Governo del territorio, impresa e modelli regionali

Presenti a prendere posto così che possiamo cominciare
Inviterei di nuovo a prendere posto a fare silenzio gran parte dei relatori
Sono già arrivati arrivato come avete visto il presidente Amato presidente D'Alema dovrebbe essere qua tra pochi minuti
Però i nostri lavori di oggi sono abbastanza fitti quindi opportuno iniziare e lo faccio ringraziando intanto a nome del gruppo regionale dei Democratici di sinistra e la Toscana tutti spocchiosi
Ci sono presidenti e presidenti come il nostro
Ringrazio gli studiosi leader politici che hanno accettato questo invito agli amministratori locali che ho visto già numerosi in sala che lo saranno ancor di più certamente nel corso della giornata e che daranno vita a un a discussione sicuramente interessante abbiamo ritenuto assieme alla Fondazione Italianieuropei
Di parlare di un TIR riparlare di governo del territorio
A partire dalla Toscana ma certamente non fermandosi questi anzi assumendola come
Per certi aspetti esempio ma comunque come un un laboratorio interessante di questi ultimi anni
Appunto di riparlare di governo del territorio riproponendo questa discussione intrecciata ai temi più complessivi della qualità dello sviluppo della qualità della crescita della sostenibilità
Questo mi pare sia un po'la cifra per come noi abbiamo proposto e come noi proponiamo la riflessione su questi temi
Qualche giorno fa a Firenze abbiamo offerto uno spaccato ampio convincente di ciò che noi dovremmo fare per rilanciare la crescita
E sventare il declino del nostro Paese che state pensando come è chiaro Sissi colta molto serie molto serie
E che sta rischiando una marginalità che non è solo congiunturale
Allora se vogliamo imprimere una svolta alle politiche nazionali
Parlando seriamente di formazione e di ricerca l'innovazione di un mercato in alcuni settori strategici coniugando tutto questo
Con un concetto forte di sostenibilità di attenzione alle risorse non rom non rinnovarli di attenzioni alle solidarietà sociale
E mi permetto di aggiungere anche in un quadro di la rinnovata unità del Paese dell'Italia che rischia oggi
Di funzionari a più livelli a più velocità forse oggi più di ieri
Ora su questi pilastri dentro questo qua ci un forte ancoraggio a politiche nazionali riformatrici
Vedete il rivedere lo spazio delle politiche regionali lo spazio del territorio di ciò che sul territorio si produce perché il territorio abbiamo capito non è né uno scenario scenario inerte semplicemente è disponibile ad accogliere ciò che viene dall'alto
Non è nemmeno una cittadella fortificata
Non l'abbiamo mai concepito in questo modo
è una rete di risorse che possono essere organizzate organizzati utilmente dal basso ma devono incrociare Grandi Progetti grandi progetti di governo
E i problemi grandi progetti nel nostro caso di rinascita nazionale ecco questo è un po'l'intreccio che noi vorremmo sviluppare in questa giornata di lavori
Nella mattinata insistendo più sul versante delle politiche del territorio a partire dall'esperienza toscana che sarà illustrata dall'assessore regionale Riccardo Conti particolare
E poi oggi discutendo
Sul versante delle politiche dell'impresa delle politiche industriali
E lo faranno altri relatori
Molto qualificati e abbiamo anche due tavole rotonde
Quindi abbiamo un sacco di lavoro da fare io suggerirei di iniziare pregherei relatori di attenersi ai tempi assegnati e quindi do la parola a Marco Filippeschi segretario regionale dei DS della Toscana
Allora io ringrazio come ha fatto
Cocchi
Il gruppo in primo luogo voi la Fondazione per l'occasione importante di arricchimento che ci viene data che viene data alla politica toscana
Ora
Fare quest'iniziativa in Toscana io credo abbia senso
Almeno per due motivi
Perché
Se
Si può prendere la Toscana come modello
Credo si possa prender la per le risposte ha dato che cerca di dare ma anche per i problemi aperti che ha quindi siamo in qualche modo un laboratorio nei due sensi perché
Tentiamo di dare delle risposte siamo disponibili per confrontarci su gli esiti di questa
Intraprese e perché abbiamo grandi problemi aperti che sono esemplificativi di problemi che toccano una parte importante della struttura
Produttiva e sociale del nostro Paese
Noi siamo depositari di un grande patrimonio storico
Io direi metterei da questo punto di vista al primo posto
Il patrimonio rappresentato dalle dalle città
Ed è un patrimonio esemplare per una parte grande del Paese
Città quindi come grandi problemi di io dico perno dall'alto dello sviluppo
Della modernizzazione e anche dell'integrazione sociale come abbiamo visto città come possibile volano di sviluppo noi in Toscana per esempio da questo punto di vista abbiamo un salto di qualità in positivo perché
Alcune città più importanti hanno oggi in cantiere Grandi Progetti sviluppo
I
Patti che reggono il governo delle città sono sostanziati da progetti di sviluppo non da idee vaghe
E questo è un punto importante
Richiamo anch'io i contenuti della Conferenza di programma le lavorazioni che abbiamo fatto presentato qui a Firenze questo è un punto importante non è su questo ci stiamo cimentando
La Toscana è fatta di un territorio d'una campagna che ha forti con connotazioni a partire diciamo dal nostro paesaggio agrario
Ma non solo fatto che poi la campagna racchiude anche l'impresa diffusa i sistemi economici di stretti
Di cui siamo ricchi ed è stata oggetto d'un fenomeno importante negli anni Novanta nei primi anni del Duemila del nuovo secolo quello del rilancio dello sviluppo rurale
Una risorsa in più anche in termini consapevolezza questo ha avuto un riflesso e ha un riflesso importante sulle nostre politiche
Poi alla Toscana ovviamente protagonista di un'esperienza di governo duri intreccio interessante tra governo del territorio e sviluppo
Noi nel corso degli anni novanta
Imprimendo una svolta un'accelerazione e poi producendo via via nuova legislazione
Abbiamo evoluto il nostro sistema
Nella ricerca di un equilibrio nuovo fra regole poste a tutela dell'interesse pubblico
In un momento in cui la politica per tanti motivi se indebolite quindi in cui interessi privati si sono impara come rafforzati
Regole per la sostenibilità ambientale e lo sviluppo regole per la possibilità di una crescita senza ingessa Touré essenza inconcludenza perché noi abbiamo vissuto anche questa fase
Quindi regole per fare bene quello che si può fare nella chiarezza fuori da percorsi lunghi lunghissimi intricati e in determinati che hanno rappresentato un vero
Una vera ragione di di remora per lo sviluppo locale anche per noi
E in alcuni casi anche un vero cancro per le amministrazioni pubbliche perché nelle lungaggini nelle in determinatezza e dei protagonismi delle procedure eccetera si Annita poi anche la cattiva politica e del resto è di questi giorni l'esempio che tocca anche la Toscana che si esprime una crisi del centrodestra toscano che proprio sui temi dell'urbanistica del governo del territorio vede crollare a picco
Un esperienza che
Era stata conquistata con il consenso degli elettori in città importanti realtà importanti
Diciamo dalle vicende l'isola debba quelle Castiglione della Pescaia passando un ponte per Grosseto e arrivando Arezzo si vede che in Toscana c'è una macroscopica crisi
Della destra al governo rappresentata proprio sul terreno dell'urbanistica
Allora queste sono questo è il contesto alte al tempo stesso la Toscana vive sul piano dello sviluppo
Talvolta anche in modo amplificato tutte le difficoltà di un passaggio di fase e di una crisi da declino del paese noi viviamo fenomeni di impoverimento dal lato della grande impresa
Di crisi di distretti e sistemi produttivi importanti e l'insieme da un indice di sviluppo basso e anche un tasso troppo alto di insicurezza del lavoro e troppo basso di quantità di lavoro disponibile di di occupati e di occupate attivi
Crisi di stretti i fondamentali quello del tessile Prato poi cuoio calzature
Fino a quello della componentistica
Meccanica per le due e le quattro ruote ne abbiamo Piaggio abbiamo avevamo una componentistica importante per FIAT per l'auto
Sappiamo di che parliamo
Noi soffriamo poi dello stallo imposto ha grandi prospettive di crescita nel settore della portualità e della logistica
Grandissime prospettive di crescita pensa al porto di Livorno e a cosa può star dietro
A questa grande realtà agli altri porti
A un sistema integrato di logistica
E penso che noi in questi anni non solo abbiamo pagato
La tassa di di un non governo
Ma abbiamo pagato in Toscana purtroppo come si vede anche
Qualche sabotaggio
Che incide sulle prospettive nostre voglio dirlo
Qui c'è un legame tra dimensione locale dimensione nazionale poi soffriamo di un certo caos di crescita
Da crescita diciamo o o anche per debolezza e la politica a volte riguarda il rapporto con le Autonomie funzionali stante che la politica non può tutto può una una parte diciamo rilevante ma non decisiva nello sviluppo locale penso per esempio al tema del trasferimento dell'innovazione che un tema centrale anche in Toscana soffriamo una confusione
Non si riesce a distinguere bene
Su terreni decisivi
Cosa sono gli incubatori di impresa e come si aiutano dall'alto del dell'offerta di politica pubblica cos'è la sollecitazione la risposta alla domanda di innovazione delle aziende come si qualifica e come si sostiene
Cos'è l'alta formazione e cosa può significare come dire il trasferimento dici di cervelli nelle piccole e medie imprese come si fa a sostenere una politica tre cose diverse che spesso abbiamo confuso in interventi pubblici che non hanno dato la possibilità di distinguere cosa è andato bene cos'è andato ma quindi servono servizi più evoluti serve in questa fascia importanti servizi più un mercato più capacità di fare azienda di unire le professionalità per fare per stare sul mercato
E servirebbe io credo una missione più incisiva più mirata all'economia locale
Del sistema del credito anche dell'impegno delle fondazioni d'origine bancaria secondo modelli virtuosi che in qualche caso abbiamo conosciuta anche noi che sono più conosciuti in Europa e che fanno la differenza tra Regione regioni come la nostra regioni in forte sviluppo le più evolute dell'Europa
Diciamo dei grandi Paesi europei dopo o dei paesi del nord Europa che hanno i migliori indici di competitività di competitività insomma e ho finito
Noi siamo consapevoli che serve una grande innovazione che abbia alcune coordinate certe
Prima coordinata a mio parere nessuna chiusura in un regionalismo asfittico nel nessuno è modello perse
Serve protagonismo delle regioni nelle politiche europee sull'Europa per fare un'OPA anche per diciamo come si fa l'Europa con le politiche
E serve una rivendicazione forte di politiche nazionali
Politiche nazionali tendo politiche industriali per esempio
Su grandi settori
E anche su filiere territoriali se sappiamo offrire filiere territoriali che abbia un senso perché si ripromette poniamo un'idea di assistenza ai territori o anche un'idea dei distretti
Che sono un po'una costruzione economica a valle come qualcosa di in moto diciamo di precostituito
Di poco vitale negli sviluppi che si devono dare non è non non riusciamo a aiutare davvero l'economia e poi serve e lo stesso dicono per il governo del territorio non bastano le regole regionali stante le competenze importanti che ci siamo conquistate servono anche politiche nazionali
Serve più spazio all'impresa come dicevo anche per i servizi all'impresa per far crescere le piccole e medie imprese per affrontare e i deficit e che sono noti su cui quali si gira molto intorno ma ai quali poi bisogna rispondere
Serve molta maggiore selettività degli interventi pubblici penso all'esperienza di impiego dei fondi strutturali noi siamo stati i primi in Italia quanta capacità di di l'impiego dei fondi strutturali ma siamo stati bravi come dire soprattutto in orizzontale un po'meno bravi in verticali in profondità nella capacità di mirare politiche selettive
E la politica invece ora deve scegliere cioè dobbiamo ottimizzare l'intervento pubblico mirando lo meglio e quarto punto conseguente da questi serve un nuovo modello di rapporti sociali di rapporti tra politica rappresentanze sociali Autonomie funzionale quindi insomma siamo ci sentiamo uno un modello perché stiamo riflettendo su come rispondere a queste domande fondamentali sapendo che le risposte vecchie probabilmente non sono più utili e servono risposte no
Per fare queste cose la discussione di oggi può essere davvero utile
Per l'iniziativa che ha dimensione nazionale per la fondazione che spero questa sia una prima iniziativa di un insieme insieme inseminazione di altre iniziative e anche per noi che siamo a di batterci né problemi che dicevo grazie
Grazie grazie a Marco la parola a Pier Carlo Padoan direttore della fondazione italiani europei
Grazie
Il mio compito spero molto rapido quello innanzitutto di portarvi il saluto dalla Fondazione Italianieuropei e di coglie l'occasione per ringraziare il gruppo Ds della regione collaborato insieme a noi ha aiutato moltissimo la Fondazione organizzare questa giornata
Due parole sulla sui concetti che abbiamo portato avanti e che oggi trovano loro momento finale molte delle cose che pensavo ridire sono state già anticipate da Filippeschi quindi mi scuso e OCSE in qualche misura le ripeto
Io sono un economista e come molti miei colleghi
Sono soggette a un riflesso condizionato quando mi si chiede come va l'economia italiana la parola che mi viene in mente che a volte non riesco a reprimere declino che appunto non a caso è stata declinata proprio un momento fa guardando in seconda battuta le cose come vanno uno però si rende conto che il quadro aggregato che sicuramente non positivo in qualche misura di declino e anche costellato
In questo paese di un notevole numero di casi di successo che sono sia casi di impresa che casi di istituzioni pubbliche
Che casi di amministrazioni pubbliche
La sfida della politica economica
E fare in modo che questi casi di successo non non rimangano dei casi ma divengano la generalizzazione e che quindi da questo i risultati aggregati cambino segno tendenza intensità questo è dico queste cose molto molto semplici perché sono un po'il principio ispiratore dell'attività della Fondazione partire da un quadro generale oramai condiviso
E provare andare a fondo cercare di arrivare se possibile dove possibile indicazioni specifiche
Di politica che permettano di generalizzare i casi di successo come è stato già detto la giornata di oggi prova a mettere assieme due dimensioni fondamentali che sono quelle del decisivo il ruolo delle delle regioni come soggetti di politica per l'industria per il territorio dell'attrattività degli investimenti
E una visione è un tentativo di vedere le cose dal punto di vista delle piccole e medie imprese che sono come tutti sappiamo la grande maggioranza delle imprese italiane come fanno questi due soggetti tipici della realtà italiana a incontrarsi in modo in modo positivo ne parleremo dico semplicemente che si
Si riuscirà a definire un quadro di politica di successo
Per quello che conta l'Italia sarebbe in grado di rispondere positivamente a due sollecitazioni
Una sollecitazione quella dell'Europa che stava già richiamata sappiamo tutti che la parola d'ordine dell'Europa è Lisbona andiamo a Lisbona cioè andiamo verso un'economia guidata dalla accumulazione di tecnologia e della conoscenza
Se riusciamo a tradurre questo in pratica avremmo non solo raggiunto l'obiettivo europeo ma ciò che più conta avremmo ridato slancio alla alla nostro sistema economico e sociale
Ma di nuovo per quello che conta se riusciamo a mettere insieme positivamente questi due aspetti avremmo fatto anche quello che le istituzioni internazionali indicano non solo l'Italia ma tutti i Paesi dalle istituzioni
Della come la banca mondiale o come il Fondo monetario come l'OCSE la parola d'ordine di questi anni e creare un ambiente favorevole alle in paese ecco che cosa vuol dire in pratica a creare un ambiente favorevole all'in barese
Mettere le singole in paese in condizioni di sfruttare al meglio le risorse che non so se sono troppe o troppo poche ma sicuramente in molti casi sono usate male
Quindi il
Lo scopo di questa giornata e provare a partire da casi di successo
Di politiche regionali per il territorio per l'impresa
E vedere come si possono da questi casi di successo giungere a due conclusioni la prima di nuovo anche questo Filippeschi la menzionava evitare la confusione prendo presto questo termine
C'è un'enorme capacità di intervento politico e amministrativo che a volte
Come dire
Indebolito da una scarsa chiarezza degli obiettivi
Questo sia a livello di singole unità amministrative sia a livello di coordinamento le regioni sono hanno strumenti potentissimi a loro disposizione
Quello che ovviamente va evitato e che questi strumenti per qualche per qualche ragione anche per carenza di attenzione siano tra loro in contraddizione le Regioni probabilmente possono tra di loro coordinarsi molto meglio questa è la prima cosa
La seconda cosa è che esistono diversi livelli di intervento certamente esiste un livello di intervento nazionale
E quindi per sfruttare al meglio quello che le regioni possono fare in termini di buone pratiche bisogna anche avere un raccordo con il livello nazionale questo è l'altro elemento della politica
Tutto ciò e il ritorno al punto iniziale che avevo poste e finisco auspicabilmente provando sci atto provando a chiederci cosa serve al sistema delle imprese ribadisco questo fatto un banale perché la domanda da cui siamo partiti dalla Fondazione Italianieuropei per provare a costruire delle risposte sui temi che sono quelli noti dalla tecnologia all'internazionalizzazione servizi per le imprese
Non tanto chiedendo sci come amministratori o come classe politica cosa bisogna fare ma chiedendoci dal lato delle imprese di che cosa c'è bisogno e di che cosa non c'è più bisogno molte cose
Bisogna smettere di farle ecco questi sono un po'i temi che ci hanno portato avanti e ci hanno ispirato a costruire questa giornata e io sono convinto che ne terremo conto molti benefici grazie ancora
Grazie Padoan nel frattempo come devi sia arrivato il presidente D'Alema che salutiamo la parola al professor Giuliano Amato per una delle due relazioni della mattinata prego
Ho dunque mi avete dato un titolo gigantesco e alla mia età è pericoloso perché più largo è il titolo più lunghi diventa nei miei ricordi di tutti questi temi che sui quali ero ragazzo quando si cominciò a constatare che non quadrava il rapporto tra RAI sono mia e territorio e che il governo del territorio tendeva andare per una strada il governo dell'economia tendeva andare perduta
Per dire verrà proprio in breve poi il riparto dall'inizio io penso che nella legislatura del centrosinistra c'eravamo andati vicini a creare rendez-vous
Che abbiamo fatto degli esperimenti che non sempre hanno avuto successo ma che erano sulla strada giusta
E che nel corso di quest'ultima legislatura quella strada si è permessa e in più si è aggravata con una nozione di federalismo alla quale anche noi abbiamo contribuito che può o portare al venir meno di quella coesione e cooperazione che sono necessaria tra livelli di governo e che sono un ingrediente che finora mancato ecco questo è detto in brevissima sintesi poi potrei parlare anche sette ore ma
Siccome i conti tra me conti secondo me dovremmo non sforare alle undici e mezzo ma ora parla con Vannino quindi ammise recapito
No capito no voglio dire tra mette si dovrebbe finire alle undici e mezzo ricchezza farò questo Campolungo in breve però vi dirò mentre riflettevo su questo tema
Mi tornavano proprio in mente gli anni sessanta quando io mi trovai di ritorno dagli Stati Uniti a scrivere un libro che ha ormai mi pare quarantun'anni su
Stato e Regione e corte costituzionale tornavo dagli Stati Uniti avevo studiato il sistema federale americano
E la conclusione alla quale arrivavo era che l'illusione di separare le sfere di competenza che non si incontrano tra livelli di governo
Era un'illusione che nasceva sul terreno di evitiamo il contenzioso davanti alla Corte suprema e che poi era fonte di questo contenzioso
E che l'unica alternativa al contenzioso davanti agli organi di giurisdizione costituzionale era
La cooperazione tra i livelli di governo ciascuno nell'esercizio di una propria definita competenza alla cooperazione
Mi trovai con questo bagaglio nella testa a lavorare con Ruffolo negli anni della programmazione negli anni Sessanta e lì mi accorsi subito che come vi dicevo territorio e politica economica andavano su due strade diverse allora tendenzialmente centrali ovviamente perché le regioni ancora ancora non c'erano
La cosa si manifestava attraverso
Il il conflitto tra ministero dei lavori pubblici al ministero del Bilancio su chi doveva fare il piano che contava qual era il piano che contava al piano urbanistico o programma economico nazionale
In realtà questa disputa tra i due ministeri non venne allora risolta perché c'era una visione urbanistica che riteneva di dover raccogliere anche legittimamente tutti i portatili di scelte di politica economica e industriale
Ma c'era chi faceva queste scelte che riteneva di dover di essere quello che dice l'ultima parola sullo stesso assetto del territorio
Era una divaricazione non verticale orizzontale all'interno dello stesso livello di governo ma dimostrava già allora
La difficoltà
Mi è capitato di di recente parlando proprio con Ruffolo di riprendere in mano il Progetto ottanta chissà se qualcuno della mia generazione o quella successiva qui presente si ricorda il Progetto ottanta
è un bel documento e dice esattamente le cose che diciamo oggi
Imperniato sull'idea dei sistemi metropolitani come nonna agglomerati urbani selvaggi ma come sistemi costruiti con un certo equilibrio di popolazione
Con un rapporto che si cerca addirittura di definire tra infrastrutturazione civile infrastrutturazione legata all'industria
Il Progetto ottanta non viene mai realizzato però è forse dal punto di vista culturale un tentativo tra i più riusciti di mettere insieme le due angolature territorio e politica economica anche se lo fa e sono spesso in assenza ancora della dimensione chiamiamola verticale dei rapporti tra livelli di governo Diversi sul territorio erano i tempi in cui l'influsso veniva dalla Francia e c'è molto di quella bene ci mandi ter rituale francese che centralizzato in realtà
Quello che accade dopo ecco in presenza di questa difficoltà
Di composizione tra politiche euro del territorio e politiche economiche introduce delle forze centrifughe che accentuano fortemente la difficoltà
Una forza centrifuga entra a livello nazionale
Con l'arrivo benvenuto ma assai malamente assestato di un ministero per l'Ambiente
Che diventa uno dei protagonisti del territorio con la valutazione di impatto ambientale
E che nel tempo si caratterizza come una big una posizione conflittuale rispetto alle altre è una posizione che porta in genere a dire no
E che è vissuta proprio come un conflitto con altre politiche ci sono quelli che vogliono lo sviluppo e ci sono quelli che vogliamo la conservazione viene vissuta così queste cose cioè non si riesce a comporre viene inventato l'aggettivo sostenibile
Che vorrebbe dire quello che tutti sappiamo ma in realtà c'è una tendenza
A vivere la scelta di sviluppo e la scelta di impatto ambientale come scelte fra di loro conflittuali nasce e il sistema regionale e si sviluppa
E porta con sé una naturale dimensione di governo del territorio che si localizza sempre di più Regione ed ente locale
Cambia tutta la fenomenologia economica vado veramente saltando perché dobbiamo fare presto
Usiamo le grandi parole impresa può post fordista nell'economia globalizzata ecco questo aggiunge se volete confusione alla confusione nel senso di complicare i problemi perché
L'impresa post fordista è un'impresa che non sta più tutta nello stesso posto a fare tutte le cose tutte lì
è un'impresa che comincia a fare decentramento e outsourcing di funzioni e le pacco lo canto ora dove i costi sono più bassi ora
Dove trova un sistema di infrastrutturazione civile dipende da quello che fa di infrastrutturazione fisica dei logistica che la fa funzionare bene che cosa accade a questo punto
Che tra il e lei l'economia Scarpa e comincia a muoversi in modo non più direttamente controllabile dall'alto rispetto ai territori e che i territori si trovano con il problema di dover l'aria acchiappare dal basso
Competizione tra i territori cercando di rappresentare l'offerta migliore per questi pezzi di economia
Che ora si muovono senza più una localizzazione precostituita
In tutto misto ce
Stati che hanno difficoltà a fare politiche industriali perché erano abituati a fare politiche industriali dando dei soldi ad un'impresa che si andava a localizzare in un posto e che poi avrebbe fatto tutto lì invece ora non funziona più a questa maniera e territori che diventano sempre più importanti nella loro dimensione locale
Ma che nella dimensione locale non dispongono di tutte le risorse che sono necessarie per rendere la dimensione locale attraente
Per cui voi avete che poco alla volta
E addirittura non la Regione ma il comune il soggetto principale per per lo sviluppo del territorio messi in testa sul sindaco
La risposta quando dal momento poiché verrà eletto direttamente mille novecentonovantatré la responsabilità del suo territorio
Il l'ente locale percepisce che sviluppò è non soltanto offrire all'impresa per a vere le risorse esterne dell'impresa
Ma fare combinare le risorse che il Comune potenzialmente avrebbe con le ragioni dell'impresa che magari viene da fuori
Però il Comune da questo punto di vista queste risorse LEA e in parte nella sua disponibilità in parte no
Evidente che per molte impresa e può essere importante avere un buon sistema di studi in nel comune dove si va a localizzare
E il sindaco non è in grado di offrire il buon sistema di studi lo può esclusivamente promuovere è fondamentale che ci sia una logistica che permette di movimentare nera il CID dal posto dove ci si focalizza agli snodi principali
E dei traffici e il gommone può impostare insieme ai livelli superiori la programmazione di queste infrastrutture ma non ha dentro di sé la possibilità di fare
Ecco in questo mondo completamente cambiato
Direi che nel e e torno ad un punto precedente
Una
La l'esperienza che abbiamo fatto nella legislatura no novantasei due mila uno è un'esperienza di tentativi di grandissima importanza secondo me tutta quella roba
Che sta sotto la nomenclatura distretti contratti e programmi d'area patti territoriali esprime e un tentativo che
Di mettere insieme i livelli di governo di fare la ricognizione delle esigenze di fare crescere in sede locale una capacità di dirigere il territorio
Con mandò quello che manca attraverso una interazione con gli altri
Se volete
Per regioni come la Toscana questo non è poi così significativo perché risponde a moduli di interazione chi è la Regione aveva sviluppato dal suo interno
Per il Mezzogiorno che veniva dall'esperienza dell'intervento straordinario
Il cambiamento è a trecentosessanta gradi ed è qualitativamente
Molto positivo perché significa recuperare la responsabilità e la capacità di dirigere del ceto elettivo locale
Che l'intervento straordinario pur benemerito nella prima fase della sua vita aveva nel tempo ridotto ad un ceto puramente intermediario di risorse nazionali non da non dirigeva più gli affari locali l'amministrazione locale meridionale
Pure andava a fare lobby su Roma per avere una quantità maggiore di risorse smistato a queste risorse sulla base di decisioni che erano prese in in ogni caso nelle sedi dell'intervento straordinario
Ed è quindi
Un qualcosa che dai senso della responsabilità locale per il governo del territorio e anche le sue storie di successo
E però ecco questa è la cosa più importante che nella storia si può raccontare a lungo poi bisogna capire in che cosa abbiamo sbattuto
Quell'esperienza lui
Fu quando noi finiamo la legislatura io mi ricordo si affannavano a dimostrare quante risorse eravamo riusciti ad impegnare quanti progetti eravamo riusciti a finanziare ma avevamo sbattuto in qualcosa che aveva reso quell'esperienza un successo a dir poco a metà un bicchiere mezzo pieno nelle intenzioni mezzo vuoto nei risultati
E qui c'erano stati i fenomeni dei quali parlava già prima Filippeschi in qualche modo da una parte le lungaggini burocratiche le lungaggini delle procedure
La difficoltà che abbiamo sempre in Italia a realizzare i progetti nei quali ci impegniamo la difficoltà se volete dei nuovi compiti
Oggi
Un amministratore locale
Non è uno che decide qualcosa è uno che interagisce con altri e che attraverso questa interazione alla fine deve far venir fuori una decisione
E se non è capace di interagire adeguatamente con altri non viene fuori nessuna decisione
E se non è capace di decidere essa sono interagire con gli altri neppure in questo caso viene fuori una decisione ed è un girotondo in una cosa che ho scritto e che non è stata ancora pubblicata
Dico credo con una giusto ma secondo me si capisce che la qualità principale del leader oggi che governa sul territorio e di essere mezzo Penélope mezzo Alessandro ma
E cioè se non ha le doti di Penélope e fa come taluni personaggi che noi conosciamo della serie assunti mi il primo ministro coreano io dissi una volta che aveva trovato degli imitatori in Italia
Cioè faccio
Decido tutto io mancando delle doti di Penélope poi salta fuori che ci sono blocchi stradali e anche di peggio nel luogo in cui ci si aspettava di costruire un'opera
Se però manca delle doti di Alessandro e spara e spara la tela di continuo ma non arriverà neppure a decidere ora non tutti si sono saputi
Assestare il e non tutti posseggono queste qualità
Un sistema politico ed è capace ahimè di esprimere delle pene Lo Piccolo degli Alessandri
E l'ibrido va costruito in ragione delle funzioni di cui abbiamo bisogno e e non tutti
Ne sono stati che attraversino
In più c'è stata una grande confusione istituzionale
Una grande confusione istituzionale proprio per quanto riguarda i ruoli da una parte sia terza totalmente la politica industriale
Totalmente
Dall'altra i livelli di governo hanno cominciato ad essere manipolati vi dicevo commesse si dovesse arrivare a concludere che ciascuno vive la sua vita a prescindere dagli anni
Questa storia di un federalismo fondato sulle competenze esclusive
Raccolta la più crossa io la chiamo illusione ma è la più grossa mistificazione che si possa immaginare
Perché il territorio è sempre lo stesso
Perché se anche io distinguo i fini pubblici per i quali intervengo le azioni attraverso le quali intervengo cadono tutte dalla stessa decadono tutte lì
E ci sono delle intrecci e delle interazioni che se non vengono collocate nella formazione delle decisioni
Portano necessariamente al conflitto
Pensate una cosa
Ci si rifletteva l'altro giorno in quella della cosina gli abbiamo messo su a Pisa che al servizio della regione ieri il laboratorio di sul management sanitario
Oggi
Noi parliamo di ricerche sviluppo di tecnologia eccetera quanti italiani sanno che il principale motore di innovazione tecnologica e di applicazione tecnologica il sistema sanitario
Lo sanno pochissimo
Ma in realtà noi lo sappiamo perché ogni volta che andiamo a farci una TAC o una risonanza magnetica
Rimaniamo e alle prese con tecnologie di cui percepiamo la distanza dal dica trentatré
E e e abbiamo e e percepiamo che la realtà da cui siamo circondati salvo il telefonino poche altre cose più prossima al dica trentatré che no ma alla risonanza magnetica
La sanità e oggi e e un grandissimo sistema il sotto sistema decentrato che prepara Aldo uso delle tecnologie il suo personale e che ha una politica degli acquisti che è tendenzialmente rivolta venete che tecnologicamente qualificati
Più
Di qualunque altro settore che noi abbiamo in Italia allora questo esempio ve lo dico perché colpisce se uno non ci pensa poi quando uno ci pensa dice sì ma è proprio così
Ecco quando uno ci pensa si rende conto che salita ricerca innovazione impresa in realtà attiri fluiscono tutte in qualche modo nello stile e nello stesso calderone insomma nel quale Today ristabilire le necessarie in di interazioni
Aggiungo lo dicevo prima la perdita completa delle politiche industriali che c'è stata in questi
Allora
E mi avvio immediatamente a concludere quello di cui noi ora abbiamo bisogno enti
Renderci conto che queste cose si innestano l'una nell'altra
Che ciascun livello di governo ha una sua responsabilità perché ciascun altro livello di governo può esercitare le proprie se queste si esercitano insieme insomma oggi con le con la mia globalizzata se voi non avete uno stato un livello nazionale addirittura un livello europeo
Che mi dicono
Quali sono le aree produttive verso le quali si pensa che un Paese come l'Italia o che l'Europa si possano orientare
Per potere essere competitiva sui mercati internazionali a livello locale come pretendente che il piccolo imprenditore investa in che cosa investe
E circondato da un mondo nel quale vede soltanto delle incertezze
Noi produce
Certi premier può darsi che nel giro di un anno un anno e mezzo
In un mercato così ampio qualcuno li produca meglio di lui e lui sparisce allora tieni i remi in barca non sente il futuro non è una prospettiva Cuesta gli può venire soltanto da una politica nazionale
Che non è una politica dirigista merceologica diciamo ma è una politica che identificate le prospettive per il Paese e che muove quello che un Governo nazionale può muovere
Verso la realizzazione di quelle prospettive
A quel punto c'è l'interazione con il piano locale
A quel punto tu puoi essi costruirlo il patto territoriale eventualmente poi rivitalizzare il tuo distretto perché i tuoi operatori hanno qualcosa che
Si sentono e i i in grado di fare
Regione e e e e secondo me è la stessa Provincia Quarantelli in questi giorni ricircolata questa idea
Che siccome gli enti di governo sono tanti bisogna abolire la Provincia questa è un'idea sbagliata e lo dico con tutta sincerità oggi è un'idea sbagliata perché ho noi eravamo in grado e per mille ragioni nei siamo stati in grado né lo abbiamo voluto
Di ricomporre i nostri Comuni riducendone il numero che allargando nelle dimensioni e allora avremmo reso inutile la Provincia
Ma siccome i Comuni continuano ad essere quello che sono
E e in cui nel loro numero elevatissimo un livello intermedio per U superare le dimensioni di giurisdizione dei comuni
Rimasto assolutamente fondamentale quello che è ridicolo e moltiplicare le le Province come si è fatto in questi anni che abbiamo centosette centootto Province
Io lo trovo ai limiti del farsesco lo dico lo dico sinceramente
Ma che quel livello di governo serva a mio avviso con Comuni spesso così piccoli è un qualcosa che realisticamente dobbiamo constatare come una esigenza funzionale
Re il ruolo della Regione in questo il ruolo della Regione è proprio quello di convertire sul suo territorio le grandi scelte e quello di renderle praticabili
A beneficio dei comuni che spesso non sono in grado di esprimere le competenze le qualità tecniche necessarie perché il territorio venga effettivamente governato c'è un uso che viene fatto in Germania dell'anno come o ente di governo che supplisce anche alle carenze degli enti sottostanti al quale noi dovremmo pensare perché ci dovremmo pensare perché noi abbiamo caricato gli enti locali di responsabilità che proprio per il fatto che la maggior parte di loro sono piccoli
Hanno una naturale esiguità di risorse non hanno particolari margini per allargarsi hanno bisogno di muoversi in un contesto più largo questo contesto gli viene egli può venire esclusivamente dal prigione cioè la Regione
