Presentazione del decimo Rapporto "Il bilancio del sistema previdenziale italiano - Andamenti finanziari e demografici delle pensioni e dell'assistenza per l'anno 2021"

Saluto il presidente di intimi Al-Ahly previdenziali e amico
Professor Alberto Brambilla e tutti i relatori di questa serata
Sono lieto che la Camera dei deputati ospiti la presentazione
Del decimo Rapporto due mila ventitré il Bilancio del sistema previdenziale italiano
Elaborato dal centro studi ricerche di Intini orari previdenziale
Questo lavoro scientificamente rigoroso
Affronta un tema rilevante per la nostra società dal momento che solo un corretto funzionamento del sistema previdenziale può garantire quel benessere diffuso e in ultima analisi la coesione sociale
Che il patto costituzionale ci obbliga a perseguire il rapporto città ci dà senz'altro una buona notizia
Il sistema pensionistico pensionistico italiano tiene
Ma ci segnala anche un pericolo
L'equilibrio su cui si regge precario quindi una crisi è sempre possibile
Per evitarla non basta continuare a tamponare le falle
Ma occorre provare a disegnare con coraggio e prudenza tutto il sistema
è in questa sfida che si misura la responsabilità della politica
Che sistema regalo servizio dal rapporto fra pensionati e lavoratori attivi
I primi sono ancora cresciuti nell'ultimo anno
Ma tutto sommato meno di quanto fosse lecito immaginare mentre nel secondo caso si registra un positivo balzo in avanti dei livelli di occupazione dopo la crisi del compito con un recupero di posti di lavoro non indifferente
è quest'ultimo un dato molto rilevante confermato fra l'altro da fonti di tipo diverso
Il sistema produttivo industriale continua ad essere un pilastro fondamentale per il nostro sviluppo
Con capacità di reazione inaspettata
E con una immutata voglia di intraprendere innovare conquistare sempre nuovi mercati creare ricchezza e posti di lavoro
Dal rapporto emerge anche un'altra e nota criticità del nostro sistema
All'allungamento della vita media e quindi del numero degli anziani in età di pensione non corrisponde un indice di natalità adeguato
Dietro la crisi demografica italiana che non poco grava sul nostro bilancio previdenziale vi sono cause complesse
Tra queste sottolineo la difficoltà per i giovani a formare una propria famiglia sia per motivi economici connessi anche al tardo inserimento nel mondo del lavoro
Sia per la difficile conciliazione tra il tempo del lavoro e il tempo per la famiglia
La realizzazione di nuovi asili nido
E la previsione di misure anche economiche a sostegno della genitorialità non può essere oltremodo rinviata
Il futuro dei nostri giovani e dunque del nostro paese passa anche da quel grazie mille a tutti
Acceso
Perfetto grazie
Buon pomeriggio a tutti e grazie per essere intervenuti alla presentazione di questo decimo Rapporto sul rilancio del sistema previdenziale italiano realizzato appunto dal nostro centro studi sui dati che abbiamo in banca dati relativamente al due mila ventuno con alcune previsioni creare agli anni successivi
Devo fare anzitutto un particolare ringraziamento al presidente della Camera dei deputati l'amico onorevole
Lorenzo Fontana cui mi legano sentimenti di stima per averci dato l'opportunità di presentare alla Camera questo rapporto e per avere introdotto i nostri lavori un grazie
Ai relatori del parlamentare qui presenti e quindi direi e a tutti quelli che ci stanno seguendo in streaming
Noi procederemo con una breve presentazione dei dati principali del rapporto annuale ci soffermeremo su alcuni punti che il nostro Comitato tecnico scientifico
Ha ritenuto particolarmente importanti per le discussioni che poi si avvieranno in sede parlamentare per quanto riguarda il sistema pensionistico nel sistema di welfare in generale
E dopo la nostra presentazione avremo i nostri di scarsa il sottosegretario all'economia Federico freni Mariastella Gelmini la Commissione affari costituzionali del Senato Walter Rizzetto presidente della Commissione lavoro della Camera che ringrazio sin d'ora
Dare quindi subito la parola al professor Gianni Geroldi che è un veterano del rapporto è stato per molto tempo componente e presidente del disciolto nucleo di valutazione
Che ci introduce i primi dati sul rapporto prego Gianni
Replicano
Allora vi ringrazio cerco di essere chiaro nonostante i tempi ristretti che ci siamo dati
Dunque faccio solo una brevissima premessa di metodo perché sia chiara questa cosa se voi guardate
Quella pubblicazione che fa la ragioneria generale sul sistema pensionistico è socio sanitario sono individuati addirittura sette diverse classificazioni della spesa pensionistica
Questa cosa crea spesso un problema se devono esserci o meno
Determinate voci la questione delle voci assist cosiddette assistenziali e così via allora perché sia chiaro quelle che noi presentiamo come nucleo scusate come Itinerari previdenziali è un lapsus
Voluto no guasti
Era come dire la continuazione del sistema di classificazione originariamente adottato dal nucleo di valutazione della spesa previdenziale rispetto a quella più comunemente utilizzata anche dai media italiani che quella dalla ragioneria generale dello Stato
C'è una differenza di un terzo di punto percentuale in rapporto di PIL in rapporto al PIL
Questo terzo di punto percentuale in meno sulla nostra rispetto a quella del Ragioniere generale dipende da due cose fondamentalmente dalla presenza delle pensioni agli organi costituzionali
Che noi non abbiamo mentre la c'è e dalla presenza delle pensioni delle regioni che però qui bisogna stare attenti le Regioni oramai hanno solo una Regione che ha un'autonomia anche di bilancio che la regione Sicilia tutte le altre regioni sono già computate nella spesa INPS che quella che noi prendiamo a riferimento quindi questo terzo di punto percentuale allora cominciamo con le spiegazioni rapidamente queste sono le dinamiche in termini nominali lo sottolineo perché poi avremo un po'di questioni sul nominale poiché su con un'inflazione che corre la cosa diventa molto importante
Della spesa per pensioni al netto della Gia Asquini quella effettivamente finanziata come spesa per pensioni e delle entrate contributive come vedete i saldi che sono quelli sotto hanno un mandamento
Ondulatorio
Che cosa significa significa che in alcuni anni
Come anche come linea di tendenza
I saldi diventano positivi pre Scurati mai positivi ma comunque sta vicino allo zero vedete il due mila otto in particolare e in altri anni invece tendono ad aumentare vuol dire che le entrate rispetto alle uscite per pensioni sono minori
Se voi guardate però il gli andamenti che stanno sopra vedete molto bene lo sottolineo anche questo come aspetto perché stranamente non se ne parla quasi mai ma nella determinazione dei saldi
La diciamo il ruolo principale la lo hanno le entrate contributive cioè mentre la dinamica della spesa per pensioni soprattutto dal due mila dal mille novecentonovantacinque novantasei in poi
Tende ad essere una dinamica abbastanza in un certo senso prevedibile
Perché dipende da norme che hanno tutte impatti di medio lungo termine le entrate contributive sono invece fortemente condizionate dall'andamento dell'economia
Quindi dagli andamenti dell'occupazione e dei redditi perché quando ci sono andamenti
Al rallentamento dell'economia si hanno impatti sia in termini di numero di occupati che di reddito medio degli occupati qui ho una Sly che non omesso per ragioni di tempo che guarda propri tassi di variazione dell'occupazione in Italia
Se voi vedete i tre punti che qua sono segnati con le tre frecce nel novantacinque nel due mila quindici e il due mila venti Cosimo un po'spostata Iman fatto grazie dico
Sono tre momenti in cui la dinamica dell'occupazione in Italia viaggia su tassi di variazione negativi cioè sta diminuendo l'occupazione fondamentalmente in quei tre periodi quindi siamo in periodi di crisi
Quello del novantacinque e l'effetto della crisi novantadue novantatré
Quello del due mila quindici è l'effetto di una crisi lunga che parte addirittura da metà del due mila sette e tende a rallentare migliorare solo nel due mila quattordici e infine nel due mila venti è l'effetto l'onda covi in chiusura dell'economia
