"La Provincia Protagonista dello Sviluppo Sostenibile del Territorio" XXX Assemblea Generale Congressuale dell'Unione delle Provincie d'Italia (UPI) (Auditorium del Massimo - Roma EUR dal 13 al 15 dicembre 1999)

Qui
La nostra trentesima assemblea generale
Ritengo doveroso dare lettura
Della telegramma
Il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi sia inviato caro Presidente
Desidero manifestare sentimenti di rabbia di ideale adesione al significativo appuntamento della trentesima assemblea congressuale dell'Unione delle Province d'Italia che Satana che sarà dedicata al tema la Provincia protagonista dello sviluppo sostenibile del territorio
La riflessione sulle prospettive del sistema delle autonomie locali concorrerà efficacemente ad arricchire il dibattito in corso sulle riforme istituzionali
Per realizzare la modernizzazione dell'assetto costituzionale dobbiamo far crescere una nuova cultura chimiche democratica consolidando una Vulpio processo di decentramento dei poteri e delle responsabilità in adesione alla nostra vocazione europea
Tappa fondamentale di questo cammino sulla la piena realizzazione del principio di sussidiarietà e il rafforzamento dell'autonomia della responsabilità dell'efficienza e della competitività dei governi locali
Fattore dinamico nel circuito degli enti territoriali indispensabile strumento per la valorizzazione del rapporto tra i cittadini e le istituzioni
Le istituzioni locali sono in grado di garantire una costruttiva rappresentanza politica agevolando la capacità di ascolto delle richieste che provengono dalla società civile
La provincia in particolare
Dovrà svolgere una significativa azione di programmazione diretta ad accrescere la competitività del nostro sistema economico favorendo l'innovazione tecnologica e la formazione sempre più qualificata delle risorse umane
Con questa consapevolezza
Invio a lei caro Presidente
E da tutti i partecipanti all'assemblea congressuale dell'UPI che portano ai lavori dell'assise il contributo dalla loro esperienza
E la passione civile del loro impegno un saluto cordiale e l'augurio e l'incoraggiamento a proseguire nel cammino intrapreso per la crescita civile della nazione e per il bene comune
Carlo Azeglio Ciampi
Dare inizio ai lavori della nostra trentesima assemblea
Dando la parola alla presidente della provincia
Di Roma si danno mossa
Signor presidente dell'UPI
Autorità presenti colleghi amministratori
Oltre a portare il saluto di benvenuto della provincia di Roma
A questa trentesima Assemblea generale
Io credo sia necessario opportuno in questa circostanza che ovviamente non può che essere limitata al saluto anche perché sui temi specificamente congressuali avremo modo di ragionare
Nella giornata di domani in particolare
Sottolineare la particolare importanza che questa Assemblea assume
E ricordare
In particolare
Con una con un ringraziamento i dal lavoro che è stato prodotto in questi anni da chi ha diretto l'Unione delle Province italiane
A incominciare da Marcello panettoni che è qui presente perché
Ringrazio
Anche perché ci siamo conosciuti in un momento particolare di snodo dell'attività riformatrice nel campo delle autonomie locali
Nel mille novecentonovantaquattro quando si iniziava a parlare di quale sarebbe stato il processo di riforma per arrivare a un federalismo possibile
E cercare di attivare una reale autonomia
Degli enti locali un in grazia mento
Ad Andrea Lepidi
Che ha assunto l'incarico
Subito dopo Marcello panettoni e che ha guidato l'associazione con altrettanta determinazione in un momento certamente non facile
Perché questo è uno strano Paese dove si parla spesso di riforme dove molte riforme sono state messe in piedi anche con grande decisione negli ultimi tempi
Ma poi stranamente non si riesce ad uscire da questo tunnel della riforma della riforma che non consente quasi mai
Di valutare concretamente anche i risultati rispetto a quello che si è messo in piedi e questo è uno dei problemi sui quali l'associazione questo congresso dovrà interrogarsi per individuare anche
Le criticità
All'interno di quel meccanismo complessivo di riforma delle autonomie e in particolare anche all'interno della stessa legge duecentosessantacinque da tutti auspicata e attesa
E finalmente varata che ha indubbiamente aggiornato il quadro della centoquarantadue ma rispetto alla quale credo sia necessario fare qualche valutazione
In relazione anche al processo di innovazione che era stato messo in piedi già dal mille novecentonovantatré attraverso la elezione diretta dei sindaci e dei presidenti della provincia
Ruolo della Provincia
Tema centrale
Che recupera credo anche una e supera finalmente una discussione che per troppo tempo si era trascinata
Intorno alla esistenza stessa dell'ente Provincia
Io credo che al di là
Di qualche scivolata parlamentare
Oggi nessuno possa mettere assolutamente in discussione il ruolo la funzione la identità delle province italiane
Credo per parafrasare una riflessione di Giuseppe De Rita che il problema vero e quello di trasformare questo processo di identità di una sostanziale acquisizione di potere nel senso positivo del termine potere come capacità di svolgere un ruolo di regia articolare un processo che non è soltanto quello di coordinamento rispetto ai Comuni al territorio mai di promozione dello sviluppo
Ed è in questo passaggio fondamentale che si è dunque a il ruolo nuovo il modello della nuova Provincia italiana sulla quale dobbiamo interrogarci anche con grande determinazione di asprezza mettendo in evidenza anche le tante difficoltà ho letto con interesse
Una intervista recente rilasciata proprio dal presidente dell'UPI
Che si interrogava sul come mettere in linea
Il complesso delle funzioni delle competenze delle attribuzioni di tipo nuovo con il problema delle risorse economiche con il problema della dotazione del personale
Con il problema di conseguire in questa articolazione nuova delle autonomie locali dei risultati che siano confacenti alla domanda che viene dal territorio e questo è il grande tema del rapporto con le regioni
Grande tema del rapporto con lo Stato in un momento particolare viene appunto al momento giusto questo convegno in cui si stanno delineando anche le politiche attive del lavoro e il modo in cui si intende superare nel nostro Paese nel nostro Stato questo problema della riforma del collocamento
Accompagnato ad un processo che riguarda soprattutto il modo di concepire
La formazione nel nostro Paese
E viene anche puntuale il ragionamento la riflessione in relazione ai problemi che riguardano il personale Ata
Il trasferimento allo stato di quote di personale in un momento in cui ancora c'è qualche definizione che deve essere fatta in questo processo molto articolato e complesso ma questo dicevo sono i temi fondamentali sui quali questo congresso si dovrà interrogare
Per non perdere una grande opportunità
Che è quella di rilanciare in maniera significativa il ruolo delle Province italiane affermare uno a livello di poteri concreti ed effettivi che le Province possono esercitare e soprattutto dare dignità ha un ruolo di amministratori spesso sovraccarichi di responsabilità
Ma spesso poco dotati di strumenti adeguati per rispondere ai bisogni del territorio e la grande sfida che deve partire
Da questo trentesimo congresso e che deve rimodellare anche la struttura associativa per renderla molto più in linea con le stive dei tempi nuovi auguri di buon lavoro a tutti voi
Grazie firma a Silvano Moffa
Adesso chiedo alla Piero Badaloni presidente alla Regione Lazio di portare il suo saluto anche a nome nella Conferenza dei presidenti della Regione quindi a nome di Vannino Chiti che scusandosi mi ha anticipato che non potrà partecipare domani la parola Piero Badaloni che ringrazio per la sua presenza
Innanzitutto caro Presidente cari amici cari colleghi rispondo volentieri assolutorie
Unisco al saluto un augurio di buon lavoro
Che non viene dato soltanto dalla Regione che vi ospita ma da come ricordava il presidente rapidità insieme alla Conferenza dei presidenti dei regione che mi onoro di rappresentare qui oggi
Direi che vostro congresso si svolge lo ha sottolineato anche presidente Moffa in un momento epocale oserei definire da un duplice valore simbolico innanzitutto perché un gol un congresso di fine millennio per dirla con un po'di enfasi anche perché e il nostro auspicio un congresso di fine centralismo ho letto con attenzione la relazione del presidente letti di e posso dice di un anticipo che la condivido largamente soprattutto per il tono costruttivo e unitario che la caratterizza
E questo mi consente di concentrare il mio breve intervento su alcuni punti per offrire la vostra discussione un contributo nello spirito della cooperazione interistituzionale ed interassociativa come presidente della il tre sottolineata più volte nella nella credo di tutti gli interventi che seguiranno parto dalla condivisione del ruolo delle Province al futuro
Che letti di ricorderà nella sua relazione sono totalmente d'accordo con la sua prospettiva che mi permetto di rilanciare cioè le Province debbono candidarsi ad essere anche un elemento dinamico di raccordo tra i comuni le autonomie funzionali del territorio e la Regione nella costruzione del federalismo autonomiste
Intendo affermare con ciò una concezione del federalismo
Ispirato
Più che al ruolo rigido e separato di ogni istituzione a ruolo dinamico e flessibile che o niente deve esercitare la costruzione di un sistema istituzionale quanto più aderente al dinamismo della società e dell'economia
Faccio due esempi con riferimento alle problematiche dell'area metropolitana ed è la nuova disciplina relativa ai servizi pubblici locali
Se affrontassimo questi argomenti
Riproponendo l'esperienza degli anni passati in ordine all'attuazione dell'articolo tre della centoquarantadue ovvero ogni ente irrigidito abbarbicato sulle proprie competenze io credo che finiremo di nuovo in un vicolo cieco
Ritengo invece che dobbiamo costruire e vivere una prassi federalista imperniata sul principio di sussidiarietà
Che vede o niente territorio per territorio offrire il meglio della propria esperienza delle proprie risorse per realizzare il risultato di una migliore efficienza ed efficacia dell'attività amministrativa
Nel caso dell'area metropolitana necessarie per il coraggio di uscire fuori dalla filosofia del chi comanda per passare mi permetto di suggerire alla logica del come organizzare di esercitare le funzioni integrate per dare ai cittadini servizi migliori ed economici
E questo significa che alla semplificazione dei livelli istituzionali di governo la città metropolitana al posto del comune capoluogo e della provincia
Deve accompagnarsi una effettiva capacità di integrazione di coordinamento degli enti locali territoriali ed una capacità di valorizzazione delle organizzazioni socio economiche secondo il principio appunto di sussidiarietà
Per quanto riguarda i servizi pubblici locali come è noto la sfida più importante di impegnative quella che riguarda la costruzione dei bacini ottimali superando anche qui i rigidi confini di un niente
La nostra idea di federalismo di sussidiarietà e quella che si ispira alla cooperazione solidale è un'idea vincente soprattutto se usciamo dalle ristrette ottiche corporative
è un'idea che vede la Regione soggetto forte alto di programmazione di impulso di coordinamento di alta amministrazione
Una regione che non vuole essere invasiva ed invadente ma nemmeno rinunciataria delle proprie prerogative
Il federalismo che vogliamo costruire quello che vede l'insieme delle Autonomie territoriali e funzionali protagoniste del cambiamento del Governo degli interessi
La sussidiarietà a cui ci ispiriamo è quella che si fonda sul principio della responsabilità individuale e collettiva
