"Riformismo e cooperazione"

Se viaggio è Vittorio Emiliani Angel quindi potremo iniziare e poi proseguire successivamente con interventi dei compagni il nostro dibattito
Io intanto vorrei che viaggia in marzo abbandonarsi a questo posto volte seppure in prima fila ma insomma un po'sfilate venisse con noi qui alla Presidenza
Anche perché ci sono delle regole il protocollo si discute più libero che ha scritto lui ed è giusto che il viaggio stia qui con noi
Annuncio che a momenti arriverà Gennaro Acquaviva che c'ha già preannunciato il suo arrivo e Carlo Patrucco però per non porre oltre tempo il mezzo essendo le sei
Gli otto che ringraziare gli amici compagni che sono qui presente senatore Ghirardi che vedo in una diremo mossi l'atto rispetto al sistema delle sedi ma molti altri amici e compagni
Ripropongo questo ordine degli interventi
Vorrei chiedere ad Alfredo Reichlin che aprire il dibattito nostro ospite nonostante graditissimo ovviamente in questa occasione di continuare con Vittorio Emiliani e qui vogliamo molto bene ma non solo per le ultime vicende quali vogliamo molto bene perché nel mille novecentottanta quando iniziò la sua attività al Messaggero fece un articolo di fondo che nel mille novecentottanta era strano con l'articolo di fondo perché si rivolgeva le forme alle forze produttive alla all'Italia nuova vita del minore
E prima volta a mia conoscenza citava fra le forze produttive cioè tra un'Italia che cambiava unitaria che migliorava
Citava recuperati
Lui è un è un appassionato della materia ma su un giornale nazionale citare all'alba del mille novecentottanta che vicino ai grandi colossi economici vicino alle grandi realtà del nostro Paese c'era anche la cooperazione oggi naturalmente nessun direttore potrebbe fare a meno ma nel mille cinquecentottanta e non segnaletici ci fu particolarmente caro e e ce lo rende ovviamente si rende pertanto la sua presenza molto gradita predetto oggigiorno cioè le mi chiede se il ministro del lavoro
Un tempo il ministero del lavoro si temeva che il ministro del lavoro della cooperazione e poi ci ci è caro per molte altre ragioni e c'è Biagio marzo
Sì raggiungeranno presto vedo però ecco non l'avevo visto prima vedo però il presidente della lega delle cooperative
O meglio Prandini che in una fila un po'sfilata ma che non creda dico il potere sesso
Ma che non crede ancora di potersi sottrarre parte un intervento naturalmente pur essendosi messo un po'in fondo un po'un po'in fondo do la parola danza elettorali
Che ammette ho letto il libro con attenzione e voglio dire che il libro mi mi è piaciuto mi è piaciuto lo condivido
E non è una affermazione di cortesia o formale quella che faccio francamente potrei anche dire va bene questo io
Non non ho obiezioni al filo di ragionamento e di proposte che ci sono lo trovo un libro importante
E devo anche dire che leggendo il libro trovate parlo come uno che non è ha detto i lavori e quindi
Non sa tante cose
A me la lettura del libro è servita anche per capire meglio certe cose capire meglio il ruolo della cooperazione come ruolo strategico non residuale non ti accompagno settoriale
Ma come un fattore essenziale sia pure potenzialmente per una risposta positiva e riformatrice
A problemi del tutto nuovi quali quelli che sono posti dalla società
Quando dico postindustriale ci sono molti compagni né che si alza dico no non bisogna usare questa espressione ma insomma ci intendiamo post diciamo post fordista post Vecchio industriali
Ora qual è il ragionamento le la questi le questioni che io voglio porre cercherò di essere molto schematico voglia dire questo noi ed è questa poi la Regione anche della sintonia che producono il ministro noi noi comunisti
In questi ultimi tre anni da quando io per esempio mi occupo di economia nel partito
Noi abbiamo lavorato molto intorno a un tema che il pro il tema del problema dello sviluppo nell'epoca dell'innovazione
Un tema che vede che ci consente di vedere con penso con chiarezza
Da un lato i limiti delle logiche di mercato
E i limiti dell'impresa nell'epoca dell'innovazione rovesciando anche una certa Apologia
L'impresa
E questo se è vero che nell'epoca dell'innovazione i problemi sono sempre più sistemi giudice
Cioè chiamano in causa interdipendenze interrelazioni fattori culturali saper fare ambiente
Qualità sociale direbbe Ruffolo
Partecipazione
E dall'altra però
Che l'impresa è necessaria
Perché soltanto partendo dai problemi dell'impresa
C'è una ferma una una ma cosa detta da De Michelis nella sua introduzione che mi trova consenziente voglio citare più o meno
E cioè che esso partendo dalla creazione in prese dall'lo sviluppo di capacità imprenditoriali
Io dico favorendo anche le spinte sempre più forti a mettersi in proprio anche tutto un settore sempre più largo del lavoro dipendente
A dare anche un certo carattere imprenditoriale lo stesso lavoro dipendente
A trovare forme nuove di combinazione tra capitale e lavoro si poi solo in questo caso si può immaginare una politica dell'Offerta di tipo diverso
Politiche dell'offerta aggiungo non puramente statalisti che
Che ci consentano di qualificare l'apparato produttivo di allargare le sue basi e di innescare io dico anche convenienze di mercato che non abbelliscono alle logiche finanziari
Questa è appunto la tematica io la sottolineo perché questo mi sembra il punto di partenza un punto da sottolineare con molta forza e che mi mi pare molto tutta la filosofia dell'impero
Cioè la tematica dell'impresa diffusa o dei sistemi di impresa
Che è una tematica lo dico alla sinistra me spesso molto diversa perché non voglio che ci siano equivoci dalla vecchia tematica della piccola impresa contro
è una tematica molto più moderna e molto diversa dal contrasto piccoli grandi è l'impresa diffusa il sistema d'impresa
Io penso che questa tematica sia importantissima che c'è un grandissimo cammino da fare su questo terreno
Che essa è convalidata in positivo adesso non sto a dire in positivo
Da tante esperienze
Di certe regioni d'Italia
E in negativo e convalidata dalla situazione del tatuaggio
Perché in definitiva lì il punto no stanno i trasferimenti non sta nel capitale fisico non sufficiente sta nel fatto che l'humus come dire l'ambiente meridionale non riesce a a produrre sviluppo
Per sostenere questa tematica valgono tutte le indicazioni comunque gran parte delle indicazioni che sono contenute
Detto questo però e qui vengo al alla questione che anche per animare il dibattito io voglio sollevare
Penso che possa restare un dubbio o possa nascere un'obiezione
Penso che possano essere io non è che la noi abbiamo di fronte a noi un patronato non molto moderno e avanzato culturalmente però una parte del patronato ci può dire ma sì siamo d'accordo anche noi
In fondo la funzione della cooperazione
Che cos'è
è quella di essere un in quel di fare questo essere un primo stadio
Un humus
Quindi in definitiva di continuare a svolgere una funzione importante Marco strategica
Quando voi farete questo benissimo
Il protagonista resta poi
Il discorso che fanno i più moderni di loro Carlo De Benedetti va bene
Migliorate lo Stato migliorate le infrastrutture
A andate dove noi non arriviamo andate dove noi non arriviamo fate anche coppe
E io ho trovate libro importante perché vi ho intravisto
Così sotteso molte considerazioni
Anche se questo tema non mi sembra centrale e io invece lo faccio
Mi è sembrato di e che si intravede un orizzonte più largo una consapevolezza più più acuta del ruolo nuovo strategico che sposò sumeri la cooperazione molto diverso anche da quello del passato e anche rispetto alle al modello emiliano classico
In presenza di che cosa in presenza di quella che io chiamo la grande mutazione
Cioè di qualcosa che deve farci riflettere meglio su che cos'è l'impresa e che cosa sta cimentando l'impresa perché a mio parere questa espressione se noi non la
Concretezza diamo nei processi reali che stanno accadendo
Conglomerate impresa regge processi di internazionalizzazione
Noi non diciamo molto dicendo impresa
Rispetto anche a a venti anni fa dieci anni quando le differenze erano grandi sì tra piccolo e grande ma oggi siamo di fronte a qualche altra cosa
Questa è la mia
Qualcosa che rende molto anacronistica la vecchia disputa vecchia che ancora continua sui giornali Stato mercato
Pubblico privato
Perché a mio parere noi siamo in presenza già di una nuova economia mista
Ed è qui che vorrei capire medio e qui va sono le mie riflessioni
Che cosa diventa e che ruolo può svolgere la cooperazione nuovo strategico
In una nuova economia mista che non ci mettiamo noi che già c'è
Perché noi non abbiamo non assistiamo soltanto non l'abbiamo assistito soltanto a una redistribuzione dei redditi e della ricchezza processo gigantesco di questi anni su scala internazionale anche su scala interno è cambiata la natura della ricchezza
E delle risorse
Ed è cambiata la natura e la logica del potere
Una ricchezza che non è più solo capitale fisico sappiamo ricchezza immateriale conoscenze servizi creare infrastrutture relazioni più libere e più mutevoli sul piano sociale processi formativi nuovi e mai compiuti valorizzazione del lavoro e anche delle chance delle virtù personali
Ma è cambiata anche la natura del potere del rapporto tra potere economico e potere pubblico questo e secondo me la grande novità su cui la sinistra non sta dicendo qualcosa ancora che cos'è il potere io vedo l'entrata in campo di un nuovo soggetto
Che non è più il monopolio
Inteso nel vecchio senso cioè la grande concentrazione produttiva che controlla un settore produttivo su cui da Sylos Labini a tanti altri hanno scritto volumi è un'altra cosa
