Presentazione del primo rapporto nazionale sulla condizione di rom e sinti in Italia

Allora forse possiamo iniziare scusate davvero tanto per il ritardo ma prima di divenire qui eravamo alla Camera per un incontro privato con con la Presidente Laura Boldrini
Che ha ricevuto una una delegazione dell'associazione ventuno luglio è un gruppo di donne a Roma è stato un incontro riservato
Molto molto positivo che si è prolungato più più del previsto ci siamo a precipitati ora Carlo sta sola il Presidente dell'Associazione ventuno luglio sta sta arrivando e quindi era pagava il taxi grazie per essere qui innanzitutto oggi otto aprile giornata internazionale dei rom e dei Sinti
Roma che rappresentano la minoranza più cospicua in Europa parliamo di dodici quattordici milioni di persone la più cospicua ha ma anche la più discriminata
Noi come associazione ventuno luglio oggi vogliamo inaugurare un appuntamento che vogliamo ripetere ogni anno
Quello di rappresentare un un rapporto nazionale
Che faccia luce sulla condizione di vita delle comunità rom e sinte in Italia quindi
Questo sarà il primo rapporto sulla condizione di Rom e Sinti in Italia che vorremo ripetere ogni anno l'otto aprile in questa aggiornata
Prima di Goran entreremo nel merito di questo rapporto
Di dico subito che questo rapporto come potete vedere e costituito da a tre parti una prima parte fa un focus sulla la situazione in Italia a livello nazionali andando soprattutto
Ad analizzare e le politiche e nel nostro Paese si continuano ad attuare nei confronti delle comunità a rom e sinte c'è poi una seconda parte che invece fa un focus specifico sulla situazione romana
La Capitale
Possiamo considerarla la cartina di tornasole di quel che accade relativamente a Roma e sinti in Italia e poi c'è una terza parte che invece riguarda soprattutto i risultati e le attività portati avanti dall'Associazione ventuno luglio nel corso del due mila quattordici
Ora a passo la parola a il ricco o guida che per l'associazione ventuno luglio si occupa
Delle varie attività di abbocca si ed è anche responsabile dell'Osservatorio nazionale dell'Associazione ventuno luglio sui discorsi d'odio
è ed Errico si focalizzerà sulla prima parte di di questo rapporto quindi sullo focus nazionale
Grazie grazie
Incominciamo dai dai numeri alcuni numeri e va è dovuta una premessa in quanto i numeri in Italia i numeri su rame sinti
Sono purtroppo frutto di stime datate non aggiornate e soprattutto di stime e quindi non esistono dati certi non esistono dati certi perché in Italia non vengono collezionati dati disaggregati
In base alle tre mia e quindi non è possibile avere una una fotografia che sia più precisa di quella che adesso velocemente andiamo a vedere
Ci sono circa dodici milioni di Rom e Sinti in Europa di cui sei milioni nell'Unione europea circa
Centottanta mila sono i rom e sinti presenti in Italia ovvero zero virgola venticinque per cento della popolazione totale
Solo il tre per cento è effettivamente nomade i restanti sono stanziali e quindi capiamo come sia totalmente errato continuare a etichettare Rom e Sinti come nomadi
Lamenta la cittadinanza italiana e circa quaranta mila sono quelli che vivono in emergenza abitativa all'interno dei cosiddetti campi nomadi
Circa sessanta per cento dei centottanta mila eravamo in Italia a meno di diciotto anni
E quindici mila dei minori rom presenti in Italia sono apolidi o sono a rischio apolidi a ribadisco appunto che tutti questi dati sono frutto di stime
è difficilissimo trovare le fonti e quindi vanno tutti presi con con dovuta considerazione
Allora l'emergenza nomadi l'emergenza nomadi è stata è stata l'apice delle delle politiche discriminatorie segregati nei confronti di Rom e Sinti nel nostro Paese politiche discriminatorie se Greganti
Risalgono a ben prima risalgono agli anni Sessanta ed è nel corso degli anni Ottanta che vengono istituzionalizzate attraverso
La costruzione e la gestione da parte delle autorità dei appunto cosiddetti campi
è certamente vero però che gli anni che vanno dal due mila otto due mila undici hanno rappresentato l'apice di questo tipo di politiche
In cui in maniera lampante sia ulteriormente consolidato un sistema abitativo parallelo rivolto ai soli rom
Le principali violazioni che sono avvenute nel corso dell'emergenza nomadi hanno riguardato in particolare il diritto all'alloggio adeguato e diritto rispetto della vita privata e familiare
Questi attraverso il fotosegnalamento su base etnica attraverso il sgomberi forzati attraverso la ricollocazione di intere comunità all'interno dei cosiddetti villaggi attrezzati appunto di quelli che comunemente definiamo campi nomadi
Il filo conduttore di queste violazioni dei diritti umani è stato quello della discriminazione cioè
Rom e Sinti sono sta i diritti umani di rame sinti sono stati violati in quanto proprio appartenenti alle comunità rom e sinti e in quanto tali bersagliati da politiche discriminatorie lesive dei diritti umani
L'emergenza nomadi è stata smontata estratta dall'impianto emergenziale è stato smontato attraverso i tribunali
Ci sono state tre sentenze in particolare la prima risalente al due mila nove da parte del TAR del Lazio che ha in parte accolto il ricorso che era stato presentato
Nel due mila e undici il Consiglio di Stato che ha ulteriormente riconosciuto l'illegittimità
Del dell'impianto l'interim del rimpianto emergenziale sentenza che è stata poi confermata nel due mila tredici dalla Cassazione nonostante appunto ci fosse stato un ricorso presentato da parte del Governo
Che che puntava ribaltare la la sentenza del due mila undici del Consiglio di Stato
Gli anni che sono gli anni che seguono alla al periodo dell'emergenza vedono un interessante sviluppo un cambio di orientamento proveniente in particolare dal contesto europeo cioè l'Unione europea che
Finalmente
Produce un un indirizzo per tutti i Paesi membri volto all'integrazione all'inclusione delle comunità rom e sinte e lo fa con la comunicazione centosettantatré del cinque aprile del due mila undici
Con la quale richiede agli Stati membri i Paesi membri di produrre e presente consegnare una strategia nazionale di inclusione dei rom
E nel nostro caso dei sinti dei camminamenti cosa che il Governo italiano fa nel due mila e dodici a febbraio e presente a questa strategia nazionale di inclusione Veron disinteressiamo in avanti