Dobbiamo ribaltare un ordine peraltro già auto dissolto imperniato sul principio di autorità e di gerarchia
Un ordine più apparente che reale fatto di regole soffocanti che non hanno impedito a interessi forti o illegali
Di agire a proprio piacimento impedendo le forze sane di svilupparsi e di promuovere con trasparenza azioni positive sul territorio
è un'operazione che non potrà completarsi in tempi brevi neppure nell'arco di una legislatura
Il nostro compito dovrà essere quello di partire di proseguire con il piede giusto con due tre quattro e più grande la gamba della governabilità quella della innovazione quella del decentramento e quella della trasparenza
Ci speriamo alla geometria insomma non delle piramidi ma quella dei cerchi concentrici dobbiamo tutti insomma mirare a realizzare il risultato ognuno secondo il proprio ambito di competenze e soprattutto ispirandoci al principio della cooperazione la competitività non può essere esercitata all'interno dei singoli territori ma fuori sui mercati interregionali nazionali europei e su quelli globale
Riforma costituzionale che consente ora anche l'elezione diretta dei presidenti di Regione e che delinea una nuova forma di governo con funzioni responsabilità più distinte delle giunte dei consigli regionali
Ci obbliga a fare quel salto di qualità che richiesto con forza poi dai cittadini e dalle forze sociali più attive dinamiche
Lezione diventa di per sé non ha valore se non viene riempita di contenuto se non diviene il mezzo per consentire ai cittadini di impossessarsi di uno strumento per un migliore funzionamento della democrazia
E la prima ricaduta di quanto di Cola lo si vedrà nella riforma degli statuti regionali e dei regolamenti dei consigli
E questa auspicata riforma si abbina rende più consistente la prospettiva del federalismo delle Autonomie
Ho sempre ritenuto l'alleanza tra i governi delle Regioni ai governi degli enti locali come un requisito non strumentale ma strutturale del processo di riforma del istituzioni finché ci siamo divisi in polemiche sterili il centralismo nei suoi aspetti più deteriori ha avuto la meglio attraverso un gioco di contrapposizioni da una parte l'Italia dei campanili dall'altra l'Italia delle regioni
La Costituzione l'esperienza dalla Conferenza unificata ha dimostrato al governo nazionale quale arricchimento possa derivare dalla concertazione fra Stato regioni e città
Una concertazione a cui il governo dovrebbe più spesso fare ricorso nella costruzione di tutti quei provvedimenti che coinvolgono fortemente le Autonomie locali nel loro insieme
E in questa direzione va sotto vanno sottolineati positivamente di protocollo che abbiamo firmato in occasione del patto sociale così come il patto di stabilità che pure va rivisto nella prospettiva che auspica leggi
Ovviamente tutto quello che stiamo facendo sta nei limiti della Costituzione invariato
E sono limiti che progressivamente saranno sempre più stretti perché il federalismo delle autonomie o rientra in una nuova forma di Stato ad esempio quella disegnata dal DDL Amato oppure entra in corto circuito certamente anche con le regole costituzionali attuali c'è ancora molto da fare penso alle difficoltà che stanno producendo rallentamenti nell'applicazione delle leggi Bassanini
Dobbiamo convincerci e dobbiamo convincere che non basta aver contrattato con la burocrazia centrale per aver definito un provvedimento occorre costruire un dialogo maggiore con la società civile
Per evitare che approcci superficiali facciano da sponda alle forze più conservatrici che siedono in Parlamento
Bisogna spiegare che d'ora in avanti dobbiamo fare i conti con venti regioni più di cento Province ed oltre otto mila comuni
Oggi abbiamo la Conferenza Stato Regioni la conferenza stato città e quella unificata che se verrà approvato appunto il disegno di legge Amato potrebbe essere costituzionalizzato domani avremo dobbiamo crederlo il Senato delle autonomie
Ora si apre una stagione importante con nuovi Consigli Regionali prenderà il via la diverse regioni italiane una fase costituente
E sarà importante che nella costruzione dei nuovi statuti regionali intervengono in modo determinante gli enti locali per costruire insieme regioni veramente autonomiste
è chiaro che non potremo avere legioni nuove se non avremo enti locali nuovi ecco perché è essenziale che in questa transizione siano costruite in ogni regione conferenze delle autonomie
Nell'azione abbiamo costruita due anni fa che si pongano inizialmente in funzione consultiva obbligatoria accanto al Consiglio regionale per tutte quelle materie che coinvolgano direttamente comuni e province
Per quanto riguarda l'altro perno fondamentale del cambiamento il federalismo finanziario pur valorizzando i primi importanti segnali di cambiamento nei rapporti tra centro e periferia
Dobbiamo ribadire con forza che bisogna abbandonare definitivamente la strada delle addizionali o delle sopra imposto sono strumenti non più riproponibili
Sia per questioni di metodo che di merito
Nel metodo perché le addizionali non consentono la necessaria trasparenza delle responsabilità che invece indispensabile nel rapporto tra cittadini e diversi livelli di governo e nel merito perché dal luogo all'equazione federalismo uguale aggravio fiscale
Proprio per questo in vista della presentazione della legge finanziaria abbiamo sottoposto all'attenzione del governo alcuni precisi obiettivi
L'avvio concreto del federalismo fiscale con l'ampliamento effettivo l'autonomia tributaria e della responsabilità finanziaria degli enti decentrati
La compartecipazione ai grandi tributi erariali anche ai fini del finanziamento delle funzioni trasferite con le leggi Bassanini e la limitazione dei trasferimenti statali al conseguimento di mere finalità perequative
La definitiva copertura degli squilibri finanziari pregressi e in particolare la sistemazione dei disavanzi nel settore della sanità la revisione del sistema di ripartizione di tipo perequativo correggendo in particolare le distorsioni mostrate dal fondo di compensazione interregionale
Richieste che hanno trovato un iniziare riscontro nella legge delega sul federalismo fiscale
Infatti sono state accolte anche se in parte alcune osservazioni richieste delle Regioni
Come quelle per esempio relativa necessità di definire un nuovo modello di perequazione tra le Regioni al superamento entro tre anni del vincolo di destinazione delle somme riferite alle prestazioni del servizio sanitario nazionale e al finanziamento delle nuove funzioni attribuite dalla cinquantanove
Con il sistema delle compartecipazioni ai tributi erariali
Cari amici e cari colleghi queste sono le condizioni fondamentali a nostro giudizio per affrontare il secondo millennio non solo con l'entusiasmo che caratterizza chi si impegna la sempre più difficile funzioni di governo ma anche con strumenti concreti per dare le giuste risposte ai bisogni dei cittadini sono condizioni fondamentali anche per stare in Europa nel mercato globale
Come vedete mio iniziale augurio di buon lavoro non ha nulla di formale ma poggia sulla consapevolezza che anche dal vostro congresso può uscire un contributo di idee e di proposte che vede e può rendere il fronte delle Autonomie consapevole e forte della propria responsabilità grazie trattazione buon lavoro
Grazie Piero Badaloni
Sì intento per confermargli che Presidente del Consiglio D'Alema sarà qui tra noi intorno alle diciotto diciotto e trenta quindi che la conferma della
Siccome non è ancora arrivato il sindaco di di Roma che doveva accorgersi anche lui i suoi saluti io ho passerei alla mia relazione quindi
A dare lettura appunto della mia relazione
Cari amici
La relazione che mi singola ad illustrare di
Vuole tentare di analizzare
Sviluppare e dare slancio all'azione delle province italiane e della loro associazione di rappresentanza vale a dire l'ultima
Il congresso che si apre oggi rappresenta una tappa fondamentale sulla quale costruire il volto della Provincia al futuro
Nonché del suo organismo di rappresentanza politico istituzionale che dovrà governare possibilmente anticipando i non sempre agevoli processi di cambiamento che una società complessa come quella attuale propone incessantemente
In questa ottica
I punti di partenza di questa mia riflessione non potranno che essere le nuove tendenze della società in uno spirito che tenga conto da un lato dei processi di globalizzazione all'interno di un nuovo soggetto politico qual è
L'unità dell'Europa unita e dall'altro dei nuovi bisogni dei cittadini rappresentati nelle comunità locali che dimostrano essere adeguatamente intercettati attraverso nove politiche due anni fa e di sviluppo locale
Se questo è in estrema sintesi il quadro di riferimento rispetto al quale gli enti locali devono muoversi nei prossimi anni evidente la necessità di individuare nelle Province così come nei comuni e nelle regioni forma di innovazione e modernizzazione della macchina amministrativa con le quali recepire le nuove esigenze in uno spirito di cooperazione istituzionale
E in una logica di esaltazione dei principi di autonomia e di sussidiarietà
In questi quattro anni la provincia ha subito profondi cambiamenti che ne hanno rivoluzionato sia il ruolo istituzionale sia le funzioni amministrative
Prima però di illustrare i traguardi raggiunti
E prima di analizzare con attenzione alle sfide che ci attendono mi preme ringraziare chi mi ha preceduto da capo dall'associazione
Molte delle cose che dirò porto nel merito di Marcello panettoni
E dell'intero Ufficio di Presidenza che oggi termina il suo mandato il quale ha dapprima costantemente affiancato il suo lavoro e poi da un anno a questa parte
Mi ha aiutato in questo impegno gravoso ma esaltante allo stesso tempo
Un pensiero doveroso
Inoltre all'amico MOSE che per tanti anni ha assicurato con spirito di servizio la continuità nella segreteria generale
La Società Italiana Nizzi attraversa oggi una fase di transizione economica sociale ed istituzionale molto delicata ed è alla ricerca di un assetto più stabile
E di linee direttrici di sviluppo che dovranno orientarsi in misura sempre più incisiva verso obiettivi di giustizia di libertà
E di deve essere comune
Il nuovo millennio alle porte reca con sé l'insorgere di nuovi problemi
Bisogni ed esigenze che dovranno essere intercettati e governati da tutti i soggetti istituzionali
Il quadro mondiale non è incoraggiante
La globalizzazione dell'economia fatto in sé positivo
Ponendo in concorrenza realtà lontane e diverse tra loro paesi a basso costo del lavoro i Paesi ad alto livello di innovazione tecnologica crea ed alimenta vistosi squilibri macro economici che si riporta vuoto no sullo sviluppo e sul lavoro
Nei Paesi industrializzati emerge una preoccupante contraddizione
Aumento del prodotto interno lordo e diminuisce l'occupazione
L'informatica e la telematica hanno globalizzato ulteriormente il mercato dei beni e servizi e facilitato le comunicazioni determinando una rivoluzione culturale i cui effetti non sono ancora del Tutino
Nei Paesi occidentali sta cambiando la composizione dalla popolazione
Sempre meno giovani che sempre più anziani e ciò si riflette inevitabilmente sul quadro dei bisogni di assistenza previdenza ai quali occorre far fronte l'emergenza occupazione coinvolge purtroppo fasce sempre pianto e dalla popolazione specialmente le aree meno sviluppate Perrot il Sud
E in modo particolare il giovine alle donne mentre i lavori manuali vengono superati più svolti da immigrati con tutti i problemi a tutti noti
Il fallimento dalla conferenza di Seattle sta a dimostrare che il processo di globalizzazione ripeto in sé foriero di straordinarie opportunità di sviluppo per l'intera umanità Che non governato politicamente produce ulteriori diseguaglianze
