A sessant'anni dalla nascita della Repubblica e dalla Costituente. Donne e uomini nella politica

Direttore signore vi pregherei di prendere posto stai entrando il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano vi prego anche di accoglierlo con un applauso grazie
Prende la parola
Il preside della facoltà di lettere e Filosofia professor Franco Salvatori
L'applauso che ha raccolto il suo ingresso signor Presidente
Il suo e di donne Clio e certamente l'omaggio dovuto alla più alta magistratura della Repubblica ma è soprattutto il caldo ringraziamento di tutti noi signor Presidente per ha voluto accogliere il nostro invito ed essere qui con noi in per questo nostro incontro
Signor presidente donna Clio Gentile signore e signori sono particolarmente lieto ed onorato di porgere loro il benvenuto a questa cerimonia inaugurale di due giornate di studio
A sessanta anni dalla nascita della Repubblica dalla Costituente donne e uomini nella politica
Promosse in piena collaborazione tra il nostro Dipartimento di storia sono per questo profondamente grato al suo direttore al mio direttore al professor Francesco Piva
Il liceo classico Ugo Foscolo di Albano qui rappresentato dalla sua preside la professoressa Orietta di Balsamo
E l'associazione Amici del liceo Ugo Foscolo qui rappresentato dal presidente professore Ignazio vitelli
Due giornate dedicate a riflettere sui diritti costituzionali delle donne
Sugli ideali e le idee che guidarono l'assemblea costituente sulla dimensione che assumono la nostra carta costituzionale concetti cardine quale Repubblica nazione cittadinanza cerimonia inaugurale
Che avvalendosi del prezioso contributo di Miriam Mafai vuole in particolare celebrare il sessantesimo anniversario della raggiunta piena cittadinanza da parte delle donne italiane
Allorché conquistarono il voto il diritto al voto
Tema dunque unificante delle due giornate che si tengono
Sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica
La prima delle quali si svolge pure con il patrocinio del Presidente del Consiglio della Regione Lazio e del Comune di Ariccia è presente inaugura il signor Sindaco di Ariccia dottor Cianfanelli e la seconda con il patrocinio del Presidente della Regione Lazio e ancora del Comune di Ariccia
Tema la piena cittadinanza delle donne sul quale al di là della circostanza celebrativa pure non secondaria è opportuno richiamare con continuità l'attenzione dei giovani
Perché non appaia scontato che è stato raggiunto apprezzo di grande sacrificio
E perché sia evitato ogni rischio di rimessa in discussione delle conquiste di eguaglianza e di democrazia
Alcuni giorni addietro la prolusione della professoressa Marta Cristiani ha inaugurato i nostri corsi dell'anno accademico due mila sei due mila sette
Fatto apparentemente routinario che una donna abbia aperto ufficialmente il venticinquesimo anno di vita di questa facoltà
Ma in realtà altamente simbolico quando si pensi che solo quattro generazioni addietro alle donne era perfino interdetto l'accesso alle università
E sono solo due le generazioni che ci separano da quel primo voto delle donne
Delle donne italiane
La scuola la scuola e l'università
Divenute di tutti e per tutti possono essere il luogo naturale dove apprendere il difficile percorso dell'eguaglianza e dove il duca arsi e valori della uguaglianza
L'Università statale in particolare ove adeguatamente fornita di mezzi in adesione riconosciuti Obiettivi di Sviluppo umano può attraverso l'innalzamento dei livelli di conoscenza
Frutto sempre delle attività di ricerca e di formazione alta può supportare assai efficacemente un tale obiettivo
E nell'università la facoltà di lettere e Filosofia se mi è consentito a fermarlo e certamente la meglio attrezzata la sua presenza signor Presidente ci conforta e ci impegna nella direzione indicata
Direzione cui saremo costantemente richiamati dall'epigrafe che sarà scoperta a chiusura di questa cerimonia con il suggello del suo autorevole intervento grazie
Che ora prego il magnifico rettore professor Alessandro Finazzi Agrò di porgere il suo saluto
Signor presidente mi onoro di darli a nome di tutta la comunità universitaria di Tor Vergata il più caloroso benvenuto per la sua prima visita ufficiale al nostro ateneo che lei peraltro in anni passati ha avuto la benevolenza di aiutare lo so visiterà la facoltà di lettere avviene in occasione di un convegno organizzato congiuntamente dal nostro Dipartimento di storia e dal liceo classico statale Ugo Foscolo di Albano laziale
In testimonianza della contiguità non solo fisica ma anche intellettuale tra scuola e università
Il convegno come è stato già ricordato e dedicato al ruolo assunto dalle donne in politica negli ultimi sessanta anni ruolo
