Problematiche strutturali dell'economia italiana

Tigre quesito che penso sia fondato debbono essere politiche più rivolte all'offerta e spiegherò cosa intendo dire o più politiche rivolte alla domanda di stimolo dell'offerta o di stimolo della domanda tutti noi sappiamo benissimo che l'interazione tra offerta e domanda è il fondamento del mercato
Questo pro diciamo sempre anche ai nostri studenti ma in questo momento io credo che per l'Italia sia preferibile una politica selettiva politica economica sul lato della produzione Offerta per accrescere in settori innovativi la domanda estera e quindi le quote di mercato mondiale
In altri termini se devo fare una scelta tra stimolare la domanda interna o stimolare l'offerta e la produttività in un clima di scarsità di risorse sceglierei senz'altro lo stimolo alla offerta e alla produttività che non lo stimolo
Alla domanda pur sapendo che l'interazione tra queste due grandezze rimane fondamentale
Un piccolissimo ulteriore approfondimento vorrei farlo sempre in termini di economia reale sul settore manifatturiero
Che un comparto assai significativo dell'economia reale italiana poi abbiamo il settore dei servizi
Il manifatturiero con le costruzioni fa parte del settore industriale lavoretti entrambi un attimo su questo e la ragione di questa scelta sarà resa chiara tra poco
Bene se noi guardiamo la struttura della economia italiana
Ci accorgiamo di questo che le imprese definite in termini statistici unità giuridico ed economiche per agricoltura industria servizi sono in Italia circa quattro milioni le imprese sono circa quattro milioni
La media e circa quattro addetti per impresa quindi il nostro Paese è caratterizzato da una micro dimensione d'impresa nel settore manifatturiero
Che è una delle parti abbiamo circa cinquecentocinquanta mila in prese con dimensione media facciamo pure cifra tonda di circa dieci addetti
Quindi chiaramente la dimensione del manifatturiero è più del doppio della dimensione media d'impresa dell'economia italiana
Se non andiamo a vedere adesso solo il manifatturiero ecco quindi questa è una rappresentazione generale del sistema di imprese dobbiamo tenere conto di questa realtà in Italia ci sono centocinquanta sei distretti manifatturieri di piccole e medie imprese essendo il distretto un agglomerato di impresa piccole tuttavia territorialmente contigue ragion per cui si possono considerare delle imprese a Rete in qualche modo pur essendo di personalità giuridica distinta ma sono territorialmente contigue spesso sono mono settoriali
E quindi hanno delle forme anche di sinergia marca
Bene questi centocinquantasei distretti manifatturieri
Danno lavoro a circa due milioni di addetti quindi è una consistente quantità di addetti per centocinquantasei piccole e medie imprese raggruppate in distretti ha retto
In Italia ci sono solamente ventisei come li chiamo io pilastri cioè in paese con fatturati superiori ai due miliardi di euro e solo di queste quattro in prese hanno fatturati superiori ai dieci miliardi di euro
Che sono poi impresa è sostanzialmente rette cioè telecomunicazioni Energia e ce n'è una sola del manifatturiero in senso stretto del termine che il gruppo FIAT cosa vuol dire l'Italia a poche grandi prese e ha pochissime grandissimi impresa cioè quelle che vengono cifrate con fatturati superiori ai dieci miliardi di euro
L'Italia ha ottantasei impresa e che io chiamo colonne tra zero cinque e uno virgola novantanove miliardi di euro di fatturato
Quindi sono medie imprese e circa anche qui faccio cifra tonda
Quattro mila impresa e tre mila ottocentoquarantatré imprese molto dinamiche con fatturati compresi tra tredici e duecentosessanta milioni di euro allora da questa rappresentazione io credo si possa dire tranquillamente
Che la caratteristica principale dell'economia italiana anche del manifatturiero che badate è il settore più avanzato a mio avviso ma è quella delle piccole e medie imprese le grandi e le grandissime imprese sono in un numero limitatissimo
Ho richiamato la vostra attenzione sui distretti affermando che si tratta di imprese a Rete
Perché credo che questa sia una affermazione corretta non sono tante micro impresa sconnesse tra loro ma sono aggregati cluster di impresa e territorialmente contigue che lavorano grossomodo come una grande impresa
Io per esempio ho trovato particolarmente opportuna la norma recentemente inserite in Finanziaria per cercare di riconoscere a questi distretti
Qualche forma di personalità giuridica e fiscale che potesse favorire una migliore aggregazione del distretto medesimo
Io constatata quella situazione e in qualche modo riclassificati i dati che vi ho fornito sono arrivato a questa conclusione
L'Italia un Paese dove c'è poca connessione tra il sistema produttivo il sistema della ricerca anche proprio per le caratteristiche specifiche del sistema produttivo che è cara è Titti sì esatto da piccole e piccolissime imprese
Ho riassunto i dati dicendo ci sono sei solo centododici imprese con fatturati superiori a zero cinque miliardi di è euro centocinquanta sei distretti manifatturieri in totale ci sono duecentosessantotto impresa e di una certa rilevanza
Sia pure diverse tra loro perché i distretti sono pur sempre in paese come dire un po'emblematizza
Ma ben poco connesse anche per la mia personale esperienza agli enti pubblici di ricerca che grosso modo hanno almeno duecentotrentatré trecento i laboratori eventi similari di una certa rilevanza e ottantatré università badate col dire questo io non voglio dire che la ricerca debba essere tutta finalizzata al sistema produttivo me ne guardo bene son perfettamente consapevole della rilevanza assoluta
Della ricerca di base ma io adesso sto facendo un ragionamento economico che si centra molto sul sistema produttivo quindi non vorrei che sorgesse qualche confusione
Delimitato il campo della mia riflessione
Se andiamo a vedere alcuni banalissime indicatori e ci accorgiamo come dal punto di vista della ricerca e sviluppo l'Italia e l'abbiamo detto tante volte in Accademia l'Italia sia in una situazione drammatica il rapporto spesi ricerca sviluppo su pile uno virgola sedici
A fronte del due cinquantuno della Germania dell'uno novantatré della media europea venticinque Baratta venticinque è che vuol dire con la con inserimento dei dieci nuovi Paesi
I ricercatori in equivalenti tempo pieno ogni mille individui di forza lavoro sono in Italia due virgola otto a fronte dei sei e tre della Germania e dei cinque quattro della media europea
Il numero di brevetti depositati all'Orio piante tentò office sono in Italia sessantaquattro virgola sei Contri duecentocinquantanove della Germania e i cento sette della media europea e via discorrendo
So anche che nel contesto dell'impresa e molti dicono e in parte è vero che l'Italia brevetta poco perché caratterizzata da una innovazione informale
Che non spinge l'imprenditore brevettare perché le procedure di brevettazione sono complesse sono costose e la piccola dimensione non consente di affrontare quelle procedure ma questo allora imporrebbe di trovare soluzioni alternative
Per far sì che queste eventuale invenzioni avessero un processo di brevettazione attraverso altri soggetti enti terzi
Questa rappresentazione grafica a mio avviso è molto significativa ed è l'elaborato della Commissione europea che a scadenza annuale sia pure con dati un po'ritardati
Pubblica la che hai figurasse sulla European essercene Rea
Ecco questi sono dei de degli indicatori il cui contenuto non vi spiego perché sono indicatori riassuntivi di molti indicatori comprensibili quindi
è una sintesi sulla asse verticale ci sono i livelli di Investimenti
Nell'economia della conoscenza
