Competere nell'economia globale. Metamorfosi del manifatturiero

Buongiorno
Prego di prendere posto tutte cose possiamo iniziare a questa sessione fondi parato due mila e cinque
Bene buongiorno saluto particolare al presidente Frattini che ci ha raggiunto
In questo momento ne diamo il via ai lavori di questa sessione che ben si raccorda con quella di ieri chiusa ieri sera presidente Salmoiraghi
C'è un grande legame tra la nostra piccola media impresa
E il centralità del manifatturiero che è il tema che
Caratterizzerà questa mattinata penso che molti aspetti sono emersi anche ieri la giornata di questa mattina quella questa mattina ci vedrà
Interessati in due momenti o importanti una primo con una via breve introduzione un intervento del vicepresidente della Commissione dell'Unione europea Frattini e tra i pesi per la competitività
Dale professori Fortis dottor terzi del professor vitale ci sarà uno spazio per le domande come mi sembra sia l'abitudine di questo seminario e poi ci sarà un altro momento una tavola rotonda che seguirà le domande chiuderà il presidente Montezemolo entrare subito nel merito degli argomenti
E direi che sono due le parole chiave
Di questa mattina
Se
Ecco riescono ad avere un attimo di attenzione parto con i contenuti dicevo che sono due le parole chiave sono impresa manifatturiera e territorio due parole che implicano qualche dualismo d'altra parte ricordo che sono duecentootto i Paesi che possiamo censire nel mondo e di questi l'Italia e decima come occupazione industriale
E tra i grandi è seconda solo alla Germania
I manifatturiera quindi è centrale per il nostro Paese ma abbiamo avuto negli anni scorsi la sensazione che le politiche a tutti i livelli oggi oltre presidente Frattini avremo presidente della regione Toscana
Quindi avremo diversi livelli di interessamento della politica avremo viceministro Urso quindi vedo rotte o a livello nazionale a livello regionale
Perché e ne abbiamo avuto le l'impressione in questi anni che da un lato le politiche privilegino direzioni diverse rispetto a questa centralità del manifatturiero
Ci sono state le questioni relative problemi monetari di bilancio parlo soprattutto qua del periodo è entrata nell'euro
E di azioni a sostegno dell'agricoltura che sono state oggetto anche di polemiche recenti
E localmente noi misuriamo abbiamo misurato e misuriamo qualche atteggiamento anti industriale e queste sono state le premesse per questo RARDE quindici che è stato
Fondato in maniera assolutamente informale tra un gruppo di associazioni di Confindustria territoriali con dei criteri che sono quelli che vedete in questa slide
Dove si dice sostanzialmente che sono aree che hanno capacità di creare ricchezza quindi alto reddito un valore aggiunto nell'industria superiore al trentacinque per cento
E un'occupazione nell'industria superiore al quaranta per cento notate che la media dei venticinque Paesi quindi l'Europa allargata a e del ventisette per cento all'Italia del trentun per cento non a caso questa uscita esterna del club viene fatta parato che una proprio delle quindici province più industrializzate
Se noi prendiamo l'Europa
Il livello Provincia e così detto nazista re mille duecentoquattordici sono i territori
Su mille duecentoquattordici Province diciamo così solo sedici province italiane quarantasette in Europa sono caratterizzate da quei parametri che abbiamo visto prima
Quarantuno sono in Germania due in Spagna due in Austria un in Belgio e un in Grecia che deve essere classico errore statistico dico io per rimise impossibile però è quello che emerge dalle statistiche europea
Nell'Europa di sono quarantatré territori ad alta specializzazione produttiva che hanno redditi inferiori quindi sono quelle territori cui provincia emergenti nel campo del manifatturiero
In questi
In questi territori abbiamo degli investitori economici vi segnalerei soltanto quelli evidenziati in giallo poi vi è stato distribuito oggi un libretto Club dei quindici dove trovate è l'analisi di quel dell'intervento che adesso farò a volo d'uccello ma sostanzialmente vedete che il valore aggiunto per abitante
Superiore alle medie italiane europee il tasso di disoccupazione è molto basso e il livello rapporto esportazioni su importazioni è particolarmente elevato quindi solare che hanno una caratterizzazione
Molto particolare
Il Club dei quindici cioè le quindici associazioni Confindustria si sono trovate
D'accordo nell'individuare una serie di argomenti che trovati in questo libro che è stata distribuita
Che riguardano temi fondamentali per le nostre per la concretezza del nostro lavoro di imprenditori manifatturieri
E riguardano le energie le relazioni industriali come le viviamo nel territorio l'education
Il federalismo e così via e nello stesso tempo però essendo associazioni abbiamo fatto diverso
Del lavoro tanto lavoro sulle strategie associative quindi benchmarking sinergie società di servizi confronto tra le associazioni perché il titolo della mattina di oggi è metamorfosi
Del manifatturiera ma c'è contemporaneamente una metamorfosi della rappresentanza industriale quindi delle nostre associazioni devo dire che qualche risultato lusinghiero l'abbiamo ottenuto perché
All'interno sicuramente di Confindustria il tema nel manifatturiero e sottolineato ogni giorno la presidenza Montazeri ma non è affatto uno dei suoi per motivi dominanti
E all'estero noi vediamo specialmente in queste ultime settimane se non altro un'attenzione al tema industria che
Non ci ricordavamo da tanto tempo manifatturiero ritorna a essere centrale
Però oggi c'è un passo avanti di questo ragionamento che vi vorrei sottolineare e passo avanti che l'industria non solo garantisce il mantenimento del tenore di vita acquisito
Ma in sé la potenzialità per rilanciare lo sviluppo anche nella società della conoscenza
Società della conoscenza che l'Unione europea anche ivi durato come uno degli obiettivi primari dell'Europa quindi il il messaggio che io oggi annuncio già all'inizio che dovrebbe diventare la normative la mattina
E Cuesta l'industria non è l'industria delle caverne delle clave è l'indulto della conoscenza dove si fa industria si fa conoscenza
Abbiamo fatto un a questo proposto una nuova analisi che vi presento velocemente voi sapete che per Lisbona sono stati individuati molti indicatori forse troppi un po'come si fa in azienda con l'indicatore della qualità totale
E riguardano gli argomenti che vedete nella slide lo sviluppo economico l'occupazione innovazione riforme economiche coesione sociale e ambiente
Allora ci siamo divertiti nel prendere alcuni di questi indicatori dodici che possono essere portati anche a livello di provincia
Quindi misurabili per vedere dove questa Regione virtuale composta dalle qua quindici province più industrializzate può colloca possono può collocarsi questa Regione all'interno dell'Europa e cosa abbiamo visto
Se prendendo come indicatore di base cento per l'Unione a quindici novantacinque sarebbe l'estensione a venticinque
Noi vediamo che l'Italia e ottantaquattro e in questo meccanismo che non posso spiegarmi per mancanza di tempo ma che trovate nel libretto
è sarebbe l'Italia ottanta centocinquanta il livello da raggiungere per raggiungere gli obiettivi di Lisbona
Di questo tipo i Club dei quindici come potete vedere è già a centoventitré quindi è già su un percorso come dire virtuoso verso l'economia della conoscenza
Se prendiamo il dettaglio poi delle il sei aree degli indicatori
Potete vedere che abbiamo un'eccellenza nell'indicatore dell'occupazione abbiamo una buona eccellenza nella coesione sociale che è molto importante avere perché presente rispetta altri paesi
Come gli Stati Uniti siamo più avanti a perché gli Stati Uniti sulla coesione sociale non hanno mai fatto una strategia mirata mentre per esempio Giappone sicuramente di più
Però abbiamo un punto molto molto debole che dobbiamo in qualche modo risolvere per migliorare quello dell'area innovazione e ricerca
Quindi una Regione virtuale sicuramente
Che si posiziona bene però con questa con questo problema
Infatti se noi andiamo a vedere due aspetti tra i tanti esso per semplicità ma sono sufficienti per darci un'idea se prendiamo la quota di prodotti hi-tech nelle esportazioni
Può essere parzialmente significativo per carità però vediamo che a fronte di una UE venticinque con dentro i nuovi paesi dell'est Europa
A diciassette sei clade quindici soltanto a quattro c'è un'eccellenza che vicenza a nove e sei ma sicuramente abbiamo molto da fare
Cioè una problema di retroterra culturale nelle i nostri territori sulla formazione una specie di mismatch che si è creato tra i bisogni
In questa evoluzione delle nostre imprese manifatturiere
La fo l'offerta di formazione che abbiamo nei nostri territori che ci fa dire innanzitutto che abbiamo numero di laureati troppo basso quattro virgola uno quando noi abbiamo una media UE venticinque sette virgola uno abbiamo quindi una bassa Offerta di prodotti di persone formate ad alto livello rispetto alle esigenze e abbiamo tuttavia uno a buon livello di ingegneri come percentuale sul totale dei laureati ma essendo la percentuale bassa noi abbiamo questo riassunto delle due variabili che ci fa dire di avere una percentuale alta di laureati in materie tecnico scientifiche ma troppo bassi X siamo come i laureati per mille abitanti quindi un mismatch di Tito
L'offerta di formazione il retroterra culturale non è soltanto formazione e anche come il territorio vive tutto il tema della cultura tecnico-scientifica
Questa idea dell'economia dalla conoscenza che è fondamentale anche se negli Stati Uniti ormai si parla di economia della creatività quindi forse siamo siamo un po'arrancando in questo senso
Però noi veniamo da alcuni giorni fantastici nella mia provincia che Bergamo con un festival della scienza e vi assicuro che la gente e disponibile a sentire parlare di scienza e di tecnologia
E questo ha aiutato a non avere paura di queste tipo di approfondimento culturale che fosse il nostro modo di produrre e nostro modo di essere subfornitori di altri settori non ha consentito di sviluppare pienamente quindi
Nella sostanza noi abbiamo due tesi oggi uno la prima tesi centralità dell'industria ma come sta cambiando l'industria
Una seconda qual è il ruolo del territorio cosa deve fare il territorio per supportare il sistema locale dell'impresa può essere promotore di prese o non lo può più essere
Oggi sentiremo degli interventi importanti su questi due temi
Chiuderei
Dicendo quello che avevano forse fare le associazioni coloro solito stile per cui prima di dire cosa devono fare gli altri e parlando come gruppo di associazioni diciamo che lo dobbiamo fare noi
Sono tre gli obiettivi società della conoscenza internazionalizzazione barra globalizzazione
Attrattività di territorio
Se noi andiamo a prendere questi tre temi e andiamo a vedere le aree di azione che a livello di associazione possiamo svolgere adesso non li vorrei elencare tutte ma in sostanza per la società della conoscenza abbiam già detto promuove la cultura tenga scientifica fare rete iniziative locale
E poi mi piace molto il penultimo punto su cui i Quindici hanno lavorato cioè avvicinare anche fisicamente la formazione all'impresa la distanza è ancora troppo grande
Se parliamo di globalizzazione c'è
Un ruolo che le associazioni anche a livello distrettuale questo mi interessa sottolineare in questo momento in cui si parla di distretti e associazioni sono già nelle condizioni senza creare niente di nuovo
Son già nelle condizioni per supportare l'attività di internazionalizzazione a luglio proprio clade quindici ha presentato una serie d'iniziative concrete che alcune associazioni territoriali stanno già svolgendo a supporto dell'internazionalizzazione
C'è un tema che anche quello di garantire la rappresentanza l'impresa internazionalizzate
E quindi qui si apre tutto quel capitolo per cui ci chiediamo se è giusto che siano i sindaci e gli assessori a rappresentare il nostro sistema dell'impresa o se invece sarebbe meglio avere un coordinamento unico di supporto a questa attività di rappresentanza come sta facendo invece Confindustria con quelle missioni di cui saprete
La terza azione quella di rilanciare gli investimenti qui c'è un tema logistico infrastrutturale che molto importante tutti i nostri temi soffrono per mancanza di reti
Oggi ne parleremo sicuramente c'è però una parola che chiave in tutto questo che è la pianificazione il planning cioè ci chiediamo se in questi territori ad alta densità di abitativa India industriale non possiamo avere uno strumento diverso da quelle dei piani regolatori per poter organizzare meglio il territorio a renderlo più efficiente
La
Quello che soprattutto parolacce interessa è il tema della conoscenza in questo momento e a questo proposito di
Citerei una affermazione di Kumar Bata Ceriana che quel professore di origini indiane che ha fatto la consulenza alla Thatcher e prima e poi adesso a Toni Blair
E studiato questi temi in Inghilterra con molta passione alla Warwick University e dice a un certo momento che tutte le industrie manifatturiere per essere competitive devono essere basate sulla conoscenza
Così il concetto che le economie emergenti non siano basate sulla conoscenza è un mito
E quindi l'industria in Europa
Al fine di mantenere e migliorare la sua posizione competitiva deve migliorare la sua capacità di sviluppare prodotti qualsiasi cosa facciamo e progettata in geniale e se noi possiamo catturare l'immaginazione dei più giovani
Ed eccitare la loro attenzione modernizzando il modo con cui insegniamo
E allora sguinzagliato il loro potere innovativo sull'industria manifatturiera allora si può vincere e questo è il messaggio che vorrei lasciare in questa introduzione di oggi
A questo punto io inizierei con i lavori vere e proprie ho il piacere di dare la parola al commissari vicepresidente della Commissione
Onorevole Frattini al quale va un ringraziamento particolare oltre che per la sua cortesia di essere con noi oggi
L'onorevole Frattini ha sostenuto la nostra proposta di inserire il tema territorio Regione nella comuni che dicevano foto e commi from the Commission del cinque ottobre che è una di quelle comunicazioni per implementare il programma di Lisbona
E così accogliendo un suggerimento del presidente Montezemolo al commissario però i denti
E anche alla tutta quella che è stato lo sviluppo della nostra delegazioni di Confindustria a Bruxelles presso la DG impresa e quindi abbiamo credo
Trovato un interlocutore che vede la necessità di supportare i territori al di là di una politica industriale concentrata unicamente sulle aree di crisi o sui settori quindi è una novità che arrivata a Bruxelles onorevole Frattini
Grazie molte a tutti grazie a Confindustria all'Unione industriale del prato per quest'invito
Quest'invito mi permette oggi di dare a voi qualche pensiero qualche spunto di riflessione su ciò che la commissione in questo momento certamente Complesso di riflessione sul futuro dell'Europa sta facendo
Con particolare riguardo alle politiche industriali alle politiche di rilancio della competitività e più in generale dell'economia europea
Come prima considerazione tenendo conto che parlo ad addetti ai lavori
Cercherò anche di scendere in qualche elemento non dico di dettaglio ma di maggiore specificazione come invece riflessione generale credo che oggi forse più che mai ci sia bisogno di Europa
Mi sento di dire questo non per la difesa d'ufficio di un istituzione
Per la quale ho l'onore
In questo momento di prestare un servizio istituzionale ma perché credo dopo quasi un anno di impegno come vicepresidente della Commissione come responsabile di un settore particolarmente vivo nonché caldo quello della sicurezza della lotta al terrorismo ma anche dell'immigrazione ad esempio
Credo che vi siano delle politiche che gli stati membri realmente non possono svolgere da soli e quindi il bisogno d'Europa nasce a mio avviso dalla capacità di dare un valore aggiunto che le politiche anche dello Stato più forte dell'Unione Europea
Non è in grado di realizzare da solo noi oggi parliamo di politiche industriali certamente parliamo di concorrenza
Sicuramente non mancherò di darvi qualche mia valutazione sulla
Giusta necessità di una politica europea a difesa degli interessi dell'industria europea
Ma se tocchiamo i temi di mia più diretta competenza chi può immaginare di combattere il terrorismo di prevenire il traffico di esseri umani se non a livello europeo
Detto questo
Certamente l'Europa ha avuto anche nel recente passato un'immagine anche la Commissione europea bisogna ammetterlo che spesso un po'per le responsabilità di un'immagine trasmessa dai mezzi di informazione un po'anche per alcune
Attitudine un po'autoreferenziali delle strutture di Brussel
L'Europa è stata conosciuta spesso come l'Europa come diciamo noi planning and scemi l'Europa che indica che punta il dito che accusa non l'Europa che aiuta
La scossa del referendum francese del referendum olandese è stata una scossa forte
Io ne ero già convinto perfettamente il presidente della commissione Barroso egualmente ne siamo convinti oggi ancor di più tutti quanti è il momento che l'Europa
D a servizi aiuti incoraggi promuova
E non si limiti a dettare da Brussel delle regole che finiscono per appesantire la vita e l'operatività dei cittadini e delle imprese questa è una grande sfida anche di
Cambio di impostazione per la Commissione europea e credo che i primi mesi di lavoro del presidente Barroso di tutti noi
Siamo andati esattamente in quella direzione
Ecco un primo grande tema è proprio questo
Come rilanciare quella che gli addetti ai lavori chiamano Strategia di Lisbona ma che a me piace più chiamare azione dell'Europa per migliorare la competitività per creare nuovi posti di lavoro e di sviluppo
Noi abbiamo cercato di dare delle linee-guida innovative
Le linee guida sono anzitutto una lettura flessibile
Ogni Stato membro in un'Europa a venticinque può e deve a mio avviso interpretare la sua strada per la competitività la sua strada per lo sviluppo noi non possiamo immaginare
Che l'Europa sia un superstato che da Brussel dirige le regole economiche dei venticinque Stati membri
Abbiamo quindi ridotto ristretto e flessibilizzare i criteri per quella che la strategia di Lisbona aveva disegnato come la grande sfida da qui al due mila dieci
E che probabilmente nel due mila dieci non sarà realizzata ecco perché abbiamo sentito il bisogno di rivitalizzarla di concentrare i nostri obiettivi di renderli più chiari
Soltanto un esempio che da la misura di come questo sia accaduto all'inizio di quest'anno
La Commissione ha presentato in Parlamento europeo il suo programma strategico questo programma è contenuto in un documento di non più di venticinque pagine con tre grandi obiettivi
La solidarietà
Lo sviluppo e la competitività
La sicurezza
è evidente che quando da qui
Si pensa ad un passato in cui il Parlamento europeo aveva esaminato documenti con centocinquanta pagine dettagliate minuziose
Con una ventina di obiettivi prioritari si capisce che quando tutto è priorità niente priorità
Tutto finisce per diventare una delle tante cose che si devono fare
Abbiamo preferito dire
Ogni Stato membro Interpreti alcune linee guida per la competitività e per lo sviluppo con un suo piano d'azione
Quelli che abbiamo indicato come i piani di azioni nazionali e che il governo italiano come sapete ha approvato ieri al Consiglio dei ministri e su questo poi dirò
Ancora due parole
Ma certamente il
Una delle sfide più visibili e direi più concretamente utili quando si parla in Europa e non solo in Europa di impresa la sfida della semplificazione
Io di questa sfida
Mi sono fatto portatore in un passato istituzionale quando da ministro della funzione pubblica lavorai con voi con la Confindustria in Italia realizzando molti risultati debbo dirlo francamente in poco tempo
Realizzando con voi un tavolo di consultazione permanente nel quale andavamo ad individuare
Amministrazione per amministrazione vorrei dire settore per settore dove c'era da sfoltire da semplificare
Inventammo e lo dico inventammo perché ha un merito dell'Italia e in Europa quel sistema di better regulation che oggi è diventato il criterio comune per meglio legiferare in Europa
Fu un'idea che l'Italia trasse alla fine degli anni Novanta quando diciamo che
Resa la preso lo spunto del decalogo dell'OCSE solo come facilitare la vita ai cittadini e alle imprese trovammo una via italiana che oggi è la via europea
E oggi la commissione
Introduce nel suo mandato un obiettivo concreto
Primo obiettivo che abbiamo già concretamente realizzato
Abbiamo riletto tutte le iniziative legislative europee pendenti presentate
Fino al novantaquattro alla fine del novantaquattro quando noi siamo arrivati alla Commissione europea
Abbiamo trovato che un terzo non una piccola cifra un terzo delle iniziative pendenti avevano efferenti di aggravare
O di rendere più onerosa l'attività dei cittadini o settori della vita per i cittadini
E per le imprese ovviamente
Le abbiamo
Ritirate
La Commissione ha assunto una responsabilità direi senza precedenti
Settanta iniziative legislative pendenti al Parlamento europeo o al consiglio sono state in blocco ritirate
Perché abbiamo giudicato che quelle iniziative aggravavano creavano più onerosa l'attività amministrativa introducevano nuovi vincoli burocratici
