Tra gli argomenti discussi: Disastri, Guerra, Hiroshima, Nucleare.
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Siamo stati facili profeti nei giorni scorsi quando dicevamo che con l'avvicinarsi del sei agosto cioè della dell'anniversario dello sganciamento della bomba atomica su Hiroshima e Nagasaki
Molti giornali molti organi di stampa avrebbero dedicato pagine da questo avvenimento pagine di rievocazione di ricordo di commemorazione ecco infatti nei giorni scorsi la stampa pubblicare una serie di articoli rievoca attivi
E così anche il Corriere della Sera
Che ha dedicato un intero inserto a una serie di interventi anche di giapponesi non solo italiani e conto anche corrispondenze sul Giappone di oggi
Nell'uno e nell'altro caso non si va
Oltre la rievocazione insomma o oltre una lettura ammirata
Del Giappone di oggi in Giappone risorto dalle ceneri di Hiroshima e Nagasaki con la sua potenza industriale in cui usi le sue caratteristiche quello che fanno di questo Paese una diversità così spiccata
Sulla Repubblica è apparso anche in quattro pagine mi pare sulla vicenda di Hiroshima e Nagasaki un vero e proprio inserto piccolo inserto con un tentativo maggiore di approfondimento di quella vicenda
Alberto Cavallari in un articolo intitolato e il mondo non capì osserva infatti
Che citiamo testualmente l'incomprensione di quell'evento storico non si deve solo legare all'insensibilità dei giornali dei fornitori di notizie degli osservatori alla sordità della cultura politico scientifico militare del tempo
Anche grandi intellettuali che in diversi modi avevano giocato un ruolo decisivo
Nella cosiddetta avventurato mica
Non valutarono subito l'importanza dell'esplosione sia perché la considerarono incredibile sia perché non giunsero subito a ragionare come si ragiona oggi sugli effetti militari dell'esplosione avvenuta l'osservazione
Ci pare interessante perciò la registriamo
Su quest'ultimo inserto della Repubblica vi sono poi veri il la rievocazione del pilota che sganciò la bomba e altre rievocazioni ricordi di testimoni oculari dell'episodio inoltre c'è un articolo di Tiziano Terzani che ci avverte e queste fatta molto interessante lo registriamo ci avverte che l'apocalisse annunciata
L'apocalisse atomica la bomba di Hiroshima e Nagasaki in fondo si è trasformata da allora ad oggi in vera prova a fare il business e spettacolo scrive infatti Terzani
Mentre Hiroshima si appresta a ricevere oggi migliaia di turisti per la pace che vengono qui da tutto il mondo per il quarantesimo anniversario della bomba due cinema del centro
Stanno giusto dando il peggio recente kolossal del genere degenere giorno dopo Mad Max e la sfera del tuono
Fa a bere una fa davvero una strana impressione vedere i capannelli di adolescenti mettersi in coda davanti agli sportelli di cui cinema qui Hiroshima dove
Il primo vero spaventoso giorno dopo fu vissuto quarant'anni fa
Diverso è invece il caso del contemporaneo di offerta culturale
Del settimanale Rinascita settimanale del partito comunista che dedicato interamente alla bomba con il titolo il secolo di Hiroshima
E ed è un inserto di notevole spessore di notevole fattura che oggi vogliamo qui analizzare per l'interesse che esso desta per sul tema appunto del rapporto tra la bomba atomica fatto nucleare per l'avvento nucleare il pacifismo e la politica della pace di oggi nell'inserto
Vi sono articoli di Alberto Abruzzese Mino Argentieri Ernesto Balducci Carlo Bernardini Luciana Castellina Roberto Fieschi Eugenio Garin Pietro Ingrao Alberto Moravia e Giuliano Procaccini
Fa un articolo di vario tono ma tutti tendenti andare ampiezza drammaticità e attualità al problema al tema atomico la prospettiva ripetiamo giusta ma come viene realizzata
In sostanza qual è la domanda che non ci poniamo leggendo questo inserto del contemporaneo
Come la sinistra pacifista Pacini la sinistra che pone la pace dinanzi a sé come obiettivo politico da raggiungere come questa sinistra si pone nel rapporto con la bomba atomica con l'evento nucleare
Non vi è dubbio che il pacifismo tradizionale quello che noi conosciamo
è un pacifismo essenzialmente antinucleare guarda dunque all'evento di Rashi me Nagasaki come evento centrale e diciamo Natale della propria storia
