aperti i cancelli e a quel punto loro sì
Dirigono verso le campane si fermano agli incroci aspettano qualunque dei piccoli produttori di turno che ha bisogno di qualcuno per raccogliere non potrebbero lavorare perché sono privi del permesso provvisorio
I vengono pagati tra i dieci e quindici euro al giorno
Quest'anno ne abbiamo voluto focalizzare il rapporto sulla dimensione imprenditoriale della Fiera c'abbiamo voluto cercare di ricostruire la filiera e questo abbiamo fatto anche a partire dal caso di Mineo per cui una volta vista la situazione che c'era che quest'anno come ha denunciato anche il sindacato è stata massiccia cioè centinaia di persone ogni mattina che si buttavano i campi raccogliere arance
E abbiamo interpellato tutti i soggetti imprenditoriali potenzialmente coinvolti nel senso che i richiedenti asilo del CARA
Hanno raccolto le arance quelle di scarto c'è che finiscono all'industria di trasformazione locale che a sua volta vende succo concentrato le multinazionali del settore
Quindi abbiamo voluto coinvolgere tutti i soggetti dalle cooperative agricole centri di smistamento di Ranci vicino al CARA
Allora aziende come Esselunga che comprano da i trasformatori locali e producono succo che poi confezionano Marco proprio vendono nei banchi del dei supermercati
Ovviamente tutti ci hanno risposto di essere a conoscenza del fenomeno
E tutti ci hanno detto che di non essere assolutamente a conoscenza del fatto che
Era ANCI di cui si approvvigionano possano provenire da una raccolta di questo tipo però le risposte sono stato molto interessanti perché per esempio un trasformatore locale come orto già il che sta a Caltagirone molto vicino alla cara di Mineo
E che rifornisce di succo concentrato multinazionali come anche a tenere la grande distribuzione tipo Esselunga ci ha detto
Io lavoro con aziende che firmano mio Codice etico però se dovessi davvero andare ispezionare tutti i miei fornitori dovrei fare undici mila cinquecento ispezioni
Questa è la più interessante perché poi mostra diciamo una delle criticità strutturali della Fiera che è l'estrema frammentazione estrema parcellizzazione della parte produttivo
E
Ecco la diciamo c'è anche una diciamo una curiosità più che una curiosità un dato di fatto abbastanza
Importante che non colpisce solo i lavoratori richiedenti asilo ma anche gli italiani che addirittura rinunciano all'albo non sa degli ottanta euro
Sì diciamo che questo è stato un altro dato importante perché naturalmente i
Richiedente asilo in questo caso sono proprio l'ultima ruota del carro ma i problemi della filiera grumi colà siciliana e non solo
Riguardano tutti noi una nota metodologica mi sembra importante farla siamo partiti dal coinvolgimento
Trasparente di tutte le aziende abbiamo mandato un questionario a dieci aziende della grande distribuzione organizzata a tutte le multinazionali attive nel settore
Delle dieci aziende della GDO ci hanno esposto in quattro delle multinazionali c'aveva risposto l'anno scorso Coca Cola quest'anno nessuno
Abbiamo poi sul territorio intervistato tutta la parte locale quindi organizzazioni dei produttori aziende commerciali e trasformatori locali
E quello che emerge appunto è una filiera estremamente frammentata dove la tracciabilità viene meno ossia i livelli
Più bassi che anche però quelli più alti delle aziende predomina una un'area grigia in cui appunto per riprendere il tornare all'esempio la domanda che mi facevi
Formalmente le buste paga sono in regola però che spesso i lavoratori devono restituire parte dei soldi agli imprenditori
Questa in qualche modo è quello che anche successo con il bonus di Renzi che è stato introdotto nel due mila e quattordici tanto è che il sindacato dovuto predisporre dei moduli
In cui lavoratori rinunciavano al bonus per evitare che fosse appunto trattenuto dalle aziende
E e poiché richiedevano il conguaglio in sede di dichiarazione dei redditi
Ecco un dato che emerge insomma da questo rapporto Fabio soprattutto anche la crisi del settore in questo caso del settore sia in generale del settore agricolo perché
Insomma
Ma magari in un'altra occasione avremmo modo di parlarne in maniera anche approfondita
Anche la grande contraddizione tutta italiana questa ma soprattutto in Sicilia negli ultimi quindici anni sono stati persi oltre trenta mila ettari di superfici argomentare più vecchi agricoltore in qualche modo abbandonano i terreni
E questo paradossale insomma per un territorio crea Sicilia avere un territorio come l'Italia quanto incide appunto la crisi del settore non solo su sullo sfruttamento ma anche secondo me è ancora un po'interesse al consumatore anche l'abbassamento della qualità del prodotto