Quindi è un indicatore di investimento in economia della conoscenza e sull'asse orizzontale cella performances della economia della conoscenza
Bene
Questa è una retta di regressione che passa attraverso i Paesi dell'Unione Europea quindici qui abbiamo un'altra formazione dell'Unione Europea la vecchia Unione non è quella venticinque perché i dati non sono ancora disponibili e non è quella dodici da cui si vede che cosa che l'Italia a un investimento in conoscenza molto basso
E sotto più o meno a livello di quello della Spagna superiore solamente a quello della Grecia come investimento totale in conoscenza però a una performances piuttosto alta
Guardate Spagna e Italia hanno lo stesso livello grosso modo di investimento ma la performances della Spagna è molto più bassa della performances dell'Italia
Quindi l'Italia una buona performances tutto sommato a fronte di un basso investimento in conoscenza naturalmente l'Unione europea quindi ci sta sopra come investimento e come performances
Interessante il caso della Germania che ha un investimento in conoscenza un poco
Migliore del nostro
Però una performances molto più alta
E poi quando andiamo verso i Paesi scandinavi vediamo delle situazioni tutt'affatto diverso e queste la Svezia questo il livello di investimenti conoscenza della Svezia e questo è una performance ecco io credo che un obiettivo minimo di qualunque responsabile di politica economica dovrebbe essere almeno quello di far convergere l'Italia verso la media dell'Unione Europea
Ammesso naturalmente che si accettino gli indicatori di investimenti in conoscenza nel cui dettaglio non entro in questo momento perché qualcuno potrebbe dire che sono indicatori sbagliati e quindi non è questa la valutazione da fare io credo però che siano indicatori molto interessanti e comunque dobbiamo prendere atto che l'Unione Europea misura in questo modo
Investimenti in conoscenze performances della conoscenza
Per darvi una valutazione conclusiva sul mio non pessimismo ma credo realismo circa l'Italia
Se noi dovessimo passare dall'uno al tre per cento di spesa in ricerca e sviluppo sul prodotto interno lordo
Dovremmo arrivare a spendere dai dodici miliardi che nel due mila spendevamo quarantadue miliardi nel due mila dieci
Annuali e intendo dire quindi ci vorrebbe un incremento di trenta miliardi di euro noi siamo adesso intorno ai quattordici miliardi nel due mila cinque
Quindi siamo sotto di circa ventisei miliardi di euro annui rispetto quello che dovremmo fare per quanto riguarda i ricercatori in tempo pieno equivalente
Abbiamo circa sessantasei mila tua Ali compresi ovviamente quelli di impresa bisognerebbe passare duecentoventisei mila ci vorrebbe un incremento di centosessanta mila quindi come vedete sono cifre lunari
Stando alla attuale prospettiva di politica economica
Ultima considerazione qualcuno potrebbe chiedersi ma e allora questo Paese sta andando in rovina
E credo che un modo per rispondere sia di guardare la bilancia commerciale italiana cioè le importazioni e le esportazioni che sono un chiarissimo indicatore di competitività di un Paese non è l'unico intendiamoci ma un indicatore allora qui cosa si vede da questa rappresentazione che parte dall'inizio degli anni Novanta qui vedete due fenomeni contraddittori questo è il deficit energetico italiano
Come vedete sta sotto la la retta orizzontale dello zero è il deficit energetico italiano che ahimè continua aumentarle
E perché aumenta per i prezzi del petrolio per la nostra totale dipendenza energetica ecco lascio agli esperti che qui sono parecchi e davvero tali di commentare le ragioni di quello che io definisco un vero e proprio disastro
Ad andamento del deficit energetico questo è l'andamento del surplus dei settori manifatturieri italiani del cosiddetto made in Italy che sì cifra così dove tra l'altro badate non c'è solamente l'abbigliamento la moda e una buona parte dell'agroalimentare ma c'è anche la meccanica strumentale
Che fatta pur da piccola e media impresa riesce ad esportare in modo significativo
Certamente nel surplus manifatturiero non c'è il settore delle automobili dove noi abbiamo un deficit gigantesco non c'è il settore della chimica dove abbiamo un altro deficit gigantesco e questo ci fa pensare a quanti errori
Non so chi sia il responsabile sono stati commessi in passato in Italia abbandonando alcuni settori che sono cruciali
Poi ci sono dei settori di chimica di nicchia e qui vedo un esperto in questo campo che vanno benissimo ma sono di nicchia non sono dei grandi settori della chimica farmaceutica
Ecco il saldo commerciale italiano che è rappresentato da questa linea con segmentata continua
Ha mantenuto anche in taluni casi dei buoni risultati soprattutto fintanto che noi abbiamo avuto delle svalutazioni perché con quelle recuperavamo competitività da quando noi siamo entrati nell'euro che è un vantaggio assoluto
Che non sto criticando ovviamente la nostra competitività cominciato risentirne
E il saldo commerciale sta ancora un po'sopra il valore zero ma per esempio nel due mila cinque siamo andati negativi per dieci miliardi di euro in negativo per dieci miliardi e questo è il saldo negativo dell'Energia quarantatré miliardi di euro negativo
Questo è il saldo negativo di altri settori in cui ci dovete mettere tutta la chimica e tutta l'informatica e questo è il saldo positivo
Delle forse quattro alla automazione meccanica alimentari arredo abbigliamento questa è una indicatori di competitività del nostro Paese se noi non avessimo maltrattato l'Energia come l'abbiamo fatto e non avessimo maltrattato alcuni settori fondamentali
Come la chimica come la la l'informatica eh noi saremmo un Paese formidabile sotto questi profili
Ancora due brevi considerazioni sull'altro aspetto presidente un coro momento
Cioè l'economia finanziaria monetaria vi ha detto all'inizio una una uno scenario di macroeconomia una un approfondimento di economia reale un approfondimento di economia finanziaria e monetaria
Per evitare ogni equivoco io credo che l'Euro sia stato per noi fonte di vantaggi assolutamente enormi
Sui tassi d'interesse sull'inflazione e quindi sulla sostenibilità del nostro debito pubblico quindi io non ho dubbi a dire che nel bilancio di costi-benefici l'euro sia stato di gran lunga un beneficio rispetto ai costi del nostro paese questa rappresentazione grafica
Che viene usata spesso per scioccare anche al di là di quanto è necessario agli ascoltatori
E che taluno usa per dire che l'Italia ormai su un abisso di tipo argentino cosa ti io nego nel modo più assoluto non c'è nessun parallelo tra l'Italia e l'Argentina
E la dinamica del debito pubblico italiano in termini assoluti Espresso in lire ebbene nel mille e novecento settanta il debito pubblico italiano era di ventisette trilioni di lire nel giorno d'oggi due mila quattro e due mila settecento trilioni di lire quindi cento volte
Dal settanta al due mila quattro e come vedete l'impennata la crescita ha incominciato essere travolgente a partire dagli anni ottanta
Ha continuato anche perché poi nel debito c'è un effetto di inerzia che non si frena immediatamente la correzione è un processo lento
Questa è un approfondimento più specifico relativo al periodo novantaquattro del rapporto debito pubblico prodotto interno lordo
Dal novantaquattro ad oggi vedete in questo a fuoco in questo giorno della situazione
Noi abbiamo raggiunto il massimo nel novantaquattro centoventiquattro e otto abbiamo raggiunto il minimo nel due mila quattro centotré virgola otto e poi abbiamo cominciato risalire
Quindi c'è stata una ripresa di crescita del rapporto debito prodotto interno lordo con il due mila cinque e si prevede che il due mila sei salirà ancora questo è preoccupante perché non è tanto la velocità con cui si scende ma la costanza della discesa