Mi sia consentito di affermare ancora troppo limitato il riferimento al valore aggiunto che le donne possono rappresentare per la guida delle istituzioni
La sua presenza sottolinea in modo autorevole l'importanza della riflessione sotto al ruolo ed è un spiccio per un ulteriore coinvolgimento delle donne anche nei ruoli di governo degli atenei
Nei quali un'esigua minoranza
Ricopre il ruolo di Preside e ancor meno quello direttore
Credo che sia un rettore su settantotto la rappresentanza delle donne in questo momento
Mentre in grande aumento il numero delle studentesse delle laureate con risultati spesso assai più brillanti di quelli dei loro colleghi maschi
Infine devo ringraziarla signor Presidente della ferma è aperta difesa del sistema universitario minacciato dall'ulteriore riduzione di risorse che potrebbero portarlo al collasso grazie di tutto
Prego la professoressa Anna Rossi Doria docente di Storia delle donne in età contemporanea di prendere la parola
Sono lieta è onorata di aprire i lavori delle due distinte giornate dedicate al tema del voto alle donne e a quello dei sessant'anni della Costituente
Che si inaugurano stamattina e si svolgeranno oggi pomeriggio e domani nel Palazzo Chigi di Ariccia
E che intendono analizzare storicamente il momento di origine della cittadinanza repubblicana dal punto di vista dei diritti civili politici e sociali che allora furono sanciti nel nostro Paese finalmente per gli uomini e per le donne
Poiché per queste ultime il diritto di voto era una nuova conquista che giungeva dopo le lunghe notte delle suffragi viste prima del fascismo
E realizzava per la prima volta il suffragio universale in Italia c'è parso giusto inaugurare i lavori con il tema del sessantesimo anniversario di quella conquista e altrettanto giusto affidarne la celebrazione a una donna come Miriam Mafai oggi nota a tutti come autorevole editorialista di Repubblica appena Aler raccolto gli articoli di trent'anni nel volume Diario italiano
E nella molto impegnata con grande passione civile
Militando nelle file del PCC fin dalla Resistenza e dal dopoguerra
è stata una protagonista della vita politica italiana ma ne è stata anche un'attenta cronista nel lungo lavoro giornalistico per il quale ha ricevuto il Premio Indro Montanelli alla carriera nel due mila cinque
Ma anche una storica
Analizzando in numerose opere saggistica inonda i principali della vita politica sociale e culturale del Paese nelle sue trasformazioni e contraddizioni
Vorrei solo nominare tra tali opere quelle relative alla storia politica e sociale delle donne
L'apprendistato della politica le donne italiane nel dopoguerra del settantanove pane nero donne vita quotidiana nella seconda guerra mondiale dell'ottantasette e più volte ristampato
Le donne italiane il chi è del Novecento del novantatré e quest'anno ha curato per la Camera dei deputati un volume di testimonianze per il sessantesimo anniversario del voto
Credo quindi di poter definire fuor di retorica Miriam Mafai una grande italiana
E dunque la parole a Miriam Mafai
Penso che sia meglio grazie
Per vi ringrazio intanto e ringrazio in modo particolare la professoressa Anna Rossi Doria
Spero di non come dire di non deluderli io come vi dirò non sono una storica ma ho seguito come dire personalmente tutte le vicende di questi sessant'anni e talvolta ne ho anche scritto
Quindi partiamo da qui
Dal fatto che per la prima volta sessanta anni fa esattamente il due giugno del mille novecentoquarantasei le donne italiane per la prima volta votarono con preoccupazione con timidezza con orgoglio con speranza con l'emozione che si prova sempre la prima volta e ce ne hanno lasciato una testimonianza molte donne dell'epoca
Ricordo una giovane comunista che mi raccontava allora mi tremavano le mani avevo paura di sbagliare di sporcare la Scheda rendendo così in lungo il mio primo importantissimo
Ma ricordo anche Anna Banti una delle nostre più grandi scrittrici che altrettanto emozionata diceva nella cabina aveva un cuore in cura e avevo paura di sbagliarmi anche lei
Forse solo le donne possono capirmi e gli analfabeti fu un giorno bellissimo
Anch'io lo ricordo quel giorno anche se non avendo ancora ventun'anni perché allora si votava solo avventura mi mancava poco ma non li avevo ancora non potetti votare ma poche settimane dopo con alcune a Milk
Ci siamo dati appuntamento sulla piazza per vedere il conoscere con una punta d'orgoglio venti quelle Rita Montagnana
Vedi quelle Maria Federici vedi quelle più più materia più giovane parlamentari per vedere con orgoglio le primedonne che entravano da deputate a Montecitorio