Se noi guardiamo questi disavanzi di gestione cercando di pesare un po'vale a dire vedendoli in termini relativi rapportati al la spesa per pensioni stessa quindi confrontabili sia negli anni novanta che nel due mila venti in questo caso è compreso anche una stima del due mila ventidue fatta sui dati
Dell'ultimo aggiornamento del Documento di economia e finanza del due mila ventidue
Voi vedete che più o meno ovviamente ricalcano le dinamiche però negli anni novantaquattro novantacinque si hanno situazioni anzi anche nel novantatré di disavanzo che rispetta la spesa pensionistica pesavano molto di più
Quindi questo è un primo evidente come dire una prima evidente indicazione che le numerose riforme che sono state fatte sul sistema pensionistico effettivi annodati eccome
Questa ulteriore che vedete
Nel grafico successivo
La conferma questa prima questione in maniera ancora molto più evidenti
Allora in questo caso noi parliamo di medie di periodo dei tassi di variazione delle grandezze
Sempre spesa per pensioni entrate contributive e prodotto interno lordo misurati in termini reali piglio posso confrontare il periodo ottantanove novantacinque con il periodo due mila quindici due mila ventidue
In termini reali vuol dire che come direbbe frazionata la la variabile con il detonatore opportuno come vedete nel primo periodo fino al novantacinque cioè diciamo prima che gli impatti di le riforme si facciano sentire il novantacinque vanno della Dini nel novantasei è entrata in vigore della Dini non avevamo che la dinamica della spesa pensionistica marciava addirittura quattro virgola atto no tre virgola quattro volte
Più veloce che non la dinamica del prodotto interno lordo e il primo istogramma di sinistra scuro
E il primo istogramma quasi bianco è quello della del del prodotto interno lordo
Se guardate la successione la cosa si ribalta completamente cioè la spesa pensionistica come dinamica per periodo continua a decrescere in termini reali
Fino ad arrivare a un valore molto basso nell'ultimo periodo stiam parlando di valore reale quindi qui comincia ad avere un ruolo pesantissimo l'infrazione
Per cui pensare ad esempio all'ultimo anno due mila ventuno due mila ventidue l'anno in corso di cui si presume già stimata una dinamica della spesa pensionistica intorno al due per cento se considerate che l'inflazione quella finalmente misurata ieri dall'Istat
Sul due mila ventidue dell'otto per cento vuol dire che le pensioni nel due mila ventidue in termini reali sono di vendite del sei per cento
E non è poco
E quindi nella media Pd Periodo ovviamente abbassano l'indicatore la differenza che vedete a una ritorno nel periodo due mila sette due mila quattordici di peso della spesa pensionistica sul prodotto interno lordo
Solo perché il prodotto interno lordo in quel periodo è stato addirittura negativo in termini reali
Come vedete quasi dell'un per cento
Questo è indicatore che comunemente viene usato nei rapporti internazionali torno a dire se usassimo quella della Ragioneria generale dello Stato questi valori devono essere aumentati di circa uno zero tre
Questa espressa sia per la spesa pensionistica vera e propria che quella tratteggiata cosiddetta al netto della Gia schiera gestione della parte assistenza assistenziale sia comprensiva dalla parte assistenziale
Come vedete il primo periodo è un periodo di rapida crescita io ho anche un grafico che riguarda addirittura agli anni dal settantaquattro in poi questa tendenza da all'aumento inizierà molti anni prima vi do solo un dato insomma nei ventidue anni da settantaquattro all'ottantanove quando cominciamo nuovo
Voi con le nostre rilevazioni i punti percentuali di incremento sono stati sei
Punti percentuali di peso dalla spesa pensionistica sul prodotto interno lordo
Dall'ottantanove
Ed erano ventidue anni quelli dall'ottantanove al due mila ventidue e gli anni sono ventisei l'incremento della spesa pensionistica è di due virgola otto punti percentuali quindi le dinamiche sono completamente cambiate
E questo secondo me è l'ulteriore evidente conferma che la Spesal per pensioni è stata fortemente sensibilizzata dal
Dalle riforme
Questa è come dire l'ulteriore diciamo con ferma degli andamenti di cui si sta parlando vale a dire qui abbiamo una composizione accento delle tre fonti potremmo chiamarle con cui si finanzia il sistema pensionistico italiano
In questo caso parliamo del sistema pensionistico nel Complesso quindi con dentro anche la spesa cosiddetta assistenziale
Le tre fonti quella con loro
Caffelatte insomma e la contribuzione sono le entrate contributive cioè quello che i lavoratori pagano
La seconda componente è quella che viene trasferita attraverso la gestione assistenziale
E la componente buia è quella del disavanzo che comunque viene in qualche misura a ricadere sulla spesa pubblica con pressione fiscale fondamentalmente ora come vedete anche in questo caso abbiamo che nei momenti in cui l'economia sta andando bene
Quindi la contribuzione amplia la propria area di composizione del finanziamento
I disavanzi visto considerato che la parte assistenziale tende ad essere quasi una costante insomma nel lungo periodo
L'effetto principale sia sull'avanzo del Sud sul sul disavanzo maggiore o minore e
Tenete presente che tanto per darvi anche qua un dato che non compare qua negli anni migliori della contribuzione è arrivata a coprire l'ottantaquattro per cento di tutta la spesa
Negli anni peggiori non è arrivata al sessantasei per cento
Quindi stiamo parlando di una variabile sempre quasi sempre trascurata su cui anche i media fanno poca
Osservazione poca puntualizzazione
Invece l'andamento dell'economia un elemento fondamentale a spiegare questa cosa lo era meno se vogliamo nella prima fase quella che abbiamo detto prima delle riforme perché allora c'era una dinamica della spesa pensionistica che trascinava tutti
Da quando è sotto controllo la dinamica della spesa pensionistica
Tutte queste misure questi indicatori si giocano soprattutto sul lato del prodotto interno lordo
Andiamo un attimo alla disaggregazione con due elementi che vi danno un'idea di come i diversi aggregati principali ovviamente hanno peso sulla sull'esito dei conti della previdenza qui come vedete sono indicati i rapporti tra il numero di pensioni pagate il numero di chi contribuisce cioè dei contribuenti attivi
Allora come vedete il principale fondo che da solo e più della metà dell'insieme complessivo del sistema previdenziale quello con la righe continua nera è quello del fondo pensioni lavoratori dipendenti era in crescita
Dopo le prime riforme già quindi dal novantacinque novantasei in poi comincia a decrescere e arriva ad essere intorno al sessanta per cento il rapporto quindi un rapporto che potremmo quasi definire sostenibile anche se è un termine un po'vado
Poi lasciando perdere i liberi professionisti che essendo un fondo dove gli afflusso dei nuovi contribuenti è stato elevatissimo
E quindi nel tempo continua ad essere un fondo con un numero relativamente ridotto con valori relativamente ridotto di questo rapporto rimangono gli altri gli altri sono che i gli artigiani grazie al fatto che gli artigiani anche dopo la crisi quella lunga prolungata due mila sette due mila otto fino al due mila quattordici hanno tenuto abbastanza come occupazione e hanno perso un po'ma non il loro fondo continua ad avere sospetti in crescita ma sostanzialmente un rapporto gestibile quelli che sono invece in grande difficoltà sono i pubblici e gli artigiani gli artigli hanno perso un numero elevatissimo di posti di lavoro negli anni in cui c'è ci fu la crisi e quindi il loro rapporto si è veramente molto rialzato molto meno il
Quello dei commercianti
L'altro elemento che determina lo squilibrio di ciascuna area di contribuzione quindi dei grandi aggregati e la pensione media come vedete la pensione media per i dipendenti pubblici piuttosto elevata
E una una un valore intermedio per i dipendenti privati in senso lato né dipendenti privati ci stanno anche ovviamente categoria e quindi alzano la media ma comunque una cosa gestibile
è una un valore intermedio per i professionisti che hanno redditi più alti come vedete per le altre categorie la pensione media piuttosto bassa
Quindi sono squilibrati in alcuni casi come gli artigiani dal punto di vista democratico vale a dire pochi che pagano per che pagano contributi per un numero di pensioni in corso elevato ma in un certo senso questa cosa sembra essere compensata dal basso reddito medio da pensione
