Roma, 26 maggio 2001 h14.31 - Fausto Bertinotti ha commentato i risultati delle elezioni e le prospettive per la sinistra nel corso di una conferenza stampa a margine del Comitato Politico di Prc.Il segretario di Rifondazione Comunista ha ribadito la propria convinzione per la quale "la causa del sconfitta è legata a un lungo processo realizzatosi negli ultimi 20 anni".
Dopo la dissoluzione del PCI, e la trasformazione del movimento operaio "i governi di centrosinistra hanno prodotto una vera e propria crisi di credibilità nel popolo della sinistra".
Tra le sinistre che "oggi sono così … diverse deve ricominciare" un dialogo "a partire da questa analisi di fondo delle ragioni della sconfitta, partiamo dalle opposizioni, partiamo dalle ragioni dell'opposizione".
Del resto "in questo drammatico passaggio della rivoluzione capitalista che chiamiamo globalizzazione - ha aggiunto Bertinotti - il problema della costruzione di una potenza politica è assolutamente necessario".
Non c'è "solo il linguaggio del partito, ma c'è quello dei movimenti" che secondo il leader di PRC "vanno ugualmente rispettati".
Tra questi "ognuno scelga una modalità organizzativa più propria, noi vogliamo che tutte queste forme organizzative possano associarsi nella costruzione di una sinistra alternativa di cui faccia parte rifondazione comunista come le altre forze organizzate".
Rifondazione Comunista "ha dinanzi a sé il problema della sua crescita", sebbene "il risultato importante di queste elezioni è che siamo vivi", ma "per crescere dobbiamo realizzare quella che si chiama la grande apertura, alla società ai movimenti e alle culture diverse", e per far ciò "bisogna darsi un obiettivo: costruire un soggetto della sinistra alternativa in cui vive Rifondazione ma in cui non si esaurisca".
"Saremo naturalmente a Genova", ha confermato Fausto Bertinotti.
"Noi ci diamo come obiettivo - ha continuato - quello di una coniugazione e connessione tra i diversi movimenti, in particolare tra movimenti cosiddetti classici della storia del movimento operaio e i nuovi movimenti di Seattle".
Nella prospettiva del segretario c'è la necessità dell'incontro tra "i movimenti dei metalmeccanici per il rinnovo del contratto e il popolo che va Genova a contestare il G8".
L'appuntamento di Genova deve andare "oltre alla contestazione" e trovare "anche una capacità propositiva" per costruire "un laboratorio politico che possa avanzare anche delle proposte di governo dell'Ue fuori dallo schema neoliberista che invece suggerisce la globalizzazione".Con tutto il popolo della sinistra Bertinotti auspica "l'individuazione di un terreno di confronto" per "costruire un'opposizione efficace", a una "destra che non è invincibile", ma i cui elementi di crisini non interverranno "per problemi di equilibrio al loro interno".
Per il leader di Rifondazione "le destre avranno un problema molto consistente di governo di fronte a due fenomeni che possono diventare convergenti" la crisi dell'economia, rispetto alla quale "i padroni chiamo il governo a quella che chiamano una «politica impopolare»" rispetto alla quale incontrerà "opposizioni sociali molto rilevanti.
In secondo luogo le destre dovranno conffrontarsi con i movimenti, come quello dei metalmeccanici".
Bertinotti enumera quindi i punti di programma dal quale deve ripartire l'opposizione efficace ponendo anzitutti "in tutta la sua grandezza la questione del salario".
Si tratta di lanciare una "sfida al governo su un provvedimento che riallinei l'inflazione programmata e quella reale per restituire potere contrattuale ai sindacati a partire da quelli dei metalmeccanici".
Altro punto cruciale è la richiesta "di un aumento delle pensioni sociali, e l'introduzione in Italia del salario sociale di fronte a una disoccupazione che continua ad essere pesante".
