"Cultura e spettacolo: quale strategia per lo sviluppo" convegno organizzato dal SLC-CGIL (c/o Grand Hotel Palace)

Se
Prendete posto
Chissà
Allora se ci consentite di iniziare
Allora buongiorno a tutti
Una ringraziamento a tutti i nostri ospiti a tutti i partecipanti a questa
Iniziativa molto partecipata contanti graditissimi ospiti
Che hanno voluto venire a ad ascoltarci a sentire le proposte della CGIL su questi su questi settori a portare il contributo il loro contributo alla nostra discussione
Ora naturalmente quando noi ancora prima della pausa estiva abbiamo definito modalità e contenuti di questi iniziativa
Non pensavamo certo di doverla svolgerà in concomitanza con una fase politica così accidentata
Con rischio di una rottura o di crisi nella maggioranza di governo
Questo costringerà il relatore a cui darò quasi immediatamente dopo la parola riempire di sedi ma alla relazione di questa mattina su molti aspetti che abbiamo discusso concordato e che sono in discussione in Parlamento che avrebbero dovuto trovare che noi speriamo trovino nella legge finanziaria la loro definitiva conclusione cito per tutti il caso emblematico dell'impasse dell'ente previdenziale prospetta
Ora non è certamente un convegno tematico la sede per riflessioni sul futuro della coalizione di governo
Ma è evidente come anche per gli interessi i lavoratori di questo settore un'eventuale crisi rappresenta in questa fase un problema
E la stabilità e in questa fase necessarie per affrontare per affrontare dare gambe a questa strategia che anche oggi noi cerchiamo di delineare quello dei contenuti culturali è un fronte sul quale si concentreranno molte delle ragioni culturali civili qualitative ma anche bene dirlo quantitative della società dell'informazione e della comunicazione
In settori come questi il tema della globalizzazione può e deve essere affrontato da protagonisti e con la dizione soprattutto sul terreno dei contenuti e delle infrastrutturazione
Di non subire alcuna color colonizzazione e di essere i primi attori della produzione culturale
Si tratta di un settore ricchissimo per le tradizioni culturali del nostro Paese in cui arte turismo spettacoli dentro lo spettacolo musica opera teatro cinema danza e così via sono un nostro e peculiare formidabile capitale di riferimento per l'ingresso in Europa
Gli intrecci e rapporto con molte materie sono evidenti il tema della pubblicità e delle risorse
Le forme più innovative legati alla diffusione dell'editoria elettroniche della diffusione della tecnologia digitale
Il tema delle reti del loro coordinamento del coordinamento dei diversi sistemi di comunicazione
La destinazione di quote di risorse alla produzione acquisto di produzione culturale nazionale naturalmente non si può parlare di tutto in un'unica occasione
Concentriamo oggi la riflessione su quattro filoni principali il quadro istituzionale gli iter legislativi il rapporto pubblico privato e cose di cui si parla davvero troppo poco mercato del lavoro i diritti dei lavoratori
Torneremo poi in altre occasioni in modo coordinato sull'insieme di argomenti che richiedono forme nuove di coordinamento interlocuzione anche istituzionale anche con le Autonomie locali e con le associazioni imprenditoriali
I nostri ospiti di oggi hanno tutti confermato la loro presenza che sarà ovviamente per i numerosi impegni scaglionata nel corso della mattinata e che come sapete vedrà l'intervento del vicepresidente del Consiglio le conclusioni del nostro segretario generale Sergio Cofferati
Ringrazio ancora tutti per la presenza e do la parola per la variazione Lucio muoio che il nostro responsabile nazionale per questo settore
Buongiorno
Ad una platea così qualificata rappresentativa
Possono essere senz'altro risparmiate le analisi di scenario e l'illustrazione di grafici e tabelle
Difatti questa mia introduzione
Conterrà il minimo indispensabile di riferimenti quantitativi anche per non appesantire la discussione
La pubblicazione degli atti di questo convegno invece si propone di raccogliere il maggior numero possibile di elementi statistici
Oltre che i contributi di quanti pur volendolo non siamo in grado di far parlare in questa occasione
Necessariamente concentrata per i numerosi e pressanti impegni dei presenti
Salutiamo anche il dottor avvede che arrivato in questo momento
Con una indispensabile precisazione
Quando esaminiamo i dati della produzione dei settori in discussione
Non esiste una fonte unica di documentazione
E spesso le informazioni raccolte nelle varie stanze incrociate tra loro non portano a risultati omogenei
Sintetizzando al massimo gli argomenti
Identifichiamo in quattro filoni principali i temi che proponiamo al dibattito e gli approfondimenti conseguenti
Il quadro istituzionale
Gli iter legislativi
L'intreccio pubblico privato
Il mercato del lavoro dei diritti
Con il disegno legislativo per la costituzione del ministero per i Beni e le attività culturali
Si avvia definizione un obiettivo posto dalla CGIL e dalla categoria dopo l'abrogazione referendaria condivisa dell'anacronistico ministero del Turismo e dello spettacolo
Non a caso l'iniziativa pubblica del luglio novantatré
Svolta con la collaborazione dell'università la Sapienza e contributi illustri
Ruotava sul tema cultura un ministero per lo Sviluppo
Non ci addentravamo allora in esercizi di ingegneria istituzionale per definirne i confini organizzativi
Ah ponevamo con solide argomentazioni l'esigenza di affermare la cultura e la produzione di cultura come elemento propulsore di sviluppo per il Paese
E quindi la necessità politico istituzionale del ruolo e della dignità di un ministero
Il convincimento che la categoria ha sempre avuto sul forte potenziale del settore dalla produzione culturale e dello spettacolo
Abitudine specificare tipologie comunque proprio del far cultura
Era convalidato dal piano dell'horror e da consolidate teorie americane
Tutti riconoscevano nel settore il campo delle più vaste possibilità di sviluppo economico ed occupazionale del futuro
Si moltiplicano i mezzi di diffusione si pone l'obiettivo della forte generalizzata riduzione dell'orario di lavoro
Che pur se non potrà automaticamente produrre occupazione nei tradizionali settori merceologici certamente indurrà nuovo stile di vita e ad altri interessi per il tempo liberato dal lavoro
Per soddisfare quei nuovi bisogni crescerà la necessità di moltiplicare arricchire attualizzare la produzione di comunicazione cultura intrattenimento e spettacolo
Quando abbiamo cominciato a porre l'esigenza di attrezzare istituzionalmente anche il nostro Paese
Delineando il ruolo di un apposito ministero che ponesse l'Italia con il suo enorme patrimonio di risorse culturali al livello europeo
Eravamo nel pieno del dibattito sul federalismo e sulle prospettive del generale riassetto istituzionale
Non nascondiamo le difficoltà e le incomprensioni registrate su una proposta che appariva controcorrente
E che spesso era liquidata come Nostalgia centralista vocazione peraltro assolutamente incompatibile con il Dna della nostra organizzazione
L'evoluzione del dibattito e gli interventi legislativi avviati confermano giusta la necessità che individua a mo'proprio nella prospettiva del necessario un nuovo ruolo delle regioni e delle Autonomie locali
Per garantire il forte impegno di indirizzo e di investimento nella risorsa cultura
Dello stato in tutte le sue articolazioni in grado di coniugare l'autonomia e la libertà di espressione con la valorizzazione della ricca e articolata identità nazionale
Siamo partiti dalla costituzione del ministero
Per segnalarlo quale atto più recente del Governo
Al quale va dato riconoscimento e apprezzamento
Per l'impegno programmatico sui temi oggetto del nostro convegno evidenziato con la delega direttamente assunta dal vicepresidente del Consiglio
Un evidente inversione di tendenza nel Paese se ricordiamo gli ultimi ministri sine cura e di transito al turismo e spettacolo
Fino al Sottosegretario del precedente governo che lamentava di non avere voce titolo per partecipare ai lavori del Consiglio dei ministri il salto di qualità evidente
Al professor Picozza
Chiederemo uno specifico contributo che faccia il punto sul riassetto istituzionale
Per come si va precisando nella legislazione ad oggi prodotta e nel raccordo con i disegni di legge specifici di settore in discussione in Parlamento
Pensiamo alla legge cinquantanove novantasette cosiddetta Bassanini
E al suo decreto legislativo di attuazione il centododici novantotto
Al punto in cui era arrivato il dibattito interrotto nella Bicamerale presieduta da D'Alema
Al nuovo ministero e all'impianto a stella centri nazionali per teatro musica cinema danza gestiti autonomamente rispetto al ministero
E congiuntamente da Stato Regioni e Comuni per l'attuazione degli indirizzi politici e l'amministrazione dell'intervento pubblico a sostegno di progetti culturali e produttive
Dicevamo dell'apprezzamento per quanto ad oggi fatto e messo in cantiere per delineare una strategia di sviluppo ricordiamo per titoli solo alcuni dei passaggi più significativi
Il decreto sulla trasformazione in fondazioni degli enti lirico sinfonici è stato il primo atto ad insediamento in corso dell'attuale governo
Ribaltando la prospettiva incombente di totale deregolamentazione del settore con una privatizzazione che avrebbe portato all'abbandono e alla chiusura di prestigiose e storiche istituzioni musicali del nostro Paese
La novità del mix pubblico-privato per la conduzione di enti o associazioni che producono beni materiali
Parte sperimentalmente da quella situazione e informerà sostanzialmente gran parte degli atti successivi del governo anche in aree contigue
Come ad esempio la riforma della Biennale di Venezia
Secondo Atto traumatico e fonte di vivaci polemiche in vaste aree di operatori e parti politiche
Fu lo scioglimento delle pletoriche commissioni centrali che assegnavano i contributi del FUS ai singoli soggetti dei diversi settori dello spettacolo per costituire distinte commissioni gli e Sperti e comitati di indirizzo e di controllo
Quindi la separazione tra potere decisionale potere di verifica e di controllo
Filosofia condivisa al di là delle disfunzioni che permangono per i raccordi non ancora funzionali tra vecchia legislazione nuovi orientamenti
Che sostanzialmente vediamo riproporre in vari interventi della vice Presidenza del Consiglio
Dal ministero snello di Indirizzo e di indirizzo politico e verifica con i centri nazionali per l'amministrazione attuazione degli stessi fino al più recente intervento sulla commissione esterna al Coni per l'antidoping
Orientamento netto quindi per distinguere tra controllori e controllati tra responsabilità politiche e autonomia amministrativa gestionale e produttiva
E ancora sommariamente a Flash
I primissimi interventi nel primo dispositivo in materia di sostegno al lavoro
Con il credito agevolato per ristrutturazione dei teatri poi il disegno di legge per le attività di prosa le novità nelle circolari sulla prosa in relazione alle anticipazioni di cassa
Nel giro di pochi mesi il disegno di legge per la riforma della musica tutta senza distinzione di genere
I numerosi interventi a sostegno alla produzione cinematografica e della sua fruizione nelle sale l'obbligo per le emittenti televisive a investire per la produzione filmica e audiovisiva
E meno noto alla pubblica opinione ma di enorme rilievo nella società nella comunicazione dello sfruttamento tecnologico del lavoro diretto il forte intervento a tutela degli Artisti Interpreti gli audiovisivi che in Parlamento rischia di essere vanificato come dimostrano le vicende dalla cosiddetta legge antipirateria
Attraverso la quale si tende a far passare emendamenti che cambiano radicalmente il decreto legislativo centocinquantaquattro novantasette rendendo assolutamente inefficace sul piano dei diritti legali
Diremo tutti dunque che va tutto bene
La realtà è più complessa come sempre
I disegni di legge vedono forti e spesso immotivati ritardi in Parlamento
Dopo due anni quello per la prosa in Commissione cultura della Camera ha visto l'approvazione di un testo unificato presentato dal relatore onorevole Bracco
L'assemblea di Montecitorio dovrebbe iniziare la discussione proprio in questi giorni
Da un anno il comitato ristretto dalla commissione cultura del Senato sta esaminando tre testi rispettivamente del governo dei senatori Mele Cortiana e del senatore Polidoro
Pare stia per riprendere al Senato la discussione sulla riforma dell'assetto globale del sistema radiotelevisivo disegno di legge mille centotrentotto
Anche se non sono possibili previsioni sui tempi
Si attende ancora dopo primi significativi interventi a favore dell'emittenza radiotelevisiva locale
L'attuazione del Regolamento dell'articolo dieci a quattrocentoventidue novantatré
Mancano le circolari attuative della centoventidue novantotto
Langue alla Commissione cultura della Camera la legge antipirateria
Non vede ancora la luce il disegno di legge sulla danza
Ho citato solo gli interventi legislativi più importanti mentre in realtà all'Elenco sarebbe ancora più ampio per i diversi aspetti settoriali che sono oggetto di intervento legislativo
Ma altrettanto se non più preoccupante e la divaricazione dei tempi degli interventi legislativi tra i vari dicasteri
O la non efficacia armonizzazione fra gli stessi
Eclatante anche se ha superato
L'esempio che vedeva un decreto correttivo della funzione pubblica affidare per la prima volta la contrattazione collettiva dei dipendenti degli enti lirici all'Aran
Proprio quando gli enti erano già in fase di trasformazione in fondazione di natura privatistica
Costringendo a un nuovo decreto legislativo per ricomporre l'unitarietà e unicità contrattuale del settore
Per concludere su questo punto
è evidente la difficoltà che deriva da un quadro di regole composto ancora da luci ed ombre è ancora troppo denso di processi incompiuti e spesso contraddittori
Più volte in varie sedi abbiamo sostenuto l'esigenza di una effettiva cabina di regia che consenta di coordinare gli interventi
Anche da questo convegno per l'autorevolezza delle presenze ci attendiamo orientamenti e impegno
Sul terreno del rapporto pubblico privato
La sfida della transizione dalla logica assistenziale alla trasformazione dei prodotti in opportunità per lo sviluppo
Non può prescindere con le complessità e le difficoltà che comporta da un diverso rapporto tra risorse pubbliche risorse private
Sul piano degli investimenti di capitali delle capacità manageriali della penetrazione sui mercati comune la salvaguardia dei valori culturali del Paese e della libertà di espressione
Tema che investe tutti i settori che oggi rappresentiamo ma che pone significativi spunti di riflessione ad esempio nel mondo della musica per gli affetti dalla trasformazione generalizzata degli enti lirico sinfonici in fondazioni musicali e nel cinema perfetto della privatizzazione di Cinecittà
Due realtà distinte ma con molti tratti in comune
Nel primo caso l'auspicata partecipazione dei privati sia finora concretizzata solo alla Scala di Milano
Ovviamente favorita dalla peculiarità di quell'ente dalla tradizione cittadina e da quant'altro giocava già a favore di quella prestigiosa istituzione a tutt'oggi non siamo informati
Pure a fronte dell'avvenuta trasformazione giuridica iniziative riguardanti gli altri dodici enti che pur comprendono realtà di grandissimo interesse culturale e di forte radicamento nelle città di appartenenza
Il dato inquietante
E di certo lo sarà ancor di più quando saranno definite le regole per la trasformazione dei teatri di tradizione delle istituzioni concertistiche
Rischiando di vanificare un obiettivo condiviso di ammodernamento di trasformazione che può senz'altro definire sia vocale
Un incisivo utilizzo dalla leva fiscale può ad esempio stimolare maggiormente interessi imprenditoriali che finora non si sono manifestati e rendere appetibile una partecipazione che non sia solo di immagine o di facciata
Per quanto ci riguarda restiamo aperti ad ogni contributo lire e pronti a dare ogni supporto anche attraverso iniziative locali al confronto con soggetti privati individuali e collettivi
L'altro esempio la privatizzazione di Cinecittà
Vedo uno scenario diverso più avanzato ma comunque al di sotto delle aspettative
Il recente ingresso di soggetti del settore cinematografico Badea film
Che si aggiunge alla presenza di Cecchi Gori e De Laurentis l'ingresso dalla Efibanca ha più ancora di Della Valle di Merloni
Estranea al settore ma imprenditori di prima fila nei rispettivi rami di attività testimonia di un interesse che si allarga oltre i confini tradizionali
Stupisce perciò che i maggiori committenti la produzione di cinema di audiovisivi RAI e Mediaset
Si siano chiamati fuori almeno finora
Manifestando disinteresse palese o inspiegabile assenza di decisione
Noi non rinunceremo a sollecitare una diversa attenzione a questo opportunità
Perché siamo convinti che solo soggetti forti saranno in grado di competere a tutto campo sugli scenari nazionali ed internazionali e ci attendiamo risposte chiare e convincenti anche rispetto alla eventuale permanere di indisponibilità riteniamo infine positiva la decisione di Janica Cinecittà Holding Ap Rai internationale ANAC di dar vita ad un'agenzia per la promozione all'estero del cinema italiano
Auspicando ovviamente che la compagine sia integrata da una mancanza significativa pesante quale quella della Gruppo Cecchi Gori
Sui problemi del mercato del lavoro e dei diritti dei lavoratori
Particolarmente per il sindacato a rilievo nella strategia di intervento delineata dal governo quanto agisce sul campo del lavoro e dell'occupazione
Abbiamo già detto che tutti convengono sulle forti potenzialità economiche e occupazionali per le attività di produzione culturale
Ma se i diversi ministeri non operano con unicità di intenti
E soprattutto con piena conoscenza delle peculiarità di questo campo di attività
Il positivo disegno strategico non riuscirà a fare emergere e sviluppare le occasioni di lavoro
Un esempio semplice
Nel mille novecentonovantasei sono di molto aumentati i titoli di film in produzione anche grazie agli interventi del ministro Veltroni con delega per lo Spettacolo
Ma dai dati dell'Ufficio speciale di Collocamento risulterebbe che il numero dei lavoratori impegnati si è quasi dimezzato rispetto all'anno precedente
Ciò accade perché norme generali come quella del decreto legislativo quattrocentosessantanove del dicembre novantasette sulla privatizzazione sul decentramento del collocamento tarate sulla produzione industriale continua
Sita Lanois criticamente su un mercato del lavoro che è per eccellenza flessibile
In quanto i lavoratori non hanno posto fisso ma sono chiamati al lavoro quando inizia il sette di un film e cessano il rapporto quando le riprese del film sono finite
Lavorazioni a settimane quindi o a giorni e raramente ammessi
Se vige per la generalità del mercato del lavoro che il datore tenuto non più al nulla osta preventivo ma alla comunicazione entro cinque giorni delle avvenuti assunzioni a termine nel nostro caso il datore di lavoro nella circostanza di masse impegnate ad esempio in una ripresa su un fiume
Quanto a sfidare l'improbabile verifica ispettiva tanto ancora un paio di giorni o più per mettersi in regola
Immaginiamo ciò moltiplicato per la miriade di iniziative musica promossa audiovisiva danza eccetera disseminate su tutto il territorio nazionale
Che nascono e chiudono con il termine dell'evento
Promosse dalle più diverse associazioni cooperative sedicenti impresari che possono qualificarsi tali per quello stesso del limitato periodo di tempo e poi scomparire
Non temiamo smentite se sosteniamo a scatola chiusa
Che l'unzione ed evasione possono essere esaltate proprio dalle normative pensate per il controllo del mercato del lavoro
Quali interventi specifici possiamo proporre per questa tipologia
Nel decentramento delle politiche attive del lavoro
Abbiamo ottenuto il mantenimento della lista unica nazionale per i lavoratori dello spettacolo
Ma divisione competente del ministero del lavoro sembra procedere allo smantellamento dell'ufficio centrale
Non richiesto peraltro e non a caso dal legislatore
Invece che provvedere tempestivamente al suo riordino funzionale e attualizzato
Mentre ogni regione va provvedendo autonomamente
Non ponendosi interrogativi sul come e sul perché sia indispensabile il raccordo con una lista nazionale dei lavoratori specificamente formati e specializzati per le attività di spettacolo
Lo stesso sistema di armonizzazione previdenziale è stato per anni colpevolmente sottovalutato
Mentre le peculiarità del lavoro artistico e tecnico prevalentemente ripeto flessibile per eccellenza a termine compresenza a volte contestuale di tipologia proprio del lavoro subordinato
E quote minori di lavoro autonomo prevalentemente prestato a monte delle produzioni
Ciò vale anche per le grandi aziende radiotelevisive che mediamente realizzano le trasmissioni con circa un terzo dei lavoratori globalmente impegnati con un rapporto stabile a tempo indeterminato
Quelle peculiarità dicevo possono essere un testo sul futuro previdenziale possibile che si profila per un mercato del lavoro sempre più differenziato e articolato
Chi stenta infine a trovare un raccordo accettabile tra formazione e mercato del lavoro
Talvolta lo Stato e gli enti locali sostengono chi promette corsi miracolosi
Registi in tre settimane scuole di danza non sempre qualificate che a volte illudono genitori quando non producono danni fisici ai bambini
Grande spesa statale per proliferazione dei conservatori che sfornano musicisti disoccupati mentre la RAI chiude orchestre
Riapriamo la magari trasformandola in fondazione l'Orchestra da Camera Scarlatti a Napoli con il contratto europeo stipulato per l'Orchestra Nazionale dell'area Torino ad esempio
Per quanto di competenza di Slc
Pensiamo utile proporre d'intesa con il sindacato scuola
Un'associazione tra musicisti docenti di conservatorio e strumentisti
Per ricercare con loro soluzioni idonee a far coincidere fabbisogni formativi con effettive opportunità di lavoro
Valutando ad esempio quali interventi proposti per l'occupazione possano attagliarsi allo specifico particolarmente nel Sud quale elemento di riequilibrio territoriale
Sul piano dalla mancata ricerca delle opportunità credo sia emblematico
Perfetto della sottovalutazione del potenziale offerto dalle attività di spettacolo e della produzione di audiovisivi
Che in nessuno dei patti d'area o degli accordi territoriali approvato in discussione sia presente una sola iniziativa in questi settori
Considerando quante minori risorse servono rispetto alle tipiche attività industriali per sostenere lo sviluppo occupazionale di lavoro diretto a tal proposito i giornali di ieri ci informavano
E la condivisione del ministro dell'industria Bersani la proposta del direttore di Confindustria Cipolletta cercava estensione alle attività di turismo dei patti di area De Deo degli accordi territoriali
Credo sia utile suggerire analoga attenzione al ministro dell'industria anche su questo versante
Su queste materie al governo e nello specifico al vicepresidente del Consiglio
Chiediamo di rinnovare l'impegno già in altra sede assunto di costituire un tavolo di concertazione governativo
Cultura lavoro e previdenza e fisco per interventi mirati ad accelerare specifici progetti di emersione di sviluppo e di valorizzazione del lavoro
Il capitolo dei diritti pone alcune questioni legate alla prospettiva ed altre legate al contingente
Non mi farò condizionare dalle seconde
Sulle quali poi comunque tornerò brevemente
Per affrontare meglio e ancora una volta solo per titoli le questioni che considero di fondo
La previdenza pubblica e privata l'equo trattamento economico e normativo
Sulle annose tormentate vicende dell'impasse lo scorso quindici settembre si è registrata una svolta che speriamo di poter considerare definitiva
E anche per questo attendiamo i testi dei decreti
Da finanziaria
Difatti in sede di ministero del lavoro e con la presenza della vice Presidenza del Consiglio
Il governo ha definito la propria posizione in merito al futuro dell'impasse e agli interventi correttivi alla normativa vigente che il sindacato dei lavoratori posero a base della manifestazione del cinema Capranichetta del febbraio scorso
Il governo ha ritenuto opportuno concentrare gli interventi necessari nei provvedimenti collegati alla Finanziaria novantanove
Prevedendo lo scioglimento dell'impasse una gestione speciale presso l'INPS
Belle che per decreti correttivi sulla revisione dell'elenco delle categorie
La soppressione del vigente secondo gruppo il recupero al primo delle figure già individuate
L'adeguamento del massimale pensionabile
La soppressione delle cosiddette prove gratuite
La modifica dell'attuale sistema di comunicazione delle assunzioni al Collocamento
L'istituzione di un Codice unico imprese ENPALS Sinai le sia per rendere più agevole l'opera di controllo degli abusi modifica le normative vigenti ai fini nella prevenzione delle illusioni
Il governo ha inoltre dichiarato che intende affrontare positivamente le questioni di retroattività e decorrenza denunciate Khomeini quelle impraticabili dal sindacato prevedendo misure di raccordo tra precedente nuova normativa
CGIL CISL e UIL hanno apprezzato sostanzialmente questi impegni
Per un organico intervento riformatore danni atteso dai lavoratori del settore così come hanno apprezzato la disponibilità sulla prosecuzione di un tavolo di confronto sui temi del Collocamento speciale
Sempre sul piano degli interventi organici
Appare opportuno ridefinire
Per una sia e riformate riorganizzata
Nuovi ruoli su quattro punti
Sul versante dei diritti d'autore per assicurare una corretta gestione nei campi che si aprono con la multimedialità
E con le nuove modalità tecnologiche di utilizzazione e diffusione delle opere dell'ingegno
Sul versante del potenziamento della dimensione associativa soprattutto degli autori con l'offerta di nuovi servizi anche on line per iscritto e soci
Verso le imprese di spettacolo e di cultura
Con la costruzione di uno sportello unico capillarmente diffuso nel territorio
Al quale queste possono rivolgersi per semplificare una serie di adempimenti di natura fiscale e amministrativa nonché e con la messa a punto di ulteriori servizi formativi e di orientamento avesse rivolto nel campo dell'acquisizione e messa a disposizione di conoscenze sugli andamenti delle attività di cultura e spettacolo ad esempio costruendo una banca dati
Il tema si propone oggi anche in relazione alle innovazioni che il governo dovrà introdurre entro sei mesi in materia di fiscalità dello spettacolo
Difatti nella legge delega duecentoventotto del tre agosto è prevista un'attribuzione di nuovi compiti alla SIAE in materia di IVA di fiscalità locale di beni demaniali
Noi intendiamo dunque cogliere questa opportunità affinché per la SIAE si configuri una prospettiva capace di assicurare nei a un tempo i livelli occupazionali e l'utilità per l'insieme del sistema spettacolo
In rapporti di lavoro per eccellenza flessibili
Dove i contratti a tempo indeterminato non superano il dieci per cento complessivo delle prestazioni
Una corretta definizione una piena esigibilità dei diritti è vitale
Per un sindacato che fa di questi suo secondo caposaldo insieme all'occupazione
