Illustrazione dell'accordo sottoscritto dal Pd con l'Agenzia Agire per collaborare nella mobilitazione e nell'impegno comune sulle emergenze umantarie

Che si propone l'obiettivo di fare il punto sulle campagne in questo momento è in corso sulla tracce della siccità nel Corno d'Africa in Africa orientale
E nella fattispecie delle iniziative assunte per un verso dal Consorzio agire che il consorzio delle principali dodici ONG
Impegnate in ambito internazionale presenti in queste settimane sul campo in Somalia in Kenya cioè nelle aree di nelle aree di crisi acuta della siccità
E dall'altra parte del Partito Democratico qui autorevolissima avete rappresentato dal dal Segretario Bersani e dal Capogruppo alla Camera Franceschini che proprio in questi giorni hanno siglato un accordo strutturale di collaborazione con agire
Che mette pedantemente il Partito Democratico a servizio diciamo così del Consorzio delle ONG
Impegnate le emergenze internazionali come canale di sollecitazione di
Pressione sull'opinione pubblica sui propri scritto sovrastruttura finalizzato ovviamente a dare una mano a queste ONG
Per primo prende la parola Marco Bertotto che il direttore di agire che spiega come nasce anche il il Consorzio le finalità si propone come sta funzionando Marco
Grazie buongiorno a tutti sarò sintetico però a contare di un'esperienza e di un modello che
Agire dal presente in Italia mutato da altre esperienze analoghe in
In altri Paesi europei in Inghilterra in Germania in Olanda in Belgio ma anche in Canada in Giappone il modello è molto semplice una rete di organizzazioni non governative che si mettono insieme
Nella logica di fare sistema per garantire una risposta più efficace e più veloce più rapida più trasparente alle emergenze umanitarie
Costruendo un sistema Paese di mobilitazione che parte dalla società civile agire è questo in Italia
Riunisce dodici organizzazioni non governative tra le più autorevoli tra le più importanti è evidentemente un Progetto appellato al coinvolgimento alla partecipazione
Di altri soggetti vive della alleanza che cerca di costruire con i mezzi di informazione con i gruppi bancari con le Poste con le aziende con la società civile con
Tutti quei soggetti che in qualche modo vogliono rendersi parte responsabile in mobilitazioni di solidarietà di fronte le gravi emergenze umanitarie
La logica è molto semplice evitare la competizione tra le organizzazioni della società civile massimizzare le attività di comunicazione
Fornire i cittadini delle garanzie di di accountability per usare un termine di modo nel mondo umanitario che sostanzialmente significano
Strumenti di trasparenza che garantiscano i donatori sull'utilizzo efficace dei fondi in questo G due cerca in qualche modo di rappresentare un modello di riferimento in Italia noi
Potete vederlo sul nostro sito dei nostri materiali
Abbiamo messo in piedi un meccanismo che crediamo realmente innovativo per permette ai donatori di toccare con mano dove vengono spesi i soldi come vengono spesi qual è il livello di
Di efficienza e di efficacia degli interventi
è un modello ambiziosi in un Paese in me non molto abituato alla costruzione di sistemi è un modello ambizioso in un paese che
Non è molto pitturato anche una logica di sussidiarietà in cui le organizzazioni della società civile
Si mettono insieme per costruire sistemi che siano imparziali indipendenti trasparenti ed efficaci
Confrontandosi con le istituzioni confrontandosi con
Le organizzazioni private confrontandosi con i cittadini e garantendo sempre livelli adeguati di di qualità negli interventi di trasparenza e di ed efficace funzionamento
Oggi siamo impegnati in questa campagna su cui Maio Raffaelli di seguito dirvi racconta un po'i i i dettagli relativamente alla all'appello che abbiamo lanciato sul Corno d'Africa ma in generale la nostra motivazione che
Riguarda una mobilitazione che coinvolge duecentocinquanta milioni di persone che sono oggi le persone che sopravvivono grazie agli aiuti umanitari internazionali parliamo di un sistema che a livello globale Cuba
Circa quindici miliardi di dollari e il contributo privato è un contributo di circa cinque miliardi di dollari questo per indicare quanto
A fronte a volte di un come dire non adeguata attenzione che i Paesi donatori era ed è un caso di attualità questo perché riguarda direttamente le vicende del Corno d'Africa
A fronte di una non adeguata spesso capacità di mobilitazione
Della comunità internazionale dei Paesi donatori l'intervento dei cittadini privati l'intervento dei donatori e in molte situazioni assolutamente importante rilevante e spesso indispensabile
Acché modello guardiamo guardiamo un modello
