Il bilancio del sistema previdenziale italiano. Andamenti finanziari e demografici delle pensioni e dell'assistenza per l'anno 2022

Presidente onorevole Lorenzo Fontana per un impegno all'estero non è presente ma ci ha inviato un videomessaggio che apre con la regia di mandare in schermo
Buona sera e benvenuti alla Camera dei deputati
La presentazione del rapporto annuale di Itinerari previdenziali è un appuntamento molto importante
è l'occasione per fare il punto sulle condizioni attuali e sulle prospettive del nostro sistema di protezione sociale
Il documento rappresenta anche un'autorevole fonte di conoscenza per le scelte politiche legislative in tema di previdenza e assistenza
Sono questi settori in cui si misura in larga parte la capacità del Paese di fornire risposte ai bisogni primari dei cittadini
I dati e le analisi contenuti nella rapporto offrono numerosi elementi per valutare le dinamiche della spesa previdenziale e per individuare le linee di intervento necessarie a garantirne la sostenibilità
Si tratta di una questione cruciale per il nostro futuro e per quello delle prossime generazioni
Il progressivo aumento del debito pubblico solleva più di un interrogativo sulle implicazioni a lungo termine per la sostenibilità economica e per il mantenimento del sistema previdenziale
Sebbene anche nel due mila e ventidue si sia confermato il dato positivo sulla buona tenuta del sistema pensionistico italiano permangono le difficoltà di finanziamento del nostro stato sociale
Occorrono dunque politiche lungimirante in grado di bilanciare le esigenze di equità generazionale e la sostenibilità finanziaria
Per questo motivo ritengo particolarmente utili le previsioni fornite dal rapporto sugli scenari in cui si dovranno concentrare le politiche assistenziali e previdenziali per affrontare le sfide che ci attendono
Tra questi scenari si inserisce anche il calo demografico
Il progressivo crollo delle nascite è infatti un problema sempre più grave per le inevitabili conseguenze sul piano sociale ed economico
Anch'esso merita un'ampia riflessione per approfondirne le ragioni e individuare i possibili rimedi
Sono certo che l'odierno incontro offrirà preziosi spunti e suggerimenti utili
Ringrazio quindi presidente di Itinerari previdenziali professor Alberto Brambilla augurando il pieno successo dell'iniziativa
Bene allora di nuovo buon pomeriggio a tutti
Un particolare ringraziamento al presidente della Camera dei deputati l'amico onorevole Lorenzo Fontana cui mi legano sentimenti di stima per averci dato da una parte l'opportunità di presentare alla Camera questo undicesimo rapporto
E per aver introdotto seppure in video visti i suoi impegni internazionali i nostri lavori
Il rapporto è una continuazione pratica di quello che fino al due mila undici veniva redatto dalla disciolto nucleo di valutazione della spesa previdenziale e che aveva in sostanza il compito di segnalare al ministro e per suo tramite a Parlamento tutte quelle situazioni quelle problematiche che potevano mettere a rischio la sostenibilità finanziaria di medio lungo termine del nostro sistema pensionistico
Con lo stesso spirito il nostro gruppo ormai abbastanza di detterà nel si è messo vari fare questo rapporto e debbo dire che in questi dieci anni tutti i dati che sono stati espressi non sono mai stati contestati da alcuni situazione né nazionale in internazionale
Dopo una breve presentazione eccolo qui che salta dopo una breve presentazione dei dati avremo poi i conventi del presidenti e del governo allora vediamo alcuni spunti del rapporto che
A detta nostra detta del comitato scientifico
Presentano dai particolari spunti per
I decisori politici e per la prossima legislatura faremo anche un accenno finale al settimo Rapporto sulla regionalizzazione del bilancio previdenziale italiano che tra l'altro è scaricabile dal nostro sito
E che ci mostra la distribuzione delle entrate fiscali e contributive
E delle uscite per prestazioni che sono regionalizzate questo da ulteriori elementi che fornisce ulteriori preziose informazioni per chi deve legiferare
Partiamo dal primo punto l'Italia nella più grande transizione demografica che però pare non papere una bussola allora intanto dobbiamo
Pensare che tutti voi viviamo in un periodo in questi ultimi settantotto anni della della nostra vita sono settantotto anni di pace e prosperità dalla fine della seconda guerra mondiale
E in questo periodo avvenuta la più grande trasformazione demografica di tutti i tempi dell'umanità eravamo poco più di due miliardi e cento nel mille novecentoquarantacinque e oggi siamo otto miliardi e cento i demografi ci dicono che un incremento del due per cento verrà crescita della popolazione porta al raddoppio in trentacinque anni noi abbiamo fatto il settantotto un raddoppio e poi ancora un raddoppio e quindi siamo arrivati in una condizione in cui
L'aspettativa di vita è cresciuta di ventun'anni e quindi abbiamo avuto un grande regalo
La mortalità infantile si è totalmente azzerata e ridotta
E quindi noi ci troviamo oggi di fronte a un invecchiamento della popolazione che riguarda l'Italia riguarda tutti i Paesi ad alto reddito però riguarda anche i paesi in via di sviluppo
L'ultimo rapporto delle Nazioni Unite sulla Nigeria che si pensava che la Nigeria passasse da quattrocento novecento milioni di abitanti per è stato ridotto drasticamente di trecentottanta milioni di persone quindi fa un po'da tutte le parti questo che cosa significa significa che dobbiamo avere una bussola per l'invecchiamento perché l'invecchiamento sicuramente avrà degli affetti
Sia per la parte pensionistica sia sola parte assistenziale sia su quella sanitaria in particolare il nostro Paese si trova ad avere tra il due mila e quarantacinque il due mila cinquanta
Picco massimo di invecchiamento dopo di che
Praticamente si riprende un ulteriore ciclo dove è probabile che il tasso di fertilità Possa di nuovo crescere
Quindi cambierà la struttura per età della popolazione ma cambia sostanzialmente la struttura della famiglia avremo sempre più famiglie mono nucleari
E sempre più famiglie
Che non hanno figli e come tecniche questi due fenomeni assieme cambiano le prospettive della nostro welfare
Questa ci dà la dimensione demografica l'Italia nell'ambito dei ventisette più uno Paesi dell'unione europea quindi mettendo dentro anche il Regno Unito è il Paese che ha il maggior numero di ultrasessantacinquenni e di ultraottantenni sul totale della popolazione e come vedete la crescita e robusta per gli ultra sessantacinquenni dal tredici siamo passati quasi al ventiquattro per cento ma è destinato a rimanere al trentacinque per cento nel picco vedete che la curva un po'si appiattisce
E la stessa cosa accadrà per gli ultra ottantenne dal due per cento ai sette sei per cento e raddoppieremo quindi questo ci dice che avremo
Una serie di problemi e probabilmente nella prossimo periodo avremo quasi novecento mila ultrà novantenne che una quota che probabilmente
Dovrà essere sistema tre permette come sta e l'onda lunga della transizione demografica quindi vedete tutti nati era anno di nascita l'uno uno due mila ventidue e tutti queste queste ellissi ci dicono che
Il grosso dell'incremento è avvenuto tra il quarantasette e il settantasette
E poi ci sarà un decremento della popolazione che andrà avanti fino al due mila e sessantatré e si cambierà la struttura per età ecco la ci dobbiamo preparare a questo nuova fase di transizione che non abbiamo mai sperimentato nella vita nostra e vediamo gli indicatori allora
Dopo
Che al rapporto fatto presente questi punti di criticità quindi questo invecchiamento questa demografia che ormai è già scritta
Il punto che riguarda le pensioni è soprattutto il rapporto attivi pensionati noi ci aspettavamo per la verità nel due mila e diciannove che il numero di pensionati scendesse sotto la soglia dei sedici milioni
E ci stava arrivando eravamo partiti da quasi diciassette milioni di pensionati e le riforme e piano piano avevano preso corpo in realtà poi incontra
Le varie salvaguardia le quote percento e tutte quelle cose come vedete il numero dei pensionati è aumentato e probabilmente
Continuerà ad aumentare anche per il saldo del due mila
E ventitré
è aumentato anche il numero degli occupati e siamo arrivati l'anno scorso nel due mila ventidue a ventitré milioni duecentonovantotto mila quest'anno abbiamo fatto il record ventitré milioni cinquecentonovanta ma quello che importa dal punto di vista e che rapporto fa presente
è che il rapporto attivi pensionati eh uno virgola quarantaquattro tipi per ogni pensionato e almeno il punto
Non dico di sicurezza ma un punto che ci farebbe stare più tranquilli e a raggiungere almeno uno punto sei
L'altro problema è il numero delle prestazioni non abbiamo quasi ventitré milioni di prestazioni tant'è che ogni pensionato percepisce una virgola quattro prestazioni a Trieste
Questo numero di prestazioni elevato lo si riscontra anche sul totale della popolazione c'abbiamo una prestazione ogni due virgola sei abitanti in pratica praticamente quasi ogni famiglia
L'ultimo dato
Il la pensione pro capite agli che tiene conto di tutte queste prestazioni e redistribuite sul singolo The sulla singola teste del pensionato e come ha fatto notare il rapporto OCSE di due settimane fa le nostre pensioni sono al top dell'Europa perché siamo quasi a venti mila euro di media che sono di gran lunga le più elevate quindi i punti di criticità sono il rapporto attivi pensionati e l'eccesso di prestazioni
Un altro dei punti che vengono sottolineati spesso si dice che il nostro Paese spenda poco per quanto riguarda lo stato sociale il welfare
Beh noi diamo riclassificati dei dati di bilancio e al di là