La nostra memoria la memoria voglio dire di coloro che hanno vissuto quegli anni e con i loro entusiasmi la battaglia le speranze e le delusioni anche è per dirla con una espressione adottata da Rossana Rossanda nel suo ultimo libro una memoria piena di buche più ora uno storico al dovere di formarli Wilbur più con ricerche accurate accurato e documentazioni
A me che non sono una storica ma soltanto una giornalista una testimone dell'epoca
Sia consentita una ricostruzione di quelle vicende di quegli anni intessuta di ricordi e di esperienze più che di accurate ricerche
Per questo vi chiedo in anticipo comprensione e un po'di indulgente
Credo dunque di essere l'unica o tra le può più Issime che sono qui ad a vere grazie al privilegio di letta
Una precisa personale memoria delle settimane
Che precedettero che seguirono quel giorno del gennaio del mille novecentoquarantacinque in cui il Governo Bonomi approvò il decreto che conosceva alle donne il diritto di voto
Un decreto che per superficialità io penso dimenticanza non per precisa volontà
Del resto cui venne messo rapidamente riparo non prevedeva nemmeno lei leggibilità
Delle donne
Divenne successivamente messo riparo infatti alle prime lezioni amministrative ben due mila donne vennero elette nel consiglio
Migliori vivemmo quel giorno con grande successo di tutti quelli che avevano si erano dati da fare che avevano partecipato a riunioni manifestazioni che chiedevano il riconoscimento di questi a Roma liberata da pochi mesi era attivo un comitato pro voto al quale partecipavano donne di tutte le formazioni politiche
Nel nord il diritto di voto faceva parte evidentemente il programma del CLN e dei gruppi di difesa dalla donna
A Roma una campagna per il diritto di voto ci fu molte riunioni di base votazioni gli ordini del giorno qualche manifestazione ma non ricordo onestamente che avessero una grande risonanza
Per vari motivi
Hanno che allora eravamo le più giovani e che non avevamo nessuna memoria per la verità della fatidica dell'azione delle antiche suffragette delle sconfitte che avevano subito hanno vi sembrava che con la caduta del fascismo
E la conquista della democrazia la concessione del diritto di voto fosse un obiettivo del tutto come dire ovvio quasi scontato
E del resto nessuna forza politica si dichiarava contraria
Salvo a quanto ricordo illiberale Manlio Lupinacci la cui moglie è però già sette partecipava attivamente al nostro comitato pro voto assieme alle donne
Dell'Utri ed è il chief se e ad alcune altre organizzazioni
Vale la pena invece di ricordare sia pure brevemente anche le donne quando il Consiglio dei ministri approva la quel decreto stavano ancora dando il loro contributo alla liberazione del Paese nel Nord
Con molteplici azioni sia di solidarietà e di sostegno ai partigiani sia combattendo con le armi in pugno e sarà questa la prima volta nella storia vita
Le cifre ufficiali che saranno rese note solo dopo
Sono illuminanti abbiamo avuto in Italia trentacinque mila donne partigiane combattenti circa quattro mila seicento le donne arrestate torturate condannate seicentoventitré fucilate o caduto in combattimento
Come rifiutare dunque le donne italiane a tutte le donne il dovuto riconoscimento per la loro attività
La loro generosità e io lo spirito di sacrificio
Ma è inevitabile a questo proposito una considerazione
Mentre il diritto di voto veniva restituito all'elettorato maschile dopo la parentesi della dittatura come un diritto per se non negoziabile
Lo stesso diritto quando veniva concesso non uso a caso questo termine concesso alle donne aveva bisogno giù una qualche motivazione da parte di più lo concedeva
E dunque conosci mentre un impegno particolare
Da chi se ne avvantaggia
Riconoscimento dunque dei sacrifici già patiti e garanzie di nuovi sacrifici necessari le donne dovranno utilizzare il loro voto per più cito il focolare il disco distrutti siano ricostruiti le famiglie disperse si ricomponga non è la serenità del lavoro e della pace
Come dire a Bastianini Amour su una delle fondatrici dell'UDI e dirigente del Partito d'Azione
Achille Grandi uno dei segretari della CGIL sarà ancora Splash ricito nella richiesta
Ecco come motiverà la sua posizione a favore del voto alle donne sono certo diceva che per il suo attaccamento ai principi religiosi
Per l'amore verso la famiglia
La donna rappresenterà una garanzia per un sano ordinamento morale economico e politico del nostro Paese richieste e promesse e dunque accompagnano
La concessione del diritto di voto
La stampa italiana del disco la scarsissima attenzione a quei decreto
Ricordo soltanto la volgarità con la quale alcuni giornali umoristici lo commentarono Enlil revisione della stampa di Salò
