Una finestra sul mondo: quale Chiesa oggi?

Lui i nostri relatori poi verranno presentate alla dottoressa De Luca
E dunque a me esserlo il compito di introdurre questo questo momento tematico che è forse uno dei
Momenti più importanti del nostro congresso non solo perché è la conclusione punto tematica
Ma anche perché è il momento in cui ci viene data l'opportunità di confrontarci apertamente e liberamente tra di noi
E anche con i nostri relatori
Ecco prima di prima di lasciare la parola alcuni saluti alcuni ringraziamenti
Ora
Ancora una volta citerei a ringraziare
Sua Eccellenza monsignor Tani perché davvero in queste giornate ci ha accompagnato in ognuna delle sessioni tematiche davvero come un pastore quindi Frey alle ancora un applauso ringraziamento da parte nostra
Un altro un altro ringraziamento va al dottor Giampaolino economo della Curia che era qui presente spero ci sia ancora che anche lui nel suo ufficio CIACE ha sostenuto in questa iniziativa ci ha dato una mano concreta
Giorno per giorno quindi anche a lui il nostro il nostro ringraziamento
Voi vorremmo ringraziare ancora il professor Stocchi che adesso è qui presente oggi non ha potuto essere l'università però appunto ancora una gli rivolgiamo il nostro ringraziamento per averci messo a disposizione oggi le aule
Gli aule dell'università anche noi facciamo un applauso
E infine salutiamo padre Victor che è qui con noi
Che è il Proto per e svizzero della comunità ortodossa
Ecco e da ultimo ringraziamo anche la Sovrintendenza di Urbino che ci ha permesso ci ha ospitato in questa sala ci ha permesso di essere qui di essere qui oggi
Ecco vorrei condividere una cosa con voi a proposito di questa sala
Pensando un po'la comunità di Bose una delle cose che ho imparato è che anche la bellezza dei luoghi in cui uno si trova fa molto la differenza quindi spero che oltre i nostri relatori possa tra prezzare anche la sala che abbiamo scelto per questa sessione tematica
Infine presento
La dottoressa Marina De Luca che modera questa tavola rotonda a lei va il nostro ringraziamento per aver messo a nostra di posizione le sue competenze per poter permettere a noi appunto di dialogare e di confrontarci la dottoressa De Luca il giornalista vaticanista di RAI news
Ha fatto il cammino diciamo di formazione in azione cattolica è stato segretario nazionale del Movimento Studenti e poi si è tenuto a precisare che l'ultimo anno di università si è iscritta alla Ftse di Castellammare di Stabia
Quindi a lei un applauso il nostro ringraziamento
Grazie
Usiamo questo sì
Grazie a voi per questa opportunità ai tempi in cui era Movimento Studenti quei della Buscema quelli più grandi adesso le cose sono un po'rovesciate ma sono qui veramente con molta Gioia
è un tema importante quello di oggi sono passati cinquant'anni dal Consiglio ma è appena Laurora magari i nostri relatori ci diranno se dal loro punto di vista
Cinquant'anni sono un lasso di tempo lungo o breve e sicuramente sono la parte centrale di una vita dell'esistenza di una persona ma se pensiamo alla storia della nostra Chiesa e al futuro che speriamo
Questo mondo ha davanti un pezzettino di tempo veramente stretto tant'è che siamo all'aurora nonostante siano passati cinquant'anni dal Concilio Laurora
Inizio di un giorno che non sappiamo neanche ancora bene come sarà se sarà una giornata di sole o sarà una giornata piovosa ma Laurora e comunque una luce una luce che promette una giornata e quindi un tempo ancora
Da vivere e non a caso penso che oggi parleremo di passato parleremo di presente e parleremo anche di futuro quindi questa immagine dell'Aurora che la funzione cento per segnalare questo tema dei cinquanta anni del Concilio mi sembra un'immagine molto molto felice in mezzo a questi cinquant'anni c'è comunque più di un aggio
Quindi è un briciolo di storia
è un arco di tempo abbastanza lungo è più di una generazione che si passa un testimone
E anche questo nel passaggio di testimone penso sia un passaggio importante la Fuci nel presentare questo congresso ha sottolineato che il concime io è uno dei più importanti eventi del secolo scorso sicuramente e il più importante per la Chiesa cattolica universale
E se pensiamo alla storia del nostro Paese penso che i due grandi eventi della storia del Novecento sono il Concilio e la Costituzione quindi il percorso della Chiesa che comunque ha visto nel nostro Paese questo grande evento che è stato il Concilio ma anche la Costituzione per quanto riguarda la vita democratica del del nostro Paese con tutti gli scricchiolii che voi pure in questi giorni si
Si avvertono e non vorrei prendere altro tempo do subito la parola
Alla primo dei nostri relatori Tesserin hanno ceti e ci parlerà del dei vini e biologiche del post Concilio quindi come si è sviluppata la Tour sia in questi anni e poi ci parlerà della teologia nella Buontempo rami età quindi in questo tempo che il nostro tempo può piacerci hanno non ne abbiamo un altro serena fascetti e vice presidente di un'associazione geologica italiana insegna eppure sull'oggi a Firenze ed è socio fondatore del Coordinamento delle Teolo che
Italiane a lei la parola e grazie
Buonasera a tutti
Vorrei cominciare la mia riflessioni miei spunti che voglio condividere questa sera
Dicendo prima di tutto che sono nata dopo il Concilio quindi tutta la mia esperienza di fede e la mia esperienza di riflessione che ho no circa
Nasce appunto dopo e penso di essere l'unica relatrice di questo congresso della Fuci che è nata dopo il Concilio e vorrei farlo presente perché figlia del Concilio mi sento in pienezza
La domanda che mi avete posto una domanda particolarmente vasta e quindi penso sia chiaro a tutti il rischio di semplificazioni o semplicemente di enunciare una serie di nomi o di correnti ideologiche
E d'altra parte è altrettanto vero che il Vaticano II proprio come evento teologico come modo di porsi nel pensare la fede nel pensarla per l'oggi
Appare uno spazio assolutamente nuovo inedito una forma nuova inedita del fare teologia
In fondo il Concilio è stato preparato da significativo ma anche contrastato movimento di ricerca geologica il ritorno alle fonti a cui ieri e ho fatto riferimento alle fonti bibliche le fonti Patrice dighe il recupero della storia della teologia medievale
Quella tipologia dei segni dei tempi che contraddistingue il Concilio
Costituiscono davvero un punto di partenza e di svolta in questo direi la discontinuità è ben evidente per chiunque spogli manuali di teologi sia elaborati e prodotti prima del Concilio e chiunque sfogli qualsiasi saggio di teologia dopo evidenti il passaggio avvenuto
E quello che è mutato non è solo la teologia cioè i contenuti elaborati le discipline che vengono proposte ma quello che è mutato è proprio ideologizzare il modo di fare tipologia
E allora vorrei raccogliere non tanto nomi o filoni geologici che possono ad alcuni di voi dire molto e ad altri forse nulla ma vorrei raccogliere questo nuovo modo di fare tipologia di teologi usare intorno a quattro parole
Com'è cambiata la prospettiva come è cambiata la forma della teologia come è cambiata la collocazione e come sono cambiati i soggetti perché qui mi sembra evidente il passaggio prima di tutto la prospettiva
La teologia
Dopo il Concilio pensa e svolge il suo compito di interpretazione critica dell'esperienza religiosa su Dio surreale
A partire da una correlazione costitutiva che il Concilio consegna quella tra verità e storia
Mi sembra che il vero nucleo stia tutto qui
In fondo il Concilio raccoglie il lungo percorso che dalla fine dell'Ottocento si era andato sviluppando e parte proprio da questa prospettiva
La rivelazione di Dio avviene nella storia e avviene come storia
E quindi la concezione della verità
Non è tanto da pensarsi nella forma di una serie di elementi dottrinali a cui assentire con l'intelletto
Ma la verità è quella di cui
Ci parla ci presenta la scrittura nella prospettiva ebraica nella prospettiva su una linea
E vorrei esprimere questo recupero questo passaggio facendo mie le parole di Italo Mancini siamo Urbino e vorrei proprio recuperare la sua esposizione su questo punto
La verità nel con testo ebraico è legata all'evento storico
La verità va fatta
Mentre la verità nel contesto speculativo greco
è l'essere della verità staccato dal tempo dal campo del vissuto e ancorato al pensare e ha lo scoprire
La verità greca
Esso grazie ancora a lei
Ha storica assoluta
Cioè sganciata dalla condizione storici
Il recupero della prospettiva ebraica sulla verità e il correlare verità è storia rinuncio solo semplicemente mi sembra il punto prospettico che muta ogni pensiero teologico dopo il Concilio
La verità non è più di sbloccata nell'unicità di una formula o di una dottrina
Ma è legata alla figura singolare del Cristo e a un tratto radicalmente stato logico
E questo comporta poi allora pensare la storicità umana come elemento da cui non possiamo prescindere la storicità dei testi biblici la storicità dei testi Patrice dice delle formulazioni dogmatiche delle configurazioni ecclesiali
Il senso del mutamento del divenire della riforma della Chiesa si radicano esattamente qui
E accanto a questo direi
Veniamo richiamati in tutta la sua regia dopo il Concilio a sviluppare il pensiero teologico nella forma di una prospettiva radicalmente ermeneutica
In fondo la selezione a scolastica procedeva in modo sostanzialmente quella diffusa prima del Concilio
Si sviluppava il suo compito in maniera fondamentalmente deduttiva
Era assertiva era lì propositiva a limiterà esplicativa delle dottrine ricevute
Mentre il compito che l'azione si assume dopo il Concilio è un compito che continuamente ritorna alla scrittura
è una teologia dalla scrittura
E questo penso spieghi perché dopo il Concilio uno dei campi centrali della ricerca sia stato proprio il rapporto fra e se c'è la gestisce esegesi scientifica credo sia fondamentale
E perché si sia dato così tanto il grande giustamente spazio al recupero degli studi Cristo logici
E in particolare l'avvicinamento alla figura di Gesù è quello della sua anche umanità della sua storia della fede di Gesù e della sua ebrei cita
Proprio perché la rivelazione avvenuta nella storia come storia a partire da questa vicenda singolare che a quella di Gesù di Nazareth
E quindi possiamo pensare verità Historia in maniera corretta proprio da questo punto di vista allora il primo cambiamento a quello di prospettiva verità correlata storia e non una verità a storica a temporali assoluta sciolta dalla storia stessa
Il secondo tratto che mi sembra contraddistingua la strategia possa conciliare è quello della forma con cui la trilogia Sita estiva a mostrare
E qui ancora una volta il punto di partenza che io colgo e nel Concilio e soprattutto nella sua scelta
Di partire per pensare e ripensare la fine delle Paggiaro nella storia nel mondo contemporaneo dai segni dei tempi cioè da quei fenomeni significativi che se indiano quello che la coscienza collettiva
Di tutta l'umanità questi beni e quegli elementi di autocoscienza collettiva che fanno percepire il venire io rompere del Regno di inutili o del futuro di Dio nella storia
E qui c'è un testo chiave che non è stato citato da ieri che è la Dalmine stessa al numero quarantaquattro dove si dice che è
Doveri di tutto il popolo di Dio in particolare dei pastori e dei geologi
Conoscere discernere interpretare i linguaggi del nostro tempo non solo per poter meglio annunciare il Vangelo nel nostro mondo
Ma dice il Concilio per poter meglio comprendere il Vangelo questa è una novità radicali
Noi possiamo comprendere oggi mangiano a partire dai linguaggi dalle categorie dall'esperienza del nostro tempo in una maniera inedita che le generazioni precedenti non hanno conosciuto
E questo comporta per le stragi evidentemente una nuova capacità di raccogliere linguaggi prospettive esperienze culturali diversificati
E se l'azione sia prima del Concilio aveva un volto analogo che fosse condotta in America Latina in Europa in Giappone o in India oggi assistiamo al
Di Nyon rendersi plurale della teologia
Le signore sia esso l'autore sia fondamentalmente contestuali legate sviluppati a partire dalle domande e dai linguaggi dalle Kultur le e dalle
Apporti che vengono dai diversi contesti sia geografici culturali si anche legati a diverse condizioni di vita
Abbiamo teorici della liberazione latinoamericani teologi asiatiche teologi africane
Tipologia che non solo si differenziano per come dire sensibilità di scuola Mattioli agire
Che vogliono rispondere a mondi culturali differenti
La teologia come la Chiesa è diventata mondiali di sci Varani e oggi sperimentiamo esattamente questo arricchimento di una teologia divenuta plurale policentrica
Questo arricchimento che ci fa oltrepassare i confini dell'Europa
In fondo il superamento dell'euro centrismo di un Logos occidentale come unica matrice adeguata per pensare il logos della fede mi sembra uno delle grandi acquisizioni della teologia possa conciliare
Per secco le
Come diceva runner la teologia ha pensato l'esperienza della fede a partire dal fondamentalmente dal logo se li Nisticò e dall'Opus latino
E oggi possiamo invece pensare e ripensare la fede a partire
Da modi diversi di interpretare l'essere umano
Pensata in diverso modo di percepire l'individuo delle culture
Dell'Estremo Oriente
Possiamo pensare in modo diverso le relazioni sociali pensate il modo di
Vivere di est di sperimentare di pensare la realtà ecclesiale nel contesto di molti Paesi dell'Africa subsahariana dove l'appartenenza al contesto del villaggio o di strutturazione delle relazioni sociali delle forme molto diverse rispetto a quelle che sono proprie dell'Occidente particolari dell'euro
E ci confrontiamo soprattutto con diversi modelli sotto ideologici cioè diversi modelli di pensare e di sperimentare la salvezza
Penso sia per questo che accanto alla Cristo l'Asia il grande tema di questo novecento teologi questa seconda metà del Novecento teologico sia data dalla teologia cristiana del pluralismo religioso
Il rapporto fra cristianesimo e religioni è l'altro grande polo di riflessione sia una voce
Tanto il primo la Cristo regia quanto il secondo cristianesimo e religioni sono attualmente all'ordine del giorno di tutte le agende geologiche qualsiasi sia il contesto culturale geografico di riferimento
E l'altro elemento è ben evidente molti di voi vengono da studi scientifici il rapporto è tra la teologia e linguaggi della su senza i linguaggi modelli scientifici la riflessione sull'essere umano sull'umano sul B.O. osso sulla vita
Così come le scienze naturali la biologia la fisica le neuroscienze vanno delineando è l'aprirsi di un'ulteriore ISPA zio prospettico ancora forse poco battuto ma che interroga interrogherà
Le nostre generazioni dizione OSCE
E l'altra caratteristica a livello di forma che voglio ricordare è che l'azione sia diventato una strategia ecumenica
Nel video di ieri abbiamo visto Paolo Ricca che ha raccontato ha narrato il passaggio interiore che lui stesso ha vissuto con il Vaticano II
Ma direi oggi è abbastanza comune nell'esegesi nella trilogia sistematica
Nella istologia nella dottrina Trinità aria
Utilizzare testi riferimenti che vengono da Autority eolici protestanti od ortodossi
Ed è comune per noi riflettere
