Intervista a Paolo Ricca sull'andamento dei lavori del Sinodo delle Chiese Valdesi e Metodiste in programma dal 24 al 29 agosto 2008

Con il professor
Paolo ricca teologo pastore valdese parliamo della dibattito di questa sera il titolo è lo spazio del protestantesimo se ce n'è uno nella società italiana perché questo interrogativo
Ma veramente il titolo non lo pensatoio però
è la domanda che il molti si fanno
La mia risposta è articolata nel senso che io credo
Che lo spazio che il protestantesimo può occupare nella società italiana dipende sostanzialmente da i contenuti
Che
Noi come protestanti possiamo
Dare
Nel dibattito e nella testimonianza in mezzo al nostro popolo cioè lo spazio
Lo crea
Il messaggio
Quindi
Non non dobbiamo aspettarci nello da fuori per così dire
Dobbiamo aver fiducia che il messaggio portato con convinzione e con fede con fiducia con speranza con preghiera
Questo messaggio il messaggio delle Vangelo della parola di Dio
Nella realtà Digilio
Questo crea lo spazio che sarà poi lo spazio del protestantesimo
Qui c'è un problema di contesto generale il a messaggio che il presidente del Senato Renato Schifani ha rivolto
Alla sinodo riconosce alla chiesa
La Chiesa dice così italiana per storia
Le riconosce
Di essere garbatamente e utilmente straniera per impostazione questo
Ricordo un po'il giudizio di Angelo Panebianco che a proposito
Piuttosto dei radicali invece che i valdesi diceva che si muovevano da riformatori in un terreno di controriforma
E qui sembra un po'la stessa cosa cioè al di là della
Della testimonianza del messaggio
C'è anche un contesto più o meno sensibile
Il
Però bisogna bisognerebbe capire bene che cosa l'onorevole Schifani intendeva quando parlava di stranieri e cosa vuol dire stranieri noi effettivamente siamo stranieri come Dio è straniero
Come Cristo è straniero
Come la parola di Dio e straniera
Quindi c'era un
Comune una realtà
Estranea
Es terra ma
Al nostro mondo la nostra mentalità al nostro modo di pensare di vivere eccetera eccetera che appunto ci coglie dal fuori
Chiesta Daniela
Ma però è uno straniero un essere straniero che ci visita
Che ci chiama che ci si trasforma
Ecco
Poi c'è l'altra dimensione della parola straniero che credo che sia
Storicamente fondata nel senso che noi
Rappresentiamo in Italia una realtà internazionale che in questo senso straniera noi siamo sempre stati in fondo ma Chiesa europea piccolissima naturalmente però
Di respiro pur nella nostra piccolezza di respiro europeo
E quindi in questo senso non
Però
Diciamo che siamo anche
Italiani prima dell'Italia perché i valdesi
Eravamo quasi sul territorio italiano l'in questo
Nel Piemonte sostanzialmente
Quando l'Italia non c'era ancora non c'era neanche ancora Alitalia culturale
Non c'era neanche ancora all'Italia di Dante di Petrarca
Noi eravamo italiani prima dell'Italia
Quindi bisognerebbe
Spiegare anche all'onorevole Schifani questa dimensione siamo sempre stati
In Italia sempre stati italiani però anche volentieri stranieri un po'come nella lettera
Addio inietto
è una bellissimo documento del del secondo o terzo secolo che
Afferma proprio questa duplice cittadinanza da un lato i cristiani sono
Cittadini come tutti gli altri dall'alto offrono un di più offrono un di più è un diverso una diversità che viene appunto da fuori
Grazie grazie al pastore Paolo Ricca