Saluti delle Autorità al concerto per la commemorazione del 22º Anniversario della strage di via dei Georgofili

Proseguiamo con gli interventi
Delle istituzioni
E invito a salire sul podio alla vice sindaco a Cristina Giacchi per favore
Buona sera benvenuti nel Salone dei Cinquecento
Presidente Grasso sottosegretario
Associazione
Dei parenti delle vittime cittadini cittadini autorità civili e militari
è un momento sempre molto toccante quello che ci vede riuniti anno dopo anno qui
E poi giù in strada
A ricordare quella strage di ventidue anni fa che pure riflettevo e
Ci dicevamo salendo le scale col Presidente nessun anno è uguale all'altro
E fare memoria ricordare in quei momenti non è mai stato un esercizio retorico ripetitivo
Fatto secondo gli stilemi di una appunto di una
Retorica che a volte la società chiede
Qui è sempre stato un momento in cui si faceva comunità civile vera
Io devo dire fin da quando da semplice cittadino
Partecipavo alla fiaccolata notturne poi
Invece né i ranghi dell'Amministrazione indossando la fascia ho sempre sentito che
In questo fare memoria c'era un essere
Cittadini
Come vorremmo insegnare i nostri ragazzi come vorremmo trasmettere trasmettere a tutti
C'è però un fondo di verità nel dire che
Che ogni passaggio di tempo scandito dal calendario allunga queste distanze le amplifica cita volte il senso di perdere
Il contatto diretto con quanto avvenuto con quanto ci ha assegnato
Ma non è così non è così per nessuno di noi non è così perché ha perduto un affetto caro non è così per una città che è stata ferita nell'intimo in ciò che ha di più
Identitario nella sua bellezza oltre che nelle vite sacre
Dei suoi cittadini
E non possiamo non ricordare accanto a quegli innocenti coloro
Che invece dobbiamo ringraziare perché in quelle in quell'Italia in quel Paese di stragi impunite
Hanno saputo in un tempo che pare lungo ma è ragionevole Perino tempi della nostra giustizia individuare e far condannare con sentenze irrevocabili i mandanti gli esecutori
Di una stagione di terrore di atti criminali che non ha avuto e quali nella storia della la nostra Repubblica
A ventidue anni quella strage a ventidue anni quella quelle staff insanguinata dalle bombe
E proprio per questo il nostro essere qui assenso
Ha senso essere qua insieme stare svegli fino all'una quando scenderemo giù percorrere silenziosamente la distanza breve che ci separa da quel luogo mescolarsi e cittadini che ci raggiungeranno più tardi
Ha senso ricordare lo scoppio di una
Auto imbottita con trecento chili di
Esplosivo ad altissimo potenziale assenso ricordare le sirene di quella notte la confusione il nostro pensare che fosse un tragico incidente un l'esplosione di gas di
E poi scoprire invece assenso ricordare quella mattina dopo quando
Nella prima parte della mattina poco prima delle undici invece ci arrivò la notizia che non era cassa non era odore di gas quello che si sentiva per le strade quella notte
Ma erano dura della polvere da sparo era un attentato grave
A al cuore non solo ad una città
Al cuore
Del Paese
Persero la vita in quella notte Angela fiume il marito Fabrizio Nencioni le loro figlie Nadia e Caterina
Perse la vita Dario Capolicchio più di quaranta persone furono ferite alcune molto gravemente
Furono danneggiati gravemente gli Uffizi la chiesa di Santo Stefano al Ponte Vecchio lo stesso Palazzo Vecchio tutte le abitazioni intorno
Firenze fu colpita in ciò che aveva di più bello
E di più legato la sua identità la sua bellezza non era stata in grado questa volta di proteggerla non era stata in grado di custodire quelle vite
Nemmeno quella ditta giovanissimo Di Caterina che abbiamo ricordato deve anni fa
Per il ventennale con un bellissimo Girotondo di bambini oltre mille bambini che hanno abbracciato Palazzo Vecchio e tutto il quartiere
Quella bellezza anzi era stata la ragione
Forse di quell'attentato era sfregiare
Il cuore
Non era una città come tutte le altre era una città da speciale da colpire in ciò che la
Identificava però assenso ancora di più oggi ricordare la rivincita civile la rivincita le istituzioni
E stava nel fatto che Firenze pietra doppio pietra