Non è la velocità ma la costanza e spero che nessuno si inventi qualche operazione di finanza straordinaria che a mio avviso sarebbe più dannosa che utile voglio anche dire per onestà però che il periodo novantaquattro due mila cinque è stato un periodo curioso ho messo qui a confronto e dovete stare molto attenti alla Scala perché la Scala
Può giocare dei brutti scherzi queste una scala molto rimpicciolita
L'andamento del debito pubblico italiano sul prodotto interno lordo italiano rispetto a quello tedesco
Innanzitutto cosa notate che nel mille novecentonovantaquattro noi eravamo centoventiquattro la Germania era a cinquantotto lo vedete grosso modo cinquantasette cinquantotto facciamo cinquantasei cinquantacinque si grosso modo adesso
Non dobbiamo stare lì ad ogni modo la differenza si vede piuttosto chiara no
Questo è stato l'andamento del rapporto debito pubblico prodotto interno lordo italiano
Nei dieci anni e questo di quello tedesco allora cosa si nota che in Germania c'è stato un formidabile peggioramento del rapporto debito pubblico prodotto interno lordo nei dieci anni anche se ovviamente il divario rispetto all'Italia rimane marcato ma nel novantaquattro questore il divario il divario adesso è questo
La Germania sta benone io non vedo nulla di preoccupante l'Italia non sta bene però il confronto tra i due ha portato a un peggioramento relativo della Germania rispetto all'Italia
Sappiamo che la Germania ha avuto dei problemi davvero giganteschi di cui si vede anche l'effetto due col dicevo prima il vantaggio dell'ingresso della lira nell'Eure dell'Italia nell'euro è stato straordinario
Perché altrimenti la nostra valuta era una valuta drammaticamente a rischio che avrebbe potuto travolgere anche il nostro debito pubblico chi detiene titoli del debito pubblico in una valuta ora anche avere la sicurezza che questa valuta non si svaluta i continuamente perché altrimenti su risparmio viene volatilizzato
Ecco ho voluto rappresentare a tutti voi per buona memoria perché io stesso me ne dimentico spesso l'andamento del cambio tra la lira al marco dal mille novecentocinquantacinque alla drammatico il giorno diciassette marzo mille novecentonovantacinque quando si è raggiunto il peggior Cambio storico tra lira e marco
Ebbene il diciannove otto del mille novecentocinquantacinque il cambio era mille scusate centoquarantotto virgola settantasette dunque con centoquarantotto lire si comperavo Marco
Nel diciassette tre novantacinque ci volevano mille duecentosettantaquattro lire per comperare un Marco una svalutazione lira su Marco spaventosa
Noi siamo entrati nell'euro a un cambio di novecentonovanta lira Marco che io credo sia un cambio molto ragionevole che che qualcuno abbia avuto da ridire lo trovo molto ragionevole
Qui c'era stata una vicenda speculativa molto severa il Paese non riusciva a trovare una stabilizzazione politica e il cambio la penalizzato perché il cambio risente di tutto
Quindi se il nostro Paese non fosse entrato nell'euro la lira avrebbe continuato svalutarsi i titoli del debito pubblico italiano sarebbero diventati titoli sempre più pericolosi per il rischio del cambio della valuta
E probabilmente i tassi di interesse sarebbero cresciuti e non saremo più riusciti a controllare la situazione
Questo vi fa vedere l'andamento del tasso di inflazione tra l'Italia e l'Europa quindici e senza entrare nei dettagli che cosa vedete che il tasso di inflazione e tagliano tende a convergere a quello dell'Unione Europea quindici quindi il tasso d'inflazione Mammano noi ci avviciniamo all'Eur poi entriamo si schiaccia
Anche questo un fattore di enorme rilevanza perché va a incidere sui tassi di interesse qui mi permetto di fare anche due nomi per ragioni di specifica convinzione
Questo grafico va spiegato un attimo eh il confronto scusate è la differenza tra i tassi di interesse
Percepiti su titoli decennali
Nella media dell'area euro e poiché semplifico e i tassi di interesse pagati sul debito pubblico italiano che cosa vuol dire che nel mille novecentonovantasei
Un titolo del debito pubblico italiano pagava circa tre punti di tasso di interesse in più di un titolo medio della dei paesi dell'unione economica e monetaria perché pagava tre tassi tre tre punti di tasse in più
Per il rischio del cambio
E per l'inflazione
Ovviamente i risparmiatori per prestare allo Stato italiano volevano un tasso d'interesse per compensare il maggior rischio di inflazione e il maggior rischio di cambio chiaro mi pare abbastanza ma mano che noi ci siamo avvicinati alla unione economica monetaria e quindi all'euro questo differenziale si è andato riducendo perché risparmiatori percepivano maggiore sicurezza l'inflazione stava scendendo
Il rischio che la lira si svaluta asse Mammano si avvicinava l'obiettivo dell'euro si attenuava e se la lira entrava nell'euro scompariva ecco qua
Mille novecentonovantanove praticamente il differenziale si è azzerato e io ho detto che questo ha Successo con due nomi Ciampi e Prodi perché questo è esattamente avvenuto in quel periodo
Governo che con Ciampi e Prodi qui vedo anche un'altra personalità criteri tempi era aveva la responsabilità di un altro importante dicastero non economico certamente fu un fatto di grande rilevanza e questo è un indicatore specifico si racconta che Ciampi avesse in tasca un fogliettino
Che giorno per giorno andava scrivendo questa cifra che riduceva continuamente il differenziale nei tassi come indicatore di convergenza alla media europea
Naturalmente l'Italia non ha risolto i suoi problemi e l'avete visto prima e qui quindi deve ridurre il rapporto del debito sul prodotto interno lordo e a questo fine deve far scendere se può il numeratore ma soprattutto deve far salire il denominatore e qui ho voluto buttare una provocazione che non è una risposte buona domanda se il Progetto del nostro collega Guarino
Su una grande operazione di finanza pubblica con conferimento di beni dello patrimonio alla a una S.p.A. potrebbe essere una soluzione qui il collega Guarino non c'è oggi ma ho fatto questa provocazione arrivo alla conclusione
E diciamo la mia è una conclusione problematica io vi ho parlato prima di un sistema di impresa italiano molto molto costituito da piccole entità quattro milioni di impresa è quattro addetti medi per impresa
Pensate che la Lombardia la regione più forte d'Italia
Ha un numero medio di addetti per impresa pari a dieci la Baviera che è molto simile alla Lombardia a un numero detto medio per impresa di centocinquanta addetti per impresa e come struttura complessiva delle due regioni non ci sono grandi differenze
Ecco io credo che l'Italia e qui arrivo alla conclusione parlo di ipotesi di rimedi
Io credo che in Italia bisogna far funzionare molto le reti difficile smantellare un paese per passare a un altro con grandi concentrazioni
Bisogna far funzionare le reti reti istituzionali che producano beni pubblici reti comunitarie che producano beni sociali eretico nomi che che producono beni di mercato secondo me c'è un problema
Molto serio di ripartizione tra questi tra i grandi soggetti di specifici compiti per produrre specifici beni c'è stata molta confusione in Italia
Ho voluto qui rappresentare in modo molto sportivo una situazione delle reti istituzionali
Alcuni dati statistici dicono che in Italia ci sono ancora da sette a dieci mila altre istituzioni pubbliche non si sa esattamente cosa siano
E il totale dei pubblici dipendenti e circa tre virgola cinque milioni di persone è una cifra molto grande
