Una storia comunista

Pensavamo Massimo Lucchesini
Presidente dell'ordine dei giornalisti nella Toscana
Che deve presiedere questo dibattito
Ha annunciato che arriverà con un po'di ritardo
Quindi io sarei per cominciare e dopo il mio intervento sperando che lunedì sia arrivato poi diamo la parola
Allora
Io ringrazio Rosi Bindi
Martini Gian Luca Cerrina
Per la
Partecipazione
Si scusa
Ecco lo Lucchese va allora
Allora io intendo
Aveva qui finisco col dire che si scusa per non poter partecipare perché indisposto dall'onorevole Maria eletta Martini che mi ha inviato alcun biglietto di augure di aspre stiramento per il libro e do senz'altro la parola a Massimo Lucchesi
Ancora ecco di telefonia
Tra qualche licenza era prettamente politica perché in queste ore ci sono
Ci sono le reazioni alla ministro Castelli che non vuol firmare la grazia per Bompressi e quindi ci sono richieste per avere le dichiarazioni sia sue legale naturalmente ha preso le distanze dal ministro e
E questo ha comportato per non ripetere l'azione con i nazionali peso dovuto rimanere un attimo a coordinare questa cosa
Io ho avuto modo di intervistare qualche volta occasionalmente durante i suoi viaggi in Toscana
Armando Cossutta
E quello che a una prima lettura ho potuto ricavare da questo testo è stato al di là della storia personale che appassiona sempre chiunque la scrive con intensità di sentimento
Ma il fatto che mi è parso di capire che avesse voluto in qualche modo offrire il suo contributo con questo testo di storia personale a quest'altro
Perché potesse essere in qualche modo tenuta aperta e mantenuta una riflessione ora
Quello che manca oggi è proprio questo
La seria capacità di mettersi a ragionare sul momento che passiamo e insieme a questa capacità anche il non abbandonò dell'uso della ragione per risolvere i problemi che la contingenza storica e passiamo ci mette davanti a me è parso di poter dire che lo spirito di fondo che io ho colto leggendo questo libro fosse qui e accanto a me l'autore proprio questo e per questo penso che sia stata fatta e data l'opportunità alcuni relatori che sono qui a questo tavolo di poter entrare
Al di là delle contingenze che libero racconta e la vita attiva Armando Cossutta in questo tentativo stasera di presentare un libro ragionando sul perché questo libro è stato scritto sul perché questi contenuti ci portano a questa forma di ragionamento
Non vorrei dire più di questo perché quando si presentano i libri a parte sentire chi è che mi commenta e l'autore stesso che può parlarne mi sembra importante percepire proprio l'intensità con quale quest'opera che viene presentata è stata scritta io vorrei subito dare la parola allora a Luciano Ghelli
Perché proprio tu che sei in qualche modo
Si può dire quasi coautore di questa storia introduce essi successivamente la possibilità che ci è data di fare qualche domanda più approfondita sul libro
Permettetemi di cominciare ricordo personale
Io negli anni ottanta sono stato dall'ottanta all'ottantotto segretario della federazione comunista pisana
E membro del comitato centrale del Pdci
Un pomeriggio mi pare dell'ottantatré
Mi chiamò Mario Picardi
Dirà che era a quel tempo responsabile dell'ufficio di segreteria nazionale del nostro partito
E mi dice tiri sciolta
Che Cossutta basta a Pontedera all'attenzione fuori del ponte appare un'Assemblea
Io gli dissi che non mi risultava
E la cosa non era passata dalla Federazione
Ghirardini liste fai e però sarebbe meglio che non andasse Cossutta era già cossuttiano aperte raccomandata
Io mi informo mi informo la cosa era vera da secchione per tenere da una sezione che parteggiava per Armando
Allora chiamo Botteghe Oscure
Chiamo la serie di passano la segretaria di Armando il quale mi dice Stein costrutti a casa
Perché sta non sta bene analisi darmi
Dammi il numero di casa allora lo chiama casa viene
Mi dice sai o mal di schiena dio Marte dovete andare
La prossima settimana
Fuori del ponte a Pontedera appare un'assemblea dice sì io go con la ruvidezza che a volte oggi dei CSI io gradirei che pur non andassi a Pontedera
Cossutta visse io prendo atto che non mi volete
Non vengo
Io penso che questa fu la più una delle prime volte che parlai con consumi
E
Poi giri parlai quando intendo in fondazione
Inter Mannino Sandor sul lago di Massaciuccoli ed è l'unica volta che li ho mangiati rospi le grane ricordi arma è
è valida amore
Io fatto da questo episodio
Perché nel libro c'è il riferimento a una sezione d'Abruzzo dove gli più impedito d'andare che per i gatti
E lui racconta questa cosa con amarezza
Io devo dire che come segretario di federazione la Federazione assolti a questo compito di dire in modo anche sgarbato cocciuta non venire con assoluta ma naturalezza non sentendo nessun segno di rimorso anche questo era il PG
Cossutta
Fa parte
De la grande storia del Partito Comunista Italiano
Io ricorda Pisa Giuseppe De Felice negli anni settanta
Anche di Cossutta come di Natta di Bufalini di Chiaromonte
Parlava di questi come dei grandi cardinali degli impicci come dei grandi dirigenti che allora aveva erano facevano parte della mitica segreteria
Nazionale del Partito Comunista Italiano
Le pagine in cui Cossutta racconta quando stava al vertice del PC
E poi le amarezze
Che subisce quando passa all'opposizione in un regime di centralismo democratico in cui certe cose non sono ammesse sono le pagine anche più toccanti
Del suo libro di un di questo bello le
Belli
Qualche volta quindi ha sperimentato cosa vuol dire essere al vertice di un grande partito e cosa
E cosa poi vuol dire stare all'opposizione di un grande grande
Però secondo me Cossutta appartiene alla grande storia del Partito Comunista Italiano
Alla grande storia
E vi appartiene per un motivo che secondo me li riassume tutti perché in Luís abili Stuppo profondamente l'insegnamento di Palmiro Togliatti
E questo insegnamento
è presente tuttora se voi a state attenti ora ho presente anche l'ultimo intervento a San Miniato all'Orso cattivo regionale
In Cossutta e sempre per son sempre presenti i tre elementi
I comunisti devono operare in favore della democrazia
In favore dei lavoratori delle masse lavoratrici in maglia anteporre un interesse di partito astratto a questi due fondamentali
E poi oggi l'orgoglio di dire noi rimaniamo comunisti Comunisti italiani
E peggio e peggio nel solco aperto dall'insegnamento e dalla lezione togliattiano
Il libro di consulte un bel libro
Ognuno può dire la sua
In alcune pagine e in alcuni momenti è troppo tirato via vero io mi aspettavo di più da questo libro
Sulla le vicende dell'undicesimo congresso che sta con i un'imponente Neri padre era un congresso fondamentale nella storia recente del Partito Comunista Italiano
Lì Cossutta poteva dire di più per esempio ci poteva raccontare come a Milano Mario Alicata pesce fuori tutta l'ala ingrati Anna
Dei comunisti dei comunisti milanesi
E anche poi come responsabile mi pare al congresso della commissione elettorale come
E fu sanato furono sanati anche all'interno della maggioranza dei contrasti fra Amendola Alicata Berlinguer Natta eccetera eccetera
Penso che Cossutta dovrebbe scrivere un altro libro
Per raccontare anche i caratteri come presidente ha fatto Emanuele Macaluso
Dei dirigenti del Partito Comunista Italiano e lui potrebbe essere estendere questa costa anche nel raccontare i caratteri di dirigenti del movimento comunista mondiale che lui ha conosciuto quasi tutti nella sua lunga nella sua lunga
Militare
Ora io qui vorrei dire tre questioni politiche
E in questo quadro
E respingendo e che ebbe e ritenendo che il libro vada in tutt'altra direzione che la storia che racconta Cossutta sia una storia minimale o marginale
Io dico dico soltanto non è la storia la componente corso piana che opera all'interno degli uffici e poi dà vita a Rifondazione e Comunisti italiani
Qualche altro l'ha raccontata io e attenti del libro di Leonardo Caponi che secondo me è abbastanza buono da questo punto di
La storia che racconta Fusco spuntano detta la storia più alta del partito comunista italiano e del suo innervare sia congiungersi con le vicende della democrazia e dei lavoratori e dei lavoratori italiani
Cossutta a un certo punto asserisce
Che
La
La vicenda di Rifondazione poteva andare in un altro modo
Se Pietro Ingrao avesse aderito a Rifondazione comunista
Io qui vorrei fare due osservazioni
Col senno del poi io ritengo che pur sbagliato allora parlare di Rifondazione Comunista
Perché parlando di Rifondazione si dava ragione a Occhetto da un altro versante che che la storia dei Comunisti italiani era finita
E quindi anche chi voleva continuarla doveva rifondare un partito in discontinuità
Con questa storia con
Quindi picche un appunto critico che faccio non addita come sono andate le cose non a caso noi Comunisti italiani oggi sottolineiamo il più gli elementi di continuità
Con la storia dei Comunisti italiani che di discontinuità
Quindi qui che è un atto pericolo per noi non possiamo vivere sulle spalle della storia dei Comunisti italiani dobbiamo aver presente qui in quella storia dei il elemento dell'innovazione è un tratto distintivo e comunque io ritengo che parlare allora di Rifondazione come si parlò in come Cisco ci disse anche nel titolo della mozione due-tre unificato Rifondazione comunista fu un errore
Ritengo che la presenza di Ingrao non avrebbe cambiato il corso sostanzialmente il corso delle cose ci abbia fornito a Rifondazione
Perché
Perché in Ingrao c'erano tutti gli elementi
Che poi hanno portato Bertinotti
A uscire dalla storia dei Comunisti italiani
E questi elementi già sono presenti nella battaglia di minoranza che Ingrao va all'undicesimo congresso io vedo lì il primo tentativo di aprire una strada che può riesce poi da Togliatti
Dalla via italiana al socialismo e da quella e da quella storia
Io dramma vero
Dell'evoluzione che poi a Rifondazione
Fino alla scissione del novantotto lo vede in un altro elemento nel fatto che la battaglia
Che i berlingueriani una parte dei beni in balia
Fanno contro Occhetto sì per ma al congresso di Rimini
Poi Tortorella Natta eccetera eccetera non aderiscono a Rifondazione comunista
E quella componente viene meno
Viene meno viene meno e io qui non sarò mai
Talmente riconoscente a costo da perché che ancora un partito comunista i tre quintali al vento che gran parte si deve su ma Cossutta è è segnato dall'identità
Filo sovietica che gli si mette addosso di cui l'UE consapevole si rifiuta infatti
Di fare il segretario di Rifondazione
E questo marchio è un marchio che blocca le potenzialità di Armando Cossutta di quella componente non è mancato che al congresso di Firenze lui prende il tre per cento ma la mozione per il superamento del capitalismo prende il diciotto per cento voglio dire che senza questo marchio che gli si appiccica addosso conosciuta ebbe però è filo-sovietico
Senza questo marchio le potenzialità di una battaglia contro lo scivolamento supposizioni neppure socialdemocratiche dell'ultimo PG avrebbe avuto
Una efficacia maggiore di quella e quella che io ritengo che allora che il fatto che la corrente berlingueriana che quel gruppo skipper ma alle soglie di Rifondazione