Ovviamente questa è una cosa che deve far riflettere perché se quelle pensioni sono molto basse
Ovviamente vuol dire che poi c'è un ricorso maggiore tutte le quote assistenziali che devono entrare questo sta per sostenerle
E in prospettiva il grande rischio che queste pensioni siano ritenute non adeguate a garantire quel minimo essenziale di reddito per una vita decente da pensionati acquisì detta dei guasti
Ultima questione secondo me
Anche questa per ora poco sollevata poco
Come dire approfondita ma di una potenziale gravità
E questa allora noi guardiamo ai tassi di capitalizzazione una cosa brevissima tasso di capitalizzazione quello previsto dalla Dini per il calcolo delle pensioni contributive si fa un tasso di capitalizzazione che basato sulla media del tasso di variazione nominale del prodotto interno lordo del quinquennio precedente
Allora i tassi di capitalizzazione impotente non lordo prese nominale quindi questi tassi di capitalizzazione sono nominali
Ed è la riga nera continua
Se voi sotto predette negli istogrammi rappresentato il tasso di inflazione annuo voi dal dai tassi di capitalizzazione area nominali potete passare a quelli reali
Allora cosa emerge emerge che fino al due mila dieci quasi la crescita
Del PIL nominale e i relativi tassi di capitalizzazione
Con un'inflazione relativamente contenute intorno al due per cento hanno consentito tassi reali positivi
Cioè il montante adesso vedremo subito
Da cui
Che si ricava utilizzando questi tassi di capitalizzazione
E a un montante realmente in crescita
Cioè che aumentarla come valore reale quindi come futuro potere d'acquisto delle pensioni per esser chiari
Come vedete dal due mila dieci la questione cambia radicalmente già per un certo periodo di tempo pur avendo ancora tassi d'inflazione bassi la crescita nominale del pile talmente bassa
Che si cominciano ad avere bastano anni in cui il PIL rallenta un po'che siano tassi reali negativi
Nell'ultimo periodo cominciano a esserci gli effetti devastanti dell'inflazione ventidue mila ventidue ad esempio
La capitalizzazione a un tonfo all'in giù evacuati a Attili cinque punti in negativo
Ultima slide
Che cosa succede con questa considerazione
Succede che noi misuriamo le future pensioni tutti i modelli che stanno in giro compresi quelli ufficiali
Con cui uno mette dentro i propri dati e vede che cosa prenderà di pensione sono basati sulla riga continua in alto che vedete qua cioè come se i montanti viaggiassero verremmo se invece noi considerassimo questo discorso usando l'indice dei prezzi Nick dell'intera cittadinanza della collettività quindi Michele quello più usato oramai per stuzzicare calcoli sull'inflazione
La realtà cambia radicalmente cioè dal due mila dieci poi come vedete sale l'indice dei prezzi sempre né indica il periodo e come vedete la capitalizzazione al netto dei prezzi prima si ferma completamente e poi addirittura sta cominciando con le proiezioni al due mila venticinque c'è la possibilità che dei cresca
Cioè vuol dire che se l'infrazione va avanti a questo ritmo e che se la crescita del prodotto interno lordo va avanti a questo ritmo quello che noi possiamo tragicamente aspettarci è che il piccolo capitale
Da trasformare in pensione che si sta accumulando nei conti personali di chi era contributivo
Si sta impoverendo si sta riducendo
Quindi quando parliamo di adeguatezza delle future pensioni nel momento in cui riesplode l'inflazione come nel due mila ventidue no e questa cosa non possiamo più sottovalutarla
Chiunque di voi e chiudo abbia due soldi a risparmio
Dati a gestire con un po'di fondi sa benissimo che anni come il due mila ventidue
Chi ha questa opportunità hanno significato un impoverimento del proprio capitale ed è quello che sta succedendo col sistema contributivo per le pensioni grazie
Grazie Gianni Terra questo quadro io proseguo comma con la presentazione e
Cominciamo da dove partiamo allora
I temi relativamente alla parte finanziaria li abbiamo trattati in un'altra parte del rapporto ma sono un po'quelli sintetizzati
Dalla professor Geroldi cioè i tassi di capitalizzazione sì riducono quindi le prestazioni future sono più basse
La rivalutazione delle pensioni come è capitato anche in questa annualità con un'inflazione molto alta si sono di molto ridotti e in un certo senso tutto quello che ruota attorno a quella che potremmo definire la classe media cioè quella quella parte di popolazione che innovativa che crea posti di lavoro questa classe media si sta via via riducendo tuttavia noi partiamo con l'essere uno tra i primi cinque Paesi al mondo livello di protezione sociale
Eurostat ci mette al terzo posto anzi a volte ci mette al secondo posto alla pari con l'Austria per rapporto tra spesa sociale nel suo complesso e prodotto interno lordo cioè la ricchezza di tutta la nostra famiglia italiana
E però qui arriva il primo problema che vedremo più avanti che
Il livello di finanziamento di questo welfare sotto il cinquantasette per cento della popolazione dell'ultima dichiarazione dei redditi dichiara e paga poco più dell'otto per cento di tutta l'iter per cioè meno di cinque miliardi
Per garantire giusto per fare un esempio e per dare un'unità di misura
La spesa sanitaria tutta questa persona quindi a più della metà della popolazione italiana
Occorre che qualcheduno che paga un po'più tasse metta sul tavolo cinquantotto miliardi l'anno poi e c'è tutto il resto perché c'è la scuola l'assistenza sociale che vedremo arriverà a centocinquantacinque miliardi di costo l'amministrazione tutto quanto
E quindi però quello che manca a livello di comunicazione non soltanto in Italia ma anche negli altri Paesi
Quello di dire attenzione noi siamo un Paese dove gran parte delle funzioni e gratis o per dirla in un altro modo assieme
Alla alle Nazioni Unite
Noi italiani facciamo parte di quei circa settecento si dice cinquanta milioni di terrestri che stanno veramente bene e che hanno proprio tutto tutti gli altri sette virgola tre miliardi non stanno molto bene
La riprova che abbiamo un po'troppo rilassamento e troppa assistenza sta nel numero di pensionati ne abbiamo sette milioni di pensionati su sedici e che sono quasi totalmente o parzialmente assistiti lo vedremo
E in questo rapporto mie passa molto molto bella la frase di Aldo Moro perché perché fatichiamo a a a finanziare uno dei più generosi sistemi di welfare al mondo ma come dice anche la ricerca Censis siamo arrabbiati insoddisfatti delusi
E questo è un problema vero e quindi per dirla con Aldo Moro questo Paese attenzione non si salverà e la stagione dei diritti e delle libertà che abbiamo avuto in questi oltre settantotto anni di pace ma negli ultimi venticinque anni si rivelerà effimera se in Italia non nascerà un nuovo senso del dovere dalla responsabilità purtroppo merito e dovere in nel nostro Paese hanno lasciato il passo ad altre cose e questo è tanto più grave perché noi siamo un Paese che invecchia
Anche se facessimo tantissimi figli ne parlavamo con il professor Blangiardo che fa parte del nostro comitato scientifico e li facessimo quest'anno l'anno venturo eccetera nel momento di picco nel due mila e quarantacinque quando invecchia remota
Antonio Ranzanico sui banchi di scuola questo è il punto e l'invecchiamento è in queste frasi in queste in queste slide
Gli italiani
I lì ultrasessantacinquenni in percentuale sul totale della popolazione
Sono i maggiori in Europa quindi noi abbiamo il livello di ultrasessantacinquenni sul totale della popolazione più alto d'Europa e la stessa cosa per gli ultra ottantenne se andate a vedere eravamo il tredici virgola uno per cento oggi siamo al ventiquattro per cento
Ma nel due mila e cinquanta che non è proprio tanto distante perché ci mancano pochi anni in termini demografici venticinque anni sono veramente pochi saremo oltre il trentacinque per cento e guardate addirittura gli ultrà
Ottantenne del due virgola uno per cento sono destinati a diventare il quattordici per cento tutto questo cambia il sistema di risparmio cambia sistema di welfare cambia sistema di costumi Noè andremo di fronte alla più grande transizione demografica
