Intervista a Ugo Intini sulla situazione politica in Iraq e il difficile cammino verso la democrazia

Viceministro Intini oggi la dirigenza politica irachena si riunisce a Roma per discutere sulle possibili forme istituzionali di questa seconda Camera che è prevista
Dalla dalla loro costituzione il processo democratico in Iraq è un processo sicuramente
Che incontra molte molte difficoltà e molti ostacoli nella sua realizzazione qual è il contributo dello Governo italiano
Il Governo italiano dà un contributo economico alla ricostruzione dell'Iraq molto consistente
Contributo politico non poco essere quello di Consiliare di suggerire ma sempre con molto rispetto nei confronti dell'autonomia
Del Parlamento iracheno del popolo iracheno
Il Presidente del Parlamento iracheno poco fa ha fatto l'intervento
Molto interessante ha definito il federalismo
La penicillina per la malattia dell'Iraq penso anch'io credo e terrorismo sia
La strada giusta per decentrare del Paese conservandone tuttavia L'Unità
Ha anche detto il Presidente del Parlamento e bisogna credergli che
A parte le formazioni di alterità terroristiche
Tutte le forze politiche irachene credono al processo democratico
Come sunnita e come Presidente del Parlamento a titolo personale perché non rappresenta la sua posizione è quella del Parlamento nel suo complesso aggiunto
Qualche cosa
Che deve far riflettere
Aggiunto che a suo parere personale
All'occupazione militare
Non aiuta il processo di ricostruzione di democratizzazione del Paese
Ne abbiamo parlato poco fa separatamente noi due insieme
Gli ho detto naturalmente che
Questa
Preoccupazione questo sospetto
C'entra nelle forze politiche americane c'è per le forze politiche europee e tuttavia
Tutti ci poniamo la domanda ma se l'occupazione militare finisse
Cosa accadrebbe un bagno di sangue
L'opinione
Personale sua e che non sarebbe così
Io francamente non mi sento
Se non di esprimere l'opinione
Ufficiale del Governo italiano così come dell'Unione europea e cioè che un vuoto
Di presenza militare internazionale in Iraq
E molto rischioso
Quello che che ha colpito così chemin guardando il panel dei partecipanti
è come in questa questa Conferenza che è stato organizzato tra l'altro non c'è pace senza giustizia si ritrovino insieme esponenti politici che a Baghdad avrebbero serie difficoltà ritenersi intorno allo stesso tavolo
Ecco da questo punto di vista le considerazioni che si possono fare sono molteplici
Questo lo abbiamo già visto l'anno scorso a Venezia io Venezia ho partecipato alla prima edizione di questo meeting mi ha colpito già allora questo aspetto
Bisogna dire che forse occorre ringraziare non c'è pace senza giustizia i radicali l'amico Stanzani e tutti quelli che hanno organizzato questo avvenimento
Perché
In effetti mai creiamo una mostra era in Italia in queste circostanze
Che consente
A forze politiche che si combattono aspramente del Parlamento iracheno di parlare qui in un clima più disteso
Forse lontani dalla pressione delle rispettive tifoserie
Come sempre avviene alla vita politica forse lontani dall'esigenza di
Propaganda interna
Hanno qui un dialogo più disteso fanno l'approfondimento e questo di per sé è già un risultato molto positivo dall'iniziativa di Non c'è pace senza giustizia
Sì