è una sorta di conglomerata
Per la quale essenziale non è più soltanto il controllo delle produzioni ma di tante altre cose banche giornali
Ne sa qualcosa emiliani assicurazioni reti commerciali
Ed dico soggetto perché si tratta di un soggetto politico
Qui è la novità
Di un soggetto politico capace di capace di darsi non non più soltanto politiche settoriali ma strategia anche a livello internazionale
Che determina i processi di accumulazione non più fondamentalmente attraverso l'accumulazione interna all'impresa in su
Il profitto
Ma manovrando risorse gigantesche
In parte anche pubblico
Pensiamo a come manovra il risparmio pubblico le politiche fiscali
Le manovre di bilancio
E quindi che cosa è il mercato a questo punto il mercato è sempre meno il risultato la risultante della decisione di miriadi di impresa
Sempre meno qualcosa che funziona sulla base dei profitti impresa per impresa
A me sembra che sempre più determinato dal potere di queste conglomerate di manovrare rendite finanziare i flussi flussi flussi giganteschi
Se è così è tengo alla conclusione
Se è così io vorrei ripensare in questa luce il problema di un sistema non di tante cooperative di un sistema di cooperative
E vorrei pensare in questa luce ma non c'entra con la nostra discussione di stasera anche il sistema delle partecipazioni statali e di tante altre forme dell'economia mista
Intanto mi rendo conto che siamo ben oltre il conflitto salari profitti
Se è vero questo e quindi noi siamo anche spiazzati rispetto a quella che è stata l'arma fondamentale poi attraverso cui coppia
Siamo oggettivamente di fronte a una nuova forma dell'economia né del potere dello Stato
Dove fa un po'ridere la disputa che facciamo anche alla Camera sulle privatizzazioni delle partecipazioni il problema è la privatizzazione dello stato non è che impegnativo Filas me o un'altra cosa
Perché dov'è il confine tra pubblico e privato sono stato lunedì a Palermo fatto un convegno che mi ha molto impressionato
Nell'imbroglio dell'economia siciliana
Ma aggiungo subito dove il confine tra pubblico e privato a Torino
La storia incredibile di Mediobanca
Non so se avete letto le la storia il retroscena raccontato da Milano Finanza su come è avvenuta l'acquisizione della quota libica da parte dell'avvocato Agnelli
Sì è rivenduto le stesse cose
Costituendosi un capitale fasullo conto del quale Mediobanca gli ha dato delle obbligazioni all'uno virgola otto per cento
Mille cinquecento miliardi
Voglio dire che ci troviamo di fronte a cose che ingloba hanno ecco questo è il punto che voglio sottolineare che inglobano funzioni pubbliche statali
Non si illudano i compagni emiliani il vecchio mille con l'impresa di ieri
Non c'è più
Perché sono oggi questo tipo di imprese che vogliono non hanno più bisogno del comune non hanno più bisogno del potere locale lo inglobano Silicon Valley lo vogliono fare loro
Ci sono già i segni e a Torino lo stesso leggete lo studio di reggini
Sul sulla zona torinese avanzare e sono molto d'accordo in questo senso con le riflessioni di Ruffolo quando dice la storia della programmazione non è che la programmazione sinfonica gioco in realtà noi siamo di fronte a programmazioni private
Ma grandi programmazioni a lunga scadenza
E concludo
Queste sono le conclusioni non mi sono molto chiare confesso sento però con forza la novità della situazione
E e ne ricavo tre conclusioni provvisorio se vuole
La prima
E che la sinistra non basta più il vecchio statalismo
Cioè non basta a restaurare
Cosa anche necessaria la funzione statale
Secondo
Che noi dovremmo avere uno slogan nuovo significa
Più Stato e più mercato
Naturalmente intendendo un diverso stato diverso
Terzo che se è vero questo noi dobbiamo scendere sul terreno della chiamiamola così democrazia economico
Se questi sono i poteri in campo non basta più il conflitto sindacale
E non bastano nemmeno più le relazioni industriali protocollo ieri importantissimo o esperienza tedesca importante
A meno convince molto quella svedese ma dico però e in quella direzione cioè democrazia industriale
Mettere in campo strumenti di economia mista
Capaci di evitare i disastri che possono derivare da queste tendenze in atto ecco io ho finito volevo dire questo ho trovato nel libro molto forte
Tutta la cosa essenziale che diciamo la funzione oggi della cooperazione dal punto di vista dello sviluppo
Intervista ma non abbastanza sviluppata questa tematica della democrazia dicono
Ad Alfredo Reichlin io scuso presente dalla lega ma io lo faccio perché ovviamente c'è anche un fatto di amicizia nei suoi confronti che non potrà poi interviene sul dibattito perché e poi andare ad un altro impegno presenterà lega si devono occupare anche di una serie di cose pratiche R. giusto di cui si occupino però ha fatto molto piacere che sia qui presente tra di noi
Io voglio anche però ricordare qualche amico qualche compagnia nostro del presidente i membri della presidenza briganti Rosafio sono qui tra noi oltre a molti altri amici
Do la parola Vittorio Emiliani chiedendogli se come ho detto prima avendomi fatto un'apertura di credito alla cooperazione all'inizio
Negli anni Ottanta nell'assumere la direzione del Messaggero se pensa sette anni dopo che questa apertura di credito sia stata giustificato oppure in qualche misura sia rimasto deluso magari per averla fatta e dopo sette anni magari non aver riscontrato che quello che lui aveva previsto uno spiccato desiderato si sia poi in effetti realizzato
Allora certamente la conoscevo più da vicino in questi sette anni l'ho seguito anche da più lontano
Tuttavia bilancio che posso trarre per quanto riguarda il mio punto di osservazione
E che non sono rimasto deluso contrario sicuramente in questi anni la cooperazione Italia
è cresciuto ulteriormente si è radicata meglio si è fatta anche conoscere di più
Affrontato alcuni dei nodi storici problema finanziario per esempio
Anche se è un sistema di imprese così variegato così compresso così ramificato esige tuttora probabilmente una che questo problema venga meglio risotto
Sono rimasti sul campo certamente problemi importanti che erano già sul tappeto allora
Ma ricordando appunto una una frase di poco fa credo Reichlin cioè lo statalismo della sinistra bisogna anche ricordarsi per quanti decenni in fondo questo questa componente sia abbia proseguito la propria strada
Come non dico ignorata ma certo rimossa in parte lasciata crescere tasse da una sinistra che aveva aveva avuto una solenne ubriacatura di statalismo parlo sia di socialisti che di comunisti
Sì chi si va a rileggere dello stesso piano di sviluppo campioncini parere chiamato per ritrova ancora larghe traccia di questo ubriacatura che già negli anni Sessanta avanzati continuava inesorabilmente
E pur tuttavia lo sviluppo e la cooperazione sommessamente silenziosamente procedeva per sulle strade
Ecco al di là di questo Bilancio che può essere poi bilancio tramite opinabile
E riagganciandomi a Libero di Biagio marzo io farò come devono fare gli amici e cioè dire che sono largamente d'accordo e poi magari partire
Dall'aspetto che mi trova meno d'accordo o per il quale ho bisogno di alcune integrazioni o spiegazioni
E cioè proprio le conclusioni
Dove si pone uno dei problemi politici di fondo dalla cooperazione in Italia
Secondo viaggio marzo
Nella tradizione culturale dice la sinistra italiana
Riformismo non su con si coniuga infatti con cooperazione bensì compartecipazione
Come e dice prima rifornito e cooperazione due termini che non sempre sono stati coniugati insieme alla storia era prassi il movimento cooperativo italiano
E più avanti che la cooperazione italiana è stata appesantita e le sue potenzialità da una forte connotazione ideologica
Qui io vorrei capire ecco perché dall'accento si capisce da che parte vengono regionalmente
E devo dire che francamente laddove si è fatto del riformismo reale chiamiamolo così
Cooperazione riformismo sono stati strettamente integrati
Laddove si è costruita attraverso la cooperazione un'economia una struttura economica portante spesso delle economie locali e regionali
Si è lo si deve proprio all'azione lontana ma tuttora importante dei Del Vecchio riformismo
Non tanto vecchio poi come qualcuno qualche nuovo Riformista volete farlo parete
Come se fosse superato e certamente lo è tante cose ma non lo è in alcune connotazioni di fondo
A me pare cioè che proprio uno dei connotati della cooperazione degli elementi del suo successore a
Sia stato quello di essere andata avanti partendo da un'utopia generosa egualitaria
Se penso che mulo Baldini scriveva Andrea Costa per la colonia di Ostia fa tanto favolosa che vogliamo fare una colonia socialista perché i socialisti di oggi c'è lo sono per burla
E vogliamo costruire qui una sorta di società alternative certo questa è stata una grande generosa utopia
Tuttavia di riformisti hanno camminato coi piedi per terra fin troppo semmai i riformisti della cooperazione con un pragmatismo che però è stato una delle loro grandi qualità
Ed è tuttora una delle grandi qualità io credo del movimento cooperativo italiano un pragmatismo con i principi non senza principi sicuramente con dei punti di riferimento
L'appesantimento semmai e qui rispolvera una vecchia polemica spero stimolante e l'appesantimento è venuto ai partiti della sinistra e proprio dalla loro incapacità che in parte dura tuttora di concepire la cooperazione momento cooperativo come qualcosa che non fosse una salmerie
Ma come una movimento di tutta la sinistra variegato complesso pluralista
Ma capace sì di creare gli strumenti di una democrazia economica e quindi in luce di una scelta diverso