E è uno snodo fondamentalisti fondamentalissimo
Che fa le sue scelte sull'uso del territorio insieme ai suoi enti locali
E poi in qualche modo
Li rifornisce come se fosse un luogo di outsourcing naturale per gli enti locali per quelle capacità realizzative
Di cui essi possono in più casi mancare questo è quello che io ho nella testa ma
Ora ho raggiunto il limite massimo che mi ero dato ecco la cosa che io trovo assolutamente fondamentale
E e questo curiosamente mi riporta a quel mio libro di quarant'di di di quaranta anni fa sulla cooperazione
Ecco abbandoniamo tutte queste fesserie degli enti di governo che sono delle immonda di ciascuna rispetto all'altra dei pianeti o delle stelle che gireranno in orbite che non si incontrano mai
Togliamoci quest'idea che solo così potremo evitare il governo dei giudici queste sono idee sbagliate perché sono contrastanti proprio dalla realtà
Gli enti di governo devono avere ciascuno ha le sue responsabilità ma debbono cooperare nella loro realizzazione perché abbiamo oltre cinquanta mila enti di governo ma il territorio italiano e uno su uno e gli italiani sono sempre gli stessi io sono io lavoro a Roma
Sono residente a Orbetello dipendo dalla provincia di Grosseto
Faccio parte della Regione Toscana
Chissà in quanti enti funzionali rientro ma io posso solo morire se tutti questi enti non si coordinano fra di loro perché come diceva Troisi loro sono tanti ma io sono solo
E io sono sottoposto a tutti loro allora che ciascuno di loro mi Bombardier autonomamente e dall'altro esercitando la sua funzione non accadrà mai perché tutti arrivano qua
E allora qua occorre che ci sia una composizione questo esige anche coesione politica
Una cosa che in questi anni è mancata e lo si è percepito
E l'assoluta mancanza di coesione tra politiche nazionali e politiche regionali e locali laddove il centrodestra governato non c'è proprio correlazione
Ecco noi a avevamo una qualità
Di saper rispettare l'autonomia ma di essere organizzati in forze politiche che avverranno urne idem sentire dalla testa ai piedi
Ecco questo idem sentire assolutamente fondamentale perché avendolo significa che uno sente i doveri nazionali che sono quelli di dotare il Paese di una grande infrastruttura come una grande linea ferroviaria
Ma allo stesso tempo sente anche di dover sentire le ragioni di quelli che per vent'anni ha avranno un cantiere davanti a casa
E che non potrai mai convincere con l'interesse nazionale soltanto se queste due cose sono sconnesse
E uno dice ma degli asili nido di quei bambini si occupano i comuni della Val di Susa e delle grandi ferrovie
Si occupa allo Stato de non andrà a parare da nessuna parte di ricordiamoci sempre di questa vicenda
Chi è davvero espressiva degli errori delle grandi illusioni manteniamoci quella capacità di coesione politica di cui sono stati capaci padri e nonni di molti di noi e usiamo le nostre autonomie in chiave di responsabilità ma anche di cooperazione
Grazie presidente Amato la parola Riccardo Conti assessore della Regione Toscana tanto saluto Piero Marrazzo presidente della Regione Lazio ed è arrivato qualche minuto fa
In cartella che gli è stato consegnato troverete alcuni materiali io vi segnalo il libretto territorio sviluppo nel governo locale appunto i toscani
Che è stato curato alcuni dei protagonisti della nostra elaborazione di una nostra certa discussione culturale
Chi parlare condivide largamente l'analisi dei contenuti e può adesso rimandare per informazioni più dettagliate ho però profondamente CEO ricevuti maggiore spessore teorico sul modello su scala o dopo con prudenza questa categoria modello suo scanno non è priva certo di enfasi ma che comunque ha un fondamento solido
Specie per quanto riguarda le politiche del territorio sia dell'attualità che la nostra storia
In particolare si parla condivide analisi critica contenuta nel libretto sul tentativo del centrodestra la cosiddetta legge Lupi di mettere mano ad un certo riordine di tipo essenzialmente urbanistico edilizio nella legislazione urbanistica in vigore
Giustamente se ne sottolinea con garbo e robustezza
La lontananza sostanziale rifornimento solo ambiguamente allusivo ai grandi segni di una riforma pure necessaria Cecchi ed è Alberto Magnaghi ha parlato di una legge dall'ufficio
In un libretto intitolato in maniera un po'infantile con la controriforma urbanistica questo libretto sui possente arare un problema e la nostra Rustin parlamentare anche in presenza di un qualche problema con altri settori del centrosinistra
Non siamo forse riusciti a dare abbastanza sponde fiducia ambito disagio o una protesta che ha riguardato il grosso nella cultura urbanistica che assicura tutta in questo libro
E io dico
Noi dobbiamo porsi il problema di essere sponda ma non in maniera critica perché non sempre vengono declinate in maniera coerente le parole di sinistra e le parole di innovazione dei bisogni e innovazione anche nella critica questo libretto cioè per quanto ci riguarda un'innovazione una riforma serve
E non è solo un problema legislativo ma prima ancora di movimento di agenda riconsiderazione programmi nelle politiche del centrosinistra del tema politico e culturale del territorio ed è modelli di governo del territorio
Questo convegno propone il territorio come punto di vista decisivo particolare leggere impostare innovative politica di sviluppo negli appunti su scali si propone efficacemente con una sorta di Quinto fattore produttivo un punto di vista naturalmente oltre vecchi di patti successori pugili sul piccolo e grande e sul piccolo è bello ma anche ben oltre
Giuliano le vecchie illusioni pare urbanistica un punto di vista non assente proprio scritto negli appunti e lo ripeto volentieri Susanna momenti alti elaborazione riformista e pensò proprio Progetto ottanta
Un punto di vista del resto molto presente nelle polizie dell'Unione Europea dove coesione territoriale e sociale spazio comune sostenibilità dello sviluppo vengono posti e una sorta di filiera integrata questo ha un rilievo perché sarà importante
Per i nuovi fondi europei di sviluppo regionale
Dire territorio è dire regioni comuni offrono un confronto fra poteri regionali esperienze locali buone pratiche e quindi non un complemento
Ma il focus costitutivo con una politica innovativa del centrosinistra voglia darsi se vuole darsi io naturalmente Benson federalismo consapevole solidali fatto di regioni e di uscita ad una politica fondata sulla concorrenza legislativa amministrativa di governo come delineato io sono sempre la giuria dal Titolo quinto
E non abbiamo anticipato la volontà mediante risolvono legge cinque e ci siamo spinti ancora più in là riformando una riforma con la legge uno
Ma insomma io sento che il territorio e terreno elettivo severo una buona esperienza di decentramento istituzionale
Sia chiaro nessuno di nuovi pure orgoglioso delle nostre esperienze dei nostri modelli vuole morire in un campo di decentramento ciò ruolo dello Stato centrale e anzi vedere venga svolto e ora venga svolto in maniera limpida regolata altra cosa concerto venticello centralisti
Da sentiamo spirare un pochino più forte da ambienti romani
Oggi molto impegnati
In taluni casi in uno sforzo di accreditamento nei nostri confronti
Tentativi anche di riciclaggio di personalità ministeriale tanto silente di fronte a Polifemo e quelle dei governi quanto Carlone quando si tratta di introdurre alcuni fra Regioni e Comuni dispensando risorse a pioggia su cui forse sarebbe il caso di dare un'occhiata in tema di grandi sprechi deve andare a fare le pulci a Regioni e Comuni
Il tema territorio merita quindi di essere affrontato non vi risulta nella sua pregnanza politico-culturale e zero un certo ritorno al territorio
Dopo il Progetto ottanta è stato certo rappresentato alla programmazione contrattata dai fatti dalle ville dai mille progetti discenti ancora di più
Un riflesso di uno sforzo in questa direzione e ti busti pagato a quelle grandi città che cercano di dotarsi di piani strategici
Si è teorizzato l'ha fatto Trigilia non senza merito e pur con qualche astrattezza lo sviluppo locale come categoria e come risposta praticabile a fenomeni legati ad internazionalizzazione e globalizzazione dell'economia
Ma in tutto sono mi pare manchi qualcosa manca l'idea cioè che cita ambiente fisico grandi paesaggi squallide periferie infrastrutture visto tutti i piani finanziari formano una presenza integrata non possono essere fatti affetti Elisa cercare di governare unitariamente e quindi dar luogo ad una politica perché non possiamo essere lunedì per la tutela e il martedì per lo sviluppo
E non possiamo dividerci in chi è per la tutela che poi affida allo spontaneismo del mercato lo sviluppo territoriale e il caso roba altri venti nuocere tutela non c'è sviluppo soprattutto non c'è il Governo è vero e stato attraverso la legge urbanistica e centinaia di amministratori o comunque di quadri impegnati nella politica e nei porti intermedi si sono trovati a discutere e a trafficare intorno ai temi dello sviluppo
La legge Urbani sono lente deformante
Settoriale parziale che finisce per affidare al norme retini prescrizioni un compito di governo e ha bisogno di ben altro respiro il passaggio ad ho fatto in Toscana è stato proprio questo dall'urbanistica al governo del territorio
Beh prima del Titolo quinto
Dove si parla anche di governo del territorio
Voglio dire avrebbe in Toscana non c'è più il vecchio glorioso e glorioso piano regolatore generale
Al suo posto c'è un sistema articolato di piani atti di governo ben più flessibile unitario attento aperta la complessità di cui la parte urbanistica Regolamento spesso l'ingrediente e piena vale il punto è il territorio l'ambiente sociale l'ambiente fisico è un contenitore insensibile
Per politiche di settore attive oppure un gradiente Economia Esteri opportunità risorse
Il sostenibilità e sviluppo abbiamo scelto questa seconda ipotesi ragioniamo su questa ordinando diversamente anche piani di sviluppo e piani territoriali
Nel nostro modello e ancora qualcosa di più è una grande risorsa è un patrimonio collettivo i Giovi rendo conto c'è un riflesso
Io penso non ideologico di una regione di una città unica al mondo ma non c'è solo un'attribuzione di valore
Perché tutto un grande bene comune territorio quello bello quello brutto a un bene comune deve corrispondere un forte
Diciamo che rappresenti lo dico dal punto di vista di questo convegno un forte ponte fra lo stato e il mercato e vi spiego modello di riferimento ed è stato quello di cercare di lavorare in Toscana esperienza di struttura planning
Cioè di mostrarsi stupiti e territoriali di sintesi di insomma
Coordinamento delle polizie di mezzo stando molto attenti agli equilibri abbiamo siamo arrivati alla decisione con la legge uno nuova legge sul territorio di dividere il piano pubblico in due parti quella statutaria quella strategici
Da una parte in quella statutaria individuazione dei beni e risorse anche dei beni e delle risorse non negoziabili che abbiamo chiamato con un neologismo forse sgradevole ma efficace varianti strutturali
Cioè individuare quell'aria dice Romano Viviani soggette apposito di tutela integrale a registrare si potrebbe dire un altro punto di vista alla protervia lunghe durate delle strutture insediativi buona parte duratura
E non si fa riferimento alla legislatura ora congiuntura un piano ma che appunto lo Statuto del tedesco
I se ma questa però definito ad una parte ben più snella più mobile l'esplicitazione territoriale delle strategie di sviluppo
Più flessibile avverta la programmazione e al mercato insomma non solo attraverso il territorio cercare di rendere ordinario l'uso di strumenti come i piani strategici piano pubblico quindi progetti privati Carlo Vulpio volto a sollecitare Progetti ad armi e contorni a definire a priori il percorso della sostenibilità
Per noi la domanda che ci troviamo di fronte a quesiti territoriale complessa
E quindi quasi sempre come più PS come si svolgerà il politeismo dell'iniziazione di apertura e di attrazione di investimenti di marketing territoriale
Per cogliere le opportunità come svolge le politiche di poterne infrastrutturazione certo riferite anche in particolare a contesti
Italianieuropei perché come dice Benigni in Toscana e quella cosa pensa della sfiducia contrastino che la Liguria batte sul Lazio
Tutto passa di qui
Un modello che si è posto il problema della semplificazione
Cercando di riformare introducendo ponendosi intelligenza procedurale ma sapendo che anche per semplificare non basta l'intelligenza procura procedurale ci vuole la politica ci vuole contenuti insomma per dirla in sintesi
Un modello per puntare all'alleanza fra il meglio del pubblico e mediocrità
Certo peculiare ben distanti da modelli pare urbanistici e gerarchici
Degli anni sessanta settanta di una certa urbanistica e anche da quella forma certo originale piano liberi di neoliberismo
Solidale proprio del modello lombardo dove pubblico e privato viaggiano sullo stesso piano e non esisterà ancora intriso pubblico destinata ad avere valenza strategica e la SITA alle fuori dal mercato
E io dico c'è il governo più governo questa nostra idea cioè conferma cioè governance infatti il bottone istituzionale di questo modello è democrazia e pluralismo istituzionale ognuno in Toscana si approva con ripiani
Lo fa dopo una fase di dialogo di lavoro dall'alto e dal basso puntando appunto Giuliano sulla cooperazione della coesione istituzionale è una sorta di Warm in preposte
Dove ognuno mette a disposizione degli altri per i propri dati e poi ognuno viaggia e viaggiano in particolare autonomamente gli enti locali sì perché Capo pubblico il piano di indirizzo territoriale regionale PTC va piano pubbliche soprattutto raffigura operativa del Piano strutturale del Comune insomma per dicono per l'espressione che edito da Pierluigi Bersani un modello di riformismo sussidiario far da sé ma non da soli ognuno deve essere in condizione di fare da sé nessuno
Lasciato a fare da solo
Un modello di impianto riformista
Però per fortuna non è più solo nostro
Che merita attenzione un po'oltre l'ambito degli addetti ai lavori dove c'era talvolta anche in forme eccessive
Insomma meritano attenzione nell'agenda politica programmatica di governo e questa un po'vogliamo come va questa attenzione vogliamo un po'proporci
Per assumere prioritariamente Obiettivi di sviluppo e modernizzazione
Ne è un ambito di sostenibilità offrendo strumenti per polizia volta innalzare la competitività dell'apparato produttivo dell'industria del sui il riferimento nel frattempo tra lo paragonano all'agenda di Lisbona ci convince anch'io caro Massimo come tu hai detto a Firenze penso a una chiave programmatica per il governo del centro sinistra debba e possa essere un forte investimento e la cultura ma anche qui cita un'occasione cos'è più cultura nel nostro paese del suo territorio delle sue città ma nello stesso tempo dove ci sta più arretratezza nel nostro Paese se non le politiche infrastrutturali nelle difficoltà di poterne politica di risanamento del suolo
In questo coacervo sta una grande questione culturale e io penso non la polizia territorio sia il terreno che un'alleanza fra cultura e politica perché presente l'Istituto Nazionale urbanistica un gruppo di regioni non possono mettere mano insieme ad un testo di riforma e prima ancora un movimento per la riforma ad un logo depurazione ad un'alleanza tra politica e cultura
Perché si possono seguire in maniera non marginale alla modernizzazione del sono forte dinamismo riformista nel nostro Paese
Perché nel concerto istituzionale Re la concorrenza istituzionale lo condivido non dare perché non può mancare iniziativa di un governo di rinasce
Da un'alleanza tra progressismo politico e culturale può scaturire quindi questo movimento una nuova legge che dia certezze con testo a regioni e città
Sì sì le regole soprattutto per gli organi dello Stato che non può esistere lo stato del Codice Urbani delle Soprintendenze e quello della legge obiettivo la dissociazione che crea vuoto di governo e che ci fa vivere la perenne conflittualità istituzionale anch'io condivido del governo dopo che il Paese non può essere governato dalla pur meritoria corte costituzionale lo dico come dire con l'orgoglio di un membro d'una Giunta sempre avuto ragione alla Corte costituzionale sul condono sui porti sulla legge urbanistica potrei fare un elenco lunghi solo ma non può essere governato
Allora mi faccio una
Fra Firenze e Bologna scelte più lungo tunnel d'euro
Sta per essere aperto quello dell'alta capacità
Ad opera finita un tunnel che inizierà nel cuore di Firenze a Campo di Marte finirà nel cuore di Bologna
Uno della quanta fatica novanta sofferenza quanti Problemi perché l'abbiamo affrontato non con un problema di grandi opere come pensano solo Lunardi ma come una grande questione di governo del territorio
Di cooperazione di democrazia di partecipazione quale osservare discussioni come sindaci ne abbiamo fatte quindici anni fa abbiamo deciso insieme ed assemblee tumultuosa insieme abbiamo fatto dieci anni fa giorno dopo giorno
Si è imposto nuovi tracciati nuove forme e nuove soluzioni forma innovativa di compensazione territoriale questo è il governo del territorio altrimenti alla Val Susa
Lo scontro fra un localismo esigente con le sue ragioni è un centralismo decisionismo ottuso come è stato quello di questo governo
Ed è appunto il governo del territorio uno dei modi con cui ci sottraiamo a questo scontro fra locale e nazionale che a me non convince che comunque il governo di centrosinistra i governi di centrosinistra dovranno rapidamente superato
C'è infine un altro motivo che rende utile anche un movimento sul territorio e non ove la colazione legislativa
Se parliamo di più lavoro di più impresa di più mercato di meno rendita non post fuggire all'importanza dell'introduzione di nuovi meccanismi e nuove regole perequative urbanistiche e territoriali
Compensative di governo di nuovo governo dei diritti di proprietà tema enorme me ne rendo conto
Quanto decisivo per la composizione organica delle classi dirigenti per dirlo con Gramsci e scritto nella storia del paese ma tema io penso non più eludibile
Su un piano soprattutto la forza di un discorso riformista sull'Italia compresa di ogni giorno che guardi anche all'Italia di domani li ringrazia
Qualcuno proponeva di fare una breve pausa io suggerirei di notte mangiarsi
Mezzo veloce bene d'accordo allora allora i protagonisti a della tavola rotonda possono prendere posto qui di fronte a me
Invito intanto Massimo Molise che ne sarà il coordinatore eccolo arrivando
Poi Piero Marrazzo presidente della regione Lazio
Walter Tocci che ho visto in sala fin dall'inizio
Prego
Leonardo Domenici che non ho visto completamente e poi Massimo Villone il direttore del mercato privato Ance nazionale
Sembra che stiamo
Allora questa tavola rotonda Buongiorno innanzitutto da parte mia sono Massimo Parisi dell'Università di Firenze
Mi sentite
Questa tavola rotonda in attesa che arrivi anche il sindaco di Firenze Leonardo Domenici
è stata pensata
Permette
A confronto come si dice alcuni punti di osservazione specifici
Il punto di osservazione del presidente di una grande regione ma che al suo interno
L'area metropolitana più grande d'Europa e quindi indubbiamente e testimone di problematiche come dire dico territoriali particolarmente rilevanti
Ma che nello stesso tempo in questa sua specificità in questa sua peculiare rilevanza può essere anche testimone di modalità innovative di affrontare tematiche di governance territoriale
Fra due minuti intanto e finisco le presentazioni
Quindi ringrazio molto Piero Marrazzo che ha accettato il nostro invito poi abbiamo invitato Massimo Piloni che responsabile
Come dire di coloro che del governo del territorio fanno parte costitutiva del loro scelte imprenditoriali cioè i costruttori e del quale ci interesserà molto capire quali sono le preferenze strategiche
Di questa sfera di imprenditori fra come dire certezza delle regole e capacità strategica delle autonomie locali nelle loro scelte territoriali erano scelte pianificatorie perché comunque abbiamo sempre a che vedere con strumenti che continuano a chiamarsi piani
E che hanno all'interno contenuti valoriali ma anche modalità di governo locale profondamente diversi
Poi ringrazio molto Walter Tocci che deputato dei Democratici di sinistra che
Ci può o aggiornare dire in tempi reali su quali sono le tendenze della legislazione nazionale in corso d'opera su questo settore
Ma anche quali sono le interazioni fra legislazione di settore da un lato e innovazione nel mondo della ricerca e nel mondo del fare impresa a livello competitivo
Avremo poi di qui a qualche istante Leonardo Domenici che a questo doppio ruolo in questo contesto molto importante di sindaco
Di una città mito nel contesto del nostro paese ma anche di presidente dell'ANCI e che è l'associazione all'interno della quale le strategie di governo territoriale vengono discusse su vari ecco Leonardo che sta arrivando
Su vari versanti
E che deve vedere insieme visioni profondamente diverso
Io comincerei una prima domanda al presidente Marrazzo e gli chiederei appunto
Ora la sua esperienza di governo ancora relativamente recente ma che situazione ha trovato nelle relazioni fra regione è una grande città come Roma
Allorché si tratta di parlare di governo del territorio la dimensione non soltanto urbanistica ma come motore di nuove opportunità di sviluppo aggiungo che come tutti sappiamo che Roma comunque resta anche uno dei grandi poli industriali di questo
Buongiorno a tutti
Ma sono io ringraziare voi perché dopo sei mesi mi mi offrite la possibilità di fermarmi riflettere è un po'consegnare a voi
Un degli elementi per poter analizzare la realtà di Roma della sua e della Regione Lazio
Io credo che
Intervenendo e ascoltando
Vorrei partire da un immagine che mi ha colpito molto e che ci dovrebbe far riflettere della
Degli scontri in Val di Susa per lattanti
Era l'immagine di due fasce tricolori
Quelle da un lato dei sindaci
E quelle dall'altro invece dei funzionari
Della polizia che intervenivano sembrava quasi una una simbolicamente un qualcosa che non riusciva armonizzarsi lo Stato e il territorio ma direi di più
Rappresentanti di un potere che come diceva Amato e difficile immaginarlo spezzettato se la guardi dalla parte del cittadino
E allora credo che la prima logica con la quale guardare a Roma e Lazio il Lazio Roma e la necessità di pensare
Se è possibile considerare la capitale un'enclave ora in un territorio oppure no contrario considerare la capitale con il suo territorio regionale
è la prima grande domanda che che bisogna farsi e quindi considerare Roma alla stregua di quei cittadini sono segnato la frase
Così prendendola da la sindrome di Nimby una notte in my back yard
Cioè
Anche Roma può immaginare immaginando la come tanti piccoli interessi che ci sono o da parte della capitale dei suoi cittadini
Rispetto agli interessi che ci sono nel territorio certo sì io vi offro il dato dell'ottanta per cento del prodotto interno lordo regionale dell'aria di Roma e della sua provincia
E quel venti per cento che se viene riletto in termini numerici di popolazione e poco più del cinquanta per cento rispetto all'altro quaranta rotto che vive però nello stesso dare
E be'da qui bisogna partire
E allora io credo che abbiamo sempre parlato di Roma Capitale ma certo necessaria non più mettere in discussione ritornare a quella legislazione però è anche vero che bisogna immaginare una Roma capitale non come penso una u
Washington decise di solito Colombia c'è qualcosa che sta lì a avulso dal suo territorio perché io vorrei dire c'è chi lavora a Roma
Vive ha nella provincia di Viterbo
Vive la sua attività da cittadino turistico sul litorale che va dal viterbese fino a latina parte da Fiumicino da Civitavecchia
Se leggiamo così il territorio io posso dirvi che l'area metropolitana più importante
Non d'Italia ma d'Europa ha necessità di vivere con il suo contesto regionale e qui l'armonizzazione il governo del territorio per secondo me ho sentito io ascoltavo conti prima e ha usato la parola di del riformismo ma io penso che c'è necessità di un riformismo pragmatico che ha voglia di non rinunciare al governo del territorio ma anche di un riformismo solidale che voglia di ascoltare il territorio e allora per esempio la necessità che si dialoghi e oggettiva ne abbiamo immaginato di ripartire per esempio dal territorio visto attraverso la legge sull'urbanistica
Pensando che fosse venuto il momento di delegare con la logica della sussidiarietà presente nel titolo quinto ai comuni
La alcune potesse alcune responsabilità ovviamente all'interno di una potere legislativo che rimane alla Regione per Termini valoriali fondamentali
Poi un'altra cosa ne parliamo del territorio la parola territorio se uno la legge in termini globali va da
La Silicon Valley un territorio a Bangalore un altro territorio magari passando per un territorio di un'altra grande re
Di un altro grande Paese non so penso magari alla Cina ecco allora il Lazio è un territorio le Regioni cosa sono
E cercherò di essere ancora più sintetico primo luogo anche lì la riflessione di Amato leggere le Regioni attraverso la suddivisione in province lo credo lo vedo arcaico
Per esempio c'è la necessità di leggere una regione con i suoi territori e magari all'interno di una provincia ci son tre vettori che hanno delle delle realtà diverse tra di loro quindi in più
Io non so ma devo darvi offrirvi un dato la Regione Lazio ha puoi investe investe ogni anno
Più di cento milioni di euro in innovazione se fate il raffronto con la Francia la cui agenzia per l'innovazione investe un miliardo e tre circa immaginate se fosse governato con la logica di capire quali sono i territori le loro priorità e arrivo alla domanda
Sviluppo del territorio quindi non solo come governo dell'urbanistica dell'urbanizzazione ma dello sviluppo economico si riparte per esempio dalla più possibilità di investire in innovazione con delle scelte prioritarie quindi per esempio una riduzione dei distretti
Nel momento in cui si va a investire abbiamo quello delle Della chimico-farmaceutico che va riletto come quello delle bioscienze che col prende Roma e latina il distretto aerospaziale con noi adesso abbiamo tenuto il testamento del Galileo
Il quello dell'ICT e delle e delle TLC
Per quanto riguarda Roma ma può anche prevedere anche Righetti
Ecco allora se dovessi vedere in questo momento illazioni descriverei un un Lazio dove c'è un grande buco che produce colorato variegato e dall'altra parte un contorno di una ciambella che arranca
Quindi le infrastrutture le opere per le opere sono fondamentali dal presente abbiamo immaginato di rinunciare all'idea di un corridoio tirrenico meridionale di affrontare le emergenze alita del del coro della Roma-Latina
Perché Roma oggi non può vivere solo di un trasporto pubblico locale cittadino ma lo dobbiamo prevedere per tutta la regione perché ogni mattina si mettono in moto centinaia di migliaia di persone vengono a lavorare a Roma e vanno a lavorare fuori
Allora per
Così terminato il primo intervento
Abbiamo bisogno di una di Roma che abbia l'idea di essere capitale dunque di poter chic chiedere pretendere questa sua dignità in termini di scelte legislative
In ambito nazionale
Ma Roma deve immaginare come Barcellona e Monaco di Baviera
Che non può rinunciare alla propria Regione ma deve trovare nella propria regione la possibilità di una crescita armonica del territorio e viceversa la Regione non deve pensare che Roma in matrigna
Ma Roma può essere la grande opportunità perché la Regione cresca insieme alla sua capitale quindi se dovessi tornare alla logica se bisogna armonizzare le direttive europee le scelte nazionali con quelle dei territori
Io credo che sia necessario alla all'interno di una regione
Immaginare la Regione come quella che riesce attraverso la programmazione a legislazione ad armonizzare il territorio
E credo che l'Europa ci ha insegnato
Che le grandi battaglie si perdono quando non si ascoltano i territori la Costituzione europea forse non è passata in Francia dei Paesi Bassi perché si immaginate un'Europa costruita dall'alto
Impariamo ad ascoltare i i territori a governare insieme ai territori il territorio e unico il te e unico il cittadino diversi sono i soggetti che hanno Ringo incombenza di governare il territorio
Volevo chiedere Leonardo
Volevo chiedere
Sulla base di queste ultime considerazioni che ha fatto il Presidente Regione Lazio a Leonardo Domenici come presidente dell'ANCI non senti tu un un un qualche deficit di statualità nella visione
Delle risorse territoriali cioè continua però a ricorrere territorio sensualmente una missione del governo locale nel senso ampio del senso
Inglese della parola ma
Da un punto di vista della da un punto di vista
Generale del Paese alcune scelte non afferenti soltanto alla regolazione del diritto di proprietà alla regolazione delle attività edificatoria non sarebbero spicca bilie in che direzione attua viso
Buongiorno a tutti ma rispetto a quello che diceva adesso Massimo Parisi stavo leggendo perché mi scuso del ritardo gli appunti della relazione di Riccardo di Riccardo Conte
Il primo punto che mi viene da sottolineare questo come accade purtroppo in molti ambiti e settori della nostra vita sociale come Paese come nazione
Io noto ormai una sorta di malattia dissocia attiva di schizofrenia sociale
Che Gramsci aveva analizzato anche nei Quaderni in alcune fasi ed epoche di crisi storica
Che sono particolarmente preoccupanti questo è legato molto spesso alla tendenza ormai invalsa raccontare balle dire bugie ma anche al fatto che essi fanno delle affermazioni di principio e si lavora su determinati per determinati obiettivi si dice di lavorare per determinati obiettivi e si mettono in pratica comportamenti del tutto opposti
C'è in questo momento al Governo del Paese una coalizione di forze politiche che a sempre fatto del federalismo e avrebbe anche fatto una riforma costituzionale colossale pasticcio che va in questa direzione
E ha sempre affermato che il federalismo e l'obiettivo perseguire sul piano della dell'assetto istituzionale
Dal punto di vista pratico la linea di governo adottata appunto lo leggevo anche negli appunti di Riccardo condivido molto
Da questo governo negli ultimi anni è stata una linea di assoluto centralismo
Ma direi perfino per certi versi inimmaginabile rispetto a governi precedenti
Questo è un punto su cui a mio parere non per
Si richiama abbastanza l'attenzione
Si parla per esempio di problemi che in questo momento ci sono in varie parti del Paese frenetici e la Val di Susa
Non c'è solo quello
Tensioni e problemi di questo tipo
Ci sarebbero e ci saranno comunque ma non c'è dubbio che un certo comportamento che è stato tenuto anche nella definizione degli obiettivi e dei contenuti penso ad esempio della legge obiettivo ha favorito questo tipo di contraddizioni
Salvo poi ritornare all'ultimo momento
Sì ma in realtà sono quelle semplificazioni che noi ci interroghiamo sui problemi del riformismo dall'alto qui c'è solo il dall'alto senza nessun riformismo per cui io credo che questo sia un problema che anche rispetto al programma di governo che speriamo di portare dare in termini innovativi a questo Paese ci siano delle reali novità
Io cerco di essere pratico per temperamento e per diciamo attitudine del di di amministratore
Ma ci sono delle scelte che riguardano lo sviluppo del Paese anche relativamente a infrastrutture quindi governo del territorio e così via
Che al di là del quadro normativo e legislativo che decidiamo di darci richiedono inevitabilmente la pratica della collaborazione della concertazione
A livello istituzionale
è inevitabile perché non è che risolviamo tutti problemi col quadro normativo
La nostra stessa costituzione e l'attuale Titolo quinto presuppongono inevitabilmente che essendoci una condizione di ecco io ordinazione almeno a parole fra i diversi livelli istituzionali
Con soltanto differenziazione di funzioni di ruoli è evidente che in un regime istituzionale di questo tipo
Non si possono non prevedere strumenti di coordinamento e di collaborazione come si dice leale
E quindi quando si fanno determinate scelte di questo tipo
Un consiglio dei ministri che si riunisce per discutere dovrebbe invitare in quell'occasione i rappresentanti delle autonomie locali Regioni Province e Comuni il CIPE
Quando definisce gli obiettivi e i contenuti dovrebbe chiamare a discutere i rappresentanti delle Autonomie locali perché altrimenti poi cosa succede si va in conferenza delle regioni o in conferenza unificata
Che ormai sono diventati soltanto dei pareri Rifici dove si danno delle risposte
In larghissima parte per carità va bene ma elaborate in sede tecnica senza che ci sia ho una impostazione di tipo generale di ampio respiro strategico e così via questo è secondo me un esempio concreto
Di come dovrebbero potrebbero funzionare le cose in una situazione in cui ci fosse un governo che non sente non vive
Le Autonomie locali come delle controparti ormai siamo arrivati a questo punto quando c'è la discussione della finanziari anche il fatto che noi veniamo convocati due ore prima delle parti sociali e curioso veramente curioso
Noi siamo parte integrante dell'ordinamento repubblicano non è che siamo con tutto il rispetto come il sindacato la Confindustria o la Confcommercio via dicendo
Ma in realtà ormai è completamente sparito dall'orizzonte tutto questo e il paradosso e che si dice facciamo il federalismo non si va fatto nessun federalismo
Questo crea problemi rilevanti per cui la risposta alla domanda è sì indubbiamente tenendo conto poi anche delle diverse competenze istituzionali qui c'è un problema dedicato anche che riguarda il rapporto fra Comuni e Regioni perché purtroppo non tutte le regioni regolano
Alla stessa maniera e nella stessa misura la legislazione urbanistica e di governo del territorio è questo crea anche situazioni e di del conflitto di contrasto in alcune realtà regionali fra i Comuni e le Regioni
Ma il punto io non voglio nemmeno soffermarmi in questo momento su quello che può essere un nuovo quadro normativo cui sicuramente c'è bisogno
Il punto però e che noi abbiamo bisogno di rilanciare questo principio della collaborazione riduzione e abbiamo evidentemente bisogno di ristabilire delle basi serie su cui poter fare tutto questo attualmente questa condizione non c'è io mi auguro che pensando a un futuro programma di governo del paese invece si riproponga questo come tema fondamentale anche perché e finisco subito con una notazione di carattere generale certamente ma Mario e quello di andare a abrogare questa orrida riforma costituzionale con il referendum però attenzione non è che basta fare questo
Rimane aperto il problema sia delle correzioni
Delle storture delle strozzature che ci sono dentro l'attuale Titolo quinto
Sia di una piena attuazione di ciò che il titolo quinto dice a cominciare da quel fondamentale articolo centodiciannove che riguarda il cosiddetto federalismo fiscale senza il quale è impossibile
Fare alcunché
Senza il quale poi possiamo discutere di tutte le norme le leggi eccetera eccetera ma senza di quello non si riesce realizzare nulla
Grazie
Tutto Belloni
Allora in questo contesto come dicono alcuni giuristi di di pluralismo istituzionale paritario voi che siete un organizzazione che come dire transregionale per definizione
Sopra
Ma anche travaso nel senso che immagino che primo piatto in funzione di certe opportunità perché in taluni Are si danno in altre meno