E io credo parecchio problematica devo altresì constatare con rammarico che il processo di federalizzazione non ha portato a una riduzione ma sta portando a un aumento a una proliferazione di dipendenti pubblici
Dobbiamo altresì tenere presente che in Italia parlando di reti esistono delle reti comunitarie associare le ho cambiate così che sono essenziali ma da valorizzare in Italia ci sono circa tre mila fondazioni di cui questa è una cifra vecchia quasi tutte attive non sono molto ma sono significative
Ci sono tre sindacati che hanno quasi dodici milioni di iscritti è è chiaro che bisogna comunque ragionare con questi soggetti perché dodici milioni sono un numero grande ci sono circa duecentocinquanta mila soggetti non profit che stanno molto migliorando la loro efficienza di sistema e io apprezzato anche qui la costituzione a suo tempo dell'agenzia
Sulle ONLUS e anche il cinque per mille e ci sono tanti altri soggetti
Che a mio avviso vanno valorizzati perché non è possibile non solo non è possibile smantellare lì ma in un Paese come il nostro sarebbe probabilmente pericoloso smantellarla
Perché è un sistema che vive su delle reti non è un sistema di puro mercato da liberismo
Tipico di altre culture e di altre tradizioni Confindustria centosedici mila imprese associate
Conf commercio ottocento mila imprese associate Confartigianato cinquecentoventuno mila io vi ho dato questa rappresentazione non per dire abbiamo una situazione pietrificata
Ma per dire che bisogna prendere atto di questa situazione per cercare di migliorarla facendo funzionare un sistema a rete
Ebbene la mia conclusione se volete molto sportiva iconografica
è è questa io credo che bisognerebbe valorizzare tre R in questo Paese per l'efficienza ma anche per l'equità le reti di cui vi ho parlato
La ricerca di cui noi siamo dovremmo essere sempre costantemente quotidianamente
Portatori di un'istanza anche se questa istanza non sempre trova risposta e poi la creazione di risorse tramite risparmi
I quali risparmi devono inevitabilmente da un lato venire attraverso un maggior gettito della tassazione ma dall'altro anche attraverso un minor spreco di pubblico denaro qui c'è poi un contenuto conclusivo che fa parte del mio bagaglio ideale cioè quello del liberalismo sociale del federalismo solidale
Per generare uno lo sviluppo che io credo il nostro Paese possano certamente mantenere e anche incrementare nel ventunesimo secolo grazie
Interpretare il sentimento di tutti i presenti
Vicende ti ringrazia mirato per come agli esposto con intensità vivacità e precisione tutta una serie di profili
Che ci hanno coinvolto tra molte ombre anche qualche luce con le tue proposte finali che sono diciamo emblema
Del diritti questo grazie questa ammirazione giusto apprezzamento contro consenso mi rivolgo questo pubblico così vasto così illustrerà anche ci sono molte specialistico perché molti sono oggi da ultimo tenuto anche il vicepresidente della Corte Costituzionale professor Flick lo ringraziamo ancora una volta anche per
C'è qualcuno allora che vuole approfittare dell'occasione
Rivolgere qualche domanda ecco subito
Desideravo chiedere se il contenuto ideale dei di questa di questa diapositiva condensando il liberalismo sociale federalismo solidale non sa non sarebbe da compendiare ulteriormente in liberalismo solidale dove il problema è quello di trovare il punto di sintesi tra diciamo un concetto di società in di mercato libero liberale perché il federalismo più che solidale
Almeno come appare dai media sembrerebbe invece
Molto individualista regionalista o ma regionalista ecco
Grazie
Dei dicendo parlando di federalismo solidale io non intendevo necessariamente descrivere il federalismo come si va delineando oggi in Italia ma come auspica vilmente dovrebbe essere il federalismo
Ebbene io credo che l'idea di fare un federalismo di tipo competitivo che caratterizza altri Paesi sia non solo contrastante con la storia del nostro Paese ma anche con le esigenze specifiche dello stesso
E vorrei tra l'altro ricordare che lo sviluppo economico italiano nel periodo post bellico
E lo sviluppo delle regioni del Nord Italia a enormemente beneficiato e non avrebbe potuto essere come è stato se non ci fosse stato un forte flusso
Di risorse umane dal Mezzogiorno d'Italia al nord Italia questo da un lato a evidentemente avvantaggiato il nord Italia che avrebbe avuto una scarsità di risorse umane impressionante nel periodo della crescita e del boom post-bellico
Ma nel contempo ha svantaggiato il sud Italia quindi l'esigenza di un federalismo solidale in Italia e anche un'esigenza di tipo mi si consenta perequativa per una vicenda storica specifica che il nostro Paese ha avuto
Le modalità poi di questo federalismo solidale
Vanno visti in concreto ci possono essere come dire
Procedure di perequazione ci possono essere procedure che garantiscano un livello minimo
Di servizi a tutto il territorio nazionale e chiaramente in questo caso deve essere comunque l'apparato centrale dello Stato darsene carico
Ecco quindi la mia un intendimento molto progettuale io vedo con preoccupazione forme di federalismo competitivo che caratterizzano altri paesi
Innanzitutto grazie per questa bellissima relazione volevo fare un piccolo commenta sentire leso opinioni su una delle tre R che ovviamente ci sta molto a cuore che quella della ricerca i dati che lei ha dato forniscono in maniera drammatica la situazione italiana però poi bisogna pensare cosa fare non si può far tutto in Italia e quindi non si può triplicare semplicemente l'ammontare definanziamento io ho dei ricercatori continuando a lavorare piogge come si è fatto finora perché questo secondo me non ci porterebbe nessuna parte
Notando il paragone con la Baviera o con altre nazioni si nota dell'andamento attivamente una differenza fondamentale
La mancanza assoluta di spirito oppure poco spirito competitivo che esiste tuttora oggi Italia palla di competizioni di spirito di competizione a livello della ricerca in cui i fondi sono ancora i partiti a pioggia palla di competizione anche a livello dell'università in cui non sempre i migliori emergono e parla di spirito di competizione in ambienti di T-shirt industriale in cui non sempre si fa ricerca volevo sentire da lei se questi elementi sono fondamentali importanti per rilanciare quel fattore Heather ricerca che ci sta
Tutti quanti noi molto a cuore grazie
Con questo intervento io credo che sia pre
Un prospettiva
Problematiche su cui io riflettuto ma che richiederebbe molto tempo e in fondo potrebbe essere anche l'auspicio che quella R costituisca poi oggetto di notte nostre ulteriori riflessioni specifiche
Per rispondere per rispondere per riflettere sinteticamente sul quesito
Io credo che in Italia ci siano delle straordinarie capacità scientifico tecnologiche
Che tuttora hanno la capacità di competere sul piano scientifico a livello internazionale
E a livello manifatturiero come ho rappresentato prima da quella bilancia commerciale del manifatturiero che comunque ha una sua rilevanza
Questo non vuol dire che la media del nostro Paese sia allineata a quello che dovrebbe essere la media di altri paesi a quella che è la media di altri paesi quindi secondo me è un problema di innalzamento del livello medio
Non escludendo che in Italia perché ne sono convinto ci sono delle eccellenze in parecchi settori sia della ricerca chiede l'applicazione della ricerca è uno si sprofonda io in una delle slide ho ho detto che è un problema organizzativo secondo me al di là del problema risorse è veramente un problema di organizzazione
E qui probabilmente anche soggetti come l'Accademia dei Lincei potrebbe dare se non dei suggerimenti quanto meno delle e le abbiamo fatte in passato delle riflessioni su questi temi