Noi cattolici riflettere sulla fede avvalendoci della ricchezza enorme delle tradizioni dell'Oriente e dell'Occidente
E questo a mio parere è uno dei frutti più significativi del Concilio la possibilità che abbiamo di condividere il grande patrimonio della nostra fede e gli strumenti teologici per pensare
Vado molto rapidamente sugli altri due punti che mi sembrano caratterizzare questo tempo cioè la collocazione della tipologia è una teologia che viene riscoperta come funzione ecclesiale portante
è già stato citato lungamente il numero otto della dei verbo umano la traditio che cresce questa linfa vitale di Chiesa che Cres se per la percezione e per l'intuizione delle cose spirituali delle parole trasmesse di tutto il popolo di Dio tutti noi inclusi tutti tutte
Ma è una
Traditio che cresce per l'apporto di coloro che hanno carisma certo di verità cioè i vescovi ma il testo continuai dicendo
La la tradizione lei se la perizia e la Chiesa cresce per la studiosa la riflessione sulle cose spirituali e le parole trasmesse
Questo è compito della trilogia quella che fanno i teologi accademici e professionali
Ma anche quella teologia che tutti e tutte siamo chiamati a vivere perché tutti e tutti siamo chiamati a interpretare criticamente con intelligenza le cose spirituali e le parole trasmessa
Allora questa portato i teologi a riscoprire in maniera molto più forte ed evidente il radicamento nel popolo di Dio io non posso fare ideologia
O pensare di fare teologia a prescindere dall'interpretazione dell'esperienza di fede che è quella della comunità e del popolo nel quale Popolo di Dio a cui appartengo
Io un bell'un teologo protestante si esprima con molta forza quando dice la teologia essa altre un evento collettivo non è mai di un singolo si Ologu e questo direi il Concilio Vaticano II lo riconsegna come compito I teorici stessi
E quanto i soggetti anche qui abbiamo due novità di fondo la prima no strettamente collegati la prima novità
è che diventano soggetti del pensare teologia anche a livello accademico le donne e i laici
Fino al mille novecentosessantacinque le donne non erano nella condizione di poter studiare teologia perché non potevano accedere alle vestita punti finisce né come discenti né tanto meno come docenti questo valeva per i laici in generale in particolare per le donne
E dire nuovi soggetti che fanno teologia vuol dire nuove domande nuove sensibilità nuovi desideri una pluralità di soggetti
Che dicono esprimono in maniera autorevole significativa per l'edificazione della Chiesa
Quello che l'esperienza il sentire della fede
Allora il passaggio del nove dicembre sessantacinque la data in cui la prima donna si è potuta e scrivere a una Facoltà Pontificia è ancora viva all'italiana questa Teolo che ha questa biblista
Mi sembra una data da ricordare perché segna una prospettiva nuova e nonostante ci siano ritorni di clericalismo abbastanza evidenti in teologia
Penso che vada salvaguardata una trilogia pensata dai laici è una sede già pensata dalle donne come un elemento significativo
Dall'altra abbiamo anche dire che la recezione del Concilio avviene fondamentalmente
E quindi lo sviluppo geologico avviene seguendo quelle che sono le fasi di recezione del Concilio quindi questo mi porta a dire da un lato che la prima fase immediatamente dopo il Concilio è stata una fase particolarmente vivace e ricca di spunti sì o no c.c. sono stati prodotti pubblicati un numero enorme di contributi estremamente variegati e significativi soprattutto ad opera di quei teologi che hanno che erano periti conciliari che hanno partecipato alla stesura dei documenti conciliari
La fase successiva dalla metà degli anni ottanta e invece lo dico sinceramente segnata da un certo appiattimento e da una certa fatica nel pensare criticamente questa realtà
In parte perché il processo di recezione vedi un'ermeneutica Maciste viale c'è un processo interpretativo da parte del magistero
Molto forte molto ri orientando e direi il silenzio dei geologi su certi temi si avverte si sente
Paolo Prodi sul Corriere della Sera due anni fa ha scritto un articolo dicendo perché i teorici tacciono in Italia
E direi questo dipende in parte
Dal fatto che abbiamo una nuova generazione forse debole in teologia ma abbiamo anche molta autocensura che Tirolo ci pongono a se stessi
E cioè il titolo di un'opera tedesca che fa riflettere magistero e teologia
Partner o concorrenti
E forse questo dice una fatica del pensare insieme magistero etologia in forma nuova e anche una resistenza una paura da cui forse dobbiamo in qualche maniera liberarci con una parte sia una libertà di parola e di ricerca maggio
Però questo dice anche lì ci sono delle pressioni più o meno dirette e la fatica e la gioia della ricerca non sempre sono sostenute
E vado alla seconda domanda molto rapidamente quale tipologia può incontrare o parlare alla contemporaneità
Io vorrei prima di tutto dire quale tipologia può parlare nella contemporaneità perché noi siamo uomini e donne credenti in Cristo teologia Priolo che parte di questo mondo possa e con la Rizzato e posteri stiano possiamo dire
E quindi in questo senso il primo elemento quale tipologia può parlare una tipologia che stanno nel mondo sapendo che questo mondo Dio ha scelto in maniera definitiva in Cristo
Con esso spaccio però
E questo comporta a mio parere due aspetti il primo aspetto è la forma di una tipologia
Sappia iniziale la definirei così come libri sappia iniziali testi biblici
Sono nati in un contesto apparentemente lontano delle culture ellenistica ma hanno saputo annunciare proclamare all'interno delle categorie dei paradigmi del tempo altrettanto dobbiamo fare noi
E il secondo aspetto però ci chiede di superare
Una logica con la quale ancora facciamo i conti che ha una logica quella del religioso
Di un'opposizione del sacro e del profano di tempi sacre di tempi profani di persone sacre di persone profane di funzioni sacre di funzioni profani
A me sembra che questa tentazione di ritornare a pensare l'esperienza cristiana attraverso un religioso
Sacro che separa dalla vita sia il rischio maggiore che dobbiamo assolutamente superare
Secondo tipo di gelosia che può parlare nella contemporaneità è un'azione sia che abbandonerà la tentazione di presentare tutta la realtà e tutta la dottrina nella forma di un sistema omnicomprensivo
Mi sembra che dobbiamo porre in parate ad ascoltare il sapere degli altri a fare ciò che Gaudì me spesso numero sedici ci dice cioè cercare insieme agli altri la verità
Una chiesa una fede una tipologia che accettano di presentare se stessi e di vivere soprattutto nella fragilità della ricerca nella fragilità di processi interpretativi lunghi e faticosi
Una chiara una teologia soprattutto che ritorni alla grande forza della teologia medievale quella dell'acqua estivo della domanda dell'interrogazione
Una chiesa e una sua logica che non Vantin ho subito immediatamente un castello di sicurezze di verità immutabili di risposte preconfezionate che noi abbiamo e che gli altri non possiedono
Ma una chiesa che vanta è presente a come un tesoro in vasi di terracotta delle certezze affidabili ma vissute portate nella fragilità della nostra coscienza del nostro sapere
Dall'altro lato però come scrive Pula l'abilità del teologo si misurerà in base alla competenza e di qui a capace ma in una società che non gli chiede più i principi di base attraverso i quali orientare la sua azione
Ma l'abilità del teologo si mostrerà nel dare prova che egli ha sempre qualche cosa di specifico da annunciare e da apportare
E allora vorrei concludere terzo passaggio quale tipologia può parlare nella contemporaneità quella che sa qual è il suo specifico da additare
Questo specifico ripeto non è una verità nella forma di un corpus dottrinale definito ha storicamente una volta per tutte
Ma in questo tempo che come dice il saggista aiutare è segnato dalla crisi delle metà narrazioni dei grandi racconti di riferimento
In questo tempo che vede una crisi del futuro Marco cioè si chiede dov'è finito il futuro per noi
Un attimo l'ANCI un tempo nel quale noi viviamo un presente egemonico in cui il presente satura l'immaginazione del futuro un tempo nel quale la fede stessa Lusher chiamo nella sede di una gratificazione istantanea
In un tempo che ha perso il futuro noi abbiamo qualche cosa di specifico termitani e questo è l'azione sia deve offrire ciò che noi abbiamo da dare è un racconto che a che fare con la promessa del Regno di Dio
Mi ha molto colpito in questi due giorni escluso nella preghiera questa mattina non sia mai emerso una sola volta l'espressione chiave che il Concilio recupera quella di Regno di Dio
Il Concilio si dice il Regno di Dio non viene sono nella chiesa Regno di Dio avviene si manifesta nella storia dell'umanità e la Chiesa è solo una piccola parte di quello umanitario che ha accolto la venuta del Regno di Dio in Gesù
Che cosa abbiamo da Speedy specifico datare l'annuncio
Che il Regno di Dio è iniziato comincia a manifestarsi e si compirà in pienezza alla fine dei tempi
Noi siamo chiamati a mostrarlo ripetendo la parola di annuncio della pienezza di vita di realizzazione personale collettiva che il Regno
Siamo chiamati a dirlo in un momento in cui la storia sembra aver perso il senso del Progetto del processo del cambiamento anche la nostra storia personali individuale
Siamo chiamati a dirlo e a esprimerlo nella forma del non ancora
Chi siamo in fondo è che teologia può parlare nella nella contemporaneità
Quella che sta porsi nella forma di teologia nel non ancora quella che confida che la verità esca teologica che lo spirito circuito era la verità tutta intera
Perché tutta non la possediamo né possiamo ridurla a un corpus dottrinale
E questo ci permetterà di dire anche una parola critica nei confronti dei poteri di questo mondo davanti alle ingiustizie che devono tuttora farci reagire con forza e con capacità e lucidità di dire una parola
è di speranza e di promessa e allora vorrei concludere dicendo quale tipologia parlerà e parla nella contemplate può Ranica
E lo voglio fare con una frase di Arcai me da nostalgie del totalmente altro
Che mi sembra una delle definizioni più belle di senologia
Lo trascritta nella mia agenda perché penso debba guidare quello che è il compito di un teologo e di una filologo d'accordo ci
La teologia è la coscienza che il mondo non è la realtà ultima
La speranza che nonostante l'ingiustizia che caratterizza il mondo non avvenga che l'ingiustizia sia l'ultima parola in questo mondo la teologia e questa speranza e questa io voglio consegnare a voi e con voi
Grazie a Serena hanno certi per questo intervento così il ricco di spunti abbiamo ripercorso alcune delle linee di questi cinquant'anni
E prima di parlare del futuro poi con affratella Enzo Bianchi andiamo a vedere alcune sfide dell'oggi per quanto guarda un ambito particolare anche dell'essere e cristiani in questo nostro tempo che quello della testimonianza socio-politica
Professor Marco Cangio ottiche preside di Scienze politiche qui a Urbino ed è anche vice direttore dell'Istituto di scienze religiose Italo o Mancini sempre qui a Urbino vado adesso il microfono per il suo intervento che c'era molto questa a questo invito a una parola critica nei confronti di questo mondo e dei poteri di questo mondo con cui serena conoscete i terminavo suo intervento che compito non solo della tipologia ma forse proprio dei cristiani in questo tempo così attraversato da tante contraddizioni
Grazie
Ma un punto essenziale
Essenziali stime sinteticissimo
In cui potremmo condensare uno degli insegnamenti fondamentali del Concilio che abbiamo ricevuto che non possiamo più perdere e certamente la necessità di un costante confronto con la contemporaneità
E allora il nostro tema può diventare e deve diventare Chiesa e contemporaneità e capite bene che si tratta di un tema vastissimo e certamente
Non potrebbe essere affrontato in alcun modo
In una maniera rapide sintetica d'altra parte riflettendo adesso io pensavo che non potevo neanche con per un'operazione arbitraria di trascinare qua e là alcune cose magari quelle più congeniali a me e sottolinearle
Allora ho cercato di trovare una specie di Prisma
Interpretativo
E l'ho trovato in un giudizio che in qualche modo il magistero della Chiesa nelle negli ultimi anni ripete con forza un giudizio proprio sulla contemporaneità
E il giudizio è quello che ci dice che la contemporaneità è segnata da tante cose ma in una maniera essenziale da quella che possiamo chiamare con il magistero appunto una questione antropologica una questione antropologica
Chiaramente questo giudizio ci orienta e cercando di raffinare lo ulteriormente cercando di costruire a partire da esso una specie di mappa
Possiamo cercare di dettagliare alcuni contenuti di questa questione antropologica
E se non tutti almeno i principali
E a mio avviso sono almeno tre le grandi tematiche con cui
Necessario fare i conti e con cui io cercherò sia pure in maniera estremamente sintetica vorrei dire provocatoria volutamente provocatoria magari
Di prendere un po'le misure
Quello che volevo dire questo io cercherò solo di porre domande e non di dare soluzioni di fatti ho intitolato il mio intervento frontiere voglio parlare di frontiere
Su cui oggi la testimonianza dei laici cristiani si attesta
La prima di esse è rappresentata da quella che Benedetto sedicesimo definito come la grande emergenza educativa
Confermata dagli successe cui troppo spesso vanno incontro i tentativi di creare di formare diciamo persone solide
Consapevoli il Papa parla di insuccessi nell'itinerario educativo io vorrei chiarire però subito che non si tratta degli insuccessi degli educando i
Ma degli insuccessi degli educatori
Ossia vorrei chiarire subito che se dire emergenza educativa significa dire che
Nel mondo occidentale in genere soprattutto in Italia
Il rapporto fra le generazioni fra padri e figli e dunque la famiglia sta vivendo un periodo di grande confusione e di crisi profonda
Il centro frontale di questa problematicità non era presentato dei figli ma dei padri naturalmente quando dico patetico padri madri adulti in genere
L'elemento essenziale che è venuto meno nell'azione educativa dei padri e l'elemento della testimonianza capace di introdurre la realtà
Infatti l'educatore è un testimone della verità della bellezza del bene presenti nel reale
Ma perché per educare è necessaria una testimonianza che introduca nella realtà
Lo possiamo comprendere se riflettiamo sulla condizione dell'essere giovane
Il giovane rispetto all'adulto presenta una peculiarità tipica e nuovo in un mondo che in gran parte di ancora estraneo e che soprattutto preesisteva prima di luglio
Nuovo dunque va inteso come nuovo arrivato e come succede ad ogni nuovo arrivato occorre che qualcuno che esperto del luogo in cui appena giunto lo introduca adesso
Pertanto i padri umani non si possono limitare a far nascere fisicamente i figli ma debbono introdurli in un mondo e ciò avviene per l'appunto sull'attraverso l'educazione
L'aspetto essenziale e quindi decisivo di questo compito introduttivo che i padri hanno rispetta i figli e delineato dal fatto che il padre deve presentarsi al figlio come rappresentante di un mondo di cui si assume la piena responsabilità