L'Italia vale sempre la pena ricordarlo in quel gennaio del mille novecentoquarantacinque era ancora in guerra
E divisa nettamente in due
E a Roma sede del governo e dove io credevo premevano drammatici problemi dalla dilagante disoccupazione alla scarsità degli approvvigionamenti
Alla mancanza o l'insufficienza del gas della luce servizi pubblici
Problemi che potevano nella opinione pubblica forse far sottovalutare la decisione presa quel trenta gennaio dal nostro governo
Voglio dire che tutto questo spiega forse anch'esse non giustifica la scarsa attenzione che allora venne data alla promulgazione di un decreto che segnerà l'ingresso nella vita politica di milioni di donne
Alle quali per venti volte il Parlamento dell'Italia liberale aveva rifiutato il diritto di votare e naturalmente di essere votati
Una storia questa della rivendicazione del suffragio femminile
Dimenticata o per meglio dire ignorata dei nuovi movimenti femminili laici e cattolici nati nel corso della guerra e nell'immediato dopoguerra noi che pure volevamo il riconoscimento dei nostri diritti che volevamo più libertà e uguaglianza nasce in modo si potrebbe dire Offagna
Il termine suffragette suonava allora irridente quasi ridicolo
E nel linguaggio comune persino il termine donna emancipata era carico di significati negativi stando a indicare una donna che vivesse fuori deve Rego
Nasce morta anni insomma per l'irrisione che il fascismo aveva diffuso a piene mani sul vecchio movimento femminista
E per la condanna espressa a suo tempo anche dall'internazionale comunista che lo aveva liquidato come un movimento di intellettuali piccolo borghesi nasce morta farne solo più tardi scoprimmo un pezzo importante delle nostre radici della nostra storia
Solo per tardi scoprimmo i nomi e ricordando l'azione di coloro
Che si erano battuti invano nella società nel nostro Parlamento quello liberale
Perché anche a noi donne venisse riconosciuto il diritto di voto il nome solo per citarne alcune di Anna Maria Mozzoni di Anna Kuliscioff Belinda Malnati
Di Maria Montessori o il nome di Salvatore Morelli l'Audace
Deputato che presentò per più volte prima nel mille ottocentosessantasette e poi ancora dieci anni dopo
Una proposta di legge per il voto alle donne o quello del repubblicano Mirabelli che all'inizio del ventesimo secolo chiedeva invano il suffragio universale
E la completa parificazione sul piano anche civile tra uomini subito
Proposte tutte bocciate Sempre con le consuete motivazioni che io qui non voglio ricordare Matteo tutti immaginiamo
Fino a quando l'ironia della sorte
Nel mille novecentoventicinque il diritto del voto amministrativo venne concesso da Benito Mussolini ad alcune categorie di donne particolarmente meritevoli
Ma nemmeno quello è come è noto furono in grado di esercitare tale diritto che venne immediatamente dopo abolito per tutti gli italiani donne e uomini in modo questo sì parziale
Con il decreto di cui abbiamo parlato
E poi nel mille novecentoquarantasei con la partecipazione massiccia delle donne alla vittoria della Repubblica
E all'elezione della nostra costituente comincia una nuova storia di cui anche le donne sono protagoniste
Vedete il sacro che è alle nostre spalle
Il ventesimo secolo viene generalmente definito anche da industrie essermi storici commesse ancora più violento nella storia dell'umanità un secco di sangue guerre e massacri
Che ci furono certamente ma io credo che il secolo vada ricordato anche come quello di importanti conquiste sul piano sociale
E soprattutto come il secolo della liberazione dir quel Quarto Stato che nel nostro come in molti altri paesi che si pretendevano civili era rappresentato dalle donne
Da milioni e milioni di donne prive di diritti e di rappresentanza anche in questo caso mi sembra potremmo parlare di decolonizzazione
Questo quarto stato irrompe nei venti anni di vita della nostra Repubblica
Sulla scena politica e sociale italiana ora con la prepotenza e l'incertezza degli Aucan verso ora con l'audacia
La spregiudicatezza di coloro che da top Pozzi da troppo tempo ne sono stati esclusi
è una presenza nuova
Spesso imprevista e imprevedibile coraggiosa nella richiesta di nuovi diritti una presenza più e anche quando scorretto store sottotraccia incide sui vecchi assetti consolidati
E preoccupa i tradizionali detentori del potere sociale economico e politico
Giustamente Paola via Iotti che intendo qui davanti a me
E che una delle più fini storiche del movimento delle donne ha parlato del voto alle donne come del punto culminante simbolicamente materialmente di un conflitto millenario
Viene rovesciata infatti scrive il principio che Hangover nato tutta la storia dell'umanità