Io credo che per concludere siccome ottantatré università in Italia non possono essere tutte università di eccellenza anche a emettere una proliferazione che mi sembra un po'peculiare in questi giorni in questi anni
Bisognerebbe individuare un certo numero di università di eccellenza da privilegiare dove si faccia più ricerca che didattica e lasciare che altro università molto dignitosamente facciano un'attività formativa che non sarà
Alla frontiera della scienza ma che comunque necessaria utile formativa ecco non credo che si possano in e poi c'è la perenne riforma degli enti di ricerca su cui noi ci siamo anche espresse i a suo tempo
Riforma che continua e non capisco bene dove stia andando ecco ma su questo premette ci sono altri quindi più esperti di me meglio pesce statista tanti anni e cenere
Vado io
Mi chiamo Francesco De Lorenzo sono l'ingegnere un lato venticinque anni all'ENI come ricercatore operativo
Negli ultimi anni ho lavorato nell'ufficio del assistente del presidente per l'energia la novantatré sono in pensione mi occupo di inquinamento elettromagnetico nel Comasco in Senato i comitati in tutt'Italia
Foglietti fuori
Ma sono parte sull'ottimo intervento del professor Curzio molto interessante preciso e brillante sono perfettamente d'accordo
Anche con l'ultimo intervento sull'importanza dice quindi mi permetto di diretti bisogna andare un po'nello specifico c'ha ragione
Il collega nomi presente che non bisogna andare a pioggia parole mi permetto di sollevare il problema nel campo dell'energia che una componente fondamentale di deficit quarantatré mila miliardi che secondo me andrebbe spinta anche per la mia esperienza all'ENI su rinnovabili in particolare rinnovabili solare e fotovoltaico avuto delle esperienze per mia esperienza all'ENI che in quel momento era un'impresa pubblica
Non investiva non entro nel merito e riti o demerito problematiche certamente a mia conoscenza non ha investito assolutamente nel solare
E il perché mi sono occupato direttamente ed è stato un grosso errore c'erano anche delle possibilità ottime che già c'era dentro
Quindi io dico che bisogna spingere molto il quello e non spingere sul nucleare che ha problemi di costo di sicurezza siamo fuori dai termini e in genere si spinge sul nucleare perché ci apre delle ricadute sul militare
E quindi ci sono problematiche molto più ampia
La seconda cosa è stata smontata l'informatica è vero io sono ingegnere elettronico messo onorato colta al Politecnico Milano con il primo corso di un genere tonica
Avevamo il primo calcolatore di del nostro istituto che mi sembra siano la pelle a sei mila uno dell'Olivetti poi l'Italia c'è e poco sovrana sia politicamente e quindi anche economicamente
Secondo me non ecco appurato il problema ma è stata svolta dall'Olivetti come un classico nel capitalismo si fa fuori
I concorrenti più deboli in modo da avere più mercato quindi l'Olivetti non c'è più in pratica l'Italia e a otto dall'informatica a questo punto io mi permetto di Rishon con un foglietto che ho consegnato anche alla segreteria qui
Scusate degli incendi
Presiedo mediante investire in che senso ha visto mi occupo di bio elettromagnetismo in Italia c'è una particolare situazione di buoni ricercatori con una un'operazione internazionale siamo intorno a Jean come ci Monet Manet Setti commissione internazionale sulla sicurezza in cui c'è ben più rispetto e cioè è un grammo un ottimo ricercatori siamo Emilio Del Giudice di Milano un fisico di Milano
Per valutare quali sono le problematiche della informatica in particolare dei telefonini tanto per fare un esempio di saluto e perché ci sono oramai si sa in bassa frequenza non probabile cancerogeni in alta lo stesso beh si potrebbe esaminare come ricerca
La
Individuare quelle frequenze o con le forme d'onda che possono essere pericolose magari con un obiettivo non dico di fare il il cellulare verde ma magari di parli avanzare in questo campo con un un occhio diciamo sulla parte saluto grazie
Anch'giunti qui si aprono dei temi che meriterebbero approfondimenti specifici in particolare il tema dell'energia qui all'accademia è stato discusso tante volte qui ci sono dei superesperti in queste tematiche quindi diciamo non me la sentirei di entrare in questo momento in un tema di tale rilevanza
Un convegno enti invece sulla seconda parte vorrei solo fare una piccola precisazione cioè questa
In taluni settori che sono stati indicati le risorse pubbliche
Usate adeguatamente erano e rimangono essenziali per la
Sopravvivenza dei settori stessi
Quindi il mercato va benissimo funziona ma bisogna capire bene che cos'è il mercato in altri Paesi dove si celebra il mercato con un'enfasi
Che a mio avviso talvolta eccessiva
Si dimentica che
Grandi entità di risorse pubbliche
Arrivano alle imprese attraverso dei meccanismi soprattutto della difesa e queste risorse poi arrivano a destinazione e questo crea delle dimensioni di impresa e della capacità di ricerca assolutamente impareggiabile quindi non possiamo pensare che il mercato risolve i problemi della ricerca scientifica e tecnologica in certi settori le risorse pubbliche rimangono essenziali pure in una logica ovviamente di democrazia di mercato ma non di democrazia
Di mercantilismo che è un'altra cosa
Grazie Salvini
è un discorso
Molto interessante quello che ha fatto Alberto Quadrio Curzio anzi in termini pratici direi
Che bisognerebbe che questo discorso fosse noto anche con i canali dell'università dell'Accademia perché
è un discorso di base può darsi che
Non condividiamo tutto ma la lucidità con la quale il problema è stato proiettato
E molto rara e quindi invito la Presidenza a sfruttare i questo caso
Una seconda cosa Alberto Quadrio Curzio ha toccato due punti come anche gli interlocutori precedenti molto bene
La ricerca Energia
Manco a farlo apposta la responsabilità della ricerca e dell'Energia
Pesa non soltanto i governi penso anche sull'Accademia
Il problema di rinvigorire la ricerca
è un problema fondamentale
Quanto al vento Quadrio Curzio
Pessimista quasi la situazione è peggio di quello che lui ha detto
Allora di tocchiamo momento solo presidente torniamo ventidue punti Energia
E cerca per quanto riguarda l'Energia
Io non so a che punto sarà il mondo tra sei mesi e non Roxanne anche Quadrio Curzio perché le prospettive che stanno navigando nel mondo sull'energia debbono essere eseguiti tra tutti noi specialmente quelli che hanno figli e sono piene di incertezze
Non c'è dubbio però che in questa in questo quadro Gia stiamo inevitabilmente male
Perché le risorse non li abbiamo dobbiamo comperare i kWh dappertutto eccetera
Bene
L'incoraggiamento che vive a venire anche dall'Accademia
E che lo sforzo per regia Contini
Quei e questo ha fatto una domanda che pronto pongo a Quadro Curzio
In realtà se noi adesso ci muoviamo come dovremmo per regia solare e per altre forme di energia eccetera
Sappiamo che su questioni di dieci o quindici anni
E se dovessimo ripartire con il nucleare sono costruiti in uso Mentana
La domanda è gli indici economici sono in grado di accorgersi in anticipo della buona volontà
O vogliono le prove
Noi le prove non potrà votarli prima di quindici anni
Però la buona volontà possiamo dimostrare spero che gli economisti
Sappiamo vedere anche questo
Per quanto riguarda la ricerca
è una situazione grave non nascondiamocelo e da sette otto anni che grava enti ultimi anni gravissima e soprattutto siamo vissuti attraverso la Fassa Borgaro alle le promesse non mantenute
E le promesse non mantenute quelle sintetizzano sui bilanci economici perché lì l'Economist è inesorabile
Quindi ci aspettano anni
Duri pesanti
Con la speranza che gli economisti ci perdonino ed apparse anche vere accademie dell'università
