"Leonardo Sciascia dieci anni dopo" incontro organizzato dalla Fondazione "Leonardo Sciascia" e dall'Assessorato regionale BB.CC.AA (Sicilia), in occasione del X anniversario della morte di Leonardo Sciascia 20-21 novembre c/o Viale della Vittoria, 3

Ora signore e signori
Un cordiale benvenuto a tutti e in particolare alle autorità che sono venute ad assistere ai nostri lavori che speriamo possano riprendere in silenzio
Un particolare benvenuto
Al Dini Straw delle comunicazioni l'onorevole Cardinale
Che venuto qui a dare un saluto a tutti voi però lo farà dopo che tutti avremmo cessato di chiacchierare grazie
Venissero ci rivolgiamo a lei con non molta cordialità e simpatia se mi permette anche perché abbiamo molto apprezzato l'articolo che lei ha scritto ieri
Sul Giornale di Sicilia una colonna una colonna non infame ma una colonna
Volto molto apprezzata da tutti dai lettori attenti quale io mi picco di essere in cui viviamo molto ben precisato il valore della
Della presenza di di Sciascia
Il significato della sua opera
Le implicazioni che essa nella società
Noi delle siamo veramente grati e le dire le debbo dire con grande sincerità che questo non è uno un soffietto al ministro all'uomo di potere allora potente ma è soltanto un omaggio alla verità
A quella verità per la quale Leonardo Serse si è sempre battuto nella sua More nella sua vita
E vorrei oserei dire con i suoi scritti anche oggi a lei la parola al ministro
Io la ringrazio
Vorrei giustificare il fatto che rinuncio
Ha un grande privilegio quello di stare commuove il sito alla fine di questo
Incontro celebrerà un uomo di straordinario valore non solo per noi siciliani
Tra i siciliani per noi che siamo nati in quest'area che conosciamo bene
Il modo di vivere
Di soffrire una condizione una condizione sociale una condizione economica diversa
Dalle altre are più ricche dalle alterare come dire
Più benevolmente toccate dalle mani del signore
Avevo dell'impegno impegna cui un politico e me non può rinunciare perché rischierebbe
Di apparire disertore rispetto a una competizione elettorale debba andare a Caltanissetta con grande danno per il candidato che sostiene vi garantisco che lo faccio a malincuore perché qui è strano che lo dica un politico mi trovo molto a mio agio di quando poi non mi troverò
Ne un agone elettorale
Voglio rendere testimonianza come uomo di governo
Lo ha fatto ieri era mio dovere
Come cittadino italiano che va fiero di Sciascia
Come suo lettore ero direttore appassionato
Sciascia io lo trovo straordinario per questa sua
Capacità
Di stare contemporaneamente con tutti è contro di tutti
è un uomo che difficilmente per lo dicevo
A un giornalista di Repubblica poco fa può essere etichettato
Neanche Pannella ci riuscirebbe
Volevano la mia opinione io sono stato democristiano
Sin da giovane forse nel cuore lo sono ancora anche se debbo ammettere che una pagina di storia si è chiusa
Non posso oggettivamente come dire sposare per intero un giudizio però la storia ha dato ragione a Sciascia questo lo dobbiamo dire
Ha dato ragione a Sciascia sulla politica non debbo ricordare a voi candido e a e l'analisi che lui fece molti anni prima di quello che sarebbe avvenuto nel mondo
Era un presago
E come tutti quelli che s'avventuravano lungo questo sentiero difficile tutto in salita
Non riusciva
Ad avere come dire
Il grande consenso tuttavia entrava nel cuore della gente
E nel cuore della gente non solo dei siciliani
Che lo portano come fiore all'occhiello
Ma è nel cuore del Paese
E allora questo mi dispiace dirlo a Racalmuto
Noi così lo dobbiamo rappresentare così lo dobbiamo presentare
Io tutte le volte che vengo qui ci capitò spesso abito a un tiro di schioppo da qui a un tiro di schioppo non di lupara per essere chiari per fare un ragionamento
Vedo quanta
Quanta anima esce dagli abitanti del Racalmuto dagli amici bio Dougal muto tutte le volte che parliamo di Sciascia
Io forse ho come dire il rammarico di non essere stato amico di Sciascia come si poteva essere amici stando a Racalmuto perché erano un uomo appena sotto da questo punto di vista cioè c'era un uomo chiuso per i grandi personaggi schivo lontano dalle luci della ribalta però era aperto
Ai suoi concittadini
E io questo rammarico ce l'ho
Io ho un ricordo di Sciascia che
A parte quello che posso avere come dicevo riflettore
Ho il ricordo di un giovane che usciva dall'università si trovava in un circolo allora era una specie di circolo soprattutto nelle serate invernali
Quando pioveva e quando non c'erano
Come dire i mezzi della comunicazione tra giovani che ci sono ora e allora si stava al chiuso si stava nei luoghi dove magari sì amava parlare ho sentito parlare
Io ho avuto il privilegio di frequentare arte al borgo con un amico d'infanzia che era in qualche modo contitolare si chiama Franco Castiglione dottore Scimeca il pittore
Siamo cresciuti insieme quindi qual è stato il veicolo ancora lo ringrazio li compie Conti Franco Castiglione Maurilio catalano
Ricordo che veniva anche il dottore sci meglio tanto io lo conoscevo perché lui già come dire io ero uno che aspirava stavo da Napoli e e lui era un personaggio che era vicino al mondo per la della politica aveva un ruolo molto importante
Alla all'Assemblea regionale
E Sciascia era lì
Con questa sua personalità che pur nel silenzio riusciva a farlo parlare
Ad intimorire soprattutto quelli Sciascia già era un grande personaggio molto conosciuto molto amato
Molto non amato per la verità
Io stavo come dire con l'orecchio teso per cogliere qualche sua riflessione che arrivava pungente puntuale magari si faceva attendere perché
Ecco tra una sigaretta e l'altra
Queste grandi boccate di fumo
Finivano col sostituire come dire la parola
Questo
Il personaggio che io ricordo che amo ricordare il personaggio che mi fa andar fiero di essere siciliano siciliano di questa parte della Sicilia
è che mesi mi fa riempire il cuore di gioia quando andando fuori perché Sciascia non è vero che ecco
Non abbia
Una notorietà proiettata da una ribalta che di manca oggi
Cioè c'è quello che e continua ad essere quello che era anche oggi certo c'è forse qualche silenzio colpevole qualche responsabilità
Però io credo che se noi dovessimo chiedere all'ONU in questo momento
Se avrebbe preferito in questi dieci anni
Una sorta di traiettoria illuminata
Ho quel tipo di percorso sempre uguale uguale a quello che aveva quando era invitato direbbe
Non
Avrebbe Amato a cambiare da morto evidentemente
Quindi
L'orgoglio di essere
Conterranei
Di essere siciliana italiano come Sciascia perché Cha c'è stato anche
Anche italiano di
Vedere come le sua analisi
Sistematicamente a distanza di dieci di quindici anni poi ci danno non spaccato della realtà
Che è identico che lui ha saputo fotografare con largo anticipo questo
Certamente ci fa sentire orgogliosi
Anche di avere fatto una scelta col cuore quando non era possibile seguire seguire sul piano della evoluzione della ha ragione Leonardo Leonardo Sciascia ecco io credo che
Oggi lui ci manchi lo dice il ministro della modernità del nuovo
Ci manca questa sua capacità di fare analisi di capire come andare avanti in un tempo in cui la trasformazione per la globalizzazione costume con strumenti della modernità delle nuove tecnologie rischiano di stravolgere il sistema di relazioni sociali oltre che il sistema delle relazioni economiche
Nel nostro nel nostro globo
E rischiano di sottomettere
Alla tecnologia luoghi
C'è anche un'altra Profezia
Sulla macchina che può ridurre in schiavitù in in schiavitù l'uomo ed è la profezia orwelliana
Allora Sciascia oggi sarebbe certamente una bussola importante
Ed è una bussola che vi assicuro anche Adone di governo che sono preposti a questa responsabilità manca e allori
Quindi il nostro tributo per quello che possiamo dare convinto era appassionato grazie
Ringraziamo il ministero per questa testimonianza
Assai sincera e ricca
Di notazioni
Interessanti la citazione di Orwell ad esempio e quella che cade proprio a taglio per le cose di Leonardo e per la sua battaglia per difendere la memoria
Io mi permetto di ricordare che proprio di Orwell c'è un famoso libro
Mille euro novecentottantaquattro in cui il tiranno
Per impadronirsi e consolidare il suo potere distrugge la memoria dei suoi sudditi
Per me mi permetto questa citazione di fronte a un maestro quale Vincenzo Consolo
Con con qualche timidezza
Solo per ringraziarla signor ministro so che lei ha impegni che la chiamano non lontano da qui speriamo che lei possa tornare per completare questo programma
E le auguriamo buona giornata con tutti i nostri ringraziamenti
Un particolare saluto se mi permettete al Presidente della Regione che qui intervenuto che adesso ci porterà anche a luglio una sua testimonianza se ritiene
Caotico spero di poter tornare anzi la ringrazio
Sì ma ancora per
Sì adesso sì
Allora io cedo per la la presidenza
Al professor Natale Tedesco perché lui che dovrà moderare il il seguito della discussione eh mi raccomando con lui perché faccia rispettare l'impegno di della brevità della essenzialità grazie
Ma loro parleranno no
No
Angelo onorevole presidente voi deve intervenire o no no vuole
U intervenire o o dopo come vuoi tu
è scossa
No sentivo che che giustamente Aldo cime
Va bene
La
E allora avete sentito Aldo cime mi ha detto di
Nell'invitare coloro che verranno alle loro testimonianze a pregarli
Di parlare poco
Perché e c'abbiamo poco tempo non peraltro perché vorremmo sentirle io non so se posso dire la frase fatidica che si dice in tutti i convegni in cui si dice
Poi quello che resta andrà agli atti può anche darsi che possa dirla questa frase euro e comunque se ci saranno atti potrete e dare più pagine
O più argomentazione di quelle che dirette ora non c'è un elenco di diciamo alfabetico sono nomi un po'commessi diciamo così alla rinfusa si fa per dire
E quindi io li andrò chiamando per vedere di armonizzare un poco queste testimonianza e naturalmente
La non una lunga non un si non una sì e poi una non lunga testimonianza
Devo
Poche parole vorrei dirla anch'io ed è ed è questa
Che come capita di tutti i momenti commemorativi
Che sono anche dice l'epurazione
Di una figura importante della cultura questo caso di un grande scrittore
Ci scappa molto o poco di retorica
Qua e là affiorata questa retorica anche in certi ricordi
Di Leonardo
Purtroppo insieme a qualche evento punta di retorica scappata anche qualche bestialità
Ma questa la porta se la porta appresso chi la pronunciata bestialità se la vede con la sua coscienza
Io devo dire
Che l'invito a commemorare a ricordare a portarci memoria di Leonardo Sciascia non può essere fatta in chiave retorica
Ma deve essere fatta all'insegna di quella sobrietà
Di quel modo asciutto
E complesso non so se ho tempo in cui lui pone dei problemi in cui parlava
Voglio ricordare perché un aneddoto che voglio dire non voglio fa un conversazione in questo caso da Conte finisca la relazione lotta voglio ricordare un esempio che quel si è parlato più giusta stamattina
E anche ieri un ricordo della tavolozza
Che era la galleria dove si andava io devo dire che mi dividevo il compito un po'con stette seste
Tra l'altro cioè lo scrittore Stefano Vilardo l'ottimo scrittore Stefano Ilardo Dip accompagnarlo in galleria
O voi o io più spesso fosse lui ma anch'io lo accompagnavo spessissimo e c'era la macchina Di Stefano
C'erano anche se so che è una piccola macchina se ricordo ricordo male Leonardo dice è mettiti avanti con queste gambe lunghe e e io avevo serbo qualche problema devo dire la verità aggravante facendo mettere un po'scomodo luglio
Però una cosa importante ricordo di una di queste conversazioni
Ed è questa
Un giorno non so chi viene in mente
Di mettersi a parlare dei racconti di Giovanni Verga
Parlando di Giovanni Verga
A qualche persona che ricordo bene ma che non è il momento di citare non è questa la cosa importante venne fuori d'un discorso apologetico di Leonardo per cui i racconti di Leonardo
Sciascia erano superiori a quelli di Giovanni Verga
Io per un po'sono stato zitto
Non perché
Volevo star zitto infatti non stette zitto
Ne parlai perché professionalmente come proprio storico della letteratura volevo dire qualche cosa a un certo punto mi scappò di dirlo
Facciamo discorsi di carattere diverso i racconti di Verga sono grandissimi consegnata sua letteratura anche quelli di Leonardo sono importanti
E e che sono alcuni bellissimi godere sento l'antimonio ma non solo quello
Però detto per costruirci un mito non è abbattiamo un altro non credo che Leonardo Sciascia
Abbia piacere di questo
La discussione fu un po'troncata da questo ed altro che io dissi che qui non ripeto perché non voglio farla lunga
Poi non riaccompagnare a casa e devo dire che avevo un po'di Egidio De preoccupazione nel senso che il Rossato poiché essendo stato zitto prima ero stato un po'duro devo dire
Insistenti Leonardo scusami ma insomma allor mi rispose così dice non ti considererei un amico
Lo Stato resti matite se tu non avessi detto quello che ha detto
E così la cosa si chiuse questo per ricordare la modestia il senso delle proporzioni