Che è essenzialmente un documento di indirizzo strategico che si articola sulle quattro aree cardine che erano state indicate dalla Commissione che sono alloggi istruzione impiego e salute
Riconosce esplicitamente la necessità di abbandonare l'approccio emergenziali e di superare la politica dei campi
E
Riconosce anche l'eccessivo ricorso a sgomberi forzati nei confronti di rame sinti avvenuto fino
A quel momento
La il la strategia italiana è carente per quanto riguarda obiettivi quantificabili e indicatori di risultato lei ha evita di monitoraggio e valutazione e anche quanto per quanto riguarda il reperimento dei fondi necessaria la sua implementazione
Oltre a queste carenze si registra già a partire dal due mila e tredici un ritardo nella nell'attuazione della strategia ritardo che viene
Che viene evidenziato anche dalla Commissione straordinaria diritti umani del Senato che a fine due mila tredici in una risoluzione
Evidenza questo ritardo e impegna nuovamente il Governo italiano a duplicare gli sforzi a rinnovare gli sforzi nell'applicazione della della strategia
L'applicazione della strategia sta incontrando numerose criticità è importante evidenziarle per vari motivi ma anche per il fatto che ultimamente Governi italiano nei dialoghi con gli enti di monitoraggio internazionali quali per esempio il comitato consultivo della convenzione quadro per le proiezioni delle minoranze nazionali
E
E o come anche durante il ciclo di revisione universale periodica delle Nazioni Unite
Per tutto ciò che riguarda la condizione dei diritti umani di Rom e Sinti in Italia si rifà nelle sue risposte alla strategia ovvero il Governo italiano replica
Continua a replicare che per quanto riguarda la mia sinti stiamo applicando la strategia nazionale
Ora questo è sicuramente vero ma come vedremo ora questa applicazione sta subendo numerosi si incontra numerosi ostacoli
E sta accumulando ritardi considerevoli
Le principali criticità riguardano la struttura di governance rigida e l'approccio top-down che questa prevede cioè
La strategia così come è stata pensata prevede un livello centrale e dal livello centrale una declinazione fino arrivare al livello locale
è bene sottolineare che il livello locale fondamentale nell'applicazione la strategia senza misure concrete a livello locale
La strategia si tratta di un contenitore di enormi propositi ma che non otterrà mai un impatto concreto sul terreno
La seconda il secondo ostacolo che si sta incontrando è quello di riguarda il ritardo del riguarda la messa in opera delle necessarie tre condizioni strutturali in particolare i tavoli regionali
Ad oggi sono soltanto dieci su venti i tavoli regionali attivati e di questi molti non si riuniscono
O si riuniscono saltuariamente in particolare per quanto riguarda le cinque regioni che ex emergenza
Si registrano solamente tre tavoli su cinque di cui uno quello del Lazio appena deliberato ma non ancora riunito sì
Il terzo punto critico riguarda la disomogeneità ed elevata discrezionalità nell'applicazione della strategia e questo si torna a ama ma porre l'attenzione sulla sulle autorità locali ovvero
Così come per così come prevista la struttura di governance non fanno i conti con quella che la distribuzione dei poteri nel contesto del decentramento amministrativo italiano quindi
Lascia dei margini di discrezionalità elevatissimi alle autorità locali nell'applicazione della strategia
Il che vuol dire che non solo le autorità locali possono decidere di non applicarla ma addirittura come vedremo più avanti possono decidere di intraprendere politiche che vanno in una direzione
Diametralmente opposte che quindi contrastano evidentemente con l'orientamento della strategia
E l'ultima
Criticità riguarda l'assenza di efficace attività di monitoraggio e valutazione
Che possano individuare le carenze e o i punti di forza e di orientare le attività nel primo caso oppure valorizzarle nel secondo caso
Questa
Questa se il il quadro presentato ci fa concludere che a tre anni dall'approvazione dal varo della strategia si può certamente apprezzare un cambio di direzione si può certamente apprezzare
Un livello di consenso maggiore rispetto al passato
Sulla necessità di applicare la strategia da parte dei decisione dei decision maker Saba livello centrale e questo è tutt'altro che scontato fino a qualche anno fa non era assolutamente così
Ma al momento non è possibile registrare un impatto concreto sul terreno sulla quotidianità in particolare di delle comunità rom e sinte in condizioni di maggiore disagio
In sostanza non è ancora cambiato nulla nella pratica
Il rischio anche alla luce delle politiche abitative che vanno in direzione opposta che a breve vedremo il rischio esiste ed è quello che i risultati attesi della strategia vengano
Rallentati se non addirittura i benefici si verranno azzerati se non viene urgentemente affrontata e riordino intatta l'intera struttura di governance della della strategia nazionale
Dal due mila la Alitalia viene definita il Paese dei campi la politica dei campi è un'eccezione italiana tutta italiana entro il quadro europeo cioè i campi atto autorizzati ufficiali chiamiamoli come come più ci piace in ogni caso i campi direttamente gestiti e costruiti dalle istituzioni sono un'anomalia del tutto italiana
I campi
Risultano in una violazione del diritto nell'oggi adeguato e in una violazione del divieto di discriminazione
E queste violazioni dei diritti umani non sono a avvengono a con un prezzo carissimo in termini non sono solo appunto non esclusivamente di violazioni di diritti umani quindi accettabile in quanto tali
Ma anche insostenibili da un punto di vista economico visto che sono sostenute da un
Consigliere vuole
Flusso di fondi pubblici
Si pensi che soltanto nel due mila tredici nella città di Roma ventidue milioni di euro sono stati spesi per la Gesù io ne di questi luoghi ventidue milioni di euro spesi per violare i diritti umani che altrimenti potevano essere spesi in politiche di inclusione
A partire dal due mila e dodici
La successione ventuno luglio a monitorato costantemente quelli che sono state quindi dal due mila e dodici perché è l'anno di adozione della strategia nazionale
Sono stati monitorati lei autorità locali che hanno intrapreso direzioni opposte rispetto al superamento dei campi alla di segregazione abitativa dei Rom e Sinti
A partire dal due mila e dodici abbiamo sei campi monumenti dici costruiti una operazione che ha coinvolto circa mille seicento Rom e Sinti per una spesa di circa tredici milioni di euro
