"Celebrazione dell'80° anniversario della fine della prima guerra mondiale" c/o Piazza del Popolo

Vittorio Veneto
Signor presidente
Le esprimo profonda gratitudine per aver accolto l'invito
A celebrare l'anniversario della fine della Grande Guerra
In questa nostra città ove ottant'anni fa si consumò l'ultima battaglia che portò all'unità della patria
Il nome è di Vittorio Veneto è entrato così nella storia del nostro Paese
Per rappresentare un significativo punto di riferimento
Lungo quel tormentato percorso di civiltà
Che dal Risorgimento alla lotta di liberazione
Ha reso l'Italia unità libera e democratica
Erano il trenta ottobre del mille novecento e diciotto quando le avanguardie dell'Ottava Armata
Guidato dal generale Enrico Caviglia entrarono in Vittorio Veneto
Per le nostre genti un giorno di liberazione
Soldati e cittadini raccontano le cronache
Si trovarono abbracciati e piangenti della stessa gioia le campane delle chiese suonavano e il tricolore spuntava da ogni parte
Per dodici lunghi mesi dopo Caporetto le popolazioni friulane e venete
Avevano subito la terribile invasione
Fu un anno di violenze
Di distruzioni di tanta fame ed i epidemie che produssero più vittime delle armi stessi
Anche questo è storia
E su questa storia fatta di paura e di speranze di sacrifici e di quotidiani eroismi si è plasmato il carattere della nostra gente
E ci affidiamo oggi alla memoria e al ricordo non solo per rendere onore al sacrificio di milioni di di uomini ma come l'animo di chi vuole entrare dal passato insegnamenti utili
Per capire la realtà di oggi
Dove la guerra è ancora purtroppo presente
Per vivere nel modo migliore possibile il nostro tempo
Per adoperarci
Affinché le grandi energie dell'intelligenza umana
Non siano usate per distruggere la vita ma vengano sospese per costruire un mondo per l'uomo io a misura d'uomo nel segno della comprensione tra i popoli
Fra poco
Nel braciere posto ai piedi del monumento che ricorda i caduti verranno deposte le zolle di terra provenienti dagli undici campi di battaglia della Grande Guerra
è un gesto simbolico fatto per meditare
Ed è un invito a tutti Ansa per ascoltare il silenzio delle infinite Croci che queste terre racchiudono
E a pensare agli orrori della guerra di tutte le guerre che ieri come oggi ci vengono riproposti attraverso immagini crude di attivino accenti disperati di paesi e città distrutte di violenze che non conoscono pietà
Il ventotto giugno del mille novecento e quattordici
Dalla città di Sarajevo partiva la scintilla per lo scoppio della Prima guerra mondiale
Il trenta ottobre del mille novecento e diciotto Vittorio Veneto restituiva con l'ultima battaglia dalla Grande Guerra la pace all'Europa
Non è quindi senza significato
Che oggi accogliendo l'invito dell'amministrazione comunale sia qui con noi il governatore della città di Sarajevo signor Vitacchio Araki
La sua presenza non è certo per richiamare alla memoria gli antefatti della prima guerra mondiale
Ma è per portare la testimonianza del martirio recente della sua città e per imboccare solidarietà e d'amore
Assieme a tanti altri luoghi della terra che hanno subito e continuano a subire le violenze degli uomini
è qui
Per lanciare assieme a noi un messaggio forte contro ogni tipo di violenza
E per sollecitare le coscienze al rispetto verso tutte le identità etniche nazionali
Ed è certamente questo lo spirito che oggi anima e sostiene le nostre forze armate e i militari delle Nazioni Unite
Impegnati oggi i molteplici missioni umanitarie nelle zone calde della terra per spegnere i focolai di guerra e per proteggere le popolazioni che soffrono
E dietro questo loro impegno
Le nostre forze armate devono sentire che vieta adesioni e piena e la concordanza di sentimenti di tutta la nazione
Signor presidente
Esattamente trent'anni fa
Nel mille novecento il Sessantotto con legge dello Stato veniva istituito l'ordine dei Cavalieri di Vittorio Veneto con a capo il Presidente della Repubblica
Ai quasi due mila cavalieri di Vittorio Veneto che imperterriti ospitano l'insidia dell'età
E dei quali una significativa rappresentanza è qui con noi rivolgo un affettuoso saluto ed un grazie di cuore
Signor presidente Sarajevo e Vittorio Veneto si stringono oggi
In un simbolico abbraccio nel ricordo dell'inizio ed è la fine del primo conflitto mondiale ma soprattutto si sentono unite nella speranza che non vi siano più inizi né termini di guerra
Con questo spirito vorrei affidarle signor Presidente un nostro vivo desiderio e una nostra istanza