Se si fa eccezione dei grandi complessi Rai Mediaset e Telemontecarlo Cinecittà enti lirici grandi teatri di posa e poc'altro
Il mondo del lavoro tecnico ma soprattutto artistico non tutelato costituisce la regola
Non è solo un problema di definizione regolamentazione legislativa o giuridica che affidiamo alle sedi opportune
E anche sostanzialmente un problema di rapporti tra organizzazioni sindacali associazioni datoriali tra organizzazioni sindacali e impresa è è il problema di una contrattualistica frammentaria eccessivamente datata
In questo senso siamo impegnati ad un'azione di unificazione contrattuale
Introducendo criteri di innovazione semplificazione ammodernamento
Che sia più rispondente alle esigenze di unificazione del mondo del lavoro ribadendo ancora una volta il bisogno di conciliare elementi di unificazione tutela delle specificità
Lo schema generale del protocollo del ventitré luglio
Che resta il nostro riferimento pur essendo oggi oggetto di discussione
Non è sempre applicabile nei nostri settori
Discutere di orari di salari di modelli organizzativi comporta un adeguamento alle specificità da ricercare non caso per caso con le singole aziende o con le singole associazioni di categoria
è materia a parer mio da inquadrare in protocolli specifici sui diritti e sulle regole
Che rendano adeguate ed esigibili le norme sulla concertazione in concreto non solo in linea di principio
Due soli esempi per esser più comprensibile anche se questi mi portano all'attualità sulla quale comunque concludo
La previdenza integrativa la contrattazione nel campo delle figure artistiche
Il comune sentire il Comune bisogno
A fronte delle minore copertura della previdenza pubblica
Fanno ritenere ineludibile nelle sedi negoziali o in quella di imminente apertura
L'esercizio cinematografico le truppe del cinema all'industria cinematografica le fondazioni musicali fiato pericolose l'elenco sarebbe ancora in questo caso lungo
Il tema dei fondi di previdenza complementare già ampiamente attuati nei settori industriali dei servizi e nelle telecomunicazioni
è ineludibile il tema ora non è pensabile che una contrattazione settoriale così frammentata possa produrre accordi gestibili in assenza di un protocollo generale
Che orienti la costituzione di un fondo di previdenza complementare dell'intera area dalla produzione culturale
Di qui l'invito a fare dell'argomento il primo tema di un confronto con tutte le associazioni rappresentative del cinema e dello spettacolo dal vivo
Il secondo esempio è costituito dalla vicenda peraltro ancora aperta del contratto del doppiaggio
Questo accordo apparentemente minore perché rappresenta poche centinaia di lavoratori ma molti dei nostri contratti rappresentano poche centinaia di lavoratori
è in realtà solo la punta di un iceberg di grandi dimensioni
Che riguarda l'intero mondo delle figure artistiche che orbitano attorno al cinema alla televisione alla musica alla danza complessivamente prive di tutele contrattuali collettive
Il problema investe direttamente le imprese
Che invitiamo a rimuovere le resistenze
Ma investe sostanzialmente i committenti e le istituzioni
Per le materie le competenze già richiamate e non può essere affrontato di volta in volta con singole associazioni di settore o con poche aziende rappresentative di specifici segmenti
Su questi temi riteniamo di dover aprire rapidamente una verifica con le associazioni datoriali per recuperare i ritardi incomprensioni stratificazioni
Che hanno già determinato tensioni forti e sono l'esatto opposto di quello che cerchiamo di quello di cui abbiamo tutti bisogno se vogliamo con intenti comuni ragionare su una strategia per lo sviluppo
Con ciò concludo
Mi scuso per qualche inevitabile approssimazione e vi ringrazio per l'attenzione
Allora noi abbiamo città di fare qualche rimaneggiamento dell'ordine dei lavori terra necessità dei nostri e i nostri ospiti un secondo solo prima di iniziare il dibattito siccome ho visto che è arrivata Claudia Tempestini
Volevo salutarla ricordare a tutti voi che era la nostra responsabile subito prima di Lucio di questo settore perché gran parte del lavoro e dell'iniziativa odierna è dato dal lavoro che lei ha fatto nel corso di questi anni di quindi naturalmente la vogliamo ringraziare
Necessità di intervenire
Che ha un altro impegno Luigi Abete gli diamo la parola oggi direi in in qualità di presidente di Cinecittà Holding con i vari pezzi vari esercitata ordinaria Gillo Pontecorvo e l'unico presidente rilascia amministratore delegato di
Che per lui il problema non è l'opportunità ed è l'unico luogo in cui io faccio l'amministratore Carlo perché adesso mi hanno come dire elevata presidente in altri luoghi e quindi cosa che non mi dispiace perché tutti i presidenti sanno che come dire il mestiere presidente
è relativamente più comodo di quello di amministratore delegato in quanto si si raggiungono i risultati il merito del presidente se non si aggiungono i risultati
Chi come dire la colpa principale come degli amministrati Gaz a cui presidenti con Cocoon ovviamente se non riescono a intercettarli prima questi percorsi no io portavo un contributo
Di informazione su Cinecittà è un messaggio di carattere generale sentiva poi una parte del dibattito ma non posso sentirlo tutto perché avevo un impegno precedente ringrazio
Dell'attenzione che mi è stata rivolta sul piano dell'organizzazione temporale mi scuso con Sergio Cofferati ma diciamo che lo conosco abbastanza bene per immaginare quello che lui dirà usiamo questo termine peraltro lo potrò leggerà anche ex post e quindi diciamo è una è una mancanza di cui mi rammarico sul piano diciamo che l'occasione puntuale ma non ne sentiamo la mancanza sul piano strutturale d'altra parte la cosa che oggi mi interessa di più di Sergio Cofferati e che non riesco a come dire
Esplicitare a verificare in questo in questo contesto SD Tex Willer ne sa più luglio io no perché s'è scatenato da un po'di tempo
Essendo anch'io un grande lettore di azioni la voglio dire ne è rimasto il dubbio se come dire come finirebbe una competizione informativa su questo tema ma lo faremo nella terza età voglio dire quindi non rinviamo a nuova data
Cinecittà servizi cioè Cinecittà l'azienda Civita come è stato detto è stata privatizzata il percorso si è concluso
L'ultimo incontro che è stato organizzato dal vostro sindacato e non contro il cui stavamo all'inizio del percorso adesso stiamo alla fine della prima fase del percorso ce l'abbiamo l'azienda privatizzata dobbiamo valorizzare l'azienda con tutto quello che questo comporta
Penso che sia una notevole opportunità per il sistema
Italiano ovviamente con riferimento al alla al settore nel quale Cinecittà opera per un insieme di motivi che io vi sottolineo
E che sono l'altra faccia la medaglia spesso quando si vedono questi processi si vedono i problemi non si vedono l'opportunità io per carattere sono un costruttore quindi vedo l'opportunità anche se non delego i problemi evidentemente cecità
Servizi un'azienda la quale può puntare a sviluppare l'offerta di servizi verso il la cinematografia verso la fiction ma può allargare la propria attività più in generale al mondo dello lo spettacolo e della cultura perché ha tutte le condizioni soggettive e oggettive per fare a condizioni
Sicurpol soggettive perché il marchio di Cinecittà un marchio
Conosciuta nel mondo
è un valore positivo può essere opportunamente il traino di potenzialità di sviluppo in attività di servizio in attività di valorizzazione di asset collegati ovviamente alla sua maturato
Una opportunità
Di natura oggettiva perché il pacchetto degli investitori Cinecittà è un pacchetto di tutto rispetto
Anche se purtroppo ma per una serie di valutazioni autonome che noi rispettiamo sia Mediaset che RAI non hanno aderito in questa fase dello lo sviluppo dell'azienda
è un pacchetto di azionisti tutto rispetto perché c'è una componente importante di capacità di offerta del settore pensiamo a Cecchi Gori e De Laurentis c'è una presenza di un'esperienza organizzativa utile come quella della dea ci sono alcuni operatori del mercato
Dell'impresa italiana quali Merloni Caravale che certamente hanno cultura
Di internazionalizzazione cultura organizzativa orientato allo sviluppo cultura di
Valorizzazione del marchio che sono ampi ciascuna di queste tre culture utili per Cinecittà c'è la presenza di Efibanca che è intervenuta prima che diventassi presidente la banca
Nazionale lavoro quindi me la sono trovata tra virgolette detto che come alcuni di voi sanno aveva istruito la pratica per fare da sponda
A piccoli operatori del settore che fossero interessati gli piccole del settore non si sono poi dichiarati interessati Efibanca aveva istruito la pratica e ha deciso avendo visto che l'opportunità c'era di investire direttamente peraltro Efibanca importanti perché io spero che in una fase successiva come abbiamo detto già in sede sindacale ovviamente nei modi e nei termini che la storia delle relazioni industriali di questo Paese
Come dire consentirà di applicare ci sia uno coinvolgimento più ampio l'assetto azionario anche da parte di altri soggetti non esclusi soggetti impegnati professionalmente nell'azienda e quindi la presenza di una merchant bank come Efibanca può essere un ponte e un supporto anche per questa fase laddove questa fase venisse a maturazione
Dicevo e quindi Cinecittà è uno Portogallo e speriamo nei prossimi tre anni
Di potere a valorizzare sia sul piano della redditività sia sul piano delle attività sia sul piano quindi del ruolo dell'azienda nel contesto del settore nel contesto della della città di Roma
Abbiamo l'utopia di pensare che questo possa avere una ricaduta raggiungendo una società che può andare sul mercato in alla fine di questo periodo che stiamo lavorando per creare le condizioni organizzative che consentano
Come tutte le aziende pubbliche non mal gestite perché esistono molte aziende pubbliche sono state mal gestite e ci sono delle aziende pubbliche
Perché la regola non è mai grazie al cielo
Così assoluta basta assolutista denegare le responsabilità individuali voglio dire ci sono elezioni problemi sono stati gestiti dignitosamente Cinecittà è una di quelle voglia dire anche se questo non significa che ha valorizzato tutte le sue potenzialità significa che ha evitato una serie di problemi gli altri hanno avuto e l'ho sempre detto Cinecittà non perdeva perché aveva un deficit di gestione perdeva perché alcuni dei suoi clienti non pagavano la fine dell'anno non so se Doria quindi perdeva sempre sotto la linea e non sopra la linea è chiaro che quando uno prendi clienti sopra le miniere anche garantirci che paghino perché altrimenti formalmente ha fatto un bilancio in ordine però l'anno successivo porta sopravvenienze passive inediti che non ha incassato ma al di là di queste vicende che fanno parte del passato Cinecittà è una struttura che può crescere e io sono fiducioso che il contributo che ha dato il sindacato a questa privatizzazione sia come direbbe ripagato anche in termini di soggetto dello sviluppo ricordo perché penso che se ne vede che il sindacato ha dato uno contributo importante perché quando ha agosto dell'anno scorso
è stata costituita nuova società insperato accettato di fatto anche se con qualche commedia comunicato di troppo ma quelli come dire fanno parte del gioco e quindi sono comprensibili il passaggio dei lavoratori dalla precedente struttura nanostrutture anche se non la struttura ancora non aveva nessun azionista nuovo e quindi stanno operazioni che come ha detto un vostro collega è stata fatta che come dire sulla fiducia di uno sviluppo perché non si è mai vista una privatizzazione che quando viene attuata ancora non ai privatizzatori e debbo dire all'epoca era certamente vero però questa era l'unico modo per far decollare il sistema perché solo di fronte alla sfida del cambiamento gli investitori uscivano allo scoperto come è stato e quindi in questo senso io debbo come amministratore di Cinecittà Servizi un grazie al contributo che il sindacato ha dato nel non ostacolare quella fase delicata ha detto ognuno fa il suo mestiere il sindacato tutelerà gli interessi dei lavoratori io cercherò di migliorare non solo lo sviluppo all'azienda ma anche la rete più redditività del capitale investito ma questo non toglie voglio dire che in quella fase ci è stato una
Un atteggiamento responsabile e consapevole da parte di tutti gli interlocutori del processo
Cinecittà importante qui vado a seconda parte del mio intervento e concludo rapidamente perché può essere un attore dello stile
Cinecittà come era stata immaginata
Diciamo nel vecchio processo di pret
Una struttura dargli un po'di lavoro e non farla perdere non era un attore dello sviluppo
Era se tutto andava bene una fabbrica ben gestita e se andava male una fabbrica in cui c'erano molti soci nessuno dei quali si sentiva responsabile dell'andamento del quindi la cultura paga consortile che stava dietro al precedente progetto di felicità che noi abbiamo ridete poi integrato strada facendo non per scelta nostra perché sono di almeno sono vittime dei i cosiddetti consorziati non so se rendo l'idea
Soprattutto quelli più piccoli che dichiara una disponibilità che poi non potevano esaudire
Correre il rischio di far diventare Cinecittà un oggetto
Del mercato in questo modo Cinecittà se riesce a creare un po'uno contenuto progettuale può essere un soggetto del mercato quindi può essere un attore dello sviluppo e questo mi sembra un discorso molto importante perché vedete
E la considerazione che vi faccio è questa il contributo informativo che ci è stato dato certamente utile ce ne saranno altri altrettanto utili
Però lo sviluppo è fatto di tre grandi tematiche le regole la domanda e l'offerta
Le regole lo fa lo Stato più lo Stato fa funziona meglio quindi fa regole opportune manone eccessive né in termini quantitativi né in termini di in invadenza più fa bene il suo mestiere che è quello di far vedere
Il mercato
Organizza se funziona bene la domanda e l'offerta
Il settore nel quale del quale una dichiarazione non certo con cui la domanda
Vi è per definizione crescente nei prossimi vent'anni c'è diciamo fino alla nostra terzietà tutti quanti voglio dire non abbiamo il problema domani abbiamo il problema di organizzare rafforzate
E purtroppo l'offerta nel nostro Paese è carente perché al di là della presenza importante che va valorizzata proprio per questo motivo di Mediaset non so che è l'unico competitore reale che esiste sul mercato
Intesa una logica di funzionamento fuori dal contributo tra virgolette pubblico non so se noi abbiamo operatori
Molto ridotti di numero e mediamente molto piccoli rispetto al quadro competitivo globale
Che è globale come quadro competitivo non solo perché globale tutto il mercato oggi ma perché globale a maggior ragione il quadro competitivo di una sentimento in cui il trasferimento del gli asset voglio direi materiale e quindi come tale globale per definizione
Allora il devo problema che noi abbiamo al di là delle regole che speriamo che siano fatte bene
Al di là di onde evitare la domanda che speriamo che funzioni bene è quello di far crescere l'offerta
E fa crescere l'offerta significa aumentare il numero dei salutiamo il vicepresidente del Consiglio chiamato pure lui
No io c'ho problemi o faccio la vai colorati perché li rispetto voglio dire
Se no non convinse realizzate nel modo dalla comunicazione va anch'essa ragazzini stalle ce ne vorrebbero dice pagavo e anche noi voglio dire allora dicevo diciamo il mercato è fatto dalla qualità e quantità da domanda dalla qualità delle regole non dalla quantità delle regole e dalla qualità e quantità dell'offerta e se c'è un punto debole del nostro processo di sviluppo e che noi abbiamo poche pochi soggetti nell'offerta e peraltro gran parte di questi sono dentro e poi il motivo per cui molti dichiarano disponibilità che non riescono a pezzi in questo senso il contributo che può dare anche sul piano più più alto Cinecittà Holding per cercare di promuovere di concorre allo sviluppo dell'offerta al di là dell'iniziativa di Cinecittà Servizi mi sembra che sia opportuno vi faccio l'esempio finale così chiudo con una cosa che sta a cuore a Veltroni l'agenzia per la promozione all'estero del cinema italiano non abbiamo lavorato circa nove mesi per trovare un punto di equilibrio intelligente che fa abbiamo trovato per far partire bene questa iniziativa perché c'era un'interpretazione diceva facciamo la solita società o la solita Fondazione col solito soggetto giuridico poi discuteremo lungamente chi fa parte del consiglio fa il presidente di fa il direttore
E poi poi abbiamo pochi soldi quei pochi soldi serviranno sì e no per far funzionare questa società e c'è chi diceva facciamo partire il progetto il programma e poi c'è il programma funziona cerchiamo di dargli un contenuto strutturale
Abbiamo trovato un punto di equilibrio di fare un contratto di programma organico che si è materializzata nell'agenzia e che adesso ci consentirà nel prossimo anno di vedere quello che ciascuno dei soggetti mette a disposizione
Di questa iniziativa in termini operativi interni di know-how in termini anche di soldi
Perché se poi l'operazione riesce che ci sono risorse all'uopo l'evoluzione più strutturali altrimenti abbiamo evitato di aggiungere un ente che sarebbe inevitabilmente diventato inutile
Questo è un modo intelligente di fare le regole perché persegue un obiettivo generale senza creare sovrastrutture duplicazioni
E poiché questo lavoro è stato fatto nell'ambito diceva promossa dal ministero e quindi da Walter Veltroni penso che a luglio ha dato atto voglio dire la sensibilità capire l'importanza di questo processo per raggiungere un obiettivo condiviso quindi concludendo Cinecittà servizi si propone come un soggetto del mercato non solo come un oggetto di una trattativa sindacale o di una militarizzazione
Secondo il problema che ha questo Paese e che ha pochi soggetti che promuovono
L'offerta nel mercato intenzionato la grande opportunità e che avendo noi patrimoni materiali significativi possiamo valorizzare se riusciamo a far funzionare insieme
Questa strategia di sviluppo che ve lo ricordo così non ce lo dimentichiamo mai fatto delle regole
Della domanda e dell'offerta le regole che fa lo Stato buone ma poche la domanda viene promossa dalla capacità generale di promuovere sviluppo l'offerta viene promossa dai protagonisti del mercato e su quello noi dobbiamo incidere più e meglio che nel passato grazie
Grazie adesso proseguiamo con l'ordine dei lavori c'eravamo dati il professor Picozza
Sono grato alla SLC-CGIL per questa occasione che mi consente di sintetizzare
Anche l'esperienza di circa dieci anni di assistenza legale all'Agis e cioè alla più importante associazione dello spettacolo
Dirò subito che le mie riflessioni si pongono un po'in disaccordo con le conclusioni di chi mi ha preceduto
Perché l'aspetto normativo comunitario prima di tutto e poi nazionale non consente di parlare di mercato della cultura ma consente per di parlare di valore spirituale della cultura
Il mercato può essere evocato per cercherò di dimostrarlo solo per alcuni segmenti
Tanto per entrare subito in tema
L'articolo centoventotto del Trattato di Maastricht e oggi il Trattato di Amsterdam andando di contrario avviso alla politica della concorrenza degli aiuti di Stato degli appalti pubblici
Ritiene che sia dovere dell'Europa come degli Stati nazionali finanziaria al massimo grado le culture comunitarie nazionali regionali i locali
Tutelando il principio di sussidiarietà e di diversità delle culture stesse
In secondo luogo l'unica parte in cui il mercato esposto alla concorrenza
Riguarda per un certo verso gli appalti pubblici secondo la direttiva del mille novecentonovantadue numero cinquanta recentemente modificata
Per cui dal tredici ottobre di quest'anno verrà implementato un obbligo di conferire mediante procedura di gara appalti nei settori culturali sportivi ricreativi
Per quelle che sono le amministrazioni aggiudicatrici o gli organismi di diritto pubblico
Questo è un punto molto delicato ci tornerò subito dopo perché può riguardare le società formalmente pubbliche cioè i centri nazionali dello spettacolo
Che sono diciamo dei motori molto intelligenti nell'ambito del nuovi disegni di legge in itinere ma tuttavia possono proprio soffrire di alcune limitazioni
Derivanti dalla qualifica di organismo di diritto pubblico se ed in quanto rimangano a totale o comunque maggioritaria partecipazione pubblica
Quanto all'impianto costituzionale non è un mistero lo ha sempre affermato il mio maestro Massimo Severo Giannini che lo stato di cultura in Italia non si doveva realizzare cioè uno stato che volesse esseri dirigista nella cultura non aveva spazio nei referenti costituzionali
I referenti costituzionali con la simmetria che la Costituzione a parlano di libertà e di pluralismo nel settore dell'arte nel settore delle culture nel settore dello spettacolo
Quello che presente invece dei momenti di andamento ciclico quasi dei corsi e ricorsi di Chiana memoria è il legame fra lo spettacolo la cultura sotto questo profilo il giurista che non voglia essere un formalista deve per forza prende i suoi strumenti di analisi dalle altre discipline ed in particolare voglio ricordare uno dei primi saggi di economia politica dello spettacolo
Fatto dall'allora consigliere di Mitterrand Jacques Attali
In cui e li fissò non era ancora vicino al mondo di internet si era ai primi passi
Quattro momenti essenziali nella vita umana dello spettacolo
Il momento celebrativo il momento rappresentativo il momento riproduttivo che nasce con il disco e con il cinema il momento ripetitivo che celebra i suoi trionfi con le videocassette e i compact disc
Vi era un punto interrogativo cioè cosa sarebbe stato nel futuro
E Attali immaginava una lotta come sempre avviene dei processi umani fra l'istinto
Della massificazione omologazione
E l'istinto della fruizione collettiva cioè della riappropriazione con una frase molto suggestivo l'espressione la chiamava la ricreazione non nel senso ludico chiaramente il termine
Ma nel fatto che questi valori spirituali che sono alla base del fenomeno dello spettacolo
Derivano riappropriati
Da chi nera utente
Anche qui è singolare l'aspetto di tutti noi che amiamo lo spettacolo perché non si può parlare di consumatore o utente come si parla per esempio nel Trattato di Maastricht o della recentissima legge sulla tutela dei diritti dei consumatori
In realtà noi siamo proprietari ma facciamo parte della nostra cultura
Quindi se vogliamo l'aspetto della cultura e dello spettacolo richiamai giuridicamente più il concetto del bene ambientale cioè a
Unto di un bene immateriali
è chiaro che di fronte a queste coordinate quando parliamo di spettacolo dobbiamo opporci di fronte ad una prima opzione
Cioè fino a che punto lo spettacolo Hossain capire forme imprenditoriali fino a che punto è invece lo spettacolo è una delle forme più precisamente è stata definita correttamente la riproduzione dal vivo la rappresentazione dal vivo dell'evento artistico ora c'è un elemento che sta fuori da questa analisi ma per completezza lo voglio offrire di riflessione ed è appunto il problema della nuova bibbia di Gutenberg cioè internet
Adesso non ci sono stati ancora preparati nell'assetto legislativo si muovono i primi passi
Ma certamente il mondo di internet potrebbe essere un rivoluzione anche nell'assetto dei rapporti tra spettacolo e cultura
Perché l'interattività potrebbe portare o al trionfo del individualità creatrice del soggetto spettatore oppure al compimento di quel processo finale di massificazione che si evita allora se questi sono i postulati che mi sembrava doveroso richiamare vediamo come sono affrontati nella recente legislazione
Un punto fermo perché voi ricordate che l'Italia è partita un po'sull'immagine pizze maccheroni
Dopo la guerra ipotizzando un ministero in cui lo spettacolo stava vicino al turismo e allo sport quindi una dimensione ludica non una dimensione culturale
Fortunatamente fu proprio Giannini con il decreto seicentosedici
A richiamare la strumentalità dello spettacolo nei confronti dell'attività culturali
Ricorderete tutti che incerto articolo quarantanove prevedeva che entro qualche anno si dovessero fare quelle leggi cornice che non sono state purtroppo ancora fatte
Ora questo elemento di continuità dello spettacolo cultura è stato perseguito con tenacia devo dire dalle regioni ed autonomie locali
Al di là della diversità di modelli politici e poi ciascuno con le proprie forze anche economiche tutte le leggi regionali e gli atti fondamentali dei comuni hanno richiamato il legame tra cultura e spettacolo
L'elemento Spoon postulano in questa collocazione che altrimenti molto Moggio Enea è dato proprio dal decreto di attuazione della Bassanini
Cioè il centododici
In cui forse per ragioni di compromesso nei rapporti fra Stato e Autonomie locali
Si è inserito questo capo sesto dello spettacolo che però è talmente contiguo al titolo sulle attività culturali che rimane un po'così appeso in una sorta di strumentalità però non del tutto dichiarata
Come invece è presente in tutte le altre leggi
Può essere che diciamo questa sia una opzione da tenere in poco conto
Ma quando poi si va al momento dell'interprete soprattutto interpretazione letterale ogni il buon avvocato cerca dappertutto una pezza d'appoggio quindi che io lo voglio segnalare per sempre completezza di riflessione
Invece nella prospettiva della inglobamento dello spettacolo e la cultura si muovono tutti gli altri disegni
Sia quello di riordinamento dopo i referendum
Sia soprattutto il disegno di legge del neo ministero sui beni e attività culturali che su questo ha veramente un'organicità
Perché coglie quel momento sempre insisto spirituale e transgenerazionale fra il bene culturale e l'attività culturale cioè l'elemento statico elemento dinamico che non possono essere l'uno senza l'altro
Così anche se ne ha traccia nelle diciamo disegni di legge perché parli ancora i disegni di legge sul teatro di prosa e sulla musica
Il cinema ha una sua specificità ma direi storica perché se prendiamo per buoni postulati
Tracciati a suo tempo in questi saggi sull'economia dello spettacolo nasceva già in un'epoca di riproduzione quindi la creazione artistica doveva anche confrontarsi con l'epoca storica quel nasceva questa forma di arte
Tuttavia il modello del cinema il più stabile perché non solo a una legge dal sessantacinque ma c'è anche delle modifiche recenti ed è interessante le nostre riflessione
Perché senza diciamo fare una polemica letterale comunque incentiva il meccanismo dei contributi
Leviamo cancelliamo la parola pioggia ma certamente da una grande libertà
Basti pensare al famoso ex articolo ventotto sul fondo cinema che secondo me molto correttamente è stato espanso addirittura rispetto a precedenti scelte perché come alle occasioni ieri di commentare in Sardegna con un bravissimo regista del posto che ha fatto un documentario sull'istituendo Parco John mineraria dell'isola solo liberando le creatività certamente e qui non è una logica di mercato una logica di valori umani di merito di capacità
Forse di dieci progetti uno si pone un livello eccelso ma queste dappertutto guardate dell'università nella professione