Come sono orientate le nostre preferenze c'ha un modello regionale di governo del territorio che gli rende la vita più facile e uno che la rende più complicata è uno che vorreste invece correggere modificare
Grazie
Bella domanda che si deve dare una risposta sincera non è facile
Però prima non posso esimermi da richiamare un una frase del presidente Amato che secondo me ispira il discorso di oggi cioè la frattura fra la politica economica l'urbanistica
Cioè se noi continuiamo a discutere di urbanistica non otterremmo niente
Ed è vero che m'è venuto in mente
Sì no no però legata a questo discorso il paradiso in tutti i temi economici che stiamo trattando mi è venuto in mente infatti che per legare il Meltemi dovremmo far fare una calza di e economico e Icon Istica cioè una crasi tra economia ed umanistica perché si è sempre ragionato io quella che la chiamò ma senza offesa alla sacralità dell'urbanistica no dove gli addetti ai lavori usare il loro linguaggio non riescono a comunicare del tutto abbiamo un piano che poi verrà attuato
è vero che molto spesso si fa la conferenza stampa per dire è stato approvato il piano io vorrei far vedere una conferenza stampa che è stato attuato il piano perché
Troppo spesso abbiamo visto varianti varianti varianti e qui ecco una specificazione discorso e varianti
Sì è vero che alla all'inizio ho fatto un calcolo del fabbisogno serio io imprenditore
Ho concentrato la mia attenzione su quel fabbisogno e sulla soddisfazione di questa ha bisogno le eventuali varianti successive
Mi alterano quel discorso economico e mi alterano le condizioni di mercato in un certo senso Marinello era un flash uno sulla Val di Susa ma non per entrare nel merito
Ho sentito dire sempre prima dal presidente Amato discorso Valutazione impatto ambientale coro insomma il potere di interdizione e via dicendo
Io al di là del discorso che faceva il Sindaco dice bisogna il rispetto delle autonomie però qui come ha detto scusate se lo cito sempre il presidente Amato ma è una persona che quando la sento mis e mi scuso per le spalle ma ogni volta che la sento mi affascina
Quindi
Dicevo quindi bisogna superare il mezzo ma in che modo le diceva rispettare l'autonomia
Abbiamo visto le conferenze di servizi raccordi pianificazione però alla fine ci vuole uno che decida
Cioè per superare quelli che però detti i girotondi alla fine uno deve decidere cioè o si crede che quella dichiarazione iniziale di opera di preminente interesse nazionale è vera è valida
Alla fine uno deve decidere perché se si continua a discutere
Vengo al discorso anche della sostenibilità
Poco si parla di questa direttiva europea sulla valutazione ambientale sostenibile ma perché dico poco si parla
Perché in fondo fa un discorso che ci può aiutare a risolvere questi problemi secondo me se applicata correttamente noi siamo abituati si fa il Piano e poi si fa largo uso di impatto sull'opera
Sì ma com'era prevista nel piano poi facciamo la valutazione a livello europeo si è detto semplicemente facciamo la valutazione sul piano vediamo a livello già di pianificazione quali sono le opere sostenibili per cui quando andrò a fare il Progetto diventerà forse è più semplice
Qui c'è anche un altro discorso da fare lo Stato ha mai fatto le linee fondamentali assetto del territorio
Le regioni hanno fatto i piani regionali
Idea regolatori prevedono queste tipologie di opere cioè siamo sempre alla casualità
Cade dall'alto un'opera e si cerca un'intesa rivela erano solo delle dichiarazioni ma esso sarò più breve però ci tenevo a questo perché perché ho detto che la sua domanda
è difficile
Perché le fa il fatto strano in un certo senso perché si è arrivati nell'otto e nel novantacinque la legge e la Toscana e poi tutte le altre
Si partiva dalla critica dicendo il piano decide tutto fin dall'inizio già un piano particolareggiato non lascia spazio se non alle varianti come si diceva prima
Allora qual è stata la risposta quindi l'imprenditore per primo era abituato a dire su questo metro quadrato o io o un indice edificatorio di un metro cubo su metro quadro era la sua certezza andava sul mercato delle aree comprava il terreno
La risposta giusta è stata facciamo il piano strategico delineò gli obiettivi poi vado a un piano operativo
Ora fare un piano strategico cosa vuol dire vuol dire delineare solo strategie obiettivi
Cioè io vedete non accetto richiamare il piano operativo il piano del sindaco perché non mi piace personalizzare i piani ma il piano di patire deve attuare quelle scelte
Se deve attuare quelle scelte a livello strategico
Io lascia completamente libero l'amministrazione di decidere cubature altezze distanze tutor tutti i parametri urbanistici insieme ed era operativo od oggi a un riferimento nel nel piano strategico c'è un dato quantitativo Massimo in sé vedo che l'assessore Conti
Fa così però c'è il problema è non è l'impostazione adesso articolazione siamo tutti d'accordo vero sondaggi ovvero operativo
Ma qual è il rapporto di criteri per la definizione dei parametri urbanistici che problema che avete affrontato ore la legge uno mi sembra e affinché non ci sia troppa discrezionalità nel piano operativo
Perché questo vuol dire rapporto pubblico privato cioè io continuo a dire perché adesso si parla tanto di rapporto pubblico privato prove per un motivo serio contingente
Che è finita la moneta finanziaria dello Stato della Regione e Provincia agli Enti locali cioè occorre attrarre investimenti privati e usare la moneta urbanistica cioè gestire il piano in termini di attrazione degli investimenti
è chiaro che rimetto i paletti cioè nessuno nel rapporto pubblico privato dice che deve diventare il privato concessionario della funzione urbanistica nessuno dice come dice l'assessore Conti che ci si affida lo spontaneismo del privato
è un discorso contrattualistico con l'amministrazione in cui l'amministrazione alla luce del sole il privato alla luce del sole a mettere dice io oggi la moneta urbanistica le regole no fissate quindi non è il caso per caso devo raggiungere l'obiettivo di pubblica utilità cioè quel quid pluris che l'amministrazione vuole conseguire tu privato se è disponibile a darmelo sull'altro versante faccio un calcolo ripartibile Ida economica di sostenibilità economica richieste l'amministrazione si trova il punto d'incontro in fondo rapporto pubblico-privato secondo me questo grazie
Grazie
Credo che avere allora e Tocci il legislatore nazionale rispetto a queste tematiche a suo giudizio una qualche idea al di là della legge Lupi si trova un nella legislazione in itinere
Degli elementi che posso tenere insieme il governo del territorio e politiche i e politiche industriali
Ma le politiche l'attuale governo sono state essenzialmente di natura dissi pativa
Il territorio è stato un elemento
Di dissipazione mentre invece dovrebbe essere appunto tutto il contrario secondo le cose che stiamo dicendo oggi appunto una risorsa per lo sviluppo
Quando dico Bolivia dissi prative penso innanzitutto la cui ha dei condoni
Il cui effetto negativo si avrà ancora negli anni futuri li incontreremo spesso questi condoni come elementi di caos dell'organizzazione territoriale
La vendita dei patrimoni
Che sono stati fatti che è stata fatta con procedure molto poco trasparenti che ha regalato grandi rendite non abbiamo visto
Che gli acquirenti hanno poi rivenduto diverse volte e il valore finale è stato a volte tre tre molto grato perché rispetto al quanto ha incassato lo Stato
Poi ancora una generale destrutturazione di tutte le regole che ha messo in difficoltà sia i soggetti pubblici ma in una certa misura anche i soggetti privati perché le regole debbono essere sicure certe per poter intraprendere sia dei programmi pubblici sia degli investimenti privati
E infine un una regressione io direi della cultura infrastrutturale perché il paradigma è stato la galleria diciamo così si è perso di vista che la Galleria fa parte di un operaio di infrastrutture un'infrastruttura fa parte di un ariete e una lieve realizzata per organizzare dei servizi ecco tutta la filiera che va dalla galleria ai servizi è stata completamente smarrire in questi quattro anni
Noi nel programma che dei contributi di programma che abbiamo presentato proprio qui a Firenze
La settimana passata abbiamo dato un grande priorità alle politiche urbane o meglio a un aspetto che è andato anch'esso trascurato che stava anche solo trascurato cioè di una di un sostegno nazionale alle politiche che i sindaci stanno portando avanti nelle grandi città
Questo è un tema che salvo anche trascurato nel dibattito perché un po'in questi anni con l'idea del federalismo sia un po'archiviato il tema di una responsabilità anche nazionale statale sulle politiche per la città
Mentre invece noi vediamo altri grandi paesi europei che sono dotati di importanti politiche nazionali per le città
Pensiamo alla Francia pensiamo a Blair ma pensiamo soprattutto la Spagna con una politica di decenni quanto a determinato nella ripresa di quell'economia
La lo sviluppo di Madrid e di Barcellona di valenza di Bilbao insomma e degli interventi statali su questi ora purtroppo noi oggi siamo impegnati su una battaglieri credo guardia no il grido d'allarme che spesso presidente dell'Anci Leonardo Domenici rivolge e su un tema come dire che è quello dei trasferimenti statali mentre invece no e non solo dovremmo avere ordine su quel tema ma dovremmo avere delle politiche nazionali per le città
Poi i nazionali che siano in grado di affrontare i grandi temi primo piovuto la casa
La casa oggi è uno dei principali punti di irrigidimento della vita urbana e quindi qui non dobbiamo concentrare gli interventi sia nazionali sia locali per rimettere in campo una offerta sull'affitto apprezzi che siano in qualche modo accessibili non solo ai ceti meno abbienti ma anche a parti consistenti di ceto medio una ripresa anche delle politiche di alienazione del patrimonio pubblico che sia portata avanti con una certa intelligenza perché vendere una caserma o ristrutturare una stazione
Se non è fatta in modo dissennato come in questi anni può diventare invece una risorsa bere promuovere dei piani di recupero i piani urbanistici di un territorio
E a quel punto anche incamerare la valorizzazione immobiliare a favore della realizzazione delle infrastrutture
E infine io direi che tutto il tema ferroviario va un po'impostato in modo diverso ora in queste settimane si parla molto di ferrovie
Devo dire che anche nel linguaggio siamo un po'tornati indietro perché proprio con il governo D'Alema noi cambiamo la denominazione non più alta velocità lo ha ricordato prima Riccardo Malta capacità che cosa vogliamo intendere voleva intendere che la realizzazione di queste nuove
Di nuovi assi ferroviari era la premessa per fare una nuova politica ferroviaria
Teniamo conto che la Rete ferroviaria italiana oggi
Impreparata sulle due grandi sfide l'internazionalizzazione del Paese da un lato l'onda dei traffici che viene dal Mediterraneo viene dall'Oriente
E quindi il tema dell'integrazione tra le ferrovie e i porti
Che è un tema molto importante
Noi abbiamo una grande ripresa dei porti ma questo viene scaricato sulla rete stradale se non realizziamo un'integrazione efficace con la rete nazionale
E poi lecita
Se la competitività del Paese anche molto una compendia sistemi locali noi dobbiamo preparare le nostre città ad una salto di qualità della rete infrastrutturale trasporti
Ora
Su questo noi abbiamo delle occasioni molto importanti davanti a noi perché mano a mano che saranno realizzati questi nuovi tratti della rete nazionale si liberano
Importanti tracce Perec porto locale a questo richiede una nuova strategia di ammodernamento dalle ferroviaria pensata come a un insieme di assi portanti per delle reti di trasporto regionale di alta qualità
Questa non è una piccola cosa è una grande operazione no comparazione che altri Paesi hanno fatto con decenni di anticipo penso al sistema delle S-Bahn tedesca che fu realizzato negli anni cinquanta con la ricostruzione o pensiamo alla Real re parigina ecco noi possiamo fare nel nostro Paese oggi purtroppo con una decenni di di distanza una politica di ammodernamento di queste reti ferroviarie che poi possono così due costituire gli assi portanti per delle politiche urbane attraverso i piani urbani della mobilità
Ma voglio dire che questa politica una soltanto a voi a trasportistiche
Se noi sì di si riesce a dotare le le grandi aree metropolitane di questi assi infrastrutturali e questo ci consentirebbero anche di fare una nuova onirico urbanistica perché nostro problema la patologia più grave di questi anni è questa disseminazione
Dell'insediamento urbano nel nel nell'hinterland
Che sta determinando anche una come dire una diciamo un difetto nella macchina della valorizzazione perché i sindaci stanno trasformando recitare vi hanno più belle
Questo aumenta il valore e ma inevitabilmente espelle i cittadini lontano dai centri storici e quindi questo ci costa molto per andare a infrastrutturare questi nuclei a bassa densità nell'hinterland e quindi alla fine quella valorizzazione che un'azione pubblica al prodotto determina invece un aumento dei costi nella infrastrutturazione quindi determina un deficit infrastrutturale
E allora noi dobbiamo assolutamente densificare questi questi o meglio centrare questi nuclei di trasformazioni sulle grandi linee di trasporto sul ferro quindi fare dotare le aree metropolitane italiane di questi nuove e sbandò di nuove aree Resini figli anche a vere
Una nuova possibilità dirigerà la trasformazione territoriale insomma perché infonde oggi abbiamo sentito prima Riccardo insomma anche un po'la critica ai alla vecchia strumentazione urbanistica insomma no è chiaro che oggi la matita del progettista stato più nelle scelte infrastrutturali che Ina i disegni che poi trovano quelle difficoltà che diceva anche rappresentante dell'Ance ecco fare una politica infrastrutturale basata su questi grandi assi ferroviari metropolita regionali significa avere anche una possibilità di dirigere lo sviluppo territoriale in modo scoordinato andando a concentrare i nuclei di sviluppo su assi infrastrutturali sul trasporto pubblico
Il presidente Marrazzo
Su questo tema ecco che peso date voi alla la strategia delle infrastrutture nella visione del piano che avete
Fondamentale però se siete d'accordo io vorrei un attimo proprio perché il dibattito sta crescendo su quello che si è detto prima provare con voi un po'anche a rompere la formalità del ragionamento
E contestualizzarlo
Cioè mi sembra importante comprendere la prima cosa che mentre ragioniamo il mondo viaggio corre mentre non corriamo noi
Perché il Censis dice che per uno studio di fattibilità occorrono in media sei mesi con punte di otto mesi per passare alle dall'esame delle offerte alla stipula il contratto un lasso di tempo che si allunga
E così via né per quanto riguarda l'abitazione di un bando la ricezione delle offerte
Parto da questo per dire che mentre noi i ragioniamo
Abbiamo bisogno di vedere quanto multa il il territorio perché quello che diceva Walter mi faceva venire in mente io vi chiedessi qual è il terzo insediamento del Lazio voi ci interessa le province io io dovrei dire Guidonia
Ma il ragionamento è che quando non in termini di localismo ma quando si prova a ragionare in termini nazionali istituzionali
Cito il presidente Amato
Noi qui abbiamo trasformato io sono sei mesi che vi partecipò prima avevo studiato sui libri di diritto però quella che è una Conferenza Stato Regioni e diventata una cassa di compensazione perché si è andati al federalismo
E non si è costituito un luogo nazionale
Nel quale ragionare di politiche locali penso al Senato alla penso la Germani Länder e dove poteva ritrovarsi nella Camera delle Regioni la politica dei dei territori
Però vi vorrei fare l'esempio del Lazio per riflettere con voi territorio e cambiamenti globali
Allora noi abbiamo alcune situazioni nelle quali ad Anagni crolla un distretto industriale che era fondato sul tubo catodico quattro mila quattro mila operai tra indotto e produzione del tubo catodico gruppo Thomson
Dall'altro abbiamo il crollo del distretto della ceramica Civita Castellana cito due esempi fuori dalla realtà urbane
Mentre noi eravamo in ma immaginavamo la globalizzazione da governare per la vendita dei prodotti fino a qualche anno fa il nostro di apertura di mercati
Poi invece è intervenuta la globalizzazione dire Bound cioè il problema del costo del lavoro
Pensavamo che dobbiamo governare la competitività quindi l'agenda di Lisbona l'innovazione sempre ragionando poi in termini di territorio e di sviluppo dei territori ci siamo accorti che il Mediterraneo cominciano a essere un luogo dove arrivano flussi
Di investimento
Cito sempre i due esempi la Thomson l'ex Stone sono di Anagni viene acquistata dagli indiani
E Civita Castellana va in crisi perché lo sto richiama viene prodotto sempre meglio a costi minori in Cina
E in tutto questo io devo conto devo cominciare a governare il territorio non più non mi basta solo la lince sita di leggere in termini urbanistici perché ho già il problema infrastrutturale ma mi accorgo per esempio nel Lazio che mi manca una trasversale tra Civitavecchia e Orte
Trentatré chilometri fermi da trent'anni poi scopro che su determinati assi come quello dove la dove gli indiani stanno investendo la Caf la Cassino Roma può diventare con lo spostamento dell'alta velocità una vera e propria metropolitana di superficie
Cosa voglio dire
Io ho il problema di guardare oggi dal territorio italiano per esempio in un contesto del Mediterraneo
E in un luogo come questo Italianieuropei Fondazione io penso che per esempio abbiamo la necessità di capire questi territori che esprimono identità locali come le posso leggere in una direzione in una visione molto più ampia
Politicamente io credo che oggi la riflessione qual è il valore dell'identità di un territorio in un mondo che è fatto di globalizzazione
Quanto mi basta richiudere mi solo in una logica ma di territorio regionale e nazionale o forse ho bisogno d'Italia una visione più ampia
Lo chiedo a voi perché quel territorio può essere che si ritrova l'esempio che faceva sollecitazioni che arrivano da molto più lontano e il mio essere chiuso è fermo in tempi italiani
Parlo di pubblica amministrazione rischia che leggo qualcosa anche in termini di sviluppo delle infrastrutture e magari se non sono vere
Una cognizione del tempo che mi sta intorno rischio di non essere un buon amministratore
E allora io vi chiedo
Quanto è distante la logica di cercare di capire che il mondo è più complesso tra una logica di una democrazia che può essere imposta ignora alcuni pezzi del nostro mondo
E quanto quell'altro mondo che reagisce il controllo occidentalis mo'
Insomma sto parlando da un lato dell'impero
Costruito sulle logiche di visione della democrazia americana da esportare ovunque dall'altro la logica di un Mondo che si difende e in mezzo ci siamo noi l'Italia il Mediterraneo e allora arrivo al territorio più piccolo
Quello che poi ci chiede strumenti di governo l'Italia il Lazio
Per io per esempio ho un problema che devo cercare di coniugare l'identità locale di una regione che deve rimanere legata all'Europa dei PAC
Cioè l'agricoltura il turismo un territorio che ancora vuole essere protagonista e l'agenda di Lisbona
Lo sviluppo sull'economia delle conoscenze
Ho fatto questi piccolissimi Flash ma per dire con voi
Che la necessità e la capacità di comprendere che il locale il Global ancora oggi devono essere visti in una visione molto unitaria
Cioè io ragiono su Civitavecchia pensando le autostrade del mare nel Mediterraneo a Fiumicino uno scalo che ha bisogno di una ben internazionalizzate al continentale una regione che non riesce a intercettare la logistica ma la logistica già una
Non è più regionale
E perlomeno interregionale tra Toscana Lazio Campania ma lo dico così ma potrebbe allungarsi
E allora
Io credo che tutto deve essere rapportato anche ha una visione politica io ho sentito le relazioni quella letta dal come dire da una visione macro del presidente Amato che poi prendeva però degli esempi localistici e quella di Riccardo che invece cercava dalle alture del territorio e dall'esperienza di decenni ci può essere un modello telegiornali io penso di no
Il modello è quello fatto allora credo che poi è un po'il tormentone ma anche il cordoglio ragionamento di oggi la capacità di armonizzazione istituzionale
La capacità di ascolto dei territori e che se vogliamo pensare all'economia della conoscenza ovvio pensare all'economia che fatta in un mondo completamente diverso
Da quello che avevamo immaginato sino a qualche anno fa e che magari sarà diverso da quello che ci si presenterà tra qualche anno
Che cosa fare io credo che le ricette non sono mai a tavolino
Anche questo è un riformismo che sappia per la parte legata ai fatti dicevano i fratelli cioè Carlo Rosselli diceva la politica e l'amore per le cose concrete
E allora forse ascoltare di più il territorio molto di più il territorio ma dire al territorio che se pensa di chiudersi sempre di più nella sua logica del suo particulare quel territorio non crescerà mai
Siamo travolti siamo travolti sembra oggi che tutto sia così vicino e rischiamo invece di volerlo tenere lontano
Internet ci avvicina però poi noi non vogliamo sentirlo ragioni di quello che sta magari a migliaia di chilometri rompe così in un secondo
Perciò ho
Sviluppo del territorio significa qualcosa di talmente complesso che io lo riporterei
Alle comunità e quindi al cittadino
Ritorno a quel ragionamento il cittadino l'uomo
E se noi siamo in grado di ripartire da qui diritti forse che abbiamo le comunità che abbiamo gli imprenditori che abbiamo la capacità che se non conosciamo la lo sviluppo economico con quello della difesa del territorio presa appellazione su Claude e chiudo perché là c'è bisogno di avere un grande star tappo sul turismo
Ne deteniamo il più alto numero di patrimonio artistico di beni culturali abbiamo da difendere gli insediamenti che sono lì e nello stesso tempo non possiamo dimenticare che dobbiamo cercare di avere una cabina di regia che sappia investire bene
Quindi un'ora da Firenze un'ora da Napoli
è un'ora e mezza da Rabat
Con l'aereo
Questa è la dimensione governare localmente significa sapere che ci sono uomini su quel territorio che hanno bisogno di risposte
è stata dicevo in una in un contesto regionale dove la pianificazione strategica è stata sostanzialmente assorbita dalla pianificazione strutturale ecco in questo contesto qual è il tipo di mentalità amministrativa che Leonardo si sente di dover interpretare e che tipo di interlocutori vorrebbe trovare sul suo percorso per dare efficacia ai suoi programmi
L'esperienza di Firenze un'esperienza segnata
Per la particolari città della città da un problema di carattere generale
La città di Firenze una realtà urbana in cui io credo più che altrove
Risulta Complesso è difficile unire insieme
Il tema dell'innovazione con quello della conservazione Firenze è una città naturalmente vocata
Alla conservazione non in termini politici
Ma in termini di gestione del patrimonio della città
D'altra parte è una città che ha assolutamente necessità anche per un certo immobilismo che ne ha caratterizzato la vita amministrativa nel corso degli ultimi decenni di introdurre forti elementi di trasformazione urbana
Questo richiede ancor più
Di sperimentare dei modelli e degli strumenti che siano al tempo stesso partecipativi e associativi
Io apro una parentesi devo dire
Non credo rispetto a quello che diceva prima gironi che noi abbiamo il problema di stabilire comunque che a un certo punto qualcuno deve decidere perché in realtà non si considera che l'apparato legislativo normativo regolamentare che forse anche sovrabbondante talvolta che esiste nel nostro Paese
Garantirebbe in realtà la chiara individuazione di snodi decisionali laddove si verificano per distinte le situazioni di stallo cominciare anche per esempio dagli elementi innovativi introdotti circa le risoluzioni
Delle conferenze dei servizi e così via quindi in realtà noi ce l'abbiamo un apparato di questo tipo
E e teorico ho capito fatichiamo
Ma comunque dico gli strumenti ci sono un a un certo punto sappiamo dove eccome che si decide
Il problema è come io ci arrivo a quella decisione è chiaro non è possibile pensare alla eliminazione totale di momenti di conflittualità di tensione politica sociale istituzionale
Pur tuttavia posso cercare di arrivare a quei momenti riducendo il più possibile
La consistenza e la pesantezza di questi momenti di tensione di conflitto governarlo il conflitto in sostanza
Questo poi è già stato detto che i problemi della teoria si risolvono nella prassi quindi non c'è bisogno che lo ripeto io ma comunque in ogni caso io devo cercare di mettere insieme questo sistema allora partecipazione vuol dire riuscire effettivamente a far sì che questi processi comunque coinvolgano la città noi per esempio stiamo commettendo un errore non lo so se riusciamo a io non lo sapevo li ho visti l'altro giorno avevo detto bisogna fare i cantieri della tramvia distorsioni non bisogna tappare lì senza che nessuno veda nulla se l'altro giorno passo bisogna professore per le cose di sughero ora vediamo
Se è possibile cambiare che invece anche questo è un piccolo elemento ma insomma evidentemente c'è stato qualche disguido cioè i cantieri dovrebbero essere trasparenti anche dal punto di vista proprio materiale fisico questi poi c'è l'aspetto però associativo c'è l'aspetto associativo perché
L'idea del piano strategico che poi non è un'idea originali nostro ovviamente tante altre città europee l'hanno adottato consiste nel fatto di riuscire apportare su progetti condivisi di medio lungo periodo
Soggetti sia pubblici che privati che poi insieme Coop Perino alla ricerca delle risorse e alla realizzazione degli stessi
Quindi questo è un po'ciò che abbiamo cercato con i nostri limiti e stiamo cercando di fare gli interlocutori va beh qui dice poi una dialettica locale
Fra conservatorismo il radicalismo poi il problema alla fine diventa lo stesso spesso e volentieri
Però esprime una questione anche di mentalità di come riusciamo a vedere la città o lecita proiettate in questa dimensione più generale
Bisogna convincersi che qui io adottato un'espressione che poi il professor Molise mia giustamente io colto la correzione se si riempie se si rimane nell'ambito della Pro del provincialismo cosmopolita che è un po'spesso riguarda Firenze non riusciamo a vedere i problemi nella loro reale dimensione e proporzione
E quindi come spesso succede se si sbaglia a valutare la realtà poi anche le conseguenze gli strumenti che si mettono in opera
Non sono efficaci
Quindi occorrerebbe spesso più consapevolezza da parte dei vari soggetti che partecipano a questi progetti di innovazione però e finisco su questo dev'essere chiaro che noi nel nostro paese questo riguarda Firenze tutte le città italiane siamo arrivati a un punto che se questi tentativi questi sforzi di innovazione di trasformazione urbana non si collegano a politiche di carattere generale e nazionale rischiano conti subire quei rallentamenti enormi di cui parlava Marrazzo
O addirittura di essere vanificati
Un ruolo importante in questo senso chiaro lo svolgono le regioni ma quando io mi leggo la relazione
Del ministro John Prescott si chiama Jones DOP del responsabile tutto l'intervento sulle aree urbane inglesi del governo Blair e vedo che comunque c'è un piano di intervento sulle metropoli inglesi
Di cinquantanove miliardi di euro nell'arco mi pare grosso modo di un decennio e in cui si fa un discorso anche rivolto agli imprenditori privati nel senso che questi queste risorse devono servire per
Rendere diciamo così utilizzabili delle aree che altrimenti l'imprenditore privato di suo non interverrebbe per utilizzare e per valorizzare quando io vedo che lì poi è chiaro problema città non è mica la questione ormai etnica solo italiana basta vedere ovviamente Parigi ma quando vedo che ci sono dei governi che si pongono il problema che la competitività la crescita lo sviluppo di un Paese passa necessariamente attraverso una politica di riqualificazione urbana in Italia questo cioè io capisco benissimo che noi abbiamo un problema di grandi reti nel nostro Paese
Ma se poi noi facciamo messo non so quanti anni ci vorrà
Che facciamo queste reti e poi con queste reti arriviamo nei nostri centri urbani che noi chiudiamo perché non rispettiamo i parametri europei per l'inquinamento mi dite un po'queste reti a che serva
Serviranno certo ma io ho bisogno che i nodi urbani le realtà urbane siano efficienti e all'altezza degli standard europei se invece come infrastrutture urbane come trasporto pubblico di massa
A cura del ferro di cui parla Tocci i livelli di inquinamento il problema della stessa coesione sociale
Da dagli sfratti fino qua
Io troppo la perdita di tempo anche di spazi sui giornali per discutere di cose come quella che viene dal professor Brunetta di di di difendere detti di alloggi popolari senza porsi il problema poi di che cosa questo significa le veramente disarmante
Sì devo ricadesse incerto regalarli no ma mi viene in mente che poi io non so come cioè esistono perché c'è gente che non è in grado di di di di di di pagare gli affitti ma lasciamo perdere questo da sto divagando ma il problema e che se io non mi pongo nazionalmente l'obiettivo di una politica per le realtà urbane
L'idea stessa che il Paese posso tornare a svilupparsi e crescere a competere viene minata alla base perché comunque e nelle città
E nelle aree urbane e metropolitane che si può misurare la capacità di un Paese di crescere e di svilupparsi questa idea che a me sembra abbastanza elementare nel corso di questi ultimi anni
Non avuto assolutamente nessun corso
Ma io avrei
Le ultime domande una l'amore rivolgere
Come dire
Ai costruttori che lei in questo caso rappresenta un e un'altra palla rivolgere al Presidente Marrazzo che quanto meno per per dovere di ospitalità ma che per il piacere di sentire un una scultura opinione su un po'
Va qui rivolgere una domanda specifica
Qualità architettonica
Allora questo è uno dei paesi che da un punto di vista normativo non ha nulla
E salvo che allorché si trova ad agire come committente pubblico nei Comuni nelle nelle regioni può ovviamente interloquire sul su quelli che sono i progetti
Ma sul piano etico dell'edilizia residenziale in particolare
Si continua a vedere una una grande articolazione di situazioni fortemente differenziate
Lei non crede che questo sia un argomento in cui la vostra credibilità imprenditoriale dovrebbe spente essi in maniera particolarmente significativa
Sì però mite consentire almeno due brevissime repliche su quello che è stato detto concordo pienamente gli strumenti di oggi sono in teoria in caso di conflitto regioni ministero può sembrare con sei mesi dal settantasette non ci siamo andati
Il va sarà leggi qualche anno fa addirittura in presenza di produzione impatta mentale negativa si può andare all'alcol siamesi ma credo che sia a quel punto si arriva allo scontro quindi diventa riceverà solo in quel senso esistono ma nella prassi non lo so
Una volta sola sì mi sembra un caso isolato insomma rimasto nella storia ma perché isolato
Come il discorso e fagli aperte Marrazzo che condivido è un po'al discorso economico si faceva prima
Cioè non ci dimentichiamo che una delle competenze esclusive dello Stato della tutela della concorrenza e la tutela della concorrenza una stretta attinenza con l'urbanistica
Perché io posso creare delle condizioni urbanistiche differenti da regione a regione quindi è giusto quel discorso che a livello statale proprio in un'ottica di tutela della concorrenza io assicuro promozioni da sul territorio
E questo mi richiama la riforma del governo del territorio cioè che erano esprimo apprezzamenti
Noi abbiamo appoggiato la riforma che aveva elaborato Maria Rita Lorenzetti di cui mi onoro di essere amico come la riforma Lupi quindi non entri quello però credo che stiamo andando
E la legge non si fa ormai non c'è più tempo
Però è un'esigenza perché noi non è questo il momento ma parliamo di perequazione compensazione premialità tutti istituti che ruotano intorno al regime della proprietà
Regina della proprietà che può essere disciplinato solo dallo Stato la fiscalità urbanistica sì non rivediamo la fiscalità urbanistica questi sistemi non funzionano il rapporto pubblico privato cioè ci vuole con la legge statale di riforma governativa è essenziale perché se la Corte nozionale
Si sveglia dopodomani dice tutte queste leggi regionali
Incidono sul regime della proprietà in assenza di una norma di principio stradale possono saltare quindi pericolose
Sul i territori adesso voglio estremizzare ma secondo me è come se il prato quando fa il suo piano non dovrebbe concordarlo con la Regione la Provincia con l'ambasciata cinese per vedere se ci sono le condizioni come ormai in termini economici globali
Il discorso è che una compagnia a basso costo aerea può determinare il declino successo una città cioè siamo di fronte a fenomeni che ormai vanno al di là di ogni inizio immaginazione mi scuso per questa aggressione ma non per eludere la domanda perché tutt'altra anzi
Lance ormai da due anni è impegnata sul tema dell'architettura e proprio venerdì ma quand'era mercoledì sì che lei era assente a festiva dell'architettura sia riproposto questo tema tema che abbiamo posto con forza nel senso che da una parte avevamo gli architetti che dicevano in genere per l'industria per il design l'architetto è un plusvalore perché dà un valore aggiunto
In teoria per l'imprenditore è un costo
Imprenditore a sua volta risponde ma se il mercato non mi apprezza questo costo aggiuntivo e difficile io posso assorbirlo
Perché finora abbiamo vissuto in una logica di esigenze primarie dell'edilizia primario a soddisfare nel dopoguerra adesso si dal discorso di qualità
Riscosse valida è un discorso di costi quindi questo deve essere un tema che deve essere affrontato ed apprezzato poi dall'utente
Quindi su questo
Benvengano due discorsi secondo me uno la concorrenzialità strappo poste privata cioè le amministrazioni nelle opere di qualificazione urbana esso è già presente in alcune leggi regionali prevedono la concorrenzialità non solo dove è presente patrimonio pubblico
Laddove previsto patrimonio privato
Cioè io faccio un bando dicendo tuo privato vuoi intervenire
No voi conferì del bene no cioè però una negoziazione col privato sei Contini a non voler intervenire apro a chiunque abbia interesse a quel punto faccio un discorso anche di qualità del progetto
Lo stesso la premialità
Nella riqualificazione urbana si dice a fronte di utilità pubblica aggiuntive o di qualità urbana di arredo rubano di qualità ambientale chiedo un bonus urbanistico c'è un premio
E tu puoi utilizzare li ho in un altro programma cioè il discorso ritorniamo sempre al discorso dell'economia creare le convenienze perché ormai anche l'imprenditore sa che deve andare sul mercato coprodotto il prodotto deve essere apprezzato fortunatamente le esigenze primarie sono abbastanza soddisfatte quindi non è la logica costruisco perché tanto vendo no
Devo costruire un certo modo devo mettere il prodotto sul mercato certo non abbiamo ancora l'effetto Cina sulla casa perché la casa si può costruire solo qui nulla si può portare dalla Cina
Abbiamo questo vantaggio però indubbiamente il tema dell'architettura va stimolato secondo me principalmente col discorso della concorso di progettazione su interventi concreti e quell'ultima dose chiudo veramente
Noi siamo stati abituati finalmente nei piani di zona a quei capitolati che dicevano anche come devono esser fatte le maniglie delle porte