Cosa significa questo significa che anche l'età di pensionamento devono paradossalmente e parallelamente aumentare e noi siamo in questa classifica Eurostat ci dice attenzione che rispetto a tutti gli altri Paesi
Quelli che stanno dei cinquantacinque sessantaquattro anni che lavorano sono il cinquantatré virgola quattro per cento quindi siamo molto sotto la media europea se però andiamo dei sessantaquattro anni in su siamo ancora molto meno e questo
è un primo rischio per il sistema
Gli altri due punti che ci teniamo a sottolineare e che sono stati già evidenziati sono
Il primo la partenti deficit dell'istituto occorre considerare che questo
Una differenza tra le entrate contributive lorde e le spese al lordo dell'IRPEF vedremo che poi questo saldo migliore se togliamo la parte migliore fa ma all'interno di questa di questo disavanzo noi sottolineiamo che comunque ogni anno con i trasferimenti paghiamo ventiquattro miliardi
Per
Le cosiddette decontribuzione un po'tutti i governi hanno cercato di agevolare di ridurre il costo del lavoro
Mediante la decontribuzione decontribuzione oggi ci costano ventiquattro miliardi l'anno quindi quando noi facciamo una decontribuzione ormai soltanto il costo di quell'anno ma il costo di tutti gli anni quando capitalizziamo tutto
Secondo punto di debolezza
Nel nostro sistema e che fino al due mila e diciotto è il numero dei pensionati è calato siamo arrivati un minimo di sedici
Milioni di pensionati eravamo più di diciassette milioni negli ultimi anni questo numero sta aumentando ma non aumenta
Il numero come ha sottolineato il presidente Fontana in numero sufficiente il numero degli occupati quindi noi abbiamo un rapporto attivi pensionati che è di uno virgola quarantadue
E per stare abbastanza tranquilli dovremmo stare tra l'uno e sessantadue per cento quindi questo è il punto
L'altro punto è il numero forse un po'eccessivo delle prestazioni che andiamo a pagare noi paghiamo ventidue milioni settecentosettantotto mila prestazioni a sedici milioni di pensionati il che significa che ogni pensionato prende quasi una prestazione e mezza
E lo vediamo riflesso nelle ultime due cariche le ultime due righe in cui l'attenzione e l'importo medio della prestazione sono tredici mila e settecento euro l'anno ma l'importo medio procapite dei pensionati e quasi di venti mila euro quindi un qualche cosa che sostenuto l'ultimo dato significativo è che noi abbiamo il pagamento una prestazione ogni due virgola cinquantanove abitanti quindi praticamente una ogni famiglia
Il
Punto dedicato di tutto il nostro sistema e questo cioè l'evolversi lo sviluppo della Spesal assistenziale
Il professor Geroldi di ha fatto presente prima che questa spesa si aumentava tanto prima adesso ove il cammino dell'uno per cento
Questa spesa aumenta ogni anno di circa il sei per cento e siamo arrivati a centoquarantaquattro miliardi più gli undici miliardi e mezzo che stimiamo dove la ragioneria generale dello Stato come spesa per gli enti locali
La dimostrazione l'abbiamo qui abbiamo visto i sette milioni di pensionati tre milioni e sette totalmente assistiti e gli altri tre milioni e tre circa parzialmente assistibili
Ma è il numero delle prestazioni erogate dall'Istituto che è veramente abnorme e va a merito dell'istituto poterle sostenere tutte perché a all'INPS è stato caricato di tutto e di più in questi ultimi anni Lince erogati nel due mila ventuno
Un milione trecentoquindici mila prestazioni su una popolazione di poco più di cinquantanove milioni di abitanti ma di queste oltre il quarantaquattro per cento solo di natura assistenziale
Uno dice abbiamo speso molto
In assistenza e si sarebbe aspettato e noi ci saremmo aspettati un calo della povertà se voi andate a vedere in questo slide
Vi rendete conto che nel due mila otto la spesi a quella che oggi è di quattrocentoquarantaquattro virgola due miliardi erano settantatré miliardi
L'abbiamo quasi raddoppiata e ci saremmo aspettati un calo della povertà assoluta e un calo della povertà relative a realtà
I poveri assoluti erano due milioni centotredici mila nel due mila otto sono cinque milioni cinquecentosettantuno mila nel due mila ventuno hanno toccato un picco di cinque milioni e sei nel due mila venti perché c'è stata la pandemia
Ma sono tanti quindi qui è come dire che un'azienda
Spende il doppio e-mail marketing in comunicazione in parte commerciale e poi si fa per fatturato dimezzata quindi è evidente che tutta questa
Nozione dispensa assistenziale a carico della fiscalità generale merita qualche riflessione e non lo diciamo
Il
Bilancio che il sistema previdenziale invece è significativamente positivo perché
Perché se noi andiamo a vedere la stesa totale per le pensioni che si ricava dal bilancio dell'INPS
Vediamo chi sono duecentotrentotto miliardi ma se noi togliamo i sessantadue miliardi di dir perché non gravano sui centocinquantacinque miliardi di spesa assistenziale le ci troviamo insomma con una spesa che arriva centocinquantadue centocinquantacinque miliardi
E quindi
Rapportata alle entrate contributive dalla produzione e quindi dalle aziende
E dai dai dipendenti dai lavoratori dagli autonomi
E dai liberi professionisti son centonovantasette miliardi quindi non avremmo Umbria se noi fossimo la Germania che tassa alle prestazioni un po'meno del due per cento avremmo un bilancio il sistema pensionistico positivo
Quindi da questa annotazione e da questa slide civica ci ricaviamo due osservazioni la prima
Si dice sempre che nel nostro Paese spendiamo poco
Per il sociale in realtà non è vero perché abbiamo visto che siamo al secondo parate al suo posto in Europa e infatti su una spesa totale di novecentottantasei miliardi la spesa pubblica totale comprensiva di interessi sul debito che non sono poca cosa
Sono all'incirca sessantadue miliardi al due mila ventuno ma aumentano di molto nei prossimi anni
Beh e noi spendiamo il cinquantatré per cento circa il pensioni
Assistenza sociale e assistenza sanitaria il secondo è quello che abbiamo visto prima ci dice sempre che spendiamo tanto e troppo nelle pensioni
E purtroppo noi abbiamo un po'un difetto d'origine che tutte le spese
Che facciamo le mettiamo sotto il capitolo pensioni pensione di cittadinanza giusto per fare un esempio
E quelle è una forma assistenziale che negli altri paesi andrebbe catalogata nella stesa per evitare l'esclusione sociale noi queste le inseriamo tutte quindi
Questo ci dice siamo un Paese che ha un grande punto di riflessione su questo tema quindi noi finanziamo tanto la spesa sociale forse alla politica manca di comunicarla tanto perché se andiamo a vedere in tutti i Paesi anglosassoni la sanità prima o poi te la paghi e la pensione quando va bene è il trentacinque trentotto per cento dell'ultima retribuzione e noi siamo intorno al settantatré per cento pur con tutti i problemi che abbiamo indicato
Dicevamo che l'altro tallone di Achille eh e ci avviamo alla conclusione è il finanziamento e e noi per finanziare
La spesa sanitaria che Cuba circa centoventotto miliardi la spesa assistenziali famosi centoquarantaquattro più la spesa assistenziale degli enti locali undici virgola tre miliardi per un totale di duecentottantotto
Miliardi che cosa dobbiamo fare abbiamo praticamente consumiamo
Tutta l'IRPEF ordinaria
Tutte le addizionali IRPEF l'IRES che l'imposta sulle aziende l'IRAP l'imposta sostitutiva
E però non arriviamo a pagarlo tutto e infatti nel due mila e ventuno
Dobbiamo andare a pescare ventinove e più miliardi dalle imposte indirette quindi come vedete per finanziare
Non le pensioni che sono autofinanziate ma tutta l'altra parte di welfare ci vanno tutte le imposte dirette e un pezzettino delle imposte indirette capite che con il debito pubblico grosso che abbiamo e conta quello che ci siamo detti finora rimane poco per finanziare lo sviluppo l'occupazione la famiglia e tutte quelle cose che rendere sarebbero necessarie
Questa è la penultima slide che evidenzia il nostro modello fiscale
Lo potremmo dire così abbiamo il che non è la fotografia ovviamente dell'Italia perché quando poi l'Agenzia dei Monopoli ci dice che in Italia nel due mila ventuno sono stati giocati centotrentadue centotrentatré miliardi tra gioco d'azzardo regolare o irregolare
Pare strano che ci sia una situazione di questo tipo ma qui ci sono tante altre variabili