Che non era certamente lontano può ed avere un grande senso disse perché Leonardo Sciascia aveva una consapevolezza di quel che faceva che egli andava facendo però questo non lo faceva montare su le ali di un trionfo non fa lirismo di chi oggi si sente primo scrittore secondo scrittore primo intellettuale secondo intellettuale eccetera eccetera questa lezione di di di profonda modestia di misura il compostezza
Io credo che dobbiamo tenere sempre quando facciamo queste commemorazioni questo ricorda che poi vogliono essere anche momenti di studio di approfondimento nella sua
Detto questo perché mi pareva giusto che io esordisce così
Perché era nel ricordo di di Leonardo che pronunciato queste parole
Do la parola per primo a Stefano Vilardo che prego di accomodarsi
Non piglia per esempio da me nel senso cioè che parlate proprio però allora perché abbiamo parlato molto ma questa era una cosa che dovevo dire perché oggi intanto serpeggia una retorica che non mi piace
Io desidererei parlare di Leonardo
Ragazzo
Perché Leonardo quando era ancora Nana perché poi Leonardo Sciascia lo hanno conosciuto tutti
Conosco la sua grandezza
E altro dunque è una specie di di racconto il migliore voleva iniziare con François
Io ma saltiamo perché dobbiamo essere
Dove si chiedeva dove la Reggina dove ecco dove Leonardo dove sono tutti questi amici che ci hanno abbandonato ma noi parliamo di quando ragazzo
Pieno di vita timido Sempre
Stava con gli amici come come in un giardino
Ecco professore Nathan tedesco chiamò stesse e cominciamo così eravamo tre anni ci inseparabili ragazzi stesse Lilli Nana
Si intrecciavano i nomi in un gioioso miscuglio di grida di affettuose pacche sulle spalle
In Sicilia nel Meridione credo quando dopo qualche tempo ci si incontra con amici parenti ci si comporta come se non ci si vedesse da mille anni
Insomma si è felici di incontrarsi di essere ancora che gioia ad ogni inizio di anno scolastico
Tre lunghissimi mesi di vacanza stufa Abano se si abitava impoverì paesi di campagna che mancavano di tutto anche del necessario il mio Paese ogni Delia
Non aveva manco un cinema né una libreria né un'edicola per la vendita dei giornali
Se vuole di spogliarmi qualcuno dovevi rivolgerti ai signori del Circolo dei civili che si designavano di fare del di parte di Speed luccicare
Aveva tempi lunghi
La vita qui letta
Il tempo non passava mai avevi voglia di spingerlo di solleticare urlo di frustare
Ho conosciuto Leonardo e lì si Bennardo nel lontano mille novecentotrentasei anno in cui andavano di moda faccetta nera
Le fanfare i gagliardetti le camicie nere i cinturoni Fenzi col Zummo e i muri più belle della città gridavano col nero brillante delle vernici le chicche più belle più gustosa del repertorio mussoliniano
Diventammo amici inseparabili tanto che a scuola sì all'appello mattutino mancava Leonardo immancabilmente mancavano Sciascia e Pilato
Che giornate dunque interessanti tra riviste e giornali liberi di cinema e amore ricordo che cislini guidano dietro le temere curve di tre fanciulle incantevoli nella freschezza briosa della loro giovinezza
Margherita che sembrava appena uscita dalla matita inverecondo morbidamente sensuale
Di Gino Boccasile il via dal portamento signorile ed ai vestiti dalle linee essenziali gradevolmente caste la Romanina dal passo sbarazzino impudente dagli occhi
Pudicamente ammiccanti come la ragazzina d'una canzoncina allora tanto in forma lasciata la passare la bella Romanina che tutti i fine cantare cogli occhi da assassina
Quanti appassionati sguardi sono impigliata le inferriate dei loro balconi quante suole di scarpa abbiamo consumate per seguirle fedeli cagnolini nelle lo nel loro vagabondare per le vetrine
Più chic della città poi passo dopo passo gli occhi appesi appassionatamente ai loro balconi attendevamo un segnale lo svolazzare di una mano il tremolo ondeggiare di una tenda
Scriveva Cesare Zavattini parliamo tanto di me
Che Bompiani da poco aveva mandato in libreria io le so queste cose scriveva Zavattini e impiego volentieri alle mie vacanza seguirle per una per volta
Quando se ne accorgono diventano sul morte
Mi fermo sotto le loro finestre quando vedo le tendine scostarsi abbozzò il più affabile dei miei sorrisi Cosimo
Sì corteggiavano nei lontani o quanto lontani anni trenta con estremo pudore le donne allora a Caltanissetta per vitaliano Brancati era un'uggiosa cittadina di burocrati di giudici avvocati ecco osa malignamente ne pensava Hill annoia del mille novecentotrentasette
Si era fermata a Caltanissetta perché aveva subito intuito che qui la noia toccherebbe un punto che altrove non aveva mai sfiorato la cittadina di pietra gialla sospese sulla squallida pianura
Il mantello del federale zoppo nella media del tramonto gli avvocati che gesticolavano davanti al portone di casa mentre sul loro capo stesa ad un filo tra balcone balcone
La loro Caniggia gesticolava anch'essa
Le conferenze sull'intero le panchine le Paoline cose gli mancava per portare alla noia al grado dell'esultanza
Ma il Brancati sbagliata se appena se pensiamo al di acuta intelligenze
Chi armoniosamente l'arricchivano il preside Luigi Monaco educatore severo capace d'una eccezionale cultura il poeta Calogero buona via il francesista ed eccellente traduttore di Mallarmé insuperabile nella sua traduzione del merito d'un fauno
Luca Pignatone il grecista padre La Mantia agli avvocati a grandi politici giudice palesi e Pompeo Colajanni solo per citarne alcuni
E poi appare squallida pianura pensava se alla campagna che cingeva la città ora ridotta ad un'immonda nei vari cementizia follia
Era tutto uno puntare armonioso di colline chi a primavera verde già vanno di grano del cardinalizio fulgore delle sulle del vaporoso tulle e dei mandorli in fiore
E tutt'intorno un un né lieve odore di lavanda
Dello amarognolo profumo dei torroni di cui nisseni
Vanno giustamente orgogliosi
Io Leonardo affettuosamente chiamato Nana e Lilli
A me palmo passaggi passeggiare appassionatamente discutendo di libri
Vicina ma di donne e dei nostri primi tentativi di scrittura lungo sentieri che si snodano verdi di cicoria il vie Toline approcci Borranea
Sotto quella gioia Dinu eccome Rosciate
Grazie
Ringrazio molto Stefano Vilardo per questa testimonianza
E devo dire che ho per un certo momento ottenuto che che lui chiamato per primo del SerT cattivo esempio parlando allungo invece non l'ha fatto o quasi o quasi
E devo dire anche che per evitare di perdere tempo non commento i gli ha interventi non li commento affatto
E allora ora
Penso
Possa intervenire facciamo un po'un siciliano
E e un siciliano del Nord gliene Enzo Muzzi
E vorrebbe far piacere sostituiranno giusto
Atto ore
Io non commento mai
Ave troviamo trovo davvero coprono fatta già qualche taglio
Speriamo
Va be
Allora ho incontrato tardi Leonardo Sciascia l'estate
Del mille novecentosettantuno
Pochissima ma le dodici prenderlo al minimo
Ma
Va bene
Allora nel settantuno a Palermo dove ero sceso con un compito delicato e difficile strappargli un parere circa la fattibilità di un film inchiesta sulla mafia
Che la commissione culturale Harari aveva intenzione di mandare inoltre più ancora prima di produrlo
Tanto più difficile del mio compito in quanto ero superficiale conoscitore della Sicilia e quel che è peggio
Ero impresa al terrore di trovarmi di fronte a un autore impegnato come si diceva allora di chi privilegiava le ragioni per denuncia sociale a quelle della poesia
Grossolano errore di valutazione in cui probabilmente lo stato indotto da un film il giorno della civetta che tratto dal romanzo di Sciascia calcava la mano sulla demagogiche contrapposizione tra buoni e cattivi e su una buona dose di populismo
Per fortuna mi bastò vedere Sciascia con quella sua sicurezza esemplare rarissimo di segretezza cesellata con quel suo sorriso attraversato da malinconia
E ascoltare le sue parole pudiche e taglienti
E soprattutto condividere i suoi silenzi per capire che il mio interlocutore era ancora più scarno ed essenziale del poeta ligure che mi aveva illuminato la giovinezza
Parlammo molto di letterature quando venimmo al punto alla ragione che mi aveva portato a Palermo Sciascia lui salì alle origini partendo dall'etimo arabo della parola mafia e sulla base del suo disegno il Progetto sì deserto fino a realizzarsi tre anni dopo in cinque puntate intitolate all'origine alla mafia
Epicentro di ogni puntata era una particolare congiuntura storica all'interno attuale si incrociavano passioni e destini individuale
Portata a termine cinque puntate da Marshall Leonardo mi concesse un'opzione su i pugni all'attori perché ne tentasse una riduzione cinematografica o televisiva ma non ci fu niente da fare
Lui impassibile continua a suggerirmi adattamenti di testi letterari per il piccolo e grande schermo in modo particolare mi affascinò l'idea di trasporre ai nostri giorni la milleduesima notte di Joseph trotto con uno sceicco del petrolio luglio aveva immaginato in visita a una capitale europea e il doppio femminile tenuto pirandelliana mente al centro della vicenda
Anche questo tratto interattivo fu un flop
Evidentemente volavamo troppo alti per loro loro e non loro questo per loro cioè per gli eterni garanti dell'opacità collettiva nascosti dietro il minaccioso tribunale dell'audience però come sempre accade nel nostro imprevedibile paese quando il buio della notte sembrava oscurare anche il giorno sempre l'Energia individuale di accendere un barlume di speranza
Per noi la lucetta l'acceso intelligente il lungo e operoso servizio alla RAI dotato della rara virtù di fare le scelte secondo il proprio personale giudizio
Su indicazione degli Leonardo gli propose per il programma dieci registi per dieci racconti italiani la singolare avventura di Francesco Maria di vitaliano Brancati
Lui disse subito di sì e in poco più di un mese Leonardo io scrivemmo la sceneggiatura quando il film nel quale debuttava in un ruolo di protagonista Sergio Castellitto fu presentato al Sundance anch'l'allegro il pubblico ma ancora prima aveva rallegrato noi mentre lo
Facevamo il che già di per sé un buon segno
Intanto anche se Leonardo continuava a insegnarmi tutto
Eravamo diventati amici il segreto della nostra amicizia me lo rivelò il venti novembre di dieci anni fa quando tornai a Palermo per vederlo un'ultima volta indomito invincibile anche dalla morte sua figlia Anna Maria
Papà mi disse piangendo Conte si diverte tra agli inizi degli anni ottanta all'affettuoso rapporto che si era consolidato tra noi mi consentì di chiedere al non ad una sua partecipazione in veste di conduttore
In coppia con Mario Soldati a un programma di montaggio che aveva per tema la paura
Accettò generosamente e devo dire che a rivedere oggi quei due miei amici maestri dialogare a distanza con guizzi di genio e inimitabile affabilità
E dialogare intorno a uno dei fenomeni la paura più scuri della psiche si prova una confortante rassicurazione circa il primato dell'intelligenza
Ma si avverte anche il brivido di una seria minaccia che senza più la forza di questi oppositori a contrastarla la stupidità
Possa affogare l'umana specie in un diluvio apocalittico che non prevederà neppure la presenza salvifica dell'Arci
Vista la splendida performances di Leonardo davanti alla macchina da presa John ritrovato l'anno successivo chiamandola testimoniare insieme a Fellini Moravia Brusati Antonioni Tonino Guerra che dice Calasso Sermonti e tanti altri
Su la dolcezza di vivere che prima di essere il titolo francese di un epocale film
La dolce vita è stato una percezione dell'esistenza
Attingibilità soltanto da speciali caratteri in specialissimi e circostanze
Siamo all'autunno del mille novecentottantasette all'ultima volta che ho visto Leonardo attraverso all'Uppi insomma la lente
Dell'Ariège ex stavo girando un documentario per l'Unione europea intorno ai problemi dell'agricoltura i mutamenti talvolta incongrui imposti dal mercato comune alle coltivazioni tradizionali
Non chiedevo soltanto pareri tecnici e i miei interlocutori ma anche la testimonianza di chi ancora sentiva il peso dovrà cultura contadina e né paventava la scomparsa
Sergio Quinzio si riferì alla tradizione biblica parlando delle buone cose del mondo Leonardo disse severo
Vedere il frutto che marcisce sull'albero questa e miseria
Se il cinema mi ha offerto l'occasione per incontrare Sciascia altro Stato il terreno in cui ha preso corpo il nostro dialogare
O per meglio dire il terreno in cui il magistero di Leonardo mi ha segnato più profondamente
Da lui ho imparato tanto soprattutto su due temi
Apparentemente distanti tra loro la giustizia e lo stile letterario
Che in lui cosa rarissima era tutt'uno con lo stile di vita
Già lo stile
Dell'uomo e dello scrittore lo stile sul quale dovrebbe riflettere se avesse ancora l'umiltà di riflette su se stesso il pallido da Boni di ieri sul Corriere della Sera
Per una specie di misteriosa ragione dell'inconscio la febbre di Leonardo che dispetto è la corretta applicazione della norma giuridica