Che in un ideale rapporto di continuità con l'onorificenza concessa trent'anni fa ai combattenti della Grande Guerra venga un'apposita legge dello Stato istituiti è un cavalierato della pace intitolato a Vittorio Veneto come alto riconoscimento da assegnare con cadenza annuale ad una personalità vistato ora internazionale o ad una istituzione che si siano particolarmente distinte in opere di pace in questo modo la città di Vittorio Veneto
Che ottant'anni fa ha legato il suo nome all'evento che ha chiuso un ciclo storico si propone oggi di diventare la città da cui ad va verso l'istituzione del cavalierato della pace alto Sipos allevare alle soglie del terzo millennio un messaggio di speranza per tutti i popoli
Il sindaco stringe la mano al governatore di Sarajevo con la città di sera Hierro Vittorio Veneto intende lanciare in continuità al cavalierato di Vittorio bene toh il cavalierato internazionale della pace da altri lui re ad una personalità coerente che si siano particolarmente distinta sui percorsi della pace
Prende la parola il ministro per la difesa
La battaglia che prende il nome dalla località di Vittorio Veneto cioè dal luogo dove aveva sede il comando imperiale peggio del feldmaresciallo Azzi
Ebbe inizio il ventiquattro ottobre del mille novecentodiciotto con l'offensiva italiana sulle alture del Monte Grappa cioè qui sotto
Per quanto l'offensiva non conseguisse Fetting mediati diretti essa indusse il comando austriaco a sottrarre Riserve dal fronte di pianura sul fiume Piave
Così
Quando il generale Diaz coordinò l'offensiva su questo fronte il giorno ventisei e generale Caviglia riuscì a sfondare attraversando il Piave in piena notte
Del giorno ventisette e spingendo la sua ottava armata in direzione di Susegana
Non vi fu Honors Riserve da apporre agli alleati perché oltre alle cinquantotto divisioni italiane erano in linea circa sei divisioni francesi e inglesi
La rapida avanzata della cavalleria su Vittorio Veneto mise in crisi la Sesta armata austriaca del feldmaresciallo correlate
Attestata sul Grappa che era minacciata di aggiramento e duramente impegnata frontalmente
Perciò fu dato l'ordine di ritirata che si trasformò in una rotta
I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo risalgono in disordine
E senza speranza le valli chi avevano disceso con orgogliosa sicurezza
A rileggere queste parole del bollettino della vittoria del Maresciallo Diaz c'è ancora oggi da commuoversi
Di fronte allo sfacelo militare degli austriaci
Essi Patch ero quello che gli italiani non avevano fatto dopo Caporetto inviando il giorno ventinove ottobre il generale Pepe a fondo e denaro a trattare l'armistizio
L'armistizio ovvero la resa austriaca fu firmato a Villa Giusti presso Padova il tre novembre e intro in vigore il giorno successivo quattro novembre mille novecentodiciotto San Carlo
Per gli italiani era la gloria militare e la vittoria dopo quaranta mesi di guerra e venti battaglie
Ma non solo per noi
Nelle condizioni di armistizio ottenemmo il libero transito sul territorio austriaco per le armate allea
Il fronte meridionale della Germania dunque era scoperto e indifeso
E ciò indusse l'imperatore Guglielmo a fuggire e il nuovo governo tedesco a chiedere l'armistizio sulla base dei quattordici punti formulati dal presidente americano Wilson
Armistizio che fu concesso e concluso utili ad una settimana
In questo senso
E per questo motivo non è del tutto inesatto dire che la vittoria italiana dell'ottobre mille novecentodiciotto pose termine alla guerra mondiale
Quella battaglia concluse un in mano conflitto
Nel quale l'Italia è entrata nel maggio mille novecentoquindici quando il re Vittorio Emanuele terzo riuscì ad imporre la sua volontà su quella del maggiore statista italiano del tempo Giovanni Giolitti
Che voleva l'Italia neutrale
Il re Vittorio Emanuele voleva l'intervento a fianco dei francesi e degli inglesi per completare l'unità nazionale
E per assegnare all'Italia un ruolo di grande potenza nell'ambito dei Paesi occidentali
Giolitti non lo voleva perché riteneva l'Italia troppo debole per reggere un simile sforzo
Entrambi avrebbero avuto ragione
L'Italia vinse e mai l'italiani si sentivano una nazione come il quattro novembre del mille novecentodiciotto
Ma il prezzo che fu pagato fu insostenibile
Seicento mila caduti settecento mila mutilati
Ed altrettanti che indeboliti dalle fatiche della guerra morirono per un'epidemia dell'inverno del mille novecentodiciannove
Il pezzo di due milioni di giovani vite di italiani di ogni regione
Ceto sociale
Di religione cattolica ebraica e di altra confessione
Che si trovavano affiancati delle trincee gli uno sforzo corale verso un obiettivo comune