Però il quarantaquattro per cento della popolazione italiana dichiara meno di quindici mila euro per arrivare a venti mila euro abbiamo il cinquantasette per cento
E quindi noi di fatto ci troviamo con solo un trenta per cento della popolazione che è pressoché autosufficiente con le imposte che paga per pagarsi la sanità ha per pagarsi l'assistenza e tutto quanto
E tutto il resto è lasciato a quella classe media che una volta era vicina al venticinque per cento e che oggi
è quella che dichiara da trentacinque mila euro in su che è un po'la linea Maginot di tutti i governi se andate a vedere tutte le proposte di legge sopra i trentacinque mila euro non ci sono borgo ci sono agevolazioni non c'è nulla
A questa parte però sì sobbarca in sessanta per cento di tutta la spesa
Queste soltanto per diretti come si è mossa questa linea blu
Dell'assistenza e come si sono mossi invece i parametri di finanziamenti ai parametri e macro economici vedete praticamente la spesa assistenziale in blu le dichiarazioni dei redditi in rosso
Il gettito IRPEF che è quella linea grigia
Il PD e l'inflazione come vedete tutto rimasto fatto cento il due mila otto è rimasto più o meno quasi tutto simile però la spesa per la assistenza è esploso ed è stato cambio quasi duecento l'ultimo slide e quella che ci dice
Che cosa è successo negli ultimi quindici anni ma che cosa è successo anche quest'anno una pensione pari a otto volte il minimo
Praticamente nell'evoluzione nel tempo
Avrebbe dovuto a a vedere una valore di quattro mila e cinquecento euro
Con una rivalutazione storica al settantacinque per cento oltre le cinque volte il minimo quattro mila e trecento euro in realtà siamo a tre mila novecento euro e se andiamo a fare il conto il grosso purtroppo di quello che è stato prelevato è stato prelevato dalle pensioni sopra le cinque volte il minimo che di fatto si sono sobbarcati tutto per farla breve
Se avremo l'inflazione tra quest'anno e l'anno venturo intorno all'undici dodici per cento queste pensioni incrementeranno soltanto del tre e mezzo per cento quindi significa
Una perdita di potere d'acquisto che notevolissimo e con questo abbiamo indicato alcuni punti che spero possono essere utili alla discussione
Grazie
Io ringrazio il professor Geroldi credo di dover ringraziare il presidente Lorenzo Fontana che ringrazio tantissimo spero di vederti presto grazie presidente
Bene e che hanno quindi a questo punto al tavolo dei relatori
Chiamo Federico freni sottosegretario di Stato al Ministero Economia e delle Finanze
Mariastella Gelmini membro della prima Commissione permanente Affari costituzionali del Senato dell'onorevole Walter Rizzetto che è presidente dodicesima Commissione permanente lavoro pubblico e privato
Della Camera dai deputati
Che sarà sicuramente diciamo uno degli attori principali per quanto riguarda tutta la situazione
Della riforma del mercato del lavoro e delle pensioni quindi ci siamo fatti un po'questo quadro e tutto sommato il
Il tema della della della della nostra discussione che la sua domanda è un po'e lo faccio a voi giusto per darvi un quadro
è il tema della sostenibilità finanziaria del sistema di protezione sociale italiana in cui abbiamo visto che sostanzialmente tiene la spesa assistenziale è un po'fuori controllo
E più si spende però e purtroppo forse non lo chiamo bene le risorse perché più aumentano i poveri
Il finanziamento a questo sistema è un finanziamento che diventa difficile perché sempre meno il
Versamento dei contributi io
Per un doveva passerei la parola a Mariastella Gelmini che ringrazio molto per essere qui
Con la quale abbiamo collaborato al più dallo scorso mese dopo grazie Mario Stella per la parola grazie Alberto buongiorno a tutti mi scuso che purtroppo dovrò poi abbandonare i lavori ma al Senato si sta
Votando volevo intanto ringraziare il professor Brambilla e anche Itinerari previdenziali per questa attività annuale che considero davvero preziosa perché
Sicuramente lo è per il lavoro del legislatore per chi è chiamato ad assumere
Delle decisioni e quindi alla necessità di disporre di informazioni come queste per comprendere la complessità della materia da un lato ma anche le difficoltà e le implicazioni delle scelte che si vanno a fare
Troppo spesso su questi temi la politica
Tende a rinunciare alle scelte razionali e a favore di scelte emozionali perché sappiamo che insomma il tema delle pensioni
è sempre un tende la previdenza è sempre molto molto delicati in realtà quello che ci dovremmo tutti sforzare
Di fare quella di avere una prospettiva se non di lungo periodo almeno di medio periodo ma non sono scelte che si possono fare né sulla base dell'emotività né sulla base neri cercando diciamo un effetto immediato dal punto di vista
Del consenso
Invece la tendenza è stata quella spesso di assecondare tutte le pulsioni dell'opinione pubblica
E quindi questo non non sempre aiutato però io voglio partire dai numeri e dall'illustrazione che è stata fatta del rapporto per vip ripartire sommata i dati positivi
La prima cosa è che c'è stata detta dalla professor Brambilla e che ci rasserena molto e che il sistema previdenziale
A ha raggiunto un faticoso equilibrio un equilibrio che ci è stato detto può reggere anche nei prossimi quindici vent'anni
Addirittura fino a quando non andranno in pensione i figli dei baby boom
E non è poco non era scontato
E però dobbiamo sapere che questo è possibile questo equilibrio è stato raggiunto
Grazie a delle riforme che hanno imposto dei sacrifici sono state spesso anche impopolari ma hanno avuto il pregio di mettere in sicurezza il comparto pensioni
D'altronde la vita media si allunga dopo il freno determinato dal corvidi ancora intorno agli ottantadue anni facciamo sempre meno figli e quindi di conseguenza la forza lavoro diminuisce e quindi la domanda che ci dobbiamo porre può reggere un sistema in cui abbiamo sedici milioni di pensionati ventitré milioni di trattamenti pensionistici erogati perché molti pensionati hanno più di una pensione a fronte di ventitré milioni di lavoratori non è una domanda semplice la risposta eh affermativa
E e questo però dobbiamo essere consapevole che
Questa risposta positiva nonostante questi numeri la dobbiamo al fatto che sono state realizzate delle riforme però Itinerari previdenziali ci mette sull'avviso e ci dice il sistema regge
Se evitiamo di indulgere alla dimora alla demagogia
E se stiamo ai fatti cioè se la smettiamo ogni anno di sostenere misure che allontanino il momento del pensionamento
Devo dire che io faccio parte di un movimento politico che ha detto di no a quota centotré che ha espresso grandi perplessità anche su quota cento
E questa per una ragione molto semplice che sta nei numeri esposte in questo studio abbiamo in Italia unità Media di pensionamento che è fra le più basse in Europa circa sessantatré anni per le pensioni normali
Neanche sessantadue per quelle anticipate abbiamo circa trecentocinquanta mila persone
Che riscuotono la pensione da oltre quarant'anni
Auguriamo ovviamente a loro non lunga vita ma per il presente e per il futuro dobbiamo evitare scelte di questo tipo perché se vogliamo che il sistema resti in equilibrio
è evidente che dobbiamo fare i conti con questi numeri e con il dovere che il decisore politico a di non compromettere un equilibrio che è frutto comunque di scelte difficili e quindi su questo credo che sia molto molto importante
Il lavoro che è stato fatto fino ad oggi
è evidente che voglio spendere una parola anche sul sul tema delle pensioni integrative
Perché troppe volte vengono o accantonate non prese in considerazione oppure addirittura demonizzate io credo invece che Possa e debba essere incentivata anche alla costruzione di una libertà previdenziale naturalmente questo deve a cadere salvaguardando la tenuta del sistema universale
E poi c'è un secondo aspetto su cui sposo totalmente l'invito alla riflessione che arriva da questi dati c'è la questione dell'assistenza
Che in Italia troppo spesso troppo spesso abbiamo declinato in assistenzialismo un conto è l'assistenza un contro
E l'assistenzialismo anche qui dovrebbero essere i i numeri a guidarci dovremmo fare tutti uno sforzo per farli comprendere ai cittadini anche perché come diceva Margaret Thatcher non ci sono