Sono al momento in costruzione altre quattro soluzione abitativa che se Greganti dedicate a trecentocinquanta persone per una spesa di circa tre milioni e mezzo di euro
Stanno venendo ristrutturati in maniera straordinaria ciò vuol dire che i gli abitanti dell'insediamento vengono temporaneamente spostati altrove per permettere la ristrutturazione e quindi di fatto il rifacimento del campo
Per poi essere di nuovo ritrasferito all'interno abbiamo registrato cinque operazioni di questo tipo che hanno coinvolto circa seicentottanta cinque persone per una spesa di circa un milione e mezzo di euro
E infine sono in fase di progettazione avanzata altri cinque insediamenti persone rampa che nel caso andranno vedranno la luce coinvolgeranno circa mille cinquecento persone per una spesa di circa venti venti milioni di euro
Il risultato sono circa trenta milioni di euro per reiterare politiche se Greganti e lesive dei diritti umani
Ora a parte l'ammontare in assoluto che già cattura l'attenzione interessante fare un confronto un confronto con quanto il Governo italiano negli ultimi anni ha speso per l'inclusione dei rom
Questo dato purtroppo non è un dato ottenibile nel senso che nonostante le richieste effettuate non se non siamo riusciti ad acquisire informazioni dettagliate
Quello che però si può sapere lo si può lo si deduce dal documento appunto consegnato dal Governo italiano in sede di unire previsione universale periodica alle Nazioni Unite in quel documento
Senza specificare l'arco temporale il Governo dichiara di aver dedicato oltre diciannove milioni di euro all'inclusione dei rom ora
Capiamo bene anche
Diciannove milioni di euro presumiamo anche integralmente sul singolo anno
Sono un nulla rispetto ai ventidue milioni di euro che vengono spesi annualmente a Roma e rispetto ai trenta milioni di euro che stanno venendo investiti su tutto il territorio per perseverare in politiche discriminatorie
Questo non vuole essere un una critica all'ammontare degli e che il Governo ha stanziato quindi non vuole essere una non vuole essere un argomento supporto dell'insufficienza dei diciannove milioni di euro assolutamente no
Ma vuole evidenziare il fatto che così procedendo ci si ritroverà inevitabilmente ad avere delle politiche di inclusione che vanno da una parte
Che vengono di fatto sovrastante da politiche che vanno nella direzione opposta e vengono sostenute da un flusso di fondi
Considerevolmente maggiore
Passiamo ora agli sgomberi forzati nel corso del due mila quattordici rispetto al periodo dell'emergenza sicuramente si può apprezzare un calo delle operazioni di sgombero forzato
Ricordo velocemente che gli sgomberi forzati sono una violazione dei diritti umani non tutti gli sgomberi sono forzati non tutti gli sgomberi che utilizzano la forza sono sgomberi forzati
Gli sgomberi forzati sono quegli sgomberi che non rispetta non le garanzie procedurali indicate
Dalle Nazioni Unite
A Roma nel corso del due mila quattordici sono stati effettuati trentaquattro sgomberi forzati hanno coinvolto circa mille centotrentacinque persone per una spesa di circa un milione trecentoquindici mila euro
A Milano nello stesso anno o meglio mi nel periodo da gennaio a settembre due mila quattordici gli sgomberi forzati sono stati centonovantuno
E due mila duecentosettantasei le persone coinvolte ora mentre a Roma rispetto al due mila tredici c'è stato un leggero calo delle operazioni di sgombero forzato a Milano è avvenuto l'opposto ovvero
Dal due mila tredici al due mila quattordici sia stato un
Aumento del delle operazioni di sgombero forzato
La precarietà abitativa ovvero le violazioni dei diritti umani del diritto non l'ha già adeguato che vivono ironia le comunità rom e sinti in Italia in particolare i minori rom e sinti che vivono nei cosiddetti campi hanno delle ripercussioni evidenti anche sul godimento di altri diritti umani
Questo fa sì che un bambino aveva un bambino Rom in Italia
Abbia un destino già abbastanza già assegnato di fatto dalla statistica dà i numeri
Ovvero avrà probabilità prossime allo zero di accedere all'università e non oltre l'uno per cento di frequentare le scuole superiori
Un bambino ramo avrà fino a sessanta volte la probabilità rispetta un coetaneo non Ron di entrare a contatto con il sistema di protezione dei minori
Avrà un'aspettativa di vita mediamente di dieci anni più a bassa ci bassa rispetto al resto della popolazione
Da maggiorenne avrà sette possibilità su dieci di sentirsi discriminato a causa
Della propria etnica
Per quanto riguarda i discorsi d'odio e e gli episodi di violenza nei confronti di vera ma c'è da
Evidenziare come in Italia il discorso
Anzi zigano stia abbia assunto e sia continuamente assumendo delle dimensioni decisamente preoccupanti
Nel due mila quattordici un autorevole istituto di ricerca americano
A diffuso una ricerca in cui dalla quale si evince come l'ottantacinque per cento degli italiani esprima un'opinione indistinte indistintamente negativa riguardo a Roma e sinti
Questo dato viene confermato anche dal nostro osservatorio nazionale sui discorsi Donadio che nel due mila quattordici ha registrato quattrocentoquarantatré episodi di cui duecentoquattro particolarmente gravi
E bisogna assolutamente ricordare come buona parte della responsabilità nell'alimentare questa retorica dell'odio risieda negli esponenti politici visto che da quanto rilevato dall'Osservatorio
L'ottantasette per cento degli episodi registrati riconducibile a questa
Categoria
Il il problema della diffusione dei discorsi Donadio sono i pericolo diciamo dei discorsi l'odio
Si può
Semplificando ricondurre a tre tipo e ti tra tre tipologie di dinamiche una la più evidente è quella delle ripercussioni materiali nella quotidianità
Delle della minoranza che il discorso d'odio di chi chiede il discorso d'odio bersaglio
La seconda è che questo clima antisiriano produce un fattore deterrente enorme nell'applicazione della strategia nazionale ovvero con questo clima anche il l'amministratore locale
In parte sensibile alla tematica si trova di fronte a un effetto deterrente potentissimo dato che nel momento in cui
Provera
A semplicemente dibattere o proporre delle misure inclusive rivolte rom e sinti
Si troverà immediatamente una buona parte della popolazione maggiore maggioritaria che
Criticherà questa decisione e percependo tali politiche come impopolari e negative a priori