Della paura che ci siamo presi che nel due mila dodici spendevamo ottocentoventi miliardi di spesa complessiva il due mila e ventidue abbiamo chiuso a mille ottantatré miliardi due mila ventitré
Abbiamo sfondato quota mille e cento miliardi al di là di quello sommando pensioni assistenza sociale sanità welfare Enti locali noi abbiamo che il cinquantadue per cento di tutta la spesa
Praticamente
Dovuta all'welfare e
L'OCSE ci viene incontro con l'ultima classifica di Eurostat e ci dice che l'Italia è al secondo posto accanto all'Austria per rapporto Spesal sociali sul prodotto interno lordo siamo poco distanti dalla Francia
Interveniamo collocati tra i primi cinque Paesi anche mondo per welfare
Ci sono però anche qui dei punti critici
Il primo punto che abbiamo sottolineato sono lette contribuzioni
E le agevolazioni contributive che sono un forte costo per il bilancio pubblico tante
Che nella legge di bilancio si sono dovuti trasferire all'INPS solo per coprire i mancati contributi ventitré virgola novantacinque miliardi quindi è quasi una finanziaria
Nella Finanziaria e tutte le agevolazioni che sono state previste
Quest'anno praticamente cubano quasi quindici miliardi di minori entrate quindi il punto che facciamo presente assieme
Al fatto che dobbiamo assolutamente rafforzare l'occupazione
è che non possiamo fare mancare troppe risorse all'istituto perché se mancano entrate
Il deficit può aumentare
E poi c'è un altro problema che è quello delle età di pensione di anzianità anticipate siamo sui sessantuno anni sessantuno anni e mezzo
La media europea intorno ai sessantaquattro la quota centodue di Draghi era sessantaquattro anni com trentotto di contributi
E quindi l'obiettivo che ci si pone è quello di arrivare nei prossimi anni cadavere almeno un'età media di accesso alla prestazione pensionistica per le anticipate di circa sessantaquattro anni d'altra parte tutte quelle pensioni anticipate ci dicono che oggi abbiamo oltre quattrocento mila pensioni in pagamento da oltre quarantun'anni e quasi tre milioni di pensioni in pagamento da oltre ventotto anni e allora andiamo a vedere il bilancio delle pensioni noi abbiamo seguito pedissequamente il bilancio dell'East
Tutto bilancio dell'INPS che chiarissimo e quindi abbiamo tolto quella che è la spesa pensionistica
E come vedete la spesa pensionistica
Ammetto di quello che possiamo considerare assistenza cioè le integrazioni al minimo che vengono erogate per motivi di reddito
E la GS cioè la gestione assistenziale per gli interventi dei pubblici dipendenti sono duecentoventitré miliardi su questi duecentoventitré miliardi però gravano grato all'IRPEF e l'IRPEF italiana sulle queste prestazioni molto molto robusta noi siamo praticamente a tre volte la Germania a due volte e mezzo la Francia e sono quindi circa quindi cinquantanove miliardi che gravano sulle persone quindi l'esborso netto dello Stato cioè quello che ricevono fisicamente nelle tasche i pensionati sono cento sessantaquattro miliardi ma quello che la produzione epatica quindi laboratori e aziende in contributi è pari ammetto di tutti i trasferimenti pubblici a duecentotredici miliardi quindi se vogliamo fare il conteggio
Il netto sul netto netta entrate nette uscite il saldo
Positivo e quindi dal punto di vista delle tensioni si smonta un altro
Del paradossi italiani che dicono spendete poco per welfare e tutto quel poco che spendete lo spendete sulle pensioni è proprio l'esatto opposto spendiamo tanto sul welfare abbiamo battuto di gran lunga la Svezia
E spendiamo il giusto per quanto riguarda le pensioni che sono a un livello nella media europea e qui e all'apporto fa presente che c'è un po'di confusione perché il mezza dichiara che la spesa per pensioni d'estate due mila ventitré quindi l'ultimo l'ha è il quindici e sessanta l'istante laico Bava diciassette sessanta per il due mila ventuno
E anche per il due mila ventidue ha dato più o meno lo stesso dato eurostat che riceve i dati che non li puoi lavorare quindi li riceve da fonti nazionali che non possono che essere la ragioneria e li scarpe dice guardate che spendete il sedici e il settanta per cento e questo solo per la vecchiaia e i superstiti escludendo le invalidità mentre dice la media europea è il dodici e sessanta allora questo fatto si è già verificato nel due mila undici quando questi dati sono stati comunicati in egual misura ed è arrivata la lettera editrice che diceva guardate voi siete fuori spesa dovette
Calmierare la spesa e quindi il Governo
Monti
Fornero di fatto ha introdotto la mini patrimoniale sul risparmio gestito a suo risparmio amministrato dello zero venti
Ha reintrodotto la patrimoniale per quanto riguarda gli immobili ad uso commerciale o ad uso produttivo e però tutto quello che a fatica riduzione della spesa è stato sulle pensioni
E la rigidità di quella manovra ci è costata tantissimo al come avete visto anziché produrre il risultato di ridurre il numero dei pensionati l'aumentato o facendo la riclassificazione l'abbiamo fatta con plutonio però uscendo con Giovanni Luzzi con Antonietta Mundo con De Luca insomma tutto al nostro team è la spesa eh l'undici e ottantasei e quindi sarebbe bene che noi comuni Casimo Eurostat e quindi a Sestola scherzi schema di contabilità sociale europeo questi dati peraltro non comunichiamo che spendiamo zero per la casa ma noi con tutti gli avere tutte le case ex popolari spendiamo lo zero otto
E quindi doveva tutto il resto fa praticamente per l'assistenza
Nel due mila e ventidue il bilancio dello Stato attraverso la legge di bilancio ha trasferito all'INPS centocinquantasette miliardi per pagare tutte le prestazioni di natura assistenziale l'assegno sociale la pensione sociale le invalidità civili ciechi e sordomuti eccetera eccetera eccetera
E quindi abbiamo fatto una spesa molto robusta se andate a vedere siamo quasi pari alla spesa netta per pensioni al netto dell'IRPEF dove sono andate ed è qui sono i dati su sedici milioni e cento trentun mila pensionati
Noi abbiamo che quasi il quarantuno per cento sono in egual misura totalmente o parzialmente assistiti cioè vuol dire che a sessantasette anni
Non hanno nemmeno cumulato quindici anni di contribuzione tali da avere la pensione minima è stata integrata e questo è il primo segnale ma il secondo segnale che peraltro è emerso anche sotto torchio Lince
è il numero delle prestazioni
Noi nel due mila e dodici erogata circa ottocentocinquanta mila prestazioni l'anno per la maggior parte previdenziali
Nel due mila ventidue su un pub popping su una popolazione che oltretutto è anche diminuita rispetto ai sessanta milioni iniziali abbiamo erogato un milione trecentocinquanta mila prestazioni di cui seicentoventisette mila sono di natura totalmente assistenziale e quindi il vero problema
è la spesa assistenziale ma qui si pone un'altra
Un altro pensiero se
Noi avessimo ridotto
La povertà assoluta della povertà relativa nel Paese uno dice avete speso tanto forse avete speso troppo Markette ottenuto dei risultati invece con una lista abbiamo voluto abbinare i dati
Ci siamo detti quanto spendevamo per la lotta alla povertà l'assistenza sociale nel due mila otto spendevamo settantatré miliardi oggi come abbiamo visto che spendiamo centocinquantasette ma
I poveri non sono calati avevamo due milioni e cento mila poveri assoluti quindi quelli che fanno fatica ad arrivare alla terza settimana
E oggi è praticamente l'ultimo dato dell'Istat sono cinque milioni e settecento mila quindi abbiamo
Più che raddoppiato la spesa l'abbiamo fatto due volte e mezza i poveri assoluti anche nella povertà relativa eravamo sei milioni e mezzo
E oggi siamo quasi a otto milioni e settecentocinquanta mila
Quindi questo che cosa significa cosa dice il rapporto
Dice a chi governa guarda che forse questo modo di indirizzare la spesa sociale non raggiunge l'obiettivo di reintegrare le pensioni le persone e di metterle sul percorso
Che le porti fuori dalla povertà e quindi qualche cosa
Bisogna pur fare
Tanto più che
Però questo è l'ultimo dato di Eurostat noi come il tasso di occupazione siamo gli ultimi ma non soltanto gli ultimi dei ventisette paesi che fanno parte del di di Eurostat ma anche della Regno Unito ma se andiamo a vedere la classifica OCSE dei trentaquattro Paesi
L'Italia è distante dalla media europea e dalla media OCSE di circa nove punti percentuali ciò vuol dire quattro milioni in meno di persone che lavorano
Eh distante come potete vedere dal tasso di occupazione complessivo noi siamo al sessanta per cento eravamo adesso abbiamo migliorato siamo sessantuno ma non migliorato anche gli altri rispetto a per dire
Ha un'Olanda a una Germania siamo loro somma settantasei quindi siamo quasi quindici punti sotto che vuol dire
Almeno sei milioni e mezzo di nuovi lavoratori il che significherebbe sei milioni e mezzo di persone che guadagnano e quindi molto meno poveri quindi rapporto dice
Dovete ridurre la spesa per gli interventi di assistenza passiva e dovete aumentare le politiche attive del lavoro l'istruzione la l'invecchiamento attivo per poter consentire maggiore occupazione
Questa è la riprova che abbiamo fatto con Istat nella Linea verde trovate l'inflazione il gettito io ero per fatti del quello più importante
E i redditi dichiarati come vedete stanno addirittura sotto l'inflazione quindi col fatto cento nel due mila otto
L'inflazione oggi a centoventicinque i redditi sono sotto quindi il gettito IRPEF sotto ma guardate la curva blu che quella della spesa assistenziale come vedete praticamente è più che è raddoppiata
E allora questo implica una difficoltà a finanziare il sistema pensionistico e l'altro dato l'altro punto di debolezza che rapporto presenta è proprio questo