Soldi pubblici ma solo soldi che i contribuenti versano allo Stato
E allora dico subito che trovo assurdo che ancora oggi
Alberto non ci sia un'anagrafe pubblica belle
Prestazioni assistenziali è stata una battaglia che abbiamo anche condotto
Partirà
Abbiamo condotto durante il Governo precedente se lo sono state stati fatti alcuni passi avanti con accumulando un certo ritardo però io trovo che sia un elemento di grande trasparenza
Anche nel e soprattutto non solo nei confronti del di chi ha responsabilità politica ma nei confronti dei cittadini dare contezza di una
Sommatoria di misure e di prestazioni assistenziali e questo
Anche perché
Dobbiamo sfatare la credenza che l'Italia sia un Paese dove previdenza
E assistenza siano ai minimi e far comprendere ai cittadini invece che siamo uno fra i Paesi più generosi da questo punto di vista è un dato secondo me non noto la percezione va in direzione esattamente opposta
Però la verità è che non spendiamo poco probabilmente qualche volta spendiamo male
Non spendiamo in maniera efficiente
Anche perché spesso la mano destra non sa cosa fa la mano sinistra ma questo vale anche per le misure che nel tempo sono state introdotte e che hanno fatto raddoppiare in poco più di un decennio la spesa assistenziale giunta superare i centoquaranta miliardi di euro hanno evidente che se raddoppiamo le risorse per questo tipo di interventi e allo stesso tempo raddoppia la povertà questi due numeri ci dicono che c'è qualcosa che non va
C'è una larga parte di spesa assistenziale inefficiente in cui si annidano molti fenomeno fenomeni distorti e allora il nuovo al Governo su alcune questioni ha promesso riforme riforme che sono
Credo importanti e condivisibili penso a quanto detto per esempio sul reddito di cittadinanza da esponente dell'opposizione io avrei preferito che questa riforma
Non comprasse sei sette mesi di tempo ma fosse immediata però se anche verrà fra sei sette mesi è comunque una riforma indispensabile
Ovviamente non si vuole cancellare il sostegno ai Vieri bisognosi a chi è impossibilitato a lavorare a chi è realmente in condizioni di povertà
Ma
è importante in Po ride DR il reddito di cittadinanza onde evitare che vada laddove non dovrebbe andare ci si hanno come dire non solo i furbetti del reddito di cittadinanza ma anche misure distorsive soprattutto credo che debba essere fatto un gigantesco investimento nelle politiche attive nella formazione in modo da garantire
Il sostegno il sussidio a chi ha veramente bisogno ma incanalare sulla via della formazione e del lavoro chi invece è in condizioni di potercela fare da sola un'ultima annotazione solo un Paese che cresce in modo più vigoroso di quanto è accaduto in questi ultimi vent'anni
E che investe in modo significativo sulle politiche attive è un paese che può permettersi un web farà che costa oltre cinquecento i miliardi di euro all'anno e che paradossalmente avrebbe bisogno di maggiori risorse
Per esempio per adeguare la propria sanità che soffre di un deficit spaventoso di personale anche in questo caso mi pare di poter dire che
La che per la crescita si siano sospese più parole che risorse
E ci saremmo aspettati come opposizione nella legge di bilancio scelte più forti però io credo che il lavoro che il professor Brambilla fa e Chiti minerali previdenziali mette a disposizione della politica sia particolarmente significativo e quindi
E quello che mi auguro è che si possa concentrarsi da un lato
Sulla crescita sulla competitività sulle politiche attive sulla formazione sul lavoro e non solo sulla previdenza che i passi avanti che sono stati fatti sull'anagrafe possano aiutare
Davvero ad utilizzare al meglio queste risorse resta poi un tema che è molto importante che è quello della salute
Sicuramente il Pnr aveva messo a disposizione delle risorse per e i muri per le strutture per le la tecnologia abbiamo però una carenza notevole di medici ed infermieri di personale socio sanitario e quindi su questo credo che saremmo chiamati tutti maggioranza e opposizione e il Governo in primis a prendere delle decisioni perché ovviamente dobbiamo garantire la previdenza ma anche il diritto alla salute e su questo c'è un grandissimo lavoro da fare
Grazie davvero e buon lavoro a tutti mi scuso se non mi posso trattenere ma vorrà votare al Senato grazie
Però Mariastella Gelmini e devo dire che devo ringraziarla anche per l'anagrafe generale dell'assistenza perché senza il suo operato senza il raccordo con le regioni noi oggi non avremmo la banca dati dell'assistenza
Partita con il precedente governo sono stati firmati recentemente i decreti di attuazione
L'INPS Savannah depositaria di questa grande banca dati dell'assistenza finalmente sapremo quello che la mano sinistra fatte quello che la mano destra fa per cui grazie anche per queste alzate
Walter Rizzetto
Intanto grazie grazie professore
Allora grazie a tutti io vedete ombra grazie per l'invito per me è un onore essere qui
Ho ascoltato con con particolare attenzione le due relazioni che sono state sono state fatte prima da parte del professor Geroldi da parte del professor Brambilla ho letto
Buona parte del del rapporto devo dire che su buona parte del rapporto io sono assolutamente d'accordo come
Voglio dire due punti secondo me focali da dover sottolineare su a cui serve evidentemente dare un vuol dire un grande occhio di di riguardo due esigenze quasi la prima è ovvia nel senso che serve rendere sostenibile il sistema previdenziale questo mi pare assolutamente ovvia
Sono piuttosto d'accordo anche con quanto scontato dalla collega Gelmini sono al contrario suo un po'più preoccupato rispetto alla tenuta del sistema
Nel senso che come ricordava prima il professor Brambilla per arrivare al due mila venti a lire cinquanta
Io nel mille cinquanta se Dio vuole avrà qualche anno in più vedo voglio dire un tavoli e più di qualche anno rispetto a a quelli che stiamo vivendo oggi rispetto a certe dinamiche di mille cinquanta e dopodomani quindi arrivare ad una sostenibilità Prospero Brambilla sino ai prossimi quindici vent'anni del sistema previdenziale dopo se andiamo avanti con quei numeri correre qualche grave rischio
Effettivamente insomma noi non possiamo soltanto permetterci di pensare a quello che stavano le nostre tensioni piuttosto che dobbiamo permettersi dobbiamo permetterci di pensare a quello che sanno le tensioni delle generazioni future in un sistema che ve ne sia per essere oramai due mila dodici
Solamente contributivo
E che evidentemente in alcuni ambiti creerà dei danni
Molto banalmente perché oggi i nostri giovani trentacinque quarant'anni oramai giovani arrivano i trentacinque quarant'anni
Anche perché anche in questo caso molto semplicemente i giovani sino a trentacinque quaranta anni spesso non escono dalla propria dalla famiglia famiglie che oramai ad oggi sono diventate i veri ammortizzatori sociali della nostra società
Ecco pagano contributi
Ovvero quello che il professor Brambilla in uno dei suoi articoli citava esser la tassa di scopo per le pensioni
Parlo di contributi che non sono mensili pagano di contributi che non sono regolari hanno dei buchi contributivi
E quanto un buco contributivo anche di qualche mese oggi e nel prossimo futuro rispetto in pancia ad un sistema meramente solamente contributivo può fare dei danni sono enorme
In seconda battuta dobbiamo affrontare
è secondo me io non sono un profondo sostenitore una richiesta
Virtuosa è sempre maggiore di flessibilità sono è la parola d'ordine nei prossimi anni flessibilità flessibilità sia in entrata nel mondo del lavoro
Flessibilità in uscita dal mercato del lavoro e flessibilità in uscita dal mercato del lavoro non significa semplicemente andare in pensione con il meno trenta o meno trentacinque del proprio assegno pensionistico mensile ma cercando di modulare al meglio quelle che possono essere le percentuali in termini di décalage del proprio assegno pensionistico dell'assegno pensionistico messi
è altrettanto evidente che
Le riforme applicate dai governi piuttosto che come ricordava il professor Geroldi
I provvedimenti che hanno inciso evidentemente sia rispetto alla spesa si rispetto a al mondo delle delle pensioni
Ma serve che siano riforme finalizzate fondamentalmente ad un controllo della spesa della spesa pubblica oggi non possiamo più permetterci una spesa fuori controllo sotto sotto questo punto sotto questo punto di vista questo un dato secondo me