è una competizione che però è una competizione mirata cioè tiene conto della esigenza di liberare delle energie per avere poi di prodotti se non si rischia una parte di capitali non si potranno dire dei risultati
Allora a mio diciamo persona il giudizio il vero problema del spettacolo poi parlerò brevemente degli incentivi la possibilità di cambiarli è come creare il bacino dello spettacolo e qui devo dire che solo recentemente un assieme all'onorevole trovi un altro ministro cioè il professor Berlinguer si è mosso con concretezza ma forse occorre essere ancora più coraggiosi perché se noi prendiamo i dati statistici ormai le nostre istituzioni gli hanno bene elaborati basti pensare al cd ma ad esempio la vediamo che in altri paesi ci sono dei bus bacini di utenza
Veramente molto più forti perché le attività di promozione educativa e culturale sono curate nel dettaglio e veramente a livello globale
Solo ora noi cominciamo per esempio a inserire elementi di storia dello spettacolo o Storia della musica storia del teatro a livello della formazione degli studenti
Dovrebbe essere un dato di fatto che come si è insegnata obbligatoriamente la storia e le arti plastiche in tutti diciamo e gli ordini e gradi le nostre scuole normali non speciali
Sì desse una formazione educativa sulla storia dello spettacolo e in particolare di questi tre segmenti tradizionali
Ma aggiungerei e si ricordava già prima da parte dell'intervento di apertura anche la formazione specialistica
Cioè la esigenza di collegare in un mercato del lavoro che vuole giustamente la flessibilità opzioni pensiamo la musica che non siano definitive fin dall'inizio e cito alla lettera e sfornare poi diplomati disoccupati
Ma dando una formazione culturale di base che poi possano essere realizzata secondo i propri talenti anche le disponibilità del mercato del lavoro perché attenzione la formula sulla quale io mi richiamo che la cultura e lo spettacolo non è il mercato non significa che non debba venire a patti entro certi limiti con il mercato spesso cito solo due esempi storici che prendo diciamo da un settore conosco meglio e quello della musica
Un grandissimo compositore come Vivaldi fallì perché si mise a fare l'impresario oppure baccano realizzò quello che voleva realizzare perché in una famosa lettera scritta consiglio municipale di Lipsia non gli avevano messo a disposizione gli strumenti per poterlo fare pur avendo il suo ingegno
Quindi tenere ben presento questo evento ma ricordarci che la cultura va oltre fa parte di quei valori come l'ambiente e i capi pochi altri che sono al di sopra della nostra vita umana e della nostra esperienza individuale
Detto questo perché il discorso sia calato ovviamente nel pratico qual è il la possibilità di direi ritoccare per il momento il sistema delle incentivazione
In primo luogo io non penso che il sistema delle incentivazioni in condizioni di parità di accesso e di chance possa essere abolito
Non è questo lo strumento che usa per esempio il diritto comunitario che pure ha ormai di cospicui progetti di finanziamento nel campo dello spettacolo
Si può ammirare il Progetto si possono mettere determinati parametri ma quella che è la creatività e la diversità non può essere più di tanto penalizzata
Abbiamo però degli utili approcci che sempre attraverso l'opera del ministro Bassanini ministro dell'industria possiamo mutuare dal mondo per esempio dell'industria negozio di sapere l'ormai gli incentivi sono stati riordinati in tre figure generali
Quelli automatici quelli negoziati e quelli discrezionali una quota del FUS potrebbe essere ridisegnata in queste leggi sotto a forma di incentivo automatico retto su un principio di autoresponsabilizzazione di autocertificazione
Tutte cose che dobbiamo ovviamente alle leggi Bassanini che danno questa velocizzazione burocratica qual è però il problema che si deve porre il nuovo ministero
Quello sia per controllare perché e qui possiamo prendere ancora una volta dalla Comunità europea
Il momento in cui si erano dei soldi che sono pubblici vuole anche una capacità di controllo a valle non una semplice riscontro formale
E come si sta cercando di far cambiare la Corte dei Conti facendolo passare da un letto un controllo di legalità formale a uno di gestione così le forze del ministero del Dipartimento quale sarà dovranno cercare anche a campione di a organizzarsi in modo informatico per controllare il la reale spendita non per valutare ovviamente nel merito ma per controllare che questa parte di contributi
Possa effettivamente essere stata spesa secondo quelle che sono le linee di programmazione ormai credo triennale almeno questa è la costante che nelle leggi in itinere
Mentre gli altri due tipi di incentivo cioè quelli discrezionali e quelli negoziati possono benissimo essere gestiti pensiamo per esempio le agenzie degli eventi culturali ai centri nazionali dello spettacolo
A avendo però e qui mi sembra però siamo sulla buona strada
Cura di non pensare alla vecchia discrezionalità di tipo amministrativo ma quello che è l'apprezzamento estetico culturale
Per cui estese certamente necessario un momento di grande trasparenza e separazione fra l'istanza politica e l'istanza decisionale
E per quanto riguarda il tipo di incentivazioni negoziate
Certo lì bisogna andare un rapporto diverso fra pubblico e privato cioè occorre una sinergia occorre cioè liberare quelle energie dal privato cioè che i privati presenti nei loro progetti e che quindi questa opera di negoziazione venga condotto su una base di parametri esclusivamente di qualità quindi che questo presente un approccio un altro importantissimo veniva già richiamato e quello che la programmazione negoziata
Se è vero quello che si è letto sui giornali che cioè queste agevolazioni verranno estese al turismo certamente il settore dello spettacolo a tutte le i requisiti soggettivi per essere un'altra Area
Anche perché forse è un obiettivo più realistico di quello che nelle leggi cornice ed in corso di approvazione troviamo scritto quando si vorrebbe che la politica dei singoli settori
Assicuri un maggiore riequilibrio nelle zone territoriali della presenza di queste attività ecco a tutti piace ovviamente porsi dei problemi di largo respiro e vanno condivisi perché è dovere dello Stato italiano assicurano la presenza della cultura o spettacolo omogenea in tutte le parti del territorio nazionale
Però probabilmente la programmazione negoziata i patti territoriali Tatti Daria potrebbero consentire di intanto avere degli obiettivi mirati di riqualificazione o addirittura di creazione di occasioni in zone ce ne sono tanti purtroppo
Spesso al sud che non hanno queste opportunità
Un altro strumento che probabilmente va ancora incentivato
è quello dell'attività di promozione in reale non monetaria cioè la partecipazione del pubblico iniziative private in tutti nelle varie gamme che il diritto privato sconosce associazioni fondazioni già si è detto ma anche società ricordiamo che non è ancora abrogato l'articolo ventidue della legge sull'autonomia e locali
Che consente ai Comuni di partecipare in modo maggioritario minoritario ad iniziative anzi proprio in materia di cultura e di spettacolo
La centoquarantadue aveva elevato la Provincia come centro diciamo di raccolta sinergica di queste iniziative quindi in conclusione la cultura e lo spettacolo che fa parte integrante si possono confrontare con il mercato ma secondo me non sono mercato
Potrebbero diventarlo se nella Travaglio di questo fine millennio il problema della comunicazione multimediale dica
Faccia in un certo senso rendere marginale l'occasione dello spettacolo dal vivo dico subito quale diciamo la mia sensazione che la lotta è durissima e che forse qualcosa si sarebbe potuto fare prima
Se nella vecchia e ormai messa nel dimenticatoio legge ottocento fosse stato attivato quel famoso coeur comitato di coordinamento obbligatorio con la RAI Televisione
Che invece fu lasciato lì messo benissimo la legge ma nessuno sì preoccupò poi di coltivare certa se questi due aspetti vanno ciascuno la sua direzione
Il futuro e molto difficile io mi auguro che e questo è un compito dello Stato di un compito sovranazionale cioè delle nostre autorità pubbliche
Si sappia cogliere e dare i fondi necessari le opportunità necessarie non lasciare solo al gioco del mercato in senso stretto cioè della concorrenza questa attività perché io penso che lo spettacolo soprattutto dal vivo
A un qualcosa di veramente straordinario
Cioè e la rianimazione di un processo creativo di un processo compositivo
Questo nessun'altra forma meno che mai internet può consentire di avere questo tipo di esperienza e quindi mi sembra che la strada in cui sono messo i nostri governanti e su questa linea
Spero che su questo sì
Lei Dio di mezzo steccati barriere pubbliche e private
Chiudo con un'avvertenza il diritto che è una disciplina molto formale
Però a una qualità e nello stesso tempo un difetto è anelastico
Contrariamente a quel che si dice che gli avvocati sono bravi perché mettano una pezza a colori
Dappertutto e c'è il detto latino fecit de album Nigro in realtà le leggi quando sono fatte poi si muovono su un certo modello faccio proprio l'esempio dei centri nazionali spettacolo nel momento in cui si configurano come organismi di diritto pubblico occorre poi che l'azione sia conseguente altrimenti un'impresa un lavoratore un utente può considerarsi leso
E a dire le sue vie di tutela giurisdizionale quindi riflettiamo bene prima di dare voi sapete già ormai la polemica che c'è fra privatizzazioni formali e privatizzazioni sostanziali
Solo una privatizzazione sostanziale
è in greco non un monopolio privato né intendiamoci una privatizzazione in condizioni di concorrenza
è in grado di poter operare con le leggi del mercato altrimenti le leggi del mercato devono confrontarsi con quelle che ho citato in apertura che sono le leggi della comunità europea grazie
Allora procediamo
Abbia un po'improvvisare perché qui gli impegni cambiano nel giro di minuti
Fedele Confalonieri
Grazie intanto ringrazio gli organizzatori di questo convegno averci invitato perché riteniamo di essere appunto
Di spettacolo
Ho capito bene spettacolo cultura che debba essere solo però sarà un altro convegno per presentarsi non per fare del dello stupido esibizionismo ma per vedere un po'che cosa rappresentiamo qualche cifra insomma nel nostro programma triennale di investimenti ci sono allestimenti dal novantasette al due mila duecentotrenta miliardi previsti all'anno per fiction italiana
Qualche altro numero l'anno scorso un investimento di duecento miliardi nel cinema italiano era un po'eccezionale perché abbiamo comprato il pacchetto di Cecchi Gori
Quest'altr'anno certamente non meno di cento miliardi nel cinema italiano anche magari attraverso la nostra consociata Medusa
Se parliamo per esempio di doppiaggio
Una un argomento che è stato all'onore delle cronache in questi giorni il nostro impegno è per cinquanta miliardi all'anno
Per quello che riguarda l'Asia che vuol dire i diritti sulla musica che noi utilizziamo nelle nostre trasmissioni una settantina di miliardi all'anno ecco non è fare dello studio giudice arriva ma vedere un po'quali sono in che ambito ci muoviamo no
E allora diciamo impegno una io metterei a base approfittando anche di Veltroni e non intervenendo una vecchia polemica sulle emozioni interrotte l'altro che è stata tra l'altro benissimo utilizzata da Walter fa proiettandolo poi nell'Olimpo deriva della politica nazionale fra un po'anche l'Ulivo mondiale
Ma per dare veramente un po'una una sensibilità a ecco a quello che chiari il problema del cinema italiano
Il cinema come
Come ha finanziato è finanziato per almeno il fra il sessanta e il settanta per cento dalla televisione
Ora è un prodotto importante pesante fa audience stasera ne facciamo Forrest Gump sicuramente faremo pure se nel seconda visione almeno un trenta per cento di indice
Audizione
Però se nei diminuiamo continuamente la capacità di attrarre uso una formula purtroppo tecnica GRP che però ha tradotto in soldoni sono quanti contatti
In quanti in certi momenti sì
Un determinato target viene colpito dal messaggio pubblicitario ecco noi finanziamo con la pubblicità
Il cinema attenzione a fare una politica anti pubblicità mi spiego il cinema fino a febbraio scorso le interruzioni potevano essere tre perlomeno tre poi esse si andava oltre novanta minuti potevano essere anche quattro
Per i contratti stipulati dal febbraio in poi da febbraio di quest'anno saranno soltanto due diventa carissimo ecco questo GRP diventa carissimo qual è il rischio il rischio è che la televisione generalista debba abbandonare un prodotto come questo quindi venga meno una fonte di finanziamento importante come tutti capite e qui mi riallaccio Vito anche un piccolo spaccato di quello che è la nuova frontiera della televisione perché certamente l'abbiamo detto ieri in linea FRT dove abbiamo avuto la nostra Assemblea
Questo è un anno disinvolta ma di svolta fondamentali mi spiace che se non ci sia più avete avete ha parlato di regole e di mercato ma c'è un'altra terza componente importante soprattutto oggi e della tecnologia
Lo scenario di domani è lo sviluppo tecnologico ma anzi elogia lo scenario di oggi tutti abbiamo sentito parlare di convergenza e non capivamo molto bene che cosa fosse ecco Telecom cioè un'azienda di telefoni che si allega con un grande editore multimediale Nardo poi gli altri non importa chi siano la RAI Mediaset piuttosto che Cecchi Gori o piuttosto che te azione costituiscono in caso di convergenza ed è già per domani
Allora la tecnologia un altro fattore di cambiamento
Siccome poi tutto questo presuppone uno scenario internazionale
Murdoch tutti questi son tutti i protagonisti che entrano nel settore perché la tecnologia con un fatto dalla digitalizzazione che consente uno sviluppo ormai quasi infinito dei canali di distribuzione fa sì che chi è più a produttore oggi abbia interesse a diventare anche distributore se uno ha l'abbonamento di tele più si vede il canale vuol dire fra poco si vedrà il ti si vedrà il kit Fox ci sono quelli della Warner e così via quindi produttori che diventano distributori
Sono centinaia di possibilità
Cosa ne deriva ancora l'importanza del contenuto
L'importanza dei contenuti ma pensare i quali ci vogliono disponibilità straordinarie ecco allora il senso delle alleanze internazionali
Ecco il senso di prepararsi a dialogare con questi che diventeranno sempre più rari cioè gli attori poi saranno integrati e qui loro l'ho reso molto veloce perché stiamo parlando fra addetti ai lavori quindi non c'è bisogno di fare tutti i passaggi ma questo è lo scenario di domani quindi internazionalizzazione contenuti
Contenuti sempre più cari basta guardare cosa succede non lo sport per cui tiene
Come conseguenza un'espulsione di certi prodotti cioè l'impossibilità da parte per esempio dalla televisione generalista di programmare determinati contenuti
Partite il campionato di calcio a cento miliardi per il solo una squadra non è una portata né della RAI in di Mediaset radiati perché dobbiamo fare i bilanci in un certo modo
Probabilmente alla portata di bordo che può comprarsi una squadra due mila miliardi come ha fatto
Ecco pensiamo quindi a una nuova televisione che per esempio nel campo della fiction
Facciate le combinazioni internazionali per fare un esempio vedi Conte di Montecristo dove sono in sei soggetti a sostenere i costi e fanno un prodotto notevole anche di di successo oppure a una sorta di fabbrica di fiction
Elettronica noi abbiamo un'esperienza in Spagna di questo tipo dove una serialità molto lunga e dove un costo molto contenuto
Probabilmente se si va avanti in questo modo i film non ce li potremo permettere sarà fra tre anni sarà per cinque anni proprio per quei GRP che non sono sufficienti per coprire il costo di un film che oggi può essere dai cinque ai dieci miliardi e chissà quanta ecco questo è lo scenario detto molto in breve di una televisione di oggi e di domani
Allora la domanda a chi ci governa ecco per quelle regole
Attenzione qui si tratta di metterci in condizione di giocarla questa per di avere le dimensioni di avere la redditività quindi la redditività che cosa vuol dire poi poter investire potersi sedere ai tavoli internazionali noi ci abbiamo provato ancora all'epoca di Berlusconi ed erano forse tempi non maturi la parola globalizzazione non esisteva ancora dieci anni fa però siamo andati in Spagna in Spagna ci siamo
In Francia è andata com'è andata però in Germania abbiamo creato alleanze anche perché poi le alleanze non si improvvisano dalla sera alla mattina come si giocasse a Monopoli e questa è l'impressione che qualcuno a quando crede alleanze che si formano si disfano nel giro di una settimana
Però fare alleanze e quindi vuol dire avere la disponibilità e la capacità perché si è messo anche in piedi delle società che hanno nel Noro nucleo
Vedi investita e di dei protagonisti del mondo dell'audiovisivo per noi principale quali piuttosto che Canal Plus piuttosto che Kirch e così via ecco
Ma per sedersi a questo tavolo perché oggi è una sorta di congresso di Vienna nel mondo latino della Duse visivo dobbiamo essere messi in condizione di guadagnare allora non faccio la tiritera solita perché siamo qui anche tre tutti tutta gente che ci che si conosce
Però a pensare per esempio un diverso regime europeo telepromozioni tanto per dire non c'è Maccanico però si è uno nel gruppo deve essere penalizzato di qualche centinaio di miliardi non vanno nel conto
Del dell'utile però certamente non vanno neanche nel conto dei potenziali investimenti che si devono fare perché poi si deve investire per forza
Tanto per dire anche l'evoluzione del sistema finanziariamente societariamente ormai non è più la società di un uomo solo è una società che deve rivolgersi al mercato al mercato dei grandi investitori internazionali dei grandi fondi che quindi deve dare agli investitori una chiara direttiva di sviluppo quindi deve dire io chiedo al mercato tot centinaia di miliardi oppure metto questi investimenti che arrivano dalla redditività per fare questa alleanza per produrre questo primitivo e mercato reagisce non è casuale che per esempio noto titolo in un momento di flessione generale presentando come abbiamo presentato nei giorni scorsi alla Borsa i grandi investitori italiani e stranieri le nostre linee di sviluppo per il futuro sull'Europa
Restando televisione generalista ripeto perché la televisione generalista piccola parentesi attori tace un grande futuro cambiando magari pelle
Questo è quanto ecco c'è la risposta anche dal mercato allora attenzione qui mi rivolgo a chi ci governa regole e ben vengano le regole siano benedette le regole però regole che privilegiano la possibilità di svilupparsi che non penalizzano chi c'è nel mercato
Parlo qui direttamente a Veltroni ma magari a sproposito però letto quando era a inizia di una un po'desiderio di mettere una antitrust sulle fra produzione e distribuzione
Io dico qui attenzione perché la Federal Commission famosa dodici anni fa ha smantellato i paletti fra produttori e fra distributori se ritorniamo indietro rischiamo anche qui di i plafond dare quelle che sono invece dimensioni perché poi entrerebbero la Warner entrerebbero tutti gli altri che distribuirà ebbero certamente i loro prodotti e non quelli italiani ecco io mi fermo qui
Con un con un invito chi fa le regole lasciateci competere in questo nuovo mercato che non è più quello nazionale ma che quello internazionale grazie
Che ha chiesto di poter intervenire adesso Walter Veltroni
Nel corso di questo anno e mezzo di lavoro quello che abbiamo cercato di dimostrare come come posso dire come comun denominatore di tutti gli interventi che abbiamo compiuto sul piano legislativo e anche sul piano delle decisioni quotidiane è stato quello di affermare il principio che la cultura a un duplice valore
Ha un valore come il miglioramento della qualità di un Paese perché un Paese incolto un paese esclusivamente dipendente da dal più potente dei mezzi di comunicazione è un Paese che ha scarso ossigeno detto di sì
E dall'altro però anche sottolineare il valore che dal punto di vista dell'economia nazionale dell'occupazione del mercato a il mondo della comunicazione della cultura
Dei beni culturali e dello spettacolo
Dunque io sono molto grato alla CGIL per aveva offerto questa occasione discussione a tutti noi
Ho visto letto la reazione di muoio e in altre occasioni ho sentito le opinioni di Fammoni in questo senso penso che si parta proprio da qui cioè si parta proprio dalla consapevolezza del valore che un investimento nel campo della cultura che questo Paese purtroppo per molto tempo non ha fatto
Può significare anche in termini di crescita economica e di occupazione
C'è un solo grande precedente storico che io cito con discrezione senza immaginare che possa essere in qualche misura interpretato come umbra pietra di paragone del lavoro che non abbiamo fatto ma per dire come nelle democrazie occidentali c'è una un precedente importante di politica culturale capace di coniugare intervento dello stato nella cultura e crescita e di occupazione
Mi riferisco al programma attuato da Roosevelt attraverso la creazione del perderà la
Che ebbe l'obiettivo di alleviare la disoccupazione intellettuale e artistica che era cresciuta duramente durante la Grande depressione durante la sua breve esistenza fra il trentacinque e primi anni Quaranta
Il programma di Roosevelt diede lavoro a circa quarantacinque mila artisti e operatori culturale
Finanziando progetti nelle arti visive nella musica nel teatro nella letteratura
Gli storici credo ragionevolmente concordano nell'affermare che si trattò non soltanto del primo intervento di politica culturale effettuato negli Stati Uniti
Ma anche di un buon investimento
All'inizio degli anni settanta il valore del produzioni culturali sussidiate da new deal fu stimato in quattrocentocinquanta milioni di dollari
Ed era costato all'origine allo Stato americano soltanto cinque milioni allora vedete che forse comincia a prendere forma qualche insegnamento che da quella esperienza si può trarre con con utilità
Primo che l'utilizzo della cultura come fattore di crescita dell'economia e anche come bacino occupazionale non necessariamente comporta la strumentalizzazione tra cultura nella fine della libertà di espressione
Io so bene che ogni volta che c'è una forte presenza pubblica come c'è stata nel corso di questi anni in questo campo
C'è legittimamente la preoccupazione che questa presenza possa interferire posso occupare spazi che non sono pronti
Mi ha fatto molto piacere le generazioni Mojo un apprezzamento per la decisione che io considero la più difficile che mi è capitato di compiere all'interno di questi due anni e mezzo nel settore dello spettacolo e cioè più difficile per i grandi resistenze che abbiamo incontrato e cioè l'abolizione delle commissioni consultive per lo spettacolo
E la loro trasformazione in organismi molto più snelli
Il cui vincolo è l'autonomia la assenza di conflitti di interesse quella scelta era una scelta che tendeva a prefigurare un modello che può abbiamo riportato in diversi altri segmenti
Fondato sul principio che un aumento dell'intervento pubblico sia in termini economici sia in termini di legislazione sia in termini di attenzione di iniziativa deve al tempo stesso comportare un aumento della separazione tra la sfera della responsabilità politica e la sfera della libera espressione del pro della produzione culturale
Anche per questo lo dico solo incidentalmente non ho mai parlato ma insomma visto che sono qui lo faccio io ho assistito con un certo come posso dire concerto rapimento a alle polemiche circa l'esito della Mostra di Venezia
E circa il fatto che vi sarebbe stato un complotto ordito da nei Ettore Scola e non so chi altro
Per favorire la vittoria di un noto sconosciuto come Gianni Amelio il quale sarebbe improvvisamente battezzato regista dell'Ulivo ecco secondo questa schematizzazione che diciamo fa strame del bipolarismo trasformandolo in una cosa da operetta
Io ho un'idea esattamente opposta e mi rendo conto che però viviamo in un Paese in cui c'erano ministri che si occupavano poco di realizzare i provvedimenti che dovevano realizzare si occupavano molto evidentemente di garantire posizioni a questo appello io cerco di fare esattamente l'opposto
Il Pd Gianni Amelio ha vinto evidentemente perché la giuria ha ritenuto che fosse il miglior film in concorso Gianni Amelio è uno dei registi di cui l'Italia deve andare orgogliosa
E aggiungo che mi farebbe piacere che si leggesse quello che le Monde ha scritto a proposito di incerto grado di disamore che c'è
Da parte italiana nei confronti del proprio cinema
Sembra che lo facciamo apposta farci del male sembra che siamo specialisti nel nello spingere dei pulsanti di autodistruzione proprio nel momento in cui francamente ci sono condizioni che ci possono impari immaginare consentire una ripresa di sviluppo e di prestigio di cui il premio di Gianni Amelio
E prima ancora il premio di Roberto Benigni accanto il grande apprezzamento che c'è stato per i fini mare di Moretti di Martone e potrei continuare
Ci fanno immaginare che avremo una stagione cinematografica da questo punto di vista alla conclusione molto diversa da quelle che quando io ho cominciato il mio lavoro mi capitava di dover registri
Aggiungo un'altra cosa quindi io sono assolutamente convinto vale per la cultura e vale anche per lo sport
Visto che devo affrontare un tema di attualità lo lo faccio nella con la discrezione necessaria perché come sapete di fronte a queste vicende dal mio punto di vista la persona che ha una responsabilità ma anche una grande passione per lo sport
Molto inquietanti e molto gravi
Abbiamo costituito una commissione d'inchiesta al cui esito io prenderò le decisioni che devo prendere ma solo sulla base di quello che da questa Commissione inchiesta avrà determinato
Quello che voglio assicurare
E che
E che l'autonomia dello sport e lo considero un valore in sacro
Delle ville
Inalienabile l'autonomia dello sport è compito o meno ha intenzione mia e di questo governo difenderla
Naturalmente a condizione che l'autonomia dello sport abbia come suo pendant la trasparenza lo spartito
La trasparenza deve diventare lo sport italiano una casa di vetro nella quale ci si possano riconoscere gli sportivi gli appassionati di tifosi il Paese intero
E quindi evidentemente questo il senso dell'impegno con il quale noi affrontiamo adesso affronteremo le decisioni che dal lavoro della commissione d'inchiesta verranno proposte
Ma Dio ci scampi da una politica invadente e
Che si proponga di occupare lo sport perché questo sarebbe veramente un ritorno indietro di cui l'Italia non ha bisogno non abbiamo conosciuto
Sotto la specie dell'autonomia dello sport abbiamo avuto tanti deputati autorevoli e persino ministri presidenti di federazioni sportive e di leghe sportivi
è una esperienza che proprio in nome dell'autonomia dello sport ho combattuto quando lo facevo il ministro figurarsi adesso con quanta cura con quanta attenzione quali che saranno le decisioni che dovranno essere assunte l'autonomia dello sport dovrà essere considerata un valore di una società democrazia
Noi oggi siamo una situazione obiettivamente diversa da quella che abbiamo cominciato conosciuto nella relazione di mogli unità ne dà conto se non altro perché questa questo Governo ha scelto di investire nel campo da c.t.