Tutto ciò che si lega al mutamento all'innovazione alla decisione ciò che porta il segno della ragione della libertà è opera dell'uomo
La donna resta custode
Nel silenzio e nella ripetizione dei gesti immutabili sempre uguali legati alla continuità della specie alla imperscrutabili età della natura ai ciclo immutabile della vita
E invece no
Chi ripercorra
La storia della nostra Repubblica di questi sessant'anni della nostra Repubblica dovranno riconoscere più queste segnata ed è tutto un rassegnata dal rovesciamento di quel principio
Dalla rifiuto cioè delle donne di restare negate nel silenzio e nella ripetizione alla conservazione dei gesti immutabili
Che per secoli mi avevano contrassegnato il ruolo il destino la vita
Le battaglie che le donne hanno condotto da quel lontanissimo due giugno per il miglioramento delle proprie condizioni d'esistenza per il riconoscimento dei loro diritti nella famiglia e nella società sono state anche se forse non ne hanno non ne abbiamo avuta piena consapevolezza sempre battaglie decisive per la modernizzazione e per il progresso del nostro Paese le donne noi donne siamo state cioè Sempre elemento di mutamento di innovazione di decisione nel segno della regione e della libertà e su questo torneremo
Il primo atto di questo processo si realizza con la loro partecipazione massiccia al voto del quarantasei e con il contributo dato dalle donne elette alla elaborazione della nostra Costituzione
Da lì ha inizio una nuova storia non solo per noi donne ma per il nostro Paese
Anche lui ed altri in queste due giornate di studi parleranno dei lavori di quegli Assemblea
Della intelligenza e della tenacia con la quale le nostre costituenti riuscirono a proporre e a imporre l'affermazione di nuovi diritti per le donne
Erano poche ventuno in tutto nove comuniste nove Nemo cristiane due socialisti
Una era stata eletta dall'uomo qualunque una formazione di destra che conoscerà dopo un rapido successo un altro tanto rapido del clima
Cinque fecero parte della Commissione dei settantacinque cui era stata affidata la prima stesura della nostra Costituzione erano vale la pena di ricordarle le comuniste Nilde Iotti Teresa Noce le democristiane Maria Federici e Angela Bottelli la socialista Lina Merlin
Non è retorico affermare che nella nostra Costituzione è riconoscibile il segno di quel contributo e di quel pensiero femminile
Che esse non sempre riuscì a imporsi a un'assemblea incerta un riluttante Sempre riuscì però a mantenere aperta la strada a successivi auspicabili norme e regolamentazione
Grazie al loro contributo infatti la nostra Costituzione lungi dal registrare la condizione in cui allora le donne vivevano mi anticipa il futuro indicando nei diritti fondamentali
In quegli articoli delle donne ai loro movimenti hanno trovato per sessant'anni
Trovano ancora oggi in piena legittimazione per le loro rivendicazioni fino alle più avanzate
Si potrebbe dire che le parlamentari che allora per la prima volta varcarono il portone di Montecitorio seppero prevedere quasi anticipare e aprire la strada al nostro futuro
Ricorderò soltanto la pregnanza dell'articolo tre della nostra Carta uno dei più innovativi
Non solo quando garantisce la parità di tutti i cittadini senza distinzione di sesso di razza di lingua di religione di opinioni politiche
Il condizioni personali e sociali ma soprattutto per il suo secondo comma
Quando afferma essere compiuto dalla Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitando di fatto la libertà e l'uguaglianza dei cittadini impediscono il pieno sviluppo della persona Mana
In questo secondo comma profondamente innovativo è possibile leggere un'anticipazione o una prefigurazione o una legittimazione anticipa
Di quella che sarà molti anni dopo la cultura delle pari opportunità delle azioni positive
Così in tema di lavoro di diritto di famiglia di uguaglianza di possibilità di accesso a tutte le carriere attività professionali la nostra Costituzione fissa dei principi
Che pur non avendo immediato valore di legge e del resto non era quel non è questo il compito di una Costituzione
Indicano però un obiettivo una necessità un percorso che renderà possibile negli anni avvenire la piena realizzazione di quei principi
Non a caso infatti alla costituzione al suo Rispetto anzi alla sua piena concreta realizzazione si richiameranno con forza e con successo
I movimenti delle donne nel nostro Paese negli anni successivi sostenuti in molti casi da interventi e sentenze della nostra Consulta
Cito soltanto
Per questo articolo ventinove
Che il dopo aver affermato che la Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio rinuncia ad affermarmi