Questa assunzione di responsabilità per il mondo implica il fatto che il padre deve saper vivere dentro tale mondo anzi implica il fatto che esso ne sia un protagonista un attore convintamente coinvolto
Insomma qualcuno che possa dire ti invito ad entrare
Entra pure senza timore perché di questo luogo io che già si abito conosco i difetti ma anche i pregi e le buone possibile ita e pur lottando e soffrendo dico che ci si può vivere bene e pertanto ti assicuro figlio milione vale la pena
Guarda guarda me affidati vieni
Ecco non si tratta dunque di trasmettere
Nozioni astratte ma di offrire un'esperienza da condividere
Ebbene
Dire emergenza educativa significa dire che questa comunicazione di un'esperienza da condividere e oggi sempre più precaria quando non addirittura assente
Significa dire che i padri non si assumono più la responsabilità del mondo che pure stanno costruendo e gestendo
E così facendo abbandoni figli ad un'ingiusta solitudine che non può che generare paura e disorientamento
L'aspetto principale ed estremo di questo solitudine che impaurisce disorienta mi pare che possa essere definito col concetto di strani azione dal mondo così intendo con ciò
Intendo il fatto che le nuove generazioni non si sentono di appartenere al mondo che gli adulti stanno edificando
Non le condividono i valori non mi apprezzano gli stili non ambiscono a trovarmi una collocazione ideale e pertanto
Mal sopportano il fatto inevitabile di dovere comunque abitarlo fisicamente
Per tale motivo i giovani si sentono non dei nuovi arrivati ma degli estranei
E rifiutano l'idea di dover subentrare nelle responsabilità degli adulti o al massimo l'accettano come penosa necessità che rattrista e duole
Pertanto diventano passivi
Subiscono necessità di dover studiare o di dover lavorare e quando studiano e lavorano lo fanno senza alcuna significativa presi in carico della realtà a cui pure cui loro atti malgrado loro concorrono
Un esempio eloquente di questo atteggiamento che faccio perché vorrei che un po'mi sfida assenti provocasse ovviamente nel senso buono del termine
Dicevo un esempio
Risiede nel costume diffusissimo della cosiddetta mobilità intesi in senso generale ossia della vita di notte parliamo di un po'
La simbolica che qui emerge
Assai eloquente
Prima di tutto abbiamo un rovesciamento del tempo il giorno diventa tempo vuoto destinato il più possibile a riposo la notte viceversa diventa a tempo pieno destinato all'azione
In tale rovesciamento vi un preciso messaggio la dimensione di urna in cui vigono certe regole certi comportamenti non è la dimensione in cui ci si riconosce
E stava semplicemente sopportata mentre la dimensione notturna acquisisce valore proprio perché in essa cessa la vigenza delle regole dei comportamenti degli adulti durante il giorno
Così la notte e portatrice di una nuova dimensione di realtà
In cui il primo tratto e quello della trasgressione
Trasgressione non non è qui per me è un termine caricato di significato negativo significa letteralmente ad entrare oltre ossia spostarsi su di un altro è ben diverso piano rispetto a quello diurno
Quello che conta e che il Piano diurno e opera degli adulti cioè di altri e quindi è estraneo mentre il piano notturno e opera propria e perciò in esso ci si può identificare ci si trova di casa
La vita di notte significa alla costruzione di un nuovo mondo simbolicamente efficacissima
Anche se bisogna riconoscerlo del tutte effimera da un punto di vista materiale e Consales perché in realtà e consentita dal lavoro diurno degli adulti
Inutile dire che la doppia appartenenza I due diversi mondi e antitetica
E quando l'ordine materiale sociale del giorno si RAI impone con le sue dure leggi ed esigenze il risultato e un pesante senso di alienazione
Altrettanto scontato mi pare il fatto che alla lunga tale alienazione non possa essere sopportata e che pertanto l'inevitabile tendenza sia quella una crescente passività diurna prima
E poi al tentativo di estendere regole e comportamenti lunari anche nel Piano solare
Il quale però non può riceverli e sopportarmi e così finisce non col mutare col diventare il nuovo mondo costruito dei giovani ma col deperire
Col diventare un mondo se ne esce ente in quanto abitato da vecchi e da giovani disadattati
Ma la colpa se così si può dire non è dei giovani bensì come si è detto degli adulti che non si fanno più carico del loro mondo introducendovi giovani
Se ci chiediamo perché ciò avvenga entriamo in una seconda tematica di cui vorrei parlare
La risposta alla domanda sul perché e apparentemente semplice gli adulti non si fanno carico del mondo perché in realtà non sanno più costruirlo
O in altri termini perché il mondo e loro sfuggito di mano e procedo ormai per una sorta di movimento automatico
La riprova dura ma eloquente di ciò sta in quella che siamo soliti chiamare la crisi economica che dal due mila e sette sta assegnando con inesausta top seppur distruttivo vigore la nostra vita
L'opinione prevalente attribuisce la responsabilità della crisi ha uno scellerato processo di finanziarizzazione dell'economia
Visto come una sorta di momentanea deviazione dal corretto percorso
E ritiene che esistano anzi dice che sono già operative nel sistema economico le risorse conoscitive e tecniche per emendare Tarello errore
Chi per rimettere l'intera vicenda sui giusti binari ecco la prospettiva che muove il giudizio del magistero e segnatamente il giudizio di Benedetto sedicesimo eh completamente diversa
Senza nulla togliere alla pertinenza della denuncia dei guasti economici che l'invasività della finanza era sulla sregolatezza hanno generato
Benedetto sedicesimo radicalizza la questione e invita a leggere la crisi attuale comunque assaggio epocale
All'interno del quale emerge un problema assai più ampio
E precisamente il problema dell'assenza altezza delle pratiche di costruzione sociale ed economica dell'epoca contemporanea vale a dire il problema di come l'uomo contemporaneo stia edificando il proprio mondo
Alla base di questa radicalizzazione della questione vi è un preciso giudizio critico
La crisi attuale non è semplicemente una crisi ciclica dotate di carattere dialettico o sì una crisi che attraverso le l'uccisione di alcune contraddizioni riesce a liberare nuove energie positive rinnovando la società ed economia no
Si tratta invece di una crisi strutturale dotata di carattere entropico ossia una crisi che può terminare può terminare nello spegnimento dell'Energia di edificazione
E che ha la sua principale ragion d'essere non in fattori di tipo materiale ma in un fattore di ordine culturale e precisamente nella perdita dell'orientamento ed è il significato della prassi sociale ed economica
Mentre la maggioranza degli interpreti pensa che sia soltanto questione di riuscire a mettere in campo più adeguate conoscenze e più efficaci prassi
Il Papa afferma che proprio l'essersi affidati all'ideologia tecnocratica che ha generato il problema entropico
Concezione tecnocratica significa l'idea che il mondo venga costruito dal potere che l'uomo riesce a DoCoMo Lare nelle proprie mani grazie alla propriamente
Io ovviamente quando la costruzione del mondo sembra fare acqua e conosce una battuta d'arresto che cosa si pensa si pensa che l'unica soluzione sia quella di aumentare il potere che la tecnica rende disponibile
Così facendo però si obbedisce a una visione della realtà secondo la quale è la realtà stessa non è caratterizzata da nessuna verità al di fuori di quella verità materiale che è la verità del suo funzionamento ossia una visione per la quale la realtà è nuda materia
Priva di qualsiasi intimo significato del tutta
Del tutto spoglia dissenso
Questa concezione presentandosi come concrete deficiente promette una sempre maggiore signoria dell'uomo e invece per sommo paradosso che non stiamo sperimentando finisce con l'indebolire lo
Infatti mentre sembra renderlo capace di agire sempre più efficacemente dal punto di vista del risultato materiale gli impedisce di controllare criticamente la propria azione
Rendendo la sua vicenda simile a quella di un'automobile chi ha il motore al massimo dei giri
Procede a tutta velocità senza che però nessuno si è seduto al volante per indirizzarla verso una meta saputa evoluta
Una volta però che si sia per tutto l'orientamento del procedere anche qui l'efficienza su cui ci si era
Ossessivamente concentrati inizia deperire e il risultato finale verso il quale ci si muove potrebbe essere definito come quello di una impotente insensatezza
Detto in sintesi la questione che propriamente è stata posta all'ordine del giorno dalla crisi
Si presenti in questi termini il mondo umano e i processi della sua costruzione sono sfuggiti di mano all'uomo e prima che la cosa diventi una vera e propria catastrofe occorre cercare di rimettere l'uomo alla guida
Dice il Papa lo cito la crisi ci obbliga a riprogettare il nostro cammino a darci nuove regole a trovare nuove forme di impegno la crisi diventa così occasione di discernimento e di nuova progettualità
Siamo dunque di fronte a una progressiva e parate paralizzante perdita della capacità di edificazione di un mondo ha dato all'uomo e non possiamo non chiederci il motivo di ciò
La risposta più semplice ma mi sembra proprio perché semplice anche la più vera
E quella che di nuovo troviamo nel magistero e precisamente sempre in Benedetto sedicesimo quando afferma che in realtà in tutto questo
Non sono in gioco soltanto le responsabilità personali ma anche un'atmosfera diffusa
Una mentalità è una forma di cultura che portano a dubitare del valore della persona umana che portano dubitare in ultima analisi della bontà della vita
Centrale qui la questione della perdita del senso della bontà della vita e con ciò siamo alla terza cosa chi rapidamente voglio vedere con voi per poi terminare
Di essa molto ci sarebbe da dire io mi limiterò ad esplorare né rapidamente un aspetto che ritengo essenziale ma che normalmente trascurato l'aspetto che lega
Il tema della bontà della vita la questione del potere
Noi sappiamo che l'onnipotenza è un attributo teologico
Alla sua luce si colloca da una parte la dimensione della creazione ad opera del padre ossia della chiamata all'essere dell'uomo e dall'altra parte la dimensione della redenzione ad opera del figlio c'è la dimensione dello svuotamento che notti co
Del totale ed uno disse
Nell'incarnazione nella Croce per amore della creatura
Il potere però questo attributo teologico ha un ruolo decisivo anche nella storia umana anche gli uomini partecipano del potere e non sarebbe pensabile una condizione umana che prescinde esse da esso ed al suo esercizio
La forma del potere oggi più significativa nel contesto delle vicende umane non è tanto la forma politica come filosofo dalla politica mi sento di affermarlo a chiare lettere mai quell'allegato lo sviluppo della tecnologia
La funzione che gli uomini attribuiscono alla tecnologia l'abbiamo già in parte vista ma dobbiamo cercare di approfondire ma ancora un aspetto
Come l'ha detto sedicesimo dobbiamo riconoscere
Prima di tutto non solo che il progresso tecnologico rappresenta un fattore decisivo per la costruzione del mondo umano ma anche che la tecnica è un fatto profondamente umano legata all'autonomia e la libertà dell'uomo
Nella tecnica l'uomo riconosce se stesso e realizza la propria umanità quindi la tecniche in sé e positiva
Ma se così stanno le cose dove stai il problema
La risposta e che il problema risiede nell'uomo
Dire cui sto significa dire due verità la prima è una verità esaltante
E precisamente l'affermazione che l'uomo e il centro propulsore di tutta la vicenda del mondo
La seconda verità che connessa con la prima
Invece e meno esaltante e risiede nel duro ma realistico riconoscimento che l'essere umano profondamente segnato da qualche cosa che e un filosofo come canta parlava definiva il male radicale che la tradizione scritture Istica chiama il peccato originale
Vale a dire l'uomo è segnato da una ferita della sull'intelligenza e della sua volontà chi si solidifica in una egoistica chiusure in se stesso nell'errata convinzione di essere completamente autosufficiente
L'uomo e
E rimarrà sempre il soggetto dell'edificazione del mondo umano
Ma quando interpreta questo suo essere l'attore protagonista nei termini di una libertà assoluta il potere che la tecnica di consegna invece di essere strumento per l'edificazione del mondo diventa distruttivo
Sia pure detti in questi termini
Mi rendo conto estremamente semplificati si tratta di un processo che ha
Qualificato un aspetto decisivo della nostra epoca intorno a cui
Benedetto ha fatto Benedetto sedicesimo ha fatto un'ulteriore osservazione molto interessante
Lui parla di una svolta epocale dice su cosa si basa questa svolta epocale
E risponde e la nuova correlazione di esperimento del metodo che mette l'uomo in grado di arrivare ad un'interpretazione della natura conforme alle sue leggi e di conseguire così finalmente la vittoria dell'arte sulla natura
Ecco
Ciò
Ci descrivi il processo della scienza moderna
L'osservazione del Papa che tutto questo è stato applicato anche teologicamente
Dice questa nuova correlazione tra scienza e prassi dal punto di vista psicologico significherebbe che il dominio sulla creazione dato all'uomo da diverse persone il peccato originale verrebbe ristabilito
Chi legge queste affermazioni e di riflette vi riconosce un passaggio sconcertante
Fino a quel momento il recupero di ciò che nell'uomo nella cacciata dal Paradiso terrestre aveva perso si attendeva dalla fede in Gesù Cristo e in questo si vedeva la redenzione
Ora dice il Papa questa redenzione la restaurazione del Paradiso perduto non si attende più dalla fede ma dal collegamento appena scoperto tra scienza e prassi
Come dire che l'uomo si è insediato al posto di Dio e le che la tecnologia rappresenta la forma attuale di questo insediamento
Vale la pena di soffermarsi ancora un poco sul tema del peccato
A ben vedere
Il magistero lo descrive come una condizione di solitudine che nasce da un grave errore di prospettiva ultimamente da una menzogna
La menzogna risiede nel trascurare il fatto che l'uomo non può affermare di dovere il proprio essere a se stesso non si è autogeno errato mai stato dato a se stesso
Questo significa che c'è sempre qualcosa d'altro benefico che l'ha preceduto e a cui l'uomo deve la propria esistenza
E ciò comporta un suo inevitabile legale con questo altro benefico da cui ha ricevuto se stesso
La libertà umana allora non può presentarsi con una libertà assoluta
Con una libertà diciotto ad ogni legame senza limiti che non siano quelli che ognuno vuol dare a se stesso
La ripeta invece e prima di tutto responsabilità il rispondere disse e delle proprie azioni davanti a qualcun altro e precisamente davanti a quell'altro benefico che sta all'origine disse e dunque anche all'origine della propria libertà
Ecco se l'essere umano rifiuta mentendo a se stesso questa verità delle cose il risultato cospicuo che ottiene
Non è soltanto la lacerazione della la relazione con la fonte da cui promana ma la perizia del significato ultimo del proprio stesso essere
L'uomo non sa più chi veramente egli sia e con ciò non riesce più a riconoscere il valore
Della bontà della vita
Ebbene