A cominciare
A cominciare dalle garanzie a tutela dell'imputato
Ha rinverdito meglio culto giovanile per lo Stato di diritto al quale fu iniziato quando la guerra non è ancora finita e Firenze ad appena liberata dalla lucida e toccante parola di Piero Calamandrei
In letteratura invece alcune mie scelte ditemi se sono arrivato oltre il portone però possono far incontrare
Tagliare
Perché accusato
Ricordo fa già però va be'altra
E interessato lei lo farò per lei
Va
Do allora in letteratura invece alcune mie scelte scelte istintive hanno avuto da Leonardo il conforto di un'analisi rigorosa e lo stimolo di sapienti rimandi per esempio la mia infatuazione per Borges alla luce della sua lettura se incanalata in forme geometriche e al tempo stesso labirinti che così come del mio grande venti
Oltre il gusto forte dell'avventura Leonardo mi ha fatto scoprire il sentimento di pietà dell'Autore per quanti sono innocentemente colpevoli e per gli altri che sono colpevolmente innocenti
Come al proposito del mio Nissim soldati mi ha svelato essere il più grande scrittore cattolico in Italia dopo Manzoni
Senza mai impormi niente Leonardo mi ha guidato alla lettura di De Roberto del Verga minore di Borgese di Savigno e di altri scrittori più segreti che mano mano apparivano nella collana la memoria territorio Sellerio
Per dire un solo titolo ricorderò il re delle due Sicilie dello scrittore polacco andrei così ma è stato tra gli scrittori francesi che Leonardo ha scelto per me i doni più preziosi
Con château Brea mi ha dato
Se il mio miglior l'ascoltatore farla finale sono nel vuoto va be'
Dunque va be allora ma è stato tra gli scrittori di lingua francese che Leonardo ha scelto per me i doni più preziosi
Lo Chateaubriand mi ha dato l'orgoglio di sentirmi conservatore prossime non la speranza di imparare a scrivere in modo semplice e coinvolgente con Montaigne la certezza che si può vivere degnamente e anche bene perché no solo se si impara a morire
Infine fra noi c'è una città
Di cui con Leonardo e Maria compagna acuta e discreta delle nostre escussione tra l'hotel monta Lamberto cade Caspian in plastica maggiorenni ho imparato ad ascoltare il cuore e qui la citazione più che a Savigno rimanda servizio tredici
Come mai niente riuscito prima
Avete capito che sto parlando di Parigi la città nella quale eravamo soliti di trovarci per il puro piacere di stare insieme in una cornice che ci faceva sentire a nostro agio
Parigi
La città che hanno sempre guardato con ammirato stupore ma che solo con Leonardo ho potuto finalmente a mare senza soggezione cioè carnalmente
Grazie Enzo Muzii subito dopo la parola Melo Freni
Tante cose erano da commentare mentre lui arriva e ma non le commentiamo noi commentiamo
Io mi piacerebbe parlare molto dello scrittore Giacomo
Io conobbi Leonardo nel mille novecentocinquantotto
Sì
Io mi chiamo equine Sinesio
Avanti valida conobbi e Leonardo di cinquantotto
Caltanissetta una delle ultime edizioni del Premio
Luigi Monaco ricordiamo c'è di lardo
Ancora eravamo nella fase della timidezza doveva leggere il discorso ad un certo momento gli dissi ruppe la voce per l'emozione e il discorso non folletto fu distribuito come Gemmo perché allargata
Poi gli anni sessanta dall'inizio alla fine degli anni Sessanta fintanto che io non andai a Roma
Ecco ricordava di
Natale
L'automobile del pomeriggio per Palermo che era la tua ma anche quella dell'avvocato perno
Che molto spesso neanche l'avvocato era l'opera mentre invece per quello che riguarda i viaggi lontani Antonino Uccello a Palazzo la crede a Capo d'Orlando
A Valguarnera così c'era la mia piccolissima anche quella non lancieri diceva pacchi di carte sempre stima deve scomparire
Perché può accartocciarsi soltanto quando c'era mia moglie Luís quella volta era lui che non cedeva il posto davanti si sedeva dietro
Però tre cose voglio ricordare prima di questa testimonianza che voglio fare un po'scientifica con tutto il no no no no no no è importante importante ricordare quando lui era a pranzo a casa mia
A Roma al telegiornale delle tredici e trenta si affacciò Cossiga per dire che il governo italiano non avrebbe trattato con i brigatisti
E lui lapidario
Disse
Questa è la condanna a morte
Del governo italiano e della Democrazia cristiana non si parlava di uno che si ritiene c'era affacciato soltanto Cossiga quale ministro degli interni questa è la condanna a morte
Del governo italiano e della Democrazia Cristiana nei confronti di Moro e lo riporta anche Matteo Collura nelle nel nella sua biografia
Un'altra cosa che voglio ricordare molto bella le lettere io non so avrò una ventina di lettere di Leonardo per tutti gli eventi belli e cattivi della mia famiglia
L'ultima delle quali mi arrivo l'otto di gennaio del mille novecentottantotto mio papà era morto il giorno quattro
E concludeva eppure l'ultima volta che l'ho visto
Mi sembrava tanto pieno di salute
Ma anch'io carissimi Melo e Franca sembrò pieno di salute mentre invece sto molto male e non so come andrà a finire
Passarono dieci mesi e Leonardo non c'era più
A proposito del tema della morte
Gianniello Manzo il cavaliere la morte novembre mille novecentottantotto
Leonardo Sciascia proprio in relazione al tema della morte ci aveva costretti a pensare come lui voleva filosoficamente
Nove anni prima introducendo con un circostanziato Autoritratto la lunga e ben nota intervista Marcel Padovani
Aveva espresso la preoccupazione che allontanandosi dal tema della morte il mondo avesse come rinunciato a pensare
L'epigrafe Daloui detta
L'idea di una frase con la quale anche dall'oltretomba
Ci costringe a pensare al tema della morte dell'aldilà contro il rischio dell'inaridimento del pensiero evidenti sono le implicazioni filosofiche che la frase contiene la morte il destino dell'uomo il mistero che porta persino al problema di Dio
Ce ne ricorderemo di questo pianeta Sciascia la tratta dallo scrittore francese degli Air France dell'ISE le date ma al secolo Filippo Augusto Mattia se distrutto in pieno Ottocento cattolico occultista poeta narratore drammaturgo dalle grandi impennate fantastiche intrise insieme di tormento ma anche di ironia
Questo autore di racconti crudeli e di storie insolite non fu certo tra i più frequentati dal nostro che tuttavia a qualche amico né consiglio delle letture
Dalle conversazioni di Sciascia emergevano
Quasi sempre Manzoni stendardi porte montagne Ortega i cassetti Lope de Vega Miguel de Unamuno Savinio e Borges
E proprio a Borges in relazione al tema del ricordo della terra nell'aldilà che a mia riportato sin dal primo momento l'epigrafe di Sciascia
Tra maggio e giugno del mille novecentosettantotto borghese tenne all'Università di Belgrado cinque lezioni che tre anni dopo furono pubblicate in Italia con il titolo di orale dagli Editori Riuniti
E se vertevano sui libri delle sui temi del libro dell'immortalità del racconto poliziesco del tempo e di Emanuel Swedenborg altro autore svedese molto
Interessato anzi sopperire esclusivamente interessato ai problemi della morte dell'aldilà
A proposito dell'immortalità dice fra l'altro Borgo S.
Io non so
Sei ambizioso modesta o del tutto giustificata la mia pretesa di parlare dell'immortalità individuale
Nell'anima che conserva una memoria di quando è stata sulla terra e che ormai nell'altro mondo se ne ricorda
Nei giorni scorsi continua a Borges mia sorella Nora è venuto a trovarmi e mi ha detto dipingerò un quadro intitolato nostalgiche della terra
Io ho una poesia continua Borghi S che mia sorella Nora non conosce e che ha un tema analogo
Penso a Gesù che ricorda la pioggia in Galilea nell'aldilà
E la Roma della falegnameria ed una cosa che non ha mai visto in cielo e di cui hanno strategia
La volta stellata
Di questo di questo tema borghese si serve per risalire nella stessa lezione al tema più vasto e misterioso che è quello della morte
E sostiene il suo discorso citando tutto il possibile Socrate Platone Democrito Tacito Dante Cartesio Shakespeare l'anonimo si pigliano per enucleare da tutti un pensiero e una volontà fondamentali la volontà di ridere
La linea di Schopenhauer ossia la volontà di concepire il mondo come volontà di resurrezione
La forza vitale Delight forse di ciò e l'impeto vitale di perché sono e San Tommaso intelletto s'naturaliter desiderato S. Center
C'è da chiedersi se indicando quella frase per la sua tomba Sciascia non abbia pensato anche a Bormio S e che quella ce ne ricorderemo di questo pianeta abbia utilizzato soltanto per comodità di sintesi
Da un giro di affidabili accertamenti anche alla signora Maria Sciascia pare di no
Però sì autorizzati a dubitarne
Sciascia di Borge si conosceva tutto sin dal mille novecentocinquanta allorché mi aveva scritto primo in Italia sulla Gazzetta di Parma
Ed il suo desiderio di conoscerlo personalmente si era avverato a Roma nel mille novecentottanta con un pranzo a via Veneto durante il quale la loro conversazione
Boro alta suffraga andò un sodalizio di interessi e di idee culturali che per entrambi fu un motivo di riconoscimento e di conferma
Matteo Collura nella sua biografia di Leonardo Sciascia per ricorrere in ben sedici pagine numerosi citazione di Borges sottolineando l'intensità di un rapporto che non tenne estraneo il tema della morte virgolette
Il guaio del vivere e del morire degli uomini e che Dio ce ma se lei saprà da morti in meno di quanto se ne sappia Davy poiché da vivi almeno ne facciamo il tema della migliore letteratura fantastica come dice borghese
Da morte invece forse non lo pronuncia eremo
Chiude le virgolette del la frase di Sciascia
CIACE Borghezio dunque per poter ricordare e capire una ragione che cammina sull'orlo della non ragione
La frase di Sciascia detto per la sua tomba non poté certamente fermarsi limitarsi ad una citazione
E bensì da considerare come il momento conclusivo di un percorso da sempre seguito almeno dal tempo di esercizi spirituali il racconto dello stupore per una presenza ad esercizi spirituali durante i quali era stata taciuta la parola morte
Mentre invece la sua preoccupazione era quella di tornare ai grandi temi della filosofia e specialmente al tema della morte aggiungendo questa volta non più da borghese ma da Savinio che il pensiero della morte è il pensiero stesso
E concludendo
Che si allontanandosi dal pensiero della morte il mondo ha come rinunciato a pensare
Ha anche rinunciato virgolette in senso lato ad essere un mondo civile poiché non c'è civiltà che possa esistere se non fonda il suo pensiero sulla morte
Dico di più conclude Sciascia
Senza il pensiero della morte non c'è vita chiudere di Rigoletto
La morte dunque come regola della vita che ingloba il senso della Nostalgia della memoria del ricordo dell'immortalità
Ce ne ricorderemo di questo pianeta e dunque il frutto di un'esperienza filosoficamente letterariamente maturata disponendo di un pensiero ricco di mille risonanze e da noi trasmesso per costringerci a pensare per non morire
E ancora una volta emerge che va sottolineato il grande senso della religiosità con cui laico Sciascia pervase vista ed opere grazie
Grazie a Melo Freni
Sentiamo
Un amico che per venire dalla Germania non me hanno in meno vicino di altri che vengono fra i conterranei e cioè lui l'ha già capito che penso alle due Titus dovrà
Prego di dare la sua
Testimonianza
Lo accogliamo sempre con molto piacere il foglio voglio ricordare che in ottobre
Abbiamo fatto un convegno
Nella sua università urlando M che rara Avis contabilità dell'intellettuale la scrittura letteraria in Europa con particolare riferimento a Leonardo Sciascia
Ci eravamo un po'tutti
E e siamo stati molto contenti di unirei no i nostri discorsi con quelli di amici tedeschi che amano Sciascia vorrei dire non meno di noi a te la parola Titus
Non avendo avuto la possibilità di una conoscenza personale con Leonardo Sciascia
Dovrò limitarmi al mio primo incontro con la l'opera letteraria diretta Leonardo
Il primo incontro di questo carattere fu nell'ormai lontano autunno del mille novecentosettantacinque Magpies nel corso di un seminario sulla narrativa italiana contemporanea
Un seminario nel quale eravamo più docenti che studenti
Insieme leggemmo discutemmo su racconti di Tomasi di Lampedusa Ikea per l'esattezza calino Buzzati e altri
Il nostro impegnatissimo lettore di italiano allieva proposto l'esame
Da il mare colore del vino
E fu così che ci ad entrambe per la prima volta nel mondo nella tematica di Leonardo
Anche perché il racconto offriva già allora una sintesi dei suoi grandi temi cioè l'ambiente della Sicilia povera dell'immigrazione la collusione tra clero e interessi per lo meno economici
Perfino un'allusione per lo meno alla mafia e naturalmente inquisizione anche se in questo caso solamente come metafora una metafora umiliante stupida per le ragazze che sotto lo sguardo di tutti dovevano sottoporsi all'esame dello svizzero Blaster
Nella speranza di venire accettate come operai nella lontana settentrionale fabbrica di attrezzi elettrici