Voleva ricostruirsi che quella giustizia
Si voleva ricostruire stava nel fatto quella rivincita che e lo ripeto gli attentatori furono individuati
Grazie ad un lavoro di squadra mai fatto prima forse
Nel nostro Paese questo non vuol dire che tutto è chiaro
Questo non vuol dire che quella memoria e la memoria di una ferita che non sarà mai sanata Marco oltre a una ferita
Accettata
Perché compagna della memoria e soltanto la verità e la strada verso la verità ancora
è una strada da percorrere
Non abbiamo risposte a tutti perché
Ne abbiamo alcune molte ci mancano e e in questi ventidue anni a forza di star qui attenerci fermano ad accogliere chi si aggiunge questo tenersi per mano a ricordare
C'è stato non soltanto il tempo di
Far memoria di onorare chi purtroppo non c'è più ma anche il tempo di guardare avanti e di chiedere con insistenza tutta la verità
Quella verità che ancora ci manca
Quella verità cui anno dopo anno si sono aggiunti
Dei piccoli pezzi ma quella verità che
Soltanto
Potrà
Darci restituirci la Compagnia della giustizia non basterà non ci restituirà le vite perdute non ci restituirà l'integrità
Ferita ma sarà qualcosa che il fatto che anno dopo anno siamo qui in tanti ghetti e poi ancora di più quando scenderemo in strada e accompagneremo il nostro fare memoria Finolli fino alla storia del punto cinque
Ecco anno dopo anno noi sappiamo quella verità non è raggiungibile
Non è raggiungibile
E per questo assenso essere qui stasera e io vi ringrazio tutti per essere con noi e per essere vicini all'associazione delle famiglie delle vittime che in modo encomiabile in questi anni
A
Ricordato non soltanto
Il valore della memoria ma che cosa debba essere una memoria viva
Una memoria cioè che non rinuncia a cercare la verità che non si sappia che non si accontenta del ricordo ma cerca la vita
Perché per questo siamo qua l'ABI memoria la verità e la giustizia sono la vita anche per quelli che l'hanno perduta e non ci sono più
Grazie davvero
Va bene si invita il Presidente del Senato ha dietro casa stessa del PAI grazie
Cari amici
Anche quest'anno
Sono qui insieme a voi con la stessa intensa
Profonda commozione
Ma anche
Con la ferma convinzione che essere qui ogni anno sia doloroso ma necessario
Sono stato presente come magistrato come sostituto procuratore come colui che per un breve periodo a seguito anche le indagini
E poi come procuratore nazionale antimafia e stasera per la terza volta come Presidente del Senato
Indipendentemente dal ruolo dalla funzione è un dovere che sento come cittadino
Come uomo
Come padre come figlio come fratello
Di tutti voi
Sono trascorsi ventidue anni da quell'orribile attentato che in pochi attimi ha modificato il corso della nostra storia
Anni difficili
Anni importanti anni dolorosi
Ventidue lunghi anni
Che non annullano il dolore
La memoria
Non può risanare le ferite indelebili non può arrestare le lacrime
Non può colmare quel senso di profonda solitudine di chi ha perso un proprio caro
La memoria può e deve essere l'espressione
Di un impegno
Che giorno dopo giorno
Ci accompagna nel nostro percorso di vita
Conoscere per non dimenticare conoscere
Perché fatti come questo non si ripetano più conoscere per essere più liberi
Il ricordo di quella tragica notte in cui morirono cinque innocenti Fabrizio Angela
Nadia Caterina Dario quella tragica notte in cui in molti altri innocenti rimasero feriti anche gravemente in cui
Non solo a Firenze ma l'Italia tutta è stata colpita
Come diceva
Vicesindaco
Al cuore del suo patrimonio artistico e umano distruggendo vite
E squarci hanno i simboli della nostra identità e della nostra storia
Quel ricordo sostiene la nostra battaglia per la giustizia per la legalità
Quel ricordo oggi è memoria collettiva
E lezione di vita
Il tempo passa molte
Delle persone qui presenti
Molti giovani non erano ancora nati nel mille novecentonovantatré
Noi abbiamo il dovere di far conoscere a tutti
è quello che è successo quello che è stato abbiamo il dovere di dire
Di trasmettere di trasformare il dolore in forza
La memoria un impegno la sconfitta in vittoria
Abbiamo il dovere di andare avanti senza mai arrenderci