E fu un elemento più che Ingrao che di impedire un'evoluzione di Rifondazione
In direzione di un dominio di Bertinotti che poi porta che non voglio far polemica gli esiti agli esiti che noi che noi oggi conosce che noi oggi conosciamo
No io ora siamo impegnati
Io
Berlingueriano che dica Cossutta non venire
A Pontedera
Con tanti altri compagni
Per la componente invece che faceva capo anche nel PPI a Cossutta che lui costruita negli anni ottanta
Siamo impegnati in quest'avventura
In questa battaglia per la costruzione del Partito dei comunisti italiani per l'ultima cosa che io voglio dire
Noi ci siamo faticosamente radicati chi viene dal PG a ben chiaro le differenze
Una cosa è un partito col trenta per cento
è una cosa un partito del due quattro per cento del quattro per cento in Toscana ci siamo radicati siamo andati avanti abbiamo assicurato un'esistenza però dobbiamo avere chiaro
Che per le mutate condizioni sociali economiche politiche e della società italiana la costruzione di un partito di massa è una cosa di là da venire una una partita molto probabilmente immane impossibile
Che è una crisi dei partiti che un'evoluzione della società ideologia quella del neoliberismo che qua contro questa prospetto però noi ci sia e noi ci siamo e dobbiamo imparare ad apprezzare i movimenti lei aggregazioni che a sinistra sorgono autonome dal nomi e anche dai DS dal partito
Maggiore della sinistra le associazioni e i movimenti che si vantano
Per sviluppare per dare spazio a una sinistra a me non piace di dire radicale
A una sinistra che mantiene al centro del l'orizzonte la questione
E la trasformazione della società della società non voglio dare la parola della trasformazione socialista che è una idea che bisogna ripensare ma un'idea forte di trasformazione della società
In questo quadro io credo che noi dobbiamo Ap rivive porte finestre nel rapporto con questi associazioni con questi movimenti come già stiamo partendo a livello nazionale
E anche qui per determinare aggregazioni che consentano di mettere in campo una massa critica che faccia pensare una sinistra che non voglio smarrire l'idea del cambiamento e della e della trasformazione io mi fermo qui mettendo in campo queste queste idee che scaturiscono dalla da una lettura da una lettura del libro
Cossutta è un compagno che ha che ha una sua corte come prevede una sola porte fisionomia una fortuna sua forte caratterizzazione
Un compagno che fa le cose con grande con grande ponderatezza mai avvenuta
Qui ci si può dire anche un'altra cosa finisco davvero Armando nel novantotto di luglio cenammo insieme a Tirrenia Cossutta Nino Frosini e io io e Nino eravamo già dura sparati sulla necessità di venire qui ad Rifondazione
Cossutta quella sera che dispose quasi mare ti ricordi ma che dice impegnandoci la gestione non è mai una questione organizzativa è una questione politica bisogna stare attorno al grande Rizzante
Grande prudenza e grande cosa perché venimmo via un po'abbacchiati sia così che ai che il ecco un compagno di grande ponderatezza di grande equilibrio su quella porta si può concordare sito si può non concordare
Ma una persona cui io credo che la democrazia italiana deve deve un riconoscimento
Io non ho parlato di queste partite che riguardano la questione mi trovo in mi sembra chart aumenta il proprio io non prendo nemmeno Besta roba non la prendo nemmeno in considerazione io ritengo che non solo chi abbiamo è voluto rimanere comunista deve qualcosa Armando corso
On solo questi
Ma ritengo che anche la democrazia italiana anche questa in queste nuove forme in questa fase di transizione deve continuare a vere riconoscenza penso l'opera il lavoro e le lotte del compagno Armando Cossutta
Grazie a Luciano interni per questo intervento avete sentito eh
La passione del suo consueto dire emerge con consistenza quello che è il fondo di questo scritto cioè che cosa significa essere stati vuole continuare ad essere oggi comunisti
Ho letto tra le pagine del libro diceva anche adesso che Armando Cossutta scrive era arduo e arduo ancora diversi cani
La mia domanda provocatoria che vorrei fare a Rosi Bindi è questa ma e sono
è solo solo questo termine che può essere invocato quando si parla di sinistra
Perché da mia esperienza personale anche in campo giornalistico quando qualcuno valuta un servizio fatto in un modo o in un altro voi sapete io sono un credente quindi lo posso anche dire e Mattei tu sei un cattocomunista
Allora io dico sempre che questo termine oltre a essere un termine un po'sorpassato dai fatti anche scomodo
Più cauto perché i comunista magari molto più di me perché la storia
E le idee politiche non sono dei Chigi menti ideologici e basta sono dei contenuti alcune attinge per trovare motivo senza la propria esistenza non ce lo dimentichiamo mai ecco perché io dico che bisogna rispettare
La politica e l'idea politica perché per molti ex comunisti a motivo di ricca come premesse
A credenti e no quindi attenzione hanno sminuire mai questo luogo
Interiore in cui ciascuno affonda le sue radici più profonde per significa sì all'esistenza perché questo oggi mi sembra sia quanto meno un pochino Aube nubilato
Da valori che sono improvvisati forse qualche volta la terza improvvisati non veri diciamo pure che questo termine ma mi assumo la responsabilità di quello che dico
Ma allora ecco
La sinistra e i comunisti Grassini
Che cosa sono che cosa rappresentano e come si può stare in dialogo con una parte che dal punto di vista politico può essere anche distanziata da un sentire non ideologicamente ma come pensiero politico
E è possibile che questo possa contribuire come abbiamo sentito dire
In fondo all'intervento di Ghelli a questo cambiamento che va gestito governato e orientato perché tutta la società che se ne avanza e non soltanto la sinistra che però a questa competenze in un momento in cui le categorie della vera libertà della vera pace della vera giustizia possono essere un pochino messe in discussione
Da chi non ha dimestichezza oltre che con questi termini anche con questa concezione culturale
Io potrei rispondere
Con una frase del libero verrà presa
Nel passaggio dalla prefazione di di Armando Cossutta dove dieci sette non si sente
Non mi sottraggo alla provocazione
Benché non è stato buonissimo come nel caso
Però potrei cominciare a rispondere ecco passaggio della prefazione del libero dove dice
Essere Comunisti oggi significa essere coerentemente di sinistra
Essere una forza che nell'ambito di uno schieramento unitario sia capace di far prevalere istanze più innovative più riformatrici della politica internazionale
Nel campo del mondo del lavoro dei diritti sociali e dei diritti civili della democrazia senza rinnegare il proprio passato e le proprie radici politiche
Ecco io potrei subito incominciare anch'io ponendo una provocazione poi rispondo alla domanda che questa ma
Proviamo a vedere se è possibile
Senza proprio in in virtù di questa sfida
Anche di questa missione che essere comunista oggi significa nella vita del nostro Paese
Se il contenuto
è talmente importante
Da
E talmente anche diciamo condiviso in qualche modo
Da consentire oggi in questo momento anche di rinunciare a chiamarsi comunisti
Questa è la come dire e la la la metta subito nel senso che se essere di sinistra significa questo se essere comunista oggi significa essere coerentemente di sinistra
Forse
Vale la pena di più lavorare e affinare diciamo questa questa nuova missioni che la sinistra si
Giustamente sita in questo momento
E vale ancora una mia forse affermazione che faccio troppo spesso che poi di fatto è un interrogativo
Per essere di sinistra non è indispensabile essere comunisti
E ancora e ancora era più di sinistra Togliatti relative
Interrogativo
Che una volta porsi a a D'Alema e lui mi disse guarda io ti consento che di dire che te sei più di sinistra di man mano mi fa rispondere tra la prima targa
Mi accontentare in quella circostanza mi accontentarci nave detto questo io ringrazio molto per naturalmente per quest'invito
A Ostuni
Insomma come dire speravo proprio ero certa che ci fosse anche una diretta Martini perché
Mi sembrava che insomma le le due storie
Sarebbe stato interessante vederle vederle insieme in parallelo queste si
Perché io mi sento un po'più contemporanea di Maura Cossutta che non gli Armando ecco e quindi sono non se ne offende padri sono quasi in più per la figlia che per il padre se posso dirlo per la condivisione
Quasi diciamo quotidiana di di di battaglie e di di Paesi di posizione di quanti e quali ogni tanto vi sarete accorta
Una volta ci siamo scambiati un biglietto
Come sarebbe stata la nostra storia se avessimo frequentata da stessa parrocchie la stessa sezione
E che questa non è una cosa che capita nella città
Passiamo
A noi è andata di vivere diciamo questa straordinaria avventura insomma per la quale forse
Io di molte cose che sono scritte in questo libro di confesso non sono neanche in grado di capirle perché dall'interno della storia del Partito comunista io
Cioè mi muovo male là dentro come evidentemente se se se se qualcuno scrivesse una storia democristiana forse rivolge votereste male voi e magari sì ci mettiamo insieme a discutere
Tra me e Armando Cossutta rileggiamo la storia di questi sessant'anni della Repubblica italiana anche in maniera diversa sicuramente nel mille novecentottantanove quando io al Parlamento europeo vedevo collare il muro di Berlino
Che sensazioni che abbiamo provato sono state forse forse un po'diverse
Sicuramente la la la la lettura diciamo anche degli eventi storici grandi la lettura dei grandi eventi storici probabilmente oggi ci ci consente che cosa secondo me
Data la la la singolarità dell'esperienza che ci è dato di vivere
Di essere capaci di con con grande libertà
Di parlare con orgoglio della nostra tra ed è quello che io ho apprezzato di più in questo libro
Ma proprio perché si è orgogliosi della propria storia credo che siamo anche capaci poi di
Di
Di cogliere il limite no e se così non fosse stato io credo che non ci sarebbe stato quell'incontro di culture così fecondo che si sta realizzando oggi nel nostro Paese
Che
Sono state così lontani
Per per molti anni e che oggi invece si trovano unite si trovano insieme
Proprio in ragione di una diciamo condivisioni a questo punto delle cose che contano di quelle fondamentali della vita della nostra democrazia
E quindi
Io credo che
A noi oggi è dato di essere
Davvero
Radicati nella nostra storia
Di essere orgogliosi del nostro percorso
Di saperlo rileggere anche con luci ed ombre
Perché stanno passando gli anni e credo che questo davvero uscire ci cioè consentito forse c'è anche in qualche modo richiesto
E di mettere e
A frutto tutto ciò nella novità che ci è data di vivere perché
Io credo anche che
C'è una sfida culturale
Etica in questo momento
Che sono chi è
Profondamente radicate nel proprio percorso in grado di capire
E che non può non far propri in qualche modo ma cioè io io colgo tutta la novità delle culture che oggi sono
Nel centro sinistra
Proprio da questa capacità di aprirsi al nuovo che sta emergendo