C'è stata una reazione credetemi
Un po'paradossale
Perché mentre prima tutta l'Europa ci invitava a ridurre il peso quando l'abbiamo fatto di colpo con settanta iniziative ci sono stati tanti micro settori
Che da quelle iniziative prendevano piccoli vantaggi corporativi che hanno protestato ovviamente normale
Ma quella strada è ormai una strada segnata e continueremo
Abbiamo deciso su indicazione precisa del presidente della Commissione che in ognuno dei settori di nostra competenza rileggeremo
Tutte le iniziative ancora esistenti cioè quelle sopravvissute al taglio della scorsa settimana di due settimane fa
Era rileggendo le a porteremo con le modifiche e le integrazioni e le riduzioni necessarie ad una modificazione dell'impatto in senso positivo ovviamente per i cittadini e per le imprese di tutte le iniziative già pendenti e sopravvissute lo ripeto
Ma anche delle iniziative ovviamente da prendere questo è assolutamente scontato ma non tanto perché lo ripeto
Fino ad un'epoca piuttosto recente malgrado i criteri europei di better regulation esisteva una legislazione oggettivamente complicata e oggettivamente inutile
Il secondo cantiere di lavoro che abbiamo avviato sempre a proposito delle politiche industriali e un'analisi dello stato di salute dei ventisette settori industriali prioritari
In Europa
Abbiamo preso alcuni settori che noi giudichiamo meritevoli di un'attenzione speciale e delle iniziative che noi riteniamo assolutamente prioritaria
Vi cito soltanto pochi esempi
Un primo esempio è un'iniziativa organica in materia di protezione dei diritti di proprietà intellettuale e di lotta alle contraffazioni
Credo che si trattasse di un'iniziativa da tempo a tesa
Esiste come sapete esisteva come esatto sapete una decisione presa dal consiglio e dalla commissione circa due anni fa sugli aspetti
Giuridico amministrativi della contraffazione
Mancava la parte relativa alla prevenzione alla repressione di tipo sanzionatorio con le misure patrimoniali confisca tori e e penali quando la contraffazione come ormai sempre più di frequente accade
Diventa business e profitto per la criminalità organizzata
Come probabilmente ricordate ho presentato una mia proposta alla commissione che è stata approvata prima dell'estate
Che introduce quel pilastro di normativa armonizzata venticinque penale sanzionatoria e confiscato Oria per
Chiudere il cerchio di un'azione europea di protezione reale della proprietà intellettuale
Questo pacchetto è oggi all'esame del Consiglio come vi dicevo la commissione nuova selezionato tra i settori prioritari su cui chiedere al Consiglio e al Parlamento una decisione in tempi rapidi
Voi sapete perfettamente
Che
La contraffazione e la pirateria
Costituiscono oggi un profitto per la criminalità organizzata che cresce in dimensione esponenziale anno dopo anno ed è evidente che noi notiamo grazie agli elementi che le forze di polizia e l'Intelligence ci forniscono
Che alcuni Stati membri sono diventati e stanno diventando luogo di produzione
Della contraffazione e non più solo luogo di transito e di destinazione dei prodotti contraffatti questo ovviamente
Noi non lo possiamo consentire
Il secondo settore prioritario
Su è sono i due secondi settori sono due settori specificamente industriali come il settore delle costruzioni e quello dello smaltimento dei rifiuti
Abbiamo ritenuto di avviare
Non solo un esame conoscitivo comparativo di questi due settori ma una riflessione per dare delle suggestioni positive in vista di un rilancio che noi riteniamo necessario in materia
Di sbarchi mento dei rifiuti voi sapete quanto delicata e dico anche critica in alcuni Paesi non solo il nostro Paese dell'Unione Europea la situazione stia diventando
C'è poi un terzo spunto di riflessione in questo ambito che la commissione sottoporrà molto presto agli Stati membri
Una riflessione sui processi di riconversione e sui processi di ristrutturazione
Credo sia il momento opportuno per una riflessione approfondita che non può essere che con voi
Non può essere fatta che con i protagonisti del sistema industriale i sistemi delle associazioni imprenditoriali dei paesi membri dell'Unione europea io credo
Che non sia opportuno avviare azioni che determinino Inf Effetti diretti o indotti di ricostruzione o di ristrutturazione senza avere affrontato a fondo il tema del come realizzare
Quanto rapidamente attraverso quali strumenti Attraverso quali vie di sbocco i processi di ristrutturazione e di riconversione dei settori industriali
Più o meno in crisi
Vi è poi l'altro tema
Perché è stato evocato nell'introduzione
Io avevo ricevuto alcuni mesi fa dopo un incontro con il presidente Montezemolo un documento di Confindustria questo documento di Confindustria avanzava una richiesta tra le altre
Particolarmente innovativa luglio quella di collegare
Territorio e impresa nella definizione delle strategie di competitività e di sviluppo collegare territorio impresa vuol dire
Nella vostra richiesta nella richiesta di Confindustria stimolare
La cooperazione stimolare le reti tra le aree a maggiore vocazione industriale non occuparci più solamente di come
Prevenire o riparare alle situazioni di crisi ma come farà tesoro e valorizzare
Quelle aree ad alta vocazione industriale che fortunatamente noi in Italia abbiamo come la esposizione introduttiva ci ha dimostrato
è un'idea innovativa
L'ho fortemente sostenuta perché la ritengo profondamente giusta e non perché soltanto viene dal mio Paese riecheggiare un argomento importante per tenerla in forte considerazione ma perché ho ritenuto che questo sia fortemente coincidente con l'interesse dell'Europa presidente Montezemolo mi ha parlato di creare le capitali industriali dell'Europa questa è la strada giusta ed ecco perché
Questa iniziativa italiana che viene da Confindustria italiana è oggi nella comunicazione della Commissione europea che abbiamo approvato unanimemente soltanto pochi giorni fa e che consideriamo il pilastro della nuova strategia flessibile per la competitività e per lo sviluppo questa idea è un'idea su cui ovviamente l'Italia può
Fortemente lavorare avendo
Capacità possibilità ed anche esempi assolutamente virtuosi
Vi è una
Ulteriore Area di sfida per l'Europa e credo per tutti noi
Quella di elaborare strategie distesa dell'Europa in vista del dibattito e del negoziato che sarà duro sulle prossime prospettive finanziarie dell'unione europea
E orientare dicevo quelle strategie di Spesal affinché siano funzionali alle priorità
E siccome competitività e sviluppo è l'ha priorità nell'economia che l'unione europea deve perseguire io credo che occorrerà una traduzione nei moduli dispensa per evitare di concentrarsi su quei settori che troppo a lungo hanno assorbito
Delle risorse enormi con delle ricadute di produttività
Non soltanto per l'Italia ma per l'intera Europa non all'altezza dell'ambizione degli Investimenti
E penso quindi in prospettiva a una seria ristrutturazione revisione delle percentuali di sostegno all'agricoltura
E penso seriamente ad una forte riflessione sull'incremento delle risorse per la ricerca e per la formazione delle risorse umane settori questi ultimi due
Su cui l'Europa troppo poco investito e molto più dovrà investire
Ed ecco perché
Noi abbiamo fatto ancora una volta qualcosa
Mi sto limitando come vedete a descrivere rapidamente le cose che già esistono non
I sogni che tutti noi abbiamo
Abbiamo delineato una proposta
Per le politiche di coesione
Una proposta che si basa anche tenendo conto di forti contributi italiani
Su una politica di coesione non assistenzialistica ma collegata direttamente a quei settori produttivi come quello infrastrutturale e della ricerca
Che serviranno quindi a dare
Alle aree beneficiarie degli interventi di politiche di coesione
Un legame più forte con il resto d'Europa le politiche di coesione in chiave assistenzialistica sono io spero finalmente finite l'Europa nella sua proposta
Due mila sette due mila sedici due mila tredici
A modulato le proposte di intervento e di finanziamento in modo che queste siano collegate in misura proporzionale
Al tasso di
Interazione tra le aree beneficiarie del resto d'Europa questo è il nostro compito
Noi dobbiamo finanziare i collegamenti non soltanto in termini e fisico noi dobbiamo finanziare politiche che aiutino le aree beneficiarie del cosiddetto Obiettivo uno ad esempio ad essere più vicine all'Europa in termini di mezzi e di capacità
è un capacity building se posso usare un'espressione Ungari inglese non un assistenzialismo finanziario fine a se stesso aiutiamo ad accrescere le capacità di sviluppo queste l'azione che ha ispirato la nostra proposta
E come potrete vedere se
Spoglie Rete le pagine del settimo programma quadro anch'esso approvato pochi giorni fa
Per la ricerca e lo sviluppo in quel programma quadro per la ricerca vi è non solo un significa me significativo aumento dei fondi necessari ma anche un collegamento tra la ricerca e la produttività la ricerca e la competitività una ricerca funzione della crescita queste l'obiettivo su cui noi riteniamo di dover investire
Abbiamo poi presentato la proposta per mantenere i finanziamenti occorrenti alle grandi infrastrutture transeuropee
Altro tema centrale parlo di infrastrutture fisiche ma anche infrastrutture della conoscenza infrastrutture della tecnologia dell'alta tecnologia ed il e della informatizzazione
Ma vi è anche una proposta importante per lo sviluppo rurale la Commissione ha proposto un fondo europeo per lo sviluppo rurale due mila sette due mila tredici che tenga conto a mio avviso delle potenzialità rurali delle aree rurali dei Paesi membri
Con l'obiettivo però di innalzare urne il livello di competitività
E di non relegare alle a un qualcosa che si deve aiutare a sopravvivere o a far sopravvivere ma di un qualcosa che si deve coinvolgere nel tessuto produttivo questo è l'obiettivo del fondo per lo sviluppo rurale
Europeo
Per questa partita occorrono delle risorse
Voi sapete bene quale sia la situazione attuale del negoziato
Il presidente di turno il primo ministro Blair ha intenzione di riprendere il dibattito prima della fine della presidenza europea cioè entro dicembre
Io credo che questo negoziato sia importante
Io mi rallegro del fatto che l'Italia sia l'unico dei grandi paesi europei contributori netti ad opporsi ad un accordo al ribasso
Io credo che un accordo sulle risorse finanziarie destinate all'Europa
Fondato solamente sull'oggi che di egoismi nazionali e di risparmio da parte degli stati membri
Farebbe venir meno all'Europa quelle risorse necessarie che servono in settori come quelli di cui stiamo parlando
Ed allora anche quella sarà una cartina di tornasole Belgrado di fiducia che gli Stati membri hanno nei confronti del processo di integrazione europea
E non ci meravigliamo del fatto che molti siano riluttanti
Dobbiamo convincerli
Che l'Europa può costituire deve costituire un valore aggiunto rispetto alle politiche nazionali sarebbe sbagliato il mio pre moltiplicare Investimenti nazionali
Anziché ottimizzare lì in settori comuni come la ricerca come lo sviluppo come la competitività delle aree meno sviluppate sarebbe sbagliato
Negare all'Europa il ruolo di coordinamento e di impulso e propulsione per questi settori ecco perché io mi auguro che si raggiunga un accordo entro l'anno
Che si raccorda raggiunga un accordo non al ribasso che cioè si accolgano le proposte
Di questa Commissione Europea che il Presidente Barroso ha ritenuto di confermare al Parlamento e al consiglio e che sono proposte minime per perseguire quegli obiettivi
Io mi trovo spesso quando nel Consiglio dei ministri degli interni
I colleghi ministri degli Interni mi chiedono di dare fondi a questo o quel Paese che sono in prima linea per fronteggiare l'immigrazione clandestina di così cari amici ma per fare questo occorrono risorse
Quando qualcuno mi chiede la banca dati europea per lo scambio informativo tra le polizie io rispondo cari signori occorrono sfondi
Quando mi si chiede di mettere in sicurezza i confini Esterni dell'Unione Europea occorrono fondi
Ecco soltanto tre settori nell'ambito delle mie competenze l'in cui senza adeguate risorse l'Europa non può continuare a crescere come invece a mio avviso deve
C'è poi un
Cantiere aperto sulla politica commerciale dell'Unione Europea
Lavoriamo in una situazione complicata perché è evidente sulle politiche commerciali
Il
Forte impulso nazionale si sente la differenziazione tra settori
E chiara ed è anche legittima
Ma ancora una volta voglio dire
Avendo personalmente speso non poche energie per un settore che a voi e qui a Prato interessa molto quello tessile che anche quando
Le singole politiche nazionali non prevalgono del tutto o non diventano in toto la posizione dell'Unione Europea
Io credo ancora una volta che sia meglio lavorare con l'Europa che non fronteggiare un negoziato con il gigante cinese o quello indiano che non solo già si prepara ma è già pronto ad essere attore internazionale
Con le sole forze degli Stati nazionali
Io credo che l'Europa può costituire ancora una volta il luogo adeguato dove far valere gli interessi giusti affinché una legittimazione di difesa commerciale dei settori industriali europea sia realizzata
Io mi sono impegnato come molti di voi sanno anche personalmente
Perché una risposta alla emergenza dei prodotti tessili cinesi in Europa fosse data dall'Europa
Perché si evitasse come anche Confindustria italiana aveva giustamente detto
Di limitarsi a politiche protezionistiche nazionali e si realizzasse invece nel contesto europeo un negoziato duro rigoroso
Che potesse in qualche modo dare da un lato ai cinesi la dimensione della serietà dell'azione europea e dall'altra
Alle impresa europee del settore tessile la rassicurazione che l'Europa non li abbandonerà
E l'Europa non li abbandonerà
Ci siamo dati carico della seconda fase dell'emergenza con i prodotti stoccati alle frontiere nei container e abbiamo ottenuto dai cinesi un risultato importante
Quello di lavorare sul calcolo degli anni successivi delle quote
Non era scontato in partenza credete mi continueremo a lavorare in questo settore l'attenzione rimarrà alta
Il settore tessile italiano e di altri paesi italiani Italy europea ritroverà continuerà a trovare nella Commissione europea un interlocutore
Serio e soprattutto che ha compreso perfettamente che quando si condannano a morte piccole e medie imprese europee
E l'Europa nel suo complesso che ci rimette non i singoli stati membri o non soltanto i singoli imprenditori
Ed ancora un tema
Che a voi interessa particolarmente
Ed anche a me
Il tema
Della origine dei prodotti il tema delle etichettature il tema che gli addetti ai lavori chiamano del medico in
Made in Italy per noi
è certamente un tema
Che ancora una volta l'Europa non può e non vede abbandonare
Ci stiamo lavorando
Ci stiamo lavorando per realizzare malgrado alcune difficoltà che esistono e che gli amici di Confindustria sanno perché ne ho parlato anch'io direttamente con loro
Malgrado alcune difficoltà soprattutto nell'ambito del sistema fiscale
Noi ci impegniamo e ci stiamo impegnando a trovare una soluzione
Ci stiamo impegnando ad adottare e confermiamo l'impegno una normativa europea sull'etichettatura sul medi in in tempi rapidi
Ci rendiamo conto che i tempi rapidi
Sono quello che conta e io credo ancora una volta che occorra in questo un'azione politica forte degli stati membri
Un'azione politica forte per dimostrare che l'etichettatura e l'origine dei prodotti eh
Il segno indiscutibile indistinguibile della qualità
E siccome in Italia della qualità facciamo una bandiera è chiaro che questo serve a noi italiani serve all'Italia ma io credo che serva ai consumatori di tutta Europa
E quindi
Non solo sono con voi in questo nessuno personalmente convinto ma nella Commissione si continua a lavorare per cercare di rimuovere come gli ho detto de residue non Monte
Difficoltà all'adozione di un provvedimento e c'è un ultimo tema che voglio toccare prima di una breve riflessione conclusiva
Il tema dell'immigrazione
Lo tocco rapidamente ancora una volta dando per scontato che tutti voi sapete di cosa stiamo parlando
La Commissione europea io personalmente ho avviato a gennaio una riflessione in Europa
Che forse per la prima volta affronta
Direi con decisione una domanda ed una sfida a cosa serve e quanto serve l'immigrazione economica per il sistema della produttività della competitività dell'impresa europea
Ho cercato in altri termini
Ferme restando le linee di azione che ho proposto e sto realizzando contro il traffico di esseri umani per stroncare quella ignobile tratta di persone che ancora continua è che anche si sviluppa per affrontare il tema dell'immigrazione illegale
Come opportunità per il mercato del lavoro europeo
Ho pubblicato a gennaio di quest'anno un libro verde questo libro verde anche grazie al vostro contributo delle associazioni industriali
In Italia e in Europa grazie al contributo di attori economici e sociali oggi si sta traducendo in Unizzi in una iniziativa che io presenterò entro dicembre
Presenterò una proposta di linee quadro europee
Sull'immigrazione legale economica
Soluzioni che non sostituiscono le politiche nazionali soluzioni che certamente non pretendono di dettare da Brussel le regole di dettaglio nel mercato del lavoro di venticinque Stati membri ma che danno regole chiare che danno linee-guida che danno suggerimenti e proposte
Quelle proposte partono da una mia profonda convinzione
Che l'immigrazione legale economica se in governo innata dall'Europa è un'opportunità per le impresa e quindi in definitiva per la dinamica di sviluppo e di crescita
è una opportunità che va governata che va governata insieme all'attento esame delle dinamiche demografiche va governata
Nessuno può immaginare con l'andamento demografico europeo che conosciamo e africano o asiatico che pure conosciamo
Di non governare da ora una strategia per l'immigrazione legale per i prossimi dieci anni perché altrimenti ne saremo travolti
E ne saremo travolti quando l'immigrazione non trovando sbocchi nella legalità sir riverserà nella clandestinità
Ecco perché io chiedo il vostro contributo come l'ho già ottenuto
Per avere delle strategie che siano di aiuto al sistema delle imprese che in canali non l'immigrazione legale attraverso flussi che possano giovare
Anche ad un altro obiettivo che è della Commissione europea e del Governo italiano ed è vostro eliminare il lavoro sommerso
Eliminare il doppio sfruttamento delle persone che toglie al mercato libero chiaro trasparente legale da un lato e sfrutta i lavoratori in nero dall'altro
Questo obiettivo certamente si raggiunge meglio
Con una seria politica di lotta all'evasione che vedo
Compiacere nella finanziaria appena presentata dal governo ma anche con una forte politica di aggressione al lavoro sommerso attraverso un governo dell'immigrazione legale per motivi economici
Vengo alle conclusioni
Noi abbiamo oggi due necessità la prima
Quella che gli stati membri attuino con i piani di azione nazionali delle politiche in linea
Con la strategia europea di sviluppo e di competitività
Credo che il documento approvato ieri dal Consiglio dei ministri dal Ministro La Malfa che lo ha proposto e dal Consiglio intero
Sia un documento serio
è un documento che io
Avevo informalmente conosciuto che ho conosciuto ovviamente dopo la pubblicazione
E che io credo possa e debba ostici essere tradotto in azioni
Tradotto in azioni intendo dire proposte di riforma strutturali nella finanziaria o nei provvedimenti collegati alla Finanziaria
Vedo delle iniziative che vanno nella direzione giusta c'è una azione che io sottolineo che risponde anche ad una logica europea quella bella personalizzazione
Dei distretti industriali che vedo nella finanziaria e che un risultato importante per dare forza e capacità di azione anche all'estero
Ad un sistema che vede ancora una volta l'Italia protagonista in Europa e fuori dall'Europa
La necessità di una forte politica di lotta all'evasione fiscale beh io credo che il documento attuativo in Italia del Piano d'azione per Lisbona
Sia il piano strategico che da qui ai prossimi anni l'Italia dovrà realizzare
Evidentemente se questo verrà fatto come io mi auguro e credo che sarà così
La Commissione avrà negli Stati membri ma nell'Italia nel mio Paese un interlocutore attento e forte
Un interlocutore a proposito del quale io spero non si insisterà più troppo su questa idea del declino su questa idea che l'Italia è un Paese che cade che si perde che resta indietro al di là dei segnali
Concreti di ripresa che fortunatamente ci sono
Ma io credo che il compito della commissione sarà quello di aiutare tutti i Paesi membri ma qui io parlo oggi del mio Paese
Ad una rafforzata presenza in termini di competitività e di sviluppo questo è il dovere dell'Europa aiutare i cittadini Helene prese essere vicina alle domande concrete che i cittadini fanno abbandonare
Quell'approccio autoreferenziale del passato che è stato severamente bocciato dai cittadini e io credo giustamente e che oggi induce un nuovo corso nel quale io mi riconosco profondamente grazie
Mi dicono ringraziamo il presidente Frattini penso che un bagno nel senti mente del mondo imprenditoriale manifatturiero faccia