Quindi non tanto una connotazione ideologica
Della cooperazione ma un peso soffocante per tanti anni dei partiti che hanno continuato a considerare le cooperative come una sorta di appendice subalterna
Non è più così certamente ma credo che molti lasciti di questo passato siano ancora presenti
E lo siano state abbiano pesato nella modernizzazione il processo di modernizzazione che anche in questi sette anni soprattutto direi l'ultimo decennio il movimento cooperativo ha saputo affrontare spesso con grande coraggio e certamente con conflitti interni con contraddizioni
Se innamorato del gigantismo delle partecipazioni statali probabilmente in un certo periodo la cooperazione di produzione e lavoro
Forse sono state fatte anche funzioni di cooperative che potevano essere fuse
Si è in seguito un modello estraneo molto spesso ci sono però costituita costruite fior d'impresa capace di competere a livello nazionale e internazionale sul Nuovo Mercato di cui Reichlin parlava prima
Credo che siano state fatte anche opportune riflessioni su quegli errori che sull'eccesso di eccesso di distacco fra base a base dei soci e le imprese cooperative ai vertici della cooperazione che molto spesso abbiano smarrito vogliono imboccato certamente la strada di un manager moderno ma smarrito quella di una raccordo di un radicamento forte con la base sociale
Io credo che né con questo mi mi piacerebbe conoscerlo capirlo di più
Credo tuttavia che proprio per questo peso antico dei partiti sul movimento
E sulla sua realtà economica
Che ha a che fare col mercato perché nuovo che sia
Ecco su questo a che questo abbia pesato anche nella capacità oggi certamente più forte ieri molto debole della cooperazione di essa di avere un'immagine oltre che di essere una realtà e di avere un rapporto più facile con la realtà dei media vecchi e nuovi
Questo ancor più la sua scarsa capacità e qui probabilmente suo scarso coraggio spaventata forse da precisamente dalle dalle dalle voragini cui certi bilanci littoriali erano caduti
Giustamente quindi spaventata
Ma fin troppo forse
L'incapacità quindi di affrontare direttamente il problema della comunicazione con propri mezzi propri strumenti questo mi pare ancora uno delle parti più delude
Della cooperazione
Così come
Quindi problema scarsamente risolto che fa sì che la cooperazione sia sottostimata rispetto suo reale peso
E finisca per la sottostima sì
Col risultato di valorizzare troppo poco disse di se stessa di essere ancora chiusa in un suo guscio perché in questi anni sicuramente in cui io l'ho seguito di meno adesso ha più tempo spero di tornare a seguito di più
Sicuramente nell'ambito del movimento cooperativo le invenzioni sono state molte la creatività è stata tanta
Sopra lo sul nei settori nuovi nel terziario nuovo dell'industria stessa nelle cooperative di tecnici Pio di mi piacerebbe poi saperne di più
Tuttavia questo grande processo di creatività è stato troppo poco valorizzato a mio avviso rispetto alla sua reale entità
Ecco la parità e invece del movimento cooperativo della sua idea di fondo le sue idee forza credo che sia tanto questo libro la conferma la dimostrava ripropone ad una sinistra moderna
Che non sia legata a vecchi schemi
Dello stesso Mezzogiorno in fondo e presso
Le generazioni più giovani con un'acculturazione più alta
Con quindi strumenti anche culturali più raffinate
Uno slogan come quello cooperativo in fondo ne sotto lo Stato né sotto il padrone
Dovrebbe funzionare credo che funzioni tipiche ma deve essere più spinto avere più propulsione avere più capacità di penetrazione
Soprattutto laddove questa presenza ancora una presenza troppo debole e poco articolo
Ecco credo che sia giusto come diceva Ruffolo qui si tratta tra verso la cooperazione di coltivare l'intelligenza di colto nel coltivare la diversificazioni di coltivare la creatività
E con i settori nuovi oppure i grandi servizi urbani ne parlava ne parlavamo anni fa con Umberto
Ragone e io l'ho verificato anche in questa esperienza romana a bagno in una realtà come quella di Roma dove per esempio non esiste la sedimentazione storica delle municipalizzate del centro nord
E dove a livello di servizi tutto stenta a tutto eh così difficile così faticoso così insoddisfacente rispetto anche a quel po'che si paghi
Eppure credo che lo strumento cooperativo per esempio nella gestione del verde pubblico a Roma penso delle figlie
O del nuovo verde in periferia dei pacchi la realizzazione rimandata all'infinito
Di di grandi parchi pubblici come quello dell'Appia Antica presente
Beh in questo senso o del Pineto che viene abbandonato al motocross pure essendo la zona più antica più intatta di Roma per la quale si sono spesi lotte popolare culturali straordinari
E che oggi comuni l'amministrazione comunale ha finito per abbandonarsi spesso alle devastazioni di IVA
Ecco la cooperazione come metro di paragone
Sul piano dei costi sul piano dell'efficienza della resa dei servizio credo che anche a livello di quartiere iniezioni di questo tipo potrebbero essere straordinariamente importante
E collegarle alle nuove realtà metropoli
Ecco credo che questa sia poi una delle strade maestre per uscire da da un dilemma che un dilemma falso in cui la sinistra poi si è lasciata prendere
Lasciando sistematizzare tutto nello stato tutto fuori dallo stato tutto pubblico tutto privato
E c'è un capitolo che ahimè ha stimolato un discorso che sarei interessata prima ed è il penultimo riparare
Delicato alla mutualità volontà
Siamo tutti di fronte a una crisi costante e ad un appesantimento raccolti per far spetta di quello che ed altri paesi è stato stato sociale delle proprie di quello che in Italia sono stato sociale strappati a brandelli che magari comune sociale là dove c'è una tradizione municipale
Antica lontana quella dei riformisti
Bene c'è una crisi da costi c'è un appesantimento del costo di questi servizi
Il recupero di una mutualità di un solidarismo credo che vada fatto in termini moderni e qui la cooperazione può dare un grosso contributo
Ma proprio dando forse potrò per scontato e non lo è certamente lo è molto che le aziende cooperative abbiano saputo superare meglio di altre delle imprese private spesso di quelle pubbliche gli anni peggiori della crisi
Dando per scontato che la loro struttura sì una struttura oggi certamente molto più solida e molto più moderno di quanto non fosse dieci anni fa c'è a mio avviso un grande campo che neppure questo libro secondo me affronta che invece la sinistra una sinistra moderna deve e può affrontare
Ed è il campo dei poveri vecchi e nuovi degli emarginati
Ed è anche questo ricollegarsi all'origine le origini più belle della cooperazione la cooperativa nasce per dare lavoro
A chi non ne ha
Poi si sviluppa come impresa continuando ad assorbire nuova forza lavoro e a restituire poi alle famiglie dei più diseredati
Una la possibilità di di sopravvive la sussistenza perché oggi c'è un grandissimo campo che è quello assistenziale
Piaggio Maso cita giustamente il grosso lavoro legislativo che si è fatto di sistemazione degli anni settanta attraverso la tre otto due e il decreto seicentosedici
Secondo me però anche allora sì scontava un eccesso di statalismo di pubblicizzazione
E un eccesso di fiducia nella virtù dell'autonomismo delle regioni discorso ahimè oggi in grave crisi
Io credo che non si possa abbandonare
Come oggi in gran parte abbandonato lasciato tutto il grandissimo importantissimo discorso del volo del volontariato sociale soltanto ai cattolici
Si diceva tanto Lecce CL se i Comuni a Liberazione poi la sinistra i laici sono latitanti o quasi assenti da questo grande impegnativo straordinario campo di azione di intervento
Ecco che le aziende cooperative siano buone siano soliti siano sane e questo è un motivo di orgoglio e credo e di rassicurazione per molti per tutti
Ecco ma credo che lancia una provocazione
Che tutto ciò sarebbe ancora più bello più buono più sano
Se una parte di questa capacità produttiva venisse destinato agli emarginati alle povertà vecchie e nuove che non possono essere abbandonate
Alla carità di Stato o la carica dei privati
Kelis
Funzione
Va be'
Io non voglio non solo per ragioni diciamo
Non fare
Semplice adesione al ritorno dire che il libro di viaggio
L'interessato mi piaciuto questo un libro in buona parte figlio di un lavoro politico
Fatto in questi anni dai socialisti attorno ai premi della cooperazione
Cui e in qualche modo partecipato semmai l'unica cosa che devo dire leggendo il libro
Che quello che viene qui dette la conferma che il ministro pro tempore del lavoro preposto alla cooperazione per di più socialista
Probabilmente quello che deve fare di più l'autocritica rispetto a tutti i socialisti si sono occupati di questo tutto di questi anni
Per tutte le cose che non sono state fatte che il libro indica come utile opportuno e da fare
Però
E quindi io non non non per piaggeria lo considero per me che ci sono oggi per chi verrà domani
Utile vademecum un utile Medora memorandum per cominciare a pensare in maniera meno disorganica cosa occorre fare anche a livello di governo della cooperazione
E però
Credo che al di là di questo che pure è importante che pure per quello no che io rappresento per quello ripeto che rappresenta il ministro del lavoro chiunque esso sia rispetto alla cooperazione da è un titolo di grande merito per il libro io credo che la cosa ancora più importante
Che
Traspare nella lettura
Anche di più di quanto non sia dichiarato nei singoli capitoli è il fatto che se induce a una riflessione
Sul significato e il ruolo della cooperazione oggi nel prossimo futuro e bastavano quelle italiana che va nella direzione in cui anche l'intervento di Alfredo si è mosso questa sera