I ricchi sempre più ricchi
E pochi
E di poveri sempre più poveri e sempre di più
Con un degrado anche ambientale che è sotto gli occhi di tutti
Mi sovviene qui a questo riguardo
Una frase del Manzoni che si interpella tutti noi per le responsabilità che abbiamo sia gli uomini di buona volontà ma anche tutti i governanti laddove dice richiama in un passo significativo dei Promessi Sposi che se ognuno di noi dovesse pensare anziché a star bene a far del bene finiremo tutti con lo stare meglio
Ma purtroppo credo ce ne dimentichiamo troppo di questa grande importante nasce
Questo processo dicevo di globalizzazione non può essere lasciato allo spontaneismo del mercato e dalla finanza senza re
Esso deve essere governato non solo i Paesi più economicamente sviluppati ma tutti i Paesi del globo con un rilancio all'assunzione di nuove responsabilità da parte dell'ONU
L'altro evento di straordinaria importanza alla costruzione dell'Europa unita
Che la novità forte del terzo millennio che assieme appunto alle anche all'innovazione tecnologica e alla internazionalizzazione dei mercati rappresentava il contesto del futuro dell'umanità
Il processo di nascita dell'Europa unita dal mercato unico europeo all'Euro con il Trattato di Maastricht
Che ha fra l'altro istituito il Comitato delle Regioni rappresentato per gli enti locali il fondamentale riconoscimento politico ed istituzionale dei poteri regionali e locali
Il percorso di integrazione europea subito un'ulteriore accelerazione con il Trattato di Amsterdam
Che ha tra le altre cose introdotto la riforma dei fondi strutturali comunitari per il periodo due mila due mila sei che assegnando un ruolo centrale alla Regioni e dagli enti locali ha innovato profondamente sia nel metodo che nei contenuti il modello della programmazione delle risorse comunitarie
Con questa riforma dei fondi strutturali si dà l'avvio al decentramento delle responsabilità ai livelli locali di governo e si valorizza il partenariati istituzionale in tale contesto la classe dirigente locale specialmente nel Mezzogiorno e chiamata è sollecitata risponda positivamente a tale sfida
La Conferenza di Helsinki ma d'altro canto rilanciato sotto altri versi di nuovo questo processo pur come dire registrando una battuta d'arresto per quanto riguarda il problema vero dalla giustizia dell'equità fiscale
Questo nuovo contesto di Intermonte abitazione dunque incide e non può essere diversamente sull'intero sistema amministrativo ed in particolare sugli enti territoriali che dovranno essere in grado dichiararsi di misurarsi sul globale
Cosa vuol dire pararsi sul globale questa espressione racchiude in sé io credo due aspetti principali che sono poi le grandi sfide che ci attendono
Per linee di tendenza lungo le quali dovremo muoverci nei prossimi anni strettamente correlata tra loro riguardano due versanti
Quello dello sviluppo economico e sociale e quello dalla riforma istituzionale
Sul versante dell'economia la globalizzazione porta con sé un duplice aspetto pendente da un lato ad una crescente molti nazionalizzazione dell'impresa e alla trance nazionalizzazione dell'economia e dall'altro ad un decentramento produttivo sempre più forte non più piramidale ma strettamente legato ai territori la competizione tra l'impresa e assunto infatti una dimensione sempre più territoriale ed è diventata tra sistemi territoriali entrò in cui si sono situate le stesse imprese
Quindi la dimensione economica globale volge quindi al locale e quindi ci interpella e scomparisse alla dimensione locale e territoriale un rilievo crescente contrariamente a quello che altri potevano sembrare le apparenze questo collegamento tra globalizzazione e sviluppo della dimensione territoriale implica pertanto anche sul versante istituzionale un forte rafforzamento rinnovamento e modernizzazione degli apparati amministrativi delle Regioni delle Province vendute dei comuni dal momento che solo robusti i livelli di governo regionale locali potranno essere in grado
Di favorire lo sviluppo
E questo mi pare amici un dato da tutti e qui si acquisito è ormai ineludibile
Il modello centralistico è fallito
Lasciandoci in eredità contraddizioni e problemi da portare necessariamente la soluzione per poter efficacemente rispondere alle sfide della competizione dei sistemi Paese
In questa direzione ma la risposta italiana al problema di riforma della pubblica amministrazione a Costituzione invariata iniziata più di due anni fa con la legge cinquantanove del novantasette
E proseguito con i decreti legislativi in particolare con il decreto legislativo centododici del novantotto con cui si è proceduto ad un massiccio conferimento di compiti e funzioni a Regioni ed enti locali
Realizzando il così detto federalismo amministrativo
Si tratta amici di una riforma che ha una portata fondamentale per il nostro Paese ma che è ancora in fase di completamento ed implementazione della quale parlerò diffusamente più avanti
Al modello centralista dello Stato noi da tempo proponiamo una nuova articolazione fondato sul principio di autonomia sancito dall'articolo cinque dalla nostra Costituzione
Che rappresenta la pietra miliare di tutta la normativa costituzionale e legislativa in materia di amministrazione locale
In virtù del principio di autonomia l'amministrazione locale è essa stessa titolare di una propria rappresentatività democratica e quindi di proprie funzioni e poteri
Oltre ovviamente a funzioni decentrata dallo Stato e dalle Regioni
Un altro principio fondamentale sancito anche a livello europeo la la carte europea delle Autonomie locali e quello della sussidiarietà
Sia verticale tra le istituzioni che orizzontale tra istituzioni e società civile con particolare riferimento ai corpi sociali
Secondo tale principio come è noto i centri di gestione decisione delle attività pubbliche devono essere assegnate livello più vicino al cittadino
La delega a livelli superiori ammissibile solo qualora i problemi non trovino loro più razionale soluzione a livello inferiore
Tale principio rappresenta sia l'impalcatura del processo di riforma della pubblica amministrazione e per ciò stesso dal decentramento amministrativo sia dalla riforma dello Stato in senso federalista
L'obiettivo quindi di avvicinare quanto più possibile l'autorità decisionale al cittadino costituisce infatti una esigenza fondamentale che può essere garantita solo attraverso l'effettiva ridefinizione dei vari livelli istituzionali e di governo
Tra lo stato le Regioni le province e i comuni
Ma per il raggiungimento degli obiettivi di innovazione volti al miglioramento dell'efficienza dell'efficacia dell'azione amministrativa di tutte le istituzioni oltre a questi due fondamentali principi
Ritengo esche ritengo essenziali sottolineare anche l'importanza di altri due pilastri che dovranno presiedere all'azione di modernizzazione della nostra amministrazione pubblica
Mi riferisco al principio della cooperazione istituzionale e a quello della solidarietà
La cooperazione istituzionale deve presiedere alla costruzione di un nuovo sistema di rapporti tra Stato centrale e livelli di governo decentrati
Al fine di creare un flusso costante di informazione tra centro e periferia
Il principio solidaristico invece assume particolare rilievo proprio nel momento in cui si intende alla differenziazione degli ordinamenti con il rischio che questo pur positivo processo di riforma sia spinto ad un livello tale che il divario tra aree forti e aree deboli che al del paese
Si allarghino ancor di più
Accentuando ulteriormente il gatto tra nord e sud tra montagna e pianura e transita e il resto del territorio
Con il mille novecentonovantanove amici si chiude un decennio di riforme per le Autonomie locali che ha visto il raggiungimento di importanti traguardi
Vi sono tuttavia riforme in fase di completamento ed altre ancora mancanti che richiederanno uno sforzo congiunto ed una grande determinazione
Si è trattato comunque di un decennio importante per il Paese che ha finalmente ho potuto vedere un'ampia valorizzazione dell'autonomia statutaria regolamentare finanziaria e tributaria degli enti locali
è indubbio che in questo processo di profonda trasformazione che sta portando ad un nuovo definitivo assetto dei diversi livelli istituzionali di governo e all'emergere di nuove sorge l'attualità territoriali
La Provincia e l'ente che ha subito dal novanta a oggi le più profonde trasformazione
Infatti dopo anni di alterne vicende che l'hanno vista nei suoi periodi più bui in bilico tra l'abolizione di rilancio
Possiamo oggi senza dubbio fermare che la Provincia è un ente nuovo profondamente riqualificato e rafforza
In estrema sintesi le tappe fondamentali che intendo ripercorrere con voi e che hanno segnato
I più considerevoli cambiamenti della provincia sono primo la legge centoquarantadue del novanta che delinei nove impianto complessivo ed apre il percorso delle riforme la legge duecentosessantacinque dal novantanove che conclude il lungo per processo di revisione della legge centoquarantadue introducendo innovazioni rilevanti
Due la legge ottantuno del novantatré che sancisce l'elezione diretta dei sindaci e i presidenti di Provincia e che rappresenta una svolta fondamentale del sistema di governo locale nonché la legge centoventi del novantanove che integra e modifica in alcune parti la legge ottantuno
Tre
Le riforme Bassanini che hanno avviato il più ampio processo di decentramento amministrativo a Costituzione vigente dallo Stato Regioni Province e Comuni
Quattro infine la legge seicentosessantadue dal novantasei il decreto legislativo quattrocentoquarantasei del novantasette che intervengono a riformare con profondità il sistema della finanza provinciale
Il punto di partenza e di riferimento quindi per un utile inquadramento dell'ente Provincia nell'attuale ordinamento delle autonomie locali non può che essere dato che dalla legge appunto centoquarantadue novanta
Con esso prende il via l'attuazione dell'articolo centotrentotto della Costituzione che sancisce il principio della autonomia come elemento costitutivo degli enti locali territoriali
E si compie inequivocabile scelta della Provincia quale ente locale intermedio tra Comune e Regione che cura gli interessi e promuovere sviluppo dalla comunità provinciale
Il profilo istituzionale dell'ente intermedio Provincia e il quadro delle funzioni e dei compiti amministrativi ad esse assegnati
Viene delineato complessivamente in modo adeguato dal combinato disposto degli articoli due quattordici e quindici della legge
Così
Come in questi anni si è andata sempre più sviluppando quella funzione di assistenza tecnico amministrativa agli enti locali che anche sotto la spinta dell'UPI avuto soprattutto in quest'ultimo periodo un'accelerazione ed una risposta da parte dei piccoli comuni
Ma allo stesso tempo sul versante della legislazione regionale di attuazione dell'articolo tre
Si è assistito ad un sostanziale preoccupante in applicazione legislativa
In particolare per quanto attiene l'attribuzione delle funzioni alle Province ai sensi degli articoli quattordici e quindici questa situazione pur penalizzando ti fortemente in particolare nelle regioni più le spie a delegare compiti amministrativi non ha però impedito un rilancio sia politico che funzionale anche a livello di immagine pubblica
Ma la difficoltà di garantire stabilità autorevolezza ed aderenza da parte dei governi locali e le scelte degli elettori
Era ormai un'esigenza percepita da tutti e non ancora affrontata attraverso una disciplina adeguata
Cari colleghi ricordiamo tutti il senso di profonda insoddisfazione insofferenza di quegli anni nei confronti della mala amministrazione che era spesso diretta conseguenza dell'instabilità politica e della dipendenza politica del centro