Molto bene alla politica per avere per sensibilità sui temi quindi vediamo gli aspetti assolutamente positivi del delegiferare del promuovere l'economia e ha partirei subito con i tre interventi inviterei a venire vicino a me i tre relatori della prima parte
Il professor Marco Fortis i territori che compete no che inviterei addirittura sul qui dove c'è il computer per l'intervento
E poi il dottor Vittorio Terzi al professor Marco vitali vitale
Posso dottor terzi qua benissimo arriva bene professor Fortis i territori che competono abbiamo sentito come è stato accolto nella Comunità europea il nostro problema delle capitali industriali adesso professor Fortis ci dà un quadro della situazione prego
Grazie presidente del mio intervento si potrebbe collocare in realtà realmente prima di quello del preside
E Moltrasio perché io mi soffermerò sul collocazione a livello macro economica della tematica beh io del territorio
La globalizzazione ha portato molti problemi e ha creato opportunità per l'industria italiana ma anche infatti basato una serie di aspetti che qui sono raffigurati sinteticamente
Abbiamo parlato di crisi di competitività sono stati focalizzati ritardi nella ricerca i ritardi del sistema Paese
Si è parlato di perdite di quote di mercato di crisi anche del modello di specializzazione italiane di ritardi nell'internazionalizzazione
è in atto dobbiamo auspicare una metamorfosi del manifatturiero e poi c'è una crisi del modello dei distretti
Territori possono essere ancora competitivi è un tema che cercheremo di sviluppare oggi intanto partirei da una fotografia dell'esistente perché è bene sapere
Come siamo oggi strutturati questi sono i dati dell'ultimo censimento del due mila uno
La nostra industria manifatturiera in termini di addetti e per il sessantacinque per cento fatta dai famosi settori tipici del made in Italy le cosiddette quattro a
Che sono l'arredamento casa all'abbigliamento moda l'automazione meccanica alimentare bevande
Ma all'interno di questa cento per cento il quarantaquattro per cento è costituita dalla occupazione
Dei cento novantanove distretti ufficialmente riconosciuti dal leghista all'interno di questi poi c'è quasi un quinto della nostra produzione che fatta dal attività distrettuali specificamente mono prodotto il peso dei centonovantanove distretti industriali l'Istat che nel vano
Il nostro territorio molto rilevante nella nostra economia mi limiterò a citare qui due dati quarantaquattro per cento del manifatturiero l'abbiam detto prima il quarantasei per cento dell'export
Che impatto avuto sui distretti la crisi di competitività italiana un tentativo di analisi lo faremo partendo dalla crisi della nostra bilancia commerciale
Chiedendo ci quali sono i fattori geopolitici e merceologici che l'hanno determinata e analizzando poi l'impatto specifico sui distretti cercando di capire se il nostro territorio
Dalle ricette che sono state date in generale per rilanciare l'economia italiana può attingere per superare l'attuale fase difficile e incerto
Innanzitutto una diagnosi sulla crisi della bilancia commerciale italiana che parte da una considerazione siamo andati in rosso per la prima volta dopo dodici anni
Nella bilancia commerciale nel due mila quattro questo è stato soprattutto dovuto all'eccezionale peso della bolletta energetica che si è incrementata dal novantasei al due mila quattro di quindici miliardi di euro
Con la prospettiva di crescere ulteriormente quest'anno con il petrolio ai massimi storici
è però importante sottolineare che il saldo manifatturiero rimane ampiamente positivo
All'interno di questo saldo manifatturiero si sta però verificando una forbice sempre più accentuata perché la crescita del deficit per le auto TLC Elettronica
Non è più adeguatamente compensata come in passato dalla crescita del surplus dei settori tradizionali della specializzazione italiana e a questi viene oggi chiesto un po'di fare gli straordinari cioè hanno difficoltà ma di si chiede comunque di fare lo stesso la loro parte perché altrimenti non è che gli altri settori possono tenere in piedi il nostro sistema commerciali
L'analisi geopolitiche ci dice anche una cosa molto importante
Che è vero che tra novantasei e due mila quattro il saldo dei ma prodotti manufatti è peggiorato di diciassette miliardi in Complesso di Europ ma questo saldo
Se escludiamo due fenomeni il peggioramento il vero e proprio rovesciamento della bilancia conversare con la Germania che era attiva per quasi per oltre tre miliardi e mezzo di euro e andate in passivo per dodici in otto anni quindi abbiamo perso con la Germania
Quindici miliardi e mezzo di euro grosso modo in otto anni poi si è aggravata anche la bilancia commerciale con la Cina di sei miliardi e mezzo circa di euro
Nel resto del mondo l'Italia accresciuto il proprio saldo manifatturiero pure in presenza dei difficili momenti di questi ultimi tre anni questo vuol dire che questi due aspetti vanno inquadrati molto attentamente e sono secondo me emblematico CD due
Fenomeni la Germania cosa non compra più da noi
Non compra soprattutto prodotti che prima dove venivano fatti diciamo da aziende terziste che non avevano marchio che erano prodotti di massa che venivano venduti alle grandi catene
Gruppi d'acquisto tedeschi noi nel frattempo però stiamo comprando dalla Germania tecnologie auto di lusso quindi
Questi due fenomeni ci hanno portato ad avere questo grande deficit nello stesso tempo
Si è aggravata la bilancia commerciale bilaterale con la Cina ma io andrei al di là della bilancia bilaterale la Cina è ormai il nostro principale competitor su quasi tre quarti dei nostri principali cinquanta prodotti per attivo commerciale con l'estero
Qui vediamo sinteticamente raffigurata in modo grafico la situazione vedete che i due saldi con la Germania e la Cina stanno subendo un'accelerazione negativa senza precedenti
All'interno
Colpe sta qui invece la raffigurazione grafica di quello che vi dicevo prima il saldo con il resto del mondo saldo manifatturiero sta andando bene
Un'analisi merceologica dell'interscambio ci porta invece ad esplorare l'aspetto del territorio
La nostra bilancia commerciale si può dividere in sessantadue prodotti in attivo nel due mila quattro
Di cui ben quarantacinque cioè quasi due terzi hanno un contributo all'export da parte dei distretti che supera il quaranta per cento e che in alcuni casi arriva al sessanta settanta per cento
I trentatré prodotti in deficit e sono prevalentemente non distrettuali e l'attivo commerciale come vedete di trentasette punto tre miliardi di euro
Ecco qui si vede il contributo dei distretti quindi del territorio al nostro alla nostra bilancia commerciale
Sono perché stime sui dati che l'Istat aveva calcolato nel novantasei per i sistemi distrettuali però applicate ai dati del due mila quattro il probabilmente il peso dei distretti addirittura ulteriormente sia cresciuto nel
Nel nostro export di questi prodotti ma ci sono sei prodotti in cui il contributo dei distretti è superiore al settanta per cento in termini
Sul totale dell'export italiano altre sette prodotti in cui contributo dei distretti superiore al sessanta altri quattro in cui superiore al cinquanta in complesso sui ventidue prodotti in ventidue prodotti sui primi trenta per il saldo commerciale attivo i distretti hanno un peso preponderante nel sostenere l'export
Vedete però cos'è accaduto all'interno delle specializzazioni distrettuali
Quelli della moda e dell'arredo casa dal due mila uno in poi a causa della concorrenza
Ah simmetrica cinese hanno perso circa sette miliardi di euro
Di esportazioni mentre quelli della meccanica e di altri settori meno esposti alla concorrenza asiatica hanno cresciuto di cinque virgola sei miliardi di euro il loro contributo alle nostre esportazioni
Questo significa che
Questi settori che sommati assieme ci aiutavano a tenere in piedi la bilancia commerciale prima dello choc energetico e
Ci consentivano di tamponare la crescente importazioni di tecnologia elettronica TLC auto di lusso dall'estero non ci consentono più oggi di tamponare appunto questa situazione
Tutto ciò ci deve portare come è stato detto la conclusione che i distretti il territorio quindi distretti industriali sono un fenomeno del passato sono ormai morti io credo che questo sia un grave errore di valutazione di prospettiva
E questo mio giudizio sì incardina anche nelle riflessioni già fatte prima dal presidente Moltrasio io credo che non esista una crisi del modello organizzativo produttivo dei distretti in quanto tale esiste invece
Sulla situazione obiettivamente difficile dei settori più esposti alla concorrenza asiatica sono in particolare quelli del settore moda
Il modello dei distretti in altri settori continua a funzionare ed esprime anche aziende leader e questo è un fenomeno che cercheremo adesso di approfondire
In particolare le quattro ricette di cui si è maggiormente parlato per rilanciare la nostra economia si possono adattare anche al territorio c'è più innovazione più ricerca abbia sentito prima la relazione più opportunità sui mercati emergenti crescita dimensionale azioni di tutela delle produzioni manifatturiere europee italiane dalla concorrenza asiatica certamente io credo che si possa no applicare
Anche al territorio pur con alcune cautele perlomeno più che cautele sapendo da dove partiamo
La sfida più difficile secondo me è sicuramente quella della ricerca della conoscenza perché purtroppo l'abbiam visto anche prima partiamo da basi molto deboli l'Italia ha solo cinque gruppi
Che spendono più di cento milioni di euro all'anno in ricerca e sviluppo e purtroppo solo due che spendono più di un miliardo in ricerca e sviluppo la Germania a trentasette gruppi di questo tipo la Francia ventotto
Il Regno Unito ventidue se non fosse per la FIAT e la Finmeccanica non avesse non avremmo neanche un gruppo che spende più di un miliardo di euro nella ricerca sui
Quindi è importante andare avanti in questa direzione è importante la sfida che ci ha lanciato il presidente Moltrasio ma dobbiamo sapere che dobbiamo recuperare a livello italiano nel suo complesso un ritardo veramente forte
La seconda sfida è quella di recuperare i ritardi sui mercati emergenti che ho semplificato qui in una in una slide
Le nostre esportazioni attuali verso la Cina è verso l'India che sono i due grandi mercati emergenti dell'Asia sono attualmente inferiori a quelli verso la Grecia
Quindi questo è il punto di partenza è un punto di partenza che anche alcune spiegazioni cioè
Le aree emergenti esportano verso di noi ma sono ancora molto chiuse nei riguardi dei prodotti stranieri ci sono Dazzi elevati che impediscono l'accesso dei nostri prodotti su questi mercati
Nello stesso tempo bisogna considerare che comunque questo un fenomeno che non riguarda soltanto noi ma riguarda un po'tutti i Paesi si dice spesso che l'Italia in ritardo l'Italia e il ritardo soprattutto verso la Germania
Che ha una storica equilibrio emblematicamente raffigurata la situazione
Della bilancia commerciale bilaterale di alcuni Paesi con la Cina la Germania è l'unico Paese che ha veramente veramente riuscito esportare tanto in Cina
Perché ha una forza economico diplomatica eccezionale ha una presenza storica
Ma anche perché ha molto delocalizzato in Cina ci sono intere fabbriche tedesche che sono state spostate in Cina e questo significa aver esportato non solo prodotti ma macchine impianti attrezzature componenti comunque è un dato di fatto che nonostante questa grande performances la Germania ha pure essa un saldo negativo bilaterale di sette punto sei miliardi l'Italia tutto sommato esporta più o meno come Francia e Regno Unito e quindi non può dirsi così clamorosamente in ritardo come molto spesso si sostiene bisogna però fare di più
Partendo anche da una altro elemento di cautela che non dobbiamo nemmeno sognare di questi mercati possano risolvere tutti i problemi da soli qui è raffigurata
Una proiezione cioè se le nostre esportazioni verso la Cina crescessero del quindici per cento all'anno impiegherebbero fino al due mila quindici per raggiungere l'attuale livello delle esportazioni verso la Spagna
Ma se la Spagna rimane ferma perché se la Spagna crescente solo del cinque per cento all'anno per noi come mercato bisognerebbe arrivare addirittura al due mila venti per avere l'export italiano verso la Cina uguale a quello spagnolo verso la Spagna
La questione dimensionale l'altro grosso problema e qui vediamo raffigurate in termini sintetici il quadro delle nostre
Purtroppo scarse media grande impresa in termini di numeri io considero medie imprese non quelle come fa l'Europa che arrivano solo fino duecentocinquanta detti ma seguo una impostazione più alla Mediobanca più anche come fanno gli americani almeno cinquecento addetti deve avere una media impresa cioè una una grande impresa deve avere più di cinquecento addetti per essere definita tale quindi le medie imprese arrivano fino a quattrocentonovantanove addetti
Vedete che abbiamo poche medie imprese ancor meno grande impresa il loro numero sta crescendo faticosamente nelle medie e sta addirittura diminuendo nelle grandi quindi questo è un problema molto preoccupa
C'è molta confusione sulle medie imprese che sono state considerate come una sorta di nuova risposta del Paese
Alla vecchia Italia manifatturiera identificato un po'sbrigativamente nelle specializzazioni tradizionali del made in Italy e dei distretti industriali ritenuti in declino io
Credo che non sia così io cercherò di dimostrarlo
Innanzitutto vorrei ricordare come precisano gli stessi estensori del rapporto Mediobanca Unioncamere
Che in totale le produzioni del made in Italy costituiscono a tutt'oggi sette decimi del fatturato e quasi l'ottanta per cento delle esportazioni complessive delle medie imprese quindi le medie imprese sono una espressione di successo e non di declino del made in Italy
Tra il novantuno e il due mila uno e inoltre il maggior contributo alla crescita delle medie imprese in Italia è stato dato proprio dalle province più manifatturiere Club dei quindici e dei loro distretti
Salto alcune slide per brevità qui potete vedere che Treviso a
Fatto nascere settantasei medie imprese in più come saldo netto di questa tipologia di aziende prese settantadue Bergamo cinquantacinque ed è interessante notare che se queste Province non appartengono al club dei quindici sono comunque Province fortemente distrettuali
Pesaro Urbino con il legno mobilio
Bari con il distretto delle sedi e dei divani che puro attraverso in questo momento una fase di difficoltà
In conclusione e poi importante la difesa anche la tutela dei nostri settori più esposti abbiamo sentito prima l'impegno anche che il governo e il commissario Frattini stanno portando avanti in Europa
Non è una argomentazione secondaria quella della tutela e della difesa dalla concorrenza asimmetrica e qui ho cercato di spiegare perché
La nostra moda e il nostro arredo casa che sono considerati da molti settori obsoleti esprimono un peeling custodiale superiore a quello dell'intera industria utopistica tedesca
Quindi non è un settore che noi possiamo considerare alla leggera e abbandonare sbrigativamente
Dobbiamo gestire la transizione dobbiamo gestire in qualche modo la ristrutturazione di questi settori ma non possiamo assolutamente accettare come Paesi Italia di creare migliaia di disoccupati di colpo solo perché c'è questa situazione particolare
Le azioni che ha prima ricordato anche commissario Frattini sono molto importanti
Tra queste ci sono quelle appunto anche del marchio d'origine
C'è anche laddove necessario l'avvio di azioni anti dumping
Ma vorrei concludere con una brevissima riflessione anche sul ruolo dei distretti della finanziaria
è certamente un buon inizio
Anche se l'articolo cinquantatré va probabilmente meglio focalizzato proprio attraverso un dialogo e un confronto col mondo delle imprese
Io inviterei inoltre coloro che lavoreranno a questa materia
A privilegiare i distretti di fatto e non quelli burocratico amministrativi che talora sono sovrastrutture addirittura alcuni casi sono stati i distretti inesistenti sono creati dei distretti inesistenti
E non discriminare tra settori tradizionali distretti tecnologici non esistono distretti obsoleti io penso che abbiamo bisogno di entrambi e quindi dobbiamo lavorare molto su questa materia grazie
Professor
Il modello distrettuale secondo l'osservazione che ci ha fatto il professor forte in sé non è in crisi di persone spesso la rete corta territoriale funzione bisogna promuovere supportarla mi sembra messaggio sia molto chiaro lascerei la parola a Vittorio Terzi
Che è managing eretto di McKinsey Italia e approfitto della notorietà dei relatori per nono sprecare tempo nella presentazione e lascio subito la parola al dottor pezze prego
Signore e signori buongiorno
Vi parlerei oggi di come le in paese
Posso rispondere ai cambiamenti in corso che stanno portando questo verso una particolare situazione di concorrenza che dalle polizie interrogazioni
Abbiamo intravisto che noi definiamo concorrenza estrema riporterò attraverso tre punti preciso che la la mia narrazione piuttosto tecnica
Per questioni di tempo avrebbero i tempi minimi fermo sui singoli concetti no andrò nelle illustrazioni
Quantitative di dettaglio un assegno materiale a disposizione per chi poi volesse consultarlo nello specifico tre punti toccheremo il primo punto a cosa intendiamo per concorrenza estrema
Il secondo punto e quali sono le sfide che intravediamo per le imprese come conseguenza di questo e alla fine alcuni consigli per mantenere la rotta in questo questa condizione questa situazione
La visione che prendo e la visione della singola impresa e e non quella delle degli aggregati dei dei dei territori dei distretti
è un punto di partenza per ragionare poi anche a quel livello
Partiamo da capire cos'è la concorrenza estrema qui userò tre concetti di cui parliamo tutti i giorni vediamo sui nostri nella Rossodivita giornaliera lilla globale la colonizzazione intesa soprattutto come integrazione oggi dell'economia larga scala e a basso costo
Nell'economia mondiale il la info tecnologia che significa
Disponibilità di grandi quantità di informazioni eh
Di bassi costi infrastrutture di comunicazione e le liberalizzazioni solo tre concetti noti di cui parliamo continuamente
Cioè un effetto particolare che queste tre forze oggi sta muovendo sulla sull'economia oltre a generare prosperità e problemi da un altro atto
Generano sovracapacità abbondanza di risorse abbondanza di fattori produttivi
Questa tavola un po'articolata illustra quello che stavo dicendo
La a e che quello che noto un po'tutti
I fattori di produzione come conseguenza di quelle tra forze sono abbondanti su tutte le dimensioni dal punto vista del lavoro
Dal punto di vista le infrastrutture e dei loro costi l'infrastruttura di di telecomunicazioni appunto i soli Capitani e anche dal punto di vista delle idee importante che anche le idee fioriscono non necessariamente idee che trovo sempre subito un loro mercato
Qui prendo a prestito per un attimo e consentitemi una figura della della micro economia per spiegare cosa a cosa porta a questo
In realtà la sua abbondanza di fattori produttivi porta uno nuovo equilibrio un cambiamento nell'economia che portano il colibrì o fa domanda offerta e il livello di prezzi questo è quello che noi intendiamo per
Concorrenza estrema
Ovvero
La a abbondanza di fatto di produzione porta ad aggregazioni di mercati porta disponibilità di capacità produttiva a a basso costo e porta un terzo affetto che la specializzazione di filiera
Di fatto dietro c'è un cambiamento del paradigma economico vediamo adesso nella concretezza specifica cura questo significa
Vediamo qui come la l'aggregazione dei mercati determina una convergenza di settori prima operanti in modo quasi indi stimolo settoriale in tre macrosettori hanno i noti quelli alla componentistica auto dei piccoli elettrodomestici degli apparecchi di comunicazione e anche dei servizi finanziari
Cioè are che prima competevano individualmente oggi chiedono a convergere in in singole in finale aggregate quindi ad avere una completa creare generano presenta settoriale
L'abbondanza di Capasa dopo capissero produttiva determina anche una modifica delle quote di mercato vedete su questa tavola
Le quote di mercato che la Cina a assunto in diversi settori industriali l'aspetto significativo di questa tavola è la velocità con cui la Cina sta assumendo questa quali mercato soltanto
La differenza fra il blu e il verde è quello che c'era in Cina soltanto sette anni fa e quindi quello che impressiona è il tasso di crescita e quindi la disponibilità di venivano fatti a basso costo
L'abilità la la disponibilità di beni ma fate basso costo ovviamente ha un'influenza sulle scelte commerciali e sulle scelte produttive certe commerciali e produttive di tutti i giorni
Ovviamente la disponibilità di manodopera qualificata di altri fattori e di energia provoca anche quelle scelte quelle soluzioni di delocalizzazione dobbiamo sentito parlare in precedenza che alterano le modalità sottostanti della competizione
A vediamo che alcune di queste scelte sono state e e stanno ha ci stanno articolando e stanno marciando in maniera a abbastanza impressionante allora la la specializzazione la filiera è un fatto è un fatto ormai evidente alcune molte impresa e si focalizzano su quello che sanno fare e sfruttano