Dato che le pensioni sì autofinanziano come abbiamo visto netto su un etto
Per pagare la spesa sanitaria la spesa assistenziale lo Aerfer degli enti locali occorrono trecentouno miliardi occorrevano le due mila ventidue adesso faremo i conti sul due mila ventitré bene
Per finanziarlo occorrono tutte le imposte dirette
Che però cubano duecento sessanta miliardi e quindi dobbiamo andare a pescare quarantuno miliardi
Dalle imposte indirette allora un Paese che non ha poi i fondi perché se andiamo a vedere per l'istruzione università ricerca tecnologia ne spendiamo sessantadue sessantatré miliardi ogni anno quindi
è chiaro che se spendiamo troppo per questa parte non pensiamo al futuro del Paese perché il futuro del Paese e la cultura e quindi facciamo presente questo punto e soprattutto l'altro punto che io sintetizzerei così
I in Italia coloro che dichiarano più di trentacinque mila euro di redditi lordi non arrivano nemmeno al quattordici per cento quelli che dichiarando da cento mila euro in su
Arrivano a malapena all'uno per cento e in conclusione il quarantaquattro per cento della popolazione secondo i dati dell'Agenzia delle entrate
Paga praticamente il novantatré per cento di tutta l'IRPEF e paga quasi il cento per cento delle altre imposte dirette e quindi questo denota ed è un altro punto di debolezza la difficoltà di finanziamento del nostro sistema
Previdenziale e assistenziale qui adesso facciamo
Vediamo se si ricompone
E tutto questo praticamente ma non ci vuole fare vedere il debito pubblico
Perché il debito pubblico è quello su cui poi si scatena tutto eccolo qua
E quindi tutta questa specie che non può essere finanziata totalmente dalla fiscalità
E dai contributi ci porta a questo risultato e noi probabilmente nel rapporto facciamo presente che tra dicembre di quest'anno
Febbraio dell'anno venturo potremmo sfondare la quota di tre mila miliardi di debito pubblico che significa oltre novantaquattro miliardi di spesa per interessi che ovviamente sottrarre questa enormità di spesa
Che è più del doppio rispetto ai Paesi nostri concorrenti per altri fenomeni
Concludo dando tra i dati dalla rapporto nostro sulla regionalizzazione del welfare
L'abbiamo fatto tutto il Bilancio pensioni sanità assistenza sociale abbiamo inserito tutte le imposte i contributi e le imposte dirette segnatamente IRAP e IRPEF e abbiamo fatto un conteggio allora il le zone del nord per ogni cento euro che incassano in prestazioni di welfare ne pagano cento undici il centro ne paga cento sei il Sud ne paga sessantadue nel nostro studio abbiamo fatto un una elaborazione che se tutte le regioni fossero autosufficienti al settantacinque per cento nove avremmo quasi azzerato il nostro debito
E come vedete la composizione del deficit è chiaro che vede
Una situazione del sud Italia che a circa venti milioni di abitanti su cinquantotto milioni e mezzo che il grosso della composizione del debito perché e perché la maggior parte delle tipologie di prestazioni c'è questa correlazione diretto tra alto deficit e alto numero di prestazioni assistenziali
Il nord a le anzianità che pesano per il quaranta per cento ed assistenziali che pesa uno al tredici
Praticamente l'invalidità che sono poco più del tre per cento se andiamo a vedere al sud delle anzianità non sono dimezzate le assistenziali arrivano al trenta per cento
Per le invalidità sono raddoppiate ma quello che
Più cita da pensare è proprio il finanziamento in quanto finanziamento totale delle forme di welfare e quindi segnatamente l'IRPEF un cittadino del Nord persa mediamente tre mila seicentosessanta euro il centro tre mila e duecento il sud mille ottocentoventi euro ma il dato che significativamente
Più
Diciamo importante
Quello dell'IVA il gettito Iva pro-capite per un cittadino del Nord sono tre mila trentaquattro euro al centro son due mila otto al Sud sono seicento settantasette ora è evidente che al sud o non ci possono essere consumi quattro virgola cinque volte meno che nel nostro Paese quindi tutti questi dati
Vengono fatti per cercare di far comprendere che un paese come l'Italia se la parte più importante del Sud non si sviluppa non regge alla concorrenza
L'ultima slide e non potevo non farla e sulla indicizzazione delle pensioni ora al governo del merito io mi sarei aspettato che desse merito a tutti coloro che hanno versati i contributi quelli
Che hanno non pensioni di natura assistenziale totale o parziale ma invece tutti quelli che hanno avuto una pensione oltre cinque volte il minimo
Questa mancata indicizzazione che coincide anche con la fase più elevata dell'inflazione perché la stessa cosa l'aveva fatto il Governo Conte
Ma alla situazione ore zero otto uno per cento quindi sì anche ti ti faccio l'indicizzazione al trenta per cento di zero otto non è che ci perdi tanto qui queste pensioni perderanno all'incirca il dieci per cento di potere d'acquisto
In questi due anni e questa è una segnalazione che facciamo al governo
Perché se le giovani generazioni vengono che più per sono contributi e meno vengono rivalutati forse abbiamo un cattivo incentivo per dare ai giovani quell'indirizzo fondamentale di pensare alla loro perché grazie
Per a questo punto passerei alla commento dei nostri ospiti che ringrazio
Partendo in ordine alfabetico sulla base di quello che abbiamo esposto chiedere Adalberto bagnati che il neo presidente della Commissione bicamerale di controllo sull'attività degli enti gestori di forme obbligatoria di assistenza
Darci il suo punto di visto qui fare qui al tavolo se poi dopo il podio dove vuoi
Grazie ringrazio Itinerari previdenziali il suo comitato scientifico in particolare insomma presidente Roberto Brambilla per avermi invitato a questo
Interessantissimo momento di approfondimento e di confronto dal quale escono con una buona notizia per un sessantenne ci saranno molti ottantenni questo diciamo tendo a vedere il bicchiere mezzo pieno
La cosa che ogni trentacinque anni al due per cento CIR adottiamo voglio rassicurarvi non saremo quanto te otto sedici trentadue miliardi nel due mila cento la Banca mondiale ci dice che le popolazioni che attingono ha risorse finite seguono una curva logistica e quindi è previsto che la popolazione mondiale raggiunga i dieci miliardi e poi comincia a scendere staremo strettini ma non strettissima
Lo sforzo che profuso da Itinerari previdenziali nel presentare questo quadro quantitativo oggettivo e veritiero del mondo delle previdenza mondo con molto complesso con un lavoro che potrebbe essere definito di vera e propria mediazione culturale Freda che la politica è particolarmente meritorio a fronte di un quadro molto sfaccettato di analisi prospettiche non sempre congruenti fra loro questo documento
è un po'prezioso strumento di valutazione in cui troviamo una visione d'insieme che insiste in particolare sulle fonti di finanziamento e sulla stessa sostenibilità finanziaria del sistema previdenziale commi ogni anno
Ci dà un quadro di di luci ed ombre io da da ottimista preferisco sempre in sala dalle cattive notizie così poi arrivano le buone il dato più inquietante che viene messo in luce l'esplosione della spesa assistenziale il suo peso preponderante nel determinare un bilancio negativo del sistema previdenziale nel suo complesso non è una notizia nuova ma la novità e nell'accelerazione
Di questa dinamica e un altro dato che mi colpisce personalmente da persone impegnata nel dibattito pubblico e che questo dato nel dibattito pubblico in particolare in quello mediatico viene regolarmente sottaciuto io vado spesso in televisione sento sempre parlare di pensioni avvampa era forse qualche volta anche da me perché non si finisce mai di imparare ma di assistenza non se ne parla mai meritorio il fatto che se ne partì
Qui si potrebbe sintetizzare al una buona parte del lavoro presentato in questo in questo rapporto con questa formula sicuramente esiste una mi emergenza in qualche modo previdenziale ma sarebbe molto riduttivo definirla comunale comune emergenza pensionistica soprattutto quando la si consideri come il rapporto correttamente fa in relazione a quanto accade negli altri Paesi europee
Poi ci sono le notizie buone Grandate già il presidente Brambilla ma insomma in estrema sintesi
L'evoluzione del rapporto fra attivi e pensionati che dopo della la pausa della pandemia ha ripreso a crescere del previsto in tendenza crescente avvicinandosi questo quel quel livello di uno virgola cinque che tanti precedenti studi di Itinerari previdenziali evidenziano come soglia diciamo così di sicurezza prezzo indicatore fondamentale di tenuta del sistema presentò un'evoluzione positiva
Aumenta il tasso di occupazione correlativamente aumentano quindi le entrate contributive quindi migliore il saldo fra entrate prestazioni il deficit del sistema si riduce di quasi sette miliardi rispetto all'anno scorso
Sul versante delle casse prive privatizzate che poi sono diciamo il il il fulcro della della dell'attività di controllo della commissione che mio Prodi presiederà insomma emerge un quadro con dove il numero degli iscritti è sostanzialmente stabile rispetto all'anno precedente e la situazione nel complesso e di equilibrio finanziario con avanzi di gestione e con una capacità che le casse hanno dimostrato di saper mettere in campo Smile può essere integrato manifestano anche la propensione a svolgere il loro ruolo di investitori istituzionali
In un quadro che ovviamente necessita attenzione ma che non ha emergenze di diciamo enorme preoccupazione anche queste notizie relativamente buone vanno però contestualizzate alla luce della grande transizione demografica