Di gridare con forza che possiamo combattere le Marche la criminalità
Che possiamo sconfiggere me
Si potrebbe pensare
Che la mia precedente funzione di magistrato antimafia mi abbia in qualche modo abituato a sostenere la carica di emozioni racchiusa nello sguardo dei parenti delle vittime di mafia
Non è così ve lo assicuro
Non ci sono uomini abituati o preparati al dolore
E non è stato così neppure per Gabriele Chelazzi un vero servitore
Dello Stato
Vero servitore dello Stato con cui ho ricevuto il privilegio
Di lavorare che si è messo a disposizione di tutti coloro che avevano bisogno di essere ascoltati di essere supportati e nella ricerca della verità
Un uomo che ha sempre tenuto conto di quel fortissimo desiderio di sapere
Per molti familiari unica ragione di vita
Per dieci anni ha lavorato intorno a questo a questa strage
A tutti i familiari delle vittime voglio dire quello che non mi stancherò mai di ripetere
Che c'è qualcosa che ci unisce profondamente in questo momento di riflessione di ricordo
E voglio trasmettervi il senso più profondo della mia vicinanza umana di persona prima ancora di istituzioni
A una città ferita
A una giustizia ferita
Io voglio dire che nonostante tutto o ancora fiducia
Nella forza della verità nella forza di chi con pazienza e con amore racconta
Le storie
Di vita e di sacrificio proprie dei propri cari e lo fa cercando la verità fino all'ultimo un soffio di vita
In questa serata speciale
Permettetemi di ringraziare tutti coloro che hanno partecipato all'organizzazione ma in particolare l'Associazione dei familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili e la sua Presidente Giovanna Maggiani Chelli
Per l'impegno
E la dedizione con le quali in tutti questi anni si è battuta per la verità e la giustizia
Senza mai arrendersi
Siamo e saremo ancora vicino alle
Grazie di cuore a tutti voi e grazie ancora
Di essere qui
Chi è qui ha fatto una scelta una scelta di vita e li ringraziamo ancora di più
Grazie
Adesso invito sul palco la presidentessa dell'associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili la signora Maggiani Chiarelli
Buonasera a tutti
Un grande ringraziamento a tutti quanti sono presenti alle istituzioni
Al sottosegretario del MIUR alla dottoressa Palermo del MIUR al Prefetto
Di Roma non ha potuto essere con noi questa sera comunque lo ringraziamo moltissimo per il il suo intervento do oggi indire un uomo di molta forza avremmo dovuto ringraziarlo questa questa sera non ha potuto essere qui
Ringraziamo il Comune di Firenze la città metropolitana
Il Conservatorio degli artisti i ragazzi che ci hanno accompagnato
Fino adesso
Dopo questi dovuti ringraziamenti e sentiti anche perché
Abbiamo sempre bisogno di multa vicinanza il nostro grande ringraziamento quello speciale di ringraziamento
Che viene dopo tutti gli altri ma non perché non è più importante perché vogliamo che sia compreso bene va al Presidente del Senato che è qui con noi come sempre potremmo dire fedele
Perché è sicuro che meritiamo giustizia
E a Luigi
Ora dobbiamo anche la legge anticorruzione che da sempre porterà il suo è un primato
La corruzione in fumo avente dirompente delle stragi del mille novecentonovantatré e quindi Presidente grazie grazie a tutti noi
Prima di iniziare
Il mio è intervento vero e proprio lasciatemi ricordare il magistrato Gabriele Chelazzi che non lo score verremo mai
Starà sempre
Nei nostri cuori come un uomo e starà nella nostra memoria come il magistrato che fino all'ultimo ha cercato di dare a noi quella verità che gli chiedevamo quotidianamente
Ricordiamo la nostra amica Daniela Ceccuzzi
Una
Diciamo delle vittime della strage di via dei Georgofili vittime in sé intesa
Che uscì molto ferita che non è più con noi però è stata la grande animatrice di queste nostre serate
Negli anni in cui è vissuta e organizzava tutto in modo esemplare da lei forse abbiamo imparato
Le lancette dell'orologio nelle pagine del calendario sono inesorabilmente sono implementi da un certo punto di vista manca poco e poi sentiremo per la ventiduesima volta il rintocco fatale
Quello dell'ora in cui abbiamo perso l'innocenza i nostri cari nel nostro sangue il rintocco valore zero quattro l'ora della strage di via dei Georgofili