A Lascala scarso discutono e capacità di altri con politica outsourcing al in quelle aree dove non dispongono della dei costi e delle capacità per poter competere adeguatamente
Questo tipo di scelte immaginiamo continueranno a alla venire maniera sostenuta
Questi fenomeni stanno portando se guardiamo i trend e venti anni degli ultimi venti anni stanno comportando una cambiamento che noi riteniamo inarrestabile se guardiamo la crescita la produttività del lavoro e parlamenti a questa la crescita mediano dell'inflazione
Si capisce come il trenta in corso in questo cambiamento di paradigma della concorrenza della economia custodi cambiamento di equilibrio e un trend inarrestabile
Tanta al punto tale da spingeva Greenspan guardando a quanto questo sta avesse un impatto se gli Stati Uniti a parlare di una periodo in cui si sta a verificando un vero e proprio cambiamento
Ne è una nuova rivoluzione industriale parabola paragonabile a quella precedente degli inizi del Novecento
Cosa significa questo per le imprese né significa in una situazione di questo tipo
Più alta volatilità dei risultati più alta vulnerabilità
è questo credo che sia un concetto noto a tutti nella dinamica quotidiana noi qui abbiamo fatto una ricerca abbiamo verificato nel settantacinque qual era la probabilità di perdita di una posizione di leadership e di aziende in diversi settori industriali questa probabilità all'epoca era del nove per cento è quasi raddoppiata
In venti anni
Quindi questa è una lo usiamo come un rappresentata come una paramento rappresentativo della maggiore vulnerabilità della maggiore esposizione che c'è a questa concorrenza
Quindi diciamo
è una un cambiamento alcuni cambiamenti strutturali che noi riteniamo inarrestabili portano una situazione di concorrenza estrema quali sono le sfide che si pongono per le imprese
Allora e la primo la prima proprio qui è come fare capire per ciascuna impresa in che tipo di situazione competitiva di comporre concorrenza si trova
Lo abbiamo fatto prendendo a parametro due riferimenti il rischio economico del settore in cui si operante
Da un lato e dall'altro il rischio competitivo se il rischio di riuscire a mantenere la posizione competitiva
A funzioni di questi due parametri si può ricadere in uno di questi quadranti e ovviamente in ciascuno di questi quadranti richiede una capacità di risposta era iniziative strategiche diversi uno per uno
Proviamo a esaminarli singolarmente ovviamente in un settore in cui il rischio economico è basso in cui la performances è buona e in cui non c'è forte intensità competitiva l'impresa vive in condizioni di relativa stabilità
Diversa è la situazione
In alto a a sinistra quella che noi definiamo la lotta di judo
Un settore buone performances
E come un magnete
Attira tanti concorrenti
Sì siamo in situazioni di sovrabbondanza di risorse
Il la protezione che veniva prima dalla Scala
Non funziona più
La Food la protezione dalla Scala insufficiente perché i nuovi concorrenti arrivano e cercano di prendere in mano i leader di impossessarsi delle posizioni di leader attraverso l'innovazione attraverso maggiore agilità attraverso una maggiore Energia
Questo è il la la situazione in cui si trovano tutte le impresa in cui che gestiscono posizioni di leadership e pensavo di essere protette per a il fatto di mantenersi proporzione dieci la risposta vera in questi casi è e innovare
Saper guardare in modo mirato alla domanda e mantenere contrattaccare mantenere la posizione innovando cioè facendo emulando esattamente quello che i nuovi attaccanti
Stanno attuando per prendere e catturare posizioni
In settori a
Minore redditività
Dove l'ente si dirà e più bassa ma soprattutto sovrabbondanza di risorse la sua capacità non è una minaccia perse la vera minaccia è la redditività del settore che si comprime
Quindi il vero tema strategico per le imprese come continuare a creare valore
In queste imprese quindi attacchi di si subiscono anche perfetti razionali diversa difficilmente porteranno i concorrenti a prendere la posizione di chi oggi già occupa
Una posizione di dominio però sicuramente sì proprio vanno in a un problema sul conto economico
Che richiederà di essere gestito opportunamente attraverso tecniche di consolidamento o differenziazione o anche di valutazione di uscita dal settore specifico
Ovviamente la situazione più complessa quella che dice Moltrasio dei nostri incontri aveva definito una condizione da incubo e quella in cui si compete con alta intensità alta capacità d'ingresso in settori in cui margini sono limitati
Questi sono i primi settori in cui per poter mantenere le posizioni a rispettare spinge gli attacchi non avendo a disposizione la capacità interno al rifinanziamento è necessario ripensare in maniera radicale il modo in cui si opera
In modo radicale i prodotti in modo radicale la filiera produttiva in modo radicale il modo di essere presente sui mercati rituali che gli stessi mercati in cui si opera
Sto per darle un esempio di cosa intendiamo avrà una una concorrenza di questo genere operano senza di questo genere guardiamo un po'il mondo della telefonia a qui vediamo un esempio americano ma la situazione
Italiana non è diversa non è stata diversa soltanto una diecina di anni fa c'era la stessa la specializzazione precisa per su telefonia urbana interurbana il mobile e altro settore negli ultimi dieci anni la concorrenza è e ah ma ha cambiato completamente lo scenario di settore e producendo nuovi setto Maurice concorrenti in ciascuno dei segmenti abbassando i margini aumentando le scelte aumentando le opzioni e creando difficoltà ad alcuni di questi hanno portato l'evoluzione che abbiamo intravisto
Quindi abbiamo detto tre forze
Che determina una situazione di abbondanza di fattori
Questa situazione ha Bonanza di fattori porta una situazione di con potere di concorrenza estrema e il dalle nostre osservazioni molti settori si stanno indirizzando verso una situazione di questo genere come rispondere
Ma innanzitutto
E e importante non ad agitarsi
Non pensare che manca avere una leadership di mercato a a esperienze estesa tradizione avere un Pd veri basti sia sufficiente
è importante guardare al futuro
Avere una visione delle minacce ma soprattutto anche delle opportunità sapere intravedere tra nel tempo
Abituarsi all'incertezza se mi chiedete quanto tempo questo processo di transizione durerà
è direi che e molto difficile da una risposta
A
Dominare le informazioni richiama viviamo e cottimo vi a cui chiameremo vivere sempre di più in
Un mondo in cui le informazioni saranno tantissime e in cui ci saranno tutte le informazioni che ci servono anche per le nostre sfide bisogna saper dominare con intelligenza con efficienza
E poi bisogna saper guardare i concorrenti concorrenti che attaccano sono più veloci sono agili sono flessibili sono disinvolti molto spesso e quindi bisogna saper alla capire bene qual è il nemico che dall'altra parte
Arrivo da alcuni consigli un po'più specifici
Entra imparentati con la Rio ne avrei cinque il primo
Abituarsi a ripensarci arrecare pensare se stessi a reinventarsi
Non basta pensare che ottimizzare
La propria produzione ottimizzare la propria presenza sui mercati massimizzare quello che sia in casa sia sufficiente per resistere ad un mondo che si muove nel mondo dal modo in cui abbiamo visto e bisogna pensare ad innovare
E questo l'abbiamo sentito l'abbiamo sì chiudo tutte le razze precedente abbiamo visto un po'la situazione in cui ci troviamo in Italia prima dal Niger Moltrasio
Un punto sull'innovazione
Vero che l'innovazione
Richiede impegni impegni anche di carattere finanziario
Vero che le imprese
E vivo vivono per fare innovazione e per ricavare da questa informazione dei benefici economici
Oggi l'innovazione e disponibile sul mercato ci sono tante idee sulla in giro in cerca di un loro modo per essere commercializzate quindi non necessariamente
E non solo fare innovazione significa impegnarsi in grandi investimenti di ricerca naturalmente il nostro ritardo quello che ha visto prima richiede a livello col sistema degli interventi per la singola impresa però fare innovazione sposi indicare anche essere in grado di mettere in piedi capacità di scouting in giro per la naturale deve giuste corrette per valorizzarsi
Secondo classico secondo punto a gestire leve economiche di questa fase di transizione sono praticamente due
Le leve economiche sono
E richiedono un recupero di un concetto notò che è quello della equilibro tra immagini e le quote di mercato quotidianamente oggi molto più che nel passato vi ritrovate a fare una scelta
Tra concedere sui prezzi per contrastare in quello che il concorrente sta facendo o mantenere preservare contro di me il le quote di mercato è una è un bisogna abituarsi costruttivo con strumenti a gestire questo
Il secondo punto è che se si vuole lei ha disponibilità di mezzi per contrastare accompagna concorrenza sui prezzi e Investimenti bisogna avere una flessibilità una struttura di costi e quindi abbassare ripensando in modo radicale la struttura di costo
Abbiamo visto il tema della specializzazione della focalizzazione
E abbiamo visto come
In un mondo come questo e questa complessità pensare di operare a trecentosessanta gradi su tutte le aree funzionali e su tutti su tutti i segmenti di mercato è impensabile quindi specializzarsi focalizzarsi sulla sulla filiera e nelle produzioni sui mercati diventa critico
L'abbiamo abbiamo una cosa ma una raccomandazione che ho sentito anche prima l'espansione sui mercati
Significa che in questo mondo non ci sono solo minacce ma ci sono anche opportunità
Le opportunità sono sicuramente quelle di spostarsi in mercati che negli atti immediatamente danno il senso di cosa si potrebbe ottenere però significa anche saper guardare in modo trasversale a nuovi mercati che compaiono a questo punto a questo proposito uno degli atteggiamenti che io vedo che osserva quello di essere scoraggiati per il fatto che il modo di competere in questi mercati cioè bassi prezzi bassi margini
Non è affine al modo di operare sui mercati tradizionali scoraggia non bisogna guardare in questo modo bisogna ripensare anche il modo di competere in questi su questi mercati
Per ultimo monitorare rischio strategico le prese sono attrezzate per monitorare i propri rischi operativi interni
Sono meno abituate a gestire rischio strategico in un mondo di volatilità di vulnerabilità
Indiscussa tecnico accade tutti i giorni a carico di mercato accade perché tocca la curva di costo accadeva giro comportamenti distruttivi accade perché magari molto spesso di previsione sono ottimistiche questi sono rischi bisogna anche anche in questo caso abituarsi a
Gestire in modo sistematico strutturato
Ci si può sottrarre a su questo a a questa Corte suprema la risposta è no riteniamo di no a meno di non godere di alcuni particolari vantaggi che però oggi diventano sempre più una prerogativa una prerogativa di pochi
Si può ci si può difendere probabilmente si certamente le singole imprese posso la difendersi che attaccare nel modo in cui abbiamo visto probabilmente molto può essere fatto a a livello associati associativo voi se è poco molto può essere fatto a livello di sistema ma qui passiamo al tema la politica economica politica industriale quindi lascio il mio prossimo relatore a toccare questo tema
Grazie a perché agente ha ridotto il professor vitale penso che il quadro del contesto in cui la metamorfosi del manifatturiera sta avvenendo è stato molto ben rappresentato
Ho notato negli occhi dei colleghi se erano più portati per la boxe operato del judo per la trincea e quindi lascio al professor vitale l'intervento sulla politica per competere dopo avere sentito territori impresa è anche una visione europea di questi temi adesso
Io collabora con molto interesse sviluppare politiche
Competitive
E molte imprese medie di qualità nei settori tradizionali son d'accordo col fra bische dobbiamo non difenderemo a sviluppare perché sono parte fondamentale della nostra economia dal nostro mondo
E abbiamo ottenuto negli ultimi anni anche risultati mostrano interessante attraverso processi di internazionalizzazione che ci permettono non solo di sopravvivere ma di sviluppare progetti di sviluppo interessanti
L'assunto di base dal quale parto sempre da quando cerco di disegnare queste strategie
E che non dobbiamo attenderci nessun supporto dal governo
Io credo che qualunque impresa che
Questo processo
Cerca di creare il suo futuro sulla base di
Supporti dal Governo parte col piede sbagliato addirittura avevo detto e fritta cogliere suo ingentilito un polo Andrea espressione
Con questa premessa
Forse i gli organizzatori quando erano da è questo il compito con questa promessa fortemente aziendale
Però raccolta per legame che oggi tanti anni fa e mondo imprenditoriale per simpatia e rispetto otto di grande lavoro che stanno facendo questi imprenditori
Però ho voluto mettere chiaro questa premessa
Perché voglio che voi sappiate che chi vi parla è convinto che il governo ha ben poche leve in mano delle vele tradizionali incidere
Sul processo di trasformazione che stiamo rivive
Perché anche lui è questo processo di trasformazione anche noi deve fare una grande metamorfosi
E
Conquistare attraverso la metà forse dei nuovi strumenti nuove capacità di operare che oggi in una più
Non ha più lo strumento del cambio che era lo strumento classico con il quale si affrontavano non lo stress grosse crisi congiunturali
Non ha più lo strumento del debito pubblico illimitato
Che era quello nel quale chi era creato dal fatto che si cacciavano dentro tutte le crisi grandi che non si sapevano come affrontarlo o non si volevano risolve la comprese le grandi crisi aziendali che andavano dentro tra il diritto per rovescio attraverso le posizioni statali o in altro modo del grande debito pubblico
Non ha più lo strumento keynesiano di aumentare il deficit corrente
Ah perché l'ha già fatto dal due mila uno oggi la spesa corrente sul piede aumentata di due punti
Due punti vuol dire trenta miliardi di euro
Vuol dire sessanta mila miliardi di vecchie lire vorrei vedere come si ogni anno il governo dovesse vendere le sue partecipazioni e veleni
Ogni anno però e allora ecco che il governo è no nella condizione di fare o di fare manovre keynesiane o altre cose di sostegno deve difendersi come anche l'ultima aggiunta la finanziaria dimostra con
Con i denti cercare di stringere
è e di ritrovare una linea di volo
E non è facile chiedere
Una linea di volo più sedere a un governo che come ho detto dal due mila uno aumentato la spesa corrente in modo
Molto grave
Chi ha la stravagante idea di creare una Banca per il Mezzogiorno
In un Paese dove c'è una reale una regione come la Campania che inventa il salario dico di come si chiama di cittadinanza
Ecco quindi che tutti questi grandi strumenti deficit e debito che erano gli strumenti tradizionali son venuti meno i a questo governo altri Governi non faccio una questione Pernorio di coloranti io
Sono terrorizzato che dico se non possiamo chiedere queste cose al governo attuale come potremo chiederle
L'altro governo che ha nel suo DNA ancora di più la politica spendacciona e statalista
Certo possiamo chiedere una politica che il Paese può fare chiedere concordata con l'Unione europea una politica temporanea di difesa delle produzioni più sottoposte alla competizione dei Paesi low cost
Ma fino a quando
E in attesa di cosa
Questa è la politica che la FIAT riuscì a strappare all'inizio degli anni ottanta quando le automobili giapponesi cominciarono diventare minacciosi in Europa
Fu anche l'inizio dell'indebolimento della FIAT mentre la Germania che affronto
A adatta a viso aperto la competizione giapponese sul suo territorio iniziato da lì
Il tragitto che l'ha portata a diventare verde europeo
Una volta in questi convegni si finiva perduti
Prendersela con il costo del denaro e questo era forse successo sicuro per il presidente che riguarda il mondo raccoglievano una il ovazione consenso generale
Però a parte il fatto che il Governo può fare ben poco sul tasso del denaro che
Stabilito in altre serie di regole altri Canesi mi e anche sulla quantità del denaro che è stabilito nella propria autonomia professionale del sistema bancario
A presiedere a quest'oggi gli unici che hanno un po'di legittimità lamentarsi su questo tema sono gli imprenditori del Sud
Non hanno una condizione di parità con incremento
Gli anche qualche nostalgico che chiede una politica industriale dal Governo
Ma che ha vissuto in questo Paese con gli occhi appena negli ultimi trent'anni
Stessa cosa diavolo è successo ogni volta che i nostri governi hanno messo mano la politica industriale
Anche cominciare dal famigerato piano industriale chimico che è stato l'inizio della distruzione della chimica italiana fa gli scongiuri io faccio gli scongiuri
E quando leggo
E non vorrei sembrare ingeneroso verso questo volonteroso documento
Predisposto
Pochi giorni fa forse quello di cui parlava
Frattini primario l'avevo letto qualche giorno fa è un documento che si chiama Piano a medio termine nel due mila sei due mila otto della politica industriale italiana
Io apprezzo la buona volontà di chi si è impegnato su questo piano però leggendolo mi venuto in mente una frase americana che amo che dice Troncon chiuse le forze cui soppressa
Perché prima di tutto questo non è un piano
Perché piano vuol dire fissare degli obiettivi quantitativi
Collegare questi obiettivi con degli strumenti
In una visione organica precisa misurabilità verificabilità delle cose da fare
Questo l'insieme di buone intenzioni che mette insieme alla
La conoscenza convenzionale che più o meno Polo mai abbiamo tutti lo mette insieme con un certo ordine
E raggiunge il livello di una discreta tesi di laurea
Grazie
Certamente il governo può fare una cosa una politica per l'Energia venuto fuori tante volte stamattina questa è una guerra che può fare
Che disperatamente
Di qui abbiamo un disperato bisogno in questo Paese
All'inizio degli anni Ottanta il folletto lo questo atto carcerato picchiato umiliato però fatto bene
Sì al nucleare italiana si chiedeva ma può un Paese a vivere senza una politica energetica pari forse no
Noi oggi viviamo ancora senza una politica energetica anche se dopo il blackout qualcosa si è mosso
E qualcosa sembra che stia che stia concretizzandosi viene preannunciato un piano energetico che probabilmente sarà più
Affidabile più serio dunque due pilastri fondamentali smettiamola di chiedere al governo le cose che il governo non può
Non sa
Non può fare
E tipico di noi italiani che critichiamo tante volte giustamente il governo perché non fa funzionare le cose che competono al governo la giustizia la scuola la sanità alle infrastrutture
E poi da blocco andiamo a chiedere al governo qualunque altra cosa appena abbiamo un problema abbiamo ab appena abbiamo dei problemi di competizione però il governo ci pensa il governo e gli andiamo a chiedere cosa che il governo non sa
E non deve sapere
Come si fa innovazioni e nell'industria è un compito degli imprenditori
Per fare un solo esempio
Il secondo pilastro e che le cose che dobbiamo attendere da una politica che di lacci c'è ci deve essere perché poi dirò le cose che si devono essere tutto quello che possiamo attendere dalle politiche generali
Niente è a breve termine
E questo è un concetto forte che invece ho ho letto e ho apprezzato in quel documento
Predisposto dal ministero ricca produttive che sottolinea questo siamo tutti inferiori trasformazione sento mi continuiamo a chiedere interventi a breve interventi a breve
Non comprendiamo niente perché le cose serie di cui abbiamo bisogno sono politiche di accompagnamento al processo di trasformazione di metamorfosi e queste non sono a breve
Non sono di emergenza non ci risolvono i problemi
L'Italia va anch'male
In un certo senso anche perché c'è una successione di interventi di emergenza sempre fatte per affrontare problemi strutturali con strumenti di emergenza
Ci siamo stringiamo i denti lavoriamo seriamente fissiamolo le linee di marcia ma poi lavoriamo seriamente quindi c'è cose da fare quale politiche di accompagnamento medio termine a medio termine
Possiamo e dobbiamo chiedere al governo e dobbiamo insieme in collaborazione col Governo cerca di sviluppare
La prima la prima è diminuire il costo della politica
Questo deve fare il governo nella sua casa questa pole costo della politica è a norme Il Sole ventiquattro Ore ha appena fatto un'inchiesta buoni meritoria eccellente che fa vedere i costi diretti costi vivi
Siamo fuori squadra con quasi tutti i nostri concorrenti vedi che sono Germania Francia i Paesi con il quale completo chiamo in amicizia in collaborazione dell'unità europea
Ma poi ci sono tutti i costi che non si esprimono nei bilanci pubblici
Che sono i costi della pista il Tibet sull'impresa le coste del non fare i costi dei ritardi i costi delle sofferenze famiglia l'apparato globale della politica non fa bene Frattini aspetto quando io ero ministro
Funzione pubblica ho fatto delle buone cose e ha ragione io ha fatto delle buone cose quel tra che lui chiamava semplificazione ma ci vuole detto venne altro bisogna e cogliamo c'è vento nel vostro documento l'occasione di una trasformazione federale dello Stato per portarla in fondo per organizzarla il modo diverso
Anni fa a dieci quindici anni fa in America si è messo in moto un movimento di di opinione molto forte che