Ma c'era tra l'altro anche il tema di un possibile campione il pericolo di un cambio di identità di affetti anche motivato dall'emigrazione la situazione del cosiddetto gas Arbeit per dello fattore del lavoratore dell'operaio ospite spesso trattato con disprezzo e raramente come ospite fu quest'ultima la ragione per la quale il lettore italiano ci aveva proposto questo testo
Calabrese di origine già viveva in Germania da vari anni sposato con una fanciulla tedesca e che vedeva giorno per giorno viveva assieme ai familiari la situazione ambientale amico linguistica culturale delle due anni ne come dice Fausto e sostituite delle due anime che vivono in me Spy Selen pone arte in mano a Proust
Il nome di questo lettore dottor Carmine che Lino ormai conosciuto docente di letteratura italiana e comparata da università di Augsburg augusta
Nel corso degli anni altri testi di Leonardo Sciascia diventarono più importanti per me
Morte dell'inquisitore soprattutto che il Consiglio d'Egitto
Ma grazie a quella prima lettura nacque in me un po'di comprensione e molta simpatia nel senso greco della parola
Per coloro che vivono della situazione di Cellino
Che Lino nel corso degli anni ha fatto vivere in due culture anche il sul tema nella Poesia
Nella letteratura
Da molti anni è un poeta di notevole valore vincitore tra l'altro del premio Adalbert von ci ha messo distribuito ad autori di lingua tedesca di origine non tedesca
Poeta bilingue che spesso presente ai suoi testi nelle due lingue con titoli Dio voluta ANDI vale
Za come per esempio quello programmatico di Siciliotti Frente nelle mani
Prendersi differenti differenti significa sia la terra straniera che la donna straniera sto lì sottolinea l'intenzione di non restare passivi di fare coraggiosamente il primo passo ti cercare di integrarsi si tratta e questo di questo polo mette uccellino
Alcuni anni fa che Lino presento un grosso volume un'importante ricerca sul tema dell'immigrazione nella letteratura
La letteratura italiana ma non solo
Perché spiega altrove industrie esempi per il fenomeno che il tema dell'immigrazione emigra a sua volte assieme agli emigranti
In una prima fase troviamo attori italiani che hanno trattato team lingua il tema in Italia con la sensibilità presenti attivo nel mondo e De Amicis di Buttitta anche la seconda fase sarà notori con esperienza di emigrazione come Saverio strati che ha distrutto in Svizzera
E la terza fase invece invece c'è una generazione di coloro che non tornarono spesso dei loro figli anche e che ora scrivono nella lingua della di Frente che si sono presi
A questo punto che Lino modestamente mai parlando della Poesia sua nobilmente include i figli di tutti coloro che vennero da vari Paesi non solamente dall'Italia
Naturalmente che Lino anche se solo di sfuggita nel suo volume mi fece ritrovare l'esame il testo Sciascia no letto insieme tanti anni prima
Ritrovai l'esame non senza commozione commozione della cospicua antologia sveglio Fongaro uscita nel mille novecentottantacinque tutta dedicata al tema dell'immigrazione e che Fongaro intitolato questo volume intitolato lo straniero
Il sacerdote tutto e di ed è dedicata l'immigrazione ci presentò e ci regalò nel corso di una conferenza
Questo fu nell'ottantacinque
Nel frattempo ero passato per frattempo era uscito con altri testi Candido ovvero un sogno fatto in Sicilia
Nel frattempo avevo letto molte altre cose del nostro del vostro e del nostro e proponendo nell'ottantaquattro un convegno allora sulla Sicilia
Ebbi il fegato di parlare prima volta per la prima volta sull'Inquisizione come tema nella storia nella letteratura italiana
Molto più importanti invece i contributi su Sciascia e di altri colleghi
Prescrivere terribili Wagner Elena arte ed altri e soprattutto di cloro non guasta perché in quel convegno i cui dopo SISTAN Parma gli atti nacque la cooperazione e l'amicizia tuttora vivente con Flor conguaglio
Segui più tardi l'onore più volte rinnovato divenire a Racalmuto in questi giorni per la prima volta assieme a mia moglie
Concludo conta un candido senza Candido
Un candido che tra l'altro si potrebbe comparare se già non è stato fatto
Con il romanzo candido in Italia che Giovanni Mosca dello del videofonino Mosca uscito nello stesso anno mille novecentosettantotto e indipendentemente dal romanzo di Sciascia
Concludo con un candido senza Candido perché quando nell'ottantaquattro mi venne l'idea di fondare la rivista che poi si chiamò Zibaldone
Io prima tempo in un primo tempo pensare al nome al titolo Candido normazione naturalmente al personaggio sia voi cari hanno che ci Asciano né allusione anche un po'al settimanale di Giovannino Guareschi
Per fortuna un editore non ricordo più se di Milano o di Monaco c'è bisogno tempo che cantico sopravviveva ancora come titolo di un settimanale del movimento sociale dei dissi figurati la fede la figuraccia che avremmo fatto con la fondazione di un di una rivista intitolata Candido
Poco dopo ci si decise per Zibaldone un'idea dello scrittore Christoph Becker l'allora compagno della corte curatrice professoressa parte per il primo numero che uscì nel maggio dell'ottantasei avremmo potuto disporre di un testo di incoraggiamento di Leonardo Sciascia grazie all'amicizia di mettere con Sciascia anche di della sconcia
Avrei potuto disporre di questo testo di incoraggiamento di presentazione gli auguri o forse anche di Leonardo se la casa editrice di Monaco non si fosse opposta con l'argomento purtroppo
Che un primissimo testo l'introduzione di lingua italiana anche se accompagnata da produzione avrebbe potuto scoraggiare la potenziale e sperata clientela uno e del di queste strategie di di di storiche volendo no purtroppo dobbiamo rispettare
Concludo dicendo che anche dagli studenti tedeschi Leonardo Sciascia e molto letto
E molto letto e apprezzato perché si decide lui un autore che persuade che persuade che ispira fiducia come otto come autori tasse morale e politica
Come Albert cambi come anche Ricci che pochissimi anni un intellettuale che si è impegnato anche nel campo politico e che anche i giovani che leggono
Leonardo Sciascia in Germania lo considerano come uno dei grandi autori contemporanei siciliani ed ero per
Grazie
Grazie Firenze Sai dovrà
Adesso una persona che viene da vicinissimo ma molto vicino era pure a Leonardo cioè il giornalista scrittore Giuseppe Quatriglio prego accomodiamoci
Oltre agli ATO molto anche perché
O
Ci si rifornisce
No no benissimo una dunque la media testimonianza sollevano già Sciascia i giornali siciliani
Quindi è una cosa molto sobrio molto tecniche deve
Nel cinquantatré Sciascia poco più che trentenne ebbe un premio importante pelli saggio Pirandello per under Nismo questo per collocarla cronologicamente
Due anni dopo nel cinquantacinque Sciascia venni invitato dal giornalista Vittorio Nisticò che da poco tempo aveva assunto la direzione del quotidiano L'Ora di collaborare con la testata
Istigò gli propose una collaborazione regolare che ebbe fasi alterne si inflitti così di rado negli anni secondo gli impegni dello scrittore ma fu certamente una collaborazione prestigiosa
Di cui il quotidiano si avvalse a lungo dato che Sciascia era sempre disponibili anche per un convento un fatto a un fatto del giorno una presa di posizione che impegnasse la sua autorità e il suo prestigio
A un certo punto Sciascia accettò di pubblicare sul loro almeno rubrica fissa chiamata quaderno che gli dava modo di commentare al suo piacimento fatti di vita nazionale o cittadina
E proprio quaderno si intitola la pubblicazione edita nel novantuno dalla loro Editrice Meridionale con l'introduzione di Vincenzo Consolo e una nota di Mario Farinella che ospita in centonovanta pagine molti degli scritti di Sciascia
Qual era il rapporto dello scrittore con il giornale lo difendi molto bene Mario Farinella che del giornale il redattore capo
Quando il giornale gli chiedevo un articolo una nota un convento pur nelle fitte giornate del suo lavoro e dei suoi molteplici impegni
Sciascia non mancava mai all'appuntamento veniva lui stesso arrivava relazione quasi di soppiatto e come preoccupato di mostrarsi il meno possibile di rimpicciolire la sua presenza
Lentamente estraeva dalla tasca il foglio piegato in quattro non so se va bene vedete voi era la formula d'uso grazie Nana gli dicevamo vedete voi ripeteva
Una stretta di mano un bacio di antica Sicilia sicilianità sulle gote e se ne andava come era avvenuto a piccoli passi
Al Giornale di Sicilia arrivo invece lo Sciascia cinquantenne
Assurdo dal quotidiano diretto da Roberto Ciufoli Sciascia venne iscritto nel registro dei praticanti con decorrenza ventiquattro per Baio settantadue l'intenzione dello scrittore era in un primo tempo
Quella di seguire la strada che nel giornalismo avevano seguito due importanti scrittori italiani
Moravia e Arpino ma nel giro di pochi anni Sciascia si accorse che avrebbe potuto comportarsi come qualsiasi altro giornalista che deve lavorare in relazione e rendersi disponibile per un certo numero di ore al giorno
A Sciascia e certamente ha consentito di fare il giornalista praticante arrestando sarà a casa
Ma questa concessione egli sentiva di non poter accettare mentre i suoi colleghi tra virgolette erano duramente impegnati in redazione
Era un lavoro ingrato che non veniva richiesto a Luís ma Sciascia con la sua sensibilità non lo accetto
E mentre siamo ora avete Arpino conclusione del praticantato ci sottoposto all'esame di idoneità davanti alla Commissione che doveva sancire la loro idoneità professionale Sciascia non si presentò volutamente per cui il venti aprile settantasette venne cancellato l'all'albo dei giornalisti non era stato un comportamento per orgoglio ma per la consapevolezza di non poter accertare il privilegio di lavorare da casa
Non deve il giornalista professionista ma fu un collaboratore prezioso olio autorevole al Giornale di Sicilia notevole sue prese di posizione allorché all'interno dello sterile che si stava adattando sede del rettorato settario
Lei non ha demolite recente inquisitoriale che Sciascia aveva visitato da clandestino assieme a chi vi parla penetrando furtivamente all'interno del seicentesco edificio e del settantadue al mio articolo pubblicata per la pagina lo scrittore volle aggiungere e sommare al convento
Ci poniamo la domanda queste carceri con quelle che testimoniavano offendevano i gusti dei principi di coloro che hanno messo a mare alle Fausto restauro
Nel primo caso si può dire che difetta ero nella coscienza e nel mestiere
Nel secondo che nello stato dei cittadini possono lasciare a costoro l'arbitrio di cancellare una così interessante e commovente pagina della nostra storia e civile la sua presa di posizione la sua forte denuncia non si perdettero nel vuoto recente erano state demolite per ristabilire il volume della Sala delle armi dell'osteria e molti graffiti erano rimaste nella pareti come sospesi nel vuoto
Ma qualche cosa si fece ignorante
Non l'ignoranza del molo di Sciascia passò del tempo ma i graffiti che non c'erano stati perduti nella demolizione vennero strappati dalle pareti e sistemati Bardelli che negli ultimi anni sono ritornati al nell'osteria
Sfogliando la collezione del Giornale Sicilia ho trovato molte articolo a firma di Leonardo
Voglio parlarle sono di due il sei maggio settantadue il Giornale Sicilia dittico quasi tutta al proprietà e pagine alla sciagura aerea di Montagna Longa che provocò la morte di centoquindici persone
A Sciascia venne chiesto un commento allo scrittore corretto riflettendo sulla sorte che aveva causato la perde il tante vite umane tante vite umane unite da un solo destino
Scrisse un pezzo che il giornale titolo come sul ponte lo scultore ricordò cattolico Wilder giusto romanzo il ponte di San Luis Rey cercò di indagare sulle vite dei cinque passeggeri uccisi la carrozza dal crollo di un ponte quelle dite che il destino aveva confuso nel tragico ma apparentemente casuale incidentale momento in cui il ponte era crollato come a Montagnola
Nel mese di febbraio dell'ottantuno farli a Madrid il colpo di stato tentato da elementi della guardia civile la fermezza del re Juan Carlos salvo la democrazia interi berica
Leonardo Sciascia mandò uno splendido articolo pubblicato di spalle in prima pagina dal titolo Spagna ad Arcore
Che iniziava con queste parole sembra un avvenimento lontanissimo eppure appartiene intrinsecamente appartiene
A una generazione di viventi alla mia generazione
Era quella di Sciascia la disabile di uno scrittore d'un letterato Bubbico dalla Spagna cui avevano dedicato i loro libri ovunque in omaggio alla Catalogna va più ed esperienza dalla guerra di Spagna Barrot nella speranza era l'atto di amore di un intellettuale e venticinque anni prima aveva scritto avevo la Spagna del cuore
Dopo venticinque anni ripete in quell'articolo pubblicato dal Giornale Sicilia il venticinque febbraio dell'ottantuno l'ho ancora una testimonianza questa confluita nel libro ore di Spagna
Un atto con viva partecipazione dalla dal tedesco grazie
Allora la la nostra amica la professoressa Naomi perché
Che naturalmente viene dal vicinissimo rientra dove