Queste sono le frontiere davanti alle quali siamo collocati queste dunque sono le sfide
A cui come laici dobbiamo rispondere
Per i giovani i quali voi siete si tratta di diventare adulti facendosi carico del mondo diurno sapendo e volendo costruirlo come dimora adatta all'uomo
In questo però occorrerà anche avvalersi del potere senza del quale nessuna costruzione umana può essere elevata ma lo si dovrà fare nella piena consapevolezza della legge di Dio a cui la libertà deve obbedire
Così vivendo troveremo io ne sono certo le forme adatte al tempo presente per la nostra testimonianza grazie
Grazie professor Cangio atti per questa testimonianza e per i tanti stimoli che ci ha dato dopo tre punti che il dibattito su cui vorrei sentire Fucini e cosa ne pensano della movida
Perché bene è uno dei punti di interresse secondo me per le generazioni giovanili
Do subito la parola affratella Enzo Bianchi fondatore della comunità di boss e che ha in qualche modo percorso strade di
Dialogo interreligioso di cammino ecumenico in tempi non sospetti potremmo dice
Di do subito la parola ci parlerà a della Chiesa della contemporaneità dei giovani ma soprattutto del futuro che ci aspetta abbiamo detto cinquanta anni
Un tempo non si sa se abbastanza lungo abbastanza breve ci dica la sua ai ci dia uno sguardo soprattutto sul futuro che ci aspetta
Sul futuro possibile
Ma io ringrazio
La Fucci
Per questo invito
Mai dimenticando
Di aver appartenuto alla Fucci
Anche solo un anno
Perché quando io sono arrivato all'università
L'anno successivo la fucina a Torino era sciolta
E di conseguenza io ho dovuto inventare qualcosa di diverso
Perché la Fucci per varie vicende anche sue interni finiva per riprendersi eventualmente più tardi
Ma devo dire
Ed è secondo me è decisivo
Dire
Che io forse sono l'unico
Certamente qui alla tavola rotonda ma
Anche rispetto a tanti di voi di aver potuto vivere il Consiglio evitarlo già con una consapevolezza
E
Una maturità cristiana che mi ha certamente fatto vivere il Consiglio in maniera molto diversa da quelli che lo possono ricordare
Voi avete letta
Mia età quando iniziava il Concilio
Ma grazie soprattutto
Ha un'amicizia accollarci congrue il vescovo ausiliare di Madrid
Monsignor guerra
Grazie all'amicizia con monsignor Pellegrino poi diventato la fine del Consiglio il l'Arcivescovo di Torino e grazie soprattutto all'amicizia di un teologo francese
A me
Fierro mamme
Il quale era uscito nel sessantadue pochi mesi prima del Concilio come un libro straordinario legge Lisa setting comignolo
Ebbene proprio comperano assiduità con costoro io ho potuto seguire il Concilio ma seguirlo leggendo
I vari schermi che venivano proposti alla discussione in latino e che mi erano forniti
E che potevo leggerne con quel gruppo che a Torino continuava l'esperienza della Fuci presso di me
Dunque ho vissuto davvero il Concilio in una maniera oserei dire
Fortemente consapevole
Grazie al priore di terza e sono anche andato due volte a una sessione plenaria mi aveva fatto passare per un osservatore
Insieme a Luigi
Dunque il Concilio per me è stato davvero
Essenziale
Dico sempre semplificando le cose che sono arrivato al Consiglio come un cattolico Tridentino dopo
Veramente un uomo che si era formato col Concilio di Trento
Il mio libro era stato l'imitazione di Cristo ed è grazie all'imitazione di Cristo che sono cresciuto cristiano nell'adolescenza e nella giovinezza
E anche poi la vocazione monastica che ne deriva Taba veniva accerto
Da quello che era stato il mio cammino già
Molto impegnato all'interno della Chiesa
Devo dire una cosa di cui son contento ci sia qui un testimone Raniero Laval
Perché ha di fronte
A uno dei primi incontri che si facevano nel dopo Concilio per rileggere le vento
All'istituto delle scienze religiose a Bologna presente Dossetti
Se c'è un intervento che mi ricordo non fu molto preso bene dai miei ascoltatori
In cui dicendo
Che se è vero che il Consiglio era stato un evento veramente evangelico
Tanto più avremmo verificato la sua qualità e valigie
Dica tanto più avremmo verificato un'opposizione e una contestazione al Consiglio
Questo mi sento di ripeterlo oggi
Proprio perché il Consiglio Vaticano II ha voluto un'alta qualità di buona notizia per i cristiani e per gli uomini
Proprio perché ha indicato delle vie evangeliche certamente più di altri consiglieri
La sua realizzazione faticosa la sua realizzazione s'è
E sarà ancora ricca di opposizione di contestazioni non può esser differente
Se il verbo di Dio
Ha trovato un'opposizione nell'avvenuta della carne di Gesù
E non dovrebbe trovare opposizione quando questo verbo DD io
Diventa ecco imponga vivo Armeni che non sono assolutamente Gesù Cristo stesso
Quindi sono mai stato con quella positività che del dopo Concilio si aveva non l'ho mai avuta
Ho sempre detto attenzione
Se il Consiglio ci ha proposto il Vangelo sarà dura
Sarà dura per tutti e ci saranno tante tentazione di contraddire il Consiglio
Mi confortava una lettera del Cardinal Bellarmino avete presente chi è Bernardi
Il quale nel mille seicentotto scrive al Papa quando inizierà agli a mettere in pratica il Concilio di Trento
Erano i quarant'anni che era finito
Di conseguenza ecco io non ho mai avuto lo nessuna ossia per il Concilio
Ho sempre pensato che il Consiglio
Effettivamente sia stata una epifania del Vangelo nella storia
Come amava dire Papa Giovanni col Consiglio non è che il Vangelo sia cambiato
Semplicemente al col Consiglio noi lo comprendiamo meglio
Questa è la verità niente di più voi di rete è poco ma il Consiglio è stata l'occasione
A molti come me credenti cattolici semplici fedeli laici
Di comprendere di più il Vangelo
Tutto il resto guardate sede valido vorremmo io credo che dovremmo avere il coraggio di andare all'osso del Consiglio
E credo che molte polemiche contro continuando a esserci attorno al Concilio e perché non abbiamo quest'ottica di lettura radicale
Il Consiglio cinquanta perché sia ridette il Vangelo in una forma che
E in qualche misura l'abbiamo sentito come Bonanno bella come buona notizia
Il resto è vero tutti i concimi possono fare delle riforme ci possono esser dopo degli adeguamenti ci saranno anche dei ritorni indietro ma
Io vorrei che il Consiglio
Tornasse ad essere forse per voi giovani universitari credetemi quel che è stato per noi
Per noi che cos'era è stata la riscoperta di una parola del Vangelo che ci ha dato tanta speranza tanta speranza
Io continuo a vivere questa grande speranza nel Consiglio
Perché il Consiglio ci ha redatto il Vangelo
Oggi
Ormai a cinquant'anni da quell'inizio
Lo sappiamo bene
Non c'è molta speranza nella chiesa
La Chiesa sembra qualche volta
Depressa
è una situazione
In cui si fa fatica in alcuni ambienti voi lo sapete è diventato difficile di avere la parola al Consiglio
è diventato difficile citare Paolo sesto
Siamo giunti anche a questo punto in certe aree Celesia ali
Ma alla fin fine queste non sono cose decisive
Che cos'è decisivo del Consiglio
Ecco io amerei
Leggerlo così
Nel mille novecentottantacinque a vent'anni dalla fine del Consiglio c'è stato un Sinodo per rileggere il Consiglio
Voi non eravate ancora nati pochi lo ricorderanno
Ma c'era chi anche chi pensava in quella singhiozzo
Che si dovesse
Declassare il Concilio ecumenico Vaticano II perché Papa Giovanni aveva voluto quell'aggettivo pastorale
Che poteva sembrare dunque un Concilio non dogmatico non così
Della qualità teologica degli altri
Ebbene a quel sinodo cui io ho partecipato da vicino peraltro
Per molti motivi quel secondo si concluse
Con un documento straordinario
A grandi linee esteso dal cardinale
Dell'Inghilterra il benedettino
Che aveva questa grande teologia della comunione con quella formula che vi sono ancora e Teresio logica di comunione
Però bisogna essere molto chiari nel Consiglio non trovate mai queste espressioni
Neanche negli interventi e dei padri neanche nell'intervento tale e quale e negli interventi
Di quelli che hanno pensato soprattutto alla lumen gentium la scuola di Lovanio e i domenicani di Parigi
Ma provate un'altra parola che porta poi come frutto la comunione la parola dialogo
In uno degli ultimi miei incontri con il Congar poco prima della morte era un grande amico dei tempi del Consiglio
Il Congar mi disse
Gli esiti del metrò messo son la de valle ed Erice
Mentre il fondo ovvero le chemin pur
Le reali ISEE dalla vigente LIS
Le idee guida sono davanti alla chiesa
Queste è l'ora di realizzare dei cammini di aprire cammini per realizzare quelle idee guida
E con gara ma va a dire se c'è una parola che riassume il Concilio Vaticano II e la parola dialogo nel senso forte del termine parola che attraversa
In uno dei contributi a commento del Consiglio Congar diceva
E attorno al termine il dialogo che il Concilio e germi in atto che il Consiglio è cresciuto che il Concilio ha dato i suoi frutti
E con Garrone osava semplificare così ma
Credo se anche io ho solo denuncio questi termini voi giovani
Somma nella misura in cui siete nella Fucci e avete anche una qualità con una capacità di pensiero davanti a Dio teologico mi Capri Rete
Lui diceva primo punto del Consiglio
Little Gia
Dialogo condito
All'interno della liturgia dei verbo una parola di Dio al cuore della Chiesa dialogo di Dio con gli uomini
Questo resta il punto fondamentale
Quei diceva lumen gentium
Il dialogo nella chiesa
Ed è vero
Noi avevamo bisogno di una nuova lettura della Chiesa
Per
Comprendere di più il Ministero della Chiesa come il nuovo Testamento già ce l'ha annunciata perché è quando Paolo parla della Chiesa ce ne parla proprio di questo corpo di Cristo
In un letto di Asia logica che possono esservi comunione ma che abbisogna di dialogo continuo
E accanto alla lumen gentium il dialogo con le chiese con gli altri cristiane
L'ecumenismo
E
Quasi direi dire per Riccardo tutta
Di questo dialogo nella chiesa che può portare a far della Chiesa come dirà più tardi Giovanni Paolo secondo una dopo Nusco comunioni su una casa di comunione il dialogo
Con tutti gli uomini a partire dalle loro via spirituali le loro religioni
Per arrivare al dialogo con la Società come il mondo gaudium et Spes
è dialogo la parola forte
E permettetemi di dire laddove noi troviamo dei veri nemici dei Concilio oggi è soltanto su queste o
E soltanto su questo punto che fanno opposizione
Leggete bene il loro testi
Noi a volte pensiamo che sia dietro ad alcune forme non è vero
Perché le forme eventualmente liturgiche non sono così in realtà
Come posso dire
Capaci di dividere
Anche perché lì la Chiesa ha mostrato una formidabile continuità
A little UGL alito orgia di sempre
La liturgia prima del Vaticano II alla stessa capacità di santificare quanto quella della riforma del Vaticano II
Non è cambiato nulla in liturgia
Solo persone che non capiscono il mistero di Cristo possono dire che è cambiato qualcosa di determinante ha ragione Benedetto sedicesimo di dire
è profonda continuità senza rotture e senza divaricazioni
Ma invece il tema del dialogo diventa più difficile
Paolo sesto è molto importante
Proprio
Perché aveva capito il Concilio dal di dentro non solo grazie a luglio il Consiglio oserei dire ha avuto la possibilità di esser proseguito
Ma Paolo sesto quando si interroga sui frutti del Concilio dice frutto del Consiglio sarà la carità
Ma noi daremo a questo impulso della carità che diventa un impulso esteriore il nome di dialogo
La Chiesa deve diventare il dialogo col mondo in cui si trova a vivere
La Chiesa si fa parola la Chiesa si fa un messaggio la Chiesa sita colloquio la Chiesa si paghi dialogo
Prima di convertire il mondo bisogna medicinale il mondo bisogna ascoltare il mondo bisogna parlare al mondo
Ma sentite la forza dei queste parole
Io penso quando lo sentite risuonava hanno da Israele
Era andato a Israele alla fine del Concilio Vaticano a Gerusalemme dove con l'incontro
Col patriarca tema burrasca diceva questo ecco no in una società che abbiamo ancora oggi era nostra Chiesa le nostre comunità sono inviarlo
Attestano questo dialogo
Che non è attenzione smemoratezza della tradizione
Che non è assolutamente negazione dell'identità
Ma che è quell'atteggiamento che aveva già il rumeno tutto in dialogo ludiche preesisteva nella condizione di dire io
Invece si è
Svuotato ci dice Paolo per diventare uno che dialogava con noi un uomo come noi in tutto
E ha incontrato tutti giusti e peccatori ricchi e poveri religiosi e gente non religiosa basta leggere il Vangelo
Il dialogo il dialogo
Giovanni Paolo secondo secondo me
Nel testo più bello che ci ha lasciato in eredità
La nuovo millennio indi unte un testo profetico straordinario rileggetevi lo
E dove dice che il Consiglio resta la bussola nei prossimi anni attenzione formula straordinaria la bussola dall'orientamento
Il Concilio dall'orientamento
Non è il polo Nortel Polo nord Gesù Cristo
Ma chi chi segna per andare a Gesù Cristo oltre la tradizione e la scrittura della Chiesa
è esattamente la bussola
Questo è essenziale
Ma Giovanni Paolo II dice
Che se noi vogliamo veramente entrare nel terzo millennio
Come a fine condita del Vangelo e dell'annuncio cristiano noi dobbiamo
Praticare assolutamente il dialogo perché la comunione dipende da quello
E usa quella formula straordinaria dovuta IPAB dove medioevali i miei carri antenati i padri cistercensi perché la Chiesa non ha mai conosciuto quella formula
Don Bosco comuni onesto scolla comuni onesto
La Chiesa dei venti deve diventare casa di comunione per essere scuola di comunione a tutti gli uomini a quelli non cristiani e
Coi quali dovremmo noi praticare proprio questa comunque di città
Spingerli alla comunione
Questa è la complicità tra noi e il mondo tra noi e i non credenti speranza comunione fiducia se noi cristiani non diamo questo agli uomini
Ma non potremo mai attirarli a Cristo o meglio far sentire loro che Cristo li attira
E di cui
Allora bisogna guardare al mondo con simpatia
è di nuovo Paolo sesto
Noi guardiamo al mondo come immersa simpatia
E se anche il mondo si sentisse estraneo a noi al cristianesimo e se il mondo non guardasse a noi
Noi continueremo ad amarlo perché il cristianesimo non può sentirsi estraneo al mondo
Sei gennaio sessantaquattro
Ecco l'orizzonte
è un grande orizzonte che ci attende
Ma di cui all'ora
Permettetemi di dire due altre cose molto importanti
Se la Chiesa diventa deve diventare casa di comunione
Davvero il dialogo deve praticarlo come ascolto dell'altro
è un esercizio faticoso
è un esercizio che qualche volta ci può far sembrare deboli
Ma è la debolezza della croce non è la debolezza dell'abdicazione
E noi dobbiamo essere pronti e sempre anche senza la categoria della reciprocità
Come diceva Paolo sesto
Se anche
Il mondo ci dice voi cristiani non ci interessate noi non possiamo dirlo al mondo
Nessuna reciprocità ma la gratuità del dialogo
Ma accanto a questo ci attendono due traguardi senza i quali io credo
Non faremo molta strada
E guai se qualcuno di voi li legge come una pretesa semplicemente di riforma di istituzioni è qualcosa di ben più profondo
Una
La categoria Christian una dell'assillo dal Litta
Sì no o dosso
Camminare insieme
Fedeli
Prescritte ri
Vescovi
Successore Di Pietro
Senza l'assillo dal Litta la Chiesa non diventa comunione
Senza sino dal Litta il dialogo non dà frutti
Noi abbiamo bisogno di questa sino dal Litta