E io sono grato a tutto il governo al ministro del Tesoro naturalmente ma in primo luogo al Presidente del Consiglio perché negli anni in cui abbiamo dovuto tagliare
Si è capito che cosa significava investire sulla cultura io ho guardato oggi i dati degli investimenti di quest'anno nel restauro del patrimonio culturale
Posso dire che complessivamente i fondi a disposizione sono più che quadruplicati rispetto a quando ho cominciato il mio lavoro
Erano trecento miliardi fondi disponibili ogni anno per il restauro dell'intero patrimonio culturale del Paese oggi siamo attorno ai mille duecento mille trecento il che significa naturalmente poter affrontare vedete come tornano i termini poter affrontare una grande opera di restituzione al Paese del valore della sua ricchezza principale che è appunto quella rappresentata al suo patrimonio culturale al tempo stesso produrre occupazione occupazione per il lavoro di restauro che spesso lavoro diciamo di edilizia ma è anche spesso lavoro qualificato perché lavora
Gol di questo patrimonio
Abbiamo investito di più uno spettacolo io vorrei ricordare a tutti noi perché mi fa piacere che questo ma venga considerato ordinario ma insomma
Vuole ricordare a tutti noi che secondo la Finanziaria che fu approvata nel novantacinque oggi il Fondo unico per lo spettacolo spettacolo dovrebbe essere a settecentocinquanta miliardi
Con la Finanziaria che abbiamo approvato qualche giorno fa il fusto saranno le centosessanta miliardi
Voi potete immaginare che cosa avrebbe significato per l'attività del mondo della dello spettacolo cui duecentodieci miliardi
Ma non è solo un problema di maggiore intervento dello Stato di sua razionalizzazione di sullo snellimento appunto abbiamo cercato di riformare la Biennale e Venezia la scuola nazionale di cinema
Gli enti lirici è stato il primo provvedimento che insieme a Claudia Tempestini a tanti altri abbiamo affrontato ma anche l'idea di rendere tutto più automatico di utilizzare l'autocertificazione del professor Picozza prima l'ha ricordato ma al tempo stesso di creare delle condizioni per le quali i privati possono invogliati a investire nel campo dello spettacolo e dei beni culturali
E poi soprattutto abbiamo cercato di lavorare sulla domanda fosse l'abbassamento del prezzo del cinema il pomeriggio o forse la riapertura dei luoghi per lo spettacolo
Rathenau e abbiamo finanziato anche questa perché quando si parla di teatro ci si occupa di meno fa più rumore diciamo a aggradare uno starnuto in televisione sono nove colonne un colpo di tosse dal cinema sei
Una un boato nel teatro spesso sono poche righe ecco invece a credo grande importanza
Quello che noi abbiamo cercato di fare per la riapertura dei Teatridithalia l'abbiamo stanziato molte decine di miliardi
Perché potessero essere riaperti molti teatri che sono stati chiusi per motivi
Questi soldi sono stati ora definiti nella nel programmi stanziamento abbiamo adesso rifinanziato stiamo finanziando provvedimenti per riaprire teatri importanti storici del nostro Paese tipo Teatro Petruzzelli a Bari cosa che purtroppo giace per conflitti interni Lia all'aria da molto tempo ma insomma quello che abbiamo cercato di fare una politica sulla domanda
Aiutare il consumo
Moltiplica rigo i teatri ma anche le sale cinematografiche
Noi abbiamo registrato in due anni e mezzo un'assoluta inversione di tendenza all'apertura Salce autografi
E ora noi abbiamo approvato il Regolamento con il quale si liberalizza ma al tempo stesso si pone su un vincolo perché qui io vorrei dirlo molto chiaramente
C'è un problema di distribuzione del prodotto cinematografico italiano
Non c'è dubbio credo che la vicenda dei film perché si dice i film di Venezia non sono andati bene
Cioè ci sono molte cose sulle quali bisognerebbe ragionare a parte il fatto che non è sempre vero perché alcuni di questi film sono andati bene
Ma c'è anche un problema di distribuzione sul problema persino di immagine quando un film esce in uno in due sale è un problema di comunicazione di immagine di impegno di senso
Della come possibile della mobilitazione che si realizza attorno a questo è chiaro bisogna mettere delle regole io venendo qui son passato davanti a un cinema nel quale in due sale si fa Truman show che bellissimo film e consiglio la visione a tutti quanti però probabilmente se noi avessimo come abbiamo perché l'abbiamo punto la fermata nel regolamento che è ora in in vigore
E noi avessimo per i multiplex con più di due mila posti delle regole che prevedono una quota di cinema europeo non faremo nessuna norma protezionistica ma consentiremmo un minimo di garanzia di spazio per un prodotto che altrimenti inevitabilmente per ragioni di potenza di marketing di Potenza del del mercato universale finisce con lo schiantare gli altri
E quindi per ragioni culturali e per ragioni di industria noi tendiamo a sostenere una delle nostre industrie principali che l'industria dell'audiovisivo quindi abbiamo aumentato gli spazi abbiamo aumentato cercato di aumentare la domanda di ha cercato di aumentare la produzione io considero molto importante ora con Fedele Confalonieri abbia avuto molte discussioni nel corso di questi anni
Devo dire sinceramente che io ricordo tanti anni fa quando si disse che una quando appunto particolari campagne sulla sul sull'emozione come prima chiami
Da parte vostra si disse che un qualsiasi intervento avrebbe finito col mettere in ginocchio il gruppo in realtà poi prefetto delle normative europee si è passati dall'interruzione Silvana selvaggia di un'interruzione più organizzata
Di veto in ottima salute anche se riusciamo
E ne sono contento articolarsi perché voi siete un gruppo importante in Italia registro anche che tu hai usato l'espressione che però chiedo per la tua incolumità che venga cancellata dal verbale di questa discussione hai detto ai tempi di Berlusconi che è un'affermazione
Può essere pericolosa comunque devo dire sì
Devo dire che comunque io sono molto contento del fatto che
Le televisioni abbiano
Cambiato passo no perfetto della normativa che Tonino Maccanico ha inserito nella sua legge e anche per effetto degli accordi che abbiamo sottoscritto e devo dire che io ho trovato una maggiore sensibilità
E quando si vede insomma appunto per guardare i dati di ascolto i dati d'ascolto che cosa ci dicono oggi che non ci ricevono dieci anni fa decenni fa qualsiasi telefilm americano qualsiasi telenovelas messicane andavano come tre
Adesso si mette in prima serata la fiction italiana europea come fatto il caso il conte di Montecristo
E si hanno dei risultati di ascolto molto superiori ai loro concorrenti vuol dire che c'è un ritorno ad un bisogno di comunicazione più vicina è il pendolo del delle domande di comunicazione che noi sappiamo essere caratterizzante della storia dell'industria culturale per cui lo si è fatto per convinzione lo si è fatto anche giustamente per ragioni di di convenienza tuttavia è un dato di fatto che RAI Mediaset Canal Plus
Hanno deciso di investire nel campo della produzione e non più solamente acquistare prodotti dall'estero e questo ha prodotto una situazione anche occupazionale nel settore
Particolarmente rilevante come è stato come è stato detto prima naturalmente questo effetto della norma che abbiamo stabilito affetto di un sistema di coproduzioni che abbiamo rimesso in moto perché io
Stamattina ho incontrato il vice presidente
Cubano al quale o diciamo col quale ho discusso anche di questo aspetto non abbiamo firmato accordi di coproduzione
Così come l'abbiamo firmato con circa dodici Paesi europei nel corso di questi due anni europei extra europei proprio perché pensiamo che il futuro della comunicazione sia un futuro della comunicazione anche dal punto di vista produttivo globale
Poi c'è un problema anche questo è un tema d'attualità io sono convinto che punto Confalonieri Rebecchini ed altri che seguono questi nostri Bati da tempo sanno che personalmente o l'opinione da tempo che non non è finita la televisione generalista ma che la televisione generalista ha ha prodotto un bisogno di comunicazione che altri seggi alla lista non è in grado di soddisfare e cioè nello spettatore l'attrice giornalista ha prodotto un bisogno di comunicazione mirata
I target diciamo così come vengono chiamati con questo linguaggio sono fatti molto più definiti e molto più specializzate
E oggi lo spettatore vorrebbe in astratto avere di fronte a sé la possibilità di scegliere tra duecento canali quelli che in quel momento fanno la cosa che la sua temperatura interna gli fa ritenere
Diciamo più auspicabile canali specializzati siano disposte siano vicine ma siano per i bambini o siano per il turismo come si fanno adesso io non voglio entrare nel merito delle valutazioni e si aspettano come giustamente il ministro Maccanico ha ricordato al mercato
Vorrei però dire una cosa dal mio punto di vista cioè dal punto di vista di una persona che ha a cuore il problema della produzione nazionale ed europea
Dal punto di vista di una persona che si sta battendo anche in sede europea
Perché vi sia uno sforzo congiunto da parte di tutti i Paesi per adottare una norma del tipo di quella che abbiamo introdotto una legge Maccanico che costituirebbe un bacino europeo di
Produzione assolutamente capace di competere con quello americano già oggi abbiamo molti segni positivi ma se noi facessimo in tutta Europa una scelta del tipo di quella che abbiamo inserito in quella norma
L'Europa passerebbe da dello dall'essere consumatrice ad essere produttrici e le colpe e le coproduzioni diventerebbero una normalità e veramente ci sentiremmo dentro una Maastricht della cultura che noi auspichiamo
Da questo punto di vista quindi prendetelo come un punto di vista di uno che guarda la vocazione produttiva del proprio Paese e la propria industria audiovisiva io
Quello che avrei a cuore che nel momento in cui si entra nel nel nel digitale beh ci fosse una vocazione europea
Ci fosse una grande alleanza è una grande strategia europea
Perché altrimenti paventa il rischio che diciamo l'Italia possa ridiventare zona di consumo invece le zone di produzione
E io vorrei che questo tema che in tutta questa discussione sulla piattaforma digitale non ha mai fatto ingresso facesse ingressi
Qui si gioca una parte del nostro destino cosa saremmo nell'Europa del prossimo secolo comici siccome c'entriamo qual è il nostro assetto e qual è la nostra peculiarità assoluta in qualche modo la nostra irripetibilità
E questa la capacità di creare di produrre il talento che abbiamo scritto nel nostro DNA o non ci spendiamo questa oppure se si va in grado di competizione a chi compra meglio i diritti sportivi finiremo col soccombere e
Altri mercati saranno molto più forti dei nostri
Allora o noi valorizziamo questa peculiarità dentro una strategia europea oppure rischia di ripiombare in una dimensione di pura spera di consumo
Io questo è un problema che avverto molta forza perché
è un anello decisivo della strategia che stiamo facendo noi stiamo cercando di far passare questo Paese
Da un paese giù box a un Paese produttore sia nel campo dello spettacolo sia in generale nel campo della produzione culturale io guardi dati guardate la cosa più confortante di questo lavoro fatto sull'Offerta e sui nuovi sono i risultati
Le attività di impresa
Tra il novantacinque e novantasette sono cresciute del quattordici per cento del cinema del diciotto per cento del teatro e del cinque per cento nella musica dati ENPALS
La domanda di cultura in Italia è tornata ad aumentare dopo moltissimo tempo
L'affluenza dei musei è cresciuta del quattordici per cento quest'anno
E i consuntivi sia e indicano per lo stesso periodo un aumento del pubblico del due virgola otto per cento nei teatri e del venticinque per cento Nesci
Venticinque per cento significa un quarto del pubblico impiego
Significa che quando io ho cominciato il mio lavoro erano poco più di novanta milioni di spettatori penso che alla fine di questo lavoro su diciamo quando sarà collocato alla fine questo lavoro possano esserci in questo momento previsioni di varia natura può essere domani o tra altro tra trent'anni penso comunque che il il sistema avrà mostrato una molta maggiore vitalità e questo significa anche posti di lavoro perché le multisale gli schermi che riaprono la produzione e tutto un volano che si è rimesso in moto
Ma permettetemi di dire però che tutto questo va bene se c'è un clima se c'è un clima produttivo se tutto il Paese se noi cominciassimo quella è questo per in questi due anni e mezzo il cruccio principale ma non solo per questo tema se noi cominciassimo a sentirci maggioranza e opposizione con le nostre differenze
Che io sono anche per valorizzare perché sono il sale della democrazia ma se questo Paese cominciasse a ragionare un po'in termini di sistema Italia
Qui è in questo settore è un è uno di quei campi nei quali questo può essere assolutamente vissute valorizzato
Qui sta una cosa che non c'è in nessun altro Paese del mondo
Nei termini nei quali c'è patrimonio culturale talento copra non c'è nessun altro Paese
Allora il prestigio che abbiamo recuperato mi ha fatto piacere leggere ieri su un giornale tedesco ancora una volta un apprezzamento per il lavoro che abbiamo fatto nel campo il patrimonio culturale tutto questo però o diventa veramente però oggi e per domani una priorità del Paese
Oppure il rischio è che si ripiomba i veramente in una cosa nella quale culturalmente prima ancora che economicamente ne saremo fortemente condizionato
Voglio dire una cosa sul patrimonio culturale adesso questo sindacalmente è un'altra diciamo è un altro settore ma per una per un momento siccome andiamo verso la costituzione di questo ministero per i Beni e le attività culturali proviamo a tenere tutto insieme come ho cercato di fare in corso in questo io sabato mattina alle undici farò una conferenza stampa nella quale parlerò di ulteriori nuove iniziative che noi prendiamo nel campo occupazionale per i beni culturali
Per l'intanto vorrei però dire questo che
Che non c'è voluto molto c'è voluta una grande collaborazione organizzazioni sindacali
Per fare due cose importanti di aprire musei e tenere aperti i musei
In un orario che non ha paragoni in altri Paesi del mondo
E quello che riusciremo a fare ora sarà il risultato di questo prodotto nato da una concertazione
Che ha consentito diciamo giovamento per me e per gli altri ma questo significa vedete ancora una volta tenere aperti i musei ad esempio la sera significa rendere un servizio accurato la cultura perché si vedono meglio i musei aiutare l'economia perché è una ragione di turismo aiutare occupazione
E fare risorse perché noi alla fine del Progetto che scadrà il trentuno ottobre di apertura dei musei la serie che riparte con il quale ripartiremo nei modi dirò dopo domani noi avremmo guadagnato più soldi di quelli che abbiamo spesso
E adesso che abbiamo aperto nei musei
Quando abbiamo cominciato c'era una di biblioteche di libreria alla Galleria nazionale d'arte moderna adesso ce ne sono all'incirca che quest'anno ci saranno una cinquantina
Noi abbiamo
Incassato scusate se uso questo ma insomma non è così volgare come sembra diciamo in questo caso neanche nobilitato dalla destinazione abbiamo incassato decine e decine di miliardi QR investiremo nella tutela del patrimonio abbiamo offerto un servizio ai cittadini che possono trovare il libro o o l'oggettistica o possono mangiare un ristorante come succede in tutti i Paesi del mondo ma al tempo stesso abbiamo risorse da poter reinvestire
Insomma piccoli esempi per dire
Che il sostegno che abbiamo messo in campo attraverso l'abolizione dell'imposta sullo spettacolo attraverso la triennalizzazione dei contributi cioè tutta la politica di sostegno abbiamo fatto non è nuovo assistenzialismo
è il disperato tentativo di far diventare il cuore della identità italiana una grande opportunità di ricchezza farla diventare industrie il sistema era assistito quando i produttori dovevano battere alla porta del ministro per avere finanziamenti per fino
Adesso ci sono dei meccanismi che che garantiscono un po'perché questa funzione la svolgo le televisioni come giusto che sia nella loro autonomia e un po'perché gli automatismi consentono sostegno la produzione
E tendono a definire soglie di grandezza della produzione cinematografica ma anche attraverso la triennalizzazione dei dei dei finanziamenti consentono attività progettuale alla musica al teatro molto più massicce di quanto si potessero fare nel passato consentono di immaginare che questo possa diventare una industria
Una industria del tutto particolare
Nella quale io capisco per la televisione l'elemento diciamo di ritorno immediato è quello della sigla che tu hai richiamato nella cultura ci sono altri parametri che io mi devo preoccupare di salvaguardare perché quando leggo qualche interrogazione parlamentare che dice come mai lo Stato ha finanziato questo film che ha fatto
Quattrocento milioni al botteghino si immagina che lo Stato sia un produttore ma lo Stato non è un prodotto il compito dello Stato e garantire il pluralismo della produzione culturale io faccio sempre l'esempio dei film di Marco Ferreri
Marco Ferreri probabilmente non avrebbe fatto molti dei finché ha fatto se non avesse avuto un sostegno da parte dello Stato
Ma noi saremo molto più poveri se non avessimo visto il cinema di Marco Ferreri saremo più poveri dentro allora con la discrezione con il riconoscimento che l'autonomia dei propri compiti
Al tempo stesso però le istituzioni hanno il dovere di sostenere la cultura sia essa la produzione culturale siano essi i beni culturali
Sia perché è giusto farlo avendo in considerazione un come posso dire un destino al proprio Paese sia perché è ragione di sviluppo e di occupazione e parlando al più grande sindacato italiano io sento di dover di dover dire questo che appunto considero questo
Un pezzo importante di quella radicale innovazione che stiamo cercando di di introdurre in questo Paese in cui possano finalmente essere compagni la crescita economica e la crescita della qualità della vita in questo Paese
Con ambizione ma con semplicità questo è il segno e il senso del lavoro che abbiamo fatto e che abbiamo fatto con un rapporto importante positivo con l'organizzazione sindacale
Grazie siamo riusciti a disciplinare i telefonini oggi con i fotografi un po'meno insomma
Proseguiamo nella discussione Carla bordeaux
Per l'osservatorio nazionale sullo spettacolo
Io vi parlerò dell'Europa perché mi è stato chiesto di parlarvi dell'Europa e dello stato della questione dell'occupazione culturali in Europa
Questa è una tematica va detto piuttosto recente in ambito europeo è una tematica su cui l'Europa si è lanciata soprattutto a partire degli anni novanta
Nel novantatré con il libro bianco di Dell'Orso per tutto proprio le la sedia su questo tema è stato dato nel novantatré
Con il libro bianco dite loro crescita competitività e occupazione in cui la cultura insieme all'ambiente ai servizi assistenziali grave definito come uno dei grandi giacimenti
Occupazionali di domani
Da allora l'interesse dell'Europa si è moltissimo moltiplicato su questi temi
è chi è recentemente è di detta la primavera scorsa la pubblicazione da parte della commissione l'un nuovo documento di lavoro proprio sull'impatto della della cultura sull'occupazione
è e ci sono state moltissime iniziative da parte della direzione generale cultura ma anche per la parte direzione generale lavoro
Che stava cercando sistematicamente di capire nell'ambito della cultura quali sono appunto questi giacimenti più promettenti
Questo ha dato luogo a diverse ricerche azioni e a diversi convegni lanciati dalle presidenze dei vari de di turno dell'Unione
Il primo devo dire è stato organizzato da noi a Spoleto durante la presidenza italiana l'ultimo viene inaugurato oggi dalla presidenza austriaca all'INPS
E poi che come responsabile del serbatoio si dà il caso che io sono stata molto strettamente coinvolta in gran parte di queste iniziative
Mi è stato chiesto di parlargli appunto di questo e mio intervento si dividerà in due parti in una parte dirò qualcosa sulle dimensioni dell'occupazione culturale in Europa e sui problemi
Che ostacolano una definizione corretta di questa dimensione
E nella seconda parte parlerò invece dei trenta che si stanno manifestando
La dimensione dell'occupazione culturale in Europa è stata valutata nell'ultimo documento che citavo prima dalla Commissione fra i due milioni e mezzo e i tre milioni di lavoratori
Come vedete la forbice molto ampia no devo anche dire che questo sempre il documento mette rilievo che circa l'equivalente dell'industria agroalimentare e quindi incomincia estere un effettivo piuttosto importante
Però la forbice ampia per la difficoltà che abbiamo tutti riscontrato noi esperti che ci siamo misurati su questo problema di definire le dimensioni dell'occupazione culturale dei singoli Stati
La prima volta c'abbiamo provato ad l'epoca dei convegni di Spoleto e i risultati che sono sulla base dei censimenti per la maggior parte i dati sull'occupazione
Si rilevano soprattutto a livello dell'insieme della cultura perché per lo spettacolo chiediamo anche l'impasse
Ma livello dell'insieme della cultura si rivelano soprattutto vende censimenti
E i risultati erano stati i seguenti un milione di occupati culturali in Germania seicento milioni in Gran Bretagna
Quattrocentocinquanta milioni in Francia trecentoquaranta milioni in Italia come vedete si tratta di cifre assurde in particolare in tre paesi che hanno le stesse dimensioni
Come Francia Germania e Italia
I letti i dati proprio sembravano numeri al lotto
E allora ci siamo incominciate interrogare del perché di questo questo succedeva e abbiamo visto che la definizione di occupazione culturale in Europa variava moltissimo da un paese all'altro
Questo problema è stato affrontato da un gruppo di lavoro sulle statistiche culturali
Istituito da Eurostat e che a un gruppo di lavoro sperimentale a guida italiana l'Istat è il coordinatore di questo progetto e e nell'ambito di questo progetto c'è un sottoprogetto proprio sull'occupazione culturale
Io rappresento l'Italia in questo sottoprogetto sull'occupazione culturale e vi sono state già diverse riunioni e ci siamo interrogati a lungo sulla definizione ora vi dirò il punto a cui siamo arrivati per il momento su cui c'è stato l'accordo di dodici Paesi europei su quindici perché gli altri non fanno parte del progetto allora sono lavoratori culturali quelli che lavorano nei seguenti settori patrimonio artistico e storico arti visive biblioteche e archivi
Editoria libraria e stampa c'è stato una gran discussione se includere o meno la stampa abbiamo deciso di includere anche la stampa spettacolo dal vivo cioè musica teatro danza eccetera cinema audiovisivi e multimedia
Che ci sono però quelli che lavorano in questi settori quali possono essere considerati lavoratori culturali
Perché qui c'è stato un grosso dibattito noi alla fine abbiamo concordato che possono essere le considerati lavoratori culturali quelli che lavorano nella conservazione
Nella creazione produzione nella distribuzione diffusione commercializzazione
Nella formazione e nell'amministrazione
Ora il dibattito più grossa c'è stato vi confesso sulla commercializzazione perché molti non volevano considerare lavoratori culturali
Per esempio lei c'è stata una discussione proprio fra noi e la Francia perché la Francia voleva considerare lavoratori culturali
Degli occupati nelle librerie e nelle gallerie d'arte cioè quelli addetti alla commercializzazione di questi prodotti ma si è opposta fieramente per lungo tempo a considerare lavoratori culturali quelli che lavoravano nei negozi di dischi
Non credo che posso continuare a parlare
Sei forse adesso di no
Ecco quindi a un certo punto abbiamo messo delle alla Francia di fronte all'aut aut o togliamo anche i lavoratori delle gallerie delle librerie oppure aggiungiamo anche i lavoratori del del dei negozi di dischi perché la discriminante che abbiamo stabilito è questa
Sono lavoratori culturali tutti quelli che partecipano alla filiera produttiva del prodotto culturale
Non sono lavoratori culturali invece quelli che producono i supporti
Che servono alla fruizione culturale
Per esempio abbiamo deciso di escludere i produttori e commercializzate i negozianti come c'è riflettori
