La Val d'Agri prigioniera della monocultura del petrolio e la lettera di Descalzi ai Lucani. Redazionale di Maurizio Bolognetti

Vorrei soprattutto ribadire con forza che non siamo avvelenatori ambiente salute sono le nostre priorità e per nessuna regione metteremmo a repentaglio chi abita in luoghi che ci ospitano
E chi lavora nei nostri impianti e questo un passaggio di una lunga lettera con la quale Claudio De Scalzi amministratore delegato dell'ENI si è rivolto ai cittadini e la Basilicata è al centro diligente lucano
Detto che molto ci sarebbe da dire su le attività che l'ENI ha svolto in Italia sul fatto che queste attività come acclarato un qualche impatto sulle matrici ambientali lo abbiano esercitato
Io però vorrei concentrare la mia attenzione su un altro passaggio della lettera della di dell'ENI
Quello
Con il quale l'amministratore delegato
Del Claudio De Scalzi afferma testualmente
Non avremmo preso degli impegni che abbiamo sottoscritto gli ultimi due decenni
Se non avessimo ricevuto tutti i permessi del caso
E allora io dico che il
Problema dottor De Scalzi è proprio questo
Come è potuto accadere che
Sia stato autorizzato un centro olio a ridosso di un importante in basso
Come è potuto accadere che nel mille novecentonovantanove nonostante
Evidenti carenze dal punto di vista della valutazione di impatto ambientale sia stato autorizzato un primo prima mento dell'originario centro olio molti altri
Come è potuto accadere
Che siano state concesse autorizzazioni a perforare i pozzi in prossimità di sorgenti di aree a rischio frana di aree a rischio sismico
Ecco la questione proprio queste interrogarsi
E interrogare
Su
Le valutazioni che sono state fatte nel momento in cui certe autorizzazioni sono state concesse
Ma mentre l'amministratore delegato dell'ENI così si rivolgeva ai cittadini lucani e al ceto dirigente la Basilicata e probabilmente non solo a quello
In dotati quasi in contemporanea si svolgeva un subito tra i primi cittadini del comprensorio dell'area interessata alle attività di estrazione di idrocarburi
è anche questo incontro forse merita una qualche riflessione
La verità e che in Val d'Agri un ceto dirigente straccione inetto si è avuto condannato la monocultura del petrolio
Il quale sviluppo e di quale futuro Parlamento di
Sindaci capitanati dal Primo Cittadino Diviggiano meglio cicale
Questi signori li hanno letti i dati sulla morte demografica della valle
Quale sarebbe lo sviluppo portato dalle attività di estrazione di idrocarburi
Cosa accadrà quanto inevitabilmente le attività estrattive finiranno una volta esauriti i giacimenti
Che attività svolte dalle joint venture Michelle in Val d'Agri vanno rubricati alla voce attività improduttive
Prendendo in prestito le parole di Giuseppe De marzo affermo che parlando della Val d'Agri dovremmo parlare di attività improduttive
A causa degli eccessivi costi ambientali e sociali non registrati dal PD
Parlando della Valle dell'Agip vorrei dire a circa la Company dovremmo chiederci cosa abbiano
Abbiamo perso per ognuno di pochi posti di lavoro legati alle attività Petroli
Parlando delle AA vicenda petrolifera lucana dovremmo chiederci se gli ultimi vent'anni siano serviti a gettare le basi di uno sviluppo duraturo
O se
Come è evidente siano stati vent'anni sprecati persi e caratterizzati da una gestione clientelare delle risorse provenienti dalle royalties che tra l'altro avremmo dovuto destinatari in primis al capitolo
Compensazioni ambientale
Eppure queste domande
Non riusciamo a porre non riusciamo a porre
Perché in queste ore
E in atto uno operazione con uno non esito di finire dire Belsiana
Attraverso la quale
Coloro che sono responsabile
Di delle decisioni prese o di decisioni non prese vengono spacciati per Salvatori lì non si sa quale patria e mi auguro davvero che non sia
La patria
Di
Operazioni veramente speculative che poco hanno a che fare con il futuro energetico del Paese
E che tra l'altro sono foriere di libera
Situazioni come quelle eppure abbiamo provato a raccontare in questi illustri