Quindi uccidendo un po'la progettualità dobbiamo trovare il modo per esaltare questa progettualità e quindi non costruire la norma che disciplina il progetto ma un progetto esemplare da cui costruire la norma grazie
Le
Presidente Marrazzo
L'ultima domanda che era questa
Almeno nell'immaginario collettivo le regioni stabiliscono alleanze in posizione dialettica nei confronti del governo
Non sia l'impressione che ci sia almeno nelle regioni che hanno i governi assimilabili sul piano del loro composizione politica
La ricerca di agende comuni o di sistemi non soltanto di consultazione questi ovviamente ci sono ma di alcune definizioni cruciali come quella riguardante le materie di cui ci stiamo occupando
Che sono proprio molto importante rispetto a ciò che poi i Comuni possono fare
Ci sono alcuni ad esempio in materia di progettazione di processi decisionali rispetto a grandi lavori che possono contenere livelli di conflittualità rilevante o collocazione di impianti particolarmente delicati
Non c'è un tentativo di in qualche modo surrogare sia delle carenze del potere statuale quando queste si manifesta lei raccordo quest'ipotesi
Sarebbe l'errore più grave andare invia surrogatorie colmare vuoti perché tanto non sarebbero colmabile
E renderebbero anche più difficile poi la filiera
No perché niente se la logica del del momento osso o dei pianeti IST o delle monadi
E citano sempre il presidente Amato no la filiera istituzionale la forma e sostanza
Cominciamo a ritornare a pensare un Paese che sappia rispettare determinati comportamenti
E quindi io o per esempio vissuto due esempi ma forti in prima persona la la l'inquinamento della Valle del Sacco nella nostra regione dove insediamenti industriali che arriva nascevano
Dal dalla prima guerra mondiale la BPD poi passata SNIA che hanno completamente massacrato un territorio
Ebbene in quel caso io ho chiesto di far fiera con il presidente con il ministro Alemanno ecco il ministro Matteoli e non volevo e non dovevo surrogare nessuno
E qui siamo secondo me alla necessità di progettare gli impianti adora la pratica della politica progettarla
Cioè tornare immaginare tutti insieme che cosa il riformismo
Il riformismo lo dobbiamo anche far vivere né i nostri comportamenti
Perché se non se non ragioni e quindi sogna anche avere il coraggio volte di fare un passo indietro
Se non ricordo ma insomma cito una una una frase di Chennedy mi pare che dicesse in sostanza un pensa prima governare poi a creare su quello che hai governato e come governato il consenso e qui è la grande anche un po'la sfida alla vinta anche Blair nel nella suo ultimo mandato quando prima della rielezione
Perché poi se non faremo così non saremo in grado di chiedere poi tutti insieme il rispetto di quelle norme qui arrivo forse le Regioni potrebbero lanciare una prima sfida alla all'impianto Stir nazionale
Cominciamo un processo
Di semplificazione amministrativa attraverso grandi riforme amministrative con il riordino ma il riordino significa la la semplificazione del percorso delle leggi che sinistro prima cosa perché queste culturale mi ha fatto una domanda importantissima la cultura dei il Governo
La cultura di governo è quello di di saper interpretare il proprio ruolo
Troppa esuberanza prima nella mia precedente vita professionale ho visto in alcune persone che andavano al di là dei loro compiti io amo sempre il dopo lo fa il che possa essere poi esplodere
Attraverso gli atti che tu compi
Allora per esempio noi qui abbiamo le direttrici i cosiddetti corridoi Tirreni sì abbiamo il problema delle il discorso di Walter era suggestivo cioè come possiamo oggi immaginare e ti pensare di risolvere tutto attraverso una dorsale
Di alta velocità quando ha il problema che magari in una regione come la mia si potrebbe si dovrebbero muovere su ferro mezzo milione di persone ogni mattina
Questi sono problemi concreti e se una Regione pensa di risolvere in un proprio ambito perfetto
Non ha proprio assolutamente capito che deve ascoltare il sindaco
Che ti dice guarda che tu mi stai portando tutti bene alla alla frontiera del mio potere locale e io qui magari mi devo chiudere perché se no andiamo fuori con gli indici ai parametri
Per quanto riguarda l'inquinamento
E allora
La riflessione che che nasce da quel dall'incontro di oggi che non andiamo da nessuna parte
Se all'interno dell'asse situazionale e nel confronto con le parti sociali noi non guardiamo più avanti
Ma molto più avanti ce ne dobbiamo guardare già dieci quindici anni oggi se è vero che nell'ottanta si leggeva quanto quello che nell'ottanta è stato immaginato oggi ce lo troviamo realizzato
E quindi
Incontri come questi ci devono dare la spinta per
Soprattutto l'avete più immaginazione
Che in politica si chiama visione
Più rispetto
Da entrambe le parti
E e e l'ultima cosa che mi sento di dirle
Una dose molto molto forte di sensibilità sociale
Che sembra sempre rivolta all'ambiente o al Welfare io direi la sensibilità sociale anche alla capacità la crescita dello sviluppo economico di questo Paese
Perché lì dietro ci sono i posti di lavoro lì dentro ci sono le famiglie ci sono i figli magari che vivono in quelle periferie urbane
Che grazie a Dio oggi ancora governiamo
Oggi noi tutti siamo qua stiamo guardando anche con i partiti del centrosinistra le prossime lezioni per quel voto all'estero
E ancora qui nessuno non ci poniamo ancora di più le come far votare questi cittadini che pagano le tasse nel nostro Paese che contribuiscono alla crescita immigrazione ed emigrazione
Ecco se per concludere bisogna avere una grande capacità di visione aperta a trecentosessanta gradi di quello che ci capita intorno
E con umiltà saperlo affrontare e credo che incontri come quelli di oggi ci fanno capire che il cammino molto lontana noi abbiamo una responsabilità quella di cercare di indicare obiettivi che stanno distanti alcuni anni ma che se non li consideriamo step by step probabilmente arriveremo impreparati e diremo l'avevamo detto al convegno del due mila e cinque a Firenze
Grazie speriamo non fra venticinque anni però
Allora io ho un'ultima comunicazione di il servizio nel tradurre
Per cui al termine della sessione mattutina sarà allestito un buffet nella Sala Gonfalone del Consiglio regionale vi ringrazio tutti per l'attenzione mi scuso per gli alti e bassi del del microfono
Bene ringraziamo Massimo Molise e gli altri protagonisti a tavola rotonda
Credo adesso la parola a Vannino Chiti coordinatore
La segreteria nazionale DS per le conclusioni dei lavori di questa mattina prego Vanni
Non voglio fare invece
Voglio fare quattro considerazioni che mi sono state sollecitate dalla discussione di stamani dalle relazioni
Penso in buona parte schematiche se ci riesco alcune di queste anche come sforzo per rispondere a un interrogativo cioè il cosa fare
Credo che noi almeno non soltanto noi che siamo qui
Noi sinistra né centrosinistra siamo oggi d'accordo sul fatto come impostazione
Che non può esserci quella separazione che Giuliano Amato ci ricordava all'inizio tra territorio
Economia dalla separazione di un tempo ha un'impostazione che nelle veda connessi
Che vede il territorio come risorsa collettiva come risorsa limitata ESA orribile quindi preziosa
E come sede in cui si innesta non c'è separazione oggi lo sviluppo è stato giustamente all'inizio fatto riferimento alle impostazioni date a Lisbona dal dall'Unione Europea
Qui il territorio dunque un insieme di valori naturali ecologici sociali produttivi che riguardano la qualità dello sviluppo e la qualità della vita
E lo ricordava ancora Giuliano Amato
Tutto questo avviene in momenti di profondi cambiamenti anche su questo siamo
Le linee generali certamente d'accordo l'economia post fordista che sollecita io questore Giuliano che non si smarrisce però cioè che sollecita essa stessa cambiamenti nel modo di essere degli Stati nazionali
Cioè non è che non è un certo punto dato che c'era la lega che protestava un po'e che prometteva sfracelli ci siamo innamorati di una diversa organizzazione
Dello Stato poi purtroppo come dirò incompiuta è un problema che esiste quello di modificare di far funzionare la democrazia all'interno degli Stati nazionali di fare essere gli stati protagonisti della costruzione
Di realtà democratiche sovranazionali per noi dell'Unione Europea
Cambiano le città non ci si può soffermare molto ma per esempio ne impressiona il fatto io non credo che le città italiane o certo
Non sono tutte uguali l'una all'altra
E la Toscana è e altre Regioni non sulla Toscana sono un panorama in questo che anche una diversità nella diversità io credo che noi non abbiamo oggi le periferie come in altri Paesi europei
Ma abbiamo anche noi a volte nelle città stesse nelle funzioni che si svuotano perché le attività produttive di un tempo non ci sono più
E c'è da decidere come si riempiono un problema di qualità e di funzioni nuove abbiamo un problema di vivibilità delle periferie anche se sono aggregate come bellezza della costruzione urbanistica delle case delle residenze in quelle che erano che sono le periferie abbiamo un problema
Di centri vuoti
Cioè io quando un po'più giovane ha avuto l'occasione di fare l'esperienza di sindaco della mia città avuto la fortuna di conoscere due era molto vecchio poi morto alcuni anni dopo
Uno dei più grandi architetti credo che della nostra del nostro tempo almeno di quelli che io ho conosciuto direttamente Giovanni Michelucci
E Michelucci
Mi sono rimaste impresse due considerazioni che faceva allora sulle città una autocritica sull'uso e gli architetti una il problema delle città asiatica diceva a volte gli architetti progettano gli edifici pensando a se stessi e non a chi ci sta
E guai a te se vedete alcune scuole anche nelle nostre città o alcune altre serie che sono uno sfarzo di vetri e di luci salvo il fatto che c'è freddo d'inverno a caldo d'estate gli studenti che devono andare a scuola ci stanno male e tante altre e tante altre ancora e lui può e aveva la preoccupazione
Che seguendo i processi che si stavano costruendo
Lì il centro lì le aree commerciali e poi le aree industriali si sarebbero creati dei comparti stagno separati che non venivano più tenuti insieme da quello che per lui era un grande valore
Che era rinascimentale ma forse non collegato soltanto in un contesto storico quello dell'attività dell'uomo della presenza umana della capacità di vivere dell'uomo delle sue relazioni del fatto che le tecnologie oggi consentono
Forse di stare in Rete di costo di di avere collegamenti che un tempo sembravano non più possibilità di dietro il fatto che le attività dato noia per rumori che eccetera noi però oggi abbiamo città che nei centri storici sono dei vuoti
La notte
Chiudono quasi e c'è un altro processo che si sta verificando questo l'abbiamo visto in alcune realtà europee
Il fatto che in sette incerti in abitazioni dei centri storici si stanno inserendo perché sono grandi case
E costano e costano tanto ma se ci si va in sette famiglie costano meno immigrati
E quindi si stanno costruendo pezzi di centri storici che sono anche larve separati non credo che la enclave sia molto positivo per l'integrazione che riguardano
Persone che vengono da da da da da fuori insomma da da non dal dalla Comunità europea non do paesi europei bisogna quindi ripensare lecita proprio le città io son d'accordo con Leonardo
Che c'è la necessità anche qui come sul rischio idraulico anche sulle città di politiche non solo concertate ma di risorse che si danno con continuità perché non bisogna dare il cuore dare una grande
Concretezza un grande punto di forza alla vita delle nostre delle nostre città
E si potrebbe continuare le città stanno facendo ma hanno bisogno di un'infrastrutturazione tecnologica non solo l'infrastrutturazione Chen Italia il problema enorme della mobilità
Della mobilità scarpe non si tocca
Non è ma del treno acquista né farlo oggi da quelle del Grosseto
C'è un problema della mobilità ma il problema della mobilità che c'è nel nostro Paese secondo me è dato oggi già già secondo me a dei cambiamenti
Non siamo più soltanto a dover affrontare la mobilità interno alle città che bisogna affrontare naturalmente perché c'è un problema di collegamenti c'è la necessità di a vere
Questo le le città lo stanno facendo con sacrifici ho visto Roma ho visto Firenze altre città piccoli mezzi non inquinanti bisogna continuare e e avvia una politica e realizza questo
Ma c'è anche la necessità dei collegamenti tra quel territorio dove si spande la città per il fatto che non c'è più posto Desmo e i centri delle città perché altrimenti succede quello che ora Leonardo diceva che diceva il sindaco Domenici perché possiamo fare dei grandi centri lecita ma poi ci arriva di tutto quali quali che siano le politiche che vengono che vengono adottate bisogna
Io dicevo scherzando prima D'Alema che s'era finita la legislatura e quindi salvare quella regionale ma io sono convinto davvero dobbiamo indicare le priorità e rigorosamente come fare a perseguirli
Io per esempio credo è vero o no che l'Italia ha bisogno soprattutto di una modernizzazione ferroviaria che non sia soltanto le talpe all'interno delle regioni e anche collegamenti europei
è vero o no che ha bisogno di collegamenti via mare e che il mare sono i fiumi del centro dell'Europa per noi se facciamo questo quindi porti e ferrovie costruiamo no una realtà diversa
Bisogna appuntarci ma siccome
La modernizzazione delle strade esistenti ovunque possibile sul territorio dato non è abbandonato idee e siccome l'Italia è duale c'è anche il Mezzogiorno e lì le risorse pubbliche sono essenziali ma le risorse pubbliche non sono infinite e prioritariamente dobbiamo intervenire in quelle che si chiamò politiche di pari opportunità io sono convinto fermamente
Che noi dobbiamo modificare per far funzionare quello si chiama project financing e sono anche altrettanto convinto che molte delle opere viarie possono essere fatte in concessione pagate dagli utenti
Non pagate dal denaro
Dal denaro pubblico ne sono proprio assolutamente convinto e penso che andremo avanti qualche decina d'anni non modernizzando le nostre infrastruttura modernizzando le poche anziché affrontare
Con questa visione dell'insieme del territorio questi problemi ecco
Ma di fronte a questo punto se siamo d'accordo su queste impostazioni su queste culture abbiamo un compito perché non si traduce o come si traduce in politiche in atti di governo tutto suo efficaci e trasparenti
Io penso che l'Italia da questo suo territorio
Dove oggi lo sviluppo sarà di tipo diverso ad delle potenzialità e sarebbe grave se noi non indichiamo al Paese anche le sue potenzialità
E cioè le opportunità che ha la possibilità di farcela tempo stesso abbiamo dei limiti perché altrimenti non ci sarebbe questo
Corto circuito i limiti sono due secondo me une limite politico
C'è bisogno di una grande politica per perseguire questi obiettivi che hanno durata negli anni
E la fase attuale che viviamo della nostra democrazia è una fase che ha partiti scheletrici o poco più
Siccome la democrazia per decidere in modo democratico ha bisogno di grandi forze politiche
La questione di dare all'Italia grandi e nuove forze politiche non è Pellegrina ma è una grande esigenza poi si chiamino come si vuole ma questa è una grande
Necessità io credo dell'Italia e non soltanto di noi che veniamo da tante storie diverse e l'altra è quella delle istituzioni le istituzioni le istituzioni che sono attraversate da riforme incompiute
La seconda considerazione
Se il governo del territorio come per noi è funzione eminentemente pubblica governo del territorio di cui c'è bisogno è una funzione eminentemente pubblica
Come questo si realizza attraverso il ruolo dei soggetti pubblici cultura strumenti di governo e attraverso quale tipo di confronto e di dialogo anche con le parti sociali
Allora io penso che
Prima di tutto diciamo ci sia bisogno di appunto cooperazione cooperazione vera cooperazioni reale
Cooperazione tra soggetti istituzionali prima di tutto lo Stato le regioni gli enti locali e su questo sono d'accordo sul piano se ho capito bene il senso della tua affermazione cioè anch'io sono convinto che
Il problema del cambiamento del nostro Stato e il criterio con cui lavorare sul Titolo quinto per le correzioni da fare è quello non di irrigidire di più come tra gli altri disastri sta facendo
Quella che io chiamo
Sfregio istituzionale spregio costituzionale la destra ma ha bisogno di avere poche materie di competenza esclusiva e molta coopera zione molta necessità di cooperare al di là di come sono le coalizioni così come avviene in altri Paesi come si così come sta avvenendo
Nell'esperienza pratica della stessa Germania federale
C'è bisogno
Io ricordavo prima D'Alema che quando lui era presidente la commissione bicamerale un giorno presentammo ci trovammo alcuni presidenti di Regione io Favero presidente la Conferenza delle Regioni tutti centro destra
E di centro sinistra io Formigoni Rutelli Bianco altri ancora dico che allora vicepresidente facemmo un patto il patto di presentare D'Alema una proposta che diceva le Province non so non scompaiono ma le Province diventano strumento che scelgono nelle modalità di esserci
Le regioni
Poi durò ventiquattro ore questo il patto occupato tutti tenemmo diciamo fummo travolti ventiquattro ore quindi non ripropongo questa questione però propongo una questione si Riccardo era però propongo una questione che è una riflessione e son d'accordo con te Giuliano non poniamoci il problema del superamento delle province abbiamo già tanti fronti aperti eccetera però di cosa sono e come servono le Province oggi
Io credo ci siano esserlo perché si stanno moltiplicando il numero delle Province tra poco non ci sono che in Sardegna si andiamo in Sardegna le vince della Sardegna sono meno dei circondari che ho trovato io da ragazzino quando comincia a fare il consigliere regionale allora il problema di dire
Le Province quale funzione hanno proprio per lo sviluppo proprio per il coordinamento proprio per le questioni del governo del territorio e allora i confini non la moltiplicazione ma lire la ridefinizione di compiti e di confini sarebbe una questione essenziale per gli enti locali io non credo che sia realistica è possibile
Quando abbiamo provato sono sempre aumentati la via della moltiplicazione di ed è della riduzione del numero io credo che invece sia possibile va fatta insieme dallo Stato centrale e le regioni insieme quella della un'indicazione disservizi di politiche di prestazioni
Perché se questa unificazione viene fatta allora mi rimane il Comune presidio democratico che va bene anche nelle zone di montagna anche delle zone che non c'hanno altro ma
L'utile Lou Reed insieme la messa insieme della
Della prestazione dell'erogazione di servizi che invece va unificata e dobbiamo rilanciare con forza e pretende con forza che ci siano e che funzionano gli sportelli unici
Perché a me cittadino a me imprenditore mi può anche non interessare quanti passaggi devono fare le istituzioni ma c'è una cosa due cose che mi interessa
Avere le risposte se possibile in quattro cinque giorni medi come avviene nel resto dell'Europa e andare a un solo sportello poi sono gli enti che che che che debbono coordinarsi che dovrebbero coordinarsi tra loro e per quanto riguarda le parti sociali la costruzione di un rapporto di una cooperazione di un confronto che però non faccia venir meno io tra l'altro sono molto d'accordo lo scorso stamani con questo
Ripeto che c'è stato dato se non proprio d'accordo sull'asse dell'impostazione perché appunto il governo del territorio come decisione eh
Momento che è eminentemente eminentemente pubblico c'è poi la questione dei tempi e della responsabilità della decisione
è vero quello che dice Leonardo è vero l'esperienza pratica e diceva del rappresentante dell'Uncem
Cioè noi dobbiamo una volta che abbiamo definito gli obiettivi di fondo prioritari
E le modalità a vere tempi precisi entro i quali una decisione anche che tanto più che riguarda un intervento per il Paese per una Regione Perre
La sollecitazione allo sviluppo di un territorio i tempi e il decisore finale il decisore c'è dovrebbe apparire dalle impostazioni appunto qui molto spesso
è problema della politica e i tempi credo che ci vogliono e che debbano essere stabiliti penultima
Considerazione
Un su questo anzi prima vicenda della targa appunto della Val di Susa da questo punto di vista beh io credo che la vicenda ora forse sta prendendo una strada più giusta
Che
Nel modo di fare del Governo di questi anni del governo della destra c'è stato spesso arroganza e incompetenza arroganza e incompetenza la legge obiettivo così come loro hanno voluto farle plasmare la taglia
I sindaci ora con i sindaci se non c'è un momento di discussione
Di confronto sul Nord il sei fare perché se fare la targa che collega l'Italia l'Europa non è una decisione della Val di Susa non è una decisione della Val di Susa è una decisione dell'Italia
Se invece come fare quell'opera non solo come farla tecnicamente cioè dove si mettono i cantieri io ricordo la discussione
Del Mugello dove metto i cantieri quali ricadute ci sono visto che ci sono dei sacrifici a servizio del Paese queste sono tutti i terreni
Che debbono essere costruiti in tempi stabiliti in modo diverso
Penultima dicevo considerazione io credo
Che non avremmo bisogno anche per il governo del territorio di assumere uno schema condiviso a livello nazionale
Uno schema di valori irrinunciabili
Di obiettivi fondamentali di finalità e poi all'interno di questo fase volgere la cooperazione e le singole responsabilità che ci rientrano
Del resto qualche cosa in questo senso cela consigli ce la l'ho consigliato l'ha costruito l'Unione europea
Lo schema di sviluppo dello spazio europeo che mi pare del mille novecentonovantotto è un approccio che va in questa direzione dà indicazione strumenti che si muovono in questa direzione naturalmente c'è da costruire
E aveva ragione Riccardo Conti che i fondi strutturali a questo sì le grandi
Il Governo italiano è molto distratto da questo punto di vista devo dire
Anche le parti sociali italiane sono molto distratti sempre su fondi strutturali siano qualche cosa i fondi strutturali pesano nei cinque anni successivi più di quanto potranno probabilmente i bilanci dello Stato e comunque ci vuole una cooperazione tra bilanci dello Stato delle Regioni eccetera allora
Io credo che ci vogliono da questo punto di vista strumentazioni nuove e specifiche per esempio l'Europa consiglia
Consiglia indica non consiglia che lo strumento fondamentale per il governo del territorio sia la valutazione ambientale strategica lavasse quella che presiede agli stessi piani che si realizzi
E quindi allo schema generale come a quelli specifici sul territorio
Non so se sia questa la strada ma se scegliamo questa strada questa deve portare poi a semplificare quello che ne consegue con coerenza quello che ne che che ne consegue perché con queste coerente l'ultima considerazione ho finito ne ha parlato bene Riccardo e quindi proprio una parole è quello
Che riguarda il modello il modello toscano dicevo che su questo libretto è contenute in modo
In modo efficace tranne un punto che non so
Se ho letto rapidamente che comunque mi incuriosisce come ex cioè se siamo riusciti a mantenere facendo questo anche una forte abbreviazione dei tempi
Ecco Riccardo dice di sì che era una delle condizioni non volevamo modificare l'approccio al territorio il governo del territorio ma anche semplificare e ridurre i tempi per le decisioni
Il modello del che è stato costruito in Toscana che c'è in altre regioni
Può darci secondo me un indirizzo per come affrontare anche temi nazionali perché ha sostituito uno schema vecchio
Quello che l'ente elettivo costruisce ognuno il suo piano sulla porzione di territorio di cui è responsabile
E poi c'è lente gerarchicamente superiore o se si vuole più ampio che è quello che dice la parola finale ed alla gestione poi l'attuazione si basa sul meccanismo
Delle autorizzazioni
Il modello toscano ha rotto questa impostazione la rotta la modificata perché
La modificata da due punti di vista sia sulle procedure che ha unificato amministrative per le decisioni sia nell'impostazione di approccio al territorio del Governo con quella scelta
Dello statuto
Del territorio dei punti di fondo che a cui tutti si debbono uniformare che debbono condividere poi con la responsabilizzazione che ogni ente a e con le collaborazioni orizzontali con le parti sociali che può che può individuare
Ma e ho finito davvero la questione secondo me più importante poi di questa esperienza è in quella che Riccardo diceva
Questa esperienza non vuole essere un orticello che si coltiva al di fuori
Di un contesto nazionale questa stessa esperienza per poter avere successo ha bisogno di non vivere come dicevi tu in un campo di decentramento non campo decentrato isolato ha bisogno di
Fortemente insediarsi e collegarsi ma qui
Ci sono anche le questioni che diceva Marrazzo che sono di tematica più generale hanno bisogno le regioni governi regionali
Di collegarsi a momenti nazionali di riorganizzazione dello Stato questo vale su tutte le politiche su questa che è una delle politiche centrali
Per lo sviluppo che vogliamo affrontare se vogliamo invertire il declino grazie
Grazie dunque adesso sospendiamo perigliosi che si terrà in sala Gonfalone invita tutti alla puntualità quindi trovarsi tutti alle quindici per la ripresa dei lavori
Buon pomeriggio
Benvenuti alla nostra sessione pomeridiana è una sessione molto intensa quindi vi pregherei di prender posto così possiamo dare inizio ai lavori io
Se siete
D'accordo
Grazie è la parola un Manzoli coordinatore las non elezione dei deputati di sinistra grazie
Ma
Visto che di fronte a noi nel tempo e nello spazio c'è una tavola rotonda che a giudicare dalle seggio sembra diciamo più il Consiglio di sicurezza dell'ONU
Va tavola rotonda e che quindi
Il tempo rischia di mancare
Più che un'introduzione completa diciamo vorrei soltanto toccare due punti per aprire diciamo una seconda parte della discussione
Che definisca dopo quella di stamattina sulle prerogative dei vari poteri e in particolare il ruolo delle regioni dello sviluppo definisca invece un po'il tema delle politiche industriali
In questi giorni sono rimasto
Sono rimasto abbastanza colpito me tornato alla memoria un un passaggio del libro di Marc Bloch
Di lui più noto la storia del paesaggio
Rurale francese
Un passaggio nel quale Mark Block si interroga
Sulla differenza che esistono fra le fra che esiste fra le carte geografiche El Pais e il passaggio e il paesaggio rurale appunto quello vero quello disegnato dal territorio
Ed è una parte secondo me interessante interessante in un momento in cui chiunque amministri un territorio a ministri uno stato si trova come non mai a dover definire delle sue pratiche
E dove pensare diciamo definendo le sue pratiche a come si tiene insieme locale e globale
Devo dire che è un po'la storia di questa Regione che in questi anni si è molto interrogata giustamente su questo tema
Mi aiuta e quelle pagine l'ho trovata in una grande modernità
Marc Bloch sostanzialmente dice
Le carte geografiche in un certo modo sono l'espressione
Di come l'uomo sete
Il suo presente il suo futuro e anche di come lo fonde
E Luigi Clean anche tutta una serie di esempi
Le carte militari in realtà hanno sempre messo
L'occhio sui rapporti fra gli Stati sulla dimensione strategica che gli stati hanno
E anche diciamo hanno fatto capire quali erano i punti di conflitto
Le carte
Nautiche mercantili dando l'idea degli scambi
In realtà non c'è niente
Come il disegno del territorio e noi oggi diciamo abbiamo sentito anche l'idea del modello toscano che da l'idea di come questo conflitto fra ciò che si vuole ciò che
Si traduce nella pratica
Ed oggi penso che partendo da qui è difficile non pensare a come disegnare
L'impresa l'industria l'economia debba essere nello spazio in realtà disegnato diversamente
A vere diciamo una proiezione di confini diverso
E sono rimasto colpito anche nel dibatto di stamattina da alcune cose
Si è parlato del ruolo degli Stati
E del rapporto per esempio relativo alla vicenda dell'alta velocità in quanto quanto uno Stato sia il luogo in cui si deve decidere
E quanto diciamo le comunità locali in questo senso sono e possono essere elementi frenanti o acceleratori
E come sia difficile intersecare questi doveroso in realtà se ci si pensa bene e nelle politiche industriali lo si dovrebbe vedere ancora maggiormente
Il confine degli Stati da questo punto di vista non è più sufficiente
E per certi versi è mutato il ruolo se oggi si pensa al futuro della grande impresa
E il sistema del credito
Sistema diciamo della competitività competitività generale
Il confine di uno Stato non basta più
Ed oggi per esempio nonostante l'Europa viva una delle fasi sui più critiche
Quella parte di grande impresa che l'Europa ce la sta facendo a difendere meglio di altri e nella quale è stato il più facile declinare anche una parte dell'innovazione ed era necessaria è un'impresa che è frutto di alleanze internazionali chi ha vissuto meglio la stagione di una creazione di un mare economia più ampia
Così come e non è semplice oggi amministrare localmente significa soprattutto due cose capire bene quali sono le più Julia Rita
Di un territorio quali sono i punti di forza e nello stesso tempo riuscire a rendere questi punti di forza protagonisti in Ushina re più ampio che spesso anzi quasi naturalmente non è lo scenario dello Stato nazionale
Se pensa all'economia Toscana noi il nostro problema oggi non è quello che era all'inizio del secolo rendere protagonista un territorio nei confini di uno Stato
Oggi il problema della Toscana è come la propria industria di qualità è protagonista nel mondo dello spazio più ampio
Io penso che si è vero e ho trovato da questo punto di vista molto ricca anzi voglio complimentarmi con lo sforzo è stato fatto secondo me questa è una prerogativa del modello toscano quello cioè di andare
A cercare nell'impianto delle politiche urbanistiche uno spirito di Civitas
Di un ruolo del del dell'uovo in un contesto più ampio che non sia solo che sia un ruolo vero culturale come un un punto di forza una delle cose che ho apprezzato nella relazione stamattina di di Riccardo Conti appunto questo aspetto
Per farlo dobbiamo da questo punto di vista definire ancora meglio i contenuti e i ruoli del locale perché rendere il locale un fattore internazionale non è né scontato messi
E siccome siamo in un convegno diciamo al quale sono presenti
Numerosi diciamo protagonisti anche critici del nostro dibattito politico economico io penso che noi dobbiamo regalarci un dibattito anche questo pomeriggio non
Scontato
E partire anche da alcuni punti elementi di criticità
Anche della nostra regione penso per esempio che elementi di localismo
Che qua e là sì sì e anche nello stesso tempo di appagamento si respiri no un poco nella società del nostro Paese e si respiri no anche nella nostra Regione difficile diciamo non non cedere a questi si e che stia proprio in questo la la la l'elemento di difficoltà
E stia diciamo nel ruolo che noi riusciremo a cantare alle comunità per vincere questi fattori
Noi se dobbiamo pensare a quali sono le politiche economiche industriali possono utilizzare il nostro futuro dobbiamo sostanzialmente concentrarsi su su su alcuni aspetti noi abbiamo la partita dei servizi dell'impresa è legato ai servizi
Abbiamo la partita di come una piccola impresa che in Italia su questo secondo me c'è stato una moda anche eccessiva
Pensava di vivere nonostante diciamo una crisi della grande impresa che sia avviata prima
E c'è un problema diciamo della grande impresa in quelle poco regionale ma che comunque sta regalando in questi anni di declino un Paese che rischia di esserne privo quanto meno di essere
Meno forte di altri
E su questi tre punti che nel disegnare le politiche
Strutturali del futuro noi dobbiamo dare
Quei segnali che l'azione di governo del centrosinistra
è più chiara e soprattutto è un propellente per lo sviluppo
Io penso da questo punto di vista chiudo diciamo su questo aspetto diciamo
Lasciando poi al dibattito anche la stigmatizzazione di alcuni punti
Che oggi gli stati devono essere
Come tale scaltro delle
E mi ero delle emergenze delle peculiarità che emergono localmente
Ed ero nello stesso tempo rafforzare una dimensione che negli ultimi anni per esempio il nostro Paese ha perso cioè quella di capire che un'economia globale ha bisogno di uno Stato più protagonista di alleanze e di orizzonti strategici
Non è chiudendoci su se stessi o chiudendo la propria economia se si vince la sfida ed è appunto su questi criteri che noi dobbiamo pensare disegnare il nostro territorio
Morri fuggendo dall'appagamento vincendo e cercando di far diventare il localismo l'esaltazione di peculiarità locali che si fondono in un rapporto di di forza e che soprattutto si leggano
Uno l'unione fa la forza da questo punto di vista e spolverare do anche quell'aspetto fondamentale di uno Stato che sia protagonista nelle sfide del domani
E in questo senso
Non possiamo disconoscere il fatto in questi anni di governo del centrosinistra se si pensa che il futuro dell'Europa si di signora
Nell'allargamento e anche delle prospettive mediterranei lo diceva stamattina Marrazzo noi abbiamo avuto invece in questi anni è un esempio assai poco lungimirante di come le politiche industriali dello Stato Amato parlava apertamente di una assenza di politica in due in realtà siamo stati improntata alla chiusura sia nel rapporto con le emergenze locali sia nel rapporto più ampio con un'impresa che si vuol fare globale
è in questo sforzo di collante di cerniera che Penzo una regione come questa che ha il tratto più forte della sua storia e della sua identità
In quell'idea dello scambio culturale
E anche del mercato che possiamo dare un contributo al programma del centrosinistra e anche ha un'idea del territorio che sia basata su un modo di governare fondato sulla comunicazione
Sulla comunicazione nel senso materiale e sull'esaltazione delle peculiarità locali che diventino globali
Abbiamo bisogno di questo però per fare questo non c'è bisogno soltanto del modello locale c'è bisogno è questa la parte nuova antichi nuove politiche nazionali che da questo punto di vista senza essere invasive disegni no
Una nostra prospettiva in uno scenario strategico
Grazie
Grazie Andrea Marzulli chiedere adesso Salvatore Biasco di venire a presentare la sua relazione
Sono cinque gli anni buttati via
E quindi sempre più stringenti i tempi per migliorare la prestazione
La prestazione del sistema Paese
E per riqualificare il nostro sistema produttivo
Eredi del remo una situazione difficile
E la ristrettezza del sentiero macro economico rende impellente avere chiari da subito quali sono le opzioni le azioni gli indennizzi strutturati da mettere in campo
Il dossier per le piccole e medie imprese abbiamo su cui abbiamo lavorato Italianieuropei e costruito in questo spirito
Diamo l'assunto di partenza che l'Italia rimarrà vitale finché il tessuto delle sue piccole e medie imprese rimarrà scritta che non è un'affermazione scontata
Anzi molti non sarebbero d'accordo
A io aggiungere di più finché a tessuto manifatturiero sulle piccole e medie imprese rimarrà a vita
è ovvio che il tema delle piccole e medie imprese scritto cinque è inscritto in quello delle grandi opzioni di politica economica le cui ricadute
Sono decisive per questo settore ma non vi è iscritto interamente a una parte di autonomia anche al di là di quello azioni esige quindi una politica è un'attenzione specifica in questa parte non sovrapposta corroso riflettori qui insistono soprattutto le regioni ma non solo