Un tema su quel rapporto insiste molto e che viene rappresentato in modo plastico dalla figura che abbiamo visto è una slide la tribuna sei punto uno pagina centoventidue quella che illustra il grande pensionamento come lo chiama il il rapporto illustrando raffigurando la consistenza delle corti dei baby boomers la l'ondata di quest'ultimi non si è ancora esaurita per esempio sto per arrivare io ecco in questo attratto non mi sento troppo in colpa per questo però oggettivamente il rapporto indica la necessità di cautele per evitare che questo e l'equilibrio sottile come viene definito del sistema su quel sistema si legge
Venga compromesso transizione demografica e nella vita di ognuno di noi non i nomi la le sperimenta io che ha diciamo sessantuno anni non sono ancora nonno essendo stato nipote di un nonno che era più giovane di me
Quando io nacqui però un altro nonno era anche morto prima che nascessi quindi non mi lamento
& i dati e nell'esperienza di ognuno di noi
E dattero macro economista mi permetterei di aggiungere un elemento di analisi che vorrei e che che peraltro traspare anche dai dati che sono stati presentati e che che che vorrei anche proporre alla al alla Commissione come tema di approfondimento cioè oltre all'inverno
Demografico bisogna anche tener conto dell'interno macro economico dal quale siamo passati non solo e non tanto per piangere sul latte versato che non ma è cosa utile quanto per valutare correttamente l'efficacia dei precedenti interventi riformatori
Mi ha molto colpito in una delle prime audizioni che ho convocato in in in Commissione l'intervento del professor Brunetta dove che era articolato punto sulla sul tema della perenne necessità che il sistema pensionistico
Ad interventi di riforma più o meno
Strutturali quindi ha senso chiedersi se questa reiterata necessita di interventi di correzione dipenda solo dal fatto che il legislatore riformatore precedente era stato superficiale o dipenda anche dal fatto che sono intervenuti
Dei fatti che non che non erano prevedibili o o o o o o previsti
E qui c'è un buon candidato in circa l'evento imprevisto in altre occasioni ho ricordato un dato secondo il Fondo monetario internazionale il PIL reale del nostro Paese tornerà al valore anteriore le crisi finanziarie al valore del due mila sette nel due mila ventisei
Questo noi speriamo di accorciare questi tempi però per per arrivarci l'anno prossimo bisognerebbe fare un tasso di crescita del due per cento che nell'attuale contesto macroeconomico internazionale piuttosto piuttosto come dire mosso come dicono con con delicatezza Calisti finanziari mi sembra un obiettivo eccessivamente ambizioso
Questa previsione del due mila ventisei peraltro è la stessa che si faceva prima della pandemia Covito quindi Capannina Covi non c'entra anche nel due mila diciannove il Fondo monetario internazionale ci diceva che saremmo tornati al due mila sette nel due mila ventisei
La situazione è molto diversa se si analizza il PIL nominale il valore della produzione il valore dei redditi che la grandezza che effettivamente poi viene utilizzata per calcolare i rapporti di sostenibilità finanziaria che nel rapporto abbondano
In questo caso il picco venne raggiunto nel due mila otto Germania Francia tornarono su quel valore nel due mila dieci e l'Italia ci arrivò nel due mila quindici sette anni di arresto del PIL nominale
Contro il re di Francia e Germania e credo che si possa leggere anche alla luce di questa disastrosa memoria che se analizzata nel contesto di serie storiche secolari del PIL cioè del PIL dal mille ottocentosessantuno ad oggi
è molto visibile perché e lunga il doppio del buco causato della seconda guerra mondiale che è un buco che durò dieci anni qui siamo a quasi vent'anni
Se leggiamo alla luce possiamo leggero luce di questa anomalia lo scalino che si vede molto bene molto leggibile
Nel rapporto fra spesa per pensioni il nella figura uno punto quattro a pagina venti c'è uno scalino una crescita che dura quanto tutta la fase di arresto del PIL del due mila nove al due mila quindici
Quando il Peter comincia a crescere questo scalino si stabilizza ora non non so che cosa pensassero riformatori
Prima del del del a ai tempi insomma della per esempio della riforma Dini che cosa si immaginasse Roma un evento simile cioè che il Pd Tenno rimase fermo per vent'anni non si era ma verificato questo arresto anomalo del PIL a delle origini ben precise che sono rinvenibili come mai patrimonio comune insomma condiviso ora tutte le forze politiche nelle politiche di ostilità e quindi tutti insomma condanniamo
Per dare qualche ordine di grandezza secondo l'OCSE nel due mila e diciotto gli investimenti pubblici hanno trenta miliardi al di sotto di quella che sarebbe stata la loro tendenza dal due mila venti la sospensione delle regole europee ha permesso di recuperare ma nel due mila ventidue gli investimenti pubblici era ancora di circa venti miliardi sotto loro tendenziale calcolato ovviamente con i dati antecedenti
Alla crisi finanziaria
Il rapporto giustamente fotografa l'esistente e noi politici dubitiamo confrontarci con l'esistente non possiamo riavvolgere il nastro la storia
Tuttavia secondo me qualche esercizio di diciamo di valutazione controfattuale può essere utile a chi si avventura in ipotetici ulteriori interventi
Di di riforme di correzione del sistema che vanno le direzioni sono indicate dal Rapporto in modo molto assennato
Che per fosse rimasto nella sua tendenza come hanno fatto il PIL di di di Francia Germania nei nostri principali partner europei nel due mila ventidue sarebbe stato di circa il venti per cento più alto
E questo significa che i rapporti al PIL certe risparmi bus sarebbero stati proporzionalmente più bassi tanto per dare concretezza se ne andiamo a tabella uno punto quattro impagina centosedici che è stata prima mostrata questo significa che in ben due mila ventidue
Il rapporto tra spesa pensionistica e pile invece del dodici virgola novantasette per cento sarebbe stato del dieci virgola trentasei per cento e al netto della gestione interventi assistenziali e dell'IRPEF lo stesso rapporto invece che dell'otto virgola sei per cento sarebbe stato del sei virgola nove per cento e mi avvio a concludere però sul serio non come un politico standard quindi sarò breve mezza paginetta per dire che ci dobbiamo seriamente porre il problema di quanto la sostenibilità della finanza pubblica in senso lato in particolare del sistema previdenziale pubblico
Sia stata compromessa esattamente da quegli interventi che si proponevano di tutelarla
E di quanto l'adeguatezza delle pensioni future sia stata minata da interventi posti in essere in nome delle generazioni future e che oggi vengono generalmente o ritenuti errati
Le opinioni naturalmente cambiano cioè siamo passati dall'elogio dell'ostilità alla critica dell'austerità ma alle macerie restano deve gestirle chi è al governo ovvio ovviamente
Lo sottolineo per porre con forza all'attenzione di una platea così qualificata quella che ritengo sia fra le varie emergenze nazionali la cui agente da risolvere l'attenzione alla demografia e alla natalità commendevole e assolutamente ben indirizzata ma una maggiore sostenibilità delle gestioni previdenziali
Non si consegue solo dando alla patria se posso permettermi un minimo di ironia
Figli propri o altrui quindi penso alla gestione dei flussi migratori che è un tema di grande rilevanza su cui il governo peraltro intervenuto ma anche forse soprattutto dandole Investimenti
Cioè crescita cioè stabilità dei percorsi di carriera individuali
Cioè possibilità concreta di realizzare le proprie aspirazioni alla genitorialità cioè attenzione anche dall'altro lato minore spesa per interventi assistenziali maggior gettito fiscale maggior gettito contributivo
Io voglio ricordare lo si vede ictu oculi per chi corre purtroppo ha macinato tante tabelle di dati che non siamo passati in un modo lineare e costante da quant'era il numero cresce avevi dato
Da uno
Da mille ottantuno amica da un milione e ottantuno mila un milione seicentotredici famiglie povere ci siamo passati in due step ben precisi uno
Fra due mila undici due mila tredici e l'altro poi col compito quindi sono stati due step ben precisi in cui interventi incisivi hanno determinato l'aumento della povertà non so quanto quindi sicuramente rapporto fa bene a attirare la nostra attenzione sul fatto di spendere bene
La spesa assistenziale bisogna anche vedere però non quello che sia stato un aumento del tutti una mal indirizzata spesa assistenziale a causare il raddoppio dei poveri fra due mila undici e due mila tredici quindi lo dico non per sminuire ma al contrario per valorizzare le proposte del rapporto che la cui la cui saggezza sarebbe frustrata laddove non
Eventuale futuro contesto di crisi si attuassero politiche procicliche i cui effetti io ho cercato di aiutarvi a quantificare con riferimento all'ultimo episodio dal quale siamo passati dal quale ancora non si è riusciti grazie per l'invito e grazie per l'attenzione grazie
Grazie Alberto passare la parola adesso Antonio Misiani che vicepresidente della quinta Commissione bilancio del Senato prego il Padre grazie grazie Alberto grazie ti meravigli previdenziali per per l'invito per la possibilità di confrontarci su temi di primaria importanza ma grazie innanzitutto per il lavoro veramente prezioso che fate di raccolta di analisi di riclassificazione dei dati del del sistema di welfare italiano perché ci permettono di di valutare la situazione e le tendenze con lenti parzialmente diverse rispetto a quelle che dominano
Un dibattito pubblico spesso superficiale e allora quello che emerge al rapporto che viene presentato quest'anno per molti versi era già presente nelle già evidenziato dalle edizioni precedenti però rimane