Di fondamentale importanza al netto del fatto che le riforme
Ho diciamo il by pass rispetto alla pensione di anzianità o le uscite anticipate dalla mercato del lavoro magari qualcuno piacevano
A qualcuno sono piaciute un po'un po'meno in termini in termini di spesa
Tuttavia le soluzioni normative adottate sino ad oggi hanno portato evidentemente ad un drastico aumento dei tempi
Per andare per andare in pensione anche se la pensione come ricorda nel merito politico nello schema improbabile soprattutto in certi ambiti non esattamente sessantasette anni sessantotto anni ma la media è di sessantadue anni sessantadue anni e mezzo
Prossimo alcuni ambiti effettivamente che
Soprattutto dopo due mila dodici ovvero dopo l'articolo ventiquattro della legge sei dicembre due mila undici effettivamente hanno atteso un tempo maggiore per poter andare a riposo
Tema di drammatica attualità e il tema della natalità cui la politica deve evidentemente porre un occhio di grande riguardo perché questa è la vera preoccupazione
Molto semplicemente oggi il nostro sistema lo ricordavo prima si basa sul fatto che per un tozzo di persone che sono in pensione si devono essere un tot di lavoratori che versano contributi
Con una crisi di natalità così importante e così forte in questi anni questo è un paradigma che effettivamente può rischiare di compromettere il il sistema e dopo e poi
Andare e la politica se ne faccia assolutamente parte integrante attore principale rispetto quello che sto per dire andare sicuramente professore a
Ad aiutare le classiche ad esempio
Arrivano sotto quella linea Maginot di trentacinque mila euro che ne ricordava prima questo è assolutamente evidente perché sono persone che soffrono di più sicuramente anche pensionati che soffrono di più
La serve dare e applicare un'iniezione importante
A alla cosiddetta classe media
Perché semplicemente attraverso rilancio della classe media che guarda caso anch'essa in décalage in termini di prestazioni negli ultimi anni che effettivamente si può rilanciare si può sostenere forse per più di quindici anni questo questo sistema
Quando parlavo prima della della legge dell'articolo ventiquattro della legge del sedici aprile undici mi riferisco evidentemente a quella che fu la riforma la riforma Fornero
L'errore di quello che fu la riforma Fornero secondo me è stato quello di voler trattare una sorta anzi una riforma fondamentalmente del sistema pensionistico come se fosse una vera e propria manovra finanziaria e questo è stato un errore clamoroso
Sì è terminata quindi a una forte esigenza di maggiore flessibilità rispetto al all'accesso delle prestazioni pensionistiche anche perché vedete vado rapidamente le conclusioni
Per come la vedo io lavoro da qui ai prossimi quindici venti venticinque anni cinque anni cambierà in modo assolutamente radicale
Chi lavora già cambiato
E bastata purtroppo una una pandemia una drammatica pandemia per cambiare quelle che sono le regole di ingaggio del mercato del lavoro al giorno al giorno d'oggi
Dopo due anni e mezzo di pandemia le regole del mercato del lavoro sono assolutamente cambiata
E cambiano d'ora in poi perché la pandemia è stato un acceleratore sotto questo punto di vista cambiano in modo così radicale così violento
Che se non c'è un sistema anche politico digestione sotto questo punto di vista e di previsioni rispetto a quello che sarà nei prossimi anni
Ci troveremo in grandi difficoltà
Mentre pensavo a quello che potevo dire o o rispetto a questo a questo importante evento sono andato a stamparli professore vede un esempio
Questo l'esempio rispetto
Non possono essere però è on line a questa cosa che si chiama Sat CPP
In molti ne parlano
Passato esibiti è una pagina la pagina web fondamentalmente con centosettantacinque miliardi di parametri centosettantacinque miliardi di parametri
Che è dotata di apprendimento automatico
Questo significa che nei prossimi anni mezzo milione di lavoratori in Europa perderanno il posto di lavoro perché molto banalmente non dovranno più rispondere al telefono ma lo farà una chat con centosettantacinque miliardi di interazioni
è di parametri questo significa di conseguenza si sono più di mezzo milione di persone che non verseranno più contributi per Merano lavoro se non verranno riqualificati all'interno del mercato del lavoro e qui arrivo a uno degli ultimi punti io sono un profondo sostenitore della formazione continua sul posto di lavoro
Oggi il lavoratore deve essere formato continuamente oggi un disoccupato una persona che in periodo di sussidio Maspi reddito di cittadinanza piuttosto di cassa integrazione deve obbligatoriamente essere formati magicamente le aziende una volta che ne subiranno le crisi si troveranno dei lavoratori più formati molto più drammaticamente la classe di disoccupati quando queste persone per anno riversate nel mercato purtroppo della disoccupazione strano lavoratori
Anzi disoccupati più formati però con più possibilità rispetto a all'acquisizione di un nuovo di nuovo posto di lavoro
Per non parlare poi di quello che succederà rispetto a a quella che sarà una sorta di robotizzati ogni spinta del mercato del lavoro
Tra trent'anni un robot che farà le stesse mansioni che seguirà le stesse mansioni ad esempio di un di un magazziniere pagherà i contributi fare una tessera di un sindacato sentire la fatica molto probabilmente no quindi serve prepararsi prepararsi in modo importante io penso ritengo che questo sistema prima o poi debba essere cambia
Chiudo ho letto una un articolo stamattina sulla base ve ne faccio ancora i complimenti sulla base del voglio dire del
Delle analisi che sapete che c'avete proposto ho letto un importante interessante articolo stamattina dal titolo forse qualcuno di voi lo avrà letto pensioni le menzogne dei politici
Allora a me va benissimo leggere quest'articolo è stato anche abbastanza voglio dire simpatico nella nella lettura dice fondamentalmente e apprende volto dalla vostra voglio dire dalla vostra dalla vostra relazione
Citando chiaramente i due passaggi fondamentali degli ultimi anni ovvero la riforma la riforma Fornero là dove siamo andati a registrare una diminuzione dei pensionati piuttosto che come ricordava il professor Brambilla una risalita di numeri dei pensionamenti quasi voglio dire da sedici milioni e mezzo a diciassette milioni perché molto banalmente sono entrata in vigore delle degli scivoli rispetto all'uscita dal mercato del lavoro quota cento né ne è un esempio
Quando però si parla dell'impossibilità
Di potere applicare un sistema flessibile in termini di uscita dal mercato del lavoro io ecco che non sono più d'accordo
La buona politica o per lo meno la politica virtuosa una politica che ha visione e una politica che fondamentalmente mette le risorse giuste nell'alveo di competenza giusto dei prossimi anni
Oggi abbiamo misura del nostro Paese che come il sottosegretari qui presente mi insegna costano mediamente dai sei ai nove miliardi
Dai sei ai nove miliardi all'anno apro e chiudo parentesi rispetto a tutta questa montagna di denari il percorso corretto da prendere io lo dico apertis verbis in modo molto forte e sottolineando più volte se posso
E quello della necessità di separare l'assistenza dalla previdenza
Nel senso che no no ma l'assistenza l'assistenza come voi mi insegnate è finanziata dalla fiscalità generale
La voglio dire le pensioni invece sono finanziate da quello che dicevo prima che una tassa di scopo è atavica mente una cosa da scindere anche perché separando l'assistenza voglio dire dalla previdenza noi andiamo innanzitutto da dare un un miglior monitoraggio della spesa questi dati sarebbero esplosi in modo molto più
Anche se già lo sono
Molto più monitorato e poi in seconda battuta anche un controllo più efficace
Di quelli che possono essere gli abusi dell'assistenza spinte in alcuni altri serve l'assistenza questo è evidente non serve una assistenza perdurante nel tempo perché e in questo possiamo essere d'accordo come ricordava prima la la collega Gelmini chi oggi è nelle possibilità ad esempio di poter lavorare
Non possiamo metterlo riposo per i prossimi tre o quattro anni nel semplicemente dovemmo creare le condizioni a coloro che creano i veri posti di lavoro del nostro paese ovvero l'imprenditore le aziende