E visto che inevitabilmente l'amministratore locale tiene conto del proprio interesse elettorale si capisce come questo clima non faccia altro che costituire un ulteriore ostacolo all'applicazione della strategia a livello locale
L'ultima è che rende di fatto gradualmente accettabile quindi gli il consolidarsi di questo clima di di odio rende gradualmente sempre più accettabili e posizioni sempre più estreme sempre più razziste
Con il rischio che tali posizioni ovviamente non non c'è nessun nesso di automatismo ma
Sia come la storia e come anche gli episodi
Recenti ci dimostrano il rischio che poi piano piano si testimonio si si assista a
Degenerazioni di
I violenza quindi in episodi di attacchi violenti nei confronti delle comunità rom e sinte
Questo è stato il caso nel due mila tre nel due mila e quattordici per dodici episodi ora ovviamente non tutti questi episodi essendo tutti molto recenti
Sono giunti a una a condanna definitiva della maggior parte le indagini sono ancora in corso quindi non è al momento possibile definirli tutti con come
Crimini d'odio con assoluta certezza ma quello che rimane che sicuramente nel corso del due mila e quattordici almeno una volta al mese le comunità rom e sinte sono state vittima di episodi di violenza
Grazie e passo la parola Carlo Staso all'arte si occuperà della parte invece
Su Roma
Grazie scusate anzitutto per il ritardo con cui abbiamo iniziato però come abbiamo detto eravamo impegnati con la Presidente Polverini abbiamo cercato di fare il prima possibile
Io partirei
Io partirei da dagli sgomberi forzati per
Per partire proprio dalla frase di oggi di Salvini un preavviso di sfratto di sei mesi e poi di radere al suolo con la ruspa riferendosi dei campi
Nel cinque nel
Nel triennio orribile di Alemanno sono stati fatti cinquecentosessanta sgomberi cioè cinquecentosessanta insediamenti sono stati rase al suolo con una ruspa senza alcun preavviso
Nel due mila e quattordici a Roma e Milano duecentotrenta insediamenti sono stati rase al suolo con la ruspa senza alcun preavviso
L'anno scorso l'attuale Giunta a raso al suolo senza alcun preavviso trentaquattro insediamenti
Dal primo gennaio ad oggi l'attuale Giunta
A raso al suolo con la ruspa ventuno insediamenti senza alcun preavviso
Quindi leggerei nelle parole di Salvini uno spiccio
Nel nell'aver meno un preavviso che è una
C'è una delle
Delle garanzie che impone
O meglio raccomanda il Comitato per i diritti economici sociali e culturali delle Nazioni Unite e quando si tratta di fare uno sgombero
Ecco
Queste qua appunto sono sono le immagini la cartina che voi trovate nel rapporto sui trentaquattro sgomberi forzati della
Dell'attuale amministrazioni per l'anno precedente in realtà i pallini sono meno di trentaquattro perché in molti casi
Lo sgombero è stato ripetuto nella stessa zone nella stessa strada
Trentaquattro sgomberi alcuni dei quali ne abbiamo seguito direttamente non rispettosi appunto delle garanzie procedurali delle Nazioni Unite che stabiliscono che uno sgombero deve avere un congruo preavviso deve essere stata data notifica scritta
Deve essere soprattutto data una soluzione alternativa adeguata
Il campo o il centro di raccolta a Roma non è una soluzione alternativa adeguata visto che non rispetta quelli che sono i criteri che definiscono un alloggio adeguato
Per quanto riguarda la situazione a Roma abbiamo nel due mila quattordici sette villaggi della solidarietà
Nel due mila tredici erano otto perché il a fine due mila tredici il campo di Cesarina è stato svuotato
Per essere
Rimesso a posto la spesa per il Comune di Roma cosa ha fatto quindi ha trasferito in maniera forzata le centonovanta persone nella struttura del Besta osso Roma per sistemare
Il campo di Cesarina
Ha fatto i lavori di bonifica
Ha preso in affitto il il terreno il tutto ha comportato una spesa vicine trecento mila euro senza che il campo sia stato mai utilizzato quindi di fatto ad oggi sono sette
I villaggi della solidarietà che voi potete vedere nella cartina
Con un leggero incremento numerico che riguarda un po'tutti quanti campi quindi chiaramente questo qua si unifica che le condizioni di vita sono un po'andate peggiorando sia per l'immobilismo politico
Del passato assessore come emerge anche dal rapporto per cui diciamo di fatto varie associazioni
Con vari con vari termini hanno hanno accusato questi mobili ISMU che ha portato a un grosso degrado dei campi ma anche l'incremento numerico chiaramente ha inciso sulla qualità della vita delle persone all'interno dei campi
Oltre villaggi della solidarietà ci sono questi famigerati centri di raccolta no ma che sono aumentati rispetto alla lo scorso
Oltre ai tre centri che sono quelli di scusate ma non vedo la cartina sono quelli di Salaria bastava sarò a me e Amarelli bastasse nome che è stato quasi raddoppiato nei numeri rispetto al due mila tredici e quindi conseguentemente anche i costi sono andati raddoppiando
Si sono aggiunte altre due strutture via San Cipirello chiedo dato che l'alta
Non andrebbero proprio definiti come centri di raccolta nome visto che sono strutture che hanno dei
Rispondono in un certo senso in parte parzialmente a quella che
La normativa regionale sui centri d'accoglienza comunque sia cioè il carattere discriminatorio essendo strutture riservati a soli rom
Tutte queste strutture hanno un costo elevatissimo qui lo vedremo nel rapporto che presenteremo il mese prossimo ma la cosa importante che tutte queste strutture non hanno al loro interno alcun tipo di percorsi di inclusione e quindi non è prevista l'uscita delle persone come per i campi
Quindi si tratta di strutturare infine sono considerate permanenti non non provvisori visto che non prevedendo un'uscita dei campi le persone sono destinate a restare stare
Ad oggi malgrado quello che è accaduto con mazza capitale registriamo che il nome
E le modalità
Degli affidamenti sono rimasti le stesse cioè il nome delle tasse del degli enti a cui sono state affidate le gestioni sono rimaste le stesse così come anche le modalità
Le modalità significa poi affidamento diretto un fuoco se è stato fatto sulla scolarizzazione
Le spese in numeri non riguardano l'anno scolastico due mila tredici quattordici ma
L'anno scorso scusi l'anno dal primo gennaio due mila quattordici al trentuno dicembre due mila quattordici quindi a cavallo tra due anni
Queste qua sono le spese sostenute per i vari insediamenti
Con le associazioni che sono rimaste invariate rispetto rispetto a quelle degli anni precedenti malgrado il bando che c'è stato