Del settore dei televisori per esempio o di tutto hardware perché questo allargava troppo
Ed è lì che ci siamo accorti delle differenze che c'erano fra la Germania e l'Italia e gli altri Paesi
L'Italia la Germania aveva alzato le il la storia dei lavoratori culturali a oltre un milione perché di comprendeva tutti quelli che lavorano nella come socializzazione
Dei prodotti televisivi e dell'hardware e quindi qui come vedete sono molte decine di migliaia di persone in più o in meno a seconda della definizione
Quindi questo ai più o meno quello a cui siamo arrivati per terra per fare questo lavoro di definire finalmente un po'più con precisione la consistenza
Del lavoro culturale in Europa vi confesso che arrivare un'armonizzazione di queste definizioni poi nella pratica della raccolta dei dati a livello europeo sarà un lavoro molto lungo e non so quando potremmo arrivarci
Trovo che la invece la cosa che venuta fuori questi convegni tutti questi lavori
Molto interessante che invece le caratteristiche e il trend dell'occupazione culturale
Che non necessitano proprio un'armonizzazione molto precisa dei dati sono risultati abbastanza comuni da un paese all'altro allora quali sono le principali caratteristiche che ognuno a partire dalle sue statistiche ha rilevato incidenza del lavoro tono molto superiore alla media
Prevalenza delle fasce di lavoro di età giovanile livello di istruzione molto superiore a quello medio frequenza del secondo lavoro queste sono alcune delle caratteristiche che più o meno ogni paese ha rilevato
Mi analogamente ci sono delle grosse Analogie per quello che riguarda i trend questo è venuto fuori questo problema è stato discusso in particolare in un convegno
Che come osservatorio abbiamo organizzato a Roma il diciannove settembre scorso
Era un convegno fatto con i sostegni ecco il perché
Questo convegno pre pre tentava i risultati di una ricerca svolta col sostegno della DG cinque e alcuni dei trenta sono i seguenti
Intanto per cominciare venuto fuori
Quell'importanza delle nuove torri escono logiche e il suo ruolo molto ambiguo in quanto le nuove tecnologie da un lato sono considerate come grandi siccome molto promettenti nei confronti del personale creativo di una mano d'opera molto qualificata dall'altro hanno una funzione di estromettere manodopera poco qualificata vedete cos'è successo nel caso di Poligrafici
E quindi vedete che questo al ruolo molto ambiguo l'altro problema che è venuto fuori a livello europeo e l'esistenza di un grosso collo di bottiglia per quel che riguarda la formazione in quanto si è considerato che ormai la formazione non è più adeguata alle esigenze del mercato del lavoro
Questo è valido soprattutto per quel che riguarda la formazione delle tecnologie mai valido anche per per altri temi importantissimo
Poi dopo l'altro problema è
La continua crescita del lavoro intermittente a scapito del lavoro permanente e qui nella relazione introduttiva si è già detto si è già parlato di questo ma devo dire che il problema non è solo che è la situazione questa che continuamente in crescita e che lavoro permanente diminuisce ovunque
Perché ovunque sono in crisi le grandi istituzioni culturali che sono le uniche che offrono
Lavoro permanente
Si pensa alla che finora c'è solo l'unica isola felice la Germania
Che col suo possente sistema di teatri e di e opere liriche di istituirli Auditorium pubblici dà lavoro a decine di migliaia di persone che sono tutti i funzionari pubblici ma fissi pensa che anche in Germania presto le cose cambieranno c'è una grossa presa intenso grosse crisi anche lì nelle istituzioni e qui voglio citare anche il caso più paradigmatico che la recente chiusura del Covent Garden
Questo dimostra come la crisi delle grandi istituzioni sia forte ovunque e come purtroppo il mantenimento dell'occupazione permanente a livelli attuali entri assolutamente in contraddizione con l'esigenza di risanamento di queste istituzioni
Questo è un problema che mi sembra maestro Sinopoli anche sottolineato l'altro giorno e quindi su cui c'è grande preoccupazione a livello europeo perché invece dinamismo maggiore c'è iniziati piccoli autonomi del cosiddetto terzo settore
Questo è un grosso problema
Ci siamo interrogati nel corso di questi convegni anche sulle soluzioni da dare a questo problema perché evidentemente se esista un problema di questo genere se il risanamento del mondo dello spettacolo
E dice un ridimensionamento del lavoro permanente e una crescita della flessibilità del lavoro
Questo non può avvenire e qui lo dico e una sede credo particolarmente attenta questo non può avvenire sulla pelle dei lavoratori
Allora a questo punto abbiamo anche cercato di vedere in Europa che cosa si fa
E naturalmente abbiamo studiato in particolare il sistema francese perché voi saprete che il sistema francese particolarmente generoso con gli artisti e tecnici dello spettacolo
Che se hanno lavorato se possono dimostrare di aver lavorato per cinquecento sette giorni cioè circa due mesi diciamo nell'anno precedente hanno diritto a una generosa
E indennità di disoccupazione non è un mistero che molti artisti si sono trasferiti a lavorare in Spagna e in Francia perché ormai con la col mercato unico anche loro hanno diritto a questo a questa però questo sistema è molto in crisi anche in Francia
è difeso ma anche molto criticato in quanto Vito alcune cifre dalla settantaquattro al novantacinque
I lavoratori che godono di questa infinite dei somali sono passati da tre mila a trenta mila
Perché evidentemente questo dà anche banche nascita rendite parassitarie
E mentre ai all'inizio il loro tempo di lavoro assumeva arrivava al settanta per cento per equivalente di un lavoro a tempo chiedo adesso lavoro non solo il trenta per cento delle cui valenza del lavoro a tempo pieno
Quindi come vedete è un sistema che anche in Francia molto discusso che in Europa non ci possiamo certo tutti permettere però è venuto fuori molto con forza il discorso che anche a livello europeo
Bisogna cercare di trovare dei qualche forma di paracadute di ombrello per fare sì proprio questo mi ricollego alle conclusioni della della dell'azione di stamattina che concorda piena con cui concordo pienamente
Perché bisogna farsi che questo lavoro che sarà necessariamente sempre meno garantito
Trovi qualche forma di garanzia grazie
Sì venga dell'Agis Giorgio Van Straten e poi Filippo Rebecchini
Io credo senz'altro che l'attività
Svolta in questi due anni
Dal Governo e in particolare del vicepresidente del Consiglio
Abbia configurato un cambiamento è un mutamento che deve far ripensare tutti noi
Riguarda il ruolo e le funzioni
E il modo in cui viviamo dentro quello che a questo punto si configura come un unico sistema aspetta
Questo riguarda le organizzazioni dateli datoriali che io rappresento riguarda credo anche
Il sindacato
Facendo una battuta devo dire brevissimamente che da questo convegno si potrebbe cogliere una sensazione non solo di ottimismo a seconda o pessimismo a seconda di dove uno si collochi politicamente
Su sul fatto che la crisi di governo non ci sarà perché nessuno ne parla ora non so se questo propose un modo di rimuovere un problema perché la preoccupazione che ne potremmo avere orale al di là delle battute e delle valutazioni politiche di ciascuno
è che molto di questo lavoro non è concluso
è in itinere
Cui si è parlato appunto del dell'istituzione il ministero spettacolo il cui decreto e al parere del Parlamento
Dovrebbe nei prossimi giorni essere approvata da un ramo del Parlamento il disegno di legge prosa cosa
Credo che tutti ci auguriamo h accada cioè ci sono ma che ancora diciamo non è accaduta e che comunque anche nel momento in cui accadesse poiché richiede l'esame dell'altro ramo del Parlamento cioè in realtà questo Progetto che noi tutti vediamo e a cui tutti abbiamo partecipato è un progetto non concluso
E in cui probabilmente una in un'interruzione
Del lavoro di questo governo e e eventualmente anche l'indennità in breve interruzione la legislatura lascerebbe tutti quanti noi in mezzo a un guadagno
Detto ciò
Io credo obiettivamente che da una parte bisogna salutare
Con soddisfazione il fatto che una serie di punti su cui forse stranamente ma sindacati e anche Agis cioè lavoratori e datori di lavoro
Si erano ritrovati uniti
La richiesta del ministero
La richiesta che nella divisione delle competenze fra Stato Regioni ed enti locali su questo punto si avesse non una giuridicità separazione
Fra soggetti di questo e di quello ma un reale concorso
E così via su questi punti tra l'altro siamo andati nella direzione che noi tutti aspettano spiccava ora però io credo che come dicevo iniziando nei bisogni anche in parte ripensare il ruolo che abbiamo svolto
E ragionare su come affrontiamo la situazione che si è creato io voglio affrontare solo due punti brevemente
Il primo punto diceva anche Veltroni
Il mondo dello spettacolo anche dello spettacolo dal vivo si configura sempre di più e si deve con Figaro riconfigurare sempre di più come un intruso
Noi ovviamente siamo del tutto d'accordo credo che ora ragionare in termini di di impresa sia necessario per chiunque
E contemporaneamente accanto a questo però non si può dimenticare neppure per un secondo che si tratta di imprese con una forte livello di specificità
In cui ad esempio nella gran parte dello spettacolo dal vivo il
Il punto di partenza non è il lucro non è l'interesse non è il guadagno che se ne ricava perché molte di queste istituzioni molte di quelli che opera in queste storie non hanno esplicitamente fini di lucro
Questo lo dico anche per sgombrare il terreno da quello che secondo me è un equivoco io non credo che il problema sia il rischio diciamo così che il rischio sia quello di una privatizzazione cioè del passaggio da natura giuridica pubblica natura giuridica privata io questo lo trovo positivo utile e necessario
E penso che fra l'altro da questo punto di vista ci fosse anche una tendenza naturale ovviamente nei grossi enti lirici versa nel nel suo naturale da sé non sarebbe mai passata ma in altre in altre istituzioni più agili era già successo che molti teatri che erano direttamente nel comune si fossero dotati di un'autonomia
Giuridica e strutturale
Quindi questo non è il problema e su questo anzi lavorare credo sia utile per tutti
Che e da qui e non credo nemmeno che la discriminante sia l'assetto proprietario di queste realtà cioè che i proprietari siano più soggetti pubblici o direttamente soggetti privati anche in associazione con del che fanno parte dell'Agis stanno nella stessa associazione teatri orchestre che alcune totalmente private altri diciamo private ma con pur di proprietà pubblica e altre pubbliche quindi non credo che questo sia il punto però ripeto non si può dimenticare la specificità di un settore e non si può dimenticare che gli stessi interventi dei privati per quanto fiscalmente possano essere incentivati sicuramente più di quanto lo siano ora andranno sempre a eh cadere non parlo e le sponsorizzazioni che hanno un'altra logica ma dico proprio nel senso dell'ingresso nel capitale eccetera in realtà che non avendo fine di lucro non producono reddito che ti fa questo investimento
O almeno non reddito da un punto di vista materiale e da questo punto di vista io credo ci sia un limite oggettivo all'intervento del privato rispetto all'intervento del pubblico
Infatti non trovo contraddittorio ma perfettamente conseguente che nello sforzo di privatizzare queste realtà allo stato non ci si è tirato indietro neppure di una lira né i finanziamenti che erogava in questi comparti
L'altra cosa che voglio dire riguarda invece come posso dire più direttamente il rapporto datore di lavoro è sempre
Noi abbiamo credo in larga misura insieme
Contribuito a creare una situazione in cui
Abbiamo una parte del del mercato del lavoro è una parte dei lavoratori fortemente garantiti
A rischio addirittura di situazioni di rigidità di faticosi da nelle procedure e così via
Questo ha comportato che tutto un'altra enorme fetta soprattutto quella fatta dai lavoratori sono non a tempo indeterminato ma non solo loro
Sia stata in qualche modo abbandonata quando non riusciva a raggiungere quel livello quel livello di accordò quelli vanno di costi anche perché poi vuol dire livello di costi
Io c'è un settore che conosco molto bene diciamo quelle conosco meglio perché di lì vengo che è quello della musica
Nel settore della musica onere in grado di stare dentro il contratto degli enti lirici
Cosa diciamo per molti soggetti obiettivamente non praticabile
Con la fatica fra l'altro di stracci per i soggetti che non amano gli enti lirici senza nemmeno aver fatto le trattative per quel contratto
Ho in qualche modo ci si muova ci si muoveva e ci si muove in una specie di giungla
Allora io credo che tutti e due
Datori di lavoro e sindacati
Che su questo poi hanno interessi io ritengo largamente convergente perché si tratta come posso dire di garantire fare emergere il lavoro che esiste e questo ovviamente di dare i diritti ai lavoratori e questo ovviamente un interesse il sindacato
Ma si tratta anche di di evitare forme di concorrenza sleale fra chi a certi costi e chi non li sostiene e questo interesse dei datori di lavoro
Penso diciamo a tutte quelle orchestre sedicenti giovanili poi ci sono quelle giovani davvero
Che invece che pagare i contributi d'assistenza eccetera paiono borse di studio questa è una forma di concorrenza sleale rispetto alle orchestre che pagano i contributi che hanno gli inquadramenti regolari e così via ma su questo punto io credo che bisogna ragionare in termini molto nuovi sentivo dire giustamente da moglie son completamente d'accordo cerchiamo unifico uniscono una unificazione di partenza
Una base come Bode contrattuale comune in cui ci sia la possibilità di inserirsi da parte della della totalità
Di chi opera in questo settore poi andiamo a vedere le specificità e sicuramente nelle specificità ci sarà anche che la Scala paga meglio
Di un'orchestra pugliese questo è chiaro però partiamo da questo se no avremmo un una continua aumento della forbice fra chi è garantito e chi non lo è
E questa rigidi questo produrrà appunto rigidità nel mercato del lavoro non emersione e scappatoie io lo dico perché Claudia Tempestini lo sa bene
Siamo sempre siamo stati molto spesso d'accordo volte abbiamo poi polemizzato su alcuni punti ne ricordo uno voglio dire nel senso che su questo terreno secondo me bisogna procedere tutti con molta poca ipocrisia e molto invece volontà di di risolvere i problemi
Noi continuiamo ad operare tutti
Facendo finta che non esistano gli agenti
Ma no agli agenti diciamo così quelli che mettano i piedi in modo anche molto discutibile
Spedizioni punitive no ma gli agenti nel senso livelli normali rappresentanti dei parlo sempre della musica ma credo sia uguale dappertutto dei direttori d'orchestra dei solisti e così via
Si fa finta in questo mese è tale che da un punto di vista la della legislazione un agente come
Le forme di caporalato cioè deve ritenuta una cosa illegale
Questo non è che ha comportato che non ci sono gli agenti ma una forma ipocrita di far finta che non ci siano e realtà minori tutele perché mentre se questa figura fosse riconosciuta potrebbe essere anche tutelate garantita la professionalità e la correttezza di chi lo farà in questo modo si come ufficialmente non esiste non si può tutelare proprio niente nessuno ecco
Da questo punto di vista nel disegno di legge Veltroni sulla musica si interveniva su questo punto secondo me spero che nell'andare avanti dei disegni di legge anche questo vada avanti
è un esempio diciamo abbastanza marginale però per molti aspetti non lo ha nemmeno ma che io trovo significativo del fatto che bisogna tutti quanti mettersi a lavorare
Sapendo che il mondo non è più quello di prima e che a questo punto nemmeno la legislazione gli assetti istituzionali le realtà anche delle regole sarà quella di prima è un compito che spetta all'Agis Salemme alle organizzazioni datoriali in senso generale e credo anche al sindacato grazie
Io non non Locomon del comitato del suo intervento perché credo proprio che non interessi a nessuno ma in questo caso e d'obbligo perché questa dichiarazione sui contratti di lavoro è molto importante e molto significativa e siamo pronti ad avere a fare la discussione molto seria su queste questioni
Proseguiamo con Filippo Rebecchini
Grazie io voglio ringraziare particolarmente dottor Fammoni dottore Lucio muoio o non solo prima firmi inserito questo consesso nominò
Dei nomi importanti ma perché essendo io il presidente delle emittenti private tra cui ci stanno anche le emittenti nazionali tra cui la media sette tele più eccetera ma avendo invitato Mediaset significa che date un'importanza particolare all'altro settore che quello delle emittenti locali e finalmente qualcuno lei i sindacati da sempre ma qualcuno intendo dire qualcuno che ci governa o che comunque ha un'importanza nella vita civile
Di questo Paese si è reso conto che l'emittenza privata esistente
Perché dico questo
Perché in tutte le guerre che si son fatte da un punto di vista soprattutto o legislativo il discorso erano sempre quelli RAI Mediaset e RAI prima Fininvest
RAI Fininvest RAI Mediaset dimenticando completamente che c'era qualcuno che stava nel a appunto nella nell'ambiente nella nelle regioni nelle province e faceva un certo lavoro lavoro che se mi permettete a una certa importanza non tanto da un punto di vista quantitativo
Perché
Le emittenti locali soffrono enormemente della dimensione allora se mi permettete prima di tutti progredire una cosa mi dispiace che onorevole Veltroni è andata vi è andato via perché volevo dire riguardi finalmente sento anche da parte degli esponenti del governo una certa attenzione anzi una buona attenzioni all'imprecise la federa la quando ha deciso di dare quei fondi enormi per la cultura poi dopo si son fatti contrito ci abbiamo guadagnato
Non solo non lo metto in dubbio ma è proprio da parte mia per quel poco che so confermo ma perché ma perché la cultura americana si è servito di imprese fortissime
Che non avevano tanti limiti e tanti blocchi come purtroppo nella nostra cultura si vogliono inserire però debbo direi sinceramente onestamente avendo sentito l'attenzione con l'onorevole Toni ammesso nei confronti delle imprese B
Capisco perfettamente che il potere fa bene fa bene perché ci si rende conto delle necessità
Del non solo delle imprese ma anche dei dipendenti
E delle imprese stesse
Ecco o due parole due parole sole prima di de entrare nel campo o Tosto abbastanza deprimente dell'emittenza locale e dico poi Pineschi per quanto riguarda il fatti culturali ritocchi della televisione oggi c'è una a continuo parlare scriverei sui giornali che sembra non c'abbiamo i problemi delle pensioni non abbiamo i problemi
Della della della disoccupazione perché si parla solo di Murdoch Murdoch sta entrando e qui bisogna vedere come fare per mettere la RAI in condizione di fare un business che di servizio pubblico non ha nulla
Perché è un business appagamento con tempi lunghissimi soprattutto in Italia perché per evidenti ragioni che a differenza degli altri Paesi qui c'è un'offerta gratuita talmente alta che prima della gente si e decida a a a a a spende per comprarsi il programma sai quanto ce ne vuole materialmente tanto
Però adesso noi ci stiamo preoccupando come fa la RAI di entrare un mercato in cui solo i programmi sportivi costano quattro mila e duecento milioni ma metro poche donne migliaio ma penso pure i conti il da quattro mila duecento miliardi e si sta pensando a questo ma piuttosto come e ho sentito da tutti i precedenti interventi si vede pensare alla produzione
Alla produzione e spingere le imprese in questo senso
Ho
Consesso o che si è fatto all'ONU John già due anni si parla di televisione mondiale si vedono queste situazioni in cui io spero l'Italia non si debba trovare si vedono i Murdoch da una parte e dall'altra nei i insieme a luglio e Time Warner che hanno o praticamente il monopolio della televisione in tantissime parti del mondo ma soprattutto ed anche nella parti del a a asiatica e africana
Un numero enorme di questi Paesi
Poveri naturalmente protestano dicendo parlate di noi solo quando ammazziamo qualcuno cioè quando scoppiano le guerre tremende guerre eccetera eccetera
E poi alla fine l'alternativa qual è o o poi finisce sempre così o voi fate produzione o voi avete una cultura da esportare o voi avete le possibilità sino si usa di di che parliamo
Delle banane non è possibile
Ecco perché io ritengo giustissimo ed opportuno che si ci si spinga su questo piano
Ecco chiede però che secondo me invece di preoccuparsi dei quattro mila duecento miliardi di come entravi con che potere entrare in questo business appagamento secondo me è la RAI che si dovrebbe primo di tutti
Il occupare della cultura con il linguaggio della televisione
Nessuno pretende che vengano fatti quei probabilmente i programmi che nessuno vede è che non si possono seguire però sarebbe sufficiente che invece di pensare a Cobelli ieri possa finanziare gran RAI
Mettere in condizione la RAI di fave quello che è il suo obbligo sulla base del contratto di servizio
C'è un contratto di servizio in cui prevede che il servizio pubblico peli il sessanta per cento
Del proprio tempo va bene per il sessanta per cento in orari di buon ascolto re faccia produzione religiosi sociali culturali
E via cantando sessanta per cento
E davanti a tutti che non esiste però si aggira la norma primo con la notte si mandano delle cose che giusto a notte fanno benissimo perché invece la camomilla vanno delle cose ovviamente non molto ascoltati
Primo secondo dando l'etichetta di culturale va bene a programmi di Raffaella Carrà compagni va be ecco io trovo che qui il servizio pubblico manchi
Molto voglio vorrei però entrare un attimo nel lo specifico delle emittenti locali ebbene noi abbiamo fatto uno studio in raccordo con la a CGIL CISL UIL e i sulla tutte le emittenti locali che hanno presentato il bilancio questo studio non è un'elaborazione e proprio la somma dei bilanci delle pene epiteti gli utili
Del fatturato di queste e dei costi di queste emittenti dunque suo otto mila prodotti otto mila ottocento miliardi di ricavi di tutto il settore RAI compresa che ne prende la metà compreso il cannone
Alle televisioni locali vanno cinquecento milioni circa va bene
Cinquecento miliardi sempre cinquecento che volete fare
Cinquecento miliardi circa su allora su otto mila ottocento pari al cinque
E il cinquantanove Maldini tenti locali sono quasi ottocento settecentocinquanta perché qualcuna ma poche hanno portato i libri in tribunale molte prove
Di queste emittenti molte sono di carattere familiari per cui difficilmente controllabile o fanno parte di associazione o pseudo associazioni perché possono essere accettate tutte le associazioni anche quelle private costituite da anni e dal dottor Campana insieme e e facciamo l'associazione prendiamo i benefici di legge siamo acquisto insomma siamo al ridicolo
Ecco queste emittenti questa legge e mi rivolgo in particolare al ministero Chioggia tediato ieri
Con queste richieste però mi permetto ancora di dirlo è stato dichiarato che ci stanno in itinere varie disposizioni uno della qualcuno quello della quattrocentoventidue che il ministro ieri ci ha dato la buona notizia viene finanziato con trenta miliardi
Trenta miliardi su due mila gradi ottocento o televisione non servono a niente se non sono dati ad incentivo di coloro i quali lavorano danno lavoro eccetera quante sono queste emittenti
Emittenti televisive che danno lavoro e sono a posto che hanno un capitale superiore al minimo di legge non superano il centinaio ecco perché ringrazio
La un particolare la vostra a il vostro sindacato proprio che questo perché avete capito che nella nostra predicazione in cui ci sono grosso modo quelle cento emittenti ci stanno quelli che lavorano che danno lavoro e che fanno un servizio al pubblico non vi voglio annoiare ancora con queste emittenti di cui Milan grandissima parte c'ha persino il capitale una mamma una grande parte oltre quasi il cinquanta per cento addirittura sotto i limiti di legge
Però si continua a mantenerle perché nessuno ha la capacità di spegnere un'azienda eccetera diventa diventa brutto va bene
E va be'ma a parte questo