La riforma attuata con la legge ottantuno del novantatré
E la conseguente elezione diretta dei presidenti delle Province unanimemente ritenuta la più importante ed efficace riforma di questo decennio ha creato le condizioni per una provincia stabile e ben governata
Per un nuovo dinamismo della dimensione istituzionale intermedia e per la messa in campo di una nuova classe politica locale
Che affrancata dai tradizionali contesti partitici e legata direttamente al consenso popolare ha saputo rendere più prossimo illegale con i cittadini
L'emanazione di questa legge ha infatti determinato una maggiore visibilità dell'ente contribuendo a rendere le dimensione provinciale più presente sul territorio e apre impostarla un nuovo crollo
E veniamo alla centoventi del novantanove
Che ha riportato a cinque anni la durata del mandato amministrativo in analogia con la durata della legislazione regionale
Se da un lato questo consente un tempi più ragionevole per l'attuazione del programma dall'altro non avendo avuto il Parlamento
Il coraggio di far coincidere alle scadenze elettorali creerà una serie di problemi che con un po'di buona volontà e saggezza si potevano evitare
Ma tante amici nostro è un Paese ha fatto così
Da quarantotto sessantaquattro le amministrazione comunali provinciali avevano durata di quattro anni
Con l'istituzione delle Regioni a statuto ordinario avvenuto nel settanta la durata di consigli fu portata per tutti e cinque anni e le amministrazioni comunali e provinciali allora in carica durarono ben sei anni per votare insieme alle regioni
Quindi vi era già un precedente
Ora credo che il più grande tentativo di riforma dalla forma dello Stato per essere realizzato abbia bisogno di leale cooperazione tra le istituzioni
Ma questa cooperazione amici come può attuarsi se il Paese e continuamente chiamato a votare
Come si può immaginare una cooperazione istituzionale se sia perennemente in campagna elettorale dove ovviamente prevalgono le comprò le contrapposizione di incontrarsi
Che senso ha anche amare continuamente la gente a votare quando le forze politiche
Sono in perenne porta litigiosità è sovente si presentano con scarsi risultati al di là dalle di delle forze politiche di governo proprio perché non si consente di fatto la cooperazione istituzionale
Dopodiché tutti a chiedersi
E a chiedersi perché e il per come aumenti l'astensionismo
Certo
Sull'astensionismo gioca da un lato il continuo ricorso alle urne
Compreso anche l'abuso dell'istituto i referendum
Ma dall'altro
L'incomprensione da vie elettori dell'esasperata litigiosità politica che impedisce o ritarda quelle riforme istituzionali dei più ritenute necessarie
Per ricreare quel clima di fiducia tra amministratori e amministrati premessa necessaria perché la pubblica amministrazione sia avvertita dai cittadini come amica e non come sovente
Si avverte come nemica del Po
Dopo questa breve digressione nella consentite mia personale pallino Nerina sto qui
Torniamo a parlare della legge due sei cinque del novantanove
Attesa da tempo che ha innovato profondamente lo status degli amministratori i rapporti tra l'organo esecutivo ed organo elettivo ed ha ulteriormente positivamente influito sul processo di decentramento amministrativo in corso
La legge due sei cinque ha inoltre sancito che la Provincia non è solo l'ente intermedio tra Regione Comune così come lo definiva la centoquarantadue ma alla Provincia viene per la prima volta riconosciuta sia la rappresentanza della propria comunità
Con relativo simbolo esteriore di riconoscimento per il presidente nonché il compito di coordinare e promuovere lo sviluppo della propria comunità territoriale
La chiave di volta che ha determinato il salto di qualità e l'effettivo rafforzamento istituzionale della Provincia
Dire quando gli ultimi residui di semplicismo sulla presunta induriti nel inutilità del livello di governo intermedio sono state le cosiddette riforme Bassanini
Così
Accanto al concreto realizzarsi dal mutamento dalla forma di governo degli enti locali
Ha preso avvio con la legge delega cinquantanove del novantasette e i successivi decreti delegati di conferimento un vasto processo di decentramento amministrativo
Destinato ad incidere profondamente sull'attività e sul ruolo complessivo che le amministrazioni locali sono chiamati ad esercitare
Si tratta di un processo di riforma che possiamo definire senza enfasi epocale
Che coniuga per la prima volta l'effettivo decentramento delle funzioni dal centro alla periferia
Con una forte più visibile più presenze sul territorio più legato ai comuni e alle associazioni di ogni ordine e grado ai cittadini non limitandosi pertanto ad acquisire
Staticamente le competenze trasferite ma rivitalizzando ed innovando né la gestione
L'evoluzione della Provincia nel nostro ordinamento emerge anche in modo chiaro attraverso la trasformazione devoluzione dalla finanza provinciale
Con il decreto legislativo quattrocentoquarantasei del novantasette
Quello per intendersi istitutivo dell'IRAP
Nonché quello relativo alle misure di razionalizzazione della finanza pubblica la finanza provinciale è stata decisamente ampliata attraverso un incremento dell'autonomia finanziaria impositiva
In particolare il decreto legislativo quattrocentoquarantasei che ha istituito l'imposta provinciale di trascrizione dei veicoli di Pitti
E la devoluzione alle Province dell'imposta sulle assicurazioni contro la responsabilità civile derivanti dalla circolazione di veicoli a motore
Comunque è stata riforma di forte impatto finanziario le Province già dal novantanove hanno visto capovolto il loro bilancio arrivando complessivamente ad un'autonomia finanziaria media del sessanta per cento circa
Con punte che vanno oltre il novanta per cento
Laddove si consideri che nel mille novecentonovantacinque le entrate proprie rappresentavano circa il venticinque per cento del totale bensì comprende la significativa inversione di tendenza
Questa riforma a comporta
Equazione per non penalizzare ulteriormente quelle Province che hanno una debole capacità tributaria e che continueranno seppure in misura minore
Noi ce lo auguriamo di essere alimentate dalla finanza derivata
Se il nuovo sistema finanziario per le prime INCE assicura da un lato una consistente si istituzione di trasferimenti erariali contributi propri e va quindi nella giusta direzione di una completa autonomia finanziaria
Conditio sine qua no per un'autentica autonomia amministrativa
Dall'altro inattesa di un federalismo fiscale e solidale che sollecitiamo con forza
Crea questa situazione a molte province problemi di rigidità di bilancio che non consentono loro di far fronte alla crescente necessità di investimenti richiesti con forza
Dal mondo produttivo per i lavoratori dalla quasi totalità dei cittadini non foss'altro per quei due problemi dell'Europa unita e della globalizzazione quindi nella competizione mondiale di cui dicevamo prima
A questo riguardo vorrei incontrare ancora una volta che la realizzazione dell'obiettivo fondamentale dell'autogoverno locale deve necessariamente fondarsi sull'autonomia finanziaria
Senza autonomia finanziaria è un inganno a parlare di autonomia locale
In questa prospettiva il riconoscimento avvenuto con la legge centotrentatré dal novantanove della compartecipazione provinciale all'inferno ha rappresentato amici un'altra tappa fondamentale seppur parziale in direzione all'obiettivo finale del federalismo fiscale
Pur essendo questo una norma che deve ancora trovare una sua concreta applicazione l'aver riconosciuta alle Province credetemi non è stato facile
Al pari di comuni e delle regioni uno spazio di autonomia tributaria su un grande tributo erariale rappresenta l'affermazione di un principio fondamentale per il quale come UPI ci siamo lungamente abbattuti
Un altro risultato qualificante per il sistema territoriale è stato in questi anni l'affermazione di un diverso modello di rapporto tra centro e periferia
Fondato sulla concertazione istituzionale con il quale si è rinnovato l'intero quadro dei rapporti tra i vari livelli istituzionali di governo
Il merito del mutato atteggiamento si deve dapprima al governo Prodi che ha proceduto all'istituzione dalla Conferenza Stato-città ed autonomie locali e della conferenza unificata unificata
E al governo D'Alema che ha dato forte impulso alla concertazione e collaborazione istituzionale assunta base dell'azione riformatrice
La firma del patto sociale per lo sviluppo e l'occupazione tra governo e forze economiche e sociali rappresenta un importante e significativo passo nella direzione sud
Anche le Regioni le province di comuni per la prima volta ne sono stati protagonisti
Avendo da un lato partecipato attivamente alla stesura del patto sociale e dall'altro firmato un protocollo d'intesa per l'attuazione del patto stesso
Attraverso il quale costruire in modo concertato la propria partecipazione alla concreta implementazione del fatto in modo tale da rendere coerente ogni azione di sostegno alla crescita produttiva lo sviluppo qualitativo e quantitativo dall'occupazione nel territorio
La grande novità introdotta sta proprio nell'aver esteso il metodo della concertazione a livello territoriale
Gli enti locali diventano gli interlocutori primarie necessari anche in considerazione del fatto che la programmazione di efficaci
Interventi a sostegno dello sviluppo e dell'occupazione non può prescindere da un loro pieno coinvolgimento
Dopo aver illustrato i più importanti traguardi raggiunti
Evitare che di cose ne siano state fatte
E questo credo lo si debba anche lo spirito di collaborazione
Di lealtà che ha contraddistinto sia l'azione dell'UPI dell'ANCI e dalla Conferenza delle Regioni e qui mi è d'obbligo esprimere un ringraziamento sincero sia Vannino Chiti che Enzo Bianco
Augurandomi che appunto le sfide future trovino l'intero sistema delle per unire sempre più unito in una comunanza di intenti in vista nel raggiungimento di risultati sempre più ambiziosi
Vorrei ora amici spostare il discorso al futuro e fare un po'il punto delle principali sfide che ci attendono è sì o è di quegli ulteriori tasselli che sono necessari per completare il variopinto mosaico delle riforme
Sul versante dell'implementazione del decentramento amministrativo il cantiere delle riforme e ancorate
Stiamo infatti attraversando una fase molto delicata e tecnicamente complessa
Quello dei trasferimenti di risorse personale beni strumentali dallo Stato alle Regioni ed agli enti locali sulla quale si gioca l'effettiva attuazione nonché lo stesso successo di tutto il processo di riforma
In questo senso seppure la volontà di procedere appaia unitaria e condivisa da tutti i livelli di governo permangono ancora forti sacche di resistenza e le stesse tendenze neo centralistiche sembrano sopra tutti in alcuni settori no appassire Cimaglia
In quest'ultimo periodo con l'attuazione dalla gestione della verifica
Del processo di trasferimento d'un commissario straordinario preposto al coordinamento di un tavolo tecnico con il travaglio tra ministeri Regioni Province e Comuni si è avuta indubbiamente quella necessaria accelerazione del processo anche se il rispetto del termine del trentuno dicembre per l'emanazione di tutti i DPCM appare difficilmente allo stato raggiungibile è sempre più probabile si rende credo necessaria una proroga di tale termine al trentun marzo del due mila
Permangono comunque tuttavia alcuni nodi da sciogliere in ordine ai trasferimenti che come abbiamo in diverse occasioni ribadito nelle sedi opportune
Devono interessare direttamente alle Province non solo laddove vi sia stata diretta attribuzione di funzioni da parte del legislatore nazionale