Penso a la novità assoluta con la quale tutti noi siamo stati chiamati a confrontarci con il tema della pace tutti assolutamente tutti
Nessuno era preparato
Nessuno
Perché se rileggiamo tutta la nostra storia e anche le scelte che sono state operate da ciascuna forza politica in vari momenti io credo che tutti noi ci troviamo di fronte a ad una ad un input per attivo
Talmente nuovo che ci chiede di essere al tempo stesso capace di mettere a frutto la nostra storia ma anche di giocarla
Con il rischio che il tempo nuovo comporta
Aggiungo anche un un altro aspetto cioè
Ed è l'ultima cosa che voglio dire
Poi non so se ci sarà la possibilità di di gli altri gli altri confronti
Noi oggi siamo uniti
Credo nel nel muovere una critica ma anche nel dare le risposte a quella che abbiamo chiamato la crisi del pensiero unico
E che il è stata in qualche modo diciamolo pure
Una sorta frutto del per il cedimento che in in qualche modo tutti si è avuto perché
In fondo questo libro si muove da questa da questa preoccupazione no dire insomma nel momento in cui
Crolla il comunismo qualche cedimento diretto o indiretto alla vittoria di un unico pensiero c'è stata da parte di tutti compresa la sinistra compresa la storia
Non siamo assolutamente oggi è davanti a noi questa crisi evidente persona quale stiamo insieme ieri
Se questo servisse fosse come dire se pensassimo di alimentare la risposta a questa crisi con la semplice
Con il semplice darci ragione del passato non non andremo da nessuna parte cioè la consapevolezza del fallimento del pensiero unico è una grandissima sfida a a al al nostro rinnovamento
E cioè non è soltanto la sconfitta dell'altro e la una una forte provocazione credibile un forte un radicale invito a ciascuno di noi e e alle nostre culture ad essere assolutamente innovative rispetto al percorso che che ci è dato di
Aggiungo davvero come ultima come ultima riflessione noi siamo oggi di nuovo
Sfidati sul tema della laicità lo siamo come cattolici e credo che lo si lo sia la sinistra italiana lo sia chi si definisce comunista chi Kinky in chi non usa più questo termine umana
Ecco a me pare che qui c'è per tutti noi una una grande possibilità di futuro
In questi giorni abbiamo letto spesso sui giornali il fallimento del modello olandese
Perché il modello olandese staff
Perché in fondo quella interpretazione della laicità in senso individualista
è consentito fare quello che si vuole quando non si pestano i piedi degli
Io credo che il concetto di laicità al quale tutti noi oggi siamo provocati
Non è quello della reciproca tolleranza che lascia ciascuno nel proprio ambito ma è quella della capacità di mettere insieme e di integrare i valori le sfide di futuro
E alla luce di queste costruire una nuova sintesi per interpretare le novità assoluta del tempo storico che ci è dato di di ecco io qui vedo una grande possibilità di incontro
Tra le nostre storie che si sta già realizzando ma che tutti noi dobbiamo essere come dire consapevoli che essa stessa incompiuta no è incompiuta rispetto a quelle risposte
Che che dobbiamo dare alle grandi questioni del mondo
E alle nuove e nuovi imperativi della libertà e della giustizia
Se questa
Forse ancora incompiuta significa che c'è da fare qualcosa perché questa compiutezza si avvicini il più possibile ad essere raggiunta presidente Claudio Martini e succede spesso nell'esperienza politica personale che si lasci la militanza partitica in senso stese si diventi in qualche modo rappresentanti di una istituzione che è la forma più alta di governo oltre che di un'esperienza di una parte di un territorio in cui il dialogo che abbiamo sentito essere l'elemento portante di questa stagione politica così difficile diventa anche dal punto di vista istituzionale un mobile un percorso culturale
Vorrei domandare se sì sì posso azzardano in questa domanda tenendo conto anche di quello che l'humus sul quale tutta l'esperienza del libro è quello che abbiamo sentito si muovono che cosa accade a un uomo di partito che di partito rimane
Quando deve governare
Io posso parlare della mia esperienza personale
A me è capitato di incominciare a governare se così si può dire
Nella primavera dell'ottantotto quando sono stato
Nominato sindaco di Prato
E fino al giorno prima ero segretario
Del partito nella federazione del Pci di Prato
In si può dire che ero già il politico più potente perché il il partitici a Prato in quegli anni
Nell'ottantotto da solo sfiorava il cinquanta per cento somma dei voti
Eppure la tua domanda è che cosa cambia
Io lo dico senza mezzi termini quello che mi cambio è passare
Dall'anonimato
Al massimo di
Visibilità e di pubblicità
Perché paradossalmente anche l'uomo io parlo delle nostre esperienze di città come queste dove i comuni il governo locale è davvero importante
Essere anche il segretario del più importante partito della città
Non conta assolutamente nulla rispetto alla bella figura che conta che è quella del sindaco
Il referente di tutti
Il rappresentante delle istituzioni
E a me capitò questa strana
Proprio vicenda personale che poi io
Dal prato non è una metropoli nascita soprattutto centro storico non è molto grande insomma a me è sempre capitato di andare a piedi dalla dal lavoro da casa al lavoro e la Federazione il Comune erano abbastanza vicini
Eppure finché giravo per quell'Est che quelle stesse strade da segretario di partito non mi fermava nessuno nessuno che mi dicesse salvo quelli proprio stretti che ti conoscono
Dal giorno che ero diventato sindaco non non mi ci voleva meno di mezz'ora ecco per fare tratto di strada che normalmente in cinque minuti i compiti
E questo fu per me una
Un'esperienza di dal grande significato
Perché vuol dire che le almeno nella nostra esperienza
Le forze politiche sono ovviamente significative molto importante senza le forze politiche
è anche difficile immaginare una democrazia organizzata anche se le forze politiche non risolvono tutta la partecipazione
Però le istituzioni sono un'altra cosa davvero qualcosa che appartiene a tutti e il sindaco della città io lo scoprì sulla mia pelle era
è davvero un punto di riferimento che che tra banche non è un caso insomma se poi
Intorno alle figure degli amministratori locali oggi si costruisce un tipo di il consenso e di partecipazione
Quindi questa è stata la mia riflessione però visto che mi hai tirato dentro la la la riflessione sul sull'Est sulla politica sulla militanza politica
Io vorrei approfittare di dirigente il microfono per fare due o tre riflessioni sul sul libro
Di Armando Cossutta
E un po'come ha fatto Luciano Ghelli ricordare brevemente anche i miei i miei primi ricordi personale dei contatti con Cossutta che sono di natura molto diverso
Io ho conosciuto Armando nella sua veste di responsabile delle Autonomie locali
E il PC era era l'uomo che seguiva da vicino la vita delle regioni le province i comuni in tutta la riforma costituzionale già già allora insomma se ne parla anzi probabilmente se n'è sempre parlato
E i nostri colloqui avvennero durante un periodo tra l'altro non semplice quando era in discussione tutto il processo formativo della Provincia di Prato delle nuove province insomma allora erano
Setto otto non ricordo esattamente quante ma insomma c'era c'era un
C'era un un certo numero di di Province che dovevano nasce e tra l'altro nel nostro partito
La discussione sulla Costituzione la nascita delle nove province non era semplicissimo
Una discussione anche complessa perché e devo dire anch'io la la vissi con molta anche con qualche incertezza perché in linea di principio
Io consideravo abbastanza inutile è anche piuttosto controproducente creare nuove province
Anche perché noi stavamo facendo una battaglia per superare la Provincia insomma c'era tutto un ragionamento che andava in direzioni due poli i comuni e la ricerca
Però fatto sta che questa battaglia non non andava avanti non produceva risultati e nel nostro territorio quello Pratesi il sentimento dell'autonomia istituzionale era talmente forte che non non c'era verso comprimerlo
E non c'era altro modo di ottenere quel soddisfazione per il dei servizi sociali istituzionali necessari
Ecco quindi vi ricordo che quelle discussioni fu anche discussioni molto complesse dove cercavamo di trovare una via d'uscita fra la il bisogno di riforma organica del sistema e la necessità di avere comunque risposte immediati
Guarda caso il tempo è passato da allora sono passati quanto Armando una quindici vent'anni insomma da quella riflessione però
Lo scenario nel quale ci muoviamo non è che sia cambiata perché ancora oggi si parla del bisogno di un'organica riforma dello Stato
Che mette insieme il ruolo delle amministrative il decentramento il federalismo una una un'architettura costituzionale che che stia in piedi che sia valida ed efficiente
E tuttavia non c'è verso procedere in questo modo e si va avanti astratti contro strappi interventi parziali ai quali non c'è verso dare seguito insomma tutte tutte queste cose
Non voglio addentrarmi su questa cosa era solo
Una mio personale ricordo
Di una vicenda che tra l'altro a molte assonanze con la discussione di oggi
Ora invece fa riferimento e poi concludo perché io a differenza di Rossi
Insomma di io sono dentro questa storia insomma
Questa questo libro parla di una storia che è anche la mia storia
Io vorrei far riferimento a tre passaggi di questa
Di questo libro a tre punti perché
Al di là della ricostruzione che mi mi ha sempre sempre interessato anche perché ogni tanto ci sono il bello di questi libri e quando si tirano fuori gli aneddoti si racconta qualcosa succede dietro no che che te capisci e qui ce ne sono diverse
Ma al di là di questo ci sono tre passaggi di questo libro che corrispondono a tre momenti topici
Del del
Della vita del del nostro partito ma anche del del della società
E dell'Italia sui quali credo che qualche riflessione sia ancora interessato
La prima riguarda il periodo diciamo così della solidarietà nazionale il passaggio diciamo dal
Colpo di Stato in Cile
Compromesso storico
I governi di solidarietà nazionale fine della solidarietà nazionale sono cinque sei anni
Il colpo di Stato in Cile l'undici settembre settantatré undici settembre data
Fatidica anche undici settembre settantatré la rottura della solidarietà nazionale
E in nel settantanove non mi ricordo ora esattamente che che giorno
La dichiarazione di Berlinguer che
Togliamo il sostegno oltre vogliamo la mia sfiducia al
Al governo
Mi sono seria si sono sei anni
Periodo corto e lungo al tempo stesso è difficile stabilirlo però sono sei gli anni dove sono condensate
Tematiche di di straordinario momento è un è uno dei periodi più intensi più difficili e anche più controversi del la mostra
Io per esempio ho vissuto questo periodo tra l'altro in due parti diverse del paese che c'è stato anche uno ma quasi vissuto in Campania facendo la campagna elettorale io per esempio ho fatto la campagna elettorale nel
Nel settantanove e quella nella quale
Il PC perse quattro punti secchi in un botto
E perse quattro punti secchi a livello nazionale ci furono delle Province delle realtà dove in una sola elezione si perse