Con ARCI solidarietà che nel due mila quattordici ha ricevuto dal Comune di Roma quasi ottocento mila euro casa diritti sociali duecentocinquantatré cooperativa sociale Ermes più di settecentocinquanta mila euro cooperativa sociale e mica uno ottantasei mila euro oltre al trasporto ATAC con trentuno linee che ha comportato una spesa
Di circa un milione e mezzo
Si tratta di tre milioni e duecento mila euro con una frequenza scolastica che noi come nell'ultimo rapporto che abbiamo prodotto non supera il venti per cento quindi se noi
Dovessimo
Prendere i bambini che hanno la frequenza scolastica regolare e anche su questo poi apriamo un capitolo
E
Dividere la somma totale per quei bambini probabilmente faremmo prima a mandarli a studiare all'estero in prestigiose università private piuttosto che mantenerle questi situazioni
Perché dicevo la presunta frequenza regolare perché anche qui c'è un carattere discriminatorio del Comune di Roma
Secondo la legge
Un bambino
Può essere ammesso alla scuola superiore se frequenta regolarmente cioè una frequenza superiore al settantacinque per cento quindi se un bambino va a scuola meno del settantacinque per cento non può essere ammesso di tra gli scrutini se non in casi graditi
Malattie problematiche familiari particolarmente gravi nel caso dei bambini nome il Comune di Roma invece adotta un criterio diverso cioè abbassa l'asticella nel senso che definisce
Frequenza media tra il quaranta e il settantanove per cento e frequenza regolare tra il settantanove il cento per cui il Comune di Roma può dire
Che il cinquantacinque sessanta per cento dei bambini ha una frequenza medie regolare quando mette regolare significa che se un bambino va a scuola quattro giorni su dieci rientra in questa categoria
Quegli elementi del medico
Questa qui è un esempio di sgombero forzato fatto dal Comune di Roma molto interessante per dimostrare l'inutilità dello sgombero se non poi per fini
Per Fini o economici può elettorale
Questo qui è stato lo sgombero avvenuto nel
Due mila e nove trentanove persone solo trentanove vivevano fino al nove luglio due mila quattordici nell'insediamento di Val D'Anna
Premetto che noi prima del nove luglio come associazione abbiamo più volte scritto all'Assessorato al Dipartimento dicendo non fate questo sgombero perché si configurerebbe come lo sgombero illegale troviamo una soluzione con le trentanove persone incontriamoci
Creiamo un tavolo malgrado questo il nove luglio
è avvenuto lo sgombero uno sgombero che ha portato le persone sostenute da alcune organizzazioni tra cui anche la nostra ad una protesta davanti al Municipio una protesta che è durata due notti e un giorno
Visto che il Municipio era stato colui che aveva ordinato lo sgombero
La protesta portato un risultato
Che l'undici luglio le famiglie sono state accolte nel ex esce ex Fiera di Roma una struttura che comunque non è norma quindi il risultato molto parziale ma che comunque le famiglie hanno accettato hanno giudicato valido per loro per cui le famiglie sono state accolte nella struttura
A fine mese fine novembre la struttura chiuso con modalità anche qui un po'tipiche di questa Amministrazione cioè quindici giorni prima di chiudere è stata sospesa la quella luce
Per invitare le persone uscire questo non è avvenuto al che iniziato una trattativa con le persone per il rimpatrio volontario e Romania
Le persone sono rimpatriate
E poi passate le feste natalizie come è giusto che avviene insomma il dovuto riposo le persone sono tornati in Italia e attualmente attualmente vivono nel medesimo identico luogo da dove erano state sgomberate e trentanove persone
Il risultato c'è stata una violazione dei diritti umani visto che lo sgombero così come avvenuto non doveva essere fatto e perché le persone non dovevano essere accolto in una struttura non a norma come l'ex Fiera di Roma
La spesa di centosessantotto mila quattrocento euro che in realtà è una spesa
Non è la reale spessa perché non abbiamo considerato non avendo i dati
Il costo del rimpatrio in Romania quindi a questa spesa andrebbe aggiunto la spesa è solamente bonifica e ex Fiera di Roma ma anche il passaggio perché non abbiamo avuto questi dati e delle rimpatrio Romania
E non c'è stato alcun allontanamento
Questo è un caso tipico del gioco dell'oca degli sgomberi allora qui andrebbe posta una domanda ma allora perché vengono fatti questa è una domanda interessante no andrebbe posta un po'agli amministratori come mai si fanno gli sgomberi vistose
Si spostano insomma si spostano i voti si spostano i soldi
Questi tre
Attori il movimento di questa attori e non movimento che di fatto va funziona avviene
Non è un caso estremo questo sgombero e cioè di fatto è un esempio che ne abbiamo seguito e che portiamo come esempio ma di fatto numero distese i risultati raggiunti sono questi
Abbiamo avuto nel due mila quattordici non vogliamo crocifiggere la mettendo così ma era per una narrazione il passaggio il diciamo questo immobilismo può io dico che abbiamo appunto riportato nel rapporto dato dalla da assessorato guidato dalla dall'assessore Vita cugini
Un assessorato una guida che abbiamo ritenuto diciamo tra le più scure di di quell'avvenuti negli ultimi anni per questo totale immobilismo
Incapacità di incontro con il mondo delle associazioni in capacità di dare risposte alle urgenze e alle questioni più più più generali e c'è stato il quattordici dicembre questo passaggio di consegne con l'assessore Francesca Danese che
Il giorno dopo la sua nomina dichiarato ai campi campi vanno chiusi e rom vanno date le case
Ecco chiudiamo con questa immagine perché perché siamo in attesa di due importanti sentenze che potrebbero
Fare un po'la storia di queste politiche
Purtroppo nella nostra città e anche nel nostro paese
Non sono spesso i politici poi decidere le cose ma
Sono i tribunali e questo perché i politici non decidono non dimentichiamo che ad oggi a due anni dalla Giunta Marino ancora non esiste un piano
E non si sa cosa si debba fare delle due mila cinquecento persone gli insediamenti informali e di coloro che vivono nei campi e la prospettiva Giubileo è sicuramente preoccupante che in genere
è storicamente dimostrato almeno qui al due mila l'ho dimostrato che il periodo del Giubileo le azioni di sgombero aumentano e soldi che arrivano dal Ministero dell'Interno consentono dirvi abbellire i campi già presenti