Ci si chiamava renitenti in governanti e questo ha inciso profondamente inciso prima sulle città poi è andato a livello federale al cuore divenne responsabile di questo progetto e hanno ottenuto grandi risultati soprattutto nelle città
Noi dobbiamo mettere in moto una pressione costante e continua di questo tipo su questo grande filone la politica la rispettiamo tutti e normalmente il collante di una società ma anche lei come tutte le cose di questo mondo rivedere profondamente i suoi meccanismi nei suoi forti
E quindi tenere a posto la finanza
La finanza propria è la prima cosa che il governo deve fare può fare la prima politica
Perché questa è poi la premessa per virare è un obiettivo che non dobbiamo abbandonare
Diminuire della pressione fiscale
Perché la pressione fiscale italiana è e resta una delle più alte del mondo si andrà a fare
E quindi governo Berlusconi all'inizio aveva questo grande obiettiva questo obiettivo
Non è una demagogia era una risposta un bisogno fondamentale del Paese quando noi studiamo le
Delocalizzazioni o dover fare investimenti parliamo ormai sempre tre grandi corti Pavan
E materiali costano dappertutto lo stesso la tecnologia ormai abbiamo imparato che attraverso il movimento delle persone si può gestire ovunque
Grandi corsi sono
E i costi del personale e costi del lavoro i costi dell'Energia seconda grande gruppo è costo dello stato le tasse terzo grande gruppo queste sono le grandi Sitka teorie di corto dove si va a
Sceglie che che influenzano le scelte
Naturalmente l'aspetto la la la risposta dello sviluppo e l'innovazione la ricerca tutte le cose che sappiamo e siamo d'accordissimo
Ma tutte le imprese che pensano di avere lo sviluppo solo sul fatturato e non affrontano i nodi strutturali dei costi sbagliano sono così ristrutturazioni che non si realizzano bisogna affrontare i costi dentro
E questi grandi costi non dipendono dalle imprese dipendono dalle politiche governative
E quindi devono essere un contenzioso serio aperto in modo serio
In spirito di collaborazione ma devono essere grandi obiettivi nazionali da lanciare su un programma di cinque anni qualunque sia il governo prossimo venturo perché vale per qualunque sia il colore del Governo
Vado avanti velocemente sugli altri punti quattro sviluppare la politica energetica l'ho già detto cinque trovare le strade certo non facili
Ma indispensabili per ridurre il divario tra costi netti per dipendenti e costo del lavoro per impresa
La riduzione dell'uno per cento che abbiamo visto adesso è una finanziaria è un segnale ma e nello stesso tempo una dichiarazione di impotenza
Bisogna porlo come uno dei grandi temi nazionali anche con uno switch fiscale io qui sono molto pronto dire dobbiamo accettare dei oneri di fiscalità indiretta
Diversa pur di raggiungere questo obiettivo che è un obiettivo nazionale fondamentale
Sei bloccano invertire tutte quelle riforme
Ragazzi nove per lasciato dieci milioni per il dovette lasciare viveva
Sono alla fine bloccare invertirà tutta la riforma scolastica che stanno svuotando di significato la formazione tecnico-professionale
Non ostacolare il processo di internazionalizzazione delle nostre medie imprese non dico aiutarlo dico non lo stacco ma lo perché proviamo andare all'attacco dobbiamo smetterla di giocare sempre con la porrà in difesa in quei settori tradizionali sia citato
Il primo relatore noi abbiamo spazi straordinari in cui i grandi Paesi e mischiamo pian piano occupando non c'è solo l'esportazione
C'è l'esserci c'è il il il dominare essere soggetti di questi grandi processi di sviluppo che hanno un grande bisogno dalla nostra conoscenza delle nostre tecnologie ma non soltanto sia dal nostro agosto dalla nostra capacità intellettiva
Stimolare le imprese verso il Ristetti di nuova generazione io son d'accordissimo la formula distretto non è per niente superata
Sbagliatissimo le cose che ha detto lui sono giustissime
Però compiti stretti anche loro a non evoluzione e quindi stanno nascendo ben prima dell'articolo cinquantatré dei distretti di nuova generazione chiamo io dove non c'è più solo una connessione generica sul territorio ma le imprese o gruppi di imprese si riuniscono in centri produttivi dove si mettono insieme due cose forti
E si ottengono dei risparmi di costi formidabili
Modello Massimo che io ho visto in questo campo qua nella gioielleria arteria Martin alterni Marcianise di Napoli un modello mondiale vengono a studiarlo
E questo è il distretto di nuova generazione non si può fare se per sempre non si può fare dappertutto mai tantissimi posti possiamo farlo rischiamo di territorio risparmi GE risparmi enormi
L'articolo cinquantatré ha questo di buono che coglie questo fenomeno che c'è già nella società che è stato inventato dagli imprenditori e incomincia a dare anche un inquadramento istituzionale quindi molto apprezzabile
Decimo punto tenere alto il morale della detta
Noi sappiamo benissimo che e il successo economico il successo imprenditoriale non è solo un fatto meccanico
Di costi di soluzioni ma è dato anche dal morale dalla volontà
Dal desiderio di battersi della della dalla gente
Chi va in questi Paesi nuovi vaccini un'acrobazia Alinghi è colpito da questa gioventù da questa voglia di vincere di passare che è uno degli ingredienti forti che noi abbiamo avuto
E che noi dobbiamo e possiamo ricco operare in questo momento prendiamo atto che abbiamo un tasso di tristezza
E impressionato
Che va al di là di limiti ricompense in
A gennaio del due mila e cinque nel nel a Davos l'ultima
Che riunisce molti manager mondiali l'università ad andare di là ha fatto un'inchiesta su chi erano i più tristi e L'Italia in diretta era una più triste di fronte a tutti i Paesi an Enrico Finzi che molti di voi con conoscono sociologo presidente di Astra nel settembre due mila e cinque due ci fa rilevazioni sempre con le stesse domande da trent'anni
Nel settembre due mila e cinque alle sue rilevazioni via fuori questo risultato alla domanda
Pensate voi di vivere meglio dei vostri nomine sono il cinquantanove italiani discorso disse
Quarantadue zero degli italiani pensa di vivere meglio dei proprio in ordine
Peggio scusate libro avvio norme a questa domanda nel periodo sessantuno dicendo a sessantuno due mila l'ottantanove per cento ha diceva Dessì ecco questo è un limite
Che raggiunse
Livelli difficilmente comprensibili dobbiamo dire animarci Noemi ma qui anche il Governo ecco politiche in materiali possibili
Politiche
Che aiutano a tenere alto il nome del paese
Farlo rispettare nel mondo sono politiche di grande ausilio sono politiche di grande sostegno sono politiche importantissime
E certo non bastano gli incontri vacanzieri con Putin
Quando vicende
Tremende come quella della Banca d'Italia federale del risparmio ci ridicolizzato in tutto il mondo
Questa vicenda
Grazie
Fetta vicenda aggravato sorpresa produttivo come un'imposta patrimoniale forse di più
Quindi ci sono le cose da fare il Governo con gli strumenti tradizionali può fare poco o niente il sistema nel quale appartiene al Governo ben prese
La scuola le professioni
Tutti i cittadini che hanno qualcosa da dare nel loro compito questo sistema a moltissimo da fare
Realizzando questa trasformazione questa monnezza Morton sì che tocca tutti io credo che questo il documento dei quindici che ho trovato estremamente serio
Estremamente utile sia un buon esempio di come si deve lavorare partendo dalla conoscenza
Creare consensi
Aiutare l'Italia a riprendere ruolo che le compete che è un ruolo di grande
Si è diretta imprenditoriale
E di grande rispetta grazie
Grazie al professor vitale grazie agli altri relatori
Pensa che gli applausi maggiori li abbia presi quando ci dice di non essere pieni ne come diciamo a Mila no grazie
Non abbiamo il tempo per le domande io chiedo scusa ringrazia il relatore chiederei ai partecipanti alla prossima tavola rotonda di raggiungere Mei direttamente qui intorno a questo tavolo e quindi chiederei a Sergio Ceccuzzi presidente di Confindustria Toscana Claudio Martini
Presidente la Regione Toscana
I colleghi Marion ardire Claudio Rea e al viceministro Adolfo Urso prega
Adesso arrivano anche a
Ci manca qualche sedia possibile
Non ci sono pervenute
Quanti sono i relatori uno due tre quattro cinque sei allora io mi ha risposto e al podio
Allora
Vado vedeva e stiamo seduti a piedi in terra notare ritardo una sedia dei quali
Guidato una sedia negare allora
Va be'pura pasta infieriva intanto va
Bene
Io credo che con questa tavola rotonda possiamo soddisfare anche le domande che probabilmente il pubblico
Vorrebbe fare dopo questa prima parte i temi toccati sono tantissimi gli ha credo che ogni relatore avrebbe potuto intrattenerci però la mattina intera con grande interesse però il ritmo fa parte della di questa manifestazione che vogliamo essere anche molto formativa nei nostri confronti
Io inizierei con Pierluigi Fabrizi che è presidente
Della Monte dei Paschi di Siena perché oggi parlando di territorio d'impresa e abbiamo evocato più volte la necessità che la finanziarsi la finanza si avvicina all'impresa nella sua metamorfosi e qualche giorno fa sul Sole ventiquattro Ore Quadrio Curzio
Ricordava come il profilo di rischio degli investimenti realizzati dal sistema bancario nei confronti dell'impresa è generalmente medio basso
Sì eroga credito diceva pare occorso al Nord ordinario e nei confronti di settori tradizionali mi piacerebbe sentire in questo primo giro della tavola rotonda di quattro cinque minuti
E che cosa ci dice il dottor Fabrizio il premio
Circa
Grazie buongiorno a tutti il tempo è breve cercherò di rispondere all'interrogativo e di dire
Tre cose molto rapidamente
La seconda è collegata la domanda le altre due uno
La prima cosa al primo spunto partirei dal titolo della precedente sessione tre tesi per la competitività territori impresa e politica
Io penso che sarebbe meglio parlare di quattro tesi perché credo che il ragionamento vada esteso a un soggetto che mi sembra manchi senza il quale credo sia difficile immaginare che si possa parlare di maggiore competitività e di maggiore sviluppo
Questo soggetto non lo dico per amor di patria dico subito che non sono sole banche
Che tra l'altro mi augurerei fossero ormai comprese tra l'impresa e quindi probabilmente potrei anche dire che non sono stati dimenticati restano in mente le banche ho in mente come soggetto mancante un qualcosa di più esteso che il sistema finanziario
Non è un fatto nominalistico sistema finanziario fatto non solo di banche fatto da intermediari non bancari ed è fatto di mercati
E quindi quando dico che manca un soggetto voglio fare
Un richiamo al fatto che per immaginare maggiore competitività e maggiore sviluppo del sistema industriale del nostro sistema economico in generale
Occorre che ci sia una visione che comprende al sistema finanziario
E vorrei soprattutto evocare un problema che mi sembra molto serio
Avere un sistema finanziario vuol dire che bisogna andare nella direzione di nella direzione di ridurre la dipendenza finanziarie psicologica
Che per quanto riguarda i mezzi finanziari le imprese possono avere dalle dalle banche e tutte e due soggetti devono contribuire che questa dipendenza si riduca
Le imprese a mio parere sviluppando una maggiore cultura dei mercati finanziari aprendosi di più verso i mercati soprattutto le piccole e medie lo dico con molta chiarezza abbandonando logiche di controllo che sono assolutamente esteri
E per quanto riguarda le banche e quindi aggancio alla domanda che mi veniva posta in premessa certamente sviluppando una logica di assistenza all'impresa deve che sia più nella direzione dei servizi di merce inventi ed investire in banking e abbandonando in qualche modo il ruolo squisitamente creditizio
Su queste due questioni cosa possono fare imprese cosa possono fare le banche mi sembra che ci sia poi un convitato di pietra
E cioè il problema delle informazioni le informazioni sono il punto di raccordo sia che le imprese vadano sui mercati sia che le imprese si rivolgono alle banche agli intermediari non bancari
E che vi voglio essere molto chiaro le informazioni devono essere meno trattenuto da parte dei soggetti che le hanno devono essere più diffuse ci vuole più apertura
I soggetti che le ricevono e poi sono intermediari devono avere a loro volta una maggiore capacità di trattare queste informazioni sia che debbano concedere credito sia che debbano proporre servizi sia che devono portare le imprese verso i mercati e una volta che le imprese sono in sui mercati occorre che queste informazioni arrivino in mercati in quantità e in qualità adeguate se non evidentemente è difficile immaginare flussi proficui dai mercanti verso l'impresa
Secondo spunto velocissimo
Credo che nel rapporto tra banche imprese sia comunque è finito il tempo dell'analisi palmette finito da tempo
Occorre passare ai fatti credo che il clima lo consenta
Non è più un clima nel quale si discute o ci sono contestazioni almeno mi auguro sul costo del denaro tutti si possono sempre lamentare delle banche ma mi sembra di poter dire che il clima evoluto in una visione più collaborativa
Allora due fatti e non nuovamente per amor di patria questa iniziativa sponsorizzata dal Gruppo Monte dei Paschi
Non è assolutamente dovuto che il Gruppo Monte dei Paschi sponsorizzò una cosa di questo genere è una scelta è una scelta perché evidentemente è un'iniziativa che si vuole sponsorizzare non perché le imprese sono clienti ma perché si vuole collaborare con imprese si vuole sponsorizzare perché si svolge in un territorio rispetto al quale le banche vogliono essere vicine
Mi sembra che più in generale detto questo sì è un'iniziativa che rientri in quel discorso che è stato posto dello sviluppo della conoscenza e quindi ben venga questo intervento che ripeto non è dovuto ma una scelta e sempre la logica dei fatti S e sempre citando il fatto che non è per amor di patria
Permettetemi di citare quello che il gruppo ha fatto con riferimento al bond di distretto in collaborazione con la Regione Toscana
E al profondo
Per in collaborazione con la Confindustria sono due iniziative non so quanto noto il tempo è breve mi limito a dire che sono assolutamente mirate allo sviluppo dell'innovazione tecnologica della competitività dell'impresa
Che come è noto sono iniziati sono elementi di criticità che le imprese presente
A me però piace sottolineare il fatto che sono due iniziative di sistema
Dopo un gruppo casualmente gruppo MPS potrebbe essere un altro ha fatto qualcosa in un caso insieme alla Regione Toscana ente territoriale in un caso insieme a Confindustria
Vuol dire che si sta sviluppando una logica di sistema che non sono più parole ma sono fatti e vuol dire che il clima collaborativo di cui parlavo prima sta producendo i suoi risultati
Perso sul punto ancora più rapido del due precedenti la strada da percorrere è inutile essere eccessivamente ottimisti e ancora molto lunga
Nel preme solo dire che probabilmente questa strada va percorsa e ognuno deve fare deve fare la sua parte
Il sistema industriale una serie di criticità dimensione l'internazionalizzazione l'eccesso di specializzazione la bassa ricerca e sviluppo sistema finanziario può mettere a disposizione le risorse ma non può sostituirsi nel ruolo imprenditoriale
Sistema finanziario d'altra parte il sistema bancario in particolare hanno una serie di problemi specifici la concentrazione e l'internazionalizzazione
Una maggiore capacità di sapersi proporre anche nel campo dei servizi di intermediazione mobiliare e su questo non può chiedere aiuto a nessuno lo deve fare
Sono anche convinto che vada abbassato il tasso di pessimismo e di tristezza
Che ci caratterizza tutti la strada è tracciata continuiamo a lavorare insieme rimbocchiamoci le mani indipendentemente dalla presenza o meno di un quadro di riferimento banche imprese insieme possano fare molto grazie
Grazie
Siete d'accordo spezzerà il ritmo dando la parola a un collega
Marion ardente amministratore delegato della Pietro Fiorentini con l'idea che completato con il dottor Fabrizio il quadro della competitività sono state offerte diverse ricette territorio impresa finanza però vorremmo sapere se possibile la sua prega
Buongiorno a tutti molto bello ricevere le ricette oggi
Da tutti abbiamo sentito economisti abbiamo sentito
Comunque
Persone
Dalla consulenza persone legate a mondi correlati a quelli dell'imprenditoria
Tuttavia le ricette sono utili quando innanzitutto il paziente le vuole prendere
E la consapevolezza di essere malati è altrettanto importante
Quindi probabilmente oggi dobbiamo iniziare ad agire in un nuovo modo di pensare piuttosto che pensare ad un nuovo modo di agire
Questa è la filosofia che credo debba muovere ogni imprenditore nella sua vita quotidiana di tutti i giorni
Abbiamo sicuramente sentito quanto importante definire una corretta strategia ma io credo che una mediocre strategia eseguita brillantemente porti forse a risultati più importanti questo perché noi parlo del nostro gruppo l'ha vissuto personalmente quindi sulla nostra pelle abbiamo capito quanto è importante
La capacità di gestire non solo l'innovazione di prodotto ma l'innovazione di processo innovazione di processo che vuol dire andare a vedere tutte quelle che sono le sacche di inefficienza all'interno delle nostre organizzazioni non abbiamo iniziato un progetto piste alimento lo abbiamo iniziato alla fine del due mila
Quindi è un progetto importante dove dedichiamo molte risorse per andare a cacciare gli sprechi all'interno del nostro organizzazione quindi senza preoccuparci di quelli che possono essere gli sprechi
Della pubblica amministrazione gli sprechi della politica noi sappiamo e oggi sappiamo meglio di allora quanto ancora potenziale abbiamo detto prima l'Inter mio recupero di produttività recupero di efficienza ed è una strada particolarmente coraggiosa quella qui dobbiamo fare abbiamo investito su persone giovani oggi l'età media del nostro gruppo
Di trentatré anni abbiamo dato responsabilità persone comunque a volte assumendoci un discreto livello di rischio
Cercando di portare un po'di competenze
Da mondi correlati da mondi esterni da aziende che potessero avere dell'eccellenza da poterci regalare per poter fare questo
In termini di investimento quindi abbiamo pagato i nostri giovani negli Stati Uniti e veder le migliori aziende era via malati in Giappone
Abbiamo fatto un percorso formativo è un investimento su di loro ed è questo fosse credo il miglior passaggio generazionale che si possa affrontare
Ora vi ha parlato anche di di quello che rapporto università imprese io lo ritengo sicuramente molto importante ma bisogna vedere anche verso quale impresa perché se verso le imprese di eccellenza
Che sanno dare gli importi corretti al mondo accademico allora si crea un circolo virtuoso altrimenti credo che la vicinanza forse Contini ha procrastinare a far parlare a pensare a un nuovo modo di agire invece che gira un nuovo modo di pensare io credo questo sia un passaggio fondamentale dove credo che molti di voi si ritrovino
Debbano naturalmente cercare di capire come affrontare ognuno nelle proprie impresa e ognuno nella proprio nel proprio ambiente competitivo
Noi ci occupiamo di tecnologia prodotti e servizi per la distribuzione del gas naturale e prodotti correlati quindi sistemi engine Hering
Facciamo il pane e quindi facciamo i componenti regolatori pressione valvola sperava con la farfalla
Filtri scambiatore di calore la parte elettronica di controllo e siamo sostanzialmente a valle la grande trasporto la metanizzazione per poter arrivare fino alle vostre case con un prodotto filtrato trattato regolato
E Udo Rizzato
Perché pochi sanno il gas inodore quindi deve subire ulteriori trattamenti nella distribuzione
Grazie a voi
Sergio Ceccuzzi presidente Confindustria Toscana
Oggi abbiamo parlato molto di anche di associazionismo e della metamorfosi dell'associazione che rappresenta le imprese abbiamo appena sentito la testimonianza di un'impresa tecnologica come vive una presidente di un'associazione regionale i temi di oggi
Buongiorno a tutti io vorrei partire proprio dall'intervento che mi ha preceduto dai vostri applausi
All'intervento del professor vitale
Per dire rivolgermi ai miei amici e colleghi sono qua presenti in sala per dire che a me fa molto piacere che noi seguiamo la regola di quel vecchio detto toscano aiutati che Dio ti aiuta
E credo che sia questo quello che tutti i giorni riusciamo a fare quando entriamo quando entriamo in fabbrica il vostro applauso Rama questa tesi così da me riassunta dal professor vitale
All'intervento che mi ha preceduto stanno a dimostrare la voglia di reazione dell'imprenditori ricordiamoci che la crisi che stiamo attraversando
è stata il frutto anche di una grossa sottovalutazione iniziale che in Europa e in Italia abbiamo avuto abbiamo pensato a una crisi congiunturale quindi come al solito i soliti dodici diciotto mesi
Solo da qualche tempo si parla di crisi strutturale
E quindi bene ha fatto a questo incontro
Che a mio avviso ha focalizzato quest'anno molto meglio negli anni passati i problemi della piccola impresa di come noi dobbiamo competere
E se è vero che oggi ci possiamo e dobbiamo lavorare noi per primi nelle nostre aziende investendo e io credo
Ragionando su come investire su cosa investire perché forse oggi gli investimenti nei cosiddetti beni immateriali sono altrettanto importanti dell'Investimenti