La le e il decreto mille centotrentotto questo io domino ceduta non ci soddisfa affatto Eba ancora una volta nella a situazione di mantenere il disordine attuale
Perché settecento emittenti fanno sì che il sottoscritto che a un'emittente si vergogna
Di andare a dire in giro che gestisce un'emittente locale
Perché si fa di tutt'erba un fascio e fintanto che lo fanno i miei amici poco male ma quando fanno gli investitori pubblicitari molto male
Perché ben Paolo investe sulle emittenti locali ben pochi vanno a studiare i quali sono tra le pieghe di ottocento emittenti
Visto che tutti sono piglio missini in particolare i pubblicitari quali sono quelle buone e quelle non buone per cui prevenuti disordine che così sanatoria di coloro i quali non avevano fatto nemmeno la domanda
E non avevo fatto la domanda perché erano abusivi
O arrivano problemi penali addirittura la sanatoria poi c'è ancora
Cioè a a se va be insomma tutto si può fare
Poi ancora esiste una norma pensate voi quando ancora quando o sul piano siderale si parla di quattro mila duecento miliardi gli accordi il praticante dissimili prese eccetera
Dunque le emittenti locali non possono dare la propria concessioni pubblicità le emittenti nazionali che sono il traino classico come sei si dicesse al ai giornali
Regionali
Ai giornali provinciali Dino che non si possono fare la pubblicità dal Corriere della Sera ma è una cosa che non ha senso
Eppure questa è una norma di legge vigente di cui abbiamo chiesto mille volte di toglierla per in questo favorirebbe o quelle buone emittenti
Ancora nel progetto di legge mille centotrentotto pensate voi che è stato previsto che le emittenti locali non possono acquistare i programmi dalle emittenti nazionali ma no che ne possono acquistare cinquanta al sessanta l'ottanta per cento no nemmeno uno
Io personalmente compravo Doodle dottrina cento ore di programmi all'anno dalla RAI in un per Cristo mi sento soggetto perché la mentalità e che ci siano dei paletti paletti ferrei tra il locale e nazionale perché se no c'è il rischio nazionale
Divenga sostanzialmente proprietario del locale è una mentalità che insomma sì commenta da solo però
è una mentalità in cui l'impresa viene calcolata pulcino però oggi abbiamo sentito che c'è
Un cambio di mentalità abbiamo sentito che effettivamente i ci si rende conto che la cultura non si esprimesse poi alle spalle non c'è qualcuno che la porta in giro che la fa che lo permette perché non bastano gli incentivi dello Stato non bastano
Perché fintanto che il cinema italiano mi permetto di entrare in un campo non propriamente mio
Ho vive delle per capacità particolarmente valide di alcuni uomini e non ci si rende conto invece che l'industria che traina il cinema americano
è quello dei film d'medi non ho detto me di oggi May di che invadono il mondo poi vengono i film super noi non possiamo stare solamente al genio italiano
Ripeto ho sentito da parte onorevole Veltroni una cambi mentalità che peraltro o la CGIL
Ritengo abbia sempre avuto grazie
Praticamente doveroso dare la parola al ministro Maccanico dopo questi interventi
Nel nel nella foga nella foga della concione ha lasciato tale
Ma ottenuto ad essere presente a questa questo convegno su cultura e spettacolo indetto dalla maggiore sindacato italiano innanzitutto per l'amore che io porto a questo questo questo settore della vita nazionale
Mi richiama un po'all'esperienza che ho avuto come sottosegretario alla presidenza del Consiglio nel governo Ciampi
Quando in quel brevissimo periodo nel quale convulso nel quale si si diceva che il Governo doveva solo predisporre la legge elettorale poi mandare a casa il Parlamento e siano riuscito a far passare la legge sul cinema
Magari con una vera forzatura istituzionale legge che mi pare stia dando dei buoni frutti perché in fondo è quella legge che ancora vige oggi sia pure con qualche modifica gli aggiustamenti
Non solo per questo ma anche perché mi pare opportuno che io illustri
Anche brevemente data l'ora quale è stato il ruolo che ha avuto il ministero delle comunicazioni nella sua azione in questi due anni
Il ruolo che ha avuto un impatto non secondario credo nel mondo dello spettacolo nel mondo del la cultura
Io credo che una delle intuizioni di fondo che noi abbiamo avuto nel nel dirigere la attività legislativa in questi due anni
è stata un'intuizione felice e cioè quello di mettere al centro di quelle nostre considerazioni il fenomeno delle convergenza delle tecnologie tecnologia informatica tecnologie di telecomunicazioni tecnologie della multimedialità
Aver messo al centro della nostra la nostra prospettiva questa questo fatto rivoluzionario che la convergenza delle tecnologie e che è stato naturalmente prodotto dalle soprattutto dalle digitalizzazione delle tecnologie digitali ha aperto un panorama interamente nuovo nel settore delle comunicazioni nel settore dello spettacolo nel settore della televisione
E avete voluto una autorità unica
Per le strutture e i servizi di telecomunicazione per i contenuti lei di prodotti ha posto l'Italia in una posizione di avanguardia
Nessun Paese d'Europa a un'autorità che ha questa competenza così vasta su tutto il settore che quindi ha la possibilità di va regolarmente e di vedere reciprocamente quali sono le reti con le le connessioni e i problemi è vero che ci sono due commissioni una di come dicevo delle per le strutture e terreni per le reti è un'altra per i i servizi e i prodotti però l'organismo è unitario e quindi questa questo organismo regolatore
Veramente potrà seguire la realtà delle dell'evoluzione delle tecnologie con con coerenza
Questa fatto ha creato problemi la convergenza creato problemi nuovi che il maestro nel mondo dello spettacolo
Io ho ricordato altre volte che quando il Presidente americano Al Gore ha annunciato Ur programma del governo federale americano
Sulle autostrade dell'informazione
Si è subito scatenato una corsa a quelle fusioni a quelle acquisizioni fra società di telecomunicazioni e società che operano invece nel settore della produzione dei contenuti
Quindi società cinematografiche televisive
E si cominciano a crearsi questi colossi mondiali di cui avete notizia su ogni giorno sui giornali
Che naturalmente sfruttano questa questa tecnologia digitale che diventa un campo al vastissimo
E allora a questo punto noi dobbiamo considera far considerare due aspetti uno e che le l'affermarsi delle tecnologie digitali apre un cambio nuovo alla produzione di contenuti
Cioè non avremo una domanda di contenuti che sarà limitatissimi limitata
Quando voi sentite la notizia che non sono BSkyB era in Gran Bretagna SITA si prepara a lanciare centoventinove nuovi canali televisivi questo significa che questi canali dovranno avere dei contenuti cultura e spettacolo hanno una prospettiva nuovo dall'altra parte però dobbiamo considerare i pericoli di questo la eccessiva concentrazione
Di soggetti nell'economia globale crea dei pericoli dei pericoli seri nel quale noi dobbiamo i quali noi dobbiamo dobbiamo pensare cioè pericoli pericoli di posizioni dominanti pericoli di colonizzazione
Pericoli di minacciare quella specificità culturale che noi abbiamo difeso per esempio nelle trattative per la tre il vuoto organizza esce insieme ai francesi giustamente l'abbiamo difeso questa specificità culturale
Ecco i due problemi da una parte noi abbiamo questa questa spinta enorme a quelle nuove tecnologie che abitano nel campo dello della informazione dello spettacolo della cultura dall'altra parte minacce molto serie a che si creano grossi blocchi di controllo che noi dobbiamo cercare di evitare io credo che noi siamo sulla strada sulla strada giusta
Perché questa avendo chiare con chiarezza presente quelle quell'evoluzione delle cose vigileremo perché questo non avvenga
Quando si parla di tecnologia ricitare tutti per pensano alla piattaforma digitale
E pensano alla pay tv in realtà la tecnologia digitale non è la pay tv la tecnologia digitale e qualche cosa che investe tutto il mondo della comunicazione
E io credo che sia stata molto importante che nell'alla disegno di legge mille centotrentotto
Dove abbiamo previsto la estensione delle tecnologie digitali per il due mila dieci anche alle trasmissioni su su terrestri su su frequenze terrestri
Il che significa che noi siamo alla vigilia di una vera rivoluzione che investirà anche sistema produttivo perché portare sistemi televisivi sulla sulla tecnologia digitale
Anche terrestre significa dare un impulso anche alle produzioni nuova io credo che questa sia stata una linea importante che ci ha portato veramente ad essere all'avanguardia in Europa
Noi abbiamo fatto per quanto riguarda la cultura altri elemento io credo che sia stato un bene con la legge novantotto centoventidue aver anticipato a quel quella quella questione delle quote delle quote che devono essere impegnate in questo è un aspetto molto importante
Io non credo guardate credo che nemmeno la l'amico Veltroni che in questo questa vicenda è stata al mio fianco che le quote risolvano tutti i problemi della produzione televisiva
Però non di fronte a questi fenomeni a quali accennavo prima di concentrazione mondiale
La nostra difesa deve essere quello io sono convinto che non è quello la via per risolvere tutto che poi ci deve essere bisogna creare le condizioni perché la capacità creativa si possono svolge la pace da creativa io sono convinto che capacità creativa ne abbiamo a non finire occorre togliere quei vincoli che e creare quelle protezioni diciamolo pure per cui questa capacità creativa Fossa possono andare avanti e questa è necessario quindi una politica come politiche pubbliche che siano mirati mirate a questo
Si è parlato della mille centotrentotto amico Rebecchini ha guardato solo gli aspetti che che lui considera i negativi ma la mille centotrentotto a delle cose molto importanti
Ecco il settecentocinquanta emittenti emittenti televisive ci sono troppe sono troppi e allora se sono troppe noi nel mille centotrentotto abbiamo previsto delle norme precise perché che facilitano le fusioni
In esenzione fiscale è questa di pare un fatto positivo
Sulle altre questioni alle quali ho accennato io ho sempre detto che la mille centotrentotto inizialmente aveva una norma di delega
Per la simili assetto delle delle televisioni locali
Proprio per richiesta delle associazioni delle televisioni locali abbiamo svolto la delega prima abbiamo fatto una normativa CEE fatta in collaborazione con le associazioni
Ora io capisco che le associazioni non è che sia abbiano una una voce unica hanno cose diverse però nel dibattito parlamentare e ho detto sarà aperto così come è stato per a duecentoquarantanove tutte queste questioni dei potremmo i esaminare di vedere importante che c'è una linea c'è una linea che tende a valorizzare le televisioni locali perché noi non possiamo pensare di avere uno strato sempre più autonomistico volta al federalismo a al decentramento che noi stiamo facendo come governo
E pensare invece che di sacrificare la la la delle televisioni locali queste non è pensabile noi pensiamo diamo aiutarlo al svilupparsi anche come veicolo culturale e di spettacolo
Perché noi dobbiamo pensare che l'Italia ha una grande ricchezza
Una grande varietà di culture nel nostro Paese forse il paese europeo che ne ha di più
E noi dobbiamo valorizzare le fave vendibili a questo riguardo è importante anche la decisione che abbiamo preso con la duecentoquarantanove di prevedere una una rete senza pubblicità della RAI
Questa è un'innovazione importante la rete senza pubblicità della RAI significa avere una rete che non sia schiava dell'audience cioè che è finanziata solo con un con con una parte del canone
è una sfida grossa per Lanna nostro i nostri emittente pubblica è una grossa sfida io me la metto che può anche fallire però anche una grande occasione
Se noi riusciamo con questa pretese se loro riescono con questa rete senza pubblicità dare un modo nuovo di fare televisione con maggior cultura come con spettacoli di più alto livello
Con
Con diciamo valorizzando anche questa questa ricchezza
Che delle varietà del Paese perché esistono tradizioni culturali da Palermo a Napoli nel Veneto ecco il programma possiamo fare qualche cosa che veramente è importante è una occasione che ha la RAI per questo
Un altro aspetto importante del mille centotrentotto
E la riforma del sistema delle televisivo pubblico lo abbiamo previsto una holding con tante società operative vogliamo dare assisterà sì alla al sistema pubblico televisivo una struttura più agile più rispondente alla alle esigenze del mercato speriamo che questa questa legge noi possiamo approvarla più presto perché qui anche questo sarà un punto importante che avrà incidenza sulla politica quella per la cultura e per lo spettacolo
Un ultima notazione vorrei fare
Noi come ministero delle comunicazioni
Stiamo pensando dopo la creazione dell'autorità a quale Ettore con i compiti che ancora in materia soprattutto in materia televisiva quale può essere la missione nuova del ministero
La missione ruolo del ministero è quello di elaborare proprio quelle politiche pubbliche che possano consentire una crescita di quella che comunemente viene definita la società dell'informazione
è un impegno molto molto serio non abbiamo già predisposto che i piani dei progetti
Questi progetti saranno riassunti nella documento aggiuntivo che il governo si appresta a presentare forse entro il mese di novembre
E che sarà centrato sulla utilizzazione delle risorse del quadro comunitario di sostegno
Prevediamo progetti per la creazione di centri multimediali nelle città
Prevediamo progetti volti alla formazione
Progetti molto specifici e molto seri io credo che questo è un altro orizzonte importante che si apre per la vita culturale dello spettacolo del nostro Paese
Detto questo io vi ringrazio dell'invito che mi avete fatto data allora credo che non sia caso che mi mi dilunghi ma mi pare che veramente da questo dibattito escono indicazioni importanti da una parte avete ha speso soprattutto da vicepresidente del Consiglio
Veltroni qual è l'indirizzo di fondo che ha che ha il Governo io ho cercato di dirvi qual è la la la la direttiva di marcia del nostro del nostro ministero io credo che avete elementi sufficienti per giudicare e noi ci stiamo muovendo nel senso di rafforzare veramente la identità culturale del nostro Paese la identità culturale dell'Italia che credetemi in Europa è veramente fondamentale grazie
Ringraziamo il ministro e adesso andiamo verso una conclusione tutta sindacale prima Massimo chimiche segretario del Sindacato attori italiani e poi Sergio
Io
Cercherò di essere brevissimo approfitto come spesso mi succede in queste occasioni di rilanciare un po'un discorso
Che potrebbe sembrare fuori dai binari della motivazione che
Quale diciamo la motivazione di questo incontro
Ma
Arrivo sempre a prendere la parola facendo un po'il portavoce di tutti quelli che il sindacato rappresenta mi sento un po'come nel manifestazioni negli anni settanta
Quando si parlava
Delle dittature e si baciano grande manifestazione per un certo punto prendeva la parola il rappresentante cileno
O
O di non so quale altro Paese perché poi tutto quello converge nel fatto che degnamente indegnamente io che sono il segretario nazionale di questo sindacato rappresento
In prima persona quelli che considero sempre un po'gli operai e spesso e volentieri i combattenti di prima linea di questa battaglia
Dico questo perché nelle parole del ministro Veltroni parole misto meccanico mi sembra che ci siano un po'la sintesi di tutta quella che è l'analisi che spesso noi facciamo
Del nostro ambiente del nostro mondo
Ci sono dei motivi di contrasto che non sono devo dire nei confronti della politica
Molto intelligente e che c'ha aperto di grandi spirali che sta facendo il governo questo governo nei nostri confronti
Ma l'attenzione che noi poniamo
Ed è un'attenzione partecipata vibrata e quindi anche una protesta e nei confronti di quello che ho visto peraltro si è sentito sottolineato l'intervento di Veltroni
Cioè la mancanza di una reale strategia dove costruire dove far bene
Poi maturare i semi di questo cambiamento che è stato evidente dal momento in cui finalmente c'è stato un governo che si è interessato e si sta interessando in maniera concreta
Della della cultura e dello spettacolo
Dico questo perché siamo da alcuni giorni un po'confusamente all'interno di polemiche torno a ripetere citate mi dispiace di fare l'intervento per ultimo ma ho scoperto che
Dopo avendo dei ministri intelligenti non è piaggeria ti trovi anticipato su tutta una serie di argomento che ripensa gli argomenti che pensavi fossero coi iper gomiti di punta però mi fa piacere riconoscere questo nel senso che
Avremo possibilità di dialogare di polemizzare con maggiore interesse mi riferisco in particolare a una questione
Che ha riempito le pagine dei giornali solamente per un giorno poi ahimè coperta dalla dalla morte di un grande artista che mi fa piacere ricordare anche qui che era Lucio Battisti che è stata la polemica
Lanciata a Venezia da alcuni Autori nei confronti della stampa della critica italiana
Ora perché parla forse questa potrebbe sembrare la sede non adatta per affrontare un argomento del genere ma io prendo questo come spunto esempio per affrontare un tema più generale
Credo sono in prima linea non solamente da adesso ma perché mi conosce da tanti anni per tutte quelle che sono le battaglie del nostro sindacato immodestamente le battaglie nella cultura italiana
Nel momento in cui arrivano dei segnali come ho detto precisi che sono le leggi gli ordinamenti il cercare di uscire da una deregulation la quale almeno personalmente vivo da vent'anni
Ecco nel momento in cui questi segnali sono forti evidenti
Non credo che possano anzi non credo assolutamente che corrispondono all'altra parte un atteggiamento di attenzione di promozione e di critica mi farei passare questo termine sessantottino costruttiva
Nei confronti di quella che è l'attività del mondo culturale italiana
Dico questo perché citavo polemicamente in una riunione fatta col sindacato critici
Cinematografici comunque io oggi altra polemica che apro non vedo qui presenti o per lo meno non sono riconosco persone con la quale convivo da tanti anni qui in sala a discutere a dibattere apportare il loro contributo ecco mi trovavo dicevo a discutere con i sindacalisti e con i rappresentanti del mondo della stampa della critica
E del giornalismo specializzato nel mondo non solamente del cinema del teatro della cultura dello spettacolo in generale a discutere su questa sorta di muro contro muro che danni
Mette in crisi credetemi tutti quelli che sono gli sforzi che noi stiamo tentando di fare per uscire fuori da un guado e cioè a dire se noi dietro il sostegno delle leggi che stanno venendo fuori degli interventi che vengono allargati dell'atteggiamento
Ritornato ad essere di attenzione nei confronti del nostro mondo da parte delle televisioni pubbliche o private che fossero della possibilità di riaprire delle nuove sale della possibilità di vedere il prodotto italiano riguadagnare uno spazio che merita dall'altra parte credetemi non riusciamo a trovare una considerazione concreta in quello che deficitario in maniera enorme cioè il rapporto tra noi che facciamo spettacolo
O cultura e cultura e il pubblico che deve fruire questa cultura
Noi siamo e mi riallaccio alle parole che diceva adesso le ultime frasi che ha detto il ministro meccanico affacciarci all'Europa per riaffermare questo enorme potenziale per ritrovarci di nuovo a dover combattere all'interno di una situazione come quella italiana
Dove non ci sentiamo considerati non ci sentiamo stimati non ci sentiamo difesi per quello che dovremmo ora
Se detto da uno che fa l'attore
E che si trova giornalmente a combattere contro questo può diventare tutto questo discorso molto banale molto superficiale perché il criticato che critica il critico ahimè un un discorso come ho detto filosofica molto difficile da poter risolvere la realtà sulla quale vorrei porre l'obiettivo è quando e cito esempi pratici
E ho sentito mi dispiace che nessuno abbia citato un articolo che trovo
Fonte di riflessione che Fido Super D di Repubblica a a a cura di di Curzio Maltese pochi giorni fa dove si affrontava la questione dei film del finanziamento dei film del finanziamento della cultura italiana con dei termini che io ritengo estremamente offensivi come se noi ripeto noi che siamo usato questo termine dei resistenti perché noi siamo dei resistenti siamo da venti da dieci per quindici anni delle persone che combattono in questo mani in questo Paese per riuscire a mantenere vivo uno spazio che si è creato che si è cercato in tutte le maniere di distruggere
E questo non ha bisogno di spiegare alla platea che conosce meglio di me dati e cifre che possono confortare quello che dico
Ci siamo battuti per mantenere vivo il cinema italiano nel momento in cui persone anche a noi politicamente e culturalmente idealmente vicino a noi pensavano e dicevano affermavano che il cinema italiano era morto ci siamo battuti fino alla morte perché il nostro spazio la nostra visibilità fosse resa concreta dal nostro lavoro contro l'idea che il cinema italiano doveva essere fatto in inglese riporto battaglia che da sindacalista portata avanti per anni ci siamo dovuti difendere all'attacco continuo del fatto che noi rappresentavamo e rappresentiamo nella cultura uno spazio alcune volte troppo intellettuale altre volte troppo estremamente superficiale
Per cui tutto quello che viene da fuori e accettato per una vecchia regola estremamente provinciale del nostro Paese come qualche cosa che nasce dal frutto del lavoro e dell'ingegno di persone che in questo Paese purtroppo ahimè scarseggiano tranne alcuni punti di riferimento che diventano un po'per ipocrisia è un po'non so anche perché come dei dei totem dei simulacri che non devono essere toccate
Quando pensiamo a quello che è successo a Venezia e cito Venezia come esempio pratico perché questo ragionamento io vorrei estenderlo a tutta la cultura italiana
Quest'anno sono stata a Venezia per la prima volta dopo tanti anni un giorno solamente ho vissuto il Festival di Venezia da spettatore e da letture dei giornali
Ribadisco quello che ho detto nella sede del sindacato critici italiani quello che è arrivato a tutti quanti
Un'immagine di questa Mostra del cinema che dovrebbe essere un fiore all'occhiello
Per quanto riguarda proprio l'espressione della nostra potenzialità e capacità organizzativa anche di una situazione come quella della Mostra di Venezia fatta di che cosa di scandali distacchi arrivano trattati come quando vengono qui a promozionare i panini permetteranno di dire e con un'immagine che è legata semplicemente allo scandalo o al fenomeno
Non preoccupandoci anzi scatenando l'ennesima polemica perché siamo arrivati all'assurdo che un film italiano vince il Festival
E il giorno dopo sui giornali non troviamo scritti degli articoli che devono giustificare il perché questo film italiano ha vinto un festival allora vi prego di prendere questa situazione di riflettere su questo e riferirla al mondo del teatro Giorgio Strehler non ha avuto mai pagine dei giornali se non quando morendo ha scatenato una polemica da tabloid
Questo nel rapporto col grande pubblico la televisione pubblica o privata che sia trova spazio e possibilità per produrre il cinema italiano per produrre lo spettacolo italiano danneggiando il teatro in maniera molto forte perché il teatro italiano non ha più spazio sulla televisione italiana
Se non in maniera estremamente marginale e il cinema italiano viene il più delle volte trattato come da sempre tranne rarissime occasioni come un prodotto che deve essere tenuto ho salvato come il panda e quindi avendo un atteggiamento da da WWF il tutto chiedendo sempre a noi torno a ripetere che siamo gli attori in tutti i sensi di questa situazione
Di doverci poi volta per volta compromettere per cercare di creare un'immagine pubblicitaria che il veicolo per arrivare al pubblico sottoponendo ci alcune volte a prove che forse non ci competono neanche
Il tutto partendo sempre dalla considerazione che tutto quello che nasce da noi ha due possibilità
O è come al solito un prodotto decadente e decaduto oppure diventa un miracolo perché ogni tanto sulla strada di Damasco avvengono dei miracoli e sulla base di questo miracolo si accende