Il dovere di partire con fiducia e di partire di muoversi perché la situazione
è drammatica e che può diventare ancora più
Grazie
Prima che risponda Quadrio ti assicuro che troveremo nuovi modi ulteriori per arredi allargare la diffusione del discorso
Interpreti
Vini se secondo me dischi difficilmente può essere commentato mi a volte in modo più efficace perché al di là di due domande specifiche uno anche lui mi ha fatto ha rappresentato la situazione
Così come essa è anche con tutte le sue prospettive di enorme pericolo città nel settore energetico
Che ormai da problema sostanzialmente economico è diventato un problema geostrategico di che rilevanza mondiale quindi
Si configura una situazione obiettivamente molto preoccupante
Nella quale io credo che senza utilizzare parole che possono essere fra intese
Che paesi sviluppati cerchino di darsi una maggiore autonomia energetica nazionale
è fondamentale perché quale possa essere l'evoluzione io credo sia difficile prefigurare d'altra parte tutti noi abbiamo seguito di recente che cosa è successo in Russia e che cosa sta succedendo in Russia e il desiderio della Russia assieme all'Algeria di arrivare con Sonatrach e Gazprom alla rubinetto degli italiani
Che qualcuno ha inteso come un gesto di straordinaria generosità perché poi ci avrebbero dato il gas gratuitamente come l'Ucraina
Argomento che mi sembra piuttosto debole perché non credo che Gazprom e Sonatrach arrivati a rubinetto degli italiani si possono dare incassa
Alla come lo davano ai tempi dell'Unione Sovietica l'Ucraina quindi è una questione che assume dimensioni gigantesche e sotto questo profilo credo che una politica economica italiana oggi
Non Possa prescindere da questa prospettiva che tu hai detto professore non può prescindere cioè non può fare un semplice ragionamento di mercato di questo tipo ma con questo accorgimento il consumatore pagherà un po'meno l'energia
Quesito per quanto perché tutti sanno che
Un monopolio uno rigo polio a fronte di una molteplicità di acquirenti da per certa la perdita della molteplicità degli acquirenti mentre invece nel caso di un duopolio
O di un oligopolio bilaterale dove sono forti gli acquirenti e sono forti venditori allora bisogna trovare un punto di concordanza quindi è un punto cruciale è un punto cruciale e e quindi penso che noi facciamo bene come Accademia riflettere
E tu hai detto una frase molto bella se basta la buona volontà o ci vogliono le prove hai detto così ecco
Dunque io credo che se la buona volontà comunque accertata in un certo modo stabilizzate in economia conta
Il passato ci dice che conta
Ecco l'importante è che quando poi ti chiedono la prova almeno piccola ci sia la possibilità di darla sia pur piccola perché quel grafico che io vi ho fatto vedere sulla converge sulla riduzione degli spread scusa ed esempio monetario
Tra i criteri tassi italiani e i tassi europei
La prima parte era legata alla buona volontà
Hanno cominciato a dire questi fanno sul serio e gli spread hanno cominciato ridursi se poi professore per esemplificare fossimo arrivati al novantotto momento della prova e ci accorgevamo che era tutto un bluff chissà dove sarebbero schizzati quei differenziali aventi ponti giù di lì
Quindi
Credo che la buona volontà sia importante per mio per quanto io capisco che qui ci sono altri esperti di Energia
Vedo lì Sergio Carrà
L'italiano sta dando una gran prova ma
Da parecchi anni da tanti anni io userei il termine lustri nel settore energetico al di là della specificità del nucleare rispetto ad altre non voglio entrare in questa problematica sta dando
Un'idea molto curiosa di di cosa che altri paesi non fanno e non parliamo della Francia che
Ma anche la stessa Spagna e anche la stessa Germania ecco
Ha chiesto la parola soglie per i dati al professor Galli
Io ho una domanda brevissima
E direi di tipo istituzionale
Nell'ambito delle tre R il il prodotto delle reti istituzionali
Mi sembra profondamente inficiato da un tasso elevato di inefficienza delle reti istituzionale
Penso per citare un esempio che mi avvicino l'inefficienza in tema di servizio giusti
Allora e possibile non dico quantificare
Valutare il costo di queste inefficienze
Intendo appunto riferirmi
Inefficienze istituzionali a partire dal tasso di corruzione da davanti al tasso di corporativismo e possibile una valutazione non dico una quantificazione ma una valutazione del corto di queste deficienze
Che ci spinge ad avvio di una mentalità un po'più efficienti
Cioè a promuovere una cultura dell'efficienza anche nella logica istituzionale più per ora mi pare manchi quasi completamente
Tra questa osservazione del professor Flick
Come quelle prima del professor Salvini
Fondamentale
Per due ragioni almeno innanzitutto perché ci ricorda come l'efficienza non sia necessariamente misurate misurabile con parametri economici di mercato e questo e nelle istituzioni non si può misurare così l'efficienza non si può misurare jet
Quindi se qualcuno mi dicesse ma appaltando la gestione delle carceri a un'impresa privata scusate l'esempio non particolarmente potremmo guadagnarci credo che questo non è il modo di procedere con appaltiamo la riscossione delle imposte delle imprese private non credo che sia proprio questo quindi esistono dei parametri di efficienza che sono tipici del soggetto istituzioni che produce dei beni pubblici non produce deve
Il problema che dice il professor Flick
è stata stimata un si può stimare il costo dell'inefficienza su quella premessa perché qualcuno poi potrebbe
Che io sappia tentativi di stime ne sono stati fatti ma non sono in grado di dare una risposta specifica non sono in grado di dare una risposta specifica ecco guardando questa slide non so se può per un attimo
Valorizzare questa slide perché togliendo
Io ho voluto rappresentare questo sulle reti istituzionali e se dovessi riscrivere oggi questa slide la modificherei
Perché
Sommato ma
Ho voluto dire che non so se noi ci rendiamo conto nel nostro Paese
Intanto di fattori culturali storici che caratterizzano la nostra identità nazionale i
Che sono fondamentali anche per l'economia e ma non è nazionalismo e identità è un'altra cosa
Ma insomma io non lo so ecco noi abbiamo ancora otto mila e rotti comuni ci sono comuni e semplifico con in talune zone che conosco molto bene con centoventi centotrenta centocinquanta abitanti
Il sovrappiù delle comunità montane cioè c'è una proliferazione di soggetti che non è
Non voglio usato un brutto termine che oggi non mettere i più il termine di sfoltire ma che va come hai detto tu efficiente reso efficiente che va razionalizzato questo è il punto cruciale
Credo che su questo l'Italia sottovaluti molto anche le conseguenze economiche della maggiore efficienza non di mercato dei soggetti istituzionali è cruciale secondo me è una delle precondizioni per far funzionare l'economia
Alberto solo
Italia grandissima ammirazione
Per quello che hai detto e per il modo come l'hai detto e la obiettività anche dimostrato
Non dico del destreggiarsi perché non dovrei destreggiarsi mestieri dei vari pur anche a livello politico senza senza nomina bravissimo
C'è un punto
Non c'è il dissidio fra mente
Ma c'è una precisazione che intendo fare si è parlato delle ottantatré universitari
Ora tutti noi
No perché se il più giovane abbiamo vissuto in facoltà di medicine
Erano fatte di ventuno Paolo ventidue professori oggi il palco preclusa alle facoltà di Medicina sono fatte da ottocento euro e si professore
Questo la prima segnale di qualche cosa che non funziona punto su cui volevo stesso fermarmi perché sulla eccitato
Ed è che tu vedresti le università di primo livello in un certo senso dell'Università di secondo livello