Quel pacifismo questa pacifismo antinucleare ha bisogno di sostanza di Hiroshima e di Nagasaki del ricordo Hiroshima e Nagasaki per giustificarsi l'ha sempre avuto questo bisogno e non a caso su questo che un dibattito uno scontro lo vogliamo qui cercare di analizzare tra questo pacifismo e il pacifismo per esempio radicale in quale denuncia
Come questo ricordo questo fissarsi su Hiroshima e Nagasaki sull'evento atomico di quaranta anni fa si è in sostanza una fonte di equivoci dinosauri di distorsioni anche del problema
E della sua attualità e quanto si è verificato
Con la campagna antinucleare per Comisso che ha visto radicale da una parte e il pacifismo tradizionale antinucleare su altra posizione è l'intera storia di questo pacifismo quella radicale e di quello antiatomico che si confronta
Su questo
Tema il pacifismo tradizionale antiatomico ante nucleare antinucleare in sostanza è un pacifismo apocalittico e nichilisti
Quello radicale rifiuta il ricatto atomico come ricatto centrale come come tema centrale che su cui si costruisce l'Apocalisse
Del nostro tempo
Infatti il pacifismo radicale non guarda soltanto all'Apocalisse urbana e questo un dato interessante l'Apocalisse
Cimoli della distruzione del di centri Nagasaki ed Hiroshima ma guarda anche a quello che viene indicato come l'Apocalisse o almeno l'Olocausto contadino delle campagne l'Olocausto della fame
Questi sono elementi di una differenza che si viene accentuata Ando nel tempo e che uno dei dati importanti del confronto politico
Della sinistra italiana
In definitiva comunque il giudizio su Hiroshima e Nagasaki è problema di oggi su di esso si misurano i temi e i dati di oggi della politica di oggi è parte integrante del dibattito nella sua attualità
Per i radicali il problema è come sfuggire ai due poli con cui questa rievocazione d'Hiroshima e Nagasaki viene presentata da una parte la rievocazione patetica e dall'altra l'accentuazione del clima del catastrofiche catastrofismo e del clima Mickey mistico che è tipico di una certa cultura
Della sinistra e che fa parte rientra in quel quadro del nichilismo moderno che e anch'esso un elemento determinante della cultura di sinistra ebbe primo proprio su questo tema alcuni dati
Vediamo dunque
L'inserto di rinascita cerchiamo di analizzarne gli elementi più interessanti vi è innanzitutto lungo articolo di Pietro Ingrao Devendra o ha una sua funzione molto caratteristica del Partito comunista di oggi peculiare e forse in parte posto gradevole
Per cui cosa Ingrao oggi è la voce della persuasione la voce dei grandi sentimenti la voce della migliore e lo diciamo senza volere dare a questo a questo giudizio un'accentuazione negativa della migliore retorica Pietro Ingrao va a parlare giorni alla Federazione dominio comunista e offre ai giovani in generale verso l'esterno il volto umano
Del partito comunista
Quanto questo sia politica che trasforma in politica è difficile dirlo per quel partito ma questa è un sintomo è un dato una caratteristica dello spettro di posizioni che si presentano il Partito comunista e di una qualche funzione che viene attribuita
Al leader Ingrao
Sentiamo dunque Ingrao
Ecco se
è vero il giudizio che diamo
La rievocazione il primo esercizio
Di questa grande retorica Ingroia e insieme il momento il modo come si presenta quel nichilismo apocalittico che impiego della cultura antinucleare
Della sinistra i sentimenti tifando giudizio e quindi diventano a questo punto
Capaci impossibilitati a dare razionalità al giudizio spesso sentiamo Ingrao
La folgorazione dell'evento
Un lampo abbagliante più luminoso della più intensa luce solare illuminò tutta la zona una catena di montagne situata a circa cinque chilometri dal punto di osservazione si staglia nettamente nel cielo
Sì quindi un terribile lungo boato e arriva un'ondata di grande pressione che gettò a terra due uomini fuori dalla Casina di controllo subito dopo una grande nube multicolore si elevò ad un'altezza di più di te tredici chilometri
E la luce era adoro porpora viola grigio e il blu illuminava un vicino a ogni crepaccio entrature sita della vicina catena di monti con una chiarezza di una bellezza che non si possono descrivere