E il mio incontro con le chance settimi chiederete
Tutto comincia con il grido di Santuzza protagonista Melacca varia Rusticana in un teatro di Osaka
Fate la Mala Pasqua
Avevo tredici anni
Ne rimasi sconvolta e Sicilia conosciuta attraverso il teatro
Era niente mi era rimasta addosso ma come era originale
Imparai la lingua
A poco a poco mi avvicinai Armando Siciliano
Tramite Verga Brancati Vittorini è un giorno leggendo il giorno della civetta
Ancora una volta mi in Battelli in Cavalleria Rusticana
Hanno ammazzato il compare Turiddu
Solo una coincidenza rosso
Ma pensai che Leonardo Sciascia che desse una nuova interpretazione en la opera Mascagni Anna sarebbe stato il mio autore
Era nel restate nero mille novecento ottantacinque quando ricevetti una lettera di Leonardo in casa di campagna di Giulietta Simionato la Santuzza di quella sera
La quale nei due anni trascorsi è diventata la mia mamma italiana
Se viene a trovarmi in Sicilia rincontrerà o con un piacere cessa mi scrisse spiega Antonio itinerario per arrivare a Racalmuto
E infine aggiunse conosco ora Obama e naturalmente la voce della signora Simionato
Ne era saluti per favore
Io salutai per la gioia feci subito ora avarizia e parti lasciando la milione Santuzza dello sei coro che mi disse con tanta preoccupazione
Baia adattare un motto in centro di stizziti via grossolano sei pazza
Quel giorno
Quando a vivere un maestro Sciascia a scendere le scale verso lo stridio cominciammo a parlare
Mi vennero subito in mente quella frase
Che aveva espresso per bocca del poeta Nievo nei più quarantotto
Io credo negli siciliani che parlano poco e siciliani chiesti agitano nei siciliani chiesti e dotano dentro essa offrono
Aveva appena tradotto in giapponese razzia d'America per gli studenti della mia università
Gli domandai quindi
Che cosa pensava degli americani
Allora anni rispose quasi balbettando bene la famiglia
Non dimenticherò mai quella risposta famiglie via pronunciato con tono enigmatico come in sentimenti di amore e odio insieme
Luis sempre sorrideva ma mi sembrava fosse stanco e tutti i problemi che covavano in Sicilia passassero sulle sue spalle
E davanti a lui che parlava vento cedendo alle parole commesse persona ad essere se stesso
Mi trovava imbarazzata e intimidita e tutte le domande che avevo preparato mi sembravano ormai super officiate
Infiniti i canti
Fino adesso ho parlato troppo delle cose personali quindi ora b racconta un po'come le opere di Sciascia
E sono accolte nel nostro Paese
La prima opera di Sciascia che i lettori giapponesi incontrarono era il contesto tradotto nel mille novecentosessanta settantasei dar professore ci pensa
Il quale fece conoscere il mondo di Sciascia anche con la scomparsa di Majorana e con fare Moro
E dopo anche il giorno della civetta è stato tradotto da un altro studioso ed io nero mille novecentonovantaquattro ho tradotto due delle sue opere a ciascuna russo è una storia semplice
Un noto critico letterario Calamo raggiro ha fatto una recensione
Un critico che non è mai uscito dal Giappone
Lo iscrive così in un mondo letterario italiano contemporaneo approva prodotto talenti estremamente i vari posso elencare alcuni nomi come Pavese la sua malinconia
Gadda e i suoi incredibile labirinti linguistici carabina nelle sue andaste fantasticherie sorprendenti
A Boltiere supervisione interroghino anti ecco era sulla straordinaria erudizione ero tutto erudizione e bravura
I contenuti sono assai diversi però non posso fare a meno di percettive ignominiosa uno di loro cui Narduzzi è particolarmente che si leva darà pienezza della vita
Questa Domino gita che potrebbe definirsi un dono climatico e in intrisa di umorismo
Anche nelle opere di Sciascia si scorge una pare strana luminosità
Le storie non sono infatti niente affatto arrendere la Sicilia neanche a dirlo è una terra d'origine della mafia
E la mafia come spiega la traduttrice età che via non è di certo Sorondo organizzazione degli angusta come nero padrino
E piuttosto una forma esistenziale la quadreria reporter coincide con la situazione di una vita conditi e quotidiana in un Paese inoltre si può allargare interpretazione alla situazione del giornale nazionale e mondiale
I entrambi le opere tradotte troviamo in un processo per cui la logica per potere di un gruppo fuori legge incontro l'ordine sociale schiacciare a gente onesta
Sono storie in cui non c'è salvezza i buoni perdono e i cattivi trionfano
Ricordandoci di quello nostro proverbio non passiamo chiesto spirare
Nonostante ciò l'impressione che abbiamo dopo la lettura stranamente poco angosciante non è perché traspare l'idea di una serena rassegnazione oltre i più bene firmare
Lo scrittore senza dubbio cova rabbia verso l'ingiustizia di un mondo CRO
E controllata dalla dalla mafia ma invece di fare il Sarra attraverso la denuncia ideologica ora lasciandosi trascinare dalle emozioni
Continua a raccontare tragiche storie paesani contorno da conversazione quotidiana apparentemente sfocato distaccato a porte comunque umorismo
Perciò la tragedia tocca ai due cuore
Dei lettori con una forza occulta come la denuncia ideologica di toni esagerati non riesce a fare
Poi vorrei aggiungere anche un'altra cosa trarre recensioni uscite in questa occasione nel due al tre milioni erano scritti per combinazione da un poeta una poetessa naturalmente Giappone inizi
Questo vuol dire che anche dopo essere tradotta in una lingua straniera così diversa come il nostro giapponese le opere di Sciascia non perdono verso mappatura poetica e letteraria
Il cui fascino era già distinto nero indimenticabile la corte di poesie la Sicilia il suo cuore
Posso parlare ancora tre minuti professore
Ci sono
Volevo dire a tutt'e poi parlare Massimo Onofri Vincenzo contro con cui si chiude la mattinata quindi e ad alleviare l'accesso alla trenini sono addolorato proprio tra l'altro non vorrei proprio dirlo
Prima sul suo come il prima di finire la mia testimonianza fattemi
Presentare un mio piccolo libro in italiano ha appena uscito queste la raccolta di frammenti di poesia
E pensieri e di ricordi di una persona che ha continuato a fare un lungo viaggio Ossi Rando tra due Paesi ancora lontani
Quattro anni fa la mia città Kolbe è stata completamente distrutta da un terribile terremoto
Miracolosamente sono sopravvissuta ma o persi ho passato i giorni infernali proprio ritiro dottore con la ha raccontato delle terre il terremoto di Messina nel russo nuova libero
Ma per un certo periodo no no quindi non per un certo periodo no non ho potuto concentrarmi nei soliti studi letterari e confesso che
Scrivere questi saggi pensando agli amici lontani
Mi è servito come una cura preventiva
Per non cadere in depressione
E trascura trascorrendo i miei giorni nera città formalizzata ad un certo punto mi sono accorta di guardare agli avvenimenti attraverso gli occhi di vari scrittori siciliani
Lei è qui de ho assorbito con i miei studi soprattutto c'è ansia
Così mi ed ENEL per apologia di dedicare questa raccolta dei saggi a tutti i miei amici di questo Paese
Che hanno cercato con tanta ansia quello terribile giorno di terremoto il mio professore nigeriano Manacorda gentilmente ha scritto rappresentazione ire il testo viene pubblicato con il contributo che era mia università
E ha realizzato il mio sogno di pubblicare Lundy però in italiano il vostro comune amico Franco Ciardelli
Che considera un vero artista del libro era qui bottega Leonardo Sciascia trascorreva molte delle sue giornate milanesi
Antonietta vi Cannone a illustrata il testo e ecco qui c'è un articolo dedicato a Sciascia
Con paesaggio di Dakar molto
E quindi sono una che vive lontano e che con i pensieri torna spesso dico Storaro Bostrom paese in Sicilia specialmente a questo l'altare un momento
Per ricordarmi per grande scrittore internazionale direi maestro della vita
Continuerò il mio viaggio finché sarà possibile grazie
Consentitemi di ringraziare in modo particolare
Nome perché è che un è un esempio come avete visto non solo di abnegazione critica ma anche di abnegazione umana e di e di capacità di di di armi sì sì di di combattere il destino
Un po'come hanno saputo fare altre terremotati
D'Italia solo che in Giappone a quel che ho capito un aiuto
Vi è stato dato invece in altre parti questo non è avvenuto ahimè
Dunque e e di Kirch di ricordavo poco fa che concluderemo con due discorsi non lunghissimi ma certamente nemmeno perché dissi nemmeno telegrafici quindi come al solito chi parla per ultimo quello più costretto a a parlar poco ora io prego Pietro Amato di venire prego Pietro Amato cioè a ecco viene per fare la sua testimonianza
Tutti conoscete Pietro
Al malato
No no
No sarebbe vivo se vuole glielo sono stati
La mettiamo agli atti se credi come voi tout-court Pietro
Parlava magari fatti essere conciso come Leonardo insomma
Non avevo previsto neppure di prendere la parola poiché dentro c'è Vincenzo Consolo che ancora non ho salutato
Mi viene in mente che allorquando cui il pubblico
Il suo primo romanzo la ferita
Nell'aprile
Leonardo venne ad Agrigento
Io allora insegnavo al liceo classico
E arrivando mi disse come era solito fare
Qualche monosillabo
Sto libro è buono
Benissimo
Il PIL globale l'osso religioso confronti interrompo per credo giusto che pur ricordarsi madre bionda dalla tua testimonianza perché sono qua
Allora non facciamo parlare il giro dice Natale devo parlare a mia testimonianza
Dovrei parlare per due giorni e perciò il giorno che allora ho saputo per dicembre cinque anni siamo stati amici folle o Nardo
E ci siamo visti spessissimo
Quand'era a Caltanissetta almeno due volte il mese quando veniva qua la notte tutti i giorni quando venivo ad Agrigento sembra insieme
Per cui diciamo ricordi sono immensi
Basti
Quello che io posso dire
Che Leonardo
La una persona
Molto
Vicina agli amici e diceva
A
Questi amici
Ah ci voleva ai siciliani
L'amicizia come una cosa storta una cosa sbagliata però lui non ne sapeva fare a meno io io sono stata amico mi fermo qui del fatto e ne aveva
Grazie
Ma cioè Enzo vitale
Sei non lo so ma non l'ho ancora visto
Non c'è va bene e allora prego Giovanna Giordano viene venire
So che lei parlerà brevemente già c'è bisogno di raccomandazione
Questo è il mio foglietto
Dico grazie a Leonardo Sciascia qui a Racalmuto a nome di tutti i giovani scrittori siciliani
Noi siamo tutti figli suoi siamo figli suoi
Ne parliamo parliamo di lui continuamente parliamo di Luís nei locali notturni di Catania parliamo di Luís
Quando ci leggiamo gli uni e gli altri manoscritti parliamo di Luís quando sulla scrivania cerchiamo come Luís di usare una penna asciutta
Di tagliare il foglio con la penna così come il pesce spada taglia l'acqua del mare sobrietà c'ha insegnato Leonardo Sciascia
La forza degli scrittori la l'eternità degli scrittori sta in chi come voi legge e in chi come noi scrive
Questo è un momento molto delicato e sempre appassionato
Nei confronti di Leonardo Sciascia lo amiamo lo seguiamo e ci tocca anche difenderlo
Ci tocca difenderlo Massimo Onofri come fai tu ci tocca a difenderlo come ha fatto Vincenzo Consolo contro la le frasetta è un po'le boutade Diderot Montanelli ci tocca a difenderlo contro il poeta Astrid
Sul Corriere di ieri ci tocca a difenderlo e ci tocca a ricordarlo
Ed è giusto ricordarlo lo ricordiamo con gioia lui citava spesso Montaigne diceva io non faccio nulla senza gioia e anche per lui la scrittura era gioia
E vi leggo soltanto quattro piccole frasi che io ho ascoltato e registrato qui a Racalmuto ristorante il solito nostro ristorante
Ad un premio a calmare e c'erano Bufalino il nostro dolce amico Bufalino che ora non c'è più e Sciascia che parlavano e le parole che io leggo sono le loro perché la sbobinatura è assolutamente fedele cioè non sono non è a mia memoria quella che leggo
Bufalino chiede a Sciascia scrivere il lavoro
Lavoro intellettuale quello della Fantasia eccetera e Sciascia secco non è lavoro
Noi Bufalino dicevano i dovremo pagare tutti dal primo all'ultimo per essere pubblicati
Sembra che si sa chi chi diceva Sciascia ma non è un lavoro uno ne trae una gioia continua
Ed è nel nome di questa gioia che mi piace ricordare Leonardo Sciascia e gli dico senza retorica grazie grazie grazie
A Giovanna Giordano vorrei soltanto dire
Che ha in mente quando le cattive azioni
Vengono da
Da un giovane che il inconsapevole ed ignorante
Non dico che sono perdonabile ma insomma uno si rende conto il caso è che non è un poeta astratto
La cosa e più ignobile proprio per queste e non è nemmeno giovane
Per cui voglio dire la cosa è molto ma molto più intricata
Perché se si trattasse di un poeta astro non ce ne saremmo assolutamente preoccupati
E questo è molto più grave
Vorrei qui invitare ultimo ma non ultimo e spero però che rispetti la brevità Nino De vita con cui poi passeremo al discorso di
Di di Massimo
E di Vincenzo controllo
Vai vai vai vai non mi fare vedere i fogli
Se devi tagliare tagliando il sorriso allora
Ricordiamo Sciascia oggi a dieci anni dalla sua scomparsa
Duro e coso giusto
Attraverso la sua opera