Cioè
Una riflessione sulla importanza che la cooperazione di inventi se stessa nell'epoca della grande mutazione
E per converso
Del ruolo che la cooperazione che riesce a rimestare se stessa può dare alla sinistra che pure deve reinveste inventare se stessa dell'epoca
Questa mi pare la cosa più importante e nel libro ci sono molti spunti originali in questo senso
Che vanno al di là delle cose che si sono dette e scritte finora ancora ieri sia all'interno del mondo cooperativo sì all'interno dei partiti di sinistra sia interno dei coloro che pure anche su Massimiliano dato crescente attenzione al cosiddetto terzo settore in questi anni
Questo libro è post non so che cosa da questo punto di vista
Apre secondo me una fase nuova di discussione di cui fino a ieri io non ho visto traccia che in qualche modo poi a condizionato negli ultimi anni
Le possibilità ritrovo in atto potenzialità che il mondo cooperativo a e avrà e questo sia per quello che riguarda governo Parlamento istituzioni rapporto col sistema economico ma sia dello stesso vituperati
Io ho fatto qualche accenno in questo senso qualche giorno fa alla manifestazione finale per il centenario ci ho ripensato veniva a presentare questo libro
Leggendo anzi rileggendo dove avevo letto molto fretta quando ho fatto l'introduzione ho trovato ulteriori spunti in questo senso io su questo vorrei brevemente ritornare
Con suo poco tempo con una schematizzazione ma con la schematizzazione che
Mi pare utile introdurre rispetto alla quale riflette
La storia della cooperazione è indissolubilmente legata alla storia della sinistra
Moderno dall'Ottocento in poi non solo in Italia
Uno dei frutti di un'azione politica e sociale di trasformazione che si è tradotta nelle forze che sono state storicamente classifica perizie
Che però come il libro dice direi in questo senso concordo emiliani in modo addirittura più esplicito e quindi lo stesso di sarà titolo comunque molto chiaro
La cooperazione la storia e la cooperazione è indissolubilmente legata alla storia della sinistra riformista
I suoi alti sui bassi nel mondo di vari paesi del mondo coincidono con gli atti quei bassi
Della anima riformista della sinistra
E siccome io sono tra quelli che ritiene
Che si aperti in questi anni non in Italia ma in Europa nel mondo una nuova grande stagione riformista
Anzi sono di quelli che ritiene il suo discorso lungo ve lo risparmio che la grande mutazione abbia fatto scomparire le chance della sinistra massimalista e luterani ovunque nel mondo
Fino a ieri era una possibile alternativa oggi non c'è più l'alternativa rivoluzionari massimalista non è più praticabile non è più conciliabile
Per come il mondo sta cambiando e quindi la strada riformista non è il suo non è solo obbligato a ma diventa la grande carta a disposizione delle forze progressiste
E il ripensare oggi
Il ruolo di una parte così indissolubilmente legata alla vicenda della sinistra riformista di Vendola sarà fondamentale non solo per chi fa cooperatori
Non solo per chi è interessato da a questa parte diciamo delle promessa ma per tutti diventa una cosa centrale
D'altra parte lo era ben centrale anche allora agli inizi
Quando per esempio in Italia in Europa è stata la cooperazione il primo fronte con il quale le masse popolari sono entrate nello Stato
I primi embrioni con cui si è avviata la democratizzazione dello Stato restavano ancora marginale la cooperazione nelle vicende del vento erario e popolare in Italia in Europa tra la fine dell'ottocento e mille novecento no sindacato ha avuto un'importanza enorme ma per certi versi in taluni momenti la cooperazione anticipato tutto in una fase ripeto che oggi e nei prossimi anni in Italia in Europa nel mondo a
Caratteristico regionali
Forse
Noi tecnico del recente passato abbiamo riflettuto troppo poco su quella può significare significherà questo diciamo aspetto della nostra iniziativa della nostra azione della vostra proposta del nostro disegno forse
E tra l'altro questo è tanto vero che provando ripensare un attimo riferì novità nelle opere conosco meno la storia e la cooperazione in questi cent'anni ci pensa beh torna molto bene con uno schema che io alcuni alti amiamo che è quella di una nuova classificazione della vicenda dalla sinistra che non è più quella verticale riformisti massimalisti secondo internazionale perfetta nazionale comunisti e socialisti e cioè per me quella ricontare prima sinistra secondo sinistra trattasi
La cooperazione come la conosciamo oggi è figlia della prima
Criteri uno dei grandi risultati della prima a sinistra quella della Seconda Internazionale di quella che ha creato i grandi partiti democratici di massa l'Europa
Di quella che ha saputo come segue nel cuore della rivoluzione industriale l'avvio della fase sposando l'industriale affermare la presenza non subalterna
Il movimento dei lavoratori
Per per rimanere Alitalia lo dicevamo punto alla presenza del Capo dello Stato b questo lavoro questa frutto della prima a sinistra in questo caso italiana del dell'unico partito era tasse operai è stato così efficace
La cooperazione nata rafforzata si prima della primavera mondiale sostanzialmente nel primo decennio del secolo si era portato al punto tale sopravviverà a trent'anni di guerra mondiale fascismo altra guerra mondiale e ritrovare tutta la sua vitalità nel secondo dopoguerra quindi pensate quali risultati hanno raggiunto i cooperatori di allora forme non solo voi se vogliamo andare vedendo che questa ruolo della cooperazione della prima a sinistra punto ricordavamo Luzzatti
è non solo la cooperazione la prima parte delle ottenendo operai che si traduce in leggi si dà cioè che passa dall'antagonismo alla aumentare sia pure con contraddizioni per parti componente dello Stato
E ma la prima la cooperazione di allora in Italia in Europa non solo a una valenza sul terreno economico e della produzione ma contiene gli embrioni dello stato sociale
Brioni dello stato sociale
Però una cooperazione aspro un aspetto di mutualità volontaria che sono una delle due grandi componenti assieme al tentativo di superare il contrasto capitale lavoro della della cooperazione
E siccome
Noi sappiamo che il più grande risultato storico della sinistra riformista in Italia in Europa nel corso di questi settanta i primi settant'anni da soli quando è stata prima a sinistra è stato lo stato sociale aprendo il più grande risulti risultati ed è la prima a sinistra riformista beh la cooperazione nell'origine ne traccia
Direi tutti quanti gli elementi e tra l'altro questo persino in termini istituzionali in Italia perché
Banca Nazionale del lavoro inseguita nascono dal nascono dai risultati
Nascono le leggi della cooperazione si trasformano successivamente in strutture più generali con scopi più generali che che vanno con di comprendere la gravità ai cittadini ma blocchi più completi di cittadini giuridica legislativamente definiti
Quindi cioè questa poi la
La cooperazione ai Europa in Italia nel secondo dopoguerra un po'le vicende della riva sinistra
Senza che Alfredo si arrabbi si appanna in Italia nei tardi dei paesi dove c'è prevalenza comunista
Ha un grande sviluppo nei Paesi socialdemocratici dove invece lo stato sociale esplode negli anni cinquanta e sessanta
No no e poi
Guai se vogliamo minori no se
Viceversa probabilmente l'esistenza di una forte correlazione che le ragioni inveramento storico sceglie il principio del PSI con riferimento principale è la ragione della vicenda concreta Alberto comunità italiana del fatto che oggi è l'unico partito comunista che sopravvive alle vicende degli anni settanta che può affrontare in termini non strumentali ma proprio ripensamento originale di partecipazione al movimento riformista degli anni ottanta e novanta se non ci fosse stata la guerra probabilmente non gli sarebbe così capace ai comunisti italiani di avere il modo strumentale non ma ma concreto di fare quello che i comunisti francesi i comunisti portoghesi Luigi Spagnoli non è riuscito e non riuscirà mai più
Ho poi la cooperazione arriva la cooperazione come si può dire
Subisce tutti i problemi che la prima a sinistra cioè entra in crisi alla fine degli anni sessanta presidenti tanti non utile rileggere a Parma l'abbiamo e per negli anni settanta è come si può dire un singolare laboratorio di di fantasie balocca volta anche di pratica per la cosiddetta seconda sinistra durata poco
Famose le passioni per l'autogestione l'abbiamo avuto tutti era una delle caratteristiche con la sinistra
Aveva le caratteristiche tipiche la seconda sinistra cioè di
Siamo della cooperazione degli anni settanta aziende europee erano l'autogestione da un lato solo bene non fatta era l'altro il terzo settore cioè il realismo di dire mondo che comincia a cambiare che non si sa dovevate rimette in discussione il capitalismo privato industria pubblicano e ci infiliamo e siccome siamo più flessibili solo per questo se la capiamo meglio chiediamo un diritto di cittadinanza maggiore e occupiamo degli spazi
Il PIL cosiddetto terzo settore che ora colleghi propongo di abolire dal vostro linguaggio ad Aosta cosa però è servito molto in quel momento perché è stata la forma esplicita all'economia sommersa in Italia siamo Gennaro perché avete l'impressione la la locuzione ma la maglia in quegli anni tra virgolette della seconda sinistra ebbe la cooperazione si è avvantaggiata molto lo sviluppo avvenuto perché è riuscito accogliere in maniera alla luce del sole cioè voi mentre l'economia sommersa