E oggi abbiamo anche la grazia che se vogliamo fare un cammino di convergenza soprattutto con le Chiese ortodosse loro ci richiamano a una pratica della sei modalità
E voi sapete che la formula recente cattolica o ortodossa e non cessi lo dal Litta assenza primato non certo primato senza sui modalità
Ma applicata tutta la Chiesa
Non cessi modalità senza che sia prima
Il parroco nella sua chiesa parrocchia
Che ci sia un primo nella chiesa locale che ci sia un primo nella Chiesa universale ma il primo non può fare senza l'asino da letta e il cammino fatto insieme in piena responsabilità
Io temo che si usi troppo lo dico ancora la categoria collegialità
Non è una categoria uscita dalla tradizione cristiana ma piuttosto da quella giuridica romana il Collegio
Ma il collegio non toglie gli steccati
Mentre invece l'asino dall'età ci chiede di camminare tutti insieme
E l'altra grande
Direi orizzonte che ci attende di conseguenza l'avete capito e la sussidiarietà
E la sussidiarietà significa permettere
Anche a chi è più periferico anche a chi è inferiore di fare se lo può fare ciò che può fare e non sempre farlo arrogare dal superiori
Noi nella Chiesa abbiamo bisogno di questo ma anche
Per insegnare agli uomini un cammino
Gli uomini ha bisogno di nuovo di imparare a camminare insieme
Io a me ne hanno bisogno di permettere che ci sia la fioritura dei doni dove ci sono e non ci sia sempre
Qualcuno che a nome di tutti prende responsabilità e decisioni
Se la Chiesa diventa queste secondo me sarà il frutto del Vaticano II
Sarà possibile
Essere anche una scuola di comunione periodo a me
Io uomo impiantando bisogno dico di comunione
La società è vero
Credo
Che ciò che abbiamo sentito prima dal professore
Porre in un'analisi del magistero
Di Benedetto sedicesimo soprattutto siano parole che dicono la verità è una lettura reale
Di questa nostra società e di questo nostro mondo e dell'avanzare delle nuove generazioni
Allora è molto importante per noi pigliare la responsabilità nella chiesa del Consiglio
Saper trasmettere loro queste eredità come una beata a memoria
Non abbiate paura non abbiate paura la via intrapresa del Concilio
A fatica ma si imporrà sempre di più all'interno della Chiesa non temete nulla è il Vangelo nella misura in cui è il Vangelo trionferà
Anche tra contraddizioni ma il signore non ci ha chiesto di scansare le contraddizioni ci ha detto semplicemente di far splendere il Vangelo come l'ha fatto splendere luglio a nome di Dio pardon
Non dobbiamo temere ma i giovani devono sentire speranza e noi vecchi che ci esercitiamo a lasciare l'appresa
Esercizi a molti anche però ad amare quell'appresa che lasciamo
E a ricordarlo lei a rinnovarla i giovani è un'arte difficile lasciarla appresa mentre la si ama sempre di più e la si porge come dono agli altri
Mi raccomando la Fucci non dimenticate il cammino del Consiglio
Grazie a Enzo Bianchi non soltanto per le parole che ci ha detto ma per questa consegna che lascia alla fucile che vorrei sentire subito apriamo subito il dibattito ed io vorrei raccomandare a tutti i presenti di lasciare un posto proprio top la prima parte di interventi la parola ai giovani ai delegati a questo congresso alla fucili le provocazioni sono state tante avete veniva in mente soltanto uno recentemente eletto attesa di Dio dissi mobile la che è un libro che vi CONS Miglio perché questa donna ha avuto veramente una grande anima è stata una grande cristiana c'è un passaggio in cui dice io per siccome vedo Dio in tanta bellezza che fuori dalla chiesa in tante realtà che sono fuori dalla chi ESA non posso convertirmi io assegnato accanto pre conciliare penso che se si può mai lo fosse vissuta dopo il Concilio visto che ha anticipato delle spinte del Concilio lei si sarebbe come finita e questa suggestione un po've la lascio con questa indicazione di questo splendido questo perché penso che una delle cose belle che ci ha lasciato il Concilio che ha lasciato all'umanità oltreché che questi anni e questa capacità di dialogo nel senso che Enzo Biagi dici richiamava di guardare verso un un tutto uno uno e di guardare anche a cui le zone di frontiera come un percorso che diventi inclusivo che può il percorso dell'umanità dove i cristiani non sono separati o divisi OSCE dissi rispetto a quelli che sono i destini e di tutti gli uomini apriamo il dibattito ecco ci piacerebbe sentire i delegati come i primi
Chi rompe il ghiaccio
Se no io faccio un altro giro facciamo un'altra relazione
Il primo che deve intervenire sempre un po'ghiaccio da rompere però bisogna cominciare da qualche parte e
Non ho
Coraggio
Magari diteci il no nella città così poi identifichiamo anche meglio tutto mi chiamo Gabriele secondo il gruppo Milano Diocesi sono di Milano volevo chiedere e i nostri relatori in particolar modo al papà per Enzo Bianchi
Quale
Come è cambiato il rapporto tra
Il Vaticano tra in particolar modo le gerarchia anche della Chiesa in rapporto alle
Alla politica in Italia dopo il Concilio Vaticano II
Ecco raccogliamo magari qualche domanda qualche intervento e così questo ci darà la possibilità anche di fare un secondo giro sintetico delle risposte
Un un nemico religioso sono giovani di ricoprirò di scusate
Nel collegio su un giorno mi disse riguardo a quelle che sono i poli parrocchiali e il Tapparo col vescovo disse ma qua non ti preoccupare perché è normale
La Chiesa oggi Nona le forze non mia le energie figurati poi se il se riesco Nitescu dia rinforzi su determinati questioni argomenti
Non si sentiva
Anche
Il
Quindi quello che devo chiedere
In particolar modo a fra Terenzio
Il
Cosa manca alla Chiesa per avere questa
Energia vitale e se una questione
Anagrafica perché le diciamo il
Il di ricambio
Di di clero da quello che era quelli prima c'è pre conciliari e poi post conciliari
O c'è un qualcosa di più profondo che manca che che non riesco identificare chi
C'è chiedo so Consiglio c'è per capire
Fabrizio della Fuci di Arezzo
Volevo chiedere al fratello Enzo Bianchi
Di parlarci un pochino più specifico specificatamente del del concetto di primato senza il quale non cessino do
Alberto del gruppo della Cattolica di Milano
Due domande la prima rivolta frate Renzo se può anche
Raccontare o spiegare il tema del dialogo interreligioso oltre al dialogo ecumenico il Concilio fa suo anche il dialogo interreligioso come prova anche apertura
Pensiamo e rapporti per esempio con i fratelli ebrei
E tra professor Cangio atti vorrei chiedere anche una sua testimonianza personale rispetto lei professore universitario e cattolico anche come
Intaccata docente cattolico
Si pone nei confronti dei i suoi studenti eccome anche dialogano con magari professori universitari che la pensano in maniera diversa da lei
Salve sono Mario da gruppo di Napoli la Queen altre allora due domande una per la professoresse non Centi
In merito alla teologia plurale al concetto Guarri teologia
Ma non corre un concetto plurale non correrebbe il rischio di relativi Zare
Soprattutto su alcuni punti e poi una prete le Enzo Bianchi l'ecumenismo il dialogo interreligioso come si pongo di danza i dogmi
Perché se dogma
Il dialogo va un pochettino a zoppicare
Nicolò del gruppo di Lucca volevo fare una domanda diciamo prevalentemente alla professoressa innocenti
Esattamente come si colloca diciamo la libertà del teologo
Di fronte al magistero lei ha sollevato il punto della
Di una certa diciamo interpretazione da parte del magistero del Consiglio le volevo chiedere
Come si corre come si colloca allora una diciamo possibili altre possibilità che il teologo può porre di fronte al insegnamento Magister viale
Scusate ma le donne della Fuci non abbiamo nulla da chiedere da dire
No no però
Ed Alzano Mozambico
Sono Giacomo Della Fucci di Milano diocesi volevo fare due domande
Una che vedo nei giovani miei coetanei di oggi una difficoltà
A al dialogo al dialogo con tutti non soltanto all'interno dalla Chiesa che già sarebbe un passo molto importante
E anche una tentazione quindi a chiudersi su se stessi e a cercare di
Immaginarsi di costruirsi la propria comunità la propria chiesa sul proprio sui propri bisogni insomma
Volevo chiedere visto che anche
Il di dieci anni sull'educazione che là c'è dedicato
Come può la Chiesa educare a
Al dialogo un po'con tutti sulla scia del Concilio
E l'altra domanda
L'altra domanda volevo dire che
Oggi si assiste prevalentemente anche a
Alcuni tentativi di un mezzo passo indietro rispetto ai punti l'arrivo del Concilio Vaticano II non solo sulla materia liturgica ma anche dal punto di vista per esempio dottrinale pastorale
E allora volevo chiedere perché è oggi si assista a questo quasi alcuna paura di affrontare il Concilio di
Rinnovarlo nella pastorale
Quindi io sono Domenico del gruppo Fucci di Trieste e volevo chiedere in particolar modo astratta Enzo Bianchi
Il ruolo che secondo lei noi giovani in particolar modo noi giovani dell'università
Dobbiamo altere con nel dialogo con la chi non crede nel senso che nella nostra vita universitaria e siamo sempre a contatto con persone
Non solo di ai terreni Gioni ma che si professano attivo agnostici quale deve essere il nostro atteggiamento in questo dialogo grazie
Difendere l'onore delle donne della forza
Alla RAI io è sano l'aria del gruppo di trenta
Allora io non mi chiedo
Danno anzidetta grazie aerea e relatore chiederò a tutti e tre
Il Consiglio natica una seconda appartato a un cambiamento soprattutto
Nell'immagine di Chiesa chiari la riscoperta e riproposta appunto con insieme si di sera fratellanza l'immagine di Chiesa più
Evangelica e questo è un cambiamento che è stato avvertito e che oggi ancora avvertiamo non è che viviamo questa chiesa
Però mi chiedo
E lo chiedo anche da universitaria che vive
L'università
E quindi a quanto è incontra persone che non vivono questa esperienza richiede allora mi chiedo oggi di fronte a una chiesa che per certi tratti
Si è rigidità e su tematiche che l'uomo contemporanea sente come importanti e fondamentali a volte sfugge al dialogo allora noi giovani come farsi testimoni di un messaggio evangelico
Che sembra
A volte
Porsi in contrasto con quello che investe l'immagine che la Chiesa proietta oggi
Grazie
Sono a Sala del gruppo di Urbino volevo chiedere a fatene Enzo Bianchi lei ha detto assenza si natalità non c'è primato senza primato non cessi in modalità se il primato
Prevale sulla sino ad anni età come si può affrontare il cammino corresponsabilità
Allora direi di far
Ci sono un bel po'di questioni poste facciamo uno sforzo facciamone un secondo giro di in per venti in qualche modo perché c'è qualche puntualizzazione qualche domanda qualche richiesta di chiarimento ripartiamo dalla professoressa Noce
Allora raccolgo alcune delle sollecitazioni che mi sono state poste riprendendo quello che io colgo come uno dei passaggi nel processo interpretativo a livello fisiologico quindi mi sposto nel mio campo abituale di e riflessione
Cioè il fatto che il modello Tridentino di Chiesa era un modello fondato su un processo e una dinamica comunicativa fondamentalmente unidirezionale
Dal clero I laici e Bellarmino a con estrema chiarezza visto l'abbiamo citato prima espresso questo dato spiegando alla domanda ma chi hai laico rispondendo il laico quello che non ha alcuna funzione nella chiedo quindi direi in maniera molto chiara sanciva la determinazione di un soggetto destinatario di un annuncio e di una parola poi è sempre vero che la trasmissione della fede passata dalle donne dalle mamme vale non è la legge nel contesto familiare però questa quanto alla parola auto regole costitutiva di chiese laico non aveva questa funzione mi sembra invece che lumen Jenson ci consegni proprio intorno alla parola comunioni dialogo la dimensione esattamente di una dinamica comunicativa molti direzionale pluri direzionale
Per usare un'immagine che hanno in vicina quella di un social network in cui ogni pollo ogni punto della Rete e al contempo ascoltatore prima di tutto ascoltatore della parola di Dio uditore della parola di un Vangelo che a tutti viene
Consegnato e ciascuna uditore della parola e dell'interpretazione della realtà della fede che l'altro e gli altri hanno posto
Questo non vuol dire che la parola dei ministri ordinati vescovi presbiterio ed Iaconi
Sia la stessa parola che viene offerta dall'ANCI e laiche
E qui entro nelle due domande che sono state espressamente poste a me sembra che dobbiamo ritornare a considerare il processo di
Edificazione ecclesiale in questa dinamica di comunità ermeneutica che è propria del soggetto e che le viale cioè la parola dei ministri ordinati quindi dei vescovi del magistero che è una parola che ha il compito specifico di garantire direi di custodire la posto li cita della fede su cui si fonda la nostra esperienza ecclesiale
Ma la parola di laici e laiche la percezione delle cose spirituali delle parole trasmessi e che noi abbiamo che ciascun credente a
è sostanzialmente quella che ci permette di comprendere il Vangelo e di tendere verso questa verità che pienamente si compirà e si darà alla fine ha dei tempi nella forma del divenire dei linguaggi del nostro tempo allora che lo porto si dà in fondo fra credenti e magistero Fracchiolla c'è magistero sostanzialmente quello di offrire un in un processo ermeneutico di interpretativo del Vangelo nell'oggi della storia complessa una parola che quella da un lato del divenire del comprendere la forza e l'attualità generando e feconda del Vangelo oggi ma allo stesso tempo e per il magistero che rimanere radicati su quella che è la posto lecita della fede
Allora c'è libertà per il teologo accerto c'è la libertà di un pensare di un sapere critico davanti alla scrittura le fonti della rivelazione dove la libertà è la la scelta di porsi permanentemente in ascolto del Vangelo che ci giunge della storia attraverso la quale nella quale Dio rivela il suo volto i segni dei tempi sono questa realtà
Deve parlare il magistero incerto però vi dico deve parlare per primo
Forse no il Concilio ci consegni a questa dinamica comunicativa pluri direzionale nella quale ciascuno e ciascuna di noi ha responsabile per il senso sfide che ci contraddistingue l'alba decisivo per il munus profeti quel dono profetico che veniva richiamato proprio anche ieri nell'introduzione dell'annuncio della parola e della sua comprensione nell'oggi della storia
Quello che è proprio dei vescovi e mantenerci in queste radicamento nel Vangelo dice su perché la Chiesa vive del principio dell'annuncio e quindi dobbiamo ritornare a questa fonte a questa struggente
Allo stesso tempo però non possiamo far mancare la nostra parola di interpretazione perché è una parola necessaria per poter comprendere oggi il divenire la rinuncia alla manifestazione del Regno nella storia
E allora in vi rimando alla lettura appunto di dei Verbund numero otto ed era lumen già insomma numero dodici che è un altro testo fondamentale proprio perché ci rimanda questo elemento
Secondo dato che colgo sulla riforma perché questa riforma della Chiesa non è emersa e perché la si nodali tappati che accusi a mio parere perché il Concilio ha intuito la coscienza sinodale la forma sinodale come determinante il soggetto ecclesiale ma non c'è stata una riforma di carattere istituzionale che è seguita a questa intuizione e che ci permette di vivere la sino dal tra tutti i livelli dalla parrocchia le Diocesi questa dinamica pluri direzionale nel faticoso ascolto e nel diceva