Abbia omesso questa fa da perché siamo in attesa di due importanti decisioni che potrebbero cambiare il corso della storia delle politica però ma la prima riguarda la Barbuta un'azione legale promossa dalla anche dalla nostra organizzazione
No che e potrebbe riconoscere il carattere discriminatorio del campo e per la prima volta
In Italia
Potrebbe essere riconosciuto questo tribunale potrebbe anche
Imporre delle cose al Comune di Roma e questo creerebbe un precedente importante e la seconda è la procedura di infrazione dell'Europa nei confronti dell'Italia riguardo al diritto all'alloggio anche su questo siamo in attesa
Nelle prossime settimane e mesi dovrebbero dovremmo avere una una una risposta da parte dell'Europa
Sarebbe molto interessante non come cittadini italiani perché non è mai bello auspicare una condanna ma come coloro che si battono per i diritti umani che qualcosa si muove e che quindi l'Italia se non lo fa diciamo per sua volontà lo è costretto a farla si possa veramente avviare una nuova stagione
Guardiamo quindi al due mila quindici con preoccupazione per il Giubileo le porte
Un evento sicuramente importante importante per la città per i cittadini per la sua valenza sicuramente spirituale ma che potrebbe essere strumentalizzato
Dagli amministratori per fare più sgomberi
E per ricevere nuovi finanziamenti per i campi non dimentichiamo che dopo il tredici marzo dopo l'annuncio del Papa c'è stato un incremento degli sgomberi che si è passati da due sgomberi al mese a asse sgomberi a settimana
Adesso vediamo cosa significa questo e quanto durerà quindi guardiamo al due mila e quindi ci fu questa preoccupazione guardiamo anche però con delle speranze perché attraverso sentenze di in tribunali
E
E non sappiamo cos'altro
Possa possa cambiare la politica nella città di Roma in Italia
Nella città di Roma auspichiamo
Che finalmente questa Amministrazione sia dotati di un piano e quindi decida
Come al di là dei proclami che sono tantissimi possono fare tanti li fa anche Salvini e l'abbiamo visto al di là dei programmi dica come quando
Debbano essere chiusi campi a Roma e
Perché
Se continuare con la politica degli sgomberi forzati nella nostra città
Sì prima di
Proseguire lasciar spazio anche alle eventuali domande volevo un attimo tornare sulla frase di Salvini a cui faceva riferimento Carlo perché lavora Boldrini a margine di
Di questo incontro che che abbiamo avuto alla Camera parlando con i giornalisti ha detto siamo d'accordo sul fatto che non ci devono essere campi
Questo non vuol dire però annientare chi vi abita ma fare seguire una politica abitativa come per tutti gli altri tanto più che una buona fetta dei Rom sono cittadini italiani non vedo perché ci debba essere una discriminazione
Invece relativamente alla questione romana Carlo ha già anticipato ma vi ricordo che il sei maggio selezione confermata come data presenteremo diciamo la seconda puntata del rapporto campi nomadi S.p.A. questo rapporto che ha fatto tanto scalpore che poi durante mafia capitale è stato detto
Ripreso anche da da molta stampa e questo rapporto però questa volta si concentrerà più sulla questione dei cosiddetti centri di raccolta rompe ante che si chiamerà centri di raccolta
S.p.A.
E infine nella terza parte di questo rapporto trovati un po'un una una descrizione di tutte le attività che come associazione ventuno luglio abbiamo ha portato avanti nel due mila quattordici con i relativi risultati quindi dalla produzione
E pubblicazione di report ricerche che utilizziamo come strumenti di informazione ma anche come strumenti di pressione sulle autorità per cambiare le politiche
Alle varie attività di atto casi monitorati degli sgomberi attività di di sensibilizzazione convegni campagne e quant'altro e poi trovate anche un elenco
Dei dei progetti quindi attività con con i bambini anche nelle scuole e corsi di formazione per giovani attivisti
Tra l'altro proprio tra qualche giorno a Roma comincerà la terza edizione del corso per giovani attivisti Rom e Sinti provenienti da tutta Italia infine trovate anche un elenco delle
Delle associazioni
Con cui facciamo rete delle fondazioni estere che ci sostengono perché noi non per statuto non accediamo a finanziamenti pubblici in Italia proprio per restare indipendenti e ora se ci sono domande
Abbiamo qualche minuto per rispondere
Sì
Luca Liverani avvenire giusto
Errico D'Arrigo guida
Di
Dire assessore
Resta
Beh né non guardiamo alle parole guardiamo infatti quindi aspettiamo i fatti
Non abbiamo fatti ad oggi
Sul best House
Su Roma
L'otto dicembre il Sindaco maligno aveva dichiarato che lo avrebbe al più presto visitato come dottore come Sindaco e questo non è mai avvenuto
Questo per dire come i fatti contano più due parole perché se poi
Il ventisei gennaio come
Come hai detto davanti diversi giornalisti l'Assessore danese disse questo mostro riferendosi al Vestas andrà chiuso in due mesi e questo non è avvenuto
Quindi ad oggi non
Non c'è non pensiamoci un cenno riteniamo ci sia discontinuità rispetto alla passata al passato Assessorato ci auguriamo che i fatti ci smentiscano
Non bastano le parole proclami a cambiare chiaramente le azioni di una Giunta quindi noi guardiamo ne guardiamo i fatti non non le parole e quindi
Attendiamo di esprimere giudizi visto che
Non abbiamo elementi per poter per poterlo certo la situazione esplosiva ma questo lo diciamo da anni
La situazione nei campi esplosiva
Può accadere poca delle qualsiasi cosa da un momento all'altro non ci sono condizioni minime di vivibilità
Quindi situazioni di disgrazie sono sono proprio gli alle porte
E temiamo che questa Amministrazione non sia assolutamente pronta a ad affrontarle ed ogni situazione che va fuori dall'ordinario come è stata quella di via Marilì dove un piccolo incendio che ha coinvolto alcune stanze
Ha messo in allarme la città
Incapace di dare una risposta cento persone
Questo qua la dicevo la dice molto sul fatto di critiche che vivendo così senza una progettualità qualsiasi fatto che va fuori dall'ordine Anita diventa un dramma diventa emergenza
Quindi siamo molto molto preoccupati per per quella che è la condizione delle persone per quelle che la mancanza di politiche
Sono passati quasi quattro mesi dall'insediamento del passato assessore
Aspetteremo ancora un po'per giudicare per vedere se questo
Questo
Diciamo questa apparente in azione dico apparente perché magari poi si sta facendo altro che
Uscirà fuori
Ecco però magari nei prossimi mesi capiremo se questa parenti nazione un la medesima inazione del passato Assessorato oppure se l'assessore ci sorprenderà con qualcosa di gli straordinari