Più o meno una discussione un dibattito tra l'intellighenzia e quelli che combattono questa intellighenzia e in mezzo ci siamo noi che continuiamo imperterriti a essere in parte anche ignorati certo chi vi parla non soffre di non visibilità ma vi parlo a nome di una generazione che rischia di aver passato vent'anni attraverso la deregulation più totale attraverso la distruzione il tentativo di ricostruzione
Senza trovarmi che senza aver trovato la possibilità di avere riconosciuto il proprio lavoro e non per meriti alla fine né pensionistici né di distici
Ma per dire lasciamo lasciamo in eredità a quelli che devono venire dopo di noi alle generazioni verso le quali dobbiamo guardare per guardare al futuro culturale di questo Paese un minimo di testimone di quello che è stato fatto
E non mettere come mettiamo adesso i giovani nell'ambito della cultura non solo del cinema o della televisione della musica della danza del teatro di qualunque attività culturale
Di fronte a delle scelte che sono il più delle volte disumani
Chiedete a un giovane chiedete a un giovane quale spazio a o pensa di avere di fronte o quale punto di riferimento può avere di fronte in una situazione culturale dove gli hanno azzerato il più delle volte il rapporto con i propri referenti
Quando ho capito quando mi capita di quando mi capita di fare un'intervista mi chiedono quali sono i miei punti di riferimento
Parlo personalmente di Mastroianni e Gian Maria Volonté come due esempi che nella storia del del mio lavoro del mio mestiere servono a crearmi un rapporto perché in tutto questo
La strategia che non esiste il rapporto con la stampa che è confusa e con la quale vorrei parlare e con la quale vorrei ridiscutere contrastare ma scrivere insieme una strategia non mi mette nella condizione di vedere valutato il lavoro di tanti e tanti professionisti che nella cultura e nello spettacolo italiano non hanno lo spazio che meritano
E credetemi vi dico questo perché noi potremmo attuare leggi leggine ordinamenti cambiare la mentalità e passare da un'assoluta da un'assoluta dimensione pubblica a una completamente privata mescolare le varie situazioni
Se non ragioniamo in termini che il prodotto della cultura nazionale qualunque esso sia nella direzione in qualunque direzione guardi
Deve avere la possibilità come ho detto di mettersi al blocchetto di partenza dei cento metri non con delle scarpette di cemento armato
Perché questo è quello che avviene tra di noi
Allora noi stiamo parlando del teatro italiano stiamo discutendo della nuova legge
Non considerando secondo me in maniera molto esatta che sui giornali italiani ci vorrei che ci fosse qui qualche giornalista confermarlo non c'è più spazio per fare le critiche quindi non vado contro il critico voglia agevolare lo nel suo lavoro ma pensare che il giornalista italiano vi dice compatto contro l'editore combatto contro il direttore perché questo spazio non interessa più io questo problema me lo porrei
è inutile che sovvenzioni amo è inutile che costruiamo che crediamo e vogliamo spazi dove operare se questo lavoro e questo prodotto non è di partenza una finalità realmente distributiva
E quindi un incontro con l'uditore un incontro con il potenziale fruitore di questo spettacolo
Non possiamo pensare che il teatro italiano continua a essere nelle mani di pochi eletti che sono solamente gli abbonati la dinamicità dell'incontro con il pubblico de nasce dal fatto che la gente deve calcolare e avere gusto nel nel sapere che esistono determinate produzioni scusatemi ma questo non avviene e torno a ripetere dello dice che sta in primissima fila e tocca con mano queste cose
Nel cinema ne abbiamo già parlato la televisione il rapporto con la televisione la televisione produce dei film che non trovano spazio
Alcune volte in prima serata per ragionamenti che vanno da calcoli
Che mi sono assolutamente ignoti ma non riesco neanche a capire come riescano a fare altre persone per cui l'audience lo share il ventidue il ventiquattro per cento
Io faccio un discorso di natura politica ma questo cinema questa fiction questa produzione nasce con i soldi dello Stato
Lo Stato mi deve mettere nella condizione di avere la possibilità attraverso i suoi canali di avere il maggior bacino di di di di di di di di ascolto che io possa avere altro discorso che faccio si parlava dell'agenzia
Dell'agenzia per la promozione del cinema l'estro cosa alla quale peraltro sono molto attaccato è molto legato
Vengo da un festival in Francia dove due film italiani che erano molto attesi non sono stati potuti presentare al pubblico di questo Festival perché all'ultimo momento i produttori hanno detto no non rimandiamo
Altri i film sono prodotti con denaro dello Stato allora mi chiedo e da una domanda specifica che faccio per quale motivo non esiste una legge e questo dovrà farlo e spero che lo faccia l'agenzia che non può permettere a nessuno di produrre un film con i soldi dello Stato e vedere lo stesso film non ha possibilità di essere presentato all'estero come partiamo a promuovere se poi la promozione di partenza viene negata perché poi vecchio vizio del nostro ambiente ognuno è convinto di essere padrone della formula che porterà al successo qualunque cosa
Allora l'agenzia che la cosa secondo me importantissima perché è il primo passo per cominciare a entrare nell'Europa mettendoci seduti e non facendo la figura de de degli ultimi arrivati sarà quello punto primo di mettere delle regole precise e chiedere che ci sia il rispetto produco con i soldi dello Stato
Assolutamente devo essendo la condizione che questo prodotto deve essere esportato e presentato e promozionale
Punto secondo l'agenzia speriamo che deve essere un esempio un traino che non diventi scusatemi e sono un po'abituato male io mi sono bruciato da bambino che non diventi una sorta di carrozzone dove spesso e volentieri ci siamo trovati andare a promozionare il cinema all'estero lo faccio da tanti anni alcune volte con delle comitive di persone che non conosco
Con la cognata con la suocera con la cugina di qualcuno che viene lì che non sai nemmeno a che cosa serve è una piccola polemica ma spero che
Che facciate e facciamo attenzione anche anche a questo
Scusate neon
Pensavo che insomma il il corpo centrale del del mio intervento fosse fosse questo
Due sole note informative per quello che riguarda il discorso strettamente sindacale no finisco una cosa solamente quello che chiedo e lo chiedo a Cofferati e spero che lo riporteranno poi a nostri illustri ospiti
Credo che il sindacato debba da questo punto di vista promuovere quanto prima al discorso mi rifaccio discorso del dell'incontro scontro con il mondo della stampa e dell'informazione
Una verifica se possibile un incontro un dibattito un qualche cosa che ci mette nella condizione di confrontarci perché credetemi non vi voglio tediare ma c'è una cahier de doléances che potrebbe durare
Due giorni ma attenzione non di chi torno a ripetere si lamenta solamente per il proprio interesse ma chi sente che non avendoci intorno
Un terreno fertile dove poter coltivare rischia di veder buttato al vento qualunque tipo di sforzo
Finisco solo con due questioni che sono la lotta per il doppiaggio il riconoscimento dei diritti che sono stati in questo momento e sono i due punti di forza per cui il sindacato anzi assurto anche all'onore
Delle delle cronache vorrei sottolineare per un semplice motivo non tanto per l'importanza della battaglia sindacale che ancora una volta rimetteva in discussione questa giungla selvaggia nella quale noi continuiamo a vivere perché la richiesta è quella di avere alle soglie del Duemila un contratto
Non so neanche qui a a fare nessun tipo di considerazione abbiamo guadagnato le prime pagine dei giornali perché la nostra stampa si è preoccupata moltissimo del fatto che alcuni film americani rischiamo che in uscita a settembre
A noi ce ne fregava tantissimo di questo devo dire la verità non per con enorme rispetto nei confronti di una grande cinematografia con la quale speriamo di collaborare
Ma credetemi che la preoccupazione principale della stampa è stata quella di fare uscire questi articoli sui giornali non di dire che c'erano un gruppo di lavoratori
Che erano in sciopero da mesi che stavano chiedendo una rivendicazione in termini umanitari a quel punto perché si trattava veramente di porre e e si tratta di porre delle regole
No la stampa italiana interessato solo questo forse le telenovelas escono sottotitolate o con lo versa onde come nella antico Unione Sovietica
Questo è quello che ha interessato la nostra stampa
Il riconoscimento dei diritti
E qui lancia un'ultima cosa e me ne vado noi ci stiamo
Siamo al tavolo della trattativa per quantificare tanto no so che siete una patente conoscesse argomento inutile che ve li spiego
Quello che mi piacerebbe fare e questo sarà motivo forse per un altro incontro pensare a un tipo di proposta che io sto facendo da alcuni mesi all'interno del sindacato che hanno proposto anche un po'provocatoria che so che ha suscitato molte perplessità ma che spero possa essere oggetto di discussione
Noi stiamo attraverso speriamo di ottenere attraverso il riconoscimento di questi diritti la possibilità in termini economici di poter strutturare
Un potenziale che
Gli attori l'associazione degli attori secondo me la la la la nascente diciamo se ci sarà associazioni degli attori dovrebbe in qualche maniera prendere in considerazione cioè a dire il sindacato di sta battendo perché il riconoscimento dei diritti potrebbe mettere in moto
Un capitale che a mio giudizio gli attori dovrebbero sfruttare in maniera intelligente e il sindacato si dovrebbe fare il promotore di questa situazione cioè a dire potremmo creare veramente una lobby e uso questo termine nella migliore delle accezioni proprio perché credo questo per andare incontro anche alcuni problemi se volete di natura interna sindacale economica proprio perché non vogliamo ancora una volta risultare come una sorta di peso che gravita in tutte le voci dello Stato comprese le le casse del nostro sindacato ma vorremmo creare una sorta di isola di sperimentazione
Proprio sfruttando eventualmente questi capitali che potrebbero arrivare
Dal raggruppamento diciamo di questi fondi
E poter tentare insieme con il sindacato
Una formula che credo mi piacerà poi in una seconda sede di illustrare che è nata anche dall'incontro con alcuni esperti nella materia scusatemi io credo che anche se o percorso in maniera diversa
I nostri argomenti io credo che ci siano due motivi e concludo veramente
Uno che è di natura sindacale la riaffermazione la la la volontà del governo
Il il vederci di fronte una prospettiva ho visto anche con l'Agis di discussione su certi temi che sono estremamente delicati e che fanno parte della nostra natura sindacale
Dall'altra parte non smetterò mai di chiedere al sindacato e ti chiederei comunque a quelli che sono impegnati in prima fila nel mondo della cultura
Di avere un'attenzione anche su quelle che sono la qualità il peso e i temi di questa cultura
Se no paura che sindacali siamo troppo il discorso e rischia di sfuggirci come l'ho detto una parte importante e concreta
Del nostro ambiente il discorso nei confronti della stampa l'attenzione il rispetto e la difesa degli artisti italiani secondo me deve essere obiettivo di discussione
E se volete anche di incontro con una stampa che dal mio punto di vista dovrebbe aiutarci e cambiare indirizzo grazie
Massimo no Sergio Cofferati dalle
Volevo dire al massimo che c'è una rottura della liturgia perché dopo il delegato cileno toccava gli Inti Illimani questa volta
Tocca al segretario dal tocca al segretario della CGIL che che vi dice subito in un in premessa poi bisogna essere coerenti con le premesse che non vuole abusare dalla vostra sopportazione della vostra pazienza per questa ragione
Per economicità di di
Di intervento considerate le cose che ha detto Lucio Mojo nella relazione come punto di riferimento per la CGIL non soltanto per la Slc sui temi che sono stati discussi questa mattina
Aggiungo subito che quando unioni propose quest'iniziativa non ho avuto dubbi
Nel dire che la trovavo
Opportuna
Anche in una fase che sarebbe stata prevedibilmente quei saperi convegni si programmano con un mese d'anticipo e oramai inevitabile che la fine di settembre l'inizio di ottobre per il sindacato non solo per il sindacato sino momenti complicati
Per cento ragioni e per una specifica stante il meccanismo con il quale il Parlamento parla legge finanziaria discutendo del Documento di programmazione economica e finanziaria prima dell'estate e del testo della legge entro il trenta di settembre
Fino a quando il modello resterà questo settembre ottobre per noi saranno momenti di sofferenza poi più o meno occulta secondo delle circostanze ma fasi di di impegno e anche di difficile programmazione ciò nonostante vi dicevo condiviso
L'opportunità di dare vita a questa discussione e soprattutto di
Provare a focalizzarla su quello che è stato poi la parola d'ordine del convento
Cultura e spettacolo
Termini contigui Mannoni identici non è scontato che lo spettacolo produca anche cultura
Ahimè ma voi
E è uno degli argomenti sui quali vorrei tornare rapidamente
Però l'uno e l'altro sono delle straordinarie occasioni di sviluppo di crescita economica più di quanto non si sia anche in tempi lontano
O più recenti pensato è il però utile come se fatto questa mattina non guardare soltanto ai vantaggi almeno quelli potenziali di carattere economico che vengono ad attività come quelle che sono norma ricapitolato
Nella cultura e nello spettacolo io credo che ci sia anche altre l'importante che ci sia altro anche per un sindacato com'è ovvio il sindacato ha particolare attenzione e nelle sue funzioni né i suoi compiti per tutto quanto riguarda le dinamiche che si muovono nella sfera economica ma un sindacato deve avere anche riferimenti ideali deve avere una griglia uno schema di valori davanti agli occhi quando quando sceglie quando decide quando terrà e allora sia la cultura con lo spettacolo va da sé nella cultura un po'meno ovvio per quanto riguarda lo spettacolo sono per un Paese e non soltanto per il noto di Rennes genere per un Paese occasioni straordinarie oggi di attività economica che possono generare ricchezza e lavoro ma sono anche altro appunto valori qualità del prodotto e del produrre immagine di un Paese immagine che si spende quand'è positiva anche nei rapporti
Con con gli altri
è stato detto come in questi settori la domanda sì una domanda tendenzialmente in crescita e una crescita che durerà
In un arco di tempo
Lungo la crescita della domanda ha senza dubbio una radice un rapporto con il tempo che si libera dalla produzione
Però io credo che ci sia anche una ragione meno indagata ed è stato utile sottolinearla più volte come capitato nella discussione che riguardano la parte di bisogni nuovi che una società complessa prospetta non c'è solo produzione culturale
Spettacolo che vengono richiesti perché tante persone devono riempire diversamente da prima un tempo disponibile c'è anche un uno stimolo un'esigenza non sempre adeguatamente coltivata che riguarda appunto la qualità della della domanda
Di conseguenza anche l'esplicitazione la richiesta di soddisfazione bisogni nuovi che
Coinvolgono moltissime persone ecco ho usato non casualmente termine qualità perché lo considero
Termine che dice bene anche sul piano dell'immagine
Parliamo
Che attività che hanno un'attinenza fortissima con la comunicazione e allora la scelta anche dell'immagine
Perché di alcuni
Lei meglio
Può essere utile io credo che ci sia oggi un problema e norme di qualità
Nella vita economica e nella vita sociale italiana
E che la qualità dello sviluppo ossia troppe volte considerata marginale
Forse inevitabili in un Paese che è stato impegnato per tanti anni almeno l'ultimo decennio nel risolvere problemi delicati come erano quelli di un debito eccessivo
Che frenava qualsiasi possibilità di crescita economica e ha dedicato a tantissima attenzione al risanamento
E poi si è trovato improvvisamente per sua fortuna di fronte a condizioni nuove a risanamento quasi completato non interamente completato ma quasi completato ha avuto la possibilità di imboccare la strada della crescita
Quel che si è fatto nella fase del risanamento e quel che c'è cominciata a fare quando le condizioni ci sono finalmente
Determinati in modo diverso rispetto al passato è stato però troppe volte puntare agli elementi quantitativi dello sviluppo della crescita guardare poco la qualità
C'è una sorta di distorsione che può portare a veri e propri fenomeni di strabismo nei comportamenti e nella gestione delle politiche sia quelle economiche che quelle sociali
A noi non basta una crescita quantitativa
Abbiamo bisogno anche di forte qualità
E non è mai inutile dirlo se pensiamo che ragionando di lavoro occupazione come facciamo noi ma come fanno gran parte dei nostri interlocutori e avendo noi una particolarità una specificità che ci fa diversi dagli altri Paesi europei non possiamo mai fermarci
Alla all'esigenza di avere uno sviluppo che duri nel tempo
Ma anche al bisogno fortissimo di avere delle politiche che siano in grado di risolvere la nostra anomalia il dualismo del Paese il Mezzogiorno arretrato rispetto al centro nord evoluto parlo ovviamente di arretratezza di
E di carattere evolutivi che riguardano l'occupazione il lavoro non certo i comportamenti delle singole persone
Una parte dei fenomeni positivi poiché si sono realizzati nel corso di questi decenni sono stati esplicitamente caratterizzati dalla quantità e assai poco dalla qualità
è un tema sul quale ogni tanto ritorniamo ma ragionando di occupazione
Se per il Mezzogiorno l'aspetto prevalente quello che colgono tutti e dato dei numeri Cudìa volte impietosi
Quando in una provincia in un territorio la disoccupazione supera abbondantemente la soglia del venti per cento credo non ci sia bisogno di grandi commenta soprattutto se si pensa che i valori medi dell'Europa sono di un altro ordine di grandezza esattamente dalla metà ma anche là dove l'occupazione sotto la soglia che viene considerata fisiologica dagli economisti
Alcune province del Nord hanno meno del quattro per cento di più su occupazione e gli economisti sapete che considerano oggi soglia fisiologica una soglia che si attesta tra il sei sette per cento
E c'è da interrogarsi anche su come si arriva sotto il quattro per cento ebbene lì non sono risolti tutti i nostri problemi
Io credo che lì esistono problemi a volte drammatici di qualità del lavoro
Sui quali si riflette poco e molti dei fenomeni decantati come fenomeni progressivi positivi penso allo sviluppo di una parte dell'Italia il mitico nord-est sono un po'meno positivi un po'meno solidi di quanto si tenda a far credere
Ecco perché è indispensabile per noi ragionare sempre
Di sviluppo ma accompagnando l'idea che abbiamo di sviluppo anche quella dalla qualità dell'ultimo un problema molto serio e guardate che vale ovviamente per la produzione materiale
Non ci sarebbe bisogno di dirlo ma
Evidente come gli stessi orientamenti di una parte del sistema delle imprese parliamo di impresa che sono continue con voi male le conoscete perché organizzato anche una parte di attività industriale molti sono oramai
Attratti dall'idea non so che cosa potrà precipitare sul piano dalla definizione delle regole ma che i vantaggi che non hanno più dalla svalutarsi uno dei cambi flessibili li devono cercare nella penalizzazione della retribuzione del lavoro
Perché sono incapaci di reggere un rapporto con il tanto decantato mercato che però delle sue regole precise perché la qualità dei loro prodotti o la qualità del loro modo di produrre non è adeguata
E per dirla con una straordinaria banalità se un prodotto
è scadente può anche costare poco ma difficilmente lo vede
E le tensioni che attraversano una parte del sistema produttivo italiano sono proprio queste
Invece di puntare decisamente sul recupero del differenziale di qualità che hanno rispetto ad altri pensano che il modo per proteggersi
Sia quello di comprimere il lavoro e soprattutto la retribuzione del lavoro poi con quell'anche i diritti del lavoro
Questa tendenza negativa non c'è soltanto dalla produzione materiale
Vale anche per come in molti settori si considera il lavoro poi ci ritorno anche relativamente alle cose che sono state introdotte da Lucio che riprese poi la discussione che valgono per voi
Signora come la qualità del lavoro
La flessibilità nell'amorosa si discute molto di flessibilità in entrata in flessibilità in uscita termine pudico che nasconde la parola licenziamento
Il vero problema di cui sopra il sistema italiano è la flessibilità nel lavoro
Perché si è impoverita la professionalità media delle persone che lavorano
In tanti settori le espulsioni indiscriminata oppure operata attraverso strumenti come sono stati gli ammortizzatori sociali
Il prepensionamento è l'emblema ecco il prepensionamento scatta per requisiti anagrafici o contributivi non ha mai nessun rapporto con il modello organizzativo che l'impresa addotta o con le caratteristiche professionali delle persone
E siccome spesso la permanenza nell'attività consente una crescita uno sviluppo delle capacità professionale delle conoscenze se ne vanno via quelli che hanno più professionalità più conoscenze
A tal punto che non ci sono dati né io sono in grado di di dire nulla di preciso ma mi piacerebbe fare qualche verifica
Per qualche grande impresa per vedere se i costi della consulenza cioè le persone allontanate poi riprese successivamente non siano stati più alti dei risparmi dati dalla diminuzione dell'occupazione diretto questo impoverimento professionale medio e la rinuncia a un fattore competitivo importante
Ed è il il venir meno
Di un'occasione
Utile per le imprese come per le persone che lavorano
Questa rinuncia porta anche elementi di rigidità quando non ci sono professionalità elevate disponibili e inevitabile una stratificazione e anche la difficoltà oggettiva utilizzare le persone
La flessibilità che manca al sistema italiano è questa quella nel lavoro
Può una flessibilità che si recupera facendo grandi investimenti sulle professionalità e ovviamente grandi investimenti sulla formazione ma poi su questo tema ritorno rapidamente
Ma se vale per la produzione materiale vale per il lavoro vale anche forse addirittura a maggior ragione per la produzione di materiale
Anche nei settori che riguardano la cultura e lo spettacolo il problema si pone e io sinceramente non mi sento tranquillo in ragione del fatto che poi la nostra capacità creativa si riconferma molto alta non c'è sempre lo stellone della fantasia
E della capacità degli italiani di inventare soluzioni di produrre
Soprattutto nel settore dello spettacolo in questo caso o di utilizzare i valori culturali che si sono consolidati nel corso di sei c'è bisogno di programmazione
C'è bisogno non solo di regole ma anche di progetti che di volta in volta devono essere definiti
Praticati non non mi sento tranquillo perché
Abbiamo un'abitudine antica all'improvvisazione
è utile ma può non essere sufficiente soprattutto perché bisogna fare i conti non più con un mercato domestico ma con un mercato globale poi conta moltissimo quello che si sa fare del mercato domestico ma a forza di parlare di globalizzazione
Forse qualcuno non se n'è ancora accorto ma ci siamo
E la stragrande maggioranza delle attività di cui di cui abbiamo discusso questa mattina ma anche le altre attività produttive economiche devono fare i conti con l'Europa
Perché una serie di vincoli e di regole vengono fissati lì e non più dagli Stati nazionali e con un mercato che è molto ampio
Chi non si prepara per tempo poi subisce gli effetti del protezionismo indotto non voluto
Il rischio che si punti a difendere delle trincee che non sono più difendibili con atteggiamenti che alla fine possono risultare addirittura provinciali che è un rischio concreto
Ora per questo
Insisto sul tema della qualità la qualità è una scelta soggettiva di chi produce
Le aziende
Devono essere orientate
Ma però la qualità non si non si realizza dall'oggi al domani e non è un problema soltanto di risorse da investire l'innovazione e le tecnologie no è un problema culturale