Un dato impressionante che giustamente sottolineate perché dalla riclassificazione che fate dei bilanci vinse degli enti previdenziali emergono alcune cose molto chiare la prima la spesa pensionistica che domina da molti anni nel dibattito pubblico nel nostro Paese se viene depurata dalle voci di natura più strettamente assistenziale
è primo inferiore rispetto i dati presenti nei confronti internazionali che sono teoricamente fatti con criteri omogenei penso Eurostat piuttosto che ad OCSE però il tema della tassazione che è presente in Italia e in altri Paesi no e e altre voci quanto meno meriterebbe
Un ulteriore approfondimento rispetto confronti spesso superficiali anche vengono fatti prendendo i rapporti per quello per i numeri che riportano secondo elemento dalla spesa pensionistica
La dinamica di questa stesa non è fuori controllo anzi in rapporto al PIL evidenzia una sostanziale stabilita
Negli ultimi negli ultimi dieci anni anche riforme lacrime e sangue
Ma oggi non si può parlare in questo sono d'accordo con il collega Bagnaia Id emergenza pensionistica nel nostro nel nostro Paese
Al di là delle delle delle gobbe delle proiezioni oggi non c'è una spesa pensionistica fuori controllo ma che rende necessari interventi drastici
Diverso diverse la riflessione che è necessario fare per quanto riguarda la spesa assistenziale
C'è una dinamica molto rilevante molto superiore a quella spesa pensionistica negli anni più recenti dalla storia di questo Paese
Anche perché che ci tengo a sottolinearlo però in questa Periodo l'Italia si è dotata di due strumenti di welfare che non avevamo differenza degli altri Paesi europei
è stato introdotto il reddito di inclusione prima e poi il reddito di cittadinanza con un finanziamento molto più robusto ognuno di noi ha un giudizio differenziato diciamo così su questo strumento ma oggettivamente l'Italia
Tra i paesi dell'unione era l'unico insieme alla Grecia a nona vere fino a pochi anni fa una un reddito di inserimento sono diciamo uno strumento universalistico di contrasto della povertà assoluta e secondo strumento che abbiamo introdotto l'assegno unico universale
Avevamo un quadro frammentato delle misure a sostegno della responsabilità genitoriale
Inadeguato rispetto a livello di finanziamento garantito nelle migliori esperienze europea
Oggi in buona parte abbiamo colmato questo gap ne abbiamo uno strumento ancora una volta universalistico che costa di più rispetto alla condizione precedente
O all'introduzione dell'assegno unico universale che ha pesato nella dinamica della spesa assistenziale che viene evidenziata nel nel rapporto quindi crescita molto rilevante ma anche perché abbiamo recuperato oggettivamente un gap che ci separava dagli altri Paesi europei
Sono molto d'accordo però
Al di là di queste valutazioni quantitative sul tema che emerge dal rapporto su quali risultati producono queste spese assistenziali in termini di riduzione delle disuguaglianze nel nostro Paese
E qui non possiamo essere assolutamente soddisfatti
Ce lo dicono anche i confronti internazionali se guardiamo all'indice di Gini dell'indicatore principe delle disuguaglianze di reddito e di ricchezza di reddito in particolare prima e dopo intervento del sistema di Welfare
La riduzione delle disuguaglianze d'Italia nettamente inferiore rispetto a quanto accade nelle altre economie europee quindi spendiamo tanti soldi
Ma spesso questi soldi non vanno umane misura insufficiente è chi ne avrebbe bisogno e vanno invece a famiglie può persone fisiche che non ne avrebbero ho bisogno cioè il tema naturalmente legato in particolare nel nostro Paese ha sommerso e al lavoro nero e naturalmente in un paese come l'Italia che spende ormai come gli altri Paesi europei e in qualche caso di più
Fortune voci assistenziali queste estese ai dati i vincoli di bilancio diciamo così spiazzano altre spesi di welfare che vedono l'Italia molto indietro
Spendiamo tanto su alcune voci spendiamo molto meno di altri paesi per fare un esempio per le politiche per la casa
In un Paese in cui cinque milioni di famiglie vivono in affitto ma si potrebbe fare anche altri altri esempi
Terzo elemento il lato delle entrate il finanziamento di questo sistema di welfare era con i suoi pregi i suoi difetti
è fortemente squilibrato lo sapevamo questa tendenza purtroppo non non non è stata invertita se pensiamo alla imposta principe del nostro ordinamento tributario l'imposta sul reddito delle persone fisiche duttili dieci anni con governi di tutti i colori politici sono stati segnati da la cosiddetta fuga dall'IRPEF
Che oggi è pagata per l'ottantacinque per cento da lavoratori dipendenti e pensionati perché altre fonti di reddito si sono conquistate
Regimi cedolari più o meno di favore in questi anni e in un'IRPEF perché ormai quasi tutta pagata solo da lavoratori dipendenti e pensionati c'è un carico come giustamente ricorda sempre Alberto molto molto concentrato sui contribuenti chiamiamoli così ha redditi medio alti anche se in questo Paese ci sarebbe tanto da discutere su che cos'è il reddito medio e su che cos'è il ceto medio fatto sta e su quarantuno e rotti milioni
I contribuenti quelli che versano sono trentuno milioni e all'interno di questi trentuno milioni in realtà la stragrande maggioranza dell'imposta e pagata
Dal due mila ventiquattro diciamo gli ultimi due scaglioni e non e non dal primo visto che almeno per quest'anno siamo passati da quattro tre scaglioni poi vedremo quello che accadrà dal due mila venticinque
Da due mila e venticinque in avanti la transizione demografica
Accentua
Le criticità di finanziamento del del sistema e questo è un tema su cui noi non possiamo mettere la testa sotto la sabbia
Guardate noi oggi abbiamo terzo trimestre due mila ventitré circa ventidue milioni novecento mila occupati nel nostro Paese il tasso di occupazione sessantuno virgola sei per cento
E cresciuto come cresciuto negli altri paesi europei perché in realtà il gap è rimasto sostanzialmente lo stesso rispetto a quello di prima della pandemia
Però nei prossimi vent'anni la popolazione in età di lavoro tra quindici e sessantaquattro anni di età secondo le proiezioni Istat si ridurrà del diciassette virgola tre per cento
Noi perdiamo milioni e milioni di persone in età di lavoro se non si cambia questa curva demografica
E questo vuol dire che se tra vent'anni il tasso di occupazione rimane inchiodato al sessantuno virgola sei per cento in Italia primo diciannove milioni di persone occupate e non ventidue virgola nove
Può dire quattro milioni in meno
E allora sì che il sistema esplode in un sistema in cui naturalmente contano i contributi previdenziali l'IRPEF con le caratteristiche che ha e quant'altro e allora è chiaro che uno dei timidi primo ritardi di politica economica eccome
Innanzitutto aumentare ma molto rapidamente il tasso di occupazione molto rapidamente
Se volessimo lasciare stabile tra vent'anni questi ventidue virgola nove milioni di occupati il tasso di occupazione dovrebbe passare da sessantuno e sei al settantatré otto dodici punti in più in vent'anni Vasto programma direbbe scialba e gol per per per citare insomma uno un uomo che era molto ambizioso aumentare il tasso di occupazione sapendo che una cosa molto sfidante e se no altrimenti gli strumenti possibili dolorosi sono il tema dell'età di pensionamento dell'immigrazione una combinazione di questi fattori
Dobbiamo lavorare per aumentarne la natalità certo che sì noi siamo a favore di tutti gli strumenti per aumentare la maternità ma se io mento la natalità l'anno prossimo i nati in più
Non mi risolvono il problema del due mila quarantatré o me lo risolvono solo in parte visto che entreranno nel mondo del lavoro
Molto lentamente e questo il nodo di fondo la transizione demografica l'aumento del tasso di occupazione altrimenti si che è un sistema che oggi in qualche modo è in equilibrio rischia di deragliare ora le risposte
Che vedo nella scorsa legge di bilancio e nell'attuale legge di bilancio approvato da poco il Parlamento lo dico senza senza polemica naturalmente credo che siano ancora lontane
Dal da quello che è necessario fare sul lato della spesa è stato abolito il reddito di cittadinanza sostituito con due strumenti che hanno una dotazione di risorse inferiore però io non ho visto le correzioni dei limiti veri del reddito di cittadinanza che provocavano le distorsioni che sono state denunciate nel dibattito pubblico che rendevano necessario un investimento sui servizi sociali territoriali che comuni e meccanismi in grado di fare arrivare quelle risorse veramente a chi ne ha bisogno sul lato delle pensioni non c'è stato un intervento di riforma organica ma alcune misure penso alla De indicizzazione delle pensioni quattro volte il minimo nella scorsa dei giri bilancio piuttosto che all'ex articolo trentatré che è intervenuto sulle pensioni di settecento future di settecento mila dipendenti pubblici che non possiamo definire interventi strutturali sono misure che hanno prodotto e produrranno molti risparmi
Qualcuno direbbe si fa cassa con queste misure ma non c'è ancora una revisione strutturale del sistema pensionistico cessi
La restrizione di strumenti di flessibilità che avevamo introdotto come i governi di centro sinistra penso alla per sociale opzione donna ma non si risolve il nodo di fondo di un sistema che invece avrebbe bisogno ma di una riforma organica quanto alla riforma fiscale il tema che ponevo il deficit di equità orizzontale la fuga dall'IRPEF
Di squilibri nel nel carico delle imposte sulle persone fisiche non vengono risolte dalla riforma che ha cristallizzato