Maturo così una sensibilità nuova sui valori della nazione democratica
E tutti i cittadini si sentivano parte di una comunità di lingua e di cultura che con il Risorgimento aveva trovato le sue radici la sua unità ed era divenuta
Protagonista del proprio destino
Ma il prezzo dicevo fu troppo alto anche per la giovane democrazia
Che cedette alla dittatura fascista
Con questa di Full abbandono delle naturali alleanze dell'Italia che condusse alla tragedia nazionale della seconda guerra mondiale
Agli eventi lontani della Grande Guerra oggi non ci volgiamo con sincero spirito di pace
è di pochi giorni orsono signor Presidente
Il suo incontro con il presidente austriaco Clyne Steel sull'Isonzo per ricordare in un unico abbraccio i caduti di ogni nazionalità tra italiani austriaci ungheresi ciechi slovacchi sloveni provati bosniaci ucraini e polacchi
Il rifiuto della guerra come strumento di risoluzione delle controversie così come è scritto nella nostra Costituzione non costituisce un rifiuto del passato
è un punto di arrivo della nostra sensibilità al termine di un percorso che si snoda
Lungo la tragedia delle guerre civili europee ed ha portato l'Italia insieme ad un numero crescente di altri paesi a riconoscersi nei valori di concordia amicizia fratellanza
Italia e Austria sono oggi due sante democrazie
Impegnate nella costruzione europea
Chi ha percorso proprio nel recente Ugo vertice europeo a Vienna altri passi verso la costruzione di una più salda politica europea di sicurezza e di difesa comune
La recente missione di pace in Albania con la partecipazione di un contingente austriaco ha poi creato nuovi legami fra i nostri Paesi rafforzando la cooperazione anche sul piano militare
Per quanto riguarda l'Ungheria e la Repubblica Ceca l'allargamento dell'Alleanza atlantica associato queste giovani democrazie ad un solito disegno di pace e stabilità
Che ora contiamo di allargare anche ad altri paesi dell'Europa sudorientale a breve poi verrà completata la fase costitutiva della forza multinazionale terrestre
Composta da Italia su Slovenia e Ungheria
Che dimostra la comune volontà di lavorare per la pace e la stabilità nella regione danubiano
Ad ottant'anni dalla fine del primo conflitto mondiale
Le interpretazioni più accese dei valori della nazione lasciano finalmente spazio ad una visione pacifica delle relazioni internazionali
Tramontano le suggestioni e le parole d'ordine che hanno animato una delle stagioni più sanguinose della storia Pompea e si afferma invece il desiderio di perseguire in comune nuovi obiettivi di progresso
E in questo spirito che i ragazzi degli istituti scolastici di Vittorio Veneto oggi
Vengono a loro consegnato le bandiere europee dove ogni stella rappresenta un Paese dell'Unione con le proprie tradizioni la propria forza la propria bandiera
Non insegniamo certo i giovani ad ammainare il tricolore così strenuamente difeso dal Risorgimento fino ai conflitti mondiali alla resistenza da intere generazioni di combattenti e di Marte
Vogliamo invece dare significato compiuto ai sentimenti nazionali meno rigidi quell'alto ammonimento della posto all'unità e taglia Giuseppe Mazzini che con coraggio affermava amo la mia patria perché amo tutte le patrie
Signor presidente
Le sfide del futuro richiedono all'Italia uomini forti solidali e disposti all'impegno e al sacrificio
Convinti del valore essenziale della cooperazione con gli altri Paesi e gli altri pochi al fine di costituire un destino migliore per tutti
Oggi la forza militare strumento per affermare le ragioni dell'attività e del diritto
E con questa consapevolezza che l'esercito la marina e l'aeronautica nel giorno della festa dell'unità nazionale delle Forze Armate
Riconfermano il loro impegno al servizio del Paese e di quelle scelte in campo internazionale profondamente divise da tutti gli italiani
Ne ricordo dei nostri caduti più recenti delle missioni di pace rinnovo il saluto ai mutilati
Ai decorati ai reduci ai Cavalieri di Vittorio Veneto alle associazioni d'arma a tutti i cittadini riuniti con i militari in servizio sotto il tricolore ai giovani in armi che difendono la pace
Fuori dei confini nazionali rivolgo infine un pensiero solidale
Certo che il loro comportamento sarà sempre all'altezza delle nostre migliori tradizioni militari della gloria che fu conquistata su questi campi
Del nuovo spirito di pace e di fratellanza
Prende la parola il Presidente della Repubblica
Legata va nate qui a riposo grazie legata quel Fasano
Solo un saluto
Un grazie
A questa città
A lei signor sindaco
Per questo invito
Per l'onore che mi viene fatto di essere con voi per celebrare degli ottant'anni