Altra questione si fonda sul fatto che "il lavoro precario è diventato così grande in Italia" e quindi è necessaria "una riforma della struttura salariale in modo da proteggere questi nuovi soggetti attraverso l'introduzione di un salario minimo intercategoriale interprofessionale".Questo - ha concluso Bertinotti - è il "terreno della contestazione alla politica impopolare chiesta da Confinfustria".
Dopo la dissoluzione del PCI, e la trasformazione del movimento operaio "i governi di centrosinistra hanno prodotto una vera e propria crisi di credibilità nel popolo della sinistra".
Tra le sinistre che "oggi sono così … diverse deve ricominciare" un dialogo "a partire da questa analisi di fondo delle ragioni della sconfitta, partiamo dalle opposizioni, partiamo dalle ragioni dell'opposizione".
Del resto "in questo drammatico passaggio della rivoluzione capitalista che chiamiamo globalizzazione - ha aggiunto Bertinotti - il problema della costruzione di una potenza politica è assolutamente necessario".
Non c'è "solo il linguaggio del partito, ma c'è quello dei movimenti" che secondo il leader di PRC "vanno ugualmente rispettati".
Tra questi "ognuno scelga una modalità organizzativa più propria, noi vogliamo che tutte queste forme organizzative possano associarsi nella costruzione di una sinistra alternativa di cui faccia parte rifondazione comunista come le altre forze organizzate".
Rifondazione Comunista "ha dinanzi a sé il problema della sua crescita", sebbene "il risultato importante di queste elezioni è che siamo vivi", ma "per crescere dobbiamo realizzare quella che si chiama la grande apertura, alla società ai movimenti e alle culture diverse", e per far ciò "bisogna darsi un obiettivo: costruire un soggetto della sinistra alternativa in cui vive Rifondazione ma in cui non si esaurisca".
"Saremo naturalmente a Genova", ha confermato Fausto Bertinotti.
"Noi ci diamo come obiettivo - ha continuato - quello di una coniugazione e connessione tra i diversi movimenti, in particolare tra movimenti cosiddetti classici della storia del movimento operaio e i nuovi movimenti di Seattle".
Nella prospettiva del segretario c'è la necessità dell'incontro tra "i movimenti dei metalmeccanici per il rinnovo del contratto e il popolo che va Genova a contestare il G8".
L'appuntamento di Genova deve andare "oltre alla contestazione" e trovare "anche una capacità propositiva" per costruire "un laboratorio politico che possa avanzare anche delle proposte di governo dell'Ue fuori dallo schema neoliberista che invece suggerisce la globalizzazione".Con tutto il popolo della sinistra Bertinotti auspica "l'individuazione di un terreno di confronto" per "costruire un'opposizione efficace", a una "destra che non è invincibile", ma i cui elementi di crisini non interverranno "per problemi di equilibrio al loro interno".
Per il leader di Rifondazione "le destre avranno un problema molto consistente di governo di fronte a due fenomeni che possono diventare convergenti" la crisi dell'economia, rispetto alla quale "i padroni chiamo il governo a quella che chiamano una «politica impopolare»" rispetto alla quale incontrerà "opposizioni sociali molto rilevanti.
In secondo luogo le destre dovranno conffrontarsi con i movimenti, come quello dei metalmeccanici".
Bertinotti enumera quindi i punti di programma dal quale deve ripartire l'opposizione efficace ponendo anzitutti "in tutta la sua grandezza la questione del salario".
Si tratta di lanciare una "sfida al governo su un provvedimento che riallinei l'inflazione programmata e quella reale per restituire potere contrattuale ai sindacati a partire da quelli dei metalmeccanici".
Altro punto cruciale è la richiesta "di un aumento delle pensioni sociali, e l'introduzione in Italia del salario sociale di fronte a una disoccupazione che continua ad essere pesante".
Altra questione si fonda sul fatto che "il lavoro precario è diventato così grande in Italia" e quindi è necessaria "una riforma della struttura salariale in modo da proteggere questi nuovi soggetti attraverso l'introduzione di un salario minimo intercategoriale interprofessionale".Questo - ha concluso Bertinotti - è il "terreno della contestazione alla politica impopolare chiesta da Confinfustria".
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