L'ora della morte di Fabrizio Angela
Nadia Caterina e Dario
Chi ha la fortuna di essere padre o madre di un figlio oggi una figlia di quarant'anni
Oggi può capire ammise parlo di orgoglio l'orgoglio di vedere il loro percorso di vita magari un lavoro una famiglia propria dei nipotini perché no
Fortuna uso questo termine parlando di qualcosa che dovrebbe essere normale nella vita delle persone qualcosa di normale che invece è normale e non è
Almeno per noi non lo è perché a noi quella fortuna è stata strappata via dilaniata dal tritolo
Noi i nostri figli li abbiamo persi per sempre in quella maledetta notte
I nostri figli quella notte sono morti sono morti anche quelli che hanno continuato a vivere in una vita fatta di sofferenza e di tragedia
I nostri figli sono morti e ad ucciderli sono stati Salvatore Riina Bernardo Provenzano ed i loro maledetti Gianni seri da quattro soldi
Come i fratelli Graviano
Rina e Provenzano per Riina e Provenzano sono due vecchi
Adesso
Che stanno terminando la loro vita che piagnucolava no ogni giorno per impietosi lire per uscire dal carcere per tentare di rendere nullo il quarantuno bis ed è evidente che se riuscissero
A sfondare il muro del quarantuno bis a farlo cadere di conseguenza comunque omino di sangue verrebbe in seguito tolto anche il loro già inizierei Graviano
E dire agli altri
In questo modo riuscirebbero ad ottenere ciò che certa politica vigliacca noi gli ha permesso di ottenere quella politica che li ha primi portati in via dei Georgofili
A perpetrare la strage promettendo mari e monti e che poi li ha lasciati lì come pesci nella Rete
Ammalati piani ecologici eppure i due capi mafia non parlano
E questo non per la paura di perdere i propri figli le mogli o in il postino
Non per la paura di subire un il CD dipendete ritorsioni no i due vecchi non parlano perché loro sono tosti
Non parlano questi due vecchi assassini perché loro sono mafiosi
Come diceva Gabriele Chelazzi il grande magistrato che aveva capito alla perfezione di che pasta sono fatti questi non parlano per questo semplice motivo signora perché sono mafiosi
Ma la pasta di cui sono fatti devono averla capita anche gli altri concorrenti nella strage di via dei Georgofili quelle persone che non sono state rinviate a giudizio perché sempre in trattativa in trattativa continua
Attraverso le strade sporche di fango e di sangue di cui certa politica è fatta
Lo hanno capito così bene che li hanno spinti a massacrare uomini donne bambini appena nati temi promettendo loro l'annullamento del quarantuno bis il carcere duro consapevoli del fatto che loro i mafiosi
Con la pasta con la loro pasta di sangue e di fango non avrebbero mai e poi mai parlato si è aperta qualche falla in questo muro di silenzio ci sono stati alcuni che hanno parlato
Uno fra tutti i giovani Brusca
Ma ciò che ha detto è servito a far condannare sono la Cosa nostra il Gotha di Cosa Nostra la sua maledetta cupola
E non i concorrenti nelle stragi del mille novecentonovantatré
I pentiti i pentiti del resto hanno paura
Hanno paura di finire come noi in qualche modo ma avendone la responsabilità di retta di finire come noi già
Hanno paura per i loro figli per i loro parenti hanno paura che gli vengano ammazzati
Ed è per questo che non parlano mai fino in fondo
Se poi ci sono dei relatori si commentano da sé i collaboratori di giustizia e non possono far condannare nessuno sono lo specchietto per le allodole spesso buoni neppure per le cause civili delle parti lese
La Corte Suprema di Cassazione ha tante sezioni del resto neanche una garantista
Perfino di fronte all'odore puzzolente della brillantina
Perché come si dice gli uomini sono tutti uguali davanti alla legge o meglio quasi tutti
Perché noi non siamo uguali a tutti gli altri
Noi abbiamo perso i figli noi abbiamo versato e continuano a versare ogni giorno le nostre lacrime il nostro sangue i nostri rimorsi noi ogni giorno vorremmo che tutto ciò non fosse mai successo che ci siamo spinti
A volere
Di tutto ciò fosse successo a qualcun altro non a noi perché a noi quante volte ci siamo fatti questa domanda perché è proprio a noi perché i nostri figli perché è una bambina di neanche due mesi di vita