Le un evento che rimane pagina indimenticabile della nostra storia
Il saluto alle forze armate qui schierate lì grazie Pelillo un servizio il saluto all'arcivescovo militare dei sacerdoti che ci hanno tornato una preghiera
Chi ha ricordato tutti
Credenti in ogni religione nonché perdenti che si sono sacrificati per la parte del il saluto soprattutto a voi Cavalieri di Vittorio Veneto
A voi che ancora siete qui a ricordarci l'apostolo PD Enzo alla parte degli anni il vostro servizio il volto sa che è difficile quanto sono stato qualche mese fa a Firenze
Al congresso dell'Associazione combattenti e reduci ho saputo che circa due mila mi pare poco più di mille settecento ancora un bel numero
Di Cavaliere del lavoro sodo con minori i più giovani anno novantanove anni sono via Ragazzi del novantanove che comperando il cernita dal primo gennaio dell'anno prossimo tecnici sordo quelli di novantanove quelli di cento e quelli di più di cento
Lui manette condoni a ricordarci dovere e sacrificio
Ora la parola a voi giovani
Che ho visto numerosi in questa Assemblea
Birrette ma perché ci edito da te di guerre
E vero
Le guerre sono la sconfitta dell'intelligenza dell'uomo
Perché quando l'uomo non è capace di ragionare di dialogare di discutere
Di falli avvalere di topi diritti con argomentazioni con convincimento al dotata si affida ai muscoli si affida alle armi
Un degenerazione
è un caduta della dignità dell'intelligenza della persona umana e inteso Atlante persone alte soglie del terzo millennio e vedere quanti focolai di guerra ci sono del mondo e quante situazioni di pericolo ancora in Europa
Uomini che non sono capaci di usare
L'intelligenza il pensiero il dialogo le armi o la violenza la violenza ancora di ieri per impedirne la parte sì perché ci sono persone che hanno una paura spaventosa de la pace oggi al nord la pace
Ragazzi giovani
Amate la pace armate la
Con la forza della volant accolla luminosità dell'ingegno amate la con tutte le nostre forze armate era pagandola la pace nudo denunziate mai ai rapporti e di pace alla Fratellanza ha questa capacità di amore Aldo da oggi più che ad importare guerre noi ricordiamo eroismo non sa che è difficile dedizione
Ricordiamo una cosa
Ch'io non auguro a nessuno di diventare ago a nessuno
Auguro a ciascuno di noi auguro a me stesso per quella parte di vita e che diede immane
Ha un proprio
Mi sapevo compie dell'obbedienza al Miglioto vede di ogni giorno
Auguro a voi giovani
L'altro giorno il quattro novembre ancora una volta l'ultima del mio settennato mi sono inchinato a meditare e a pregare alla tomba del Milite ignoto e la ho fatto un breve commento che ripeto rapidissimamente cui lancia un soldatino
Di cui nessuno sa il nome
E quante sono le mamme dei padri
Fratelli e sorelle spose
Che al Dora seicento mila morti ci ha ripetuto il ministro della difesa
Che allora chiamati hanno disposto dissi
L'ubbidienza ai dovere di fronte alla batteria
Soldatini a volte di paesi sperduti delle nostre montagne che forse non sapevano neppure per che erano stati chiamati a combattere sono andati al detto di sì e quante volte lo Stato che li ha chiamati a combattere
Si è presentato alla porta della loro casa sulle montagne del pianure vicino al mare e ha detto alle mamme e ai padri
Gli ho chiesto vostro figlio
E non so dove sia finito e disperso
Il suo nome non so dove sia la disposta più tragica più dolorosa più sofferente che si possa dare la CEE un soldatino ignoto che ricorda il sacrificio di tutti perché ha detto sì quando la pazza chiamato Giovanni se è un pensiero e un augurio posso fare a ciascuno di voi dimenticate deporre le guerre ma non dimenticate coloro che hanno saputo tiro essi alla propria partner al proprio dovere e lo hanno detto con sacrificio e con amore
Il maggior moto di ricordare i seicento mila caduti e i caduti di quest'altra guerra e i caduti di tutte le violenze di tutti i soprusi
E i caduti per la pace il miglior modo e quello di compiere ogni giorno a vapore
Amore il proprio dovere
Di compiaciuto cornetto così al sonno
Questi sono ci chiedono a quelli che hanno pagato con la vita
De indipendenza e la libertà
Questo ce lo chiede quel termine splendido sul quale non bisogna abusare navi lavoretti patria vi auguro ha un proprio a me
Ogni giorno questo amore fatto di amore più di altre
De di dizione Piero di altri di capacità di sacrificio perduta Paci lo auguro per la nostra Italia grazie
La brigata di formazione ed è rappresentante delle associazioni combattentistiche e d'arma si abbasseranno per il successivo sfilamento imparata
Legata
Far
E
Va personalizzato