Come pure proponeva una parte dei costituenti l'indissolubilità nel qual caso non sarebbe stata possibile l'approvazione della legge sul divorzio senza o con una legge ordinaria senza ma contemporanea revisione della Costituzione o si pensi all'articolo trentasette
Che afferma che la donna gli stessi diritti e a parità di lavoro le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore
E ancora si pensi alle vicende che hanno accompagnato l'approvazione dell'articolo cinquantuno uno dei più dibattuti
Quello che afferma che tutti i cittadini dell'uno e dell'altro sesso possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni di uguaglianza
Già nel corso della fase preparatoria nella Commissione dei settantacinque
Al autorevoli parlamentari gli avevano proposto che venisse resa esplicita alla esclusione delle donne dall'esercizio della magistratura
Dovendosi ritenere spiegò uno di loro che sono gli uomini possono mantenere quell'equilibrio di preparazione che corrisponde per tradizione a queste funzioni nella discussione in aula io non non riprendo riecheggiare erano i più antichi abusati luoghi comuni contro la presenza delle donne nella vita pubblica inutilmente in quella sede
La democristiana Maria Federici la comunista Maria Maddalena Rossi difenderanno il principio dell'ammissibilità delle donne in magistratura che l'Assemblea respingerà a scrutinio segreto
Una sconfitta dunque
Che tuttavia lascia aperto il problema
Che resterà aperto consentirà sia pure dopo molti anni di proteste di ricorsi
Una soluzione oggi le donne costituiscono una parte rilevante della nostra magistratura
E non mi sembra che al Paese mi siano venuti quei danni che venivano previsti dai parlamentari che vi si opposero sessanta anni fa
La nostra Costituzione porta forte forte dunque l'impronta del pensiero e delle donne che per prime entrarono a Montecitorio
Ma porta forte anche questo va sottolineato l'impronta della loro capacità di fare il prete
Stabilire solidarietà
Trovare quando necessario un punto mediano del compromesso sul quale poi negli anni successivi si potesse lavorare insieme
Per raggiungere obiettivi più avanzati come in realtà è stato fatto
Il pacchetto di leggi e di riforme a favore delle donne conquistato negli anni della cosiddetta Prima Repubblica
è un pacchetto importante che in alcuni settori almeno ci mette all'avanguardia in Europa
Altro e il problema naturalmente del rispetto e dell'effettivo possibile godimento di alcuni diritti
Quei successi e quelle conquiste non furono ottenuti senza fatica
Ricorderò soltanto che il diritto di entrare in magistratura è stato conquistato nel mille novecentosessantatré quindi il quindici anni dopo l'approvazione dalla Costituzione
E ci vollero trent'anni perché nel mille novecentosettantacinque
Alle donne venisse riconosciuta all'interno della famiglia quella condizione di parità che pure era già stata iscritta nella Costituzione
Lo ripeto nessuno ci ha regalato niente quei successi furono possibile grazie alla capacità che le organizzazioni femminili del tempo quale che ne fosse in ordine mutamento politico libero
Di agire in modo concordato spesso unitario superando le pur legittime divisioni politiche culturali
E furono possibili grazie al fatto che quelle organizzazioni femminili non erano isolate non erano organizzazioni diedi retta ma avevano l'autorità e la forza che il loro derivavano dal collegamento stretto con i movimenti del reali esistenti nel Paese
Non ci sarebbe stata nella legge sulla maternità nella riforma del diritto di famiglia se non ci fossero state nel Paese i movimenti perché della per imporre sulle stesse materie se le sue stesse a materia
Non si fosse manifestata in Parlamento una volontà unitaria delle donne delle forze politiche pure su molti altri argomenti divise
Del resto
Quanto già accaduto in tempi più recenti per l'abolizione del vecchio delitto d'onore o per le norme che definiscono e puniscono le violenze sessuali anche quelle perpetrate in famiglia
Con il sessantotto e irrompere sulla scena politica mondiale italiana del movimento femminista
Vengono proposti nuovi temi e problemi e vengono organizzate nuove forme di protesta e di pressione nei confronti della politica il privato irrompe sulla scena pubblica con nuove strutture agenzie politiche prime tra tutte lo stesso movimento femminista del Partito Radicale
Che propongono dopo i diritti politici e sociali nuovi dirompenti i diritti civili
Sono temi e problemi sui quali ancora vivo al dibattito non solo tra laici e cattolici ma anche negli stessi contrapposti movimenti culture
Ma il femminismo ha proposto anche un altro tema quello che si definisce della differenza
Per cui da questo il tema della cittadinanza politica che venne aperto in qualche modo risolto con il diritto di voto nel lontano mille novecentoquarantacinque quarantasei