Nel nelle nostre strutture produttive
Dall'altra parte non possiamo non tenere conto che la competitività del territorio è una precondizione perché l'industria possa essere le attività produttive possono essere competitive
E qui noi ci troviamo di fronte anche a un altro aspetto che stiamo vivendo rispondendo alla domanda del nostro moderatore
Come lei in prese devono e stanno cambiando ripeto la voglia di cambiare forte ormai l'impegno cambiare forte nel nostro mondo
Anche le associazioni rappresentative dei loro interessi
Devono essere capaci di cambiare pelle
Devono essere capaci accanto al lavoro di rappresentanza e di lobby nel senso nobile della parola
Di offrire sul territorio queste aziende proprio quei servizi che non sono più solo quelli istituzionali che aiutano questo sforzo che le aziende stiamo Fasano fasce abbiamo cominciato questo percorso in Toscana
A livello regionale nelle singole associazioni territoriali è un percorso difficile anche per le associazioni perché mentre nelle aziende siamo abituati a reagire con tempi molto rapidi
E quindi ottenere o a verificare i risultati nelle associazioni è un discorso è molto più difficile ma ci dobbiamo provare ci dobbiamo impegnare credo che questo sia uno degli aspetti più importanti che noi possiamo svolgere come ruolo accanto alle nostre imprese due parole per rispettare i tempi sul discorso del territorio
Noi abbiamo oggi una difficoltà di interlocuzione perché diciamo abbiamo tre livelli di interlocuzione a livello di imprese livello della comunità europea ricoveri livello nazionale e livello regionale almeno in termini di competenze sostanziali
Toldo il il il livello nazionale perché impegnato nelle lezioni è nelle cose oggi gli interlocutori stabili sono la poi doverne europeo il governo regionale
Abbiamo sentito il vicepresidente Frattini ci ha detto nel tante belle cose
La realtà è quella che noi abbiamo vissuto anche in Regione Toscana ospite del presidente del governo regionale nell'incontro Command Enzo che definire deludente e ancora dire poco abbiamo assistito recentemente a Bruxelles a un incontro in cui nella preparazione al negoziato di Doha fa sul commercio internazionale le proposte della comunità erano particolarmente deludenti
Noi abbiamo bisogno di un differente approccio non più di difesa od magari di negoziazione
Di quote che poi dopo due mesi per ragioni sostanziali vengono rimesse in discussione abbiamo bisogno di libertà di accesso ai mercati
In quell'occasione era presente anche il sottosegretario Duccio
Che difese Follonica posizione mai me fu assolutamente perché quando ieri abbiamo sentito
Le il
In quell'intervento sull'esperto del mercato cinese Richard detto una cosa molto chiara
Quando ha fatto ripido rispondendo a una domanda
Ha detto chiaramente che la competitività delle aziende straniere localizzate in Cina
è una competitività alta se quei prodotti prodotti in quel mercato
Hanno un ritorno sui nostri mercati
Ma se devono andare a competere con i concorrenti cinesi sul mercato cinese non sono competitive per affari o genere vale a dire il discorso della delocalizzazione che può essere importante non c'è tempo per parlarne
Ha senso solo per riportare indietro i prodotti ma non per andare su quei mercati perché sappiamo che non c'è
Possibilità e parità di accesso allora abbiamo bisogno di una politica della Comunità europea
Sostanzialmente cambiata e che difenda davvero non la protezione delle quote ma difenda davvero la libertà di accesso di mercati questo credo che sia la cosa che a noi preme di più sul territorio regionale
Abbiamo in corso
Con il nuovo governo regionale
Tutta una serie di azioni che noi vorremmo e spero che il Presidente Martini in questo sia d'accordo arrivare a alle sulle quali arrivare rapidamente a dare alle imprese dei segnali concreti riguardano la promozione dove che è fondamentale
Proprio per quell'accesso ai mercati che dicevo prima e dove si sprecano troppe risorse ci le risorse ci sono si spreca
Al stiamo lavorando sui distretti e forse in Toscana
Siamo quasi in anticipo rispetto alla legge nazionale perché abbiamo un progetto in corso la legge ci può aiutare a ridefinire lì c'è tutto il discorso della filiera non vado non vado oltre in parole povere a livello locale
Dobbiamo cercare per fare sì che il territorio sia competitivo e aiuti noi nel nostro sforzo di competitività dobbiamo riuscire a fare sistema almeno a livello locale
In questo Paese è molto difficile farlo l'abbiamo visto sulle vicende la finanziaria
Suo e su tante altre vicende a livello locale abbiamo bisogno di fatti
Vi ho detto è un'altra occasione si parla molto a questo punto non c'è più tempo di parlare c'è tempo di avere risultati delle azioni che siamo capaci di compiere
Grazie
Sergio Ceccuzzi
Penso che le domande al presidente della Regione Toscana Claudio Martini lei abbia già fatte più quindi lascerei la parola al presidente Martini prega
Comunque se era per fare una domanda e risposta fra Ceccuzzi e Martini non c'era bisogno di organizzare
Un'iniziativa di quello che ci sentiamo quasi tutti i giorni lumi pone domande io gli rispondo potere forca Luís Luino risma che risponda sempre penso va bene quasi sempre diciamo va bene
No vengo rapidamente ne nei pochi minuti che giusto avere per dire come dal livello regionale vediamo questo tema della competitività del contributo che noi possiamo dare parlo dico contributo
Perché vorrei anche dire che noi stessi per primi siamo consapevoli consapevoli del limite che le regioni hanno e non posso non valicare su queste questioni perché molti dei temi di cui parliamo sono questione che travalicano ampiamente la dimensione regionale
Lo dico perché in questi ultimi tempi ho sentito crescere un'aspettativa per certi versi anche un po'esagerata sulle possibilità che le Regioni hanno di intervenire su questi punti comunque credo che sia giusto misurarsi fino in fondo con questi temi
Per me le parole chiave al riguardo che su questo tema sono tre
E cerco di illustra le rapidamente la prima è la questione internazionale
Perché credo sia giusto fa accompagnare con un impegno delle regioni lo sforzo di internazionalizzazione a cui faceva riferimento Ceccuzzi
Il secondo è il tema della riorganizzazione dei distretti
E il terzo è quello del contesto quello che poi ci compete di più cioè l'organizzazione del territorio dei grandi servizi in modo che questo possa aiutare una competitività parto da quest'ultimo che può è quello di di nostra maggiore responsabilità
Io credo che
Noi dobbiamo prendere per buono il l'incitazione che Ceccuzzi anche stamattina ripropone dice su tutta una serie di questioni attinenti ai grandi servizi al funzionamento della macchina
Bisogna andare a realizzare le questione di di cui stiamo parlando io su questo sono d'accordo
Devo dire che in Toscana proprio con il dialogo che abbiamo sviluppato ed avendo anche anticipato il terreno della concertazione prima ancora che ripartisse a livello nazionale perché qui non l'abbiamo mai abbandonata questa parola oggi abbiamo un quadro di progetti condivisi sui quali operare insieme rapidamente io dico insieme
Anche perché non si può immaginare che lo sviluppo di temi come l'energia le infrastrutture
La ricerca la semplificazione amministrativa
La velocizzazione delle delle procedure sul credito come diceva Fabrizi e la loro efficienza siano questione che attendano a decisioni di un unico soggetto sono il risultato di una grande sinergia faccio cuccioli comunque premetto dicendo
Che io considero che questo anno due mila sei due mila cinque due mila sei sarà l'anno cruciale per tutte queste cose anche perché noi come Regione abbiamo in agenda il piano energetico regionale abbiamo in agenda il programma complessivo sulle infrastrutture
E abbiamo in programma soprattutto programma regionale di sviluppo che è quello sul quale ci misureremo tu però dentro questi temi
Se parliamo di liberalizzazione project financing
Capacità di lavorare insieme su questi progetti bisognerà che a una certa ora a una certa ora queste esperienze si sviluppino da una parte e dall'altra perché le difficoltà ci sono state da una parte e dalla e se vogliamo essere collaborativi e sinceri ce le dobbiamo dire queste cose comunque su questo punto io confermo la nostra assoluta disponibilità
Secondo punto i distretti io condivido l'analisi che forti se ci ha proposto oggi che ho visto le che ho letto anche sul sul giornale stamattina cioè noi abbiamo abbiamo l'esigenza di insomma di non di semplicemente di difendere il valore dei distretti tradizionale che anch'io faccio fatica a capire come si possono chiamare obsoleti perché molte delle innovazioni che stanno a b arrivando sul nostro territorio vengono proprio da queste cose e in ogni e in ogni caso io condivido con lui l'idea che noi non è che possiamo ricominciare daccapo
Parlo qui a Prato somma Prato non è che si può dire bene il tessile obsoleto si chiude e si ricomincia da qualcos'altro da dove
La cinquanta mila addetti quindici mila imprenditori fra industriali artigiani da dove si ricomincia è chiaro che c'è bisogno
Invece di valutare quali sono tutte le potenzialità ancora innovative di sviluppo che ci sono dentro questo settore
E qui vitale credo abbia ragione le istituzioni devono fare da sponda ma lei decide devono mettere le imprese non è immaginabile che sia rovesci no i ruoli il l'impegno che l'abbiamo svolto su questo Ceccuzzi agli imprenditori qui lo sanno si è stato di enorme livelli credo che nessuna Regione abbia stanziato risorse su singoli progetti per distretti in particolare per la moda quanto ha fatto la Toscana in questi tregua tra
Uso lo sa ne abbiamo parlato insomma le l'impegno che non abbiamo smesso sul sulla moda per tre anni che stiamo proseguendo è più grande di quanto nelle finanziarie degli ultimi tre anni c'è per tutto il made in Italy
Una sola Regione per un solo settore più di tutto il Paese per tutto il made in Italy credo sia difficile pensare si possa fare di più di questo poi abbiamo fatto questa esperienza dei bond di distretto che ha avuto fino adesso un ottimo risultato io dico parlando di una finanziaria
Di cui condivido poco anche l'italiano in cui è scritta
Però dico la novità presente relativa al tema della fiscalità di distretto io l'accolgo come un segno interessante e positivo se non è una pura dichiarazione di intenzione
E dico le regioni sono pronte a misurarsi su questo tema e a dare il loro contributo perché poi la finanziaria e terreno di battaglia culturale politica e finanziaria ma poi alla fine è anche un terreno su cui si deve operare ultimo punto il tema internazionale
Io credo che senza farsi illusioni sul fatto che le Regioni possano ovviamente svolge un ruolo che non è il loro però l'esperienza che abbiamo fatto con con URS proprio con il viceministro Urso e gli imprenditori toscani
Invitando Mandelson a Firenze e ragionando delle delle problematiche dei dei nostri settori sui mercati mondiali
Beh dimostra che c'è uno spazio di iniziativa purtroppo qual è la realtà ne parlavo prima con Urso salendo le gli scali
E che noi siamo stati l'unica Regione in Italia e in Europa che ha fatto questo
Checché a dei e che ha che ha chiamato i commissario europeo ha fatto venire sul territorio misurarsi con gli imprenditori a dire guarda questi sono i problemi
E non è immaginabile che l'Europa possa avere una politica agricola comune e non ha una politica industriale comune perché allora è chiaro che siamo fuori da ogni possibilità di competizione
Il problema è che se questo lo fa una Regione il risultato è quello che e le conseguenze possono essere più o meno deludenti come come sappiamo ma se questo diventa un lavoro congiunto che i governi Stati membri e tutte le regioni interessate svolgo beh io vi devo dire che negli ultimi tempi sento che dopo il referendum francese e olandese dopo le difficoltà a chiudere i grandi negoziati europei la sensibilità sul rapporto con il territorio si sta facendo un po'più forte io credo che dobbiamo utilizzare questo spazio
E io sono qui a dire che la Regione conferma la sua disponibilità a lavorare su questo terreno decisivo perché soltanto vincendo la partita internazionale noi possiamo pensare di dare un futuro anche nostri territori
Grazie
è stato detto giusto adesso che il tessile può essere non può essere considerato obsoleto che ci sono tanti idee nelle imprese io chiederei a Claudio Rea di raccontarci la sua esperienza
Imprenditoriale presidente Dieter il sifone Patrizia Pepe
Due parole come si può avere successa nel contesto descritto fino adesso
Buongiorno ringrazio l'unione di questa opportunità mi occupo di abbigliamento con il marchio perizia Pepe lo faccio insieme a mia moglie Patrizia lei si occupa dello stile io gli altri del resto delle AA delle altre attività nell'aprile
Qui a Prato iniziare un'attività estremamente semplice traversa con imprenditori che ti danno una mano
Che guardano più le le sue idee e la sua volontà piuttosto il conto in banca quindi per noi l'inizio è stato molto facile
Abbiamo iniziato
Con gli ambulanti gli abbiamo fatto esperienza importantissima che è legata al Service gli ambulanti si oggi prendono cento mani domani mattina le vendono la sera tornano a chiedergli ancora quindi progettare
E produrre in tempi brevissimi per me sono fondamentali
Dopo questa esperienza ci siamo rivolti ai grossisti anche lì abbiamo imparato molto essenzialmente il fatto che sono a contatto con il mercato quindi ricevo tutti i giorni informazioni che sono importanti per il servizio nelle materie abbiamo fatto un salto importante ci siamo abbiamo deciso di produrre dipendeva sul nostro prodotto abbiamo creato un marchio Patrizia Pepe creato ma che in quel momento cercavamo un nome da dare al nostro prodotto non si pensava certo a fare un marchio
E poi invece i fatti ci hanno dato forza
Abbiamo deciso di puntare su sullo stile e sul servizio
Per cui è diventata importantissimo essere a contatto con il mercato abbiamo aperto delle diffusioni tutti i giorni avevamo informazioni su cosa stava funzionando meglio
Dalle questo ci ha permesso in un momento di crisi rapidamente perché nel novantatré sentivo molti negozi stavano chiudendo sopra c'era un un clima non troppo favorevole
Questa idea del servizio abbinato allo stile ci ha permesso invece di cresce moltissimo
All'epoca eravamo una decina di persone oggi fra Italia e sta siamo circa duecentocinquanta
Questa crescita abbiamo anche abbiamo a che cercavo di controllarla perché cresce troppo molti per noi voleva dire rischiare di perdere controllori rischiare di fare le cose qualitativamente non bene
Nel due mila abbiamo fatto un altro passo importante abbia aperto dei negozi monomarca puntando a grandi città per avere la massima di visibilità oggi negozi sono trentatré tra Mosca Shanghai e Hong Kong
Parisi
Unitaria Roma Firenze
E questo progetto va ancora avanti molto bene e nel nel Duemila contemporaneamente negozi abbiamo iniziato a lavorare con letto in maniera significativa questo vuol dire aprire noi società al cento per cento Tessil fornire Francia in
Germania Belgio proprio per questa ragione di essere vicini al mercato per noi le informazioni sono fondamentali
La nostra azienda costantemente ci sono video conferenze in modo da avere proprio visivamente la sensazione di quello che il mercato chiede di quello al mercato slash puntiamo molto sul personale sulle persone facciamo grossi investimenti Agnano sulla formazione nostra azienda ci sono un sacco di giovani io alzo l'età media
Grazie a questo grazie a questi investimenti ci sentiamo sempre pronte le stive che ci vengono
Chieste che che dobbiamo trattare con i mercati
Un altro aspetto importante nel due stagioni fa abbiamo iniziato a fare l'uomo
Nuovo Progetto che nello vogliamo portare lo stesso servizio che stiamo dando con la donna
Servizio che con la donna ha de dei ribelli importantissimi riusciamo a produrre dai quindici ai venti modelli a settimana
Questo ci permette di creare all'interno dei negozi grandi curiosità ci sono sempre nuove arrivi ci sono vetrine nuove per cui è uno stimolo fortissimo per la consumatrice
Riusciamo a riassorbire
I nostri prodotti in un ciclo produttivo che va dalle due alle dai dai due giorni alle tre settimane Massimo con un tempo mai due due settimane quindici giorni
Questo vuol dire anche avere appunto messo a punto un sistema produttivo estremamente efficace snello semplice per darvi risposte immediate
Con questo ci sentiamo più tranquilli per il futuro dobbiamo ancora imparare molte cose le facciamo esperienza tutti i giorni di quelle succedeva ma non iniziamo
Ci mettiamo in discussione con i nostri responsabili parliamo sempre per sentire le loro opinioni perché sono fondamentali vedo con piacere che crescendo anche loro crescono e le loro informazioni le loro indicazioni o suggerimenti sono sempre più importanti e qualitativamente chiusi libere per affrontare questa questa cresce
Quello che porto sempre come esempio mi rifaccio o un pilota che guida la macchina in una una strada diritto
Se lo guardiamo fa sempre piccoli spostamenti con lo sterzo perché è concentrato e a vederlo sempre che vada diritto se si distrae guarda al panorama parla con qualcuno è costretto è stato intanto a fare grossi aggiustamenti se poi lo finisce nel campo
Per cui quello che dico sempre azienda dobbiamo stare concentrati e muoverci sempre andare a vedere cosa succede all'estero andare a vedere sette e se il caso noi facciamo quasi tutto italiano ma trova cioè novantacinque per cento dello statuto il fatto in Italia
Però studiamo l'estimo per vedere se domani può essere interessante per le procure all'estero non dobbiamo essere colti di sorpresa per l'estero in qualche modo è un mercato cerchiamo di Wenders cerchiamo di avere informazioni di altri di altre aziende che già lo stanno facendo perché tutti i giorni se dobbiamo metterci in movimento cioè darsi e darci da fare per per capire cosa ci succede intorno
Si parlava prima di imprenditori o di aziende tristi fortunatamente da noi saranno perché esso è un giovane un po'incoscienti sono tracce sempre un bottino aziendale
Grazie
Grazie
Grazie della vicinanza ai clienti ai mercati azionari getta emergente oggi le nostre nella metamorfosi del manifatturiero
Dobbiamo avvicinarci ancora di più i mercati ai nuovi mercati ma anche i mercati esistenti quindi la ricetta che c'ha offerto a Claudio Rea penso che sia utilissima per tutti noi
Fare chiudere la tavola rotonda al vice ministro Adolfo Urso
Abbiamo sentito ha destato anche applaudito Marco vitale quando ha detto che se si parla di politica industriale bisogna fare gli scongiuri
Quindi chiedo a un ministro che si occupa di politica industriale che è molto apprezzato anche nel nostro ambiente per tutto quello che ha fatto
Le nostre produzioni nella difesa e nell'attacco di portare la sua testimonianza del suo contributo punto a chiusura di questo di questa tavola rotonda
Sì migrazione voglio darmi invitato e portano non solo la mia testimonianza contributo ma spero anche qualche risposta
Quello che voi avete chiesto
In questo interessante meeting in cui in modo molto innovativo
Non ci si è limitati a proclami o a proteste UA lamentele dei giusto l'intervento di vitale ma a proposte analisi e soluzioni
In modo particolare rispetto a quello che noi dobbiamo fare in questi mesi
Prima
Giustamente veniva evidenziato
Quanto importante sia ruolo la Commissione europea
Non solo per la
Tutela
Dell'impresa e del lavoro europeo ma anche per la tutela dell'impresa e lavoro europea e quindi noi ribadiamo qui la nostra azione
Per quanto riguarda le emissioni dure europee per esempio che lottano contro il dumping quale quella che si può realizzare si può e si deve realizzare
Anti dumping sulle calzature
O quale quella che noi vogliamo realizzare in merito a l'etichettatura obbligatoria
E qui devo dire che condivido
L'analisi fatta prima dal dottor Ceccuzzi sul fatto che le disposti rimando e sono siano state sostanzialmente deludenti
Devo aggiungere con responsabilità
Che
Ho qualche segnale di allarme
Sul comportamento della commissione europeo
E di cui devo parlare come prima dei parlavo con il presidente Montezemolo
Dopo tre anni di sforzi titani dici quando proponemmo questa misura
Nel luglio del due mila e tre eravamo soli in Europa
Dopo anni di sforzi
E di incontri e siamo riusciti a raggiungere una sostanziale maggioranza tra i Paesi membri
A convincere coloro che non riluttanti o coloro che erano contrari
Siamo riusciti a a delineare una proposta che gli studi gli uffici e la Commissione hanno definito è che molto importanti direi di tale per la tutela del made in Italy dalla concorrenza sleale anche dalla contraffazione ma questa proposta è ferma
Nei cassetti del Commissario europeo Peter Mandelson
Che
E riluttante ad aprire portare all'esame del collegio dei commissari
Per una questione meramente politica
Perché teme di essere messo sotto accusa come una sorta di protezionismo
E noi dobbiamo fare tutti gli sforzi in queste ore in questi giorni per fargli aprire il cassetto e consegna la proposta al collegio dei commissari
è uno sforzo va fatto come sistema Paese come governo il presidente Berlusconi ha scritto a Barroso che ha scritto a Blair
Martedì nella riunione straordinari ministro il commercio con l'estero sulla round negoziale da vecchio e io metterò questa materia all'interno