Metto che dovrebbe essere il nostro stile ecclesiale non ha trovato degli strumenti delle strutture una quotidianità di vita nelle nostre parrocchie questo penso sia uno snodo chiave intuizioni di sacrosanto un coincide un sono stati abitate tra ASM essi attraverso la riforma liturgica e le sperimentiamo e le viviamo domenica dopo domenica giorno dopo dovevano nella liturgia delle ore ma noi non abbiamo una riforma dal punto di vista strutturali istituzionale che compiuta mentre si permetta di passare dalla parrocchia Tridentino ed alle sue dinamiche comunicative a quelli una diocesi Tridentino a quello che oggi noi viviamo eppure il Concilio non è partito dalla Chiesa universale è partito dal valore dal riconoscimento della Chiesa locale
Teologia e non l'ho detto plurali ho detto teologia al plurale forte si è sentito poco cioè l'azione sia ha un volto plurale perché noi abbiamo prospettive processi interpretativi
Che vengono considerati sono legittimi in una come dire pluralità di voi tutti e di dinamiche fermo restando il principio della posta o di cita della fede costitutivo e qualificante e direi questo ci riporta i primi sei quelli di storia della Chiesa in cui questa varietà nel processo di interpretazione determinazione dottrinale oltre che liturgica era un fatto qualificante significativo e da Chiesa locale a Chiesa locale da regione a regione c'era un continuasse cambio su questo punto proprio perché c'era la percezione dell'importanza di riconoscere anche la finitura Udine della nostra capacità di interpretare una verità che ben ci sopravanza quindi direi la sfida veramente ritornare a considerare quest'anno questo processo questa dinamica ermeneutica che dovrebbe contraddistinguerci come comunità la comunità nasce dalla comunicazione la la Chiesa nasce dalla comunicazione della fede e direi la sua spin è quella di essere Chiesa profetica e Chiesa anche però ermeneutica ecco comunità ermeneutica nel senso più forte di questa parola questo ci porta relativi Zare in parte sì perché no
Nessun sistema può pensare di assorbire in sé in maniera ogni risolve ente omnicomprensiva per Sempre quella
è la ricchezza del Vangelo che semplici sopravanza e di una verità che sono nel compimento ultimo verrà pienamente e totalmente rivelate dire anche realmente
Grazie direi di passare al professor Campiotti
Per le domande che
Mi pare di aver colto due domande una diretta e una
Posto a tutti su queste mi concentro
Una domanda che implicano una testimonianza per
Riceve la sua risposta anche se la parola testimonianza una parola grossa rispetto a quello che dirò
E cioè
Come cattolico che insegna all'interno di un'università
Che cosa implicasse implica qualcosa questo nel rapporto con i miei studenti con i miei colleghi
Ma qui per fortuna c'è sia qualche studente che qualche collega e finisce la somma
Mi correggeranno loro delle io dico questo che
Io insegno filosofia
I nella mia relazione con gli studenti
Ho sempre cercato e cerco sempre tenendo che sia la la la miglior forma di testimonianza di
Lavorare con loro per imparare ad usare la ragione
A leggere
Le cose così come sono
Alla ragione
Diceva il mio maestro non si dà nulla intendere
I la ragione ciò che permette sempre lo diceva riprendendolo da un maestro ancora più grande di camminare letti con la spina dorsale dritta senza inginocchiarsi di fronte a nessuna forma di potere
Qualunque esso sia
I io coloro cerco di costruire un dialogo che sia il tentativo di fare un percorso assieme alla ricerca
Di un pezzettino di verità attraverso l'esercizio di una
Il più possibile spietata e critica razionale delle cose
Perché io credo fondamentalmente
Ad un'idea della ragione
La ragione non è per me
La ragione è strumentale cioè calcolo delle conseguenze per ottenere gli obiettivi di interesse
Magari nobili che mi sono proposto
Ragione fondamentalmente strumento che consente di entrare in relazione con la verità
Essendo la verità qualche cosa che si dà
E che attende di essere riconosciuta
Questo è quello che intendo fare mi insegna Filosofia politica a volte mi capita di dover affrontare questioni che riguardano
Anche come contenuto dimensioni
Della filosofia o della storia che appartengono alla tradizione cristiana a volte no
Ma
Il cuore che unifica tutto è questo per quello che riguarda il rapporto con i colleghi io credo che il modo migliore sia quello di
Riuscire a condividere un netto su dell'intrapresa comune
Ci siamo molto diversi
Ogni nuovo e diverso dall'altro abbiamo punti di partenza diversi a volte abbiamo anche interessi diversi
Interessi non delle cose che mi interessa ma interessi cospicui no impressi nella Facoltà di Scienze politiche a volte non ha
Gli stessi interessi del Preside la Facoltà di scienze motorie l'abbiamo un interesse comune
Che la costruzione della stessa casa la nostra università
E da questo punto di vista qui questo ethos dell'intrapresa comune penso che sia una cosa importantissima perché è esattamente ciò che scarseggia a livello di esperienza politiche sociali in Italia
Noi siamo diventati un territorio dove bande di predoni vengono pregando tutto quel che è possibile perché manca questo tosto della casa comune
Io cerco di vivere con i miei colleghi questo
E dentro questo esso della casa comune fra l'altro essendo questa casa comune l'università c'è un punto decisivo che a me piace in continuazione difendere facendo qualunque altra cosa edificare edificando qualunque altra cosa
E che poi credo sia il il fondamento stesso dell'università e il fondamento stesso della democrazia difendere la libertà religiosa che cosa vuol dire in università difendere la libertà di coscienza
Il fatto che non si vale perché si ottengono dei risultati Massi vale per la dignità intrinseca che ci consente di essere attraverso la ragione e il cuore esseri aperti a Dio
Ecco io credo che l'università sia una cosa molto bella poi io faccio il mestiere più bello del mondo perché mi pagano fondamentalmente come dice un altro mio amico per fare le cose che mi piacciono che
è una fortuna che che è difficile da vivere
Per quello che riguarda l'altra domanda generale
Noi spesso appunto tutti i giorni ci troviamo con i colleghi con gli studenti con gli amici c'è chi fa il professore che mi fa
Di fronte anche a posizioni della Chiesa che non sono recepite non sono capite non non sono volute non sono accettate
Io normalmente circoli non di non entrare mai su questo piano discussioni io penso che l'unica vera testimonianza la prima la fondamentale e quello se How a ciascuno di noi si possa leggere in faccia che contento di vivere
Cioè
Io penso che il cristianesimo si trasmetta soprattutto se si vede che vivere
L'esperienza della fede e qualche cosa che conviene
Per l'umanità propria
Checché vuol dire che non è che ti fa stare meglio ti fa stare magari anche peggio
Ma ci rende più vero più profondo più umano e sostanzialmente ti rende anche
Poiché la speranza questo fatti rende anche più felice
Io credo che soprattutto per i giovani il problema sia di acquisire la capacità di farsi compagni di tutti senza diventare complici
Questo è il rischio
Essere compagni
è la cosa giusta diventare complici il rischio a cui sottrarsi come si fa a non diventare complici
Lo si può fare solamente si
Come dire seri se sia se si hanno una madre un padre
Ovviamente
Metaforici non quelli fisici semplicemente che ti accompagnano cioè se sia
La Four tu una di vivere all'interno di una comunità
Che ti consente da una parte
Di avere l'energia per uscire fuori
E proporre la comunione chi vivi a tutti
Come ci ricordava
Fratello Enzo primo
Prima e d'altra parte però che ci consente anche di avere un giudizio
Ecco nessuno ha detto niente sulla vita di notte per braccio desumo che voi di notte non vivete
Però mi piacerebbe sapere come fate ad essere compagni senza essere complici
Se è vero quel che ho detto se invece è falso beh va bene uguale
Grazie io intercetto solo per un attimo al microfono prima grava propenso bianche perché su quella domanda circa il docente cattolico che poneva Alberto io tra l'altro sono Presidente dell'UCSI del Lazio Unione cattolica della stampa italiana e quindi su questo termine cattolico che si accompagna all'estero e docenti o studenti o universitarie quindi l'essere cattolico in ambienti di vita ci siamo interrogati per molto tempo io avevo qualche remora a prendere questa responsabilità perché avevo la in mente la lezione di Vittorio Bascià le che a proposito del magistrato diceva non c'è il magistrato cattolico il magistrato il magistrato e un magistrato cattolico forse
Più un magistrato più libero più trasparente di altri no in questo senso
Allocazioni tanto diciamo Berno e siamo cattolici che fanno i giornalisti ma non ci distinguiamo dagli altri giornalisti se non per quel dovere deontologico in più di ricerca della verità di trasparenza di rispetto dei più deboli di un modo di fare notizia che
Ricerca di completezza sa dell'informazione e che cerchiamo di dare io oggi vorrei che ve la lascio così come
Provocazione che chiunque usi il termine di cattolico si ponga il problema di essere degno di questa parola di cattolico secondo quello che il Concilio Chen dica ATO e quindi io penso
Lo dico su di me non mi sento cattolico se non dialogo non mi sento cattolico se non sono pronto a dare ragione della speranza che in me non posso essere cattolico se baro in qualche modo a seconda del contesto in cui mi trovo se se rubo se mi comporto male ecco forse dovremmo essere più esigenti su questa parola e questo blocco lo dico anche a fratel Enzo Bianchi cioè dei due modi delle essere cattolici che sono o quella presenza di luce sale e lievito che ci è indicata oppure dell'essere un gruppo riconosciuto di un'etichetta ecco io penso che lo spirito conciliare non possa che essere quello della Sale degli evito della luce nel mondo e e forse dovremmo essere più esigenti con queste essi è complice accanto questo quando questo termine cattolico viene abusato oppure vorrei dire espropriato
Enzo Bianchi
Io cervello nelle
Sintetico
Ma le domande
Che avete fatto
Alcune sono veramente domande alle quali
Non posso rispondere perché altrimenti entreremmo in discorsi
Che richiedono
Effettivamente molta riflessione molto tempo però per dare un ordine inizio
Dalla domanda di Roberto
Di raccontare se possibile raccontare cos'è successo
Nel Consiglio riguardi o l'ecumenismo e al dialogo interreligioso
Basta dire alcune cose
Lampo così mi diverto anche un po'vista allora
Prima del Consiglio era un altro mondo
Per noi è difficile giudicarlo riguardo all'ecumenismo riguardo al dialogo
Perché io stesso quando mi penso
In quegli anni precedenti il Consiglio
Mi interrogo molto
Faccio semplicemente un caso per varie ragioni che non interessano cui a voi
Ma io fin da ragazzo
L'ho sempre sentito
Con la grande diciamo così non non diciamo di più a tredici anni una grande curiosità
Di tipo religioso
E pensate che a quattordici anni
Siccome c'era di fronte alla mia scuola che frequentavo e dal mio posto del banco vedevo questa scritta nella via di fronte
Chiesa
Dei
E vangeli ci del settimo giorno
Una volta mentre la folla Illy sabato per vedere cosa facevano questi ambientistico del settimo giorno ma si chiamavano evangelici
Sentivo un loro sermone
Mi chiese rotti era
La città era piccola Nizza Monferrato la prima cosa che feci e che è tornato a casa andai a confessarmi dal parroco che avevo commesso un grande peccato
Io ho avuto un parroco Santo devo molto a lungo soprattutto livello liturgico
Poi un uomo che mi ha aiutato a sette anni conoscevo già la lingua latina dicevo tutti i giorni il breviario con lui in latino tutto questo era luglio ma su questo anche lui è l'altro in Trentino
E il giorno dopo di fronte a tutti era domenica
Il giorno dopo di fronte a tutti quando giunse
Il piattino della comunione lui me l'assalto
Disse no
Il peccato che hai fatto andare nella chiesa ieri protestante è grave e infilò loschi al successivo
Grande scandalo nel piccolo paese perché cosa ha fatto quello che gli altri non sentirlo che è la motivazione era quella credo che pensassero ad altri peccati gravissimi anche se avevo quattordici anni
Ma questa era la situazione
Lo stesso parroco quando arrivavano i valdesi a venderle Bibbie
Ci invitava a fare le sassaiole allora le strade non erano di asfalto c'erano dei monti di ghiaia i lati
Che arrivavano in autunno e io ho due sassaiole contro questo
Protestante che tra l'altro da noi si chiamava con disprezzo Barbetta
Perché i pastori protestanti valdesi aveva la barba quindi in Piemonte richiamavamo Barbetta anche Don Bosco dice di stare lontano da loro perché sono Barbetta nella sua dottrina cristiana
Ecco tutto questo
Era il pre-Consiglio
Mi ricordo
Il venerdì santo la liturgia peraltro riformata da Pio dodicesimo
Ma quando si pregava il property dissi io destro mentre tutte le altre volte ci si inginocchiava altre del tabù ingenua
In quel caso lì non solo si stava in piedi
Ma con le canta rane o Racanelli si davanti record
Contro gli ebrei
Presto fino al sessantadue gente dovete saperlo certe cose qui e noi
Quando voleva Boffelli devono giocando i dicevamo chiude io
Di puntini puntini ascoltavamo
Ecco il Consiglio su questo si trasformò
Ci trasforma perché fu papa Giovanni per i suoi segni prima ancora che arrivassero la dottrina fu un'altra cosa
Un'altra cosa e quando io nel sessantacinque indizi AIA a fare questa vita monastica e mi arrivò del sessantotto un pastore protestante
Non è che io avessi intenzione di fare una comunità ecumenica il secondo che è arrivato è una protesta sono andato a mio padre spirituale che era l'Arcivescovo di Torino ha detto che faccio passeggiava mandato il signore te lo tieni
Ma non è che ci fossero però vedete
L'ecumenismo è diventato una cosa possibile
E lì che dire in quegli anni
Beh l'ecumenismo avuto grande fioritura
Fino alla fine degli anni Settanta
Alla fine degli anni Settanta quando c'erano grandi speranze davvero per l'unità
Di alcune chiese non certo di tutti
Però ha cominciato di nuovo diciamo così la patologie
Dal confessionali sommo in tutte le chiese
Le ortodosse no perché è o era l'anno
Sotto
Il comunismo ancora almeno per dieci anni e l'esperienza delle chiese greche non dobbiamo dimenticare che ci son quattro cinque secoli di
Turco Croazia
Che non le ha fatte entrare in quello che è il confronto occidentale che abbiamo avuto noi su quel punto non siamo certamente contemporanei per essere chiaro
Però l'ecumenismo è andata avanti
Dalla fine degli anni Settanta all'identità confessionale ha cominciato ispirare diffidenze
Poco per volta le chiese hanno ripreso tutte ciascuna a fare il suo cammino ed esso dobbiamo dirlo siamo una situazione di inverno dell'ecumenismo
Tra chiese cattoliche ortodosse c'è una Commissione teologica che lavora ma voi sapete che l'ultima Commissione di questo autunno si è dissolta senza fissare il prossimo incontro
E proprio su questo tema del primato ribellarsi modalità di cui dirò solo due parole dopo farci capire
Quindi con leggi esorta dossier oggi c'è
Una buona intesa un buon dialogo soprattutto