Ma anche nelle materie dell'ex articolo centodiciassette dalla Costituzione
Per le quali si dovrà procedere sulla base delle leggi regionali dia attuazione alla puntuale individuazione delle risorse umane finanziarie da trasferire alle Province nonché anche agli altri enti locali riteniamo infatti che la riforma amministrativa non possa fermarsi alle solo in Regione
E che si debba scongiurare il rischio di un ulteriore allungamento dei tempi che il doppio trasferimento dallo Stato alle Regioni e successivamente dalle Regioni e Comuni e Province comporterebbe pensiamo ad esempio al settore della viabilità e al trasferimento dalla rete viaria
Dell'ANAS rispetto al quale alle Province sono attribuite sia dal decreto legislativo centododici che dalla stragrande maggioranza delle leggi regionali
Oltre alle funzioni di progettazione costruzione e manutenzione del delle strade statali anche la titolarità della rete viaria
A questo riguardo
Volevo però sottolineare il rischio insito nella previsione di alcune leggi regionali della costituzione di un'agenzia regionale per l'esercizio di queste funzioni piuttosto che la loro attribuzione alle Province
L'istituzione di un'agenzia regionale per le strade oltre a rappresentare secondo me è una scelta assolutamente in controtendenza rispetto ai principi della legge cinquantanove del decreto legislativo centododici comporta una vera e propria delegittimazione di livello intermedio di governo in ragione di un un principio spinto di funzionalità
Va da sé comunque che laddove le regioni sulla base delle loro leggi abbiano operato il trasferimento a favore delle Province le risorse finanziarie e umane
Necessarie per l'esercizio delle funzioni loro conferite debba avvenire direttamente in capo alle Province stesse
Senza subire un doppio è inutile passaggio
Alcune brevi considerazioni amici sulla finanziaria del due mila e i provvedimenti ad essa collegati in cui si sostanzia la prevista la manovra di bilancio nella quale vorrei appunto fare alcune annotazioni di carattere generale
Si tratta di una finanziaria di svolta che contiene molti elementi in controtendenza rispetto al passato e che tende a favorire lo sviluppo attraverso azioni coordinate a favorire l'occupazione e il sostegno delle categorie più tuttavia sul versante delle Autonomie emergono elementi di forte criticità
Mi riferisco innanzitutto al patto di stabilità interno sul quale si addensano ancora in sede di esame parlamentare preoccupazioni da parte del sistema delle Autonomie locali
Fu un fondate sulla difficile interpretazione dello stesso patto di stabilità
E sulla quasi impossibile generalizzata osservanza servirebbe pertanto una normativa più chiara
Che sia effettivamente in grado di incentivare i comportamenti davvero virtuosi che si chiede ad ogni comparto dalla finanza pubblica di assumere e che non si limiti e legittimare insostenibili sanzioni finanziarie
Un'altra questione critica quella relativa ai livelli dei tassi di interesse sui vecchi mutui della Cassa depositi e prestiti che rimangono sostanzialmente fuori mercato
Impedendo un utile politica di investimento degli enti locali
Credo che come già fatto alcuni anni fa sia necessario procederà ad una ritenuto rinegoziazione dei casi che ancora regolano appunto la morte l'ammortamento dei vecchi debiti in essere con gli enti locali
Un'altra questione metri sulla quale non si rinvengono risposta lo Stato positive all'interno la finanziaria è quello che attiene ai fondi per l'edilizia scolastica
Sia per quanto riguarda l'Iva sulle manutenzione straordinaria degli edifici scolastici che passa dal dieci al venti per cento seguito io la circolare del ministero della finanza con un sostanziale agrario
Per dei costi per le Province sia più in generale per l'insufficienza degli stanziamenti relativi agli interventi per la messa a norma degli edifici scolastici e per gli interventi di manutenzione straordinaria
Molti poi di questi fabbricati come è noto sono arrivati a noi in situazioni di gran lunga peggiori di quelli che erano delle Province
E vi abbiamo chiesto da tempo un piano straordinario di intervento per la messa a norma non solo per la sei due sei ma anche per la l'adeguamento di questi edifici che ci sono arrivati dallo stato del comune
Così come dire punto sottolinearsi in ultimo la problematica relativa al pagamento della tassa smaltimento rifiuti negli istituti scolastici che ci era stato garantito
E doveva essere messe in che è stata messa in capo a Comuni e Province Marco doveva trovare poi la sostanziale soluzione di questo problema perché prima la pagavano di istituti scolastici
E quindi lo Stato
Infine una questione di carattere generale che attiene alla finanza provinciale e sulla quale chiediamo in tempi rapidi una risposta concreta
Mi riferisco alla riduzione dei trasferimenti statali nel caso in cui gli effetti dell'andamento positivo delle imposte attribuite alla Provincia determinassero l'azzeramento degli dei trasferimenti stessi
Per esempio quello relativo alla devoluzione della RC auto
I cui incrementi di gettito verrebbero ad essere neutralizzati impedendo così il dispiegarsi di una reale autonomia finanziaria e tributaria delle province
Le politiche dello sviluppo locale rappresento Romiti uno delle sfide strategiche per la Provincia al futuro che deve assumere un ruolo da protagonista sul terreno delle azioni per lo sviluppo socio economico del territorio
Il ruolo delle Province in questo ambito appare infatti fondamentale
E lo strumento del Piano territoriale di coordinamento costituisce l'elemento base sul quale costruire un metodo di governo capace di esprimere in modo organico obiettivi e strumenti necessari alla realizzazione delle proprie finalità
In questo senso ritengo necessario un potenziamento degli strumenti della programmazione negoziata
Patti territoriali e contratti d'area
I quali devono costituire a mio parere l'asse prioritario di riferimento sul quale costruire le politiche di sviluppo locale
Di questi strumenti fino ad oggi non è stato possibile sfruttare appieno le potenzialità da in quanto da un lato si è spesso trattato di operazioni finanziarie che non sempre hanno avuto un'analisi territoriale sufficiente e dall'altro
Si è assistito il più delle volte a procedure identiche provenienti dal centro e catapultate sugli enti locali
E quindi centrale il problema del ribaltamento della propria la programmazione negoziata che deve avvenire dal basso assegnando alla compartecipazione e al Partenio avviato un ruolo essenziale per l'impostazione di politica in grado di favorire lo sviluppo valorizzando le risorse e le potenzialità locali
Da qui emerge che la Provincia assume un ruolo centrale nei processi di sviluppo del territorio affrontare la propria dimensione territoriale ottima per il Governo vitali politica
Un'altra sfida Necci
Sulla quali le Province hanno l'obbligo di impegnarsi nei prossimi mesi attiene alla riforma dei servizi pubblici locali
Da troppo in anni attesa che ma che non può contraddire la tendenza alla massima valorizzazione delle Autonomie locali ne accennava anche da Badaloni e questa legge
Mi spiace che non ci sia ma so che ha letto la mia relazione quindi
Con le Province siamo favorevoli a un sostanziale miglioramento dell'efficienza dei servizi pubblici locali attraverso l'incentivazione di una gestione associata dei servizi pubblici e l'individuazione degli ambiti territoriali ottimali
La Provincia può dare un contributo enorme al miglioramento dei servizi attraverso la programmazione delle infrastrutture ribattini ottimali alla gestione associata dei servizi per la per superare la polverizzazione oggi esistente
Il disegno di legge all'attenzione del Parlamento pur presentando notevoli aspetti positivi lascia però perplessi su un punto centrale
Appare insoddisfacente a mio avviso la scelta Dini incollare l'affidamento dei servizi economicamente più rilevanti l'energia il gas
La gestione del ciclo delle acque della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti e dei trasporti locali
All'espletazione di una procedura di gara impedendo l'affidamento diretto a società controllata dall'ente locale
Consentitemi una riflessione tutto personale poi può essere non condiviso
In questo modo io credo si limiti d'autonomia organizzativa degli enti locali
E si rischia di dar vita procedure concorsuali falsate
Occorre invece esaltare l'alternativa tra il ricorso al mercato e la creazione di una società controllata spingendo lenta motivare congruamente le scelte operate
Già la scelta della trasformazione della aziende municipalizzate o sovracomunale in società per azioni per la gestione dei servizi pubblici locali io credo è garanzia sufficiente per la salvaguardia dell'efficienza dei servizi stessi
Il resto non può che essere lasciato alla libera e responsabile certa degli amministratori locali le cui che che sono titolari di questi tipi di servizi
Diversamente amici io mi chiedo e vi chiedo perché parlare di servizi pubblici locali
E mi che più semplice allora dire che si parla di servizi che possono liberamente a svolgere tutti mi sembrerebbe in questo modo
Che ci sia un contributo alla chiarezza con il Carpi con il chiamare le cose con il proprio nome
Infine a mezzi una provocazione
E riguarda
Alle
Differenti sistemi elettorali
Per istituzioni elettive come regioni province e comuni
Che hanno obiettiva omogeneità sotto il profilo delle funzioni di governo e della rappresentanza territoriale
è arrivato
Allora è arrivato il Presidente del Consiglio
Signor presidente
I saluti più ricordare il ringraziamento per questa sua partecipazione non foss'altro ma è così anche atto entrare molta gente che era fuori e quindi e stiamo dibattendo i problemi che interessano le Province loro futuro grazie anche per questi
Il disegno di legge
All'attenzione del Parlamento
Pur presentando notevoli aspetti positivi dicevo
Sulla riforma del sistema elettorale
Per quanto riguarda le Province
La la la riforma avvenuta nel novantatré con la legge ottantuno pone a mio avviso però ancora due questioni politiche di grande importanza che meritano un'attenta riflessione
La prima questione riguarda il superamento del sistema a doppio turno
Gli ultimi dati relativi all'affluenza alle urne nelle elezioni amministrative mostrano con chiarezza come l'applicazione del doppio turno comporti un'ulteriore disaffezione dei cittadini nei confronti delle istituzioni
Il turno unico per l'elezione del presidente della Regione non può che comportare un'attenta riflessione sul mantenimento o meno del doppio turno per l'elezione dei presidenti di provincia nonché dei sindaci
Credo che sia una questione sulla quale riflettere e lavorare
La seconda questione più propriamente riguarda le Province attiene al sistema elettorale del meccanismo dei collegi provinciali
Il quale non è stato modificato né dalla legge ottantuno del novantatré né dalla legge centoventi del novantanove si tratta in sostanza di un sistema che non è allo Stato né uno nominale puro né un proporzionale puro
Il quale determina una serie di distorsioni
Che attengono da un lato alla rappresentanza territoriale in alcuni colleghi e dall'altro alla scelta dei consiglieri che è sostanzialmente impedita non potendosi esprimere preferenza su gli altri candidati della lista
La riflessione su questo aspetto dovrebbe è sempre la mia personale opinione comportare o la scelta in favore di un sistema elettorale maggioritario uninominale puro oppure l'applicazione anche per le Province
Del sistema elettorale analogo a quello per l'elezione dei consigli comunali nei comuni con popolazione superiore ai quindici mila abitanti