Quei regimi di favore anzi aggiungendo né qualcuno in più che ha fatto l'accorpamento dei primi due scaglioni però solo per un anno
è la prima volta in vita mia e ormai sono tanti anni che sono in Parlamento che vede una riforma fiscale finanziata solo per un anno
E vedremo cosa accadrà dal due mila e venticinque in avanti perché poi se facciamo la somma tra la proroga del taglio del cuneo contributivo giusta
Ma anche essa solo per un anno e questa riforma di parziale e solo per un anno c'è un'ipoteca di quindici miliardi di euro
Che non è un bel punto di partenza per la prossima legge di bilancio che verrà fatta con un nuovo quadro di regole europee che noi preoccupa e non e penso che non sia un elemento di preoccupazione solo per noi che cosa fare ho finito
Lato stesa una serie di proposte del rapporto io credo che siano importanti che vadano rilanciate nel dibattito pubblico l'anagrafe centralizzata dell'assistenza
Cioè l'idea di un sistema centralizzato che sia in grado di ricostruire in modo puntuale quali risorse vanno a chi è indispensabile in un sistema di competenze frammentato come quello che caratterizza il nostro Paese il tema del rafforzamento della prova dei mezzi che oggi affidata Lise de che è meglio del reddito imponibile ma con tutti i limiti che lì si mantiene è in un paese ad alta evasione fiscale ma è un tema che dobbiamo porci parente sì
Non condivido quanto è stato previsto nell'ISEE per l'ISEE dei commi centottantatré ottantaquattro ottantacinque della legge di bilancio due mila ventiquattro escludere
I titoli di Stato fino a cinquanta mila euro dal calcolo dell'ISE come se una famiglia con cinquanta mila euro di BTP
Fosse equivalente ad una famiglia nullatenente distorce ulteriormente lo strumento chiave nella prova dei mezzi nel nostro paese bisogna ragionare sulle dei contribuzioni
Alberto ricorda abbiamo speso tanti soldi nel due mila ventidue ventiquattro miliardi nel due mila ventitré di più perché ci sono stati ulteriori interventi e allora qui è chiaro che bisognerà prima vuol fare un'analisi costi-benefici sugli incentivi per le assunzioni attraverso delle contribuzioni che sono lo strumento Giusto concettualmente mano e necessario capire una volta per tutte quante assunzioni aggiuntive producono i miliardi di euro
E impieghiamo ma negli incentivi contributivi della assunzioni e poi c'è il tema del taglio del cuneo contributivo prorogato con la legge di bilancio due mila ventiquattro
Allora è chiaro che un intervento se non vogliamo una peggioramento dalla condizione del lavoratori dipendenti tutti dobbiamo porci il tema di come rendere strutturale
Quel tipo di intervento
Io credo però che dobbiamo fare un passo in più e credo che anziché ragionare su una carattere strutturale di un intervento di natura contributiva
Che è delicato in un sistema pensionistico basato sul regime contributivo rendere permanente un taglio sui lavoratori dipendenti dobbiamo ragionare su quali strumenti possiamo mettere in campo per riassorbire e rendere strutturale quel taglio ma sul versante fiscale sul versante fiscale obiezione giusta ma ci sono gli incapienti dieci milioni di contribuenti che a questo punto non verrebbero beneficiati sono quelli che avrebbero più bisogno di un intervento abbiamo fatto il taglio su come contributivo tutti perché invece il taglio del cuneo contributivo aiuta
Quei lavoratori
Segnalo che ci sono strumenti importanti interessanti in altri ordinamenti penso alterna di incantarsi scredita americano che peraltro è anche commisurato alla condizione delle famiglie numero dei figli e quant'altro
è uno strumento che io invito a valutare invito il governo a valutare se vogliamo dare una aiuto in particolare i redditi bassi da lavoro dipendente con una misura di carattere fiscale
Che non impatta sugli equilibri del sistema previdenziale e che credo possa essere interessante valutare nel nostro paese credito fiscale sul reddito guadagnato che è presente indichiamo in America UK nella Regno Unito c'è uno strumento analogo insomma applichiamo l'orizzonte
Come dire per ragionare su come rendere strutturale quell'aiuto alle buste paga di milioni di lavoratori dipendenti ultimo punto ma non certo ultimo lato entrate
C'è un'evasione contributiva e non solo l'evasione fiscale nel nostro Paese il governo ha reso noto pochi giorni fa i dati aggiornati della relazione sull'evasione fiscale e contributiva che sono interessanti sta calando
Nel complesso l'evasione il Tax gap nel nostro Paese in cinque anni e sceso dal ventuno al quindici virgola tre per cento
Fatturazione elettronica e una serie di altre misure magari poco popolari ma che finalmente hanno iniziato a incidere perché l'evasione si è ridotta
Di ventitré virgola sei miliardi
Dal sedici al ventuno
L'evasione dei contributi è rimasta sostanzialmente stabile invece oscilla tra i dieci e gli undici miliardi non c'è una riduzione strutturale dell'evasione contributiva e allora se parliamo di equilibrio
Del sistema previdenziale non possiamo non aggredire anche questo nodo nella scorsa legislatura il ministero del lavoro stava ragionando attorno ad un meccanismo simile a quello degli Itza
Da applicare sul versante contributivo io credo che il tema dei contributi evasi nel nostro Paese richieda interventi ad hoc
Rimane poi il nodo e ho veramente finito
Nella politica per l'aumento degli occupati ed è il tasso di occupazione
Che una politica per lo sviluppo ma anche una politica di servizi servizi per l'infanzia
E i servizi per la terza età perché se non mettiamo in condizione in particolare le donne di conciliare i tempi di vita e tempi di lavoro scordiamoci di recuperare un gap che ancora più rilevante per la componente femminile ed era per questo
Che noi continueremo a sollecitare il mantenimento degli obiettivi del PM RR per la realizzazione dei posti e gli asili nido ma anche l'attuazione e il finanziamento della delega sulla non autosufficienza che l'ultimo grande buco del nostro sistema di welfare rispetto a quante previsto negli altri paesi europei insomma serve
Uno sguardo lungo a problemi che dopo di cui dobbiamo essere consapevoli da subito perché le dinamiche demografiche siamo in grado di prevederne con un sufficiente anticipo
Ma le scelte vanno fatte oggi prima che queste bombe sociali esplodano in un Paese che già fragile di suo grazie
Grazie grazie Antonio Misiani
Bruno Tabacci grazie per essere qui a te la parola
Sì del professor Brambilla per questa abitudine
Invitarmi alla presentazione dei i rapporti sul sistema previdenziale italiano
Ovviamente la motivazione della
L'attuale presidente del comitato per la legislazione c'entra fino a un certo punto con il comitato si occupa nella valutazione
Di urgenza
E quindi sostanzialmente una valutazione di tipo costituzionale in ordine alle all'emanazione di decreti legge
E quindi dà un giudizio complessivo sulla qualità della legislazione
Che
Possiamo definire non proprio esaltante
Preso il bambino da ha però col
Messo in atto nel corso di questi anni
Con il rapporto del suo istituto
Un'analisi non improvvisata perché stabile continua nel tempo
E non asservita obiettivi politici di primo respiro di questo bisogna dare atto perché
Poi
Mi soffermerò sulla pagina centoventitré che prevede due scenari che sono tra di loro alternative perché sono il succo delle conclusioni
Politico istituzionale
Quello che emerge
E che quello che è accaduto in questi cinquant'anni
Sulla terra
Una condizione che era stato ampiamente penalizzata nel rapporto di Patch LA
Come leader Club di Roma nel lontano mille novecentosettantadue
Che parlava di uno sfruttamento del pianeta
Che non poteva essere considerato senza limiti
Più di cinquanta anni sono passati
E c'è ovviamente passato a miglior vita
Ma le condizioni dello sfruttamento del pianeta e della vivibilità
Sì sotto si pongono in tutta la loro drammaticità
Noi siamo passati a proposito del fattore umano in questi cinquant'anni da due miliardi e nove otto miliardi e uno nell'arco di cinquant'anni
Che non significa che sarà automaticamente riproponibile per il futuro però non può non interrogarsi perché accanto a questo si sono innestate delle
Delle differenze delle disuguaglianze
Che oggi sono alla base dei grandi fenomeni migratori
Che ci sono sempre stati ma non nella misura di oggi e non con la spinta
Che si determina sulla base delle stesse disuguaglianze dentro questo contesto
C'è il fatto che nei Paesi più sviluppati si è determinato un forte invecchiamento della popolazione
A cominciare dal dall'Europa nel suo complesso ma dentro l'Europa a di Paesi come l'Italia
Che a dispetto questa graduatoria potenziale e collocata dei punti di vertice ovviamente questo a delle delle conseguenze sulla struttura complessiva
Della spesa
C'è l'esplosione della spesa assistenziale
Incide sulla spesa previdenziale nel Complesso questo fatto anche se la spesa pensionistico ma è già stato valutato nell'arco degli ultimi anni ha espresso una sostanziale stabilità
Però diciamo che le politiche conseguono la cessione di queste voci sono fortemente interrelati tra di loro
E quindi
Quello che Brambilla definito come il rapporto attivi pensionati che oggi sta uno quarantaquattro
è un rapporto che è destinato ad incidere in maniera rilevante nel futuro
Ora a parte le questioni legate rapporto con Eurostat per i quali sono per il quale stava bene
Definire un punto di equilibrio per evitare che questa divergenza
Che poggia sull'hip in Italia su un debito pubblico
Che come è stato spiegato
Rischia di superare i tre mila miliardi con quasi cento miliardi di costo per interesse a fino al due mila ventiquattro è evidente che