Capace come è stata l'esperienza del del vecchio all'equivalente di agire nel Regno Unito
Capaci in questi giorni di raccogliere in tre settimane di mobilitazione
Circa quarantacinque milioni di Europ per l'emergenza Corno d'Africa a fronte di contributi statali di Paesi importanti
Che sono spesso dieci volte al di sotto di questa cifra questo per dire che siamo di fronte a un'altra situazione in cui molto spesso alla società civile l'opinione pubblica e più avanti in termini di sensibilità di consapevolezza del problema
Di quanto lo sono i i Paesi donatori paesi che sono
Come dire evidentemente in prima linea non ha responsabilità anche giuridica dal punto di vista internazionale di soccorrere le popolazioni colpite
Concludo
Indicando qual è il senso per noi di questo di questo accordo che finiamo con il Partito Democratico evidentemente è un accordo siglato nelle rispettive autonomie nella consapevolezza della della differenza di ruoli e nella difesa
Rigorosa dell'imparzialità e dell'indipendenza delle organizzazioni non governative
Ma è un accordo che ci permette di raggiungere centinaia di migliaia di persone un accordo che ci mette a fianco di un soggetto che con noi vuole investire in una logica di
Creazione di una cultura della responsabilità e di una sensibilità sui temi della solidarietà internazionale che crediamo
Anche forse soprattutto in questo momento di crisi economica debba essere in qualche modo un senso un segno di di identità e di
E di orgoglio che che deve caratterizzare una un'operazione in qualche modo di di rilancio dell'attenzione sui temi della della solidarietà e della cooperazione internazionale
Lascio la parola a Mario Raffaelli per un dettaglio più specifico sulla sull'attivazione per il Corno d'Africa
Grazie ma più che diffondermi sui dati numerici della crisi che ormai
Per fortuna dopo l'interessamento dei mass media crescente negli ultimi giorni sono ormai noti a tutti
E che sono drammatici di per sé si parla di undici milioni di persone coinvolte da questa crisi
Di due regioni del sud della Somalia nei quali le Nazioni Unite hanno dichiarato lo stato di carestia da un punto di vista formale cioè seguendo
Una procedura dei parametri che sono gli accenti
E ve ne do uno solo il fatto si può dichiarare la carestia quando il tasso di malnutrizione dell'infanzia raggiunge il quindici per cento qui siamo a tasso ma di quaranta quarantacinque cinquanta per cento
Il fatto che le altre sei regioni della Somalia del centro sud sono in grave emergenza e senza interventi adeguati sono destinate ad entrare anche se nella situazione di carestia vera e propria
Il fatto che situazioni meno drammatiche ma ugualmente terribili
Riguardano parti dell'Etiopia l'Ogaden in particolare e lo stesso Kenya colpito sia direttamente e dalla siccità soprattutto nelle aree del Nord
Ma colpito due volte perché ospita il più gran numero insieme con l'Etiopia di rifugiati somma di quattrocento mila
In un campo che potrebbe ospitarne novanta mila e con quindi dell'emergenza che di giorno in giorno si fa più brave perché gli arrivi stanno aumentando
Ma al di là di questi dati che appunto sono ormai abbastanza noti vorrei insistere sulla particolarità di questa crisi
Perché in nel caso del Corno d'Africa agli elementi diciamo tradizionali di ogni situazione di questo tipo che sono
Classicità
E l'aumento dei prezzi normalmente sono questi due fattori che provocano
Una situazione di crisi umanitaria e nei casi estremi di carestia
E questi due fattori si sposano con un terzo elemento e che non è struttura natura ma dell'opera dell'uomo ed è di instabilità colonica di molti di questi Paesi
Non è un caso infatti che le aree di crisi maggiore coincidono con le aree di instabilità maggiore
L'Ogaden in Etiopia nel quale da anni in corso una guerra una guerriglia e la rivendicazione da parte di alcune etnie di maggiore autonomia e la Somalia che il caso più noto a tutti
Pare Sansone molto più ampia e abbastanza conosciuta pensate che nel due mila sei l'Unione europea
Elabora un documento fatto molto bene tra l'altro nel quale si definiva il Corno d'Africa come un sistema di insicurezza regionale
Perché accanto alla crisi somala vi sono un'altra serie di crisi concatenati o di potenziali crisi concatenate che rendono quell'attestare così specifica
Pensiamo alle tensioni fra Etiopia Eritrea che sono collegate in gran parte anche alle vicende sommare
Pensiamo
Al recente processo l'indipendenza del sul Sudan e le questioni che sono aperti in questo processo così importante anche in termini di problemi umanitari perché è un processo come sapete difficile contestato
Ma estremamente importante ma nello stesso Kenya due due anni fare lezioni