Ma che occorre vedere per poterla immaginare era qui la bellezza di cui sognano i grandi poeti ma in maniera povera e inadeguata
Trenta secondi più tardi si udì l'esplosione la spinta dell'aria si fece sentire con la sua forza contro uomini e cose seguita immediatamente da un vuoto un lungo intenso terribile
Che ci ricorda o il giorno del giudizio e che ci fece sentire come nuovo in minuscoli esseri bestemmia Simo ad osare di intrometterci nelle forze sin qui riservate all'Onnipotente
Fedele questa sua grande retorica dei sentimenti e da queste rievocazione certamente presa da parole di testimone dell'epoca questa evocazione colorita e fascinosa che Ingrao vuole trarre conclusioni
E le fa anzi trarre ancora una volta da Oppenheimer da uno dei testimoni dell'epoca uno dei protagonisti della vicenda
In un discorso significativo che ecco sentire sentiamo sentiremo cerca di coinvolgere insieme la scienza e lo scienziato in responsabilità attribuite loro in quanto tali e di fare entrare anche questo mondo della scienza dello scienziato in quell'atmosfera in quel clima di nichilismo
Che e ripetiamo ancora una volta accentro della logica dell'attenzione del giudizio di questa sinistra sull'evento atomico
Nel novembre del mille novecentoquarantacinque solo tre mesi dopo l'esplosione delle bombe a su Hiroshima e Nagasaki
In un discorso all'associazione degli scienziati di Los Alamos Oppenheimer tentò di dare una spiegazione drammatica e penetrante
Dell'inquietudine e degli interrogativi enormi che la costruzione dell'atomica aveva aperto nella comunità scientifica
E prima ancora che sull'uso che in futuro altri avrebbero potuto fare dell'atomica egli si interrogò sul problema che quella scoperta apriva lo scienziato
Nel discorso egli torna col pensiero alle grandi scoperte scientifiche del passato e tenta un'analogia più ancora che con le grandi innovazioni teoriche del ventesimo secolo con le ripercussioni che sull'intero sistema di valori umani
Ebbero le ricerche dei tempi del Rinascimento oppure secoli dopo le teorie dell'evoluzione
Oppenheimer ricava che la grande novità sollevata dall'atomica investe si potrebbe dire tragicamente in qualche modo il senso lo statuto della scienza
E l'esistenza stessa della scienza che è minacciata ed è minacciato il suo valore
Naturalmente Ingrao circa anche di trarre conclusioni politicanti vuole trarre conclusioni politiche per l'oggi da questa vicenda da questi ricordi licenziati e di testimone ma sono conclusioni al negativo due sono le denunce che Ingrao fa in primo luogo l'attacco alle due superpotenze che sono poco America russe naturalmente che sono poste
Sullo stesso piano indossate equilibrio di responsabilità che sono viste come equanimi mente egualmente responsabili per aver posto il resto del mondo in uno stato di sovranità
Limitata
Questo dato dalla sovranità limitata e importante nel giudizio che Ingrao viene facendo in questi tempi in questi ultimi tempi di tutto il tema della pace in secondo luogo e connesso con il primo giudizio Ingrao denuncia
Quello che richiama il nuovo colonialismo mondiale che piega il popolo indiscriminatamente per responsabilità delle due superpotenze
Alle nuove gerarchia del potere internazionale ascoltiamo il quadro oscuro
Che Ingrao traccia disegno del Nuovo Mondo
Con echi che si porsi postura percepire ancora del suo tipico populismo di quel tipico nazional populismo che tanta parte della cultura della politica di Ingrao
Noi non siamo sorpresi che sulla sorte sulla condizione atomica di questi beni nostri di queste nostre patrie siamo due super potenti che vengono da altre terre
Senza che nemmeno noi possiamo bussare alla porta
Noi che pure negli ultimi due secoli abbiamo combattuto profuso forze e idee sangue per l'affermazione di Stati nazionali sovrani e che quarant'anni fa dinanzi ad Hitler alzammo la bandiera dell'indipendenza che cosa è questo se non lo spalancarsi di un'agghiacciante disuguaglianza che investe persino poteri di sterminio
E basta il concetto di sovranità limitata a rappresentare questa condizione e il processo di spoliazione appropriazioni su cui il dominio atomico dei due super grandi si fonda e possiamo ragionare sui requisiti e sulle forme della democrazia prescindendo da questa nuova accumulazione di dominio