Aveva una deregulation reaganiana fuori delle leggi o delle regole del gioco voi vi siete botti di del regolare in modo più efficace in nome della socialità ma il nome di qualche legge che dava dei vantaggi sul fisco piuttosto presentare al fisco piuttosto che valgono regole e così via e
Come si può dire
Tutto questo durato pochi anni durato sostanzialmente nel corso degli anni settanta finito negli anni ottanta avete avuto sì una dalla cooperazione radici nella realtà come si può dire a differenza di altre espressioni della seconda sinistra in Europa è prevalsa dato concreto sul lato utopistico dal punto solo pagati libri o qualche dibattito sul lato destro gestione reputato molto diventati questo cambiamento e però di nuovo di nuovo anche in questa fase il problema del della identità del ruolo e così via non è stato risolto
Grande crescita grande rafforzamento anche qualche errore qualche vicenda sfortunata nel tentativo della ricerca del modo di essere
Adesso siamo negli anni ottanta
E siamo negli anni voi in maniera ancora USA avrebbe queste sono formule sono svolte
In tutto il mondo c'è questa ricerca che alcuni lo chiamano della terza sinistra c'è un qualcosa che non è più nella prima che ha fatto tesoro del come si può dire degli errori rapidamente consunti e la seconda è che capisce
E il problema di concepire una sinistra io dico una sinistra riformista per l'epoca della Grande Boucle
Bettino che ho riflettuto molto su queste cose in questi anni
Soprattutto dal lato dell'esperienza concreto rifare li convinco ogni giorno di più
Delle chance enormi
Che la cooperazione in questo comma
Non delle chance centrali quasi
Strategicamente centrali che ha
Io
Come si può dire in un ripensamento di un disegno di una strategia progressista che riguardi sia l'economia che la società e che tenti di essere al passo non solo per l'oggi ma anche per il futuro perché cambiamento continuo di questa realtà di questa data no io nel libro trovo molti spunti
Vorrei aggiungere qualcuno
A dispetto altre forme della sinistra verità altre forme di espressione della sinistra così come c'è stata consegnata al passato
L'acquisizione della logica d'impresa da parte della cooperazione
Beh
La metti un vantaggio enorme
Perché noi andiamo sempre più verso l'economia si sta in cui la logica dell'imprenditorialità
Si diffonderà appena passivamente in tutte le attività non solo in quelle che l'Ottocento ci ha consegnato come codificate nella forma impresa
L'imprenditorialità si diffonderà orizzontalmente in tutta l'economia in tutta la società
In maniera crescente perché il cambiamento così rapido
Perché questo cambiamento pone sempre più così al centro l'uomo il capitale umano il cervello dell'uomo che questo allora una forma organizzata
Che è ha una forte radicamento in valori politico sociale ma che nello stesso tempo per come storicamente si è espressa coi suoi riesce facile chiamarsi impresa
Si sente impresa
è riuscita a essere impresa nonostante tutte le difficoltà che errore beh ha un vantaggio gigantesco
Seconda questione
Come dicevo prima una delle caratteristiche della grande mutazione eh
Il sempre maggior peso
Del capitale umano
E la sempre maggiore irreversibile trasformazione del lavoro
Da lavoro manuale scolare fisico a lavoro intellettuale anche ai livelli più umiliante livelli più marci
Questo questo trasformazione questo passaggio tende sempre più a presentare in forme diverse
Il tradizionale contrasto capitale e lavoro
Che era tipico delle società agricole lo dico meglio di lettura versando spia
E che non dico scompare Man cambia di forme in maniera notevolissima nella società se lo vogliamo chiamarla postindustriale chiamiamolo comunque caratterizzata da un peso crescente della produzione di beni materiali servizi materiali CIPE in materia
E quindi la cooperazione che nasce ideologicamente come forma
Per superare il contrasto capitale lavoro progettò una nuova vita e nuovi spazi perché la cooperazione deprime a sinistra è soprattutto soprattutto la cooperazione tra braccia relazione nasce
Ma i braccianti muratori fra i manovali
è una forma tipica diciamo di una certa parte della società industriale vi si rafforza oppure
Tra i piccoli produttori agricoli che di fatto si sono un po'imprenditori ma sono soprattutto lavoratori dei tanti produttori con uno sforzo materiali due mila
Oggi invece
In questa nuovo contesto il modello cooperativo può arrivare dovunque anzi
Non so come dire dicevo l'altra volta solo ripetuto
La cooperazione della prima a sinistra della società industriale aveva un oggettivo difficoltà entrare nel cuore dell'attività economica l'industria sempre rimasti ai margini
Ma nella società in cui il cuore non è più l'industria o comunque non è più solo l'industria
Ma è sempre più il terziario produttivo capace di produrre beni materiali e servizi questo limite questo vincolo questa periferici Pasque compare almeno in teoria principio in potenzialità scompare completamente
In più
In un mondo in una realtà in cui noi ogni giorno dobbiamo ripetere i giovani rispetto ai quali avevano programmatico di offrirgli una prospettiva che risponda al loro primo problema che quello non del lavoro inteso in senso del dramma dell'attività non solo del lavoro per guadagnare dei soldi ma del lavoro anche per esprimere se stessi perché usare questo famoso capitale umano che a differenza di ieri oggi è interni generalità una risorsa anche economica
Perché a questi giovani mi doveva parlare di Haute imprenditore dal giorno dell'osso chiuso due anni
Io non ho fatto centinaia di ore di discussione grazie su questo
E noi dobbiamo offrire anche come si vede i modelli organizzativi dei punti di riferimento quindi la risposta beh dove ci buttate come ci mandate mica possiamo offrirvi come modello l'impresa in senso classico
L'impresa di capitali in senso classico la società per azioni no perché la stragrande maggioranza di giovani così la propria auto in breve di imprenditorialità la propria propensione essere ibrido le soste sono la qualità solo pochi fortunati pochi particolarmente aggressivi possono farcela
Questi
Il modello cooperativo può essere ripresentato non dico come l'unica soluzione ma certo con una componente centrale totalmente un modello cooperativo
Si dirà Dominissini mentre non il modello cooperativo da prima a sinistra non la cooperazione la cooperativa tradizionale se le braccia
O dei servizi resi conto
Diciamo con lo sfondo apriamo una nuova operazione
Ho di più
Questo cioè del giudice valuta ripete limitato l'uso di un appunto
In una in un mondo in cui la trasformazione economica nel senso che sto dicendo presuppone anche modi e forme
Per fornire incentivi e risorse
A chi ha da mettere sul tappeto proprio il proprio cervello le proprie idee
E quindi in cui c'è l'ostacolo terribile del funzionamento del sistema bancario biologico ottocentesco ottocentesca per cui le risorse finanziarie necessarie per sviluppare l'attività restano solo sei la terrazza il capannone sei la macchina se la cosa fisica ed è difficilissimo superare questa difficoltà
Beh la cooperazione cioè una forma d'impresa che già come si può dire storicamente sta dentro un sistema che consente di fornire vantaggi di erogare incentivi di distribuire risorse pubbliche in memoria imprese bicamerale si presta a mille volte meglio
Di ogni incentivo bancario canalizzato attraverso le casse di risparmio o le banche pubbliche e private per come dice Ruffolo incentivare l'intelligenza no l'incentivazione a parole non ed è paradossale condanna di nessuno né con le belle parole che dice ma un'incentivazione concreta cioè uno nuovo tipo di sportello
Diverso dalla sportello bancario in senso stretto cui logico ottocentesca assicurano ancora anni e anni per smantellare del tutto
Ma che possa fare in termini più generali da Venture Capital
Non solo per perseguimento piccolissimo
Di innovatori dotati di idee particolarmente brillanti per cui il Venture guarda può funzionare
Ma per chi semplicemente a un'idea ho una volontà di usare la proprio cervello la propria formazione e così via per svolgere funzioni che abbiano che possono stare sul mercato che abbiano e siano in grado di produrre beni materiali e servizi di venderli sul mercato
Cioè ci sono degli spazi enormi
Nella direzione di quello che io chiamo il nuovo lavoro la nuova economia alla nuova società
Che è quello a cui si tende quello che bisogna costruire
Per uscita dalla grande mutazione a Nanni avanti trovando un nuovo equilibrio nuovo contesti in cui fare
Funzionale domani qui la cooperazione ha uno spazio no siccome la grande mutazione non è una mutazione oggettiva tutta scritta nelle stelle o negli astri ma è frutto della nostra battaglia al verbale siccome noi
Cioè torna ma
Sembrava ci arriva un momento ancora marito comunque in questo contesto siccome noi crediamo ancora viola che la battaglia progressista e di sinistra
Proprio perché la grande mutazione può avere segni diversi dipende da noi
Non so come dire mi riesce più facile concepire in questa fase mi riesce più Franz concepire negli anni novanta in Italia unica come negli anni dieci in Italia però un ruolo trainante la cooperazione rispetto sindacato non me ne voglia sindacalisti ma mi riesce più semplice
Ai fini di andare dirigere la mutazione andare in questa direzione
E ci sono da questo punto di vista come si può dire all'Ovra una serie di frontiere concrete a breve
Che nel libro sono nei capitoli descritto indicate su cui si può
Da subito lavare molti un interesse più generale che non sia quello pure importante concreto e specifico della lega della Confcooperative del movimento così come storicamente concretamente esista