Della riunione straordinaria ma vi è bisogno e necessità anche dell'impegno totale corale delle regioni sicuramente dei parlamentari europei delle a situazioni dei categoria
Affinché il commissario mando si renda conto che la misura sull'etichettatura non è una protezione delle imprese
Ma un elemento necessario la democrazia economica in un'epoca di globalizzazione per fornire al consumatore quella cappa non scienza tale da poter scegliere con cognizione di causa
Tanto più
Alla luce di quello che sta accadendo
Ieri qui a Prato
No no a Brussel qui a Prato sono stati sequestrati prodotti che recavano indicazione fallace perché l'Italia il governo italiano il Parlamento italiano è stato celere e direi tempestivo e significativo nella realtà rinnovare la legislazione in materia e nel rendere punibile e sottoposto alla contraffazione anche l'indicazione fallace cioè un'indicazione che induce in errore il consumatore e centinaia di migliaia di capi di prodotti con indicazioni farla sono stati sequestrati proprio ieri qui a Prato
è assolutamente necessario che anche loro passi adegui su questo passo e su qui in questa direzione per combattere efficacemente concorrenza sleale e contraffazione
La tutela cioè la difesa e importante e la premessa per poter fare poi l'attacco e l'attacco è quello riottenere nel round negoziale questa la richiesta dell'Italia che non è un Paese protezionistico
Perché ovviamente noi abbiamo tutto l'interesse ad aprire i mercati a rendere più libero il commercio di prodotti e di servizi per questo noi all'interno del round negoziale abbiamo chiesto e conforto sosteniamo laicità di aprire i mercati riducendo letta risse e rimuovendo gli ostacoli non tariffari e su questo piano dell'apertura dei mercati sfidiamo gli altri paesi europei e si vediamo gli altri
Soggetti internazionali dagli Stati Uniti alla Cina a chiedere e a fare altrettanto rimuovendo i loro ostacoli tariffari e i loro ostacoli non tariffari che spesso sono ancora più gravi
Nella penetrazione quindi nella reciprocità bene i prodotti delle merci dell'impresa
E in più voglio dire io credo che sulla politica delineati in questa legge finanziarsi posso trovare tutti d'accordo anche le regioni sia per quanto riguarda la politica in favore dei distretti con riconoscimento giuridico e fiscale distretti in quanto tali
Che ci permette di realizzare quei bond di distretto di cui la Regione Toscana e le do atto si è mossa già da tempo sia per quanto riguarda le altre misure che vanno a sostegni a supporto delle imprese italiane
Quella per esempio sulla riduzione del costo del lavoro
Io spero e mi auguro che questo sia un primo passo importante in quella direzione che il Governo certamente alla casi di Berta prenda impegno affare altri passi
Nei prossimi anni magari di un punto l'anno per ridurre progressivamente il costo del lavoro sino a eliminare del tutto il cuneo fiscale e contributivo che penalizza le imprese soprattutto le imprese più piccole
Nel tessuto produttivi italiani
In più credo che per quanto riguarda la ricerca sia molto importante le misure contenute in questa legge finanziaria dal cinque per mille per la ricerca ai tre miliardi di euro per raggiungere gli obiettivi di Lisbona alla
Cancellazione di ogni tasse di ogni imposta sui brevetti
Che comunque una condizione che aiuta le piccole e medie imprese italiane e non dobbiamo temere la concorrenza degli altri impresa internazionali nel registrare i brevetti in Italia
Dobbiamo innanzitutto noi per primi
Voi per primi registrare i vostri brevetti e la cancellazione di ogni imposta di ogni tassa di facilità farlo in maniera più compiuta perché la strada della ricerca dell'innovazione
E la strada giusta per rendere sempre più competitivo il sistema industriale italiano infine voglio dirlo vitale diceva la politica può far poco
E delinea un mondo in cui l'impotenza diffusa io credo che
Anche se la politica può fare meno del passato almeno strumento il passato
Sì sì il governo le regioni la Commissione europea è vero abbiamo meno strumenti ma pongo le sento il mio esempio
Non esiste più il ministero del Commercio con l'estero quindi in teoria avremmo meno strumenti e poi io credo che quattro anni fa
Il ministro del Commercio con l'estero esisteva come denominazione
Denominazioni d'origine o denominazione protetta
Ma non esisteva nella politica per una politica commerciale e di promozionale il sostegno all'impresa quando fece la prima Assemblea a Timisoara trovai una impresa e disorientate direi evitate
Quasi come dire
Aggressive nei confronti dell'istituzione per essere state lasciate a se stesse nella scrive all'internazionalizzazione
L'altro giorno ero in Serbia Belgrado con lo quasi cinquecento imprese insieme al sistema Italia e ho trovato un clima molto diverso gli ormai la consapevolezza che siamo una squadra che siamo diventati una squadra che vi è un sistema Paese che agisce all'unisono nella stessa direzione per far valere i propri interessi
Nella Commissione europea nell'Unione Europea e negli organismi internazionali affinché vi sia una politica di tutela dalla concorrenza sleale dalla contraffazione
Con l'applicazione ferma e puntuale di ogni norma internazionale per ripristinare condizioni di lealtà
E nel contempo una politica di apertura con reciprocità nei confronti di quei soggetti che sono realmente competitivi
Quali la Cina l'India ovviamente gli Stati Uniti e il Giappone con cui noi vogliamo voi volete misurarvi
Ad armi pari per questo io credo che sia importante la strada che voi e che noi abbiamo intrapreso considerando lo dico qui a Prato e non può essere altrimenti i distretti i pilastri della nostra economia i pilastri della nostra economia quelli più capaci di innovare
Quelli più capaci di andare all'estero quelli più capaci di realizzare un sistema imprenditoriale ma questi distretti a questi pilastri dobbiamo costruire una rete una rete che li metta insieme e che ci permetta di competere con un sistema economico paese nella sfida della globalizzazione sono convinto che siamo sulla strada giusta e peraltro i dati che vi citerò lo dimostro in conclusione sommessamente
Le esportazioni italiane
E il lo scorso quei Lullo il mese di agosto sono cresciute del sei virgola cinque per cento nel mercato dell'Unione del quattro virgola tre per cento nel termini globali nei primi sei mesi di quest'anno
Le esportazioni italiane sono cresciute più di quanto siano cresciute le esportazioni della Spagna della Francia del Regno Unito della Germania
Le esportazioni sono cresciuti in Francia dello zero per cento nei primi sei mesi di quest'anno
Sono cresciuti Spagna del quattro per cento nei primi sei mesi di quest'anno sono cresciuti in Germania in Gran Bretagna del cinque per cento nei primi sei mesi del quest'anno in Italia nei primi sei mesi quest'anno sono cresciute ventisei per cento
La cresce le esportazioni italiane rispetto al due mila e quattro all'anno in corso è stata superiore a quanto sia stata in questo stesso periodo persino in Germania stiamo uscendo dal tunnel
Lo stiamo facendo anche e direi soprattutto grazie alle vostre imprese
Possiamo farlo
Dobbiamo ricreare un meccanismo di fiducia io sono convinto che quel meccanismo sia in corso e che molto sia dovuto proprio a quanto anche la Confindustria ha fatto in questi mesi
Per dare una sterzata è uno sprone alle imprese italiane noi vogliamo collaborare con voi
Grazie
Bene
Ringrazio tutti i partecipanti alla tavola rotonda preso che non ci sia più tempo per un secondo giro consegno nelle mani del presidente Montezemolo l'orgoglio del manifatturiera di questa sala invito ai relatori trovarlo
Allora io
Chiederei solo se magari
Prima di tutto Buongiorno a tutti
Per un presidente di Confindustria
Motivo di soddisfazione e di orgoglio chiudere oggi questo convegno
Ma i motivi di soddisfazione
Sono diversi e ci tengo a dirmi
La prima cosa e ringraziare per il modo con cui questi due giorni sono stati realizzati mi sono sentito oggi più vicino a una convention delle nostre aziende dati Sly
Obiettivi criticità positività quindi mi è sembrato un modo di lavorare moderno e giusto di questo voglio fare i complimenti al presidente Salmoiraghi che a tutti i componenti della FIFA
Voglio anche molto ringraziare Andrea Moltrasio
Che insieme alle quindici province Kew manifatturiere e quindi rappresentative di un campione molto più vasto che abbiamo voluto mettere insieme da quasi due anni
Realizzato un documento interessante
Utile pragmatico e con chiare e precise priorità quindi io volevo ringraziare lui in rappresentanza di tutti i presidenti di queste quindici territoriale a dimostrazione che abbiamo fatto bene
A guardare
Fin da allora al manifatturiero al nuovo manifatturiero come una vero core business del nostro Paese
Volevo anche ringraziare chi è intervenuto ieri
E oggi io ieri ero a Bergamo in una giornata interessantissima con migliaia di studenti Bellan calda
Che pone l'attenzione del futuro a noi imprenditori e non ho potuto essere con voi
Ma oggi ho sentito parte che nera dava da da Beretta da Mastrobuono da tutti mi ero fatto un po'raccontare degli interventi di ieri ho sentito stamattina degli interventi interessanti complementari utili
Perché vedete io spero che ognuno di voi di ognuno di noi uscendo da questa stanza
E ska con qualche idea in più con qualche convinzione in più con la voglia di spingere ancora di più come si esce da una convention delle nostre aziende obiettivi problemi criticità ruoli attività lasciatemi però anche dire
Guardati avrei tre ore di di cose da dire e cerco di essere il più breve anche se è un'occasione per me utile importante e per quanto mi riguarda molto motivante
Lasciate neanche dire con soddisfazione per tutti coloro che sul territorio lavorano così spirito di servizio perché questo è lo spirito di Confindustria da Bolzano a Ragusa
Che mi fa un enorme piacere
Sentire
Forte
All'attenzione di nuovi imprenditori alla nostra cultura d'impresa alla nostro futuro parlare di innovazione
Parlare di internazionalizzazione parlare di scuola parlare di concorrenza cioè quei temi che negli ultimi due anni abbiamo portato non solo all'attenzione del nostro mondo ma l'attenzione del Paese
Qualcuno all'inizio diceva ma Confindustria vola troppo alto no questi sono in veri temi del Paese del futuro non solo come imprenditori ma prima di tutto come cittadini innovazione
Scuola education specializzazione più concorrenza internazionalizzazione servizi io ho apprezzato molto tra gli altri l'intervento di Oradea che diceva giustamente più servizi e servizi al cliente ne riparliamo dopo Image grande rapporto tra servizi e industrie
Io avevo preparato un intervento a cui devo dire avevo lavorato molto purtroppo però ho capito che qualcuno lo deve aver passato al professor vitale ieri o no o questa notte e mi ha completamente allora uno spionaggio industriale
Piena regola
Lo spionaggio industriale in piena regola vedremo adesso come tutelarci per evitare che in futuro avvengano cose di questo genere
Complimenti complimenti come ho trovato interessante l'intervento Di Nardi ho trovato interessante ma questo da molto tempo la precisione scientifica del professor forti se ho trovato anche interessante un po'nell'ottica consulenziale ma ogni tanto abbiamo anche noi bisogno dei consulenti io li invidio i consulenti quando vengono in azienda né perché fanno dei discorsi eccezionali
Però poi hanno un piccolo vantaggio non hanno la responsabilità e il rischio poi mi trasferii
Quindi va bene va bene senza senza esagerare ma va molto molto meno sì un po'
Sì no ma io adesso dico quello che penso
Allora
Andiamo alla relazione in questi ultimi minuti ho cercato di evitare di dire grazie della di essere venuti tutto quello che dovevo dire l'ha detto vitale non vi voglio annoiare ulteriormente andiamo un attimo per ordinamenti sembra tirando un po'le conclusioni di questa convention di questi due giorni di lavoro di lavoro che vengano fuori degli elementi molto precisi primo
Noi abbiamo un Paese che fa il cui peso dell'industria manifatturiera e il maggiore
In Europa dopo la Germania sia in termini di abeti si intende il valore aggiunto quindi manifatturiero al centro dei problemi della realtà e anche delle prospettive del Paese
Ma
C'è un'altra cosa importante in tutti gli altri Paesi negli ultimi quindici anni il ruolo la quota di valore del manifatturiero è sceso in Italia la discesa è stata sicuramente più contenuto
L'Italia ha una forte vocazione industriale che deriva fortunatamente non da programmazioni non da iniziative politiche ma dalla nostra cultura dalla nostra tradizione dal DNA della nostri dei nostri imprenditori
è il modello che ci siamo dati dopo la seconda guerra mondiale
Un Paese povero un Paese uscito da una guerra lacerante un Paese che ha fatto senza materie prime prime che ha bruciato le tappe grazie agli sforzi
Alla fantasia ma anche ai sacrifici di tanti imprenditori
In Europa in territori a vocazione industriali sono sessantadue nel suo complesso nel loro complesso di questi quaranta sono in Germania quindici in Italia e quindi molto poco nel resto dell'Europa e questa è un'altra riflessione importante è un modello basato da sempre sulle Ande e sulle una industrializzazione di piccole imprese
Che pur con tutti i limiti e i difetti fondamentalmente dimensionali ha rappresentato e rappresenta un veicolo fondamentale per il nostro Paese non solo per lo sviluppo economico ma direi anche per lo sviluppo sono
Tale
Direi di più addirittura per la democrazia di questo Paese perché se noi guardiamo
Al grande ricambio sociale a proprio
Della piccola impresa dovuta alla tanti operai che sono diventati imprenditori da questo sviluppo quasi automatico spontaneo beh questo ci deve fare molto riflettere
Per cui
Per il grande supporto che questa industria quella manifatturiera date in una parola alla crescita e al benessere di questo Paese dal dopoguerra ad oggi
E questo lo dobbiamo tener presente non lo dobbiamo dimenticare mai noi e noi non lo dimentichiamo ma non non lo deve dimenticare
Chi oggi si trova a gestire il Paese
Ora io non dico queste cose perché siamo davanti al Foro delle piccole e medie imprese ma perché
Dobbiamo ricordare alla politica dell'Italia
Che l'industria e mai come oggi la base della nostra cultura del nostro sviluppo del progresso e della presenza internazionale perché vedete questo modello di specializzazione non nasce e non è stato il prodotto né di un intervento pubblico né di un disegno programmatico quel disegno programmatico Kendo tutti noi vogliamo sempre evitare
Ed è in atto con una grande
Peculiarità
Io lo chiamerei la specializzazione all'esportazione qui vorrei ringraziare parlando di esportazione il viceministro Urso
Per la dedizione l'impegno
La qualità dell'impegno e la condivisione con gli imprenditori italiani delle priorità che riguardano l'Internazionale
Ora
E mi ha fatto piacere
Visto che Striscia la notizia con me su questo tema ha giocato per un anno intero sentire parlare anche lui di squadra di sistema perché questo è fondamentale
Trovare in questo Paese è sempre di più quello che unisce e sempre meno quello che divide abbiamo bisogno di sforzi di sistema
Ora io credo che questa specializzazione all'esportazione c'ha fatto fortemente crescere nei decenni passati
è vero fondamentalmente destro verso Paesi come la Germania e la Francia ma non solo
è vero ultimamente con un tasso di tecnologia troppo basso è vero forse qualcuno dice con prodotti troppo di nicchia è vero rimane però il fatto che l'esportazione è stato il motore
Della nostra industria
E lo ha e al significato finanziare attraverso l'esportazione le necessari importazioni di materie prime
E hanno le esportazioni generato redditi interni che poi hanno fortemente alimentato la domanda di consumo degli investimenti
è cresciuto il nostro Stato
Non voglio qui davanti a voi perché sarebbe lungo soffermarmi su molte degenerazioni del modello Italia
Ne voglio rammaricarmi del fatto che purtroppo in questi ultimi vent'anni sottolineo vent'anni il nostro Paese abbia continuamente perso l'occasione di riformare il nostro Stato
Finendo così per non essere sempre all'altezza dei tempi
E qui credo sia giusto richiamare il fatto che non è vero che chi fa le riforme spesso viene penalizzato
Mai come in questo momento noi abbiamo bisogno di una politica che decida di un Governo che governi io ho sentito parlare dalla
Viceministro Urso col piacere di distretti ho sentito e ne parliamo tra un minuto nella finanziaria
Di mettere il discorso dei distretti che è fondamentale di sentì parlare di Julio fiscali sono argomenti che lo dico con serenità
Avrei sentito più volentieri parlare all'inizio di legislatura avrei soprattutto all'inizio legislatura mi sarei aspettato più interventi in funzione di quello che c'è da fare per il futuro e anche per il futuro dell'industria stessa
Non dell'induzione del contesto in cui l'industria si trova ad operare detto questo
Voglio
Ricordare che per nove le esportazioni sono state non solo il famoso simbolo del miracolo economico che tutti noi abbiamo vissuto
Ma la creazione di un modello di produzione di prodotto di stile di vita che poi nei fatti e arrivato a delineare
Il più grande patrimonio del nostro Paese
Correa il marchio
Perché a vedere un marchio come made in Italy è un grande patrimonio
E certe reticenze a livello europeo di qualche Paese dimostrano che proprio in funzione della preoccupazione di un marchio così forte come made in Italy si fa non si prendono decisioni che si dovrebbero prendere in termini di politica commerciale europea
Questo simbolo il nei diritti attraversato i tempi
La ricostruzione degli anni Cinquanta
Il miracolo economico negli anni Sessanta il periodo turbolento e per certi aspetti drammatico per molte imprese molti imprenditori degli anni settanta
Le ristrutturazioni dolorose ma necessarie degli anni Ottanta anche in funzione dell'entrata nell'euro
Fino agli anni Novanta anni dei sacrifici per riga le cure riequilibrare finanziariamente il nostro Paese e quindi partecipare all'avventura europea
Ancora oggi nella globalizzazione le esportazioni giocano un ruolo fondamentale
E qui devo dire al di là di certe
Indicazioni che emergono dalle cifre del ministro Urso che l'Italia non cresce perché noi non esportiamo quanto potremmo
Non esportiamo quanto potremmo e e la stagnazione economica che ci caratterizza ormai da troppi anni e anche in funzione del basso livello di esportazioni che dal novantacinque ad oggi
Assolutamente in crisi
Ora
Noi
Abbiamo posto tra le grandi priorità di Confindustria e mi fa piacere che questo sia stato solo il tratto sottolineato l'internazionalizzazione
Visite missioni di sistema preparate
Con un importante follow up alle missioni stesse
E c'è una reazione perché se noi vediamo che grazie anche all'impegno sempre costante e assoluto del ministro e del Capo dello Stato
Noi abbiamo oggi la soddisfazione di dire che siamo diventati il primo partner commerciale di una delle tre più grandi regioni della Cina Lorien su
Abbiamo l'orgoglio di dire che negli ultimo anno è aumentato del quarantacinque per cento il
Il le le esportazioni verso l'India
Quindi non stiamo parlando solo con tutto dispetto importantissimo di Croazia o di Bulgaria dove tra l'altro abbiamo un suo un sistema di banche che ci sostiene
Che ci sostiene abbiamo paesi in cui si dimostra che i visi che di squadra visite di sistemi grande piccola media impresa il presidente Repubblica il Governo le università e dove possibile le banche noi abbiamo dei ritorni importanti
Andiamo adesso in Turchia sempre col presidente Repubblica seicentocinquanta aziende
La lunedì prossimo abbiamo in Confindustria il presidente del Brasile Lula per incontrare gli imprenditori in funzione del viaggio che faremo a marzo
E a a febbraio a Palermo faremo una grande giornata due grande giornate di lavoro non di
Di di di relazioni con i Paesi del Mediterraneo perché il sud Italia tra gli altri vantaggi le grandi opportunità che ha e la finestra verso Paesi che vanno dalla Turchia all'Algeria passando per il Marocco per l'Egitto per Israele
E per la Tunisia
Noi
Sappiamo N che per far crescere nostre esportazioni non abbiamo bisogno né di sussidi né di protezione
Ha fatto bene il professor vitale a citare la figlia io mi sono attirato qualche inimicizia dicendo che uno degli errori più grossi che ha fatto la FIAT è stato quello di non
Di ostacolare l'arrivo in Italia di grande player sa dell'automobile
E credo che sia importante dirlo questo in un Paese che mai come oggi ha come priorità numero uno priorità numero uno
Una necessità di una grande iniezione di concorrenza all'interno del paese stesso perché vedete
Noi
Consideriamo i sussidi alle protezioni gli strumenti della disperazione cioè quando si è e arrivati troppo tardi non c'è altro da fare questi sono gli strumenti non è questo
Serve un'evoluzione quella che sta avvenendo nel nostro sistema industriale
Evoluzione trattino trasformazione
Quell'evoluzione che sto vedendo
Più innovazione
Molta più concentrazione sui problemi delle aziende
I nostri uomini ho sentito parlare da Nardi da vorrei hanno direi io stesso io dico sempre alla Ferrari la più grande soddisfazione che ho avuto non è stato solo di vincere sei mondiali di Formula uno
Uno dopo l'altro