è direttamente proporzionale cioè più momenti alla crisi
E più aumenta lo sfruttamento dei lavoratori e
Più diminuisce la qualità del prodotto perché quello a cui stiamo assistendo è
Diciamo un un una filiera locale non competitiva con il mercato internazionale per cui
Aumentiamo le importazioni
Abbiamo un prodotto quindi più di scarsa qualità addirittura il succo di arancia noi non siamo in grado di sapere se stiamo vedendo del succo che viene da arance siciliane e calabresi spagnole o come nell'ottanta per cento dei casi accade
Brasiliane
E questo è è un e un vortice da cui non si esce in cui lo sfruttamento un un pezzo e questo accade per diversi motivi il primo perché abbiamo
Un'imprenditoria locale che in questi anni non ha saputo
In qualche modo rilanciarsi parliamo dell'arancia cioè che un dovrebbe essere un fiore all'occhiello del del della produzione agricola di questo di questo Paese parliamo di una di una produzione tipicamente del sud
Già se parlassimo del pomodoro in cui abbiamo
Una posizione più larga scala in tutto il Paese penso a lenire penso la Puglia dell'arancia siamo in pochissime Regioni però produciamo e questo è un è un dato questo dato ha portato
A
Un fenomeno che per noi sta diventando preoccupante ovvero i piccoli possidenti piccoli agricoltori
Stanno abbandonando le terre le stanno vendendo I commercianti che
Come dire hanno il i fondi presi dai fondi europei quindi diciamo note liquida investire su questo e in qualche modo si sta
Prospettando questo fenomeno dell'ANDI grandine quindi l'accaparramento delle terre in salsa nostrana
Cosa produce questa quest'questo elemento produce che
Il
Punto l'abbassamento della qualità ma produce il fatto che
Per andare a raccogliere arance che nessuno raccoglierebbe con con un salario ovvero devi prendere braccianti non noto in regola sfruttarli e versarli come il caso di di Mineo per cui Mineo cosa diventa
Mino diventa una sorta di
Industria al contrario una prima si aprivano i cancelli per entrare nelle nelle fabbriche ora contrario e non apriamo i cancelli per farlo uscire dal ghetto e farla andare nei campi a
Quindi a raccogliere arance che non potrebbero raccogliere perché
Obiettivamente non possono avere un contratto di lavori quindi vengono pagati anche dieci dieci euro l'ora
Ed è interessante secondo me in questo anche il prezzo qual è il prodotto non abbiamo l'abbiamo abbiamo scomposto il prezzo cioè abbiamo col composti vari pezzi che costituiscono
Il il prezzo finito sia dalla Francia fresca che del del succo
Ed è incredibile come ad esempio il succo d'arancia per il il costo di produzione
Che dovrebbe essere e maggiore del costo poi di vendita imposto dalla grande distribuzione c'è uno scarto di
Settanta centesimi la domanda è chi lo paga questo questo scarto questi settanta centesimi a parte la qualità perché obiettivamente divise costretto a prendere arance di di importazione
La pagano i lavoratori che o vigente mente sono diventano coi quelli quelli sfruttati ma la paga anche e l'industria locale
Perché l'industria locale a quel punto diventa o totalmente fuori mercato rispetto a questo a questo circuito
E come la domanda che faccio passare invece la situazione italiana insomma c'era state raccontando a livello europeo che succede come diciamo lo sguardo su su queste cose
Intanto l'unione europea dal due mila e settantotto una politica per incentivare la
Organizzazione dei le organizzazioni dei produttori
Proprio per ovviare ai problemi cronici dell'agricoltura italiana ma anche di altri Paesi che erano già appunto connotati da un'estrema frammentazione parcellizzazione
In realtà i risultati che si sono avuti in Italia non sono stati diciamo ottimali nel senso che uno stesso report poi della
Come se loro per il due mila quattordici dice che il livello di aggregazione in Italia
è positivo semplicemente perché il risultato della media di una buona aggregazioni di produttori nel nord Italia in regioni come l'Emilia Romagna o come il Trentino Alto Adige e una negativa aggregazione dei produttori come in Sicilia
In Sicilia la struttura della filiera continua ad essere estremamente parcellizzata tra una marea migliaia di piccoli e piccolissimi produttori
E le cosiddette organizzazioni dei produttori che molto spesso in Sicilia non sono state genuine aggregazione aggregazioni della parte produttiva ma
Invece sono stati appunto un modo per inglobare terreni e agrumeti
Aumentare il fatturato perché gli incentivi europei sono dati in percentuale sul fatturato
Per i margine volevo aggiungere un paio elementi su sull'Europa che secondo me sono interessanti il primo che è un fenomeno