Certo noi che lo abbiamo conosciuto possiamo intrattenerci a parlare oltre che del contenuto dei suoi libri anche di Luís di Leonardo dell'uomo
Ne ricordiamo la cadenza della voce le lunghe pause il modo come camminava possiamo dire del modo come adottava le sopracciglia mentre l'attento ad ascoltare osservare qualcosa che particolarmente lo interessava tante cose possiamo dire
Io potrei questa mattina
Intrattenermi con voi per dirvi del vuoto
Che nelle mie abitudini si è aperto con la sua scomparsa
Ma finirei per parlare più di me che di luglio
E mi accorgo che con una sola frase io potrei riassumere quanto da dire
A me Leonardo manca
E invece voglio ricordarlo parlando degli obblighi che Leonardo aveva e che tanti di voi non conosco
Vieni accompagna mi mi chiese Aldo uscì me mentre stavamo un pomeriggio dei primi anni settanta a conversare in una delle stanze della casa editrice Sellerio a Palermo
Si avvicinava Natale ed era suo desiderio ho fatto un giro per i negozi di antiquariato comprare un oggetto da regalare a Sciascia
Una civetta mi disse
Cerco una civetta
Una civetta gli chiesi
Accennando un sorriso di incredulità
Non lo sai che Leonardo ama collezionare civette
Mi disse Aldo
Ci mette
Sì proprio civette e di tutte le specie il regno in vetro in ceramica anche disegni e ho ristampe che raffiguri lo una civetta
è incredibile
E quando gli chiesi curioso come gli è venuta questa passione
è sorta nel sessantuno dopo l'uscita del romanzo il giorno della civetta mi disse Aldo un suo amico gli aveva regalato per caso una civetta che è un altro dopo aveva fatto lo stesso
E siccome il libro intanto andava bene Leonardo si affeziono a questo uccello della notte
Ne fece insomma un suo porta fortuna
Un altro obbedì Leonardo era quello di ricercare soldatini
Disegni e stampe mezzi busti di Napoleone
Non li ricercava perse
Ma per suo nipote edito
Che ne aveva una interessantissima collezione
E ho avuto modo qualche mese fa di vedere nella casa di dito a Palermo di quando si è Mammano arricchita questa collezione
Un hobby adesso per così dire più comune ad uno scrittore da sempre da quando voglio dire iniziò il suo commercio con la letteratura Leonardo ha cercato e conservato libri in migliori si intende quelli che letizia Amato
E in principio erano solo libri usati a scuola i libri che riusciva a trovare le botteghe nelle scarse bancarella della provincia in cui viveva
Infine quando se lo poteva permettere allargo le ricerche ed ibridi antiquariato di pregio che scopava con accanimento ha intuito nei negozi di tutta Europa
Ricordo la felicità
Che era perché negarlo simile a quella di un bambino a cui si fa un gradito dono che prova Nava dalle sue parole quando riuscì a far sua
Non so dove eccome
L'edizione dell'Orlando Furioso del mille cinquecento ottantasette
Con le incisioni in legno di dosso Dossi
Mi mostrava l'opera
Che delicatamente teneva nelle mani con gli occhi sorridendo
L'altra sua passione per finire
Era per la raccolta di incisioni litografie e stampe antiche la raccolta di ritratti degli scrittori
Ne aveva proprio tanti disposti alle parente ed ordinati in ampi Cassetti
Nel tempo poi in cui stava a Caltanissetta
Si era addirittura riservata una stanzetta dove munito di Martello incagliamento Pinza Chiodi amorosamente da sé lì incorniciato
Questi gli obblighi Leonardo i suoi pochi obblighi
Ma permettetemi di chiudere in questo momento di emozione
Di mia debolezza
Ritornando alla frase di prima
Quella che idealmente e sinceramente racchiude il mio ricordo oggi di Lourdes
A me Leonardo mai
Il poeta Vito Di vita
Era sebbene meno spesso perché non abitava a Palermo uno degli autisti eletti insieme appunto Stefano con me con gli altri tratto Leonardo alle tavolozza e alle gallerie che amava frequentare
Non ho capito Renzo vitale non c'era poco fa avere allora vuoi parlare
Eccoci benissimo
Prego
Grazie pochissimi istanti
Chiedo scusa per il ritardo con cui sono arrivato ma abbiamo avuto delle incombenze
Un derogabili qui abbiamo
Non ho ascoltato quello che è stato detto evidentemente io vorrei solo aggiungere una brevissima parola ai ricordi
Che sono stati riportati alla vostra attenzione questa mattina
Una parola per
Manifestare una preoccupazione
La preoccupazione e quella che al di là della buona fede di tutti perché la buona fede si presume in tutti ovviamente fino a prova contraria
Ci sia da qualche tempo a questa parte da qualche anno a questa parte una tendenza abbastanza diffusa
In tutte quelle dinamiche culturali che si sono interessate direttamente o indirettamente dell'opera di Leonardo
La tendenza cioè a metterlo in naftalina
A farne una figura interessante sì in chiave letteraria in chiave di storia letteraria
Ma da trattare con i guanti gialli
Da chiudere in un cassetto in un armadio
Da interrogare solo quando si tratta di scrivere un saggio di critica letteraria e non quando si tratta invece di interpellare la nostra coscienza civile
Io credo che Leonardo sia uno dei pochissimi scrittori del Novecento italiani
A proposito del quale quando si parla di opera si parla non solo di ciò che ha scritto
Ma
Contestualmente
Degli affetti
Morali sociali politici letterari che sono un tutt'uno
Perfino psicologici che scaturiscono dalla sua pagina
La sua pagina non è una pagina di puro pensiero
E una pagina di pensiero dazio
Credo che sia uno dei pochi è stato detto
Chiedo scusa
Finisco subito no no no perché vuol dire che non c'è bisogno di ripetere ciò che è già stato dolo perché repetita iuvant grazie la sua pagina una pagina di pensiero e di azione
Leonardo aggiuntiva scrivendo
E questa scrittura era foriera di tanti cambiamenti era capace di far lievitare all'interno del tessuto sociale anche politico dei fermenti che altrimenti non sarebbero stati neppure notati
Eppure emergente
Ebbene io vorrei soltanto manifestando questa preoccupante preoccupazione mi chiamare tutti a questa necessità direi più che semplice opportunità
Teniamo presente tutti quelli che da semplici lettori
Da critici di professione da professori da operatori del mondo culturale ci interessiamo ci interesseremo a Leonardo teniamo presente la necessità di preservare questa integralità
E una integralità a partire dalla quale soltanto e veramente pensabile Leonardo ed è possibile restituire a Leonardo a se stesso
Tutto il resto i tentativi di parcellizzare nella figura di frammentare nell'opera di leggerla esasperatamente estremizzando in questo in quell'altra chiave lascia il tempo lascia il tempo che trova ecco perché dissento amichevolmente
Pur non conoscendolo in modo personale da Camilleri da quello che Camilleri ha scritto sulla Stampa di ieri
Allorché in un passaggio dice a volte la sua lucidità intellettuale fu offuscata dalla passione civile ma non ebbe dovrebbero assolutamente la passione civile di Leonardo fu la molla fu la scaturigine fu la fonte a partire dalla quale per indignazione perché lui scriveva per indignazione
Civile e Ponale l'opera sua nacque si affermò e fu letta da milioni di lettori da tutti noi
Quindi passione civile lucidità intellettuale non solo in contraddizione
Nella sua opera e nel suo pensiero nella sua scrittura financo nei dettagli della sua scrittura sono l'una a sostegno dell'altro sono due facce della stessa medaglia
Solo questa riflessione vi ringrazio dell'attenzione scusate ancora grazie tanto
Crolla testimonianza
Vincenzo vitale
Si chiude appunto il gruppo delle testimonianze io rinnovo i ringraziamenti a tutti che hanno portato un contributo
Do la parola a
Al massimo Onofri
Che insieme a Consolo chiuderanno questa mattinata e dunque i nostri lavori perché così vi voglio richiamare
Va bene Massimo non ti presento
è il ventisei ottobre mille novecentosessantaquattro
Quando Italo Calvino prendendo spunto dal dattiloscritto dell'onorevole
Scrive a Leonardo Sciascia una lettera criticamente esemplare
Svolgendo più rapido ma densissimo discorso sull'Illuminismo problematico e a più dimensioni dello scrittore siciliano
Sul suo rovescio tragico e barocco
E come contrapponendolo al proprio unidimensionale e composito se non addirittura sincretica
è il sei marzo mille novecentosessantacinque quando Pier Paolo Pasolini pubblica su Rinascita un testo intitolato diario linguistico
Dove si tramano considerazioni sulla nascita di una nuova lingua italiana sottoposta all'azione omologa omologa attrice di un totalitario principio tecnologico l'interlocutore principale del saggio polemico ma imprescindibile e proprio Calvino
Il diario nasceva come replica i tanti interventi provoca delle Nuove questioni linguistiche il testo di una conferenza che Pasolini aveva tenuto a Torino il ventisette novembre sessantaquattro replicando la poi in altre città italiane
Ed è a questa conferenza che sull'ora del trenta gennaio mille novecentosessantacinque si richiama Sciascia concentrandosi già allora per una di quelle coincidenze che valgono come il Giro periferico di un destino
Su un discorso di Aldo Moro interpretato da Pasolini come una sorta di carta di Capua della nuova lingua tecnologica e livella Trichet
Caldino e Sciascia
Passo limite Calvino Sciascia e pascoli
Un rapporto reciproco costante e intenso un dialogo assiduo che abbraccia le più diverse questioni ma con un particolare riferimento alla cronaca civile politica
Abbiamo scelto un momento preciso della storia del nostro Paese l'esperienza del centrosinistra in corso l'elezione del socialdemocratico Sahara Gatto alla Presidenza della Repubblica
La morte di Togliatti
Il momento di una splendida e Comune maturità letteraria ma non sarebbe difficile documentare questo dialogo quand'anche implicito è muto a partire dagli anni cinquanta almeno sino a quella tragica notte tra il primo e il due novembre mille novecentosettantacinque quando Pasolini fu assassinato all'Idroscalo di Ostia
Sciascia Pasolini e Calvino
Scrittori di idee prima ancora che narratori
Tutti e tre soggiogati dal bisogno di ricondurre i pensieri i più diversi pensieri in un pensiero organico che fosse in grado di interrogare chiarire spiegare
Tutti e tre straordinari lettori come dimostra la comune intensa attività critica e saggistica laddove il mondo dei libri riesce a farsi sempre chi ASL uno del libro del mondo
Tutti e tre occupati da un problema rigorosamente pedagogico di pedagogia civile
Nessuna storia non diciamo della letteratura e della cultura italiana ma dell'Italia stessa del secondo Novecento potrebbe essere scritta senza dipanare il filo sciogliermi alle aggrovigliate implicazioni di questo rapporto
Saremmo tentati di aggiungere a comporre una famiglia di scrittori di combusto civismo in una dimensione che travalica quella della mera letteratura i nomi di Carlo Cassola e Franco Fortini
Se non si fossero segregati entrambi da sole Fortini in quella specie di carcere d'utopia d'invenzione
Propriamente Piranesi hanno quello di Fortini ove la realtà poteva sopraggiungere in modo anche violento ma come sottoposta ad un processo di distorsione ottica
Sciascia Pasolini Calvino
Un punto di partenza quasi analogo ed in nome delle ragioni della realtà per uscire subito dalle strettoie del neorealismo
Dalla sua estetica semplificata dalla sua troppo sbrigativa ideologia ma per sconfessare anche tutti quei sospetti d'Arcadia che erano stati in qualche modo autorizzata autorizzati dalla generazione precedente quella ermetica
Stazione di partenza analoga ma diversa destinazione soprattutto per Calvino
Che aveva inaugurato quegli anni sessanta con la politici Issime aggiornato ad uno scrutatore
Per chiudere l'invece con labirintico elusivo illusi Ivo Castello dei destini incrociati mille novecentosessantanove
Prelude and a quelle città invisibili che appunto sanzione era non interesse per le invisibili inafferrabili mappe della mente
Di una mente abitabile malgrado il mondo basta inesplorata e magari disposta a surrogare uno il mondo
è una spiccata vocazione epistemologica favorita dall'incontro con le nuove scienze antropologiche linguistica con la filosofia strutturali istiga a spingere Calvino verso un'idea di segno si euforica illimitata
Nei modi di un gioco combinatorio che sembra però coincidere con l'elaborazione di un lutto
Quello per la morte del romanzo
Potrebbe allora anche darsi che dietro il mito della fine dell'arte caldino il Calvino che si trasferirà poi in Francia celebrasse un altro e ben più doloroso congedo il congedo dalla speranza
La speranza di una coincidenza possibile per l'Italia per gli italiani tra sviluppo e progresso civile
Caldino però correva un rischio
Che lo scrittore di cose sin volasse con quello di parole e che le parole mettendo le cose fra parentesi finissero in qualche modo per neutralizzarlo
Verrebbe da citare con una certa malizia un folgorante epigramma di Fortini dell'ospite ingrato del mille novecentosessantasei
Cinico bimbo va Calvino incolume
Ed in effetti incolume l'intellegibili Kissin o Calvino si mantenne per tutta la sua vita anche in virtù di quel sofisticatissimi coltissimo processo di astrazione di cui abbiamo detto
Non fu così per Sciascia e Pasolini