Forse dobbiamo prendere coscienza che esiste oggi un altro tipo di gerarchia
Assai più occultare raffinata che vede al gradino più basso Paesi e continenti nel medesimo tempo coinvolti spaventosamente degli sviluppi di un potere occulto senza precedenti nella storia
E privi anche della più semplice possibilità di conoscenza sulle fonti i meccanismi le tappe di quel potere sterminatore
Tralasciamo altri interventi
Apparsi su questo numero del contemporaneo come quello di Alberto Moravia o l'altro di Alberto Abruzzese e di Mino Argentieri del quale ricordiamo soltanto che
Ines tracciata la mappa del coinvolgimento del cinema attuale sul tema dell'apocalisse e notiamo per inciso
Che a nostro avviso questo tema dell'Apocalisse
Fa un po'fantascientifico un tema regressivo
Tipico d'una cultura popolare di massa d'un'arte popolare di massa come il cinema e da qui noi notiamo il dilagare
Di film sull'apocalisse sulla fantascienza sull'orrore eccetera che appartengono a tutti a questo filone e diciamo sono anch'essi discendenti di della apocalisse di Hiroshima e Nagasaki
Non ricorderemo l'intervento di Robert Fieschi o quello di Giuliano Procacci
Che tutto tesa ad avallare
Una precoce intesa intelligenza politica tra cattolici e comunisti
Testimoniata dal consenso di Togliatti espresso nei confronti di un articolo preoccupatissima apparso all'epoca all'epoca della bomba atomica appunto sull'Osservatore romano
E così citiamo soltanto l'articolo di padre Balducci che esige diciamo così si fa esegeta di una non violenza
Scandalo necessario del nostro tempo che la Chiesa dovrebbe ormai anch'essa abbracciare senza riserve più importante ci appare invece un articolo del filosofo Eugenio Garin che anche gli punta tutto sul tema dell'Apocalisse del nichilismo della situazione radicalmente altra nuova in cui l'umanità si è venuto a trovare dopo Hiroshima e Nagasaki
Di questo tema Da Rin si è occupato da filosofo molte volte diffusamente su alcuni dei suoi grandi testi di storia di teoria della filosofia della storia dalla cultura contemporanea
E costruendo proprio questo tema un disperato panorama del nostro tempo sentiamo Da Rin
Per usare ancora le parole diventeranno artisti compito del filosofo è quello di opporre ai discorsi sul nulla un anno unificazione
Cari alle accademie e ai salotti la presentazione reale dell'annientamento della distruzione fisica massiccia totale che non lascia nulla che non sia distrutto
Una Hiroshima estesa quanto il mondo intero
Compito del filosofo e quello di smascherare i sofismi dei politici
Ma anche l'equivoco di una scienza che opera in un totale divorzio da qualunque considerazione dell'umanità del suo significato dei suoi valori secondo uno statuto di completa irresponsabilità morale
Il salto qualitativo della catastrofe nucleare impone di rimettere in discussione tutto fino dai principi e non per una esercitazione scolastica ma sul serio operando per tentare di cambiare una situazione che ormai va precipitando
Come avete sentito veri né distinguo vuol distinguo cerca di distinguere tra nichilismo l'unificazione da una parte e invece analisi dei temi storici reali dell'annientamento ma hanno pare che in realtà le due posizioni nella logica nel giudizio di Garin in in fondo si unifichino e Garin e anche gli
Uno dei filosofi del nichilismo contemporaneo ne fa di questo nichilismo punto centrale dell'ASP analisi del nostro tempo e veniamo infine
All'articolo di Luciana Castellina intitolato dalla paura alla rivolta e sebbene sia compresso e costretto in un riquadro abbastanza semplificate queste fosse significativo nell'economia del supplemento rappresenta ci pare l'unico tentativo di dare una indicazione politica articolata a partire dal tema della bomba atomica dell'evento nucleare rispetto agli ai fatti alle cose che accadono ai nostri giorni
La Castellina fa una ricostruzione innanzitutto del legame che tiene insieme Hiroshima Nagasaki cioè l'accadimento
La bomba atomica e il pacifismo quello che lui chiama il pacifismo tradizionale è una ricostruzione che noi dal punto di vista storico ricostruì approviamo condizione condividiamo esattamente così il pacifismo tradizionale e il figlio dell'avvento atomico