Le Regioni hanno assolto il compito del sostegno alla piccola e media impresa in un quadro in evoluzione che presenta modelli interessanti e casi esemplari in campi specialistici Emilia e Toscana in testa
C'è un approccio che sta mutando in risposta alle difficoltà della situazione
A dimostrazione che quei cenni di reazione che il Censis notava nelle imprese non sono confinati sono all'impresa
Ma sono anche nelle politiche pubbliche decentrate cosa di cui si sono accorti in pochi
Ne siete un esempio voi stessi in Toscana
Dove ultimamente
Avete cambiato la vostra politica industriale puntando sulle filiere produttive una più rigida procedura valutativa anche con l'originalità di rendere le imprese ed i CPT
Agli incentivi se incrociano almeno due tra le finalità mirate che avete selezionato avete inoltre puntato su interventi a livello di sistema locale piuttosto che quindi centrati sulle singole impresa
Si può fare già un consuntivo diciamo di un approccio che l'Emilia Romagna attentato nel coniugare quei mondi di impresa e ricerca
Che hanno a lungo sofferto di incomunicabilità consegnando diciamo gli interventi in modo tale che ne potessero usufruire anche le imprese piccolissime che da sole
Non avrebbero certo potuto accedere alla ricerca università e risultati sono nuovi contratti
Di collaborazione tra università e impresa dell'abbandono della logica
E nove ricercatori all'interno della della desolazione
Poi la cito ancora l'Emilia Romagna l'abbandono della logica zittito Riale
Per quella di filiera
E con la scommessa sui grandi obiettivi lasciando gli attori locali la facoltà di otto proporsi come sistema distrettuale negoziare e negoziare con la Regione i progetti di sviluppo
Su questa sia stanno cambiando le politiche industriali e anche il nelle Marche in Liguria la campagna è stata pionieristica per quanto riguarda il trasferimento tecnologico la gente dal Friuli ha liquidato i vecchi burocratizzati
Comitati di distretto per agenzie vocate a prestazioni trasversali e capace di far crescere il comprensorio
La il Piemonte sta elaborando una legge sull'internazionalizzazione che mette insieme i centri esterni delle camere di commercio
Varie agenzie più lo sportello unico per interazione d'azione che può essere pilota anche Lazio sta lavorando in questa direzione
Comincia a farsi strada l'idea che l'occupazione del tessuto produttivo si difendono in modo diverso dal passato mettendo l'impresa in condizioni ottimali per crescere e rafforzarsi strutturalmente nel medio periodo
Non bastano però queste impostazione esemplari e dire il pilota a dissolvere il pericolo che senza un quadro di riferimento nazionale le politiche regionali si frammentino e rischino di non fare sistema
Quello che manca sono architetture condivise per singoli targhette che rendano il perseguimento di quelle finalità coeso e complementare fra Stato e regioni manca un'azione di governance
Che coniughi il tutto in politiche industriali per il Paese nel suo complesso
Questa azione di governo che è addirittura preminente preliminare alla pur necessaria convergenza sul fatto che una politica unitaria verso le piccole e medie imprese disegnata in partnership
Non possa che esprimersi in strumenti posti solo al servizio di obiettivi che favoriscano l'evoluzione strutturale
Si trova quindi uscire dalle aiuti a destinazione genetica da logiche compensative redistributive
Per concentrare comunicazione forte e mirata di fondi energie sui fondamentali della competitività quindi verso obiettivi mirati solo a quelle azioni aziendali da un lato quelle architetture di mercato dall'altro quei servizi strategici capaci di orientare e sostenere le imprese verso pochi obiettivi
Pochissime obiettività crescita dimensionale il trasferimento tecnologico rinnovazione l'internazionalizzazione e la promozione dei territori l'apertura del capitale da ricerche pochissime altre cose in tutto
Il tutto da declinare nell'ottica delle filiere di impresa e da congegnata in modo da raggiungere essenzialmente impresa che si propongono rinnovazione e le loro reti
Magari con un'aggiunta consegnando gli aiuti anche per premiare ex-post chi raggiunge effettivamente gli obiettivi che si prefigge per cui è stato inizialmente incentiva
Diamo questa convergenza per assodata anche se poi non lo è nei fatti rimangono comunque come pezzo focale le architetture che intreccia emulazione statale e regionale
Ma quando parliamo di dalle fregature fra poco farò alcune semplificazioni per non rimanere soltanto nel generico
Finiamo di per per parlare più di politiche governative che di politiche regionali
Perché il governo centrale che è stato latitante in questi anni ha mancato il compito sia della governance del sistema sia di individuare le linee strategici
Il primo passaggio che ci troviamo di fronte quindi quello di mettere a punto la filiera istituzionale dall'amministrazione centrale alle regioni e agli enti locali all'Agenzia di sviluppo di qualsiasi tipo
Quello che è avvenuto in questi anni è stata una totale strani azione dello Stato dai processi sul territorio e abdicazione da compiti di coordinamento monitoraggio guida verso una convergenza estrema azione che si è accompagnata a un centralismo che proprio in virtù di essa risultato cieco lo testimonia quella norma dell'articolo cinquantatré viene sui distretti
Che
Del tutto slegata dalla complessità della loro evoluzione che l'inchiesta con un tratto di penna in sovrastrutture parallelo il ministro attive
Ignora che alcuni raggi regioni sia hanno superato la logica dell'intervento per distretto territoriale si sono date altre politiche industriali centrate su fattori trasversali di competitività
Sia hanno già sopravanzato quella impostazione riferendola forme più flessibili di sistemi di impresa piattaforme produttive metadistretti raggruppamenti per filiere quindi da un lato il centralismo e dall'altro le Regioni lasciate a se stesse a inventare una politica industriale per i target dell'internazionalizzazione della tecnologia del credito
Generale della crescita dei sistemi senza un quadro di riferimento cui inserirsi ma è nata una frammentazione degli interventi pluralità di modelli perseguiti nei vari campi trecentocinquanta tipi di incentivazioni
Molteplicità di istituzioni di sviluppo territoriale creazioni di piccole agenzie piccoli centri di ricerca e laboratori consorzi procurarsi albero promozionali eccetera
In virtù dell'assegnazione dello Stato abbiamo avuto anche in parallelo azioni prodotte dall'amministrazione su statale che sovrapponeva gli strumenti duplicava le azioni quindi prima disputa di parlare di specifiche misure compiti
Cosa che poi facciamo diciamo scrive il primo problema che abbiamo di fronte è quello di riportare a modello l'insieme degli interventi verificarne la coerenza più a modello il primo problema che alla che all'amministrazione centrale faccia lo Stato che ha un governo veri coordinare le sedi di decisione tendergli arrendere sistemi sia diverso una strategia unitaria leggibile di indirizzi azioni
Aggiustata sui livelli di con vigore di divisione con cori tra amministrazione centrale per regione
Occorre quindi un assetto di governo che dialoga con le istituzioni locali e sia in grado di individuare far funzionare la filiera e fare scelte l'azione più diretta di politica industriale verso le piccole e medie imprese non si fa con un disegno di legge ma con questa mobilitazione
E dotando le strutture della pubblica amministrazione individuate come strategiche rispetto all'obiettivo specifico di risorse finanziarie di competenze tecniche di eccellenza paragonabile a quella del settore privato
Lo stesso pervenire all'interno delle regioni quando la filiera istituzionale continua all'orizzonte
Io adesso procedo ad alcune ad alcune semplificazioni di come queste architetture possono configurarsi per obiettivi specifici
Qui ovviamente le Italia sono moltissimi dottor citati prima internazionalizzazione
Trasferimento tecnologico rapporto con la burocrazia credito crescita delle riprese trasferì passaggio generazionale diritto modifiche del diritto privato del diritto
Amministrativo o civile dico necessarie anche scrittori e via discorrendo io qui ho fatto una sintesi di quattro ma penso che ne leggerò uno al massimo due sezione poi deve prendere atto
Piercarlo quando lui dice che adesso per finire interrompo
L'internazionalizzazione delle imprese colleziono semplificazione è un campo emblematico di come le regioni siano state lasciate sole operare senza un contesto nazionale intellegibile di indirizzi e di governance
La politica disertore si scontra con una rete esterna semplicemente frammentata inesistente piena di sovrapposizione di agenzia in camere di commercio estero ambasciate
Rispondenti alla responsabilità di tre diversi ministeri
Una rete incapace soprattutto in quanto organizzato essenzialmente sulla promozione
Di accompagnare fenomeni nuovi per le piccole e medie imprese quale la costituzione di società all'estero gli accordi tra imprese italiane per andare congiuntamente all'estero gli accordi di joint ventures fra imprese italiane ed estere
Che richiedono servizi di diversi che non la semplice promozione dell'immagine
Ma assistenza della contrattualistica discernimento di normative estere aree industriali all'estero conoscenza dei mercati eccetera
Dare a questa rete esteri dare unitarietà questa rete Senna richiede una buona dose di governance e noi la sovrapposizione amiche sovrapposizione meccanica
Di un nuovo istituto agli istituti esteri esistenti lo sportello unico all'estero provvisto dalla legge due mila e cinque fra l'altro che deve entrare in vigore giudica entro il due mila otto
Una struttura improduttiva e schematica foriera di costi aggiuntivi di conflitti
Sarebbe stato meglio scegliere uno tra i vari agenti come leading agenzie come agente
Di riferimento o anche ricorrere a tecnici esterni e sceglierlo magari di volta in volta a geometria variabile per Paese in missione e tenendo conto dell'efficienza delle varie agenzie in sedi diverse
Cosa che senza unicità di responsabilità di governo è impensabile e questo resta il primo compito dare una unicità di comando Dida per la rete interno come è possibile sostenere sistemare la rete sul territorio senza un coordinamento è una ripartizione di compiti fra gli enti che sul territorio operano camere di commercio associazioni industriali consorzi oltre naturalmente l'assassino miste ICE e sportelli unici
Prende da porre a interlocutore delle regioni
Se come sarebbe più logico questo compito fosse affidata all'ICE Istituto per il commercio estero come potrebbe licenze volgere lo senza figure professionali Didone
è un investimento cospicuo in formazione del personale delle del personale d'istituto che lo faccia diventare un istituto di eccellenza per capacità tecniche e manageriali
Oggi l'Istituto sempre più portato alla funzione di rappresentanza e alla tutela dell'immagine del prodotto italiano
Cui la recente legge sull'internazionalizzazione internazionalizzazione ancora tende a spingerlo che alla promozione ai controlli di qualità nel funzionamento della Rete
E portato alla gestione diretta degli incentivi più che agire prevalentemente da ente finanziatore dell'iniziativa altrui può svolgere attività di curling nel mettere assieme le consulenze necessarie
Anche per aggregazione di piccolissime imprese cui ad esempio la Siemens non è adeguato
E ciò anche in outsourcing visto che l'incontro per le società di terziario avanzato con gli sportelli con gli istituti pubblici ristrutturati deve essere uno degli obiettivi settoriali
Se la prima internazionalizzazione e sul territorio
Occorre attivare le reti per collegarsi ai centri esteri attivare master e corsi post-laurea post-laurea mirati per la formazione internazionalistica dello Stato
Identificare priorità e creare scuole d'eccellenza per l'internazionalizzazione comma la palla ritorna lo Stato di bere la liberalizzazione per l'immigrazione di tecnici stranieri con particolari competenze
Salto trasferimento tecnologico vada al credito Piercarlo dubbi dissipando ogni autolimitarvi nel pieno di una crisi di Tolle
E da perché la grossa sono dove
Non ho altro da aggiungere al suo
Pare banane leggo solo due salterò come l'aggressione dell'impresa
Per il credito buon per tutti che a regime di abbondanza di bassi tassi abbia
Sanato molte sfide smagliature ma anche qui lo Stato ha mancato i suoi compiti
Di politica generale che avrebbero dovuto essere quelli volti a dare regole che riducano la percezione del rischio da parte dei prestatori
Revisione del diritto parlamentare tutela del risparmio eccetera
A spostare anche attraverso il fisco la convenienza per i soci all'incremento di capitale all'allocazione del credito verso gli investimenti
A far decollare un vero e proprio mercato dei fondi pensione metterei anche a operare i propri pagamenti senza dilazioni
Ma poi non ha non è riuscito a creare una tavola per discutere le scelte come regione in merito all'evoluzione dei Confidi
E all'utilizzo dei fondi pubblici che oggi sono sparpagliati fra fra due ministeri e le regioni coinvolgendo anche per per
Diciamo settori DiVersi coinvolgendo anche l'organizzazione di rappresentanza imprenditoriale morale i Confidi
Sono ancora sospese circa la loro rilevanza ai fini di Basilea due e si lascia che il mercato che pure opererà in questo senso ma con lentezza
Sia sia Luís a produrre l'accorpamento di Confidi oggi troppo piccoli per soddisfare la prestazione di garanzie dirette irrevocabile incondizionate
A prima richiesta come richiesto da Basilea due che farli evolvere per raggiungere un'adeguata massa critica di attività livelli adeguati di patrimonializzazione portafoglio rischi più diversificati ma anche un rafforzamento tecnico professionale
Le regioni non hanno la forza non possono farcela da sola a determinare questa evoluzione ne possono aspettare che lo faccia il mercato
A questa evoluzione possono essere indotti confini dal modo in cui i fondi pubblici di controgaranzia congegnati in modo da rilevare ai fini di Basilea due sono impiegate
Essi devono per forza della loro dimensione essere selettivi e in virtù di tale selettività costituire strumento di indirizzo industriale che si coordina con altri strumenti
Ma questo va deciso con una strategia unitaria con le regioni non penso che questo indirizzo debba essere settoriale
La priorità in questo campo e utilizzare la controgaranzia verso consorzi che aiutino l'impresa spostare l'indebitamento delle lei l'indebitamento sul medio e lungo periodo o verso quelle forme di garanzia che aiutino la patrimonializzazione
Obiettivo a cui lo Stato può concorrere anche partecipando con quote con proprie quote in quelle finanziarie o eliminazione di finanziari
Che indirizzano regionali intendo che indirizzino il proprio attivo per assicurare per l'assicurazione di portafogli di crediti verso le piccole e medie imprese possedute da altri intermediari la Finanziaria Sviluppo toscano si è mossa in questo senso può normalmente il comma una recentemente non vada avanti perché la questi quadri forse vanno letti sono sono diventano poi troppo tecnici io ho tracciato quali succinti anche senza nemmeno entrare nelle possibili azioni di governo
Se ne possono fare stesso succeduti è un intero campionario su cui poi dovremmo dovremmo riflettere del regioni sono cinque la risorsa per agire con maggiore conoscenza dei punti deboli e forti del territorio ma poi tocca allo Stato l'opera di congiunzione diffusione delle pratiche migliori
Incentivazione di sentirsi di sentire disincentivazione
Trovando i luoghi della codecisione un terreno che il centrodestra a completamente abbandonato
Ottenuto un assunto di partenza forse disponibile perché operato in trincea in questi anni nelle regioni che quando il governo governo effettivamente e dovrà essere un nostro obiettivo
L'intera filiera istituzionale messi in azione perché intellegibile il quadro e percepibile le sinergie
In un quadro condiviso i grandi di autonomia delle politiche locali richiesti dalla diversità e specificità territoriali
Possono produrre una quantità di varianti vitali ma solo come ramificazione approfondimento esplorazione di avanguardia di un'unica direzione di marcia
Salvatore vorrei aggiungere che volutamente abbiamo con Salvatore ci siamo accordati sul fatto di limitare l'esposizione di vari esempi così che voi sarete invogliati quando l'intero documento sarà presentato a godere dell'intero o meno grazie ancora Salvatore che se il Presidente Martini di veniva prenda il suo intervento
Buon pomeriggio io vorrei partire subito da una qualche riflessione su sul tema che mi è stato proposto per la mia relativo intervento
Competitività del territorio e politica industriale quale ruolo per le regioni
Ho provato a buttar giù anche alcune riflessioni tanto su questo concetto di partenza competitività del territorio
Si compete davvero per territori oggi
Così
Ho
Provocatoriamente ho provato ad a riflettere su questo su questo temi perché non è un tema non è una nozione scontata
Non è una nozione scontata
Io credo sicuramente di sì che si compete anche per territori e in molti casi si compete soprattutto per territorio
Anche se la realtà che abbiamo sotto gli occhi è una realtà che ci presenta anche situazioni molto variegate
Ci sono impressi le quali singolarmente sono capaci di competere sui mercati internazionali quasi a prescindere dal loro territorio
Ci sono le incontriamo nel nostro cammino
E ci sono territori abbastanza competitivi dove ci sono imprese che non non stanno Ritter perché non non annulla condizioni di insetti funzionale
Però credo che si possa considerare questo un po'le situazioni
Eccezionali di contestazione del concetto perché nella norma credo che quest'idea della competitività dei territori competitità per il territorio sia abbastanza
Cruciale oggi è molto importante
Al limite si potrebbe aggiungere una seconda e ultima domanda preliminare
Cosa si intende per territorio
Cos'è esattamente la dimensione sulla con la che noi possiamo definire come il territorio dove si identifica una dimensione competitiva
Si può partire dal distretto
E si può arrivare all'Europa
Ci sono dimensioni territoriali dove il nodo della competizione sì articola molto
Ci sono
Noi abbiamo una nozione devo dire sostanzialmente come dire provinciale o regionale della di del del territorio anzi forse addirittura distrettuale
Però io penso che anche questa dimensione in piedi del territorio che noi individuiamo
Come il livello della competizione cambia molto da farsi a fase da settore a settore
E anche in relazione alla al tipo di competitors che sia ma comunque queste erano diciamo alcune due domande podi approccio per dire che il tema sicuramente ha bisogno anche di un Oscar di un approfondimento ma restiamo a quella che possiamo considerare almeno come la conosco io la nozione più
Più consueta del tema della competitività del territorio
Intendendo con questo diciamo il fatto che
Intorno all'impresa e con l'impresa
Con le imprese esiste una comunità appunto una un pezzo del territorio un pezzo del Paese ad una regione che
Che insieme fa convergere le le proprie risorse le proprie vocazioni dev'essere capace di stare sui mercati di essere competitiva
Questa nozione a me sembra che abbia avuto nel corso degli ultimi tempi una evoluzione
Proprio concettuale qualche tempo fa
Un territorio competitivo
Veniva considerato un fondamentalmente intorno a due variabili erano due i temi che identificavano la competizione da competitità d'un territorio
Uno era quello delle infrastrutture
La dimensioni infrastrutturale era la base di una con tutti competitità competitività del territorio e in certe nozioni diciamo che la cosa si fermava lì
Le infrastrutture erano la questione
Diciamo IMI IMI in versioni più evolute accanto al tema delle infrastrutture si aggiungeva la questione
Dei servizi collettivi
E la disponibilità di
Servizi di di terziario di terziario avanzato servizi
Industriali o non che arricchivano un territorio consentivano non soltanto di abbattere i costi ma anche di far crescere la qualità
Poi piano piano questa mozione si è allargata ed oggi io credo che forse converrebbe provare a ridefinirla
Alla luce del evoluzione del quadro del fatto che i territori tutti sono impattati anche con dovendo sì irrobustirsi con il tema delle politiche europee
E e quindi questa mozione si è allargata ad oggi io credo la la potremmo definire intorno a concetti di questa natura una generale capacità di innovazione e di promozione di un dinamismo e al tempo stesso una capacità di essere
Fortemente connesse ai con i processi più evoluti che esistono dei vari settori nel nelle grandi aree mondiali
Tanto per dire quali sono alcune questioni che nella mia esperienza incontro tutti i giorni
A proposito della competitività del territorio prova solo a a citarne il cinque o sei ma per dire come il tema si va allargando
Sicuramente la questione demografica è diventata una questione della competitità del territorio
Di un territorio fino a qualche decennio fanno non l'avevamo nemmeno incubi cioè diciamo nulla citavamo mai
Oggi sta diventando una questione
Di tutti i giorni
Dalla denatalità
Fino al tema con scialle della gestione
Aperta corretta dei flussi di immigrazione come questioni di civiltà ma anche come questione sociale social economica
Un territorio e competitivo quando anche una democrazia sana vi fa vitale chi l'avrebbe che un concetto di questo tipo in quale dei nostri manuali si trovava diciamo dieci anni fa
Probabilmente in pochi non lo so replicano duramente non li conosco tutti
Ma senza andare
Punto solo perché i titoli anche il tema delle politiche sociali
E oggi è un tema assolutamente cruciale
Soprattutto riguardo al tema di al al problema di una evoluzione delle politiche sociali e una loro capacità di essere
In tempo in linea temporale con i cambiamenti economici
Così come le questione delle politiche territoriali
Io stamattina non ho potuto sentire nessuna azione perché era riunita la giunta e quindi non ho potuto presenziare ma
So delle riflessioni che Riccardo Conti sta proponendo anche al nostro dibattito sul valore che le politiche territoriali hanno come fattore dinamiche Zante un territorio e quindi di competitività non soltanto per l'aspetto della protezione
Ma anche per l'aspetto di una evoluzione positiva
E poi
Il livello la maturità dell'incontro in un nei territori tra impresa e università
Con il credito il terziario avanzato sono questioni che oggi sono fortemente presenti
E infine diciamo alcune questioni istituzionali chiamando così tra virgolette
Il fare sistema
A vere evoluti d'efficacia i sistemi di concertazione
Essere protagonisti di
Piste di semplificazioni reale della vita amministrativa il tema cruciale della semplificazione della velocizzazione
Questi sono alcuni aspetti della competitività di un territorio che portano la nozione a dilatarsi e forse lo dico
Mentre ci rifletto ancora si dilata talmente tanto che alla fine rischia persino di perdere i suoi contorni quindi forse bisognerà post provare
A ricentrare la riquadratura però questo è oggi il tema che noi abbiamo e che rimandano ad una questione che può e affronterò conclusivamente in pochi minuti a quello che io vedo oggi il paradigma che sta di fronte a regioni come le nostre
La relazione fra qualità e dinamismo
Che il punto che noi abbia ma sono la tratto
Prima di questo un'ultima riflessione sulla connessione che la relazione proposta mi domanda fra competitiva del territorio e politiche industriali
Ecco queste due questione ovviamente stanno fra Philips sono collegate fra loro anche se talvolta sono state vissute proprio come separate
Cioè l'una connessa all'altra competitività del territorio una cosa le politiche industriali sono altre
E talvolta l'una subordinata all'altra a seconda del dei momenti ora io e che io la le vedo ci strettamente
Col connesse non temi separati dovessi dire
Per esempio per rappresentare il caso toscano la situazione Toscana in termine di sviluppo economico come vedo le risposte che noi dobbiamo alle difficoltà dei nostri distretti della nostra economia io le vedo ancorati intorno a tre temi dove troviamo competitività del territorio politica industriale incardinate strette
Internazionalizzazione
Che è una questione cruciale
Senza la quale noi non non ce la faremo e qui condivido molto le cose che diceva prima di me Biasco quando diceva
Il tema della manifattura
è la questo è a anche in Toscana la questione
La manifattura il futuro della manifattura apro una parentesi microscopica su questo tema
Profittando della Pro della presenza di di Massimo è e anche visto che siamo recentissime ogni scossone qualche giorno fa a Firenze proprio su questi temi e
Una delle grandi questioni che programma di governo del centrosinistra dovrà affrontare e come noi svolgiamo a livello europeo ed a livello europeo nel dialogo con Cina India tutti quanti il tema del futuro del nostro sistema manifatturiero
E che oggi siamo assolutamente disarmati
Oggi esiste una politica agricola comune e non esiste una politica industriale comune
Ma nemmeno un approccio di questa quindi primo tema internazionalizzazione e qui contano tutte le nostre questo
Secondo la riorganizzazione dei distretti
E quindi una capacità del sistema produttivo di darsi evoluzioni al pari con i tempi non affronto questo tema perché è troppo grande e non si può sintetizzare in poche battute
Terzo il miglioramento del contesto intorno
Che quindi poi il tema più classicamente affidato alla questione
Competitività del territorio infrastrutture Energia
Formazione credito e tutte queste cose
Quindi qui sta la forte connessione fra competitività del territorio e politiche industriali per finire
Quale ruolo per le regioni
Io la dico in una battuta Suma mi sembra che il ruolo vero della regione sta nella nel fatto
Che
Rappresenta un livello giusto non l'unico livello perché per certe cose la la Regione è un livello o troppo grande purtroppo piccolo e quindi non
Non c'entra
Però diciamo per fare da sponda utile a questi processi di innovazione la Regione è sicuramente un livello giusto
Perché soprattutto e il livello ottimale per aiutare a fare sistema affari quei sistemi sul territorio senza i quali non si può procedere
Ho sentito nelle cose di Andrea Manchu le anche nelle cose che Salvatore diceva degli accenni ai rischi del localismo al bisogno di un aggancio con quadri nazionali di riferimento
Io penso che le Regioni siano uno strumento importante di in questa logica devono operare
E poi mi sembra un livello giusto anche rispetto ad un tema di cui oggi si parla molto ma che non si riesce a ad affrontare e della questione di Lisbona come si attua la strategia di Lisbona
Solo con la dimensione governativa nazionale io credo proprio di no finora l'esperienza ci ha detto di no una grande esigenza è quella di mobilitare le regioni frase finale con la quale concludo era quella di che ce n'avevo fatto prima lo lo voglio dire perché è un tema sul quale questa mo'lavorando e che probabilmente sarà il filo conduttore del nuovo programma regionale di sviluppo
Qualità e dinamismo questa è la sfida che oggi la competitività dei territori e ruolo delle regioni si propone
Il quadro è la Toscana dice questo che c'è una buona qualità della vita
Ma un il dinamismo della Società della comunità sta rallentando
è un tema accontentatevi della definizione sarebbe troppo lungo descriverlo
Rallenta dalla demografia alla capacità di investimento alla foglia di rischia bene noi dobbiamo rimettere in circo incidente circolo virtuoso questa relazione
Non contrapponendo qualità a dinamismo ci mancherebbe altro perché un dinamismo
Fine a se stesso snaturerebbe la nostra regione
Ma oggi dobbiamo dire che per difendere la qualità dobbiamo svegliarci ed accelerare altrimenti non difenderemo neanche la qualità che abbia il tema che si pone e di dare un'iniezione di dinamismo al nostro tessuto sociale culturale ed economico che sia capace di preservare la qualità
Della vita e delle relazioni che abbiamo e di portarla ad un livello più alto in questo senso la competitività del territorio diventa una assume una nozione anche politicamente più evolute più più ampia
Che mi sembra sia un tema affascinante da trattare grazie
Grazie molte presidente Martini che lei adesso l'onorevole Visco di fare la sua presentazione
Ma ti ho perso mio compito non è quello di fare una relazione senso tecnico per fare alcune considerazioni stimolato dalle cose che abbiamo ascoltato etica magari un qualche collegamento tra la situazione economica generale delle prospettive di quel
Locali
Beh fa è abbastanza è abbastanza evidente che
E l'Italia attraversa una crisi piuttosto seria la crisi strutturale una crisi che si si manifesta in tutte le difficoltà che noi vediamo di funzionamento del Paese di perdita di prestigio vecchi ruolo internazionale
Ti sensazione di scollamento totale cioè Biasco diceva lei Italia non è governata da cinque anni ed è assolutamente assolutamente vero da dalla mancanza di
Una visione
Che
Oltremanica che posso portare anche a un indirizzo di soluzione di problemi più specificamente locali
è questo
L'attuale governo è completamente al di fuori e al di fuori della propria della proprio sensibilità copie
Possibilità di di comprensione cioè quando entrano in crisi sistemiche sistemi produttivi a livello a livello locale è di soli o qualcuno non solo immagine delle soluzioni ma li aiuta a e quello che è un po'sempre Biasco sottolineava sta accadendo in alcune a livello regionale di politiche e industriali regionali o si creano appunto
Opportunità di coordinamento
A livello a livello nazionale e così via
Tutto questo da noi non d'
Non accadeva non è accaduto e quindi noi non ci troviamo una soluzione in una situazione estremamente pericolosa talmente rigorosa perché noi abbiamo cominciato appena deve in maniera massiccia terreno
Noi se prendiamo Borneo Coppa a quindici
E poniamo uguale a cento la il valore di reddito medio pro capite a parità di potere d'acquisto
Noi possiamo vedere che negli anni Cinquanta questo valore era sotto la media europea la settantacinque
Fino a metà degli anni Novanta urto nel novantasei era cento sei
Oggi siamo scesi a novantasei cioè e con una accelerazione impressionante negli ultimi anni
Il che significa semplicemente che e l'Italia si sta impoverendo si sta impoverendo quindi questo poi cosa vuol dire vuol dire che il tenore di vita la popolazione si riduce e questo non è altro che la definizione di declino
No il declino e la perdita di posizioni assolute o relative rispetto rispetto al passato rispetto ad altri
E quindi allora da qui vere
Sì conferma la necessità di tale una una scossa forte qualora chi parla di dinamismo cioè noi noi
Torna
Evoca un qualcosa che abbastanza
Complesso suscita
In una situazione che e che quella che quella che appunto emerge da tutti i dati che noi che noi abbiamo tra l'altro voi questa situazione perché spesso si dice lo dice il Governo c'è dice questo dipende dipende dall'Europa non è oddio governo detto tante cose no cominciato a dire che prima Ortoleva dell'undici settembre poi della crisi economica pori
Soap con c'era una sfilza lunghissima di responsabile
Comunque non è non è l'Europa
Cioè se noi guardiamo i dati dell'Europa
E li confrontiamo con quelli degli Stati Uniti noi troviamo che degli Stati Uniti crescono al tre per cento medio negli ultimi anni l'ultima riesce
L'Europa escludendo Italia Germania sono due casi un po'particolare anche se molto diversi tra loro cresce a un eccellente due per cento
Alla differenza trova l'Europa e gli Stati Uniti spiegata essenzialmente nella diversa di dinamica demografica dei due contenenti
E qui appunto
Collego a quello che diceva Magini cioè in altri termini la politica d'immigrazione degli Stati Uniti è stata tale che la la popolazione a quel paese è aumentata del quindici per cento degli ultimi dieci anni
E
E un terzo del tasso di crescita negli Stati Uniti dipende dall'aumento la popolazione
Il restante dall'aumento della produttività il che significa che l'Europa e Stati Uniti a livello no e annullato questo fattore demografico sono cresciute nello stesso modo
Con l'eccezione Italia e Germania ripeto
Ma
Che abbassano la media troppo otto non sotto quel due per cento
Ma la Germania avuto una vicenda tutta sua e che sta risolvendo in maniera tedesco
Cioè la vicenda dell'unificazione costumi filiazione
A quindi una
Necessità di dedicare risorse e tempo a un'opera
Quasi impossibile come e che tuttavia è andata è andata molto avanti
E e adesso il problema lo sta risolvendo se noi vediamo i tassi di aumento della produttività
E della produzione industriale in Germania ci accorgiamo che sono ed impressione
Se vediamo le politiche che ha fatto ha messo in essere la Germania nei confronti paesetto dell'internazionalizzazione proprio in prese ci accorgiamo che questa è stata un asse di fondo
Tanto da provocare disoccupati in Germania nel momento in cui si andavano a fare a produrre automobili a Shanghai
A e quindi è una strategia di un Paese che fosse si può anche discutere su questo atto strategia io personalmente
Non ritengo che una volta fatta la coppa alla moneta unica e quant'altro la strategia de di un Paese con la Germania che il Paese leader prese più impotente in Europa debba essere sempre quella che si basa basa la propria crescita sulle esportazioni questo ritengo che sia probabilmente un un errore però
C'è stata una strategia
E la strategia sta dando dei frutti
Allora il nostro problema noto problema è proprio quello che qui da noi invece siamo rimasti intrappolati
In una paralisi operativa che derivava semplicemente da una incapacità di comprensione e di comprensione del della situazione della situazione reale
E le risposte sono sempre state
Devianti cioè cioè
O comunque o comunque improduttive
Noi se prendiamo se prendiamo e la crisi la crisi dei nostri distretti o della nostra ai piccola e media industria le difficoltà eccetera e noi cosa cosa vediamo vediamo il il Governo cosa gli ha gli ha dato qual era le ha detto Anna innanzitutto la responsabilità della Cina e quindi bisogna fare politica protezione
Ora naturalmente naturalmente e e e ovvio
è ovvio che né in una strategia pubblica ingiusto industriale c'è anche la difesa del proprio territorio
O
Con un grano di sale diciamo no non è che diventa una strategia di un asse politico però tutti i Paesi qui e la stessa Unione Europea con suoi crescente di prese di posizione sulla sulla questione tessile questa cosa la fa quindi non è non è che che uno deve assistere e assistere passivamente al dumping degli altri però è chiaro che questa può essere una strategia nel tempo fa di accompagnamento
Ma e poi il problema è cambiare l'organizzazione della della produzione degli assetti di queste nostre piccole imprese noi dobbiamo creare sistemi di Vettel dobbiamo creare a monte
Le imprese che producono che ha a che vedere a che vedere con con finanziamenti trasferimento tecnologico monitoraggio mercati internazionali marketing internazionale formazione ricerca cioè tutte queste attività possono dar luogo a una sorta di unificazione o coordinamento
Proprio per acconsentiva e poi un uso congiunto e così lo stesso può succedere a valvole no quello che riguarda i sistemi logistici la tutela dei marchi
La a certificazione della provenienza dalla qualità e così via cioè queste quote possono essere politiche che devono essere promosse a livello nazionale possono trovare una rispondenza a livello regionale possono effettivamente dare una risposta a una risposta al all'esigenza di impresa
Dopo dopodiché e cioè bisogna bisogna essere consapevole veniva in mente ascoltando prima