Penso nel campo della formazione della preparazione eventuali nuovi mestieri e nuove professioni penso che il campo del far crescere davvero in maniera diffusa il nuovo tartare di cui ha bisogno il Paese per non rimanere indietro vogliamo rimanere quinti nel mondo se vogliamo rimanere
Così almeno frontiera che marcia di questo
C'è bisogno di una diffusione di una velocità di diffusione di queste attività molto maggiore di quella che il mercato tradizionale tra virgolette in grado di garantire e non sarà certo come si può dire il sistema capitalistico tradizionale
Essere in grado da solo assolvere a questa funzione
Penso al discorso anche su scala internazionale
Beh
Discorso voglio finire tra un minuto molto lungo però
Una società del nord industriale postindustriale no sviluppa né un Paese un'economia una non sta una un'agenda Paese che voglia essere in grado di partecipare in modo non drammaticamente conflittuale
Al rapporto coi Paesi del Sud ha bisogno quel futuro di un forte e moderno
Così come ha bisogno del per certi versi vedi un moderno settore pubblico che per me perché in quei Paesi in questi prossimi anni lo sviluppo per ripianare non avverrà secondo i canoni del capitalismo ottocentesco
Non mi inganna verrà semplicemente secondo i canoni delle multinazionali o dell'impresa capitalistica avverrà con forme molto più intrecciate in molti casi avranno ruoli centrali
Distacchi e quindi le imprese dello Stato e soprattutto operativo le forme cooperative
Per potere interfacciarsi a queste l'esistenza nei paesi del Nord sviluppato
In cui esistano volontà politico democratiche di andare appunto non allo scontro non Alana contrapposizione violenta di un movimento cooperativo
Moderno e imprenditoriale capace che vada in questa direzione un momento cooperativo parassitari difensivo degli assolo di protezioni e di e di e di leggi che lo circonda diventa diventa recesso
Di più
Perché questo tema della democrazia economica di una per lato RAI
Mi sta molto a cuore forse anche a ragione Vittorio questo uno dei punti va approfondito beh non vada buio tanto probabilmente riprendendo il tema dell'autogestione che mi sembra il meno più ci penso come si può dire fumoso irreale da ma se ma in un altro modo voglio dire una battuta si parla tanto in Italia di public company
Come uno dei possibili modelli evolutivi della forma organizzata delle vaste imprese ma via Schimberni essendo che s'arrabbi che la vera public company italiana Herrera Montedison che non sappiamo ancora bene cosa sia è la Cmc
La vera public company italiana è la Cmc che non è più una cooperativa nel senso letterale del termine è la prima public company con un rapporto tra azionisti soci e management che è la cosa più simile che io conosca in Italia forse qualche altra operazione ce ne si la conosco bene
La cosa più simile cosa che in Italia alle grandi imprese europee management dirette calcola più simile il primo
Di prigionieri public manager in Italia sono stati negli anni settanta dall'inizio gli anni settanta lo ricordiamo in o meglio riconosciuti tutti i numeri uno della Cmc era stato e probabilmente questo
Si estenderà perché determini molti settori avremmo bisogno di forme di democrazia che non possono ridursi solo a un rapporto nel senso ottocentesco tra azionista e management della logica che in America si è sviluppata negli anni trenta
Che a cui non possiamo più tendere in modo acritico perché il mondo è cambiato in Italia non siamo più com'era l'America negli anni Trenta e quindi il nostro ritardo può portarci a ripetere acriticamente questa espressione e ultima questione il sub
Se c'è un terreno come la cooperazione tra il mille novecento al mille novecento
Ha giocato le sue carte è stata importantissima
Nelle miglia in altre zone in cui ha come si può dire
Accompagnato ed esteso
In termini economici in termini sociali in termini politici data la nascita e l'avvio della nascita della modernità ed è assieme
L'altra è l'altro grande protagonista assieme ai primi gruppi capi grandi gruppi capitalisti al famoso triangolo della nascita Italia moderna
In cui presentare sarà più che mai nessuno voglio più che mai su
O noi abbiamo una cooperazione
In grado di essere protagonista centrale assieme ovviamente altri ma protagonista centrale come come erano andati a del mille novecento una battaglia che che impedisca quello che altrimenti avverrà che la spaccatura questa volta sì definitivo del Paese è un dramma nel sud di emarginazione che ci vorranno decenni per recuperare poi non ce la faremo non ce la possiamo farci questo però significa anche qui un grande salto di qualità nomi una semplice logica di espansione geografica coi missionari voi
Come sui reggimenti coloniali questa venne su testate a mezzo ai missionari barattieri vanno mandate le le le le emissioni a Napoli no non così in un piccolo
No no no no con una no con una logica di tipo diverso di cui nessuno c'è assolutamente necessità non ce la facciamo ci pensiamo non ce la faremo a vincere la battaglia democratica sul sul terreno sociale economico senza una grandissima priorità alla atte alla diciamo al ruolo imprenditoriale
Del possibile futuro e al sud da questo punto di vista della cooperazione
Quindi mi pare che ne sia quanto basta
Proprio per la utopistico non ripeto quello che ha detto emiliani sulla mutualità oggi non solo sull'importanza allora la mutualità che all'origine dello stato sociale né all'inizio
è la la una delle vie una delle componenti essenziali della riforma devono fare quando pensiamo a rimettere sul mercato con un risparmio previdenziale
O altre forme una parte di coloro che abbiamo protetto Simeri sappiamo che dobbiamo farlo la variante di sinistra di questa riforma rispetta la variante tra virgolette di destra è una forte presenza in forma postindustriale ventunesimo secolo della mutualità
è una forte presenza solo di dire la l'Unipol l'Unipol l'Unipol è una delle forme ma c'è molto di più dell'Unipol in questa direzione che può essere fatto quindi
Io chiudo dicendo per tutte queste ragioni libero di viaggio secondo me dovrebbe lei capire
La discussione molto più ampie che altri vivi altri articoli sul suo perché i temi
E abbiamo liquidato alimenti poco tempo sommariamente tutti ma che vedo tutti stimolino riflessioni che vanno molto al di là della normale discussione sull'operazione dello io personalmente ce l'ho fatto l'autocritica iniziò già detto e lo ripeto
Come non non riscatterà ho le mie colpe
Ma in qualche modo visto come sto andando dal ministro del lavoro non non lascerò semplicemente le cose esattamente come sono state facendo due cose
Dicendo dopo tre anni che ci punto che il liquido la cosiddetta riforma che avevamo preparato che non è all'altezza comprese quelle dei tre partiti che non sono fatti preferite che inserirò una commissione insedierà una commissione che tenti di pensare
Non dico in grande diciamo Luzzatti stava nella così detta Italietta
E ha prodotto leggi moderne sia io mi vergognerei se noi non fossimo capaci settant'anni dopo di produrre leggi altrettanto moderna senza Mega ambizioni di di disegni generali ma che non siano perché appunto la cosiddetta di fuori perché non fa era Luzzatti rivisitato nel mille non è giusto
E per ci visto che il mio amico e compagno signorile per fare il piano dei trasporti ha chiamato
Allegato Leontief io chiamerò Torsello a far parte di questa Commissione perché credo che forse qualche utile duro qualcuno di signor qualche utile indicazione indicazione la porta adesso nei prossimi giorni faremo rione speciale questa comunque verrà in sé io credo che
Se coinvolgimento ovviamente delle vecchie cooperative in quella sede formale questi temi vengono rivisti Vietti coriandoli dovremmo essere in grado di produrre anche disegni concreti di norme
E vadano in questa direzione vino questo processo che dimostrino che la sinistra della fine del secolo non è meno capace di visione e di Progetto di disegno della Siemens della sinistra della sinistra più debole più sulla difesa più gracile giovane dell'Italietta dell'indice di fiducia
Grazie grazie degli anni dei vari dare la parola Biaggi ancora intatto il ringraziare qualche amico presente in sala uno mi è più caro di tutti ma so che è più caro anche a tutti voi ed è Roberto Spanò perché
Assieme solo in un angolo ma dal mille novecentosettantotto dal mille novecentosettantotto anche se con periodi un po'alterni ci segue io gli voglio bene voglio ringraziarlo per essere venuto qui anche se esso si occupa di altre questioni ma voglio ringraziarlo per essere qui fargli versare Sandro Gonella con l'amico repubblicano che non solo per come dire scrupolo di dovere nei confronti degli ospiti ma è un caro amico mi fa piacere che sia qui ma ce ne sono tanti altri vorrei chiedere a viaggio
Però di non abusare dei suoi doveri del festeggiato
Perché
E no nella
Perché le lodi che ha ricevuto il mantello di meritate di questa sera di dirci qualcosa dal suo punto di vista come se l'autore di questo libro io chiedo ancora qualche qualche minuto di pazienza perché Gennaro Acquaviva che ha avuto un impegno pressante però altri la chiesto e ha desiderato di raggiungerci desidera raggiungerci
Per cui se se vi divertite a questa discussione come io immagino che fino adesso riceve anche divertiti perché non è stato solo una cosa cerimoniale di stare ancora con noi una mezz'ora viaggio io voglio dire soltanto poche cose perché sia
Reichlin emiliani in Gianni hanno detto abbastanza
Io ho fatto un ragionamento in un momento difficile della lega delle cooperative
In un momento in cui qualcuno ha tentato