Accomunati
Quanto a sensibilità per la malattia italiana per i suoi atroci spasmi
Da uno stesso destino di dolore e costernazione
Fino a conoscere entrambi in assoluta solitudine persino il dileggio se non la diffamazione fu lo stesso Sciascia a sottolineare questa fraterna comunanza
In una bellissima pagina ora raccolta in nero su nero
Pasolini è morto e Sciascia ritrovando CIACE array trovando la prime memorabile recensione dell'amico le Favole della dittatura
Ripercorre senza reticenze la storia della loro amicizia cito c'era però come un'ombra tra noi ed era l'ombra di un malinteso credo mi ritenesse alquanto come dire razzista nei riguardi della Mosè solita e forse era vero e forse è vero ma non al punto di non stare dalla parte di CID contro crudele dalla parte di Pier Paolo Pasolini contro gli ipocriti
I corrotti e i cretini italiane facevano accusa
E il fatto di non essere mai riuscito a dirlo mi è ora di pena di rimorso io ero e lo dico senza vantarmi nel dolorosamente la sola persona in Italia che colui potesse veramente parlare
Negli ultimi anni abbiamo pensato le stesse cose
Detto le stesse cose sofferto e pagato per le stesse cose eppure non siamo riusciti a parlarci a dialogare non posso che mettere il torto dalla mia parte
La ragione dalla sua
Fin qui la citazione
Sciascia la sola persone in Italia con cui Pasolini potesse veramente parlare verità indefettibile è facilmente dimostrabile prendete Todo modo mille novecentosettantaquattro di Sciascia e Salò
L'ultimo è terribile film di Pasolini
Esattamente la stessa è l'idea del potere che due scrittori hanno elaborato a quell'altezza cronologica
Un'idea del potere comuni verso concentrazionario che gli aveva scritto Pasolini recensendo proprio Todo modo elabora fino alla follia i dati della realtà
Un'idea del potere come macchina inquisitoriale in rapporto a cui gli individui possono vedere soltanto come le viti i bulloni i chiodi le che a parte di un micidiale ingranaggio
Un'idea del potere che non coincide con un sistema di istituzioni facilmente determinabili all'IMI Barrymore riformabile ma Fo colti analmente con una sintassi e spietati sì ma un'idea del potere che implica quella di passione nel suo significato peculiarmente cattolico
Un'idea che da sola basterebbe a metterci in guardia per Sciascia circa un uso troppo facile persino corrivo
Dell'aggettivo illuminista mentre sarebbe forse meglio parlare dello scrittore di un barocco mentale ovviamente nel senso del Manzoni della Colonna infame
Identica dunque è stata l'idea di potere per Pasolini e Sciascia ma diversissimi i modi e i tempi di reazione
Pasolini tempestivo diagnostico di un'irreversibile mutazione antropologica Affinito Perini Dundee era arazzi di dolore distrarsi o sollevando come vessillo il proprio corpo
E il proprio corpo in mollando fino al martirio consapevole ad un potere di un Minotauro e Leviatano
E ci ha dato così postumo quello che non esitiamo a considerare il suo capolavoro ed uno dei capolavori della letteratura italiana di questo secondo Novecento
Intendiamo petrolio il libro di un'autodistruzione per delirio d'onnipotenza scrisse Fortini ma che coincide esattamente
Con l'autodistruzione euforica e collettiva di un Paese democristiano perché fascista che è riuscito a corrompere se non addirittura sterminare il popolo e i suoi valori la sua meglio gioventù
Il libro in cui la realtà si è fatta finalmente matto ma atrocemente realizzando per così dire alcuni postulati dell'arte informale
Di una forma del vivere che attinge al mostruoso all'informe appunto
Anche Sciascia
Come Pasolini fu tentato dalla morte ma la sua non fuse smania di verificare in corpore vili la verità di una tremenda equazione neo capitalistica
L'equazione appunto tra vita e merce
Ne fu tentato Sciascia come dall'ultima suprema curiosità intellettuale
è un deluso e malato professor Franzo il disincantato alterego di una storia semplice a lasciarci allo intendere chiaramente
Ad un certo punto della vita non è la speranza l'ultima a morire ma il morire l'ultima speranza
Perché questo è il punto al potere
Alla sua luttuoso all'iter liturgia Sciascia ha voluto opporre sempre ed esclusivamente le ragioni della vita quella vita che ritorna ancora carica di tutte le lusinghe nel suo più integro significato la vita dei sensi la vita nei sensi
Persino nel momento più c'è voi atroce della tortura quella che patisce il rivoluzionario Di Blasi nel Consiglio d'Egitto
Ecco
Se Pasolini fu un corsaro
Ma un corsaro che cercò il patibolo come suprema dimostrazione delle proprie ragioni Sciascia è stato il più ostinato Defensor Fidei di una fede certo che coincideva col bere sia per ritrovarsi nelle spoglie di un ipotetico contro inquisitore
Dei più flessibili
Dei più implacabili a dar voce fino all'ultimo della voce era stato violentemente privato da Diego la mattina ad Aldo Moro
Non è stata però solo questa idea di potere a tenerli vicini per intendimenti per sentimenti e risentimenti
Fu anche la fedeltà rigorosa ad un'etica della responsabilità
Quella che li porto a vagheggiare nel paese del Concilio di Trento della Controriforma una propria rivoluzione protestante Pasolini non per caso scrisse delle lettere luterane
L'ultima bellissima a Italo Calvino
E un e e un giudizio come da riformato e improntato ad un certo rigorismo Sciascia ebbe sulle feste religiose isolane e più in generale sulla religiosità sul di religiosità dei siciliani
Ma c'è dell'altro a caratterizzarlo un medesimo modo di mettere in moto la propria immaginazione civile partendo da un dettaglio della vita di ogni giorno fosse un gesto un'espressione linguistica
Ebbero entrambi insomma un'attitudine del tutto empirica
A demistificare le ideologie nel senso appunto di un singolare empirismo Eretico e di una personalissima via alla semiologia di una semiologia anti teorica e quotidiani
Ecco il punto a cui volevamo arrivare
Ha scritto Alfonso Berardinelli nella prefazione agli scritti corsari in nessun semiologo specializzate professionale la semiologia che Pasolini nomina con grande rispetto ma di cui fa un uso così discreto ha fruttato tanto
Sciascia invece assai meno tentato dalla metodologia di Pasolini e per nulla ossessionato dal bisogno di mostrarsi assolutamente moderno
Non ebbe interesse alcuno per la scienza del linguaggio
E però nessuno scrittore italiano seppe come Sciascia come Pasolini interpretare i segni linguistici alla stregua di sintomi questo fu il loro modo micidiale di rifiutare tra i segni quell'embargo azione su mio logica
Prima è stato citato Umberto Eco ecco è campione di questa equazione semiologica che induceva a ritenere il nodo di una cravatta o un verso di Dante come elementi interscambiabili di uno stesso macro sistema
Individuavano in certi segni Sciascia e Pasolini appunto dei sintomi e li trascina gli Eva no per saggiare lo stato della malattia italiana
La scomparsa delle lucciole scritti corsari primo febbraio mille novecentosettantacinque
Cito nei primi anni Sessanta a causa dell'inquinamento dell'aria e soprattutto in campagna a causa dell'inquinamento dell'acqua gli azzurri fiumi le rogge trasparenti sono cominciate a scomparire le lucciole
Il fenomeno è stato fulmineo formule folgorante dopo pochi anni le lucciole non c'erano più
Il ritorno delle lucciole L'affaire Moro Estate mille novecentosettantotto ieri sera
Uscendo per una passeggiata ho visto nella crepa di un muro una lucciola non ne vedevo in questa campagna da almeno quarant'anni e più avanti
Era proprio una lucciola nella crepa del muro né vi è una gioia intensa e come doppie come sdoppiata la gioia di un tempo ritrovato l'infanzia e ricordi questo stesso luogo ora silenzioso pieno di voci e di giochi
E di un tempo da trovare da inventare con Pasolini per Pasolini Pasolini ormai fuori del tempo ma non ancora in questo terribile paese che l'Italia è diventato
Pasolini e l'Italia le lucciole il palazzo Moro e la Democrazia Cristiana e il Moro che appare il meno implicato di tutti e che però ha fornito al potere un linguaggio completamente nuovo rassicurante e e Pasolini che parla incomprensibile come il Tino
L'affaire Moro non v'è dubbio il libro più pasoliniano che Sciascia abbia mai scritto implicando vi sulle cose italiane stesso tremendo giudizio intravedendo vi per Pasolini
Struggente Nostalgia
Ma è anche il libro più distante da Pasolini
E insieme più uscì Asciano fosse possibile una tautologia del genere che Sciascia abbia mai immaginato di seguito come su uno spartito musicale ove suonare la propria peculiari stima musica
Che libro e allora L'affaire Moro che tipo di scrittore l'uomo che l'ha scritto
Considerato dal lato della storia di Sciascia l'affermare un libro riapre riepilogativo e lo si dice in un senso propriamente formale
è un libro lo ripetiamo in cui si cristallizza un giudizio civile politico tremendo sull'Italia nei modi di una gobbe piana autobiografia della nazione che Sciascia non ha mai cessato di scrivere dalle parrocchie di Regalpetra del giorno la civetta in poi
Ma ecco il punto secondo un processo
Ma ecco il punto secondo un processo di sofisticazione di sublimazione per cui gli atti della scrittura da relativi si mutino in assoluti
E la letteratura quel suo sistema ad archetipi eterni posso diventare più storica della storia più filosofica della stessa filosofia sì che per illuminare una vicenda drammatica e realisti ma come quella di Moro valga meglio politicamente s'intende il più irreale racconto di Borg
è un libro in cui una strategia compositiva di secondo grado e dunque finalizzata a lavorare più che su azioni su citazioni e su fatti che sono già reperti
Dicevo il libro in cui una strategia compositiva di secondo grado non può ne vuole concedere nulla alla deriva postmoderna della scrittura ma si prova semmai ad istituire come una specie di camera di risonanza della verità
Un libro L'affaire Moro che di digressione in diversione di diversione in divertimento pare semplificare perfettamente quell'idea di cronache Etta teorizzata con precisione dallo stesso Sciascia che mira a realizzare tra il dettaglio della realtà il suo approfondimento semantico un sorveglia Tissi mo'spazio ermeneutico del sospetto
Considerato l'affermò Oro dal lato della Storia della letteratura italiana di questo secolo la fermò Oro è addirittura un libro straordinario un unicum
Ma Comuna sorta di cristallo luminoso e misterioso capace di riflettere rivelare un sistema di libri unici e nelle loro unicità consonanti
E con questi libri di rivelare anche una famiglia di scrittori più folta di quanto non si creda che ha saputo affrontare il rapporto letteratura società politica in un modo del tutto speciale
Un modo che non sappiamo classificare altrimenti se non sotto un concetto di obliquità di extravaganza diciamo pure di vera e propria vacanza dei generi costituiti dai loro codici
Si tratta spesso di scrittori non facile collocazione ideologica quasi sempre non organici a forme di potere costituito costituito a schieramenti politici e refrattari a qualsivoglia sistema filosofico
E di libri di carattere spurio
Se è vero che possono essere ascritti ad una qualche forma di stragismo ma come affidati ad un di più di immaginazione in vista di una verità talvolta più fantastica nata e pensata
Nell'implicita convinzione che il trattato filosofico in sé per sé
Da una parte così come il romanzo nella sua totale autonomia di invenzione dall'altra siano destinati a subire rispetto a certe questioni un medesimo scacco
Proviamo a darne rapido e casuale Elenco di questi libri di questi scrittori sull'onda della più immediata e magari in giusta sollecitazione della memoria
Citerò solo morti ma potrei continuare anche verso il presente Giuseppe Antonio Borgese Golia marcia del fascismo mille novecentotrentasette
Ignazio Silone la scuola dei dittatori mille novecentotrentotto Vitaliano Brancati i piaceri mille novecentoquarantatré Corrado Alvaro l'Italia rinunzia mille novecentoquarantacinque
Alberto Savinio Ascolto il tuo cuore città
Mille novecentoquarantacinque Carlo levi nell'orologio mille novecentocinquanta Antonio Delfini il Manifesto per un partito conservatore e comunista mille novecentocinquantuno
Giuseppe Antonio Borgese idea della Russia mille novecentocinquantuno Corrado Alvaro il nostro tempo e la speranza mille novecentocinquantadue
Ennio Flaiano Diario notturno mille novecentocinquantasei Luciano Bianciardi il lavoro culturale mille novecentocinquantasette Guido Piovene la coda di paglia mille novecentosessantadue
Ignazio Silone Uscita di sicurezza mille e novecento sessantacinque postumo Elsa Morante pro o contro la bomba atomica e si potrebbe continuare a lungo
L'affaire Moro tra questi grandi libri e l'Italia ne ha avuti tanti in barba le accuse continue di provincialismo
Sembra brillare di una luce più accesa
Non foss'altro per l'accresciuta consapevolezza che Sciascia mostra rispetto ai suoi predecessori quanto all'anomala spuria singolare natura del suo testo e di tutti i suoi