Dodici quindici il diciotto mi ricordo io ero in provincia di Caserta comuni come Marcianise Aversa Santa Maria Capua Vetere insomma
Tant'è che gli si sarà colpa mia io ero appena arrivato mi avevano mandato
A andare mano alla al sostegno del gruppo dice decimo sarà colpa mia
In quei sei anni sono concentrati tematiche di di straordinario livello di di straordinaria portata e ancora oggi e credo che ci siano dei punti che che hanno ancora una certa attualità
Rispetto ai quali io non non sono in grado di tirare delle conclusioni ma più che altro sento
Sento il forte
Il PC praticamente perse gran parte di tutto quel quel risultato
Perse gran parte
Anche se non non vide ridimensionare clamorosamente la sua forza però insomma si tu giustamente Armando disse dici perché anch'io la sentivo sì
Si interrompe per la prima volta dal sessanta si interrompe
Trend crescente dei pc
E io ti dico io avevo ventott'anni quelle in quell'anno fatidico del settantanove
Io lo sentivo come una specie di di segnale
E che era quasi una cosa sembrava quasi che la crescita fosse inarrestabile che sarebbe arrivata naturalmente sempre più avanti era in noi giovani dava un po'questa impressione improvvisamente arriva un evento e ti dice ferma non soltanto ferma ma torna indietro ricomincia da un po'più in giù
Fu una specie di di asfissia di mancanza di ossigeno e e la domanda grande perché
Abbiamo il sostegno dato nei governi di unità nazionale
Paghiamo il fatto che non tempo cioè che che ci impegnamo ma non ci impegnammo
L'ambiguità del del della posizione il fatto di non essere riuscita incalzare di essere stati comunque tenuti fuori insomma c'è un complesso però in punto che se dorme mangia Napolitano
E che ancora li ritrovi un grande tema che ancora c'è
E che Rosi ha in qualche modo ha toccato il suo intervento dov'è il punto di equilibrio sempre difficile nostro Paese fra l'identità della tua esperienza culturale
E la dimensione della sintesi unitaria di una coalizione più vasto
Che è un punto che io penso non abbiamo ancora risolto nemmeno adesso se è vero che gran parte del tempo nell'Ulivo nel mondo come si chiama ora passa ancora in Pisticci grandi piccoli medi diagonale trasversale
Però il tutore rimanda ancora lì
Io ricordo i comitati federali di quegli anni
Quando tutta la discussione era dovere al punto di equilibrio fra un ruolo nazionale di partecipazione salvaguardia della democrazia ricordiamo le Brigate Rosse
Il gli attentati Cherubino rossa sono tutto tutte queste cose qua ebbero il bisogno di incalzare poi c'era Andriotto insomma non non non dei medici a casa sono anche diversa da da da adesso ecco però a quel punto mi sembra rimane un punto di di straordinaria
Gli straordinari
Credo che il tema tutto sommato ci resti per intero il secondo punto mi tocco solo tre quindi quasi concluso
La famosa discussione del
La svolta insomma la la Bolognina
E tutto ciò che ne è accaduto
Armando nel libro fortemente racconta
Giustamente e legittimamente la storia dal dal suo punto di vista che tutti conosciamo e che appartiene alla storia del nostro dibattito
Io vissi quella quella vicenda in modo molto difficile
Armando ricorda qui pagina duecentosette la famosa riunione del comitato centrale in cui si votò
Duecentodiciannove a favore settantatré contrari trentaquattro Steno
Tra questi trentaquattro è svenuta e c'era anche membro del Comitato centrale era presente il sindaco di Prato dura presente dentro questo prestigioso organismo essere parte del comitato centrale
E io mi astenni ci fu anche un'aspra discussione con i compagni di Prato che lì c'era una grandissima maggioranza a favore della scuola
Perché dissi chiaramente che a me interessava molto quest'idea della svolta io del del salto
Non temevo il salto ma mi preoccupava la facilità culturale fatto che non non vedevo un pensiero robusto dietro questo salto
E mi sembrava che ci fosse bisogno di chiedere invece un un di più di cultura di conoscenze di consapevoli
C'è una cosa che mi colpisce che ho avuto occasione qualche settimana fa di presentare a Livorno il libro di Ingrao che
Ripercorre grosso modo gli stessi temi
E che pur da posizioni diverse alla fine il tema che viene le posizioni sono diverso da Nicola di Cossutta non è la mia se non ci ritroveremo nelle nel nello stesso partito però c'è un punto che secondo me a distanza di quindici anni da qui da da quegli anni noi comunque ci ritroviamo e lo dico anch'io che pure ho o conto ma ho partecipato e ho anche se criticamente a questa fase
Io lo sento così uno straordinario bisogno di cultura di conoscenza un po'di cose che adesso diceva anche anche Rosi riguardo al tema della pace
Molto spesso
La nostra discussione politica è avvenuta un po'al di sopra della conoscenza dei termini paese soprattutto da un certo punto di vista in poi
E e oggi noi questo tema lo abbiamo anch'io sento fortemente il bisogno di un un rilancio di valori di idee e non e credo che in Toscana ci siamo impegnati fortemente per cui riaprendo anche spazi per un dibattito politico
Oggi questo lo sento
Devo dire la verità a me preoccupa la frammentazione anche una certa incertezza del nostro agire politico
Ma se possibile mi preoccupa ancora di più certa facilità di lettura di cultura di comprensione perché questa spiega anche tante difficoltà che noi oggi abbiamo e ultimo punto il terzo passaggio topico che ho letto con molto interessanti perché veramente sofferto ed è la questione della caduta del governo Prodi
Nell'ottobre del novantotto
Che è un passaggio che insomma che abbiamo pagato
Ci ce ne rendiamo conto di quanto abbiamo pagato
Siamo qui
A tirare le soluzioni e ha siamo qui a vivere una vicenda che e che ci spinge al come dire proprio la lettura di di di questa drammatico resoconto sono sembra quasi uno stenografico
Ci credo ci debba munire fortemente sul bisogno di di costruire le condizioni perché questo non si ripeta e che ci siano ovviamente basi più solide di quelle che dicono
Il discorso della costruzione di un'ampia alleanza è un tema che ci che che ci impegna tutti
Naturalmente bisogna bisogna avere soprattutto questa cultura ecco perché insisto molto sulla parola cultura perché decisivo oggi questa c'è una frase che voglio concludere con queste perché e molto
Quando qui a pagina venti ventuno ventidue Cossutta racconta dell'incontro Conti Buy suo di Bertinotti con D'Alema e Veltroni
Per concordare
L'accordo sulla desistenza Brighi vi ricordate nel novantasei ci fu l'accordo sulla desistenza dove avete candidati voi non ci presentiamo nuovi e viceversa
Semplice
Finito questi incontri fu un breve commento suo e convertì con Bertinotti alla fine dell'incontro salimmo in automobile insieme a lui e mi chiese allora che ne pensi
E io sono soddisfatta abbiamo ottenuto quello che avevamo chiesto
E Louis Bertinotti di rimando con una di quelle sue risate in cui scoppiava ogni volta che non voleva dire fino in fondo il suo pensiero
Bene ma speriamo di non vincere
Il che
è una di quelle questioni che ogni tanto devo di'la verità noi ritroviamo insomma con la quale la somma nel nel nostro
Eccome costruiamo insomma io penso io penso che l'approccio al due mila sei non possano essere questo speriamo di non vincere anche perché
Va detto in un mostro né è mai stato quell'uomo amico di nessuno
L'approccio di nessuno dei nove debba essere no ma io lo dico perché non vincerà non è solo una questione di non vincere le elezioni
Il non vincere è qualcosa che va al di là del non vince le elezioni
Speriamo di non vincere tante volte significa speriamo di non dovere fare davvero i conti con la realtà con la fatica del governare con rendersi conto dei problemi profondi che ci sono
Perché questo è il punto dietro lo speriamo di non vincere c'è spesso la questione speriamo di non dover faticare di non dover spendere la fatica che comporta il misurarsi con la complessità delle cose
Ecco io invece penso che non soltanto dobbiamo sperare di vincere
Io dico solo speriamo di non perdere l'occasione di vincere perché qui l'occasione lascia insomma ci sono tutte le condizioni
E di svolgerà il nostro ruolo fino in fondo lezioni le abbiamo avute mi sembra che ci sia oggi il quadro un quadro più favorevole per portare avanti quella stagioni interessantissima pur con tutti i suoi limiti che però tra il novantasei e il novantotto abbiamo aperto nel nostro Paese
Grazie a questo intervento di Claudio Martini che ha parlato l'avete sentito me lo sono bene ASSTEL segnato di cultura conoscenza e consapevolezza perché sono tre termini che vorrei dire al di là di quello di cui discutiamo stasera anche nel mondo dell'informazione della comunicazione vanno tutti ritirati fuori perché se i problemi ci sono nel mondo della politica
E ci sono nella società pensate a quelli che sono i problemi che da questo punto di vista oggi stanno dentro un mondo che è espressione e la società in cui viviamo anziché a società in qualche modo condiziona e che il mondo del giornalismo quindi io sono contento di questo dire di Claudio Martini perché quello sul quale il mio piccolo la mia piccola esperienza di presidente lo dei giornalisti a nostra regione cerco di portare i colleghi in qualche modo a porsi i problemi della identità professionale e poi anche di quella etica che ancor prima della parte che sta nel nostro agire corretto dal punto di vista professionale deontologico è la posizione con la quale si serve la società nella quale si vive
Questo è un punto fondamentale mi piace insistere che non esiste nessun impegno politico che possa spostarsi dal bene comune
Quando si parla di politica e quando si parla di impegno civico
Prima ancora che di impegno civile togliersi da questa misura comunque la si pensi significasse fuoristrada proprio come concettualizzazione te la prospettiva dell'appartenenza a un sentire politico quindi mi piace che siano stati additati questi temi di ragionamento perché sono anche del dubbio e mi piace anche che ci sia questa opportunità di non essere mai soddisfatto di quello che si raggiunge per andare più in là
Che sono delle cose che io avendo letto questo testo non da comunista perché io ripeto non ho un'esperienza che è maturata in questo ambito ma comunque a una capacità di interpretazione che mi porta a sentire quello che chi scrive vuol comunicare mi sembra sia in qualche modo sentivi ecco allora tutto quello che ne abbiamo sentito fino adesso è in qualche modo un po'la storia di questo spaccato di secolo che abbiamo visto del Novecento se vogliamo compiute queste che la storia del PC storie di un partito che sta insieme altri partiti e la storia la nostra Repubblica una parte di storia che riguarda quello che è accaduto in questo ultimo scorcio
Di secco e in questo accadimento politico e e e di e delle parti politiche c'è la società che magari di militanza politica non sa niente che non conosce che però ha un altro modo di approcciare la politica quello di movimenti quello delle libere espressioni quello di un sentire