O si guarda al proprio modo di produrre e di stare nel mercato considerando la qualità un elemento decisivo oppure si finisce come fanno molte aziende a guardare a tutti gli altri fattori
E a introitare elementi di tensione di rottura di conflitto perché va da sé che se il versante quello dalla qualità anche per chi fa il nostro mestiere
è una sfida positiva che vale la pena di
Accettare quando la competizione grava sui costi il sindacato eh indotto a difendersi perché in prevalenza poi la ricaduta e sul sistema dei diritti delle persone
Di scelte soggettive che vanno in questa direzione devo dire nei settori
Anche della produzione materiale sinceramente non ne vedo sufficienza adesso non voglio aprire qui polemiche sui singoli capitoli su aspetti particolari
Corre il rischio della genericità e mi fermo a questa constatazione io credo però che l'assillo della qualità debba essere sollecitata anche da chi governa cioè debba essere una scelta che non viene lasciata alle imprese è una scelta che riguarda vorrei dire impari tempo e in pari peso anche le istituzioni e il Governo perché
Il problema dalla competizione globale un problema di tutti
E perché detto noi non abbiamo mai avuto dubbi della distinzione che deve essere esplicita è forte tra le funzioni di orientamento del Governo e la gestione dell'attività economiche
Che deve essere lasciata all'impresa questo orientamento che si chiede la mano pubblica deve essere un orientamento che a sua volta dei fondamenti precisi deve avere elementi importanti
E condivisi per dire una cosa banale l'utilizzo degli incentivi non può secondo me non dovrebbe mai essere scisso dagli elementi di qualità
Se ci pensate gli incentivi nel loro sistema ampio frammentato qualche volta addirittura
Allo stesso fine sono in campo decine di incentivi diversi non hanno un ancoraggio esplicito e forte con lo stimolo ad una produzione qualitativa
E questo vale quando si discute di cinema così come vale quando si discute di qualsiasi produzione produzione manifatturiera allora le regole che tante volte sono state richiamate qui io mi permetto di aggiungere anche gli incentivi devono essere orientati nella direzione giusta
Poi alla struttura pubblica e e e è necessario chiedere
Dopo va bene registrato e apprezzato dei passi in avanti significativi
Diceva Lucio nella relazione il ministero dei Beni dell'attività culturali il progetto per la posizione del ministero e il suo rafforzamento sono una richiesta antica delle ordinanze sindacali della CGIL
E che oggi sia disponibile una strumentazione che risponde a questa richiesta non può che farci che farci piacere però io penso che sia anche giusto
Chiedere ai nostri interlocutori di governo qualcosa di più
Il ministero ha funzioni e competenze precise senza le quali molta parte dei ragionamenti delle proposte che sono state avanzate resterebbe lettera morta
Ma bisogna prendere atto che oggi non è più semplice diciamola così individuare la zona di confine tra la produzione immateriale
Le attività di promozione di gestione culturale o la produzione di spettacolo
E tante altre attività ci sarà pure una ragione per dirla banalmente se abbiamo fatto le selle ci e non e non ci siamo limitati a tenere in vita magari rafforzando il che le strutture sindacali di prima
Il sistema della comunicazione un sistema complesso che interagisce
A delle relazioni evidenti
Tra la produzione materiale da produzioni materiale sappiamo addirittura che spesso la zona di confine abbastanza sfumata allora se si vuole gestire correttamente
L'insieme di queste politiche servono ministeri di competenza precisa ma poi anche un coordinamento tra questi ministeri diverso e non penso soltanto alle telecomunicazioni
Penso per dirla in chiaro anche all'industria e per un altro verso al ministero della Pubblica istruzione
Una parte delle cose che ho detto sia pure genere che sul tema della qualità non si realizzerebbe una parte consistente senza uno sforzo formativo
Che abbia risorse e politiche da rendere disponibili
Si possono fare anche qui tanti esempi ma
Noi abbiamo ancora un sistema scolastico
Nel quale come è noto i nuovi linguaggi
Non sono materia stabile
E certa di studio lo sono in qualche circostanza non lo sono in alto i nuovi linguaggi ma anche i linguaggi antichi pensate soltanto a questa differenza che abbiamo rispetto ad altri sistemi europei relativa la musica
Per fare uno tra i tanti esempi che si possono fare
Ebbene se non viene introdotto nel sistema che forma e istruisce i bimbi una pluralità una ricchezza di conoscenza
Poi formare Bindi vuol dire prima forma riformatori non è cosa semplicissima ma una pluralità di esperienza che garantisce una propensione culturale verso la qualità fin dall'inizio non si va lontano
E molte delle discussioni che facciamo sulle attività finali
Sono
Oggettivamente povere se non vengono rimesse incoerenza con questo rapporto necessario allora un luogo nel quale coordinare queste politiche
Poi casualmente dalla circostanza date il fatto che il vicepresidente del Consiglio si è anche
Ministro di quel settore può aiutare ma io penso davvero ad una dimensione che sia in grado di mettere insieme
Competenze funzioni e responsabilità distinte dei singoli ministeri e che è giusto che rimangono lì per avere
Un intervento sulla cultura e sullo spettacolo che non sia mai scisso dalle politiche complessive
Di carattere produttivo materiale e materiale che riguardano tutto il settore trasversale dalla comunicazione d'altronde avete visto c'è una parlando questa mattina di cultura e di spettacolo non è un caso che tutti coloro che si sono cimentati
Abbiamo finito col passare la zona di confine ma perché il confine labile e perché è un ragionamento concreto compiuto che non tenga conto di questa terra di nessuno che cresce non è non è possibile
C'è un elemento di preoccupazione
Conviene dirlo il quadro istituzionale quello legislativo sono ancora inadeguati le cose che ricordava Lucio e c'è un ritardo che non si comprende la sensazione che ho da osservatore che può permettersi di essere un po'Esterno le vicende specifiche ma non tanto e che corre ancora in tante attività dalla televisione al cinema per arrivare a quelle più strettamente culturali legati alla musica l'idea che se non ci sono regole
E se non ci sono leggi sia più facile per alcuni produttori imprenditori investitori finanziari avere dei vantaggi io credo che questo atteggiamento sia un atteggiamento non solo sbagliato ma anche mio
Perché la competizione in un mercato che non è del domestico non può fare a meno di regole
Poi ogni tanto ci sono questi Colpi di fulmine cioè riscopre
Banalissime verità
Prima una propensione al neo liberismo sfrenato d'accatto poi ci si rende conto che se il mercato non ha regolato è un disastro per tutti guardate la discussione di queste settimane sul ruolo delle delle banche centrali sulla politica finanziaria
C'è da restare un po'sorpresi e anche discretamente preoccupati perché il Fondo monetario adesso paventa il rischio di una recessione mondiale
Dopo due mesi di silenzio rispetto ad una crisi come quella del Sud-Est asiatico che tutti comprendevano non aveva un un ambito una dimensione circoscritta proprio perché siamo in un sistema che oramai ha il carattere della globalizzazione
Allora questi ritardi e queste lacune non aiutano nessuno
E l'assetto legislativo istituzionale andrebbe invece completato uscendo anche ad atteggiamenti che a volte possono apparire davvero provinciali
Il problema del rapporto tra la presenza nazionale quale internazionale
Il problema del rapporto tra pubblico e privato
Se i compiti e le funzioni dello Stato son precise
E mi pare che ad esempio le ultime cose dette qui dal ministro Maccanico siano del tutto condivisibili non ci può essere da lì in avanti timore
Nere nere iniziale né pregiudiziale verso alcune ipotesi o soluzioni di coinvolgimento tra pubblico e privato oppure tra capitale italiano e quello straniero
Certo che se il ruolo e la funzione dello Stato è indeterminata o debole rischi di essere colonizzato
Ma allora non è che paventando il rischio dalla col colonizzazione risolvete problemi devi rafforzare le funzioni e le competenze e gli orientamenti ancora una volta qualitativi che sono propri dello Stato
Vuol dire ad esempio introdurre come elemento forte
Vale per le attività di spettacolo
Ma vale anche per tante altre attività considero questo un problema ad esempio delicato
E di troppe volte però sottovalutato ignorato anche nel settore dei servizi dalle banche fino fino a ancora una volta ai modelli di telecomunicazione se non c'è reciprocità non ci sarà mai
Una politica di internazionalizzazione utile per un singolo Paese ci sarà qualcuno che prevale sugli altri
Ma possiamo proporre il tema possiamo secondo me deve il Governo proporrà il tema con tutta la forza che serve soprattutto quando si affacciano interlocutori per molte attività
Che sono non casualmente interlocutori pubblici nel loro Paese
Così come varrebbe la pena di essere più decisi quando si parla di questi temi non sul sul sul dettaglio che pure viene viene
Spesso assicurato
Ai ragionamenti sulle privatizzazioni
Ma bisogna sempre anteporre con la funzione dell'Authority al tema privatizzazione il tema liberalizzazione
Perché io non troverei di grande soddisfazione che ha un monopolio pubblico sì sostituisco monopolio privato anzi considero la cosa di qualche rischio in alcune attività anche per il sistema Paese non soltanto per le singole persone
Ecco
Io credo che questo sia
Importante e mi preoccupa molto il ritardo che si è consolidato sugli assetti legislativi
E anche sul quadro istituzionale immediatamente
Conseguente
è vero c'è un attimo diceva strato interno
Lui è sorpreso del fatto che dalla discussione di oggi ci sia questa sorta di rimozione
Degli effetti potenziali della crisi sulle cose che di cui abbiamo discusso sì la rimozione può avere tante ragioni anche di carattere psicologico sul
A volte si cerca di non vedere il brutto
Devo dire che la rimozione avviene anche con comportamenti un po'curiosi a volte fuori di noi
Se la stampa italiana ha considerato come elemento importante dei rischi della crisi la mancata restituzione l'eurotassa ogni ogni parola si spreca da lì in avanti a me pare quello sinceramente l'ultimo dei problemi
Una crisi politica avrebbe effetti negativi per il Paese
Poi da sindacalista aggiungo in primo luogo per gli interessi deboli che ne rappresentiamo tra pensionati e lavoratori dipendenti
Perché potrebbe allontanare nel tempo una serie di provvedimenti economici ma anche di carattere legislativo istituzionale che andrebbero consumati in tempi brevissimi
Quando il mondo fuori di tesi muove e quando il ciclo economico impone le sue le sue regole
Non è vero che una cosa giusta fatta oggi ho fatta tra sei mesi abbia lo stesso effetto resterà giusta
Ma può produrre conseguenze profondamente diverso perché non è più realizzata nel tempo utile necessari
Io questo temo una crisi politica allontanerebbe nel tempo molte delle cose che vanno fatte rapidamente e poi perché non dirlo finirebbe anche con l'accentuare un'attenzione inevitabile in tutte le persone
Verso gli aspetti che riguardano strettamente la crisi politica dimenticando magari o considerando come marginali o di secondo piano appunto gli aspetti relativi all'economia
Agli andamenti della Società e forse le stesse dinamiche di quadro
Di quelle che si determina uno fuori di noi
Io per questo
Non perché mi competa istituzionalmente dal non perdo occasione di dire
Senza grande successo per la verità che secondo me i rischi della crisi sono rischi molto seri
Molto seri per questo motivo
Che da sindacalista mi interessa moltissimo prima che tutti gli altri dovrebbero riguardare interessare di più i soggetti di rappresentanza
Di rappresentanza
Politica
Corriere ultima due cose una relativa rapporto pubblico privato
E l'altra al tema
Della qualità guardato dalle regole nel lavoro
Ora
è stato utilizzato nel dibattito era nella relazione per dire di come a volte sia così distorto il rapporto pubblico privato
Lo stato dell'arte relativo le fondazioni per gli enti lirici trovo l'esempio particolarmente calzante
Da che cosa si era partiti lì con una disputa che espropria volte è stata da parte dei nostri interlocutori esplicitamente ideologica
Dall'affermare che la vera il consentire l'ingresso dei privati avrebbe ha risolto sul piano della qualità del prodotto
Ed è la certezza del futuro i problemi che si erano progressivamente addensati su quelle istituzioni
Problemi di mercato a problemi di rapporto domanda offerta problemi evidenti di costi crescenti non compensati più dal fondo dal fondo prospetta be insomma bisogna riflettere sul punto al quale siamo arrivati
Se è vero come è vero che nulla cabina nella direzione prevista
Ora non lo dico perché sostengo la tesi che bisogna tornare indietro proprio per niente anzi io penso che quella sia la strada giusta
Ma probabilmente bisogna aggiungere a quel modello qualche elemento di stimolo e di incentivo che qui è mancato a partire dall'utilizzo dello strumento fiscale che forse è quello che può determinare le novità necessarie lo stato dell'arte e davvero poco confortante
Se un solo teatro è in grado poi bisognerà vedere alla fine quali sono le condizioni materiali perché non è sempre tutto oro quello che luccica come sappiamo e gli altri enti non sono in condizioni di a ragionare concretamente di costituzione delle fondazioni compreso il teatro della capitale
C'è da preoccuparsi pensate che cosa succederebbe quando si dovrà passare ai teatri di tradizione
Ora se non ci sono queste risorse aggiuntive
Non c'è un valore che cresce ma c'è una tradizione che viene depauperata
E si riconferma che una parte della polemica anche rivolta contro di noi che venivamo descritti come dei dei teorici conservatori
Era infondata la verità è che l'attenzione dei privati è stata un'attenzione a volte strumentale
Spesso quasi sempre circoscritta verso attività che immediatamente consentivano la veicolazione positiva di un'immagine o un vantaggio materiale di breve periodo l'interesse per il processo l'arricchimento del delle politiche culturali è tutto da dimostrare
Mi pare che i fatti invece dimostrino
L'esatto opposto certa che nei processi di privatizzazione poi ci possono essere anche condizioni diverse per fortuna da queste io credo che Cinecittà come è stato detto
Dal suo presidente su amministratore sia una
Un esempio positivo le potenzialità sono grandi anche lì si tratta di vedere come poi si completerà il processo e come verrà gestito ma è condizione diversa per fortuna da quella che invece si riscontra nel settore del dei teatri e in particolare delle istituzioni di ieri
L'ultima cosa diceva quella della qualità nelle regole del lavoro
Per sua natura la produzione culturale e la produzione che ruota quella dirette quale indiretto intorno lo spettacolo e alla produzione flessibile
Non ci dovrebbe nell'essere bisogno di spiegarlo insomma visto che è Esterna alla produzione materiale dei beni e di conseguenza si deve adattare non soltanto al carattere della domanda che non è domanda costante ma anche agli spazi temporali nei quali viene prodotta in genere
Almeno lo spettacolo meno vero e questo per quanto riguarda la produzione culturale
Però
Qualità qui vuol dire le cose che ho ricordato prima
Forti dosi di formazioni che mancano in tutte queste attività ci sono attività straordinarie
Nella produzione culturale e nello spettacolo ci sono attività considerate marginali e sono invece attività artigianali di grandissimo livello
Che vengono spesso trascurato ci sono artigiani importantissimi che avrebbero bisogno di essere aiutati in primo luogo con
Strumenti formativi non per loro ma per quelli che dopo di loro dovranno essere messi in condizioni di fare quello che fanno loro
E siamo stati per tanti anni invidiati nel mondo è uno dei casi nei quali dicevo la nostra fantasia la nostra capacità può non vivere all'infinito se non è aiutata da regole da strumenti e da percorsi
Che c'è anche giorno queste attività ci sono discussioni anche in ambito comunitario che riguardano anche una parte di questo carattere
Mi ha colpito molto no non è vero non so neanche sorpreso di sentirmi dire che i tedeschi vorrebbero considerare anche chi vende un un elettrodomestico
Della famiglia
Quella scatola un elettrodomestico l'accesso cioè c'è qualche differenza tra guardare un frigorifero ha perso un televisore acceso però diciamo che dal punto di vista della della costituzione materiale
Siamo più o meno lì e la professionalità di chi vende è la stessa ma che c'è bisogno di molto di più o di diverso
Esatto esatto non ci si ferma più chissà poi qual è il passo successivo
Ora però
In quest'area ampia di lavoro
Di lavoro
Importante anche sul piano dei contenuti professionali
Ma di lavoro spesso frammentato c'è bisogno di ugualmente un sistema di regole
Le cose che diceva
Delegato cileno prima di me
Ha ragione Massimo guardate che questa vicenda dei doppiatori è stata
Negativamente esemplare nei commenti che si sono registrati forellino
Insomma che cosa chiedevano l'allora no un contratto pensate alle soglie del Duemila un contratto è stato l'oggetto di una contesa durissima
Un contratto inteso in senso classico tradizionale banalissimo come carta nella quale si fissano delle regole di base per tutti poi la flessibilità si Padalino su è un esempio altrettanto banale se volete di cosa intendo per qualità
Se tu hai delle regole comuni puoi costruire da lì in avanti la qualità se non hai queste regole la competizione tra i doppiatori o tra le cooperative di doppiaggio quale diventa quella di fare lavorare di più e di pagarli di me
O no io così avevo capito desta ancora scandalo il fatto che ci sia la richiesta di un elemento di uniformità
Anche qui però siamo di nuovo di fronte a un classico caso di miopia da parte di alcuni dei nostri interlocutori
Perché se ci sono protezioni
Ci sono regole uniformi nella competizione senza per tutti c'è per tutti
Per tutti
Nessuno escluso
Non ci possono essere zone d'ombra
Se non ci sono regole uniformi
Vengono meno inevitabilmente addirittura alcuni diritti di cittadinanza elementari
Non parlo dei diritti nel lavoro si arriva progressivamente diritti di cittadinanza
Perché io considero ad esempio la possibilità di organizzarsi o di aderire ad un'organizzazione non più un diritto che deve essere riconosciuto ad un lavoratore ma un diritto che deve essere riconosciuto un cittadino
E che vale per chi vuole aderire ad un sindacato così come vale per chi vuole aderire ad una bocciofila perché anche vicenza confini di passo in passo si arriva molto lontano e sono lande desolate quelle che poi aspettano che non ha chi non ha regole
Le protezioni sono un valore ovviamente sono anche un costo e vanno tenute sempre in equilibrio
Però è interesse di chi ha un'idea positiva di mercato
A vere elementi di uniformità e di non favorire un dumping sociale perché poi quello è
L'effetto la ricaduta la rissa la ricaduta con finale senza regole non c'è competizione c'è un altro scenario
Ora il tema della previdenza è uno dei più esposti
Io credo che sia per questo giusto cercare di farle due cose che mi sono state indicate in conclusione che sono poi operative
Da un lato pretendere pretendere non solo chiedere pretendere perché guardate che il rischio potenziale molto alto dai nostri interlocutori che si avvio rapidamente una discussione sulla strumentazione previdenziale per queste attività
Parliamo di persone che avendo contratti di lavoro atipici
O lavoro
Parasubordinato così sono un termine orribile
Finiscono col non ha vere le stesse dinamiche anche previdenziali degli altri lavoratori
E nei modelli attuali
Non c'è una protezione che si costruisce successivamente noi stiamo passando da un modello a ripartizione per quanto riguarda la pensione ad un modella capitalizzazione con il modello a ripartizione
L'elemento di certezza che in qualche caso è diventato anche elemento di distorsione era l'ultima fase dell'attività lavorativa paradossalmente poter riavere condizioni anche discutibili da tanti punti di vista quando a lavorare da giovane
Importante era che gli ultimi anni fossero regolari
E adeguatamente retribuiti perché il meccanismo a ripartizione a quello faceva riferimento
E meccanismo a ripartizione chi lavora paga i contributi per le pensioni di chi se n'è andato
In un modello a capitalizzazione non sarà più così
Ognuno alla fine avrà in larghissima parte in virtù di quello che è accantonato conforme di solidarietà certo ma secondo dinamiche che sono opposte rispetto a quelle precedenti
Allora se passano anni senza che una persona abbia una certezza previdenziale non la recupera dopo
E quando se ne renderà conto avrà un danno irrimediabile siccome noi abbiamo compiti di tutela
Ante almeno a noi è chiaro quale può essere la conseguenza una discussione sul tema della previdenza come è stato proposto non è una discussione astratta accademica si può fare oggi ce la facciamo tra due anni non cambia niente no
Va fatta il più in fretta possibile
Ci sono tante chiacchiere sulla differenza tra anziani e giovani sui conflitti generazionali si guarda sempre all'aspetto più vistosa che quello del lavoro che manca per i giovani rispetto ad un'occupazione
Spesso certa per attrarre le persone adulte
E non ci si rende conto che ci sono conflitti generazioni generazionali l'attenti anche nel lavoro quello che c'è già
Perché se io una persona a un sistema previdenziale garantito
E un'altra non c'era si apre subito un problema delicato ma anche tra i giovani e gli anziani siccome il modello che ancora operante per quelli che hanno alle spalle una storia contributiva consistente mentre invece è diverso per quelli che hanno cominciato ieri a lavorare o per questi c'è un'integrazione appunto
Lo dice la parola stessa la previdenza integrativa oppure quando arriveranno all'età della pensione si troveranno con valori che sono sensibilmente diversi da quelli che avevano immaginato
Questo divario ma con coperto subito perché ma questo dovrebbero capirlo anche le imprese non mi pare che abbiano molta attenzione
Se questo diventa un problema nel lavoro alla fine i comportamenti di persone non adeguatamente tutelate sul piano previdenziale comportamenti contrattuali possono essere diversi da quello spiccato
Perché quando uno si rende conto di avere un problema e dovrà cercare di risolverlo lo farà con gli strumenti che in quel momento a disposizione allora le coerenze rivendicativa e
Potrebbero in un arco di tempo medio non essere più bene disponibile perché non ci sono le protezioni le protezioni adeguate così come dall'altra parte serve una carta dei diritti
Una carta dei diritti per tutti e lavoro parasubordinato legge contratti insieme
E per tutte quelle attività che avendo come come radice come ragione la flessibilità non possono mai essere considerate attività nelle quali i diritti non sono riconosciuti fin dall'inizio
Parliamo di diritti elementari delle persone che lavorano
Parliamo spesso di soggetti riconosciamo che hanno
Livelli di retribuzione che nascono dal loro lavoro anche alti
Salvo non avere nessun diritto riconosciuto vengono pagati bene
E non hanno gli elementi di certezza basilare che sono invece degli altri c'è una sorta di scambio improprio Tito dei soldi però per favore
Per favore se questo modo di dire non glielo chiedono mai per favore ma non non pretendere di avere riconosciuto anche i tuoi diritti questo meccanismo che può affascinare anche la singola persona
Soprattutto poppa Cynar la persona quando i giovani perché si sente forte e comunque in grado di difendersi che è un meccanismo pericoloso sul piano dei comportamenti sociali di massa e soprattutto pericoloso in una parte diverso dalla vita
Delle singole persone che perché il tema della previdenza così come quello dei diritti ebbene giusto
Però so che l'azione di categoria con anche in questo caso se è utile il conforto del delle confederazioni lo ponga adesso è cosa che va affrontata in questa stagione ed è cosa molto importante perché può dare la serenità la tranquillità tante persone che magari sono come dicevo prima adeguatamente retribuiti ma poi sono e se stesse prigioniere dell'incertezza e lavorano magari non al meglio e vivono ancora peggio
Grazie a tutti