Ma che non condividiamo invece sul piano politico sentiamo questa parte dell'intervento di Luciana Castellina
Di Hiroshima il nuovo pacifismo recepito soprattutto proprio il messaggio modernissimo di Go la scrittrice giapponese che molti paragonano ad Anna Franco
Più che l'onore del massacro il dramma che via via dopo l'iniziale inconsapevolezza comincia a mordere la coscienza delle generazioni coeve alla costruzione della bomba
La rivolta contro l'ordine dominante il rifiuto che finalmente una nuova leva di giovani ha trovato il coraggio di gridare in questo senso il nuovo pacifismo è parente stretto del femminismo
Dell'ecologismo di ogni movimento che procede dalla rivolta contro la follia di una ragione che ha dimenticato il fatto dimenticare di aver tratto origine per usare le parole di miccia dalla negazione della ragione
E che per questo ha sacrificato la persona la sua soggettività complessa trattando la come cosa al principio dell'efficienza di un ordine antiumano anti naturale
Hiroshima cioè il nucleare
Che si ripropone concreta e vicina con i missili a medio raggio nell'ottanta conta dunque perché catalizza quel bisogno di alterità non solo rispetto alla guerra ma più in generale rispetto ai valori e alle leggi del sistema
Che è via via cresciuto anche se ha fatto linearmente a partire dal primo grande momento di rottura del consenso chi fu il Sessantotto
Il collante del movimento non è perciò la paura ma la rivolta e qui sta il suo limite di egemonia se si vuole ma anche la sua forza più duratura e infatti incide alla lunga in magari indirettamente anche oltre i confini degli organizzati fino ad attraversare come una contraddizione continuamente ricorrente addirittura di yuppies protagonisti vincenti dell'altra e opposta nuova cultura dell'epoca il darwinismo sociale rilanciato dal neo liberalismo
Dunque abbiamo sentito in quest'intervento c'è un'identità ricercata e voluta
E indicata tra pacifismo rivolta
Tra pacifismo e si Santo
Tra pacifismo e giovanilismo tra pacifismo e femminismo
Tra pacifismo e movimenti che indicano come loro obiettivo come loro dato reale la rivolta contro il potere la rivolta contro nei occlusione preclusioni del nostro tempo
C'è un'indicazione Luciana Castellina giusta
Questa lotta contro per la pace e contro la guerra una lotta di per ristabilire palloni ma appunto i valori vengono individuati e vengono collocati all'interno di una rivolta
Che è proprio rivolta generazionale rivolta sociologica rivolta di strutture rivolta di Bettini
E non rivolta qui abbiamo estrema necessariamente sommarie non rivolta di valori che tentano di costruire ordine detentore di costruire strutture della pace partendo storicamente dai dati reali che sono presenti nel processo politico sentiamo ancora Luciana Castellina
Figlio del Sessantotto dunque questo pacifismo ma insieme anche suo rovesciamento dal sessantotto eredita la passione dissacratoria il bisogno di rottura
Ma per vie delle sconfitte e di quella utopia positiva del suo imbarbarimento terrorista perde la sua dimensione più politica
Non però la sua volontà di aggregazione di impresa collettiva che anzi contro il riflusso nel privato il ripiegamento nella disperazione e nella droga
Raccoglie sia pure in chiave più individuale vecchie e nuove più avanzate domande di libertà di giustizia di democrazia di eguaglianza di felicità
La non violenza la filosofia che connette tutte queste tematiche più che ipotesi tattica
E semplice denuncia della guerra diventa in questo contesto soprattutto rifiuto ideologico della violenza che il movimento individua nelle istituzioni nella costrizione degli ordinamenti
Nelle strategie di potere così come anche nel mercato
Gandhi insomma c'entra poco così come c'entra poco il pacifismo tradizionale perché la pace non è il bene superiore cui tutto sacrificare nei il minimo da salvaguardare ma al contrario un modo di denominare il bisogno del massimo di una rivoluzione tale
Ecco e qui in queste frasi che noi crediamo di individuare il nucleo centrale del nostro dissenso anche evidentemente sentiamo Luciana Castellina degli elementi interessante il suo discorso Marta nel senso è profondo