Proprio immediato ma emotivo e per questo anche un po'poco apprezzato dalla politica perché timorosi che questo possa sconquassate qualche certezza che un po'dogmaticamente si è strutturata io vorrei chiedere allora Gianluca Cerrina se sulla base di quello che è libero poi di quello che ci siamo detti da questo punto di vista si può aggiungere anche qualcos'altro la storia del Novecento e le anime i i Yunus i fondi che ci sono in chi questa storia in qualche modo la vive quindi la società ad esempio italiana
Che sempre di più può diventare protagonista di questo sentire politico anche se in modo veramente innovativo è cambiato rispetto a certe formulazioni del passato che ripeto la politica non è detto che non voglia
Conoscere o ignorare fa fatica perché tutti facciamo fatica a cambiare qualcosa
Ma io
Per la verità non non so se sono il più adatto a rispondere a questa domanda
Quando sono stato invitato di questo ringrazio mi sono posto io stesso la domanda comincio con un riferimento personale visto che tutti
Lo hanno fatto
Quale contributo portare a un dibattito di questa natura diciamo una una uno come me che è stato militante del Partito comunista italiano
Ne ha vissuto con sofferenza la diaspora
Tra l'altro l'abbiamo vissuta con Luciano Ghelli fiacca fianco in quelle in quel periodo apro una brevissima parentesi su questo c'hanno visto che l'ha citato quel passaggio io dissi allora ma come altri o tutti dentro o tutti fuori quel minorità della cultura del
Comunisti italiani Rifondazione che sicuramente è reale
Nata a tale quindi una minorità anche Meridies quindi è stata proprio una diaspora di quella parte del
Nel partito comunista
Dicevo quindi quale contributo può dare uno che è stato militante del Pci
Che ha
Uno scrupolo intellettuale oggi a definirsi comunista
Perché non credo che essere comunisti o di casi comuni si sia una professione di fede è un atto di nazionalità e per rifarsi ai classici il comunismo è un movimento reale che trasforma lo stato di cose
Non vedo oggi questa all'orizzonte né in Italia né altrove ma al tempo stesso però non considera il comunismo un cane morto
Cioè un residuo del Novecento come abbiamo sentito anche recentemente dire da le persone di grande valore per insomma Ginsborg e che l'ha detto nell'assemblea di qualche giorno fa
E tra l'altro un
Militante ormai senza partito quale io sono e questo per un comunista un po'una contraddizione in termini attento ai movimenti che ne ha
Ascoltato in parte anche vissuto
Le istanze nuove ma cosciente anche dei limiti di questi
Quindi qual è il contributo che io posso dare a questa discussione perché per rispondere parte la tua domanda ma di in parte vuol dire facendo riferimento a una certezza delle certezze in parte introducendo il dubbio
Il nuovo ufficio
Qual è la certezza vi Cossutta lo dice bene nel suo libro io sono del tutto d'accordo
Vedi vivi a ai democristiani ho sempre invidiato una cosa non ho sentito mai un democristiano ovunque collocato ovunque collocato che ripudia se la propria storia io debbo dire che questo io ho sempre fortemente invidiato e non è accaduto lo stesso invece per quanto riguarda i compagni allora del Partito comunista ma non non è banale ex non è banale
Che cosa quindi in questo questa parte insomma del tipo di Cossutta mi pare del tutto del tutto giusto sottolineare insomma il valore e il fatto che e e l'attualità ma il fatto che i pc è stato coprotagoniste Polito comunista è stato coprotagoniste stato parte di un grande processo di civilizzazione di questo
Io uso questo termine anziché quello di modernizzazione ha ragione Cossutta nella modernizzazione c'è un'ambiguità è una riduttività
Perché in questo processo non è stato solo economico Costanzo la crescita economica del e quindi del bene essere di classi subalterni di rischi Busoni più equa della ricchezza
è stato anche un processo sociale vada dove abbiamo vissuto cinquant'anni di un grande compromesso democratico io sono un po'come dire mi mi fa un po'specie sentire parlare di riformismo oggi perché il vero riformista doc realizzato in quegli anni e sarebbe stato badate impensabile quel compromesso tra classi senza la mediazione della politica impensabile
Non non sarebbe stato possibile diciamo senza la politica senza quei partiti quei
è stato anche un processo culturale
Che ha dato atto a debbo dire in questo che in questo caso i due grandi partiti di quel tempo il PC e la DC
Di capacità di innovazione e rispetto al proprio impianto originario proprio impianto teorico originario
Cosa voglio dire quando dico culturale nulla in questo Paese ci sono i due grandi educatori dell'ingresso delle masse nello Stato
Dell'allargamento delle basi popolari delle istituzioni
E questo è vero diciamo con la correzione che dicevo sia per la parte dei pc dei pc perché la vulgata marxista-leninista era altra lo Stato era alto era intero treno della presa di classe
Sia dal punto di vista cattolico dove lo Stato e l'altro è separato dalla comunità dico bene
Quindi c'è stato una grandissima capacità d'innovazione a me pare che anche questo debba essere recuperato e non considerare quindi quel tempo come qualcosa da archiviare magari ma che ad essere orgogliosi e rendere omaggio ma cosa diciamo che non hanno più un rapporto con l'oggi tutto questo permettetemi di dire anche se è facile acquista un merito particolare oggi e in un contesto naturalmente o io non voglio realizzarlo Isotta di conflitti vi sono stati contraddizioni poiché è stato una parabola che non è stato destino cinico e baro se se quella parabola c'è stato vi sono delle responsabilità natura
Però acquista un grande merito uno straordinario meritevole di cui dovremmo davvero portare portare con loro Gori migliori il vanto
In un contesto come quello attuale che a me pare assolutamente rovesciato rispetto a quello quelle stato un processo che faceva accresce lo spirito pubblico di questo Paese questo è un processo dopo un caudillo sudamericano mente Sudamerica si si è liberata
Si sta liberando dei propri Cau vidi un caudillo sudamericano fa appello
E accarezza giù umori gli istinti più individualisti e barba chic della nostra città
E quindi esattamente a ritroso questo valore lo si debba ricordare tentando anche dentro quell'esperienza di recuperare quanto e giusto recuperare al tempo stesso bisogna porsi questioni nuove perché questione nuove vi sono parte sono state dette io da quell'esperienza ripensando alla pratica ma lecito appena non con la pretesa che qui possono avere una risposta
Credo però che la sinistra debba interrogarsi a fondo su queste questioni non riso
Ne vedo almeno tre è riuscito ripeto rapidamente uno perché non si vive di sola memoria insomma la PAC la politica non può essere solo percosse alla mia
Anche se sta
è necessario sia ci si
Uno insomma io mi sono interrogato questi anni di fondo anche la stessa vittoria di Bush mi ha fatto riflettere sul
Più anche la sesta vittoria di Bush negli Stati Uniti ma ha fatto riflettere su questo noi comunisti uso questo termine siamo un po'come dire figli di una cultura positivista in qualche modo dei termini no nel senso che la storia è sempre progressiva
Il il la levatrice del progresso è rappresentato dallo sviluppo economico che in mette questi elementi
E ci sono le stesse condizioni materiali che poi producono diciamo così una coscienza più elevata un uomo nuovo noi abbiamo ragionato così io ho ragionato
Ecco io credo che questo non sia vero
E vi sono esperienze storiche dimostra che non lo è non lo è
Perché vi sono Paesi allile altissimo livello di sviluppo tecnologico dove esistono sistemi se nei fondali nelle istituzioni non lo è stato in Unione Sovietica dove sono stati rivoluzionati rapporti di produzione Maicon arretratezza diciamo del sistema delle libertà
E non lo è ancora oggi insomma se pensiamo a a le classi povere degli Stati Uniti che votano la rappresentanza delle ricco ovvero ricco stesso come Bush perché parla il linguaggio del Nuovo Testamento quelli Baggio che consentono più più vicino ma alcuna contraddizione di classe abbastanza sociale diciamo così abbastanza evidente stanza
Abbastanza forte e la cosa mi fa dire c'è bisogno di valori forti lo diceva Martini che condivido
Qui non c'è bisogno di un pensiero debole
E la sinistra come è stato teorizzato
Ma c'è di più io credo che dalla cultura cattolica dovremmo essere qui la contaminazione dovremo essere capaci di lavorare di più sulle persone lavorare di più sulle coscienza diciamo e non attendersi un meccanico trasformata SMA carica trasformazione di queste in ragione dello dello sviluppo economico del mutamento delle condizioni socio
Secondo Armando Beatty ponga quella questione penso che passerà
E insomma e la sinistra ha conquistato le le sue a me pare fondamentale questo questo vuoto ha conquistato le sue maggiori i suoi maggiori risultati in una dimensione che non è più la dimensione della politica oggi
Cioè la dimensione nazionale
I soggetti in campo erano nazionali anche la borghesia nera nazionale
Era molto legata diciamo agli interessi del proprio Paese
E c'era un terzo soggetto di questo di questo processo è rappresentato dallo Stato lo Stato Lazio
Mi pare che questo scenario si è cambiato radicalmente
Cioè come si pongono oggi i temi del lavoro della democrazia è del che poi significa anche anche Brancher del rapporto pubblico mercato in una dimensione globale
Questa è una domanda che in parte in buona parte insomma ancora sconosciuta no
Che e non sempre mi pare ci si dedichi sufficiente attenzione terza e ultima lezione credo che ci possa venire
Terzo dubbio insomma è metteremo in guardia so che è facile dirlo dalla mia posizione mette né molto in guardia
Poi dalla autoreferenza del ceto politico
Io oggi stenta Erei a riconoscermi quanto dice Gramsci la politica come professione
Stenderei a pensare alla politica come coscienza separata
Quando la politica assume queste caratteristiche si fa diventa prigioniera di logiche dinamiche tutte proprie
Che la conducono e in parte al sicuramente alla separazione certamente molto probabilmente anche alla rattrappimento alla all'anchilosare anzi ecco allora temi come quelli della nuova forma partito delle rifiuto del leaderismo
In ogni contesto istituzionale e non solo quello nazionale
Del
Per gli stessi sistemi elettorali diventano condizione
Fondamentale per
Ricostruire un protagonismo di massa
Ecco noi dobbiamo sapere che se questo innesco non c'è
I movimenti restano o o perdono poi la loro capacità di mobilitazione i partiti easy
Tra rapiscono e si riducono ecco quindi
Questa è una lezione che credo che chi fa politica ormai non più politica attivamente niente fra non debba mai dimenticare
Adesso deve parlare Amanda
Eccolo qua
Io però prima vi debbo fare una coesione perché non mi riesce di parlare non mi riesce di parlare poco senza dire alcune cose la la l'ultima parte del libro quella che mi ha impressionato più di tutte debbo dire la verità se domani ci sarà una pietra sulle mie ceneri per favore scrivete figlio fra Armando Cossutta comunista
Vorrà
Soppresso perché siccome io sono venuto in contatto con i valori comuni sulla bambino