Ma anche di vincere per tre anni il titolo del Best place to work in euro
Questo significa innovazione e qualità della vita motivazione delle persone e abbiamo concorrenti europei che si chiamano notti a Nestlé vi avevo quindi vera concorrenza perché la concorrenza
è la vera il vero DNA di tutti coloro che sono qui seduti non quelli che vanno a cercare i profitti all'interno dei settori protetti quelli che investano che rischiano che esportano che ha dei problemi concorrenti
E questo lo dobbiamo dire forte
Io ve lo dico amici e colleghi imprenditori io sono molto ottimista sul nostro futuro
Ma sono molto ottimista perché vedo una reazione straordinaria
Vedo che quando noi un anno e mezzo fa professore di tale abbiamo detto nella prima relazione di Confindustria rimbocchiamoci le maniche non pensiamo che i problemi siano sempre fuori dalle nostre aziende il governo di turno il sindacato l'Eur è vero sono dei problemi ma i problemi da superare sono l'essenza del nostro mestiere quel mestiere di imprenditore che fatto spesso risolute udire sempre di coraggio
Investire rischiare innovare delegare guardare avanti guardare i concorrenti cercare di batterli fare meglio i prodotti innovare nel processo nel Marchetti nell'assistenza e nella soddisfazione del cliente è questo il nostro mestiere
Che non nessun governo vivaddio di nessun colore può sostituire questa essenza del nostro mestiere
Noi vogliamo delle condizioni esterne chiediamo solo una cosa essere messi nelle migliori condizioni per competere punto punto punto a capo punto no perché qui tutti fa la promozione dei proprie delle proprie aziende tutto e a capo
Allora
Io
Ho apprezzato anche
Nel televoto
Puntò Croma centocinquantanove Panda quello che volete
Quattro ruote motrici le due ruote Maserati Quattroporte quello ed è pieno basta scegliere e cioè e sarete contenti qualità migliorativa sicure giusto allora
La cosa che mi ha fatto più piacere
E che mi nero inorgoglisce
Un risultato del terzo che fa onore
Agli imprenditori italiani di oggi soprattutto ai piccoli mediche cui sono in gran parte rappresentate
E cioè
Quando il settanta per cento di voi ha risposto
Meno sussidi più concorrenza meno burocrazia più qualità dell'education più investimenti in ricerca ecco questo è una cultura d'impresa moderna di veri imprenditori
E vi voglio dire una cosa avendo io una grande passione
Civile e culturale verso il Sud io sono stato a Caserta
In uno dei posti più belli del mondo a proposito dell'ottimismo e dell'eccezionalità del nostro Paese la reggia
Volete sapere qual era il titolo dell'Assemblea di quest'anno degli che seppe festeggiano i sessanta sessanta anni degli industriali di Caserta
Lei due ai innovazione
Internazionalizzazione e questo è un'imprenditoria del Sud moderna che non piange che non parla di sicurezza di sussidi di fondi perduti ma parla di innovazione di internazionalizzazione a questo io ho suggerito una terza ai infrastrutture materiali e immateriali su queste trendy noi costruiamo il nostro futuro innovazione
Education infrastrutture sulla logistica perché abbiamo bisogno di una logistica moderna efficiente come cittadini come imprenditori per competere Time to market verso i nostri concorrenti tempi di consegna efficienze
Innovazione internazionalizzazione infrastrutture
Ora
Noi abbiamo bisogno di questa crescita dell'ambiente intorno a noi
E la pur necessaria la pur necessaria
Politica di riduzione di oneri e di tasse che gravano sulle nostre impresa e pur se necessari stima ahimè non basta
Devo però dire forte
Che
Finalmente finalmente finalmente siamo riusciti ad avere dal governo un inizio importante e significativo come inizio di attenzione
A uno dei due gradi più gravi problemi con cui noi ci confrontiamo
Un onere fiscale paese assolutamente eccessivo Maul cuneo fiscale sulle nostre in prese che non ha uguali in Europa
Un cuneo fiscale che ci penalizza verso i nostri concorrenti
Un cuneo fiscale con tutta una serie di oneri impropri all'interno della busta paga
Chi ha in mente sfavorisce anche i nostri collaboratori soprattutto quelli dei redditi più bassi
Perché attenzione un Paese serio un paese innovativo un Paese concorrenziale deve sempre farsi carico dei problemi di chi ha più bisogno
E all'interno dell'azienda in collaboratori dell'azienda
Sono lo stop sono il patrimonio più importante di ogni imprenditori i propri uomini
E qui vedo quindi che questo sia un tema di fondo io dico sempre che sogno un Paese con più innovazione più concorrenza ma anche più attenzione al sociale perché queste cose devono andare insieme allora io dico
Dobbiamo a vere abbiamo detto forte che la legge finanziaria ha dato un segnale importante in questo senso un segnale che aspettavamo da tempo e lo ripeto forse
E lo ripeto non dico forse ce lo saremmo aspettati ad inizio legislatura in cui
Certi interventi si potevano e si dovevano fare in funzione di una maggioranza che non ha avuto mai precedenti nella storia del dopoguerra e in fuga funzione di un progetto liberale
Che abbiamo visto realizzato solo in minima parte
Detto questo noi su questo primo passo della riduzione del cuneo fiscale abbiamo espresso un parere positivo
E continueremo a batterci perché questa sia la strada da perseguire nei prossimi anni mi ha fatto piacere quanto affermato dal ministro Urso in cui dobbiamo anche dirvi perché siamo in una riunione di Confindustria non ci posizioniamo al centro
Noi non ci facciamo tirare per le giacche né da una parte né dall'altra e devo dire e devo dire
Un
Un'operazione ardua perché ogni volta che dice una parola sei interpretato non dico a da un polo dall'altro ma dai singoli partiti all'interno dei singoli poli allora noi diciamo
Che ripetiamo molto chiaro colleghi imprenditori noi vogliamo sapere da chi si assumerà l'onore e l'onere di governare questo Paese tre cose non dieci primo
Quali sono in funzione delle priorità che noi abbiamo elencato più volte ci sono cinque più il sud che non è una priorità è una grande opportunità del Paese nel suo complesso non può nemmeno essere una priorità bene
Su queste cinque priorità vogliamo sapere le risposte
Punto uno due vogliamo sapere come si intendono reperire le risorse per gli Investimenti investimenti sul futuro del Paese quegli investimenti che noi imprenditori dobbiamo fare
Un imprenditore che non facesse efficienza Italy
Per il futuro è un imprenditore che non ha futuro allora sulla ricerca sull'innovazione sulle infrastrutture su una sulle liberalizzazioni noi vogliamo sapere a dove si prendono le risorse
Be cosa si intende fare su queste priorità
Dopodiché senza deleghe in bianco a nessuno valuteremo non tanto sui programmi che sono facili ma sulla realizzazione dei programmi in funzione di queste priorità perché noi vogliamo sapere
Dove sarà il nostro Paese nel due mila e quindici nel due mila e venticinque resta come cittadini e ci interessa come imprenditori portati a investire aver fiducia guardare sempre avanti
Occorre quindi
Pensare che non bastano solo gli interventi fiscali o contributivi perché non sarà solo la competizione sui prezzi quella che ci farà vincere o perdere
Ma sul valore dei nostri prodotti qualunque essi siano
Per raggiungere questo obiettivo non ci sono mille soluzioni occorre aumentare la quota e valore aggiunto produttività sia attraverso la ricerca l'innovazione sia
E lo ripeto mi ha fatto molto piacere la testimonianza il che insisto di come si dice nelle università americane di un imprenditore e cioè aumentare fortemente
Il la capacità di investire disservizio i nostri prodotti
E l'innovazione che ci che ci difende dalla concorrenza dei Paesi a bassi costi
Un'innovazione che non può mai avere fine un'innovazione continua nell'organizzazione dell'azienda nella nella nella motivazione delle persone nella formazione nell'affrontare i mercati
Forme innovazione a trecentosessanta gradi l'essenza dall'imprenditore moderno
Ma occorre il servizio per i clienti e lo ripeto
Sono contento di questo perché vedete noi abbiamo bisogno di capire che un sistema industriale così forti come quelli italiani core business ha bisogno di servizi competitivi
E i servizi sono fondamentali per la competitività dell'azienda parlavo prima di logistica di Marchetti di comunicazione non parlo solo di ricerca ed innovazione parlo della forza dei marchi parlo della qualità
Parlo della capacità di comunicazione da un lato ad affrontare i mercati dall'altro servizi
Il servizio voi lo sapete meglio di me cosa vuol dire nella nostra cultura manifatturiera ecco quindi che è necessario che nel Paese si favorisca non solo la l'innovazione la ricerca i servizi ma attraverso questa evoluzione dei servizi una crescita del manifatturiero
Ma lì l'innovazione la ricerca necessitano caro Presidente Fabrizi delle risorse finanziarie
Qui sta unendo sa che qui qualcosa di importante e cioè il fatto da un lato la formula consortile nei distretti della legge finanziaria non l'abbiamo vista molto bene
è un segnale di attenzione credo che ci si debba lavorare la forza del territorio la forza dei distretti nuovi distretti
Al sud al centro al nord
Con servizi comuni attività di internazionalizzazione filiera e quindi il tema che emerge oggi dal dalla politica dei distretti così come viene per lo meno annunciate un fatto positivo e mi fa piacere Presidente Pertini che nel suo interessante intervento lo abbia sottolinea perché il rapporto industria territorio sarà sempre più premiante fondamentale e qui abbiamo dei primi segnali importanti dal mondo del credito attento agli investimenti in ricerca a talune banche italiane Sanpaolo banche Intesa Unicredito e l'importante accordo per l'innovazione firmata firmato con il Monte dei Paschi di cui ha parlato il presidente Fabrizi vanno nella giusta direzione noi abbiamo bisogno lo dico da sempre
Di impresa e per le imprese queste son le banche le banche sono delle imprese per le imprese
E anche nella Commissione europea abbiamo lavorato molto per cercare di seguire con attenzione i lavori di elaborazione della grande politica industriale europea io credo che sull'Europa lo dobbiamo fare affidamento soprattutto per grandi temi di ricerca
Dieci grandi temi di ricerca europea comune a tutti i Paesi finanziati dal pubblico che permettano di portare in Europa e quindi l'Italia delle grandi grandi competenze di innovazione
E proprio nel nostro documento per l'Europa ci ha fatto piacere che sia stato recepito il punto più importante per noi l'importanza del rapporto fortissimo tra il territorio e l'industria
Perché vedete con tutto questo discorso dell'integrazione di agitazione anche di giusto in alcuni casi delle collette azioni rischia di venir meno
L'indù rischia che l'industria s'sia sradicata dai propri luoghi industria territorio distretto università Enti locali fondamentale
E quindi una rinnovata importanza dello sviluppo locale non è una novità è un'esigenza anche perché qualcuno lo ha ripetuto giustamente lo sviluppo economico non è uniforme sul territorio
E quindi il ruolo del territorio per offrire un ambiente e risorse favorevole allo sviluppo Linda fuzione infrastrutture servizi ricerca formazione e qualità sociale urbana reti cooperative fra l'impresa
Capacità di integrazione e collaborazione tra pubblico e privato
Ora io credo che su un tema devo richiamare fortemente l'attenzione il nostro Paese ha bisogno di più servizi
I Paesi industriali la quota
Dei servizi sta aumentando avviene anche in Italia ma molto più lentamente perché questo
Per non perché l'Italia non abbia troppa industria a troppo pochi servizi ed è proprio la quota così insufficiente dei servizi che oggi rischia di penalizzare o fare indietreggiare il le l'industria
Ma come far crescere i servizi e perché essi non solo cresciuti come l'industria l'industria
Motivo è semplice ma vero l'industria ha vissuto di concorrenza l'industria si è rafforzata sul campo l'industria a
Avuto necessità di competere
I servizi sono stati a lungo
Protetti
E ora non reggono la concorrenza internazionale che sta crescendo nei servizi e non forniscono al Paese all'impresa e quel contenuto di qualità e di prezzo
Che consigli darebbe a tutti noi di migliorare la nostra competitività prima come consumatori
Pensate a tanti settori e poi come imprenditore ci vuole
Ci vuole una forte iniezione di concorrenza nei servizi nelle professioni ancora vincolate da leggi e norme cooperative pensiamo ai notaia agli avvocati ad architetti che chiedono protezione
Pensiamo
Alla concorrenza tra le università io ho avuto la fortuna di laurearmi in America in America
Il valore della laurea è in funzione di dove la prendi di grandi centri di eccellenza
E i professori oggi noi abbiamo l'ottantatré per cento dei professori universitari oltre i cinquant'anni in Inghilterra solo il ventotto per cento
Noi abbiamo bisogno di iniezioni di concorrenza di meritocrazia nel nostro Paese non valutare le persone sì un'anzianità
Ma sul merito
Porrea parlava di servizi al cliente giusto per noi imprenditori cliente tutto
Io la cosa che oggi di cui sono più orgoglioso della figlia di oggi e che lavora in funzione del cliente non di terzista non fa delle automobili non costruisce delle otto movente delle automobili che totalmente diverso ma attenzione
Questo deve essere in tutto il Paese
Io sogno che un dipendente della pubblica amministrazione sia lì
Innanzitutto incentivato e poi premiato e che non sia lui a rispondere al politico che l'ha messo in quel posto Malta cittadino cliente queste l'altra formazione in questo paese Weston è qualcosa su cui il mondo imprenditoriale deve battersi
Abbiamo bisogno di bastardi mestieri bloccati da alibi e la e di licenze tramandati da padre e figlio taxi farmacia autotrasporti basta siamo nel due mila e cinque
Io mi vergogno quando mio amico americano dice sai Luca ciò mal di testa posso andare giù in drogheria predella scrivi riconobbe Varda devi andare in farmacia però è chiusa c'è un tour sino a domani non la trovi aperta allora
Abbiamo il commercio paralizzato da licenze da da da normativo urbanistiche spesso governate dalle associazioni corporative finanza trasporti distribuzione dell'energia acqua servizi locali siano andati ad incontrare la settimana scorsa la Confindustria inglese
Per vedere il modello di Previte di privatizzazione
Il caldo
Però è bello e caldo ma è bello perché è un bel sono molto contento dicevo allora voi sapete una cosa nel nel guardare
L'esempio dell'Inghilterra che ci guardano con un Paese be dibattiamo in tante cose
In tante cose li considerava battere anche sulle piste però però
E e vedono un Paese molto bloccato allora quando tu gli vai a raccontare che magari per comperare una macchina usata devi andare dal notaio credono che sia una barzelletta poi gli spieghi che invece purtroppo è vero
Sapete cosa mi hanno risposto qual è la cosa più importante delle liberalizzazioni che avete fatto
Lo spirito la cultura
Noi abbiamo tanti settori maturi nella nostra industria abbiamo bisogno per molti imprenditori di poter anche diversificare pensate quante energie imprenditoriali possono emergere dalle piccole liberalizzazioni non solo dai grandi colossi
Che poi sono stati liberalizzati
Per modo di dire ma le piccole liberalizzazione pesante quanta capacità imprenditoriale proposi dei distretti potrebbe venire da imprenditori che si uniscono per diversificare nuovi business
E soprattutto il consumatore il consumatore ne avrebbe il più grande il più grande vantaggio
Allora noi però
Dobbiamo stare attenti di non fare l'errore noi che spesso rimproveriamo rimproveriamo la classe politica quello di non aver visione di essere miopi e solo guardare il ritorno contingenti ritorno immediato per questo non vi parlo oggi di provvedimenti e interventi legati alla cronaca al contingente della politica economica perché credo che noi dobbiamo guardare avanti
Noi dobbiamo sapere che inventarsi leggi di sostegno di sussidio
Invocare protezione quote di importazione per particolari merci dannarsi l'anima per la forza o la debolezza dell'euro sono tutte posizioni legittime sia ben chiaro e i certi situazioni anche gravi
Che possono trovare la loro giustificazione ma non ci fanno fare il veri concreti importanti passi avanti
Allora non bisogna spesso confondere i sintomi del malessere con le vere cause carico fiscale eccessivo cattiva spesa pubblica che aumentata negli ultimi anni questi sono i due veri problemi carico fiscale e debito pubblico e guardate che sono anche
Clamorosamente legati l'uno con l'altro perché si alimentano a vicenda
E perché più sale la spesa corrente meno puoi abbassare un carico fiscale su imprese che ripeto non ha uguali in Europa per questo
Dicevo quello del di una legge fissa e finanziare che taglia di un miliardo di euro all'anno gli oneri sul costo del lavoro
è un fatto positivo mentre contemporaneamente cerca di contenere o almeno di non fare esplodere la spesa pubblica e noi vigileremo in Parlamento affinché questa impostazione per quanto timida non venga stravolta
C'è il tema della Cina
Ora noi dobbiamo vigilare vigilare forte per una concorrenza leale attraverso il rispetto delle regole e qui il ruolo dell'Europa è fondamentale
Ma vanno in questa direzione gli interventi che abbiamo già ottenuto stiamo lavorando con il governo la commissione per le calzature dove non si possono accettare le pratiche di dumping dove non si possono accettare
E per l'etichettatura obbligatoria il cosiddetto made in Italy mi spiace che non cessino sia più il ministro Urso però questo è veramente uno sforzo di sistema che stiamo facendo tutti insieme
Dobbiamo lavorare ancora di più sull'operazioni falsificazione copiatura dei nostri prodotti che non è più solo una copiatura di tessili ma sta andando a macchia di leopardo
Detto questo questi sono veri problemi ma non dimentichiamoci mai che la competizione si vince sulla qualità sul valore aggiunto
E e sull'innovazione anche dei servizi
Ora io non faccio l'elenco delle cose che vogliamo perché le sappiamo termino
Ripeto avrei tante tante cose da dire perché col molti di voi ci vediamo spesso ma con la stragrande maggioranza non ho purtroppo questa opportunità pur girando l'Italia come una trottola
Vede vedete
Noi
Ci dobbiamo abituare aggiudicare l'azione che svolgiamo come simbolo impresa e come associazioni di categoria e territorio come Confindustria non già amici sulla base del piccolo vantaggio strappato alla politica del momento che pure importantissimo richiede lavoro richiede sforzi di lobby di convinzione ma attraverso la valutazione del grado di miglioramento complessivo di questo Paese
Ed è il nostro contributo a questo perché in questo Paese
Noi amiamo il nostro Paese
Amiamo vivere cinque e amiamo operatrici e perché anche del compito dell'imprenditoria delle imprese che devono hanno un ruolo di guidare il Paese verso la strada della modernizzazione
Della concorrenza e dobbiamo dare come classe dirigente di questo Paese un grande contributo in questa direzione
Qualcuno ha parlato di tristezza
Io non sono affatto triste
Anche se speravo di vincere qualche gara in più quest'anno ma non sono triste sono affatto triste
Io come imprenditore se guardo dove era la FIAT un anno fa e dove oggi sono orgoglioso Dio solo sa quanto c'è da fare
La mia famiglia possiede un'azienda
Che abbiamo comperato ad una socia società quotata in borsa in Inghilterra che si chiama Ballantyne ho avuto l'orgoglio come tanti imprenditori italiani di sentire di leggere sulla intera pagina sull'Herald Tribune
Un marchio inglese pieno di polvere è stato rilanciato dalla capacità dalla creatività e dal colore italiano e questo rappresenta tutti loro che sono in questa in questa azienda io credo che dobbiamo
Continuare su quello che sta avvenendo reazione del mondo industriale concentrazione
Spirito determinazione passione rischio guardare avanti lo so è un mestiere difficile ma non ce l'ha non ce l'ha ordinato il medico non ha portato la cicogna è stato difficile anche per chi ci ha preceduto condizioni difficili incerto
Concorrenza sleale altri mercati sicuramente situazione generale del contesto in cui opera l'impresa in Italia difficile ma che dobbiamo fare gettare la spugna no
Io dico sempre
Guardate
Una persona a cui devo molto mi ha detto ricordati l'imprenditore italiano è sempre capace nei cielo plumbeo di vedere lo squarcio d'azzurro questa è sempre stata la nostra forza
Dobbiamo allargarlo questo squarcio d'azzurro col nostro lavoro con la nostra con facilità col nostro senso civico con la capacità di dettare anche l'agenda al Paese di guardare avanti di saper delegare
Se c'abbiamo dei fini che non hanno voglia di lavorare in azienda o magari hanno degli altri investire a cui loro interessa benissimo mettiamo Managers meglio un figlio che non ha voglia di lavorare e aziende in meno Meggiorin più che il contrario
Il capitalismo familiare la grande forza di questo Paese e si sta rinnovando
E quando sento esponenti del Governo che diciamoci la verità non ci hanno tanto tanto aiutato a livello di industrie in questi anni dire il merito è dell'industriale dobbiamo essere orgogliosi da un lato spingere in questa direzione
E andare avanti sapendo che in qualunque parte del globo noi dove ha dove andiamo c'è almeno un prodotto italiano che merita rispetto
Che è leader
E che ha l'invidia dei propri concorrenti in bocca al lupo e buon lavoro a tutti