Hanno portato ad una difficili situazioni interne fra un anno si ripeterà la prova
Il tutto in un'area che strategica per l'Africa e per l'Europa
Per l'Europa in particolare visto che queste vicende si riflettono direttamente o non solo in termini di immigrazione di traffico d'armi di droga ma riguardando in gran parte la possibilità di usare
Il canali su cui se il Mar Rosso come
E il passaggio commerciale e attaccano direttamente anche le questioni che ci riguardano direttamente per il nostro sviluppo ed ecco perché
E per esempio le operazioni e militari che vengono fatte per combattere la pirateria che direttamente collegata a questi fenomeni
Costano badate bene un miliardo e se i due miliardi di dollari all'anno e cioè esattamente la cifra che viene chiesta
E attualmente grazie unite per combattere questa crisi
Quindi sottoponiamo questo per due ragioni la prima
Per dire che forse questa crisi dovrebbe essere l'occasione anche per ripensare l'approccio generale che gli Stati occidentali hanno usato in questi anni nei confronti di questa era del mondo
Vedendo di ridurre la priorità che hanno avuto in questo contesto le politiche di puro antiterrorismo
Ed arrivare invece una politica appunto di sviluppo che è l'unica che può portare a risolvere alla radice le questioni che hanno creato nel corso degli ultimi dieci anni questa polveriera
La seconda che non se una crisi irreversibile questo il messaggio sul quale vorrei concludere questo breve intervento perché il rischio che io vedo è che nonostante la stampa delle televisioni abbiano cominciato a parlare di questa crisi c'è poi una certa apatia nel passare alle azioni
Anche perché si tratta di Africa e quindi sostanzialmente di crisi che si ritengono cicliche
E non risolvibili non è così
E il caso la Somalia lo illustra bene io prima di fare il Presidente di Ambra reclami qualifica di oggi
Ha fatto per sei anni con due Governi diversi quindi bipartisan ed inviato per la Somalia e so perfettamente che non è vero con la Somalia è sempre stata in questa condizione
La Somalia dopo la fine dell'intervento Nazioni Unite a novantaquattro
E fino al due mila sei avuto un suo tipo di sviluppo e che ha portato a dare di stabilità ed esistono ancora oggi come somari nel punto durante a dare anche all'interno del centro sud dove dei poteri locali riuscivano a gestire in maniera abbastanza con consenso il loro poi vere è dal due mila e sei in poi da quando appunto la guerra globale al terrorismo è diventata l'elemento prioritario che legislazioni sono peggiorate
Allora eccola concluso che dovremmo trarre dalla emergenza di questa crisi e proprio queste a mio avviso che occorre un intervento fatto in due tempi un primo intervento immediato urgente che rispondere a questa crisi drammatica
Senza la quale risposta a questa crisi diventerà intermedia perché data queste soluzioni stabilità di cui ho parlato evidenti quando torneranno le piogge
Se non si interviene con questa strategia fatta in due tempi la situazione diventerà cronica e diventerà risolvibile con costi umani realmente in calcolati
Quindi una strategia di due tempi una immediata un grande appello per poter intervenire sull'emergenza ma collegata ad essa un nuovo approccio che affronti i nodi sistematici
Dell'area questo ovviamente non può essere fatto solo dalle ONG deve essere fatto dei Paesi non possiede fatto da solo un paese ma dal sistema internazionale e su questo molte cose veramente gridano vendetta al cielo l'altro giorno
Ieri c'è stato un un vertice a Roma e della FAO e che si è tradotto in un grande messaggio privo di risultati immediati la Banca mondiale a parlate di cinquecento milioni di intervento
Per l'agricoltura cioè per interventi che vanno fatti in un secondo tempo semmai si cambiano le cose ed il solo otto milioni per l'intervento immediato quindi abbiamo bisogno oltre che di far conoscere questa graduazione
Di far conoscere gli strumenti
Attraverso i quali si può intervenire
E per quanto riguarda noi di agire e di strumenti sono quelli che cerchiamo disperatamente di far passare i sumeri Mizia i canali dell'sms canali le contribuzioni che speriamo già in però pro pagati in maniera migliore moda consentire alla popolazione di contribuire direttamente per questo ringraziamo il PD non solo di questa collaborazione ma di questa occasione
Per sottolineare questa nostra esigenza grazie
Ma solo due parole intanto per dire che
Punto e mezzo di oggi è ovviamente un clou è uno sguardo
Sul
Drammatica questione umanitaria il Corno d'Africa e quindi il primo
Nostro obiettivo è quello di richiamare la nostra attenzione è quella di tutti a una vicenda che
Deve suggerire una mobilitazione più ampia ecco è vero che si comincia a sapere ma
