Oikonomia

Buongiorno gli ascoltatori la scorsa settimana è stata dominata dal ritorno di forti turbolenze sui mercati europei originate in buona parte così vuole la vulgata dal rischio d'instabilità politica in Grecia
Più realisticamente l'unione monetaria torna essere investita da una crisi di fiducia fiducia che secondo gli economisti almeno due significati centrata ENEL dunque ma anche Berlino Bruxelles e tentiamo di vedere perché
La Grecia a quattro anni fa ha accettato un prestito della comunità internazionale la cosiddetta troika composta la Commissione europea Banca centrale europea il Fondo monetario internazionale
Un prestito elargito ad alcune condizioni considerata la situazione disastrosa della competitività dei conti pubblici greci
Oggi il Paese se non riuscirà a eleggere il suo Presidente della Repubblica entro il prossimo ventinove dicembre dovrà andare a elezioni anticipate di tutti i sondaggi prevedono la vittoria di Siviglia partito di estrema sinistra che intende ripudiare gli accordi con la troika
Dismettere le misure del riordino dei conti pubblici imporre ulteriori perdite ai creditori internazionali del Paese
Gli investitori internazionali hanno paura il rendimento di un ponte cenare Greco che oggi comunque il Paese non ha bisogno di mettere in quanto riceve fondi internazionali è schizzato oltre il nove per cento dal cinque virgola cinque di questa estate
Il rendimento sul BTP decennale italiano per offrire un termine di paragone è oggi poco sopra il due per cento
I mercati dunque perdono fiducia quella che in inglese viene chiamata confidenza cioè uno stato mentale caratterizzato da aspettative positive favorevole la ricerca del successo negli affari e nelle altre attività economiche
Tuttavia la crisi di un paese piccolo come la Grecia può diventare dirompente per tutta l'area euro se riesce a incrinare anche quel tipo di fiducia che gli inglesi chiamano trust c'è la disponibilità a fidarsi degli altri a ricompensare la fiducia ricevuta
Del due mila nove due mila dieci Ando esattamente così il rischio di una frantumazione dell'euro fu allontanato poi soltanto da un impegno forte degli Stati membri delle istituzioni comuni a salvaguardare la moneta unica
E quando si realizza nell'estate due mila dodici con il combinato disposto dell'accordo sull'Unione bancarie da parte dei capi di governo
I dell'annuncio di Mario Draghi presidente della Banca centrale europea che si disse pronto a fare qualsiasi cosa sarà necessaria per salvare l'euro
Oggi però il livello di fiducia reciproca contrasto sta ritornando i minimi
Abbiamo una moneta unica insomma ma sembra d'aver farsi del sottostante politico e ideale lo dimostrano dichiarazioni e prese di posizioni pubbliche contrastanti di questi giorni
Il Presidente della Commissione UE Jean-Claude Juncker in maniera improvvida ha suggerito i greci di votare bene di premiare i volti conosciuti
Lo stesso Juncker dopo aver insistito sulla necessità che gli Stati procedano con le riforme strutturali ammesso di non poter trovare soldi freschi per investimenti i comuni
Poniamo un Capo di Governo come Matteo Renzi che dicendo al New York Times che l'Unione Europea e strette in una dittatura di burocrati tecnocrati che non intende accettare che la politica è il regno della flessibilità
Non mostra certo di tenere in alta considerazione l'operato di Bruxelles
Ne lo fanno gli esponenti di Governo tedeschi che pubblicamente bacchettano la Commissione UE ed il fatto di essersi Teresa più il tempo del previsto per valutare leggi finanziarie di Roma e Parigi
Il loro impegno di Draghi a varare il quanti televisivo o allentamento monetario cioè l'acquisto massiccio inviasse pubblici e privati da parte della BCE è riuscito finora sovrastare tutto questo chiacchiericcio
Tuttavia anche la Banca centrale europea si rafforzano le voci degli scettici il banchiere centrale tedesco Rienzo Weizman nel fine settimana ha esplicitato le ragioni profonde della sua opposizione al quantità di leasing BCE
Ha detto aperte virgolette io mi batto perché l'euro sia e resti una valuta stabile
E ci sono due vie la prima è andare verso un'unione fiscale con gli Stati dell'euro zona che delegano parte dei loro diritti sovrani di bilancio a livello europeo ma la nascita dell'euro una tale rinuncia alla sovranità non era maggioritaria
E temo ha detto Weigmann che anche oggi l'idea non sia più popolare di allora
Se la via di un errore fiscale negata dobbiamo lavorare nel contesto attuale in cui gli Stati dell'euro zona sono responsabili del loro politiche fiscali chiuse virgolette
Un al di là del fatto che l'Unione fiscale non esclude politiche fiscali e responsabili Weigmann un settore importante dell'establishment vescovi ribadiscono così il loro no o un'unione di bilancio ristrette coesa
Che preveda la condivisione calcolata di rischi non sempre calcolabile
Eppure secondo molti analisti soltanto un'Unione Europea simili federale potrebbe rispondere efficacemente sciocche stermini soprattutto di tipo asimmetrico
Il rifiuto di Batman mi ricorda quello di un altro banchiere centrale tedesco Carlotto Paul guidato guida della Bundesbank dal mille novecentottanta al mille novecentonovantuno scomparso proprio la settimana scorsa a ottantacinque anni
Nella famosa intervista David merci nel mille novecentottantanove Carlotto Paul disse sorgerà una significativa resistenza fra i tedeschi una volta che avranno capito che l'Unione monetaria ruota attorno i loro soldi chiuse virgolette
Questa resistenza così come quella dei greci riaccende oggi la sfiducia in chiunque osservi l'euro zona dall'esterno e non solo
Grazie per l'ascolto da Marcovalerio Loprete alla prossima la rubrica o economie su Twitter in cerca di idee consigli e suggerimenti l'account Emma arco Valerio eletti