Perché casa mia sono stato abituato a valori del cristianesimo sociale se così si può dire però i miei nonni avevano una casa in campagna e il contadino parlo gli anni cinquanta sessanta era il capo dell'ascella della sezione di questo piccolo paese sotto questo Paese c'era la Certosa un'affettuosa
Dove tra l'altro avevano perso la vita vere questioni legate al nazismo e al e all'invasione tedesca diversi persone tra cui anche miei parenti
Ma la cosa più importante era che quando andava alla Certosa passavo dal piccolo cimitero
Sulle tombe dei frati certosini non c'è scritto nemmeno il nome c'è soltanto una croce allora già cominciamo a pensare in questi termini non mi interessa
Come e in che modo queste persone che hanno vissuto si siano contraddistinte per ciò in cui che hanno creduto basta che però qualcosa che dentro gli ha motivati a sapere perché esistevano ci fosse
Ecco io quando mi è arrivato questo i lavori ha visto morire del dialetto delle recinzioni avevo già anche in qualche modo individuato
In libreria questo testo sono stato portato a considerare questa comunale sa se così si può dire che mi ha rimandato nel tempo a pensare quello che vi sto dicendo ancora continuamente a questo ma è proprio impossibile oggi
Per tutti quelli che mi conoscono e sanno che cosa vuol dire stare ed essere in politica tornare arriva a suonare a ripensare in che cosa può essere possa essere un nuovo pensiero politico un o pensiero economico ma o pensiero ti di sentirla teologia presepio perché cristiano perché credente perché questa sfiga secondo me oggi due mila quattro e ciò che si avverte sempre di più e in maniera quasi razionale cioè non c'è bisogno di quantificarla l'importante è sapere che esiste
Ora la sfida che abbiamo ognuno di noi secondo la propria coscienza eccome questo viene sentito avvertite poi trasportato sul piano politico per farlo diventare un elemento di incontro e di dialogo tra tutti
Quando si parla di economia ma scusate abbiamo studiato tutti un po'di pensiero e dottrina politica sappiamo benissimo come sono nate le diversità da questo punto di vista ma è oggi che questa sfida che il mondo sta cambiando ripropone nuovamente di essere riformulato come pensiero come atteggiamento che posizione
A proposito della comunicazione oggi che tutto è fatto di allentamento nei rapporti tra le persone di distacco degli uni dagli altri di assenza di partecipazione al vive dal sentire comune tornare a parlare di comunicazione di uno con modo anche di usare lo strumento il fare comunicazione importante e perché no
Il ragionare all'interno di una scienza come la teologia in cui in qualche modo ci si pone la prospettiva di dire va bene questi sono dei punti che fa Salvi Santo Salvi facendo la parte può dare fondamentale è quella di un credente che si inutile principe del credere
Ma perché non istinto di ore all'interno di questa esperienza la ragione
Lo studiare e ricercare il capire e capire non fine a se stesso ma con gli altri per gli altri
Io credo che se la sinistra e anticomunisti hanno questo orientamento e le cose ma per forza
Di natura vanno nella direzione di una cambiamento e di una professione il nome di un arretramento
Quindi credo che questo se uno si mette a leggere questo libro con intensità sincera lo evince da ciò che c'è scritto perché sono parole che vanno al di là della storia vissuta la storia è quello che che c'è stato ma chi l'ha vissuta che cosa aveva dentro di sé
Che cosa propone a me che vado a leggere questo libro storico una cosa settica qualcosa che aveva vinto che sentiva e che mi serve perché poi una volta questo lo moltiplico
Lo faccio sentire anche agli altri allora io volevo ecco lasciando la parola all'autore
Che mi spiegasse perché io posso aver sentito leggendo questo libro è totalmente estranea l'esperienza politica e partitica come quella che Armando Cossutta sentito questi spari perché a me leggere questo libro ha suscitato a questi sentimenti la mia domanda è questa
Uomini sono molto contento e mi sento anche però in grande imbarazzo
Per le molte acutissime importanti riflessioni
E anche per gli interrogativi che sono stati posti nel corso di questa bella serata e certamente non sarò in grado di dare una risposta esauriente ed è convincente
A tutto quello che qui è stato detto e chiesto ma desidero prima di tutto ringraziare come sentite dalle mie parole ma anche con grande con grande partecipazione
Con grande affetto
Quanti hanno voluto raccogliere l'invito di partecipare alla presentazione di questo di questo libro
E li avete ascoltati tutti e hanno effettivamente
Carosi
Ministro Rosi Bindi io ti chiamo sempre ministro perché essa è stata un grande
Amico e compagno presidente della Regione Toscana
Chi guida la coalizione democratica per la prossima battaglia per la nostra vittoria l'anno prossimo per le elezioni regionali
Al tesi che
Con grande acutezza posto alla fine una domanda che mi mette un po'l'ho già detto in imbarazzo
Non so se riuscirò a dare una risposta
Allora alla tua riflessione ma insomma sin da ora posso dire che se c'è qualche cosa che colpisce non
Non sa il primo a farmi questa osservazione
E che probabilmente nel libro
Si parla in modo sincero di quello che che uno ha visto ha vissuto nel bene e nel male
Pelle gioielli nel sofferenze
Grazie comunque
Dell'attuale intelligente capacità di coordinare questo nostro dibattito è un puri per il tuo lavoro di giornalista
E poi il nostro carissimo amico e compagno Cerrina
Comunista senza tessera
Ma
Non Julio io faccio a Luís che possa trovare in se stesso la decisione la determinazione a prendere partito particolarmente esiterà
Questo è oggi necessario per tutti e poi al compagno amico carissimo Ghelli che ha ricordato anche episodio Lori occhio rispettoso di Stato un po'brusco io sono stato
Sobrio Vamba il fatto incassare molto che lavora
Mi hai fatto quella telefonata ero davvero letto con uno di quei colori che succedono quando sapete il colpo della strega non ci si può muovere dal letto cosa per me rarissima
Perché in tutti questi anni credo che proprio si possono contare sulle sulle punta e le dita le mie assenze da un'attività da una presenza grazie a voi tutti e grazie a quanti hanno
Voluto partecipare a questa a questa serata
Beh io decidono prima di tutto l'editore ha voluto mettere questo titolo
E io sono grato all'editore perché l'editore probabilmente ha una visione commerciale certamente superiore alla mia alla nostra ma questa non è una storia questa non è una storia effettivamente
è una cronaca o come io dico quando dedico questo libro
Ai miei nipoti e attraverso loro ai giovani ai giovani oggi è una cronaca
Il racconto
Di alcune esperienze alcune
In sessant'anni le esperienze si accumulano sono tante e soltanto alcune di queste esperienze
Racconto in questo libro
Ecco una cronaca che però fa parte di una grande storia
Cantastorie ed è la grande storia
E che ha visto i comunisti protagonisti ma non soli nella costruzione di un'Italia democratica
Una nuova condizione per i lavoratori
Una cronaca
Che fa parte di questa grande storia che io non avrei mai scritto non avrei mai licenziato
Alle stampe
Se non ci fosse stata l'insistenza del compagno Monte sanno che qui con me e che voglio ancora ringraziare
L'assidua la sua insistenza per la sua tenacia
A indurmi a obbligarmi a a lavorare con lui attorno a queste mie esperienze a queste mie riflessioni a queste nostre comuni valutazioni che hanno portato a fare questo libro
Ma anche per essere sincero fino in fondo
Non sarebbe riuscito neanche
Gianni Gianni Montesano ad in tour mia
A fare questo se non ci fosse stata in me una esigenza un'esigenza politica più che morale
Politica di
Di dare porti tentare di dare una risposta a quella che io considero una cosa molto grande
E cioè un un generale ripudiare uso questa espressione potrei usarne altri il rifiuto cancellazione diniego
Da parte di eminenti uomini della sinistra
Già comunisti probabilmente ancora
Comunisti nella loro visione nella loro concezione
Ideale
Di quello che è stato la storia il patrimonio del Partito Comunista Italiano
E di alcuni dei suoi grandi dirigenti
Ecco io ho trovato libro di Fassino nel libro di Veltroni nel libro di D'Alema per parlare P tre
Massimi
Importanti
Rilevanti i dirigenti dell'attuale partito dei DS e già nel PDS già nel PC questi
E queste posizioni che mi sembrano non soltanto ingenerose
Ingenerosa è stata l'affermazione di Fassino non ho bisogno di riprenderla che cito nel mio libro a proposito di Berlinguer
Ma non giuste
Si può anche avere un atteggiamento ingeneroso ma se questo corrisponde al vero e allora si può anche essere non generosi
Ma considero sbagliati di qui ecco quello che sinceramente Gianni Rosa quello che mi ha spinto che ci ha spinto a dire diciamo dal nostro punto di vista da questa esperienza che cosa sono stati questi grandi queste grandi personalità
Berlinguer Togliatti Longo per citare
I dirigenti più importanti dei decenni passati del partito del Partito comunista
E il giudizio su Berlinguer io lo
Ghelli ha ripreso il tema di questo che io definisco marchio io stesso definito marchio
Filo-sovietico che c'è nella mia
La mia storia la mia esperienza che non considero
Giusto qualche è stato fatto si esprime ancora da parte di molti
Io desidero dire che l'esperienza confermato ribadire una cosa che ho detto tante altre volte
Che Berlinguer ha avuto ragione nel suo giudizio fortemente critico nei confronti dell'Unione Sovietica
La storia gli ha dato gli ha dato ragione
C'è qui anche qualche compagno che non condivide questa mia
Valutazione ma ne sono profondamente convinto l'ho detto non ho avuto esitazioni a dirlo
E allo stesso modo però rivendico il fatto il giudizio che io ho espresso contro
Quella atteggiamento quella politica che inizia con Berlinguer
Che trova in Berlinguer anche drammaticamente il tentativo di arrestare
Quella che io ho definito appunto una
Una deriva una mutazione genetica
Una mutazione genetica io
Martini nel comitato centrale ricorderà usai per primo questa questa espressione una mutazione genetica cioè non non quello che tanto da altri
Con pieno diritto considerato un'opera di rinnovamento di cambiamento no una mutazione non di qualche particolare ma una mutazione nel profondo
Berlinguer ha avuto ragione sull'Unione Sovietica ha sbagliato su altre cose
Per esempio ha sbagliato gravemente nel parlare di ombrello protettivo della NATO
Mentre e mentre sulla questione dell'Unione Sovietica egli ha avuto con sé
Quasi totalità
Del gruppo di anzi la totalità del gruppo dirigente escluso soltanto qualcuno di noi
Sulla questione invece che io ho citato dell'ombrello della NATO avuto polemici molti critici nei suoi confronti Company che gli erano stati anche più vicini che tante che Berlinguer non dopo avere detto questa espressione non la riprese più che questa espressione non fu mai sancita
Ivo Berlinguer in nessun documento nessuna risoluzione del Partito Comunista Italiano
Ma si era avviato ecco quando io parlo di strappo
E ho parlato di strappo non è uno strappo certamente era lo strappo con il partito comunista dell'Unione Sovietica ma era uno strappo che si stava consumando che si stava manifestando secondo me rispetto a una cultura ha una concezione ha una storia ha un modo di essere