Di poter assumere e di poter assumere senza voglio dire grandi paesi o grande burocrazia o oltre cinquanta forme formule contrattuale
Dicevo è veramente vita su io sono un profondo sostenitore della flessibilità in uscita mi sono permesso di girare tra l'altro
Ma lo dico molto umilmente la proposta che abbiamo studiato e che ho proposto alla Camera i deputati ancora nel voglio dire nel lontano
Nel lontano due mila e diciotto trovando tra l'altro sottosegretario le coperture sono coperture che
Possono sorprendere perché ad ogni passaggio politico serve una copertura finanziaria questo è del tutto evidente lo sappiamo tutti
Copertura però in termini di flessibilità rispetto l'uscita dal mercato del lavoro possono essere sorprendentemente basse e quindi non sono d'accordo con le menzogne dei politici
Possono essere coperture sorprendentemente basse rispetto a quello che dicevo prima ovvero rispetto a quelli che sono già degli asset pre impostati da qualche anno che costano dai sei ai nove miliardi ogni hanno oggi comma una spesa media diciamo dai quattro
Ai cinque miliardi e mezzo possiamo applicare una virtuosa flessibilità in uscita che parla di un décalage ad esempio
Di circa l'otto per cento rispetto all'assegno pensionistico mensile uscendo dal dal lavoro a sessantadue anni con trentacinque anni di contributi addirittura addirittura
Raggiungendo una quota zero ovvero una quota laddove la tua pensione con i contributi versati con un misto di retributivo piuttosto che viene ti viene versata nel modo corretto e per quanto hai versato
Ad anni sessantasei e addirittura guarda caso perché è evidente che non tutti i lavori sono uguali si sono assolutamente dei lavoratori sono molte dei lavori che sono molto più usuranti rispetto ad altri
Ecco che magari né i lavoratori né lavora dei lavori che sono un po'meno usuranti
C'è qualche persona che vuole restare sul posto di lavoro e addirittura dopo i sessantasei anni se resta qualche mese o qualche anno sul posto di lavoro viene addirittura premiato con qualche più uno e mezzo più tre più quattro e mezzo per cento
Vi ringrazio ho ascoltato con molta attenzione per quanto ci riguarda le porte della Commissione lavoro sono aperte queste ed altre iniziative grazie collabora
Grazie all'onorevole Walter Rizzetto
Concludiamo la nostra presentazione con l'intervento di Federico freni che Sottosegretario di Stato al ministro dell'economia e delle finanze e che è stato delegato dal ministro Giorgetti che arrivato ieri sera tardissimo dall'estero per questo appuntamento per completare un po'la nostra chiacchierata prego Federico io sono scaramantico vai a cosa perfetto
Mantieni però non si era mai in qualche modo vero sì giusto c'è un modo a meraviglioso ecco io sono scaramantico tutte le volte che in questa sala ho parlato seduto lì è andata malissimo e quindi essendo scaramantico tendenzialmente scaramantico quanto meno ho deciso di parlare dal podio mi scuseranno
Tutti gli altri
E inizierò dicendo che è una cosa sacrilega soprattutto perché la dico in questo palazzo io con Aldo Moro non sono d'accordo
E mi rendo conto di quanto sacrilega possa apparire l'affermazione ma io quando il poi va contestualizzata ovviamente
Loconte sua Pizzata ma io non mi sento di dire perché se mi sentissi di dirlo il mio ruolo qui sarebbe inutile e anche io penso troverete un po'di fare altro molto meglio che questo Paese non si salverà
Io mi sento dire il contrario io mi sento dire che questo Paese non solo si salverà ma si salverà benissimo perché e lo dico con portata gramsciana
O noi valorizziamo l'ottimismo della volontà anche dal Volta probabilmente a discapito del pessimismo dell'intelligenza
Oppure noi siamo finiti
Perché ascoltando il rapporto l'idea l'immagine di un sistema previdenziale certamente in equilibrio sì siamo tutti felicissimi equilibrio ma con delle prospettive
Esiziali
E francamente dovrebbe deporre
Per quanto si possono valorizzare tutti gli elementi positivi
A dire be signori abbiamo scherzato grazie buon pomeriggio i nostri figli non hanno futuro
E allora se qualche centinaio di anni fa
Quando i figli si arrabbiavano con i padri
Prendevano i Forconi inseguivano per le
Strade facevano le rivoluzioni oggi i nostri figli non prendono più i Forconi non ci inseguono per le strade magari non fanno neanche più le rivoluzioni perché un giorno piove un giorno fa freddo scomodo fare all'evoluzione sapete
Cosa fanno prende Valeria se ne vanno
Prendo volere sedevano da qualche altra parte
E crescono da qualche altra parte questo il fallimento del nostro Paese
E allora a fronte di tutto questo l'abbiamo Doucet
O accettiamo la decadenza del nostro Paese
Ho con un po'di ottimismo della volontà ci mettiamo in testa che le cose possono cambiare
E ci mettiamo in testa che le cose possono cambiare con quella che a mio avviso è l'unica strada possibile e cioè a ricordarci
Che lavoro e previdenza non marciano separati
Non possono marciare separati devono marciare insieme
E l'esempio nel nostro Paese virtuoso vedo qui Alberto oliveti delle casse di previdenza private questo ci dimostra che quando lavoro e previdenza marciano all'unisono
Con comparti
Sensati stabilizzati con politiche di gestione di investimento sagge ed eque
Il sistema in equilibrio
E allora non dimentichiamoci mai che questo Paese
Si solleverà con il lavoro
Che quelli che potranno essere che verosimilmente saranno gli squilibri della previdenza si risolveranno certamente sono d'accordo con Walter Rizzetto con una maggiore flessibilità si risolveranno certamente con una separazione tra previdenza e assistenza
Ma non si risolveranno mai se non metteremo al centro il lavoro
Perché senza il lavoro il Paese muore
Senza il lavoro senza politiche del lavoro
E ricordiamoci sempre che assistenze assistenzialismo sono due mondi diversi
E guai a chi volesse confondere perché chiunque confonda assistenza e assistenzialismo non solo in malafede ma fa il male dei nostri figli che andranno a prendere quel metaforico Elio
Chiunque confonda assistenze assistenzialismo ci porta verso quel baratro immaginario che i numeri proiettati poc'anzi ci hanno indicato
E allora l'unica strada l'unica possibile
D'altronde io rappresento il ministro dell'Economia e qualcosa
Come dire di diverso dalle pulsioni lavoristiche devo pur dire
è guardare al lavoro e guardare un bilancio dello Stato che si fonda sul lavoro a uno Stato che va avanti a un Paese che va avanti sul lavoro e che si ferma quando il lavoro non c'è
Quelle curve che avete visto quei cali repentini nella pandemia ci dimostrano che gli squilibri dei sistemi non solo si accentuano quando il lavoro si ferma
Ma si accentuano in modo drastico quando il lavoro si ferma
E allora
Se è vero che la spesa sotto controllo se è vero che il sistema previdenziale in equilibrio e se è vero che il sistema previdenziale questo libro non lo manterrà
Abbiamo due strade
Permettetemi di banalizzare sintetizzando le o accettiamo l'idea che il nostro Paese è finito
Ho mettiamo da parte il pessimismo della ragione a vantaggio a tutto vantaggio dell'ottimismo della volontà
Mai avesse detto che uno della lega poteva essere così gramsciano vedete
A tutto vantaggio dell'ottimismo della volontà
Ci rimborsiamo le maniche e puntiamo sul lavoro
Scusate ma per quanto mi riguarda questa è l'unica vera strada alla crisi di tutti i sistemi previdenziali
Allora grazie
Di ringrazio ringrazio intanto l'ho già ringraziato il Presidente del Senato ringrazio i nostri relatori
Questa sera e vi dice che potete scaricare il la decimo rapporto dal sito di Itinerari previdenziali basta che ci andate su e lo potete scaricare nella versione italiana in inglese
Io debbo ringraziare tutte le persone che hanno lavorato per questo rapporto ringrazio
Il per tutti ringrazio il dottor Antonio produce nell'occhio è stato il nostro decano il nostro coordinatore per tutti questi lavori poi c'è tutto lo staff lui che ha contribuito lavora
Devo ringraziare infine tutte le associazioni che hanno un po'sostenuto questo nostro lavoro e quindi questo potete scaricare
Io vi ringrazio ringrazio tutti voi per essere stati qui con noi vi do appuntamento spero al prossimo undicesimo rapporto grazie