Quando e ne in Emilia Romagna nel dopoguerra negli anni cinquanta e sessanta hanno promosso
Prima la viviamo da una romagnola come luogo di vacanza non ricevono anche ricco riprese pensioncina eccetera e ad un certo punto cosa cosa ha fatto la Regione ha semplicemente finanziato ICI altre dalla Germania
E quindi avevano masse di tedeschi sa bianchi come il latte che può darsi mettiamo su quelle spiagge ed erano tutti contenti mangiavano poi e piadine romagnole
E questo ha funzionato per molto tempo naturalmente adesso il problema sta diventando una
E allora il problema oggi potrebbe essere per esempio quello di liberalizzare
Le concessioni delle spiagge libere e e dare appunto pezzi di arenile diritti per trent'anni in modo che la spiaggia diventi un luogo di investimento per
Uno una attività di intrattenimento
No perché poi la gente se quando al mare non va più lì occupa appunto nelle nell'Egeo posto importo del mare
E più bello quindi evidente evidente quindi che ci sono due livelli c'è un livello centrale e c'è un livello locale
Oh ma i i due in due si se sono separati l'uno dall'altro leggo poiché il meccanismo il meccanismo si inceppa e noi ci troviamo essenzialmente in in in una fase come queste
E qui c'è l'alto aspetto di questo
Di questo convegno che ho colto da Bari per interventi e CEI una riflessione sul tema del federalismo
Perché poi di questo di questo si tratta l'abbiamo fatto l'esperienza di una soluzioni posso in federale
Appena concepita dal dal governo che aveva poi al suo interno principale Partito federalista
Che in realtà era un'ipotesi provinciale e locali
Come si conviene a una una maggioranza che ha una certa base sociale la lega c'ha la sua base sociale nelle valli alpine tradizionalmente chiuse su se stesse insomma dove dove non dico l'arrivo ditta un extracomunitario ma anche di un milanese viene visto con sospetto faccia e quindi quindi una tendenza non non alla cooperazione
Per crescere insieme ma una tendenza al chiusura
Forza Italia è un altro caso interessante cioè è un partito dove
Prevalgono un certo tipo
Di
Adesioni
In particolare che so quelle delle professioni tradizionale dell'Italia antica comincia dagli avvocati
E o appunto tutta gente che ha una cultura una visione del mondo locale lo stesso Berlusconi è uno che ha fatto i soldi su un monopolio nazionale cioè quindi il fatto che ci sia una dimensione sovranazionale sfugge completamente quindi abbiamo verso l'alto collegamento collegamento i essenziale è una politica di crescita anche quello quello internazionale quello sovranazionale quello europeo
E a questo a questo punto a questo punto del tutto evidente che l'esito non poteva non poteva che essere quello quello che è stato
Poiché abbiamo altri problemi
Cioè naturalmente ecco queste cose sono poi l'essenza del programma di politica economica e industriale
Del dell'unione chi ha partecipato alla alla conferenza programmatica di settimanale di dieci giorni fa queste cose le ha le ha sentite le continue avrebbe Prodi cioè l'idea di ricreare le condizioni
Per una crescita concertato il che significa per esempio per le piccole imprese uscì diventa una cultura e e una vocazione all'individualismo
Cioè qui da solo non ce la fa nessuno
No ecco e quindi e quindi appunto e bisogna trovare i i luoghi e le modalità per questo coordinamento
Questo riguarda riguarda per esempio al non solo non solo le politiche industriali
Ma se guardate la finanza pubblica riguarda anche gli equilibri finanziari tra centro e periferia cioè il federalismo dello Stato è stato propagandato come uno strumento per risolvere questo problema quello che abbiamo visto
E che in questi ultimi cinque anni sono partite le sospese le tese a tutti i livelli a livello regionale a livello comunale
Aveva a livello centrale ci troviamo ci troviamo con ad aver dilapidato quasi tutto quello o tutto quello che era stato costruito nei cinque anni
Precedenti perché perché sì anche qui si è proceduto senza una coordinamento una condivisione di obiettivi con imposizioni in particolare in particolare tetti distesa e cose di questo genere che non sono non sono niente a che vedere con con né con la responsabilità né meno che mai con l'autonomia e e quindi questa sarà un'altra delle questioni che troveremo dovremmo o sistemare anche perché senza una stabilità finanziaria
Di base non non si va da nessuna parte non ce non cede non c'è sviluppo
Infine volevo fare un'altra notazione a margine delle cose che diceva Marchini
Se uno vede i territori no nel nostro Paese
Si vede per esempio queste regioni che dal al nodo dell'azione diciamo e quelle a sud del Lazio
Prima che non commento sul Lazio va che è una sorta di spartiacque
Beh la differenza qual è la differenza principale in verità sono le infrastrutture su questo non c'è alcun dubbio
La carenza di di infrastrutture in senso tradizionale
L'assoluta assenza di servizi moderni
Anche questo diceva Martini e poi quello che mancherà mancano Università di livello
A formazione ricerca eccetera laddove queste attività sono state tentate come in campagna dei risultati importanti a livello di al trasferimento tecnologico si sia ottengono
E quindi quindi
Questo mi pare mi pare che sia una un aspetto importante dopodiché c'è anche l'aspetto o ma che qui è stato chiamato a competitività territoriale realtà la vocazione disponibilità a competere
E quindi a non essere protetti
No quindi e quindi a rischiare
Che poi e questo a che vedere a che vedere di nuovo anche con con regole
Noi perché nei nostri programmi e siamo diventati liberalizzatori no
Anna e il motivo il motivo e chi è arrivato a questa livello ma quella situazione in cui siamo
E noi poi usciamo a suscitare sulla base degli interessi
Editoriali
Familiare individuali
A le energie migliori che ci sono ci sono nel nostro Paese oppure è chiaro che il declino diventa una tendenza tranquilla come già abbiamo sperimentato altre volte no cioè anzi voi l'avete sperimentato a alla grande voi siete stati padroni del mondo per un periodo insieme ad altri quando qui c'erano le manifatture fatte con piccole imprese microimprese straccioni panni
Poi venivano venduti in giro per il mondo e e intanto le banche
Italiani non solo non solo fiorentine
Controllavano la finanza globale
Questo è stato no poi c'è stato c'è stato una decadenza piuttosto lunga
A dove erede decadenza si sta anche discretamente nel senso nel senso che chi ha accumulato un sacco di soldi in passato per due-tre generazioni a noi tutti lasceremo ai nostri figli molte più cose immobilismo case al mare città cioè quella più avuto nove quindi se però ecco questo non ci interessa non ci dovrebbe interessare soprattutto per chi poi si vuole assumere qualche responsabilità nella gestione di un paese allora questo significa darsi degli obiettivi a radunare tutto e attacca organizzare dai generali fino ai sedicenti e andare avanti e questo guardare bene poi e alla base il principio di sussidiarietà insomma non vorrei arrivare a Menenio Agrippa però insomma
Fa il diavolo scelta dobbiamo scegliere un approccio a all'approccio un po'più un po'più vuote però appunto penso penso che questo sono sono i compiti cioè e che non è che ci attendono di Ray appunto a ai
Agli amministratori locali e regionali che e
E loro devono ovviamente sono loro che conoscono il territorio che conoscono meglio di altri le soluzioni a però il rapporto con col Governo centrale
Deve essere in in qualche modo cooperativo
E chi integrazione reciproca
Altrimenti le cose le cose non funzionano pranzi rischiano di bloccarsi
Grazie grazie all'onorevole visto che ci ha permesso di collocare la nostra discussione in un contesto più ampio e ci ha anche ricordato che magari nel declino si vive comodamente siamo le risorse ma non è questo
Credo il nostro destino
A questo punto passiamo alla fase conclusiva prima delle conclusioni del presidente D'Alema del nostro incontro con la tavola rotonda che è qui davanti a me predisposta come è stato detto in una sorta di consiglio di sicurezza quindi inviterei i partecipante la tavola rotonda a prendere posto in queste sedie rosse davanti a me grazie
A questo punto
L'ordine
Lo
Lo prenderei da come vi siete seduti così caso senza siete d'accordo
Allora buonasera buonasera di nuovo e abbiamo cambiato
Assetto teatrale è
Questa tavola rotonda conclusiva vuole provare senza nessuna senza nessuno coordinamento ex-ante si è parlato molto di coordinamento oggi senza nessun coordinamento ex-ante proviamo a fare un esperimento
I partecipanti a questa tavola rotonda sono come vedete dall'Elenco amministratori rappresentanti del mondo accademico rappresentanti del mondo delle imprese
Sono i soggetti principali rappresentanti delle parti sociali sono i soggetti che in varie occasioni sono stati evocati come quelli la cui interazione
Deve trasformare il territorio in un fattore di competitività autentica quindi io non parlo però assolutamente a fare delle domande mirate offrirò a a tutti quanti la stessa prospettiva e sono convinto che dalle loro testimonianze emergerà un quadro di sintesi come dire in qualche modo spontanea
Quindi la la prima la prima domanda che sottopone ai nostri ai nostri ospiti quell'istante abbiamo parlato di competitività come volete come vedete la vostra la vostra posizione la vostra funzione non non in quanto necessariamente posizione personale ma quanto rappresentanti di un'istituzione
Della dello Stato degli enti locali o del settore privato può come può la vostra funzione partecipare alla definizione di un quadro competitivo
Sempre continuando in un meccanismo spontaneo la scelta delle delle sedi è stata del tutto casuale e quindi chiederei in base alla scelta eseguita su quale ai nostri ospiti di iniziare il dibattito quindi chiederei al mancato Nencini di cominciare grazie
No no uno solo
Ma Firenze
è un territorio e
Come gran parte della Toscana visto in questi anni
Precedere la propria capacità
Competitiva
Ciò è intervenuto sul settore manifatturiero sono intervenuto su la rete distributiva
Oggi gli effetti della crisi dei consumi rispetto alla rete tradizionale
Sono sono assolutamente consistenti e nonostante ciò però su questo territorio
Registriamo una
Predisposizione e ci sono dati dello Studio Ambrosetti
A volontà di investimento assolutamente interessanti
Fatto
Zero quattro la predisposizione nazionale noi abbiamo una predisposizione territoriale dell'uno e mezzo all'incirca secondo i dati dello studio Ambrosetti
Il punto è
Intanto la configurazione dell'ambito di sviluppo
La prima consapevolezza è che gli ambiti così tradizionalmente fumo asciutti
Non solo i confini amministrativi del Comune ma i confini
Tradizionali anche dell'area fiorentina sono ambiti assolutamente ristretti e non governabili
Si pone il tema di devi costruire un ambito di sviluppo
Di dimensione territoriale che possano essere assunte richiamato a competizione con altri sistemi territoriali
Il tema io credo sia quello dell'Area Vasta Firenze Prato Pistoia come ambito ambito a cui riferirsi una volta configurato questo
Cominciare una riflessione sulle specializzazioni settoriali
Ne stiamo ragionando molto su
Cosa
Può un territorio come il nostro sia dal punto di vista il manifatturiero sia dal punto di vista dell'Agenda di Lisbona
Riuscire a determinare in termini di concrete novità
Dal punto di vista il manifatturiero stiamo ragionando su
Alcuni profili noi abbiamo due tipi di manifatturiero sostanzialmente un manifatturiero anche di alta qualità
Per fatto
Di presenze industriali importanti da a Finmeccanica a General Electric F
Mantengono nel territorio
Proprio i centri decisionali importanti e capaci e capace di titoli dirigere process abbiamo poi un manifatturiero
Che è soggetta a processi di ristrutturazione e anche ai veri e propri processi di rassegnazione competitiva
Parlo di rassegnazione competitiva alludendo presente a questo processo di concentrazione nel Bresciano del Polo del meccanotessile
Che porta non la delocalizzazione che va alla ricerca di minori costi ma porta concentrare in un unico Ambito territoriale
Uno un settore produttivo
è semplicemente una domanda di rassicurazione quella propria classe fa e si e si è sita perché non è pensabile che a Brescia ci siano convenienze maggiori che in questo territorio di nessun tipo né strutturali né di costo produttivo nei di vantaggi infrastrutturale significativi
Se no quello di dire che la proprietà si concentra nella propria zona di origine e questa spanne la categoria proprio della rassegnazione competitiva in qualche modo ci si ritira e dove sia maggiori maggiori motivi identitari l'esatto contrario dell'aprirsi
Alla competizione in questa fase parliamo manifatturiero fatto dal Sistema Moda altamente qualificato internazionalizzato
Che compete su livelli assolutamente importanti
Accanto a queste costole abbiamo
Una rinnovata una capacità di produzione culturale ma chiamata
Che va chiamata a maggiore a maggiore finalità rispetta le scadenze dell'agenda di Lisbona in un territorio come il nostro penso
Alle funzioni universitarie penso alla costituzione di una capacità di gestione delle per la produzione culturale unificata con un'unica cabina di regia a livello a livello territoriale
Penso alla qualificazione di politica del turismo che siano di minor consumo e di maggiore ottimizzazione e di maggiore ottimizzazione questa un po'l'ambito su cui cerchiamo di lavorare ci siamo dati
Quelle abbiamo chiamato azioni bandiera per i prossimi per il prossimo quinquennio riguardano principalmente la costituzione di una Fondazione
Per la ricerca e trasferimento tecnologico dell'università
Riguardano la costituzione di una Fondazione per la produzione culturale
E riguardano la costituzione di alcuni nodi volano
Che intervengano su alcune economie per esempio noi indichiamo nell'economia del restauro artistico un'economia che può crescere
Firenze più grande uno dei più grandi contenitori di opere d'arte c'è un problema di manutenzione di conservazione di restauro
Accanto a questo può crescere una funzione di alta qualificazione professionale ma può crescere anche e svilupparsi ulteriormente un settore di innovazione quello della diagnostica della conservazione
Naturalmente queste indicazioni si impattano
Con alcuni limiti noi stiamo lavorando su ipotesi di sviluppo
In assenza di riferimenti settoriali nazionali
In assenza di una capacità di promozione del sistema territoriale sui mercati
E ci siamo
Nel passaggio
Che vede la realizzazione di alcune opere infrastrutturali che riguardano principalmente la città di Firenze
Che hanno bisogno però di trovare le corrispondenze nell'Area Vasta per per poi essere interventi che qualificato alludo ad alcuni snodi sulla mobilità territoriale nel nostro territorio si cercano di affrontare e che devono incontrare una capacità definitiva di investimento da parte delle Ferrovie dello Stato stiamo dotandoci di un sistema di trasporto pubblico adesso amplifica
La mobilità dentro la città ma che conta sul fatto che si faccia il sotto attraversamento della città per poi liberare nodo fiorentino come conti unzione come congiunzione
Dell'intero sistema infrastrutturale su ferro che stiamo stiamo promuovendo
In questo il rapporto con la Regione ha un rapporto assolutamente strategico per la città da collocare in questa Scala nuova nell'Area Vasta sicuramente cominciare cominciare a ragionare della città di Firenze
No come il confine costituito ma come un ambito di sviluppo e riguarda altri poi e questa è l'ultima cosa che voglio dire perché l'idea del policentrismo di cui noi abbiamo discusso agli inizi degli anni ottanta è stata completamente
Travolta un policentrismo sulla dimensione stretta degli undici comuni
Dell'area fiorentina non regge noi abbiamo avuto in questo ventennio l'esatto contrario di che cosa pensavamo all'inizio degli anni ottanta
E cioè quella di una redistribuzione delle funzioni fra undici comuni compongono l'aria Florentina che hanno visto invece una fortissima concentrazione di funzioni direzionali e finanziaria sulla città
E semplicemente il trasferimento di funzioni residenziali abitativa negli altri undici comuni
Per rilanciare un'idea policentrica abbiamo bisogno di un ambito di sviluppo ne abbia la consistenza territoriale e la possibilità anche di aggregare quote di ricchezza che noi individuiamo nell'area vasta Firenze Prato Pistoia
Sì io credo sia utile questa discussione partendo anche da una riflessione sul
Cose che abbiamo ascoltato cercando di mettere come dire a fuoco questa idea diciamo di come si può contribuire a migliorare la competitività del Paese
Partendo dalle
Dalle realtà locali insomma regionali e locali
Il tema mi sembra a posto in modo giusto in un contesto in cui non è facile
Come dire
Cogliere con grande ottimismo il quadro della situazione ecco io noi usciamo dalla conferenza
Come quella di qualche giorno fa a Firenze importante mandato un messaggio credo complessivamente molto positivo ma sul piano delle prospettive economiche o della discussione sul declino si decidono come
Anche da noi preoccupazioni ci sono mattoni venivano poste anche nella discussione qui
Qui oggi e anche in Toscana e in relazione alle caratteristiche della nostra regione parlava bene Martini relazione alla questione che riguarda il settore manifatturiero
Credo che però sia a importante su questo ragionare tenendo conto uno delle esigenze
Di le di governance che si acquisisce riferiti un Paese come il nostro
Parlo dell'Italia oggi nella situazione in cui avrebbe probabilmente bisogno di avere uno stato
In grado di avere una pubblica amministrazione efficiente forte
E non ce l'hanno
Da questo punto di vista la pubblica amministrazione locale è paradossalmente molto più forte ed efficiente di quella centrale
Una crisi come quella che noi viviamo avrebbe forse invece bisogno di politiche più centralistiche lo dico nel senso che io sto dalla parte diciamo questo egli autonomia ma governare un processo così difficile una crisi così profonda in cui l'Italia perde
Capacità competitiva giorno dopo giorno su diversi terreni
Almeno queste l'impressione avremo bisogno di avere come dire forti politiche a livello nazionale a partire da quelle industriali
In grado di fronteggiare
Questo in un contesto in cui anche sul piano istituzionale vi sono problemi li chiamavano nel dibattito sul Mattino più di uno anche Chiti da ultimo c'è l'esigenza da questo punto di vista di produrre un
Un elemento di chiarezza se vinceremo le elezioni sarà uno dei temi principali
In questi anni ovviamente con il non governo diciamo ecco che abbiamo avuto nel centrodestra su queste vicende dal punto di vista della governance pubblica la situazione si è fortemente complica sì nella vicenda costituzionale non so
Costruzione pure notevolmente con problemi rilevanti che dovremo affronta la via non può che essere quella che si indicava puntare oggi su una forte cooperazione istituzionale
Su credere seriamente i meccanismi di concertazione di concertazione sociale di forte rapporto con le multe comunità locali in relazione ad un progetto di sviluppo che è fondamentale
I contenuti devono essere punto di riferimento di un'azione di cooperazione istituzionale di concertazione noi dicevo io ero un po'pessimista perché questo perché io credo che il fattore tempo oggi sia per me fondamentale nella competizione internazionale
Il rischio di perdere ancora troppo tempo per non grandissimo
Avremmo bisogno di uno scatto come dire molto più forte
E di meccanismi che ci favoriscono a costruire questo scatto questo
Capacità di rilanciare fiducia e ripresa nel Paese perché
Siamo pienamente convinti insomma che senza un rito una ripresa della crescita e assai difficile poter trovare le risposte al problemi di fondo punto di vista economico che sociale dell'Italia sul piano locale si può su questo concordo ora io parto sonori difetto ovviamente con il mio
Punto di vista che ha legato l'esperienza più precise e più concrete
Le città possono essere veniva detto stamane in un contesto in cui non vanno visti isolate
Ma sono una delle potenzialità su cui finora il nostro Paese sia spinto può
La dimensione urbana è in questo importa
Non è la sola e deve collegarsi a vicende bene territoriali più ampie politico alcune cose sui servizi locali
Ma quella delle città e una potenzialità enorme quando si parla dell'economia
Noi non possiamo non pensare al fatto che essendo uno dei Paesi primi al mondo per beni culturali ricchezze culturali stiamo perdendo il cinque per cento netto nel turismo
Non si perde solo sull'anno al settore manifatturiero sulla competitività legata alle condannano all'industria laddove dice la Cina così noi perdiamo
I gli ultimi dati italiani sono questi meno cinque per cento sul turismo
Un Paese che certamente non gli manca la materia prima se vogliamo chiamarla così
Siccome il turismo è un'industria
Ed è un fattore rilevante taglia della crescita economica su questo step interroga
In questo contesto le città sono un punto formidabile
Allora le cose che diceva anche Leonardo stamani mattina certo sono in questo intanto un campo su cui bisogna lavorare con molta forza
L'altro è quello che nelle città possiamo dire nei grandi agglomerati urbani quindi quindi più di una città di una città se si pensa alla Tosca dell'Italia si potrebbe forse parlare di Roma e di Milano ma per il resto si dovrebbe parlare di dimensione territoriale molto più grandi
Sono anche importanti in relazione alla sviluppo dei fattori di innovazione
Noi abbiamo fatto anche una discussione anche al Sant'Anna non molto tempo fa su questi in questione Pisa presente nella città dove è uscito l'indagine noi abbiamo in rapporto al PIL protetto e prodotto la più alta a livello di investimenti nella ricerca
Tre e cinque per cento mi pare ricevono Pisa come la Finlandia diciamo questo livello anche se è un dato importante dovuto soprattutto all'esistenza di scuole di eccellenza di un grande centro di ricerca e così via
Sarebbe e una forzatura divenne legato a una grande connessione il rapporto fra ricerca e impresa certo
Qui i capoclan diventerebbe un po'più complesso la valuta però certamente c'è un e ci sono essendoci due scuole che c'è l'eccellenza di eccellenza Greco è una grande università condizioni favorevoli ad essere un luogo importante per creare innovazione per dare s'sfogo alla creatività per
Lisbona su tutto quello che si dice nel senso di oggi la competizione avviene diciamo sul piano della dell'innovazione
Beh io credo che questo sia un un un un riferimento importante ma sapendo che dimensionalmente sul piano territoriale questo permette non basterebbe
L'abbiamo visto queste indagini queste ricerche che sono stati fatti i sacrificati pesi che dicono che per avere un livello più alto di creatività
Di maggiore efficacia della dell'innovazione
Ci vogliono anche ambienti territoriali più adatti
Aperti più tolleranti
Aperti al fatto che devono venire da fuori molti studenti stranieri ci deve essere una correlazione verso una società molto più aperto ma il Po queste caratteristiche l'abbiamo mai del dimensionamento il piccolo
Perché quando si parla dell'esperienza di altri Paesi fare dimensioni enormi ci si volesse trovare intascando man dimensionamento in grado di riferirsi a questo livello della sfida dovremmo parlare in tutta la valle dell'Arno
Presente non più nemmeno del diciamo un'area metropolitana come preti dovremmo dire che il periodo di riferimento fondamentale di una sfida sull'innovazione si gioca mettendo insieme questi poli che vanno a Firenze
Fino tutto fino fino al mare in grado di comprendere Ganz sistema infrastrutturale il porto due riporta il sistema in questa ottica bisognerebbe riuscire al lavoro e questo significa però poi affrontare anche e riuscire a risolvere alcune dinamiche che nelle città
Invece costituiscono una palla al piede
Una citava anche adesso la
Nel cimitero accenna al fatto che abbiamo questo situazione di quella città si sviluppano i servizi ma si svuotano di abitanti
Producendo un impoverimento reale ed economico di quelle realtà quindi minori possibilità di interventi investimento per stare al passo con le domande che vengono da un ambiente in grado di fare innovazione di essere più appetibili per l'innovazione
Oppure fenomeni come quelli democratici
Richiamati i primi dapprima ad amarti
E da cosa deriva questo deriva può da solo forzista storture di scelte da correggere ma anche dal fatto tocca un tema che in qualche modo qui si tocca con mano la negatività
Che ha avuto in questi anni e la crescita della rendita immobile
Per un pezzo
Che ha spostato enormi risorse dati Investimenti alla vendita
Ma badate pesto ormai anche gli artigiani ragionando sono così piccoli prendono sono così le nostre zone di fronte a una situazione di incertezza di crisi difficoltà oggi molto più semplice facile ci ha spinti a a cercare la convenienza più facile e sicura
Ma questa rendita immobiliare produce un forte impoverimento soprattutto nelle città perché li svuota delle famiglie cambia l'equilibrio sociale
Modifica quelle condizioni che sono necessarie a costruire un ambiente forte anche sul piano dell'innovazione
Questo tema va affrontato se noi diciamo che c'è elevata visto non so se nel contesto del centodiciassette o meno
Il catasto dalle Bassanini dovesse già passato ai comuni e ora si continua a riparlare anche questo di nuovo rinvio
Cioè come si affronta questo modo
Sì si vede in una molla su una leva su cui si possa affrontare insieme tematiche economica tematica sociale tematica di equilibrio del territorio quale oltre quelli della pianificazione urbanistica è la possibilità di intervenire governare qual è il modo di cistico ma di governare anche processi legati a questi fenomeni reali convenienze sconveniente
Perché io devo avere emergenze sociali enormi sulla casa e avere mille o due mila o tre mila appartamenti sfitti vuoti da anni
Perché devo avere capannoni una zona industriale che stanno vuoti allungo e se li costruiscono altri nuovi consumando territorio pianto altri tipi di problematiche e non mettendo perché perché non posso avere gli strumenti per poter creare incentivazioni disincentivazione ai investire nell'impresa a creare le condizioni perché si festeggia l'inizio
Che sono aiuto su sostiene ovviamente poi c'è il mercato c'è l'imprenditore c'è chi lo fa meglio e lo fa peggio spiega questi però questi sono gli strumenti dovremmo iniziare a ragionare affrontare ecco quelle cose e rapidamente
Dobbiamo riuscire a mettere in campo come strumenti datare a sistema locale e regionale per governare i processi di questo genere
Nel secondo Cino Tortorella queste semplici seicento
Grazie per aveva pagato il tema
Proprio in previsione di un rapido secondo tiro pregherei
Un po'di sintesi grazie al professor Baraldo visto che è stato la parola non sarà stato anche saltato il vuota
Bene io vorrei tracciare alcune linee dei rapporti tra diversità e competitività oggi
Il ruolo del restauro ci riconosciuto in tutto il mondo come decisivo i figli del mantenimento o del recupero di una complimentato stanno capendo anche i nuovi Paesi
La Cina e l'India sta facendo grandissimi investimenti nella ricerca e nella formazione la Cina sta investendo già oggi dell'uno punto cinque del P in ricerca noi a malapena manteniamo l'un per cento il ruolo della per personale qualificato e decisivo c'è una politica di rientro dei talenti dall'estero quindi diciamo che ormai è un fatto riconosciuto non come il modello americano che ci è stato trasferito per l'importanza che rivisita ha giocato il ruolo importante che ha giocato in quel Paese ma anche i nuovi Paesi
Ma io vorrei inquadrare la mia riflessione attorno ai due grandi problemi che ci troviamo di fronte perché l'economia ha vissuto e sta vivendo due gradi discontinuità
Una attraverso il processo della globalizzazione
Cioè praticamente dell'integrazione economica produttiva e finanziaria a livello internazionale dopo la caduta del muro di Berlino e l'altra il passaggio da un'economia manifatturiera un'economia più fondata
Sulla conosce direi chieda entrambi questi punti di vista il nostro Paese soffre perché è stato preso un po'in contropiede
Nel senso che non abbiamo avvertito per tempo queste due grandi trasformazioni
Il nostro declino c'è perché siamo in ritardo con i processi di transizioni necessari
Per allinearci a queste due nuovi grandi forze trainanti della trasformazione economica e Monti
La globalizzazione significa che ormai è un Paese non può vivere semplicemente con un Paese puramente esportatore la cultura esportatrice manifatturiera esportatrice sono state due leve Piano favorito il processo di crescita del nostro Paese riflette la realtà delle nostre piccole imprese dei distretti industriali c'è una grande capacità manifatturiera derivata dalla storia soprattutto tra praticate tradizioni artigianali quindi un sapere fare dieci alle dieci lenza che attraverso lo strumento distrettuale noi abbiamo industrializzato abbiamo industrializzato un saper fare di tipo artigianale che grosso patrimonio
Nel grosso valore con cui non abbiamo costruito il nostro successo del miracolo economico l'epoca del miracolo economico così concepite secondo me dobbiamo avere l'umiltà di capire che passa miracolo economico che è stato un'avventura molto importante
Cioè si è verificata all'interno di un'economia internazionale dove l'Italia conteneva di alcuni fattori naturali di competitività
Il basso costo del lavoro
L'apertura dei mercati internazionali
Il declino degli altri paesi settori produttivi tipici del made in Italy dove non abbiamo potuto facilmente conquistare i mercati internazionali quindi diciamo che l'epoca del miracolo economico
è tramontata temo che siamo in ritardo nel riflettere che questa epoca tramontata ci abbiamo ancora un ricordo storico forte
Avendo vissuto nel una esperienza esaltante di recupero di un ruolo industriale internazionale se noi non riusciamo a capire che l'epoca del miracolo economico è passata e difficile andare nel futuro
Dal punto di vista della trasformazione io ho seguito con attenzione de le cose che diceva Claudio Martini e che le condivido pienamente
Cioè la globalizzazione ci porta a rivedere il nostro modello di internazionalizzazione oggi per essere vincenti occorre essere allineati quei processi di crescita eccolo nuove locomotive sci
Della crescita mondiale che mondo asiatico ma è indubbio
Non abbiamo costruito nostro miracolo economico legate all'anno con motrice statunitense d'ora in avanti dobbiamo essere collegati è questa
Locomotiva dello sviluppo che non si collega non sa salire su queste locomotive praticamente non c'è crescita
Il fatto che l'Italia non abbia crescita dipende da molte cose ma essenzialmente perché poi si è allineata come novello con motrice lo sviluppo che sinceramente sono questi nuovi paesi cacciano un tasso di crescita oggi ma per i prossimi vent'anni ormai le previsioni prevedono dei tassi di sviluppo medio del cinque per cento di quattro mila venti per tutti i Paesi asiatici
Il processo di trasformazione invece dalla dell'industria è un'industria fondata su fattori materiale fattori materiali
E quindi dove i fattori intangibili vengono a giocare un ruolo più determinante fattori intangibili sono la conoscenza del disegno la creatività e il marchio immagine e così via anche da questo punto di vista del nostro Paese denuncia
Un grande ritardo teniamo presente che questo trauma se non è facile anche dal punto di vista politico
Perché io comporta una riconversione delle forze produttive di un Paese noi abbiamo una forza lavoro che ancora fortemente una forza lavoro di tipo manifatturiero
Dove la presenza di laureati bassissima
Dove io le colonie l'ingresso dei giovani avvocati e difficile si dice che unisca produce pochi laureati ma quel mercato del lavoro non assolverli fatalmente le varianti
Quindi in questo passaggio da un industria
Basata su una manifattura ad Unindustria basato su una conoscenza è una sfida politica incredibile
Pare che a livello europeo
Il politico e più ha messo a fuoco questa problematica è stato Blair e quindi ha parlato anche oggi Welfare che sia mirata a questo processo di riconversione
Delle forze produttive di fronte a queste grandi trasformazioni secondo me le ruote resta diventa cruciale
Evidentemente l'università deve trasformarsi e capire il nuovo ruolo
In particolare accanto all'emissione tradizionali che sono quelle della ricerca della formazione quello che noi abbiamo capito di fare come Scuola Superiore Sant'Anna in quella che chiamiamo la terza missione
Per far bene evidentemente la formazione dei giovani tutti deve deve saper far bene la ricerca e mantenere
La competitività internazionale della ricerca ma deve avere anche la capacità di fare una terza missione che è quella di valorizzare lì
I risultati della ricerca nei confronti del sistema produttivo
è una terza missione che in alcuni casi in Italia si sta diffondendo ma con alcune difficoltà
Il secondo cambiamento di mentalità e pensare che oggi decide l'Enza non si misura soltanto se si è capaci mantenere un'alta competitività a livello internazionale ma se sia la capacità di offrirò contributo alla continuità locale io l'altro giorno era ha una grande università privata di Tokyo una delle principali che ha formato una gran parte della classe dirigente del Giappone dalla sede invece dove abbiamo un nostro laboratorio di robotica e la lo slogan con cui il loro definiscono al ruolo loro nuova missione quella di esso non ha bloccato unire i siti
è una visita di è lite
La quale dice che nel contempo DS resta globale ma devi essere anche una lista locale questa capacità delle università
Di essere internazionali e quindi di reggere la competizione internazionale Madian nere anche la capacità di intervenire nei processi anche di innovazione territoriale locale e la grande sfida che lei sa devono avere nel futuro
Termino riallacciandomi alcune riflessioni che prima faceva Salvatore Biasco relativamente al locale o nazionale al loro ruolo regionale atto la dimensione regionale delle politiche di rigenerazione ormai un dato acquisito a livello internazionale
E anche a livello europeo
Evidentemente i livelli della politica nella ricerca secondo me dell'innovazione e quindi della politica industriale perché ormai parlare di politica industriale vuol dire essenzialmente fare politica della ricerca e dell'innovazione politica di cambiamento della trasformazione dei vecchi e politica industriale vanno viste in quest'ottica abbiamo la dimensione europea secondo me noi trascorriamo poco il significato della politica della ricerca europea
Tutto quello che ruota intorno al settimo programma quadro dove ci sono dei grandissimi Investimenti
Probabilmente non sappiamo bene raccordarci come politica dall'Africa nazionale politico europea ma la sfida nostre dell'Oropa in quella di fare massa critica torna grandi Agrati piattaforme scientifica e tecnologica del futuro perché oltre che pensare all'industria che abbiamo dobbiamo pensare all'industria che avremo questo questa visione dinamica dei problemi e di non avere solo a cuore la salvaguardia di quello che abbiamo ma pensare di costruire il futuro un'altra sfida
Credo politica significativa che nel nostro Paese mi pare che stenti a manifestarsi cioè mentre molti guardano alla difesa di interessi che sono già definiti e precostituiti pochi guardano inviterà alla creazione ridente mezzi del nuovo perché non sono i portatori del dell'industria future lentamente non esistono devono ancora nascere evidentemente quindi è molto è molto più difficile pensare al futuro che guardare alla all'attualità direi quindi la la politica la ricerca si gioca anzitutto su scala europea