Quello dello sfruttamento del lavoro che non riguarda solo l'Italia perché abbiamo in Europa soprattutto la fascia sud dell'Europa quindi Spagna
Francia Grecia Portogallo e Italia
L'Europa da questo punto di vista non non ha una politica omogenea rispetto alla a come viene affrontato affronta la questione Manzi
Il rischio vero io penso che si arrivi a un appiattimento mi riferisco soprattutto al
Al tema del
Per la tracciabilità dei prodotti per cui diciamo
Sono due elementi il primo l questo Regolamento undici sessantanove del due mila undici che nei fatti come dire appiattisce lei le informazioni che siano al consumatore al ribasso
Per cui ad esempio questo regolamento
Fa un'operazione molto pericolosa dice
Togliamo dall'etichetta dei prodotti
Il la la la lo stabilimento di produzione che è un dato importante per il consumatore non raggiunta le regolamento Rho-Pero toglie verso l'Italia sta approvando un po'a rilento e a rimettere questo che era una regolare diciamo una legge
Una legge italiana
è dall'altra parte sta facendo l'operazione che rischia di essere poi pericolosissima che riguarda gli accordi del ticket P. cioè il questi accordi di libero scambio con coglie con l'America evidentemente porteranno a un appiattimento delle produzioni
A un ribasso dei costi e tutto il fenomeno che ne abbiamo raccontato finora
Quando ne avremo il il Titti EP come dire presente approvato sarà assolutamente aggravato e in Corea quel punto sarà davvero incontrollabile per cui non i pezzi interi di agricoltura
Le avremo distrutti oppure forse ancora più grave li avremo industrializzati del tutto
Ecco per concludere
Voi avete richiesto contro urgente al ministro Martina
Cosa chiedete sia al Governo in questo caso Ministero delle politiche agricole
Ne abbiamo apprezzato in qualche modo lo sforzo che in questo anno il Governo ha esercitato come dire dopo il dieci morti che abbiamo avuto nei campi
Crediamo che il limite sia dovuto al fatto che
Ci sono
L'attenzione troppo sulle misure repressive
Cioè sul seicentotré bis che lei ha creato appunto di
Di caporalato diciamo così intermediazione illecita
Che evidentemente sono un piccolo verso il problema allora invece chiediamo urgentemente di poter portare sul tavolo le proposte di filiera sporca che vanno verso misure
Preventivamente ma dobbiamo prevenire il fenomeno per prevenire il fenomeno bisogna che ci sia una trasparenza del mercato bisogna che si conoscano
I fornitori perché non ci possiamo accontentare di risposte come quella di Esselunga che si appellano all'aver fatto firmare ai loro produttori il Codice etico che altro non è che un documento di intenti privo di qualsiasi valore giuridico legale e questo oggi non basta più ed è bene ministro Martina che io sono convinto abbia tutto l'interesse a voler
Anche l'interesse umano come dire a voi porre fine a questo fenomeno però deve in qualche modo intervenire su politiche che sono
Preventive c'è preveniamo il fenomeno attraverso la trasparenza
Ecco ricordo insomma in conclusione anche diciamo una conferenza diciamo una dichiarazione alla della conferenza stampa che c'è stata oggi appunto per la presentazione di questo rapporto da parte di celeste Konstantinos deputata
Di Sinistra ecologia e Libertà sinistra italiana componente della Commissione parlamentare antimafia e dice
Tra i legami con mafia capitale lo sfruttamento del lavoro il CARA di Mineo il simbolo del fallimento delle politiche sull'accoglienza serve l'impegno maggiore del Governo per superare i ghetti ridere dignità al lavoro e togliere spazio di mafia che creano
Insieme cavalcano la crisi del settore insomma quindi
Ciò anche questo va un po'
Riaccentrare che il problema un po'ma cerchi concentrici insomma si insinua insomma dalla parte produttiva fino
Alla parte
Come dire di contrasto alla criminalità organizzata fino arrivare alla dignità stessa dei lavoratori per istituire il problema vero che in questa filiera convivono tutti perché abbiamo i braccianti italiani e stranieri
Abbiamo la grande distribuzione abbiamo le mafie abbiamo in alcuni casi la politica abbiamo gli imprenditori locali abbiamo
Tutto il sistema Paese dentro una sola filiere quindi evidente vale come dire resto limpido altrimenti continueremo occuparci del caporale che altro non è che un anello di una di una catena molto lunga
Bene allora io ringrazio sarà farò al fine ricercatrice nel rapporto filiera sporca Fabio Ciconte portavoce della Campagna filiera sporca e direttore di terra Onlus e vi auguro una buona proseguimento con la la programmazione di Radio Radicale grazie grazie grazie