Questo può andare bene per diverse discipline non può andare bene per molti disciplini Cinti ragione
Io ritengo e con me molti che l'insegnamento universitario della disciplina
Chiaramente scientifica come la medicina per non può prescindere dal parallelismo costante quotidiano con la legge e questa per questo decide dovrebbero concentrare le scuole mediche in poche grandi università così come viene fatto negli Stati Uniti per
Questo credo sia un punto sostanze l'altro punto sostanziale
Che bisognerebbe migliorare la qualità didattiche e la trasmissione didattica dal maestro
Ti faccio un esempio il parlato degli sprechi
Quale spreco maggiore di quello che c'è nel mondo sanitario
Se tu pensi che un medico
Dal quale tu vai a farti vedere non pensa di dover fare la diagnosi con quello che sa con la sua testa con la sua sapienza magari andando anche a guardare qualche testa a Lecce
La fa fare all'analisi di laboratorio
Si infastidisce il paziente con esami inutili e sovraccariche al sistema con esami costosi che non sono necessari oramai quando ero giovane io quand'era giovane Agostoni
C'è un fratello che è stata fatta il critico medico Milano per molti anni è un papà che è stato fondatore della cardiologia italiana dicevo bastava prima arrivare a una diagnosi probabile
E poi fare magari una lastra del torace
Oggi vedi il baratto che va per prima istanza farsi vedere dal medico quindi fa fare una TAC del torace
Questo sì che è un rischio
Non credo agli stili telefonini eccetera è un grave rischio per la salute di quel paziente perché infliggergli la quantità di raggi di un attacco che non è necessaria perché per vedere un polmone in prima istanza basta una piccola lastra
E porta che cosa un sovraccarico di costi enormi se poi teniamo conto che queste macchine anche a Milano lavorano sì e no otto ore al giorno e in Germania lavorano ventiquattro ore su ventiquattro
Perché la macchina in tre anni a un soletta e per poterla cambiare deve avere vissuto tutta la sua vita
Vediamo subito che c'è uno spreco enorme quindi so benissimo che il tutti i governi cercato di risolvere questi problemi e non ci sono riusciti e in parte non ci sono riusciti gli facciamo la nostra auto confessò per colpa dei professori universitari
Questo io credo che vada nel per cui ritengo che discorso di di Quadrio Curzio sia assolutamente essenziale per aver messo al centro della nostra Accademia una serie di problematiche che quando poi le disse Cassiano separatamente
Diventerebbero delle posizioni di forza che l'Accademia potrebbe singolarmente prendere per portare di nuovo la vera cultura anche nell'universo hip grazie chiedo scusa di essere stato un po'aggressivo
Si associò Martini fra un mese faremo il calendario degli incontri dei convegni degli approfondimenti nel prossimo anno accademico
Inseriremo anche questo purtroppo
La risposta noi allora anche qui direi che io sto ascoltando con enorme interesse degli interventi che se i colleghi come il professor Flick prima consentono considererei integrativi perché sono esposti contarle lucidità e tale chiarezza che fare un commento su interventi di questo tipo mi sembrerebbe quasi di ridurne la portata
Ecco credo che anche qui la distinzione per esempio tra varie tipologie di scienza abbia una qualche rilevanza perché
Semplifico nel mio caso non si può pretendere che tutti quelli che insegnano economia all'università e lo fanno splendidamente
Come dire formando delle persone di qualità ottima siano poi tutti degli economisti sulla frontiera della scienza economica
E quindi qualcun
Non si concentrerà indeterminato universitas saranno università più rivolte alla ricerca siccome di laureati in economia c'è un enorme bisogno per far funzionare il Paese non possiamo pensare di portarli tutti
Alla frontiera della scienza economica l'importante è che sia un bel livello
A media europea
Ecco questi quindi diciamo in altri campi probabilmente le cose possono essere diverse ci sono dei numeri chiusi a Medicina cosa che per esempio nelle facoltà di Economia impensabile insomma
Io volevo completare Piera altre discipline che la medicina quello che ha detto il collega Martini che mi trova assolutamente consenziente sempre il problema delle ottantatré università che evidentemente sono molte costano eccetera
Io però volevo dire proprio può darsi che con l'economia del sì del sistema universitario stringa un poco ma io volevo dire base della mia esperienza anche ma quella che vedo che è difficile fare un buon insegnamento universitario parlo di universitario non di scuola media seppure superiore
Da parte di una persona chi non fa assolutamente personalmente e ricerca e non voglio dire che uno o insegna bene dirà nella disciplina particolare o meglio come nel del quadro magari limitato dell'oggetto delle sue ricerche ma se uno non ha l'esperienza di confrontarsi ogni giorno
Con che cosa comporta mentalmente fors'anche psicologicamente la ricerca scientifica se non è a contatto con la discussione internazionale
Sui lavori scientifici avanzati
E non riesce neanche a render viva unisse era il vivo e nuovo
Un insegnamento a livello universitario sia dei primi anche dei primi anni di università e tanto più quelli specialistici che adesso si chiama magistrali va bene non importa
Cioè ritengo che il legame nella figura del docente universitario tra ricercatore i docenti non è inscindibile
Grazie
Questo è il penultimo intervento risposta poi l'ultimo Libero Kallon considero queste proposizioni assolutamente accettabili
Richiamo però un attimo due aspetti e l'attenzione dei colleghi sulla diversa tipologia delle diverse scienze e sul fatto che essere sulla fare ricerca qualunque professore universitario di medio livello deve fare ricerca anche se ahimè si può constatare che oggi
Non tutti i professori universitari fanno ricerca Olano forse anche mai fatta
Ma detto questo non è indispensabile per fare un buon insegnamento universitario essere tra i primi cinque scienziati al mondo per far l'insegnamento universitario medesimo
Altrimenti se questo fosse il paradigma in Italia penso che economia le insegnerà ebbero due o tre ma come si fa allora
A insegnare a quasi quaranta o cinquanta mila studenti che devono comunque fare con questo non sto dicendo che mandiamo insegnare dell'Università persone che non hanno mai fatto ricerca
Dico solamente che la Scuola Normale di Pisa
Per fare un esempio caro
A mio amico Lamberto Maffei
Probabilmente diversa non faccio non mi piacciono i versi Tamada qualche università che è nata l'altro ieri in modo un po'raffazzonato e magari che non ha neanche una sede fisica ecco quindi credo che ci siano delle differenze
Alla volta in intervento quella breve coda allora subito Venezia Lancellotti tanti fallimenti anche da parte mia alla relazione che è stata concretissima e posso dare forse un contributo soltanto in quanto è stato posto un interrogativo da parte del relatore che riguarda
Il debito pubblico italiano quali sono le possibilità e i mezzi eventualmente di assorbimento di riduzione
E il
Piano Guarino che raffinatissimo da un punto di vista giuridico è comunque un piano di vendita di cespiti patrimoniali pubblici ai fini della riduzione
Del debito in linea di principio io non posso che essere contraria una Poli non al piano Guarino beninteso che il tuo punto di vista giuridico ammiro ma su sul programma sull'idea non posso essere Condrache contrario perché perché il patrimonio pubblico o è inutile dove è inutile può benissimo essere liquidato indipendentemente dall'esistenza del debito pubblico
Hillary calato può essere usato il luogo delle entrate correnti oppure è utile e quindi di certo non deve essere liquidato con lo scopo di ridurre o eliminare il debito pubblico premessa numero uno quindi al primo mezzi devono essere ricercate premessa numero due