Va comunque trovata la soluzione e non credo sia semplice forse semplici sarebbe già trovata che garantisca da un lato la governabilità vale a dire il premio di maggioranza e dall'altro il rispetto massimo della rappresentatività territoriale
In questa fase epocale che vede una profonda riorganizzazione di tutti i livelli di governo dall'amministrazione pubblica l'approdo costituzionale rappresenta proprio l'anello mancante
La riforma costituzionale della forma stato conferirebbe infatti maggiore certezza tutto il processo di decentramento amministrativo in corso e alle altre riforme che investono il sistema regionale e locale
Mi riferisco alla riforma federalista dello Stato
Con il congelamento di fatto dei lavori della commissione bicamerale è servito proprio dall'onorevole D'Alema
è fallito l'ennesimo tentativo di riformare la nostra forma stato atteso che la prima parte della Costituzione questo anche sempre un parere personale non ha bisogno di modifiche
Il progetto di revisione costituzionale
Predisposto dalla Commissione bicamerale rappresentava per quanto riguarda in particolare la riforma la forma dello Stato la trasformazione del nostro ordinamento in un ordinamento di tipo federale un risultato di buon livello
Che seppur necessitava di ulteriori specificazioni in particolare per quanto attiene alle norme relative al federalismo fiscale nonché relativamente all'istituzione di un Senato federale conteneva sicuramente più di un aspetto positivo
Infatti l'accento di fondo della Commissione da noi condivisa si caratterizzava per individuare due livelli legislativi dallo Stato e nelle regioni e due livelli di amministrazione attiva nei comuni e nelle province
Giova qui ricordare per inciso e per memoria
Il tentativo maldestro di togliere la garanzia costituzionale alle Province tentativo respinto dalla maggioranza della Camera e che ha posto definitivamente in soffitta la domanda sull'utilità delle Province
Da quel momento in poi la strada per il riconoscimento delle funzioni in capo alle Province non solo non è più stata messa in discussione ma ha trovato e trova sempre più sostenitori nell'assegnare a questo ente maggiori competenze sovente non accompagnati ahi noi
Nate guarda Risorse umane finanziario e patrimoniali
Corollario essenziale di questo sistema istituzionale non può che essere un vero e compiuto federalismo fiscale
Il decentramento finanziario fiscale deve infatti essere sostanzialmente ripensato al fine di mettere in condizione ciascun ente locale di poter usufruire di una quota significativa di risorse proprie e non trasferite
In modo da responsabilizzare le scelte degli amministratori locali commisurando né alle effettive esigenze dei cittadini
In questo senso ribadiamo il punto di partenza per la creazione di un effettivo federalismo fiscale deve essere quello raggiunto nel testo di riforma costituzionale predisposto dalla Commissione bicamerale
Secondo il quale i comuni le Province e le Regioni dispongono di una quota non inferiore alla metà del gettito complessivo delle entrate tributarie erariali così recitata a quel testo così a me pare da lì bisogna partire un progetto di federalismo fiscale deve far riferimento a mio avviso ad un sistema tributario decentrato improntato ai principi dell'autonomia politica finanziaria da realizzarsi a pressione fiscale invariata
Si tratta in sostanza di un federalismo fiscale di tipo solidale e cooperativo intendendo per solidale un sistema di coesione tra settori e cooperativo tra aree forti e aree deboli del Paese
Il modello di federalismo fiscale sul quale mi sento di avallare l'importazione dovrebbe consentire un'integrazione tra l'attribuzione di alcuni tributi locali propri fondati sulle funzioni competenze esercitate ad ogni livello di governo e la contestuale compartecipazione di regioni province e comuni a quote di tributi erariali
Il sistema così delineato per potrebbe definirsi di tipo misto consentirebbe da un lato la responsabilizzazione via niente territoriale dalla gestione dei propri tributi e dall'altro permetterebbe
Attraverso la previsione di una quota di compartecipazione un costante incremento finanziario
Tale modello seppur sinteticamente delineato ha come logica conseguenza una reti dizione una ridefinizione del sistema perequativo
Appare infatti fondamentale evitare il rischio di provocare una accentuazione delle diseguaglianze e delle sperequazioni tra le varie parti del Paese attraverso un sistema di perequazione di carattere verticale
Realizzato mediante i trasferimenti effettuati direttamente dallo Stato centrale
Naturalmente si assiste infatti io nelle forte sperequazioni di carattere finanziario tra realtà territoriali
So di toccare un tasto dal non tutti condiviso avida avere il coraggio di dire le cose come sono
Mi riferisco in particolare la grave diseguaglianza di carattere finanziario tra i cittadini nelle Regioni a statuto speciale o province autonome quelle delle altre parti del Paese
Questa situazione non è più ammissibile non sistema di federalismo fiscale nel quale la specialità di carattere finanziario non è più consentita anche alla luce dell'Unione europea della globalizzazione dei mercati
In altri termini non può sussistere un sistema di diseguaglianza tra cittadini e istituzioni all'interno dello stesso paese
Non possiamo essere animali che sono tutti uguali però qualche animale più quale dell'altro dobbiamo diventare di nuovo tutti uguali
Se si vuol diventare un Paese semplicemente normale e normale virgolettato perché preso dalla
Da un anno la parola cara l'onorevole D'Alema è ovvio che tutti i cittadini e le loro organizzazioni nonché tutte le istituzioni locali debbono avere pari opportunità
Il che non vuol dire considerare il Nord uguale al sud la montagna come la pianura la pianura come la città per questa situazione i vari livelli di responsabilità Stato e regioni si dovrà attuare quel federalismo solidale cooperativo di cui si diceva poc'anzi che l'elemento che qualifica e caratterizza l'attività di un Paese
E dunque odio allo stato attuale delle cose sottolineare l'interesse che qui noi tutti nutriamo nei confronti della ripresa del dibattito sulla riforma della forma dello Stato
Mi riferisco ovviamente al testo unificato del progetto di legge costituzionale sulle modifiche all'articolo quinto dalla parte del secondo la Costituzione
Di cui il più noto è il disegno di legge presentato dal governo sull'ordinamento federale dello Stato il cosiddetto disegno di legge
E infatti iniziato circa un mese fa l'esame da parte dell'Aula
Le nostre speranze disattese con l'arresto dei lavori dalla commissione bicamerale si sono riaccese nella scorsa primavera quando è stato presentato in Parlamento questo disegno di legge governativo certo
Non abbiamo mancato di far rilevare le nostre perplessità nel merito ma sicuramente si rinfranca l'interesse che la riproposizione di certe tematiche suscita costantemente a livello istituzionale
Le nostre perplessità erano e restano collegata ad alcune questioni di principio che riteniamo fondamentale
Ad esempio il mantenimento della differenziazione tra Regioni a statuto ordinario a regioni a statuto speciale
Mi chiedo se tale disparità al di là degli hobby aspetti che devono rimanere concernenti la lingua i costumi e la cultura abbia ancora un senso nella prospettiva la riforma federalista dello Stato all'interno dell'Unione Europea
Altra annosa questione quella relativa alla seconda camera il così detto senato federale che contempla pieno titolo alla presenza di Regioni Province e Comuni
è una richiesta che da anni le Autonomie locali stanno avanzando senza però ottenere alcun tipo di risposta
Probabilmente tale elemento innovatore richiedo un dibattito politico più profondi top non lo metto in dubbio ma io credo che sia invece un tassello indispensabile per dar vita ad un vero assetto federale dello Stato
Non si può bastare infatti la costitutivo la costituzionalizzazione anche su base territoriale dalla conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato le Regioni le Province le Città metropolitane comuni al di là di questi rilievi assolutamente di principio
è indispensabile comunque sottolineare altri aspetti problematici al disegno di legge di revisione costituzionale
Come quelli che concernono specificamente la Provincia relativamente alla modalità di creazione di eventuali noi provinciali nonché l'istituzione delle città metropolitane
Non intendo qui assolutamente negare la positività di questo sforzo legislativo tutt'altro
E anzi importantissimo per noi Province come per tutti gli altri livelli di governo locale
Che l'attenzione sia di nuovo focalizzato sulla forma-Stato
Anche dopo il fallimento della Bicamerale oltremodo necessario che tale dibattito riprendersi rinvigorito ska che si rinnovi quella sinergia dello scorso anno ha visto correre parallele le riforme amministrative alle riforme costituzionali
Affinché il processo di federalismo amministrativo innescato dalla riforma Bassanini che pur sappiamo e sarà costituzione invariata trovi nella riforma costituzionale il suo necessario completamento
Da ultimo sempre in tema di riforme costituzionali ritengo di non poter sottacere l'importanza dell'approvazione dalla legge costituzionale che prevede l'elezione diretta del presidente dalla Giunta regionale
Si tratta di una riforma fondamentale
Di fondamentale importanza anche per il sistema locale però i salutiamo molto volentieri e che come già diceva anche Badaloni ci auguriamo che dalla definizione dei nuovi statuti le province e di comuni siano chiamati a pieno titolo alla redazione di questi importante Carte fondamentali dalle nove Regioni
Mi avvio rapidamente alla conclusione amici
L'Unione delle Province d'Italia parliamo momentino Dinoi un rinnovato patto costitutivo tra gli associati è una nuova associazione per affrontare le sfide del due mila i profondi mutamenti intervenuti di cui vi ho dato credo
In cui un po'una un necessario come dire inquadramento impongono anche di ripensare alla nostra organizzazione
Anche Bianco nel suo congresso a Catania ha ribadito questo tema
Per quanto riguarda in particolare il problema dalle Province negli ultimi trent'anni come ben sapete se sono state impegnate a difendere prima Sister il proprio ruolo e oggi le funzioni in uno scenario che le vite
Le vedeva prima comprese fra le regioni e i comuni e oggi in una situazione invece nuova di nuove Province che guardano al futuro
In questa logica ne consegue il mutamento profondo del rapporto tra periferia livello centrale
E si pone nel riconvoca vilmente la necessità di un rafforzamento delle funzioni di rappresentanza politica generale delle associazioni delle Autonomie locali nel mutato quadro sociale economico soprattutto istituzionale che si va delineando in particolare per Luppi l'attuale processo di federalismo in atto rende perciò necessario un riposizionamento rispetto alle mutate esigenze delle Province
Una struttura verticistica e centralista di rappresentanza politica non risponde più gli interessi Carmine stazione associato saremmo in contraddizione con noi a chiedere il federalismo statale e noi non
Fare altrettanto organizzarsi in termini federali
L'associazione che riunisce le Province non può non tenere in debito conto la mutata situazione
Spesso si è percepito un certo scollamento tra l'attività di rappresentanza e di sindacato svolta
Dall'UPI e la conoscenza che di queste arrivate in periferia con il risultato che molte Province hanno assunto un ruolo assolutamente passivo nei confronti delle iniziative e delle informative che promanano dall'associazione
La nostra intenzione è dunque quella di rifondare Lupi attraverso l'instaurazione di un nuovo rapporto tra gli organi rappresentativi e le singole province
è altresì di fondamentale importanza che si operi un rafforzamento delle singole unioni regionali che crea