Se non ci sono attacca
Si
C'era
Oggi
Giustifica cosa
Sì
Gestione dei rifiuti
Islamica
Rispetto all'approccio
Alla disponibilità
In pratica
No di fatto la strategia
Va beh non so a livello nazionale Grecia un po'parla
Come dicevamo prima nei
Né il fatto orientamento e sicuramente mutato e ci sono degli indicatori questa direzione
Per quanto riguarda in particolare gli sgomberi forzati c'è è stato un cambiamento e lo si rileva dai numeri dalla quantità quindi ci sono numeri ventotto considerevolmente ridotti rispetto al periodo dell'emergenza
Ora probabilmente può essere sbarco tre tenuto in considerazione anche forse l'orientamento delle amministrazioni locali che c'erano al potere durante gli anni dell'emergenza questo potrebbe avere anche inciso sui numeri
Le operazioni di sgombero forzato che appunto come dicevo diceva prima Carlo
Tra i pochi risultati che raccolgono è quello di ottenere in qualche
Libero qualche certo consenso elettorale quindi fanno ottenere voti
Come vengono motivati ora la motivazione è tendenzialmente sempre la stessa ed è quella di una inadeguatezza dell'alloggio che è oggettiva è evidente che insediamenti informali non siano un alloggio adeguato
Ma argomentare con la precarietà igienico sanitaria di un insediamento lo sgombero di quell'insediamento
Che porterà a lasciare senzatetto le persone sgomberate che quindi di conseguenza si arrese diranno altrove molto probabilmente in condizioni di ancora maggiore disse disagio visto che vuoi per collocarsi in un luogo più nascosto per evitare il futuro sgombero o vuoi perché hanno perso buona parte dei loro averi nel corso dello sgombero si ritroveranno quindi insediarsi in condizioni ancora più precarie
Ora questo questo circolo dimostra come nonostante l'argomento sia quello di risolvere linee guardino adeguatezza alla base
Degli insediamenti informali questa inni Cottini inadeguatezza scusate viene se esclusivamente replicata altrove con l'effetto collaterale di violare i diritti umani e per farlo spendere una quantità di soldi insostenibile
Ci sono altre
Domande
Sì
La settimana
Queste realtà civetterie
Nella logica successivo
Settimanale tredici
Tra il tredici trenta diciamo
E pensiamo che il Giubileo del due mila accessi c'è un libro bellissimo fotografico dal titolo
Il Giubileo nero degli zingari
Riferito al Giubileo del due mila a quel tempo c'era Luigi Lusi
Che comandava che era direttore del
Del dell'ufficio nomadi Fulvia Motta se lo ricorda
E ci furono degli sgomberi molto molto molto molto grande tra cui quello del Casilino settecento in campo di Lombroso il campo di Candoni sono nati in quegli anni
E quindi ne riteniamo che possa accadere c'è il rischio che si possa perché possa cadere le stesse cose cioè per ripulire la città tra virgolette chiaro
Siamo aumenti degli sgomberi e dall'altra parte si chiedano dei fondi dal Ministero
Anche per sistemare i campi e Pepe quindi per continuare con la politica di campi e questo è un rischio che si può correre
E quindi mettiamo in guardia anche l'attuale Amministrazione per dire evitate di correre questo rischio
Se
I governanti sì
Però io
Due mila dodici
Sì
Riccardo ma ci sono un consigliere comunale
A Roma radicale comincia un aspetto che mi preme rapidissimamente
Infatti Zare ed è proprio questo ultimo che toccava Carlo sta Sollai cioè
Davvero il rischio che in vista del Giubileo
Presentandola come una risposta a quello che ormai viene dato come un assunto dato per scontato cioè tutti ormai sono d'accordo sulla chiusura dei campi
Si proceda ad interventi
Che invece di inaugurare una nuova stagione di politiche sociali di interventi di politiche sociali e quindi di
Costruzioni di percorsi di uscita dai campi o dei centri di raccolta si facciano degli interventi di
Sostanzialmente di decoro e di pulizia della città
Allora io ho la
Netta sensazione anche all'interno dell'Amministrazione che all'interno dell'amministrazione capitolina ci sia
Questo che più di più che un pericolo diciamo
Perché è evidente che tra pochi mesi ci sarà l'arrivo in città di di molti pellegrini di molti turisti
E che quindi vada in qualche modo resa più presentabile la città questa è una cosa che significherebbe andare nella direzione esattamente opposta a quella che noi auspichiamo
Altra cosa che mi preme ricordare che insieme a Carlo sta sole in sé ma l'Associazione ventuno luglio
Abbiamo consegnato su richiesta del Sindaco Marino all'inizio del novembre
Due mila quattordici una proposta di un piano per la chiusura graduale
Dei campi nella capitale
A seguito
Diciamo come come tutti sapete era appunto inizio di novembre un mese dopo è scoppiata la grande inchiesta mondo di mezzo mafia capitale come
La si vuole chiamare che ha visto proprio sul business che ruotava intorno ai campi uno dei degli ambiti di interessi più grosso di questa che
Sarebbe una Drossi associazione Minale addirittura di stampo mafioso
C'è stato in cambio nella Giunta capitolina boom nuovo assessore alle politiche sociali
Ora e evidente che perché
Il proposito di chiudere i campi
Non sia
Una cosa che può dire Salvini come l'ha detta oggi con le modalità con cui l'ha detta oggi tra l'altro insomma io penso che tutti
è utile ricordare a tutti e gli operatori della stampa tutti i giornalisti che
Quando
Il Ministro Maroni aveva la responsabilità punto del Ministero degli Interni ed della decretazione d'urgenza per l'emergenza nomadi sono stati aperti dei nuovi insediamenti sono stati ristrutturati dei nuovi insediamenti quindi semplicemente quello che dice Salvini non è credibile
Allora però perché sia credibile l'intenzione di chiudere i campi è necessario che l'Amministrazione
Che le amministrazioni ma in particolare quella di Roma è quella che vive una situazione di più grave sia in termini quantitativi sia
In generali per le condizioni di vita di chi vive nei campi di chi ci vive intorno è necessario che come in tutte le attività amministrativi perché siano credibili ci si dia un obiettivo ci si diano delle tappe intermedie
Ci si diano dei bassi
In cui si dice si comincia a fare così si comincia noi il piano è stato una una proposta chiaramente se ne possono contrapporre altri
La cosa grave a nostro avviso è che ancora non ce n'è un altro miliardo cioè va benissimo se qualcuno ne propone un altro e però il tempo passa e la situazione come è stato detto esplosiva
Grazie
Guardi
Diranno