Sui grande filone sulla grande piattaforme dalle nanotecnologie alle biotecnologie che sono destinate a determinati grande sviluppo del futuro l'Italia non può rimanere assente
Da questi grandi sviluppi perché altrimenti destinati ed entrino industriale è assicurato perché il destino il declino industriale si combatte cercando di difendere quello che abbiamo ma soprattutto cercando di creare il nuovo quindi a questo ripeto evidentemente la dimensione europea abbiamo una dimensione nazionale di una politica ricerche quei grandi progetti
Di ricerca nazionali che devono essere visti nella cornice di una strategia europea la dimensione regionale però io la vedo abbastanza pertinente ormai la questo fatto è scontato cioè che l'università il fatto che insista su un determinato territorio questo fatto ha delle implicazione importanti la Silicon Valley è stato uno degli esempi fondamentali ma credo anche dal punto di vista regionale è importante saper sfruttare bene il patrimonio di conoscenze che viene fuori dalla ricerca pubblica l'Italia soffre perché a una produzione di conoscenze scientifiche
è un grado è una capacità di partecipazione della produzione scientifica a livello mondiale abbastanza significativa
Questo consente evidentemente al nostro Paese di mantenere una competitività nella scienza abbastanza
Difendibile rispetto ad una situazione dell'industria che a volte non è allo stesso livello ma noi siamo esportatori probabilmente mettiti conoscenza perché non sappiamo utilizzare e siamo importatori invece di tecnologie perché il passaggio dalla conoscenza tecnologica non sappiamo fare questi problemi credo che anche su scala regionale
Dovrebbero essere messa a punto e per favorire anche la nascita di nuove imprese che derivano del laboratorio di ricerca in fondo noi abbiamo vissuto il miracolo economico
Con le botteghe artigiane che produceva i nostri imprenditori i nuovi imprenditori non provengono più dalle botteghe artigiane ma tendenzialmente provengono dai laboratori di ricerca e quindi la Regione deve essere attentamente la produzione dei nuovi imprenditori
Il pretore che possono venire dei propri lavoratori visceri che quindi sinteticamente il ruolo che non esita è fondamentale nella nuova economia nella nuova internazionalizzazione
Anche per la formazione di giovani provenienti dai nuovi Paesi che poi evidentemente sono delle punte avanzate
Nel fare i processi di internazionalizzazione quindi la capacità degli arrestati partecipare a questi cambiamenti credo che sia assolutamente fondamentale
Grazie al professor varato
Adesso la parola alla facemmo senatrice
Sì io apro con un cosa credo sia essenziale per quanti sforzi possono essere fatti dalle collettività dagli enti locali
Beh se non cambia il quadro di riferimento che è impossibile affrontare la sfida della corte di contando sulle risorse questo dico oggi di alla vigilia di un'approvazione di una legge finanziaria che deprime ulteriormente la capacità degli enti locali di di essere attori dello sviluppo
E che non può essere definita ineluttabile perché il Paese affrontato in altri anni impegni più gravosi ritengo io di quello
Che è stato affrontato con questa con le precedenti leggi finanziarie ma con ricette che non hanno mai penalizzato
La capacità e l'autonomia degli enti locali comma nove rigorose certo ma ma ma manovre che prima di tutto erano eque per rispettosi della prospettiva di sviluppo del Paese
Quindi questo credo che sia forse addirittura banale dirlo ma ogni tanto lo dobbiamo ricordare perché c'è in questa filiera che io considero virtuosa
Ricerca innovazione sviluppo una intrinseca fragilità questo è un è un meccanismo assai fragile e se non viene sorretto soprattutto laddove ci sono maggiori necessità i maggiori rischi
Perché essi ricerca ma non abbiamo mai la certezza se la ricerca si traduce si traduca coi innovazione e quindi anche in sviluppo
La fase più rischiosa di questa filiera attualmente questo Paese quella più fragile
E quello che era meno sorretta e quella che necessariamente ha invece maggior necessità per adeguare i nostri sforzi a quelli che sono i competitori a livello internazionale
A questo scopo io credo che anche l'esperienza che stiamo facendo del nella nostra realtà parlo di questa perché ovviamente mi è più congeniale va parlo di una cosa che qui dedico importi diversi Dinoi e io credo che sia vado proprio in questo sì
Noi siamo partiti nel due mila due
Con la costituzione di una società strumentale della Fondazione del Monte dei Paschi di Siena lascia la paglia secca che anche iniziato come la società si tratta di scovarli
Quindi non mi piace definirla scommessa perché scommesse si fanno altrove su altre cose molto meno importanti però con un progetto che in qualche modo era un progetto ambizioso puntava scelto sulle vocazioni del territorio
Ma se avessimo ritenuto di chiudere il cerchio limitandola quelle erano le possibilità del nostro territorio avremmo commesso un errore
E avremmo sì messo in piedi un'impresa però l'impresa in qualche modo avrebbe avuto anche scarsa possibilità di attuare meccanismi di competizione territorio
Il il oggi devo dire che questa impresa ha settanta dipendenti conta su circa due mila metri quadrati di laboratorio
Di questi settanta dipendenti il novanta per cento sono laureati compresi in una fascia di età tra i trenta e trentadue anni
Il sessanta per cento di questi laureati sono stranieri pervengono a fare ricerca ma ripeto se ci fossimo fermati a questo avremmo commesso un errore
Il passo successivo è stato quello di pensare a alla costituzione di un vero e proprio parco scientifico che non a caso si chiama Toscana Life Sciences
Perché coinvolge tutte le diversità della nostra regione la risolutivamente che ha avuto un ruolo fondamentale in questo Comune e la Provincia e il sistema delle imprese che operò nel nostro nel nostro territorio
Perché dico questo perché la creazione di un parco scientifico paradossalmente poi per quanto riguarda l'azione del pubblico
Sta proprio nel tentativo di risolvere alcune di quelle distorsioni che Paolo Fontanelli individuava prima perché se noi non abbiamo un'attività di regolamentazione
In un settore delicato come quello dei parchi scientifici ad esempio la rendita immobiliare ci rende assolutamente non competitivi con qualsiasi altra realtà il parco scientifico diventa quindi anche attraverso delle politiche insediamento e di attrazione per chi deve venire a fare ricerca un meccanismo di protezione
Perché il libero mercato quello della rendita immobiliare ma anche altre condizioni
Che come dire si accoppiano in maniera negativa alla alta qualità dei nostri territori è in qualche modo se non viene corretto non viene governato non permette di arrivare a tali livelli di culto di competitività
E non non non è necessario solo questo sono necessari piattaforme tecnologicamente avanzati perché queste occorrono per realizzare un progetto di parco scientifico ma non credo che dato che gli investimenti seppure consistenti in termini generali voi in un settore come questo non sono mai sufficienti ad attivare dei livelli di competizione con chi investe ben più risorse delle nostre e credo che debbano accadere come dire quella caratteristica
Di utilizzare piattaforme tecnologiche laboratori pervasi peggiore che possono essere utilizzati non soltanto in un settore applicativo ma possono essere utilizzati diversi settori che siano per ricerche sulle neuroscienze e sono ricerche sulle malattie
Cardiovascolare particolare oppure addirittura le malattie oncologiche perché altrimenti noi non avremo nemmeno la possibilità di attivare il primo pezzo di questa di queste aziende
L'altro aspetto che in qualche modo inflitta ritengo sia incoraggiante e quello che i primi risultati dopo
Tre anni scarsi devo dire Tinti di attività della Siena varie tecniche un pezzo ma non è il parco
Scientifico della Toscana è quello che con questi meccanismi comunque si riescono ad attivare dei processi e dei progetti che sono interessanti perché dopo soli tre anni sul versante delle paratie dell'Alzheimer siamo arrivati ad a vere come dire un riconoscimento da parte della Commissione europea
Per quanto riguarda un progetto che coinvolge diciotto partiti europei con Siena paglia secca capofila
Come deve funzionare questo questo parco deve funzionare anche come un incubatore di impresa
Perché proprio per la fragilità del meccanismo ricerca innovazione sviluppo e poi ancora per una certa difficoltà
Come dire ad utilizzare quella parte della ricerca che poi diviene applicativa in termini produttivi interni delle imprese sul quale forse bisogna anche
E capire che come dire l'autonomia dell'università si deve trasformare generalmente anche di una capacità di attivare finanziarie dei processi di ricerca che siano utilizzate per accrescere la competitività del nostro sistema e quindi io credo che a un incremento dei fondi sulla ricerca
Debba futuro corrispondere anche una maggiore selettività rispetto ai progetti di ricerca che vengono finanziati perché altrimenti non vorremmo rischio di non avere questo tipo di ricaduta sul territorio
Questo meccanismo io credo sia un un esempio non di un obiettivo raggiunto
Ma del tentativo in qualche modo intervenire nella fragile filiera ricerca innovazione sviluppo rimangono alcuni nodi che sono quelli che un po'in tutto il dibattito sono sono emersi non come dire non è pensabile non credo io che sia possibile nonostante ciò che in questa regione viene fatto realizzato e il livello come dire il propensione all'innovazione delle amministrazioni non credo che tutto ciò sia irrealizzabile senza che ci sia un cambiamento un'inversione netta
A livello di risorse che vengono destinate dalle autorità centrali
Grazie
Adesso a
Luciano Silvestri fare tutto
Come tutti come tutti i problemi complicati anche questo
Ci ci sollecita per diversi aspetti e mi sono chiesto se questi diversi aspetti
L'impresa nella pubblica amministrazione il lavoro
La formazione hanno fra di loro un qualche riferimento comune un cuore del problema
Io penso che ci sia e che questo cuore del problema si chiama il efficienza noi abbiamo bisogno per affrontare i problemi giganteschi che abbiamo di fronte dello sviluppo del territorio della nostra impresa di aggredire questa sfida questo problema
Del resto mi pare proprio il documento che Confindustria ha presentato qualche mese fa le parti sociali metteva in evidenza vita il nostro Paese negli ultimi dieci anni ha perduto qualcosa come il ventitré per cento di produttività
La Germania uno virgola quattro la Francia addirittura aumentato la produttività quindi tema non è il costo del lavoro il problema è il costo del lavoro per unità di prodotto
Cioè la produttività quindi l'efficienza questo sistema
Ora efficienza riguarda tanti aspetti tante cose
Penso alla Toscana Claudio Martini ci presentava un quadro io lo voglio dare in questo quadro
Con altri differimenti negli ultimi sei mesi dell'ENI primi sei mesi del due mila e cinque nel solo settore dell'artigianato si sono perduti qualcosa come sette mila cinquecento posti di lavoro a tempo indeterminato sono stati rimpiazzati soltanto da poco più di due mila posti di lavoro a part-time a tempo determinato e via discorrendo guardate in un settore dove il rapporto di fertilizzazione di professionalità
è molto forte
Nel nel nel solo settore industriale commercio turismo escluso noi abbiamo ad oggi
Qualcosa come oltre otto mila lavoratori a rischio qualcosa di più del rischio
Qualcosa di più del rischio perché dalla cassa integrazione ordinaria non si passa più a quella straordinaria ma si passa direttamente a ormai licenziamento e abbiamo un fenomeno che che sostiene questi riferimenti che non c'è dato da un processo di riorganizzazione di ristrutturazione noi abbiamo imprese che chiudono
Non imprese che ci pongano problemi di riorganizzazione chiudo
Io preferirei avere un'impresa che mi dice delocalizzazione lascio qualcosa qui c'è un'impresa dinamica
Che mi lancia una sfida
Non c'è
Questo il punto b
E allora quali sono i fattori che determinano l'inefficienza
Quali sono i fattori che determinano l'inefficienza
E sono tanti in Anisimova per esempio abbiam detto
C'è un problema di massa critica
C'è un problema di di di investimenti di innovazione di prodotto e di processo siamo fuori da tutti i settori più avanzati delle produzioni nella competizione globale io credo che se non facciamo prima di tutto un'operazione di verità
Di quel che abbiamo di fronte e di ciò che ci ha lasciato questo governo è un po'complicato ragionare di come si può procedere nel processo il tema dell'efficienza ed è tema dell'efficienza una questione che riguarda anche ciò che la relazione di conti stamani ci propone quello del rapporto del governo del territorio dell'organizzazione dei servizi ciò nanismo dell'impresa e c'è unanimismo della pubblica amministrazione
Che alla lunga rischia di essere pericoloso noi abbiamo undici ambiti territoriali nello smaltimento dei rifiuti ci sono venticinque aziende di gestione dello smaltimento dei rifiuti
è un sistema efficiente
La più grande azienda di smaltimento dei rifiuti della Toscana produce un fatturato di settantatré milioni di euro per costruire un inceneritore ammesso e non concesso che siamo d'accordo sull'inceneritore arrestato problema occorrono duecentotrenta milioni di euro
Allora c'è un problema di Montello c'è un problema di i i tipi di efficienza acqua piana provvedere e su quale regionale
Due cose termina in questo flash molto rapido riprende dopo semmai nel secondo giro
E c'è un altro tema di inefficienza guardate
In Toscana ci sono un milione quattrocento mila lavoratori di cui credo poco più di un milione di lavoratori dipendenti gli altri sono autonomi
Se calcoliamo un livello medio di lavoro nero che si aggira anche qui ormai oltre il dieci per cento abbiamo
Abbiamo cento sessanta mila lavoratori almeno un'evasione
Previdenziali calcolata dall'INPS peraltro perdite sondati e abbiamo ricavato dall'indagine in se in Toscana nel del due mila e quattro di ottocento milioni di euro di evasione previdenziale solo evasione previdenziale
è sufficiente un sistema di questa natura c'è un problema che batte reddito e finanche lavora che lavoro nero e dell'illegalità
Quindi credo che insomma rispetto a questo quadro naturalmente dobbiamo muoverci ha ragione Paolo Fontanelli io sono assolutamente d'accordo e c'è il fattore tempo
Che non è una variabile indipendente
Quindi anche il fattore tempo rappresenta un tema importante per riagganciare la ripresa per risalire latina
Di un Paese che appunto ci presenta soprattutto sui manifesti che era un problema grande di declino produttivo di declino soprattutto industriali e e mi convince molto la sollecitazione che Visco ci proponeva sì partiamo dai distretti persiste poi questa è una terra di piccola piccolissima azienda diari partire da sistemi locali produttivi eccetera però anch'io sono convinto che dobbiamo superare questo concetto del distretto in senso stretto
E cominciare a ragionare in termini di sistema
Perché
Ad esempio la crisi del distretto prendesse se non l'affrontiamo ricollocando questi stretto nell'ambito di un sistema che si chiama sistema moda
Ci resta più complicato aggredirla ed affrontarla la linea tentare di fare questo salto di ragionare partendo da punti potenziali importanti che sono i distretti ma di fondo tandoori dentro una strategia più ampia che a me questo è un tema che convince che tema appunto del sistema produttivo
Grazie di nuovo Colaninno
Grazie
Ma io partirei
Dalla conclusione dell'intervento del dell'onorevole Visco per arrivare coi all'impresa e cioè nel momento in cui si parla di governo del territorio
Non possiamo dimenticare che l'efficienza del governo del territorio strettamente intimamente legata al modello di federalismo che noi stiamo costruendo
Un modello di federalismo che a mio avviso rischia di essere spinto da un carattere ideologico
E nello stesso tempo tradire quelli che sono gli obiettivi che il federalismo si vuole dare
E cioè da una parte liberare risorse sui territori avvicinare il pubblico alle esigenze dei privati
E in sostanza rafforzare la competitività dei territori
Noi invece stiamo vivendo una sorta di federalismo simmetrico nella quale registriamo anche a livello europeo e internazionale si spingono le competenze verso il territorio
E nel nostro caso si riducono le capacità di spese e di investimento nei confronti dei territori stessi
E quindi si rischia anziché appunto di cogliere quelli che sono i frutti
Di un federalismo che vada incontro a un governo del territorio ad un federalismo asimmetrico che rischia di diventare un federalismo delle burocrazie
Venendo al tema del governo del territorio dell'impresa
Mi collego al ad una fase molto chiaro alchimie piaciuta e qui non mi fa sfuggire anche dall'essere rappresentante di un'impresa che a nel territorio Toscana nella Toscana il suo baricentro
Il segretario della CGIL Silvestri
Ha appena detto e ho molto apprezzato purtroppo noi ci troviamo di fronte a molte imprese che chiudono
E a poche imprese che vengono a porre dei problemi e dei temi difficili e complessi quali anche la delocalizzazione ma che comunque
Non chiudono
E noi come come Piaggio siamo passati da soli due anni fa da un orizzonte di probabile di facile chiusura e quindi dal tema della sopravvivenza di questa azienda e di tutto l'indotto che intorno a questa azienda insiste ad oggi a parlare di temi di sviluppo
E siamo chiamati giustamente dalle istituzioni dalle autorità anche qualche giorno fa a Firenze parlando col presidente della Regione
A non
Dimenticare la responsabilità che questa impresa non solo nei confronti del proprio mercato e quindi del della propria impresa ma anche rispetto al territorio
In questi due anni
Abbiamo stabilizzato l'occupazione è stata minimizzata la precarietà oggi ricorso alla cassa darci che veramente molto limitato
L'impatto
Sul territorio a mio avviso a nostro avviso è stato un i un impatto di altissimo valore aggiunto nel senso che in questi due anni
Il perimetro dell'azienda non solo l'azienda non è arrivata a un punto di non ritorno ma è stata risanata e accresciuto il proprio perimetro integrando diventando un soggetto aggregante che ha integrato altri nomi dell'impresa della motociclistica italiana come Aprilia come Moto Guzzi
Nell'ambito del perimetro Piaggio e l'azienda ha deciso di lasciare il proprio baricentro in questo territorio
A Pisa a Pontedera facendo una scelta anche diciamo di prospettiva futura stringendo oggi e qui il professor spavaldo delle alleanze con l'istituto Sant'Anna e quindi andando incontro con le politiche industriali che dovrebbero essere fatte
E cioè di avvicinare il mondo dell'impresa al mondo dell'università
Cioè tenendo come punto di riferimento il territorio in un'ottica però come diceva il Presidente Martini di dinamismo e di qualità
C'è questa azienda dal punto di non ritorno in cui era due anni fa oggi si trova ad essere un'azienda in grado di competere sui mercati internazionali
Che ha come obiettivo quello di catturare la crescita di alcuni mercati dell'Asia che stanno crescendo nel mercato delle due ruote con ritmi medi anni che sono anni che sono totalmente non confrontabili con la con i livelli di crescita europea e nello stesso tempo avendo in mente una strategia che va su due binari
Il primo binario che quella dell'alta qualità e quindi l'alta qualità l'Italia e l'Europa come baricentro
E la seconda strategia e quello di andare a catturare quei mercati che oggi stanno crescendo
In questa direzione in questo senso e quindi nella logica della qualità e del dinamismo fa anche la coerenza con tutto l'ambito territoriale che sta intorno all'azienda piace
E cioè il richiamo di responsabilità che ci è stato fatto che ci viene giustamente continuamente fatto dalle istituzioni dal mondo sindacale
E diciamo dal del dall'ambito imprenditoriale che ruota attorno all'azienda deve essere coerente a questo modello un modello di altissima qualità da una parte e dall'altro canto un modello di cercare di spingerci verso nuove frontiere verso le frontiere di questi nuovi mercati che stanno crescendo
Che si stanno espandendo e che noi non possiamo mancare il nostro processo di allargamento imprenditoriale e in questo senso noi possiamo garantire tutta la nostra disponibilità a considerare il territorio non meramente un punto di riferimento dell'azienda ma come un punto di eccellenza su cui investire e su cui confermare le nostre strategie così come abbiamo fatto nei nostri ultimi due anni grazie
Grazie fra testimonianza Giovanni Tottoli
L'ultima ma bensì nell'era globale
Ci sforziamo di riflettere sul territorio e su come il governo del territorio possa determinare
Crescita economica io credo che stiamo facendo un passo
Non so se possiamo dire di
Diciamo che stiamo progettando un nuovo modello regionale però qui in Toscana
Comunque forte l'esperienza di un modello di sviluppo economico e civile che per due decenni accompagnato la sua crescita
Forse ora siamo in una fase che mi piacerebbe definire dal laboratorio ma intorno a questo punto attento di riflettere
In questi ultimi dieci quindici anni
L'azione di governo del centro sinistra della Toscana e diffusamente nelle amministrazioni locali si è mosso all'insegna di una fortissima qualificazione competitiva
Massi probabilmente da una molteplicità di ragioni dalla voglia cioè di essere più attrattivi verso gli investitori
O magari
Dalla voglia di alzare di rango delle realtà nelle quali il Governo si sviluppata
Piuttosto che da altri fattori ora a mio parere questa stagione di spiccata qualificazione dei territori attraverso l'azione pubblica e ha Traverso
La costruzioni via via i patti con i protagonisti anche economici dei territori stessi
Piccole e medie imprese ma anche grandi in particolare
Beh questo atto capo sicuramente tutta la regione quindi possiamo davvero dire in maniera ultimativa che è stato efficace il rapporto tra governo del territorio
Governo delle realtà locali e qualificazione del territorio stesso crescita economica e incremento della capacità competitiva
Ora è evidente che il Presidente Martini introduce su questo ragionamento della competizione tra territori qualche elemento di criticità peraltro anche condivisibile perché è ovvio che questo chiama in causa le distintività chiama in causa una molteplicità di conseguenze
Fino magari a rasentare i localismi dell'identità le elevatissime occasioni diciamo di crescita sociale ma anche lei coesione i territoriali ma queste tutto un tema che al momento non vorrei toccare per concentrarmi invece su un punto
E ciò se si è perseguita una politica di qualificazione territoriali incrementando quindi la capacità competitiva dei sistemi o dei sottosistemi
La domanda che mi viene ma è possibile pensare che questo si traduca i risultati insuccesso sei insieme noi non coinvolgiamo
Tutti i protagonismi nei territori sì esercitano e vivono
Cioè se non lo so conquistiamo il definitivo con il sesso delle popolazioni
E in essi ovviamente di chi fa economia di chi fa attività e chi fa impresa di chi fa Banca edifica ovviamente fa politiche pubbliche ma se non si genera una nuova coscienza diffusa
Di partecipazione consensuale a questa qualificazione dei territori
Può aprirsi stabile l'innalzamento dei fattori competitivi acquisiti con le politiche pubbliche e contanti comportamenti privati
E intorno a questa domanda io credo che noi forse dobbiamo scavare ancora perché
Certamente qualcuno ha parlato di una vocazione a competere che serve che bisogna davvero mettere in campo rispetto a inseguire la rendita è peraltro un esercizio molto più comodo ancorché ovviamente senza respiro
C'è tutto il tema della partecipazione nel senso delle sedi dei luoghi
Queste terra davvero da questo punto di vista anche nella politica di Felice sperimentazione io penso che ci sia ovviamente
Cito solo per memoria anche la stagione dei patti della concertazione in questa regione nei territori ha prodotto risultati davvero e c'è il
Però il punto è se ad oggi noi possiamo pensare senza mettere in campo organizzazione di soggetti collettivi
Oltre che ovviamente lasciare senza libertà intraprendere a chi lo desideri ma mi interessata cooperatore ragionare in questi termini se sia possibile intorno all'obiettivo di soggetti collettivi
Per comportamenti che possono mutare in ragione di quel nuovo patto e a questo livello si deve conseguire ebbene se questa non sia una delle possibili risposte
Da darsi a quella
Consenso che bisogna conquistare intorno a questo tema
Il che non è solo e soltanto autorganizzazione imprenditoriale di magari soggetti anche ad alto contenuto intellettuale delle proprie posizioni professionali che pure sono interna
Non nasce nuova imprenditoria in questa regione da una questione non di poco conto se non ovviamente in quei contesti ma
Ancora poi efficacia ha ragione sindaco di Siena ciò ma davvero verificata in concreto
Credo sostanza che quei comportamenti sistemici a cui ci si appella continuamente rivolgendosi alle piccole imprese io li vorrete finale così
Ci potrebbero essere i comportamenti di con lei piccolissimi imprenditori che trovano in un sistema reticolare occasione per fare il passo da la loro dimensione di lavoratore improprio molto spesso a primo sistema imprenditoriale
Per esempio in questo credo che il termine cooperare sia più pertinente
Ma penso anche sul fronte dell'organizzazione dei consumatori c'è indubbiamente tra consumatori utenti per riferirsi quindi anche alle aziende pubbliche
E grande impresa grande sistema distributivo bisogno di entrare in questo conflitto che si statica e termina
Io penso che da questo punto di vista alla Regione Toscana la stagione di un laboratorio per approdare a un nuovo modello potremmo davvero chiedere un segno forte anche dal punto di vista legislativo volto a generare un patto con l'utenza
Che vuol dire naturalmente saltando ovviamente o molti salti logici
Vuol dire liberi gli liberalizzazioni vuol dire mettere in condizioni gli utenti di poter esercitare un diritto che non può fare a prescindere dalla regolazione pubblica per esempio nell'impiego delle risorse naturali ma che può significare anche far salvo il diritto appunto di poter scegliere tra un soggetto piuttosto che un altro ed erogazione di un servizio è un tema rispetto al quale io credo non basti un'alleanza con il sistema pubblico serva forse anche una nuova alleanza
Con il mondo dei consumatori e degli utenti ed è il tema intorno al quale stiamo lavorando e discutendo a proposito della nuova legge per esempio sui servizi pubblici locali chiudo
Su un punto
Questo della incidenza del diciamo dell'industria manifatturiera ora è chiaro che molti osservatori Esperti fanno discendere le difficoltà nella recuperare competitività della regione Toscana
Dei suoi andamenti economici macro gli fanno discendere dal fatto che la composizione del prodotto interno lordo rappresentata dalla foce industria manifatturiera complessivamente intesa
E poi sappiamo fare riferimento grosso modo tre grandi macrosettori segmenti meccanico moda e costruzioni
Che vede peraltro il peso specifico negli ultimi anni incrementarsi a discapito degli altri due è il più basso tra le regioni del centro nord
Insomma poco sotto il trenta per cento rispetto al trentadue al trentasei trentotto del Emilia e Lombardia
Io credo che qui tutto il tempo della
Per esempio filiera del lusso
Beh è un tema è stata avanti allori dove per lusso però anche qui se davvero vogliamo muoversi nella logica della filiera con le sue assidue metallicità peraltro perché non si tratta di mettere in fila soggetti economici o imprenditoriali uguali ma tratti loro diversi per impostazione ma anche per dimensione per cultura ebbe questo significa saper andare dall'orologio
E basterebbe citare il grande fenomeno degli orologi dell'isola d'Elba esserlo oggi piuttosto che i ciclomotori piuttosto che il paesaggio piuttosto che i prodotti agricoli c'è un grande ragionamento anche in questo da fare penso che la cooperazione davvero un grande contributo con le sue grandi aziende e con le piccole presenze sul territorio diffuso lo può davvero
Grazie allora proviamo a fare un esperimento di rapidità per fare un secondo giro concepito in questo modo
Non volete un secondo giro
Non lo
Va be'
Allora
Ringrazio lo stesso a questo punto non posso fare a che fare altro che chiede al presidente D'Alema di concludo dei nostri lavori
Va bene
Faccio
Colto di sorpresa perché stavo prendendo appunti credo anche curioso di sapere come andava a finire insomma
No e chiedo
Voglio ringraziare quanti hanno partecipato Trieste alla discussione di tutta la giornata di chiedere anche scusa ma
Forse effettivamente sono discussioni anche molto cariche cariche di di Problemi di proposte
I
E poi alla fine a un certo punto su subentra anche l'uditorio dei nostri seminari così
Un senso di sazietà probabilmente e anche dipende da noi la sua capacità di organizzare questi questi lavori un po'meglio insomma in modo da consentire di approfondire le diverse questioni in modo ordinato e senza sovraccaricare anche Lotito tuttavia al di là di questi limiti di organizzazione cioè tanti problemi e tanti interlocutori in un tempo relativamente breve credo che la giornata di oggi sia stata utile
A mettere a fuoco alcuni aspetti che a mio giudizio sono fondamentali nella prospettiva di un nuovo governo del paese
D'altro canto questo un po'il senso del nostro lavoro
Un lavoro che si muove un po'all'atto
Della ricerca programmatica che viene condotto dai partiti dalla coalizione
E che cerca di di di di aiutarla approfondendo in modo un po'più aperto un po'più libero a spetti via via che noi consideriamo cruciali e fornendo materiali
Ad una elaborazione programmatica
Che oramai va verso il momento con il mese di gennaio in cui il lavoro di tanti centri di ricerca fondazioni partiti politici confluirà nel definizione di una piattaforma per il governo del Paese
Ora in questa prospettiva nella prospettiva di questa sfida del Governo io credo che oggi abbiamo messo a fuoco alcuni punti importanti di analisi e di proposta
Io partirei da un punto di analisi diciamo che è stato circolato un po'in tutto il dibattito e
Ho trovato una sua definizione chiara le cose che ci ha detto Visco ma anche su un versante di riflessione critica sul modello toscano le cose che diceva il presidente della Regione Toscana
Cioè
Noi siamo di fronte ad una sfida effettivamente di grande porta
Che non riguarda soltanto i punti di difficoltà riguarda soltanto il Mezzogiorno o la grande industria persino una regione forte come la Toscana forte e ricca dove c'è un alto livello della qualità della vita avverte
A modo suo questo stesso problema e cioè la sensazione
Dell'affievolirsi ecco di uno slancio di uno s'il nostro sistema economico e produttivo la società italiana come sistema economico e parte funzione di una società
Ha avuto nel via via nel corso degli anni momenti una lunga fase in cui si è caratterizzata per un grande slancio creativo un grande slancio vitale
Che è stata la forza del nostro sistema
A dispetto di limiti strutturali che invece c'erano anche nel passato che alcuni di questi limiti strutturali diciamo sicuramente vengono molto da lontano
Ora noi avvertiamo l'affievolirsi di questo slancio vitale di questa forza creativa
Che è voglia di rischiare e voglia di intraprendere capacità di innovare innovazione di processo e di prodotto
Guardate questo è un problema enorme credete che evidentemente diciamo qui siamo di fronte a qualcosa che non riguarda soltanto
Il malgoverno di questi anni
Che sicuramente aggravato tutti i problemi del Paese
Di questi anni perduti come è stato giustamente detto recidiva iniziando il suo intervento Salvatore Biasco
Ma evidentemente riguarda l'affievolirsi di elementi vitali che viene abbastanza da lontano
E che richiede un'opera
Coraggiosa
Di innovazione innovazione politica di innovazione sociale
Direi anche una grande opera di cultura perché come cercano di dire una delle ragioni di questa difficoltà deriva anche dalla dal fatto che la sfida dell'innovazione si muove su un terreno più avanzato e più complesso
Per il sistema produttivo italiano ha vissuto di una capacità innovativa soprattutto che è stata definita come capacità di innovazione incrementale no
E cioè del fatto che l'artigiano il piccolo imprenditore l'operaio specializzato che diventava imprenditore aveva una grande capacità di adattare no
L'innovazione
Di
Arricchirla di quel tanto in più che dava competitività Fondo
Qual è stata la forza del Pignone la forza di Pignone stato prende una tecnologia che non era italiana americane
E però grazie alla capacità delle delle sue maestranze sui tecnici
E di
Produrre una turbina a gas più piccola più adatta a conquistare mercati
Di adattare cioè una tecnologia che non che non era stata prodotta qui sulla base di quella capacità di innovazione incrementale che ha costituito la forza la capacità di adattamento del nostro sistema
Non richiedeva una grandissima base culturale aveva radici in quel saper fare tradizionale
Italiano che è stata una grande ricchezza del paese oggi non si produce più oggi allo stato attuale dei processi di innovazione tecnologica e di competizione mondiale non si produce più innovazione senza una forte base cultura
Cioè questa capacità di vivere di di di della creatività idea Italia è diventato più difficile siamo in un mondo in cui più difficile vivere della creatività Italia
Io cito spesso l'esempio di una di una bella azienda che sta anche in Toscana dice
Che lanario x che sembra nome americano che oramai quasi un'azienda americana che è un un altro esempio tipico di un signore che una mattina sei missioni e a escogitato un sistema che sembrava impossibile per
Per digitalizzare le carte nautiche cosa che sembrava impossibile perché mi sembrava troppo costoso
Nel senso che la massa dei dati c'è chi andava tra trasmette informati trasmessa nel sistema informatico era tale da rendere diseconomica quest'operazione per cui nel corso degli anni sì sì
Le rilevazioni delle coordinate venivano poi riportate sulla carta nautica una squadretta finché questo signore non scoperto un algoritmo diciamo per semplificare questa operazione e sulla base di questa invenzione costruito un'impresa che è un'impresa mondiale leader mondiale sì una nicchia
Che oggi ha un pezzettino in Italia un pezzo più grosso in India è un pezzo negli Stati Uniti d'America un pezzettino in Italia per ragioni di affetto
E di origine
India perché producono il software in America perché lo commercializzano lato il la l'aspetto affettivo chiaramente come voi capite residua spesso
Dura finché dura l'affetto spero
Nel momento in cui queste aziende assistiti si compete sul mercato mondiale sempre di più tende ad essere attratta verso i grandi colossi
E che sono americani e giapponesi e con ogni probabilità quando questo signore sarà stufato avrà raggiunto l'età della pensione da giorni sui figli si occupano d'altro questa diventerà una divisione di una grande impresa multinazionale americana
Alla fine la sede di via Reggio sarà chiusa
Perché inevitabilmente quando questa grande impresa multinazionale americana razionalizza evaso sistema produttivo si chiederà ma perché abbiamo una sede a viareggio diciamo sarà scomparsa anche dalla memoria storica che è nata lì delle imprese dall'idea di un imprenditore italiano va bene che questo apologo crea una un finale triste che potrebbe anche non avvenire attualmente l'impresa lì c'ha il dei seicentottanta dipendenti tutti laureati tutti i giovani fanno ricerca eccetera
Questo apologo an e la storia
Rappresenta in piccolo un po'la storia del del nostro sistema produttivo il rischio qui esposto il nostro sistema