Per invade agisce
Quando si rende conto egli stesso basta leggere quel libro di Tonino Tatò traumatico per certi versi era il suo segretario particolare
Suo amico suo compagno col quale condivideva i pensieri le emozioni i sentimenti le attività e Berlinguer cerca di reagire perché sente sente attorno a sé
Attorno a sé crescere delle posizioni che i non poteva condividere e sapeva di avere nella direzione del partito
Una divisione
Che subito dopo le elezioni europee egli muore pochi giorni prima
Delle elezioni europee dell'ottantaquattro
Egli sapeva che quella divisione avrebbe portato probabilmente c'era il rischio a una vera e propria frattura nel partito
Beh va contro alcuni dei più rilevanti i dirigenti del partito
A partire da Luciano lama non rivelo nessun segreto
Il quale ebbe a dire io non sono d'accordo su nulla con Berlinguer eccetto lo strappo tra l'Unione Sovietica o altri dirigenti che io rispetto
Che sono stati e di cui mi sento compagno e amico da da Napoli ancora Macaluso a quanti non sono più come Bufalini come Chiaromonte come altri ancora cercò di reagire ma era troppo tardi
E quella e quella mutazione ha portato ha portato io credo poi a quelle conseguenze che sono poi quelle che la storia
A registrato in modo
Emblematico e cioè il congresso di Rimini che vede la fine del Partito Comunista Italiano e quindi e una riflessione che deve essere fatta credo credo mi auguro con con animo aperto e con con una visione anche dialettica per vedere dove vi è stato il bene il vale il torto che la ragione
Ma anche i giudizi che io esprimo nel libro volutamente nei confronti di alcuni grandi dirigenti del partito non sono mai a critici no io anzi ho avuto dei compagni anche in un recente dibattito
Che ho fatto in queste ultime settimane a Roma Milano-Torino oggi a Firenze qualche qualcuno mi ha criticato per questo giudizio che io ho espresso per esempio nei confronti di una certa fase dell'attività politica di Palmiro Togliatti
E cioè
Togliatti
è stato detto ha avuto questo merito immenso
Immenso storico
Di di portare il movimento operaio ad essere consapevole dei problemi dello Stato
Altro grande merito storico analogo di De Gasperi
Che avere portato i cattolici il movimento cattolico dallo Stato nelle istituzioni due giganti
Di quella fase della lotta politica nella battaglia politica italiana quindi meriti di Togliatti sono immensi ma io vivo attraverso è una cronaca ma vivo la mia esperienza
Nel quarantasette il Partito Comunista Italiano partita socialista d'ora in avanti molto uniti vengono cacciati dal governo dopo un viaggio che De Gasperi compie negli Stati Uniti
Una determinazione che a Democrazia cristiana e i suoi alleati
Decidono di assumere escludendo i comunisti e i socialisti dal Governo
Io sono in quel periodo segretario del partito a Sesto San Giovanni
Giovanissimo
Avevo vent'anni
Fra parentesi grande il merito dei dirigenti comunisti di avere avuto fiducia nei giovani intenzionati Sesto San Giovanni aveva venti mila iscritti al partito in un perimetro ristretto
Fabbriche da Pirelli la preda la falcata Marelli decine di piccole e medie aziende
Bene
Il sono segretario del partito e vivo la mia
Mi ha espresso l'esperienza di tanti e tanti di noi in quella fase io credo e cerco di dare una risposta perché Togliatti sapeva
Che è una chiamiamo la mobilitazione di forza nei confronti di quella decisione avrebbe potuto portare a una spaccatura
Definitiva
Con quella parte del nella politica italiana rappresentata in primo luogo dalla Democrazia cristiana con cui Togliatti riteneva viceversa e giustamente occorre insiste mantenere un rapporto d'intesa perché si stanno riducendo
La conclusione della Costituzione siamo nel quarantasette
E la Costituzione stava per essere conclusa una spaccatura una rottura avrebbe potuto mettere in forse quello che credo privo mica me l'ha mai detto nulla
L'ho interpretato così quello che che e era aperto agli atti ed era per i comunisti essenziale portare avanti e portare a compimento il dettato costituzionale che è divenuto ed è tuttora
Punto di riferimento fondamentale per la battaglia democrat fa
Galattiche aveva già dal quarantaquattro escluso quello che poi sarebbe avvenuto in Grecia e cioè quello della riprendere le armi di fare l'insurrezione nei confronti del governo democratico cristiano tutte cose ovvie però in c'è anche stata una valutazione io credo e naturalmente mi posso sbagliare che in Togliatti vi sia stato e non soltanto in Puglia
Ma si parva licet
Anche dei massimi dirigenti dell'Unione Sovietica una nuova precisa valutazione della fase storica
Che si sta sviluppato
Cioè vi era possibile probabilmente in Togliatti e non solo in luglio la speranza che si sarebbe potuti potuto ricomporre quella intesa
Col con la Democrazia Cristiana che era alla base della sua e che la nostra strategia di allora
E così su in Europa e nel mondo mentre c'era stato il discorso su Cerci il folto a Fulton che era più chiaro
Che non si potesse immaginare per la sua rude
Chiarezza quando appunto cerchi dice sono parole sue da oggi un sipario di ferro
Deve scendere da Stettino a Trieste e difendere l'Europa
Cambiava la storia
Finiva un'epoca ne cominciava un'altra probabilmente aprile un'osservazione critica per cui quando si parla punto non ci vengano a dire ma voi dovevano siamo stati cresciuti abituati a dire con grande senso di responsabilità quello che si pensa anche quando le critiche investono toccano figure così rilevanti così grandi come quelle che qui io ho ho ho ricordato per non parlare poi di Longo al quale anch'io
Con dedico una grande ammirazione è un particolare affetto di un luogo che ancora non è conosciuta
Avuto troppo poco tempo come segretario del PC dopo la morte di Togliatti per fare intendere a tutti i suoi grandi le sue grandi capacità e le sue attitudini
Innovativo e profondamente democratica dunque di qui io sono partito
Per scrivere questa colonna ed è stato colto qui nel dibattito anche
Una certa differenza tra la prima parte della seconda parte
Io sono stato criticato dal compagno Macaluso ringrazio per la sua franchezza nel dibattito che si è svolto a Milano poche settimane fa quando mi ha detto ma tu Armando
Hai una grave contraddizione
Perché tu come dirigente del partito sei stato sostenitore fautore del centralismo democratico
Lo hai fatto rispettare
Con rigore con severità nelle tue funzioni di uno dei dirigenti ancora più rilevanti del Partito comunista italiano quando fui a lungo per molti anni il coordinatore della segreteria nazionale del
Però tuoi violato il centralismo
Dando vita ha una componente e compiendo non soltanto
Dibattito ideale culturale ma compiendo atti
In aperta violazione con le norme del centralismo
Io ho preso mi diceva Caruso sincero D'Antuoni però
Le notizie su quel viaggio che tu racconti
Voi leggerete identico avventuroso
Che io ho fatto per riuscire ad andare a parlare a Mosca con il segretario del partito comunista dell'epoca
Quando Rocco un viaggio avventuroso
Perché doveva rimanere segreto non potevo dire al mio partito ero membro della direzione adesso io vado a Mosca a parlare con Ambro
Neanche pensabile
Che si potesse autorizzare una cosa a nome del partito una cosa di questo genere però io mi sentivo il bisogno perché in quella componente che stava nascendo che si stava formando che sono qui alcuni dei compagni che hanno dato vita commenta quella componente c'erano dei compagni che sostenevano che bisognasse fare subito alla scissione diciamo nei primi anni degli anni dell'ottanta
Fare una scissione e io a spiegare a questi compagni tenacemente pazientemente decisioni non si fanno a tavolino le cessioni non sono frutto di una decisione di intelligenza decisioni sono l'espressione di una esigenza oggettiva
Che per diventare oggettiva deve penetrare nella coscienza di larghe masse altrimenti è un'operazione a tavolino un'operazione di chirurgia politica ma non è un atto politico importante questi compagni si stia una mi diceva però guarda che i sovietici la scissione la vogliono
E io feci questo viaggio in viaggio futuro
Dovetti andare in macchina in Svizzera
Senza mai mostrare documenti facevo finta di dormire automobile con un compagno
E poi di lì sono andato a Parigi e poi a Parigi sono andato oltre poi da Oslo sono andato a sinti per poi arrivare a Mosca e nessuno seppe mai nulla di quel viaggio
Lo stesso Macaluso uomo attentissimo dice lo ha preso leggendo il tuo libro e in effetti io ho violato in quel punto
Il altro che violato il centralismo democratico
Mi sono trovato sull'aereo porti a un certo punto l'altoparlante dice a Mosca non si può atterrare perché c'è una bufera di neve niente adesso io dove vado che cosa dovremo atterrare a Leningrado ed ero molto preoccupato potete ben capire
E grave qualcosa succederà che mentre mi avvio su una scaletta per scendere dall'aereo dietro di me una persona mi sussurra e mi dice compagno Cossutta per favore
Mi segua
Che era un compagno che uscivo sovietico che senza farsi notare mi aveva accompagnato in questo avvio viaggio avventuroso per vedere è quindi era era e lui sapeva questa cosa ovviamente ecco allora io mi sono detto ma ho cercato di di dare una risposta Macaluso
Di dare una risposta e la risposta prima ancora che io dove si darla ma data uno degli interlocutori di quella serata milanese che era Giuliano Pisapia
Il quale Giuliano Pisapia dici io qui non parlo da politico parlo da avvocato da giurista
Io poi tra l'altro parlo di Cossutta come uomo della sua famiglia di sua moglie e dei suoi figli delle sue Nick dei suoi nipoti e via dicendo caro Macaluso dice Pisapia ecco io faccio l'avvocato
Imputato Cossutta tu sai accusando di avere violato il centralismo democratico e io avvocato dico
Sì ha violato il centralismo democratico ma l'ha fatto per legittima difesa perché allora era necessario
Difendersi da quello che era altro che violazione del centralismo democratico era la fine del Partito Comunista Italiano lana il disastro secondo me che si stava che si stava determinando ma tutto questo dico perché c'è una differenza fra la prima e la seconda parte dell'impero
Nella prima parte racconto delle mie esperienze
Che ho vissuto con tanti e tanti compagni
Il mio lavoro era tanto
La fatica e la Calabria le difficoltà erano immense mantenere la famiglia la moglie e tre figli situazioni gravi dal punto di vista materiali che potete ben immaginare ma io lavoravo con gioia
Con gioca ero sempre lieto sempre sereno perché ero dentro a quel partito di quel condividevo la politica gli ideali tutto qua
E nella seconda parte che io invece comincia a manifestare del mio lavoro una determinazione ma anche una grande sofferenza
La grande sofferenza appunto divertire trasformarsi in quella realtà e dovere ricorrere a fare quelle cose che non avrei mai pensato di dover fare e facemmo quello che poi è avvenuto Chelli fa una critica ancora oggi sul fatto che si è chiamato allora Rifondazione quello che noi stiamo facendo
Chiamarci Partito comunista italiano non fu possibile era quello che volevamo