Avendo un tasso di occupazione dei che più basso dei Paesi europei e con l'appoggio di unità che è ferma da non pochi anni si fa fatica a ribattere Eurostat che indica la spesa media europea al tredici virgola sei rispetto alla nostra
Quindi anche per essere in condizioni di dotarci di argomenti adeguati e sarà bene che si faccia un passo in avanti
Quello che serve però
E che è necessario un'accorta politica
La definizione di requisiti pensionistici oltre in quelli assistenziali per evitare l'impatto della seconda ondata dei baby boomers quelli nati dal mille duecentosessantadue al mille novecento ottanta
Allora qual è la conseguenza pratica di questo ragionamento che è fondamentale che i governi si astengano dal politiche strumentali su questa materia e fuorvianti sia sul fronte dei requisiti pensionistici
Sia sul fronte della lotta all'evasione fiscale e contributiva
E nel contesto di una spesa assistenziale
A pagina centoventitré dicevo prima il rapporto pone due alternative
Circa lo si intende fare c'è una prima ipotesi in cui i governi proseguono sul sulla strada che si è consolidato in questi anni
E prevede che si va a sbattere
Non è
Una previsione molto difficile
Giacente
Crea un grande imbarazzo mai quello su cui siamo perché è chiaro che inventarci tutto a sé di strumenti che di volta in volta attendono introdurre la salvaguardia
Deflette induca la regola generale si va a sbattere non è che tutte le volte uno passa col rosso e penso che gli va bene
Quindi ci sono delle regole che se tu non le
Non le non le rispetti si ritorcono contro
La seconda ipotesi è quella
Deve intervenire con equilibrio all'interno delle diverse poste che sono in discussione e il rapporto fa cioè i sette proposte che secondo me sono molto critico condivisibili intanto
Ed è stato richiamato la creazione di una banca dati sull'assistenza
Che permetterebbe di sapere chi sono e da quanto tempo i soggetti beneficio di prestazioni di bonus di agevolazione io ho fatto l'assessore al Bilancio del Comune di Milano
La gestione del di Pisapia per un breve periodo perché due anni perché mi era difficile conciliare con attività parlamentare ma ho avuto modo di approfondire queste dinamiche
Per il Comune di Milano che non è il Comune
Insomma non voglio far raffronti però
Se c'erano queste distorsioni lì immagino che ce ne siano diversa anche altro
Funzionavano due disegni diversi
Uno per la scuola dell'infanzia e uno per gli anziani e i duelli tra di loro non dialogavano
Il che lascia intendere una cosa molto evidente
Che a Mila no una fotografia precisa
Della ricchezza dalla povertà non c'era se non c'era Milano immaginiamoci Croce al resto del Paese
Avendo fatto l'amministratore
Ormai mezzo secolo fa del comune dove sono nato
Ricordo che era in funzione l'imposta di famiglia che garantiva l'autonomia impositiva della dimensione la gestione della finanza locale
L'autonomia impositiva
Faceva la fotografia delle famiglie quindi della ricchezza e povertà
Si considerava
Per ogni famiglia
Qual era
La condizione patrimoniale sia con riferimento ai beni immobiliare che i terreni
E poi l'attività economica che si produceva al reddito
E poi se c'erano delle persone a carico se c'erano dei bambini magari si erano indica parte ancor di più se c'è un degli anziani a carico
E poi si faceva un confronto
Ecco quella scultura della conoscenza
è andato fortemente dispersa
Perché diversamente non sarebbe esploso un sommerso di queste proporzioni
E la fatturazione vero
Lettoni che è vero che ha portato qualche riduzione ma l'impatto enorme per un Paese come questo
Se ancora si immagina che c'è un cinque per cento di PIL di attività malavitosa
è un complesso di un venti per cento di economia sommersa voi capite che è difficile fare delle politiche sociali equilibrate tenendo conto di questi dati di partenza come si fanno vedere
Così fanno vedere
Se la stesa per gioco d'azzardo è superiore
Ad alcune spese essenziali del Paese
Sì tu
Un libro molto noto sulla
Sulla qualità della della spesa
Che un Paese
Dimostra nella nella nei fatti di avere una ricchezza e indecifrabile
A confronto di ristrettezze di povertà ci sono state anche qui richiamate
Allora è evidente
Perché un'anagrafe
Assistenziale consentirebbe di intervenire su questa voce che finito affollamenti fuori mentre fuori Cocco fuori controllo
E ed è ed è fondamentale perché poi si scoprì in quella fase che c'era chi portava a scuola la bambina e aveva
Una totale assistenza va con una macchina di lusso quindi per dire che che che non c'era proprio una una corrosione puntuale preciso e questo è inaccettabile perché è fonte di negli studio ingiustizia clamorosa
Prima volta incuriosito questa proposta convocare tutti gli over trentacinque che non hanno mai fatto una dichiarazione graditi per chiedere loro di cosa vivono
Questo il rapporto non sono io che però mi diverte moltissimo perché è chiaro che si scoprirebbe l'è una gran parte delle procedure fiscale ma aggiungo di più
Nel due mila tredici è stato fatto qui lo studio quindi parlo di di un livello rilevante le caratteristiche dei nuovi parlamentari entrato in Parlamento nel due mila tredici
E si scoprì che quasi il cinquanta per cento di loro non l'ha mai fatto una denuncia dei redditi
Quindi cominciamo dal Parlamento per dire che è difficile pensare che il resto del Paese sia fuori da questa statistica dato particolare che se non l'ho mai fatto denuncia dei redditi
Potevano essere
Non proprietaria questo non poteva essere una loro colpa certamente sulla denunciano la stata fatta vuol dire che non avevano mai lavorato osservano lavorato lavorato in nero non c'è nessun'altra spiegazione
E questo vale per la proiezione parlamentare Chirico dovrebbe essere quella rappresentanza più importante
Andate pure per vedere che quello che dico riscontrabile con precisione perché
Sono dati a cui avevo lavorato Traverso
Così per curiosità ma non ne ho mai fatto oggetto i principali di qualche comunicazione perché sembra quasi che uno voglia fare una polemica non si sa bene con chi è la condizione data
Che sia a analizza in profondità nella struttura del sommerso nel nostro Paese così la disfunzione fiscale fa sì che una parte del Paese paghi abbia sulle proprie spalle il carico fiscale che dovrebbe essere diviso tra tutti
Con tutta una serie di rincorse per cui adesso si inventa la storia del del Codice del del del contribuente che in realtà la prima cosa che dovrebbe esserci per cose che deve pagare le tasse
Non ce n'è un'altra logica perché se il Codice inventato per non pagarle e chi più ha più lei mette più strumenti mette a disposizione da Oren capito dove si può arrivare poi c'è l'introduzione del contrasto di interessi tra le ventitré e venticinque virgola cinque milioni di famiglie e circa sette virgola cinque milioni fornitori diretti
E qui proprio conta su interessi voi non sarà mai capitato di dover fare
Al ricorso ad un lavoro magari in casa
Di trovarsi di fronte a domandava lo lo vuoi con la fattura o senza aggiungendo poi che senza la fattura
Avrebbero preferito la lavorare perché se il lavoro si voleva con la fattura non lo faceva oppure costava un prezzo molto diverso
è una condizione che è capitato a suo nome oppure però Conso diffusa per la posizione di tutti in aria capito tutti i giorni allora vuol dire che il problema non solo i grandi capitali sugli atteggiamenti complessivi di un Paese nel suo complesso
Che vive sul sommerso
Diversamente non si potrebbe spiegare come può vivere una parte rilevante del Paese nelle condizioni date
Sono domande lei impietoso ma lo so domando impietosa grave che si spezzi debba fare
A questo punto queste domande e pensare di come si trova si trova l'equilibrio usato è chiaro che come parlare di politica pensionistica senza tener conto d'allungamento da la vita media come si fa come si fa a pensare che se prima c'era un rapporto come stato di prima Ceroni intra che lavoravano è uno che era in pensione adesso è arrivato dov'è arrivato tende questo peggiorare allora vuol dire che
La il prolungamento da la vita media e di far dire una cosa molto importante è qualche cosa che ad avere riscontro nella durata lavorativa se questo riscontro non c'è le formule attuariali saltano
Non è una cosa molto complicata da capire e solo che politicamente va interpretata con iniziative legislative che siano
In linea con questa impostazione se non lo sono e c'è l'idea di salvaguardare inventando di volta in volta i lavori più o meno usuranti è ovvio che il sistema va a sbattere e se anche dalla la sensazione di una tenuta
Quello che viene meno e la coesione sociale nel suo complesso perché se la tenuta è fatta sulla prevaricazione non è fatta su un equilibrio sociale che si difende è molto difficile che si raggiunga a un risultato positivo
Quindi
Poi qui c'è l'eliminazione anche dalle iper costoso decontribuzione tutto lo stato di cose
Che sono compresa quella che al sud una non ha funzionato che sono secondo me molto molto ragionevoli e quindi a Brambilla vorrei dire
Che il lavoro che lui fa è un lavoro il più importante non è molto popolare perché poi
Quelli che si di
Perdo le loro energie pensando di interpretare di volta in volta i gruppi degli interessi prevalenti
Pensando poi di averne si sbaglia perché poi non c'è una produzione politica sul punto
Se io non mi occupo di avere
Una fotografia preciso al patrimonio immobiliare non è che poi qualcuno te lo riconoscerà perché ha un effetto devastante per la società nel suo complesso
Se io opero come opero sui Baleari è evidente che poi le conseguenze pratiche vengono fuori tra l'altro all'ultima estate
Grazie alla professione il prete c'è stata una caduta del tensione
Pur diciamo turistiche che noi saremmo in grado di esprimere come paese allora su queste cose qui