Questo è un Paese che troppo spesso combatte la mafia attraverso il pifferaio immagici
è un Paese in cui la parola giustizia spesso appare un contenitore vuoto questa sera noi siamo qua per ricordare ciò che ci è successo e vi ringraziamo per essere qui
Perché la forza che ci permette di continuare a combattere per la ricerca della verità del rilevata non sentirci soli danno sentirci soffocare davano sta Gia dalla malinconia dal pensare che tutto è inutile
Vi vogliamo propone un concerto fra poco più assemblee tutte le arie delle liriche che negli anni abbiamo ascoltato fuori in piazza non a caso come ha già detto Giulia poco fa
Noi vogliamo non vogliamo e non possiamo aggiungere nulla di nuovo perché non c'è nulla di nuovo da dire l'unica dirompente sarebbe
Una novità eccezionale avere la verità sulla strage di via dei Georgofili avere giustizia i per ora non è così
Matteo Messina Denaro è sempre libero troppi condizionali CESPI che hanno sulla bocca delle istituzioni per il suo arresto e non portano a nulla di nuovo per ora
Non abbiamo scelto noi di farci ammazzare altri lo hanno fatto forse in trattative sbagliate ma lo hanno fatto
E sono stati sì quelli appartenenti alla mafia a toglierci i nostri figli e consolidato all'interno dei processi che da sempre ringraziamo
La cosa nostra che spara ha ucciso i nostri figli
Ma anche con loro che lasciano infiltrare i Governi da un uomo ENI e donne in odore di mafia negli incontri elettorali è doveroso però
Non uccidere la speranza qualcosa di nuovo che germogli ad doveva esserci e c'è c'è stato nel nostro concerto
Gli abbiamo offerto collaborazione del CUP con la collaborazione del Comune di Firenze della Città metropolitana della Regione Toscana e con tutta la forza del sostegno della Regione Toscana
E da due anni con tutta la forza del MIUR il Ministero dell'istruzione dell'università e della ricerca che ha preteso attraverso la convenzione firmata con noi
Che trasmette estimo attraverso i giovani e la speranza nel futuro e allora ecco
Ci sono state con noi poco fa le voci bianche del Conservatorio di Firenze
Che non ringrazieremo mai abbastanza per aver accettato questo nostro invito ad esibirsi per tutti noi rappresentano al meglio l'innocenza su cui il futuro deve fondarsi
Attraverso le nuove generazioni e non ci siano più quindi disperati come noi ai quali oltretutto si nega anche la verità sul perché i nostri figli hanno dovuto morire
Noi abbiamo vissute viviamo in un tempo in cui innocenza non c'è stata e ancora non c'è
Ma confidiamo in chi dalla mafia prende tutte le distanze possibili nei fatti non solo nelle parole di circostanza
Confidiamo in noi nella nostra voglia di giustizia per il prezzo pagato
E quindi speriamo molto nelle linee guida che il Ministero dell'istruzione alle quali anche noi lavoriamo insieme a tutte le associazioni
Di questa triste sfortunata categoria quella del terrorismo anche mafioso e delle stragi di tale matrice
Dara a tutte le scuole sparse sul territorio affinché si aprano le porte
Nei modi e nei termini giusti
Nei mesi a venire vedremo inoltre chi saranno coloro che realmente con la mafia non vogliono più avere a che fare
E lasceranno fare a piene mani alla magistratura libera e indipendente lo capiremo e lo diremo ai ragazzi ai quali avremmo avuto accesso con tutta la nostra forza
Vi ringrazio moltissimo
Invita sul palco del sottosegretario di Stato e del minore a darvi da fare ogni prego
Grazie grazie a tutti voi per
Grazie all'associazione
Delle famiglie
è grazie al Presidente del Senato grazie al Comune di Firenze
Io credo che noi abbiamo
Lo dico da chi da qualche mese
Alla l'onore
L'onere e la responsabilità di guidare insieme al Ministro Giannini insieme agli altri componenti del Governo un Ministero che credo
Che su questioni che riguardano i temi della legalità
Abbia un ruolo centrale
Lo dico perché noi abbiamo un dovere innanzitutto di evitare che
Le giornate della memoria siano soltanto delle giornate legata a quella circostanza quel ricordo è legato a quella giornata lì
E il compito della scuola