Resta il fatto che c'è ancora troppo silenzi poca attenzione rispetto alla vicenda
Di gravità di gravità assoluta
La seconda cosa che voglio dire eh
Proprio un ringraziamento agire perché
Ci dà l'occasione per fare una cosa buona
Ci dà l'occasione per fare una cosa buona e anche per diciamo interpretarsi un po'voi stessi come partito
Io dico dal mese lo dico anche in altre occasioni in altre circostanze noi vogliamo essere un partito che si mette al servizio della società civile
Per le battaglie giuste per battaglia di civiltà per votare e di umanità
E vorremmo avere un partito nel quale tutti gli iscritti di militanti simpatizzanti si concepisce euro certo come partito come partito politico ma anche come società civile attiva
E quindi questo accordo che facciamo diciamo ci mette in condizione di
Come di far crescere anche questa
Questa mentalità e quindi da oggi noi cominciamo con gli strumenti che abbiamo
E che diciamo non sono pochi
Questa campagna
Lo facciamo attualmente usando i canali che sono tormenta le strutture del partito ma diciamo i nostri iscritti TV alle feste e io sono adesso
Molto numerose strapiene
E quindi contiamo di aver dei risultati anche dei risultati pratici concreti
In una situazione nella quale
Davanti al dramma che veniva descritto ecco non dimentichiamo mai qual è la posizione italiana perché
Noi se stiamo agli stanziamenti dei Governi europee abbiamo sessanta milioni di euro dalla Gran Bretagna e trenta la Germania trentacinque dalla Norvegia che a quattro milioni di abitanti
Per l'Italia si parla si è parlato per bocca del sottosegretario Mantica di un milione di di euro possibile probabile ecco io non ho bisogno di Rieti ricordare anche
Antiche vicende storiche che dovrebbero suggerire comunque la memoria del Paese ma attenzione particolare ecco
Quindi
Io conto ecco sul fatto che percepiamo appunto come parti di società civile tutti gli altri vorranno aggregarsi io mi auguro partiti facciano altrettanto
Che insomma rimonte siamo un po'a questa
Diciamo difficoltà dirò così del Governo italiano a interpretare
L'esigenza l'esigenza umanitaria e che
Si riesca a fare almeno buona figura e bella figura e fare il nostro dovere come partiti come come società civile quindi
Questo è quello che volevo dire ringraziando ancora Bertotto parere e a anche complimentandomi per le per gli obiettivi di agire che trovo assolutamente dirimenti sensati e giusti può davvero diventare il baricentro poi di operazione molto più ampie se passa sfiga in tutto il Paese comporterà mente
Realizzarsi una cosa importante molto forte che può fare un salto far fare un salto di qualità alle nostre alle nostre operazioni
Umanitarie ecco detto questo mi fermo qui se c'è qualche domanda sul tema perché poi ci saranno altre domande mi fermo un attimo così Sica piante di Genova
Eh no
Conosco diciamo
Sul tema ecco fatte da porre
Parola voi
Non so se la poi aggiungere qualcosa
E prima Raffaelli ha parlato di un
Di un doppio problema economico sociali e politico di instabilità politica e che grava su tutta l'aria
Per
Una serie di congiunto
Estranei politiche
Lotta al terrorismo frazionamento di quei Paesi che tipo di intervento internazionale si può immaginare per quella zona assicurare un minimo di
Stabilità di sviluppo
Ma certamente son problemi tormenti complicatissimi io trovo sempre che
Per quel che riguarda noi la nostra prospettiva non abbia bisogno soggettività europea in questo campo prima di tutto e prima di ogni altra cosa
E poi favorire processi di stabilizzazione bisogna vedere naturalmente le condizioni sul campo io però della parodia Raffaelli sottolineo una cosa
Sono temi assolutamente dirimenti però non possono portarci in questo momento
Come dire ha parlato d'altro per le poiché la FAO conclude in questo modo capitoli scenari ma se uno guarda le immagini di questo campo del Kenya sovraffollate ne arriveranno ancora
Un bel po'perché tutti dicono che le prossime settimane mi arriva un altro bel po'essi vedi che condizioni sono cosa sta costano seguo sta succedendo tutti sti bambini ste cose adesso
Occupiamoci di di di aggredire questa situazione e io sono convinto che una presenza internazionale forte sul campo in una chiave umanitaria potrà anche dare qualche indicazione utile in quelle regioni
Per cercare un processo di stabilizzazione
Cioè bisogna far sentire anche l'occhio del mondo là dove c'è il positivo e dove c'è da dare anche l'indicazione anche ferma per processi di stabilizzazione ecco certamente questi processi abilitazione
Non possono voler dire portare ulteriori conflitti in una situazione c'è già un conflitto questo deve essere evidentemente chiaro c'è un problema di diplomazia e delle loro mette VII