Un libro sul finire di quei terribili anni settanta così misterioso da apparire come senza radici dentro una specie di vuoto pneumatico e da costringerci a cercarle quelle radici
Se dovessimo inseguire la linea genealogica
La linea di un'approssimativa Genealogia magari ripercorrendo a ritroso sino alle scaturigini della coscienza moderna la coscienza che irrompe con la Rivoluzione francese
Non esiteremo ad individuare un prototipo di questo fervore uso e immaginativo stragismo che si consacra nell'affaire Moro nel Platone in Italia mille ottocentoquattro mille ottocentosei di Vincenzo Cuoco
Col Platone in Italia in effetti siamo di fronte ad un testo ambigue polivalente scritto per cito da cuoco formarla morale pubblica degli italiani
Sospese solo tra il romanzo di ricognizione erudita il saggio filosofico politico
E impegnato anche a dimostrare come dipanando un filo che da Vico pare forse risalire alle impostura dell'umanista Annio da Viterbo consentitemi un po'destra paese
L'esistenza di un anno mi di una nobile civiltà italica pre romana
Di una contro civiltà se si vuole stando a quella che è stata la prepotente egemonia greco-romani in Occidente insomma un libro di controstoria fondamentale sull'Italia e sugli italiani ma di bizzarro inverosimile forse inattendibile Statuto
Laddove l'inattendibilità può coincidere con un'inedita declinazione della verità
Un libro che innesta sulla grande tradizione saggistica italiana sei settecentesca un più problematico avvertimento della storia
Tutto questo per dire che l'esibita curvatura francese de L'affaire nel nome di Zola è soltanto una certo la più appariscente delle molte possibili in una catena infinita di implicazioni di complicazioni
Complicazioni che costringono ogni volta il lettore a non chiudere i conti arrivi aprirli piuttosto e con un sempre diverso ordine di fattori al capo opposto attenere quel filo di complicazioni e come dentro una specie di retro stanza della coscienza
Quella aperta nelle tante intercapedini dei suoi libri c'è sempre Sciascia ne avvertiamo ogni volta la solitudine
La vibrati le intelligenza la pena muta l'ironia sorvegli attivissima
Sicché ci afferra la tentazione oltre labirintico sistema dei significati oltre le complesse architetture culturali
Di applicare alla sua opera come per una sorta di non prevista prova del nove
Il misurino antico di un'estetica Luís estranea
Il crociano gioco della cui sia e della non puoi sia
E di ritrovarla grande e di integra anche per questa via
L'opera di uno scrittore che seppe essere in questa Italia in questo finale di partita il o veneta perplesso e fiero della ragione grazie
Grazie
Tratti
Tratti
Finendo
Ecco
Ringrazio Massimo Onofri e devo dire che se non ci fosse Vincenzo Consolo perché certamente ti dirà le cose altrettanto giusto e importante potremmo veramente chiudere con Massimo perché questo volevo soltanto dire che consento veramente con questo suo discorso
Certamente invece andiamo da una cosa ottima a un'altra cosa fratture coppia la parola da Vincenzo no condurre chiudiamo il nostro lavori torno a dire i nostri la
Non sono sarà ottimo questo mio intervento non raggiungerà certamente la contezza la magistrale dita
Di quelle che mi hanno preceduto e soprattutto di Massimo Onofri
Sarò costretto a tagliare il mio intervento perché penso che potrei abusare della vostra pazienza dalla vostra attenzione per essendo l'ultimo a parlare Leonardo Sciascia del resto non farò l'analisi dei suoi libri è stato già fatto ripeto
L'ho fatto anch'io in più luoghi scrivendone pubblicando pubblicando su su vari miei testi
Quindi farò una breve un breve ricordo di Sciascia
Soprattutto alla luce dei dieci anni che si separano
Dalla sua morte oggi
E scrivo queste di siempre con mente acuta animo onesto i parlando rasa ambrosiana scriveva corrige chi era Leonardo Sciascia nel dicembre del mille novecentosessanta
Sciascia dice disse della sua infanzia Racalmuto
In casa delle Xie
Di una zia degli mostrava il ritratto di Matteotti e gli rivelava che l'aveva fatto ammazzare quello della cameriera tutina
E chiamava Mussolini Musso di porco
L'odiava dice e poiché io passavo con lei tanta parte della giornata finì per odiarlo anch'io
Un'infanzia quello di Jean quella di Sciascia in questo estremo lembo d'Italia d'Europa in questo Paese Vizzolo fatali di atroce rischiosa fatica umana
Di atavica l'infelicità sociale
Nel tempo buio e violento del fascismo
Ma a Racalmuto in quel tempo il fanciullo vedeva Baloo Gina are prodigiosa una luce la cameriera tutina la zia Lizzie
Ci salveranno le vecchie zie intitolerà poi un libro un suo libro Leo Longanesi
Subito allora ci vengono incontro da una contrada poco lontana da Racalmuto con dal caos di Girgenti un'altra infanzia quella di Pirandello
è un'altra cameriera Maria Stella
Nessuna luce questa volta ma l'impressione profonda del buio nel pieno del giorno di un'eclisse di sole
E Maria Stella che inizia il fanciullo Luigi al mondo magico popolare allegra alla credenza degli spiriti delle donne
Di morti ammazzati che tornano e urlano nella notte reclamando vendetta
Due infanzie speculari due vite due scritture quindi divergenti
Vogliamo qui a notare che nel tempo in cui Sciascia compiva la sua prima educazione sentimentale Pirandello a Roma misteriosamente è clamorosamente
Dopo il delitto Matteotti aderiva al fascismo
Pirandello e Sciascia
Su queste due grandi scrittori sui rapporti fra questi due universi non si è ancora abbastanza scritto
Dell'ombra grande spessa di Pirandello che seduti che su di lui gravava del processo di liberazione dall'incombente drammatiche ipoteca paterna e lo stesso Sciascia in più luoghi a spiegarcelo
Liberato sì di Pirandello però o di Girgenti o di Racalmuto Sciascia assume Eva o conservava come carattere genetico la dialettica
Il visto logo io come dicono i greci ho idea Verve via come dicono i latini ma torniamo all'infanzia adolescenza del nostro
La luce
Fu per lui ancora oltre Lezzi Ietto Tina quel centinaio di libri che si trovò nel suo angusto orizzonte fra cui una diecina importantissimi
I libri e quindi il mondo tra cui e il mondo il mondo reale oggettivo storico di Racalmuto della Sicilia
Su questi pochi elementi della mia educazione sentimentale e intellettuale è meglio fissare questo punto fondamentale
Che ho passato i primi vent'anni della mia vita dentro una società doppiamente non giusta doppiamente non libera doppiamente non razionale una società hanno un società in effetti la Sicilia la Sicilia di cui Pirandello ha dato la più vera e profonda rappresentazione e il fascismo
E sì al modo di essere siciliano sia al fascismo ho tentato di reagire cercando dentro di dentro di me e fuori di me soltanto nei libri il modo in mezzi in solitudine
E dunque in definitiva nevrotica mente
Voglio dire
So benissimo che in quei vent'anni ho finito con l'acquisire una specie di nevrosi dà ragione
Di una ragione che cammina sull'orlo della non ragione
La ragione la ragione di Sciascia
Che trova le sorgenti per la Toscana e la Lombardia in Francia negli luministica riscontrava declinazione sulla società sulla storia
Dalla loro lingua prendeva la cartesiana e geometrica articolazione
La nevrosi dà ragione il fascino delle il relatore nazionale
Non gli fecero però mai varcare la soglia che l'avrebbe fatto precipitare nell'incerto e periglioso mare pirandelliano
Che avrebbe fatto deflagrare la sua lingua così come lo invitava a fare Calvino in senso espressionistico
La deflagrazione Luís avveniva
Nella
Nella sfera mentale in quel barocco mentale di cui teste ha parlato Massimo Onofri
Per la sua limpida costante ragione ragioni diciamo nel senso di capacità di pensare e nel senso di non aver avuto mai torto
Ebbe in comprensione avversità antipatie aggressione da parte di persone prive di giudizio o armate di pregiudizio di malafede di fanatismo
In Italia ebbe ristretto il cerchio degli uomini che sanno pensare scriveva nel mille settecentosettantasei il toscano Giuseppe Pelli accese Rebecca Ria dopo più di due secoli non sappiamo se quel ristretto cerchio si sia allargato
Che un Barre nel sonno si può giungere alla fucilazione ai disastri della guerra alle allucinazioni dei Capricci di Goya
Si può giungere al terrore alla ghigliottina a quella finestra sul vuoto che sopra la prora di una nave attraversa l'oceano e arriva finanche nel Nuovo Mondo come ci racconta l'eco Carpentier
Nel secolo dei lumi
Ragione che significa libertà e giustizia e insieme manzoniana cristiana pietà verso le vittime dell'ingiustizia dell'intolleranza della violenza del potere
Lo costringeva di volta in volta prendere posizione di fronte a casi che il nostro Paese si presentavano così come si presentarono per molte Manzoni a Zola i casi Jean François la barra e Giancarla
Guglielmo Piazza e Giangiacomo Mora il caso offre Alfred Dreyfus
La scrittura militante dell'intellettuale Sciascia veniva letto nel senso suo ovvero di da uomini liberi e di onesta coscienza nel senso distorto dai sacerdote del dogma
E dai praticanti dell'opportunismo
Fra i casi esterno che nel nostro Paese si presentavano c'era primo urgente drammatico il caso mafia
Il caso del potere politico mafioso e questo affronto con alto impegno etico e civile in una generosa svolta tematica che gli faceva abbandonati i grandi temi illuministici
La nostra storia passata
Qui voglio saltare le schools sui romanzi polizieschi di Sciascia
Riprendere poi alla fine dagli ultimi due libri di Sciascia
Il cavaliere la morte e la storia semplice
Che riprendono tra il settantanove e l'ottantanove il tema poliziesco
Ma con accenti più dolenti contorno come diritti isolamento di solitudine
E l'isolamento e li solitudine ed è la solitudine cui da sempre uno scrittore libero e condannato
Dal potere politico e dalle voci potenti che quel potere sostengono e che da esso sono sostenute
Quando Zola affermava reiteratamente sono uno scrittore libero sono uno scrittore solo voleva affermare
Pur con lo schieramento dei dei Drei few sardo
Evidente negli ultimi due libri e la solitudine di Sciascia attraverso due citazioni iconografiche rispettivamente del Führer e di Klinger
Il Cavaliere di di urea insidiato dalla morte dal diavolo che solido dentro la sua armatura sicuro in groppa al suo robusto Cavallo procede solitario presso la turrita città
Lontana sulla collina la città ideale Hood utopia che mai raggiungerà rimanda a un altro cavaliere al Cavaliere disarcionato di Max Klinger un Klinger e galletto pone e che è stato letto da Hitchcock
Né di uccelli volteggiano sopra il Cavaliere disarcionato che sta per morire che muore
I Nehru c'è INEA di uccelli del potere politico mafioso fra cui il più sinistro e il più fameliche quei divorante
Il Goa'scopo Uyl tre carnivoro una molto io carnivoro un capo politico-mafioso di cui mai riusciremo a sapere il nome
Il tempo e un fanciullo che si diverte a giocare suo evito Mineo ha scritto Eraclito
Il fanciullo o vecchio saggio che il tempo ha già cancellato cancellerà il nome di politici e di politicanti di tribuni ed Emma Contini
Di giornalisti e gadget Tieri di poeta stereo Point un collega e Chiti e critica astri
Sempre più nel tempo resterà il nome delle è una per Sciascia la sua alta figura morale il suo insegnamento
Diciamo ancora mondo kafkiano mondo pirandelliano comune si hanno borghesi hanno dobbiamo cominciare a dire a dieci anni dalla morte dello scrittore
Che questo nostro mondo si è fatto e si fa sempre più Cha Cha hanno poiché la metafora letteraria di Sciascia al di là della cronaca della storia appena passata
Sal larga allarga il suo spettro sul nostro contesto sulla condizione esistenziale civile di noi uomini di questo ultimo scorcio di millennio
Il sonno della ragione si è fatto più duro ci ha pietrificati
I poteri politici corrotti provocano in varie parti del mondo atroci disastri orrori d'ogni sorta
La peste mediatica umilia la nostra dignità si priva sempre più della nostra libertà
Il crollo del muro di Berlino avvenuto dieci anni fa ha rivelato che sta lì Nisi mie fascismi in Teramo anno intero no ancora al di là e al di qua di quel muro
Ha rivelato che dentro ogni tirannia reale o mascherata come dentro le fogne le cosche ripugnante dei topi del potere eleggono sempre la loro dimora
Noi della schiera discreta ma fedele matte nasce degli cherchez anni
Nel buio e nello sconforto ci ricorda il resto ci ricorderemo sempre di quel grande uomo di quel grande scrittore che è stato Leonardo Sciascia
Vorrei
Vorrei dare la parola a chi vuole venire no che fu
Perché lo svolgimento
Oggi ah va bene
Il il
L'onorevole Angelo Capodicasa
Scoprirà la lapide che a pochi metri da qui spezzata dedicata a Leonardo volevo volevo soltanto
Ancora dire
Una cosa io credo che con il discorso di di Vincenzo Consolo di col discorso col discorso di Massimo o no fra e con tutto quello che si è detto in questi giorni si è fatta
La migliore ricordanza di Leonardo nel senso che si è parlato del i suoi libri della sua scrittura con ciò andando incontro a quello che era il suo pensiero
Che la letteratura fosse la figlia della verità
Grazie a presto