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Ferrara, 20 aprile 2002 - Romano Prodi, presidente della Commissione Europea, si è recato a Ferrara per parlare del futuro dell'Europa.
Prodi ha parlato dei passi avanti che l'Europa sta compiendo e dei progetti futuri che intraprenderà, in particolare per ciò che riguarda l'allargamento e la Convenzione Europea.
Il Presidente tiene subito a rispondere a coloro che accusano le istituzioni europee di immobilità: "Nessun'altra istituzione al mondo si … sta trasformando ad un ritmo così forte e così veloce come è l'Europa adesso".
La moneta unica A questo proposito ricorda l'enorme passo avanti che l'Europa ha compiuto con l'entrata della moneta unica: "L'Euro è un'operazione unica al mondo, non c'è nessuna decisione politica più forte come è stata quella dell'Euro".
"La moneta unica ha la capacità di cambiare la politica del mondo, non più monopolare: accanto all'Euro ci dovrà essere una politica economica comune, che si affianca alla Banca Centrale, perché altrimenti la sua non è autonomia, ma solitudine".
L'allargamento Romano Prodi ha quindi parlato della questione dell'allargamento ricordando prima di tutto che è un'altra decisione che non ha precedenti nella storia "perché è avvenuta in maniera democratica, tra accordi di paesi".
"Dodici paesi - ha ricordato il Presidente - stanno compiendo una negoziazione e per riuscire ad aderire stanno lavorando al risanamento democratico dei loro paesi".
"Dieci di questi paesi possono ritenersi pronti - ha proseguito - al vertice di Copenaghen a dicembre ci sarà la risposta".
Questi paesi sono: i tre paesi Baltici - Lituania, Estonia e Lettonia - la Repubblica Ceca, la Polonia, la Repubblica Slovacca, la Slovenia, l'Ungheria, Malta e Cipro, "paesi molto diversi tra loro".
"Dopo questo allargamento - ha detto Prodi - l'Europa avrà mezzo miliardo di abitanti, quindi sarà la più grande realtà economica del mondo, con una capacità di assumere un ruolo assolutamente unico al mondo".
"L'allargamento - ha spiegato - è un problema di importanza seria, proprio perché si mettono assieme paesi a diverso livello di ricchezza e a diversa maturità democratica".
"In pratica significa aumentare del 30% la popolazione europea, ma solo dell'8-9% il reddito, e questo richiederà un enorme sforzo di trasformazione, che però ha una grande virtù, che se ben organizzato darà un aumento di reddito più rapido a tutti i cittadini europei".La convenzione EuropeaProdi ha poi affrontato la questione della Convenzione Europea, organo presieduto da Giscard D'Estaign che avrà il compito di riformare e rinnovare le istituzioni europee.
"Non era più possibile riformare l'Europa nel chiuso di una stanza - ha affermato il Presidente - occorreva un'assemblea costituente in cui gli eletti del popolo dei diversi paesi europei si trovassero insieme per decidere del futuro dell'Europa, e così è nata la Convenzione".
"Sarà un'assemblea che ha un anno e mezzo di tempo per lavorare sulla riforma costituzionale - ha spiegato - ma che veramente è pronta a cambiare queste regole di unanimità e di innovare il futuro dell'Europa".
A questo proposito Prodi spiega ciò che si aspetta : "Ci aspettiamo prima di tutto che il nostro futuro venga disegnato con regole chiare, superando il principio di unanimità, quindi deve delineare come si deve esprimere la volontà europea, dovrà decidere anche cosa si dovrà fare a Bruxelles e cosa nei paesi membri: politica estera, difesa, ricerca scientifica, con giusti livelli di coordinamento".
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