Di soffiare dei venti di guerra nei confronti del movimento cooperativo italiano
Ma poiché il movimento cooperativo che si
Concentra poi nella lega
Con le sue quindici mila e più cooperative non questo vento non riuscito a destabilizzare perché ha un grande patrimonio di uomini ha una grande capacità professionale a una grande ricchezza di risorse ha una grande un grande radicamento nell'interno e tutto il territorio
Alcune forze moderate e conservatrici hanno tentato di destabilizzare di colpire questo grande patrimonio
Ma
Certamente c'è un grande sbarramento nelle forze democratiche ma anche nei compagni che sono impegnati nell'interno della lega delle cooperative questo voglio sottolinearlo
E va il merito ai compagni che sono stati colpiti da questo misfatto
Della magistratura napoletana nei confronti di questi valorosi compagni dal compagno Prandini accompagna Rosafio da Umberto Dragone io va la mia solidarietà di responsabile nazionale del PSI
Per questo scellerato misfatto fatto
Dai giudici napoletani ma al di là di questo il ragionamento è un ragionamento riformista la lega delle cooperativa quindici mila cooperative
A due velocità un grande sistema per forza al suo interno due velocità
E il problema di non far andare la prima a velocità molto molto in avanti rispetto
All'arresto
Il nostro obiettivo è di superare queste due velocità superare l'arcipelago in un una sorta di sistema economico finalizzato sempre
Nella società a finalizzazione avesse sempre sociale non possiamo fare soltanto un discorso prettamente di mercato e imprenditoria questo e la peculiarità importante per la cooperazione e io voglio sottolinearlo di fronte ha dei valorosi compagni cooperatori che in questi anni hanno costruito
Anche con molte difficoltà nell'interno di tutte le aree perché non è vero che la cooperazione e emiliana i nordisti lo sforzo è stato fatto anche nel sud questo congresso dovrà dare anche diciamo così il consuntivo del lavoro fatto da dalla presidenza dai compagni dei dirigenti dei diversi Consorzi nell'interno anche di tutte le aree meridionali
E diversi settori non soltanto nel settore di Luciano Bernardini nel settore agricolo ma anche con i settori nuovi nell'interno del mercato meridionale
Certamente bisogna fare un nuovo sforzo quale delle alleanze io
Ho sono stato sempre un po'
Critico sul terzo settore ma per mentalità per cultura e ho puntato nei dibattiti riunioni che abbiamo fatto con i compagni della Lega
Su
Delle alleanze
Su punti di riferimento certo le partecipazioni statali gli Enti pubblici i ministeri che rappresentano per gli interlocutori io oggi e di domani
Per quanto riguarda la critica che venuta fuori anche se
Controluce possiamo leggere alcune cose che noi dobbiamo certamente rigettare
Dire che
La cultura nuova della lega della cooperativo del momento cooperativo per essere fortemente imprenditoriali e legato solo al mercato secondo me
Non possiamo accetta noi dobbiamo ecco il discorso che faceva prima il l'amico Vittorio Emiliani dobbiamo conservare la nostra originalità la peculiarità della lega delle cooperative che e prettamente sociali io ti ho risposto telegraficamente perché certamente il merito va più a voi che a me per l'illustrazione che avete fatto del libro e della dibattito che avete incentrato poi sui diversi temi di carattere economico e sociale
Grazie voglio fare un ultimo tentativo prima di dire due parole di conclusione ma obbligo del padrone di casa ovviamente di essere discreti produssero telegrafico di fare ancora un tentativo quello meglio Prandini che visto che è stato questo il
No ma piacere di avere qui il piacere dei delitti qui anche per un breve intervento nella nostra sede dall'asse delle notti del mondo operaio mi fa insistere anche se so forse di essere inopportuno perché tu lo faccia adesso
Perché se lo facesse
Io credo che non mi sia difficile dire che sono anch'larga misura d'accordo con il volume che qui è stato presentato anche perché ho avuto modo anche già da qualche mese di conoscere gli argomenti fondamentali che costituiscono la base di questo libro
E quindi me la cavo così come ha fatto anche Biagio marzo brevemente non entro nel merito del libro voglio cogliere invece un aspetto che mi è sembrato scosse presente nelle argomentazioni di Reichlin e anche di De Michelis
La cooperazione può essere uno dei soggetti fondamentali della grande mutazione
Io non sono profondamente convinto se non ne fosse convinto io
E da tanti anni ci lavoro
Ci sarebbe da domandarsi qual è lo spirito con il quale si è lavorato in questi anni però qui a mio avviso ed è anche da parte mia una provocazione
La sinistra italiana
Non ha ancora tratto la piena convinzione e conseguentemente non ha cominciato ad agire sul piano dell'iniziativa politica con carattere non solo provvisorio
Relativa a vicende contingente ma con carattere di respiro strategico
Non ha costruito ne costruisse ancora sufficienza iniziative politiche per assumere la cooperazione come uno dei soggetti della grande mutazione
Forse il termine terzo settore non è il più brillante però a mio avviso ha dato molto alla cooperazione a fare intendere che nella società italiana la forma impresa le risposte nel sociale
Certi valori anche del impresa dell'economia della formazione del reddito non erano patrimonio solo dell'impresa private dell'impresa pubblica parliamoci chiaro solo otto dieci anni fa quando si parlava di problemi dell'impresa di problemi
Di capacità di dare risposte nel sociale eccetera era sempre rivolto a questi due momenti organizzati della società imprenditoria privata e l'impresa pubblico diciamo un'altra verità anche la sinistra nel nostro Paese
Ha scommesso dopo la seconda guerra mondiale nella grande fase di ricostruzione del Paese oltre che sull'imprenditoria privata come momento anche calmiere attivo di in qualche modo di innovazione di diversificazione
Ha scommesso sulle partecipazioni statali non sulla cooperazione
Perché giustamente emiliani mette in evidenza anche una certa forse come devo dire una certa interferenza dei partiti da sinistra fino a un certo periodo la vita e la cooperazione
Ma perché nei partiti a sinistra rimasto fino agli anni Sessanta la convinzione che la cooperazione fosse una risposta per aspetti importanti ma pur sempre marginali
Non c'era l'assunzione del ruolo dalla cooperazione come uno dei soggetti strategici per la costruzione del risposte nella società né nella diffusione di impresa né più in generale nella capacità di risposta delle grandi questioni del sociale
A me fa enormemente piacere le parole i riferimenti che ha fatto compagnia Reichlin e ministro De Michelis mi fanno enormemente piacere perché sento una crescita di valutazioni di assunzioni di convinzione da parte di autorevoli dirigenti del dei partiti della sinistra che la cooperazione può essere questo soggetto della grande mutazione
In che misura lo può essere certo deve abbandonare alcuni retaggi del passato deve
Smettere con alcuni difetti tutto quello che si vuole deve avere più consapevolezza del suo ruolo e quindi pretendere di gestire un progetto di carattere nazionale più coraggioso
E però qui se vogliamo far congiungere dei convincimenti che ormai sono anche dei cooperatori
Soprattutto dei cooperatori della lega perché non dimentichiamoci che in Italia c'è anche una grande presenza del mondo cattolico nella cooperazione che ha una funzione non secondario da questo punto di vista ma dei cooperatori che sono nella lega
Beh allora qui bisogna cominciare a dare qualche
Concretezza in più e vengo a qualche esempio carattere un po'anch'io da parte mia provocatoria per esempio
Per fare diffusione d'impresa
Per essere capace di tentare di affrontare le grandi questioni che qui venivano a fronte dette cioè del nuovo che è presente nella grande mutazione o nel post industriale a me non fa paura questo termine tutta la parte immateriale eccetera
E quindi le nuove professioni i nuovi le nuove realtà che si affrontano il mutamento dell'impresa che non è più solo capitale lavoro ma tutte le altre mutazioni che sono presenti eccetera
La cooperazione ha bisogno che si passi anche da parte dei partiti e soprattutto da parte degli Stati ma di governo da una concezione di una realtà importante ma marginale diciamoci la verità De Michelis
La legge quarantanove nel campo industriale importantissima ma è stata elaborata con una concessione ancora di una visione di un ruolo marginale dalla cooperazione difensiva
Cooperative che sorgono su fabbriche in crisi per fatti marginali localizzati è la politica industriale che va revisionata e va messo nella condizione di essere praticata per i tre soggetti
Le tre gambe del tavolo l'impresa privata e quella pubblica e quella cooperativa
Allora dopo sì che può essere difetto culturale di iniziativa politica di capacità di costruire risposte progettuali singole complessive ma fino a quando io non posso praticare quella strada
Io devo stare a delle cose marginali da questo punto di vista
La grande questione del Mezzogiorno la legge De Vito è un punto importante ma non è
Quello il modo per affrontare il radicamento di una diffusa presenza di impresa cooperative se è vero che il valore fondamentale e la persona umana come soggetto che costruisse l'impresa non abbia bisogno di ben altro per fare impresa nel Mezzogiorno
Abbiamo bisogno non solo di risorse ma di una serie di punti di aggregazione che ci consentono a noi di aggregare in prima istanza la gente che ha bisogno di esprimersi Jenson eccetera ma poi di guidarli di accompagnarli a diventare degli imprenditori collettivi dentro l'impresa e qui c'è tutta un'attività che non è tanto il quattrini soldi