Birreria la capacità metterle sinergie insieme
Per problemi di ordine di giustizia o di diritti dell'uomo
Ad esempio all'istituzione europea
Vi assicuro che la Chiesa cattolica e le chiedo ortodosse parlano con la stessa voce
Questo con tutta l'ambiguità che ci può essere anche non semplicemente con ciò che è vero
Con i protestanti o in me la cosa è andata in senso contrario a partire dagli anni ottanta loro hanno intrapreso delle linee nella chiesa senza ascoltare delle Chiese ortodosse nella Chiesa cattolica
Sul Ministero alle donne voi sapete
Poi a livello di morale e soprattutto di etica sessuale stan facendo un altro cammino
Questo ci ha separati a tal punto che oggi come oggi
è impensabile qualunque unità con le chiese protestanti
Siamo mai stati disuniti come adesso
Mentre direi all'inizio degli anni Novanta sembrava che la convergenza nella sede fosse tale
Che una certa unità fosse vicina oggi
C'è un baratro fra Chiesa cattolica ortodosse e chiese della riforma
Ripeto su questioni di etica più che se in sede la fede ormai e pressoché convergente uguale ma sull'etica e sulle Clèzio logica siamo separati più che mai
Ciò che invece ha avuto un esito in pensato te lo posso dire
Ma chiunque abbia la mia età te lo dice e il dialogo con gli ebrei
Il dialogo con gli ebrei andato al di là di ogni speranza
Di ogni speranza perché era il dialogo più difficile prima del Consiglio c'era un antigiudaismo forte incancrenito a livello anche popolare
Bene siamo arrivati con Giovanni Paolo II banche con Benedetto sedicesimo
Che ormai
Agli ebrei
C'è
Come posso dire più di così non si può andare oltre e oserei dire
Perché
Hanno avuto un riconoscimento come il tronco della Chiesa ci son persino delle espressioni che io le trovo esagerate nei confronti degli ebrei pur essendo ecumenico ma io mi sognerei mai di chiamarli fratelli maggiori
Non lo sono sono fratelli gemelli siamo tutti e due figli dell'Antico Testamento come già belli ma loro non sono fratelli nulla hanno e tanto meno maggiore
Oltretutto non dovrebbe far molto piacere loro questo questo termine perché della Bibbia il fratello minore scalza sempre maggiore vedi ESA avuti accordo e quindi
Chi se ne intende non ama molto
Ma in realtà siamo fratelli gemelli usciti tutti e due dall'Antico testamento
Loro hanno sentito che la legge la pienezza
Noi con l'avvento di Cristo diciamo che è previsto l'evento della pienezza ma con loro voi sapete che Giovanni Paolo II è arrivato a dire che la loro alleanza è mai stata revocata e tuttora in vigore
Questo significa che hanno un cammino di salvezza che non passa attraverso il cristianesimo poi implicitamente certo attraverso Cristo anche loro
Ma lì la Chiesa ha avuto un'audacia enorme impensabile impensabile
Con il dialogo con le religioni
è diventato più difficile
Prima un grande slancio fino all'atto di profezia di Assisi
In cui Giovanni Paolo secondo veramente da profeta
Volle una preghiera non comune ma simultanea
Che due cose diverse
Perché Giovanni Paolo II sapeva che una preghiera comune non si può fare è già difficile farla con gli ebrei
Perché nella misura in cui si è il Dio è unico ma io quando prego prego aperti visto al padrone non posso pre dare addio dimenticando che Cristo e la via andare a luglio quindi già per gli ebrei al massimo posso leggere un salme insieme
Ma certo nessuna parte liturgica dirla con loro
Giovanni Paolo II ha fatto questa preghiera simultanea
Voi sapete che è stato criticato in maniera molto forte anche da esponenti della gerarchia italiana alcuni cardinali l'hanno criticata in maniera
Forte
Benedetto sedicesimo
Ha confermato il dialogo con le seguenti quando è andato nella Senago nella
Moschea
A Istanbul anche lui poi si è messo a pregare accanto qualunque Xin ma anche lui ha pregato perché non si può quando si è lì
Certo l'ultimo incontro di Assisi lui non ha voluto nessuna preghiera neanche simultanea
Io peraltro invitato Daloui sul treno che da Roma è salito ad Assisi ero uno di quelli chiamati dal Papa al suo seguito
E sono convinto che lui non è che volli via negare
Ciò che è stato fatto
Forse sente di più un rischio che ho sentito anch'io io ve lo confesso senza paura perché sapete che la verità anche spiacevole la dico
Ma in seguito all'incontro di Assisi in tante Chiese locali si finiva per fare delle preghiere comuni commosso Ormanni con
Si con un altro
In cui se ne veniva fuori dicendo beh allora siamo tutti uguali allora una religione vale l'altro
Quindi quando si fanno degli errori poi io capisco la prudenza e la paura
Perché c'è una pastorale in cui noi cristiani dobbiamo capire che la preghiera comune non è possibile dovremmo rinnegare
Le parti più profonde della nostra fede
Né possiamo far preghiera simultanea ma se uno non capisce la differenza tra preghiera simultanea e comune
Finisce per dire va be'tutte le religioni sono lo stesso prega dei qui prega della ed è un incentivo a questa religione alla Carta che ad essi un po'a tutti hanno
Perché così un pizzico di buddismo perché no una papalina ebraica perché hanno una meno RAI ebraica perché no ma un po'di incenso indiano perché no
Sapete queste cose non ci aiutano a crescere davvero
In un cammino di fede cristiana
Ma
Servono solo a fare confusione e non aiutano la fede
La situazione credo sia questo
Per l'altro problema che veniva chiesto
Quello riguardante lesso oggetto come è cambiata tra il soggetto vaticano la politica io non so se è cambiata molto non sono uno storico non sono un analista
Dico solo
Che secondo me
Le cose sono cambiate
E non mi sembra
Che da parte del Vaticano ci siano stati dei tentativi di
Di determinare la politica negli ultimi anni
Non mi sembra Paolo sesto
Non mi sembra Giovanni Paolo II che guardava piuttosto il mondo comunque un occhio davvero mondiale certamente non Benedetto sedicesimo che su questo punto è ancora più discreto
Dei Papi precedenti
Ecco direi che è cambiata una cosa
Il Consiglio aveva detto e negli anni prima del Consiglio così pensavamo tutti vi leggo la gaudium et Spes al settantasei
La Chiesa
Non pone la sua speranza in privilegi che le sono offerti dall'autorità politica anzi
La Chiesa non rinuncerà all'esercizio anche di diritti legittimamente acquisiti
Se constata che il loro uso può far dubitare della sincerità della sua testimonianza
è suo diritto praticare la fede è suo diritto dare il giudizio morale
E questo farà utilizzando tutti Massolo quei mezzi che sono conformi al Vangelo e al bene della società
Ecco questa Chiesa che è disposta a rinunciare ai privilegi qualche volta forse mi sembra
Che non sia così disposto ultimamente ma intentato
Sorvolo dei giovani l'ultima cosa
Io son convinto che i giovani vanno ascoltati
E vi confesso una cosa che pochi sanno
Io non ho mai rassegnato in tutta la vita se non i primi anni perché lo devo guadagnarmi
Da vivere
Certamente abuso e non c'era la possibilità
E poi a sessant'anni mi hanno invitato andare insegnare l'università io ho detto come a sessant'anni inizio insegnare all'università
Ma il rettore di questa università nuove
Mio amico
Cacciari mi ha costretto mettendo la mia nomina su Repubblica dopo che io avevo detto no e allora sono andato
E ho insegnato per sei anni fino a un anno fa
Perché sono andato insegnare per sentire cosa sono i giovani di oggi con la sono inventata
è stata un'esperienza straordinaria
Sessanta allievi
Una grande amicizia non dedicavo solo loro le ore di studio di lezione ma restavo con loro vengono ancora adesso su in comunità
Ebbene io ho imparato ascoltare i giovani
E devo dire
Che condivido
La relazione del professor caldeggio
Perché la responsabilità l'ho sentita della mia generazione più creditori
Siamo noi che non abbiamo
Avuto il coraggio di darvi un'eredità e soprattutto di dirvi l'orientamento dei quelle rendita
E se qualcuno di voi ha ricevuto l'eredità senza saperlo l'intenzione del testatore perché il testatore si è sottratto non sa cosa farne di quell'eredità
Questo è quel che è avvenuto
La mia generazione la generazione che ha rinunciato alla paternità
Nel vero senso del termine non la patria la
La paterno detta Martone Patriarcato
Ha avuto in nome e forse
Di lasciarvi liberi o in reazione anche a quello che noi avevamo vissuto dalle generazioni precedenti finire per non aiutarvi a trovare l'orientamento
Questo secondo me è una responsabilità che noi dobbiamo prenderci
Ma una volta che siamo avvertiti di questo credo
Che bisogna che voi giovani davvero
Sappiate riappropriarci innanzitutto della memoria
Lei non fa abbiamo lasciato l'eredità del passato
Ma voi dovete fare davvero un lavoro per gli appropriarmi dalla memoria che non vi abbiamo consegnato
A livello civile a Libero religioso
Per questo vi dicevo fatte memoria del Consiglio non nel senso di Turner ricordo ma un'anamnesi che metta dentro di voi gli elementi di quella bussola di quell'orientamento
Ma anche a livello di valori civili
Pensate all'eredità che si potrebbe avere in Italia almeno di quello che
Il professor Caliciotti e dicevo prima questo sentire la casa comune
E invece adesso non c'è più questo sentiero la casa comune
Nella società italiana né qualunque cosa ci sono ormai tutti i progetti molto individuali narcisistici che guardano l'interesse incapace di ogni convergenza sociale
Allora spetta a voi credete
Mettete fiducia in voi io capisco che noi dobbiamo aver fiducia in voi ma voi mettete una fiducia in voi più forte di quello che abbiamo dovuto magari fare noi come generazione
E come cristiani in quel mondo non preoccupatevi di tante cose
Ciò che conta al di là delle parole
E che voi sappiate con tutti quelli che incontrate
Mostrarle un'umanità contrassegnata da tre cose
Attenzione sono semplici anche se non le dico con linguaggio catechisti ecco
Ispirare fiducia pensiamo in un mondo in cui non c'è fiducia
Ci si continua a lamentare che c'è crisi di fede in Dio ma il vero problema è che manca la fides qua
Non c'è la fede come fiducia negli uomini né in questo mondo né in questa vita né nel domani
E se allora manca la fiducia in quelli che vediamo va come ci può essere fiducia in chi non vediamo sto parafrasando la prima lettera di Giovanni
Seconda cosa destare speranza
La nostra assoggettare una Società depresso
Ha paura vedete i giovani come
Fan fatica sperare una storia da Borrelli
Dicono ce la faremo non fiducia in se stessi ma è possibile fare una storia d'amore nella fedeltà un capolavoro umano
Quindi voi gli infonde tre sparando
E di conseguenza mostrate di persone che Amman
Voi in questo senso trasmettete quelle che chiamava il catechismo leviamo tutte o locali Fede Speranza Carretta
E se gli uomini vede torno uomini umani dotate di fiducia che sapete dà speranza che sapete indicare per lo meno
Che cos'è l'amore
Ma ce ne Davanzo capiranno che dietro a quel vostro stile di vita o ma hanno
C'è Gesù Cristo lo capiranno non permette ma poi in mostra tempi umani ciò che c'era io lo dico qualcuno mi dice che io non credo in Gesù Cristo come Dio ma lasciatemi dire poverini
Lo dico con un teologo grande che ammontano istologo bue
Il quale come testamento ha detto ciò che c'era di esplosivo ordinario in Gesù Cristo non era di ordine religioso era di ordine umano
Il padre medioevale chiamavano Cristo adorabili chissà
Cui io umanissimi mosso
Adoro labile
Perché è un malissimo
Mostrate piromani
Bene grazie grazie per questa conclusione grazie alla Fuci per questa opportunità che ha dato hanno di tutti non so se c'è qualche altro intervento
Chiudiamo qui questa tavola rotonda vi aspettano ancora dei giorni di
Congresso anche se questo era mi sembra il momento di dibattito pubblico che vi siete dati
Sì centralmente
Dal
Constatata Dicati arriverò sapevo lo sapevo che stavate pensando dunque io una domanda soprattutto a Parapoti essere stanno zitti mi chiami rene sano del gruppo Milano cattolica
E ha però anche gli altri relatori in quanto uomini di Chiesa anche potrebbero rispondere sarebbe gradito il loro punto di vista
Nel messaggio che i padri conciliari affidano alle donne affidano di compiti politici nonostante
Diciamo la visione di donna che viene da quel messaggio non è una visione molto politica è una visione in funzione dell'uomo voi figli S.r.l. eccetera eccetera eccetera e quali strumenti
Hanno dato i padri conciliari nella loro infinita saggezza per
Diciamo affrontare questi due compiti politici che sarà il messaggio vero il lavorare per la pace e lavorare per l'educazione
E dove sono finiti questi strumenti che sicuramente erano previsti nelle infinita saggezza il Concilio ma che nella Chiesa di oggi forse stanno un po'nascosti grazie
Ero già passato per i
I lavoratori pensando che
Non ci fosse lo spazio ma ripeto con le alcune parole che ho detto ai lavoratori solo Celestino dire preti di Trento
Nel gruppo né delegato solo piccolo ponte
Lo faccio da anni potete che va Armin Donnino grazie alla Fucci era un po'preoccupato che perdesse colpi
Ma da questo convegno da questi tue prime giornate avete veramente dato prova di maturità
Le sottolineature
Giovani crea
Crea
Tipici di notte e accennavi io sono testimone perché dirò la notte in molte discoteche e in molti spazi notturni utili così chiaramente
E
E ti dico che chiaramente
Che dove non c'è
Solo l'istituzione solo il formale sono veramente creativi coscienza critica responsabilità specialmente i cristiani da recuperare questo
Per l'amore a al mondo cardinal Ravasi il cortile degli enti lì aprite via andate imparate
Sono sottolineo ancora riprendete il messaggio del di Napolitano appesa rom
Potrebbe essere un piccolo progetto per il vostro per le prossimi anni di Fucci
Concludo dicendo
Caro Enzo
Tu hai ben detto che più Concilio più Bargello
Se e anche più
Sì si viene
Violentati però io dico non è nessuno ha mai accennato
C'è una nuova natura
Tu DCA la più parte della gente capisse EP compresi quelli che trasmettono attenzioni che c'è un nuovo una nuova incapacità di leggere e concludo con l'augurio
Ah io che veramente dovrebbe prepara preparati il Fucini che l'ho detto che io ai lavoratori preparatevi perché lo schiaffo Montini a Macerata
Oggi potrebbe essere una carezza per comperare
Ricordate Moro e barzellette preparate mite che i tempi sono più duri quelle che crediamo io che giro un pochettino dappertutto e un'ultima cosa aiutate le assemblee dei binari diceva
Uno l'Assemblea
Due gli oratori che fa quanto uno più uno
Due e invece Luigi concludeva tre o ci aiutate
Veramente a
E qui liberare le assemblee con l'oratorio
E
E usiamo cambiati come persona o rischiamo veramente
Che le cose stiano meravigliose ma che restano nelle assemblee e nelle sale grazie
Buongiorno io sono Marco del gruppo di Padova
In questi giorni si è detto che con il Concilio latita si apre al mondo
è vero forse come diceva il professor consorti che i giovani di oggi sono un po'più smarriti che un tempo e io credo però che questo smarrimento non so Foti del tutto
Delle domande importanti sul senso e priorità che comunque non possono essere colmate riempite da una prospettiva che oggi e anche ai più fragile di un tempo di un benessere materiale e credo che il futuro della Chiesa soprattutto
E in un mondo in cui sta diventando minoritaria
Anche in Italia