Proprio questi giorni nell'anniversario di quel terribile drammatico il sei agosto mille novecentoquarantacinque non possiamo non dissentire dà un'indicazione politica
Di che a questa impostazione la non violenza radicale quella che noi diciamo
Indolenza che deve estere proposte riproposta continuamente all'attenzione della politica della gente
E altro e diverse è cosa assai diversa
Che non diceva poco fa abbiamo sentito dire poco fa Luciana Castellina rifiuto ideologico della violenza
Di quella violenza e dei movimenti individua nelle istituzioni nella costrizione degli ordinamenti nelle strategie del potere le strategie del potere le istituzioni la costrizione degli ordinamenti sono i luoghi dice il pacifismo radicale di cui i radicali in cui si esercita la politica della pace non sono paura e nuda e netta violenza e non è un caso che in questa divarica divaricazione diversità di impostazione
Luciana Castellina dica in questo nel nostro su cioè
Non violenza la sua il suo rifiuto radicale da violenza Gandhi c'entra poco e grande un costruttore di società invece costruttore di istituzioni disputato e di diritto
Secondo i radicali in questa illusione ribelli stia
Sì è in realtà si sta consumando sì è venuto consumando fino alle più recenti s'e crisi denunciata anche dal movimento stesso in movimento pacifista e antinucleare così proprio quello che viene così rappresentata e difeso in queste pagine di rinascita sentiamo infine
L'ultimo brano Luciana Castellina interessante
Perché Cibrario la chiave ci perché ci indica un altro dei punti essenziali questo pacifismo della sinistra di bel mistiche della rivolta con una accentuazione euro Centrica ma insieme con un rifiuto
Dell'europeismo come se si presenta politicamente oggi sulla scena europea
Sentiamo
Cosa ci dice su questi temi su questo argomento Luciana Castellina
Sulla base di questa intuizione il pacifismo a a anzi prodotto una peculiare cultura europeista diversa da quella ufficiale fondata su un'idea di Europa che rifiuta la delimitazione dieci Paesi della CEE chiusi nel proprio blocco
Ed è un fatto che proprio su questa base il pacifismo sia stato con la sola forza capace di avviare un dialogo pur fra errori ambiguità non con gli stati ma culle Società dell'ex con i suoi movimenti di democratizzazione
Un confronto che viene chiamato distensione dal basso perché insieme esprime sfiducia nella capacità dei governi di pensare in termini diversi da quelli dei blocchi
E insieme fiducia nel dialogo che trascende i poteri istituzionali che apre varchi attraverso i confini in nome della prospettiva di una Europa che si vuole intera
Ecco queste sono le conclusioni punti forti dell'analisi del giudizio delle indicazioni Luciana Castellina acida attraverso il suo articolo
Sul numero
L'ultimo numero del contemporaneo dedicata appunto al secolo dello sceicco non potevamo proprio in questi giorni mentre il celebre si ricorda questo sei agosto così drammatico non potevamo
Per scegliere su queste indicazioni non potevamo
Aprire un dibattito come possibile da Radio radicale
Il nove agosto sappiamo ripari fa
Presenterà celebrerà ricorderà solo in leggera
Il iniziativa contro la fame nel mondo con una manifestazione in Campidoglio fra momento culminante di qualcosa che imbuto culminante celebrativo di iniziativa politica
Nella quale si chiede realizzata si è concretizzato il pacifismo radicale di questi anni che appunto
è diverso da quello tradizionale in quanto è vero che deperimento del potere deperimento del potere cattivo ma non si pone mai in una posizione sterile di ribellismo di rivolte di nichilismo
Ma ritiene che l'operazione lo l'opera l'operare dell'uomo concreto di giorno in giorno per quello che è possibile nelle sue di nella sua dimensione reale realistiche storica questo operare è l'unico
Vero modo di confrontarsi con la tragedia
Dell'Apocalisse di ieri e con quella di oggi con l'Apocalisse
Dello sterminio per fame con l'Olocausto di oggi per lo sterminio per fame con atti concreti e costruttivi di un ordine diverso che si realizzerà
Domani nella sua complessità ma è già oggi è reale e concreto nel momento in cui uomini si muovono per promuoverlo per renderlo reale per renderlo valore alternativo al disvalore della società di oggi
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