Delle singole Unione regionale per creare una struttura che faccia riferimento alle singole realtà rispondendo sempre più e meglio agli interessi delle amministrazioni provinciali
Quindi dobbiamo rafforzare la duplice funzione della nostra associazione da un lato quella di rappresentanza politico istituzionale e dall'altro quella di funzione di servizio supporto tecnico alle Province stesse
E per questo oltre alle proposte di modifica statutaria la proposta sarà o di una Assemblea appunto da tenersi assemblea organizzativa attenersi ed
Entro il due mila
Altra cosa importante anche qui nato rapidamente è quello del valore di un'unità
Le associazioni come lupi lanci le regioni sono forti nella misura in cui die forte il senso di appartenenza istituzionale
E quindi devono essere unita e e l'unitarietà è un valore sul quale non si può prescindere è un valore credo che bisogna trasmettere con forza e che ognuno con senso di responsabilità deve assumere come proprio
Altro problema è quello di dare avvio un po'anche a non dico al superamento di queste associazioni ma intanto di dare avvio ad una confederazione delle associazioni tra lanci e e Lupi enunciati in modo tale da rafforzare un momento di sintesi di organizzazione e di e di rapporti sempre più stretti
Concludo amici questa mia relazione
E mi permetto prima di fare i ringraziamenti alcune
Alcune riflessioni con questo mio intervento non so poi se sono stato capace potentato di prefigurare scenari di disegnare progetti coraggiosi di perseguire una radicale innovazione nei metodi di partecipazione però rilancia dalla politica
Se infatti l'obiettivo finale che ci muove tutti a quello della salvaguardia e del rafforzamento delle nostre istituzioni democratiche costruirono no provincia non poche implicare l'idea di un governo che abbia la capacità di tenere il timone della società
Di di riserva e orientativa nel rispetto delle autonomie e dei principi della sussidiarietà della solidarietà e della partecipazione
Ed è proprio sul terreno dalla rappresentanza democratica ed è riconquistato un ruolo delle istituzioni locali come luogo di governo democratico dei processi sociali che deve nascerà la spinta per quelle riforme istituzionali di cui il Paese ha veramente bisogno
Infine nel momento in cui lascio la presidenza dell'Unione non posso non guardarmi indietro e vedere dove eravamo pochi anni or sono e dove siamo arrivati oggi
Il lavoro è stato intenso e irto di difficoltà ma per me esaltante allo stesso tempo e il merito di tutti per l'ufficio di presidenza che mi ha stimolato de fiancata nelle grandi e piccole decisioni della struttura di supporto dal segretario generale che non Torelli ai funzionari ai dipendenti tutti dell'uno un augurio sincero da ultimo a colui che verrà dopo di me
La strada da percorrere è ancora lunga
Gli obiettivi sono molti
Fazzino difficili da raggiungere non si può dire a priori ma sarà certamente sull'impegno costante unitario del nuovo presidente degli organi dell'unione che si valuteranno la riuscito o meno delle azione intraprese
La saggezza mezzi come diceva Tolstoj non consiste nel sapere che cosa bisogna fare
Ma piuttosto una sapere che cosa bisogna fare prima e che cosa dopo
Vale per me
Vale per tutti noi grazie e tanti auguri
Do la parola quindi al Presidente del Consiglio onorevole Massimo D'Alema continua ringraziamo
Ringrazio moltissimo per questa
Questo invito questa opportunità
Di riprendere con voi
Il dialogo
Che il governo ha intrattenuto
Con i rappresentanti del sistema delle autonomie che ha conosciuto un momento importante intermedi particolarmente significativo
Nel corso dell'Assemblea dell'Associazione nazionale dei comuni italiani a Catania
Noi siamo profondamente convinti
Ed è mia profonda convinzione non soltanto nella mia veste attuale di presidente del Consiglio
Ma anche nel lavoro che ho svolto e a cui presidente dell'IRI si è riferito
Nello sforzo di riforma delle istituzioni è mia profonda convinzione che
Una nuova articolazione
Delle funzioni di governo
è un aspetto fondamentale della modernizzazione del nostro Paese
Nel miglioramento della pubblica amministrazione
Di quella grande riforma
Sempre più necessaria ed urgente di fronte alle sfide della globalizzazione
Che ci impone da una parte
Inesorabilmente una cessione di potere verso l'alto
Nel senso di una integrazione europea
Di una rinuncia fondamentali prerogative dello Stato nazionale
E dall'altra parte una cessione di funzioni amministrative e di potere politico
Verso quei livelli di governo che sono più vicini ai cittadini e ai loro bisogni al territorio alle sue vocazioni
Non solo non c'è alcuna contraddizione
Tra internazionalizzazione e grandi processi di integrazione europea
E diffusione del potere secondo un principio di sussidiarietà
Ma senza alcun dubbio questi due aspetti procedono insieme
E la capacità competitiva di un grande Paese e sempre di più capacità di competere e di sistemi locali
Nei quali la qualità dell'amministrazione la qualità delle reti infrastrutturali
Il livello dei sistemi imprenditoriali sono strettamente legati gli uni con gli altri in una compenetrazione sempre più indissolubile
Noi siamo indubbiamente ad un passaggio molto importante e delicato
Per il nostro Paese
Nel processo di trasformazione del
Di questo processo di trasformazione voi siete un'espressione importante la nuova classe dirigente
Direttamente scelta dei cittadini
Nelle condizioni di una stabilità che era sconosciuta nel passato
Accanto a questo c'è
La nuova generazione dei sindaci
E presto noi avremo con una riforma che il governo ha fortemente voluto e sostenuto
L'elezione popolare dei presidenti delle Regioni
Accanto a questo vi è il processo di sviluppo dell'unità europea
Anch'esso alla vigilia di decisioni di importanza storica ne abbiamo vissuto nei giorni scorsi
Adel sinti un Consiglio europeo che per molte ragioni
Ha rappresentato davvero un passaggio di importanza storica
Non solo perché l'incontro in quella sede
Tra
L'Europa tradizionale dell'Unione Europea Europa occidentale e i Paesi dell'Europa centrale e orientale quelli che erano al di là del muro di Berlino della cortina di ferro
Segna l'inizio di una unificazione del nostro continente che solo pochi anni fa sembrava una utopia priva di alcuna possibilità
E tra questi Paesi l'affacciarsi di un paese come la Turchia sapevano sono stati nel corso della lunga storia di questo Michele i rapporti tra l'Europa e la Turchia
E pensare che oggi la Turchia si mette sul cammino di una integrazione europea che come ha detto il primo ministro turco significa accettazione piena dei principi della democrazia e dei diritti umani cento consapevolezza che ci sarà un cammino da percorrere
Ma è la scelta di una integrazione non soltanto nell'Unione europea intesa come organismo politico ed economico va inteso come sistema di valori
Come visione della democrazia
Come visione della centralità della persona del sistema politico e democratico
Dunque un'Europa che si incammina ad una stagione nuova che avvia una riforma delle sue istituzioni
La prossima Conferenza intergovernativa deciderà sul voto a maggioranza qualificata
Che dovrà diventare la norma
Con il superamento del diritto di veto dei singoli Paesi
Che costituisce il residuo del carattere intergovernativo interstatale dell'unità europea
Su una nuova ponderazione del voto perché Mammano che l'Unione diventa democratica
E prenderà le sue decisioni a maggioranza è evidente che il peso di un Paese che ha cinquanta sessanta ottanta milioni di abitanti non potrà essere lo stesso rigore un Paese che ne ha sette otto
A voi capite bene che queste novità insieme alla riforma della Commissione europea nella quale impegnato a Romano Prodi segnano davvero l'avvio di una nuova stagione della integrazione politica
Di un'Europa che poi per la prima volta sì dalla prospettiva di una difesa comune di una politica estera comune non soltanto come scelta a parole
Ma come avvio di un processo concreto di integrazione delle sue forze armate e delle sue capacità visita
E in questo scenario
Un'Europa che cambia
Un'Italia che si trasforma e che con molta fatica
Ma anche mostrando una tenacia e una capacità del nostro popolo di
Affrontare la sfida difficile di questi anni
L'Italia ha saputo non perdere il passo di questa trasformazione
Raggiungere l'obiettivo dalla moneta unica europea
Proporsi come uno dei Paesi protagonisti di questo passaggio
Protagonisti non era assolutamente scontato che ciò Attimis
Anzi diciamo pure la verità alcuni anni fa pochi avrebbero scommesso sulla capacità dell'Italia di essere tra i Paesi fondatori della moneta unica europea e di essere tra i Paesi protagonisti di questa nuova stagione
Ciò è avvenuto grazie alla capacità del Paese non solo di affrontare i sacrifici necessari per avviare il risanamento dei conti pubblici
Per riguadagnare una credibilità sulla scena europea che si erano consumato
Ma anche dalla capacità di avviare un processo di riforma
Il processo di riforme impegnative
Un processo ancora incompiuto tornerò su questo ma che certamente ha segnato novità importanti e che rappresenta un patrimonio che non deve essere disperso
Noi siamo già in una nuova realtà
E io avverto una pericolosa contraddizione
Sarà la domanda sociale che si esprime intorno ad una classe dirigente espressione diretta del voto popolare pensiamo domani con la saranno i presidenti di grandi regioni milioni di persone eletti dai cittadini
Di regioni paragonabili assetati europea
E pensiamo a quale domanda popolare corrisponda alla scelta di retta all'investitura di presidente della Regione
E c'è un drammatico contrasto tra quei sotto l'incompiutezza del processo riformatore
Il fatto che questa grande riforma politica viene una cornice costituzionale che non ha cambiato i rapporti di potere tra centro e periferia
E accanto a questo tema su cui poi tornerò la fragilità del potere statuale centrale
Che non è affatto badate
Un fattore di federalizzazione al contrario
E soltanto in una dialettica tra poteri forti e stabili che si costruisce federali
Nel confronto tra uno Stato centrale accentratore
E nello stesso tempo inefficace instabile con le nuove istanze della periferia si producono soltanto contraddizioni pericolose e conflitti che possono generare frustrazione e crisi democratica
Perché anche da qui nasce a volte venire meno della partecipazione dei cittadini cioè dalla sensazione che
Alla intensità del confronto politico non corrisponde poi una pienezza delle funzioni istituzionali
Rispetto alla domanda sociale che si rivolge alle istituzioni
Io credo che noi siamo chiamati dicono i stato centrale noi governo nazionale ad un compito
Mo'facendo attraverso le privatizzazioni attraverso una diversa articolazione della gestione dei grandi servizi pubblici
E nello stesso tempo però guadagna era una funzione di regolazione di coordinazione di indirizzo di propulsione e nello stesso tempo può agire per trasferire come stiamo facendo con le misure di federalismo costituzione invariata
Funzioni amministrative e risorse verso la periferia il governo no ha profuso voglio ricordarlo con pacatezza anche con serenità mi impegno notevole in questa direzione sul fronte amministrativo fiscale per opera are sul piano giuridico in modo conforme al principio di sussidiarietà la più recente testimonia Enza di questa volontà coerente di valorizzazione delle autonomie locali e costituita dall'introduzione della legge numero duecentosessantacinque del novantanove che nel rilanciare il ruolo delle regioni quali enti delle province quali enti territoriali intermedi tra Regioni e Comuni ha affidato loro il ruolo cruciale di coordinate di coordinare lo sviluppo della propria realtà territoriale queste misure di gara The amministrativo generale si innestano peraltro in un contesto ordinamentale fortemente dinamico che ha visto modificarsi anche i contorni della finanza provinciale fino a garantire ai talenti un forte sostegno finanziario