Passi per forza per l'intercettazione di queste domande e allora volevo chiedervi quanto secondo voi la Chiesa sta riuscendo in questo momento intercettare queste domande e se no che cosa dovrebbe cambiare per
Per poterlo fare grazie
Io sono Lorenzo del gruppo di Rimini e provo a rispondere al professore Del Canzona tutti
E vivendo nella cosiddetta movida riminese
La mia esperienza di compagnia anziché di complicità non è semplice ma le assicuro che è molto stimolante e credo che essenzialmente consista nel proporre senza mai presupporre
Un'esperienza diversa che però sia al contempo affascinante per essere affascinante
Deve essere nata da un'esperienza da un esempio di vita che senso io se credibile allo stesso tempo
Ma la mia è una semplice esperienze e credo che si è simile a quella di tanti altri giovani qui presenti e credo non soltanto di Rimini
Ma la mia domanda è
Perché Ozzy nell'esperienza nell'esperienza della politica italiana post consiliare
E così difficile vedere esempi di compagnia invece che di complicità lei cosa propone
Mi che lei di Rimini
Una cosa mi faceva riflettere particolarmente prima strappo stava descrizione molto
Come dire
Mi aspettato anche quella di di Enzo Bianchi di prima no quando ci raccontava qualche vento passato su come venivano visti anche gli ebrei
No quando si dice si arrabbiava si diceva uno orco ebreo non lo so superiore a cui si sputavano che un gesto fortissimo
Per dopo il Consiglio questa cosa è cambiato
Io purtroppo per fortuna non ho vissuto in Consiglio nel prima pennelli durante ma lo vivo nel dopo
No ed ho tante cose per scontato quindi non non riesco a rendermi conto effettivamente di cosa si vive in cui tutti in piedi
Però io la mia vita cerco di sposarla Vangelo cioè cerco di partire proprio di
Ecco mi chiedo come commessi fosse possibile prima
Vivere questa durezza e occorre mi è venuto in mente il margine di design Paolo che prima era un persecutore e poi
Quella quell'incontro profondo con Cristo sul cammino la portato convertirsi e allora sto motivando pro questo Consiglio comunale compressione proprio radicale della Chiesa stessa
No non più del singolo proprio della Chiesa e quindi
Tre veramente così ossia
Dobbiamo essere dobbiamo essere tranquilli in questa compressione oppure aver paura che un giorno la Chiesa cambi idea di nuovo no
La nostra fede non sia più quelle in Cristo ma in quello che dice la Chiesa oggi l'atteso domani e poi
Chiesa secondo me per come vivo oggi appunto del dopo Consiglio per cui
Voglio verificare che sia veramente così preferito
La Chiesa siamo noi
Ecco ha molti amici perché contanti ci si scontrano sulla Chiesa oggi
Ho molti amici che dicono ama la Chiesa fa questo lo dico da quell'altro dicono non no aspetto la Chiesa siamo noi Chiesa
Pertanto una realtà così grande così importante che non si può ridurre no a alla gerarchia ecclesiale conferma quello non può essere la definizione della Chiesa
La Chiesa siamo noi laici fedeli insieme
Ai nostri sacerdoti nostri vescovi al Papa che guida la Chiesa ma nonché la comandati per questo penso sia benissimo cioè proprio chiarissimo nel del pontificato di dovrebbe Ettore anche nei precedenti
Però ecco secondo me noi dobbiamo aver paura di definirci noi Chiesa di riprendere in mano questa consapevolezza dei divi per con soluzioni giorno ecco
Non lo so
Io ho sonorità di al gruppo di Roma la Sapienza
E volevo fare una domanda la professoressa non spetti
Volevo fare una domanda la professoressa non Setti lei ci ha messo in guardia dalla
Da dai sistemi onnicomprensivi e ci ha ricordato durante in occasione delle domande anche dell'importanza di una comunità ermeneutica
D'altra parte alla fine del suo intervento ci ha parlato del del Regno di Dio che mozione è un po'inclusiva se vogliamo
Alla luce di queste due cose quale deve essere il presupposto teologico
Per il dialogo soprattutto per il dialogo con i non credenti e quale deve essere il punto quale potrebbe essere il punto di arrivo del dialogo
Siamo alla conclusione questo non funziona si la sintesi mi raccomando in queste ultime risposte perché siamo un pochino fuori tempo chi vuole incominciare
Professoressa non c'è
Ci è successo
Infatti tende ad est
Allora il parto dal caso donne fra virgolette perché mi sembra molto evocativo di come rapportarci al Concilio intorno a questa prospettiva raccolgo i tre le tre questioni che sono state sollevate
Il Concilio parla poco delle donne ci sono in tutto il nobile riferimenti oltre il discorso conciliare il discorso finale alle donne la fine del Concilio e i nove riferimenti sono riferimenti brevissimi a volte si dice qua mini e donne oppure l'apporto delle donne alla cultura per la vita dell'umanità oppure non so c'è la condanna del sessismo come una forma di razzismo ma sono proprio degli incisivi brevissimi passaggi
Eppure il post Concilio alla ricezione del Concilio è stata per quanto riguarda la vita delle donne nella Chiesa cattolica
Romana sicuramente assegnata dalla forza della novità che il concilia consegnato
Non perché appunto ci abbia dato degli
Singoli passaggi dedicati a cosa voglia dire essere donne e il discorso finale che veniva prima ricordato indubbiamente segnata da una vena subordina azionista un poi patriarcale che oggi forse ci possa sorridere ci Pantani ha quasi cinquant'anni di distanza per al Concilio ci ha consegnato i presupposti per pensare alla nostra soggetto alita di donne nella chiesa e il processo di recezione conciliare non è mai né nel caso delle donne né per il resto sempre cemento e l'applicazione dei documenti della lettera dei documenti me a partire dall'evento conciliare a partire dal corpus dottrinale del conto che un sono insomma i documenti conciliari che si apre una fase di Chiesa la recezione non era più azione dei documenti ma è un processo trasforma attivo di crescita del soggetto ecclesiali che avviene a partire dall'evento concilia in questo caso che avviene a partire dalla lettera dei documenti che abbiano appartiene però anche da altri fatti
Tori culturali e sociali che ci permettano di comprendere l'implicito dispiegare motivare alcune intuizioni che il Concilio ci ha offerto seppure in fase terminale e all'interno di nuovi contesti e nuovi linguaggi farne emergere la fecondità le aperture l'elemento significativo quindi penso che per le donne questo sia proprio un'evidente passaggio il Concilio si offre i presupposti per pensare l'identità e poi la fase di sezione possa conciliare segnata da tanti movimenti di autocoscienza liberazione presenza delle donne e nell'attività professionale lavorativa nell'università
Puntini mettiamo tutto quello che vogliamo un nuovo modo di impostare anche le relazioni uomo-donna tutti i livelli dal livello di copia alla presenza sociale politica professionale stanno mutando il volto e ci permettono però anche di comprendere più profondamente link se nichel concilia citata e questo vale un po'per tutti i sei anni il Concilio non ma semplicemente applicato nella sua lettera ma è un processo generato da quella stessa ASP diritto che animato il Concilio che anima la dinamica e la vita ecclesiale quindi in questo senso mi sono posta in questi giorni preparando anche l'intervento e anche ascoltandovi
Come sia possibile trasmettere la memoria del Concilio il fondo faccio parte di una generazione intermedia io ho ancora avuto la possibilità di studiare di leggere di percepire questo passaggio una generazione intermedia fra chi ha visto il concili io percepisce il prima il dopo e la vostra generazione a me sembra che da un lato si stia la necessità di ritornare a leggere i testi dov'è finita e le suggestioni sulla pace sulla politica forte sono ancora
Come dire ad accogliere accogliere e realizzare e in questo c'è tanto del Concilio che ancora non è stato pienamente intuito riscoperto
Allora il concetto è un'eredità per tassi Consegna nella forma di un'eredità aperti a chi chiede una ricezione attiva e significativa da parte di tutti
Allora la lettura dei testi penso che non possa non come dire essere semplicemente by passata dall'altra però mi sembrerebbe importante aprire dei momenti e degli spazi come questi in fondo nei quali la lettura degli stessi testi viene attraversate pensata attraverso l'esperienza di diverse generazioni perché il modo in cui voi leggete questi testi in cui li leggo io in quelli in cui li legge chi a vissute ha percepito il passaggio del Concilio è sicuramente fortemente diversificata
Quindi direi che questo forse l'elemento più importante interessante quindi una chiesa che si apre al mondo io direi una chiesa che si riscopre nel mondo
Forse perché per cerco di il modello interpretativo è stato quello di una chiesa davanti al mondo mentre il concime e in questo riscopre quella forza di essere
Nel mondo ma non del mondo per riprendere le parole evangeliche con più forza e di cui si era dimenticata la prima parte l'essere nel mondo è una condizione che ci contraddistingue e nella quale possiamo e dobbiamo reinterpretare comprendere l'anno si che dica e per quello che io sono partito dal Regno di Dio o meglio su scusate di ha sottolineato infine il Regno di Dio perché il Regno di Dio l'intuizione che è un regno che è già cominciato ma non è ancora compiuto che si manifesta e cresce come signoria di Dio nella storia laddove giustizia passi riconciliazione vengono vissuti non solo dai cristiani ma da tutti quegli uomini e donne di buona volontà che in vivono questa dinamica della ricerca del servizio dell'amore per gli altri e sia la Chiesa si appartiene per la professione della fede in Gesù
Al Regno di Dio alla salvezza di se lo come volete alla comunione condivide con gli altri che è l'essenza del Regno si appartiene per l'amore vissuto allora questi elementi questo ritornare a guardare il Regno e sapere che la Chiesa è totalmente relativa al Vangelo del Regno di Dio che Gesù c'era consegnate offerto
E è totalmente relativa se volete al mondo oggi tutti prendo la parola del relativo mi sembra che debba rifare la nostra coscienza sapendo anche che la mia se provvisoria lumen centoquarantotto porta la figura di questo mondo
E in tutte come dice il Concilio in tutte le sue forme le sue figure nelle sue istituzioni compresi i sacramenti quando avrà finito la sua missione quando il regno sarà pienamente sviluppato e pienamente manifestato la Chiesa finirà perché avrà finito il suo compito per che aveva finito la sua missione allora penso dobbiamo essere abitati da questa consapevolezza del relativo del provvisorio ma anche di quanto sia essenziale mantenere la memoria dice su perché solo noi manteniamo il Vangelo del Regno la parola il regno possiamo riconoscere nei tanti Segni di giustizia di pace di riconciliazione il venire di questo regno e l'ultima parola che voglio dire che dobbiamo mantenere una parola chiave di definizione che il Vaticano II ci ha dato sulla Chiesa ed è quella di popolo di Dio dico dobbiamo mante terna ma forse dovrei dire dobbiamo riprenderla perché questa scelta questa descrizione dell'identità di Chiesa Popolo di Dio è stata la categoria più dimenticata
I documenti e anche nell'azione sia post con Ciriani è ritornata la parla
Figura di corpo di Cristo è ritornata la Chiesa sacramento è ritornato molte altre espressioni
Ma quello che il Concilio ci ha consegnato essere Popolo di Dio vivere come Popolo di Dio
La missione messianica lo abbiamo dimenticato allora io vorrei che ritornassimo a pensare e a pensarci in questa prospettiva popolo messianico piccola germe del Regno
Grazie
Siamo forte
Do la parola Enzo Bianchi per concludere perché siamo veramente ai limiti del tempo
Vorrei molto Borrelli
La prima stare nel solco di quel che ha detto
Danno ceti che tra l'altro
è una grande mi ammicca oltre che facevo all'ombra
E ha detto bene
Ma proprio per quello io vi dico
Non fate del Concilio una cosa
La quale ha coperto tutto
Consiglio ci ha dato una luce
Perché il Vangelo risplende esse di più ma non ha potuto né poteva illuminare tutti i problemi
Il problema delle donne era troppo presto ammesso che ci sia adesso ciò un troppo tardi perché il problema delle donne è stato posto alla fine degli anni Sessanta
E il Consiglio è finito prima
E l'emergenza del femminismo non c'erano neanche ancora le luci fiocchi e dell'ARPA al momento del Concilio non possiamo chiedere al Consiglio ciò che non era ancora Button ratto nella nostra società
E quindi non invalsa amiamo il Concilio rendendolo qualcosa che ha detto qualcosa su tutto non è vero
La seconda cosa
Per la domanda che ha fatto ma non ho sentito il nome male hai capito
Effettivamente sapete chiunque di noi
Si pone di fronte alle azioni dei cristiani nella storia
Qualche volta non solo ne è imbarazzato ma si dice e dentro il cuore ma come è stato possibile
è un grande mistero dei mi qui tacche può esserci anche nella Chiesa
La Chiesa non è esente
Anche in lei e il mistero di iniquità agisce
E ci sono stati dei tempi dei momenti
In cui
Per noi oggi
Sembra evidente come possibile
Come è possibile
Non sto qui adesso a fare una litania non è il caso va proprio stamattina
Quando mi sono alzato
E
All'interno della via preghiera
Si parlava di un santo siccome ultimamente mi aiuto anche a conoscere un po'di più insomma mi son trovato che questo santo aveva fatto uccidere del mille cinquecento
Settanta sta cinque ha fatto uccidere il trentasette valdesi in Calabria bruciando lei
è un santo che invochiamo
Come è possibile
Come è possibile
Quindi come è possibile dire sporco Giubileo espunta
Oggi sembra però l'abbiamo fatto
Giovanni Paolo secondo
Se posto questo problema perché
E ve lo posso dire perché in quello sono stato molto vicino al giorno si saprà la mia vicinanza a luglio
Per qualcosa di molto preciso ma ha finito per volere quella liturgia della confessione dei peccati del due mila i peccati dei cristiani
In cui c'è una formula molto precisa signore
Noi ti chiediamo perdono per le azioni di violenza che i cristiani ancor messo per difendere la Beretta
Andate alla leggere
Per difendere la berretta noi abbiamo a volte ucciso abbiamo bruciato persone queste compatibile col Vangelo
Noi no
Ma a volte ci può essere vedette
Un tale
Occultamento del Vangelo nella chiesa
E quel che è successo dal trombe anche quelli che seguivano già esula un seguito eppure sono arrivati poi a gridare crocifiggere lo
Gli altri se ne sono scappati
La Chiesa non è esente da questo
E ci può essere a un certo punto mi intontito mento spirituale
In cui il Vangelo non è più riconosciuto
Ma la Chiesa io amo pensarla come un cammino
Per me il cammino e la Chiesa
E il cammino
Cioè il fuoco
è un certo punto il fuoco sta sotto la cenere
E non lo vedete più che il fuoco che è il Vangelo
E poi arriva una povera donna eletta
La quale prende un ramoscello
Tocca alla cenere così
Mette quel ramoscello V il fuoco riparte
Credetemi il cristianesimo non fa che incominciano i
Ricominciare
Questo è il destino del cristianesimo può sempre ricominciare basta una povera donna che sul luogo all'accenno R.
E il fuoco di Vampa magari solo con un piccolo ramoscello secco
Questo è il bello e la Chiesa è necessaria come il cammino se non c'è il cammino non c'è nel fuoco le braccia
Resta
Dalla conclusione
E che ci dà anche tanta speranza per il futuro grazie ai nostri relatori grazie alla fucile auguri per questo congresso che va avanti