Otto mila istituti scolastici su tutto il Paese
Settecentocinquanta mila insegnanti noi stiamo parlando di una entità e di una presenza su tutto il territorio nazionale enorme
Ed è questa una presenza che può essere utilizzata al meglio se si costruiscono le condizioni affinché
La cultura della legalità e dell'antimafia diventino una cultura
Costante e continua nella formazione
Di tutta l'attività di una scuola degli istituti scolastici lo dico perché
Molto spesso ci appassioniamo quando parliamo di scuola e lo stiamo facendo di più in queste ultime settimane
A discutere degli strumenti della scuola a discutere degli argomenti che magari appassionano più la politica i sindacati o gli addetti ai lavori della scuola
Non ci accorgiamo che invece quando si discute di scuola si discute di società
E quando si costruisce una scuola consapevole si costruiscono gli anticorpi affinché vi siano condizioni diffuse nella società per evitare
Che argomenti come quelli che magari vengono trattati in una giornata in un momento di ricordo diventino argomenti dimenticati l'indomani
E se non si costruisce un patrimonio collettivo sequestro non diventa lezione la lezione non è soltanto la matematica
L'italiano le classi di concorso le ore a cui siamo abituati a discutere quando discutiamo di scuola discutiamo della lezione in classe della lezione frontale
Discutiamo dei compiti per casa nel pomeriggio e la scuola è questo ciclo continuo studiare in classe fare i compiti del pomeriggio
Mentre dimentichiamo che il ruolo più importante della scuola della costruzione delle coscienze civiche delle ragazze e dei ragazzi che frequentano le scuole
Per cui immaginare una dematerializzazione della scuola per come l'abbiamo pensata tradizionalmente
E il fatto che la scuola possa diventare una grande scuola di educazione civica di questa società è secondo noi centrale rispetto a una prospettiva una crescita di una coscienza civile positiva
A questo dobbiamo tendere questo ruolo dobbiamo restituire alle scuole
Che sono presenti capillarmente su tutto il territorio e che costruiscono le nuove generazioni non in un'ottica di contenitori chiusi rispetto alla società ma come istituzioni in osmosi con la società
Una scuola è presente nei quartieri di periferia
Della mia città di Palermo se c'è una scuola allo Zen le decide non di alzare le barriere rispetto a chi la vandalizzato ma decide di dialogare con i cittadini del quartiere se decide di costruire per fra quei ragazzi
Una coscienza civica che consenta loro di rifiutare domani di custodire le armi dei mafiosi di chiedere il pizzo in quartieri come quelli lì noi costruiamo condizioni di prospettiva per la lotta alla mafia e dobbiamo
Utilizzare positivamente essenza logorare gli strumenti e le armi dell'antimafia e della legalità senza abusarne perché chi ne abusa colpisce la vera antimafia
Chi decide di combattere contro la mafia costantemente chi ha perso la vita consapevolmente o inconsapevolmente
Non parliamo di morti di serie A o di serie B franchi
è andato incontro alla morte sapendo che svolgendo il ruolo di magistrato poteva morire
Chi lo ha fatto da poliziotto e chi invece gli è capitato di stare in un posto sbagliato al momento sbagliato o chi ha fatto mette
E capitato di di di ascoltare molto spesso come accaduto qui a Firenze di vittime inconsapevoli della mafia tutte quelle sono vittime
Che hanno
Costruito un percorso un substrato oramai la Società diffuso lo dobbiamo coltivare costantemente
Ma è chiaro che compito indispensabile quello e la cultura dell'istruzione abbiamo voluto investire tanto sulla scuola per questo
Perché crediamo che si possa costruire questa costo di questa identità complessiva e che si possa costruire
Un percorso positivo nel Paese per cui io
Vi ringrazio per l'occasione avete dato il Presidente Grasso ha
Elencato purtroppo i tanti anni in cui lui è stato partecipa a questa come Morazzone per me e il primo anno ed è per me particolarmente emozionante avervi partecipato e vi ringrazio per aver dato la possibilità grazie
Grazie
Continuiamo alla manifestazione con il secondo spettacolo se due minuti mettiamo i pochi leggi che serviranno prego