Il magistrato ce lo proibì
Perché il PDS aveva assunto l'eredità totale del vecchio partito comunista italiano e ci fu una lunga contesa per lo meno per l'uso del simbolo e io mi ricordo il sorriso di quel giudice perché c'era il PDS rappresentato da Occhetto e c'ero io
Che sostenevamo noi che volevamo usare il simbolo che sapete è Occhetto che diceva non ti appartiene non puoi e allora magistrato il giudice
Che dice no il nome non lo potete usare ma il simbolo si dice perché vede onorevole Occhetto
Voi due qui avete queste posizioni uno difende il simbolo
Per il proprio partito ma scusi questo simbolo il simbolo dei comunisti sì beh vi lascerà pur dire
Che fra voi due chi è oggi il rappresentante dei comunisti non è lei onorevole Occhetto ma è l'onorevole Armando Cossutta ecco
Simbolo anche se noi del nome ma io rivendico quello che fu deciso allora
E rapidamente arrivo al termine delle mie rifrazioni
Perché effettivamente si voleva dare vita a una formazione politica che non era semplicemente
Il tentativo tra l'altro presuntuoso sarebbe stato di continuità del Partito Comunista Italiano cosa immensa
E quindi non si poteva avere neanche questa presunzione
Ma era il tentativo la speranza
Di dare vita a una formazione che corrispondeva secondo me tanti che con me lavorarono in quel periodo
Di dare vita a una organizzazione una formazione politica capace di mettere insieme sia pure con culture con concezioni diverse coloro che si ritrovavano
Nella battaglia per una trasformazione della nostra società
Una grande speranza
Ed una esigenza oggettiva ancora oggi molti dirigenti dei DS non hanno riflettuto su quella frase pensate
Nasce questa nostro movimento senza una lira
I rubli ben definiti ammesso conservativa qui non c'era neanche una lira non c'era una sede non c'era niente di niente chiara
E noi andiamo alle elezioni nel novantadue lasciamo nel novantuno nel novantadue abbiamo il cinque virgola sei per cento
Non so come ne abbiamo raccolti abbiamo dovuto mettere dappertutto gli stessi candidati perché non avevamo neppure i candidati
Ma l'anno dopo nel novantatré ci sono diversi elezioni amministrative
E la cosa fa molto significativa si vota in molte città e si vota a Torino che si vota a Milano
Per il consiglio comunale
Questo nuovo for partito che allora fondando ebbe più voti del PDS
Sia a Milano che a Torino e raggiunse il tredici quattordici per cento dei voti è un'esigenza è oggettiva
Corrispondeva ad un'esigenza reale ecco perché non tanto a ragione che Elia Ingrao perché io poi parlo molto criticamente di Ingrao
Nel mio libro non solo non è venuto lui con noi ma sono venuti non sono venuti allora compagni che avrebbero potuto fare di quella formazione
Qualche cosa di profondamente valido nella realtà italiana più di quanto potessimo fare noi che venivamo definiti appunto con quel marchio
Che gli che era improprio che era ingiusto ma che era anche utilizzato strumentalmente contro contro di noi
E di qui la ecco la sofferenza anche anche degli anni recenti
Io tu hai citato Martini questo riferimento al colloquio che ho avuto con Fausto Bertinotti dopo l'incontro cordialissimo con Veltroni e con D'Alema risolviamo in un'ora
La la compagna di Veltroni ci offriva il gelato e quando ci porto gelato avevamo già finito di chi ti metterci d'accordo perché eravamo d'accordo sul fatto che si dovesse fare l'accordo con la desistenza e fu reciproca decisione bene
Quando scendiamo e Bertinotti dice quella frase che viene ricordata
Ed è che ha citato anche Martini speriamo di non vincere io l'ottimismo non c'ho pensato
Dopo ho capito che al fondo c'era quello che tu dici e cioè non solo il la fatica di dovere governare ma era contrario al all'indole di Fausto lo dico
Persino contro con disincanto posto il nervosismo è passato anche se il giudizio politico è rimasto e cioè di chi sapeva che dovendo fare ha vinto vincendo bisognava dire dei sì
Bisognava assumersi delle responsabilità e tutto quello che adesso mi auguro che sia finalmente è stato capito da Bertinotti dei suoi compagni per le future per le future battaglie ma sul triste
Quello che avvenne appunto nel novantotto
Il al
Veniva meno non soltanto è caduto Prodi che fu una cosa enorme grave
Dal punto di vista della storia questo ma per chi come me come tanti di noi aveva
Dedicato il suo sforzo il proprio sforzo per dare vita quella formazione crolla
Veniva meno una grande atteso una grande speranza questo è stata la cosa più amara più grave
E oggi io rimprovero a Bertinotti
Come primo segretario di quel partito fu nominato Garavini che non era come si usa dire un cossuttiano
E che era molto polemico con l'Unione Sovietica
Molto critico quindi hanno l'ho voluto ho proposto proprio per questo perché facessi si capisse che la formazione che volevamo costruire era una formazione che non era soltanto dei cosiddetti filo sovietici
Ma in Garavini era forte il senso della responsabilità
Politica
Te le alleanze che le intese
E tutto questo invece in Bertinotti è venuto meno che è venuto meno e questa è la sua responsabilità dinnanzi non voglio dire alla storia
Ma dinnanzi a alle vicende alle vicende politiche e e quello che che che che oggi io guardo anche qui con tristezza e con amarezza e di vedere appunto come Fausto Bertinotti
Peggio di quello che hanno fatto alcuni esponenti dei DS ripudia
L'intero Novecento
Il sei colo intero che lei glieli punti sono parole sue rifiuta
Come se il Novecento sia stato fosse stato soltanto un secolo di Auschwitz vuote in cura
Che non il secolo delle grandi rivoluzioni
E le rivoluzioni
In Europa in Asia in Africa
In America Latina che hanno trasformato che hanno trasformato la storia del mondo ecco questo
Porta a quella tristezza quella sofferenza che che che si nota che si coglie e soprattutto nelle ultime pagine del libro che con grande fatica sono riuscito a scrivere perché
Sentivo di di esprimere dei sentimenti di di grande
Di grande preoccupazione di grande sofferenza ma detto questo io cerco di rispondere poche parole
Alla domanda stringente della carissima
Rosi Bindi
Perché comunisti ecco perché
Certo
Non debito non occorre essere comunisti vi parlo del nome non non occorre essere comunisti per essere di sinistra e io dico che oggi nel concreto essere comunisti significa essere coerentemente di sinistra
Ma c'è una ragione più profonda che adesso dirò ma anche da questo punto di vista
Bisognerà pure che in qualche modo
Ci distinguiamo oppure nella comune volontà unitaria che come tu sai IMEP profondissima
E perché appunto tu sei di sinistra
Certamente addirittura più di sinistra di D'Alema sono parole sue sono parole siamo
Coloro che ancora continuano a chiamarsi visibili spero che si richiamano non
Sono delle persone del
Delle posizioni delle formazioni politiche
Che sono molto diverse
E queste diversità si si si caratterizzano cioè che si chiama riforma queste io rispetto a questo espressione ma rispetto
E proprio l'uso di questa espressione che mi rende ancora più convinto della necessità di usare questa denominazione perché altrimenti in che modo ci distinguiamo siamo tutti di sinistra può darsi anzi ne sono contento ma credo che
Che che che Rutelli sia di sinistra ludico con con grande rispetto è vero con grande con grande rispetto
Ecco l'apparente quindi e quindi allora e poi ci sono coloro che invece si chiamano e si definiscono riformisti bisognerà pure cercare però il problema non è questo per lo meno non è questo soltanto ed è
Ed è quello che in qualche pagina del libro io dico con qualche interrogativo
Che ancora adesso presento a me stesso e alcolici che avete la pazienza di ascoltarmi e cioè
è finita la storia del mondo
Sì è scritto l'ultimo capitolo della storia
Capitalismo sta vincendo avvinto ha vinto
Ha imposto il suo dominio la sua superiorità
Economica
Sociale persino culturale
Eccola
L'amarezza delle ultime pagine di questo libro anche la sua la sua cultura chiamiamola così sua concezione certo ma è l'ultima pagina della storia
No
E non è vero che emerge con sempre maggiore
Chiarezza
Che il capitalismo
Non è in grado e non può questa è la mia ecco cosa vuol dire essere comuni
Non può risolvere le sue contraddizioni
Perché sono contraddizioni insiste nel suo stesso sistema
Il superamento
Tanto più oggi io sento il bisogno di chiamarmi comunista
Mi si perdoni
Proprio perché non c'è più l'Unione Sovietica
Perché oggi la battaglia
Per il superamento del capitalismo come dominio politico come dominio economico come dominio sociale come dominio culturale è una esigenza che non ha più quella di di prendere posizione una scelta di campo o da una parte o dall'altra come è stato in una fase della nostra storia in modo più libero
Più libero in un modo che può essere analogo tarda dal
Dal Sudafrica al Sud America dall'Estremo Oriente
Come esigenza di uno del superamento di un tipo di organizzazione della società
Che io non so tradurre in termini nuovi sotto la Tour
Non so tradurre in termini di azione politica
So che questa è un'esigenza reale come manifesto allora questa esigenza se non anche anche nel del modo col quale qualifico mio modo di pensare e la mia appartenenza essere comunisti vuol dire questo
Essere cioè una forza no forza non un coleottero non un circolo culturale ma una forza politica che che ha come obiettivo con l'obiettivo storico
Quello di superare questo tipo di organizzazione della società nei modi che io non so definire mi han posto queste domande ieri in modo stringente l'altro ieri a Torino
L'amico carissimo Bodrato
L'uomo della sinistra cattolica democratico
Sincero e profondo mi ha detto ma che cosa significa le domande le poneva a se stesso perché io che conosco che stimo molto Guido Bodrato so che sono le domande che lui e tanti come lui probabilmente anche come Rosi
Si pongono circa il modo per superare questo tipo di organizzazione del della società
Ha una grande fortuna Rosi e come lei tanti altri
La grande la grande fede
Carne per loro per i cattolici che credono sinceramente profondamente tante forze
Una forza immensa
E chi come noi qualcuno come quando io ero ragazzo così giovane
Diciassette anni
Mettono lì contro il muro e
Aspettavamo che ci fucilata sarò poi hanno sparato per aria
Io vi dirò sì quella grande forza non ce l'avevo dentro di me
Perché non avevo la fede non ho la fede
La fede religiosa
Ma no una forza credo
Che è quella di un modo
Di una razionalità di una convinzione di una determinazione se volete anche di una dedizione ecco e se c'è l'ho detto nel nella riunione del Comitato centrale del mio partito
Alle conclusioni poche settimane fa citando un poeta africano
Diceva scriveva cremoso ripete riversi non ce li ho qui sotto ma diceva così
Ecco i comunisti giù il cappello di ciò che africano perché nel corso di questo secolo sono quello quelli che hanno pensato agli altri guardato agli altri
Questa è la nostra fede Rosi
Questa è la nostra concezione che ci unisce profondamente alla tua visione alla tua concezione e quello di dedicare tutti i nostri sforzi sì finocchio profilato in corpo
Perché questi ideali possono trovare corrispondenza
Chiaro
Chiedo scusa