Ci fossero tanti Brambilla che fanno dei dei rapporti molto ci fosse la consapevolezza che una classe dirigente di un Paese come questo non può pensare che
Che fa la differenza sulla furbizia
Non è possibile perché prima o poi il conto lo si paga per intero e non è che lo paga qualcuno in particolare chi ha avuto quell'intuizione lo paghiamo tutti a cominciare da quelli più deboli e questa è la cosa dal mio punto di vista che ormai tutto una certa età inaccettabile
Grazie grazie alla Bruno Tabacci
Passo la parola adesso al presidente la decima Commissione Francesco Zaffini che però mi sa che dovrà essere rapidissimo perché deve andare a votare assieme al collega Misiani al Senato
Sì come al solito io faccio sempre la solita figuraccia
Come ho detto altre volte arrivo tardi in compenso vado via presso quindi
Succede così
Abbiamo delle agende
De abbiamo delle agende fortunatamente molto piene molto fitte perché l'attività del Governo particolarmente
Impegnativa per le commissioni io in particolare per effetto della riduzione dei parlamentari
O una commissione che assomma due commissioni e mezza perché alla mia Commissione afferiscono Olano in materia di lavoro pubblico lavoro privato sanità
Previdenza sociale e affari sociali
Oggi per esempio abbiamo effettuato le audizioni dei dei dei proposti nominati i nuovi presidenti
Di INAIL di INPS e quindi abbiamo ascoltato le loro intenzioni programmatiche fino a cinque minuti fa storiche e siamo andati in aula per l'autonomia differenziata
E dobbiamo correre in Aula per votare quattro pregiudiziali correttamente correttamente a termini di Regolamento poste dall'opposizione
Questa è l'attività del parlamentare presidente di Commissione però non potevo mancare a questo appuntamento intanto per la attenzione nei lavori nei confronti del lavoro che fa Itinerari previdenziali Alberto Brambilla
Un lavoro assolutamente prezioso indispensabile punto confronto costante sui temi sugli argomenti sui numeri puntuale
E qualificato e quindi non potevo mancare al suo invito ma anche perché in questo momento il tema è particolarmente sentito proprio oggi ascoltando le intenzioni del del dell'avvocato Fava
Andiamo
Ha avuto modo di toccare con mano come
Questo sistema che al momento formalmente a è in equilibrio parlo di evidentemente parlo di INPS
E in realtà questo sistema è in equilibrio perché pesa sulla fiscalità generale per una cifra esorbitante una cifra intorno ai centottanta miliardi
Ricordo che il fondo sanitario nazionale sfiora i cento trenta sfiora i centotrenta
E quindi
Perché è il termine di paragone quello che ci deve colpire no cioè noi spendiamo per curare gli italiani per garantire il diritto fondamentale forse il primo dei diritti quello alla salute spendiamo oggi meno duecentotrenta miliardi
E ne spendiamo centottanta per garantire il nostro sistema pensionistico nostro sistema di Welfare in generale
Due lì c'è anche che grava quasi tutto sulla fiscalità generale il il la parte assistenziale del nostro sistema di quel farmaco quello che ci siamo più volte confrontarvi e detti
Ecco quello che appare necessario fare intanto
Come evidenziato anche in sede di audizione al al
All'avvocato Fava
Garantire efficacia a questo investimento sulla parte assistenziale
Se il sistema pensionistico garantendo garantisce una spesa che ha una esigenza prettamente di natura sociale aste diciamo di accompagnamento nella seconda o terza parte della vita di ognuno di noi
La spesa assistenziale è una spesa che deve in qualche misura garantire anche un ritorno in termini
Di investimento in termini di efficacia per esempio
Per esempio come evidenziato peraltro nel rapporto noi a fronte di una incremento esponenziale
Della nostra spesa assistenziale abbiamo ancora il il
Il nostro tasso di occupazione che è il peggiore d'Europa pur avendo questo governo messo a segno importanti risultati nel breve lasso di tempo che gli è stato dato per operare non abbiamo ancora il peggior tasso d'occupazione d'Europa allora se quella stesa eh
In qualche misura anche attenta alla necessità di mettere insieme le politiche attive politiche passive
Quella spesa attenta anche a mettere in qualche modo gli i rimettere in movimento questa macchina del lavoro
Probabilmente avremo fatto una parte importante di quello che ci aspetta e che dobbiamo fare l'altro parte che comunque il rapporto anche evidenzia questa necessità di garantire cioè se giustamente viene definibili viene detto se INPS e INAIL esporsi possono definire fra virgolette in equilibrio con quello che abbiamo detto
Beh ex la stessa cosa non può dirsi per la nostra sanità noi oggi abbiamo un quadro della nostra sanità
Che vede ragiono sempre in termini di blocchi che rendono facile capire il quadro della situazione non abbiamo circa cento ventisei miliardi che al fondo sanitario nazionale arriveremo a centoventotto alla fine della programmazione dell'attuale bilancio
Abbiamo stimati quarantacinque miliardi di spesa di tasca degli italiani bianca
E voi capite che cosa intendo dire lo diceva poco fa il presidente Tabacci capire che cosa intendo dire quando dico via
Quarantacinque miliardi che spendono italiani che non trovano ovviamente posto e non trovano soddisfazione nel nel nostro sistema sanitario in nelle prestazioni che mette a disposizione nei tempi che feriti
Diciamo del nostro sistema sanitario
E quindi va a pagare
Abbiamo ventitré ventiquattro venticinque miliardi di spesa assi socio assistenziale del nostro sistema delle badanti
Ecco questi questi blocchi
Determina una situazione perché una una buona parte della spesa privata come sapete io sto facendo un'indagine della Commissione sulla necessità di strutturare questo famoso secondo pilastro no
La parte di spesa privata è una spesa che a differenza del panorama europeo che intermedia questa spesa intorno al cinquanta sessanta per cento con un sistema di regole con un sistema di operatori lì in Italia questo sistema questa spesa enorme e intermediare intorno al quattro cinque per cento dal nostro sistema di regole tutto il resto tutto quello che sta fuori è regolato dal mercato dalla domanda e dall'offerta
Ma di quale mercato si può parlare Nico nel momento in cui c'è uno che sta male e l'altro che è un erogatore di una prestazione sanitaria si può parlare di di dispetto di equilibri di mercato cioè c'è un una equilibrio tra domanda e offerta se io sto male
O pensa di sì
Termale a costo di vendere casa cerco in qualche modo di trovare una risposta veloce rapida ed efficace dall'altra parte c'è
Un professionista del mondo nostro mondo della sanità quindi
è ovvio che serve più stato Olmo è ovvio che serve una riforma di questo di questo sistema che non può essere che la famosa strutturazione il secondo pilastro che intanto
Tanti hanno tentato prima Dinoi e che voglio confidare che noi riusciremo a fare c'è un lungo lavoro che stiamo effettuando abbiamo fatto oltre settanta audizioni con la nostra Commissione è un'indagine che abbiamo deliberato all'unanimità tendo a a precisarlo e che confido di portare al a sintesi entro
Un mese un mese e mezzo il che non significa portare in aula la riforma ma portare a sintesi l'indagine che intanto dice che cosa abbiamo riscontrato nel nel panorama nel sistema dopodiché dopodiché ognuno le parti politiche ognuno del di dei delineerà le norme le proprie ipotesi di riforma e penso che non entro la metà dell'anno potremmo andare in Aula con delle proposte di riforma ecco io il i blocchi di di attenzione che mi sento di che mi sento di evidenziare sono questi dopo che condivido anche i dettagli del rapporto laddove delinea ancora alcune cose che consegna consegniamo alla nuova gestione delle del nostro del nostro Istituto nazionale della previdenza sociale
Come un'interlocuzione che io ho avuto modo di percepire abbastanza no abbastanza totalmente disponibile da parte
Del del presidente individuato e che fin da adesso io ho sollecitato e attenzionata dire attenzione perché questa è una Commissione detti cercherà molto spesso ti cercherà molto molto intensamente
E il mio approccio al tipo di lavoro che che mi è stato consegnato dandomi la presidenza questa Commissione approccio parte particolarmente pragmatico
Che vorrebbe in qualche misura di Chirac apportare al risultato e a terra qualcuno dei tanti progetti che ci siamo dati quindi ringrazio
Alberto per tutto quello che ci mette a disposizione per tutto quello che ha fatto vi ringrazio vi prego di scusarmi per questa comparsata sarà più da
Come dire da avanspettacolo veda ragionamento serio come andrebbe fatto in queste circostanze oggi in questa sede ma vi prego di scusarmi ma l'attività parlamentare
è qualcosa che non gestiamo non abbiamo modo di meglio di così riusciva a gestirla grazie grazie
Bene noi a questo punto avevamo previsto l'intervento della Maria Teresa Bellucci che ci dice con messaggi
Che in arrivo ma io non vorrei trattenervi oltre e quindi intanto ringrazio tutti gli intervenuti a questa presentazione dell'undicesimo rapporto
Ringrazio tutti le associazioni e le società che hanno consentito la realizzazione di questo di questo rapporto e che trovate in calce il rapporto finalmente è scaricabile gratuitamente sia nella versione italiana che nella versione in inglese dal sito trovate qui tutti gli elementi
E quindi
Visto che la nostra dice ministra non arriva
Noi abbiamo praticamente quasi scappare utilizzato tutto il tempo e quindi a questo punto strano seguita dal governo ancora arreso mi spiace che non riesca a fare assume un per cento
E cinque minuti non non ce la facciamo proprio cinque minuti di attesa e quindi io ti ringrazio faccio intanto gli auguri di buon anno perché ci siamo appena visti e alla prassi
Da Roma