Cioè quelle risorse di creatività di ingegnosità individuale quella capacità di adattamento di innovazione incrementale chiamiamola come vogliamo che ha costituito la forza oggi non è più sufficiente
In assenza di quelle condizioni cioè un alto livello di cultura diffusa forti investimento nella ricerca di base e un sistema della pubblica amministrazione della finanza
In assenza di queste condizioni
Quella creatività dell'impresa italiana non è più in grado di assicurare la competitività del nostro sistema
E noi siamo quindi di fronte a la necessità di introdurre grandi cambia
Per di più in una situazione in cui il centrosinistra sicuramente non potrà disporre
Di quelle enormi risorse pubbliche che in altra epoca sono stati il volano dello sviluppo italiano perché è vero religioso Baraldo che noi siamo stati molto forti nella esportazione che abbiamo sostenuto la nostra politica delle esportazioni attraverso anche diciamoci la verità una forma di dumping sociale sia noi siamo stati cinesi
In una fase abbiamo distrutto l'industria tessile inglese perché da noi c'era il lavoro nero e la svalutazione della lira
Poi anche lettere
Il buon gusto italiano gli abbiamo li abbiamo impiegati con mezzi non dissimili rispetto a quelli che oggi la Cina utilizza contro di no siamo stati diciamo in Europa siamo stati quelli che
Hanno
Sviluppato una competitiva competitività anche su un terreno sul quale oggi non è più proponibile
Ma è anche vero che prima di essere il paese della piccola impresa dei della competizione sul costo del lavoro sulla svalutazione della lira
Il sistema produttivo italiano negli anni cinquanta è cresciuto non per la forza delle esportazioni ma per la forza degli Investimenti
Dei grandi investimenti pubblici
Delitti dei grandi investimenti nelle infrastrutture e nella ricerca scientifica e che quella e che l'ambiente e in cui sono è cresciuto con il tessuto della piccola e media impresa è stato creato dei grandi investimenti della grande impresa pubblica in questo cioè il miracolo economico fu trainato dagli investimenti
Non dal ingegnosità dei piccoli imprenditori
E oggi noi non disponiamo di quella massa di risorse pubbliche diciamo in grado di trainare il processo di innovazione questo rende ancora più complessa la sfida di fronte alla quale non ci
Se non andiamo a vedere il quali furono gli ingredienti del miracolo economico ma il tasso di crescita la crescita del PIL ripeto non fu trainata dagli investimenti trainata dai grandi da da dall'esportazione retta ai grandi investimenti in particolare in quella fase dei grandi investimenti pubblici
E
Io credo che noi dobbiamo necessariamente qui per guidare per accompagnare questo processo di innovazione di gli obiettivi sono stati definiti con molta chiarezza cioè innovazione innovazione di prodotto e di processo di prodotto soprattutto a perché insomma l'idea che noi possiamo con l'innovazione di processo nei settori tradizionali recuperare molta competitività
Mi pare abbastanza improbabile
Bisogna e bisogna cambiare Lalla proprio il mix
Del del
Di del il tipo di produzioni che si fanno nel nostro crescere in quei settori in cui oggi noi siamo più deboli che sono i settori in cui cresce il mercato mondiale
Telecomunicazioni nuove tecnologie
Ora
Cambiare questo mix
Innovare
Internazionalizzare
Accompagnare un processo di crescita dimensionale dell'impresa
Se questi sono gli obiettivi a cui bisogna finalizzare le politiche diciamo
E siccome queste politiche non avranno al centro gli incentivi sia perché le risorse sono scarse
E gli incentivi vanno usati in modo selettivo quando le risorse sono scarse ma anche perché lasciato bello dire secondo me diciamo poi alla fine tutta l'esperienza dimostra che gli incentivi non sono lo strumento più importante
Per accompagnare queste politiche
Io credo che noi possiamo puntare su due cose la prima cosa e non non ne parlo qui ne abbiamo parlato
Firenze poco tempo fa diciamo che una cosa è il coraggio di
Rompere certe barriere di carattere corporativo liberalizza ecco attorno ad usare questa espressione spiegando che non è che non è precisamente una bistecca sapendo che noi abbiamo due problemi chiamo il problema di accompagnare la liberalizzazione parlo del mercato del lavoro da
Politiche sociali che siano in grado di
Evitare quel rischio di precarizzazione Cecchi alla fine secondo me non è perché quel tipo di modello di gestione del lavoro è funzionale più al tentativo velleitario di rilanciare il vecchio modello di sviluppo
Che non ha l'idea di trasformare perché se noi dobbiamo trasformare il modello produttivo puntando sulla qualità non è la precarizzazione del lavoro che accompagna
Una innovazione nel senso della qualità
E semmai la crescita
Culturale e la capacità di gestire in modo attivo nel mercato del lavoro di accompagnare le persone da un lavoro all'altro attraverso processi formativi cioè un qualcosa di molto più complesso che appunto è più sul terreno di una flessibilità governata e accompagnata da un forte impegno nella formazione
Dall'altra parte liberalizzare significa liberalizzare tutti quegli altri aspetti che invece non sono stati liberalizzati
A cominciare da tutti i temi di cui abbiamo discusso le le professioni
L'Energia cioè tutti quei settori in cui resistono opposizioni di monopolio di diritto o di fatto pubblico o privato che sia poi cambia poco
Oppure redditi di tipo corporativo
Il che si traduce in diseconomie per le imprese in perdita di competitività poco da fare
Da una parte bisogna fare questo con il coraggio di una sinistra che non ha paura di di misurarsi su questo terreno perché fra l'altro su questo terreno si si produce anche maggiore giustizia sociale
Non è affatto vero che liberalizzando si producono diseguaglianze
Perché anzi in qualche caso si colpiscono rendite
Che sono un peso intollerabili e iniquo rispetto al sistema economica sociale dall'altra parte
L'altra risorsa che il centrosinistra può mettere in campo è quella che per usare un'espressione antica che preferisco diciamo a good governance il buon governo
Cioè la capacità
Spesso dimentica che qui ha una grande storia
La capacità di affrontare i problemi di di risolverli insieme di di guidare i processi di sviluppo in un'epoca in cui appare del tutto chiaro che non c'è più un imprenditore sensato che il Pd che dica alla politica lasciatemi fare perché gli perito intelligenti dicono aiutatemi a
Che fra l'altro nessuno dei Paesi forti e competitivi sono forti e competitivi perché la politica lascia fare
No vorrei
La politica accompagna la competitività del Paese e come se la colpa è
è come se la colpa cioè Tony Blair e uno che si se se devono se la British Gas deve fare un degassificatore a Brindisi scrive si 'sti scrive la lettera personale
No che lascia fare
Non esiste la è un'idea del del del rapporto tra politica e impresa che in in voga solitaria diciamo in tutti i grandi Paesi la politica accompagna la competitività delle imprese componibili che pubbliche con un'azione
Da sistema paese
Da noi lasciamo perdere succedevano diciamo per carità di patria
E quindi noi possiamo offrire questa risorsa cioè una visione del futuro del Paese
E anche la capacità di
Affrontare il problema di risolvere i problemi
E di farlo in un rapporto in un dialogo col sistema delle intere e di farlo in un rapporto fra
I diversi livelli istituzionali o altro questo è uno dei punti che sono stati affrontati secondo me io farò una sintesi son d'accordo con le cose che sono state
Se se in una nuova politica di sviluppo territorio e impresa
Sono due leve fondamentali
L'efficienza dell'impresa
La sua capacità di tornare ad essere un volano di processi innovativi badate noi possiamo dire togliamo sulla ricerca eccetera tutte quelle cifre sono vere ma il buco nero dell'Italia la mancanza di investimenti privati
L'altro lo dobbiamo dire perché spesso che le percentuali sono dette come rimprovero al pubblico ora il mix pubblico-privato
In tutti i Paesi sviluppati e fifty-fifty ma in alcuni Paesi la massa degli investimenti privati e assai
I casi più virtuosi si parla molto dalla Finlandia ma in quel sei per cento della Finlandia l'investimento pubblico poco sempre per e poco superiore a quello dell'Italia
Come percentuale sul PIL piazza gli investimenti privati
Quindi noi abbiamo un vuoto di investimenti privati
E stiamo attenti a pensare che l'investimento pubblico possa colmare quel vuoto nel senso di finanziare soltanto i progetti che sono direttamente finalizzati
Tutti hanno come dire una produttività in termini di innovazione dei dei processi produttivi perché non è non è vero perché nei paesi dove funzionano i sistemi della ricerca l'investimento pubblico a finanziare la ricerca di base
Perché senza una forte ricerca di base qualificata molto difficile pensare che si costruisce sopra una ricerca applicata
Efficaci
E normalmente la divisione del lavoro è che il pubblico finanzia la ricerca di base che il privato finanzia la ricerca finalizzata
E più collegata esigenze dell'impresa normalmente il lavoro è diviso così quindi noi dobbiamo cercare di vedere in che modo noi affrontiamo questo problema
Anche aiutando incoraggiando l'impresa di investire di più aiutandole a mettersi insieme come distretto come siccome filiera produttiva laddove nella sua dimensione la singola impresa una limitata capacità di investimento ma insomma però non credo che noi possiamo totalmente sostituire con il pubblico
Una sorta di assenza di investimenti privati di committenza privata della ricerca che nell'altra dimensione spento punto una forte impegno pubblico nel campo della formazione
Quindi si impresa
Impresa innovativa territorio sono le due leve fondamentali vittoria in un senso molto molto ricco molto complessa perché il territorio è un fattore di sviluppo in quanto innanzi tutto il nostro territorio è una grande risorsa
Le nostre città
Nell'epoca del centrosinistra tra le cose più felici che furono fatte fu fatta una politica di incentivazione fiscale della recupero e manutenzione urbana
E chi ente effetti molto positivi
Intanto perché gli investimenti nelle città per il restauro la
Furono molto importanti proprio ai fini di sostenere il livello di crescita del Paese si vanno a vedere i dati in quegli anni
E poi perché questo tipo di di investimento aiutato anche una certa riqualificazione dell'industria dell'industria italiana delle costruzioni
In un'epoca in cui è difficile pensare che questi industria possa essere retta dalla nuova edificazione
Evidentemente la sua riqualificazione nel senso di una capacità di restauro manutenzione e recupero delle città è un fattore importante della sua cresce
E le politiche che fiscalmente incoraggiarono l'investimento nelle città da questo punto di vista dello Stato importanti io continuo a pensare che le città e se non soltanto diciamo come
Rendita ma anche punto come capacità di investimento di riqualificazione di recupero sono una risorsa importantissima di questo
Tra l'altro è uno dei dei pochi beni dell'Italia su cui c'è una una disponibilità m'interessa di investire anche da parte di investitori internazionali non dico che dobbiamo svendere le nostre città
Penso che possiamo fare delle politiche per valorizzarle come un fattore di sviluppo
Territorio non è soltanto questo
Territorio è vuol dire tante cose che qui sono stati declinate
Territorio e anche capacità di riassumere le grandi scelte relativi all'uso del territorio
Antonio diciamo infrastrutture diciamo Energia
Diciamo indù rapporto trenta ambiente indusse intendendo anche l'ambiente come un'opportunità di sviluppo siamo cosa può essere
Un ciclo dei rifiuti gestito
Con una visione ambientalmente corretta sono opportunità di sviluppo noi chiamiamo in causa una capacità di decidere e di governare
Processi complessi
Di fronte alla quale centrodestra ha fallito anche noi siamo
Pesantemente interrogati
Ora io credo che ora parliamoci chiaro non voglio fare del del
Del dell'ironica saprà certamente noi siamo di fronte al degli interrogativi che attraversano anche il nostro campo che cosa si deve fare questo
Sa io non sono non mi sento legato a nessuna lobby quindi per me
Credo che dobbiamo approfondire si devono fare gli inceneritori no i termovalorizzatori no
Le discariche no
Il compostaggio non so
Io credo che uno dei grandi problemi che avrà una classe dirigente che vuole governare il Paese discutere democratica
Un tempo ragionevole però
Interrogando la scienza il territorio che cosa si ritiene di poter fare e poi farlo
Certamente quello che noi non possiamo pensare e che mandiamo i rifiuti in Germania
Appagamento
E questo non mi pare una buona soluzione
Dal punto di vista della competitività del Paese
Che cosa riteniamo come pensiamo che il nostro Paese debba alimentarsi di Energia
Vogliamo il carbone no sporca
Il nucleare non si può perché non si sa dove mettere le scorie
Il gasolio no e inquina e contro Kyoto l'effetto sei
Vedo che sono in corso movimenti contro i rigassificatori contro l'eolico cosa resta
A te resta poco resta pochissimo anche questo è un campo nel quale a un certo punto noi dovremo assumere noi mai abbiamo un sistema di di di di di di produzione di energia che si impernia sul gas
Il gas punito
Il costo
Costo
Ci si si potrebbe riflettere sul sulla storia del passato io non penso io penso che oggi dire che oggi a fare le centrali nucleari pura demagogia
Se mai è un'occasione che l'Italia ha perso più di vent'anni fa io votai contro il referendum faccio pare che la minoranza vittime industrialista votò a favore delle centrali nucleari
Io sono sempre ho sempre il ricordo vivido di quando ragazzo andando visitare i castelli della Loira
Missing vivi veda un
Da quello che gestiva piccolo albergo dovesse che e si poteva fare il bando sulla Lolita qualche chilometro più avanti perché fortunatamente mi disse chance c'è una centrale nucleare
Hassan domande su e che riscalda le acque e quindi si può fare il bagno
E mi consentirete di dire la il mio sentimento io vedendo questo grande Paese
Nel quali c'erano i castelli della Loira non c'erano vitelli con due teste era tutto normale si produceva del vino buonissimo la gente faceva il bagno perché fortunatamente
Le acque erano riscaldate perché c'è una centrale nucleare io mi vergognai Paesi come il nostro che è bellissimo laddove questo sarebbe stato impensabile
C'è una differenza la differenza è uno Stato
Fatto felice lo stato e ieri cittadine ha un rapporto di fiducia con la pubblica amministrazione che è questo il punto al fondo
C'è la diffidenza non infondata nel nostro Paese verso la l'amministrazione pubblica
Però rimane il fatto che noi la l'Energia la compriamo dalla Francia
Loro la producono non lontano dai nostri confini per cui siamo esposti al medesimo rischio
Però loro incassano e noi paghiamo
E questo è il risultato di perde il risultato paventata che non è che da noi ci sia un rischio minore diciamo tra loro la producono lì vicino
Ma forse noi stessi ci sentiamo più sicuri che la producono a loro perché probabilmente pensiamo che sono più da questo punto di vista incapaci Dinoi di evitare che ci siano fughe o rotture diciamo in questo c'è forse un'idea Dinoi stessi diciamo che italiani hanno i introiettato che costituisce un limite un problema
Però io ritengo badate al di là di di dell'ironia
Questo fa parte degli del carattere del Paese diciamo ci sono dati storici che non si cambiano oggi certamente noi dobbiamo
Anche qui decidere che cosa riteniamo che si possa fare
E non c'è dubbio che se il nostro sistema energetico oggi si fonda così largamente sul gas noi abbiamo bisogno di avere un mercato concorrenziale
Di ridurre i costi
Abbiamo bisogno di fare i rigassificatori perché se no dipende Remo totalmente da quelli che hanno vinto di tubi il distacco con tutti i rischi in un mondo in cui c'è il terrorismo e cioè di una dipendenza di questo tipo
E bisognerà
Discutiamo di dove si fanno
Dove più ragionevole fargli probabilmente ragionevole farli in zone
Dove non ci siano concentrazioni abitative insomma si può fare io penso che un grande paese moderno nel terzo millennio sia in grado anche di fare un degassificatore
Senza esporsi a rischi paurosi lo fanno in tutto il mondo e probabilmente anche noi grossomodo saremo in grado di far
Ecco badante noi non possiamo
Da questo punto di vista etico
Su queste cose occorre un'assunzione comune di responsabilità noi abbiamo misurato che ci sono due sistemi che non funziona
Uno è la frammentazione localistica
Quando io vedo che si fanno i piani energetici comunali siamo sesso dice ma noi siamo autosufficienti da abbiamo avuto anche dibattiti di questo tipo dicendo meraviglia ne produciamo più di quella che consumiamo qui nel nostro comprensorio no questo non funziona
Dove non possiamo aprire una frammentazione localistica
Ma ma anche illusione centralistica non funzioni
Perché le scorciatoie tipo legge Obiettivo nel senso che nel nome dell'interesse nazionale si decide tutto qui dopo non succede
Perché quello sono definite decisioni perché poi dopo se non c'è il consenso del coinvolgimento del territorio delle istituzioni locali dei cittadini quelle decisioni che ci si illude di prendere a Roma nel nome dell'interesse nazionale e poi non non producono nessun fatto
E le decisioni che non producono fatti
Se non contestazioni sono non sono delle decisioni
E quindi l'unico modo è quello che è stato detto qui qui è stato introdotto concetto allegre l'unica soluzione
Concertazione la collaborazione
Io immagino che il centrosinistra dovrebbe fare se momento in cui
Auspica dirimente andrà al governo come noi speriamo oggi ci incoraggiano anche i cittadini Messina pensare che insomma
Stiamo vincendo pure la ballottaggio il segno che c'è un fenomeno più generale è
è finito ecco io avevo la notizia a un certo punto è quindi nel momento in cui il centrosinistra andrà al governo del Paese io credo che noi dovremmo fare col come si faceva una volta una grande conferenza nazionale sulle infrastrutture necessarie
Decidiamo insieme
Il governo del Paese decida insieme al sistema delle Autonomie
E dopodiché una volta che si è deciso insieme ognuno fa la sua parte
Una volta che si è deciso insieme ognuno si piglia il suo pezzettino di responsabilità
Net centralismo nel localismo ma una visione nazionale
Come si diceva una volta
Una visione nazionale che che si fa si forma democraticamente coinvolgente
Coinvolgendo non possiamo pensare che
Che i grandi opere pubbliche voi importanti perché sono potuto quello che diciamo ci sono i porti ma bisogna collegare importi all'Europa perché le merci che arrivano dalla Cina se no come ci ha scritto non possiamo continuare a diciamo dei convegni
Poi bisogna fa operare le scelte qui è stato citato come un moderno ed è vero il modo in cui
Emilia Toscana e con un certo impegno nazionale
Sono abbiamo saputo prendere delle decisioni molto importanti
Che hanno affrontato ora ci vorrà un po'di tempo perché questo si risolva della pratica ma le decisioni sono stati presi i lavori sono in corso diciamo quello che era un grande nodo del sistema infrastrutturale Italia
Cioè il passaggio degli Appennini tra tra tra tra l'altro l'Emilia la Toscana
Una strozzatura del sistema ferroviario stradale cioè e adesso tra
Alta velocità che noi con un éscamotage chiamammo alta capacità quadruplicamento dei binari perché a volte servono anche questa soluzione linguistica però è la stessa cosa qui siamo tra noi lo possiamo
Ma comunque quella quell'espressione suonava male per tante ragioni
E quindi era anche giusto cambiare le parole
E Variante di Valico eccetera noi avviamo a soluzione un grande problema è un merito
Un merito delle classi dirigenti di questi due grandi regioni del Paese con un difetto lasciato nell'ordine che c'abbiamo messo quindici anni quindici anni quindici
Quindi un merito
Però anche un problema
Perché noi dobbiamo riuscire ad applicare lo stesso metodo democratico mettendoci
Molto meno
Molto perché il tempo della politica di oggi delle sfide dando non consente diciamo che per affrontare una questione pure così complessa ci si metta quindici
E richiede tempi di decisione più raggiunti
Ma il metodo è giusto
Metodo del confronto democratico del coinvolgimento delle popolazioni della ricerca delle soluzioni e non meno devastanti dal punto di vista dell'impatto ambientale dell'impatto con il con il territorio con i suoi equilibri noi dobbiamo prendere questo metodo fanno diventare un metodo generale
E tuttavia renderlo compatibile con tempi di decisione che solo inevitabilmente devono essere tempi più rapidi bisogna avere una democrazia pratica
Capace di arrivare rapidamente a consultare le competenze
Se il problema della TAV in Val di Susa è che scavando c'è l'amianto egli l'uranio e che questo rappresenta un problema un pericolo io non lo so ma santo c'è penso che nel terzo millennio
In un Paese è un grande Paese con l'Italia come l'Italia forse per sapere quanto amianto c'è il vissuto non c'è bisogno di discutere i quindici anni
Ci dovrebbe poter essere un sistema per saperlo rapidamente
E per saperlo rapidamente al di là di ogni ragionevole dubbio e qui entra in campo vedete il problema cruciale per fare questo ci vuole una pubblica amministrazione efficiente e autori
Efficiente autorevole imparziale
Questo è il primo problema non c'è nessun imprenditore che ti dice che vuole di come prima cosa che voglio incentivo dicono magari dopo
Che al dopo lo dicono anche i morti ma la prima cosa che ti dicono che vogliono avere a che fare con una pubblica amministrazione
Che se loro fanno una domanda sia in grado in un tempo rapito di dare una risposta chiara
Univoca e possibilmente motivata in modo trasparente
Questo è un punto e Sensi mia e qui si gioca in gran parte la nostra credibilità di forza di governo
E badate
In modo tale che non non non non potremo fare a ping pong fra centro e periferia
Perché saremo tutti chiamati
In uno
Ad una soluzione di responsabili
E ripeto la chiave nel decidere insieme
E poi nel gestire insieme
Questi processi
Con quel tanto di solidarietà istituzionale del qui il sindaco che si che si trova si troverà in prima linea perché
Intanto di riavere anche le sue ragionevoli contropartite
Nel rapporto in termini di sviluppo di opportunità secondo deve sapere che ha dietro qualcuno che ricopre risparmi
E quindi
Codecisione vuol dire poi anche solidarietà istituzionale nella gestione di processi complessa che hanno inevitabilmente un impatto con l'opinione pubblica che che seri
In cui vivi inevitabilmente si scontrano interessi spesso interessi legittimi
Conflitti sono tra interessi quali tutti sono leciti
Io penso che questo
Questo è il vero nodo istituzionale noi dobbiamo un po'uscire da
Badate io non sono per un ritorno centralistico
E anzi credo che noi dobbiamo denunciare diciamo la pratica centralistica di un governo
Che da una parte teorizza la disgregazione del Paese dall'altra parte pratica il massimo di accentramento delle risorse e delle decisioni
E sta dando un colpo drammatico tutto il sistema delle autonomie quello che è più grave a quel Welfare locale che è una delle ricchezze del Paese
Quindi non sono venuti torno centralista
Però quel quel che ciò perché la gente voleva il federalismo
Perché questa parola è stata così popolare e perché oggi non lo è più
Io credo che noi dobbiamo partire da questo dato no
Sette otto anni fa si diceva vuoi federalismo italici così lo sapevano bene che cos'era ma
Oggi c'è una resistenza perché i cittadini Penske cittadini gli imprenditori pensato federalismo voleva dire una un'amministrazione pubblica più vicina
E più efficace più vicina più accessibile e meglio in grado di dare delle risposte
Oggi cominciano a temere che federalismo vuol dire più complicazione burocratica
Più accavallamento di poteri
Più sportelli
E quindi più complicazioni
Quindi questo è il punto
O noi costruiamo diciamo mettendo mano anche a quello che che si è fatto non solo bloccando quello che potrebbe venire che sarebbe il caos più assoluto
Nel senso che ne non si saprebbe più chi deve fare che cosa
E quindi sarebbe il caos più assoluto
Ma se noi non mettiamo mano ad un sistema in cui la sussidiarietà istituzionale si accompagna ad una capacità di decidere insieme di governare insieme
Processi complessi io credo che noi ci troveremo di fronte ad una spinta centralistica nell'opinione pubblica
Parte quel tanto di centralismo che c'è in chi detiene il potere centrale piuttosto
Potere diciamo una cosa che chi ce l'ha tende a tenerselo
Questo vale dare a tutti i livelli
Quindi io credo che proprio per difendere il federalismo che noi dobbiamo come ripensarlo
E concepirlo in termini di cooperazioni io sono molto d'accordo con chi ha detto che la ricerca
Di un rapporto tra centro e periferia in termini di Poteri esclusivi di
è stata un'ossessione invece Max poi alla fine parliamoci chiaro insomma al di là di certe funzioni amministrative che
è molto difficile che possano esserci poteri del tutto esclusi però
Fa la sanità sanitario a gestire le regioni ci mancherebbe altro
Però è anche vero che se noi vogliamo difendere quel principio secondo cui certi diritti sono diritti indivisibili tutti gli italiani insomma
Inevitabilmente una certa concertazione nazionale un certo indirizzo generale una certa azione di riequilibrio non può che esserci e parlo di una delle materie su cui e più indiscutibile la competenza dei tre
Quando si discute di grandi infrastrutture ma io parlo ci siamo occupati uno del Mezzogiorno qualche giorno fa ma prendiamo tutto il capitolo del dei fondi strutturali gestiti dalle Regioni ci mancherebbe
Però alla fine questa forma di gestione che cosa ha determinato ha determinato una dispersione delle risorse
Perché io penso che se forse le regioni meridionali si fossero messi insieme avessero deciso insieme i tre quattro grandi obiettivi
In qualche modo non rinunciando ad una loro sovranità ma interpretandola in modo condiviso con gli altri forse noi avremmo utilizzato meglio quegli oltre cento mila miliardi che noi abbiamo ottenuto
A Berlino dall'Europa per il Mezzogiorno d'Italia e che oggi io vada in giro e mi chiedo dove su e mi domando che cose mie chiamo fa
Dal momento che non hanno prodotto quasi nulla in termini di grandi infrastrutture in termini di innovazione in termini di crescita del PIL cioè
E di questo ci dice qualcosa
Che oggi che certe grandi scelte vanno concertate inevitabilmente
E ripeto non nella logica di un centro che sottrae potere alle Regioni
Ma nella logica di regioni che con l'aiuto di un governo centrale
Decidono insieme
In grandi ambiti come affrontare le sfide e quali sono le priorità
Quindi io qui vedo un nodo di natura istituzionale che riguarda il funzionamento dell'istituzione pubblica amministrazione che è fondamentale
Se noi vogliamo dare quella risposta diciamo che
Che il Paese ma anche il sistema delle imprese attende da noi
Che appunto ripeto non non potrà essere quella che veniamo noi diamo più soldi
Non potrà essere quella che veniamo noi togliamo più diritti ai lavoratori di selvaggina restituì gliene qualcuno
Però può essere quella che veniamo noi liberalizziamo
Creiamo più concorrenza
Ed io offriamo una pubblica amministrazione più efficiente e in grado di accompagnare un processo di innovazione di sviluppo
Questo questo noi possiamo offrire al sistema
Duong governo a partire da un più forte vivendo di cooperazione tra centro e periferia capacità di affrontare i problemi
E un processo di innovazione che riduce il peso di Monopoli e rendite corporative
è un territorio più competitivo
Qui Martini affrontato bene si è domandato innanzitutto cosa sempre sa se questa espressione abbia un senso
Poi io penso che l'uso l'uso delle parole chiede questo questo dubbio metodico se se ci si abitua a dire delle cose a volte che poi si scopre dopo tanto tempo che non hanno senso e che
E poi ha cercato di declinarlo questo senso io sono
Io sono d'accordo con Londra competitività di un territorio e e dato da moltissimi fattori non solo l'infrastrutturazione e la qualità dei servizi la demografia la sicurezza
Il livello culturale
Formazione e ricerca
Il livello di cultura diffusa perché come ci spiegano i sociologi intelligenti l'innovazione si produce in un ambiente anche che favorevole all'innovazione
Cioè non è l'isola del di alta qualità all'isola di alta qualità nasce in un contesto di qualità
In un contesto dove non c'è qualità di con testo non viene l'alta qualità
Aggiungo qualità della vita l'attrattività di un territorio e anche data dalla qualità della vita
Le grandi imprese che decidono dove andare dice ma si occupano persino del fatto si dove mandano i loro dipendenti c'è c'è il teatro c'è la musica cioè ora noi in alcuni di questi campi abbiamo un livello di competitività dei nostri territori che unico al mondo
In altri campi invece siamo molto deficitaria
Io senza entrare nei particolari ispiratrice ripromettevo di dire potrei raccontare diciamo di come è capitato di conversare con
Quelli del team di Alinghi
E di discutere con loro del perché pure essendo Bertarelli uno svizzero italiano innamorato dell'Italia hanno deciso di portare l'America scatta l'investimento
In Spagna anziché in Italia
No
Che è una è una vicenda America scatta un grande investimento d'America scatta
Posti di lavoro innovazione tecnologica attrattività di turismo e tante altre cose noi abbiamo perduto una grande opportunità e perché questo signore mi ha detto con la massima gentilezza primo che non sapeva con chi parlare
Essendo uno che c'ha da fare nella vita
Spesso chi dirige una grande impresa chimica e farmaceutica non è uno che c'ha tanto tempo da perdere
In Spagna aveva un interlocutore
In rete
Voi
Da noi ma non è questo il problema non è il livello no il problema non è anche noi abbiamo un interlocutore ma la differenza qual è che quell'interlocutore è stato in grado di offrirgli tutte le garanzie
Tutte le da noi non è così
Da noi non esiste un interlocutore in grado di offrire tutte le garanzie
Edipo degli venire che cosa si deve fare questo bene noi siamo in grado di farlo in X mesi
Da noi nessuno potrebbe essere limitato
Se se uno volesse venire qui all'Isola dei e fare una e andasse da Martini dicesse noi abbiamo bisogno di questo di cui non potrebbe mi dovrebbe dire sì devo sentire il governo devo sentire la la Sovrintendenza Teodoro discutere con la capitaneria di porto e quelli che hanno la respira opere marittime
Prima di poter dare risposta dice vuole in sei mesi a Luís per informarsi diciamo dopodiché
è così
Chi era diverso diverso mi si è trovato di fronte un interlocutore è stata in grado di dargli tutte le garanzie
Poi se io la dall'io ci sono andato la mia opinione loro stanno facendo a Valencia delle cose che io sono contento che non le dobbiamo fare in una città d'Italia questo volesse chiaro
Costi e benefici
Cioè in alcuni di questi Paesi c'è una logica di intervento sul territorio che
Io trovo discutibile
No
Fatto che si sposta un fiume perché c'è bisogno di spazio dove edificare nel cuore di una città è una cosa che trovo molto discutibile personalmente
Posso persino arrivare a pensare meglio non averne un investimento se il costo è quello
Però noi non siamo al livello di poter fare una valutazione di questo tipo diciamo Mathias il precedente
Cioè noi siamo a livello di non essere in grado di offrire
Ai nostri interlocutori quella
Capacità di dici sì di decisione
Quella affidabilità di interlocuzione
Che oggi è una delle condizioni essenziali quel livello di efficienza dall'amministrazione il fatto che si dice noi per fare questo bisogna X mesi
Noi oggi non siamo in grado di far
E questo è un punto essenziale della competitività di un Paese capacità di attrarre investimenti
Mentre invece io ritengo che è molto meno essenziale oggi il tema costo del lavoro perché parliamoci chiaro se uno se uno produce delle cose tali per cui il fattore di competitività più importante per lei il costo del lavoro
Ci sono paesi nei con i quali non potremo mai competere no se uno è il problema di pagare poco gli operai si guarda in giro per il mondo non è che viene da noi
Voglio dire non viene mediano in in Spagna né da noi né in Germania
Noi dobbiamo domandarci perché vanno in Germania in Spagna non vengono da noi e lì con questi compiti ha competiamo con Paesi nei quali tutto sommato il costo del lavoro il è comparabile al nostro o persino maggiore
Dove evidentemente il fattore di competitività non è quello
Per quello è in un altro sentimento di produzione di prego
Si guarda all'Italia e ci si domanda
C'è un interlocutore istituzionale in grado di decidere c'è una pubblica amministrazione in grado di fare le cose in un tempo ragionevole
C'è un numero di laureati diplomati di alto livello in questo settore in grado di fornirmi una manodopera qualificata e questi sono gli interrogativi e qui che noi
Secondo me dobbiamo
Colmare i punti di tecnici sapendo che su altri aspetti dieci qualità del territorio delle città qualità della vita noi siamo
Non dappertutto diciamo ma in tanta parte del nostro Paese certamente competitivi
E anzi raggiungiamo livelli di competitività che sono tra i più alti nel mondo
Io penso quindi che qui è la congiunzione riesca
Tra tra governo del territorio qualità del governo locale e nazionale e esigenze e possibilità di sviluppo di sviluppo innovativo il rapporto con le imprese
E mi pare che
Concludendo diciamo questa mia
Confusa e appassionata replica
Depurata degli aspetti paradossali però credo che c'entri problemi reali premi sono questi
Io credo che noi oggi possiamo contare su un livello di di consapevolezza che notevolmente
Sinistra mi pare oggi consapevole anche in giro per il Paese non saprei
Io non trovo più per esempio nella classe dirigente un po'come tra gli imprenditori diciamo
Così nella classe dirigente locale regionale del centrosinistra
Io non trovo più tanto oggi spinte divaricano
O bisogni di autonomia intesa come separazione quanto piuttosto bisogno di una guida politica
Forte in grado anche di costruire un contesto nel quale l'autonomia e la responsabilità di ciascuno possano pienamente esplicarsi
Quindi questo è un Paese nel suo complesso fortemente bisognoso di governo
E che esprime un bisogno di governo il mutamento di clima rispetto rispetto a qualche anno fa lasciamo stare nella risposta che gli italiani danno a una domanda cruciale cioè sei disponibile a pagare più tasse per avere più servizi e più qualificati
Nel due mila uno rispondevano
Lì è la chiave della vittoria di Berlusconi oggi risponde così
Oggi c'è nel Paese il bisogno di una di uno Stato forte in grado di indirizzare l'incarico di guidare in grado di creare un quadro di certezze
E
E direi che da questo punto di vista la pedagogia berlusconiana è stata utile sì agenzie resa conto che cos'è
Quel tipo di politica di deregulation tipo di mancanza di una guida politica per il bene detto questo però guardi
Tutto il nostro sforzo sì di si riduce a al a questa questione che sto per poi guai se noi concepiamo non solo se noi presentiamo ma se noi stessi concepiamo
La prospettiva di un centrosinistra che torna al governo come la prospettiva del riportare indietro le lancette dell'orologio
O noi diamo una forte carica innovativa
La forte carica di innovazione innovazione sociale innovazione amministrativa
Innovazioni istituzionali
Oppure noi rischiamo rischia mo'di mancare l'appuntamento a cui siamo chiamati che è quello di ridare slancio a questo Paese
Perché in definitiva Berlusconi vinse perché il l'uso degli italiani che li avrebbe cambiato le cose
Fu una grande illusione
Ma guai se noi pensiamo che non ci sia bisogno di cambiare le cose c'è ancora bisogno di cambiare le cose e noi saremo chiamati quest'altro