07 APR 2002

AN: Secondo Congresso Nazionale, La relazione conclusiva di Gianfranco Fini

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Il presidente di An esalta gli esiti del congresso e propone le nuove sfide: rinnovamento organizzativo e forte incidenza nell'azione di governo, a partire dalle questioni sociali Bologna, 7 aprile 2002 - All'insegna dell'orgoglio di partito la relazione conclusiva di Gianfranco Fini che ha chiuso il congresso di Bologna.Nel suo intervento, il presidente di AN (riconfermato all'unanimità dal congresso) ha scelto di parlare anzitutto rivolgendosi dentro il proprio partito, esaltandone l'unità interna e l'unicità nel panorama politico italiano.

An partito unito ed unico Fini ha lungamente
rivendicato il successo del congresso, a partire dalla capacità di trovare l'unità come sintesi delle diverse anime che pure si sono apertamente confrontate, ma - ha sottolineato - senza divisioni.

In tal senso, per Fini Alleanza Nazionale ha dimostrato la sua unicità, poichè è stata capace di unire la "ragione" nel confronto tra le impostazioni differenti e il "sentimento" dell'appartenenza ad "un'unica comunità di ideali e di valori".

Dopo aver lungamente sottolineato la necessità di procedere ad un rinnovamento organizzativo del partito, che deve aprirsi alle nuove espressione della società, il leader indiscusso di Alleanza Nazionale si è poi soffermato sul bilancio politico del congresso, gudicato "estremamente positivo" e capace di offrire ad An la possibilità di "spiccare un balzo in avanti", a partire dalle prossime elezioni amministrative.

Incidere sull'azione di governo La centralità politica di AN, per Fini deriva anzitutto dalla capacità rinnovata della destra di parlare alla società, anche perchè - ha aggiunto - "stanno ritornando quei valori e quei principi che fanno riferimento alla cultura della destra".

Il ruolo di AN è però soprattutto quello di incidere fortemente sull'azione di governo, indicando due priorità: sicurezza per i cittadini, e soprattutto "riforme con il dialogo sociale".

Riforme sociali con la minima conflittualità possibile Per Fini, è necessario dunque necessario riaprire il dialogo con le parti sociali, anche se ha subito precisato che An non è disponibile a "darla vinta" a chi come Cofferati e Bertinotti annuncia che "il governo farà marcia indietro".

Dopo lo sciopero generale, dunque, il dialogo sociale deve ripartire e Fini ha indicato due modi per ottenere lo scopo: anzitutto è necessario allargare i temi oggetto di discussione, che non devono limitarsi solo all'articolo 18 e alla flessibilità ma deve includere anche di una più complessiva riforma degli ammortizzatori sociali.

In secondo luogo il vicepremier ha chiesto che il dialogo sociale abbia una regia, da attribuire direttamente a Palazzo Chigi, perchè - ha spiegato - la questione "riguarda la collegialità di governo".

Per Fini, dunque, è possibile coniugare riforme e dialogo sociale e "la destra può essere l'avanguardia di questo processo", soprattutto dopo un congresso che il leader di AN ha giudicato "un grande succcesso".

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