E successivamente con il diritto di accesso a tutte le professioni e le cariche pubbliche si scontra con il dilemma che è una studiosa ha definito così
Da un lato le donne devono fare appello all'universalismo morale
E insistere sul fatto che non esistono differenze sostanziali tra uomini e donne che giustifichino la negazione di opportunità per il sesso femminile
Ma dall'altro e seicento non l'esigenza di affermare le loro differenze
Che venne l'applicazione rigida del principio di eguaglianza formale mettono le donne in una situazione di svantaggio rispetto agli uomini
Da cui l'introduzione delle politiche e delle pari opportunità adottate in gran parte del mondo anglosassone
Anche dai ruoli misure che esse sembrano violare e in parte in effetti violando il principio di neutralità ed è uguaglianza che alla base di un regime liberale si propongono però di favorire le donne facendo loro superare lo scarto storico che impedisce loro l'accesso ai importanti cari capire su questo tema tornerò tra breve in conclusione il questo mio intervento quando parlerò della presenza delle donne in politica
All'inizio del secolo scorso qualcuno lo ricordava sempre si laurearono in tutto
In Italia sei donne
Una di queste Laura può esser laureata in giurisprudenza non poté mai esercitare la professione di avvocato prima per un parere sfavorevole dell'albo c'è sempre un albo di mezzo
Poi per una sentenza della Cassazione
Oggi tra i laureati che escono dalle nostre università credo anche da questa la maggioranza sono donne
E le donne che una volta affollavano prevalentemente le facoltà di carattere umanistico sono oggi la maggioranza anche in altri settori
Ricordo soltanto un paio di dati alla fine degli anni Cinquanta le donne erano un'esigua minoranza attorno al dieci per cento
Tra i giovani scusa e nell'anno Duemila scusami all'anno due mila trascurati saltato qualcosa oggi diciamo quest'oggi rappresenta non ultimo anno di cui gli odiati hanno due mila e due due mila e tre rappresentano il sessanta per cento degli iscritti in tutte le facoltà e il sessanta per cento dei laureati
Le donne simile a un anno prima degli uomini e molto spesso meglio degli uomini
Certo sono passati cento anni da quando Lidia può erette da altre come lei tentarono attraverso gli studi di superare quello steccato certo cento anni sono multe
Ma non è inutile alle volte gettare un occhio sul passato anche perché decise di quel passato
Non sopravviva qualcosa a impedire una più ampia affermazione delle delle donne dei loro talenti nella nostra società
Certo nulla e nessuno vieta oggi alle donne di lavorare studiare e partecipare alla vita politica e amministrativa raggiungere anche le più alte qualifiche responsabilità e le donne ci provano
Molte ci riescono
Ma resta il fatto più della crisi economiche del vecchio modello del welfare la insufficienza in alcune zone del Paese la totale mancanza di servizi per la prima infanzia
L'invecchiamento della popolazione che scarica su di noi e tradizionali attività di cura all'interno delle famiglie sono tutti elementi che ne rendono difficile
Se non impossibile un'adeguata presenza nel mondo del lavoro
Siamo il Paese d'Europa che registra la più bassa percentuale
Di donne occupate
Tuttavia il carico familiare che pesa ancora tutto o quasi sulla donna e un radicato maschilismo della nostra società
Non ha impedito anche alle donne di essere presenti in settori rilevanti della nostra vita economica e sociale
Le donne imprenditrici sono sempre più numerose sono sempre più numerose le libere professioniste Sempre più numerosi magistrati De Magistris magistrati donne anche di Cassazione e corti d'appello come dire che il cosiddetto tetto di cristallo comincia per lo meno in quanto il settore accedere sotto la pressione delle capacità delle volontà femminile
A me sembra sia possibile una considerazione a questo proposito la presenza delle donne rilevante oggi
Ogni categorie e settori che gli uomini trascurano o abbandonano o non amano perché considerati poco remunerativi o di scarso prestigio sociale
Oppure in alcune categorie il Puglia accesso regolato da concorsi anche molto semplice
Non è questo il caso della politica
Chi è d'aprirsi cioè il potere e dove non si entra certo per concorso ma in virtù di una quotazione decisa dai rispettivi gruppi dirigenti
Assemblee comunali regionali e nazionali sono ancora oggi privilegio quasi esclusivo degli uomini
Nessuna grande città salvo Napoli
E amministrata da una donna e due sole donne la Lorenzetti a Bresso hanno conquistato la carica di governatore
Sessant'anni fa in quel lontano due giugno del mille novecentoquarantasei erano solo ventuno le donne che varcarono il portone di Montecitorio
