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Il vicepremir cinese ad costretto ad entrare dall'ingresso secondario.
Fini parla di "dialogo critico" e di "libertà religiosa", ma dimentica i Falun Gong Roma, 24 maggio 2002 - Radicali e Falun Gong hanno accolto il il Vice Premier cinese Li Lanqing, in visita in Italia, davanti a Palazzo Chigi alle ore 17, chiedendo al vicepremier, Gianfranco Fini di sollevare la questione del rispetto dei diritti umani e dell’uso massiccio della pena di morte in Cina.
La manifestazione che ha visto l'intervento della polizia per bloccare il gruppetto di manifestanti appostato davanti all'ingresso del … palazzo del governo, è riuscita comunque a fare in modo che la delegazione cinese fosse fatta entrare a Palazzo Chigi da un ingresso secondario, affinché non incontrasse i manifestanti.
"Evidentemente - hanno scritto i radicali in un comunicato - i peggiori dittatori possono essere ricevuti soltanto dall’ingresso secondario di Palazzo Chigi".
Chi è Li Lanqing In un comunicato diramato dai radicali si ricorda che il vicepremier cinese accolto con tutti gli onori dal governo italiano,Li Lanqing è il direttore dell’ufficio 610, "struttura istituita appositamente dal Presidente Jang Zemin per reprimere il movimento del Falun Gong il 10 giugno 1999".
Gli "ordini" di Jang Zemin Nel comunicato vengono elencati alcuni degli "ordini" del presidente cinese Jang Zemin: “Non vi è punizione sufficientemente dura per far fronte al Falun Gong”; “Va considerata un suicidio la morte per percosse di praticanti del Falun Gong” e “Vanno direttamente cremati i corpi dei praticanti il Falun Gong senza verificarne l’identità”.
La repressione - denunciano i radicali - ha causato, dal 1999 ad oggi, la morte di almeno 415 praticanti, migliaia dei quali sono stati incarcerati e decine di migliaia sono stati mandati nei campi di lavoro.
La pena di Morte in Cina Nel comunicato si ricorda inoltre che nel solo anno 2001, la Cina ha effettuato almeno 3.500 esecuzioni capitali, il 74,5% del totale mondiale.
La pena di morte è stata imposta anche ai cristiani che hanno distribuito Bibbie, ai militanti uiguri accusati di separatismo e a centinaia di persone accusate di reati nonviolenti.
Fini: "Dialogo critico sui diritti umani" Al termine dell'incontro Gianfranco Fini ha affermato che l'Italia guarda al mercato cinese "con attenzione" dal momento che esiston "oggettive possibilita' per le nostre imprese di entrare in un mercato in enorme espansione".
Il vicepremier ha tenuto a precisare però che accanto ai temi economico-commerciali sono state affrontate anche le questioni connesse "ai diritti civili, alle liberta' religiose, alla garanzia dei diritti umani".
Fini ha parlato di "dialogo critico".
"Si dialoga - ha spiegato - perchè è giusto che sia così, ma i punti di vista e i valori di riferimento sono certamente molto, molto diversi".
Posta la questione cattolica, non dei Falun Gong In particolare il vicepremier ha detto di aver sollevato il problema della libertà religiosa e della situazione della Chiesa cattolica.
"Ho espressamente invitato il governo cinese a continuare con l'opera che da qualche tempo a questa parte timidamente viene fatta per garantire l'effettiva liberta' e per superare la distinzione, per noi ovviamente inaccettabile, tra la cosiddetta Chiesa patriottica e la cosiddetta Chiesa clandestina".
Nessun riferimento esplicito, dunque, alla persecuzione cui sono sottoposti ai Falun Gong.
Fini parla di "dialogo critico" e di "libertà religiosa", ma dimentica i Falun Gong Roma, 24 maggio 2002 - Radicali e Falun Gong hanno accolto il il Vice Premier cinese Li Lanqing, in visita in Italia, davanti a Palazzo Chigi alle ore 17, chiedendo al vicepremier, Gianfranco Fini di sollevare la questione del rispetto dei diritti umani e dell’uso massiccio della pena di morte in Cina.
La manifestazione che ha visto l'intervento della polizia per bloccare il gruppetto di manifestanti appostato davanti all'ingresso del … palazzo del governo, è riuscita comunque a fare in modo che la delegazione cinese fosse fatta entrare a Palazzo Chigi da un ingresso secondario, affinché non incontrasse i manifestanti.
"Evidentemente - hanno scritto i radicali in un comunicato - i peggiori dittatori possono essere ricevuti soltanto dall’ingresso secondario di Palazzo Chigi".
Chi è Li Lanqing In un comunicato diramato dai radicali si ricorda che il vicepremier cinese accolto con tutti gli onori dal governo italiano,Li Lanqing è il direttore dell’ufficio 610, "struttura istituita appositamente dal Presidente Jang Zemin per reprimere il movimento del Falun Gong il 10 giugno 1999".
Gli "ordini" di Jang Zemin Nel comunicato vengono elencati alcuni degli "ordini" del presidente cinese Jang Zemin: “Non vi è punizione sufficientemente dura per far fronte al Falun Gong”; “Va considerata un suicidio la morte per percosse di praticanti del Falun Gong” e “Vanno direttamente cremati i corpi dei praticanti il Falun Gong senza verificarne l’identità”.
La repressione - denunciano i radicali - ha causato, dal 1999 ad oggi, la morte di almeno 415 praticanti, migliaia dei quali sono stati incarcerati e decine di migliaia sono stati mandati nei campi di lavoro.
La pena di Morte in Cina Nel comunicato si ricorda inoltre che nel solo anno 2001, la Cina ha effettuato almeno 3.500 esecuzioni capitali, il 74,5% del totale mondiale.
La pena di morte è stata imposta anche ai cristiani che hanno distribuito Bibbie, ai militanti uiguri accusati di separatismo e a centinaia di persone accusate di reati nonviolenti.
Fini: "Dialogo critico sui diritti umani" Al termine dell'incontro Gianfranco Fini ha affermato che l'Italia guarda al mercato cinese "con attenzione" dal momento che esiston "oggettive possibilita' per le nostre imprese di entrare in un mercato in enorme espansione".
Il vicepremier ha tenuto a precisare però che accanto ai temi economico-commerciali sono state affrontate anche le questioni connesse "ai diritti civili, alle liberta' religiose, alla garanzia dei diritti umani".
Fini ha parlato di "dialogo critico".
"Si dialoga - ha spiegato - perchè è giusto che sia così, ma i punti di vista e i valori di riferimento sono certamente molto, molto diversi".
Posta la questione cattolica, non dei Falun Gong In particolare il vicepremier ha detto di aver sollevato il problema della libertà religiosa e della situazione della Chiesa cattolica.
"Ho espressamente invitato il governo cinese a continuare con l'opera che da qualche tempo a questa parte timidamente viene fatta per garantire l'effettiva liberta' e per superare la distinzione, per noi ovviamente inaccettabile, tra la cosiddetta Chiesa patriottica e la cosiddetta Chiesa clandestina".
Nessun riferimento esplicito, dunque, alla persecuzione cui sono sottoposti ai Falun Gong.
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