Che vengono messi a disposizione infine voglio dire qual è il coraggio che secondo me manca ancora la sinistra per esempio gestione delle risorse finanziarie
Il coraggio che manca la sinistra è quello di stare ad aspettare sollecitando per esempio criticamente l'iniziativa del movimento cooperativo
Quello della lega in particolare a darsi strumenti finanziari ad essere dire a divenire un attore nella gestione del risparmio popolare affinché questo sia non solo un elemento di difesa della del reddito dell'individuo ma anche canalizzate finalizzato ad uno sviluppo economico diverso sta bene questa sollecitazione
Ma qui coraggio deve andare molto più in là
La sollecitazione quando viene ad una forza che si confronta con una mondializzazione dell'economia che mette in campo le grandi forze multinazionali che hanno tale dimensione di disponibilità di risorse è una scala enorme di differenza che c'è
E allora che cosa costa la sinistra mi domando che cosa costa un ministro faccio il provocatore anch'io e che fa queste riflessioni che ho molto apprezzato nell'occasione del centenario anche qui anche qualche modo autocritiche
Fare con coraggio la battaglia ad esempio per trasformare la sezione speciale decreto la cooperazione presso la Banca Nazionale lavoro nella Banca dell'economia cooperativa
Noi siamo dei Cirene e alla lega delle cooperative a tentare di aprire la banca oggi lo faremo se riusciremo dipinta da superare
Tutti gli attori puro pratici che ci ostacolano ma alla fine siamo dei cinesi quella è una sezione che con centocinquanta miliardi di capitale che ha messo in dotazione lo Stato
Le centrali cooperative se la potrebbero comprare e non regalare in dieci anni e avere una sezione che eroga due mila miliardi di finanziamenti che ha rapporti con cinque mila imprese che fa immediatamente una competitività coi soggetti che nel credito hanno un ruolo allora saremo in grado di fare veramente
Voglio fare provocatore fino in fondo l'ho detto un altro occasione pezzo ma l'amministrazione Reagan negli Stati Uniti a costruito la Banca dell'economia cooperativa in questi termini dando centocinquanta milioni di dollari al movimento cooperativo che riscatta in quella
In quindici anni
In quindici anni
Allora presente ci volete come forma
Moderna della sinistra che fa un discorso anche rispetto alla grande mutazione al grande fattore finanziario
Badate costruire una nuova Unipol per esempio nel campo finanziario quando noi arriveremo fra vent'anni come oggi è diventata l'Unipol dopo anni di sacrifici eccetera avremo chissà quali integrazione nel mondo bancario e nel rapporto finanziario di un certo tipo
Altra grande questione
Disporre della innovazione perché noi abbiamo bisogno di disporre più in generale dell'innovazione accedere all'innovazione se vogliamo che l'impresa cooperativa si diffonde sia dotata non solo di managerialità ma anche di moderne tecnologie tecnico
Bisogna favorire badate se in casa mia quando lo dico qualcuno mi guarda storto in casa Lega delle cooperative bisogna favorire l'internazionalizzazione delle imprese cooperative
E noi lo dobbiamo fare tra guardando l'Italia dove ci sono movimenti cooperativi molto settoriali
Nel campo dove era più diffuso che la cooperazione di distribuzione la cooperazione è in crisi e in una realtà dove la cooperazione è fondamentalmente cooperazione di parte
O strumento funzionale è un partito politico
Quindi è molto più difficile per noi fare un processo di internazionalizzazione
Basta pensare alla crisi che ha nella Repubblica federale tedesca e l'esperienza dell'economia sociale e dell'economia cooperativa da questo punto noi avevamo tentato di farla banca insieme alla banca dei sindacati e della cooperazione tedesca
Adesso è stata venduta dei privati per far fronte a un disastro pensate come ci troveremmo se la nostra banca avesse per il trenta per cento di capitale questo parco
Ma resta il nostro problema dell'internazionalizzazione perché non possiamo non traguardare il mercato nazionale nel momento in cui parliamo di questa grande mutazione
Ecco grandi questioni che la dico e la concludo qui hanno bisogno non solo di leggi ad hoc leggi speciali importanti che non rigettiamo e non sottovalutiamo
Ma hanno bisogno e mi auguro che veramente De Michelis lo faccia
Di una mutazione sostanziale di tutto il testo legislativo del quadro legislativo
E di iniziative politiche coraggiose della sinistra la sinistra poi sa di avere un soggetto che avendo l'autonomia che alla lega delle cooperative è anche un laboratorio interessante perché è un laboratorio delle delle forze di progresso nel nostro Paese
Nel contesto di una di una forza di cambiamento nella società
E quindi se questo viene io credo che non solo la sinistra diventa è così protagonista anche in questo campo
Di dare idee concrete a che cosa deve essere la mutazione dove deve anche sfociare questa mutazione ma anche un vero stimolo e contemporaneamente anche un supporto ai cambiamenti del movimento cooperativo che io mi auguro
Di Avvenire perché le opportunità sono quelle che sono state dette io le condivido tutte
Grazie io vi ringrazio per la vostra attenzione credo che la discussione si è stata interessante devo solo scusare Gennaro Acquaviva
Vorrei però dire una cosa che vi vorrei pregare oltre che leggere il libro di viaggio che trovate qui di legge le ultime tre righe dell'introduzione che ha fatto Gennaro Acquaviva al libro di viaggio
Viaggio conclude così la sua Gennaro conclude così la sua introduzione
Fa una serie di considerazioni molto giuste su cosa è stato diciamo il patrimonio storico dalla cooperazione che conclude così solo la cooperazione riuscirà a fare quello che ancora non ha fatto una critica quello che ancora non abbiamo fatto
Cioè a tradurre in termini culturali storici e politici l'enorme patrimonio dei propri valori
Perché ho voluto citare queste tre ultime parole dell'intero Gennaro Acquaviva non solo per un riguardo panico compagni per l'ha potuta essere qui oggi con noi ma per dire che nei discorsi di grande interesse che il consiglio questa sera io vorrei ricordare anche se è stato già ricordato però devo dire dei vari oratori che noi faremo prossimamente qui al circolo culturale del mondo operaio ma anche poi in altre parti d'Italia
La presentazione di un qualche cosa che ne consigliamo di grande importanza dalla storia
E se volete anche nella cronaca del nostro lavoro di questi ultimi anni c'è la presentazione del libro di Zangheri Galasso Castronovo che abbiamo presentato qualche giorno fa al Capo dello Stato
Volevo un tentato di fare una cosa che forse è un valore immateriale
Però dei discorsi di questa sera non credo che abbia solo questo carattere di valore immateriale c'è un primo tentativo di sistemazione che farà criticata molto naturalmente però è il primo tentativo di sistemazione
Di un patrimonio che ci appartiene
Cioè quello di considerare quante volte ci è stato detto questo che c'è una storia gloriosa alle spalle che non conosciamo a sufficienza e che vogliamo invece conoscere conoscere meglio
E io ho l'ho voluto ricavare questo dalle ultime parole dell'introduzione di Acquaviva libro Di Biagio
Quasi come ricordo è il momento di
Di impegno per il per il lavoro futuro io non ho nessuna pretesa anche se avrei voluto naturalmente in questo caso io ne esprimere la mia opinione ma e poiché i compagni della lega delle Cooperative mi debbono sopportare in molte occasioni frequenti occasioni debbono sopportare non vorrei annoiarvi anche qua stasera con queste considerazioni solo una ero sarà di merito di viaggio e naturalmente a viaggio questo merito verrà dato sarà merito di un certo clima politico neanche questo va sottolineato
Questa sera noi ci siamo trovati in un ambiente di amici di compagni che seppur con diverse articolazioni
Hanno riscontrato su un terreno comune della sinistra è questo il punto io vorrei sottolineare della prima della seconda o della terza sinistra
Dicevamo primo secondo terzo settore già ne può avere la soddisfazione di sapere che il termine terzo settore sopra di lei si arrabbia un po'ma insomma il termine terzo settore nelle nostre tesi congressuali e un po'morto di morte naturale
Teniamoci morire di morte naturale meglio che morire di autocritica una cosa come dire assai più saggi cioè nel senso che si si muore di morte con naturale perché ci si conquista uno spazio più ampio
Che non è quello un po'difensivo che il Terzo settore aveva aveva rappresentato ma questi sono battute
L'importante è un'altra cosa
E di avere riscontrato un terreno comune di interesse e poi probabilmente anche di molti litigi ma l'importante è l'interesse per la sinistra in Italia sul terreno della cooperazione non so se me ne saremo capaci di portarlo avanti però noi ci proviamo a portarlo avanti i compagni socialisti saranno chiamati su questo avevo già un impegno a fare delle tesi congressuali del prossimo congresso anche un dibattito al nostro proprio sulle tesi congressuali se questo potesse essere fatto anche dagli amici repubblicani dei compagni comunisti un piccolissimo tentativo di capire
Che le ragioni storiche sono forti
Che naturalmente poi la storia si è molto divisa
Da quelle ragioni storiche antiche
Ma può avere anche qualche minimo di ricomposizione
Sul piano dell'azione politica concreta beh forse non abbiamo passato il tempo che usano questa sera e naturalmente oltre la pazienza di chi ci ascolta atto i ringraziamenti a Vittorio Emiliani da Alfredo Reichlin a Gianni De Michelis meglio Prandini
A Biagio marzo
E qualche risultato il qualche interesse credo che l'abbiamo creato grazie