Che ha raggiunto livelli assai più elevati di qualche anno fa
I dati che sono stati forniti al riguardo nella relazione mi sembrano altamente significativi e meritano di essere sottolineati
Stiamo dunque avanzando verso una reale autonomia finanziaria che è la precondizione per l'affermarsi di un effettivo livello decisionale sul piano territoriale
In questa stessa direzione si colloca il recente intervento legislativo la legge numero centotrentatré del novantanove che ha prefigurato la compartecipazione delle Province al gettito dell'IRPEF per la quale sono in via di elaborazione decreti di attuazione
Abbiamo istituito un'apposita commissione settembre a questo scopo presso il ministero delle finanze insomma nel contesto economico istituì suonare nel quale ci troviamo per realtà amministrative locali non possono che assumono un ruolo sempre maggiore assecondando l'ottica di un progressivo avvicinamento decente decisione anni alle effettive esigenze delle diverse collettività per questo motivo l'azione di governo è stata negli ultimi a
Anni costantemente teso alla ricerca del di
Con gli enti locali sviluppando e potenziando i canali istituzionali di comunicazione esistenti e creandone di nuovi penso alla conferenza
Stato città Autonomie locali che il segno dell'attenzione riservata alle realtà subregionali
L'idea
Alle complemento di tale azione è stata l'istituzione dalla Conferenza unificata sede nella quale vengono discusse e composte dei diverse esigenza
Di pari passo con l'affermarsi di una cultura del decentramento se quindi è cresciuto in o di Regioni Province Comuni nella definizione delle politiche locali anche sul piano economico e sociale del resto l'esperienza più recente insegna che le politiche di sviluppo hanno successo o laddove tengono conto della conoscenza del tessuto economico e sociale sul quale vanno all'incirca
Cetto questo sottolinea l'esistenza di squilibri profondi nel nostro Paese
Di
Realtà fortemente dinamiche
E di una situazione di larga parte del Mezzogiorno che ancora una situazione preoccupante e fortemente preoccupante
Ma è anche vero che l'accentuazione dell'autonomia dell'autogoverno ha consentito in molti casi anche di valorizzare le capacità di
La classe dirigente meridionale mettendo in evidenza situazioni di più forte dinamismo
Penso
Ho
A
Forti insediamenti innovativi nell'area di Catania di Napoli penso a province come Cosenza Matera possenti e potenza che presentano tassi e cumulati di crescita del reddito nominale pro-capite assai significativi e superiori alle medie nazionali penso anche i dati più recenti sul Mezzogiorno nel rapporto tra Anna città di nuove imprese e mortalità dell'impresa che segnalano un dinamismo che è la condizione per innestare un processo di sviluppo Houghton sostenuto che non significa senza un sostegno centrale del suo sostegno cioè
Basta pensare che negli ultimi lavoro che abbiamo fatto ci ha consentito oggi di i calcolare che ogni trimestre lo Stato trasferisce all'impresa in Obiettivo uno mille settecento miliardi in conto capitale quindi difficile dire che non c'è un sostegno quattro otto otto patti territoriali e contratti d'area cioè un sostegno
Significativo al sistema delle imprese nelle aree meno sviluppate è evidente che questo sostegno si incontro ad una capacità di governare lo sviluppo dal basso o
Eppure certamente io credo difficilmente attecchirà e produrrà uno sviluppo sostenibile e di lungo periodo
E quindi è evidente che il patto tra stato cento
Tale e governi locali è un patto per lo sviluppo per il miglioramento della qualità dei servizi delle infra
Tore per il miglioramento della qualità della vita per un sistema di istruzione diffuso che sappia innestare
La formazione professionale la formazione permanente su un sistema scolastico profondamente rinnovato come quello che abbiamo disegnato nel
Le riforme che sono all'esame del Parlamento questo processo ha bisogno di un completamento delle riforme costituzionali
Io condivido pienamente i riferimenti
Che nella sua relazione il presidente ha proposto il governo
No ha voluto
Ho riproporre con la presentazione di un disegno di legge la necessità che il Parlamento affronti nel corso di questa legislatura
Il tema di una riforma federalista dello Stato so bene anch'io quali sono i limiti di quel disegno di legge alcuni dei quali sono limiti dovuti ad una naturale rispetto dell'autonomia del Parlamento perché il governo non poteva proporre la riforma del Parlamento in un suo disegno di legge ma la mia persona
Ale convinzione è senza alcun dubbio che la riforma federalista debba essere completata dalla istituzione l'assemblea delle Autonomie che sia rappresentativa dello Stato federale
Questa è un'istanza giusta
Che deve completare quello rovesciamento del principio costituzionale che attribuisce al sistema decentrato la potestà primaria salvo ritagliare competenze che devono rimanere allo Stato cioè questa riforma è quanto mai urgente e sarebbe segno di scarsa responsabilità se il Parlamento non avesse la forza di affronta Re questo tema e di compiere questa riforma nel corso dell'attuale legislatura ho avuto già modo di chiedere ai sindaci Italia di farsi promotori di iniziative di una proposta di una sollecitazione
Che e venendo da loro come da voi che egualmente rivolgo a voi questo invito si spogli rende di ogni carattere partitico e assumerebbe il significato di una richiesta che viene dalle istituzioni e dal paese
Al Parlamento perché non resti incompiuto il processo di riforma
Io aggiungo
Che tale processo di riforma deve investire anche i cosiddetti rami alti dell'istituzione
E cioè
E che soltanto un governo centrale forte e stabile può essere l'interlocutore credibile di una società che cambia e di un sistema dell'Est
Funzioni periferiche che si rinnova e chi assume sempre di più protagonismo e che diventa sempre di più esige
Vedete io ho la sensazione che non vi sia piena consapevolezza di questo
Io avverto in modo preoccupante una distacco tra un Paese che cambia un Paese che vuole voltare pagina un paese che si esprime in nuovi Belli di protagonismo di governo nuovi livelli istituzionali è un sistema politico ancora frantumato attraversato da polemiche ideologiche
Con lo sguardo volto al passato io ho un grande rispetto del passato
Non per chi vorrebbe riportarci al passato sono due conti modi molto diversi cosa è pensare che il futuro
BCE nella storia passata una cosa è pensare del futuro comune degli italiani deve fondarsi su una contro una valutazione serena sulla storia di questo Paese più volte ho trovato il modo di ripetere che non ho mai condiviso
Immagine di una storia del Paese come una sorta di storie criminali nella quale si sarebbero aggirati i partiti o di fuorilegge o di corrotti non è così e credo che sia giusto da parte di ciascun rivendicare con orgoglio le proprie radici e anche la storia delle forze politiche che diversamente collocate sono state protagoniste di un lungo processo di trasforma
Del Paese per gran tempo positivo fino al momento in cui quella vicenda storica si è esaurita ed è stato necessario un salto di qualità
Ma questo questa considerazione non può portarci a
Vagheggiare il ritorno al passato
Ci sono aspetti di questo passato che non appaiono accettabili per i cittadini il ritorno cioè ad un gioco irresponsabile di reti dedicate di pregiudiziali in cui gli interessi di partito finiscono per prevaricare e
In modo incomprensibile l'interesse del Paese alla stabilità alla chiarezza del confronto può
I ticket programmati di questo passato io credo davvero nessuno in Italia abbia nostalgica
Lo dico con la con l'assoluta serenità di chi pensa di porre un problema di carattere generale
Perché questo problema questo elemento di instabilità
Si è riproposto nel corso degli ultimi anni come un tarlo del sistema oltre che come una responsabilità a chi di volta in volta si è assunto il compito generale instabilità ma quando il fenomeno si ripete vuol dire che c'è un difetto nel sistema dice
Che può e deve essere corretto attraverso coraggiose riforme
E per questo che ho ritenuto giusto promuovere un chiarimento le forme più radicali che consenta anche una valutazione serena sull'azione di governo trascorsa e sulla necessità del futuro vedete consentirebbe di sottolineare un dato che non è istituzionale ma è un dato
Che coincide con la giornata di questa Assemblea e che mi piace sottolineare che il significato che hai anche se volete del l'ispirazione diciamo per i valori a cui ispirò mio agire politico oggi il cammello ha presentato il quinto Rapporto sulla distribuzione e redistribuzione del reddito dignità
E il rapporto del cane
L'organo costituzionale ampiamente rappresentativo e non è un istituto di parte o di tipo governativi in questo rapporto si sostiene che gli effetti combinati delle finanziarie del novantanove dallo scorcio di quest'anno
Genoa
Monumento di reddito medio annuo disponibile per famiglia di quattrocentottanta mila lire in termini reali pari all'uno per cento
E che questo aumento di reddito disponibile queste finanziari che sono stati definite spregiativamente legge diciamo questo aumento di reddito disponibile si concentra sulle famiglie più povere del Paese e in modo particolare su quelle che hanno un numero più elevato di figli o di anziani a carico le
Petto di tali manovre è che duecento mila famiglie corrispondenti a circa cinquecento mila persone
Superano la soglia di povertà ed escono dal numero dei poveri
E il numero dei poveri di questo Paese si riduce del sette per cento
A me piacerebbe che le verifiche si facessero su questi dati e non sui venti sulle un Piliego sulle pretese diciamo del ceffone
Questo
Anche per questo io spero e ho chiesto oggi al Parlamento che si arrivi al più presto all'approvazione della legge finanziaria mi sono rivolto anche al senso di responsabilità dell'opposizione che mi pare annunci
Anch'essa di volere collaborare ad un'approvazione rapida finanziarie perché immediatamente dopo si promuova un chiarimento nei termini più radicali
E del tutto l'onta
Hanno dalla mia mentalità dalla mia concezione della politica
L'idea
Che il compito del potere e quello di turare
Io penso che il compito del governo è quello di risolvere i problemi e semine sono le condizioni della volontà personalmente sono pronto a fare dietro se non vi sono queste condizioni farò di tutto perché il Paese ad un governo rinnovato e nel pieno dei suoi poteri io credo che arrivato un momento per tutti di grande responsabilità perché
E noi il gioco della politica non può essere fine a se stesso sono in gioco interessi fondamentali del Paese ci sono riforme che riguardano le istituzioni l'economia la società gli interessi del
Italia con questo non si gioca almeno io non intendo eccetera e credo di avere contribuito anche oggi a mettere le cose nei termini più chiari nell'interesse del nostro Paese ho sempre concepito la politica in questi Terzo non come difesa di un potere personale ma come servizio duramente con lo concepisce dalla sua parte ma
Quando ciascuno dalla sua parte concepisce la politica così ci si confronta e ci si rispetta e si fanno gli interessi dell'Italia grazie
Tra a mezzi termina qui la prima signor
Grazie a tutti intervenuti un ringraziamento particolare di nuovo presidente del Consiglio ricordo che c'è una riunione dei delegati del centro sinistra nella sala riunioni
Al termine appunto dalla sessione che è terminata con con l'intervento del presidente del Consiglio arrivederci a domani mattina