Beh questo lo vedremo nel prossimo rapporto
Sono aumentate somme importanti
Comunque il sei maggio presenteremo questo rapporto efficienti raccolta a Roma nel due mila quattordici
Vedremo vedremo
No
Chiesta
La scolarizzazione
Da
Però
Da differenza rispetto a questa cifra diciannove milioni principio citava
Gli interventi un
Sannicandro
Sociale
Delle misure
Questo trasposta
Questa
Assolutamente anonima diciannove milioni e trecento mila euro circa sono allocati dal dal livello centrale dal Governo
Questi soldi invece questi tre milioni e quindi vengono distribuiti vengono da dal Dipartimento scolarizzazione dal Dipartimento scuola del Comune di Roma quindi sono soldi del Comune di Roma quindi la differenza è questa sexies
E attorno a queste
Allora fatto
Negli anni
Anzi
Il settore
A
Anziani
Allora
Dico
C'è
Che
Faccia
Scolastica ma
Moltissimo
Siamo solo costretti a fare
Sì AAMS razionale
Vai a scuola Ciampi
Nessuno sia no si è deciso si è deciso di dare maggiore peso a piuttosto che non non ne sto esprimendo nessun tipo di giudizio e le le due cose evidentemente da bilanciare erano quella della comodità rispetto alla al luogo dell'inizio dell'insediamento e quelle invece di salvaguardare il percorso scolastico intrapreso fino a quel momento si è optato per per la seconda quindi Behrens alla salvaguardia dei percorsi scolastici e delle relazioni sociali tessuti e fino a quel momento e quindi il risultato è che al momento
Dai dagli insediamenti formalità i campi
Ogni mattina partono degli autobus che devono fare un giro lunghissimo per la città sia all'andata che a ritorno
Il risultato e
Che numerosi bambini rom visto che queste sono linee che di fatto accolgono soltanto bambini ramo perché vanno a recuperarli al campo dove vivono soltanto euro ma
Portano i bambini negli ultimi bambini del giro il ritardo e i primi bambini del giro di ritorno escono in anticipo a riguardano e abbiamo prodotto una ricerca che si chiamava linea quaranta
Che è di di qualche anno fa e che documentava esattamente questa circostanza
L'ultima domanda
Percentuale
Che sarebbero
Scrivo diciamo camminano addirittura verificato
Io sono casa
Io
Diciamo Scibilia
Sorgono
Nel proporzionale fra io
Lungo passare questa
Allora ad oggi
Nel quale
Un risultato
Consideri
Pongo
A allora il piano prevede una prima fase fondamentale che è proprio quella di ricerca
Diciamo socio demografica su le comunità sui nuclei familiari sui cittadini Roma che sono attualmente nel territorio del Comune di Roma
E che quindi da quella ricerca che dovrebbe impiegare doveva impiegare secondo la nostra proposta i primi due mesi diciamo di attività
E deve emergere e da lì non non si può dire a priori diciamo perché altrimenti significherebbe
Fare una cosa che non va da nessuna parte
Cioè fare un atto amministrativo che non ha poi le gambe vera vere per camminare per avere gli effetti che tutti speriamo da lì c'è una valutazione e da lì si individuano percorsi
Di uscita dal campo di uscita dal centro accoglienza che sono
Come dire personalizzati
Esattamente su
Sulle il livello di capacità lavorativo di autonomia che già ha raggiunto si ogni nucleo familiare
Rendiamoci conto che questo significa in questo momento per la Capitale uno sforzo enorme perché
A mio avviso questa è l'idea che mi sono fatto in due anni di distinti amministrazioni quasi due anni di amministrazione
A a Roma le politiche sociali vanno completamente ricostruite da zero
Allora però questo vuol dire che è anche una grande occasione questa
E bisogna saperla cogliere io mi mi dai l'occasione di
Non voglio essere diciamo troppo duro nei confronti dell'Amministrazione voglio però dirgli che devono saperla cogliere questa occasione
Cioè questa inchiesta che è scoppiata e che ha mostrato che proprio nelle politiche sociali c'era
Del marcio
E
Altrimenti c'è il rischio che non si non si cambi nulla o comunque
Ricerca sarebbe stato a titolo gratuito e coordinata da un illustre
Professore parigino cioè Impregilo dell'Università di Parigi
Questo l'Amministrazione non ha accettato di fare questa cosa
Ritengo
O
Visto che
Farli
Negli anni
Se
Intervenire
Senza
Priorità
Prima azioniste
Acqua
Io escluderei il discorso sulle case popolari perché strumentale le case popolari non ci sono a Roma quindi fare una guerra su qualcosa che non c'è è inutile farla quindi escluderei il l'opzione casa popolare
Noi non ti posso dire ti do del tu non ti posso dire quello che pensa l'assessore perché
Spero che lei ce l'abbia in testa anche
Ti posso dire quello che noi pensiamo cioè nei riteniamo che riconvertire questi ingente somma di denaro consenta
Di dare una soluzione abitativa a fronte dei mille quattrocento ettari di patrimonio non utilizzato a Roma
Sia persone rom sia persone non Roma
Senza stare a dividere tra Roma italiani come stranieri così come riteniamo che vada affrontata la questione Deroma comunitari
Quindi i cittadini rumeni in una maniera diversa da chi vive qui da trenta quarant'anni molti Dedonno comunitari per esempio sono lavoratori stagionali che hanno una casa in Romania e che aspirano a tornare nel loro Paese
Visto che sono qui solamente per motivi lavorativi quindi forse la questione andrebbe distinta e andrebbe valutata
Fondamentale è un ascolto individuale famiglia per famiglia e questo sì era all'interno delle ricerche che noi dicevamo per capire quelle che sono non solo le aspirazioni e sogni ma anche poi le competenze
Le risorse di ogni famiglia quindi fare un discorso famiglia per famiglia
Evitando in tutti modi appunto una guerra tra poveri e quindi noi siamo come associazione non siamo assolutamente d'accordo nel
Nel fare liste prioritarie o o dei canali privilegiati questo no
è vero che però i campi vanno chiusi e se nei campi ci sono i rom bisogna ragionare che le persone che vivono al loro interno
Poi
Possa case popolari vorrei rassicurare tutti cioè il
Veda se ci sono
No ma che
Che il problema non è il pericolo che i Rom d'organo le case popolari a Roma il problema casa lungo la via Roma e che ci sono duemila alloggi occupa di da persone che non hanno i requisiti perché hanno un reddito più alto
Di quello consentito o hanno altre proprietà ecco a tanto perché se no poi si sparge la Fulvia dimesso indigni livelli
I romani o inattivi romani non entreranno più nelle case popolari a causa dei rom da noi il problema è un altro delizia popolare questo problema di legalità
Ebbene
Se non c'è altro
Vi ringraziamo e ci scusiamo con la serenità vi aspettiamo