Oggi sono centootto molte di più
Ma questa percentuale è ancora assai distante da quella del trenta per cento più in Europa ha indicato come necessaria
Per una equilibrata rappresentanza come obiettivo da raggiungere
Confesso tuttavia di avere forti dubbi sull'adozione delle cosiddette quote rosa
Una proposta che è stata avanzata per la prima volta anche se non si definiva così
Dalle donne socialiste immediatamente dopo quei trenta gennaio del quarantacinque da cui abbiamo preso le mosse
Sull'Avanti venne infatti allora avanzata la proposta di riservare alle donne un posto su dieci nei consigli comunali
Per dare si scriveva al motore fra dopo una spinta inattesa percorre ad Assisi
E il tema sia pure in modo diverso si propose anche nel PC
Quando alla vigilia delle elezioni per la Costituente Luigi Longo avanzò la proposta di presentare una lista di sole donne una proposta però che dopo un un Brady dibattito venne respinta e non se ne parlò più
Per venire a tempi più recenti ricorderò che la leggo una legge che fissava regole per un'adeguata rappresentanza femminile
Nelle elezioni comunali e regionali perché imponeva l'alternanza uomo-donna nelle proporzionali venne considerata incostituzionale da una sentenza della corte del mille novecentonovantacinque
Per superare questo ostacolo
Le nostre parlamentari hanno proceduto alta sono riuscite a fare approvare una modifica dell'articolo cinquantuno della Costituzione fatica vanno in realtà perché non la Corte costituzionale ma il nostro Parlamento ha bocciato nel corso dell'ultima legislatura il tentativo di introdurre nel nostro ordinamento le cosiddette quote rosa
Le cosiddette quote rosa che garantirebbero un'adeguata rappresentanza delle donne negli organismi elettivi
Possono essere uno strumento efficace solo quando sia in vigore una legge elettorale rigorosamente proporzionale senza possibilità di esprimere preferenze un sistema che mi sia consentita un'osservazione del tutto personale
Non mi appare il massimo della democrazia
è quello che è accaduto in Francia
Dove prima l'approvazione della cosiddetta legge di parità poi l'adozione per le amministrative di un sistema proporzionale senza preferenze
Con la presenza esternata uomo-donna ha consentito una presenza quasi paritaria delle donne nelle amministrazioni comunali
Ma alle regionali e alle politiche visto il diverso sistema elettorale
La cosiddetta legge di parità non poteva funzionare e non funzionano furono i partiti a decidere le candidature
E i partiti scegliessero il candidati o le candidate che potevano garantire il successo
Tra queste c'era Ségolène Royale
Che venne mandata nella sua regione a battersi contro il potentissimo premier arraffare senza molte speranze
Invece la Royale vinse quelle elezioni
E ha dato ottima prova di sé nella gestione di quella regione come aveva dato ottima prova di sé come ministro della famiglia
Aveva fra l'altro fatto approvare una legge che consentiva anche ai giovani padri oltre che alle immagini
Di assentarsi per qualche tempo dal lavoro in occasione della nascita o della malattia di Fini
La candidatura di Ségolène Royale per le presidenziali della prossima primavera è nata dagli da quella battaglia politica e vinta in occasione delle regionali dalle capacità dimostrate nella gestione di quella regione
Ma è nata soprattutto si è affermata nel momento in cui nel partito socialista francese
Ha prevalso per la scelta del candidato all'Eliseo
Il metodo delle primarie dando la possibilità agli stessi iscritti al partito di scegliere
La base socialista duecento mila iscritti il sedici novembre ha scelto con una maggioranza del sessanta per cento Ségolène Guagliani
Contro devo ridirlo due avversari estremamente qualificati più di esperienza e di prestigio
Ségolène Royale avvinto dunque non grazie alle quote
Ma grazie alla introduzione di un sistema democratico per la scelta del candidato un buon segno come altri che giungono da altre parti del mondo con la vittoria della Bashere in Cile o quella di Nancy peloso neri Pelosi nelle elezioni di midterm in America
E che ci dicono mi sembra che la democrazia se le regole sono chiare
Se la gara non è toccata può favorire le donne
Così la battaglia per una più ampia presenza delle donne in politica si può saldare con quella la battaglia per una maggiore trasparenza una maggiore vita democratica nel nostro paese grazie
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Bene consentiamo ora il signor presidente e a donna Clio e alle altre autorità di raggiungere la corte dell'edificio della didattica per la scopertura della targa che ricorderà questa giornata tutti siete invitati a raggiungerci