Esisteva un dilemma oggigiorno che so in Germania oggi
Come in Italia come in altri Paesi riguardo alle imposte e comunemente si applicano in Germania oggi si parla i siti si si si dibattesse aumentare di un punto l'Ilva
Problema o proposta che può proporsi non è stata proposta forse sarà proposta anche in Italia e ci sono moltissime perplessità perché le imposte su flussi come li chiamiamo noi economisti sui consumi o sui redditi
A un certo livello di aliquote hanno effettui Dini efficienza micidiali
Micidiali Dean efficienza sia in quanto inducono all'evasione sia in quanto comportano disincentivi alla produzione distorsione nei consumi
Per quanto riguarda il nostro debito pubblico allora quale può essere la soluzione ben lungi dal tra ritenere dal presumere di conoscerla
Ma non posso Tosi esprimere la mia meraviglia sul fatto che nella discussione politica nella discussione culturale sino a Orino totalmente in Italia leggi imposte a carattere patrimoniale
Anzi c'è un tabù c'è il terrore di parlarne pur essendoci stata una lunga e ampia esperienza di imposte patrimoniali anche in Europa e nella stessa Germania a partire dall'epoca
Bismark al quindi tanto c'è stato un secolo e mezzo prima esperienza di imposte patrimoniali
Io ritengo che il debito pubblico italiano debba essere affrontato con l'introduzione di una imposta sul patrimonio
Congeniata in un certo modo perfettamente concepibile non è questo il momento di entrare in particolari affinché quello che è stato fatto malamente con provvedimenti che e sono stati il carattere patrimoniale cioè finanziare
La spesa corrente con l'indebitamento dello Stato invece che con le entrate correnti venga disfatto come necessario di spagnolo con provvedimenti di carattere patrimoniale
Per te la vendita dei beni pubblici
Sarebbe
Comunque da rifiutare perché sarebbe regressiva i beni pubblici permettete il il modo di dire un po'forse demagogico solo di tutto ma sono di tutti
E e quindi la loro liquidazione ai fini della riduzione del debito canterebbe su tutto uniformemente
E magari su chi non è in grado con il proprio patrimonio di supplire all'esistenza di beni pubblici mentre un'imposta a carattere patrimoniale debitamente congeniata potrebbe molto bene e con una caratura e può essere molto bene
Misurata e molto bene applicata equamente a ridurre quello che va ridotto perché l'esistenza del debito
Molto molto il molto illuminante è stata l'esposizione
Dell'amico Quadrio Curzio quando dice noi
Nel momento in cui sono intervenuto siamo entrati nell'euro ci siamo salvati dalla catastrofe
Dalla catastrofe perché il debito comporta imposte per pagarne il servizio gli interessi i rimborsi il che comporta una inefficienza continua e grave
Nella economia mentre un in poi in un posto di carattere patrimoniale magari applicatelo programma decennale di riduzione del debito pubblico
Potrebbe ottenere quel risultato in modo equo e in modo efficiente perché efficiente perché è un'imposta cosiddetta fissa
E non all'eccesso di pressione come lo conosciamo noi economisti e cioè oltre che essere equa non comporta le inefficienze sulla produzione e sul consumo proprio delle imposte sui consumi e sui re
è un punto di vista interessante e merita una riflessione impossibile farla qui perché la tipologia di imposte attraverso le quali comprimere adeguata menti debito su PIL un argomento enorme insomma quindi
Mi fermerei qui come indicazione di riflessione non me la sentirei di entrare nello specifico
Francesco
Brevemente
Grazie presidente
Intanto doveroso ringraziare prosegue questa splendida lezione che ci ha dato grazie veramente
Non sono un tecnico di economia
Però per quello che emerge emerge una ineluttabilità cioè l'ineluttabilità dell'economia è un dato scontato è un fatto
Si percepisce però che ormai questa ineluttabilità dell'economia diventa ineluttabilità di consumismo
Vale a dire e possibile stimolare l'economia soltanto stimolando il consumo questo in un ottica sempre più globalizzato ante per cui è stata illustrata la situazione Italia ma in situazioni Europa situazione mondo
Con
L'ingresso di nuovi soggetti che sono soggetti del dell'est asiatico della città quindi concentrazioni
Delocalizzazione perdite di posto di lavoro eccetera ecco quello chimico
E soprattutto affievolimento
Di diritti umani
Allora quello che mi chiedo è così esistenti
Un nodo cruciale che sarà quello in cui probabilmente ci si incontrerà come umanizzato
In cui il fattore economico macro economico globalizzate si dovrà incrociare con un fattore che io chiamo e che il fattore dell'etica e come è possibile grazie
Anche questo è un altro argomento di enorme rilevanza che c'è c'è da mia conferenza ha avuto un successo credo che sia dove sia nello stimolare altri argomenti
Su cui avremo modo di riflettere in altre sessioni della nostra Accademia perché si tratta di tematiche così antiche affrontarle adesso direi non è possibile comunque ringrazio anche per questo stimolo sui profili di equità che son certamente cruciali
Dovendo
Chiudiamo con le
Grazie professor
Sono caglio Mozzi
Sarei grato
No volevo innanzitutto ringraziare il professor Quadrio Curzio perché la sua relazione è stato dinamicità eccezionale veramente naturalmente da immagino che la difficoltà di una reazione così
Con cipiglio da che appunto riguarda gli aspetti strutturali della una situazione fissi presente difficoltà differenti perché la parte analitica
Tutto sommato si può pure affrontare il professor Quadro Curzio l'ha affrontata in modo magistrale ne siamo veramente resi conto di quei suoi i problemi strutturali economia italiana e quale gravita questi problemi Antimo però poi per passare a parte propositiva
La la difficoltà perché quando è un sistema economico va peggio debba pene per un complesso di circostanze che assai difficilmente analizzabile cioè è un concorso di tanti fattori che fanno andar bene un sistema economico adesso
Andare invece individuare quando il sistema male quali sono le reazioni del presidente portare avanti per curarlo e questa è una qualche cosa effettivamente e di estrema difficoltà
Perché bisognerebbe commenti
è venuto fuori anche la discussione sintesi suprema analitico
E qua io ancora una volta devo apprezzare azioni depresso Quadrio che ci ha dato così delle idee molto generale come lui altre volte ha fatto che naturalmente sono utili nel momento in cui poi sì sono completate da tante cose che non possono essere enunciate tutte quante insieme devono essere ottantotto frutto il un processo di approfondimento di un dibattito questo è stato anche un altro lato assai bello della relazione del professor Quadrio
Probabilmente una situazione come questa che effettivamente sembra stando alle analisi di estrema gravità probabilmente avrà pure i bisogni qualche sciocco
Pro Patria su questi
Però acqua poi effettivamente diventa molto difficile tinte se produrlo questo shop
Quale shop
O se non saranno i fatti stessi gente produrrà andammo al forte
Ecco volevo appunto ha mettere appunto in evidenza tutti questi dati che mi sono parsi estremamente pelli nella relazione più su quali
Personale
Craxi ringrazio tutti vorrei concludere con due battute brevissimi proprio una
Richiamare di nuovo l'attenzione sul tema che ha portato alla evidenza il professor Flick sulla questione
Delle reti istituzionali e della loro specifica forma di efficienza e l'altro
Richiamare di nuovo la frase del professor Salvini basta la buona volontà o ci vuole la prova
Se ci mettiamo la buona volontà è già un buon passo avanti
Poi speriamo venga la prova grazie a tutti